Il libro: un dono per una vita migliore

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Il libro: un dono per una vita migliore
C
MAGGIO
2016
omprensiamoci
mail: [email protected]
Tel: 0825 675092
Anno XVI
L’ ed i t o r i a l e
La lettura non va in esilio
Metafora del “Progetto” educativo di promozione ed animazione alla cultura del libro e al
piacere di leggere che coinvolge la nostra
scuola si colloca nella campagna di lettura voluta dal Governo italiano. Più che mai in questo anno scolastico, i docenti hanno continuato
a creare angoli di lettura, a vivere la biblioteca
di classe come spazio/luogo di incontro e di
comunicazione, ad attivare iniziative che
hanno avuto al centro il libro e visto il percorso di lettura come un’esperienza aperta in
collaborazione con personale esterno: Dott.ssa
Donatella De Bartolomeis, responsabile della
casa editrice “Il Papavero”, Bianca Pacilio, illustratrice per l’Infanzia, il regista RAI, Giuseppe Falagario il quale realizza il progetto
editoriale-filmico “Francesco Esempio di
vita” Marper il Papavero, la scrittrice di tredici anni del nostro territorio, Boccadoro
Anna Chiara, la quale presenta il libro scritto
in chiave autobiografica e con le genitrici
nelle persone dell’assessore alla cultura del
Comune di Candida, D.ssa Rita Pascucci e
della Prof.ssa Lancella Iolanda nelle giornate
dal 26 al 31 ottobre 2015, in cui si è svolta la
2^ edizione di Libriamoci, promossa dal
MIUR e dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e al Turismo attraverso il centro
per libro e la lettura. Del resto, la linea della
storia è contenuta nei libri e con essi si tramanda alle future generazioni. Dall’abbecedario di Pinocchio all’enciclopedia di Diderot,
da Omero alla Fallaci, dalla Divina Commedia alla raccolta di Rodari…. un libro è per
sempre, specie con la strategia innovativa del
Book- Crossing o con l’invenzione dell’ Ebook, dei copy right e copy-left. Come un
amico fedele, il libro, rappresenta un tesoro di
inestimabile valore; più che mai nella versione
Braille per la lettura tattile, nella notazione del
pentagramma per il musicista, nell’insieme
delle immagini per gli artisti di pittogrammi e
delle opere varie. Saggistica, lirica, narrativa,
prosa, versi… ogni genere letterario ha una
propria attrattiva e ogni autore incontra prima
o poi l’interesse del lettore. Buoni passi mettono in luce che la lettura fa amare se stessi e
gli altri, costituisce cibo per la mente e cura
ricostituente per l’organismo, veicola il pensiero divergente e amplia le prospettive dell’intelletto. Leggere è nutrimento per l’anima,
veicolo di conoscenza, sete appagata di sentimenti, scrigno di valori, anticorpo contro la
solitudine. Costituisce solidi schemi mentali
ed associa concetti che sono alla base della
convivenza democratica; dà ali alla fantasia e
sprona l’introspezione diventando un melodioso assolo o un coinvolgente afflato. Non
meno importante nella giornata della lettura,
proclamata dall’Unesco è stato l’omaggio reso
al lavoro realizzato dalle sezioni della Scuola
dell’infanzia raccolto sotto forma di libretto “
Una rosa ed un libro” e delle classi della
Scuola Primaria e della Scuola Sec. di I°
Grado del plesso di Candida, tradottosi in produzione del libro: “Fiabe narrate…..storie vissute”, di cui ne è stata consegnata memoria
per un’amena lettura. Indubbiamente l’integrazione tra il curricolo scolastico e i nuovi
apprendimenti rivolti necessariamente all’acquisizione delle competenze chiave comprese
quelle informatiche, digitali e multimediali
previste nel P.O.F. annuale e ora nel P.T.O.F. e
nel P.D.M. va completamente realizzato. Da
ciò consegue che il libro può essere un punto
di ritorno e una conquista, uno strumento che
accompagna le scelte culturali di ogni studente e che, attraverso gli strumenti, i metodi,
le strategie date dai docenti, può essere guida
ad analisi consapevoli da affinare col passare
degli anni e dell’esperienza.
La Dirigente Prof.ssa Flora Carpentiero
Compre nsiamo ci
ISTITUTO COMPRENSIVO
“DON LORENZO MILANI” MANOCALZATI-AV
FONDATO NELL’ ANNO
2001
1
website: www.icmanocalzati.it
MAGGIO
2016
LA XVI EDIZIONE DEL PREMIO “C. SCIANGUETTA” PONE IL LIBRO IN PRIMO
PIANO, COME STRUMENTO CHE CI FA CONOSCERE, PENSARE, ESSERE LIBERI
Il libro: un dono per una vita migliore
La manifestazione del “Miglior
giornale scolastico C. Scianguetta”, fiore all’occhiello dell’Istituto Comprensivo “Don
Milani”, è arrivata alla sua XVI
edizione. Quest’anno è dedicata
al “libro” e in quest’ottica gli allievi si sono espressi producendo
una serie di validi disegni.
È stato scelto l’elaborato della
classe IV A della scuola Primaria di Manocalzati, che sarà il
logo della manifestazione. In
esso gli allievi rappresentano un
libro aperto con informazioni e
messaggi di ogni genere, che
escono dalle pagine e si librano
nell’aria per entrare nella nostra mente che impara, viaggia,
si diverte, riflette sulla realtà che
ci circonda, pensa, critica, si
evolve. Ed è per questo che il
libro è visto come un “dono”
che ci rende assolutamente migliori.
La Giornata mondiale del libro La magia della lettura
Primaria Candida
Il 22 Aprile 2016, a Candida,
nella palestra comunale, si è
dato il via alla manifestazione
per “La iornata mondiale del
libro” alla presenza della dirigente scolastica Flora Carpentiero, dei genitori, del sindaco
Picone, dell’assessore Pa-
buito a rendere armonioso
l’evento con esibizioni canore,
drammatizzazione e balli. La
scuola ospite ha accolto i bambini e le insegnanti con il sottofondo musicale “Amici per
la pelle”, metaforicamente riferito ai libri. Il sindaco Picone
scucci e dell’editrice De Bartolomeis. La festa del libro e
della rosa si celebrò per la
prima volta in Catalogna il 7
ottobre 1926. L’idea originale
fu dello scrittore valenziano
Vincent Clavet Andes. Alcuni
anni dopo si cambiò la data al
23 aprile per commemorare,
nello stesso giorno, l’anniversario della morte degli scrittori
Miguel De Cervantes e William Shakespeare. Successivamente l’UNESCO accolse la
proposta di promuovere per il
23 aprile la Giornata Mondiale
del Libro e del diritto d’autore
proclamata nel 1995. Tutte
scuole dell’I.C. di Manocalzati, con una rappresentanza di
alcune classi dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Manocalzati, San Potito Ultra,
Arcella, Montefredane, Parolise e Candida hanno contri-
e l’assessore all’istruzione
hanno fatto omaggio a ogni
plesso di un libro “Fiabe narrate, storie vissute” scritto
dagli alunni di Candida e pubblicato con il patrocino dell’
Amministrazione Comunale.
Tutti gli alunni della Scuola
Primaria hanno realizzato un
opuscolo di poesie, filastrocche e canti per sentirsi poeti.
Le classi III - IV-V della scuola
Primaria di Candida hanno
partecipato al concorso “La copertina per un evento” realizzando un disegno. Andrea M. è
stato il vincitore: il lavoro rappresenta i palloncini che volano liberi come le emozioni
dei bambini. Il libricino e una
rosa come segnalibro è stato
donato alla Preside e al Sindaco proprio come accade
nella leggenda di San Giorgio
e il drago.
G. Colucci classe III Secondaria Manocalzati
La lettura: un valore, ma non
per tutti. C’è chi ama leggere
e al solo suono di questa parola si esalta e invece, chi detesta farlo e al solo pensiero
sbuffa. La parola leggere fa
pensare alla lettura di un libro
o a uno strumento per apprendere nuove conoscenze o
a un mezzo di comunicazione. Per me vuol dire tutto
ciò ovviamente, ma non solo.
Infatti, lettura vuol dire anche
fantasia, silenzio e momento
di raccoglimento.
Fantasia, perché quando si
legge un libro, attraverso alcune parole “magiche”, scatta
una scintilla e, man mano che
si procede nella narrazione, è
come se si vivesse una seconda vita, spesso migliore di
quella reale; infatti, nel
mondo dei libri ci sono tutti i
nostri sogni, le nostre speranze e tutti i nostri desideri.
Silenzio, perché il silenzio è
fondamentale durante la lettura , serve per comprendere
ciò che l’autore vuole trasmettere attraverso la narrazione. Raccoglimento, nel
senso di isolamento: quando
ci si immerge nella lettura,
non ci si accorge più di cosa
accade intorno, come se il
Letappe dell’
evoluzione
umana
Pag.10
tempo si fermasse e si diventa, così, parte integrante
del libro. In questo consiste la
magia della lettura. È anche
un sistema di comunicazione,
perchè grazie ai libri, si possono scoprire nuovi posti e
visitarli con l’immaginazione. Oggi, purtroppo, questa pratica è molto trascurata
dalla maggior parte dei giovani. Si sottovaluta il fatto
che con la lettura si apre un
mondo fantastico, in cui tutto
è possibile, dove non ci sono
limiti di alcun tipo e nessuno
può porli. Più libri si leggono, più questo mondo si
espande e diventa colmo di
cose e personaggi nuovi.
Molto spesso, leggendo un
libro, ci si immedesima così
tanto in un personaggio, che
quando il protagonista compie un’azione, capita di esclamare: “Cavolo!Lo avrei fatto
anche io!”. Questa è la magia
più bella. È tutto ciò ci fa sognare, anche se i personaggi
sono dei Maghi, dei Divergenti oppure dei Vampiri. La
lettura è un posto magico,
dove ognuno si esprime liberamente, sogna e prova delle
emozioni che solo un libro
può regalare.
L’uomo
un animale
che legge
Pag. 17
La staffetta
creativa
Pagg. 9;15;17
2 Comprensiamoci
IL l i b r o c o m e d o n o
La grande festa della Catalogna
G i o rno d e l l ’ am o re, d el libro e dei diritti d’ autore
Classe III Secondaria Montefredane
Il giorno di San Giorgio è una gio ma ha diverse origini, di fatto
festa della Catalogna, durante la nacque il 7 Ottobre 1926 per cequale i Catalani celebrano la festa lebrare la nascita di Cervantes
del loro patrono uscendo per
le strade delle città per vivere
una curiosa tradizione popolare. La sua origine è antica,
infatti, già nel Medioevo, si
era diffusa l’usanza di regalare rose alle donne. Questa
festività è una combinazione
di cultura e romanticismo. È
tradizione che le coppie si
scambiano regali: gli uomini
ricevono un libro e le donne
una rosa. Il giorno del libro e poi, nel 1931, si spostò la data al
della rosa è anche il giorno dei di- 23 Aprile, giorno della morte di
ritti d’autore, un evento patroci- Cervantes, Shakespeare e di Garnato dall’Unesco per promuovere cilaso De la Vega. La leggenda
la lettura, l’edizione dei libri e più popolare della Catalogna
della proprietà intellettuale. A narra che a Montblanc viveva un
partire dal 1956 si organizza tutti dragone terribile che seminava
gli anni il 23 di Aprile. Lo scopo terrore tra la popolazione. I cittadi questa giornata è scoprire il dini furono obbligati a pagare un
piacere della lettura e migliorare tributo di due agnelli al giorno per
il contributo che gli autori danno saziare la sua ira. Quando gli anial progresso sociale e culturale mali cominciarono a scarsegdell’Umanità. Il giorno del libro giare, gli abitanti decisero di
coincide con la festa di San Gior- eleggere una persona al giorno tra
Il libro e la
cultura
Classe II Secondaria Candida
Prima dell’invenzione della
carta, i libri venivano scritti su
argilla, legno, ossa, bambù, papiro e pergamena; erano però
ingombranti, fragili, difficili da
consultare e da trasportare. Il
papiro in particolare, ebbe notevole diffusione tra gli Egizi,
si ricavava dalla parte interna
del fusto di una pianta di papiro che veniva tagliata in strisce sottili e poi stese
verticalmente, una accanto all’altra. Amalfi, Venezia e Fabriano hanno avuto
le
maggiori cartiere, che nei secoli hanno perfezionato la tecnica della fabbricazione,
rendendo la carta più resistente
e bianca. Nel Medioevo la trascrizione a mano richiedeva
tempi lunghissimi; un libro
scritto su pergamena, era un
progetto di lusso, che solo
poche persone potevano permettersi. La diffusione della
cultura fu favorita dell’invenzione della stampa a caratteri
mobili attribuita al tedesco JOHANNES
GUTENBERG,
così la nuova stampa a caratteri
mobili permise di produrre un
alto numero di copie identiche
di uno stesso libro in tempi rapidi e a prezzi più economici.
Nel 1845 KELLER scoprì una
miscela composta da segatura
e pasta di stracci che diede inizio alla produzione industriale
della carta. Si inaugura così la
produzione in sede del libro
che permette di stampare un
numero elevato di copie con
grande vantaggio per la diffusione della cultura.
essi per offrirla in sacrificio. Un
giorno, la dea bendata elesse la figlia del re che sarebbe stata divorata dal dragone se San Giorgio
non fosse stato capace di ucciderlo. La leggenda vuole che dal
sangue della bestia nascano rose
rosse, per questa ragione, in Catalogna San Giorgio è il patrono
degli innamorati. Sono molte le
persone ad accorrere per godere
di una splendida passeggiata e
ripetere il gesto tradizionale
dello scambio dei doni. Il programma include anche una
messa nella cappella di San Giorgio e la benedizione delle rose nel
cortile del palazzo gotico. Per i librai e gli editori è il giorno dell’anno di maggior volume di
vendita, per i lettori è un’occasione unica per incontrarsi con gli
autori preferiti che firmano esemplari dei loro libri e per visitare il
palazzo della Generalitat, che celebra un giorno a porte aperte. Si
raccomanda di visitare la Catalogna in questo straordinario giorno
pieno di cultura ed emozioni.
La grande fiesta del año
Classe III Secondaria Montefredane
El día de San Jordi es una fiesta terrible que sembraba terror entre
de Cataluña, durante la que los la población. Los ciudadanos se
catalanes celebran la fiesta de su vieron obligados a pagar un tripatrón saliendo a las calles de las buto de dos corderos al día para
ciudades para revivir una curiosa saciar su ira. Cuando los animatradición popular. Esta festividad les empezaron acabarse los habies una combinación de cultura y tantes decidieron elegir una
romanticismo, es tradición que persona al día entre ellos, para
las parejas se intercambian rega- ofrecerla en sacrificio. Un día, la
los: los hombres reciben un libro “diosa con ojos vendados” eligió
y las mujeres una rosa. El día del a la hija del rey que habría sido
libro y de la rosa es también el día devorada si San Jordi no fueran
de los derechos de autor, un capaz de derrotar al dragón. La
evento patrocinado por el UNE- leyenda añade que de la sangre de
SCO para promover la lectura, la la bestia nacen rosas rojas, por
edición de libros y de la propie- esta razón, en Cataluña, es el padad intelectual. A partir de 1996, trón de los enamorados. Son muse organiza todos los anos el 23 chas las personas que van a
de Abril. El día del libro, sin em- disfrutar de un hermoso paseo y
bargo, a pesar de que coincide repetir el gesto tradicional de incon la fiesta de San Jordi, tienes tercambio de regalos (una rosa,
origines muy diferentes, de hecho un libro). El programa incluye
nació el 7 de Octubre 1926 para también una mesa en la capilla de
celebrar el nacimiento de Cer- San Jordi y la bendición de las
vantes luego, en el 1930, se cam- rosas en el patio del edificio góbio la fecha al 23 de Abril, día de tico. Para libreros y editores es el
la muerte de Cervantes, de Sha- día del año donde hay el mayor
kespeare y de Garcilaso De La volumen de ventas, para los lecVega. La versión de la leyenda tores es una oportunidad única
más popular en Cataluña dice que para reunirse con los sautores preen Montblanc vivía un dragón feridos.
La biblioteca “virtuale”
G. Romeo classe II A Secondaria Montefredane
La lettura ci rende liberi, nutre lo
spirito, perfeziona l’essere umano
che siamo, ci consola nei momenti
di sconforto, ci libera dalla solitudine.La lettura ci rende più coscienti e consapevoli, più creativi,
meno soggetti a pregiudizi e a condizionamenti. La lettura è un piacere, fisico e psichico. La scuola
può fare molto per incrementare
l’abitudine alla lettura. È per questo che noi alunni, quest’anno abbiamo attivato una sorta di
“biblioteca virtuale”. Con l’aiuto
della docente di italiano abbiamo
stilato un elenco di titoli di romanzi
suddivisi in 3 categorie: classici, recenti e novità. I libri non sono fisicamente presenti in classe, ma, in
base ai nostri gusti, quelli che ci interessano e che non abbiamo già a
casa o li acquistiamo e ce li prestiamo consigliandoceli a vicenda,
o li leggiamo dal computer.
Abbiamo un mese di tempo per leggere il libro scelto e produrre una
scheda di recensione che
contenga:
qualche notizia sull’autore,
la trama, considerazioni
personali sul passaggio che ci è piaciuto di più e sui personaggi che ci
hanno colpito di più in positivo o in
negativo, l’indice di gradimento,
che è un voto da 0 a 10, e il consiglio ad un amico. In questo modo
diventiamo “critici letterari” e
“consiglieri” dei nostri amici. Fino
ad ora il classico più letto è risultato “Il giardino segreto” di Frances Hodgson Burnett; il recente più
letto è stato “La schiappa” di Jerry
Spinelli; la novità più letta “Bambini di cristallo” di Kristina
Ohlsson. Questo metodo ci aiuta a
leggere di più e a sperimentare generi e stili diversi di scrittura senza
tralasciare i classici e senza perdere
le novità letterarie adatte a noi.
MAGGIO
2016
San Giorgio, il drago e la rosa
La vittoria del bene sul male
Classi III-IV-V Primaria Parolise
La leggenda racconta che in una detto, avvolse la sua cintura al
città della Libia, Selem, c’era un collo del drago che la seguì senza
drago che viveva in uno stagno, battere ciglio. La principessa
fuori dalle mura della città. Un condusse il drago in città sotto
giorno decise di entrare nella gli occhi terrorizzati degli abicittà e cominciò ad
uccidere chiunque gli
si trovasse vicino, alitando su di essi tutto
il fuoco che aveva in
corpo. La gente del
posto cercò di patteggiare col drago dandogli due pecore al
giorno, nel tentativo
di placare la sua ira.
Però, quando le pecore iniziarono a
scarseggiare, gli abitanti della città dovettero iniziare a dargli
una pecora e un giovane scelto a sorte.
Un giorno fu scelta la
figlioletta del re: Silene. Il re, pur di te- Raffaele Fabrizio classe V
nerla con sé, propose
un patto al popolo:
avrebbe ceduto tutto il suo patri- tanti del posto. Giorgio li tranmonio se la principessa Silene quillizzò dicendo che se si
non fosse stata sacrificata al fossero convertiti al cristianedrago. La popolazione non ac- simo, lui avrebbe ucciso il drago.
cettò il patto poiché aveva visto Così tutti i cittadini si convertitroppi giovani morire e quindi il rono, compreso il re e Giorgio
re dovette dare sua figlia in sa- uccise quella spaventosa creacrificio al drago. Silene si diresse tura. Dal sangue del drago che
allo stagno con la paura e la tri- scorreva sul prato, nacque una
stezza nel cuore, ma pronta a sa- splendida rosa rossa. La legcrificarsi al terribile mostro. genda racchiude un significato
Passò di lì un cavaliere di nome molto importante: la lotta tra il
Giorgio che la tranquillizzò di- bene e il male e la vittoria del
cendole che l’avrebbe salvata. Le bene sul male. Il 23 aprile 2016,
disse anche di avvolgere la sua in occasione della giornata moncintura attorno al collo del drago. diale del libro, atta a promuovere
Quando Silene si trovò davanti a la lettura, verrà proposta la letquella mostruosa creatura, fece tura e la riflessione di questa legcosì come Giorgio le aveva genda tanto significativa.
Un libro come dono
Classe III Secondaria Candida
Un libro, per alcuni, può essere
considerato come un dono, invece, per altri no. Oggi, abbiamo
la possibilità di leggere, a differenza dei nostri antenati che non
potevano farlo perché leggere significa pensare e quindi essere liberi: oggi abbiamo la possibilità
di arricchirci ma non lo facciamo. Infatti, noi giovani, purtroppo, non sempre abbiamo
l’abitudine di leggere perché
siamo presi da telefonini, e questo è un peccato, perché leggere,
secondo noi è una delle cose migliori che ci siano. Anche se leggere è un qualcosa di fantastico,
a volte, quando non si è allenati,
per un ragazzo può costare fatica
capire quello che c'è scritto, tanto
da allontanarlo per sempre da
questa grande occasione di arricchimento e di svago. Inoltre, per
leggere, ci vuole silenzio e tranquillità, cose che ormai sono rare
nel mondo di oggi, ma che si
possono trovare nelle biblioteche, nelle case, o anche nelle nostre stanzette. La cosa più bella è
la distanza dal mondo reale,
qualcosa di magico, un privilegio
che dovrebbe essere di tutti, ma
è solo di pochi; sicuramente di
chi ha avuto la fortuna di ascoltare sin da bambino un racconto.
Un libro è formato da tanti o
pochi capitoli, che, uno dopo l'al-
tro diventano sempre più interessanti e intriganti suscitando diverse emozioni nel lettore. Per
alcuni un libro può diventare addirittura sacro, dare informazioni
che possono rivelarsi utili per affrontare le sfide della vita e per
aiutarci a crescere. Non importa
il numero delle pagine perché a
volte anche una sola pagina può
suscitare un milione di emozioni,
mentre tante pagine possono risultare noiose. Ci sono libri che
raccontano le più svariate esperienze e quindi ci fanno affrontare meglio le piccole grandi
sfide della vita che ci aiutano a
crescere, perché, se la stessa
esperienza dovesse capitare
anche a noi, avremmo la sensazione di averla già vissuta e cercheremmo di affrontarla allo
stesso modo o in maniera diversa. Inoltre, ognuno di essi ha
una storia da raccontare, da scoprire. Ci sono molte cose che desidereremmo fare e che non
possiamo realizzare, ma la lettura ci apre un mondo immenso,
perché con l'immaginazione si
può entrare nella storia e vivere
molte avventure. Ad esempio,
quando si è tristi e non si ha
niente da fare un libro può suscitare allegria.
È per questo che un libro è un
grande dono.
