Libertarian Paternalism - Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e

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Libertarian Paternalism - Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e
Ce.R.D. - Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione
DPSS - Università degli Studi di Padova
http://decision.psy.unipd.it/
Libertarian Paternalism
Corso di Psicologia del Rischio e della Decisione
Facoltà di Scienze Politiche - CLM Sociologia
Università di Padova
Anno accademico 2010/2011
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Decisioni irrazionali
Spesso le persone commettono degli errori decisionali e mostrano un
comportamento che l’economia definisce “irrazionale”:
Questi errori sono spesso involontari e dipendono dalle limitate
risorse cognitive di cui siamo dotati.
La complessità del mondo in cui viviamo è tale per cui in molte
occasioni dobbiamo scegliere:
Senza avere una sufficiente expertise.
Senza avere abbastanza informazioni.
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Decisioni irrazionali
Le persone giungono a prendere delle decisioni irrazionali quando:
Davanti a poche informazioni devono fare delle inferenze (usando
le euristiche di giudizio).
Con troppe informazioni devono selezionare quelle da utilizzare.
Quando hanno pressioni temporali e devono decidere
rapidamente.
Quando la situazione induce emozioni molto intense.
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Decisioni irrazionali
Gli errori decisionali inducono le persone a commettere degli errori che a
volte possono avere conseguenze molto gravi:
I lavoratori statunitensi, ad esempio, non risparmiano a sufficienza
in vista della pensione.
Spesso i pazienti non seguono le terapie decise dai medici
oppure rifiutano dei trattamenti che potrebbero aiutarli a guarire
più in fretta.
(Fonte: Loewenstein G. & Haisley E. (1998). The economist as a therapist: Methodological
ramifications of “light” paternalism. In A. Caplin & A. Schotter (Eds.), Perspectives on the Future of
Economics: Positive and Normative Foundations. Oxford, England: Oxford University Press).
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Conseguenze collettive di errori individuali
Questi “errori decisionali” hanno conseguenze non solo per la vita dei
singoli individui, ma anche per tutta la società:
Se una persona non può mantenersi durante la pensione allora lo
stato (la collettività) dovrà incaricarsi di fornire un vitalizio per
rendere la vecchiaia meno dura.
Se una persona rifiuta un rene per il trapianto allora la sanità
pubblica dovrà continuare a pagargli le cure per la dialisi (€3300
per paziente ogni mese).
Se le persone decidono di non fare la raccolta differenziata, allora
l’intera società subirà le conseguenza delle loro azioni.
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Come si può intervenire?
Recenti approcci economici basati sulle scoperte dell’economia
comportamentale hanno suggerito di modificare gli interessi degli
economisti:
Fino ad ora l’unico interesse “pratico” dell’economia era quello di
trarre profitto dalle scelte dei consumatori.
Convincerli a mangiare molto, fumare, comprare biglietti della
lotteria, incorrere in debiti usando la carta di credito...
Anche le aziende che sembrano “a favore del
consumatore” (prodotti anti-nicotina o dietetici) in realtà spingono
perché le persone fumino o diventino obese.
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Come si può intervenire?
I nuovi approcci che sono stati proposti cercano di trovare delle aree di
interesse in cui si può indurre dei comportamenti che favoriscano:
Sia il benessere degli individui.
Sia il profitto delle aziende o la gestione del denaro pubblico.
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Come si può intervenire?
Una soluzione possibile è quella di “indurre” le persone a comportarsi in
modo più virtuoso, tuttavia questa opzione mette in contrasto due
posizioni riguardo alle scelte di politica sociale:
Liberalismo: Libertà di scelta. Ogni individuo deve decidere
liberamente quale alternative o quale comportamento mettere in
atto (ad esempio: se risparmiare per la pensione o no).
Paternalismo: Ridurre la libertà di scelta quando le persone non
sono in grado di attuare comportamenti adeguati (ad esempio:
obbligarli a risparmiare attraverso la ritenuta di parte del salario).
Queste due posizioni sembrano inconciliabili, ma offrono entrambe
benefici così come hanno dei seri limiti.
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Diversi autori hanno proposto delle versioni di paternalismo meno radicali
nelle quali viene preservata la libertà di scelta anche se si utilizzano le
distorsioni decisionali per indurre le persone a fare scelte più virtuose.
