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IL FOGLIO di
Il
PINZOLO
Foglio del PINZOLO
Comune di
anno VII - n. 12 - luglio 2011
1
SOMMARIO
IL FOGLIO
del Comune
di Pinzolo
Semestrale di informazione
Iscritto al n. 1265
Registro stampe
del Tribunale di Trento
dd. 13.12.2005
EDITORE
Comune di Pinzolo (TN)
RESPONSABILE EDITORIALE
Damiano Rito
[email protected]
DIRETTORE RESPONSABILE
Matteo Ciaghi
[email protected]
COMITATO DI REDAZIONE:
Maura Binelli, Sergio Binelli,
Maddalena Collini,
Sara Maffei, Carla Maturi
[email protected].
tn.it
SI RINGRAZIANO
PER LA COLLABORAZIONE:
Gianluca Alvino, William
Bonomi, Anita Binelli, Andrea
Busignani, Giuseppe Ciaghi,
Gianluca Leone, Angelo
Marini, Isidoro Pedretti, Ines
Tisi, Nadia Vidi
IN COPERTINA
Guide con clienti
cortesia Fam. Collini Pipòt
STAMPA:
Grafica 5 - Arco (TN)
Anno VII, Numero 12
2
AMMINISTRAZIONE
Qualità urbana, un impegno giornaliero
2
PalaDolomiti, un punto di riferimento culturale per il paese
4
Il sistema calotte-chiavette per aumentare la raccolta differenziata
8
Il manuale: cosa cambia nella gestione dei rifiuti
10
Ritiro Inter una grande opportunità
12
La consulta frazionale, un’occasione per comunicare con l’amministrazione 14
COMUNITÀ
Il Piano del Parco
Al PalaDolomiti il primo “Memorial Giuseppe Gest”
Festa degli alberi a Patascoss
Festa dello Sport e “Un ponte tra le montagne d’Italia”
La ditta “FERRARI V.P.R.” premiata a Roma tra le imprese più longeve d’Italia
L’Apag, il punto di riferimento per quanti hanno a cuore gli animali
In omaggio il libro ricordo su don Angelo Franceschetti
GIOVANI
Piano Giovani: “Crescere: riflessione, azione, relazione”
Attuata la delega dell’Università alla Provincia
Hot Funky Style
ASSOCIAZIONI
Pro loco Pinzolo: con meno risorse, ma con immutato entusiasmo
Dalla montagna al mare, dal Trentino alle Marche…
Ucas, l’Unione commercianti di Pinzolo, per migliorare il paese
Una fiaccolata da Record
TERZA
ETÀ
Il bello,deve ancora arrivare...
L’ANNIVERSARIO
I dieci anni del Golf Val Rendena
CULTURA
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E TRADIZIONE
Con “Dinanç da la luna” è tornato a Pinzolo il Filò da la val Rendena 50
Murales: “scarpulin”
52
I cent’anni delle Guide alpine di Campiglio
54
SPAZIO
LIBRI
Il Tempo del Sole
L’uomo del Torre, l’ultima fatica di Ermanno Salvaterra
88 haiku, poesie di Grazia Binelli
MEMORIA
Cent’anni or sono… Pinzolo al tempo dei nonni dei nonni
IL RACCONTO
59
60
61
62
Il paese che vorrei
VERDEBIANCOROSSO
66
68
Nel ricordo di Papa Giovanni Paolo II
“Tu conferma la nostra fede Pietro nelle terre di Marco”
72
editoriale
Una Comunità vive
di spirito di squadra,
della voglia di fare
volontariato, di
darsi da fare, di
rimediare alle cose
che non vanno
anche spendendosi
in prima persona,
con un sorriso,
con decisione, con
l’intuito che sa
trasformare una
debolezza in un punto
di forza.
IL FOGLIO di
Cari cittadini,
Ci sono fatti che colpiscono sul
vivo, che impediscono di restare
indifferenti.
Così mi sono emozionato nel leggere, su richiesta di Angela, durante
la celebrazione in ricordo della figlia Sabina, la lettera scritta dal
Rettore dell’Università di Verona
in suo ricordo.
Quale esempio d’amore è stata
questa giovane mamma, scomparsa così rapidamente!
Un amore vissuto verso la propria
famiglia e verso il proprio paese.
Un amore e una cura esercitati nei
confronti del papà. Un amore che
si è rivelato nell’impegno dello
studio. Un amore fatto disponibilità sul lavoro. Un amore che ha
intessuto fedeltà nel matrimonio.
Un amore che si è fatto dono di vita
per il piccolo Riccardo.
Nel mio ruolo di sindaco sono testimone di tanti altri casi, certo non
così forti, ma ugualmente significativi, che mi fanno sentire quanto la
nostra Comunità sia ricca di gente
straordinaria.
Gente che non chiede, ma sa dare
molto.
Gente riconoscente: pronta, ad
esempio, ad organizzare una serata di musica, di canti e di racconti
per un amico scomparso. Il ricordo per Gest è stato veramente un
momento molto toccante nella sua
semplicità e sincerità.
PINZOLO
Gente umile, che lavora, che fatica, che si dà fare.
Gente sobria e seria. Gente determinata, altruista e generosa.
Lo so che gli incidenti di percorso,
come anche certi ritardi colpevoli
non mancano nemmeno fra noi.
Così, ad esempio, può capitare
che una prima serata sia un mezzo
fallimento a causa di una serie di
disguidi: la differenza la fa una Comunità che non si rassegna, ma si
rimbocca le maniche per rimediarvi, affinché tutto possa comunque
andare per il meglio.
O può succedere che, davanti ad
un’iniziativa come la presenza di
una squadra nazionale si possano
avere opinioni diverse: le critiche
ci stanno, ma sogno una Comunità
che sappia riconoscere il bene complessivo per il quale si è deciso di
investire denaro ed energie.
Una Comunità vive di spirito di
squadra, della voglia di fare volontariato, di darsi da fare, di rimediare alle cose che non vanno anche spendendosi in prima persona,
con un sorriso, con decisione, con
l’intuito che sa trasformare una
debolezza in un punto di forza.
Passa da queste cose la costruzione di una Comunità vera. La nostra
Comunità.
Il Sindaco
William Bonomi
1
Qualità urbana,
un impegno giornaliero
di
Isidoro Pedretti*
Variante prima casa:
“Spero di riuscire a
portarla in Consiglio
comunale per la prima adozione verso la
fine dell’anno o
al massimo nei primi
mesi del 2012”
2
A un anno di distanza dalle elezioni e dall’incarico ricevuto,
che mi sforzo di adempiere col
massimo impegno e sollecitudine, mi rendo conto che le cose
da fare sono sempre tantissime
e che confrontarsi con la burocrazia è una fatica immensa,
non è mai finita. Il fatto certo
non mi spaventa, anche se il
dispendio di tempo e di energie
è notevole. Comunque riesco a
sbrigare le competenze del mio
assessorato con una certa soddisfazione e nel miglior modo possibile.
Al momento, siccome è stato
affidato all’architetto Remo Zul-
berti l’incarico di redigere una
variante di assestamento al Piano Regolatore, sto affrontando
con la maggioranza tutte quelle
problematiche che non avevamo
potuto seguire con la variante
per la prima casa.
Il lavoro si presenta molto impegnativo perché, oltre alla
determinazione dei criteri di
carattere generale, ci sono anche moltissime domande di censiti da esaminare e da valutare.
Pertanto spero di riuscire a portarla in Consiglio comunale per
la prima adozione verso la fine
dell’anno o al massimo nei primi
mesi del 2012.
Entro la fine di luglio inoltre
conto di andare in consiglio con
la variante per le case da mont
con la seconda adozione. Intanto stiamo toccando con mano i
primi risultati della variante sulle prime case, che ha consentito
ai nostri concittadini di iniziare
i lavori nelle loro abitazioni. Per
quanto riguarda la circonvallazione dell’abitato di Pinzolo il
progetto sta proseguendo molto bene, anche se sono sorti
dei problemi per un ricorso tra
le ditte incaricate delle perizie
geologiche e geotecniche che
dovrebbe risolversi a breve. Mi
sento comunque di assicurare
tutti i censiti che il tracciato su
Pinzolo passerà completamente sotto terra. Per questo mi
sento in dovere di ringraziare
IL FOGLIO di
Circonvallazione:
“mi sento di poter
assicurare che il
tracciato della strada
su Pinzolo passerà
completamente
sotto terra”
i tecnici della Provincia e l’assessore Alberto Pacher per la
disponibilità e per la sensibilità dimostrate nell’ascoltarci e
nell’aiutarci a risolvere di volta
in volta i problemi che insorgevano. La qualità urbana dei nostri abitati è molto importante,
ma anche molto complicata,
perché il comune è diviso in tre
frazioni, ciascuna con esigenze
specifiche date le caratteristiche e le diverse vocazioni socio-economiche ed ambientali,
per di più situate ad altitudini
diverse, con Madonna di Campiglio a 1500 e con le difficoltà
che comporta lassù la programmazione degli interventi e dei
PINZOLO
lavori. Grazie al lavoro di tutti,
e in particolare a quello della nostra squadra comunale,
riusciamo a far fronte ai mille
impegni e a tenere in ordine le
nostre realtà territoriali. Insieme a costoro voglio ringraziare
in particolari i geometri Remo
Maturi e Cristian Bonazza, i capisquadra Davide Caola e Bortolo Collini per la mole di lavoro
che riescono a fare durante tutto l’arco dell’anno.
*Assessore alla qualità urbana
e progetto per la realizzazione
circonvallazione abitato di Pinzolo (cel. 333 1701782).
3
AMMINISTRAZIONE
PalaDolomiti, un punto di riferimento
culturale per il paese
di
Anita Binelli
“Il Centro Polifunzionale
si è rivelato oltremodo
adatto ad ospitare
convegni, assemblee e
conferenze, spettacoli
teatrali, di danza e
musicali, concerti con
cori, bande, gruppi rock
e pop, premiazioni,
feste folk, e ha riportato
il cinema in paese”
4
A sei mesi dalla sua inaugurazione, sottolineata dalla partecipazione entusiasta di tutta
Pinzolo, che vedeva finalmente
realizzata un’opera sospirata da 35 anni e attesa da 12,
oltremodo necessaria alla vita
sociale, culturale e ricreativa della comunità, la struttura del centro polifunzionale
consente di trarre un primo
bilancio sull’attività messa in
cantiere durante la stagione
invernale e, sulla scorta delle
esperienze fatte, di guardare e
pensare al futuro con un certo
qual ottimismo. Per renderlo
completamente funzionale e
per adeguarlo alle esigenze affiorate in questo primo periodo
di gestione abbisogna ancora
di qualche ritocco, di interventi riguardanti sia alcuni aspetti
tecnologici sia la fruibilità del-
le sale e l’insieme dell’organizzazione; ma è un fatto che
il complesso ormai si è imposto
come un punto di riferimento
imprescindibile, data la qualità e la duttilità che gli vengono
unanimemente riconosciute,
per la buona riuscita di tante
iniziative nei settori più disparati. Si è rivelato oltremodo
adatto ad ospitare convegni,
assemblee e conferenze, spettacoli teatrali, di danza e musicali, concerti con cori, bande,
gruppi rock e pop, premiazioni, feste folk, e ha riportato il
cinema in paese, colmando una
grave lacuna, un vero e proprio vulnus non solo all’offerta promozionale della località,
ma anche per quanto riguarda
le aspettative di chi vi abita.
Altre possibilità d’uso sono in
via di sperimentazione. Così
IL FOGLIO di
operando il PalaDolomiti si è
guadagnato un ruolo di primo
piano anche in Val Rendena,
ed oltre...
Tante persone sono venute apposta da lontano ad applaudire i loro beniamini o ad ascoltare relazioni, partecipando
ai dibattiti, su argomenti di
notevole spessore, nei campi
della scienza, dell’alpinismo,
delle problematiche sociali
più sentite e più attuali, tenute da personalità di valore
assoluto e di grande prestigio
o popolarità. Per di più è diventato la sede del Filò da la
Val Rendena, che torna a disporre di un palcoscenico e di
spazi per le prove, e luogo per
le riunioni e le manifestazioni
delle scuole, della biblioteca
civica, della Pro loco e dell’Apt. La conduzione del palazzo, in particolare del teatro (che dispone di 500 posti
a sedere) e della sala ludica,
e la programmazione fino ad
oggi sono state gestite direttamente dal Comune, che ne
ha affidato la responsabilità a
Brunetto Binelli. L’intenzione
degli amministratori è quella
di mantenere questo assetto
operativo per tutto l’anno,
fino a dicembre, in modo da
poter disporre di un quadro
completo sull’andamento delle due stagioni, trarne utili indicazioni e delineare un pro-
PINZOLO
gramma a lungo termine. Poi,
per il futuro si deciderà. Confortano l’apprezzamento della
popolazione e la soddisfazione
degli utenti per quanto messo
in cantiere in questo primo
periodo di rodaggio. Si tratta
di un bilancio largamente positivo. Si va dalle proposte più
legate al paese, come il Memorial Giuseppe Gest con il
Filò, bande e cori, le commedie in dialetto, l’incontro con
Loredana Cont dell’8 marzo
in occasione della festa della
donna, a quelle che sono riuscite a coinvolgere pubblico
da tutte le Giudicarie e oltre.
E’ il caso della serata con Ermanno Salvaterra e Reinhold
5
“Moltissime le
iniziative anche per
questa estate, dalle
serate con il coro
Presanella e con la
Banda Comunale
ai concerti di
musica classica,
dalla settimana
dell’International
Dance Theatre
a quella
dell’esposizione dei
trofei vinti dall’Inter,
e poi ancora cinema,
teatro, serate
culturali”
6
IL FOGLIO di
PINZOLO
Messner, oppure di quella con
Margherita Hack, per non parlare dello spettacolo su John
Lennon con la partecipazione
dei Bastard. E non è di poco
conto il fatto che la Famiglia
cooperativa vi abbia potuto
tenere la sua assemblea ordinaria dopo tre lustri in esilio
nella palestra di Carisolo per
mancanza di una sala abbastanza capiente; che la Cassa
Rurale, costretta in passato a
riunire i suoi soci a Madonna
di Campiglio, abbia fatto altrettanto.
Moltissime le iniziative anche per questa estate, dalle
serate con il coro Presanella
e con la Banda Comunale ai
concerti di musica classica,
dalla settimana dell’International Dance Theatre a quella dell’esposizione dei trofei
vinti dall’Inter, e poi ancora
cinema, teatro, serate culturali, che si concluderanno
con la prima (prove generali)
dell’Adelchi di Carmelo Bene
con la compagnia teatrale di
Roma.
C’è infine oltre alla possibilità per associazioni e privati
di affittare le varie sale (sala
cinema da 500 posti, sala 99
posti, sala espositiva) una
sala ludica per i compleanni
e le feste dei nostri ragazzi
offerta gratuitamente a patto che venga restituita nelle
stesse condizioni di quando la
si è ricevuta.
7
amministrazione
Con il sistema calotte-chiavette
si punta ad aumentare
la raccolta differenziata
Mentre si sta avvicinando il momento in cui sarà obbligatorio
l’uso della chiavetta per poter
aprire le calotte messe sui raccoglitori del rifiuto residuo, abbiamo incontrato Daniele Tarolli, giovane ingegnere assessore
della Comunità delle Giudicarie
con delega all’Ambiente, Filiera
rifiuti (gestione rifiuti, discarica,
produzione energia da rifiuti,
T.I.A.), Energia per capirne di
più.
Assessore Tarolli, come è la situazione dei rifiuti in Giudicarie?
Raccolta e trattamento dei rifiuti, è una delega che era già in
carico anche al Comprensorio;
il lavoro fatto finora dall’ufficio
tecnico per ottimizzare raccolta
e trattamento dei rifiuti è sicuramente ottimo, e la nostra comunità è presa a modello come
sistema estremamente funzionante e razionale, ma ciò non
La nostra comunità è
presa a modello come
sistema estremamente
funzionante e razionale,
ma ciò non toglie che
vi siano ancora delle
questioni aperte da
risolvere
8
toglie che vi siano ancora delle
questioni aperte da risolvere, in
quanto è chiaro che sono realtà
che nascondono aspetti da valutare con grande attenzione e
scrupolosità.
Quali?
Penso ad esempio all’obiettivo
che ci siamo dati di arrivare entro fine anno alla raccolta puntuale dei rifiuti con l’utilizzo di
calotte e chiavette.
É un nuovo modo di raccolta
che pone degli interrogativi sui
risultati che si possono ottenere. Noi siamo convinti della
bontà della scelta e che dopo
un periodo transitorio nel quale
è fisiologico ci possano essere
dei problemi, si possa arrivare
a regime con un sistema che
permette al cittadino di pagare
in base al rifiuto indifferenziato prodotto.
É del tutto evidente che serve
da parte del cittadino un grande senso civico e una collaborazione totale per far sì che il
sistema funzioni secondo le sue
potenzialità e da parte nostra
uno sforzo per far apprendere
semplicemente a tutti le novità
in corso.
Per questo stiamo organizzando serate ad hoc con spiegazioni e esempi pratici di come sta
cambiando il sistema dei rifiuti
in Giudicarie.
Un sistema pensato per far
crescere la percentuale di
raccolta differenziata...
La nostra comunità oggi ha una
quota di raccolta differenziata
del 58,8%: siamo sotto l’obiettivo che la Provincia ha fissato
al 65%; in altre vallate provinciali si raggiunge il 70%.
L’introduzione delle calotte e
della chiavetta fa parte delle strategie messe in atto per
migliorare questi risultati, è
inoltre un sistema per misurare
quanto le persone singolarmente conferiscono per poi calcolarne la T.I.A. (Tariffa Igiene
Ambientale).
Differenziare i rifiuti oggi non è
più una scelta ma è diventato
un obbligo, dato dalla necessità
di portare in discarica la minor
quantità di rifiuto possibile.
La discarica di Zuclo-Saone
come tutte le altre non è inesauribile e l’unica possibilità
che abbiamo perché questa discarica possa servirci per molti
altri anni è quella di diminuire
i conferimenti.
Questo è possibile solo con un
incremento della percentuale di raccolta differenziata e
cambiando il modo di fare la
spesa, aumentando l’acquisto
di prodotti sfusi e magari producendo in casa il compost,
trasformando il rifiuto umido
domestico in ottima terra.
IL FOGLIO di
PINZOLO
Differenziare una “scelta” obbligata
Se vogliamo ridurre i costi, oltre ad aumentare la
differenziata, dobbiamo
pensare a delle politiche
che favoriscano i comportamenti virtuosi di
produttori e consumatori
ed incentivare quelle filiere
di produzione che sono
particolarmente attente
all’ambiente
Quali altre azioni sono in programma per razionalizzare la
filiera dei rifiuti?
Nell’ottica della razionalizzazione del sistema e dello sfruttamento delle risorse disponibili stiamo lavorando ad una
verifica del lavoro svolto dai
vari Centri Raccolta Materiali.
Da quanto emerso sembra necessario per ottimizzare costi
e benefici ridurre il numero dei
CRM; vi sono infatti dei CRM
sottoutilizzati che pesano sul
bilancio delle amministrazioni
senza apportare particolari benefici.
Pertanto stiamo operando per
far convogliare più comuni su
alcuni CRM che possono fornire
il miglior servizio.
In quest’ottica anche gli abitanti di Pinzolo sono invitati a
convogliare i loro materiali ingombranti nel CRM di Carisolo.
Questo per quanto riguarda
il trattamento dei rifiuti. Ma
quali politiche si potrebbero
adottare per favorire la diminuzione della enorme mole di
rifiuti prodotti?
