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Marisa Garcia Vergara *
[email protected]
Univeristat de Girona, Spagna
+34 932104626/ 675568461
Nadia Fava** (oratore)
Univeristat de Girona, Spagna
[email protected]
+34 932506377/ 600243280
Nel 1946, J.A. Coderch presenta al sindaco di Sitges un progetto di urbanizzazione del settore Las Forcas. Coderch , tra l’altro era
motivato dalla prosperità che la città già godeva dal punto di vista sociale, culturale e come luogo di turismo estivo. Egli sogna di
contribuirvi con un progetto per residenze estive diretto a intellettuali, ad artisti ed all’alta borghesia internazionale che
avrebbero potuto convivere armoniosamente con i pescatori. Il progetto rappresenta una ideologia molto strumentale per il
regime franchista, che continua a ricercare un riconoscimento internazionale per mezzo del turismo. Questo sviluppo del
turismo avrebbe permesso di riscattare la sua immagine capitalizzando il vernacolo e progettando allo stesso tempo la
modernità contribuendo al rilancio dell’economia nazionale
Coderch non arriva a vedere il suo sogno materializzato nella sua totalità, se non per poche residenze unifamiliari. Queste
comunque definiscono un prototipo di stampo razionalista organizzato con la massima separazione funzionale, e dove
emergono suggestioni del linguaggio archetipico popolare Mediterraneo. Portici, pergole, tetti spioventi con copertura di tegole,
pareti gessate, finestre protette con persiane scorrevoli che sono tipiche del linguaggio di questo autore e che rappresentano l’
icona sintetica della tradizione reintepretata nel moderno. Le pareti e il mobilio in pietra in contrasto con la vegetazione di
palme e agavi vengono presentate come l'essenza della tradizione marinara assieme alla modernità degli impianti binucleari su
modello di quelli presenti nelle riviste nord americane.
Solo cinque anni più tardi, nel 1951, il governo spagnolo costituisce il Ministero dell'Informazione e del Turismo e comincia una
epoca in cui si stipulano gli accordi bilaterali con gli Stati Uniti che forniranno non solo scambi commerciali ed economici, ma
anche apriranno maggiormente le porte ai visitatori stranieri, sopratutto nord americani e francesi.
Però solamente a partire dagli anni 60 la Spagna prende coscienza dell’importanza del ruolo del settore turistico, che si vide
agevolato dai Planes de Desarrollo in línea con gli altri stati europei. Diversi saranno i fattori che favoriranno lo sviluppo del
turismo di massa: le vacanze pagate, la diffusione del trasporto di massa ed individuale, la sempre maggiore attrazione per climi
mediterranei, ed infine un cambio monetario favorevole. La piccola impresa familiare, o le città giardino per vacanze di lusso non
possono assorbire una popolazione che si moltiplica durante la stagione estiva. Non a caso la rivista del collegio degli architetti di
Barcellona Cuadernos de Arquitectura (n.43 del 1961; n.64 e 65 del 1966), dedica diversi numeri monografici a studiare
alternative basate in soluzioni di insieme, composte da unità di appartamenti, che mantengono una bassa densità e che
riversano su spazi
e servizi comunitari con caratteristiche formali definite: unità riconoscibili, entrata individuali, che
permettano indipendenza e privatteza, terrazze che si assommano alla natura ed al mare.
Coderch già stava lavorando in quegli anni nel progetto di Torre Valentina, a Sant Antoni de Calonge, elaborando una serie di
hotel e 144 case sfalsate però in fasce parallele alla costa. In particolare voleva recuperare la costruzione tradizionale , articolata
da un linguaggio moderno di volumi cubici, messi in rilievo dai tetti piani e dalle ampie terrazze. Gli elementi urbani, strada e
portici, che come nei villaggi di pescatori forniscono l'accesso alla casa e la protezione alle imbarcazione e agli attrezzi da pesca,
vengono riformulati in termini di geometrici.
Il progetto, presentato all'ultimo congresso CIAM 1959 a Otterlo viene applaudito dal Team X, mentre viene respinto da parte
dei clienti che sostengono che " assomiglia ad un souk “. Souk, medine e villaggi terrazzati sulle scogliere, o cluster affascinano,
comunque, gli architetti del tempo e si trasformeranno nel repertorio tipologico per gli sviluppi turistici degli anni sessanta e
settanta. I progetti di Team X , Candillis G. nel Roussilon-Languedoc, Le Corbusier per il Midi francese o le pubblicazioni
successive di Flores C. (1973), Feduchi L. (1974), nel caso spagnolo e Goldfinger M.(1969), Rudofsky B. (1973) diffondono questi
modelli che uniscono la libertà spontanea con il rigore della geometria flessibile. In Catalogna, i progetti del Taller de
Arquitectura de Bofill R., come i Sargassi a Castelldefels, 1962-1964 , o il Castell de Kafka a Sant Pere de Ribes , 1966 e il 1968 , o
gli appartamenti Xanadù a Calpe riflettono la stessa libertà della architettura senza architetti, che in parte si ispira
all'architettura popolare di Ibiza, con volumi cubici di uso polivalente che danno luogo a cortili nascosti e terrazze che sembrano
svilupparsi spontaneamente, fra il caso e la necessità.