MAGGIO
IL l i b r o c o m e d o n o
2016
PROGETTO: “FIABE NARRATE STORIE VISSUTE”
L’emozione di essere i numero uno
G. Bruno, C. Mastroberardino Classe IV e V Primaria Candida
che
L’anno scorso, con il patrocinio compagni
del Comune, la scuola ha orga- erano lì presenti.
nizzato un progetto di lettura e Ad un certo punto
scrittura creativa chiamato “Fiabe hanno fatto il mio
narrate,
Storie
vissute”. nome e quello di
Abbiamo potuto comprendere, Giorgia.
grazie a degli esperti, come nasce Eravamo arrivati
una fiaba e come può essere ar- primi: l’emozione
ricchita da disegni che possono è stata incredibile.
rendere più attraente la lettura. In quel momento
Alla fine delle lezioni, tutti noi ci sono rimasto di
siamo cimentati nella scrittura di stucco e sorpreso
di ciò che stava acun racconto fantastico.
Per me è stata un’esperienza bella cadendo. Quando
ma impegnativa perché avevo sono andato a
tante idee ed era difficile organiz- prendere l’attestato
zarle
in
un
racconto. ero al colmo della felicità e soQuindi con l’aiuto dei disegni prattutto nel vedere che tutti mi
sono riuscito a esprimere meglio i applaudivano e mi facevano i
miei pensieri e ho scritto una sto- complimenti. (Carmine)
ria dal titolo: “Carminus e il Tutto è cominciato quando ho
drago”. Il giorno della manifesta- scritto una fiaba che ha come prozione, nella quale si premiavano i tagonista un “chiodarolo”.
lavori migliori, io ero emozionato Non avrei mai immaginato di pare teso perché era il primo con- tecipare ad un concorso con un
racconto tutto mio e, invece, gracorso a cui partecipavo.
Il mio cuore batteva forte e pen- zie alle lezioni di scrittura creasavo che non avrebbero mai tiva seguite di pomeriggio con la
scelto
la
mia
storia. scrittrice Margherita Capobianco,
Intanto le chiamate dei vincitori io e tutti i bambini di Candida absi stavano susseguendo ed io, non biamo avuto questa bella opporsentendo il mio nome, ero ancora tunità. Ero soddisfatta del mio
più teso e deluso perché pensavo lavoro ma, con me, anche tutti gli
che il mio racconto non fosse pia- altri avevano scritto fiabe che mi
ciuto e che avrei fatto una brutta sembravano belle più della mia,
figura con i miei genitori, le mie ognuno, a modo suo, aveva scelto
nonne, le mie maestre e i miei argomenti fantastici e originali.
Il primo libro di
medicina
Classe III B Sec. Candida
I testi di medicina
attuali devono la
loro vita al primo
libro scritto da Ippocrate di Kos,
medico, geografo
e aforista greco.
Era figlio di Eraclide e di Femarete e proveniva da una famiglia
aristocratica con interessi medici. Il padre era un medico e affermava di essere un discendente
di Asclepio, dio della medicina.
Fu il primo a studiare l’anatomia
e la patologia, per farlo applicò
la dissezione sui cadaveri. Egli
inventò la cartella clinica, perché
ebbe la necessità di osservare i
pazienti prendendone in considerazione l’aspetto ed i sintomi
e introdusse per primo i concetti
di diagnosi e prognosi; credeva
che solo la considerazione dello
stile di vita del malato permetteva di comprendere e sconfiggere la malattia di cui era affetto.
Sostenne la “teoria umorale” secondo la quale il nostro corpo sarebbe governato da quattro
umori cioè sangue, bile gialla,
bile nera e flegma. Essi condurrebbero alla salute nel caso in cui
siano in equilibrio, alla malattia
nel caso opposto. A lui si deve
l’importanza del concetto di
dieta e alimentazione, e ancora
oggi alcune malattie portano il
suo nome, come le dita ippocratiche o a bacchetta di tamburo, e
la faccia ippocratica, tipica delle
condizioni di sofferenza. Il suo
insegnamento fu la base della
scienza medica sino al Settecento, e ancora oggi i principi
espressi nel celebre Giuramento,
a lui attribuito, sono parte del codice etico della professione medica. Secondo alcune fonti,
Ippocrate di Kos morì intorno al
377 a.C. in Tessaglia, fra Larissa
e Gyton.
La sera della premiazione, aspettavo con i miei amici, eravamo
seduti in palestra, emozionati e
attenti. Man mano, quando venivano proclamati i vincitori dalla
voce del sindaco, esultavamo. Ma
il primo premio non era ancora
stato assegnato. Con un po’ di suspance, è stato annunciato il titolo
della mia fiaba e di quella di Carmine: due prime classificate. Ero
incredula e, tra le voci dei miei
amici che mi incitavano, mi sono
avvicinata ai microfoni. Rileggendo la storia in pubblico, mi
sentivo emozionata e più la leggevo più il mio cuore si riempiva
di gioia. È stata un’esperienza
unica ed è inspiegabile l’emozione che ho provato nell’essere
“UN NUMERO UNO”.
(Giorgia)
Ottochannel
Classe IV Primaria Candida
OTTOCHANNEL è una TV Campana, in diretta
streaming, ed è nata dalla trasformazione del quotidiano Ottopagine, un quotidiano locale rivolto all’intera provincia di Avellino e Benevento non più
pubblicato. Questo canale, oltre a notizie di cronaca,
attualità, sport, ogni mattina trasmette una rubrica
chiamata “Ottochannel mattina” nella quale si discute
con professionisti di vari settori, di temi diversi. Proprio in una di queste trasmissioni, la conduttrice ha invitato la nostra
preside, prof. Flora Carpentiero, e la nostra vicepreside, prof. Stefania
Francavilla. Il tema della discussione era il libro e alle domande della
giornalista hanno illustrato le tante iniziative del nostro Istituto Comprensivo ma, principalmente, il progetto “Libriamoci” che si svolgerà
per tutto l’anno scolastico. Hanno parlato delle nostre biblioteche di
classe, dei libri che leggiamo, del giornale d’Istituto e del Concorso
Nazionale che ogni anno viene bandito dal nostro Istituto. Ma la cosa
che noi alunni di Candida abbiamo visto con gioia è stata la presentazione del libro FIABE NARRATE STORIE VISSUTE, realizzato da
tutti gli allievi della Scuola Mons. Gambino di Candida. L’emozione
è stata tanta e, per un po’, ci siamo sentiti importanti come gli scrittori
che pubblicizzano i loro lavori. Anche la Preside e la prof. Stefania
erano felici ed emozionate e siamo sicuri che insieme continueremo
…a scrivere.
Storia di una vecchia libreria
M. De Lauri e J. Moschella Classe II Secondaria Candida
Abbiamo chiesto ai nostri nonni, oggi settantenni, se quando loro
erano piccoli, nel paese di Candida e di San Potito ci fossero delle
librerie e dove potevano andare ad acquistare i libri. A San Potito,
tra le poche attività, vi era una cartoleria che vendeva libri, quaderni, penne, quotidiani e riviste per sarti. Il proprietario, che si chiamava Dante, all’interno della cartoleria riparava anche le scarpe e le
realizzava anche su misura. Inoltre “Masto Dante”, come lo chiamavano gli amici, svolgeva anche il lavoro di postino, si può dire
che era un tutto fare. A Candida c’era un emporio dove si vendeva
di tutto compreso libri, quaderni e materiale scolastico. Abbiamo, infine, scoperto che, poiché i tempi erano molto difficili, non tutti i
bambini possedevano i libri scolastici e il maestro era costretto a
dettare loro i testi da studiare. Per leggere usavano il sillabario che
era un insieme di simboli scritti che rappresentavano le sillabe che
avrebbero formato le parole. E pensare che oggi noi ragazzi, pur
possedendo nelle nostre librerie tanti libri, li leggiamo così poco.
Compre nsiamo ci
3
Librerie di ieri e di oggi
A. Favato e M. Sarno Classe II Sec. Candida
La prima libreria ad Avellino,
forse quella più importante della
storia di questa città, era quella
di Carlo Leprino. Fu fondata il
22 Giugno del 1899 e si trovava
in piazza Libertà vicino all’attuale palazzo del Vescovo. Era
un deposito di libri scolastici e
sacri, in cuoio, madreperla e
avorio. Vendeva anche carta da
scrivere estera e nazionale, scatole e foglietti con bordo d’oro
molto semplici, fogli protocollo,
oggetti da scrittoio, rinomati inchiostri Gardot, calamai in metallo, tela lucida, carta oleata,
materiali per ingegneri e artisti,
portasigari, portafogli, portamonete, porcellane Ginori bianche
e decorate, servizi da caffè, da tè
e da toilette. Oggi, le librerie più
diffuse sono la libreria Mondadori Bookstore e Giunti dove si
possono acquistare libri di narrativa, saggi, guide turistiche,
hobbystica ed è possibile partecipare a eventi come le letture
ad alta voce per bambini. Nel
mese di agosto si può partecipare al progetto “Aiutaci a crescere, regalaci un libro” per
sostenere le biblioteche di classe
delle scuole del territorio, acquistando un libro da donare. Una
delle librerie per bambini più attrezzate, è “L’angolo delle storie”, libreria laboratorio, attiva
dal 2009 nel centro storico di
Avellino, ed è specializzata in
editoria per bambini e ragazzi,
didattica per genitori e insegnanti ed editoria locale. Gli
eventi più frequenti che rendono
famosa questa libreria sono la
presentazione di libri per adulti e
bambini, laboratori di manipolazione e scrittura. Speriamo che
quanto scritto possa stimolare il
desiderio di leggere e che la lettura possa rappresentare per
tutti il proprio “rifugio” da una
vita molto convulsa!
Libriamoci
Un convegno per imparare ad amare i libri
Classe IV Primaria Candida
Il progetto “Libriamoci” è cominciato nell’ultima settimana di
Novembre di questo anno scolastico quando l’insegnante ci ha
proposto di leggere un libro ciascuno da completare entro sette
giorni. Al termine, avremmo dovuto relazionare su quanto letto.
E così è stato: ogni giorno due
bambini hanno relazionato sui
libri letti, hanno presentato la
scheda riassuntiva e poi c’è stato
un breve question time con il lettore che leggeva la pagina che gli
era sembrata più importante o
più ricca di emozioni.
A fine settimana, nella sala della
nostra scuola, c’è stata una bella
manifestazione con l’intervento
di una editrice, una illustratrice,
un regista e la vicepreside. Tutti
gli alunni erano nella sala convegni, preparata per l’occasione.
Ognuno di noi aveva sotto il
braccio il libricino letto e un segnalibro che avevamo disegnato.
Eravamo tutti un po’emozionati,
alcuni avevano preparato delle
domande da fare ai relatori, mentre altri compagni avevano da
leggere una frase di autori illustri
sull’importanza della lettura.
La manifestazione ha avuto inizio con la canzone “ Il topo con
gli occhiali” e con una introduzione della vicepreside, Stefania
Francavilla.
L’editrice, sig.ra De Bartolomeis, ci ha parlato del suo lavoro
e del percorso di un libro prima
di arrivare in libreria. Una cosa
che tutti ricordiamo bene è il racconto di un episodio della sua infanzia, che poi ci ha fatto molto
riflettere. Ha detto che un giorno,
sola in casa, entrò nella piccola
libreria di famiglia, prese un
libro ed iniziò a leggerlo…da
quel giorno non si sentì più sola,
sapeva di avere tanti amici, lì
pronti ad aspettarla. E fu così che
la sua vita tra i libri ebbe inizio e
ancora continua. L’illustratrice,
invece, ci ha mostrato un libro di
sole immagini, “Bidibi”, la cui
protagonista entra in quadri famosi e sogna, per dimostrare che
anche le immagini parlano. Il regista, infine, ci ha fatto vedere un
film senza finale e noi ne abbiamo immaginato uno e lo abbiamo reso noto. Alla fine
dell’incontro abbiamo regalato
agli ospiti un libro di fiabe scritto
da noi e un bel segnalibro. Tutto
si è concluso con la canzone
“Non spegnere le parole”.
4 Comprensiamoci
IL l i b r o c o m e d o n o
Le avventure di Pinocchio
S TO R I A D I U N B U R AT T I N O CHE DIVENTA UN BAMBINO
Classe IV B Primaria Manocalzati
Nel 1883, in Italia viene pubblicato il romanzo scritto da Collodi
dal titolo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”. Il
libro contiene le illustrazioni di
Enrico Mazzanti e si dimostra essere, ormai a distanza di più di
cento anni, una delle opere per ragazzi più letta di tutti i tempi.
Sembra che nelle intenzioni di
Collodi non ci fosse quella di
scrivere un racconto per bambini,
infatti nella prima versione del
libro “Le avventure di Pinocchio.
Storia di un burattino”, Pinocchio
moriva impiccato in seguito ai
numerosi errori commessi. Solo
successivamente, nella versione
pubblicata a puntate nel 1881 sul
quotidiano “Il giornale per bambini”, il racconto viene rivisto e
riscritto con il finale che oggi noi
tutti conosciamo.
Chi non conosce le avventure di
Pinocchio? Con le avventure di
Pinocchio l’autore vuole dimostrare a noi ragazzi come sia difficile mantenersi sulla retta via,
vincere le tentazioni e diventare
maturi. Un burattino di legno, Pinocchio, passa attraverso innumerevoli prove e, per il suo
carattere debole, cede a lusinghe
di ogni genere: l’amico Luci-
gnolo lo convince a marinare la
scuola, lo segue nel Paese dei
Balocchi e viene magicamente
trasformato in asino; si imbatte
nel Gatto e la Volpe che lo in-
gannano con la promessa di impossibili ricchezze, lo deridono,
lo aggrediscono e minacciano di
impiccarlo. Il Babbo Geppetto
prova continuamente ad aiutarlo
e il Grillo parlante inutilmente
rimprovera Pinocchio. Fortunatamente la buona Fata Turchina
salva il burattino nei momenti di
maggiore pericolo, ma neanche a
lei il birichino riesce ad ubbidire:
L’occhio del Lupo
U n a s t o r i a d i a m ic i zi a e empatia
Classe V Primaria S. Potito Ultra
Per noi alunni della classe V è
consuetudine dedicarci, ogni sabato, alla lettura di romanzi per
ragazzi. Fra quelli letti quest’anno, “L’occhio del Lupo” di
Daniel
Pennac
ha emozionato e
affascinato tutta
la classe.
È la storia
di un lupo
proveniente
dalla lontana
e
fredda
Alaska e ora rinchiuso in uno
zoo, e di un ragazzo nativo della
calda Africa, di cui porta anche
il nome. Lupo Azzurro, imprigionato in una gabbia, guarda il
mondo con un occhio solo. Si
dice che abbia perso l’altro, il
giorno della sua cattura, ma in
realtà ha deciso che non vale più
la pena aprirlo. Un giorno, però,
davanti al suo recinto, trova un
ragazzo, Africa, che lo osserva
in maniera diversa rispetto agli
altri ragazzi in visita allo zoo.
Africa, infatti, lo guarda per ore
e giorni, senza mai stancarsi, né
infastidirlo. Questo rende il lupo
nervoso, perché non vorrebbe
più avere niente a che fare con
gli uomini. Un giorno, Africa
compie un gesto sorprendente:
chiude, anch’egli, un occhio. Allora, il lupo si ferma e tra i due
inizia uno scambio di immagini,
parole, pensieri e fiducia. Alla
fine il lupo decide che può riaprire l’altro occhio. Ecco il segreto dell’empatia: a volte è
sufficiente esserci, stare vicino,
“stare con”, entrare semplicemente in relazione con uno
sguardo aperto, per ridare la voglia di vedere a chi non l’ha più.
“ L’occhio del Lupo” è una storia bellissima, con un bel finale,
frutto di uno scambio di tanti
buoni sentimenti. È anche un
racconto che dice quanto valga
l’amicizia, anche se espressa
senza parole e ci fa capire che si
può uscire da ogni dolore se
qualcuno ci sta accanto e ci
vuole bene.
La biblioteca itinerante
Classe IV Primaria Candida
Una cinquantenne del Kenya gira tra la savana a cercare lettori con
la sua Camel Mobile Library, una biblioteca itinerante trasportata
da cammelli. I pastori del posto si
spostano a dorso di cammelli per
andare incontro ai libri perché una
normale biblioteca non funzionerebbe da quelle parti. Per avvicinare alcuni popoli alla lettura, i
libri viaggiano e nello stesso
tempo rappresentano un biglietto
aereo di sola andata per creare un
universo comune anche in persone
lontanissime.
le racconta anzi tali bugie, che gli
cresce un naso smisurato.
Povero Pinocchio! È costretto a
fare da cane da guardia, viene arrestato, gli crescono le orecchie
d’asino, sta per essere fritto in padella, ma da tutto lo salva l’amore
per il suo babbino, che si trova
prigioniero nel ventre di una balena e che il burattino coraggiosamente vuole salvare.
Questa buona azione permette al
burattino di legno, Pinocchio, di
diventare un ragazzino per bene.
L’autore vuole narrare la storia di
ogni ragazzo, che deve imparare a
dominarsi e ad acquistare il senso
del dovere e della responsabilità.
Quante volte si sbaglia e si vorrebbe poter tornare indietro!
Quello che conta veramente è che
la buona volontà rinasca dopo
ogni prova fallita. Quanti utili
ammaestramenti e quante riflessioni suggeriscono le vicende di
questo burattino, che è diventato
per ognuno di noi il simbolo dei
ragazzi bugiardelli, disubbidienti,
pigri, ma non cattivi di cuore!
Le avventure di Pinocchio è un
libro veramente completo e non è
difficile capire il motivo per cui è
diventato uno dei classici per l’infanzia.
MAGGIO
2016
Quelli come m e
Autore: Anneclaire-Ed: Il Papavero
Classe IV A Primaria - Manocalzati
È un diario autobiografico che
l’autrice ha iniziato a scrivere all’età di otto anni, quando ha appena subito un altro intervento
chirurgico e non può camminare, così si dedica
completamente a ciò
che più le piace: leggere e scrivere e,
non a caso, il suo desiderio è quello di
diventare
una
grande scrittrice.
Annachiara, ultima
di sei figli, è nata da
una famiglia molto
religiosa che l’ha
educata ad essere
forte nella fede. È
nata con un occhio
che non ci vede e
una gamba più corta
dell’altra, per cui è costretta a
subire molti interventi, ma i suoi
problemi non sono le sofferenze
fisiche, infatti ciò che l’affligge
di più è il fatto di non avere
un’amica del cuore.
La sua storia inizia nella scuola
dell’Infanzia, continua in quella
Primaria e poi nella Scuola
Media, cioè nel mondo in cui ha
più possibilità di incontrare i
suoi coetanei, dove vorrebbe
trovare l’amichetta del cuore...
invece, dovrà fare i conti con
Leggendo la favola di Collodi
Classe I Primaria Parolise
Leggere è bello e non è una bugia! Parola di Pinocchio. C’era una
volta un pezzo di legno. Qui comincia l’avventura di Pinocchio, burattino famosissimo. Lo intagliò mastro Geppetto, falegname di concetto.
Un tuffo nelle favole.....
Classe II Primaria S. Potito Ultra
Che bello! Aspettiamo con gioia il martedì, il giorno dedicato alla lettura del libro: "Le favole al telefono" di Gianni Rodari.
Diventiamo per magia topolini che sanno leggere in grandi biblioteche;
mangiatori di palazzi di gelato, uomini di burro, bambini che non riescono più a parlare correttamente se non con una “esse” davanti o addirittura persone che trasformano in oro tutto ciò che toccano. Ci
sembra di vivere per pochi minuti in un mondo che non c'è; abbiamo
perfino dialogato con uno spaventapasseri o con un bambino invisibile.
Queste favole ci fanno sognare ad
occhi aperti e spesso ricordiamo le parole precise quando vogliamo essere
spiritosi e dispettosi con la nostra
maestra. Qualche volta, oltre a rappresentare la favola con il disegno,
riusciamo anche a drammatizzarla.
Allora si!!! Diventiamo i veri protagonisti: l'emozione e la partecipazione
è assicurata.
una dura realtà legata alla sua
“diversità”. Fin dal primo giorno
di scuola primaria, Annachiara
diventa oggetto di atti di bullismo da parte dei compagni: dispetti, tradimenti e
parole offensive
quali “zoppa”, “cecata”,
“ciccia
bomba”. Lei soffre
in silenzio e piange
di notte per non far
preoccupare la sua
mamma, fino a
quando finalmente
riesce a parlarne
con lei e con le
maestre che la consolano e la rassicurano. Ma la forza la
trova soprattutto
nella scrittura. Nel
suo diario racconta i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue gioie e i suoi
dolori in modo ironico, perché la
scrittura è per lei una liberazione; quando scrive si sente libera “come una farfalla” e
quelle parole l’aiutano ad affrontare tutto “come una leonessa”, senza mai abbattersi e,
nello stesso tempo, vogliono
dare coraggio a chi vive la sua
stessa situazione.
Guizzino
Autore: Leo Lionni
Editore: Babalibri
Classe II B Prim. Manocalzati
Guizzino era un pesciolino nero
e veloce che faceva parte di una
famiglia di pesci rossi. Un
brutto giorno arrivò un tonno e
mangiò tutta la famiglia di
Guizzino, solo lui riuscì a salvarsi perché era veloce. Così rimase solo ed era molto triste.
Iniziò a esplorare l’oceano e
vide una medusa, tante alghe,
una murena…Ma tra gli scogli,
tutti nascosti, vide un'altra famiglia di pesci rossi!
Guizzino, molto contento,
chiese loro se volevano uscire a
nuotare con lui, ma i pesciolini
erano tutti impauriti per l’arrivo
dei tonni. Così, Guizzino si
mise a pensare ad una soluzione, e pensa e ripensa….escogitò un piano…..Insegnò ai
pesciolini a nuotare tutti vicini
vicini formando un grande
pesce e lui, che era nero,
avrebbe fatto l’occhio. Così tutti
insieme spaventarono i tonni e
si ripresero la loro libertà.
Anche Guizzino era molto felice perché, anche se era diverso
da tutti gli altri pesciolini, era
accettato da questa nuova famiglia.
MAGGIO
UN
IL l i b r o c o m e d o n o
2016
WA LT D I S N E Y P I C T U R E S
Inside out e le emozioni
C A P O L AV O R O D E L L A
Classe II Primaria Candida
Noi, alunni della classe seconda
della Scuola Primaria di Candida,
abbiamo letto il libro “INSIDE
OUT”, un capolavoro realizzato
dalla Walt Disney Pictures, che ci
ha permesso di conoscere le cinque emozioni che sono dentro di
noi. Nella mente di Riley, una
bambina di undici anni del Minnesota, vi sono cinque emozioni:
“Gioia” che garantisce la sua felicità, “Disgusto” che si occupa che
le evita l’avvelenamento,”Paura”
che allontana la bambina dai pericoli, “Rabbia” che le impedisce
Ami la lettura?
