Il libro: un dono per una vita migliore
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Il libro: un dono per una vita migliore
C MAGGIO 2016 omprensiamoci mail: [email protected] Tel: 0825 675092 Anno XVI L’ ed i t o r i a l e La lettura non va in esilio Metafora del “Progetto” educativo di promozione ed animazione alla cultura del libro e al piacere di leggere che coinvolge la nostra scuola si colloca nella campagna di lettura voluta dal Governo italiano. Più che mai in questo anno scolastico, i docenti hanno continuato a creare angoli di lettura, a vivere la biblioteca di classe come spazio/luogo di incontro e di comunicazione, ad attivare iniziative che hanno avuto al centro il libro e visto il percorso di lettura come un’esperienza aperta in collaborazione con personale esterno: Dott.ssa Donatella De Bartolomeis, responsabile della casa editrice “Il Papavero”, Bianca Pacilio, illustratrice per l’Infanzia, il regista RAI, Giuseppe Falagario il quale realizza il progetto editoriale-filmico “Francesco Esempio di vita” Marper il Papavero, la scrittrice di tredici anni del nostro territorio, Boccadoro Anna Chiara, la quale presenta il libro scritto in chiave autobiografica e con le genitrici nelle persone dell’assessore alla cultura del Comune di Candida, D.ssa Rita Pascucci e della Prof.ssa Lancella Iolanda nelle giornate dal 26 al 31 ottobre 2015, in cui si è svolta la 2^ edizione di Libriamoci, promossa dal MIUR e dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e al Turismo attraverso il centro per libro e la lettura. Del resto, la linea della storia è contenuta nei libri e con essi si tramanda alle future generazioni. Dall’abbecedario di Pinocchio all’enciclopedia di Diderot, da Omero alla Fallaci, dalla Divina Commedia alla raccolta di Rodari…. un libro è per sempre, specie con la strategia innovativa del Book- Crossing o con l’invenzione dell’ Ebook, dei copy right e copy-left. Come un amico fedele, il libro, rappresenta un tesoro di inestimabile valore; più che mai nella versione Braille per la lettura tattile, nella notazione del pentagramma per il musicista, nell’insieme delle immagini per gli artisti di pittogrammi e delle opere varie. Saggistica, lirica, narrativa, prosa, versi… ogni genere letterario ha una propria attrattiva e ogni autore incontra prima o poi l’interesse del lettore. Buoni passi mettono in luce che la lettura fa amare se stessi e gli altri, costituisce cibo per la mente e cura ricostituente per l’organismo, veicola il pensiero divergente e amplia le prospettive dell’intelletto. Leggere è nutrimento per l’anima, veicolo di conoscenza, sete appagata di sentimenti, scrigno di valori, anticorpo contro la solitudine. Costituisce solidi schemi mentali ed associa concetti che sono alla base della convivenza democratica; dà ali alla fantasia e sprona l’introspezione diventando un melodioso assolo o un coinvolgente afflato. Non meno importante nella giornata della lettura, proclamata dall’Unesco è stato l’omaggio reso al lavoro realizzato dalle sezioni della Scuola dell’infanzia raccolto sotto forma di libretto “ Una rosa ed un libro” e delle classi della Scuola Primaria e della Scuola Sec. di I° Grado del plesso di Candida, tradottosi in produzione del libro: “Fiabe narrate…..storie vissute”, di cui ne è stata consegnata memoria per un’amena lettura. Indubbiamente l’integrazione tra il curricolo scolastico e i nuovi apprendimenti rivolti necessariamente all’acquisizione delle competenze chiave comprese quelle informatiche, digitali e multimediali previste nel P.O.F. annuale e ora nel P.T.O.F. e nel P.D.M. va completamente realizzato. Da ciò consegue che il libro può essere un punto di ritorno e una conquista, uno strumento che accompagna le scelte culturali di ogni studente e che, attraverso gli strumenti, i metodi, le strategie date dai docenti, può essere guida ad analisi consapevoli da affinare col passare degli anni e dell’esperienza. La Dirigente Prof.ssa Flora Carpentiero Compre nsiamo ci ISTITUTO COMPRENSIVO “DON LORENZO MILANI” MANOCALZATI-AV FONDATO NELL’ ANNO 2001 1 website: www.icmanocalzati.it MAGGIO 2016 LA XVI EDIZIONE DEL PREMIO “C. SCIANGUETTA” PONE IL LIBRO IN PRIMO PIANO, COME STRUMENTO CHE CI FA CONOSCERE, PENSARE, ESSERE LIBERI Il libro: un dono per una vita migliore La manifestazione del “Miglior giornale scolastico C. Scianguetta”, fiore all’occhiello dell’Istituto Comprensivo “Don Milani”, è arrivata alla sua XVI edizione. Quest’anno è dedicata al “libro” e in quest’ottica gli allievi si sono espressi producendo una serie di validi disegni. È stato scelto l’elaborato della classe IV A della scuola Primaria di Manocalzati, che sarà il logo della manifestazione. In esso gli allievi rappresentano un libro aperto con informazioni e messaggi di ogni genere, che escono dalle pagine e si librano nell’aria per entrare nella nostra mente che impara, viaggia, si diverte, riflette sulla realtà che ci circonda, pensa, critica, si evolve. Ed è per questo che il libro è visto come un “dono” che ci rende assolutamente migliori. La Giornata mondiale del libro La magia della lettura Primaria Candida Il 22 Aprile 2016, a Candida, nella palestra comunale, si è dato il via alla manifestazione per “La iornata mondiale del libro” alla presenza della dirigente scolastica Flora Carpentiero, dei genitori, del sindaco Picone, dell’assessore Pa- buito a rendere armonioso l’evento con esibizioni canore, drammatizzazione e balli. La scuola ospite ha accolto i bambini e le insegnanti con il sottofondo musicale “Amici per la pelle”, metaforicamente riferito ai libri. Il sindaco Picone scucci e dell’editrice De Bartolomeis. La festa del libro e della rosa si celebrò per la prima volta in Catalogna il 7 ottobre 1926. L’idea originale fu dello scrittore valenziano Vincent Clavet Andes. Alcuni