Disturbi dell`equilibrio nel paziente affetto da morbo di Parkinson
Transcript
Disturbi dell`equilibrio nel paziente affetto da morbo di Parkinson
EUR MED PHYS 2008;44(Suppl. 1 to No. 3) Disturbi dell’equilibrio nel paziente affetto da morbo di Parkinson: revisione della letteratura L. MAGGI1, P.E. FERRARA1, G. FRASCA1, A. RABINI2, D.B. PIAZZINI1, A. SPECCHIA1, G. RONCONI1, C. BERTOLINI1 Introduzione Il Morbo di Parkinson (MdP) è una patologia degenerativa del sistema nervoso che colpisce la sfera fisica, psicologica e sociale dell’individuo compromettendo le sue capacità funzionali. I sintomi principali sono la bradicinesia, rigidità muscolare, tremore e instabilità posturale. Il disturbo d’equilibrio è essenzialmente dovuto alle alterazioni posturali a cui il soggetto parkinsoniano va incontro durante l’evoluzione della malattia ed a una riduzione dei riflessi posturali di raddrizzamento,che compromettono la stabilità durante i passaggi di postura ed i trasferimenti, determinando un maggior rischio di caduta. Il 70% dei soggetti con disturbi di tipo extrapiramidale cade almeno una volta all’anno, ed il numero delle cadute è proporzionale alla durata o alla gravità della malattia. Per quanto concerne la MdP non esistono scale di misura patologia specifiche che valutino selettivamente il disturbo dell’equilibrio. Scopo di questa revisione è di verificare lo stato dell’arte sugli aspetti diagnosticovalutativi e terapeutici, sulle alterazioni dell’equilibrio nel paziente affetto da MdP. Materiali e metodi Abbiamo effettuato una ricerca su PUBMED immettendo le seguenti parole chiave Parkinson disease, balance, exercise con i seguenti limiti: metanalisi, trial clinic, review pubblicati in lingua inglese francese ed italiano negli ultimi 10 anni ed abbiamo selezionato 16 articoli ritenuti pertinenti per questo studio. Risultati Dall’analisi effettuata è emerso che: La valutazione delle alterazioni dell’equilibrio e dei passaggi posturali viene effettuata abitualmente mediante cinque items della sezione motoria dell’ Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (UPDRS) relativi alla capacità di rotolarsi nel letto, alla presenza di cadute, alla capacità di alzarsi da una sedia senza aiuto degli arti superiori, alla valutazione della postura e al pull test. La Berg balance Scale (BBS) è lo strumento generico di valutazione qualitativa dell’equilibrio più utilizzato, ma la sua sensibilità è scarsa nei casi di grave instabilità posturale, poiché 13 dei 14 items che la compongono valutano l’equilibrio in stazione eretta e solo 1 items in posizione seduta1. Tale scala può essere usata come mezzo di screening e di valutazione anche nel paziente Parkinsoniano in quanto ben si correla con lo stato funzionale del soggetto, con lo stadio di malattia e con la capacità di eseguire le attività del vivere quotidiano, rilevate con la UPDRS, Hoehn & Yahr e Schwab England scale2. Franchignoni et al. hanno dimostrato che la BBS, la scala per rilevare la paura Vol. 44 - Suppl. 1 to No. 3 1UO di Medicina Fisica e Riabilitazione, Policlinico Universitario “A Gemelli” UCSC, Roma; 2Servizio di Medicina Fisica e Riabilitazione, Policlinico Universitario “A Gemelli” UCSC, Roma di cadere (Fear of falling measure FFM) e la scala per i passaggi posturali (PCS) sono mezzi validi ed appropriati nella valutazione del paziente con MdP e che queste scale si correlano in maniera statisticamente significativa con le altre scale di misura patologia specifiche quali l’UPDRS sezione II e la Schwab England scale3. La stabilità del tronco e il mantenimento della sua mobilità sono necessarie per poter svolgere le attività della vita quotidiana, Verhevden afferma che le alterazioni del tronco del paziente parkinsoniano sono essenzialmente riconducibili a due cause: all’atteggiamento in cifosi del tronco, forse come meccanismo compensatorio della instabilità in retropulsione ed alla rigidità, che comporta un movimento globale di testa e tronco con riduzione dello svincolo dei cingoli scapolare e pelvico durante la marcia. La presenza di deficit nella stabilità del tronco può essere studiata mediante l’uso del Trunk Impairement scale (TIS), una scala di misura originariamente elaborata per i pazienti con esiti di Ictus cerebri, che esplora l’equilibrio in posizione seduta sia