Il suggerimento è quello di usare le conoscenze di economia
comportamentale per disegnare dei percorsi decisionali più
efficaci.
SMART: è un programma di arruolamento per i fondi pensione
americani progettato da Benartzi e Thaler (2002) che sfrutta i
principi del libertarian paternalism.
Questo approccio al policy making viene anche definito: “light paternalism” o
“asymmetric paternalism”.
(Per le fonti su questo argomento si vedano le prossime diapositive e la diapositiva finale).
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Possibili interventi
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Sfruttando le distorsioni nel modo di ragionare delle persone si possono
disegnare delle politiche sociali ed economiche che lasciano i singoli liberi
di decidere come comportarsi ma allo stesso tempo li inducono a
scegliere in modo più vantaggioso.
Diverse caratteristiche del nostro modo di ragionare possono essere
utilizzate in questo senso:
I defaults (le persone tendono a non abbandonare lo status quo)
L’euristica dell’ancoraggio
Gli effetti di contesto
Gli incentivi monetari
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Defaults e status quo bias
Le persone tendono a non volersi spostare da una situazione precedente
per provare nuove soluzioni. I motivi di questo comportamento sono
diversi (e non sempre sbagliati):
Inerzia e procrastinazione (per cambiare si deve compiere
attivamente un’azione che richiede impegno, tempo, denaro).
Incertezza (cambiare può comportare incertezza riguardo ai
risultati che questa decisione può produrre).
Inesperienza (colui che è inesperto potrebbe non voler cambiare
una condizione sfavorevole che però appare come accettabile).
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Defaults e status quo bias
Si possono disegnare interventi per creare dei defaults che corrispondono
alla scelta più conveniente per il singolo (o per la comunità).
In questo modo, ci si può attendere che solo una minoranza di persone
decidano di modificare la situazione di partenza:
Nel caso dei fondi pensione, se l’arruolamento è il default allora
dovrebbero lasciare il programma solo coloro che hanno buone
ragioni per farlo (ad esempio, se devono comprare la casa, ecc.).
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Defaults e donazione degli organi
Come le pensioni, anche la donazione degli organi è uno dei temi più
delicati a livello di qualità della vita dei membri delle nostre società.
Gli organi disponibili per il trapianto sono troppo pochi e bisogna riuscire
ad aumentarne la disponibilità.
Molti pazienti muoiono prima di ricevere un organo per il trapianto
(negli Stati Uniti il 52% dei pazienti in attesa di trapianto di fegato
devono aspettare più di 2 anni!).
A differenza del rene, per i trapianti di cuore o fegato non c’è
soluzione alternativa rispetto al trapianto.
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Defaults
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A seconda di come viene scelto il default si può parlare di:
Strategie Opt-in (nessuno è donatore di organi ma ognuno può
decidere di diventarlo; si entra nel programma).
Strategie Opt-out (tutti sono donatori di organi ma si può
decidere di non esserlo; si esce dal programma).
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Defaults e donazione degli organi
Anche in questo caso esiste la possibilità di sfruttare la tendenza delle
persone a rispettare i defaults:
In alcuni paesi (es. Svezia) tutti i cittadini maggiorenni sono
donatori per default. Non devono dare autorizzazione esplicita ma
possono rifiutare di essere donatori se lo desiderano.
In altri paesi (es. Stati Uniti) nessun cittadino è donatore per
default. Ognuno deve dare l’autorizzazione esplicita all’espianto
degli organi.
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Defaults e donazione degli organi
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Media = 97.56%
Opt-in
99.9
98.0
99.9
99.9
99.5
99.6
85.9
Media = 15.23%
(Fonte: Johnson & Goldstein (2003). Do defaults save lives? Science, 302, 1338-1339).
Svezia
Portogallo
Polonia
Ungheria
Francia
Belgio
Regno Unito
Olanda
4.3
12.0
Austria
17.2
Germania
27.5
Danimarca
100%
86%
71%
57%
43%
29%
14%
0%
Opt-out
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Defaults e politiche del lavoro
In uno studio è stato chiesto a degli studenti di legge di rispondere a una
di queste due condizioni. L’argomento dell’esperimento riguardava le leggi
sulle vacanze retribuite:
Condizione 1: La legge garantisce 2 settimane di vacanza all’anno
e i partecipanti dovevano affermare la loro disponibilità a
rinunciare a parte del loro salario annuale pur di ottenere altre due
settimane di vacanza.