anni dopo si cambiò la data al 23 aprile per commemorare, nello stesso giorno, l’anniversario della morte degli scrittori Miguel De Cervantes e William Shakespeare. Successivamente l’UNESCO accolse la proposta di promuovere per il 23 aprile la Giornata Mondiale del Libro e del diritto d’autore proclamata nel 1995. Tutte scuole dell’I.C. di Manocalzati, con una rappresentanza di alcune classi dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Manocalzati, San Potito Ultra, Arcella, Montefredane, Parolise e Candida hanno contri- e l’assessore all’istruzione hanno fatto omaggio a ogni plesso di un libro “Fiabe narrate, storie vissute” scritto dagli alunni di Candida e pubblicato con il patrocino dell’ Amministrazione Comunale. Tutti gli alunni della Scuola Primaria hanno realizzato un opuscolo di poesie, filastrocche e canti per sentirsi poeti. Le classi III - IV-V della scuola Primaria di Candida hanno partecipato al concorso “La copertina per un evento” realizzando un disegno. Andrea M. è stato il vincitore: il lavoro rappresenta i palloncini che volano liberi come le emozioni dei bambini. Il libricino e una rosa come segnalibro è stato donato alla Preside e al Sindaco proprio come accade nella leggenda di San Giorgio e il drago. G. Colucci classe III Secondaria Manocalzati La lettura: un valore, ma non per tutti. C’è chi ama leggere e al solo suono di questa parola si esalta e invece, chi detesta farlo e al solo pensiero sbuffa. La parola leggere fa pensare alla lettura di un libro o a uno strumento per apprendere nuove conoscenze o a un mezzo di comunicazione. Per me vuol dire tutto ciò ovviamente, ma non solo. Infatti, lettura vuol dire anche fantasia, silenzio e momento di raccoglimento. Fantasia, perché quando si legge un libro, attraverso alcune parole “magiche”, scatta una scintilla e, man mano che si procede nella narrazione, è come se si vivesse una seconda vita, spesso migliore di quella reale; infatti, nel mondo dei libri ci sono tutti i nostri sogni, le nostre speranze e tutti i nostri desideri. Silenzio, perché il silenzio è fondamentale durante la lettura , serve per comprendere ciò che l’autore vuole trasmettere attraverso la narrazione. Raccoglimento, nel senso di isolamento: quando ci si immerge nella lettura, non ci si accorge più di cosa accade intorno, come se il Letappe dell’ evoluzione umana Pag.10 tempo si fermasse e si diventa, così, parte integrante del libro. In questo consiste la magia della lettura. È anche un sistema di comunicazione, perchè grazie ai libri, si possono scoprire nuovi posti e visitarli con l’immaginazione. Oggi, purtroppo, questa pratica è molto trascurata dalla maggior parte dei giovani. Si sottovaluta il fatto che con la lettura si apre un mondo fantastico, in cui tutto è possibile, dove non ci sono limiti di alcun tipo e nessuno può porli. Più libri si leggono, più questo mondo si espande e diventa colmo di cose e personaggi nuovi. Molto spesso, leggendo un libro, ci si immedesima così tanto in un personaggio, che quando il protagonista compie un’azione, capita di esclamare: “Cavolo!Lo avrei fatto anche io!”. Questa è la magia più bella. È tutto ciò ci fa sognare, anche se i personaggi sono dei Maghi, dei Divergenti oppure dei Vampiri. La lettura è un posto magico, dove ognuno si esprime liberamente, sogna e prova delle emozioni che solo un libro può regalare. L’uomo un animale che legge Pag. 17 La staffetta creativa Pagg. 9;15;17 2 Comprensiamoci IL l i b r o c o m e d o n o La grande festa della Catalogna G i o rno d e l l ’ am o re, d el libro e dei diritti d’ autore Classe III Secondaria Montefredane Il giorno di San Giorgio è una gio ma ha diverse origini, di fatto festa della Catalogna, durante la nacque il 7 Ottobre 1926 per cequale i Catalani celebrano la festa lebrare la nascita di Cervantes del loro patrono uscendo per le strade delle città per vivere una curiosa tradizione popolare. La sua origine è antica, infatti, già nel Medioevo, si era diffusa l’usanza di regalare rose alle donne. Questa festività è una combinazione di cultura e romanticismo. È tradizione che le coppie si scambiano regali: gli uomini ricevono un libro e le donne una rosa. Il giorno del libro e poi, nel 1931, si spostò la data al della rosa è anche il giorno dei di- 23 Aprile, giorno della morte di ritti d’autore, un evento patroci- Cervantes, Shakespeare e di Garnato dall’Unesco per promuovere cilaso De la Vega. La leggenda la lettura, l’edizione dei libri e più popolare della Catalogna della proprietà intellettuale. A narra che a Montblanc viveva un partire dal 1956 si organizza tutti dragone terribile che seminava gli anni il 23 di Aprile. Lo scopo terrore tra la popolazione. I cittadi questa giornata è scoprire il dini furono obbligati a pagare un piacere della lettura e migliorare tributo di due agnelli al giorno per il contributo che gli autori danno saziare la sua ira. Quando gli anial progresso sociale e culturale mali cominciarono a scarsegdell’Umanità. Il giorno del libro giare, gli abitanti decisero di coincide con la festa di San Gior- eleggere una persona al giorno tra Il libro e la cultura Classe II Secondaria Candida Prima dell’invenzione della carta, i libri venivano scritti su argilla, legno, ossa, bambù, papiro e pergamena; erano però ingombranti, fragili, difficili da consultare e da trasportare. Il papiro in particolare, ebbe notevole diffusione tra gli Egizi, si ricavava dalla parte interna del fusto di una pianta di papiro che veniva tagliata in strisce sottili e poi stese verticalmente, una accanto all’altra. Amalfi, Venezia e Fabriano hanno avuto le maggiori cartiere, che nei secoli hanno perfezionato la tecnica della fabbricazione, rendendo la carta più resistente e bianca. Nel Medioevo la trascrizione a mano richiedeva tempi lunghissimi; un libro scritto su