Se vogliamo ridurre i costi che
ciascun amministrazione deve
mettere a bilancio per i rifiuti, oltre che aumentare la differenziata, dobbiamo pensare
a delle politiche che favoriscano i comportamenti virtuosi di produttori e consumatori
ed incentivare quelle filiere di
produzione che sono particolarmente attente all’ambien-
te. Penso a semplici comportamenti di ciascun cittadino
come quello di utilizzare borse
di tela per fare la spesa, quello di acquistare prodotti sfusi (detersivi, frutta, verdura,
carni, latte ecc..) o quello di
bere l’ottima acqua dei nostri
rubinetti, ma anche l’adottare
politiche che favoriscano l’utilizzo di prodotti a chilometro
zero disponibili direttamente
dal venditore locale, che hanno
il grosso pregio, oltre a quello
di non necessitare di grandi
imballaggi per il trasporto, di
aiutare le nostre aziende e le
piccole produzioni di nicchia a
sopravvivere e a valorizzare un
territorio giudicariese ricco di
qualità e di tradizioni.
9
amministrazione
AMMINISTRAZIONE
Il manuale: cosa cambia
nella gestione dei rifiuti
di
Luciano Caola
Ogni sacchetto che
viene messo nel posto
sbagliato o abbandonato
triplica il suo costo
per lo smaltimento
(va raccolto, va
differenziato e va
portato al posto giusto
da un operatore che
deve essere pagato).
Tale costo viene
ripartito attraverso la
tariffa tra tutti i cittadini
10
Cos’è la “Calotta”?
E’ un contatore con il quale si
misura la quantità di rifiuto “residuo” prodotto dagli utenti.
Come viene misurato il residuo?
All’utente viene consegnata
una chiavetta personale con cui
aprire le calotte poste sui bidoni
del residuo. Ogni apertura viene
conteggiata e una parte della TIA
(Tariffa di Igiene Ambientale) di
quell’utente verrà calcolata
in base al suo numero di aperture.
Perché viene fatto tutto questo?
Perché la legge provinciale si è
posta 3 obiettivi: la raccolta differenziata al minimo del 65%, la
produzione massima di 175 KG
all’anno per ogni persona, la misurazione “puntuale” del rifiuto
residuo di ciascun’utenza per
stimolare una migliore raccolta
differenziata.
E la raccolta differenziata?
Rimane come adesso, con i contenitori stradali senza calotta,
e i CRM (Centri di Raccolta Materiali). Se l’utente differenzia
bene, avrà meno rifiuto “residuo” e pagherà meno.
Quindi se butto il sacchetto dei
miei rifiuti per terra, o nel bosco, o nei contenitori della raccolta differenziata, pago meno?
Ogni sacchetto che viene messo nel posto sbagliato o abbandonato triplica il suo costo per
lo smaltimento (va raccolto, va
differenziato e va portato al posto giusto da un operatore che
deve essere pagato). Tale costo
viene ripartito attraverso la Tariffa tra tutti i cittadini (compreso chi l’ha buttato). Inoltre,
se tutti facessero così, triplicherebbe per ogni utente il costo
della raccolta.
Ma la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) che paghiamo adesso,
allora, costerà di meno?
Se tutti parteciperemo con il
minimo impegno che viene richiesto (separare diventa poi
automatico e senza fatica) migliorerà la raccolta dei materiali
differenziati e questo si rifletterà positivamente sulla Tariffa
che paghiamo. Purtroppo i costi
sono destinati ad aumentare
sempre (basti pensare al costo
del carburante per i trasporti,
all’inflazione o l’esaurimento
della discarica) ma con una buo-
IL FOGLIO di
PINZOLO
Il contenitore del latte è tetrapak,
dopo essere stato lavato e
dopo aver tolto il tappo di plastica,
deve essere messo nella carta
na raccolta del rifiuto differenziato si possono contenere
sensibilmente gli aumenti e allungare la vita della discarica.
DIVENTA ALLORA IMPORTANTE
DIFFERENZIARE NEL MODO GIUSTO PER RISPARMIARE!
Che cosa devo fare per non
sbagliare?
Non è difficile ma bisogna tenere presenti alcuni aspetti.
Per differenziare bene bisogna
innanzitutto sapere che c’è una
prima separazione che dobbiamo adottare: gli “IMBALLAGGI”
e i “NON IMBALLAGGI”
Questa separazione è necessaria perché nella procedura
di recupero dei materiali che
vengono dal rifiuto, agli “IMBALLAGGI” viene riconosciuto
uno speciale rimborso da parte
dei diversi “Consorzi Dei Produttori di Imballaggi”. Quando
il materiale che si consegna
non è puro ma è miscelato con
ciò che non è imballaggio, il
rimborso viene drasticamente
ridotto e diminuiscono pertanto le entrate finanziarie che
aiutano a ridurre il valore della
TIA, quindi paghiamo di più!
Cos’è un Imballaggio?
E’ l’involucro in cui è stato
racchiuso un prodotto posto in
commercio.
Sono imballaggi, ad esempio, i
sacchetti di plastica o di ma-
teriale simile, i barattoli dello yogurt, le vaschette in cui
è confezionata la verdura nei
negozi, le bottiglie e i barattoli di plastica e quelli di vetro, i barattoli di metallo, le
scatole di cartone, grandi e
piccole, come quella in cui è
stato venduto un televisore e
quella in cui si trova il tubetto
del dentifricio, il polistirolo in
cui era racchiuso un elettrodomestico, insomma, tutto
quello che è servito a questo
scopo.
Il contenitore del latte in tetrapak è un imballaggio?
Sì, certo, ma essendo costruito con diversi tipi di materiali
segue una strada diversa dagli
altri. Nel territorio della Comunità delle Giudicarie viene raccolto insieme alla carta.
Allora nell’Isola Ecologica
Stradale cosa si getta?
All’Isola Ecologica Stradale si
portano in genere 5 tipi di rifiuti che sono:
- CARTA (e nella nostra Comunità di Valle anche il tetrapak)
- IMBALLAGGI DI PLASTICA E
METALLO
- IMBALLAGGI DI VETRO
- ORGANICO
- RESIDUO
In certe isole, in posizione
strategica, si possono trovare
anche:
- IMBALLAGGI DI CARTONE
- INDUMENTI
E il resto dove si butta?
Presso i vari CRM (Centri Raccolta Materiali), dove c’è del
personale che guida e controlla
che tutto finisca al posto giusto, si portano le altre cose
(come lampadine, pile, elettrodomestici, plastiche e vetri
non imballaggi, metallo e cartone non imballaggi, toner di
stampanti e fotocopiatrici, medicinali, pneumatici e materiali
da costruzione in piccola quantità, barattoli di vernici, rifiuti
ingombranti, etc.) ed inoltre si
possono portare anche alcune
tipologie dell’Isola Ecologica
Stradale (ad esclusione del Residuo e dell’Organico).
E se nonostante tutto decidessi di comportarmi male?
Faresti aumentare a tutti (tu
compreso) quello che paghiamo
con la Tariffa, rischieresti una
multa molto salata e le maledizioni degli altri utenti, saresti
controllato se fossi particolarmente fuori dai comportamenti
“normali”, e, a conti fatti, non
te ne sarebbe valsa la pena.
11
AMMINISTRAZIONE
Ritiro Inter
una grande opportunità
di
Anita Binelli
Per poter organizzare
al meglio il ritiro,
è stato fondato un
comitato presieduto da
Anita Binelli, formato
dai Sindaci della Val
Rendena e dagli Enti più
significativi del territorio
quali A.P.T., CR Pinzolo,
Coop. Pinzolo, Funivie
Pinzolo Spa, CR Tione,
Commercianti Val
Rendena, Latte Trento e
alcuni sponsor privati...
12
È tutto pronto a Pinzolo per accogliere l’Inter, la squadra che
ha vinto quattro degli ultimi cinque scudetti, centrando un anno
fa il cosiddetto «triplete» (tricolore, Coppa Italia e Champions
League), impresa mai riuscita a
nessuna squadra italiana. La plurititolata formazione meneghina sarà in ritiro in Val Rendena
dall’8 al 21 luglio. I nerazzurri
in Trentino saranno protagonisti anche di due incontri amichevoli (giovedì 14 e domenica
17 luglio), due occasioni nelle
quali i tifosi della Beneamata
potranno ammirare i nuovi acquisti e i tanti campioni in forza
alla società di Massimo Moratti.
Per poter organizzare al meglio
il ritiro è stato fondato un comitato formato dai Sindaci della Val Rendena e dagli Enti più
significativi del territorio quali
A.P.T., CR Pinzolo, Coop. Pinzolo, Funivie Pinzolo Spa, CR Adamello Brenta, Commercianti Val
Rendena, Latte Trento ed alcuni
sponsor privati che si sono impegnati economicamente per la
realizzazione del ritiro in collaborazione con Trentino Marketing. Presidente del Comitato è
stata nominata Anita Binelli.
Lo sbarco a Pinzolo di una delle
più blasonate società del mondo
è stato reso possibile dalla partnership tra Trentino Marketing,
Comune di Pinzolo, Apt Madonna
di Campiglio Pinzolo Val Rendena e Fc Internazionale siglata nei
mesi scorsi. «Si tratta – spiega
l’assessore Pat Tiziano Mellarini
– di un’iniziativa che ancora una
volta lega il marchio Trentino a
brand sportivi vincenti in una si-
IL FOGLIO di
nergia che valorizza al massimo
le potenzialità del nostro territorio, un vero e proprio paradiso
per chi ama la vacanza attiva.
In questo caso abbiamo scelto
la squadra più vincente degli
ultimi cinque anni». L’avventura trentina dell’Inter partirà
quindi venerdì 8 luglio, giornata
nella quale verranno aperti l’Inter Village, il Villaggio Trentino
e lo store ufficiale nerazzurro. Per i più piccoli comincerà
inoltre l’attività del Day-Camp,
che permetterà ai nati dal 1998
al 2005 di imparare i segreti
del gioco più bello del mondo
con gli allenatori dell’Inter. Al
PalaDolomiti saranno esposti i
trofei conquistati dal glorioso
sodalizio di Palazzo Durini: dalle 10 alle 16 sarà possibile fotografarsi indossando in esclusiva
la nuova maglia nerazzurra.
Sabato 9 luglio approderanno
in Val Rendena i primi giocatori della Beneamata, raggiunti
il giorno seguente dall’intera
rosa, che fino a giovedì 21 si allenerà due volte al giorno (alle
11 ed alle 17) allo Stadio Pineta
di Pinzolo, terreno di gioco im-
merso nel verde in una tranquilla
zona lungo il fiume Sarca. Tifosi
ed appassionati potranno seguire le sedute di preparazione
di Pazzini e compagni gratuitamente, un’opportunità più unica che rara per vedere in azione alcuni dei migliori giocatori
del pianeta senza dover metter
mano al portafogli ed avere
inoltre la possibilità di chiedere
ai propri beniamini gli autografi al termine dell’allenamento.
Dal 9 luglio, in tutte le giornate
del ritiro (dalle 13 alle 16 e dalle 20.30 alle 22.30), a Pinzolo
sarà visitabile un’interessante
mostra fotografica sulla storia nerazzurra, affiancata dall’esposizione delle coppe conquistate in decenni di vittorie.
Otto inoltre le serate speciali
previste dall’articolato calendario di contorno, sempre con
inizio fissato alle 21. Venerdì 8
aprirà il calendario uno spettacolo di varietà, sabato 9 in Piazza Carera a Pinzolo il portierone
Francesco Toldo racconterà poi
la sua esperienza e le attività
sociali di Intercampus, domenica 10 invece sarà la volta del-
PINZOLO
l’attesissima presentazione ufficiale della nuova Inter, evento
che si terrà in Piazza San Giacomo a Pinzolo. Martedì 12 i
campioni nerazzurri incontreranno i piccoli tifosi a Spiazzo
Rendena. Venerdì 15 luglio sarà
poi la volta dell’attesa Notte
Nerazzurra, una festa nelle vie
e nelle piazze di Pinzolo con la
partecipazione di mister Gasperini e dello staff tecnico dei
Campioni del Mondo. Sabato 16
i fuoriclasse incontreranno i tifosi in Piazza Carera, il giorno
seguente andrà in scena lo spettacolo teatrale di Marco Vaccari
«100 anni di storia nerazzurra... in 90 minuti più recupero». L’ultimo appuntamento di
spicco è previsto per mercoledì
20 luglio, quando in Piazza Carera saranno presentati il documentario ed il libro sul capitano della Grande Inter Armando
Picchi, una serata con l’intervento dello staff meneghino.
Le due settimane nerazzurre saranno chiuse giovedì
21 luglio con il saluto della
squadra nerazzurra al pubblico del Pineta di Pinzolo.
13
amministrazione
AMMINISTRAZIONE
La consulta frazionale, un’occasione
per comunicare con l’amministrazione
a cura di
Consulta frazionale
di Pinzolo
I cittadini non hanno
ancora ben focalizzato
che attraverso le
Consulte frazionali
si è venuta a creare
un’opportunità
importante per
comunicare con
l’Amministrazione
comunale, per poter
esprimere pareri e
formulare proposte su
questioni di interesse
della frazione o del
Comune, in modo
più rapido e diretto
14
Le Consulte Frazionali sono organismi permanenti di partecipazione. La loro istituzione si
propone di valorizzare il ruolo
di partecipazione ed autodeterminazione nel contesto socio-politico del Comune, favorire la compartecipazione dei
residenti nelle frazioni all’attività amministrativa del Comune e più in generale avvicinarli
alle istituzioni.
Nel gennaio 2011, è avvenuto
il pubblico insediamento della
Consulta frazionale di Pinzolo
composta da nove membri.
Il regolamento delle Consulte
frazionali prevede che i suoi
membri provengano da diversi
contesti della nostra comuni-
tà: quattro membri eletti dalla
popolazione, due per nomina
consigliare, ed altri due provenienti dalle categorie economiche che, insieme con il sindaco o un suo delegato formano
appunto la Consulta frazionale
dei cittadini.
Nel settembre 2010 è stata
convocata l’assemblea dei cittadini per eleggere i quattro
rappresentanti popolari nella
quale sono stati indicati Sonia
Capponi, Massimiliano Ferrari,
Francesco Bonapace ed Alice
Maffei.
In seguito sono stati nominati
dal Consiglio Comunale Angelo Marini e Martino Maffei, ai
quali si sono aggiunti gli ultimi
IL FOGLIO di
due membri: Michele Ambrosi
per gli operatori economici e
Cecilia Maffei fu Gerardo rappresentante degli albergatori.
Nella riunione per il pubblico
insediamento della Consulta
frazionale di Pinzolo, sono stati
eletti presidente e vice presidente rispettivamente Francesco Bonapace e Massimiliano
Ferrari.
Abbiamo iniziato ad incontrarci
periodicamente in una sala del
municipio per parlare, discutere e approfondire varie tematiche e per preparare la seduta
pubblica avvenuta lo scorso 6
giugno 2011 presso il Centro di
Protezione civile a Pinzolo.
Oggi, i cittadini del Comune
di Pinzolo, non hanno ancora
ben focalizzato, che attraverso le Consulte frazionali, (oltre
a quella di Pinzolo vi sono anche a S.A. di Mavignola e Madonna di Campiglio) si è venuta
a creare un’opportunità importante per comunicare con
l’Amministrazione comunale,
per poter esprimere pareri e
formulare proposte su questioni di interesse della frazione o
del Comune, in modo più rapido e diretto.
Invitiamo la popolazione a presenziare numerosa alle sedute
pubbliche previste dall’attività
della Consulta affinchè vi sia
partecipazione attiva e propositiva.
Nella serata di lunedì 6 giugno 2011 si è tenuto il primo
incontro pubblico della Consulta frazionale di Pinzolo nel
quale erano presenti oltre al
Sindaco William Bonomi, il Dirigente scolastico dell’Istituto
comprensivo Val Rendena Franco Brunelli e Teresa Pertner,
dell’Oekoinstitute Suedtirol di
Bolzano.
Il prof. Franco Brunelli in collaborazione con la Consulta dei
genitori, ha informato i presenti sul questionario inerente al
progetto “Percorso casa-scuola-casa in sicurezza”, inviato a
tutte le famiglie che hanno figli
frequentanti la scuola dell’obbligo, auspicando l’attenzione
da parte dell’Amministrazione
comunale attraverso interventi
concreti atti a migliorare la sicurezza interna al paese.
E’ stata poi la volta della dot-
PINZOLO
toressa Teresa Pertner, dell’Oekoinstitute Suedtirol di Bolzano
che ha illustrato ai convenuti
uno studio richiesto dall’Amministrazione comunale, riguardante la viabilità interna
al paese in relazione alla nuova
circonvallazione dell’abitato di
Pinzolo.
Durante la serata, grazie anche
ad una confortante presenza
di pubblico, sono stati raccolti
importanti spunti di riflessione
sull’argomento.
La Consulta si augura che anche
in futuro nelle sedute pubbliche vi sia una sempre maggiore
partecipazione dei cittadini.
Per raccogliere eventuali segnalazioni, suggerimenti, pareri da porre all’attenzione dell’Amministrazione comunale è
attivo l’indirizzo e-mail, [email protected].
15
parco
“Il Piano del Parco”
Il presidente del Parco Antonio Caola, il direttore Roberto
Zoanetti e gli assessori rendenesi di Giunta, Gilberto Masè
e Silvano Maestranzi, hanno
incontrato il consiglio comunale di Pinzolo. Presenti anche i tecnici del Parco Matteo
Viviani e Valentina Maestranzi
che hanno illustrato i contenuti del Piano che stabilisce
le misure di conservazione e
di tutela attiva degli habitat,
le norme di attuazione (non ci
sono importanti modifiche ri-
16
spetto al Piano precedente) e
la zonizzazione (cioè i confini
delle riserve integrali, controllate e guidate oltre che le
riserve speciali, sulle quali, a
seconda delle emergenze ambientali, le misure di tutela
attiva e passiva sono elaborate in specifici Piani d’azione),
e del Piano del paesaggio che
si propone, invece, di avviare
un processo di conoscenza e
valorizzazione del patrimonio
paesaggistico del Parco stabilendone anche il valore eco-
nomico dei paesaggi dell’Adamello-Brenta.
Un passo indietro per capire
meglio. Il primo Piano del Parco Naturale Adamello Brenta è
stato approvato nel 1999. Poi,
nel corso dell’ultimo decennio, tre Varianti, datate 2004,
2007 e 2009, hanno introdotto alcune modifiche tecniche
e cartografiche e adeguato il
Piano del Parco con il modificato Piano urbanistico provinciale (Pup) del 2008. Oggi,
passati più di dieci anni, la
IL FOGLIO di
PINZOLO
La ParcoCard, “ti consegna le chiavi
di tutto il Parco….e non solo!”
norma stessa del Pdp impone
la Revisione del Piano che deve
recepire le novità della Direttiva europea “Habitat” e della
Legge provinciale 23 maggio
2007 n. 11 “Governo del territorio forestale e montano, dei
corsi d’acqua e delle aree protette”.
Soprattutto, a distanza di dieci anni dal primo Piano, c’è
l’esigenza di verificare lo stato di salute del Parco, di capire se le problematiche ambientali sono mutate e se, di
Nel corso dell’estate 2011 il Parco Naturale Adamello Brenta
proporrà, per il settimo anno consecutivo, la ParcoCard, carta elettronica pre-pagata grazie alla quale si
può accedere gratuitamente ad un ricco
ventaglio di proposte
per vivere la natura
del Parco, la cultura e
i sapori del territorio.