Nulla di strano che i villaggi turistici che iniziano proliferare, anche se in misura contenuta, in Spagna a partire dalla metà degli
anni sesanta si ispirino a questa libertà di disposizione mediata da una immagine che evoca il realismo popolare, con i suoi
dettagli pittoreschi, e con tecniche e materiali tradizionali. Questo è il caso di Binibeca alla isola di Maiorca costruita tra il 1966 e
il 1971 su progetto F.J. Barba Corsini. Un tentativo di coniugare la forma compatta del complesso di appartamenti con
l'immagine di un villaggio di pescatori, su una topografia obrupta, situata alla Cala Fust a sud est di Minorca. Le 160 case sono
disposte lungo un lungomare che costeggia il porto sportivo, a cui a arrivano le stradine strette e irregolari. Questo complesso
prevede: un centro commerciale, un hotel, un centro sociale, bar e ristoranti, una chiesa, oltre ad aree verdi e di parcheggio.
Nuovamente troviamo l’uso di materiali locali e linguaggi che dovrebbero ricordare il luogo: tetti a doppia falda, case
imbiancate, pavimenti di cotto, dispositivi con balconi e pergolati, scale in pietra e caminetti. L’architetto però ricorda che
“treteremos de enriquecer lo natural sin falsearlo, evitando todo “PINTORESQUISMO”....per creare un “conjunto habitacional que
posibilite la expression de lo individual y la partecipacion colectiva”
Bibliografa essenziale:
Barba, Rosa; Pié, Ricard, Arquitectura y turismo: planes y proyectos
Barcellona: Centre de Recerca i Projectes de Paisatge, CRPP: Departamento de Urbanismo y Ordenación del Territorio, UPC,
1996
Landrove, Susana (ed.), Arquitectura moderna y turismo: 1925-1965 = Arquitectura moderna e turismo 1925-1965 : [atti IV
congresso Fundación DOCOMOMO Ibérico, Valencia, 6,7,8 de noviembre 2003 ], Barcellona: Fundación DOCOMOMO Ibérico,
2004
López, Marez; Emilia, Izol, Movimiento moderno y los proyectos de las estaciones turísticas de Languedoc-Roussillon: La
Grande-Motte y Port Leucate-Barcarès, Barcellona: Universitat Politècnica de Catalunya, 2014
Pack, Sasha D., La Invasión pacífica: los turistas y la España de Franco, Madrid: Turner, 2009
Seguí Aznar, Miguel, La Arquitectura del ocio en Baleares: la incidencia del turismo en la arquitectura y el urbanismo, Palma:
Lleonard Muntaner, 2001
Biografia
*Marisa Garcia Vergara
Laureata alla Accultura d’Architettura de l’Università della Repubblica di Uruguay. Dottore di ricerca in architettura alla
Universitat Politècnica di Catalunya (2006), attualmente professoressa in Composizione architettonica, alla Universitat de
Girona. Esperta in: teoria e storia dell’architettura di cui risultati si possono apprezzare in molti libri e riveste scientifiche
internazionali.
http://www.udg.edu/personal/marisa.garcia.vergara
**Nadia Fava
Laureata al Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Dottore di ricerca in architettura alla Universitat Politècnica de
Catalunya (2004), attualmente professoressa in Urbanistica e ordinazione del territorio, alla Universitat de Girona. Esperta in:
storia urbana e storia della urbanistica di cui risultati si possono apprezzare in molte riveste scientifiche internazionali e capitoli
di libri.
http://www.udg.edu/personal/nadia.fava/tabid/8656/default.aspx?ID=2001980
Entrambe appartengono al gruppo di ricerca Arquitectura i territori (http://daec.udg.edu/arquitectura-i-territori/) e stanno ora
lavorando sul tema dell’architettura e il turismo. Recentemente sono state le direttrici del seminario Touristic Territories:
Tourism imagery and the construction of contemporary landscape. (http://territoriosdelturismo.blogspot.com.es/) tenutosi alla
Univerisitat de Girona il 23/24/25 gennaio 2014 e stanno dirigendo il programma europeo” New scenarios for the touristic
european maritime coast”( http://daec.udg.edu/arquitectura-i-territori/?page_id=583)