pergamena, era un progetto di lusso, che solo poche persone potevano permettersi. La diffusione della cultura fu favorita dell’invenzione della stampa a caratteri mobili attribuita al tedesco JOHANNES GUTENBERG, così la nuova stampa a caratteri mobili permise di produrre un alto numero di copie identiche di uno stesso libro in tempi rapidi e a prezzi più economici. Nel 1845 KELLER scoprì una miscela composta da segatura e pasta di stracci che diede inizio alla produzione industriale della carta. Si inaugura così la produzione in sede del libro che permette di stampare un numero elevato di copie con grande vantaggio per la diffusione della cultura. essi per offrirla in sacrificio. Un giorno, la dea bendata elesse la figlia del re che sarebbe stata divorata dal dragone se San Giorgio non fosse stato capace di ucciderlo. La leggenda vuole che dal sangue della bestia nascano rose rosse, per questa ragione, in Catalogna San Giorgio è il patrono degli innamorati. Sono molte le persone ad accorrere per godere di una splendida passeggiata e ripetere il gesto tradizionale dello scambio dei doni. Il programma include anche una messa nella cappella di San Giorgio e la benedizione delle rose nel cortile del palazzo gotico. Per i librai e gli editori è il giorno dell’anno di maggior volume di vendita, per i lettori è un’occasione unica per incontrarsi con gli autori preferiti che firmano esemplari dei loro libri e per visitare il palazzo della Generalitat, che celebra un giorno a porte aperte. Si raccomanda di visitare la Catalogna in questo straordinario giorno pieno di cultura ed emozioni. La grande fiesta del año Classe III Secondaria Montefredane El día de San Jordi es una fiesta terrible que sembraba terror entre de Cataluña, durante la que los la población. Los ciudadanos se catalanes celebran la fiesta de su vieron obligados a pagar un tripatrón saliendo a las calles de las buto de dos corderos al día para ciudades para revivir una curiosa saciar su ira. Cuando los animatradición popular. Esta festividad les empezaron acabarse los habies una combinación de cultura y tantes decidieron elegir una romanticismo, es tradición que persona al día entre ellos, para las parejas se intercambian rega- ofrecerla en sacrificio. Un día, la los: los hombres reciben un libro “diosa con ojos vendados” eligió y las mujeres una rosa. El día del a la hija del rey que habría sido libro y de la rosa es también el día devorada si San Jordi no fueran de los derechos de autor, un capaz de derrotar al dragón. La evento patrocinado por el UNE- leyenda añade que de la sangre de SCO para promover la lectura, la la bestia nacen rosas rojas, por edición de libros y de la propie- esta razón, en Cataluña, es el padad intelectual. A partir de 1996, trón de los enamorados. Son muse organiza todos los anos el 23 chas las personas que van a de Abril. El día del libro, sin em- disfrutar de un hermoso paseo y bargo, a pesar de que coincide repetir el gesto tradicional de incon la fiesta de San Jordi, tienes tercambio de regalos (una rosa, origines muy diferentes, de hecho un libro). El programa incluye nació el 7 de Octubre 1926 para también una mesa en la capilla de celebrar el nacimiento de Cer- San Jordi y la bendición de las vantes luego, en el 1930, se cam- rosas en el patio del edificio góbio la fecha al 23 de Abril, día de tico. Para libreros y editores es el la muerte de Cervantes, de Sha- día del año donde hay el mayor kespeare y de Garcilaso De La volumen de ventas, para los lecVega. La versión de la leyenda tores es una oportunidad única más popular en Cataluña dice que para reunirse con los sautores preen Montblanc vivía un dragón feridos. La biblioteca “virtuale” G. Romeo classe II A Secondaria Montefredane La lettura ci rende liberi, nutre lo spirito, perfeziona l’essere umano che siamo, ci consola nei momenti di sconforto, ci libera dalla solitudine.La lettura ci rende più coscienti e consapevoli, più creativi, meno soggetti a pregiudizi e a condizionamenti. La lettura è un piacere, fisico e psichico. La scuola può fare molto per incrementare l’abitudine alla lettura. È per questo che noi alunni, quest’anno abbiamo attivato una sorta di “biblioteca virtuale”. Con l’aiuto della docente di italiano abbiamo stilato un elenco di titoli di romanzi suddivisi in 3 categorie: classici, recenti e novità. I libri non sono fisicamente presenti in classe, ma, in base ai nostri gusti, quelli che ci interessano e che non abbiamo già a casa o li acquistiamo e ce li prestiamo consigliandoceli a vicenda, o li leggiamo dal computer. Abbiamo un mese di tempo per leggere il libro scelto e produrre una scheda di recensione che contenga: qualche notizia sull’autore, la trama, considerazioni personali sul passaggio che ci è piaciuto di più e sui personaggi che ci hanno colpito di più in positivo o in negativo, l’indice di gradimento, che è un voto da 0 a 10, e il consiglio ad un amico. In questo modo diventiamo “critici letterari” e “consiglieri” dei nostri amici. Fino ad ora il classico più letto è risultato “Il giardino segreto” di Frances Hodgson Burnett; il recente più letto è stato “La schiappa” di Jerry Spinelli; la novità più letta “Bambini di cristallo” di Kristina Ohlsson. Questo metodo ci aiuta a leggere di più e a sperimentare generi e stili diversi di scrittura senza tralasciare i classici e senza perdere le novità letterarie adatte a noi. MAGGIO 2016 San Giorgio, il drago e la rosa La vittoria del bene sul male Classi III-IV-V Primaria Parolise La leggenda racconta che in una detto, avvolse la sua cintura al città della Libia, Selem, c’era un collo del drago che la seguì senza drago che viveva in uno stagno, battere ciglio. La principessa fuori dalle mura della città. Un condusse il drago in città sotto giorno decise di entrare nella gli occhi terrorizzati