Scoprilo in Inglese
Primaria Arcella
When I read, I am
a) Happy
b) Sad
c) Angry
When I buy a new book, I read it
a) Quickly
b) Slowly
c) After a lot of time
When I read, I choose
a) A silent place
b) A noisy place
c) Any place
When I read
a) I become part of the story
b) I judge characters and their
actions
c) My attention often wanders
After reading
a) I Tell the story to a friend of mine
b) Think to the story by myself
c) Forget the story
After reading, I
a) Lend my book to a friend of mine
b) Share my opinions with my
friends
c) Buy another book
After reading, I want
a) To read a new story
b) To have a rest
c) To change activity
I prefer
a) Adventure or fantasy books
b) Thrillers
c) Comics
How many books have you got?
a) From ten to forty
b) From forty to sixty
c) More than sixty
Do youlike receiving a book as
a present?
a) Yes, always
b) Yes, sometimes
c) No, never
Score a 10; b 6; c 3
If you have totalized more than
fifty, you are an excellent reader
If you have totalized less than
fifty, you are a good reader
If you have totalized less than
twenty, you are a lazy reader.
di subire ingiustizie e “Tristezza”
che la rende triste e malinconica.
Tutte le emozioni dirigono la
mente di Riley all’interno del
Quartier Generale. Ogni volta che
un’emozione agisce, nasce un ricordo, dall’aspetto di una piccola
sfera del colore dell’emozione
che lo ha causato. Queste emozioni definiscono la personalità
della bambina. I suoi cinque ricordi Base sono tutti felici e alimentano le cinque Isole della
Personalità: la famiglia, l’onestà,
la stupidera, l’hockey e l’amicizia. Il ruolo delle cinque emozioni si evidenzia quando,
all’improvviso, la famiglia di
Riley è costretta a trasferirsi a San
Francisco a causa del lavoro del
padre. Riley non può fare a meno
di essere delusa nel vedere la
nuova casa, la nuova scuola, i
nuovi amici. Nel suo primo anno
di vita lì, Riley è alla ricerca di
tante avventure, a volte allegre, a
volte tristi, altre ancora disgustose, paurose. Dopo un anno le
Emozioni capiscono che devono
lavorare insieme per aiutare la
bambina ad essere felice, ad apprezzare tutto ciò che ha e a comportarsi bene. Questo libro ci ha
permesso non solo di conoscere
le emozioni principali che regolano la nostra vita, ma soprattutto
ci ha dato la possibilità di capire
che esse, solo lavorando tutte assieme, possono fare cose grandi
rendendoci bambini buoni, responsabili, attenti e felici.
Tutti pazzi per Masha e Orso
Classe I Primaria Candida
Masha è una bambina che vive in un bosco con un orso che fa le veci
del padre. Masha è minuscola, indossa un vestito e un cappellino
color fucsia. Orso è gigantesco, impara a stare accanto alla bambina,
le insegna delle cose, si fa capire con i gesti e le espressioni del viso.
Masha è curiosa e dispettosa, dove passa fa disastri e Orso sopporta
con pazienza i suoi capricci, intervenendo quando c’è bisogno. La
bambina e l’orso sono amici, giocano e trascorrono il tempo insieme.
Masha se la cava benissimo da sola, ma spesso, combina proprio un
bel pasticcio, allora, Orso la rimprovera e la mette in castigo con la
faccia a muro. A noi piace il cartone di Masha e Orso perché ci mostra una bambina di oggi che cerca di rimediare ai suoi pasticci, ma,
come noi, una ne fa e cento ne pensa.
Il libro secondo noi
Classe IV Primaria Candida
Alla domanda: Che cosa sono i libri? Umberto Eco rispondeva:
“Il bene di un libro sta nell’essere letto. Un libro è fatto di segni che
parlano di altri segni, i quali, a loro volta, parlano delle cose. Senza
un occhio che lo legga, un libro reca solo segni che non producono
concetti, quindi è muto”.
Il libro è per noi …
Non solo un insieme di fogli stampati ed uniti da una copertina, è
molto di più, è un sentiero per l’immaginazione: c’è la via Fantastica, la via Realistica, la via Drammatica, la via Allegra.
-I libri sono aerei, navi o treni con i quali partiamo per esplorare ed
espandere la nostra cultura e la nostra conoscenza, per arricchire il
nostro sapere (Giorgia)
-È “il maestro di casa” con il quale imparo tutto ciò che voglio.
(Rita)
-È un buono amico, è unico e completo, permette a chi lo legge di
poter viaggiare in una storia, diventare un suo personaggio, fantasticare e provare emozioni. Aiuta ad imparare a leggere meglio, ad
arricchire il proprio linguaggio e ad esprimersi in maniera corretta.
Leggere ci aiuta a crescere. (Sabino)
-È l’amico che ti fa sognare e, come tutti i buoni amici, apre il cuore
e trasmette emozioni: tristezza, gioia, paura, allegria, rabbia e dolore. (Andrea)
-Può essere letto o ascoltato e quando decidi di ascoltarlo vieni trasportato dalla voce che ti fa vivere la storia e ti fa immedesimare nei
personaggi. (Giada)
-È l’unica cosa capace di farti conoscere persone straordinarie che
hanno vissuto grandi avventure. (Alfredo)
Compre nsiamo ci
5
Dieci milioni di giorni fa
Autore: Giorgio Di Vita - Editore: La Spiga
Classe III Primaria Manocalzati
Il racconto “Dieci Milioni di
Giorni Fa”, pubblicato dalla casa
editrice La Spiga nel 2011, è
stato scritto da Giorgio Di Vita.
Nato a Roma il 18 maggio 1955
si è diplomato al Liceo Artistico
e successivamente si è laureato
in Lettere. È diventato scrittore
per ragazzi, ma non ha abbandonato l’arte perché è l’illustratore
dei suoi libri. La storia parla di
Uth, un bambino di otto anni che
vive nella preistoria e che vuole
diventare un cacciatore come gli
uomini della sua tribù. Una notte
vede passare un orso davanti alla
sua caverna, capisce che è una
minaccia, ma se ucciso può risolvere i problemi della ricerca
di cibo della tribù. Costruisce
una lancia come ha visto fare dai
grandi, disegna sulle pareti della
caverna l’orso e lo copre con
l’impronta della sua mano, non
dimentica nessun rituale!
Esce di nascosto e si incammina
nel bosco speranzoso del suo
piano, ma si accorge che il suo
fratellino Muhi lo ha seguito.
Uth sa che deve riportare il fratellino nella caverna al sicuro e
rimandare il suo piano, ma…si
sono smarriti! Vedono due orsacchiotti, Uth è pronto ad ucciderli,
mentre Muhi inizia a giocare e a
rotolarsi tra le foglie secche con
loro. Uth capisce che gli orsetti
non sono pericolosi e viene trascinato nei giochi: sono quattro
cuccioli che si divertono. La loro
disavventura finisce quando i
cacciatori li trovano e li riportano
nella caverna. Tutto finisce bene,
anche gli orsetti sono salvi nella
loro tana. Uth ha compreso che
gli animali non sono solo cibo e
che uomini ed animali possono
essere amici. Questa storia ci ha
aiutato anche a capire come era
difficile vivere nella preistoria e
quante difficoltà e pericoli si dovevano affrontare per procurarsi
il cibo necessario alla sopravvivenza.
CREARE LEGAMI, COME L’AMICIZIA
Il Piccolo Principe
Classi III - IV - V Primaria Parolise
Durante le vacanze di Natale abbiamo letto il libro “ Il Piccolo
Principe “ di Antoine de SaintExupery, un romanzo scritto a
suo tempo per gli adulti ma che
poi è diventato un famoso libro
per ragazzi. Subito dopo, al rientro a scuola, è seguita la visione
del film animato al Movieplex,
che per le immagini, le musiche
e la storia narrata è stato davvero
un bel regalo per noi alunni. Infatti, abbiamo potuto apprezzare
ancora di più la bellezza del romanzo per le sue metafore significative. Il capitolo XXI del libro
è il più lungo e il più importante principe il significato di queperché qui emerge il messaggio st’espressione, ossia prendersi
che vuole lanciare ai lettori: il cura della sua rosa così preziosa
ed unica, non comune ad altre
valore dell’amicizia.
“Si piange sempre un po’ quando cento rose. Il momento dell’adci si lascia addomesticare”, dice dio è stato il più emozionante e
significativo. La volpe sussurra
la volpe al piccolo principe.
Per la volpe “addomesticare “ si- al piccolo principe il suo segreto:
gnifica creare dei legami, cioè “ Non si vede che con il cuore,
rapporti d’amicizia. La sua vita è l’essenziale è invisibile agli
monotona ma se il piccolo prin- occhi”. Significa che le cose foncipe l’addomestica, la vita della damentali della vita non sono vivolpe si illuminerà, però egli sibili agli occhi ma ciò che conta
deve essere molto paziente. La è racchiuso nel profondo del nostessa pazienza che deve avere stro cuore, come l’amicizia. Il
con la sua rosa, la sua rosa spe- piccolo Principe è responsabile
ciale. È proprio l’incontro con la della sua rosa e ora è pronto per
volpe che farà capire al piccolo ritornare da lei.
6 Comprensiamoci
Vi t a d e l l a sc u o l a
MAGGIO
2016
S c u o l a d e l l ’ In fa n zi a d i Manocal zati, Candi da, S. Potito Ultra, Parol ise, Montefred ane e Arc ella
L’ i n f a n z i a è f a t t a p e r :
Esplorare, toccare, guardare, assaggiare, ascoltare e imparare...ma soprattutto per crescere.
È un posto magico, ricco di sogni, dove tutto è possibile
I bambini di Arcella, con quelli di Montefredane e di Candida hanno visitato un oleificio.L’esigenza di vedere un frantoio nasce dall’importanza di far capire che alcuni alimenti che troviamo sulla nostra tavola sono il risultato di un processo di trasformazione.
Che bello vedere come funziona un mulino!
Gli alunni dell'Infanzia di San Potito U. sono stati
a Montella e hanno visto macine e farine varie.
Nel mese di febbraio, gli alunni della Scuola dell'Infanzia di Manocalzati, insieme agli alunni della Scuola dell'Infanzia di S. Potito Ultra e di
Parolise, sono andati al torronificio Di Iorio di Montemiletto. Wow! Non era acqua quella che abbiamo visto uscire dal rubinetto, ma fluido
cioccolato....tanto cioccolato che chiedeva solo di essere mangiato e poi...quante uova: piccole, medie, grandi, enormi!
Per il Progetto continuità i bambini di cinque anni di tutti i plessi si sono incontrati con gli alunni delle classi prime e quinte della scuola Primaria per condividere esperienze di vario genere: musicali, manipolative, espressive, grafico-pittoriche.
In occasione della Domenica delle Palme, i bambini di Manocalzati con
Candida e i bambini di Parolise con S. Potito si sono recati in chiesa per
la benedizione dei ramoscelli d’ ulivo, simbolo di pace e di amore.
I bambini di Montefredane e Arcella sono impegnati in attività manipolative e grafico-pittoriche, che permettono loro di scoprire la manualità ed esplorare la fantasia.
MAGGIO
Vi t a d e l l a s c u o l a
2016
Compre nsiamo ci
7
Sc u o l a d e l l ’ In f a n zi a d i Manocal zati, Candida, S. Potito Ultra, Paroli se, Montefred ane e Arce lla
Lettura... che avventura!
Se non leggo poi non sogno e invece ne ho bisogno: di pensare a cose belle, di pianeti, sole
e stelle, di fantastiche avventure, di bellissime creature.
Nell’ambito del Progetto lettura, i bambini della scuola dell’Infanzia di S. Potito U. hanno
drammatizzato la favola di Esopo “Il corvo e la volpe” e si sono recati presso la biblioteca provinciale di Avellino dove hanno ascoltato e disegnato storie fantastiche.
I bambini di Parolise si sono impegnati ad
allestire una piccola biblioteca nella loro sezione.
Per il Progetto lettura, le insegnanti con i bambini di 3, 4 e 5 anni della scuola dell’Infanzia di Manocalzati, al fine di creare un’atmosfera piacevole e coinvolgente, hanno allestito angoli dedicati alla lettura e all’ascolto, creando una scenografia suggestiva adatta allo scopo.
I bambini dell’Infanzia di Candida sono stati
felici di accogliere a scuola alcune mamme
che hanno narrato storie fantastiche!
L’ascolto della storia “Inverno Prepotente” ha
visto i bambini di Arcella, protagonisti in attività
drammatico – teatrali e grafico – pittoriche.
I bambini dell’Infanzia di Montefredane si
sono divertiti a dipingere i sette nani, grandi
quasi quanto loro.
Raccontiamo con i disegni
8 Comprensiamoci
Vi t a d e l l a sc u o l a
MAGGIO
2016
Sc u o l a d e l l ’ In fa n zi a d i Manocal zati, Candi da, S. Potito Ultra, Parolise, Montefred ane e Arc ella
Bambini si nasce...Remigini si diventa!
Manocalzati
Candida
Arcella
S. Potito Ultra
Siamo qui con la scuola in festa!
Ripensiamo a questi tre anni e ci gira un po’ la testa!
Montefredane
Quanta pazienza dal primo giorno dell’accoglienza, ma fin qui
siamo arrivati e insieme siamo cresciuti...
Parolise
...e alla fine di questo viaggio ci presentiamo con emozione e con coraggio.
Da noi bambini...saluti con tanto d’inchini.
MAGGIO
Vi t a d e l l a s c u o l a
2016
Scuola Pri maria di Manocalzati
Un’emozione speciale
U N CONCORSO P ER RICOR DARE LE “FOIBE”
Classe V
Il 28 Novembre scorso, noi ragazzi di V della Scuola Primaria
insieme alla I classe della Scuola
Secondaria di I Grado ci siamo
riana Tramontina che ci ha emozionato raccontando la sua tragica
esperienza delle “Foibe“: la persecuzione di Italiani e dei diversi
recati al Teatro Sociale di Salerno
poiché avevamo ricevuto un premio per il disegno più significativo riguardo alla “Giornata del
Ricordo”. Nei mesi precedenti, a
scuola,
avevamo
ospitato
un’esule istriana, la prof.ssa Mi-
da parte del Generale Tito e dei
suoi seguaci nella terra d’Istria.
In quella occasione avevamo prodotto un enorme cartellone che
rappresentava le gole che avevano inghiottito milioni di persone innocenti. Intanto, ci
LA STAFFETTA CREATIVA
Un libro a quattro mani
Classe I
eravamo preparati sull’argomento
anche grazie alle canzoni di Simone Cristicchi e quando la professoressa ci ha ascoltati si è
commossa e ci ha
chiesto di partecipare
al concorso.
Quando abbiamo saputo della vincita eravamo entusiasti e felici
di affrontare questa
nuova esperienza. Una
volta a teatro ci siamo
esibiti davanti ad una
folta platea, inizialmente preoccupati di
doverlo fare davanti a
così tanta gente ma dopo le prime
note abbiamo superato i timori ed
è stato un gran successo. Quella
sera le emozioni sono state tante e
profonde e hanno lasciato in ciascuno di noi un solco profondo
nel “Ricordo”.
Uno spettacolo divertente
Classe II A Primaria Manocalzati
Il 31 Marzo 2016, noi alunni della classe IIA, siamo andati al Teatro Gesualdo di Avellino a vedere “Peter
Pan”. È la seconda volta che andiamo a teatro, è sempre
uno spasso, ma anche un momento per imparare nuove
cose. Nello spettacolo, Arturo, un professore che crede
soltanto ai numeri, è allergico alla parola fantasia. Sua figlia Wendy è in fuga per non diventare grande alla ricerca
di Peter Pan e di un’ isola che non c’è. Abbiamo capito
che diventare grandi non vuol dire dimenticare o cancellare la fantasia.
I Migliori 3: il potere dell’amicizia
A. Pagliuca classe IV A
Ed eccoci qui, siamo sul traghetto
diretto alle Isole Tremiti. Ancora
non ci crediamo, il sogno si è realizzato: fare una gita di più giorni.
Guardo i miei compagni, i loro
volti sono pieni di allegria ed
emozione; foto e selfie la fanno da
padrone, è così forte il vociare che
non distinguo più le parole dei
compagni e nella mia mente quel
brusio diventa la colonna sonora
dei miei ricordi, mentre dal finestrino guardo il mare che si perde
all’orizzonte. Come un flash mi
appare il primo giorno di scuola,
finalmente in quarta! Sento ancora
il suono trionfante della campanella, ricordo ancora gli abbracci e
l’entusiasmo dei miei amici e tutto
mi dà conferma di quello che ho
sempre pensato, cioè che l’amicizia è una cosa molto importante
nella vita che va custodita con
cura. Tra i volti dei miei compagni intravedo lo sguardo di un
bambino disorientato e impaurito,
tra noi c’è un nuovo arrivato:
Emanuele. Solo ora capisco come
sia difficile, per un bambino, l’in-
tegrazione in una nuova classe.
Emanuele era molto chiuso e timido e non proferiva parola. Per
aiutarlo ad entrare nel gruppo dei
Migliori, abbiamo dovuto un po’
spronarlo. Ora Emanuele si è integrato molto bene ed è come se
l’avessimo conosciuto da sempre:
POTERE DELL’AMICIZIA!!!
Immersa nei miei ricordi, vengo
riportata alla realtà guardando due
compagni che si scambiano occhiatacce che lasciano presagire
qualche litigio. Eh si, anche tra i
Migliori avvengono dei litigi e
anche questo è il bello dell’amicizia, però la nuova scoperta è che
non è più come un tempo in cui
vedevo solo il lato bello dell’amicizia. Ora che sono cresciuta ho
capito che nelle persone, purtroppo, affiorano anche altri sentimenti, come la gelosia, il
rancore, l’egoismo. In molte occasioni anche tra noi ho percepito
questi sentimenti ed è per questo
che a volte ho avvertito in me la
paura di crescere e la voglia di rimanere in questo mondo fanta-
stico della fanciullezza. Ci sono
state anche delle delusioni, momenti in cui mi sono chiesta se
l’amicizia esistesse veramente e
affannosamente ho cercato conferma nei racconti e nei discorsi
della maestra e dei miei genitori.
Alla fine ho capito che, nonostante tutto, non si può vivere
senza avere accanto delle persone
che condividono le tue stesse
esperienze, insomma nessuno ti
può capire più dei tuoi amici.
Il mio monologo interiore viene
interrotto dal suono lungo e stridulo
della
sirena
della
nave…Siamo arrivati a destinazione! I nostri occhi luccicano
dall’emozione, facciamo tutti un
salto di gioia, prendiamo i nostri
bagagli e ci avviamo verso l’Hotel. La notte trascorre tra risate,
chiacchiere e racconti di paura.
Facciamo fatica ad addormentarci
e sembrano trascorsi solo cinque
minuti, quando la maestra ci viene
a svegliare. Dobbiamo andare a
visitare l’isola.
Sono dei posti davvero stupendi.
Compre nsiamo ci
9
The three little pigs
Classe III
Dalla lettura della fiaba “The three little pigs”, tratta dal libro “Cinderella
and other fair tales” , è nato un poster
collettivo che sintetizza i punti salienti della storia. Gli alunni, dopo
aver ascoltato la fiaba in lingua inglese, hanno sintetizzato con lessico
semplice ed essenziale le varie sequenze. Tutto il materiale raccolto ha
trovato collocazione in questo poster
riassuntivo a cui tutti gli alunni hanno
contribuito.
Ecco le didascalie sintetiche: “The
three little pigs went out to build their
houses. The first little pig built his
house of straw but the big bad
wolf huffed and he puffed and he
blew the house down. The second
little pig built his house of sticks
but the wolf huffed and he puffed
and he blew the house down. The
third little pig built his house of
bricks and the big bad wolf could
not blow the house down. The little pigs are very happy. The big
bad wolf is angry”.
Il giorno del ricordo
Classe IV B
Il dieci febbraio si ricordano gli
Italiani dell’Istria e della Dalmazia che tra il 1943 e il 1945 furono vittime dei massacri del
maresciallo Tito. L’Italia, uscita
sconfitta dalla seconda guerra
mondiale, oltre a restituire tutti i
territori occupati dalle sue truppe
nel corso della guerra, si impegnò a cedere alla Jugoslavia la
città di Fiume, il territorio di
Zara, le isole Pelagosa e Lagosta
e parte dell’Istria. Gli Italiani che
vivevano in quel territorio furono
costretti a lasciare la loro terra e
le loro case, molti furono uccisi
in modo spietato. I partigiani comunisti di Tito gettarono nelle
foibe, cavità naturali presenti sul
Carso, migliaia di persone, alcune ancora vive, colpevoli di
essere italiane o contrarie al regime comunista. Il genocidio è
stata una cosa terribile di cui
l’uomo si dovrebbe vergognare.
Tutte queste atrocità sono accadute perché uomini malvagi e
senza scrupoli hanno affermato il
loro potere con la violenza su
persone inermi ed innocenti. È
sbagliato! Perché le guerre, i genocidi e le violenze sono cose
Nel pomeriggio la maestra ci conduce su una spiaggia. Il paesaggio
è meraviglioso, la sabbia finissima, il mare cristallino. Ci prendiamo per mano e ci tuffiamo. Ora
comprendo la gioia di stare insieme, tutti ci divertiamo e nessuno pensa ai litigi e ai sentimenti
di gelosia. Dopo un po’ usciamo
dall’acqua e ci stendiamo sulla
sabbia. Guardando i colori del
cielo e il sole che si perde all’orizzonte penso a come siamo
fortunati. Il tramonto, si sa, fa venire un po’ di malinconia e mi
viene in mente la storia di Anneclaire, una ragazza meno fortunata
di noi, ma con una marcia in più,
nata con una gamba più corta ma
con una mente più lunga, che nonostante la sua malattia ha sempre
affrontato la vita con gioia e voglia di vivere. Peccato che non
abbia provato la bellezza e il calore dell’amicizia, perché, a volte,
noi bambini sappiamo essere crudeli e non ci rendiamo conto di ferire le persone lasciando dei segni
che resteranno, come cicatrici, per
che non dovrebbero più verificarsi, ma, purtroppo esistono ancora in tante posti della terra. In
molte nazioni del mondo c’è la
guerra, il terrorismo, il razzismo
e sono cose con cui anche noi ci
confrontiamo tutti i giorni e
ascoltiamo dai mezzi di comunicazione. Con una legge del 30
marzo del 2004, il Parlamento
italiano ha istituito il “Giorno del
ricordo” che si celebra ogni 10
febbraio con una cerimonia solenne nel palazzo del Quirinale.
Il Presidente della Repubblica
consegna le onorificenze ai parenti delle vittime. È stato istituito per ricordare ciò che è
accaduto e trasmetterlo alle generazioni future, per fare in
modo che non accadano mai più
fatti così atroci nella storia dell’uomo. Noi ragazzi pensiamo
che sia molto importante riflettere per fare nostri quei valori
che ci hanno lasciato in eredità i
bisnonni e i nonni: il valore della
libertà, il valore della Patria e il
valore della pace, che tutti dovrebbero custodire nel proprio
cuore.
tutta la vita.