Con la card si accede
gratuitamente, per una
volta, a tutti i seguenti
servizi:
- escursioni tematiche con l’accompagnamento degli operatori
del Parco;
- parcheggi in Val Genova, Val di Tovel, Vallesinella, Patascoss,
Val d’Algone e Malga Bissina;
- bus navetta in Val Genova, Val di Tovel e Vallesinella;
- parco Avventura in Val Genova e Val di Tovel e Ursus Adventure Park in Val di Breguzzo;
- ingresso alle Case del Parco di Daone, San Lorenzo in Banale,
Stenico, Spormaggiore e Tovel;
- ingresso ai Centri visitatori del Parco Naturale Paneveggio
Pale di San Martino e Parco Nazionale dello Stelvio;
- ingresso a Musei e Castelli Provinciali: Castello del Buonconsiglio, Castel Thun, Castello di Stenico, Castel Beseno, Mart di
Rovereto e Trento, Casa d’Arte Futurista Depero, Museo Civico
di Rovereto, Museo Tridentino di Scienze Naturali, Museo degli
Usi e Costumi della Gente Trentina, Museo della Malga di Caderzone, Sentiero Etnografico Rio Caino di Cimego, Giardino
Botanico Alpino Viote del Monte Bondone;
- degustazioni gratuite e possibilità di acquisto a prezzi scontati di prodotti con Marchio Qualità Parco e “Selezionati dal
Parco” presso numerosi punti vendita convenzionati.
Per i residenti nei Comuni del Parco la card stagionale è proposta al prezzo speciale di 20,00 € (valida per 1 adulto e 1
bambino fino ai 12 anni) e il vantaggio è concreto: ammortizzi
il costo con un parcheggio, un’escursione e un ingresso a un
museo/castello!
La card è valida da metà giugno a metà settembre e si può acquistare presso la sede del Parco a Strembo, tutte le Case del
Parco, il Punto info di Mavignola e gli uffici turistici del territorio (qui si può ritirare anche il depliant specifico per conoscere
nei dettagli i contenuti e le altre tipologie di card).
17
Passerà attraverso la
concertazione con i
39 consigli comunali
dell’area protetta e i
direttivi delle Asuc e
delle Regole Spinale
Manez, la Revisione
del Piano del Parco
(Pdp) Naturale Adamello Brenta attualmente in corso di
definizione.
18
conseguenza, le attuali misure
di conservazione sono appropriate. In particolare, il nuovo
Piano territoriale sarà proposto
sulla base dei numerosi nuovi elementi conoscitivi emersi
tramite i monitoraggi e gli studi elaborati nel corso degli ultimi anni. Le scelte fatte nel
1999, ove ritenuto necessario,
potranno quindi essere sottoposte a modifiche. Tali modifiche
saranno illustrate distintamente
ai rispettivi consigli comunali (e
Asuc) interessati.
La prima parte del Piano, adottata all’unanimità nel dicembre
2009 dal Comitato di gestione
del Pnab, è costituita dal Piano
strategico,
documento-prologo che definisce ruolo e obiettivi del Parco per i prossimi 10
anni.
Nel 2011 la Revisione del Piano di Parco proseguirà con la
conclusione degli elaborati del
Piano territoriale, del Piano del
paesaggio e del Piano socio-economico e l’inizio dei rispettivi
iter di approvazione.
I piani d’azione, divisi per settori (ad esempio il Piano malghe)
e aree omogenee (ad esempio
singole vallate), costituiranno il
IL FOGLIO di
PINZOLO
vero elemento di novità della
pianificazione in quanto conterranno le specifiche norme
di valorizzazione e di conservazione attiva che parimenti
scaturiranno da accordi con gli
enti proprietari.
Questi incontri costituiscono
conferma dell’impegno del
presidente Antonio Caola e del
suo staff di voler coinvolgere
la gente del Parco e di voler
dare attuazione ad un percorso di ri-avvicinamento tra
l’Ente con sede a Strembo e le
comunità di riferimento. “La
Revisione sarà il frutto di un
percorso partecipato – ha affermato Caola – che vorremmo
portasse ad una comprensione
definitiva del Parco come valore aggiunto per il territorio”.
A Pinzolo, all’interno di un generale apprezzamento dell’iniziativa del Parco, alcuni consiglieri comunali hanno espresso
dubbi sulla previsione di ampliare, nel nuovo Piano di Parco, una Riserva speciale nella
zona di Ritort - quest’area è
già un SIC (Sito di Interesse
Comunitario) nato da un precedente biotopo provinciale
- a Madonna di Campiglio, per
alcune ricadute riguardanti
l’utilizzo del territorio.
“Non capisco il senso di queste possibili nuove misure – ha
detto il sindaco William Bo-
nomi – dato che dal punto di
vista della tutela ambientale il nostro territorio è molto
evoluto. Non ho chiari i motivi
che inducono a questa nuova
proposta”.
All’osservazione del sindaco il presidente e il direttore
del Parco hanno risposto evidenziando che la previsione
della Riserva speciale deriva
dall’analisi delle valenze floristiche e faunistiche della zona
che denota i valori massimi al-
l’interno dell’area a Parco. Da
parte di tutti consiglieri sono
stati espressi commenti favorevoli al confronto aperto dal
Parco sul Piano territoriale.
Nei prossimi mesi, mentre si
procederà con “l’operazione
ascolto”, il Parco approfondirà
il dubbio sollevato dagli amministratori di Pinzolo, prima di
assumere le decisioni definitive in Giunta e passare quindi
in Comitato di gestione per la
prima adozione.
19
comunità
IL PAESE
LE
OPERE
Al PalaDolomiti il primo
“Memorial Giuseppe Gest”
di
Giuseppe Ciaghi
Giuseppe Gest
continua a vivere
nel ricordo di quanti
lo hanno conosciuto
ed hanno condiviso
con lui tanti momenti
di sana allegria,
indimenticabili...
20
A poco più di una anno dalla sua prematura scomparsa – aveva appena
60 anni – Giuseppe Gest continua a
vivere nel ricordo di quanti lo hanno
conosciuto ed hanno condiviso con
lui tanti momenti di sana allegria,
indimenticabili, tanto che la comunità di Pinzolo ha voluto allestire uno spettacolo, il “1° Memorial
Giuseppe Gest” al PalaDolomiti con
la partecipazione di tutti quei sodalizi (Filò, Banda, Cori) in cui aveva
militato, da protagonista.
Il “Gest” - tutti lo chiamavano così,
e molti nemmeno sapevano fosse il
suo cognome (di origine tedesca) così
come pochi sapevano si chiamasse
Giuseppe – apparteneva a tutti. Era
stato un personaggio “pubblico” fin
da bambino, da quando a scuola
animava con le sue imitazioni e le
sue battute, tutte comicità genuina, spontanea e coinvolgente, le allegre serate dei “minifestival”, alle
sue parti “serie” da adulto accanto a Carmelo Binelli nelle commedie del Filò da la Val Rendena. Per
non parlare dei suoi trascorsi nella
banda comunale di Pinzolo, dove
tamburelli e percussioni erano il
suo mondo, e quelli da batterista in
orchestrine improvvisate con amici
appassionati di musica (il violino di
Leo Binelli, le fisarmoniche di Bepi
Genetin e Clemente Ferrari....), ad
allietare feste e ricorrenze.
Aveva delle doti naturali straordinarie, frutto della sua grande umanità e di una sensibilità eccezionale
che lo portavano ad osservare e a
penetrare fin nel profondo l’anima
delle persone sulle cui debolezze riusciva poi a far sorridere con
grande bonarietà, rimanendo sempre serio, impassibile. Era questa la
caratteristica che più colpiva della sua comicità. Aveva lavorato da
commesso in Famiglia cooperativa e
spesso portava la spesa a domicilio
di soci e clienti, con i quali aveva
un feeling particolare, specie con
gli anziani, cui amava sollevare lo
spirito con una battuta o una barzelletta. Quanti l’hanno conosciuto
ed apprezzato, hanno avuto in quella memorabile serata, un modo per
richiamare la sua disponibilità, la
sua bontà e la sua generosità.
IL FOGLIO di
PINZOLO
Festa degli alberi
a Patascoss
Quest’anno la festa degli alberi
il Comune di Pinzolo l’ha voluta
fare a Madonna di Campiglio, in
un alpeggio a metà della via che
da Patascóss porta a Ritòrt. Una
quarantina di scolari di Campiglio
lunedì 6 giugno, pur con l’incognita del tempo, hanno raggiunto il
rifugio Patascóss a piedi.
Lì hanno atteso i loro compagni
di Pinzolo: una ottantina di alunni
e 15 bambini del terzo anno dell’asilo saliti in pullman. Insieme si
sono diretti verso il luogo destinato alla piantumazione, in località
chiamata “al Sàss del Bargianèla”.
Si tratta di un grosso masso in granito, chiamato “del Bargianèla”,
come narra Nepomuceno Bolognini in uno dei suoi più bei racconti (compare in “Fiabe e leggende
della Rendena” per inziativa di
Tranquillo Giustina), a ricordo di
un’avventura capitata “a un buon
uomo, certo Collini detto Bargianèla, che nei mesi estivi teneva aperta una specie di osteria in
località Palù, dieci minuti a mezzodì di Campiglio”.
Verso i primi di agosto si era recato
a malga Ritòrt ad accaparrarsi un
vitello per rifornire il suo ambiente in vista della festa della Madonna e della sagra di metà mese.
Concluso l’affare si era avviato
“tranquillo, a passo cadenzato di
montagna, e armato di un lungo e
robusto bastone” verso casa. Arrivato un po’ sopra pensiero vicino
al masso “gli si presentò davanti, a
sbarrargli il cammino, un’enorme
orsaccia...
Il pover’uomo s’arresta spaventato
e tremante ed istintivamente, spinto dalla paura, fugge e s’arrampica
sul monolito, fino al suo culmine,
seguito dalla terribile bestiaccia
che uncava maledettamente.
L’orsa si leva sulle zampe posteriori
tentando anch’essa di arrampicarsi e addentare la povera vittima”.
Costui, afferrato il nodoso bastone,
prese a picchiarla sulla testa ogni
volta che riusciva ad avvicinarglisi. Forse a salvarlo fu l’intervento
della Madonna, da lui invocata. Un
orsacchiotto si era allontanato dalla madre ed aveva preso ad urlare.
L’orsa abbandonò la preda, corse
in aiuto del piccolo e non si fece
più vedere; così Bargianèla potè
tornare a casa a raccontare la sua
avventura”. Proprio intorno a quel
sasso i custodi forestali avevano
preparato le buche in cui i ragazzi hanno piantato i piccoli abeti
dopo la benedizione di don Benito,
il parroco di Pinzolo, e dopo essere stati istruiti sull’operazione. Un
guardaparco ha tenuto una lezione sulla natura, sulla coltivazione
della selva e sugli animali che la
popolano, oltre che sull’alpeggio e
sui problemi degli allevatori.
Il vicesindaco Valter Vidi ha quindi consegnato ai genitori dei nati
nel 2010 (12 maschi e 11 femmine)
un attestato con l’indicazione dell’alberello piantato per ciascuno di
loro per ottemperare alla disposizioni della legge comunitaria.
Alla cerimonia sono intervenuti
anche 12 insegnanti, gli assessori
Luciano Caola e Maria Lina Quagli, il presidente del Parco Antonio
Caola, il comandante della Stazione dei CC di Madonna di Campiglio
e quello della Stazione forestale di
Pinzolo. Terminata l’operazione al
meglio, nonostante il tempo avesse minacciato pioggia, pranzo per
tutti, offerto dal Comune, nel nuovo ristorante di Patascóss.
21
comunità
IL PAESE
Festa dello Sport e
“Un ponte tra le montagne
d’Italia”
di
Gianluca Leone
Quest’edizione ha visto
svilupparsi ulteriormente
il progetto “Un ponte
tra le montagne d’Italia”
che vede gli studenti
trentini a fianco di quelli
di Paganica...
22
La Festa dello Sport 2011 dell’Istituto Comprensivo Val Rendena è stata l’occasione offerta
ai 900 bambini e ragazzi della
Valle per conoscere tante discipline sportive grazie a numerose associazioni sportive. In
particolare quest’edizione ha
visto svilupparsi ulteriormente il progetto “Un ponte tra le
montagne d’Italia” che vede
gli studenti trentini a fianco di
quelli di Paganica, la frazione
de L’Aquila colpita dal sisma di
due anni fa. Durante la giornata
del 26 maggio, tra gli sport proposti c’è stato il rugby, insegnato dagli istruttori del Paganica
Rugby invitati insieme ad una
rappresentanza dei più giovani
della squadra abruzzese, 11 ragazzi e ragazze tra gli 8 ed i 12
anni. A far provare placcaggi e
tiri della palla ovale sono giunti
a Pinzolo anche gli istruttori del
Trento Rugby. Uno sport nuovo
sotto le Dolomiti di Brenta che
ha destato l’interesse dei giovani, maschi e femmine, grazie
all’entusiasmo messo in campo
dagli istruttori e giovanissimi
giocatori della cittadina ai piedi del Gran Sasso e di Trento. Il
progetto, promosso dalle insegnanti Giulia Cantonati e Maura
Binelli della scuola primaria di
Madonna di Campiglio, è nato
all’indomani del terremoto e si
è già concretizzato in raccolta
di materiale donato alla scuola
di Paganica, scambio di visite,
un periodo di ospitalità a San
Antonio di Mavignola per i ragazzi nell’estate 2009. L’idea
di allargare al rugby la Festa
dello sport è nata in occasione
dell’inaugurazione del campo
rimesso a nuovo dalla Provincia
di Trento a fine settembre 2010.
Il soggiorno di maggio si è reso
possibile grazie alla collaborazione di Villa Lucin di Pinzolo,
Giorgio Cereghini presidente
del Comitato Zobia Mata, Famiglia Cooperativa e Cassa Rurale di Pinzolo, Marco Bonomini,
Claudio Cominotti, Agriturismo
il Favo, Loreto Leone. Lo sport
ha dunque rinforzato l’amicizia
IL FOGLIO di
PINZOLO
insieme, coreografie di pattinaggio artistico su ghiaccio, saluto
tra gli altri del dirigente dell’Istituto Franco Brunelli che ha
ringraziato le associazioni che
hanno reso possibile l’iniziativa
e sottolineato la presenza del
Paganica Rugby che con un viaggio di 800 chilometri ha portato
questo sport. Il Parco Pineta per
un giorno è stato il teatro dove i
giovani hanno potuto conoscere
tante discipline, incentivati ad
assumere così uno stile di vita
sano e sperimentare come lo
sport possa creare e rinforzare
le relazioni.
e lo scambio di esperienze.
I ragazzi di Paganica erano accompagnati dall’istruttrice Chiara Lezzi, dai dirigenti Luigi Fiordigigli, Ornando Ferella e Katiuscia
Boccacci.
Per il Trento Rugby c’erano gli
istruttori Valerio De Marco,
Daniele Pederzolli ed il presidente Fabio Pavanelli. Gli altri
sport nei quali gli studenti si
sono potuti sperimentare sono
stati bocce, orienteering, skiroll, hockey, pattinaggio, nordic
walking, yosekan budo, arrampicata, skate board, pallavolo,
mountain bike, calcio, pallavolo, tennis, tiro con l’arco, sleed
dog, nuoto, giochi con la palla.
Nel palazzo del ghiaccio c’è stato un momento d’incontro tutti
23
comunità
IL PAESE
La ditta “FERRARI V.P.R.” premiata a
Roma ed iscritta nel Registro delle 150
imprese più longeve d’Italia
di
Giuseppe Ciaghi
Un documento del 1909
riporta una dichiarazione
in cui Pietro, trisnonno
dei soci attuali, informa
la comunità che suo figlio
Valentino ha appreso
l’arte di fabbro ferraio
e la sa esercitare
con perizia
24
Mercoledì 8 giugno si è svolta
a Roma la 133esima assemblea
dei direttori delle Camere di
Commercio (Unioncamere). In
questo contesto, in omaggio
al 150° anniversario dell’Unità
d’Italia, si sono tenute la premiazione e l’inaugurazione del
registro delle 150 imprese più
longeve della Penisola. Fra queste anche la ditta FERRARI VPR
di Pinzolo. A ritirare il riconoscimento dalle mani di Dalpéz
e del presidente di Unioncamere, assistiti da Mariagrazia Cucinotta, è sceso a Roma Marco
Ferrari, uno dei titolari dell’impresa artigiana che opera nel
campo della carpenteria metal-
lica (idraulica e lattoneria), riconversione in chiave moderna
dell’attività di fabbro ferraio
esercitata dal casato ab immemorabili e tramandata di generazione in generazione nella
fucina di famiglia, un opificio
alimentato dall’energia idraulica della “rugia” (un ramone
della Sarca), come attesta uno
scritto del lontano1794.
Un documento del 1909 riporta
una dichiarazione in cui Pietro
maestro (trisnonno dei soci attuali) informa la comunità che
suo figlio Valentino ha appreso
l’arte di fabbro ferraio e la sa
esercitare con perizia, è provetto nel costruire sia ferri da ta-
IL FOGLIO di
glio sia da opera di ogni qualità,
essendosi dimostrato laborioso
e con buona diligenza per dieci
anni come lavorante e per circa
25 come maestro nell’arte.
L’ultima figura di fabbro ad usare le attrezzature tradizionali
azionate dalla forza dell’acqua
è stato Angelo “gianaràl”, classe 1895 kaiserjäger dell’esercito austriaco nel primo conflitto
mondiale, che ha esercitato la
professione fino all’inizio degli
anni sessanta e venne anche
premiato dalla Camera di Commercio Provinciale con medaglia d’oro per la fedeltà al lavoro. Alla fine degli anni 50 i
tre figli maschi di Angelo, Vito
Pio e Roberto continuando l’at-
tività di famiglia la riconvertono allargandola ad altri settori
ed adeguandola alle esigenze
del mercato. Non si occupano
PINZOLO
più della lavorazione del ferro
per la costruzione di arnesi da
taglio e di attrezzi diversi, ma
trattano il ferro per montare i
primi tubi di impianti idraulici o
per le prime lamiere di copertura dei tetti delle case. I tre fratelli, ora in meritata pensione,
crearono prima la ditta Fratelli
Ferrari, poi la Ferrari Roberto e
ultimamente nel 1974 la Ferrari VPR snc ancora in attività ma
con soci effettivi in pari misura i discendenti: Marco e Sergio
figli di Vito e Federico figlio di
Pio. Oggi la ditta conta, oltre ai
tre soci, 6-7 dipendenti e svolge
la propria attività in uno stabile
di proprietà adibito a magazzino per il deposito del materiale
idraulico, che funge anche da
officina per quanto riguarda il
lavoro di carpenteria metallicafabbro e lattoneria.
25
comunità
IL PAESE
L’Apag, il punto di riferimento
per quanti hanno a cuore gli animali
di
Ermanno Salvaterra
“La grandezza di
una nazione e il suo
progresso morale si
possono giudicare dal
modo in cui tratta gli
animali”.
M. K. “Mahatma” Gandhi
(1869 – 1948)
26
“Le affido la gattina Lucia (la
chiamo così perché S. Lucia
s’invoca per il male di occhi),
una povera trovatella che ha
problemi di occhi: io l’ho curata lavandole due volte al giorno gli occhi con acqua tiepida
per levarle la cispa che le si
forma di notte e poi una goccia
per occhio del collirio: mi sembra che questo le faccia bene e
sia ben tollerato. È molto affettuosa e spero che nelle vostre mani si riprenda presto. Io
sono un sacerdote francescano
e accludo 10 euro per le prime
cure. Ringrazio questa bene-
merita associazione che cura
le creature di Dio”.
Con queste righe, scritte a
mano, Padre Ermete Rauzi,
parroco di S. Antonio di Mavignola, qualche anno fa affidava, con le lacrime agli occhi ad
un camionista di passaggio, una
gattina affinché la consegnasse ai volontari dell’A.P.A.G. di
Tione.
Voleva saperla in mani sicure.
Infatti, l’Associazione Protezione Animali delle Giudicarie,
con sede a Tione, è il punto di
riferimento per quanti hanno a
cuore gli animali.
Un gesto tenero e di grande
civiltà che ci dà una lezione
importante: ci ricorda che anche gli animali sono creature di
Dio.
In quanto esseri senzienti provano sentimenti: anche loro
sanno cos’è la solitudine, la
paura, la fame, la sete, il dolore, la gioia e l’amore per i loro
piccoli.