degli abicittà e cominciò ad uccidere chiunque gli si trovasse vicino, alitando su di essi tutto il fuoco che aveva in corpo. La gente del posto cercò di patteggiare col drago dandogli due pecore al giorno, nel tentativo di placare la sua ira. Però, quando le pecore iniziarono a scarseggiare, gli abitanti della città dovettero iniziare a dargli una pecora e un giovane scelto a sorte. Un giorno fu scelta la figlioletta del re: Silene. Il re, pur di te- Raffaele Fabrizio classe V nerla con sé, propose un patto al popolo: avrebbe ceduto tutto il suo patri- tanti del posto. Giorgio li tranmonio se la principessa Silene quillizzò dicendo che se si non fosse stata sacrificata al fossero convertiti al cristianedrago. La popolazione non ac- simo, lui avrebbe ucciso il drago. cettò il patto poiché aveva visto Così tutti i cittadini si convertitroppi giovani morire e quindi il rono, compreso il re e Giorgio re dovette dare sua figlia in sa- uccise quella spaventosa creacrificio al drago. Silene si diresse tura. Dal sangue del drago che allo stagno con la paura e la tri- scorreva sul prato, nacque una stezza nel cuore, ma pronta a sa- splendida rosa rossa. La legcrificarsi al terribile mostro. genda racchiude un significato Passò di lì un cavaliere di nome molto importante: la lotta tra il Giorgio che la tranquillizzò di- bene e il male e la vittoria del cendole che l’avrebbe salvata. Le bene sul male. Il 23 aprile 2016, disse anche di avvolgere la sua in occasione della giornata moncintura attorno al collo del drago. diale del libro, atta a promuovere Quando Silene si trovò davanti a la lettura, verrà proposta la letquella mostruosa creatura, fece tura e la riflessione di questa legcosì come Giorgio le aveva genda tanto significativa. Un libro come dono Classe III Secondaria Candida Un libro, per alcuni, può essere considerato come un dono, invece, per altri no. Oggi, abbiamo la possibilità di leggere, a differenza dei nostri antenati che non potevano farlo perché leggere significa pensare e quindi essere liberi: oggi abbiamo la possibilità di arricchirci ma non lo facciamo. Infatti, noi giovani, purtroppo, non sempre abbiamo l’abitudine di leggere perché siamo presi da telefonini, e questo è un peccato, perché leggere, secondo noi è una delle cose migliori che ci siano. Anche se leggere è un qualcosa di fantastico, a volte, quando non si è allenati, per un ragazzo può costare fatica capire quello che c'è scritto, tanto da allontanarlo per sempre da questa grande occasione di arricchimento e di svago. Inoltre, per leggere, ci vuole silenzio e tranquillità, cose che ormai sono rare nel mondo di oggi, ma che si possono trovare nelle biblioteche, nelle case, o anche nelle nostre stanzette. La cosa più bella è la distanza dal mondo reale, qualcosa di magico, un privilegio che dovrebbe essere di tutti, ma è solo di pochi; sicuramente di chi ha avuto la fortuna di ascoltare sin da bambino un racconto. Un libro è formato da tanti o pochi capitoli, che, uno dopo l'al- tro diventano sempre più interessanti e intriganti suscitando diverse emozioni nel lettore. Per alcuni un libro può diventare addirittura sacro, dare informazioni che possono rivelarsi utili per affrontare le sfide della vita e per aiutarci a crescere. Non importa il numero delle pagine perché a volte anche una sola pagina può suscitare un milione di emozioni, mentre tante pagine possono risultare noiose. Ci sono libri che raccontano le più svariate esperienze e quindi ci fanno affrontare meglio le piccole grandi sfide della vita che ci aiutano a crescere, perché, se la stessa esperienza dovesse capitare anche a noi, avremmo la sensazione di averla già vissuta e cercheremmo di affrontarla allo stesso modo o in maniera diversa. Inoltre, ognuno di essi ha una storia da raccontare, da scoprire. Ci sono molte cose che desidereremmo fare e che non possiamo realizzare, ma la lettura ci apre un mondo immenso, perché con l'immaginazione si può entrare nella storia e vivere molte avventure. Ad esempio, quando si è tristi e non si ha niente da fare un libro può suscitare allegria. È per questo che un libro è un grande dono. MAGGIO IL l i b r o c o m e d o n o 2016 PROGETTO: “FIABE NARRATE STORIE VISSUTE” L’emozione di essere i numero uno G. Bruno, C. Mastroberardino Classe IV e V Primaria Candida che L’anno scorso, con il patrocinio compagni del Comune, la scuola ha orga- erano lì presenti. nizzato un progetto di lettura e Ad un certo punto scrittura creativa chiamato “Fiabe hanno fatto il mio narrate, Storie vissute”. nome e quello di Abbiamo potuto comprendere, Giorgia. grazie a degli esperti, come nasce Eravamo arrivati una fiaba e come può essere ar- primi: l’emozione ricchita da disegni che possono è stata incredibile. rendere più attraente la lettura. In quel momento Alla fine delle lezioni, tutti noi ci sono rimasto di siamo cimentati nella scrittura di stucco e sorpreso di ciò che stava acun racconto fantastico. Per me è stata un’esperienza bella cadendo. Quando ma impegnativa perché avevo sono andato a tante idee ed era difficile organiz- prendere l’attestato zarle in un racconto. ero al colmo della felicità e soQuindi con l’aiuto dei disegni prattutto nel vedere che tutti mi sono riuscito a esprimere meglio i applaudivano e mi facevano i miei pensieri e ho scritto una sto- complimenti. (Carmine) ria dal titolo: “Carminus e il Tutto è cominciato quando ho drago”. Il giorno della manifesta- scritto una fiaba che ha come prozione, nella quale si premiavano i tagonista un “chiodarolo”. lavori migliori, io ero emozionato Non avrei mai immaginato di pare teso perché era il primo con- tecipare ad un concorso con un racconto tutto mio e, invece, gracorso a cui partecipavo. Il mio cuore batteva forte e pen- zie alle lezioni di scrittura creasavo che non avrebbero mai tiva seguite