Condizione 2: La legge prevede 2 settimane di vacanza garantite
all’anno più due settimane alle quali si può rinunciare. I
partecipanti dovevano affermare quanto volevano essere pagati
per rinunciare alle due settimane di vacanza.
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Defaults e politiche del lavoro
Nella prima condizione, i partecipanti erano disposti a farsi ridurre il
salario annuale di $6000 pur di usufruire di due settimane in più di
vacanza.
Nella seconda condizione, i partecipanti richiedevano un aumento di
$13000 all’anno per rinunciare alle due settimane di vacanza aggiuntive.
Anche in questo caso la scelta del default ha un effetto sia sul
salario annuale percepito dai lavoratori...
... sia sui costi ai quali è obbligato a far fronte il datore di lavoro.
(Fonte: Sunstein C.R. (2002). Switching the default rule. New York University Law Review, 77,
106-134).
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Euristica dell’ancoraggio
In molte occasioni le persone utilizzano delle ancore numeriche come
punti di partenza per le loro valutazioni e decisioni.
L’esempio classico è quello delle ricerche di Kahneman e Tversky sulle
euristiche; questi ricercatori hanno usato questo paradigma:
1.
La pizza Margherita è stata inventata prima o dopo l’anno 743?
2.
Quando è stata inventata la pizza Margherita?
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Euristica dell’ancoraggio
1.
La pizza Margherita è stata inventata prima o dopo l’anno 1953?
2.
Quando è stata inventata la pizza Margherita?
La risposta delle persone dipende dal valore presentato nella
prima domanda.
(Fonte: Tversky A. & Kahneman D. (1973). Judgment under uncertainty: Heuristics and biases.
Science, 185, 1124 - 1131).
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Euristica dell’ancoraggio
In molte occasioni, quando non siamo esperti di un certo argomento o
non abbiamo sufficienti informazioni per dare una valutazione utilizziamo
qualsiasi dato disponibile come punto di partenza:
Ipotizziamo che sia la risposta giusta e cerchiamo in memoria
delle informazioni che confermino questa supposizione.
Partiamo dal presupposto che quel valore indica ciò che
dovremmo fare (es. quanto investire in azioni o quale dosaggio di
una medicina assumere) e poi aggiustiamo la nostra risposta
sulla base delle nostre reazioni emotive.
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Ancoraggio e risparmi
Ad esempio, l’euristica dell’ancoraggio potrebbe essere utilizzata per
incoraggiare l’investimento in fondi azionari da parte di coloro che devono
risparmiare per la pensione.
Tradizionalmente, gli investitori investono troppo poco in azioni perché le
giudicano troppo rischiose (avversione alla perdita).
Tuttavia, le azioni hanno rendimenti significativamente superiori rispetto a
soluzioni più sicure come le obbligazioni (relazione rischio-rendimento;
premio al rischio).
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Ancoraggio e risparmio
Questo comportamento scorretto di risparmio è dovuto al fatto che le
persone sopravvalutano il rischio a breve termine e sottovalutano il
rendimento a lungo termine.
Selezionando delle allocazioni di default sbilanciate a favore dei fondi
azionari è possibile disegnare un programma di pensione integrativo che
permetta agli investitori di superare le loro percezioni distorte riguardo alle
azioni.
Se il default fosse un investimento in azioni del 80% allora si
potrebbe incrementare l’investimento in azioni dal 10-15% medio
fino a quasi il 50% della pensione integrativa.
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Effetti di contesto
Un’altra modalità per aiutare le persone a prendere decisioni migliori per il
loro avvenire oppure per il loro futuro è quello di utilizzare delle strategie
proprie del marketing.
Nella pubblicità e nel marketing queste strategie sono utilizzate per
venderci dei prodotti e per ridurre al minimo la nostra tendenza a
comprare un prodotto della concorrenza.
Come abbiamo visto nell’introduzione, un obiettivo del Libertarian
Paternalism è quello di poter usare questi paradigmi per sostenere gli
interessi dei singoli individui e di riflesso all’intera comunità in cui
vivono.