in condizioni statiche che dinamiche e la coordinazione motoria. Questo strumento è stato validato per l’uso in pazienti con MdP, dal confronto con un gruppo di controllo. Dallo studio è emerso che i pazienti parkinsoniani presentano punteggi significativamente inferiori nel TIS totale e nei domini della coordinazione e dell’equilibrio statico da seduto, tali alterazioni sono presenti già in fase precoce di malattia e si correlano significativamente con la gravità della malattia4. Studi di posturografia statica e dinamica hanno dimostrato che i disturbi dell’equilibrio sono presenti in maniera subclinica anche in fase precoce della malattia. I pazienti con MdP presentano una maggiore area di oscillazione della distribuzione delle pressioni del piede rispetto ad un gruppo di controllo di soggetti sani simile come caratteristiche al gruppo di studio5. Per quanto concerne il trattamento dei disturbi dell’equilibrio, l’effetto della terapia dopaminergica sulla riduzione delle cadute è limitata, mentre sono più evidenti gli effetti positivi sull’instabilità posturale e sulla motilità. Tali risultati sono stati rilevati con la Berg Balance Scale, ma non nella stadiazione Hoehn & Yahr, Schwab England scale e UPDRS6. La Deep Brain Stimulation (DBS) mediante stimolazione del nucleo subtalamico permette un maggior controllo posturale attraverso la riduzione dei tremori oscillatori del tronco EUROPA MEDICOPHYSICA 1 MAGGI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO NEL PAZIENTE AFFETTO DA MORBO DI PARKINSON: REVISIONE DELLA LETTERATURA Tabella 1. – RCT selezionati. Autore Rivista Anno Obiettivo Intervento Pz Outcome Valutazione Conclusione Hackney ME* Gait Posture 2008 Effetti su equilibrio marcia e mobilità Tai chi 20 sedute vs controllo 33 Pre, post trattamento Miglioramento maggiore nel gruppo Tai chi rispetto al controllo Ebersbach G Arch Phys Med Rehab 2008 Miglioramento dell’equilibrio e della marcia in pz resistenti alla dopamina Whole body Vibration (WBV) vs fisioterapia convenzionale 13 WBV 14 FKT conv Pre intervento 4 settimane dopo fine trattamento Miglioramenti di equilibrio e velocità in entrambi i gruppi Miglioramento alla posturografia dinamica solo in WBV Hackney ME J Neurol Phys Ther 2007 Miglioramento del deficit motorio 20 lezioni di Tango vs 20 sedute di esercizio terapeutico 19 Pre, post trattamento Miglioramento significativo in UPDRS in entrambi i gruppi Miglioramento significativo in BBS solo gruppo tango Cakit BD Clin Rehab 2007 – Effetti su instabilità posturale – equilibrio dinamico – paura di cadere Training deambulatorio con treadmill a velocità crescente 21 frequenza delle cadute 10 gruppo controlli Pre. Post trattamento Miglioramento significativo nel gruppo di trattati L’efficacia di un protocollo riabilitativo sul fenomeno freezing della marcia in pazienti con MdP H&Y 2-3 Efficacia di un training della marcia e equilibrio per ridurre la cadute Allenamento 12 per l’equilibrio, per la marcia, per il controllo posturale – Berg balance scale – UPDRS – Timed up & go – tandem stance test – 6 min walking test – cammino all’indietro – Tinetti bilance scale – sez motoria UPDRS – velocità del cammino – pull test – stand walk sit test – posturografia dinamica UPDRS Berg balance scale Time up & go Questionario del freezing della marcia; UPDRS sezione motoria – Berg balance test – Dynamic gait index – Falls efficacy scale Velocità e distanza del cammino UPDRS sez. motoria; Questionario del freezing della marcia; Questionario PD Quality of Life. Pre, Post trattamento Follow-up un mese dopo Efficacia su freezing della marcia, ma nel breve termine. Efficacia tra un programma di esercizi domiciliari Vs esercizi supervisionati Confrontare 2 programmi di trattamento in Pz con MdP Allenamento 8 gruppo dell’equilibrio e domiciliare della forza, per 11 gruppo 8 sett.ne/ 2 supervisionato volte la sett.na/ . per 1h A Balance An9 training Bn6 B Balance e resistance training Brichetto G Clin Rehab 2006 Protas EJ Neurorehabil 2005 Lun V Mov disor 2005 Hirsch MA Arch Phys Med 2003 Rehabil 2 Treadmill per migliorare la velocità e la resistenza del cammino nelle 4 direzioni, con delle perturbazioni improvvise. 