di pomeriggio con la scelto la mia storia. scrittrice Margherita Capobianco, Intanto le chiamate dei vincitori io e tutti i bambini di Candida absi stavano susseguendo ed io, non biamo avuto questa bella opporsentendo il mio nome, ero ancora tunità. Ero soddisfatta del mio più teso e deluso perché pensavo lavoro ma, con me, anche tutti gli che il mio racconto non fosse pia- altri avevano scritto fiabe che mi ciuto e che avrei fatto una brutta sembravano belle più della mia, figura con i miei genitori, le mie ognuno, a modo suo, aveva scelto nonne, le mie maestre e i miei argomenti fantastici e originali. Il primo libro di medicina Classe III B Sec. Candida I testi di medicina attuali devono la loro vita al primo libro scritto da Ippocrate di Kos, medico, geografo e aforista greco. Era figlio di Eraclide e di Femarete e proveniva da una famiglia aristocratica con interessi medici. Il padre era un medico e affermava di essere un discendente di Asclepio, dio della medicina. Fu il primo a studiare l’anatomia e la patologia, per farlo applicò la dissezione sui cadaveri. Egli inventò la cartella clinica, perché ebbe la necessità di osservare i pazienti prendendone in considerazione l’aspetto ed i sintomi e introdusse per primo i concetti di diagnosi e prognosi; credeva che solo la considerazione dello stile di vita del malato permetteva di comprendere e sconfiggere la malattia di cui era affetto. Sostenne la “teoria umorale” secondo la quale il nostro corpo sarebbe governato da quattro umori cioè sangue, bile gialla, bile nera e flegma. Essi condurrebbero alla salute nel caso in cui siano in equilibrio, alla malattia nel caso opposto. A lui si deve l’importanza del concetto di dieta e alimentazione, e ancora oggi alcune malattie portano il suo nome, come le dita ippocratiche o a bacchetta di tamburo, e la faccia ippocratica, tipica delle condizioni di sofferenza. Il suo insegnamento fu la base della scienza medica sino al Settecento, e ancora oggi i principi espressi nel celebre Giuramento, a lui attribuito, sono parte del codice etico della professione medica. Secondo alcune fonti, Ippocrate di Kos morì intorno al 377 a.C. in Tessaglia, fra Larissa e Gyton. La sera della premiazione, aspettavo con i miei amici, eravamo seduti in palestra, emozionati e attenti. Man mano, quando venivano proclamati i vincitori dalla voce del sindaco, esultavamo. Ma il primo premio non era ancora stato assegnato. Con un po’ di suspance, è stato annunciato il titolo della mia fiaba e di quella di Carmine: due prime classificate. Ero incredula e, tra le voci dei miei amici che mi incitavano, mi sono avvicinata ai microfoni. Rileggendo la storia in pubblico, mi sentivo emozionata e più la leggevo più il mio cuore si riempiva di gioia. È stata un’esperienza unica ed è inspiegabile l’emozione che ho provato nell’essere “UN NUMERO UNO”. (Giorgia) Ottochannel Classe IV Primaria Candida OTTOCHANNEL è una TV Campana, in diretta streaming, ed è nata dalla trasformazione del quotidiano Ottopagine, un quotidiano locale rivolto all’intera provincia di Avellino e Benevento non più pubblicato. Questo canale, oltre a notizie di cronaca, attualità, sport, ogni mattina trasmette una rubrica chiamata “Ottochannel mattina” nella quale si discute con professionisti di vari settori, di temi diversi. Proprio in una di queste trasmissioni, la conduttrice ha invitato la nostra preside, prof. Flora Carpentiero, e la nostra vicepreside, prof. Stefania Francavilla. Il tema della discussione era il libro e alle domande della giornalista hanno illustrato le tante iniziative del nostro Istituto Comprensivo ma, principalmente, il progetto “Libriamoci” che si svolgerà per tutto l’anno scolastico. Hanno parlato delle nostre biblioteche di classe, dei libri che leggiamo, del giornale d’Istituto e del Concorso Nazionale che ogni anno viene bandito dal nostro Istituto. Ma la cosa che noi alunni di Candida abbiamo visto con gioia è stata la presentazione del libro FIABE NARRATE STORIE VISSUTE, realizzato da tutti gli allievi della Scuola Mons. Gambino di Candida. L’emozione è stata tanta e, per un po’, ci siamo sentiti importanti come gli scrittori che pubblicizzano i loro lavori. Anche la Preside e la prof. Stefania erano felici ed emozionate e siamo sicuri che insieme continueremo …a scrivere. Storia di una vecchia libreria M. De Lauri e J. Moschella Classe II Secondaria Candida Abbiamo chiesto ai nostri nonni, oggi settantenni, se quando loro erano piccoli, nel paese di Candida e di San Potito ci fossero delle librerie e dove potevano andare ad acquistare i libri. A San Potito, tra le poche attività, vi era una cartoleria che vendeva libri, quaderni, penne, quotidiani e riviste per sarti. Il proprietario, che si chiamava Dante, all’interno della cartoleria riparava anche le scarpe e le realizzava anche su misura. Inoltre “Masto Dante”, come lo chiamavano gli amici, svolgeva anche il lavoro di postino, si può dire che era un tutto fare. A Candida c’era un emporio dove si vendeva di tutto compreso libri, quaderni e materiale scolastico. Abbiamo, infine, scoperto che, poiché i tempi erano molto difficili, non tutti i bambini possedevano i libri scolastici e il maestro era costretto a dettare loro i testi da studiare. Per leggere usavano il sillabario che era un insieme di simboli scritti che rappresentavano le sillabe che avrebbero formato le parole. E pensare che oggi noi ragazzi, pur possedendo nelle nostre librerie tanti libri, li leggiamo così poco. Compre nsiamo ci 3 Librerie di ieri e di oggi A. Favato e M. Sarno Classe II Sec. Candida La prima libreria ad Avellino, forse quella più importante della storia di questa città, era quella di Carlo Leprino. Fu fondata il 22 Giugno del 1899 e si trovava in piazza Libertà vicino all’attuale palazzo del Vescovo. Era un deposito di