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Effetto attrazione
Qualità
Opzione B
(Competitor)
L’effetto di attrazione è indotto dalle
relazioni di posizionamento dei
prodotti:
Nasce dall’introduzione di
un’alternativa civetta (decoy) in
un set di scelta originario
composto dalle opzioni A e B.
Opzione A
(Target)
Convenienza
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Effetto attrazione
Qualità
Opzione B
(Competitor)
L’alternativa D 1 è un’alternativa
dominata dal momento che ha:
Qualità inferiore all’Opzione A
Opzione A
(Target)
Convenienza uguale ad A
Opzione D1
(Decoy)
Convenienza
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Da un punto di vista economico:
Effetto attrazione
Qualità
Opzione B
(Competitor)
Le frequenze di scelta di A
e B non dovrebbero
cambiare.
Al massimo potrebbero
diminuire.
Opzione A
(Target)
Opzione D1
(Decoy)
In realtà, aumentano le scelte per
l’alternativa che domina il decoy
(Opzione A).
Convenienza
(Fonte: Huber J., Payne J.W. & Puto C. (1982). Adding asymmetrically dominated alternatives: Violations of
regularity and the similarity hypothesis. Journal of Consumer Research, 9, 90-98).
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Effetto di compromesso
Qualità
In questo caso si tratta di introdurre
un’alternativa che è più estrema
rispetto alle opzioni A e B originarie.
Opzione A
(Target)
Anche in questo caso l’aggiunta di
una nuova alternativa non dovrebbe:
Opzione B
(Competitor)
Far aumentare le frequenze di
scelta per nessuna delle due
alternative.
Convenienza
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Effetto di compromesso
In realtà, l’introduzione di un’opzione
C più “estrema” induce:
Qualità
Opzione C
Un incremento delle scelte per
l’Opzione A
Opzione A
(Target)
“A” è ora un’opzione di compromesso
perché:
Costa meno dell’Opzione C ...
Opzione B
(Competitor)
... ed ha qualità superiore a B.
Non è l’alternativa peggiore su
nessuno dei due attributi.
Convenienza
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Effetti di contesto e trapianti
In un recente studio, il nostro gruppo di ricerca ha utilizzato l’effetto di
attrazione per aumentare la disponibilità delle persone ad accettare un
nuovo tipo di trapianto.
Si tratta del cosiddetto “xenotrapianto”, ovverosia il trapianto di organi
animali negli esseri umani.
Gli animali cresciuti in laboratorio permetterebbero di
incrementare in modo significativo la disponibilità di organi.
L’esperimento era di tipo ipotetico dal momento che questo trattamento è
ancora in fase di ricerca e non è disponibile nella pratica clinica.
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Effetti di contesto e trapianti
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Ipotesi:
Le persone dovrebbero essere avverse allo xenotrapianto in
quanto, pur aumentando la disponibilità di organi, induce delle
reazioni emotive negative.
Introducendo un’alternativa ancor più negativa i pazienti
dovrebbero essere più disposti a scegliere lo xenotrapianto.
Campione:
Un gruppo di pazienti in lista d’attesa per un trapianto di fegato.
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Effetti di contesto e trapianti
Reazione emotiva
Nella condizione con due alternative i
partecipanti dovevano scegliere tra:
Fegato Umano
(Competitor)
+
Fegato di maiale
Fegato umano
Fegato di maiale
(Target)
-
... il 97.5% dei pazienti ha scelto
l’organo umano,
... anche se per ottenerlo servirebbe
molto più tempo che per ottenere uno
xenotrapianto.
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Disponibilità
di organi
(su 100)
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Effetti di contesto e trapianti
Reazione emotiva
Fegato Umano
(Competitor)
+
Nella condizione con tre alternative, la
maggioranza dei pazienti sceglie
ancora il fegato umano...
Tuttavia, il numero di coloro che
scelgono il fegato di maiale passa:
Fegato di maiale
(Target)
-
Da 2.5%
Fegato di cane
(Decoy)
a 25.6%
20
40
Disponibilità
di organi
(su 100)
(Fonte: Rubaltelli E., Burra P., et al. (in press). Strengthening acceptance for xenotransplantation: The case of the
attraction effect. Xenotransplantation).