Com’è bello il mare... proprio
come lo descriveva la poesia di
Nino Frassica e Tony Canto “A
mare si gioca”; questa poesia mi
fa ricordare come il mare può essere l’unica ancora di salvezza per
chi fugge dai paesi in guerra, dove
c’è tanta fame e distruzione, però
può diventare anche una bocca
profonda per tutti quei gommoni
stracolmi di persone che vengono
ingoiati voracemente da esso.
Ma non ci lasciamo prendere dalla
tristezza, perché oggi è stata una
giornata troppo emozionante e felice. Mi viene una bellissima idea:
“Ragazzi, che ne dite di accendere
un fuoco e di fare un bel concerto?” “D’accordo!”, gridano in
coro i miei compagni. Allora tutti
cantiamo la canzone che avevamo
scritto l’anno scorso che ci fa ricordare tutte le gioie, le tristezze
e i momenti vissuti insieme:
“Vieni con me, ti porto dalla band.
/ Resta con noi, puoi essere un
eroe! / Non ti devi scoraggiar...i
tuoi sogni si possono avverar”.
10 C o m p r e n s i a m o c i
Vi t a d e l l a sc u o l a
MAGGIO
2016
Scuola Primaria di Ca ndida
Le tappe dell’evoluzione umana
DALLA MAPPA CONCETTUALE ALLA COSTRUZIONE DELLA LINEA DEL TEMPO
Classe III
Per conoscere il passato, è importante stabilire quando sono accaduti i fatti. Solo così possiamo
capire che cosa è avvenuto prima
e che cosa è avvenuto dopo.
Quando scompaiono i dinosauri
(li vedete qui accanto, costruiti da
noi) si diffonde una specie di
mammiferi diversa dalle altre, la
più evoluta di tutte: i primati, cioè
scimmie con caratteristiche simili
a quelle dell’uomo. È in Africa il
luogo in cui ha avuto inizio il
lungo cammino dei nostri antenati che noi abbiamo voluto rappresentare. Ci siamo divisi in
piccoli gruppi per progettare e
realizzare qualcosa di concreto;
c’è stato uno scambio di idee e un
coinvolgimento delle nostre fa-
miglie. Abbiamo utilizzato il fil di
ferro, ricoperto di das, muschio,
sassi, bastoncini, gesso, pezzi di
stoffa e pelliccia, segatura e addirittura legno da scolpire (grazie
familiari!). Così siamo orgogliosi
di mostrarvi il nostro RAMAPITECO che si arrampica sull’albero realizzato da Valeria e Asia;
l’AUSTRALOPITECO, bipede
che sa afferrare e trasportare oggetti con le mani, creato da Gioia
e Anna; l’HOMO HABILIS il
primo che scheggia la pietra, costruito da Gaia e Klea; l’HOMO
ERECTUS che sa ricavare dalla
selce scheggiata strumenti appuntiti e sa accendere il fuoco, fatto
da Guido e Anthony; l’HOMO
SAPIENS che ha un’andatura sicura e caratteristiche umane, realizzato da Fabio, Generoso,
Sabino; l’HOMO SAPIENS SAPIENS che sa usare un linguaggio più efficace, creato da
Francesco e Gerardo. Con la
comparsa dell’uomo comincia la
preistoria, cioè quel lunghissimo
periodo di tempo di cui non si
hanno documenti scritti.
L’ INTERVISTA
A scuola di scherma
Classe V
A scuola, quest’anno abbiamo avuto la possibilità di potenziare
l’ora di educazione fisica con un percorso ludico-motorio di
scherma. Infatti ogni mercoledì andiamo in palestra dove ci aspetta
il maestro Marcello che ci insegna le regole di questa disciplina, a
noi prima sconosciuta. Dopo qualche perplessità, ci siamo appassionati a tal punto che, per approfondire meglio la conoscenza di
questo sport abbiamo voluto intervistarlo.
D. Che cos’è la scherma?
R. La scherma è uno sport che deriva dalle
arti marziali, che consiste nel difendersi e
nell’offendere l’avversario senza lasciarsi
colpire.
D. Da che cosa è nata la tua passione?
R. Non è stata subito una passione. Da
piccolo avevo scelto di praticare uno sport
e iniziai con la scherma. Col passare del
tempo è diventata una passione.
D. A che età hai cominciato?
R. Ho cominciato a sei anni.
D. Ha mai conosciuto un campione di
scherma?
R. Si, ho conosciuto due campioni olimpionici e mondiali di fioretto degli anni ’80 e sono Andrea Borella e Mauro Numa.
D. Hai mai praticato scherma a livello agonistico?
R. Si, per 10 anni.
D. Quali sono i benefici della scherma?
R. La scherma è uno sport completo perché, oltre a migliorare i
muscoli, richiede concentrazione, prontezza di riflessi e giusta postura.
D. Quali sono le regole più importanti della scherma?
R. Le regole più importanti di questa disciplina sono: rispettare il
prossimo e mai sottovalutare l’avversario.
D. Perché nella scherma è importante il saluto e da che cosa nasce?
R. Nella scherma è importante il saluto perché quando si va ad un
incontro è necessario il rispetto per l’avversario. Esso è nato
quando i Crociati, prima di una battaglia, baciavano l’immagine
della “croce” posizionata sulla protezione dell’impugnatura della
spada, oggi, chiamata “coccia”.
D. Quali sono gli attrezzi di questo sport?
R. Gli attrezzi di questo sport sono la sciabola, il fioretto e la spada
che possono colpire parti del corpo differente.
D. Quali sono le loro funzioni?
R. Le loro funzioni si basano sulla regola, tecnica e bersaglio. Con
la sciabola si può colpire il bersaglio dalla vita in su, arti superiori
e capo, con il fioretto il busto e con la spada, invece, tutto il corpo.
Mentre con la spada e il fioretto si può colpire solo di punta, con la
sciabola sia di punta, di taglio e di controtaglio.
D. È uno sport pericoloso?
R. No, se si usano le adeguate protezioni.
D. Che tipo di alimentazione bisogna seguire?
R. Bisogna seguire un’alimentazione sana come in tutti gli altri
sport
I crocifissi della misericordia Buon compleanno
Classe V
Dall’8 dicembre, noi cattolici,
stiamo vivendo un Giubileo straordinario: è il “Giubileo della Misericordia”. Con esso il Papa
chiede uno speciale aiuto divino
proprio in questo momento difficile e delicato per la Chiesa e per
il mondo intero. Questo Giubileo
rappresenta un’apertura verso
tutti, che non guarda la razza, il
colore della pelle e nemmeno gli
errori. La misericordia ci fa mettere nei panni dell’altro e trovare
delle soluzioni. Papa Francesco
“apre le porte” e riconosce le bellezze della diversità. Per questa
occasione, con la maestra Stella,
abbiamo realizzato, in occasione
della Santa Pasqua, dei crocifissi
di argilla a cui abbiamo dato il
nome di “Crocifissi della Misericordia” proprio per onorare questo
Giubileo straordinario. La tecnica
utilizzata è quella della lavorazione dell’argilla: 1) Si stende il
panetto di argilla, precedentemente in umidificato; 2) Si sovrappone la sagoma del crocifisso
da realizzare e con l’aiuto di uno
stuzzicadenti si taglia lungo i
bordi, eliminando l’argilla in eccesso; 3) Si inumidiscono le dita
per perfezionare il manufatto; 4)
Si lascia asciugare per qualche
giorno; 5) Si cuoce nel forno che
raggiunge 900° di temperatura;
6) Si sfornano e si lasciano raffreddare; 7) Si bagnano nella cristallina; 8) Si rimettono nel forno
per una seconda cottura; 9) Questa ulteriore operazione è servita a
renderli lucidi e brillanti. Sono
proprio belli! Che ne pensate?
Costituzione
Classe IV
Buon Compleanno Signora
Costituzione! I tuoi 70 anni,
portati bene. Grazie all’assemblea costituente, sei ancora attuale, adeguata e garantisci i
diritti a tutti i cittadini. Molti
parlano della possibilità di modificarti ma noi, che abbiamo
letto alcuni articoli, pensiamo
che bisogna solo migliorarti.
Se possiamo darti un consiglio,sarebbe bello redigere una
legge tutta per noi più piccoli e
così abbiamo pensato a questa:
assicurare la felicità e la
gioia a tutti i bambini. Il Parlamento dovrebbe pensare che
ogni bambino che ride oggi,
sarà un adulto felice domani.
Continuità
Infanzia-Primaria
Che bello, insieme
L’ora di musica
Classe IV
Quest’anno, nell’ora di musica, l’insegnante ci ha proposto di ascoltare canzoni che ci lanciano speciali messaggi. E così ogni mese abbiamo ricercato alcuni brani e poi li abbiamo commentati e cantati:
Branduardi con il “Cantico delle creature”, Fiorello con “La nebbia
agli irti colli”, John Lennon con “Imagine”, Guccini con “Il bambino nel vento”…Poi, è arrivato SANREMO e, allora, sì che è stato
più facile ricercare nei testi le emozioni e riflettere sui problemi sociali. Abbiamo commentato “A mare si gioca” di Nino Frassica che,
con il suo canto quasi sussurrato, ha ricordato la triste vicenda dei
migranti e come il diritto al gioco sia uguale per tutti; poi, i vincitori, con una “Lettera di un padre alla figlia”, ma anche “Negra”.
che ha affrontato il problema del razzismo così ancora attuale. La
più ascoltata tra noi è “Wake UP” di Rocco Hunt che parla del difficile futuro dei giovani. Questo percorso ci ha fatto capire che la
canzone è cultura e la musica è “come la vita, va vissuta insieme”
come ha detto il grande Ezio Bosso, pianista affetto da SLA, che fa
del suo pianoforte l’unico mezzo per comunicare.
Classe I
Nel mese di dicembre i bambini della scuola dell’Infanzia
hanno incontrato noi alunni
della classe prima. Hanno visitato l’edificio che li accoglierà
il prossimo anno e hanno stabilito un piacevole rapporto con
noi e le insegnanti. Abbiamo
allestito l’albero della pace e
realizzato oggetti natalizi in argilla. Dopo aver mangiato insieme la merendina, abbiamo
giocato e i piccoli hanno dimostrato di essersi subito adattati
alla nuova realtà.
MAGGIO
NEL
Vi t a d e l l a s c u o l a
2016
Scuola Prim ari a di San Potito Ultra
S E G N O D E L L’ I N T E G R A Z I O N E E D E L L’ I N C L U S I O N E
Un linguaggio universale
Classe III
La manifestazione natalizia di
quest’anno scolastico è stata l’occasione per noi alunne e alunni
della classe 3^ per potenziare un
percorso in direzione dell’inclusività. La Lingua Italiana dei
Segni è la lingua naturale che
viene espressa attraverso il canale
visivo e quello gestuale. Essa è
utilizzata, nel nostro Paese, dai
componenti della comunità sorda.
Quindi, la nostra manifestazione
è stata l’occasione per trasmettere
amore, allegria e gioia attraverso
“l’alfabeto del Natale.” Abbiamo,
così, associato le lettere dell’alfabeto e nomi tipici del Natale al
linguaggio LIS e alla musica e,
con molta modestia, possiamo
OUR FIRST FAIRY
TALE IN ENGLISH
The little pigs
Classe II
dire che è stata una performance
davvero simpatica, ma soprattutto
ha trasmesso anche la nostra idea
di integrazione ed inclusione.
LASCIATECI LE FIABE E LA FANTASIA
Viv a la D i r i g e nt e
Classe IV A
Vi chiederete il perché?
Perché grazie al progetto "Libriamoci" che ci ha proposto la nostra
preside, noi bambini abbiamo
scoperto l'importanza delle fiabe.
Oltre a leggerle ne rappresenteremo i personaggi con uno spettacolo teatrale intitolato "Viva le
fiabe". Siamo più che convinti
perché ci aiutano a crescere e a
sviluppare la nostra creatività
senza complessi, senza turbe,
senza paure. Speriamo che non
sia troppo tardi! Oggi la TV le sostituisce con mostri orribili, con
cartoni animati violenti invece,
noi vogliamo dimostrare che i
libri e le fiabe piacciono ancora.
Il nostro vuole essere un grido
"lasciateci le fiabe, viva la fantasia”! Le fiabe portano magia. Vogliamo volare almeno col
pensiero ed il mondo diverrà più
buono per davvero! Vogliamo che
tutti i bambini possano vivere attraverso le fiabe un sogno meraviglioso fatto di fantasia e credere
che un giorno, queste, diventino
realtà e che tutti gli uomini possano vivere "felici e contenti".
Dall’avvio del progetto di potenziamento della Lingua Inglese nel plesso di San Potito
Ultra, nasce una semplice ma
esaustiva sintesi cartacea della
prima fiaba in L2 proposta
agli alunni di classe seconda:
The three little pigs. Gli alunni,
dopo un ascolto attento e partecipe, hanno dato vita ad un
colorato collage che rappresenta i protagonisti e l’antagonista della storia, “the three
little pigs” e “the big badwolf”,
e le loro divertenti vicende. Il
laboratorio, al suo primo debutto, proseguirà con altre
fiabe note ai più piccoli: Pinocchio, The new clothes, Cinderella.
11
IL NOSTRO CURRICULO TRASVERSALE
Un libro da leggere
Classe III
Quest’anno scolastico, tra i tanti
“capitoli” del nostro curriculo di
Cittadinanza e Costituzione e
quello trasversale, ci siamo soffermati, in occasione della giornata del 19 marzo, dichiarata
festa della legalità dalla Regione
Campania in ricordo dell’uccisione di don Peppe Diana, sulla
“Giornata della Memoria e dell’Impegno”, promossa ogni anno
da Libera.
Libera è un’associazione che
promuove l’impegno civile nel
diffondere la cultura della legalità. Inoltre, s’ impegna a tutelare
i familiari delle vittime delle
mafie. Quest’anno, il tema della
XXI giornata della memoria e
dell’impegno è: “Ponti di memoria. Luoghi d’impegno”. La
manifestazione principale si è tenuta il 21 marzo a Messina, ma
in ogni città c’è stato un luogo
simbolo. Come consuetudine,
nel primo giorno di primavera,
simbolo della rinascita, Libera,
gli Enti Locali, le scuole e i cit-
tadini, assieme ai familiari delle
oltre 600 vittime, sono scesi in
piazza per ricordare- nome per
nome- tutte le persone innocenti
morte per mano delle mafie.
A noi, questa iniziativa sembra
molto utile perché vuole creare
nelle persone una memoria che
generi impegno civile e comportamenti legali. Ad Avellino la
manifestazione si è svolta con
una marcia dallo stadio Partenio
fino al sito dell’ex Isochimica,
ove sono stati letti i nomi di tutte
le vittime ed è stato allestito uno
schermo in collegamento con le
altre piazze d’Italia.
Il nostro compagno:
l'albero di nocciolo
Classe II
Grazie alla disponibilità di
un papà di un
compagno di
classe, quest'anno nella
nostra aula c'è
un
gradito
ospite: un caratteristico
ramo di nocciolo, regalato
in occasione delle festività natalizie. È diventato subito un nostro
amico:
analizzato,
osservato e addobbato per le
varie ricorrenze. Per Natale
adornato con luci, pigne, coccole di cipresso; per Carnevale
con mascherine realizzate con
cartoncini colorati e, in occa-
sione delle festività pasquali,
abbiamo appeso ai suoi rametti
le uova colorate. Ma la cosa un
po' strana è il fatto che sui suoi
rametti sono spuntate delle
gemme. Il ramo non sta nel terreno, ma infilato in un piccolo
tronco di legno. Davvero speciale il nostro caro amico.
Classe I A
In merito al progetto "Libriamoci", i bambini della classe
prima di San Potito hanno esaminato varie fiabe e alla fine la
loro scelta é caduta su Pinocchio, un individuo burattino che
cerca la dignità di uomo, nonostante le sue bugie, le sue disavventure, le sue birichinate.
È una fiaba che permette di provare gioia e pietà, un intreccio di
sentimenti, di imbrogli, di inganni che fa rivivere l'infanzia,
la solitudine, la disperazione, la
noia, l'avventura. Nella storia
accadono sia cose comiche, che
fanno ridere e pensare, che cose
tragiche, che descrivono proprio
come a volte siamo e questo ha
catturato l'interesse degli alunni.
Dalle loro riflessioni finali é
emerso che nella vita bisogna
sempre essere dei figli buoni e
ubbidienti e che allontanarsi
dalle tentazioni per seguire gli
insegnamenti dati dagli adulti fa
diventare uomini leali e non burattini
senza
fili.
Progetto “Libriamoci”
Ospiti per un giorno della
Scuola secondaria di Candida
Classe V
Il giorno 11 dicembre 2015, noi alunni della classe
V, scuola primaria del plesso di San Potito Ultra, ci
siamo recati a visitare la Scuola Secondaria di Candida. Eravamo entusiasti ed anche un tantino emozionati. Arrivati, ad accoglierci le professoresse e i
gli allievi. Ci siamo sentiti a casa nostra, soprattutto
quando i compagni della scuola media ci hanno
preso per mano e ci hanno fatto visitare tutto l’edificio: aule, sala mensa, spogliatoi, laboratorio, aula
multimediale, spiegandoci l’utilizzo dei vari ambienti. Tutti abbiamo notato la grandezza e la luminosità dei vari locali, i sussidi didattici e gli arredi.
Nel salone abbiamo assistito ad un’interessante le-
Compre nsiamo ci
zione di scienze: la cellula. Abbiamo assistito alla
visione di un video, completato schede e risposto a
un questionario. La lezione si è svolta in italiano e
in inglese. Poi ci siamo recati nell’aula scientifica e
con grande gioia abbiamo usato provette e alambicchi. Gli esperimenti sono stati interessanti e coinvolgenti, grazie alla professionalità e alla simpatia
della professoressa di scienze. Infine, nella sala di
musica, abbiamo gustato delle pizzette gentilmente
offerte dai padroni di casa. Che dire? Esperienza interessante, eccezionale accoglienza. Ricorderemo
sempre con affetto gli alunni e le professoresse della
Scuola Media di Candida
12 C o m p r e n s i a m o c i
Vi t a d e l l a sc u o l a
Scuol a Primaria di Parolise
Secondaria, stiamo arrivando
P R O G E T T O O R I E N TA M E N T O
M. Lerro Classe V
Quest’anno per noi di quinta sarà
l’ultimo della scuola Primaria,
cosicché è tempo di pensare alla
scelta della futura
scuola Secondaria di
primo grado. Per questo motivo, si svolge
l’open day presso le
scuole Medie del territorio circostante, proprio
per
darci
l’opportunità di conoscere la scuola e la relativa
offerta
formativa. Poco prima
delle vacanze natalizie, siamo
stati invitati dalla scuola Media di
Candida, dove nella stessa sede
c’è anche la scuola Primaria. Abbiamo trascorso alcune ore della
mattinata con insegnanti e alunni
che, innanzitutto, ci hanno fatto
visitare le aule e i laboratori di informatica, di arte, di lettura e di
scienze.
Ho avuto il piacere di incontrare
la mia amica Elisa e i miei cugini
Laura e Giorgio che frequentano
la prima media. Gli alunni, in generale, erano alle prese con le
prove del loro concerto di Natale
e così abbiamo ascoltato diversi
brani in inglese e francese, seconda lingua studiata in questa
scuola. Dopodiché ha avuto inizio la nostra attività, prima a li-
L’amicizia
Classe II
MAGGIO
vello teorico e poi pratico.
Le insegnanti di Scienze e di Lettere nell’aula della classe quinta,
ci hanno spiegato con chiarezza e
semplicità un argomento scientifico: la cellula animale.
Nel laboratorio di Scienze, però, è
stato più entusiasmante, perché
l’insegnante ci ha fatto fare un
vero e proprio esperimento sull’osservazione di una cellula:
l’uovo di gallina. Avevamo a disposizione il materiale occorrente: un uovo, un piattino, una
pinzetta. Abbiamo staccato la pellicola bianca dell’uovo e l’abbiamo messa contro luce: essa è
la membrana cellulare che è composta da tanti forellini che si chiamano pori. Attraverso di essi
entrano ed escono le sostanze.
Il bianco dell’uovo è il citoplasma, sostanza gelatinosa, che la
professoressa ci ha fatto toccare
con un dito. Il citoplasma è composto da acqua e proteine e
l’uovo diventa sodo perché con il
calore, l’acqua viene racchiusa all’interno delle
proteine.
Successivamente
abbiamo fatto un altro
esperimento con una bottiglia e un uovo sodo.
L’insegnante ha messo
un foglietto bruciato all’interno della bottiglia e
l’uovo sopra la bottiglia.
Così poco dopo abbiamo
osservato l’uovo scendere un po’
nella bottiglia: era proprio incollato! Questo perché la pressione
dell’aria fuori, più pesante, lo
spinge all’interno. Inoltre, il
giallo dell’uovo è diventato verde
e ciò significa che non si può
mangiare perché dannoso per la
salute.
Infine, abbiamo svolto una lezione di inglese con la docente
Ciamillo, che dapprima ci ha proposto un video e poi delle schede
in lingua inglese sullo stesso argomento di scienze.
Per me e i miei compagni è stato
un incontro davvero interessante
e ci hanno già detto che ci sarà
un’altra occasione nel corso di
questo nostro ultimo anno di
scuola primaria.
C U LT U R E T I M E
London’s symbols
Classi III-IV-V
Partendo da un breve paragrafo sui mezzi di trasporto
che si incontrano solitamente
a Londra, red double-deckerbuses, yellowschoolbuses and
black taxis, la pluriclasse di
Parolise ha elaborato un poster collettivo in cui è confluito tutto il materiale, frutto
di ricerche cartacee e digitali.
Tra i vari simboli spiccano:
Hyde Park, il polmone verde
dove far divertire i piccoli;
Buckingham Palace, la residenza reale; Tower Bridge, il
ponte levatoio delle meraviglie; Tower of London, il castello sul Tamigi. Non poteva
mancare lo storico cambio
della guardia che, ogni giorno,
incuriosisce e affascina milioni di turisti. See you soon!!!