I volontari dell’A.P.A.G. operano nel capoluogo delle Giudicarie, ma ci sono soci e simpatizzanti negli altri paesi ed
anche a Pinzolo.
Alcuni di loro fanno presente:
“In paese ci sono piccole colonie di felini formate da una
decina di gatti. Le colonie si
stabiliscono in luoghi dove
hanno trovato un riparo e qualche ciotola di cibo a disposizio-
IL FOGLIO di
ne. Chi cura una colonia molto frequentemente assegna ad
ognuno di essi un nome, come
si farebbe con il proprio gatto
di casa. Provvede alla sterilizzazione di maschi e femmine,
per impedirne un’incontrollata
proliferazione. Quando nascono dei piccoli viene fatto fare
loro un controllo veterinario e
vengono affidati a persone che
desiderano avere un gatto in
casa attraverso adozioni controllate”.
Purtroppo, molto spesso, la presenza dei gatti è mal tollerata.
Vorremmo spezzare una lancia
in favore di questi animali che
a volte sono vittime di un vero
e proprio “terrorismo”.
Innanzitutto sono creature bellissime; come disse Richelieu
“Dio ha creato il gatto perché
l’uomo potesse accarezzare
una piccola tigre”.
Chi conosce i gatti sa quanto
siano animali assolutamente
puliti, pieni di dignità, indomabili per natura, perché nessuno
è mai riuscito a far obbedire un
gatto, ma assolutamente amabili e ottimi compagni di vita.
Altra credenza da sfatare che
i gatti siano indipendenti, si
sappiano arrangiare, si trovino
il cibo da soli e via dicendo.
Ogni gatto sogna ed ha diritto
di mangiare ogni giorno da una
ciotola pulita, di avere un cuscino su cui dormire ed un posto
caldo dove nascondersi quando
fuori piove o fa freddo e, magari, di avere un amico umano che
lo ami. “Se sono affamati cacciano meglio i topi?” Falso.
Un gatto non ha bisogno di aver
fame per cacciare i topi, li caccia comunque, fa parte del suo
istinto predatorio.
“I gatti si affezionano?”
I gatti si affezionano alle persone ed alla casa, sono animali territoriali: ci sono parecchi
racconti davvero commoventi
di gatti che sono stati abbandonati ed hanno percorso anche
distanze lunghissime per tornare alla loro casa, dai loro “padroni”, che se li sono ritrovati
inaspettatamente fuori dalla
porta.
I gatti, come i cani, percepiscono i nostri sentimenti, il nostro
umore.
L’estensione dei loro sensi è diversa dalla nostra, ma se viviamo con loro abbiamo molte occasioni per rendercene conto.
I gatti randagi non si lasciano
solitamente avvicinare dall’uomo e solamente se trovano cibo
ritornano nei giardini.
Qualcuno lamenta l’odore che
gli animali lasciano. Il gatto è
un animale pulito, deposita i
suoi escrementi in una buchetta che fa dove trova terreno
smosso e subito ricopre. L’odore viene lasciato dal maschio
per segnare il territorio con
PINZOLO
piccole spruzzatine di urina.
Se il maschio viene sterilizzato
questo fenomeno non si verifica più.
Qualche consiglio ai proprietari di gatti? Innanzitutto non
abbandonateli. Fate sterilizzare maschi e femmine perché è
un gesto di civiltà e non contro natura. I gatti randagi sono
animali molto belli, non vanno
temuti, sono una ricchezza del
territorio e non creano problemi se controllati.
Se la gatta dovesse avere cuccioli e non è possibile tenerli
cosa fare? Il Comune di Pinzolo
ha istituito un servizio per gli
animali oppure si può chiedere
consiglio all’A.P.A.G..
E se qualcuno volesse un gatto? “Ci si può rivolgere all’A.
P.A.G. che affida gatti controllati, con libretto sanitario e già
sterilizzati.
E’ però accaduto che in questi
ultimi mesi, sia a Pinzolo che
nei paesi limitrofi, alcune colonie siano state decimate. Mancano infatti all’appello molti
gatti che purtroppo sono stati
sicuramente uccisi con metodi
che ben conosciamo, ma che
preferiamo non ricordare. Questi fatti sono un chiaro segno di
crudeltà e inciviltà, avvenuti in
pieno spregio alla normativa vigente che prevede pene severe
in materia di maltrattamento
di animali.
27
comunità
IL PAESE
Chiunque,
per crudeltà o senza
necessità, cagiona la
morte di un animale
è punito
con la reclusione
da tre mesi
a diciotto mesi
LEGGE 20 LUGLIO 2004, N.189
ART. 544-BIS.
Uccisione di animali
Chiunque, per crudeltà o senza
necessità, cagiona la morte di
un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto
mesi (aumentata con L. n. 201
del 4 novembre 2010 da quattro
mesi a due anni).
Art. 544-ter.
Maltrattamento di animali
Chiunque, per crudeltà o senza
necessità, cagiona una lesione
ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori
insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito
con la reclusione da tre mesi a
un anno o con la multa da 3.000
a 15.000 euro.
La stessa pena si applica a
chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o
vietate ovvero li sottopone a
trattamenti che procurano un
danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà
se dai fatti di cui al primo comma
deriva la morte dell’animale.
Di fronte ad ogni forma di maltrattamento degli animali la nostra coscienza dovrebbe interrogarsi traendo insegnamento dalle
parole di molti grandi uomini.
“Nessuno dovrebbe tollerare
che vengano inflitte agli animali delle sofferenze e neppure
declinare le proprie responsabilità. Nessuno dovrebbe starsene tranquillo pensando che
altrimenti si immischierebbe
in affari che non lo riguardano.
Quando tanti maltrattamenti
vengono inflitti agli animali,
quando essi agonizzano ignorati per colpa di uomini senza
cuore, siamo tutti colpevoli”.
Albert Schweitzer
(1875-1965)
E per chiudere…
“La presenza di un gatto migliora il muro del giardino in
estate ed il cuore quando il
tempo è cattivo”.
J. Merkle Rilke
Insomma, davvero tante ragioni per amarli e rispettarli!
A nome del gruppo nascente “Amici degli animali Val Rendena”
Ermanno Salvaterra
28
comunità
AMMINISTRAZIONE
di
Angelo Marini
Ha fatto molto per
la nostra comunità,
sia per quello che
riguarda il cammino
in ambito pastorale,
sia dal punto di vista
materiale...
IL FOGLIO di
PINZOLO
In omaggio il libro
ricordo su don Angelo
Franceschetti
Nella notte fra il 30 e 31 dicembre 2010 moriva all’ospedale di
Tione don Angelo Franceschetti, che fu parroco di Pinzolo dal
7 settembre 1980 al 30 agosto
1992, quando fu nominato parroco di Revò in val di Non.
La sua figura di uomo e di pastore è ancora ben radicata
fra la nostra gente, egli ha lasciato nell’ambito delle nostre
famiglie, un segno indelebile
nei dodici anni della sua permanenza tra noi. Ancora oggi
egli è oggetto di discussioni, di
dibattiti accesi tra la popolazione e anche argomento di bei
ricordi, specialmente da parte
di tutte quelle persone che lo
hanno capito e saputo apprezzare.
Ha fatto molto per la nostra
comunità, sia per quello che
riguarda il cammino in ambito
pastorale, sia dal punto di vista
materiale. Se oggi i suoi successori possono abitare in una
casa accogliente e dignitosa e
non più in quei locali ormai fatiscenti della vecchia canonica,
con i pavimenti che tremavano
sotto i piedi e con le cantinelle che pian piano fuoriuscivano
dai muri, il merito è senza dubbio suo, che fin dai primi tempi
del suo arrivo a Pinzolo si era
posto l’obbiettivo poi raggiunto, di ricostruire l’intero complesso del “Laurentianum”.
Come per don Celestino Clauser, altro nostro parroco altrettanto stimato e ben voluto
dalla nostra gente, scomparso
nel 2006, mi è sembrato doveroso dedicare anche a don
Angelo una pubblicazione, per
altro accolta con entusiasmo
dall’Amministrazione comunale, per perpetuarne il ricordo
nella nostra comunità.
Nel volume, oltre ad esserci la
presentazione del nostro sindaco, la prefazione dell’Arcivescovo Mons. Luigi Bressan,
anch’egli entusiasta dell’iniziativa, vi sono contenute anche
una varietà di testimonianze
e un’ampia galleria fotografica che ripercorre le tappe di
vita di don Angelo, mettendo
naturalmente in risalto il suo
ingresso e la sua permanenza a
Pinzolo.
Un libro in cui molti potranno riconoscersi, rivedere com’erano, ritrovare sensazioni
e ripercorrere il passato della
comunità di Pinzolo di cui sono
stati parte attiva.
Il libro, per chi lo desiderasse,
è già disponibile per ogni famiglia, presso le sedi della biblioteca a Pinzolo e M. di Campiglio
dove basta recarsi per averlo,
naturalmente in regalo.
29
giovani
Piano Giovani:
“Crescere: riflessione,
azione, relazione”
di
Maddalena Collini
Il tema della riflessione
fa sperimentare varie
modalità espressive
artistiche, per sviluppare
capacità riflessive ed
introspettive finalizzate
alla conoscenza di sé
30
Il titolo di quest’anno? “Crescere: riflessione, azione, relazione”. È su questi temi che
ruotano i progetti del Piano
Giovani Val Rendena del 2011.
Il tema della riflessione fa
sperimentare varie modalità
espressive artistiche, per sviluppare capacità riflessive ed
introspettive finalizzate alla
conoscenza di sé. Uno fra tutti
i progetti Crescere con il teatro, laboratorio teatrale che
insegna la tecnica di improvvisazione, la mimica, l’uso della
voce e dello spazio, la scrittura di un copione e infine la
messa in scena dello spettaco-
lo; c’è poi La forma e l’arte è
un corso di scultura e pittura,
tenuto da maestri provenienti dalla valle e dal Trentino.
Il tema dell’azione raccoglie
alcune esperienze “estreme”,
per affrontare, conoscere e
superare i propri limiti, con
impegno fisico e psicologico
attraverso attività quali l’alpinismo, il paracadutismo, le
arti marziali e un corso di guida sicura. Legato al territorio
è il progetto Montagna, scuola
di vita, un campus di sei giorni per scoprire le Dolomiti di
Brenta. L’ultimo tema, quello
della relazione, vuole favori-
IL FOGLIO di
re esperienze di solidarietà e
volontariato: come ogni anno
è stato organizzato per le terze medie della valle il Viaggio
della memoria a Mauthausen e
Melk, mentre All’alba dei valori
è un gemellaggio con viaggiocampo di lavoro in Repubblica
Moldova, nell’Europa dell’Est.
Altri progetti previsti dal Piano sono Snow Life Experience,
corso di snowboard realizzato
dallo Snowboard Team Pinzolo,
la creazione in Val Rendena di
una compagnia di danza e di
coro giovanile stabili formato
da ragazzi dagli 11 ai 19 anni,
un viaggio in bicicletta della
durata di quattro giorni in Val
d’Isarco assieme ai ragazzi dell’Ass.ne Anffas di Tione.
Peccato, infine, per lo scarsissimo interesse per il progetto Giovani in comunità, che
avrebbe previsto l’intervento
di professori universitari in un
ciclo di incontri che spaziavano
dalla Costituzione alle Istituzioni Europee. E qual è la vera
novità di quest’anno? L’inserimento nel Piano dei comuni
della “Busa” di Tione, Bolbeno,
Preore, Montagne, Zuclo, Ragoli e ovviamente Tione, che hanno condiviso i progetti e l’entusiasmo del Piano, prendendo
atto della presenza di un contesto giovanile sostanzialmente omogeneo. Anche per l’anno
2011 è stato nominato quello
di Pelugo come comune capofila, mentre continua l’azione del Tavolo del confronto e
della proposta, gruppo formato
dai rappresentanti dei comuni
e da altri soggetti quali i rappresentanti delle associazioni
locali, dei genitori, dell’associazioni di volontariato, della
Pastorale giovanile, del Consorzio delle Pro loco, dell’Istituto Comprensivo Val Rendena,
delle Sat di valle, dei Giovani
albergatori. Coordinato dal referente tecnico Gloria Baraldi,
è sempre aperto lo sportello
informativo
Informagiovani,
presso il comune di Pelugo, che
con la sua attività di informa-
PINZOLO
zione e orientamento sulle tematiche di interesse giovanile
(formazione, lavoro, tempo libero, salute, viaggi all’estero,
lavoro all’estero ecc), contribuisce alla comunicazione sul
territorio con il portale www.
rendenagiovani.it e anche con
Facebook.
Per iscrizioni ed approfondimento, per partecipare ed ideare il
piano giovani, è aperto Informagiovani presso il Municipio di
Pelugo dal lunedi al giovedi dalle ore 15 alle ore 17, il venerdì
dalle ore 10 alle ore 12.
Telefono 0465/800119
Email: [email protected]
31
giovani
Attuata la delega
dell’Università alla Provincia
di
Sergio Binelli
La delega carica la
nostra Autonomia
provinciale di una
grande responsabilità,
cioè quella di avere
cura, di rispettare,
di fare crescere,
secondo un criterio
di qualità e di
eccellenza, la nostra
Università
32
Giovedì 9 giugno 2011 non rimarrà una data anonima negli
annali dell’Autonomia trentina. L’approvazione, avvenuta
a Palazzo Chigi, del decreto
legislativo riguardante la norma di attuazione sull’Università
rappresenta l’ultimo, importante passaggio di un percorso
tracciato, con fiducia e spirito
costruttivo, attraverso il continuo confronto fra istituzioni
provinciali e governo nazionale.
“Il passaggio in Consiglio dei Ministri - ha commentato il presidente della Provincia autonoma
di Trento Lorenzo Dellai uscendo
da Palazzo Chigi, accompagnato
dal dottor Gianfranco Postal - è
molto importante perché carica
la nostra Autonomia provinciale di una grande responsabilità, cioè quella di avere cura,
di rispettare, di fare crescere,
secondo un criterio di qualità
e di eccellenza, la nostra Uni-
versità. L’ateneo di Trento è un
pilastro della nostra comunità,
sotto il profilo culturale ma anche economico. Questa nuova
responsabilità che ci siamo assunti dimostra che crediamo in
una Autonomia matura, capace
di cimentarsi anche con le nuove sfide del nostro tempo come
quelle rappresentate dall’Università e dalla filiera della conoscenza”.
Nel ringraziare il presidente
Mario Malossini e tutti i componenti della Commissione dei Dodici impegnati nel lungo lavoro
istruttorio con l’amministrazione statale, il presidente Dellai
ha ricordato come il traguardo
oggi raggiunto vada ricondotto
all’Accordo di Milano e quindi al
complesso dei contenuti oggetto di quella specifica intesa tra
Governo e Province autonome
specificamente disciplinato dallo Statuto speciale, che assume
IL FOGLIO di
pertanto rilievo costituzionale.
Al di là della considerazione
che, dopo il secondo Statuto
di Autonomia del 1972, tutte
o quasi le deleghe di funzioni
statali sono state disciplinate
con norme di attuazione, l’importanza del decreto approvato
oggi dal Consiglio dei ministri è
data dal fatto che esso assicura all’Ateneo trentino più ampi
spazi di autonomia rispetto alla
legislazione statale, a sostegno di una progettualità che
punta sulla crescita ulteriore
della qualità tanto nella didattica quanto nella ricerca, con
standard confrontabili con le
migliori università europee ed
estere. Nel contempo la norma
approvata oggi individua le caratteristiche salienti del ruolo
istituzionale,
assolutamente
rilevante ed unico nel panorama istituzionale italiano, assunto dalla Provincia autonoma
di Trento che si sostituisce agli
organi statali sia nell’esercizio
della potestà legislativa che
amministrativa (in particolare del Ministero dell’Università
e di quello dell’Economia) pur
nel rigoroso rispetto dei principi
fondamentali delle leggi statali
e soprattutto dell’altrettanto
speciale autonomia, anche ordinamentale, dell’Università,
garantita in particolare dall’articolo 33 della Costituzione.
L’Università trentina dunque
rafforzerà il proprio ruolo nel
perseguire gli obiettivi strategici per la crescita complessiva
della comunità. E’ forte pertanto l’impegno assunto dall’amministrazione provinciale
che assicurerà il finanziamento
dell’università in luogo dello
Stato, assicurando un quadro
di riferimento delle risorse programmato su più anni, cosa che
consentirà all’ateneo una programmazione a lungo termine
essenziale per puntare a quell’ecccellenza richiesta per vincere in competitività a livello
internazionale. Basti pensare a
questo proposito alla possibilità prevista di superare limiti
oggi presenti nella normativa
statale, ad esempio nel numero massimo di docenti stranieri
che possono essere chiamati ad
operare.
PINZOLO
Sarà l’Università a disciplinare
la valutazione dei risultati per i
profili di propria diretta competenza, in primis della didattica
e della ricerca che sarà operata
secondo le previsioni dei regolamenti di Ateneo che essa stessa si darà in attuazione dello
Statuto.
33
giovani
di
Maddalena Collini
...dopo l’apparizione
nell’apertura di un
concerto dei Bastard
Sons Of Dioniso, gli Hot
Funky Style iniziano le
registrazioni del loro primo
album autoprodotto e lo
hanno presentato il 27
maggio 2011 a Pinzolo
con un concerto al Green
Park. Si intitola “Beautiful
Damage”...
34
Gruppi emergenti
Hot Funky Style
Quattro giovani ragazzi, classe 1991-1992: Marco Maffei è
la voce, Pietro Oss il chitarrista, Luca Bretta è al basso e
Matteo Madaschi alla batteria.
Sono gli Hot Funky Style, uno
di quei gruppi che nascono da
autodidatti, che iniziano a suonare assieme un po’ per caso,
perché tra i banchi di scuola si
scopre di avere gli stessi gusti
musicali. E qual è la loro musica
preferita? Sicuramente i pezzi
che hanno sempre amato sono
stati quelli dei Red Hot Chili
Peppers, quartetto californiano capace di influenzare molto lo stile dei ragazzi e la loro
personalità musicale, e che ha
anche trovato un richiamo nel
nome del gruppo di Madonna di
Campiglio. Il compleanno del
gruppo è il 1° gennaio 2008,
giorno in cui anche il chitarrista Pietro Oss entra a far parte
della band. I ragazzi cominciano a suonare cover dei Red
Hot, ma accanto all’interesse
per riproporre la loro canzoni
preferite c’è in loro la voglia di
IL FOGLIO di
mettersi in gioco, creare pezzi originali. Con la firma Hot
Funky Style. Per farsi notare
nel circuito musicale trentino
il gruppo incide il primo demo,
contenente quattro brani, nel
gennaio 2009. Quello è stato
un anno passato a suonare in
giro per i locali della provincia,
il che ha contribuito senz’altro a portare discreti successi
nel 2010: i ragazzi partecipano
a numerosi concorsi, alla trasmissione “Live” organizzata
da Trentino TV, a Rock Targato
Italia e Italia Wave Band, guadagnandosi il premio della critica come migliori pezzi inediti
nella seconda edizione di Summer Rock Rotta 360. Nel settembre dello stesso anno, dopo
l’apparizione nell’apertura di
un concerto dei Bastard Sons
Of Dioniso, gli Hot Funky Style iniziano le registrazioni del
loro primo album autoprodotto
e presentato il 27 maggio 2011
a Pinzolo, con un concerto al
Green Park. Si intitola “Beautiful Damage”, è fatto di undici
brani originali, tutti in inglese,
che mescolano un rock melodico a funkeggianti giri di basso
e di chitarra, senza disprezzare un interesse per le melodie
pop. Sotto la guida del maestro
Giorgio Perini, che li ha aiutati
a trovare una solida base musicale, i testi e la musica sono
stati scritti da Luca Bretta, il
bassista del gruppo, con l’aiuto del cantante Marco Maffei.