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L’uso di incentivi
Molti programmi cercano di ridurre la tendenza delle persone a sottovalutare
le conseguenze a lungo termine, fornendo:
Benefici (o costi) immediati...
e feedback riguardo ai risultati ottenuti.
Questo tipo di interventi cercano di risolvere la cosiddetta hyperbolic time
preference (Strolz, 1955).
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Hyperbolic Time Preference
Questo fenomeno è anche legato alla fatica che incontriamo quando
cerchiamo di resistere alle nostre pulsioni ed emozioni. Infatti:
Le persone sono più impazienti per eventi che avvengono nel
presente (quando devono rinunciare a qualcosa oggi per ottenere
una gratificazione maggiore domani)...
... rispetto ad eventi che avvengono nel futuro (quando devono
rinunciare a qualcosa nel futuro per ottenere una gratificazione in
un momento ancore più lontano)
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Esempio di Hyperbolic Time Preference
Tipicamente si dice:
“Mi metto a dieta dal mese prossimo!”
Rinuncio ai dolci dal mese prossimo per ottenere una
gratificazione ancora successiva (essere più magro quando
andrò in spiaggia!).
“Ma per oggi continuo a mangiare come prima....”
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L’uso di incentivi: Dipendenza dalla droga
In questo caso, uno degli interventi più efficaci è quello di fornire degli
incentivi a interrompere una dipendenza:
Ogni giorno, ai drogati viene dato un buono per acquistare dei
beni di consumo se i test delle urine risultano negativi.
Spesso questi piccoli incentivi hanno grande effetto, nonostante
queste persone abbiano ricevuto perdite enormi a causa della
loro dipendenza.
Il buono funge da incentivo immediato, mentre normalmente le
persone hanno solo un costo immediato (astenersi dall’uso di
droghe) e un beneficio distante nel tempo (cambiare vita).
(Fonte: Higgins S.T., Wong C.J., et al. (2000). Contingent reinforcement increases cocaine abstinence
during outpatient treatment and one year of follow-up. Journal of Counsulting and Clinical Psychology,
68, 64-72).
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Uso di incentivi
Programmi simili sono stati sviluppati anche per combattere:
La dipendenza dalla nicotina (Volpp et al., 2006).
Obesità (indurre le persone a perdere peso; Jeffrey et al., 1983).
Migliorare i voti degli studenti di liceo (Angrist et al., 2006).
Va notato che in molti casi le persone desiderano cambiare dei
comportamenti che ritengono dannosi (es. fumare):
Faticano però a trovare la motivazione per rinunciare ogni giorno
in vista di una gratificazione che verrà solo più avanti.
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Valutazione delle basse probabilità
Un altro “errore” di ragionamento è quello di sopravvalutare le probabilità più
basse:
Questo è il motivo per cui riteniamo sensato comprare i biglietti
delle lotterie (o giocare al superenalotto).
È una delle conseguenze della Teoria del Prospetto.
Questo comportamento è alla base della scelta delle persone di giocare alla
lotteria e contemporaneamente di assicurarsi contro incidenti altamente
improbabili.
(Fonte: Kahneman D. & Tversky A. (1979). Prospct theory: An analysis of decision under risk.
Econometrica, 47, 263-291).
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Valutazione delle basse probabilità
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Lotterie e assunzione dei farmaci
Sulla base della sopravvalutazione delle probabilità più basse è stato creato
un programma per aumentare l’assunzione di farmaci da parte dei pazienti:
Si trattava di un farmaco che previene l’insorgenza di un secondo
infarto (con pochi effetti collaterali).
Ogni sera viene estratto un numero che corrisponde ad uno dei
pazienti all’interno del programma. La persona estratta vince una
somma di denaro.
Un sistema informatico assicura che il medico abbia tutti i giorni
informazioni su coloro che hanno aperto uno speciale cassetto
all’interno del quale ci sono le pillole.
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Lotterie e assunzione dei farmaci
Tutte le sere coloro che non hanno preso la pillola vengono informati del
numero che ha vinto e che avrebbe potuto essere il loro:
In questo modo entra in gioco anche l’emozione del regret...
la sensazione di dispiacere che si prova quando si può ottenere un
esito migliore comportandosi diversamente...