Visita a San Lorenzello e Pietraroja
Classe III
Nel mese di novembre noi della classe terza siamo
andati in gita a Pietraroja e a San Lorenzello,con i
compagni di quinta e degli altri plessi. Sapevamo
qualcosa della visita attraverso le immagini sulla
LIM che, precedentemente, ci aveva fatto vedere il
maestro Tonino; tra l’altro i compagni di quarta
erano andati l’anno scorso e, quindi, ci avevano già
raccontato qualcosa. Nel pullman eravamo tranquilli, io ero vicino a Raffaele e Antonio a giocare
con il tablet, invece la quinta di Montefredane ci
prendeva in giro. Il viaggio è stato abbastanza lungo
perché il pullman era lento e abbiamo fatto delle
soste. Durante il tragitto abbiamo visto dei paesaggi
naturali: le campagne coltivate e altre invece distrutte a causa del fiume e, sullo sfondo, montagne
già innevate. Una volta arrivati a Pietraroja, al confine col Molise, abbiamo visitato il laboratorio di
“Ciro “che si chiama Paleo- lab. Siamo entrati e abbiamo visto Ciro, che in realtà si chiamava “Scipio-
nix Samniticus “il cui significato è Scipione del
Sannio, facente parte della famiglia dei Velociraptor.
Attraverso uno schermo, abbiamo viaggiato nel
tempo con molto entusiasmo; la guida poi ci ha fatto
vedere la fossilizzazione di un pesce nel corso di milioni e milioni di anni e i cambiamenti climatici nel
tempo. Inoltre, abbiamo visto un video su come si
sono estinti i dinosauri, con degli occhiali 3D. All’ora di pranzo siamo andati a mangiare all’agriturismo vicino al parco.Il momento più entusiasmante
però è stato il giro all’interno del parco dei dinosauri. Mi è piaciuto perché ho visto le varie specie
di dinosauri che avevo appena studiato e conosciuto
sul libro di storia. In particolare, mi ha colpito il Triceratopo che significa“Testa con tre corna”. Questo
viaggio indietro nel tempo, lo consiglierei a un
amico perché è stato molto bello e interessante, per
approfondire da vicino quest’affascinante periodo
storico.
2016
Nel mondo delle farfalle
Classe II
In una splendida giornata di fine
autunno c’è stata la nostra prima
uscita didattica di quest’anno, insieme ai compagni delle altre
classi. Quando il pullman è venuto a prenderci davanti la nostra
scuola, la sorpresa è stata rivedere la nostra maestra Angela
dell’anno scorso, che adesso è a
Candida e accompagnava i suoi
nuovi alunni di prima.
Tutti contenti ci siamo recati a
Montoro, nella scuola media, per
visitare la mostra sulle farfalle.
Ci hanno accolto due studiosi
esperti e appassionati di farfalle.
Nella sala c’erano tantissime bacheche di
vetro che
contenevano moltissime
specie diverse di farf a l l e .
Quelle più
particolari
per
noi
sono state:
la farfalla
foglia, la
farfalla civetta e la più colorata
di tutte, di nome Isabelle.
Il momento più elettrizzante,
però, è stato entrare nella voliera,
dove tante farfalle vere svolazzavano ovunque. Alcune si posavano su di noi e qualche
compagno si spaventava e urlava, mentre noi a ridere!
Altre bellissime farfalle, grandi e
piccole, si posavano sulla frutta
per succhiarla. Questa mostra ci
è piaciuta tantissimo, perché abbiamo imparato molte notizie
sulle farfalle di tutto il mondo,
ma soprattutto per averle viste da
vicino, in tutta la loro bellezza.
U N A M AT T I N A A T E AT R O
Alla ricerca di Peter Pan
R. Fabrizio, A. Bilotta Classe V
Al teatro “C. Gesualdo” di Avellino abbiamo assistito allo spettacolo intitolato “Peter Pan”, un
riadattamento della fiaba stessa.
La storia racconta di uno scienziato di nome Arturo che crede
solo nella matematica e in tutto
ciò che è razionale, mentre è allergico alla fantasia. Pertanto,
per lui, non esiste nessuna fiaba
come Cenerentola, Pollicino,
Cappuccetto Rosso e né Peter
Pan. Egli vive con sua figlia
Wendy e vuole mandarla in collegio per farla studiare ma la ragazzina, ormai grande, vuole
ritornare bambina e andare a
cercare Peter Pan nell’ isola che
non c’è. Wendy cerca in tutti i
modi di far ricordare al padre le
bellissime serate che trascorrevano insieme alla mamma,
quando lei le raccontava tante
storie di fantasia. Arturo, però,
si ostina a non credere alla fantasia e così incominciano a litigare. All’improvviso, da dietro
una finestra, compare Peter Pan
e Wendy decide di seguirlo mentre il padre cerca invano di trattenerla. Rimasto solo Arturo dà
sfogo alla sua fantasia trasformandosi in Capitan Uncino. Ricompare Peter Pan che comincia
a battersi con Capitan Uncino, in
una serie di salti e capriole rocambolesche.
Wendy li divide chiedendo loro
di non litigare più. Così Peter
Pan vola via ma non prima di
aver chiesto a Wendy e ad Arturo di lasciare sempre una finestra aperta, in modo da poter
ritornare da loro. Infine, Wendy
e suo padre si scambiano la promessa di non dimenticare di
aver avuto un giorno le ali, nonostante ora siano adulti. Questa
favola ha una sua morale, cioè
vuole insegnarci che gli adulti,
presi dalla serietà della vita, si
sono dimenticati di come è bello
essere bambini e far volare la
fantasia.
FAIRY TALES
Laboratorio fiabesco in lingua inglese
Classi III-IV-V
Quest’anno noi alunni di 3^, 4^ e
5^ della Scuola Primaria di Parolise, stiamo seguendo un laboratorio di lingua inglese, FAIRY
TALES dove analizziamo alcune
delle fiabe più famose. Abbiamo
appena concluso “The three little
pigs” e cominciato la storia di
“Cinderella”: dapprima troviamo
le parole chiave del testo, poi individuiamo i personaggi principali, in seguito sintetizziamo la
storia attraverso sequenze e disegni, ed infine facciamo alcuni
esercizi di comprensione del testo.
Non abbiamo mai fatto questa attività precedentemente; la troviamo molto divertente, affascinante
ed innovativa e partecipiamo sempre tutti con interesse.
MAGGIO
Vi t a d e l l a s c u o l a
2016
Cronaca di un evento
Scuola Primaria d i Montefredane
Il TG itinerante esalta le bellezze e le bontà di Montefredane
Classi III - IV - V
Il giorno 12 Marzo 2016, gli alunni
della Scuola Primaria di Montefredane e Arcella e quelli della Scuola
Secondaria di 1° grado di Montefredane, accompagnati dalle insegnanti,
hanno partecipato alla trasmissione di
RAI 3 “TG ITINERANTE” per la
promozione del territorio.
Arrivati nella piazza del paese si è potuto osservare che proprio nel bel
mezzo c’era un’esposizione di tutti i
prodotti tipici che sono il vanto, l’orgoglio e la forza dei Montefredanesi.
Su dei tavoli ben allestiti c’erano:
biancheria ricamata a mano, piatti tipici come “fusilli con il pezzente”,
“menesta maritata”, “pizze chiene”,
“pizze con l’erba”, taralli e “pigne ri-
coperte di glassa”.
Alcuni di questi prodotti vengono riproposti durante le manifestazioni che
si svolgono nel periodo estivo, quali
“La sagra del fusillo e del pezzente”
e “Fredane in Borgo”. Vi era anche
un’esposizione di vini delle cantine
locali.
Erano presenti alla manifestazione, il
Sindaco, l’Amministrazione Comunale, la Presidente della Proloco e i
Presidenti delle Associazioni del territorio.
Il giornalista Rino Genovese ha salutato e ringraziato tutti i partecipanti ed
in particolare gli alunni che hanno subito sventolato palloncini di colore
bianco e verde creando una bellissima
coreografia.
La pioggia, che
a tratti veniva
giù, non ha
ostacolato la
buona riuscita
dell’evento.
Alle 14,00 il
servizio è stato
trasmesso
a
conclusione del
TG e non solo
sono stati mostrati i prodotti
in esposizione,
Compre nsiamo ci
13
Il mio paese
classi III – IV – V
Montefredane è il mio paese
pieno di gente cortese.
Arroccato su una collina
il sole lo bacia ogni mattina.
Proprio sulla cima c’è il castello
che lo rende ancora più bello
e noi bambini fieri e contenti
lo ammiriamo tutti i momenti.
ma sono state proposte anche immagini dei luoghi caratteristici e suggestivi: la Chiesa della Madonna del
Carmine, la Chiesa di Santa Lucia, le
bellissime “Fontanelle” dove c’è la
famosa grotta della “Madonna di
Lourdes”. È stata un’esperienza fantastica e altamente emozionante, partecipare in prima persona e rivedere il
proprio paese in televisione. La speranza generale è che tutto questo
serva a rilanciare un flusso turistico in
grado di valorizzare quanto gelosamente custodisce la comunità montefredanese.
Nella grande piazza noi giochiamo
e tutti insieme ci divertiamo.
E sotto il tiglio secolare
i nonni ci stanno a guardare.
Il mio paese è pieno di colori
in ogni angolo piante e fiori:
dal verde dei pini
al rosso e al violetto dei ciclamini.
Il mio paese è il regno dei vini
in autunno ribollono i tini;
d’estate, poi, nei borghi in festa
gioia ed amor nei cuori si desta.
I l princip e F e l i c e e l ’ a m i c a ro nd i n e
Legg e re è u n p i a c e re e a r r i c c h i s ce i s en t i m en t i di adult i e ba mbini
Classe II
Per quanto riguarda il progetto
"L'amico libro " nella classe II
della scuola primaria di Montefredane, in classe abbiamo allestito una piccola biblioteca,
arricchita con libri adatti all'età
degli alunni: alcuni libri portati
dall'insegnante, altri dagli alunni,
altri acquistati .
I bambini leggono con piacere;
consigliano ai compagni i testi
che hanno gradito particolarmente e ci sono anche i "compagni di lettura" , che leggono con
ritmi più veloci e "divorano libri".
In classe, leggiamo anche dei testi
insieme, tra i quali "Il principe felice ed altre storie" di Oscar
Wilde. In particolare i bambini
hanno gradito e sono stati positivamente colpiti dalla lettura della
fiaba "Il principe felice"che contiene significati profondi, i personaggi provano sentimenti veri. La
rondine vive uno stretto legame
di amicizia con il Principe Felice
e sacrifica la sua vita per amore
dell'amico, con grande generosità
ed altruismo.
Abbiamo suddiviso la fiaba in sequenze che individuano i momenti più importanti delle vite dei
due protagonisti, che si intrecciano e si concludono insieme
con un susseguirsi di emozioni e
di sentimenti che li porterà alla
morte e distruzione terrena ma
alla conquista della felicità autentica, che tanto hanno cercato nella
loro vita.
1- FELICITA' APPARENTE
In una città, al centro della piazza
c'era la statua del Principe Felice,
che tutti invidiavano perché ritenuto felice ed
adornato con pietre preziose e foglie d’ oro.
Al contrario era
molto triste perché
vedeva la sofferenza degli altri.
2 - ALTRUISMO
Una rondine diventò
amica
del Principe Fel i c e ,
scoprì la
sua tristezza ed egli acconsentì a
farsi strappare l’occhio di zaffiro
per darlo alla mamma povera.
3 - GENEROSITA'
La rondine
alleviò
la
s o ff e r e n z a
della donna,
che con la
pietra preziosa poté
curare il figlio malato.
4-AMICIZIA
La rondine restò
con
il
Principe,
non partì
per i paesi
caldi ed
esaudì i
Completa questo cruciverba :
nella colonna verticale colorata scoprirai il sentimento
che lega il Principe felice e la
rondine
suoi desideri.
5 - FELICITA' VERA
Il Principe è
spoglio e povero ma veramente felice
perché
ha
aiutato
gli
altri.
6 - DEDIZIONE
La rondine
non abbandonò
il
Principe
Felice
e
morì
ai
piedi della
sua statua.
7- RICONOSCENZA DELL'ANGELO
L'angelo portò a Dio le cose più
preziose sulla terra: il cuore del
Principe Felice ed il corpo della
rondine morta.
8 - GIOIA COMPLETA
I due protagonisti raggiungono la
gioia completa nel Paradiso con
Dio.
Alla fine abbiamo posto l'attenzione sui sentimenti che proviamo nella vita giornaliera, a
scuola e a casa e abbiamo messo
in evidenza che essi vanno rispettati. I bambini hanno scritto una
poesia che spiega che cosa serve
per essere felici.
PER ESSERE FELICI..........
Per essere felici
a noi bambini basta una bici,
correre nei prati
con tanti fiori colorati.
La felicità per mamma e papà
è la nostra serenità,
è avere il figlio contento
che si impegna in ogni momento.
Una ricetta vi vogliamo suggerire
per poterla tutti conseguire:
fare sempre il proprio dovere
qualunque sia il mestiere.
Sapersi sempre accontentare
di quello che riusciamo a conquistare;
osservare le bellezze della natura
e proteggerle per una sana vita futura.
Infine ascoltate il consiglio più saggio,
non ci vuole molto coraggio:
aiutare i compagni in difficoltà
per noi è il massimo della felicità.
1-Pietre preziose che erano
gli occhi della statua del principe felice
2-Lo era il figlio della
mamma povera
3-Lo sono i paesi che le rondini raggiungono in autunno
4-La ama la rondine
5-Come si sente il principe
nel vedere la sofferenza degli
uomini
6-Il luogo dove è posta la statua del principe felice
7-Come è definito il principe
8-È inviato da Dio sulla terra
per cercare le cose più preziose
14 C o m p r e n s i a m o c i
Vi t a d e l l a sc u o l a
Classe III
Tutto è iniziato un giorno di Ottobre, quando abbiamo deciso di
lanciare il Progetto Lettura attraverso una manifestazione in cui
zonti conoscitivi. Abbiamo curato
tutto: dalla scenografia alla coreografia. Al centro della scena
abbiamo posizionato dei libri di
avremmo coinvolto anche i piccoli della Scuola dell’Infanzia e a
cui, naturalmente, avremmo invitato i nostri genitori. Ci siamo
messi subito alla ricerca di contenuti e modalità appropriate attraverso cui potessimo esprimere al
meglio il messaggio che faceva
da sfondo alla nostra performance: leggere apre nuovi oriz-
favole e di avventure, mentre dietro abbiamo sistemato un lenzuolo dove si potevano vedere le
immagini di alcuni momenti di
attività di lettura realizzate nel
nostro plesso. Un Rap sulla lettura ha dato avvio alla manifestazione. Dopo si sono susseguiti, in
un discorso di continuità didattica
a cui il nostro Istituto tiene molto,
Quando ci siamo imbattuti nella
tecnica del collage, ci è talmente
piaciuta che abbiamo pensato di
sperimentarla per un lavoro artistico che avesse come oggetto la
lettura. Discutendo tra noi e sapientemente supportati dalle nostre insegnanti, è venuta fuori
l’idea di rappresentare una scena
per ogni stagione e, per ciascuna
di essa, metterci alla ricerca della
frase più suggestiva con cui fossero stati descritti l’inverno,
l’estate, la primavera e l’estate.
Abbiamo scelto Calvino, Buzzati,
Little Wood e Pavese perché le
loro descrizioni ci sono sembrate
davvero uniche nel cogliere le caratteristiche proprie di ogni stagione. Così le abbiamo trascritte e
riportate su ogni paesaggio che
avevamo riprodotto ritagliando
vecchi giornali e riviste. Il risultato ha sorpreso anche noi!
Classi IV e V
i piccoli della Scuola dell’Infanzia e i bambini della prima classe
della Scuola Primaria che hanno
drammatizzato la storia dei tre
porcellini; subito dopo solo i
bambini di prima si sono esibiti
nel Canto “Le vocali della lettura” e nella declamazione di slogan inneggianti le qualità della
lettura; i più grandi hanno letto
una bellissima lettera sull’amore
per i libri di uno scrittore famoso
e recitato una lunga filastrocca
sull’importanza della lettura. Gli
alunni di seconda, infine, hanno
elencato i “Diritti del Buon Lettore”. Tutti hanno applaudito per
la nostra bravura. La manifestazione si è conclusa con la pesca,
da parte nostra, di alcuni titoli di
libri posti in un cesto. Ognuno di
noi ha letto il titolo che gli è toccato e ha preso in consegna il
libro. Ci siamo lasciati con l’impegno di leggere il libro e di realizzare una tabella dove riportare
gli scambi periodici dei libri, promesse da rispettare durante tutta
la durata dell’anno scolastico.
Un libro per ogni stagione
Classe II
Che piacere è la lettura
molto bene fa chi la cura.
Essa è come una pozione
pronta a darti ogni emozione.
Se ti addentri lentamente
con il cuore e con la mente
vivi un sacco di avventure
di storie passate e storie future.
Ti figuri i personaggi
prepotenti, furbi o saggi.
Non proprio tutti, ma giusto pochi
li vorresti compagni di giochi.
Che passione è la lettura
chi la pratica, ve lo giura!
2016
Scuola Primaria di Arcella
Uno, due, tre… Progetto Lettura
Che piacere...
la lettura
MAGGIO
Tanti i modi per “leggere”
il mondo circostante
Le docenti dell’Infanzia e della classe I della Primaria
L’esperienza della continuità di- getto d’Istituto, ne ha mostrato
dattica ed educativa tra i diversi l’obiettivo generale: porre le
segmenti scolastici è sempre basi, fin dal primo segmento delfonte di scoperte e di rinnovato l’obbligo scolastico, per un apentusiasmo. E chi insegna, pro- proccio positivo alla lettura. In
prio in termini di scoperte e di particolare, gli alunni coinvolti
entusiasmo, sono innanzitutto i nella continuità hanno drammabambini con le loro chiavi inter- tizzato la Storia dei tre porcellini.
pretative per aprire mondi a loro I successivi incontri hanno ulteancora sconosciuti. Così è stato riormente tenuto in consideraquest’anno per il progetto d’isti- zione la motivazione per creare e
tuto “Libriamoci”che ha visto la rafforzare nei bambini un raplettura protagonista degli incontri porto positivo con la lettura, attra i piccoli dell’Infanzia e della traverso libri illustrati letti dalle
Prima classe della scuola Prima- insegnanti o racconti di storie
ria. Momento particolarmente fe- finalizzate all’apprendimento del
condo per l’approfondimento lessico necessario ad esprimere
della propria identità e per la sco- le proprie emozioni in lingua inperta dell’altro, il
Progetto
continuità
ha anche
quest’anno
offerto una
significativa esperienza
di
conoscenza
reciproca,
di collaborazione e mutua accoglienza, glese che i piccoli hanno rielabodove i più piccoli hanno speri- rato attraverso i multiformi
mentato forme di aiuto, di prote- linguaggi a loro disposizione: la
zione e di contenimento da parte voce, il gesto, la drammatizzadei più grandi, mentre i più zione, i suoni, la musica, la magrandi hanno avuto modo di nipolazione dei materiali, il
prendere coscienza della propria disegno e, i più grandi, anche atcrescita cognitiva e socio-affet- traverso la realizzazione di semtiva. La manifestazione di Otto- plici sequenze narrative scritte,
bre, che ha visto coinvolti tutta la corredate da disegni personali.
Scuola dell’infanzia e la scuola Insieme, dopotutto, c’è sempre
Primaria e con la quale si è vo- più ricchezza e occasione di apluto tracciare il percorso entro prendimento!
cui si sarebbe sviluppato il pro-
Il piccolo Principe
una storia per tutto l’anno
Classi IV e V
Dal Libro al Fumetto:
il fantasma di Canterville
Classi IV e V
Noi alunni della scuola primaria
di Arcella abbiamo partecipato
alla visione del film “Il piccolo
Principe”. Il dodici gennaio 2016
un pullmino ci ha portati al Movieplex di Mercogliano. Che
emozione! Finalmente potevamo
vedere le avventure del libro che
avevamo letto. Il film non ha deluso la nostra curiosità. Bellissima l’avventura della bimba che
va alla ricerca del principe che
ha lasciato la rosa, sua unica
amica, sul piccolo pianeta e si è
perso in un mondo che non ha
tempo per l’amicizia.
Per fortuna la bimba lo ritrova e
lo riporta dalla sua rosa.
Classe I
Una nostra compagna ha ricordato all’insegnante che questo
libro era dedicato a tutti gli adulti
che a volte dimenticano di essere
stati bambini.
Fiabe dal mondo
Siamo stati in giro per il mondo a raccogliere fiabe. Che bello è
stato ascoltarle e farle rivivere attraverso le nostre artistiche rielaborazioni.
MAGGIO
Vi t a d e l l a s c u o l a
2016
Compre nsiamo ci
Scuol a Secon daria di Ma nocal z ati
I N T E RVISTA A VERDIANA LEONE
Pinocchio in ceramica
B en e a r t i s t i c o d e l n o s t ro territorio
Classe I
Quest’anno abbiamo intrapreso
un progetto di Potenziamento che
tratta i beni culturali del nostro
Paese, in particolare, per la nostra
classe del nostro territorio. Abbiamo appreso che nella scuola
Primaria dell’Istituto Compren-
sivo di Manocalzati è presente un
pannello in ceramica del maestro
Sinibaldi Leone, che rappresenta
un bene artistico del patrimonio
del nostro territorio. Dopo aver
parlato di quest’opera, ci siamo
recati con gli insegnanti nei locali
della scuola Primaria e abbiamo
notato che l’opera era divisa in diverse scene riprese dalla fiaba di
Pinocchio. Ognuno di noi ne ha
scelta e disegnata una. Per noi è
stato più difficile scegliere la
scena anziché disegnarla, perché
ognuno di essa aveva un significato importante che deve essere
conservato nel profondo del
cuore, veri e propri insegnamenti
di vita rappresentati in una storia
simpatica e divertente. Per conoscere meglio l’artista, abbiamo
pensato di intervistare la figlia, la
professoressa Verdiana Leone,
che è venuta a scuola e ci ha parlato di suo padre rispondendo alle
nostre domande. Da questa intervista abbiamo appreso che l’artista, purtroppo, scomparso nel
2002, era per lo più uno scultore e
non lo faceva soltanto come passione ma anche come lavoro. Le
sue opere sono conosciute in Italia e all’estero. Le sue sculture figurative, cioè simili alla realtà,
hanno colpito molte persone tra le
quali Verdiana, innamorata da
sempre dell’arte.Abbiamo anche parlato di
come era il rapporto
tra padre e figlia e
siamo riusciti a capire
che aveva un’ottima
intesa. Verdiana infatti
stimava molto suo
padre e ammirava le
sue opere. La cosa che
l’ha colpita di più di
suo padre era la sua
capacità di restaurare e rinnovare
le vecchie statue presenti nelle
Chiese. Inoltre quando realizza
un quadro, Verdiana ricorda sempre gli insegnamenti di suo padre
che non dimenticherà mai. In
poche parole è orgogliosa di essere la figlia di un bravissimo artista come lui, abile e capace di
documentarsi con precisione
prima di realizzare una scultura.
Dopo aver citato questi chiarimenti su che artista fosse il padre,
abbiamo parlato soprattutto sul
pannello di Pinocchio e lei ci ha
detto che la sua scena preferita è
quella del gatto e la volpe perché
ci fa capire che nella vita non
dobbiamo mai giudicare dalle apparenze poiché la cieca convinzione offusca la ragione.