“Ogni testo ha un proprio significato, un messaggio da inviare
alla gente. Nessuno dei testi
è stato scritto a caso. Identity è stata scritta all’inizio del
gruppo, rappresenta la ricerca
della nostra identità. La maggior parte delle canzoni invece
parla della figura femminile,
come Pearl in my mind, la classica canzone d’amore scritta
per la propria ragazza, oppure
Forever mine, con la tristezza
di una storia d’amore finita. Altri temi sono ripresi in My hidden man e in Let me know your
best side, che parlano del lato
nascosto dentro ognuno di noi
e di un’amicizia finita male. A
nostro parere “la canzone” del
disco è però Waiting, che parla della vita, di come a volte
nonostante le mille difficoltà
che ci si presentano davanti, bisogna stringere i denti e
PINZOLO
aspettare un giorno… il giorno
in cui troveremo una perfetta
sintonia con noi stessi e riusciremo a guardare a testa alta il
futuro. E poi c’è Beautiful Damage, la canzone finale che dà
il titolo al disco, con un testo
che non vuol dire assolutamente nulla: é l’ironia che abbiamo scelto di inserire nel disco,
dopo dieci brani di significati
più o meno profondi, il disco
si chiude con l’ultima canzone
priva di significato, musicale
e testuale, ma estremamente
coinvolgente nella linea melodica, a nostro parere, asciutta
dal momento che è presente
solo una chitarra acustica che
accompagna la voce... qualcosa che non c’entra nulla con il
resto dell’album! Insomma, un
bel danno...”
Per saperne di più visita il sito
www.myspace.com/hotfunkystyle o cerca gli HFS su facebook.
35
associazioni e volontariato
Pro loco Pinzolo:
con meno risorse ma
con immutato entusiasmo
Molte le iniziative
proposte:
spettacoli musicali,
tributi a grandi voci
della musica italiana,
spettacoli per
bambini e famiglie
e infine la quarta
edizione del concorso
“Balcone Fiorito”
36
L’estate è arrivata e la Pro
Loco di Pinzolo è pronta a dare
inizio ad una vasta gamma di
spettacoli che avranno luogo
tra la fine di giugno e la metà
di settembre.
Spettacoli musicali, tributi a
grandi voci della musica italiana, spettacoli per bambini
e famiglie e infine la quarta
edizione del concorso “Balcone Fiorito” che ha lo scopo di
rendere più bello, gradevole
e ospitale il Paese, attraverso
l’utilizzo dei fiori, un mezzo
poco costoso e di grande effetto cromatico ed estetico.
Tramite il linguaggio dei fiori,
si intende testimoniare, l’affetto dei cittadini verso il pro-
prio paese ed il rispetto per
la natura, nonché un segno di
amicizia rivolto a coloro che
visiteranno Pinzolo.
La partecipazione al concorso,
che prevede l’abbellimento a
tema libero e a proprie spese,
è totalmente gratuita ed aperta a tutti coloro che dispongano di un immobile nel Comune
di Pinzolo.
Al concorso si potrà partecipare sia individualmente oppure
come nucleo familiare.
La scheda di iscrizione dovrà
essere compilata e consegnata
presso la Sede della Pro Loco,
in Piazza San Giacomo, 4, nel
periodo compreso tra il 14 giugno e il 11 luglio 2011 e sarà
IL FOGLIO di
disponibile anche sul sito della
Pro Loco.
La selezione dei vincitori sarà
effettuata da una apposita
giuria che darà un punteggio
in base a vari criteri valutativi. Tra il 16.07.10 al 20.08.10
la Giuria si recherà presso le
abitazioni dei partecipanti al
concorso e attribuirà un punteggio a ciascun balcone.
La proclamazione e premiazione dei vincitori avverrà in data
3 settembre 2011 in Piazza
Carera alle ore 20.30. I Vincitori saranno premiati con dei
buoni acquisto per fiori, al fine
di incentivare l’abbellimento
anche nel prossimo anno. Sarà
premiato anche l’albergo con
il balcone più significativo e ad
esso sarà consegnata una targa
ricordo.
Un concorso dunque che incentiva l’abbellimento del paese e
che si inserisce nel percorso di
ritorno alle tradizioni semplici
e gioiose della cultura montana che la Pro Loco di Pinzolo sta promuovendo al fine di
dare a Pinzolo l’aspetto di un
vero tipico paese di montagna
e non di villaggio turistico,
perché un paese è bello sia per
i propri abitanti che per i turisti non se viene stravolto nelle
sue caratteristiche essenziali,
bensì se somiglia sempre più
alla sua gente, alle sue tra-
PINZOLO
Gruppo giovani: dall’1ottobre
torna la festa campigliana
“Trofeo dei Rioni”!
Dopo alcuni anni di assenza questa primavera si è ricreato il
nuovo gruppo giovani di Campiglio, formato da ragazzi di età
compresa tra i 15 e i 20 anni.
Quest’anno a guidare il gruppo è il neopresidente Andrea Busignani, che con i suoi compagni, ha deciso di riorganizzare la
Festa Campigliana “trofeo dei rioni”, festa che per vari motivi
a Campiglio è mancata per qualche anno.
Per chi non avesse mai partecipato la Festa Campigliana è
una giornata nella quale Campiglio è divisa in 3 rioni, i quali devono affrontare una serie di sfide che assegneranno dei
punti alle squadre. La somma dei punti determinerà il rione
vincitore che porterà a casa la coppa e i vari premi.
La data della festa di quest’anno è stata spostata ad ottobre,
per problemi organizzativi, ma speriamo che i Campigliani abbiano voglia di giocare anche in autunno.
Sperando di vedervi numerosi a questa festa non rimane che
augurarvi buona estate !!!
Gruppo giovani Madonna di Campigliodizioni, alla sua cultura e, in
base a questo criterio, offre
un prodotto di qualità che rimarrà a lungo nel cuore di chi
viene a visitarci.
E tutto questo lo si riuscirà a
fare nonostante, ci sia stato
ridotto notevolmente il contributo dall’amministrazione
comunale per il 2011. Il che significa fare i salti mortali per
portare avanti le numerose
iniziative, cui il Direttivo non
intende rinunciare. Per fortuna possiamo contare sulla di-
sponibilità di molti giovani, su
quella dei volontari che hanno
a cuore la vita sociale del paese e sul sostegno dell’Ucas,
l’associazione del commercianti e negozianti, che ringraziamo per il contributo dato
sin qui. Nell’ultima assemblea
tenutasi il 9 maggio, siccome i
membri del collegio sindacale
avevano rassegnato le dimissioni, sono stati surrogati da
Carola Ferrari, Alessia Simoni
e Antonella Bonapace.
37
associazioni e volontariato
Dalla montagna al mare,
dal Trentino alle Marche…
Comuni Amici…
di
Nadia Vidi
La Pro Loco gs Mavignola, anche
quest’anno, su delega del Comune di Pinzolo accetta l’invito del
comune di Gabicce Mare per partecipare alla manifestazione: Gusto Polis, il 14,15 maggio 2011.
Manifestazione sulla storia, sui
gusti e sapori dei territori d’Italia.
La nostra presenza è finalizzata
a far conoscere la nostra valle
e soprattutto il nostro comune,
il nostro bel paesello Mavignola, tramite volantini, cartine e
quant’altro ma anche tramite i
nostri ottimi prodotti tipici. Per
questo motivo il Comune di Pinzolo ha dato per l’occasione una
forma di formaggio Spressa dop,
alcuni salami all’aglio e la nostra
squisita torta di carote.
L’inaugurazione ufficiale avviene alle 16.00 con l’apertura dei
vari stand, allestiti da ogni delegazione con i propri prodotti e
38
materiali vari. Le vie di Gabicce
Mare si riempiono di persone curiose che si fermano a chiederci
informazioni sul Trentino, sulle
nostre belle montagne, sulle nostre piste e degustano le nostre
specialità.
Alle 17.30 il Sindaco Curti Corrado porge il saluto ufficiale e i
ringraziamenti alle 80 delegazioni presenti in queste giornate,
invitandole tutte sul palco. In un
secondo momento viene fatta la
presentazione dei territori con i
prodotti tipici.
Verso le 21.00 gradita la selezione regionale del concorso Nazionale di “ Miss Italia”, evento che
ha richiamato molte persone.
Verso le 23 chiudiamo gli stand e
ci godiamo la serata al mare.
La domenica verso le 9.30 riaprono gli stand, la gente inizia a
farci visita, curiosando i vari prodotti e i vari posti.
Purtroppo verso le 11 il tempo
comincia a cambiare, si alza il
vento ed inizia a piovere, le strade si svuotano e siamo costretti a
chiudere gli stand.
Verso le 13, tutte le delegazioni
sono invitate alla grigliata di pesce all’Hotel Miramare.
Durante il pranzo ci si conosce, si
trovano i vecchi amici di Vignola,
presenti anche loro; si incontrano persone nuove, si assaggiano
pietanze particolari e sfiziose.
Finito il pranzo il Sindaco invita
ogni singola delegazione a fare
un saluto, cosa molto gradita per
portare i saluti del nostro Sindaco William Bonomi e di tutto
il Comune di Pinzolo. Il Sindaco
Curti ci regala l’attestato di partecipazione alla manifestazione,
rinnovandoci l’invito per l’anno
prossimo. Sperando di poter tornare salutiamo e ripartiamo per
le nostre montagne.
associazioni e volontariato
IL FOGLIO di
PINZOLO
LE OPERE
Ucas, l’Unione commercianti
di Pinzolo, in attività dal 2008
per migliorare il paese
a cura
della redazione
Era nata quasi per caso l’UCAS
(Unione Commercio Attività
servizi), da una discussione tra
amici mentre mangiavano una
pizza in compagnia, e in breve
si è imposta come uno dei pilastri portanti dell’animazione
del paese grazie alle iniziative
messe in campo, all’impegno e
alla disponibilità offerti con entusiasmo dagli associati. Si tratta di commercianti, artigiani,
addetti alla ristorazione e gerenti di pubblici servizi che diedero vita al sodalizio in concomitanza con la nascita della Pro
loco di Pinzolo con l’obiettivo di
supportarla nell’organizzazione
delle manifestazioni riguardanti
il loro settore. Ogni iscritto versa una quota di 250 euro annui
usata per finanziare l’attività. A
distanza di qualche anno dalla
sua fondazione vengono ancora
ricordati con soddisfazione ed
un certo qual orgoglio la Festa
di primavera il 25 aprile 2008
con la neve, ripetuta gli anni
successivi in collaborazione con
la Spa Funivie, il raduno delle
Ferrari in estate, quindi le feste
di Santa Lucia con dolci e cioccolata per i bimbi, “A zonzo per
Pinzolo”: la tessera per fideliz-
L’Ucas: si tratta di
commercianti, artigiani,
addetti alla ristorazione
e gerenti di pubblici
servizi che diedero
vita al sodalizio in
concomitanza con la
nascita della Pro loco di
Pinzolo con l’obiettivo
di supportarla
nell’organizzazione
delle manifestazioni
riguardanti il loro
settore
39
associazioni e volontariato
Di recente
il suo vertice
si è tinto di rosa:
Presidente, al posto
di Antonio Caola,
che comunque resta
nel Direttivo,
è stata nominata
Antonella Luchesa
40
zare il cliente, giunta al quarto anno, “l’albero di luce” con
Giannotti (costo 8.000 euro) e
un associato, “villaggio contadino”: esposizione di prodotti
a tema nella festa delle vacche di razza Rendena, le bancarelle degli artisti nascosti del
2009 ora passate alla Pro loco,
ski shopping, i corsi di aggiornamento per abbellire le vetrine e
quelli sui rapporti con i clienti.
Di recente il suo vertice si è tinto di rosa. Presidente, al posto
di Antonio Caola - che non ha
voluto più riproporsi, in quanto nel frattempo è stato eletto
presidente del Parco Naturale
Adamello Brenta e non ha più
tempo per dedicarsi al sodalizio come ha fatto sin qui, ma
che comunque resta nel Direttivo - è stata nominata Antonella
Luchesa. Rimarrà nell’incarico
per i prossimi tre anni. Nell’ultima assemblea, che raggruppa 72 operatori economici dei
comuni di Pinzolo, di Giustino
e di Carisolo si è ricordata l’intensa attività del 2010, che ha
animato le tre località con numerose iniziative promozionali
e di intrattenimento d’estate
e d’inverno in collaborazione
IL FOGLIO di
con l’Apt, ma soprattutto con
le tre Pro loco dei paesi coinvolti. La riunione era aperta anche ai non affiliati “perché noi
accettiamo contributi di idee
da tutti. Ben vengano! Ed anche
perché, vedendo come lavoriamo, magari qualcuno pensa
pure di aggregarsi” ha spiegato Antonio Caola. Oltre a lui e
alla neoeletta presidente fanno
parte del nuovo Consiglio di Amministrazione – portato da sette
a nove membri - il vice Sergio
Caola, il segretario Tiziano Binelli e i consiglieri Lorena Cereghini, Angelo Lorenzi Primìn,
Laura Lorenzetti, Fabiano Feller e Nicola Ragazzini. Revisori
dei conti sono stati riconfermati
Natalina Ferrazza e Michele Ambrosi. Durante la seduta si sono
affrontate numerose tematiche
riguardanti l’operatività dei singoli negozi, le nuove normative
entrate in vigore, i rapporti con
Funivie ed enti pubblici (Comuni, Parco, Comunità di valle),
si è esaminato ed approvato
il bilancio e si è parlato delle
iniziative portate a termine e
di quelle da organizzare. Antonio Caola ha richiamato quanto
fatto nel 2010, dalle iniziative
pasquali al raduno delle Ferrari, dal concorso vetrine ai mercatini (con i prodotti tipici, gli
artigiani e gli artisti nascosti ad
animarli) senza dimenticare il
sostegno dato all’Apt per il ritiro della Juve (sostegno che nel
2011 è stato rivolto al ritiro dell’Inter grazie anche alla nomina
nel Comitato di Angelo Lorenzi);
e ancora dalla partecipazione
attiva alla Festa dell’agricoltu-
PINZOLO
ra al concorso a premi natalizio
che ha coinvolto molti esercizi
pubblici e ha dato notevoli soddisfazioni, agli intrattenimenti
per i bambini da Santa Lucia e
Natale. Il bilancio è stato considerato positivo. Pertanto diverse iniziative verranno ripetute e
ampliate nell’offerta. Si è inoltre realizzato un sito internet:
www.unionecommerciantipinzolo.it, dove oltre a dare uno
spazio agli associati per far conoscere la propria attività e agli
appuntamenti in calendario, è
aperto a tutti per un suggerimento o una critica.
41
relazioni
LE OPERE
Una fiaccolata da Record
di
Maura Binelli
in collaborazione con
Andrea Busignani
L’evento, sponsorizzato
dalle locali Amministrazioni Comunali e pubblicizzato dalle Pro Loco
della Val Rendena, dagli
amici di “Radio Studio
Più” e dagli instancabili Marco Manfredi e
Gabriele Buora, è stato
organizzato per aiutare
i bambini di “Magica
Cleme” Onlus
42
Sabato 26 marzo, a Madonna di
Campiglio, si è conclusa nei migliori dei modi la terza edizione della “Dolomite’s Fire”.
Questa speciale fiaccolata,
ideata ed organizzata da Mario
Zanon, quest’anno prevedeva di battere il record di 1072
partecipanti alla fiaccolata più
lunga sulla neve.
Per riuscire a fare ciò, quindi,
a Campiglio sono state previste
più partenze.
Era infatti possibile partecipare a piedi, con gli sci, con le
ciaspole, con lo snowboard e
anche in mountain bike; c’era
chi addirittura ha portato il
proprio cane.
L’evento, sponsorizzato dalle
locali Amministrazioni Comunali e pubblicizzato dalle Pro
Loco della Val Rendena, dagli
amici di “Radio Studio Più” e
dagli instancabili Marco Man-
fredi e Gabriele Buora di “Publitalia”, è stato organizzato
per aiutare i bambini di “Magica Cleme” Onlus, (associazione
che aiuta i bambini ammalati
dell’Ospedale San Gerardo di
Monza e dell’Istituto dei Tumori di Milano).
Sono questi nostri piccoli amici
i veri protagonisti della “Dolomite’s Fire”.
Non a caso, per loro sono stati organizzati anche momenti
di svago e di intrattenimento
come, per esempio, la mattinata trascorsa con i cani.
Sabato mattina, infatti, i nostri
piccoli ospiti hanno potuto assistere ad alcuni esercizi di agility dog con i ragazzi dell’Associazione “Cani da Vita” di San
Patrignano di Pergine e dell’Associazione “DI.CA.” di Trento,
per poi vedere come avviene
un soccorso in valanga con le
IL FOGLIO di
unità cinofile della Guardia di
Finanza di Tione ed infine hanno fatto anche un giretto con i
cani da slitta della “Athabaska
Dogsledding” di S. Lorenzo in
Banale; abbiamo organizzato
tutto questo soprattutto per
farli giocare e divertire.
Anche gli alunni della Scuola
Primaria di Campiglio hanno
partecipato a questo felice momento e, per l’occasione, hanno voluto regalare ai bambini
di “Magica Cleme” un piccolo
gioco fatto da loro, “Il memory
di Campiglio”, in ricordo di
questi giorni trascorsi tra noi.
Nel tardo pomeriggio, poi, ci
siamo ritrovati tutti nei vari
punti di partenza ad aspettare il “VIA” ufficiale che è stato dato alle 18.30 dalla nostra
affezionata madrina, CRISTINA
PARODI, che ci ha sempre so-
stenuto in questa manifestazione.
In un battibaleno, grazie alla
luce delle piccole fiammelle
che provenivano da varie zone
del paese, Campiglio si è letteralmente illuminata.
Piccole, è vero, ma erano proprio tante quelle fiammelle e,
messe tutte insieme, davano
vita ad un vero e proprio fuoco.
Un fuoco speciale che ardeva
soprattutto grazie all’amore e
alla solidarietà dei presenti.
Un grande fuoco, la cui forza
è esplosa nel momento in cui
la signora Lucia Sinigagliesi,
Giudice del Guinnes World Record di Londra, ha comunicato
ufficialmente che il record era
stato battuto con i nostri 2086
partecipanti!
Grande l’emozione provata da
PINZOLO
tutti in quel momento e grande
la nostra felicità nel vedere i
bambini esultare di gioia.
Grande la commozione degli
organizzatori, dei VIP del grande e del piccolo schermo ma
soprattutto di tutti i partecipanti.
Il nostro GRAZIE va a coloro
che hanno reso possibile tutto ciò: ai Carabinieri di Campiglio, alla Guardia di Finanza
con il loro Generale Attardi,
alla Polizia Municipale, ai VVF
di Madonna di Campiglio capitanati dal Comandante Franco
Bisti, al Soccorso Alpino, alla
Polizia stradale, alle Guide Alpine di Campiglio, al gruppo
Alpini, al Trasporto Infermi di
Campiglio.
Ma soprattutto GRAZIE ai 2086
presenti e a tutti gli organizzatori!
43
terza età
STORIA
Il bello,
deve ancora arrivare...
di
Serena Pozzetti
Università della
Terza Età e del
Tempo disponibile
di Pinzolo, un punto di riferimento
insostituibile
44
Il punto di forza dell’Università
della Terza Età è il rinnovamento.
Al termine di ogni anno accademico, nel giorno stesso della chiusura dell’attività, tutti
gli iscritti insieme ai referenti
della scuola, ai rappresentanti
dell’Istituto Regionale di Studi e
Ricerca Sociali di Trento, si ritrovano in assemblea per concordare programmi ed iniziative per
l’anno seguente.
Vorrei sottolineare come l’occasione risulti alquanto stimolante
e coinvolgente.
Serenamente si scambiano opinioni sulle materie di studio
svolte, si esprimono valutazioni
a proposito dei singoli docenti
soprattutto sulla loro capacità
di comunicare: pur affrontando
temi anche complessi un buon
docente si fa apprezzare per la
chiarezza espositiva che rende
ogni argomento comprensibile
a tutti, per la documentazione
ampia ed aggiornata, in alcuni casi anche per la passione e
l’entusiasmo in grado di suscitare nuovi interessi e curiosità.