Normalmente le persone fanno di tutto pur di evitare di provare
un’emozione negativa (e il senso di colpa di aver mancato una
buona occasione).
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Lotterie e assunzione dei farmaci
Nelle prime due applicazioni di questo programma (di 1 mese di durata) è
stato ottenuto il seguente aumento di aderenza al trattamento:
dal 66% senza incentivo al 96% con incentivo
dal 66% senza incentivo al 97% con incentivo
La sopravvalutazione delle probabilità più basse e l’avversione al regret
hanno aumentato in modo significativo l’attrattività della somma offerta dalla
lotteria e l’efficacia del trattamento.
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Avversione alla perdita
La Teoria del Prospetto afferma che le persone sono avverse alla perdita:
Preferiscono una vincita sicura ad una incerta che ha la stessa
utilità attesa:
€100 sicuri rispetto a €200 con il 50% di probabilità.
Preferiscono una perdita incerta ad una certa che ha la stessa
utilità attesa:
- €200 con il 50% di probabilità rispetto a - €100 sicuri.
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Avversione alla perdita
Una ricerca ha dimostrato che l’avversione alla perdita può essere utilizzata
per indurre le persone obese a perdere peso.
I pazienti depositavano soldi o altri oggetti di valore e siglavano un contratto
con il loro medico:
I soldi (e gli altri oggetti) sarebbero stati riconsegnati sulla base
della loro abilità di rispettare una tabella prestabilita di riduzione
del peso.
Di tutti i pazienti inseriti nel programma:
il 47% ha perso più di 9Kg e il 70% ha perso più di 7Kg.
(Fonte: Mann R.A. (1972). The behavior-therapeutic use of contingency contracting to control an adult
behavior problem; Whight control. Journal of Applied Behavioral Analysis, 5, 99-102).
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Avversione alla perdita
Richiedere alle persone un deposito permette di rafforzare la loro
motivazione a perdere peso, dal momento che:
Viene anticipata l’emozione negativa legata alla perdita del
deposito fatto inizialmente.
Questo tipo di programma gioca anche sull’ottimismo delle persone che
hanno deciso di perdere peso:
Normalmente sono convinti di poter realizzare il loro obiettivo...
... di conseguenza sono piuttosto disposti a mettere in gioco il
proprio denaro.
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Effetto framing
È uno dei fenomeni più utili per creare politiche coerenti con i principi del
Libertarian Paternalism:
Infatti, non limita in nessun modo la libertà di scelta delle persone.
Tuttavia, manipolare delle caratteristiche “superficiali” delle
informazioni fornite alle persone permette di modificare le loro
scelte.
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Effetto framing
Uno studio recente ha dimostrato che grazie al framing ed alla avversione
alla perdita si può incrementare la partecipazione a piani di assicurazione
sanitaria supportati dal datore di lavoro.
Sono economicamente convenienti per il dipendente.
Il tasso di partecipazione era più elevato quando il programma era descritto
come una perdita:
Perdita: “Smettila di perdere i tuoi soldi!”
Guadagno: “Inizia a risparmiare i tuoi soldi!”
(Fonte: Schwartz J., Bertrand M., Mullainathan S. & Shafir E. (2006). Boosting program take-up: An
experiment with flexible spending accounts. Presented at the “BDRM COnference”, Santa Monica,
CA; June 15-17).
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Il gradiente di raggiungimento di un obiettivo
Solitamente le persone diventano sempre più motivate più si avvicinano
all’obiettivo che si erano prefissate:
Ad esempio, se una marca offre un premio a chi raggiunge un
certo numero di punti attraverso l’acquisto dei suoi prodotti, allora
le persone più vicine all’obiettivo compreranno più spesso quel
prodotto.
Hull (1932) ha definito questo fenomeno Ipotesi del Gradiente
dell’Obiettivo.
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Il gradiente di raggiungimento di un obiettivo
Un recente programma di intervento ha puntato ad evitare il ricorso a
soluzioni come il “Rent-to-own” (Noleggia-per-possedere):
Queste soluzioni permettono di noleggiare un prodotto per diversi
mesi e di tenerlo dopo un certo periodo (es. 6 mesi).