8 gruppo trattati 8 gruppo controllo EUROPA MEDICOPHYSICA UPDRS, Cognistat Pre. Post parametri della trattamento marcia (velocità, cadenza, e lunghezza del passo) test di provocazione del freezing, frequenza delle cadute Miglioramento significativo dei paramentri della marcia Riduzione non significativa delle cadute nel gruppo trattati UPDRS; UPDRS sez. motoria; Berg balance; Time up and go test; Posturografia dinamica computerizzata Forza muscolare Pre, post trattamento follow-up dopo 8 settimane Risultati significativi in entrambi i gruppi su UPDRS Pre, post trattamento follow-up a 4 settimane A migliora la stabilità B mantiene più a lungo i risultati October 2008 DISTURBI DELL’EQUILIBRIO NEL PAZIENTE AFFETTO DA MORBO DI PARKINSON: REVISIONE DELLA LETTERATURA durante la statica eretta e attraverso un effetto simultaneo sul controllo motorio assiale e distale7. Numerosi sono le tipologie di intervento riabilitativo che vengono proposte nel trattamento dell’instabilità posturale nel paziente con MdP, dal training della marcia e del passo, al rinforzo muscolare, all’esercizio per migliorare equilibrio e coordinazione motoria. Nell’ambito dei programmi riabilitativi, sembrano incoraggianti i trattamenti con l’utilizzo del treadmill per migliorare la deambulazione e l’equilibrio nel paziente parkinsoniano Due studi simili per disegno sperimentale hanno evidenziato che un programma di allenamento di otto settimane con l’utilizzo del treadmill a velocità crescente ha determinato un miglioramento significativo su velocità del cammino e distanza percorsa; anche l’instabilità posturale misurata con scale qualitative e quantitative dell’equilibrio è migliorata, riducendo inoltre la paura di cadere,in 21 pazienti con MdP stadio 2-3 Hoehn & Yahr rispetto al gruppo di controllo8. Protas et Al hanno riscontrato una riduzione nelle cadute dopo un training della marcia e del passo fino a due settimane post trattamento, ma certamente visto l’esiguità del campione tale risultato non può considerarsi assodato9. Un programma di esercizi per l’equilibrio, per la marcia, per il controllo posturale e per imparare nuove strategie per superare il disturbo causato dal Freezing della marcia ha mostrato buoni risultati alla fine del trattamento, che però non si mantenevano a distanza di un mese dalla sospensione10. L’allenamento combinato sull’equilibrio e sulla resistenza dei muscoli stabilizzatori del ginocchio e collo piede ha prodotto dei miglioramenti significativi rilevabili fino ad un mese dalla sospensione del trattamento, mentre l’esercizio mirato solo al miglioramento dell’equilibrio ha fornito risultati positivi a fine trattamento ma che non si sono mantenuti nel tempo11. Un programma di esercizi per migliorare i sintomi motori caratterizzato da 40 esercizi con dei tempi di lavoro prestabiliti, (2-5 min. di riscaldamento iniziale, 12-15 min. di allungamento muscolare,1015 min. di rinforzo muscolare, 20-30 min. di equilibrio e stabilità, 510 min. di allungamento e rilassamento), eseguito autonomamente a casa dopo un addestramento o somministrato direttamente da un fisioterapista, ha evidenziato risultati significativi in entrambi i gruppi con un decremento di 5 punti sulla UPDRS motoria e di 6 nella UPDRS Totale, mentre non ci sono state variazioni su BBS e Time up and go test nel pre, post trattamento, probabilmente perché i gruppi di studio, con stadio 2-3 Hoehn & Yahr, partivano già da punteggi molto alti in queste due scale12. Hackney ha condotto 2 studi per valutare l’efficacia del tai chi e del tango13,14 in alternativa all’esercizio terapeutico in piccoli gruppi di pazienti parkinsoniano ed ha riportato effetti positivi sulla mobilità, sulla marcia e sull’equilibrio, quasi a sottolineare che molte tipologie di esercizio fisico sono utili nel migliorare la performance motoria in questi pazienti, ma non ha effettuato un controllo a distanza per verificarne la durata. Anche l’energia vibratoria è stata utilizzata per migliorare l’equilibrio e la marcia in un gruppo di pazienti confrontati con un gruppo simile che effettuava un programma basato sull’esercizio terapeutico. Entrambi i gruppi sono migliorati significativamente alla fine del trattamento sia nella scala di Tinetti che nelle misure di outcome secondarie, solo il gruppo trattato con la Whole body vibration ha evidenziato un miglioramento anche nel controllo con la posturografia dinamica15. Da una recente revisione sull’ efficacia dell’esercizio terapeutico nella Mdp, basata su 14 studi randomizzati e controllati di qualità moderata è emerso che vi è evidenza di efficacia dell’esercizio su funzione fisica, qualità della vita correlata alla salute, forza, equili- Vol. 44 - Suppl. 