Al termine dell’analisi critica sull’attività didattica appena conclusa, subentrano le nuove proposte... il momento creativo!
Ogni UTETD ha l’assoluta facoltà
di redigere un proprio piano di
attività culturali che rispetti le
istanze e gli orientamenti degli
iscritti. Una preziosa opportunità.
Ne deriva una scuola non calata dall’alto, ma percepita come
risposta a precise esigenze culturali, una scuola che cambia,
continua ad evolversi come la società in cui viviamo. Una scuola
che, rinnovandosi sempre, regala una straordinaria sensazione
di vitalità e di energia.
Anche l’UTETD di Pinzolo si è
espressa ed ha compilato un elenco di proposte molto allettanti...
ecco qualche anticipazione:
Appunti di viaggio di un viaggiatore “lento” che si sposta unicamente via terra, con mezzi
pubblici, in bicicletta, a piedi
per conoscere meglio territori,
popoli storia e natura. Lezioni
IL FOGLIO di
di geografia, ma anche antropologia, geologia, astronomia,
archeologia.
Argomento prescelto: “Da Cartagine alle Piramidi”
Incontri musicali.
La proposta approfondirà alcuni temi legati alla musica nelle
sue varie espressioni: la figura
classica del pianista-compositore, la musica popolare, la danza contemporanea, le colonne
sonore più celebri.
Psicologia: la famiglia allargata, la vecchiaia consapevole.
ed ancora Erboristeria, Storia
dell’arte, Informatica, Storia
locale e tanto altro ancora.
il tutto vissuto in un clima piacevole di amicizia, di intesa e
di scambio.
Per concludere volevo fare un
riferimento al titolo del libro
che ho scritto per celebrare i 20
anni dell’UTETD di Pinzolo “per
seguire virtute e conoscenza”,
che richiama subito il mondo di
Dante, in particolare il Canto
dell’Inferno dedicato ad Ulisse.
Il titolo invita a fare una riflessione che si adatta bene alla
circostanza.
Come è risaputo Ulisse, in procinto di compiere l’ultima disperata impresa di sfida verso
l’ignoto, si rivolge ai compagni
“vecchi e tardi” e in un breve
discorso, piccolo capolavoro di
retorica, li sprona a non “negar l’esperienza” giunti come
sono “a tanto picciola vigilia
dei sensi”. Perchè dunque privarsi dell’ansia di conoscenza,
incita Ulisse, anche se giunti
in età senile, consapevoli che
della propria esistenza il più
è passato e non resta ancora
molto da vivere? e poi la celebre considerazione conclusiva
“siete nati uomini, fatti quindi
non per vivere come bestie, ma
per seguire virtute e conoscenza...” e fin qui, tutto bene. Ma
è quello che Ulisse è riuscito
a scatenare nei suoi compagni
PINZOLO
che ha dell’incredibile.
Le parole dell’eroe greco sollevarono una tale irresistibile
foga di entusiasmo nei compagni che i remi della “picciola
nave” divennero “come ali” dell’imbarcazione a tal punto che
il viaggio verso la conoscenza si
trasformò in un “folle volo”.
L’Università non promette “folli voli”, ma entusiasmo...sì!
Unito al piacere di conoscere
ed alla consapevolezza di poter
dare e ricevere ancora molto
dalla vita.
45
l’anniversario
I dieci anni
del Golf Val Rendena
di
Gianluca Alvino
Nato nell’anno 2001, il Golf Club
Rendena è il positivo risultato di una
scommessa di appassionati che con
caparbietà hanno dato un volto nuovo
alla zona della valle dai cui prende il
nome, inserendo in un panorama unico una zona sportiva ambientale di
grande pregio. Con le sue nove buche
par 35, il percorso del Golf Rendena
si sviluppa sui comuni di Caderzone,
Strembo e Bocenago, con quest’ultimo ad ospitare la prestigiosa Club
House dove si trovano la segreteria
del Circolo e l’elegante ristorante
con le sue proposte gastronomiche
rivolte anche ai non golfisti. Il campo affascina per la maestosa cornice
delle cime dell’Adamello e delle Dolomiti di Brenta, nel cuore del Parco
Adamello Brenta, e per i colori della
sua rigogliosa vegetazione con la meraviglia – non insolita – di incontrarvi
qualche graziosa creatura del bosco.
Queste caratteristiche, unite agli effetti delle correnti d’aria calda provenienti dal vicino Lago di Garda che
regalano un clima fresco d’estate e
46
mite durante la stagione primaverile,
rendono il Golf Club Rendena meta
ambita per gli appassionati golfisti.
La cura per ogni piccolo particolare
ed un’attenzione costante verso i giocatori e i frequentatori del Club hanno permesso al Golf Rendena di affermarsi a pieno titolo quale struttura
di forte richiamo turistico, collaborando, con Funivie di Pinzolo Spa e le
Terme di Caderzone Fonte S. Antonio
per offrire un prodotto turistico completo e diversificato agli amanti della
Val Rendena, nel cui cuore si estende
il verde del golf. Fiore all’occhiello
del Golf Rendena è il campo pratica di
oltre 20.000 metri quadrati con le sue
16 postazioni, di cui quattro al coperto, che permettono facilmente l’avvicinamento allo sport e assicurano una
sempre maggiore crescita del frequentatissimo corso gratuito per i giovani.
Il percorso si distingue invece per le
sue doti uniche in quanto, pur essendo un campo di montagna, presenta
greens sempre in perfette condizioni
e, grazie alla costante presenza di
IL FOGLIO di
PINZOLO
risorse idriche, fairways morbidi e omogenei. Il tracciato equilibrato si riconosce per
le sue difficoltà agonistiche e la raffinata
bellezza dove la precisione richiesta ripaga
il giocatore una volta conquistati i greens
sempre delicati ed impegnativi. Negli ultimi mesi inoltre sta facendo grossi passi
avanti la prospettiva di un ampliamento del
campo a diciotto buche verso il comune di
Spiazzo, ampliamento che renderebbe ancora più importante, completa e attraente
l’offerta turistica del Golf Club Rendena.
Sempre di altissimo livello è il calendario gare che ogni anno viene presentato
ai giocatori frequentatori del campo con
ancora maggior concentrazione di eventi
in questo 2011 che coincide con il decennale dell’inaugurazione del campo. In particolare nei mesi di giugno e luglio spiccano per la loro importanza il “III Circuito
Provinciale Nef – Casse Rurali Trentine” e
la “Dolomiti Golf Cup”, storico evento che
tocca tutti i campi della regione. Il 3 luglio
grande appuntamento con il “Volvo Master
by Pastorello” evento di caratura mondiale che proprio l’anno scorso ha visto il
campigliano Roberto Pangrazzi portare i
colori del circolo rendenese nella ProAm
47
cultura e tradizione
ASSOCIAZIONI
La cura per ogni
piccolo particolare ed
un’attenzione costante
verso i giocatori e
i frequentatori del
Club hanno permesso
al Golf Rendena di
affermarsi a pieno
titolo quale struttura di
forte richiamo turistico
48
dell’European Tour disputatasi
in Bahrein mentre domenica 10
luglio si scenderà in campo per
l’Audi Cup, altro grande circuito internazionale che manderà i
migliori giocatori qualificatisi al
Golf Rendena a disputare la finale mondiale sul prestigiosissimo
campo di Mission Hills in China.
Quest’anno poi si vedrà l’esordio dell’importante “ProAm
Texbond Open” che richiamerà
in Val Rendena numerosissimi
professionisti del golf tra cui il
campionissimo di sempre Costantino Rocca. I professionisti
si sfideranno il 28 e il 29 luglio
sui campi del Golf Rendena e
di Campo Carlo Magno accompagnati da quattro dilettanti
concorrendo personalmente all’invitante montepremi totale
di oltre venti mila euro. Il 30
luglio grande appuntamento per
festeggiare i 10 anni del Golf
Rendena con la gara lousiana a
squadre cui seguirà la cena per
tutti accompagnata da musica
live per poi replicare il 30 agosto con la “ProAm del Decennale” evento di grande richiamo
per i professionisti del golf e i
dilettanti di tutta Italia con il
montepremi di oltre otto mila
euro.
Da quest’anno inoltre la socie-
IL FOGLIO di
Con l’iniziativa
“Giovedì in buca”,
chiunque fosse
interessato può
avvicinarsi al gioco del
golf con delle lezioni
gratuite con il Maestro
Federale del Circolo
PINZOLO
Presidente: Roberto Serafini
Direttore: Christine Maestri
Loc. Ischia, 1; 38080 Bocenago (TN) Tel. 0465.806049 Fax.
0465.806368
Ristorante: Tel. 0465.805001
Email: [email protected]
Web. www.golfrendena.it.
Percorso: 9 Buche Par 35 Altitudine: 738 m slm
Servizi: Campo pratica 22.000 mq con 16 postazioni, pitching
green, putting green, Noleggio Golf Cart
Club House Golf Rendena: Pro Shop, Ristorante, Bar, Solarium
tà Rendena Golf Spa ha preso
direttamente in gestione il ristorante della Club House con
la cucina aperta tutti i giorni a
pranzo dalle ore 12 e a cena su
prenotazione.
Questa importante ed elegante
struttura è inoltre l’ideale per
l’organizzazione di banchetti
e cerimonie per un pranzo immersi nella splendida cornice
del Golf Club Rendena.
Il percorso del Golf Club Rendena è aperto da aprile a novembre e tutti i giovedì presenta l’iniziativa “Giovedì in
INIZIATIVE PROMOZIONALI:
- Giovedì in buca: approcci al golf gratuiti con maestro federale tutti i mercoledì
- Il Golf è Giovane: corsi settimanali gratuiti con il maestro
federale e disponibilità attrezzatura per i ragazzi fino a 18
anni.
- Speciale Golf: quote associative agevolate a partire da 225
€ per i nuovi soci del Golf Club Rendena
buca”, grazie alla quale chiunque fosse interessato può avvicinarsi al gioco del golf con
delle lezioni gratuite con il
Maestro Federale del Circolo.
Particolari quote agevolate a
partire da 225 euro sono inoltre proposte ai giocatori neofiti che volessero associarsi al
Golf Club Rendena.
49
cultura e tradizione
ASSOCIAZIONI
Con “Dinanç da la luna”
è tornato a Pinzolo
il Filò da la val Rendena
di
Giuseppe Ciaghi
50
Dopo anni di precarietà e di peregrinazioni nei teatri dei paesi vicini finalmente è tornato a casa sua,
a Pinzolo, il Filò da la Val Rendena.
Grazie all’ultimazione del PalaDolomiti, con il palcoscenico, destinato a diventare la sede naturale
delle sue esibizioni e palestra delle prove, e con i locali capaci di
ospitare costumi ed attrezzature
in bell’ordine con grande soddisfazione di Gigi Luchesa, da sempre
prezioso e infaticabile curatore
degli aspetti logistici. La compagnia amatoriale presieduta per
molti anni da Anita Binelli, e composta tutta da appassionati locali
di teatro, può contare su attori di
antico pelo, come Ivana Povinelli, fra i fondatori del sodalizio, su
elementi stagionati, che vi operano da anni come Silvano Maturi,
Daniela Binelli, Pio Tisi, Antonella
Franchini, Silvio Viviani e Mattia
Maffei, su forze giovani come Liuba Maestranzi, Barbara Bonapace,
Maria Maffei e Michael Polli oltre
che su new entree, ragazzi e bambini “arruolati” da poco, i rampolli
delle famiglie più vicine al sodalizio. Per non parlare degli autori
dei testi degli spettacoli, Lucio e
Brunetto Binelli (quest’ultimo è
anche il regista del gruppo), figli
di quel Carmelo che fu il creatore
e l’animatore del sodalizio, oltre
IL FOGLIO di
PINZOLO
Mattia Maffei nuovo presidente
del Filò da la val Rendena
che ideatore di indimenticabili
commedie in vernacolo. Li caratterizza un entusiasmo straordinario, ed anche notevole bravura,
dovuta a costanza ed impegno
nel prepararsi. Lo hanno potuto toccare con mano quanti – e
sono stati veramente una folla hanno riempito l’auditorium del
PalaDolomiti il 29 e 30 aprile per
assistere al “grande ritorno” della compagnia. In programma “Dinanç da la luna”, una piece che
ripercorre le vecchie abitudini e
le tradizioni della vita quotidiana valligiana, la fatica di vivere
strappando quanto necessario ad
un ambiente naturale avaro di risorse, alcuni aspetti dell’emigrazione, i sentimenti di chi viveva
lontano da casa, nelle Americhe,
e di chi rimaneva ad aspettarli,
i sentimenti e le emozioni di chi
era costretto a far la valigia e la
gioia, la commozione del ritorno
in famiglia. Il soggetto è stato
molto apprezzato dal pubblico
che ha applaudito a scena aperta
tutti e 23 gli interpreti. Nella foto
di Povinelli l’ultima scena della
commedia, molto toccante: il
ritorno dell’emigrante e l’incontro con la moglie e la figlioletta,
sottolineata da battimani a non
finire. Adesso che dispone di un
teatro realizzato con notevoli
sacrifici finanziari dall’ente pubblico nelle aspettative della gente c’è che il Filò riprenda la sua
attività “normale” e che riesca a
riproporre nell’estate anche altri
spettacoli sempre molto apprezzati dai locali e dagli ospiti.
Sarà Mattia Maffei il nuovo presidente del Filò da la val Rendena per
i prossimi tre anni. Lo ha deciso l’assemblea dei soci riunitasi per
l’approvazione del bilancio, per concordare i programmi della stagione estiva (fra le belle notizie l’allestimento dello spettacolo sulla
danza macabra nel piazzale antistante la chiesa di san Vigilio) e
provvedere al rinnovo degli incarichi. Mattia Maffei succede ad Anita Binelli, che aveva annunciato di non volersi riproporre, dovendo
far fronte ad una serie di impegni di natura organizzativa pubblica
dopo la sua elezione in consiglio comunale. Rimarrà comunque socia del Filò e sempre disponibile a dare una mano nelle necessità. A
far parte del nuovo Direttivo della filodrammatica insieme al nuovo
presidente sono stati eletti Daniela Binelli col compito di curare le
pubbliche relazioni, Lucio Binelli con l’incarico di Art Director, Cristina Povinelli confermata segretaria/tesoriere e Silvio Viviani quale
vicepresidente.
“Lascio con la certezza che l’attività del Filò proseguirà nel segno
della continuità, in considerazione del fatto che il resto del mio Direttivo si è candidato al completo ed ha ottenuto un ampio consenso
- dichiara la presidente uscente Anita Binelli - Un augurio speciale a
Mattia Maffei nuovo eletto nonchè nuovo Presidente. Sono certa che
con il buon senso l’impegno e la dedizione che ha dimostrato al Filò
in questi anni saprà onorare questa impegnativa sfida.
Un grazie particolare al mio responsabile magazziniere Luigi Luchesa
per il grande aiuto che mi ha dato in questi anni, ed un grazie finale
certo non per importanza alla mia CAPO SARTORIA Patrizia Zanon,
che nonostante grandi discussioni devo ammetterlo non mi ha mai
lasciata a piedi”.
Ad Anita Binelli, attraverso una lettera scritta dai soci, è andato
il caloroso ringraziamento di tutto il direttivo per gli straordinari
traguardi ottenuti in un percorso lungo, difficile ma ricco di grandi
soddisfazione.
51
cultura e tradizione
Murales: “scarpulin”
a cura di
Maddalena Collini
È un’immagine presa da un libro in cui ci sono tutti i lavori
antichi. Mi piaceva, e così ho
chiesto a Mariateresa Savaresi,
pittrice di Brescia, meglio conosciuta come Resi, di dipingerla
sul muro del negozio. Lo abbiamo fatto fare per ricordare il
Novantesimo anno dell’attività,
caduto nel 2010, ma non solo per
quello: dopo novant’anni di vita
52
di una ditta, era il momento di
valorizzare il lavoro che si è fatto in tutto questo tempo. Ho cominciato a lavorare come “scarpulin” con mio papà Cesare,
che aveva fondato l’attività nel
1920. Era bravo nel suo lavoro,
tanto che nel 1927 gli hanno dato
un diploma. Era anche andato a
Roma, nel 1920, per partecipare
ad un’esposizione di scarpe fat-
IL FOGLIO di
te a mano, l’Esposizione fiera
campioni internazionale, lì gli
hanno dato la croce al merito e
una medaglia d’oro.
La giornata di lavoro?
Venticinque ore al giorno… Ma
era meglio di oggi. Era un altro
sistema di vita e anche di lavoro. Si sa che adesso c’è più benessere di una volta, ma adesso se ti guardi intorno la gente
non è mai contenta, si lamenta
sempre e non sa più dove buttare televisioni, macchine, ferie.
Nessun vorrebbe fare più niente, avere solo soldi da spendere. Io mi ricordo che una volta
la sera c’erano i ragazzi che che
suonavano e cantavano, erano
tutti contenti. I soldi erano
davvero pochi ed ogni piccola
cosa era una conquista, ci pensavi un sacco di tempo prima
di averla, poi la compravi, e te
la godevi davvero. Il progresso
porta a volte al regresso. Oggi
c’è invidia. Mi ricordo che si andava “in ovra”, si andava cioè
nelle case della gente a lavorare, si rimaneva lì magari una
settimana intera, usando tutte
le scarpe vecchie che c’erano
per prenderne i pezzi e rimontarli, magari anche con un po’
di pelle nuova. Si facevano le
scarpe per tutta la famiglia,
e anche i sarti facevano così.
Noi in famiglia eravamo undici fratelli e lavoravamo tutti
con mio papà Cesare. Poi con
il tempo la ditta è passata a
me, e adesso a mio figlio Tiziano: sono ormai tre generazioni
che portano avanti lo stesso
mestiere. Penso sia una garanzia, di qualità e cura e di sapere fare bene questo mestiere,
anche se il lavoro è cambiato
PINZOLO
Noi in famiglia
eravamo undici fratelli e
lavoravamo tutti con mio
papà Cesare.
Poi con il tempo la ditta
è passata a me, e adesso
a mio figlio Tiziano: sono
ormai tre generazioni che
portano avanti lo stesso
mestiere..
molto dall’inizio. È cambiato
tre volte addirittura! Un tempo si lavorava con “li brochi
a zapa”, gli scarponi venivano fatti con i chiodi di ferro,
poi è arrivata la gomma, che
si cuciva tutta a mano, e adesso invece è tutto vulcanizzato.
Oggi si cuce davvero poco a
mano, si usano le macchine. Io
ho praticamente vissuto tutta
l’evoluzione. La bottega invece non ha mai cambiato il suo
posto, è sempre stata qua, ma
non era proprio come adesso.
C’era una parete che la divideva, il laboratorio, la finestra
che era sempre aperta mentre
si lavorava… sì, il laboratorio
c’è ancora, ma oggi ci sono i
macchinari. È diverso.
53
storia e tradizione
STORIA
I cent’anni delle Guide
alpine di Campiglio
di
Matteo Ciaghi
54
«La formazione della “Società
Soccorso” con sede in Campiglio, in conformità al presente
statuto in base al §7 della legge
sulle associazioni del 15 Novembre 1867, non viene vietata».
Innsbruck, li 24 ottobre 1911.
È con questa certificazione che
la “Società Soccorso” tra le
guide e portatori di Madonna
di Campiglio viene legittimata,
dalla Luogotenenza pel Tirolo e
IL FOGLIO di
Vorarlberg, a svolgere la propria attività con lo scopo «di
aiutare con sussidi in caso di
malattia e infortunio, di mantenere ed accrescere lo spirito
collegiale, l’ordine e l’armonia
fra le guide, di promuovere
l’istruzione delle stesse e di
migliorare il servizio». A firmare il sodalizio risultano le guide
Angelo Alimonta, Ernesto Alimonta, Antonio Dallagiacoma
senior, Antonio Dallagiacoma
junior, Remigio Gasperi, Romedio Polla, Gustavo Vidi, Rinaldo Vidi; e i portatori: Giovanni
Caola, Quintilio Dallagiacoma,
Angelo Rigoni.