Hanno lo svantaggio che così si paga il prodotto il doppio del suo
valore reale (ma pagando mensilmente invece che in una
soluzione unica).
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Il gradiente di raggiungimento di un obiettivo
L’alternativa proposta è stata etichettata “Save-to-own”:
Questo programma prevede l’apertura di conti per il risparmio di
soldi da dedicare all’acquisto di un particolare prodotto.
I soldi vengono risparmiati secondo una modalità prestabilita:
Inizialmente vengono risparmiate piccole somme di denaro...
... cha vengono aumentate man mano che ci si avvicina alla
somma finale necessaria all’acquisto del prodotto.
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Il gradiente di raggiungimento di un obiettivo
Un simile programma non è contrario al fatto che le persone preferiscono
spendere subito i loro soldi piuttosto che risparmiare per un uso futuro:
I bassi contributi iniziali non incidono in modo significativo sulla
capacità di spesa delle persone.
E i contributi più elevati sono incentivati dal fatto che l’obiettivo è
quasi raggiunto (si posticipa la spesa per un periodo ridotto)
(Fonte: Loewenstein G. & Haisley E. (1998). The economist as a therapist: Methodological
ramifications of “light” paternalism. In A. Caplin & A. Schotter (Eds.), Perspectives on the Future of
Economics: Positive and Normative Foundations. Oxford, England: Oxford University Press).
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Limiti del Libertarian Paternalism
Uno dei limiti fondamentali del Libertarian Paternalism è quello di trovare un
criterio generale da usare per decidere:
Qual è la scelta ottimale.
Quale comportamento desiderano mettere in atto le persone.
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I criteri che si possono usare sono diversi e ciascuno di essi ha dei limiti.
I principali criteri sono i seguenti:
1.
Utilità attesa (Expected utility).
2.
Utilità effettiva (Experienced utility).
3.
Gamma di scelte limitata (“Limit welfare to valid choices”; Decision
utility).
4.
Decisioni informate (Informed decision utility).
5.
Approccio pragmatico imperfetto.
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1. Utilità Attesa:
È il criterio di scelta razionale proposto dall’economia (von Neumann e
Morgenstern, 1947).
Un vasto numero di ricerche di psicologia della decisione hanno dimostrato
che le scelte delle persone non rispettano questo criterio.
In molti casi le persone non traggono la massima soddisfazione da
quella che dovrebbe essere la scelta “razionalmente” migliore:
Prospect Theory e violazione dei principi di razionalità.
Framing Effect, Loss Aversion e differenze tra compiti
equivalenti.
Effetto di formati di informazione differenti ma logicamente
equivalenti
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2. Utilità effettiva:
Kahneman (e successivamente anche altri economisti) ha proposto di
valutare il benessere delle persone sulla base della misura della loro felicità:
Si tratta di aiutare le persone a massimizzare la loro felicità
piuttosto che il risultato economico (es. reddito).
Alcune ricerche hanno suggerito che non è l’entità del reddito a
rendere felici (es., gli africani sono più felici degli americani).
(Fonte: Kahenman D. & Krueger A.B. (2006). Developments in the measurement of subjective wellbeing. Journal of Economic Perspectives, 20, 3-24).
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2. Utilità effettiva:
Il problema dell’adattamento:
Pazienti che sono in dialisi riportano giudizi di felicità pari a
quelli di persone sane.
Le persone si adattano anche a situazioni negative.
Un simile criterio non permetterebbe di concludere che una
malattia cronica è un esito indesiderabile per le persone (non
riduce la loro felicità!)
(Fonte: Riis J., Loewenstein G., et al. (2005). Ignorance of hedonic adaptation to hemo-dyalisis: A
study using ecological momentary assessment. Journal of Experimental Psychology: General, 134,
3-9).
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2. Utilità effettiva:
Un secondo problema è posto dalle misure della felicità attualmente
disponibili:
In generale le persone usano come “norma di riferimento” per
rispondere le loro condizioni generali oppure quelle delle persone
che le circondano.
Inoltre, queste misure sono sensibili a:
Umore del momento.
Clima meteorologico.
Altre domande fatte in precedenza.
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3. Gamma di scelte limitata:
La proposta è quella di seguire il criterio dell’utilità effettiva ma limitando il
range di alternative che contano per la scelta.