Ringraziamo Verdiana Leone e le
nostre docenti per averci reso le
idee chiare sui beni culturali, cioè
un patrimonio inestimabile che
dobbiamo sempre rispettare e valorizzare perché costituisce
l’identità del nostro Paese e di
tutti noi italiani.
Imparare ad amare il libro
Classe II
Ho dodici anni, come tutti i ragazzi della mia età non amo leggere...Un giorno però, la
professoressa di italiano è arrivata
in classe con una busta piena di
libri. Da quel giorno la mia vita è
cambiata. Ho scoperto un mondo
diverso in cui ho potuto viaggiare, imparare, divertirmi attraverso la lettura. Nicholas
I libri ci fanno conoscere delle
storie straordinarie e ci fanno riflettere sulla realtà che ci circonda. Salvatore
Man mano che terminavo un capitolo, ero sempre più preso a
scoprire cosa sarebbe accaduto
successivamente e in mente riuscivo ad immaginare i personaggi
e i luoghi nei quali era ambientata
la vicenda. Mario
Quando leggo mi immedesimo
nella storia e divento il protagonista. Simone
Appena inizio a leggere mi dimentico di tutto e mi immergo
nella lettura. Luciana
Adesso sto iniziando a capire
l'importanza della lettura, mi
basta leggere poche righe di un
libro per immedesimarmi in esso.
Elio
Potrei dire che leggere arricchisce
le nostre conoscenze. Filippo
Grazie alla nostra prof. , il mio in-
teresse per la lettura è aumentato,
portandomi a diventare un vero
amante della lettura. Gianmarco
Io, nonostante non ami leggere, lo
faccio perché vorrei arricchire il
mio lessico e vorrei imparare a
scrivere meglio. Alex
Penso che leggere sia molto importante perché ci fa crescere dal
punto di vista intellettuale. Tommaso
Grazie alla lettura impariamo a
leggere e a scrivere bene. Ci aiuta
ad affrontare situazioni difficili,
ci può essere d'aiuto in determinati momenti. Fatima
Grazie alla biblioteca di classe,
posso coltivare la mia passione
per la lettura. Quando leggo mi rilasso molto. Marcello
Leggere arricchisce il lessico. La
lettura ci dà degli insegnamenti e
ci fa conoscere storie e fatti del
passato. Cataudo
La lettura è molto importante perché amplia i nostri orizzonti culturali ed è una fonte di
conoscenza infinita. Mezini
Ho scoperto che quando leggo mi
chiudo in un mondo di pensieri.
Georgiana
Io non leggo molto ma quel poco
che leggo mi fa capire quanto sia
importante la lettura. Iandolo
15
A day at the theatre
THE MUSICAL:"THE BLU ES BROT HERS"
Classe III
On 22nd January 2016, within
the Reading Project, the students
of Manocalzati and Montefredane Secondary school went to
see at PartenioTheatre in Avellino the
Musical:"The Blues
Brothers" inspired by
the 1980’s film. The
story takes place in
Chicago and tells of
two brothers: Jake
"Joliet" and Elwood
Blues, named the
"Blues
Brothers".
Jake is released from
prison and his brother is waiting
for him outside with a used police car that become the new
"Blues Mobile".
Firstly
they go to visit the catholic orphanage where they grew up and
the Head Nun, called "The Penguin", by the Brothers, explains
that she has to pay a $5000 tax
or the orphanage will be closed
in a few days. When the Brothers
offer to raise the money quickly,
the Head Nun declares that she
will not accept stolen money.
Then the Brothers enter in a Baptist Church where Jake has a revelation: they legittimately can
raise money by rejoining the
Blues Brothers Band. So they are
on a mission from God. Coming
back to the flophouse, where Elwood lives, the Blues Mobile is
being chased by the police be-
cause of Elwood's suspended license and the brothers become
involved in a car chase, destroying a shopping mall and the Illi-
nois authorities are searching for
them. Jake and Elwood, after
looking for the other members of
the band, that do other jobs, find
all people and persuade them to
rejoin
the
band.
The Blues Brothers Band performs in a concert. They play
rock, country and western music,
but at the end of the evening they
drink much more than what they
earn.The next day, during a business meeting the brothers blackmail their old agent, Mr.Sline, so
he agrees to book the Palace
Hotel Ballroom for their concert
the
following
night.
After driving around promoting
the concert, Blues Mobile runs
out of gas, making Jake and Elwood late for the show. In the
ballroom the band plays so well
that a producer offers them a re-
Mettiamoci all’opera
Classe III
Quest’anno, tutti gli allievi della scuola secondaria di Manocalzati,
Candida e Montefredane, hanno realizzato un progetto dal titolo
“Le nozze di Figaro”, nel quale sono coinvolte molte discipline fra
cui lettere, musica, francese e beni culturali (materia rientrata quest’anno come attività di potenziamento). Abbiamo lavorato in perfetta sintonia e ogni disciplina ha dato il suo contributo. Siamo
partiti da un confronto tra i Promessi Sposi e le Nozze di Figaro
composta da Mozart, dal libretto di Lorenzo Da Ponte, da cui Manzoni sembra aver preso spunto. Abbiamo, poi, realizzato un confronto fra “Le nozze di Figaro” e “Le mariage de Figaro” dello
scrittore francese Beaumarchais. Poi, siamo passati alla realizzazione musicale di alcune arie dell’opera, con la tastiera. Il progetto
è proseguito con la realizzazione di pannelli raffiguranti i momenti
più salienti dell’opera buffa e di disegni dei costumi dell’epoca, eseguiti degli allievi della classe prima. Il lavoro svolto sarà messo in
scena a conclusione dell’anno scolastico.
BIMED
E LA
S TA F F E T TA C R E AT I VA
Una vacanza esotica
Classe I
Anche quest’anno abbiamo partecipato al concorso nazionale
di scrittura “Staffetta Creativa”
della BIMED; come la precedente, anche questa volta è stata
per noi un’esperienza indimenticabile perché abbiamo contribuito alla stesura di un capitolo
del libro “ Una Vacanza Esotica”. Il libro racconta di una famiglia che è partita per un
viaggio e si trova a vivere una
vera e propria avventura. Mirko
è il protagonista del racconto; è
un ragazzo riflessivo e pieno di
iniziative e con i suoi genitori e
la sorella Laura, dovrà affrontare e risolvere numerosi ostacoli che si presenteranno sul
loro cammino. Alla fine, però,
restando uniti e senza l’aiuto
della tecnologia, riusciranno a
rendere il loro viaggio, iniziato
male, un’esperienza affascinante. Per scrivere il capitolo ci
siamo divisi in gruppi ed è stato
bello riunirci fra amici per condividere esperienze e opinioni.
Grazie al libro abbiamo anche
approfondito le nostre conoscenze geografiche, infatti, per
scrivere il nostro capitolo, abbiamo fatto delle ricerche sul
Perù, luogo in cui è ambientata
la storia. Alla fine tutti coloro
che hanno scritto i vari capitoli
potranno avere una copia del
libro nella giornata dedicata alla
premiazione che si terrà alle
Isole Tremiti, nel mese di giugno. Anche il viaggio sarà per
noi un’opportunità per fare altre
conoscenze e nuove esperienze
culturali.
cording contract, more than
enough to repay the orphanage's
tax. Unfortunately there are a lot
of police men in the crowd.
Although Jake and Elwood try to slip out unnoticed, they are chased
by the police and other
people. Just in time the
brothers find the office
of the Cook Country Assessor and pay the tax
bill and then they are arrested. The Blues Brothers Band play their
next concert in prison.
About the Musical we can say
that it was great! The authors
have adapted and condensed this
musical comedy into a fun-filled
show packed with action and comedy. Fortunately we were sitting in the front row at the theatre
so we could see the actors while
they were acting, singing and
dancing. They sometimes came
among us so we could share and
sing some songs with them. Although it was not possible to
have a final open forum with
them, because of trasport problem, we would be happy to repeat the experience. We want to
thank to our Headteacher Carpentiero Flora, our English teachers Ciamillo Lina and our
music teacher Gianfrancesco
Paolo for this wonderful experience.
Biblioteca
di classe
Classe I
Quest’anno il nostro Istituto ha
portato avanti un progetto sulla
lettura e quindi noi abbiamo
pensato di organizzare una biblioteca di classe; ognuno ha
portato alcuni libri che aveva a
casa e li ha riposti in un armadio
della nostra aula. Abbiamo
scelto dei libri di nostro gradimento e li abbiamo letti. Angelica, la nostra compagna di
classe si è occupata di organizzare la gestione della biblioteca,
segnando i titoli dei libri e chi li
prendeva, così da tenere tutto
sotto controllo. Tutti noi adoriamo la lettura, perché stimola
la fantasia, infatti “fantastichiamo” sui personaggi, i luoghi
e gli avvenimenti e ci aiuta
anche a sviluppare, perfezionare
e ampliare il nostro lessico. Non
tutti amano leggere, perciò noi
possiamo considerarci fortunati
perché abbiamo il “dono” della
lettura che ci regala sempre
nuove emozioni. Dice Dacia
Maraini: “Leggendo si prova un
profondo piacere; si scopre di
poter viaggiare nel tempo e nello
spazio. Noi siamo chiusi dentro
una vita limitata, prevedibile e i
romanzi danno la possibilità di
attraversare altre esistenze, altri
panorami, calzando altre scarpe,
annusando altri odori, in un
tempo che non ci appartiene.
Quando si compie questo miracolo, è come se si realizzasse un
incontro al di là dello spazio e
del tempo, nel mondo misterioso
del possibile. Il libro è il luogo
di questo incontro”. Siamo convinti che chi ama leggere sia una
persona molto fortunata.
16 C o m p r e n s i a m o c i
Vi t a d e l l a sc u o l a
Una giornata diversa
sentiva amato e apprezzato dai
genitori. I due si sono incontrati
in una comunità terapeutica, dove
sono riusciti ad affrontare i loro
problemi e si sono innamorati.
Tutto ciò ci ha fatto riflettere su
quanto sia importante avere delle
comunità nella propria regione,
per dare la possibilità a ragazzi in
difficoltà, di affrontare la vita in
modo diverso e consapevole.
Lo spettacolo è stata un’occasione per fare delle considerazioni sui ragazzi, che a volte,
iniziano a drogarsi o a bere, perché spinti da amici, o per continuare a far parte di un gruppo,
però bisogna dire di no per una
serie di motivi: la droga fa male,
può provocare la morte, annebbia
il cervello, crea problemi fisici, ti
allontana dalle persone care e ti fa
diventare violento. Comunque, la
cosa più importante è il sostegno
della famiglia, perché un ragazzino di quattordici anni deve dialogare con i genitori, e non
chiudersi in se stesso. I ragazzi
della Casa Sulla Roccia fanno
spettacoli soprattutto nelle scuole,
perché vogliono aiutare gli adolescenti a non commettere i loro
stessi errori. Crediamo che questa
manifestazione sia stata molto
istruttiva perché conoscere i disagi e le sofferenze giovanili,
aiuta a non commettere gli stessi
errori che portano tante vite alla
distruzione.
Un incontro davvero speciale
Classe III
Il giorno 16 aprile 2016 nella nostra scuola si è tenuto un incontro, nell’ambito del Progetto di Lettura
“Fiabe narrate, storie vissute e…. in versi”
con il poeta Gerardo Pepe che ci ha presentato il suo libro: “ Francesco è pronto e sposerà Tina Turner.” Ci ha testimoniato la sua
esperienza di vita raccontandoci di aver un
figlio affetto da sindrome di Down e il suo
lavoro letterario è ispirato proprio a questa
esperienza. Ci ha fatto capire che le persone
Down non hanno qualcosa in meno come
noi siamo abituati a vederli, ma al contrario, hanno tante risorse che noi spesso sottovalutiamo. Questo confronto ci ha fatto riflettere sulla “diversità” e su come spesso noi “normali” non
abbiamo la visione giusta della vita e che perciò abbiamo tanto da imparare dai nostri amici “strani”. Grazie Gerardo Pepe per averci insegnato il vero significato della nostra esistenza.
L’importanza di uno spettacolo
In occasione del Natale, quest’anno, abbiamo preparato, insieme ai ragazzi delle classi II e III e con i nostri docenti uno spettacolo che inserisce i vari
argomenti proposti quest’anno: “L’importanza della
lettura” all’interno del tema natalizio. Oramai è divenuto un appuntamento fisso per noi preparare questo
spettacolo e ciò ci rende molto felici perché ci divertiamo, ci emozioniamo e rendiamo contento il pubblico. La drammatizzazione si è svolta in due
momenti: la lettura al pubblico di poesie e pensieri, il
canto del ritornello della canzone “Heal the World”
mentre tenevamo alzate delle finte candele e il balletto
finale a sorpresa sul Natale. -La prima drammatizzazione ha come titolo “Le quattro candele”. Le candele,
interpretate da ragazzi rappresentano dei sentimenti
umani. Le prime tre rappresentano, la PACE, la FEDE
e l’AMORE e si lasciano spegnere perché dicono che
agli uomini non importa più di loro. In quel momento,
entra un bambino nella stanza vuota e piange perché, la
stanza è molto buia, ma la quarta candela, intenerita
dal bambino, riaccende le altre tre candele. Questa è la
candela della SPERANZA. -La seconda drammatizzazione è intitolata “Il Natale della banda del dispetto”:I
ragazzi dispettosi della banda del dispetto fanno sempre adirare la loro maestra, anche nel periodo natalizio, guidati dal loro capobanda “Carletto il re del
dispetto”. C’è un ragazzo tra di loro che si distingue
per la sua bravura e si chiama Giulianino. Gli altri,
però, non lo accettano e lo escludono dal gruppo, ma
quando il postino porta loro le risposte alle lettere che
hanno mandato a Babbo Natale, scoprono che sono
state tutte rifiutate tranne quella di Giulianino.
2016
Scuol a Secon daria di Can did a
R. Bruno, R. Polcaro, A. Russo classe III
Il 21 ottobre 2015, nella scuola di Nella seconda parte, hanno parCandida, sono venuti dei ragazzi lato di una bambina, ormai
ospiti della Casa Sulla Roccia, grande che apre la sua valigia di
un’associazione a sostegno di chi viaggio dove trova tutte le sue
combatte disagi e dipendenze, cose e inizia a ricordare la sua
nata il 21 ottobre 1985. L’ inten- adolescenza dove tutti le dicezione, recitando, era quella di tra- vano che era grassa e il periodo in
smetterci dei messaggi sui valori cui comincia a dimagrire fino
più vicini al sentire comune, cioè quasi a scomparire. Questi 'attori'
la libertà, il rispetto, la fratellanza della “Casa Sulla Roccia”, espone l’amicizia. Lo spettacolo che ci gono soprattutto le problematiche
hanno presentato era diviso in di ragazzi adolescenti, proprio
due parti. La prima parlava di un come noi, sempre più smarriti,
ladro
che
entra in una
casa per rubare, il proprietario se ne
accorge, lo
blocca
e
chiama la polizia. Mentre
la
aspettavano, il ladro
e il proprietario della casa si mettono a chiac- perché gli adolescenti sono vulchierare e il ladro chiede al nerabili a qualsiasi cosa, anche
proprietario se può fare una tele- alle cose più sciocche e insignififonata. Il ladro chiama la moglie canti per gli adulti. Alla fine dello
per dirle dove si trovava e che spettacolo gli attori ci hanno paravrebbe fatto tardi. Dopo qualche lato del perché avessero iniziato a
tempo, la moglie gli manda una fare teatro. Una coppia ci ha raclettera dove dice che voleva la- contato la loro adolescenza. La
sciarlo. Il proprietario della casa, ragazza, ci ha detto, che lei, visdispiaciuto, decide di non farlo suta in un paesino che non offriva
arrestare e, capito che il ragazzo grandi possibilità, per sentirsi più
aveva cercato di derubarlo solo grande, beveva; invece, il ragazzo
per necessità, alla fine lo adotta. si drogava perché aveva scoperto
Si conclude così la prima parte. che era nato per sbaglio e non si
E. Cutillo, S. Ferrigno Classe I
MAGGIO
Essi chiedono aiuto al “Mago Web” e alla “Fatina Mirandina” che dicono che il problema sta nel loro cuore
e di farsi aiutare da Giulianino.
Carletto, dal “re del dispetto” diventa il “generale rispetto” e tutti gli altri ragazzi fanno buone azioni e obbediscono alla maestra e, infine, i ragazzi escono di
scena cantando e arriva Babbo Natale che distribuisce
caramelle e dolci a tutti. Due nostre compagne hanno
recitato una parte, che include il tema dello spettacolo
di quest’anno, la lettura, che dice così: “Il Natale, la
pace, la tolleranza sono tematiche che hanno ispirato i
poeti di tutto il mondo e di ogni tempo e che sono
giunte fino a noi, tramandate intatte, attraverso la lettura. E, attraverso di essa, il tempo fisico non esiste
più. Mentre si legge, infatti, la cognizione del tempo
si perde, cambia, si dilata aprendoci nuovi orizzonti di
conoscenze e di riflessione. La lettura struttura le nostre conoscenze: è come fondamenta di un palazzo e
quel palazzo siamo noi. La lettura costruisce ponti sui
quali ognuno di noi dovrà passare e che uniscono
sponde di mondi distanti eppure vicini, ravvivando, talvolta, i colori sbiaditi della realtà perché essa sa essere
anche un caldo rifugio per l’anima. La lettura è la linfa
vitale della nostra quotidianità. A fine serata ci sono
stati molti complimenti da parte del “pubblico”, in particolare dalla nostra preside che si è congratulata con
noi e ha detto di essere molto contenta del fatto che abbiamo utilizzato vari metodi per esprimere il sentimento del Natale: da quello musicale, cantando e
suonando, alla recitazione, alla lettura di opere scritte
e addirittura con un ballo natalizio! Dopo la recita se ne
sono tutti andati a casa tra complimenti e applausi.
M’illumino di meno
UNA GIORNATA PARTICOLARE: 19 FEBBRAIO 2016
Classi III-IV-V Primaria
Classi I-II-III Secondaria
Quest’anno la Giornata del risparmio energetico è stata il 19
febbraio e lo spot pubblicitario
che l’ha caratterizzata è stato
preso in prestito dalla poesia di
Giuseppe Ungaretti: “MI ILLUMINO D’IMMENSO” Quest’iniziativa è un decalogo che ci
invoglia a ridurre i consumi energetici giornalieri e, per celebrare
questa giornata, noi alunni della
Scuola Primaria e della Scuola
Secondaria di I Grado del Plesso
di Candida, ci siamo riuniti nella
sala mensa della nostra scuola e
insieme ai docenti abbiamo approfondito e discusso questa tematica. Dopo aver parlato del
Protocollo di Kyoto che è un trattato internazionale sul riscaldamento globale a cui hanno
aderito la maggior parte della
Nazioni, il Professore di Tecnologia ci ha dato una serie di informazioni per sensibilizzarci
sull’uso corretto dell’energia e
dei piccoli segreti su come risparmiarla nelle nostre case. Abbiamo così capito che la
temperatura nelle nostre abitazioni non deve superare i 19°; bisogna spegnere le luci quando
non servono e, quando siamo tornati a casa, abbiamo detto alle
nostre mamme che, quando si
bolle l’acqua, sulle pentole va
messo il coperchio e la fiamma
deve essere media per non spre-
care troppo gas. Se vogliamo che
il frigorifero funzioni in maniera
efficiente senza consumare
troppa elettricità , è necessario
sbrinarlo di frequente e l’anta
non va aperta e chiusa di continuo. Per non disperdere il calore
nelle nostre case sarebbe utile
mettere sotto le finestre un paraspifferi che, oltre ad avere delle
forme divertenti, ci permette di
conservare inalterata la temperatura dell’ambiente; anzi, sapete
cosa le nostre nonne ci hanno
detto? Che loro sono solite confezionarli, utilizzando ritagli di
stoffa e imbottiture di lana. A
mezzogiorno in punto abbiamo
spento tutte le luci, le lavagne
LIM e i computer per dare un nostro piccolo contributo a questa
giornata. Tornando a casa, facendo nostra la proposta delle
insegnanti di venire a scuola in
bicicletta, lo abbiamo chiesto ai
nostri genitori, informandoli che
nel piazzale antistante l’edificio
c’è una rastrelliera per bici…
Sarà possibile? Sarebbe proprio
bello…
Ambasciatori di pace
Classe II
L’ UNICEF ha la sua sede a
NewYork. Questa associazione
nasce l’11 Dicembre 1946 per
fornire assistenza umanitaria ai
bambini rimasti vittime della seconda guerra mondiale. Oggi si
occupa dell’assistenza umanitaria dei bambini soprattutto nei
Paesi in via di sviluppo e della
tutela dei loro diritti; è presente
in 156 Stati del mondo. Per raccogliere i fondi utili alla beneficenza si avvale di contributi
volontari. Nel 1998 ha avviato
il progetto “Adotta una pigotta”,
la bambola di pezza che viene
realizzata da volontari e la cui
vendita contribuisce a raccogliere i fondi per acquistare i “kit
salvavita” (alimenti, vitamina A,
vaccinazioni, zanzariere contro
la malaria) che salvano la vita di
bambini meno fortunati. Il fine
del progetto ci ha entusiasmato,
quando la professoressa ci ha
proposto di realizzare le bambole
dell’UNICEF. Dopo aver ricevuto il materiale ci siamo impegnati per la realizzazione:
abbiamo imbottito le sagome,
creato i vestiti
con stoffe variopinte e inv e n t a t o
acconciature
moderne e colorate
cucite
con fili di lana.
Per completare
la pigotta restava solo dipingere il viso,
la parte più difficile da defi-
nire. Prima di disegnare i tratti
del volto, la professoressa ha invitato la presidente dell’UNICEF
di Avellino, la professoressa
Amalia Benevento, che ci ha parlato dell’importanza del progetto
UNICEF e della realizzazione
delle pigotte, ognuna con espressioni del viso che esprimono
emozioni diverse. Da qui è nata
una lezione sulle emozioni e di
come dovremmo gestirle e riconoscerle. Dopo quell’incontro è
stato più facile disegnare e dipingere i volti delle pigotte a seconda delle emozioni che
avremmo voluto trasmettere.
Adesso sono pronte per essere
vendute e vorremmo che tutti le
acquistassero! La loro realizzazione ci ha fatto maturare e riflettere sull’importanza della
solidarietà. Abbiamo capito che
in molti Paesi del mondo i diritti
dei bambini vengono costantemente violati. Anche noi, quindi,
con questo piccolo gesto vorremmo essere ambasciatori di
pace e dirvi: “Una pigotta adottata è una vita salvata!”.