libri scolastici e sacri, in cuoio, madreperla e avorio. Vendeva anche carta da scrivere estera e nazionale, scatole e foglietti con bordo d’oro molto semplici, fogli protocollo, oggetti da scrittoio, rinomati inchiostri Gardot, calamai in metallo, tela lucida, carta oleata, materiali per ingegneri e artisti, portasigari, portafogli, portamonete, porcellane Ginori bianche e decorate, servizi da caffè, da tè e da toilette. Oggi, le librerie più diffuse sono la libreria Mondadori Bookstore e Giunti dove si possono acquistare libri di narrativa, saggi, guide turistiche, hobbystica ed è possibile partecipare a eventi come le letture ad alta voce per bambini. Nel mese di agosto si può partecipare al progetto “Aiutaci a crescere, regalaci un libro” per sostenere le biblioteche di classe delle scuole del territorio, acquistando un libro da donare. Una delle librerie per bambini più attrezzate, è “L’angolo delle storie”, libreria laboratorio, attiva dal 2009 nel centro storico di Avellino, ed è specializzata in editoria per bambini e ragazzi, didattica per genitori e insegnanti ed editoria locale. Gli eventi più frequenti che rendono famosa questa libreria sono la presentazione di libri per adulti e bambini, laboratori di manipolazione e scrittura. Speriamo che quanto scritto possa stimolare il desiderio di leggere e che la lettura possa rappresentare per tutti il proprio “rifugio” da una vita molto convulsa! Libriamoci Un convegno per imparare ad amare i libri Classe IV Primaria Candida Il progetto “Libriamoci” è cominciato nell’ultima settimana di Novembre di questo anno scolastico quando l’insegnante ci ha proposto di leggere un libro ciascuno da completare entro sette giorni. Al termine, avremmo dovuto relazionare su quanto letto. E così è stato: ogni giorno due bambini hanno relazionato sui libri letti, hanno presentato la scheda riassuntiva e poi c’è stato un breve question time con il lettore che leggeva la pagina che gli era sembrata più importante o più ricca di emozioni. A fine settimana, nella sala della nostra scuola, c’è stata una bella manifestazione con l’intervento di una editrice, una illustratrice, un regista e la vicepreside. Tutti gli alunni erano nella sala convegni, preparata per l’occasione. Ognuno di noi aveva sotto il braccio il libricino letto e un segnalibro che avevamo disegnato. Eravamo tutti un po’emozionati, alcuni avevano preparato delle domande da fare ai relatori, mentre altri compagni avevano da leggere una frase di autori illustri sull’importanza della lettura. La manifestazione ha avuto inizio con la canzone “ Il topo con gli occhiali” e con una introduzione della vicepreside, Stefania Francavilla. L’editrice, sig.ra De Bartolomeis, ci ha parlato del suo lavoro e del percorso di un libro prima di arrivare in libreria. Una cosa che tutti ricordiamo bene è il racconto di un episodio della sua infanzia, che poi ci ha fatto molto riflettere. Ha detto che un giorno, sola in casa, entrò nella piccola libreria di famiglia, prese un libro ed iniziò a leggerlo…da quel giorno non si sentì più sola, sapeva di avere tanti amici, lì pronti ad aspettarla. E fu così che la sua vita tra i libri ebbe inizio e ancora continua. L’illustratrice, invece, ci ha mostrato un libro di sole immagini, “Bidibi”, la cui protagonista entra in quadri famosi e sogna, per dimostrare che anche le immagini parlano. Il regista, infine, ci ha fatto vedere un film senza finale e noi ne abbiamo immaginato uno e lo abbiamo reso noto. Alla fine dell’incontro abbiamo regalato agli ospiti un libro di fiabe scritto da noi e un bel segnalibro. Tutto si è concluso con la canzone “Non spegnere le parole”. 4 Comprensiamoci IL l i b r o c o m e d o n o Le avventure di Pinocchio S TO R I A D I U N B U R AT T I N O CHE DIVENTA UN BAMBINO Classe IV B Primaria Manocalzati Nel 1883, in Italia viene pubblicato il romanzo scritto da Collodi dal titolo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”. Il libro contiene le illustrazioni di Enrico Mazzanti e si dimostra essere, ormai a distanza di più di cento anni, una delle opere per ragazzi più letta di tutti i tempi. Sembra che nelle intenzioni di Collodi non ci fosse quella di scrivere un racconto per bambini, infatti nella prima versione del libro “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, Pinocchio moriva impiccato in seguito ai numerosi errori commessi. Solo successivamente, nella versione pubblicata a puntate nel 1881 sul quotidiano “Il giornale per bambini”, il racconto viene rivisto e riscritto con il finale che oggi noi tutti conosciamo. Chi non conosce le avventure di Pinocchio? Con le avventure di Pinocchio l’autore vuole dimostrare a noi ragazzi come sia difficile mantenersi sulla retta via, vincere le tentazioni e diventare maturi. Un burattino di legno, Pinocchio, passa attraverso innumerevoli prove e, per il suo carattere debole, cede a lusinghe di ogni genere: l’amico Luci- gnolo lo convince a marinare la scuola, lo segue nel Paese dei Balocchi e viene magicamente trasformato in asino; si imbatte nel Gatto e la Volpe che lo in- gannano con la promessa di impossibili ricchezze, lo deridono, lo aggrediscono e minacciano di impiccarlo. Il Babbo Geppetto prova continuamente ad aiutarlo e il Grillo parlante inutilmente rimprovera Pinocchio. Fortunatamente la buona Fata Turchina salva il burattino nei momenti di maggiore pericolo, ma neanche a lei il birichino riesce ad ubbidire: L’occhio del Lupo U n a s t o r i a d i a m ic i zi a e empatia Classe V Primaria S. Potito Ultra Per noi alunni della classe V è consuetudine dedicarci, ogni sabato, alla lettura di romanzi per ragazzi. Fra quelli letti quest’anno, “L’occhio del Lupo” di Daniel Pennac ha emozionato e affascinato tutta la classe. È la storia di un lupo proveniente dalla lontana e fredda Alaska e ora rinchiuso