L’idea di base è che le persone cerchino di massimizzare la
propria felicità, ma...
... che a volte non riescano a causa di emozioni o pulsioni
particolarmente intense.
(Fonte: Loewenstein G. & Haisley E. (1998). The economist as a therapist: Methodological
ramifications of “light” paternalism. In A. Caplin & A. Schotter (Eds.), Perspectives on the Future of
Economics: Positive and Normative Foundations. Oxford, England: Oxford University Press).
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3. Gamma di scelte limitata:
Ovviamente il problema di questo approccio è come stabilire quali
alternative sono importanti e quali no.
I criteri proposti (es., far decidere agli individui i sub-set che
contano) hanno ricevuto diverse critiche.
Servirebbero informazioni tratte da studi con fMRI per capire in
quali circostanze le risorse cognitive del decisore sono
insufficienti ad affrontare la situazione.
Ma ci vorrà molto tempo prima di poter trovare dei pattern di
attivazione cerebrale abbastanza precisi da essere utili.
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4. Decisioni informate:
Secondo questo criterio si deve considerare le scelte delle persone come un
indice di massimizzazione dell’utilità, ma solo in condizioni in cui:
Si è fatto tutto il possibile per fornire informazioni complete su
tutte le alternative.
Esempi di questo approccio sono i seguenti:
Etichette presenti su cibi e medicinali.
Inoltre, questo approccio dovrebbe essere messo in atto fornendo:
Informazioni relative a possibili bias decisionali (es. framing).
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4. Decisioni informate:
L’uso di un simile criterio ha però due limiti:
1.
Difficilmente può essere seguito senza dover ricorrere a giudizi
relativi alla utilità effettiva delle scelte:
Decidere per quali decisioni fornire informazioni e come farlo
richiede l’uso di un ulteriore criterio di valutazione.
2.
Fornire informazioni è un approccio utile a contrastare solo
alcune forme di errore decisionale:
Ad esempio, non risolverebbe i problemi relativi a mancanza di
autocontrollo del decisore (come risparmiare per la pensione).
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5. Approccio pragmatico imperfetto:
In alcuni casi la valutazione di quale scelta incrementi il benessere delle
persone è piuttosto semplice e diretta.
È così quando uno di questi principi viene rispettato:
1.
Dominanza
2.
Esiti negativi (clearly negative outcomes)
3.
Politiche richieste dai decisori (“self-officiating”)
(Fonte: Loewenstein G. & Hubel P. (in press). Hedonic adaptation and the role of decision and
experience utility in public policy. Journal of Public Economy).
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5. Approccio pragmatico imperfetto: Dominanza
In alcuni casi, le persone dovrebbero essere aiutate a raggiungere un esito
che domina quello che avrebbero selezionato autonomamente:
È il caso dei fondi pensione negli USA dove il datore di lavoro
versa una somma pari all’ultima versata dal lavoratore (company
match).
Molti lavoratori versano come “ultima rata” una somma inferiore
al valore massimo che l’azienda è disposta a corrispondere.
Ipotizzando che preferiscano una pensione più alta allora
massimizzare il “match” dovrebbe essere una scelta preferibile.
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5. Approccio pragmatico imperfetto: Esiti negativi
In determinate condizioni, accade che le persone prendano decisioni i cui
risultati si trovano al di sotto dello status quo:
In questo caso non serve nessun criterio di benessere dal
momento che è evidente che le persone starebbero meglio se
evitassero di incorrere in delle perdite.
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5. Approccio pragmatico imperfetto: Self-officiating
Questo tipo di criterio lascia che siano le persone a decidere l’obiettivo da
raggiungere (es., dimagrire):
In questo caso ci si limita a mettere in atto delle politiche basate
su:
Restrizioni.
Incentivi.
Informazioni volte a sostenere l’autocontrollo.
...in modo da aiutare il decisore a raggiungere l’obiettivo.
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In conclusione, l’approccio migliore sembra essere quello che unisce diversi
criteri di valutazione del benessere che le persone derivano dalle scelte.
A seconda degli ambiti di intervento si può utilizzare:
L’utilità attesa.
L’utilità effettiva.
La scelta informata.
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