I promotori dell’iniziativa associativa cercano, in questo
modo, di ritrovare quella “armonia tra le guide”, scemata
dopo i litigi nati nella antecedente Società “La Fratellanza” tra le guide e i portatori
di Rendena, fondata a Pinzolo
nel 1903, e dalla quale i Dallagiacoma, Remigio Gasperi e
Angelo Spalla avevano dato le
dimissioni già nel 1905.
Ma se oggi è importante festeggiare il Centenario della nascita della “Società Soccorso”,
non va dimenticato che il mestiere di guida alpina ha origini
ben più remote. Infatti, ancora nel 1821, a Chamonix, era
stata costituita ufficialmente
la prima società di guide alpine al mondo. Ma questa professione, già assunta allora nel
suo moderno significato, ebbe
inizio ancora qualche anno prima, ossia del 1786: anno in cui
PINZOLO
era stato conquistato il Monte
Bianco. La conquista del “Tetto
d’Europa” richiamò sulle Alpi e
sulle Dolomiti scienziati, esploratori e molti curiosi. I più erano nobili e ricchi, provenienti
dalla Germania, dall’Inghilterra e dall’Italia; erano carichi
di entusiasmo e di coraggio,
ma non sempre conoscevano le
insidie delle montagne che volevano esplorare.
I primi esploratori, arrivati anche nelle nostre vallate trentine, e particolarmente in Giudicarie, scelsero i cacciatori più
esperti e più coraggiosi perché
conoscevano ogni sentiero,
ogni anfratto, ogni canalone,
ogni aspetto delle montagne:
queste loro doti divennero
l’unico punto di riferimento al
quale affidarsi con sicurezza.
Questi montanari - “agili come
camosci, forti come gli orsi e
liberi come le aquile” - furono ingaggiati soprattutto come
portatori di zaini e provvigioni, nonché per farsi indicare la
strada più agevole e per avere
un punto di appoggio per conquistare le vette inviolate. Ma
la straordinaria conoscenza
dei luoghi di questi valligiani
si perdeva laddove vi era un
ghiacciaio o una parete verticale, ed in quel tempo l’uso
della corda e della piccozza
55
cultura e tradizione
ASSOCIAZIONI
«Tredici nel 1875,
sedici nel 1877,
trentotto nel 1881,
cinquantaquattro nel
1886. È un’escalation
inarrestabile, quella del
numero delle guide
alpine patentate del
Trentino”
56
non era dai più contemplato.
Così John Ball nel 1864 si fa accompagnare da Bonifacio Nicolussi per attraversare da est a
ovest, primo tra tutti, il gruppo
delle Dolomiti superando Bocca di Brenta. Julius Payer nello
stesso anno, costretto a soggiornare a Pinzolo all’albergo Aquila Nera per alcuni giorni per riprendersi da una distorsione al
piede, nel settembre del 1864
trova in Luigi Fantoma, Giovanni Catturani e Gerolamo Botteri i suoi “validi” compagni per
conquistare l’Adamello; mentre
Douglas William Freshfield con
Walker, Beachcroft e Devouas-
soud arruola Bortolo Delpero
per espugnare la Presanella.
Di fatto possiamo, quindi, ritenere che il mestiere di guida fosse già nato anche nelle
nostre terre con queste prime
esplorazioni; ma bisogna aspettare il “Regolamento per le Guide di Montagna”, emanato nel
1871 dalla Luogotenenza di Innsbruck, per vedere regolarizzata la professione della “Guida
Alpina”.
«Tredici nel 1875, sedici nel
1877, trentotto nel 1881, cinquantaquattro nel 1886. È
un’escalation
inarrestabile,
quella del numero delle guide
alpine patentate del Trentino”
si legge nell’annuario Sat del
1886. Una crescita costante,
accompagnata e assistita, anno
dopo anno, dalla SAT - (“Società Alpina del Trentino” divenuta
nel luglio 1877 “Società degli
Alpinisti Tridentini”) - nata a
Madonna di Campiglio il 2 settembre 1872 grazie alla felice
intuizione di Nepomuceno Bolognini e di Prospero Marchetti.
Fin dai suoi primi anni di attività la Sat aiuta i protagonisti
della montagna con un’assicurazione contro gli infortuni, con
l’acquisto delle attrezzature,
con la promozione di incontri,
di congressi e di corsi, nonché
con la stesura delle “tariffe”:
documento
importantissimo,
che disciplina il rapporto tra
guida e alpinista. Nel 1885 for-
IL FOGLIO di
PINZOLO
A destra, Antonio Dallagiacoma Lusion
In basso a sinistra, Bruno Detassis
nisce loro il “Prontuario per le
guide alpine in caso di infortunio”, curato dal dott. Gerloni.
Singolare lo spirito che anima
l’associazione alpinistica; infatti, l’appartenere alle Guide
Alpine impone di mantenere
un comportamento irreprensibile: chi si rende indegno viene pubblicamente censurato
nei Congressi estivi e, nei casi
più gravi, privato del distintivo.
Tra le primissime “integerrime Guide Alpine che davano
lustro alla Sat” molte provenivano dalla Rendena: Gerolamo
Botteri da Strembo; Antonio
Dallagiacoma Lusion da Caderzone; Angelo Ferrari Spalla
da Borzago; Angelo Alimonta
da Mortaso; Felice, Liberio e
Amanzio Collini di Pinzolo; Anselmo Sauda di Villa Rendena;
tutte “legittimate” a svolgere
il mestiere di guida dall’imperial regio Capitanato di Tione.
A queste vi si aggiunsero, in
pochi anni, molti dei figli delle prime guide “patentate” e
divenne di dominio pubblico
la meritata fama delle Guide
dei Caola, dei Bonapace, dei
Ferrari Caosi, dei Vidi, dei Gasperi, dei Rigoni, dei Pedri e
dei Lorenzetti che accompagnarono moltissimi alpinisti,
provenienti da tutta Europa,
dalla fine dell’Ottocento agli
inizi del Novecento.
Per tutti - anche se come scrisse
la celebre guida di Cormayeur
Emile Rey verso la metà dell’Ottocento «… non è il guadagno che spinge sulle vette, ma
la grande passione per la montagna» - fu un’occasione per
dar da mangiare alle proprie
famiglie e a taluni concesse il
privilegio di non dover migrare
a cercar fortuna oltre confine.
È per rendere un servizio migliore all’alpinista, e per far
fronte ad un periodo difficile
dove solo l’unione di intenti
poteva risolvere una situazione ingarbugliata, che le guide
sentirono la necessità di fare
gruppo e darsi dei regolamenti, dando vita alle Società tra
guide e portatori, prima fon-
dando “La Fratellanza” a Pinzolo, poi la “Società Soccorso”
a Madonna di Campiglio.
La prima guerra mondiale
(1914-18) scardinò gli equilibri instaurati non senza difficoltà nei primi anni del Novecento, e la miseria favorì il
ricongiungimento dei gruppi
di Campiglio e di Pinzolo in
un’unica “Società delle Guide e Portatori di Rendena”. E
mentre, fra il 1920 ed il 1940,
Bruno Detassis, Decimo Serafini, Alfredo Chesi, Silvio Agostini diedero lustro e notorietà
alla nuova associazione, prima
come alpinisti poi come guide,
soprattutto con le loro rimaste
57
cultura e tradizione
ASSOCIAZIONI
Essere guida alpina
significa sapere che
nostre saranno le fatiche più pesanti, i sacrifici più duri, i rischi
più gravi, come nostra
sarà la responsabilità di
dover prendere in un
attimo drastiche decisioni assumendosene,
fino in fondo le conseguenze.
58
famose “scalate” nella scena alpinistica del Brenta, ecco che la
seconda guerra mondiale (19391945) rallenta le frequentazioni
della montagna e fa piazza pulita della “Società guide” che si
ricostituisce con nuove forze e
rinnovato vigore nel 1948.
Proprio per non dimenticare
questo straordinario patrimonio
di ricordi e di cultura delle nostre vallate ove giganteggiano i
tre Gruppi dell’Adamello, della Presanella e del Brenta, per
dare visibilità alle gesta epiche
dei pionieri, nonché per colle-
gare la professione di “Guida
Alpina” di ieri a quella di oggi
ancora ben presente e radicata,
è nato a Madonna di Campiglio il
“Museo delle Guide”.
Ad occuparsi del Museo, con gli
altri volontari, è soprattutto
Cesare Maestri, che sintetizza
così cosa abbia significato per
lui “essere e sentirsi Guida Alpina”: «La possibilità di espletarmi in seno a questa società,
permettendomi di vivere una
vita dignitosa, intensa, carica
di emozioni e di grandi responsabilità, dove la montagna ha
assunto l’importanza che ha il
banco di lavoro per l’operaio, la
tela per il pittore, uno strumento per un musicista e un teatro
per un artista. Essere guida alpina significa sapere che nostre
saranno le fatiche più pesanti,
i sacrifici più duri, i rischi più
gravi, come nostra sarà la responsabilità di dover prendere
in un attimo drastiche decisioni
assumendosene, fino in fondo,
le conseguenze.
Essere guida significa, ancora,
avere nel proprio DNA un profondo senso di sacralità verso la
vita di chi, con estrema fiducia,
si affiderà a noi; soprattutto
significa avere il più grande rispetto di quell’impegno morale e giuridico, preso insieme al
“libretto di Guida” che impone
il rispetto assoluto della incolumità e della sicurezza del proprio compagno».
IL FOGLIO di
a cura
della Biblioteca
Basta sfogliarlo per
compiere un viaggio
alla scoperta degli
orologi solari, antichi
e recenti, del Trentino
sud-occidentale e della
confinante zona bresciana
PINZOLO
Il Tempo del Sole
Il volume il Tempo del sole,
curato da Danilo Mussi per il
Centro studi Judicaria, con le
sue bellissime immagine è bello di per sè. Basta sfogliarlo
per compiere un viaggio alla
scoperta degli orologi solari,
antichi e recenti, del Trentino
sud-occidentale e della confinante zona bresciana.
Ma questo è solo un aspetto
del libro. Dietro c’è un progetto articolato del Centro studi
che comprende diverse fasi: il
censimento e la catalogazione
di tutte le meridiane dell’antica Judicaria Summa Laganensis, la pubblicazione del libro,
la realizzazione di nuove meridiane sul territorio da parte
degli alunni delle scuole e la
promozione di incontri, tuttora in corso in diverse località, con esperti e studiosi di
questo particolare mondo che
unisce arte, scienza cultura e
storia.
Tutti noi possiamo ammirare
le due meridiane sulla sede
municipale e sull’edificio scolastico di Pinzolo realizzate
grazie a questo progetto per
l’interessamento del maestro
Claudio Cominotti.
Leggendo il libro si resta sorpresi nello scoprire che a M.
di Campiglio esistono ben 7
meridiane tutte di recente costruzione. A riprova di come
accanto alla tecnologia più
precisa e moderna il fascino
della misurazione del tempo attraverso lo scorrere del
sole, arricchito da un moto,
sia sempre attuale.
Il volume riporta una ricca appendice con informazioni di
astronomia e indicazioni per
la realizzazione di meridiane
nonchè una ricca bibliografia
sul tema.
59
spazio libri
STORIA
“L’uomo del Torre”,
l’ultima fatica
di Ermanno Salvaterra
Ermanno Salvaterra lo conosciamo tutti, lo incontriamo
quotidianamente sulle piste di
sci o in paese, fa parte della
nostra comunità. Questo suo
essere così a noi prossimo ci impedisce, a volte, di vederne la
straodinarietà.
Questo suo libro, scritto a quat-
60
tro mani e due vite, con Piero
Calvi Parisetti, ci racconta e
fa scoprire un nuovo Ermanno,
capace oltre a grandi imprese
alpinistiche anche di riflessioni
profonde. Il libro è un cammino,
o meglio un’arrampicata, verso
la maturità come scalatore e
come uomo. Un intreccio continuo di avventura ed esperienze,
di scalate ed incontri personali,
di sogni, impegno, realizzazioni e anche difficoltà.
Il testo, si diceva è scritto a
quattro mani e due vite con
Pietro Calvi Parisetti. Le vite di
Ermanno e Piero, o Pete, partono da punti geografici e esperienziali distanti: un piccolo
paese del Trentino contro l’internazionale Ginevra, la montagna da sempre per Salvaterra
e l’inquietudine che spinge Calvi Parisetti dalla medicina alla
carriera accademica alla musica. Eppure attraverso la stessa
viscerale passione per le pareti
verticali scoprono, come fossero fratelli da millenni di vivere
le stesse emozioni: la paura, la
sofferenza che li portano ad un
epilogo di amicizia, gioia di vivere e di scalare per raggiungere la vetta.
Il volume è impreziosito dalla
breve, ma intensa introduzione
di Reinhold Messner.
IL FOGLIO di
PINZOLO
88 haiku,
poesie di Grazia Binelli
Grazia Binelli non si ferma
mai nella ricerca di nuovi
stili espressivi. Dopo i versi sciolti e la prosa dialettale ora sperimenta l’haiku.
L’haiku è un’antichissima for-
ma poetica le cui origini affondano nella cultura e nello
spirito giapponese. É composto da 3 versi di 5-7-5- sillabe nei quali si concentrano,
nell’essenzialità di un’immagine spesso legata alla natura, stati d’animo e sensazioni.
Le emozioni e le sensazioni
che scaturiscono dall’attenta
osservazione della natura e da
piccoli eventi del quotidiano
costituiscono infatti l’essenza
dell’haiku che non si avvale di
simboli, immagini o metafore,
ma semplicemente coglie le
impressioni nell’immediatezza
e nell’intensità del momento, racchiuse in uno spazio e
in un tempo che le rendono
assolute. Sì può capire come
la spontaneità che caratterizza questa forma poetica sia
solo apparente; l’illuminazione improvvisa che porta alla
creazione di un haiku si accompagna ad un approfondito
studio della forma poetica.
La bravura di Grazia consiste
nel non far pesare la forma,
così rigida dall’haiku, ma attraverso di essa rivelare inaspettate profondità e condurci
a contatto con una dimensione di mistero e ineffabilità.
61
memoria
STORIA
Cent’anni or sono…
Pinzolo al tempo dei nonni dei nonni
a cura degli
alunni della classe IV
e dei i loro insegnanti
62
Nei piani di studio della scuola primaria si è ormai da anni ampliata la finalità dello studio della storia: oltre agli avvenimenti
principali delle vicissitudine umane a livello internazionale e soprattutto nazionale, dalla preistoria alla seconda guerra mondiale,
viene curata la comprensione da parte degli alunni dei criteri della
“storicità”, delle storie personali, della propria famiglia e
via via, a macchia d’olio, del
proprio paese e regione, imparando ad interpretare le tracce
più o meno chiare che aiutano
a comprendere il passato, cioè
i documenti.
Così è possibile, analizzando
somiglianze e differenze, comprendere meglio la situazione
attuale, imparare cose della realtà del presente, magari
uscendo dalle mura scolastiche
e intervenendo nella propria
comunità. Prima si chiamava Educazione Civica, adesso
“educazione alla cittadinanza
attiva”.
Allora attraverso la ricerca nell’archivio storico comunale è
iniziata una collaborazione fra
la classe IV della scuola primaria e il comitato di redazione
del “Foglio del Comune di Pinzolo” che con il titolo “Cent’anni or sono… Pinzolo al tempo
dei nonni dei nonni” proporrà
in questo e nei prossimi numeri
il frutto di alcuni ritrovamenti
fatti spulciando i documenti comunali di cento anni prima.
IL FOGLIO di
“La bibliotecaria
ci ha guidati passo
passo a capire che
cos’è un archivio,
perché esiste, cosa
contiene e com’è
organizzato.
Una miniera
in cui scavare notizie
di tutti i tipi...”
PINZOLO
La classe IV presenta: 2011 - 1911
Il primo impatto con l’archivio storico del Comune è stato di sorpresa e meraviglia. La bibliotecaria dott.ssa Carla Maturi ci ha
guidati passo passo a capire che cos’è un archivio, perché esiste,
cosa contiene e com’è organizzato. Una miniera in cui scavare
notizie di tutti i tipi, le più antiche addirittura scritte sulle pergamene, che possono far capire alcune cose anche in modo non
diretto, per esempio come erano organizzati tanti aspetti della
vita familiare e sociale.
Un fascicolo speciale che ha attirato la nostra attenzione è stato quello delle elezioni comunali, tenutesi a Pinzolo proprio nel
1911. Abbiamo visto che l’avviso alla popolazione era scritto a
mano, come tutti gli altri documenti, e da questi abbiamo provato a paragonare l’organizzazione che regolava la vita sociale
in quei tempi, in cui Pinzolo era un piccolo villaggio nel grande
Impero Asburgico, con quella di oggi.
COMUNE DI PINZOLO
2011
STATO ITALIANO (REPUBBLICA)
Bandiera austriaca
1911
IMPERO AUSTRO UNGARICO
(MONARCHIA COSTITUZIONALE)
REGIONETRENTINO-ALTO ADIGE CONTEA PRINCIPESCA DEL TIROLO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LUOGOTENENZA DI INNSBRUCK
COMUNITÀ DI VALLE
CAPITANATO DISTRETTUALE DI
DELLE GIUDICARIE
TIONE
GOVERNO DEL COMUNE
2011
SINDACO
(eletto dalla popolazione)
GIUNTA
(5 assessori nominati dal sindaco + sindaco)
CONSIGLIO
(20 consiglieri)
Bandiera ungherese
1911
CAPO COMUNE
(eletto dalla rappresentanza)
DEPUTAZIONE COMUNALE
(5 consiglieri nominati dalla
rappresentanza + capo comune)
RAPPRESENTANZA COMUNALE
(24 rappresentanti + 12 sostituti)
I censiti di sesso maschile eleggevano la rappresentanza comunale (consiglio comunale) suddivisi in tre corpi elettorali in base al
censo (alle imposte pagate o alla professione esercitata). Ciascun
63
memoria
ASSOCIAZIONI
Gli elettori
dei tre corpi
venivano chiamati a
votare in giorni
e in orari diversi
corpo elettorale eleggeva 8 rappresentanti e 4 sostituti. Le riunioni
della rappresentanza erano pubbliche, come i verbali delle sedute,
i bilanci consuntivi, i preventivi e l’inventario dei beni.
Gli elettori dei tre corpi venivano chiamati a votare in giorni e in
orari diversi, nel nostro caso del 1911:
- il III Corpo, cui appartenevano la maggior parte degli elettori, il
giorno 11 settembre dalle ore 8 alle ore 12;
- il II Corpo, un numero inferiore di elettori, il giorno 12 settembre
dalle ore 8 alle ore 10;
- il I Corpo, pochi, ancora il giorno 12 di pomeriggio, dalle 14 alle 15.
Ecco gli eletti, suddivisi per corpo, come da protocollo, in ordine
di voti ottenuti.