in uno zoo, e di un ragazzo nativo della calda Africa, di cui porta anche il nome. Lupo Azzurro, imprigionato in una gabbia, guarda il mondo con un occhio solo. Si dice che abbia perso l’altro, il giorno della sua cattura, ma in realtà ha deciso che non vale più la pena aprirlo. Un giorno, però, davanti al suo recinto, trova un ragazzo, Africa, che lo osserva in maniera diversa rispetto agli altri ragazzi in visita allo zoo. Africa, infatti, lo guarda per ore e giorni, senza mai stancarsi, né infastidirlo. Questo rende il lupo nervoso, perché non vorrebbe più avere niente a che fare con gli uomini. Un giorno, Africa compie un gesto sorprendente: chiude, anch’egli, un occhio. Allora, il lupo si ferma e tra i due inizia uno scambio di immagini, parole, pensieri e fiducia. Alla fine il lupo decide che può riaprire l’altro occhio. Ecco il segreto dell’empatia: a volte è sufficiente esserci, stare vicino, “stare con”, entrare semplicemente in relazione con uno sguardo aperto, per ridare la voglia di vedere a chi non l’ha più. “ L’occhio del Lupo” è una storia bellissima, con un bel finale, frutto di uno scambio di tanti buoni sentimenti. È anche un racconto che dice quanto valga l’amicizia, anche se espressa senza parole e ci fa capire che si può uscire da ogni dolore se qualcuno ci sta accanto e ci vuole bene. La biblioteca itinerante Classe IV Primaria Candida Una cinquantenne del Kenya gira tra la savana a cercare lettori con la sua Camel Mobile Library, una biblioteca itinerante trasportata da cammelli. I pastori del posto si spostano a dorso di cammelli per andare incontro ai libri perché una normale biblioteca non funzionerebbe da quelle parti. Per avvicinare alcuni popoli alla lettura, i libri viaggiano e nello stesso tempo rappresentano un biglietto aereo di sola andata per creare un universo comune anche in persone lontanissime. le racconta anzi tali bugie, che gli cresce un naso smisurato. Povero Pinocchio! È costretto a fare da cane da guardia, viene arrestato, gli crescono le orecchie d’asino, sta per essere fritto in padella, ma da tutto lo salva l’amore per il suo babbino, che si trova prigioniero nel ventre di una balena e che il burattino coraggiosamente vuole salvare. Questa buona azione permette al burattino di legno, Pinocchio, di diventare un ragazzino per bene. L’autore vuole narrare la storia di ogni ragazzo, che deve imparare a dominarsi e ad acquistare il senso del dovere e della responsabilità. Quante volte si sbaglia e si vorrebbe poter tornare indietro! Quello che conta veramente è che la buona volontà rinasca dopo ogni prova fallita. Quanti utili ammaestramenti e quante riflessioni suggeriscono le vicende di questo burattino, che è diventato per ognuno di noi il simbolo dei ragazzi bugiardelli, disubbidienti, pigri, ma non cattivi di cuore! Le avventure di Pinocchio è un libro veramente completo e non è difficile capire il motivo per cui è diventato uno dei classici per l’infanzia. MAGGIO 2016 Quelli come m e Autore: Anneclaire-Ed: Il Papavero Classe IV A Primaria - Manocalzati È un diario autobiografico che l’autrice ha iniziato a scrivere all’età di otto anni, quando ha appena subito un altro intervento chirurgico e non può camminare, così si dedica completamente a ciò che più le piace: leggere e scrivere e, non a caso, il suo desiderio è quello di diventare una grande scrittrice. Annachiara, ultima di sei figli, è nata da una famiglia molto religiosa che l’ha educata ad essere forte nella fede. È nata con un occhio che non ci vede e una gamba più corta dell’altra, per cui è costretta a subire molti interventi, ma i suoi problemi non sono le sofferenze fisiche, infatti ciò che l’affligge di più è il fatto di non avere un’amica del cuore. La sua storia inizia nella scuola dell’Infanzia, continua in quella Primaria e poi nella Scuola Media, cioè nel mondo in cui ha più possibilità di incontrare i suoi coetanei, dove vorrebbe trovare l’amichetta del cuore... invece, dovrà fare i conti con Leggendo la favola di Collodi Classe I Primaria Parolise Leggere è bello e non è una bugia! Parola di Pinocchio. C’era una volta un pezzo di legno. Qui comincia l’avventura di Pinocchio, burattino famosissimo. Lo intagliò mastro Geppetto, falegname di concetto. Un tuffo nelle favole..... Classe II Primaria S. Potito Ultra Che bello! Aspettiamo con gioia il martedì, il giorno dedicato alla lettura del libro: "Le favole al telefono" di Gianni Rodari. Diventiamo per magia topolini che sanno leggere in grandi biblioteche; mangiatori di palazzi di gelato, uomini di burro, bambini che non riescono più a parlare correttamente se non con una “esse” davanti o addirittura persone che trasformano in oro tutto ciò che toccano. Ci sembra di vivere per pochi minuti in un mondo che non c'è; abbiamo perfino dialogato con uno spaventapasseri o con un bambino invisibile. Queste favole ci fanno sognare ad occhi aperti e spesso ricordiamo le parole precise quando vogliamo essere spiritosi e dispettosi con la nostra maestra. Qualche volta, oltre a rappresentare la favola con il disegno, riusciamo anche a drammatizzarla. Allora si!!! Diventiamo i veri protagonisti: l'emozione e la partecipazione è assicurata. una dura realtà legata alla sua “diversità”. Fin dal primo giorno di scuola primaria, Annachiara diventa oggetto di atti di bullismo da parte dei compagni: dispetti, tradimenti e parole offensive quali “zoppa”, “cecata”, “ciccia bomba”. Lei soffre in silenzio e piange di notte per non far preoccupare la sua mamma, fino a quando finalmente riesce a parlarne con lei e con le maestre che la consolano e la rassicurano. Ma la forza la trova soprattutto nella scrittura. Nel suo diario racconta i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue gioie e i suoi dolori in modo ironico, perché la scrittura è per lei una