1 to No. 3 MAGGI brio e velocità del cammino, permangono evidenze insufficienti sulla capacità dell’esercizio terapeutico di ridurre le cadute o la depressione16. Mancano comunque studi di buona qualità, metodologicamente corretti, con numerosità campionaria adeguata e soprattutto con un follow-up a distanza, per poter supportare in maniera inconfutabile il miglior tipo di intervento terapeutico, l’esercizio più appropriato e la dose ottimale per rallentare il declino funzionale nel paziente affetto da MdP In conclusione dall’analisi della letteratura risulta che non ci sono chiare evidenze sull’efficacia dell’esercizio terapeutico nei disturbi dell’equilibrio del paziente parkinsoniano. Sono presenti dei miglioramenti nei soggetti che praticano con regolarità un programma motorio mirato alle problematiche tipiche di tali pazienti, ma dopo sospensione del trattamento i benefici vengono rapidamente perduti. Bibliografia 1. Perennou D, Decavel P, Manckoundia P, Penven Y, Mourey F, Launay F, Pfitzenmeyer P, Casillas JM. Evaluation of balance in neurologic and geriatric disorders. Ann Readapt Med Phys. 2005;48:317-35. 2. Qutubuddin AA, Pegg PO, Cifu DX, Brown R, McNamee S, Carne W. Validating the Berg Balance Scale for patients with Parkinson’s disease: a key to rehabilitation evaluation.Arch Phys Med Rehabil. 2005;86:789-92. 3. Franchignoni F, Martignoni E, Ferriero G, Pasetti C. Balance and fear of falling in Parkinson’s disease. Parkinsonism & related disorders. 2005;11: 427-33 4. Verheyden G, Willems AM, Ooms L, Nieuwboer A. Validity of the trunk impairment scale as a measure of trunk performance in people with Parkinson’s disease. Arch Phys Med Rehabil. 2007;88:1304-8 5. Chastan N, Debono B,Maltese D,Weber J. Discordance between measured postural instability and absence of clinical sympoms in Parkinson’s disease patients in the early stages of the disease. Mov Disord 2008;23: 366-72 6. Nova IC, Perracini MR, Ferraz HB. Levodopa effect upon functional balance of Parkinson’s disease patients. Parkinsonism Relat Disord. 2004; 10:411-5. 7. Vrancken AM, Allum JH, Peller M, Visser JE, Esselink RA, Speelman JD, Siebner HR, Bloem BR. Effect of bilateral subthalamic nucleus stimulation on balance and finger control in Parkinson’s disease. J Neurol. 2005; 252:1487-94. 8. Cakit BD, Saracoglu M, Genc H, Erdem HR, Inan L. The effects of incremental speed-dependent treadmill training on postural instability and fear of falling in Parkinson’s disease.Clin Rehabil. 2007 Aug;21(8):698-705 9. Protas EJ, Mitchell K, Williams A, Qureshy H, Caroline K, Lai EC. Gait and step training to reduce falls in Parkinson’s disease. NeuroRehabilitation. 2005;20:183-90. 10. Brichetto G, Pelosin E, Marchese R, Abbruzzese G. Evaluation of physical therapy in parkinsonian patients with freezing of gait: a pilot study. Clin Rehabil. 2006;20:31-5. 11. Hirsch MA, Toole T, Maitland CG, Rider RA. The effects of balance training and high-intensity resistance training on persons with idiopathic Parkinson’s disease. Arch Phys Med Rehabil. 2003;84:1109-17. 12. Lun V, Pullan N, Labelle N, Adams C, Suchowersky O. Comparison of the effects of a self-supervised home exercise program with a physiotherapist-supervised exercise program on the motor symptoms of Parkinson’s disease. Mov Disord. 2005;20:971-5. 13. Hackney ME, Earhart GM. Tai Chi improves balance and mobility in people with Parkinson disease. Gait Posture. 2008 Apr 18 14. Hackney ME, Kantorovich S, Levin R, Earhart GM. Effects of tango on functional mobility in Parkinson’s disease: a preliminary study. J Neurol Phys Ther. 2007;31:173-9. 15. Ebersbach G, Edler D, Kaufhold O, Wissel J. Whole body vibration versus conventional physiotherapy to improve balance and gait in Parkinson’s disease. Arch Phys Med Rehabil. 2008;89:399-403 16. Goodwin VA, Richards SH, Taylor RS, Taylor AH, Campbell JL. The effectiveness of exercise interventions for people with Parkinson’s disease: a systematic review and meta-analysis. Mov Disord. 2008;23:631-40 EUROPA MEDICOPHYSICA 3