III CORPO (276 elettori con 96 procure)
RAPPRESENTANTI
SOSTITUTI
Binelli Raffaele Tisor
Maturi Agostino Pladon
Maturi Giuseppe fu Bortolo Dona
Bonapace Giacomo (Capiere)
Lorenzetti Giuseppe fu Antonio
Collini Antonio (Trisin)
Maffei Gabriele di Tomaso Collini
Benedetto Giusefin
Ferrari Valentino General
Maturi Donato Donadin
Collini Valentino Sardella
Maturi Bortolo Cileno
II CORPO (46 elettori con 13 procure)
RAPPRESENTANTI
SOSTITUTI
Collini Albino Trutta
Maffei G. Batta Guarret
Collini Valentino Sartor
Collini Giuseppe Gaggio
Maffei Agostino Mel
Collini Giuseppe Giusefin
Maffei Giovanni fu Matteo Collini
Giacomo fu Enrico
Bonapace Marco Dindin
Caola Lorenzo Stampon
Cunaccia Antonio Varal
Collini Giacomo fu Francesco
I CORPO (20 elettori con 6 procure)
64
RAPPRESENTANTI
SOSTITUTI
Bonapace Cesare
Ferrari Clemente
Maturi Carlo ex maestro Botteri
Vigilio Cominotti Epifanio
Vidi Egidio fu Giovanni
Vidi Raffaele
Bonapace Antonio Bozet
Collini Liberio
Maffei Serafino
Collini Andrea
Ferrari Achille
IL FOGLIO di
PINZOLO
Allora i
rappresentanti
“che mancassero
senza sufficiente
motivo verrebbero
puniti con una multa
di Corone 40/
quaranta”
La rappresentanza si riunì per eleggere il Capo Comune e i Consiglieri della Deputazione il 23 ottobre, dopo una riunione del
24 settembre in cui è mancato il numero legale. Da notare che
allora i rappresentanti “che mancassero senza sufficiente motivo
verrebbero puniti con una multa di Corone 40/quaranta”.
Furono eletti:
Capo Comune
Binelli Raffaele Tisor
(fu in carica dal 1907 al 1916)
Consiglieri
Botteri Vigilio
della Deputazione
Collini Valentino Sartor
Cominotti Epifanio Brocol
Maturi Agostino Pladon
Ferrari Clemente Stivalin
Conosciamo anche noi alcune persone che hanno lo stesso nome
di questi nostri avi che si sono prestati per amministrare la comunità.
Qui finisce questa prima puntata del viaggio nella storia degli
alunni della classe IV, ma alla ripresa dell’anno scolastico, quando saremo in V, riprenderemo il nostro studio dei documenti del
1911 nell’archivio storico per cercare altre curiosità da imparare
e da diffondere tramite il Foglio del Comune di Pinzolo.
Gli alunni della classe IV con i loro insegnanti
65
il racconto
STORIA
Il paese che vorrei
di
Ines Tisi
C’era una volta, una ragazza,
che portava il nome di Serena;
viveva da qualche anno in un
piccolo ma suggestivo paesino
della Val Rendena, denominato
Giustino.
Serena proveniva da Genova,
trascorreva le sue giornate in
serenità, ritenendosi particolarmente fortunata nel poter vivere tra il candore dei monti e la
limpidezza di un cielo che sembrava sempre più azzurro.
Ogni mattina rivolgeva il suo
sguardo oltre la sua finestra e
puntualmente rimaneva incantata dalla bellezza dei luoghi
della valle, caratterizzata da
distese verdeggianti e luminose,
in primavera, o dalle montagne
ricoperte da coltri di neve che
brillano al sole, dalle piante multiformi e dai fiori multicolori.
Serena aveva attorno a se tutto
ciò che si potrebbe desiderare:
viveva in una sorta di paradiso
terrestre, che lei avrebbe sempre custodito gelosamente nel
suo cuore e che avrebbe difeso
con tutta la forza.
Giustino era per la ragazza un
tesoro da custodire gelosamente. Il paese, oltre ad essere
molto bello da un punto di vista paesaggistico, offriva ai suoi
abitanti un insieme di servizi
che rendevano la vita a questi
ultimi molto più agevole.
Non mancava un enorme centro
contenente una meravigliosa piscina, un’area con giochi acquatici per bambini, vari tipi di sauna, bagno turco ed altri servizi
benessere. Vari centri culturali
caratterizzavano la vita sociale
della maggior parte dei cittadini, che erano grandi fruitori di
biblioteche, centri ricreativi e
cinema multisala. Serena amava perdersi tra le pagine spesso
66
IL FOGLIO di
ingiallite dei libri che trovava nella grande biblioteca del
paese. Quelle pagine sembravano parlare al cuore della ragazza, la facevano crescere e
diventare una persona.
Momenti di svago erano le tante vetrine dei negozi presenti
a Giustino: Serena si divertiva
anche a guardare le copertine
dei nuovi libri appena usciti.
Il vivere tranquillo e spensierato della ragazza fu interrotto dalla vista di due persone
che in un luogo un po’ deserto
complottavano. Esse avevano
in mano un grande libro contraddistinto da una copertina
con un teschio e una macabra
scritta: “Manuale della distruzione”. Il grande volume era
nero, lucido, contornato da
una cornice di metallo.
Nascondendosi dietro l’angolo
di una casa, Serena capì che i
due malviventi avevano intenzione di distruggere tutto ciò
che di positivo c’era a Giustino, come la biblioteca, il centro benessere ecc.
Spaventata la ragazza corse a
scuola dove trovò la seguente
scritta: “Oggi sciopero per tutti!”
La fanciulla tornò a casa e decise di tenersi tutto dentro e
di non raccontare l’accaduto a
nessuno.La notte per Serena fu
lunga e tormentata: mille paure la tennero sveglia; quella
più grande riguardava il fatto
che sarebbe accaduto qualcosa
di terribile al suo paese. Ad un
tratto vide che qualcuno bussava alla finestra; aprendole si
accorse dell’arrivo di una coniglietta parlante, che entrò e le
parlò della questione dei malviventi, porgendogli una specie
di portachiavi, con un bottone,
sul retro, che sarebbe servito a
chiamare la coniglietta in caso
di necessità.
Lei gli raccomandò di essere
molto prudente, e di non parlare con nessuno dell’accaduto, perché poteva essere molto rischioso, e dopo aver detto
questo, se ne andò. La ragazza
tranquillizzata si addormentò e l’indomani era di nuovo a
scuola; nello stesso punto, alla
stessa ora, vide i malviventi,
con lo stesso libro. Così prese
il portachiavi e appena il suo
dito sfiorò il bottone, una luce
la avvolse, e apparve la dolce coniglietta, che si chiamava Fragolina, con in mano una
bacchetta magica che avrebbe
usato contro i malviventi.
Questi si misero un copricapo
e presero due coltelli per uc-
PINZOLO
cidere la povera coniglietta,
ma lei, furba, si spostò sopra
il campanile, dove gli assassini non sarebbero mai potuti
arrivare; questi scapparono a
gambe levate per la paura di
quella creatura con poteri sovraumani.
Fragolina li rinchiuse in una
sfera, che trasformava le persone facendole diventare buone, così diventarono ragazzi disponibili, generosi, simpatici.
L’amore che la dolce Serena dimostrò per la sua valle
fu sconfinato. La zona, ed in
particolar modo Giustino, da
quel momento in poi racchiuse
in se “il potere dell’amore”,
che consisteva nel trasformare l’odio in bontà, il brutto nel
bello!
I malviventi, grazie al cambiamento che la sfera gli aveva
procurato, diventarono Sindaci di due splendidi paesi della
Valle, e tutti gli abitanti vissero per sempre felici e contenti, mentre Serena ricevette un
enorme trofeo da parte della
Comunità di valle!
67
il racconto
STORIA
VERDEBIANCOROSSO
di
Damiano Rito
Quest’anno si festeggia il 150°
anniversario dell’Unità d’Italia.
L’occasione è quindi indicata per
raccontare un fatto accaduto
cento anni fa. I due anniversari
proposti non sono direttamente
collegati. Il primo è certamente
noto e storicamente rilevante.
Il secondo invece si riferisce ad
un episodio poco conosciuto, ma
importante per il valore simbolico che ha rappresentato. Uno
sberleffo fatto ad un impero;
l’impero Austro-Ungarico. Il filo
conduttore che li lega è comunque univoco per entrambi: il desiderio di Unità, l’amor Patrio,
il senso di Appartenenza ed il
Tricolore.
Il Campanil Basso è un monolito
alto circa 300 metri e ben inserito nel gruppo di Brenta.
Questa caratteristica attirò l’attenzione di due giovani ed irrequieti irredentisti trentini:
Italo Lunelli di Trento che al tempo aveva vent’anni, e il maestro Rodolfo Polla da Caderzone
che ne aveva ventiquattro.
Il Trentino all’epoca faceva parte del vasto impero Austro-Ungarico. Anche loro, come molti
altri giovani trentini, mal tolleravano questa divisione geografica e politica di un territorio
che ritenevano, ma più che altro “sentivano”, italiano a tutti
68
gli effetti.
Decisero di mobilitarsi per provare a cambiare la situazione.
Si erano quindi inquadrati in un
simbolico e segreto “Battaglione Alpini Trento”.
Essendo entrambi validi alpinisti e scalatori fu per loro immediato cogliere l’opportunità
che la natura gli stava offrendo.
Il Campanil Basso risultò essere
per loro un pennone naturale
sul quale conficcare la bandiera
italiana. Un gesto di sfida verso
l’Impero, che non avrebbe consentito il garrire al vento, sul
proprio territorio, di una bandiera italiana.
I due analizzarono per settimane
il Campanil Basso, un obelisco
naturale di incomparabile bellezza, in gran parte liscio come
un marmo levigato con qualche
“cornice” di sesto grado superiore, e pochissimi appigli.
Per non rendere vana l’operazione rinunciarono alla relativa
sicurezza dei mesi estivi e il 10
settembre partirono alla volta
del Campanil Basso. Sarebbe
stato improbabile che la gendarmeria, accortasi della presenza della bandiera, riuscisse
ad organizzare in tempi rapidi
una spedizione atta ad estirpare
quel vessillo, se non a primavera inoltrata.
La tormenta li accompagnò per
IL FOGLIO di
PINZOLO
GREENWHITERED
This year marks the 150th anniversary of the Unification of Italy
“Unità d’Italia”. This special occasion offers a good opportunity
to recall an event that happened
a hundred years ago. However,
the two aforementioned anniversaries are not directly connected.
The former is in fact certainly
well known and historically relevant. The latter, instead, refers
to a scarcely known episode which
is nevertheless important for the
symbolic value attached to it: the
hoisting of the Italian flag on the
Campanil Basso. This represented
the ultimate insult to the AustrianHungarian Empire.
What links these two events is the
desire for unification, the love for
one’s Country, the feeling of belonging and the Italian flag (Il Tricolore).
The Campanil Basso is a monolithic
stone 300 metres high and part of
the Brenta Dolomites. These features captured the attention of two
young, restless irredentists from
Trentino: Italo Lunelli from Trento,
who was 20 years old at the time,
and Rodolfo Polla, a teacher from
Caderzone who was 44.
In this period Trentino was part of
the vast Austrian-Hungarian Empire. The two men, like other young
Trentini where against the geographical and political division of
a territory that they believed, and
above all “felt”, part of Italy.
They decided to act in order to try
and change the situation by joining
a secret and symbolic group called
“Battaglione Alpini Trento”.
As both of them were good mountaineers and climbers, they immediately decided to take advantage
of the opportunity nature offered.
The Campanil Basso appeared to
be an optimal location to place
the Italian flag. This action would
have challenged the Empire which
would not have allowed an Italian
flag to flutter on its territory.
The two men studied the Campanil Basso for weeks; it was indeed,
a natural obelisk of incomparable
beauty, for the most part smooth
as marble, with the occasional
6th grade ledge and little holds.
In order to succeed in their mission they decided not to carry
out their task during the sum-
69
il racconto
ASSOCIAZIONI
tutta la risalita. La corda era
diventata dura e pesante come
una catena, la tormenta li accecava e ubriacava, ma essi
avanzarono come ragni, raggiunsero la cima ed issarono la
bandiera.
In seguito Lunelli, a ricordo di
quell’impresa scrisse:
«Lì, mentre noi, sbattendo la
neve, superavamo gli ultimi cigli e balzavamo sulla cima, ci
pareva di essere signori degli
elementi, signori delle nostre
anime che si erano levate di
laggiù, dai bassi tepori delle valli, fin oltre le nevi, sul
vertice di un altissima torre
trentina, indomita e sublime
nel libero cielo. Intorno come
un corteggio mirabile, posando la bufera, s’inchinarono le
nubi; s’inchinarono a noi e alla
bandiera che nella nebbia sciogliemmo sul sacro capo e che
per il vasto firmamento tutto
l’inverno canterà la sacra e
bella tua italianità, o Campanile Basso, emblema di forza e
di fiera volontà! Essa riderà nel
sole, liberamente; e la candida
neve le si poserà mollemente
ai piedi, facendo più vivi e forti i suoi gloriosi colori».
Due giorni dopo tornato il cielo
sereno, i gendarmi dei paesi vicini trasecolarono: che cos’era
quella bandiera che si vede-
70
va in cima al Campanil Basso?
Guardarono con i binocoli ed
il vento compiacente spiegò
bene il panno della bandiera
perché essi potessero vedere,
senza ombra di equivoci.
La bandiera, come una sentinella o meglio come un monito, rimase dov’era fino al mese
di giugno dell’anno successivo,
quando una spedizione giunta
da Innsbruck la tolse di mezzo.
Potrà sembrare strano, romantico e magari stupido, oggi,
che dei giovani studenti mettessero a repentaglio la loro
vita per portare una bandiera
su una roccia, o per Credere e
non cedere, fino alla fine dell’ultima ora.
... Seguendo il filo verde bianco rosso, sono tornato con il ricordo con uno di essi.
«Papà, mamma, Beppina, Jole
ed Emma carissimi,
Negli ultimi momenti di mia
vita, confortato dalla Fede,
dalla S. Comunione e dalle belle parole del curato di campo,
mando a tutti i miei cari i saluti più cari, l’assicurazione che
nell’altra vita non sono morto,
che sempre vivo in eterno che
sempre pregherò per voi tutti.
Devo ringraziavi di tutto quanto avete fatto per me e domando il vostro perdono.
Sempre vostro aff.mo figlio
Damiano Chiesa».
Rovereto 24 maggio 1894 – Trento 19 maggio 1916, anni 22, fucilato. L’ultima lettera, scritta
durante l’Ultima ora.
Al di là di qualsiasi convinzione, al di là di qualsiasi credo o
fede, due suoi desideri si sono
concretizzati dopo la sua morte. Il Trentino è stato annesso
al resto d’Italia e lui, grazie ai
libri di storia ed al ricordo, vivrà in eterno, al di là dell’Eternità.
Ma come il vento solleva e tiene alta la bandiera, le coscenze, scuotendosi dal torpore
individualista, fanno volare in
alto gli ideali.
Precisazioni: la poca documentazione che ho potuto esaminare (articolo apparso sul
“Giornale d’Italia” nel 1960 e
pagine web), poiché non univoca, non chiarisce definitivamente se si trattase dell’anno
1911 o successivo. Io ho optato
per il 1911.
DAMIANO RITO
IL FOGLIO di
mer months and so on the 10th of
September they set off towards
the Campanil Basso. In fact, at
that late date, it would have been
unlikely that the gendarmerie,
after noticing the presence of the
flag would have been able to organize an expedition to remove it
until the following spring.
A snowstorm accompanied the two
for the entire ascent. The rope became hard and as heavy as a chain
and the snowstorm blinded them
and made them dizzy. Nevertheless they managed to climb spiderlike to reach the top and hoist the
Italian flag.
Subsequently Lunelli, remembering that enterprise, wrote a
dramatic account about their feelings on reaching the peak after
a difficult climb, proud of having
hoisted the Italian flag:
“Lì, mentre noi, sbattendo la
neve, superavamo gli ultimi cigli
e balzavamo sulla cima, ci pareva
di essere signori degli elementi,
signori delle nostre anime che si
erano levate di laggiù, dai bassi
tepori delle valli, fin oltre le nevi,
sul vertice di un altissima torre
trentina, indomita e sublime nel
libero cielo. Intorno come un corteggio mirabile, posando la bufera, s’inchinarono le nubi; s’inchinarono a noi e alla bandiera che
nella nebbia sciogliemmo sul sacro
capo e che per il vasto firmamento
tutto l’inverno canterà la sacra e
bella tua italianità, o Campanile
Basso, emblema di forza e di fiera volontà! Essa riderà nel sole,
liberamente; e la candida neve le
si poserà mollemente ai piedi, facendo più vivi e forti i suoi gloriosi
colori”.
Two days later, with clear blue
skies, the gendarme of the nearby
villages were shocked to see what
looked like a flag on the Campanil Basso. They had a look through
their binoculars and with the help
of the wind they clearly saw the
Italian flag.
The flag, as a sentinel or better
still as a warning, remained there till June of the following year,
when an expedition from Innsbruck
was sent to remove it.
Nowadays it may seem strange,
romantic or maybe stupid, that
some young men would put their
lives at risk in order to hoist a
flag on a rock, strongly believing
in what they were doing and not
giving up until they had achieved
their aim.
Regarding this matter I would like
to remember one of these men in
particular.
“Dear father, mother, Beppina,
Jole and Emma,
In these last moments of my life,
comforted by Faith, having received Holy Communion and having
listened to the kind words of the
curate, I send you all my dearest
PINZOLO
wishes and the reassurance that
in the next life I will not be dead,
I will live forever and will always
pray for you all.
I have to thank you for everything
you have done for me and I beg
your forgiveness.
Forever your affectionate son, Damiano Chiesa”.
Rovereto 24th May 1894-Trento
19th May 1916, 22 years old, executed by firing squad. The last letter written during his final hour.
Regardless of any ideals or beliefs, two of his wishes came true.
Trentino became part of Italy and
he will be remembered eternally
thanks to history books and memories.”
As the flag flutters in the wind,
people’s consciences, shaking off
individualistic torpor , manage to
boost ideals, and even succeed in
changing the course of events.
Remarks: the few sources that
I managed to examine (an article published in the Giornale
d’Italia in 1960 and various
web pages)where not clear on
whether the fact happened in
1911 or later. I opted for 1911.
Translated by:
Fabiana Povinelli.
DAMIANO RITO
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Nel ricordo
di Papa Giovanni Paolo II
La beatificazione di Papa Giovanni Paolo II,
il primo maggio di quest’anno a Roma, ha
fatto rivivere in molti i ricordi dello speciale legame che questo Pontefice ha stretto con la Val Rendena e il Trentino. Grande
l’emozione nel momento in cui si ricordava
la Sua presenza tra noi. Del tutto particolare la sua predilezione per l’Adamello e le
montagne che sovrastano la Val Rendena.
Per valorizzare il patrimonio di testimonianze e ricordi di tante persone che hanno
potuto incontrarlo nelle numerose occasioni nelle quali è stato tra noi, la Parrocchia
di Pinzolo e la Commissione di Pastorale del
Turismo del Decanato di Rendena intendono
proporre durante l’estate alcune iniziative, quali serate, mostre, proiezioni. Saranno l’occasione per ricordare e nello stesso
tempo far conoscere a residenti e turisti un
aspetto peculiare della nostra comunità.
Per realizzarle ci vuole la collaborazione di
tutti. In tanti hanno a casa una fotografia
scattata in occasione della messa celebrata
ai Caduti dell’Adamello, della visita a Trento, partecipando a Giornate Mondiali della
Gioventù o a un’udienza in Vaticano.
Questo è il momento e l’occasione per valorizzare questo patrimonio quale testimonianza dell’amicizia e stretto legame
instauratosi con il Papa. Tutto può essere
utile per ricordarlo. L’esperienza e il ricordo di ciascuno, per quanto semplici, sono
preziosi.
Si ricercano fotografie, articoli, video, testimonianze personali inerenti allo speciale
legame tra Beato Giovanni Paolo II, la Val
Rendena e il Trentino. Le testimonianze
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si potranno esporre nel corso delle serate
oppure essere preventivamente filmate e
proiettate.
Si invita chi abbia materiale o fosse interessato a partecipare, a contattare la Biblioteca Comunale di Pinzolo (tel. 0465.503703;
e.mail [email protected]). Il materiale sarà restituito (se fotografie o altro si
procederà all’aquisizione con lo scanner al
momento). Grazie della collaborazione!
Gianluca Leone
IL FOGLIO di
PINZOLO
Pranzo con gli anziani
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www.comune.pinzolo.tn.it
[email protected]
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