MAGGIO
Vi t a d e l l a s c u o l a
2016
Compre nsiamo ci
Scuo la Secondaria di Mo ntefred ane
LABORATORIO DI AVVIO AL PENSIERO LOGICO
17
LA STAFFETTA LETTERARIA
Il
tesoro
tra
le
alghe
“L’uomo un animale che legge”
Classe III
Se noi volessimo conoscere la definizione di uomo, la potremmo
cercare su un dizionario oppure
potremmo trovarla molto più rapidamente su Internet. Trovata la
risposta che stavamo cercando,
una volta soddisfatta la nostra curiosità, la chiuderemo in uno dei
tanti cassetti della nostra mente
che non apriamo quasi mai, se
non per nostra comodità fino a
farla sparire del tutto alla nostra
memoria. Ma perché ricordare?
Perché amare ciò che impariamo?
E perché si dovrebbe amare e cercare la sapienza? Noi ragazzi,
della classe IIIA della scuola Secondaria di Montefredane, abbiamo intrapreso quest’anno un
laboratorio di avvio al pensiero
logico “Filorientando, questo
laboratorio ha avuto come
obiettivo primario quello di
“Saper pensare”. Partendo dalla
parola “Filosofia” che deriva
dal greco “Philèin”(amore) e
“Sophia”(sapienza) abbiamo
cercato, guidati dal’insegnante,
di dare risposte alle domande
che si proponevano continuamente anche durante le attività di
orientamento scolastico:
Che cosa posso sapere?
Che cosa devo fare?
Che cosa posso sperare?
Che cosa è l’uomo?
Su quest’ ultimo quesito ci siamo
soffermati a lungo, abbiamo cercato di dare una “definizione” efficace della parola uomo; poi
abbiamo ricercato e trascritto
quelle di alcuni filosofi dell’antichità come Protagora, Socrate,
Platone e Aristotele; dopo un’ampia ricerca e dopo aver dato all’uomo
diversi
attributi,
attraverso un filo logico, siamo
arrivati alla conclusione che
l’uomo è un essere razionale,
provvisto di pensiero logico, che
ha sentimenti ed emozioni, che
usa il linguaggio per comunicare,
che ha un nome, un’identità, una
cultura e, a questo punto, “EUREKA!” abbiamo riflettuto sul
fatto che l’uomo ha anche una capacità che nessun altro animale
ha: “Sa leggere e scrivere”. Grazie alla scrittura, l’uomo ha tramandato la sua storia, partendo
dalle incisioni sulla pietra, sulla
terracotta e sul legno. Egli ha inventato qualcosa di straordinario
che è il “Libro”. Il libro è veramente un “Dono” che, probabilmente, un dio, come già
Prometeo aveva fatto con il
fuoco, avrà dato all’uomo. In esso
si può racchiudere tutto ciò che riguarda la natura e l’uomo e lo si
può tramandare di generazione in
generazione, il libro è l’unico
strumento che rende immortale
l’opera dell’uomo. Noi rappresenteremo questo percorso attraverso una performance teatrale
perché, come afferma il poeta Federico Garcia Lorca: “ Il teatro è
poesia che esce da un libro per
farsi umana”.
O Ta n n e n b a u m
Sotto l’albero per celebrare l’amicizia, l’aiuto fraterno, il perdono, il rispetto e l’ascolto
Classe II
La scuola secondaria
ha messo in scena una
rappresentazione piuttosto interessante per
recuperare il valore
dell’albero di Natale.
Lo spunto è venuto
dal professore di musica che ha scelto
pezzi tradizionali sull’albero, da suonare e
cantare insieme a
brani di pace come
“Imagine”, di John
Lennon.
Tutte le classi della
secondaria hanno partecipato,
non solo come attori, ma anche in
qualità di sceneggiatori, scenografi, costumisti e tecnici di
scena. Ogni classe ha curato anzitutto la stesura del testo di ciascuna scena.
I ragazzi hanno iniziato ad ideare
lo spettacolo documentandosi e
leggendo testi poetici, leggende
nordiche e cristiane sull’origine
di questo simbolo natalizio e sui
valori della pace e della fratellanza. L’intenzione era mettere
insieme motivi letterari e valori
tradizionali accanto a spunti ecologici e valori universali.
Noi della classe seconda, ci siamo
occupati della stesura della prima
scena. In apertura compare una
famiglia riunita intorno al tavolo
che si prepara a festeggiare il Natale. Nel dialogo, con battute tra
il divertente e il semiserio, viene
smontato il concetto di albero
simbolo del consumismo, che si
preoccupa solo degli acquisti e
dei doni griffati, per recuperare le
radici cristiane e universali dell’albero simbolo di vita. Raccontando una leggenda nordica, il più
piccolo della famiglia spiega
com’è nata la tradizione di addobbare un albero per Natale e la
leggenda, sulla scena, giocando
sull’alternanza delle luci, viene
rappresentata in metà palco. Poi
la famiglia accende la televisione
e appare uno studente, in veste di
venditore, il quale avanza una
proposta ecologica che spinge la
famiglia a scegliere di comprare
un albero vero.
Nella seconda scena il palco si
trasforma in un fantastico vivaio,
infatti gli studenti della classe
prima, hanno preso spunto dalla
fiaba di Hans Christian Andersen:
”L’abete”, rielaborandola in
chiave ecologica, per cui ogni
“attore” impersona un albero o un
animale del bosco e il dialogo
preme sulla questione ecologica,
finché arriva la famiglia, col vivaista, a scegliere il suo albero.
Nella terza scena gli studenti dell’ultimo anno, ispirandosi a una
poesia: “I colori della pace” di
Tali Sorek, addobbano l’abete,
posto al centro della scena, con
sfere di diverso colore e, mentre
sullo sfondo scorrono immagini
ad effetto, recitano ciascuno una
frase che richiami i veri valori da
riscoprire sotto l’albero: la fratel-
lanza, la carità, l’accoglienza …
Quando ci sono state assegnate le
parti ciascun “attore” ha portato
sulla scena un po’ di sé. Ognuno
ha contribuito con passione e motivazione alla realizzazione della
rappresentazione.
Un gruppo di scenografi ha realizzato, con la professoressa di
arte, un magnifico fondale per la
seconda scena, quella ambientata
al vivaio, permettendo di creare
un ambiente verosimile.
I nostri costumisti, poi, non si
sono stancati di creare, riparare e
riadattare, dopo ogni prova, costumi che cedevano sempre in
qualche punto.
Alla fine il risultato è stato entusiasmante e i genitori ci hanno applaudito fieri. Intensi ed
emozionanti sono stati i canti eseguiti in gruppo e da solisti. La
musica e le canzoni hanno costituito il collante e il sottofondo
dello spettacolo da cui è emersa
un’atmosfera magica che si respira solo a Natale: valori, tradizioni, colori, luci e regali…ma
quali? Sotto l’albero della vita abbiamo ritrovato: l’amicizia,
l’aiuto fraterno, il perdono, il rispetto e l’ascolto.
Classe I
La BIMED è un ente di ricerca e
formazione riconosciuto dal
MIUR, che opera con docenti e
scuole dal 1994. Ogni anno coinvolge oltre 600 scuole italiane
sul territorio nazionale e all’estero in un’esperienza di scrittura creativa a staffetta.
Funziona così: alcuni scrittori
veri e propri propongono degli
incipit che poi le scuole iscritte
sviluppano scrivendo un capitolo
per classe. Alla fine di ogni staffetta risulterà elaborato un libri-
punto di vista geografico, delle
tappe del viaggio di questa bottiglia e, avendo notato che mancava il Mediterraneo orientale,
abbiamo deciso di farla arrivare
in Albania, a Saranda. In seguito
abbiamo descritto i nostri personaggi ed abbiamo avanzato delle
idee per la storia del capitolo.
Alla fine abbiamo unito tutti i
nostri pensieri ed è venuto fuori
un bel capitolo che abbiamo concluso con due proposte per il decimo, quello finale: una, che la
cino. Quest’anno la nostra classe
ha partecipato ad una staffetta intitolata “Correnti”. L’incipit,
della scrittrice Elena Bompani,
racconta di un ragazzino di nome
Bolaji, che vive in Libia, un
paese in guerra, e scrive un messaggio in una bottiglia in cui si
presenta e cerca di comunicare
con qualcuno lontano che possa
dargli delle risposte, che riconosca l’ingiustizia della condizione
di ragazzi come lui. La bottiglia
arriva in Versilia. Da questo inizio in tutti gli altri capitoli, la
bottiglia viene trovata da ragazzi
che continuano la catena di messaggi per rimandarli alle onde del
mare. A noi della I di Montefredane è stato assegnato il 9° capitolo. Per prima cosa abbiamo
letto i capitoli precedenti al nostro, dalla piattaforma on-line.
Ognuno lo abbiamo sintetizzato,
analizzato e commentato in
classe. Quando è arrivato il nostro turno di scrivere, abbiamo
realizzato una mappa del Mediterraneo per renderci conto, dal
storia di questa bottiglia sia trasmessa in TV; la seconda che la
bottiglia torni a Bolaji trasportata
dalle “correnti”. Abbiamo scelto
un titolo: “Il tesoro tra le alghe “,
perché i nostri personaggi trovano la bottiglia impigliata tra le
alghe mentre giocano a palla
sulla spiaggia. Dopo aver digitalizzato il tutto lo abbiamo inviato
per la revisione al tutor che la
Bimed ci ha assegnato e poi lo
abbiamo inserito in piattaforma.
Questa staffetta è stata un’esperienza molto formativa, ci ha insegnato a lavorare in gruppo
rispettando le idee di tutti e ci ha
permesso di affrontare problemi
attuali perché parla delle guerre
in corso, del problema dei profughi, della violenza sulle donne e
sui bambini ecc… Questo testo
ci ha coinvolto a sperare che
tutto questo, un giorno finisca e
che il nostro mondo sia riunito e
riappacificato, a prescindere
dalla nazionalità, dalla religione
e dal colore della pelle di ciascuno.
Noi corrispondenti de
“Il Quotidiano del Sud”
Classe III
A noi alunni della IIIA, della
Scuola secondaria di Montefredane è capitata l’occasione di cimentarci come “giornalisti” di
un quotidiano: “Il Quotidiano
del Sud”. In occasione dell’evento che il 12 marzo ha visto
Montefredane protagonista del
“TG Itinerante”, rubrica del
TG3 a cura del giornalista Rino
Genovese, noi ragazzi abbiamo
preparato un breve articolo sull’evento. La classe si è divisa in
quattro gruppi di lavoro e per attingere notizie abbiamo invitato
a scuola la Presidente della Pro
Loco Monia Gaita che abbiamo
intervistato. Una volta apprese
tutte le notizie, secondo l’esempio del giornalismo inglese abbiamo utilizzato le nostre
“cinque W e una H” per preparare l’ articolo; dopo aver assemblato le notizie e prodotto il
testo lo abbiamo sottoposto al
nostro “correttore di bozze”, in-
fine lo abbiamo digitato e corredato di alcune foto e, inviato
via e-mail al giornale che lo ha
pubblicato. Questa è stata per
noi un’esperienza veramente
gratificante, dobbiamo tuttavia
riconoscere, che se siamo stati
bravi nel cimentarci come giornalisti, è stato anche grazie all’attività che da tre anni il nostro
“Giornalino Scolastico” ci ha
sollecitato.
18 C o m p r e n s i a m o c i
Ciao ragazzo straniero
Classe IV A Prim Manocalzati
Ciao ragazzo straniero,
non te la prendere, sai,
se qualcuno ti dice:
“Ma perché non te ne vai?”
So cosa hai dovuto affrontare
e per questo ti voglio abbracciare.
Dimentica il freddo,
la paura e la fame
sofferti in mezzo al mare,
dammi la mano
e andiamo a giocare!
Spero tanto che nel tuo Paese
la guerra presto finisca
e la tua famiglia
finalmente si riunisca!
Quando…
sei la mia mamma
Classi III-V Prim. Parolise
Quando entri nella stanza,
si aprono i cancelli del mio cuore
che sussulta alla tua presenza
desiderando la parola della
tua carezza.
Quando mi perdo nel bosco
delle mie paure,
trovo te…mia bussola.
Mi guidi, curi e proteggi
con la tua saggezza,
disciogliendo i miei momenti
di tristezza.
Quando sei solo per me,
mi sento unico ed esclusivo
e ogni regalo che mi fai
non sarà mai pari a te,
unico tesoro.
Quando mi avvolgi nel calore
dei tuoi baci ed abbracci,
brilla forte il tuo sguardo
come raggi di sole
che mi dan forza e amore.
La mia bella Candida
Classe I Sec. Candida
O mia cara Candida
splendida come il sole del mattino
in mezzo alla collina
tu nascesti piccolina.
Po e s i e e n o n s o l o
San Potito nella natura
Candida cantilena
di San Filippo Neri
bon’ acqua e bona gente
sulo l'ereva è malamente!
Classe I Sec. Candida
Le verdi colline,
le dolci castagne,
i campi di ulivi,
le viti coltivate.
I pomeriggi sereni
a casa di amici.
La festa di Settembre
con tutti felici.
C’è una chiesa per pregare,
una scuola per studiare
e un torrente
che prima serviva a lavare.
Così è il mio paese,
il mio San Potito
pieno di bellezze
e di amore infinito.
În țara mea
La lettura come dono
O mio piccolo grande candidese
com’è bello il mio paese!
Il castello, la Chiesa
e il prato verdeggiante
rendono tutto molto più esaltante!
F. Serghei Sec. Candida
În țara mea este un mare
unde copii se juacă cu nisipul.
În țara mea este un parc
unde copii se juacă .
În țara mea este la șcuală
unde copii învață.
În țara mea iarna
face multă zăpadă
Cu care copiii fac păpuși.
Ce frumoasă este țara mea!
NEL MIO PAESE
Nel mio paese c’è un mare
dove i bambini giocano
con la sabbia.
Nel mio paese c’è un parco
dove i bambini giocano.
Nel mio paese c’è la scuola
dove i bambini imparano.
Nel mio paese d’inverno
cade molta neve
con cui i bambini fanno pupazzi.
Che bello è il mio paese!
Una storia infinita
Classe IV Primaria Manocalzati
Nell’ultimo periodo in televi- usano contro di loro la violenza
sione si sente parlare spesso di perché credono che tutti gli straimmigrazione. All’inizio non sa- nieri rubano o causano propevamo di cosa si parlasse, per blemi. Queste persone, invece,
noi era una parola completa- non vogliono altro che lavorare
mente nuova. I nostri nonni, e e vivere una vita normale senza
l’insegnante dopo, ci hanno rac- l’idea di poter rivivere gli orrori
contato che è un fenomeno esi- che ci sono nel loro paese. Dobstente da quando l’uomo è biamo essere tolleranti nei loro
apparso sulla terra e molti Ita- confronti per evitare le violenze
liani in passato hanno lasciato la e garantire i diritti che spettano
loro terra e i loro affetti per cer- a tutti gli uomini: un buon lacare fortuna altrove. Hanno do- voro, una buona abitazione e
vuto affrontare i problemi di una un’istruzione scolastica. Non
vita e di una cultura diversa dobbiamo giudicare ma accogliere le perdalla loro. Anche
sone straniere e
nel nostro Paese
farle sentire a
spesso ci capita di
casa loro. A
vedere ragazzi di
scuola si celecolore e la maggior
bra il giorno
parte di loro sono
del “ricordo”, a
giovani che lamemoria
di
sciano il proprio
tutte le vittime
paese, per scappare
di persecuzioni
dalla guerra e dalla
e ci rattristiamo
povertà, con la speper la sorte che
ranza di un futuro
nella
storia
migliore. Pur di
hanno avuto
fuggire da tutto
questo, sono disposti a fare tante persone. Tuttavia nei comviaggi rischiosi su imbarcazioni portamenti tendiamo a ripetere
precarie, le carrette del mare, ri- l’errore di pregiudizi verso gli
schiando la loro vita e quella dei altri. Di fronte al problema dei
loro familiari. Una volta arrivati migranti, molte persone, infatti
in Italia, non hanno niente, hanno atteggiamenti simili a
quindi si fermano nei centri di quelli che hanno portato alle
accoglienza dove ci sono per- persecuzioni storiche. Si ripesone che li aiutano, ma questi tono sempre gli stessi errori, è
centri sono talmente pieni che una storia infinita! Dobbiamo
non riescono ad accoglierli tutti. accettare i nostri fratelli che fugMolte persone non capiscono gono dalla guerra, dalla fame e
che fuggono dai problemi che ci dalle persecuzioni o anche che
sono nel loro paese e li offen- vengono da noi per un futuro
dono con parole molto pesanti o migliore e per avere la libertà.
M. Rotella Sec. Manocalzati
Una pagina scritta,
con tante parole.
A prima vista
ci può sembrar noioso,
però, non tiriamoci in inganno
perché anche tre versi
possono offrirci
un mondo interamente nuovo.
Allora, prova a leggere quella pagina,
perché sicuramente ti piacerà.
Noi abbiamo la LETTURA,
LA LETTURA COME DONO.
Mondi inesplorati
M. Rotella Sec. Manocalzati
Mondi inesplorati,
che neanche conosciamo;
soltanto leggendo
li racconteremo.
Allora, prendi un libro
in mano anche tu,
entra a far parte
del mondo della lettura
e conoscerai di più.
Parolise sbocciando
Classe I Sec. Candida
Penso a Parolise
e sento il cuore aprirsi,
si riempie del profumo
dei boschi e dei giardini.
Il vento porta i canti
di belli cardellini
che sorvolan la poiana,
la compagna vicina.
La sera vedo le volpi,
a volte qualche riccio.
Penso che Parolise
sì, assomigli al Paradiso.
Buenos Aires y
San Potito
S. Ferrigno classe I Sec. Candida
Miles de diferncias,
como comparar?
El gigante del llano
y el pequeño lugar,
el ritmo frenetico,
el ruido constante
con el silencio sereno
y paz circundante.
Buenos Aires es furia,
smog,stress y chaos,
San Potito la calma
y aire puro y perfumado.
MAGGIO
2016
Pensiero alla mamma
A. Bilotta classe V Prim. Parolise
Cara mamma,
con te vorrei essere sincero
ed è per questo
che ti scrivo un pensiero:
quando ti vedo mi sento al sicuro
e in quel momento,
vedo il tuo sguardo puro.
La tua faccia è uno splendore,
è la migliore!
Per non parlare degli occhi
che sembrano
dei veri e propri balocchi.
Io so una cosa che forse non sai:
l’amore mio per te non finirà mai.
Questo pensiero è dedicato a te,
la migliore mamma che c’è.
Un super papà
Classe III Prim. Manocalzati
Nella mia vita c’è un gran tesoro
che vale più dell’oro,
sei forte come un toro;
intelligente
con la tua grande mente,
giocherellone
come un pallone,
un gran lavoratore
come un motore.
Sempre disponibile
ma anche terribile,
sei il mio super papà
ad ogni età.
Buona pasqua
Migliaia di differenze,
come comparare?
Il gigante della pianura
e il piccolo luogo,
il ritmo frenetico,
il rumore costante
con il silenzio sereno
e la pace intorno.
Buenos Aires è furia,
smog, stress e caos,
San Potito la calma
e aria pura profumata.
Classe III Prim Manocalzati
Per Pasqua nell’uovo
c’è un messaggio nuovo:
tanti coriandoli come sentimenti
che ci fanno sentire felici e contenti.
Felicità, amore, fantasia
con tanta energia ed allegria
entrano nei cuori
in tutti i luoghi
per ricchi e poveri,
buona Pasqua a tutti voi.
che gli adulti o anziani arrivano
a coprire il 70%, mentre i giovani
solamente il restante 30%.
Ci siamo domandati il perché di
tale fenomeno e la risposta a cui
siamo giunti è che i primi possiedono una maggiore conoscenza
della lingua inglese poiché hanno
vissuto, a causa del fenomeno
molto diffuso all’epoca dell’emigrazione, per diversi anni all’estero, in paesi anglofoni come
Inghilterra e America.
Essi hanno così avuto la possibilità di apprendere la lingua straniera in maniera molto più
naturale e spontanea a differenza
dei secondi, legati invece ad un
metodo di apprendimento più
prettamente scolastico e teorico,
che lascerebbe poco spazio alla
spontaneità e alla conversazione.
Riteniamo che quest’esperienza
sia stata, per noi alunni delle
classi quarta e quinta della scuola
primaria di Candida, divertente,
emozionante, ma soprattutto
istruttiva, in quanto ci siamo immedesimati nel ruolo di veri e
propri inviati speciali impegnati
nello svolgere un reportage giornalistico alla ricerca di notizie e
informazioni per poi trarre delle
conclusioni e fornire dei suggerimenti che, a nostro avviso, potrebbero accrescere il livello di
conoscenza della lingua inglese
nel nostro Paese.
Tali suggerimenti sono rivolti soprattutto ai giovani, i quali non
dovrebbero limitarsi a studiare
l’inglese sui libri di testo, bensì
dovrebbero fare esperienze reali
di apprendimento del tipo: viaggiare in paesi esteri, comunicare
con persone straniere utilizzando
i diversi canali a disposizione,
guardare film in lingua originale,
leggere riviste e libri direttamente in lingua inglese nonché
ascoltare musica straniera in
modo tale da entrare in contatto
diretto con la lingua allo scopo di
acquisirne una maggiore padronanza.
D’altronde oggi numerosissimi
termini inglesi, dettati dai tempi
moderni in cui viviamo, sono entrati a far parte del nostro lessico
quotidiano e di conseguenza influenzano il nostro stile di vita e
i nostri modi di esprimerci e comunicare, tanto da rivelarsi indispensabile la conoscenza della
lingua più parlata al mondo e qui
forniamo alcuni esempi: “shopping” che ha sostituito la parola
acquisto, “gossip” per riferire un
pettegolezzo, “location” per indicare un luogo , “cool/trendy” per
descrivere cose o persone alla
moda, “selfie” per l’autoscatto di
una foto, e tanti altri ancora.
Ci auguriamo che questi nostri
piccoli suggerimenti possano essere presi in considerazione dai
nostri concittadini e che attirino
soprattutto l’attenzione dei più
giovani con l’auspicio che si sviluppi in loro un maggiore interesse verso una lingua e una
cultura tanto globali come quelle
Inglesi.
L’ inglese: tutti ne parlano ma nessuno lo parla
Classe IV e V Primaria Candida
A partire dal mese di Gennaio del
corrente anno scolastico, la nostra scuola ci ha offerto l’occasione
di
consolidare
e
approfondire le nostre conoscenze della lingua straniera attraverso le ore pomeridiane del
progetto di Potenziamento della
lingua Inglese.
A tale scopo l’insegnante ci ha
assegnato un compito un po’ diverso dal solito: quello di andare
per le vie del nostro paese, Candida, ad intervistare, mediante
delle riprese audio e video effettuate con i nostri telefoni cellulari, la gente del luogo, con
l’obiettivo di sondare il livello
reale di conoscenza della lingua
inglese presso i nostri concittadini. Abbiamo rivolto alle varie
persone intervistate delle domande in lingua inglese oppure
in italiano richiedendo loro la traduzione di alcuni dei più comuni
termini lessicali quotidiani, mettendo così a dura prova i nostri
concittadini. Ciò che abbiamo
notato è che, mentre le persone
più adulte e persino quelle più
anziane si sono mostrate in grado
di rispondere sufficientemente
alle nostre domande, i più giovani si sono rivelati meno preparati e in possesso di un minore
livello di sicurezza nel parlato.
Dall’indagine è dunque emerso
che il livello generale di conoscenza della lingua inglese a
Candida è alquanto scarso, e se
volessimo indicarlo attraverso
una percentuale, potremmo dire
MAGGIO
D i t u tt o u n p o ’
2016
Emozioni…amo, ma facciamolo insieme ai bambini
“Non ti devi arrabbiare cosi!”, “Non essere triste!”, “Non avere paura!”..Quotidianamente, ai
nostri bambini, vengono ripetute frasi come
quelle appena citate. L’obiettivo è quello di non
farli soffrire, di non far provare loro frustrazioni
o dispiaceri ma in realtà, quello che si ottiene,
altro non è che un graduale distacco da una parte
fondamentale di ciascuno di noi: l’intelligenza
emotiva. L’intelligenza emotiva ci permette,
quando ben sviluppata, di valutare, regolare e
comprendere al meglio non solo ciò che proviamo ma anche ciò che provano gli altri. Perché
un bambino non dovrebbe potersi sentire triste?
Perché non dovrebbe provare rabbia o disgusto
per alcune situazioni? Il nostro sistema cognitivo-comportamentale, per quanto non sia argomento diffuso, trova il suo fondamento nella
possibilità di leggere, comprendere ed esprimere
i nostri stati emotivi.
Insieme ai bambini delle elementari del plesso
di Candida abbiamo provato a comprendere
tutto questo attraverso il progetto “EMOZIONI…AMO!!!”.
Il punto di partenza è stata la visione del cartone
animato “Inside out”, il film di animazione che,
con grande semplicità, è riuscito a stuzzicare
l’interesse dei bambini per questo argomento.
Partendo da una spiegazione generale su cosa
siano le emozioni, quando si originino e dove si
trovino è stato importante spiegare ai bambini
che tutte, ma proprio tutte le emozioni, hanno
una loro funzione: Riflettere su questo aspetto
ha permesso agli alunni non solo di compren-
dere che le
emozioni non
sono “eventi
casuali”, ma
anche e soprattutto che
sono contestuali e funzionali
a
quanto si sta
vivendo e a
quanto sta capitando. Ciascuno di loro ha compreso che
ogni evento comporta l’insorgere di uno stato emotivo e che
quello stato emotivo, una volta
riconosciuto e compreso, ha una sua finalità.
Non solo mente, non solo pensieri, non solo
astrazione…le emozioni vivono e si sentono
anche nel nostro corpo e questo i bambini lo
sanno bene! Cos’è quel fastidioso mal di pancia
che ogni tanto arriva all’improvviso facendoli
preoccupare? Cosa significa quel “nodo in gola”
che ogni tanto è così forte
da togliere il respiro? Le
gambe si agitano, le mani
tremano ed il cuore batte
forte…ecco, i nostri bambini vivono tutto questo ma
spesso non lo sanno tradurre o, provandoci, lo trasformano erroneamente in
qualcos’altro.
La scherma in classe
Classe V Primaria Manocalzati
La scherma è uno sport in cui noi
italiani siamo molto ferrati infatti
abbiamo vinto più volte gare nazionali ed internazionali. Essa
consiste nel combattimento tra due
persone che possono utilizzare tre
diverse armi: la sciabola con la
quale si può colpire dal capo al bacino con modalità di punta, taglio
e controtaglio; la spada con la
quale si può colpire tutto il corpo e
il fioretto, il più usato, con cui si
può colpire solo il busto. Per gareggiare bisogna indossare un abbigliamento specifico che consiste
in una tuta bianca e una maschera
a protezione del viso. Quest’anno,
noi alunni della classe V Scuola
Primaria di Manocalzati abbiamo
avuto l’opportunità di praticare,
nell’orario scolastico, questo sport
sotto la guida del Maestro Marcello che ci ha suggerito molte tecniche, posizioni e astuzie di gioco.
Inoltre ci ha insegnato anche come
bisogna arbitrare e dare inizio alle
gare. In questa disciplina infatti
non è semplice farlo perché è necessario memorizzare molti segni
che corrispondono alle azioni dei
combattenti. Per dare inizio alle
gare invece è molto facile perché
bisogna utilizzare tre gesti delle
mani e altrettante parole “En
guard! Pre! Allez!” che tradotte in
italiano significano “In guardia!
Pronti! A voi!”. Anche le posizioni
sono molto semplici, la sfida inizia con il saluto da parte degli
schermitori che posizionano i
piedi ad angolo retto, col destro in
avanti e il sinistro dietro o viceversa se si è mancini, poi mettendosi in guardia si conclude il
duello cercando di fare un punto
velocizzandosi con l’affondo allungando la gamba in avanti.
Quest’ esperienza è stata molto
istruttiva e divertente perché, giocando, abbiamo imparato, un’arte
in cui ci siamo scoperti molto
bravi!
La lampadina più vecchia del mondo
Classe V Primaria e Secondaria Candida
A Livermore, in America, presso la caserma dei pompieri in East street al numero 4555, appesa al soffitto,
si trova una lampadina, che è stata fabbricata nel 1901
da una società del OHIO di nome SHELBY e che da allora non è stata mai spenta. Questo bulbo di vetro soffiato che porta all’interno un filamento di carbonio,
probabilmente funziona ancora perché non ha mai subito lo SHOCK dell’accensione e dello spegnimento, che accorcia
la vita delle lampadine. Il capo dei vigili del fuoco racconta che migliaia di visitatori vanno a vederla perché rappresenta, per gli Americani, un simbolo di speranza per superare le incertezze economiche
e le difficoltà quotidiane.
Mettersi in gioco
Classe III Primaria Candida
Con le listerelle colorate e i fermacampioni abbiamo giocato così:
UN QUADRATO? Quattro listerelle rosse;
UN RETTANGOLO? Quattro listerelle a due a due uguali;
UN QUADRILATERO SCALENO? Quattro listerelle di misura diversa;
UN TRIANGOLO EQUILATERO? Tre listerelle rosse;
UN TRIANGOLO ISOSCELE? Due listerelle rosse e una azzurra;
UN TRIANGOLO SCALENO? Tre listerelle di diversa lunghezza.
Se ti diverti, ne vale la pena.
Compre nsiamo ci
Con l’ausilio di questo cartellone ognuno di loro
ha potuto spiegare, individuare e segnare la parte
del corpo in cui risuonano le diverse emozioni.
Non è stato solo un lavoro di “localizzazione”
ma anche di condivisione poiché ogni bambino
aveva il compito di comunicare i “luoghi delle
sue emozioni” a tutto il gruppo classe. Gambe,
pancia, occhi, cuore, mani, piedi, gola..ogni
zona del loro corpo sente qualcosa…e scoprire
che questo non vale solo per qualcuno ma succede proprio a tutti e ha permesso anche di normalizzare tanti stati emotivi considerati
“sbagliati” o “strani”. Emozionare insieme ai
bambini significa quindi proprio questo: aiutarli
a comprendere che niente di quello che provano
è sbagliato nel momento in cui lo possono esprimere e riconoscere. Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva declina, nel tempo, l’identità dei
nostri bambini, plasma i loro pensieri e ne forgia
i comportamenti. A noi adulti il difficile compito
di aiutarli in questo processo di crescita, spesso
ingarbugliato, a volte confuso ma così straordinariamente emozionante! Lasciamo che possano
esprimersi, validiamo quello che stanno provando, lasciamo anche che a volte sbaglino.
Mettiamo in conto errori ma riconosciamo anche
i successi e facciamo in modo che un po’ delle
loro emozioni ci possano sempre attraversare
per non farci dimenticare che sono proprio gli
occhi ed il cuore dei bambini gli strumenti più
sani per riconoscere le emozioni più vere!
Dr.ssa Parrotta Raffaella Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Un incontro molto speciale
Secondaria di I grado Candida
Noi alunni della Scuola Secondaria
di I grado di Candida insieme ai nostri compagni della Scuola Secondaria di Montefredane abbiamo
avuto l’opportunità di partecipare
ad un incontro
davvero speciale
con due simpatici
agenti della Polizia Stradale che
sono venuti a trovarci nella palestra della nostra
scuola. Grazie al
confronto con i
“nostri amici “ poliziotti e alla visione di alcuni video, abbiamo
potuto riflettere su semplici comportamenti che dovremmo seguire
per evitare di rovinare la nostra vita
e quella degli altri. Ci hanno detto
che bastano tre soli secondi perché
accada l’irreparabile da cui non c’è
ritorno! Abbiamo così capito l’importanza dell’uso delle cinture di sicurezza anche per il sedile
S. Giorgio e il drago
Primaria Parolise
Presentazione agli allievi della
scultura “ S. Giorgio e il drago”del
maestro Vincenzo Saccardo
posteriore delle auto, gli effetti dell’alcool e delle droghe durante la
guida e quale dovrebbe essere il
comportamento corretto da mantenere come
pedoni e alla
guida dei ciclomotori.
Alcuni di
noi hanno
posto delle
domande
per “chiarirci meglio
le idee” e
alla fine dell’incontro,
oltre ad essere tutto più chiaro, ci siamo ritrovati con due nuovi amici davvero
speciali e preziosi. Per questa esperienza vogliamo dire grazie al nostro Sindaco dott. Fausto Picone,
all’assessore Rita Pascucci e alla
Dirigente dott.ssa Flora Carpentiero invitandoli a farci rivivere
questi momenti così preziosi per
noi.
Caro Enzo,
Siamo lieti di farti i più sinceri e
cordiali complimenti per tutti
questi anni passati insieme, per
il magnifico rapporto di collaborazione che hai creato con ciascuno
di
noi,
per
la
professionalità, il senso di prudenza e di responsabilità verso i
nostri figli, nipoti, alunni. Si dice
che nessuno è insostituibile, che
tutti sono preziosi e nessuno è
indispensabile; ma tu, caro
Enzo, con le tue bizze, con il tuo
caratteraccio e le tue focose idee
sei sempre stato un vulcano di
cui, certamente, sentiremo la
mancanza. Da adesso inizia un
nuovo periodo di vita, sii felice
per il traguardo raggiuntoe
guarda sempre al futuro con
gioia e serenità; quando puoi,
vienici a trovare, naturalmente
autorizzato dalla Dirigente, a cui
ti legano rapporti di autentica
stima e affetto, ritagliando uno
spazio tra i mille impegni che
certamente hai già pianificato
per la tua tranquilla??!!pensione.
Con affetto.
La Dirigente Flora Carpentiero,
le docenti, i collaboratori, i genitori e tutti gli alunni di S. Potito U.
19
Caro Papa Francesco
Caro Papa Francesco
siamo i bambini della classe IV
della scuola primaria Mons.
Gambino di Candida. Abbiamo
letto dal giornale che è uscito
un libro eccezionale ” L’amore
prima del mondo. È il tuo libro
nel quale rispondi ai bambini,
così abbiamo pensato di rivolgerti anche noi qualche domanda. Quest’anno riceveremo
per la prima volta Gesù e siamo
in ansia perché la comunione è
un sacramento importante e per
ricevere il corpo di Cristo ci
stiamo preparando e ci stiamo
impegnando molto. Ci piacerebbe sapere da te quando hai
fatto la prima volta la prima comunione, quali emozioni hai
provato,come hai festeggiato,
se eri impaziente come lo
siamo noi, che cosa hai indossato. Tu ci appari comprensivo,
tutti ti vogliono bene e il tuo
grande sorriso ci rende felici.
Tutte le domeniche quando
concludi l’Angelus ci appari un
po’ buffo perché ci auguri buon
appetito mentre in televisione
nessuno lo fa, ma tu sei speciale
e siamo fortunati ad averti.Ci
piacerebbe che il12 giugno rivolgessi a noi un pensiero speciale con una tua lettera.
Saremmo
tanto
felici.T:V:T:T:B:,ti stringiamotutti insieme e speriamo che
senta come è forte il nostro affetto.
Baci Alfredo, Andrea; Giada,
Giorgia ,Rita Sabino
P.S. il nostro indirizzo è:
Chiesa Maria S.S. Assunta in
Cielo piazza dei Martiri –
83040 Candida (AV)
AMPLIAMENTO
OFFERTA FORMATIVA
Cambridge
Classe I Sec. Manocalzati
Quest'anno, la scuola, ci ha
proposto, come ampliamento
dell’offerta formativa, un corso
di approfondimento della lingua inglese con certificazione
Cambridge. Anche l'anno
scorso vi abbiamo partecipato
e abbiamo ricevuto la certificazione Starter. Tutti siamo andati molto bene poiché ci
siamo ben preparati. L’insegnante di quest’anno é la professoressa Elvira Sarno, una
madrelingua inglese, che è nata
e cresciuta in America, ma che
poi si è trasferita in Italia.
Alle lezioni facciamo varie attività come: il Writing, il Reading, il Listening e lo
Speaking, per imparare rispettivamente a scrivere in inglese,
a leggere e pronunciare bene le
parole, ad ascoltare e imparare
meglio parole o testi in inglese
ed infine a parlare degli argomenti che trattiamo in classe
dialogando con gli altri.
Facendo questo corso otterremo il certificato Movers, il
secondo livello del Cambridge.
Il 4 maggio abbiamo sostenuto
l'esame, speriamo che sia andato tutto bene.
REDAZIONE
Dirigente
Prof.ssa Flora Carpentiero
Responsabili
A. Acierno, A. Argenio,
V. Boccardi, A.Concordia,
K. Moschella, R. Prestinenzi
o m p r e n s i a m o c i PERSONALI
20ECSPERIENZE
Io…John Lennon
F. Maffeo classe V Primaria Candida
Martedi, 9 Febbbraio è stato Carnevale. Quasi tutti si sono mascherati e così anche io mi sono travestito da John Lennon dei Beatles.
Sono un fan di questo gruppo e ascolto tutte le loro canzoni. Conosco la loro storia e ho visto anche tanti loro video come quello che
li mostra mentre suonano su un palazzo. Purtroppo, ho visto pure il
video della morte di Lennon. Il nome del vestito è “Cuori solitari”
ed è originale. È arrivato da Londra perché l’ho comprato su e Bay.
Il mio vestito era di raso giallo, ma se mi spostavo alla luce diventava verde. Aveva una giacca e un pantalone. In testa non portavo
niente ma avevo tagliato i capelli a caschetto proprio come i Beatles.
Vestito così, mi sentivo proprio uno di loro e quando ho preso la
chitarra di papà in mano mi veniva proprio da suonare e cantare
“Obladioblada”. Il mio vestito ha riscosso successo, infatti, quando
sono arrivato alla festa, tutti mi chiedevano da cosa mi ero mascherato, visto che il mio vestito era molto originale. Quando rispondevo ero orgoglioso perché mi sentivo importante e a chi non
conosceva i Beatles potevo raccontare con entusiasmo tutto quello
che sapevo su di loro. Ho deciso che l’anno prossimo mi travestirò
da Paul Mc Cartney.
Dopo 100 anni a Pietrelcina
V. Di Noia classe V Primaria Candida
La sera del 12/02/2016 la mia famiglia e io ci siamo recati a Pietrelcina per un evento importantissimo: il ritorno di S. Pio nel suo
paese natale. Dopo aver affrontato il traffico finalmente siamo arrivati. Nel vedere così tanta gente ci siamo scoraggiati ma grazie a
mio padre abbiamo ritrovato la forza
e lo spirito per affrontare la lunga fila
durata
tre
ore.
Mentre ci avvicinavamo alla porta
della chiesa il mio cuore ha iniziato a
battere forte per l’emozione che ho
provato nel vedere la porta Santa
della chiesa S. Maria Degli Angeli.
Ero consapevole del fatto che negli
istanti seguenti avrei visto finalmente S. Pio. Arrivato sull’altare
penso di aver vissuto uno degli attimi più belli della mia vita, nel vedere il Santo in quella teca di vetro come se stesse dormendo. Mi
ha fatto percepire una gioia immensa ed un senso di tranquillità.
Penso che l’emozione più grande sia stata quella di vedere così tanta
gente che ha risposto al pellegrinaggio con molta devozione per il
ritorno, dopo 100 anni, di S. Pio nella sua terra.
Riflessioni spontanee di un bambino
A. Bilotta classe V Primaria Parolise
Tutto quello che è successo a Parigi, è scandaloso. Secondo voi è
normale che uno, o una famiglia, si debba preoccupare addirittura
di andare a mangiare fuori, o al concerto del gruppo musicale preferito, oppure di andare a guardare una semplice partita? Il 13 novembre ci sono stati quattro attentati: a un locale di nome
BATACLAN, allo stadio dove c'era addirittura il Presidente francese Hollande, in un ristorante cambogiano e in un locale della
zona. Al BATACLAN sono entrati tre pazzi armati di kalashnikov
ed hanno fatto fuoco gridando: ” Allah Akbar”, uccidendo tantissime persone; allo stadio francese sono esplose tre granate, dove
non ci siano state vittime; infine al ristorante cambogiano in cui
hanno sparato dall'auto sui tavolini dove sedevano le persone che,
poverine, stavano solo gustando una pietanza. A volte mi domando
come si può fare a uccidere se io, solo nel dire una bugia, mi sento
in colpa. Secondo me, tutti usano una politica sbagliata per combatterli: dicono sterminiamoli oppure dobbiamo fare un genocidio.
Ma non è così che bisogna reagire, perché all'odio e alla guerra non
dobbiamo rispondere con odio e guerra altrimenti non si arriverà a
niente di concreto. Io ricordo una frase di Einstein che diceva: “Io
non so come sarà combattuta la terza guerra mondiale ma la quarta
con pietre e legno “, ovvero che sicuramente si useranno le bombe
atomiche, il mondo finirà e così si ritornerà all’età della pietra.
Un’emozione indimenticabile
T. Romano classe V Primaria Candida
Sabato 9 aprile, sono andato con la mia famiglia a Milano perché la
scuola calcio che frequento è associata al Milan e ha organizzato un
incontro con la squadra rosso-nera, in occasione della partita MilanJuventus. Una volta arrivati, abbiamo aspettato i nostri amici e insieme abbiamo raggiunto l’hotel. Abbiamo pranzato e ci siamo avviati verso San Siro, dove abbiamo incontrato gli altri miei amici.
Mattia, uno dello staff del Milan, ci ha fatto conoscere il resto della
società, poi è arrivato il momento più bello quando siamo scesi in
campo dove i giocatori si stavano preparando. Noi bambini siamo
andati anche negli spogliatoi e abbiamo salutato i giocatori. C’era
anche un vecchio giocatore che aveva giocato con Cesare Maldini
e in occasione della sua morte era venuto a ricordare i vecchi tempi,
Quando è iniziata la partita, lo staff del Milan ci ha condotto nella
tribuna, dove ci aspettavano i nostri genitori. La partita è iniziata
con un bel goal del Milan ma purtroppo è finita con la vittoria della
Juventus, vittoria per me non meritata. Il mattino seguente abbiamo
fatto colazione e poi siamo andati in giro per Milano, a goderci le
sue bellezze. Per me questi due giorni sono stati magnifici, pieni di
emozioni e con tanto divertimento; un ringraziamento speciale va
soprattutto a mamma e a papà che mi hanno dato la possibilità di
partecipare e vivere quest’esperienza memorabile.
Cruciverba geografico
Classe V Primaria Candida
A CMAGGIO
R O S T I2016
CO
Leggere i libri
Classi III-IV-V
Primaria Montefredane
ORIZZONTALI
1)Una provincia laziale
5)Capoluogo del Piemonte
8)Consonanti di Nuoro
9)Sigla di Frosinone
10)Italia in breve
11)Regione del Nord Est d’Italia
12)Le prime due di Amalfi
13) Sigla di Parma
14)Sigla di Ancona
15)Provincia del Friuli Venezia Giulia
16)La terza e quinta lettera di Benevento
18)In Enna sono doppie
19)La terza e sesta lettera della
Toscana
20)Capoluogo della Campania
23)Le ultime due del Pordoi
24)Sigla di Asti
25)Altopiano in breve
26)Sigla di Cagliari
VERTICALI
1)Una provincia dell’Emilia Romagna
2)Il capoluogo di provincia più
in alta quota d’Italia
3)Una provincia del Trentino
Alto Adige
4) Sigla di Terni
5) Città rinomata per i suoi divertimenti
6) Sigla dell’Italia nel web
7) Città sul “tallone”
9) Una provincia della Puglia
12) Fiume che attraversa Firenze
13) Provincia della Toscana
17) Una si chiama Venosta
21) Sigla di Pistoia
22) Sigla di Lecco
Leggo e rileggo i libri ed
Evade la mia immaginazione,
Gnomi, maghi, principi e principesse
Giungo in un mondo fatato
Edopo un po’ di svago
Riprendo il mio viaggio nella realtà
E
Imparo qualcosa di più, i
Libri con il tempo non si scordano,
Impressi nella mente restano, come
Biblioteche ordinate e catalogate
Rievocando emozioni e sensazioni
Intense, di giorni vissuti in compagnia.
INDOVINELLO
Sa tante cose ma non può
parlare. Che cos’è?
................................................
Classe I Primaria Manocalzati
La vetrata
F. Caporale classe II
Secondaria Manocalzati
La vetrata è
una decorazione
artistica
che
il
popolo
gotico
creò per
raccontare la
storia
della chiesa. Fu collocata sulle
finestre. Su una gabbia di fili di
piombo si applicano i vetri colorati. Noi alunni la riproduciamo su un foglio nero, dove
disegniamo il soggetto che poi
ritagliamo, lasciando una gabbia di carta, sulla quale applichiamo dei pezzi di carta
velina colorata. A voi il piacere
di cimentarvi.
Il Kamishibai
Si ringraziano le
amministrazioni dei
comuni di
Manocalzati,
Candida,
S. Potito U.
Parolise e
Montefredane,
per l’impegno e
la disponibilità
dimostrati
Classi I-II Primaria Parolise
Il kami(carta)shibai(teatro) è un teatrino giapponese di legno, grazie al quale si possono illustrare delle storie. Il narratore si spostava
in bicicletta, di villaggio in villaggio, portando sul portapacchi una
cassetta di legno tanto simile a una cartella scolastica.
L’altalena delle emozioni
Classi II e III Primaria Candida
Gioia, tristezza, rabbia, disgusto e paura...un turbinìo di sentimenti
Si ringraziano gli sponsor per la loro disponibilità
Viale degli Astron au ti, 8303 8 Mon temiletto - Av