liberazione; quando scrive si sente libera “come una farfalla” e quelle parole l’aiutano ad affrontare tutto “come una leonessa”, senza mai abbattersi e, nello stesso tempo, vogliono dare coraggio a chi vive la sua stessa situazione. Guizzino Autore: Leo Lionni Editore: Babalibri Classe II B Prim. Manocalzati Guizzino era un pesciolino nero e veloce che faceva parte di una famiglia di pesci rossi. Un brutto giorno arrivò un tonno e mangiò tutta la famiglia di Guizzino, solo lui riuscì a salvarsi perché era veloce. Così rimase solo ed era molto triste. Iniziò a esplorare l’oceano e vide una medusa, tante alghe, una murena…Ma tra gli scogli, tutti nascosti, vide un'altra famiglia di pesci rossi! Guizzino, molto contento, chiese loro se volevano uscire a nuotare con lui, ma i pesciolini erano tutti impauriti per l’arrivo dei tonni. Così, Guizzino si mise a pensare ad una soluzione, e pensa e ripensa….escogitò un piano…..Insegnò ai pesciolini a nuotare tutti vicini vicini formando un grande pesce e lui, che era nero, avrebbe fatto l’occhio. Così tutti insieme spaventarono i tonni e si ripresero la loro libertà. Anche Guizzino era molto felice perché, anche se era diverso da tutti gli altri pesciolini, era accettato da questa nuova famiglia. MAGGIO UN IL l i b r o c o m e d o n o 2016 WA LT D I S N E Y P I C T U R E S Inside out e le emozioni C A P O L AV O R O D E L L A Classe II Primaria Candida Noi, alunni della classe seconda della Scuola Primaria di Candida, abbiamo letto il libro “INSIDE OUT”, un capolavoro realizzato dalla Walt Disney Pictures, che ci ha permesso di conoscere le cinque emozioni che sono dentro di noi. Nella mente di Riley, una bambina di undici anni del Minnesota, vi sono cinque emozioni: “Gioia” che garantisce la sua felicità, “Disgusto” che si occupa che le evita l’avvelenamento,”Paura” che allontana la bambina dai pericoli, “Rabbia” che le impedisce Ami la lettura? Scoprilo in Inglese Primaria Arcella When I read, I am a) Happy b) Sad c) Angry When I buy a new book, I read it a) Quickly b) Slowly c) After a lot of time When I read, I choose a) A silent place b) A noisy place c) Any place When I read a) I become part of the story b) I judge characters and their actions c) My attention often wanders After reading a) I Tell the story to a friend of mine b) Think to the story by myself c) Forget the story After reading, I a) Lend my book to a friend of mine b) Share my opinions with my friends c) Buy another book After reading, I want a) To read a new story b) To have a rest c) To change activity I prefer a) Adventure or fantasy books b) Thrillers c) Comics How many books have you got? a) From ten to forty b) From forty to sixty c) More than sixty Do youlike receiving a book as a present? a) Yes, always b) Yes, sometimes c) No, never Score a 10; b 6; c 3 If you have totalized more than fifty, you are an excellent reader If you have totalized less than fifty, you are a good reader If you have totalized less than twenty, you are a lazy reader. di subire ingiustizie e “Tristezza” che la rende triste e malinconica. Tutte le emozioni dirigono la mente di Riley all’interno del Quartier Generale. Ogni volta che un’emozione agisce, nasce un ricordo, dall’aspetto di una piccola sfera del colore dell’emozione che lo ha causato. Queste emozioni definiscono la personalità della bambina. I suoi cinque ricordi Base sono tutti felici e alimentano le cinque Isole della Personalità: la famiglia, l’onestà, la stupidera, l’hockey e l’amicizia. Il ruolo delle cinque emozioni si evidenzia quando, all’improvviso, la famiglia di Riley è costretta a trasferirsi a San Francisco a causa del lavoro del padre. Riley non può fare a meno di essere delusa nel vedere la nuova casa, la nuova scuola, i nuovi amici. Nel suo primo anno di vita lì, Riley è alla ricerca di tante avventure, a volte allegre, a volte tristi, altre ancora disgustose, paurose. Dopo un anno le Emozioni capiscono che devono lavorare insieme per aiutare la bambina ad essere felice, ad apprezzare tutto ciò che ha e a comportarsi bene. Questo libro ci ha permesso non solo di conoscere le emozioni principali che regolano la nostra vita, ma soprattutto ci ha dato la possibilità di capire che esse, solo lavorando tutte assieme, possono fare cose grandi rendendoci bambini buoni, responsabili, attenti e felici. Tutti pazzi per Masha e Orso Classe I Primaria Candida Masha è una bambina che vive in un bosco con un orso che fa le veci del padre. Masha è minuscola, indossa un vestito e un cappellino color fucsia. Orso è gigantesco, impara a stare accanto alla bambina, le insegna delle cose, si fa capire con i gesti e le espressioni del viso. Masha è curiosa e dispettosa, dove passa fa disastri e Orso sopporta con pazienza i suoi capricci, intervenendo quando c’è bisogno. La bambina e l’orso sono amici, giocano e trascorrono il tempo insieme. Masha se la cava benissimo da sola, ma spesso, combina proprio un bel pasticcio, allora, Orso la rimprovera e la mette in castigo con la faccia a muro. A noi piace il cartone di Masha e Orso perché ci mostra una bambina di oggi che cerca di rimediare ai suoi pasticci, ma, come noi, una ne fa e cento ne pensa. Il libro secondo noi Classe IV Primaria Candida Alla domanda: Che cosa sono i libri? Umberto Eco rispondeva: “Il bene di un libro sta nell’essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali, a loro volta, parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca solo segni che non producono concetti, quindi è muto”. Il libro è per noi … Non solo un insieme di fogli stampati ed uniti da una copertina, è molto di più, è un sentiero per l’immaginazione: c’è la via Fantastica, la via Realistica, la via Drammatica, la via Allegra. -I libri sono aerei, navi o treni con i quali partiamo per esplorare ed espandere la nostra cultura e la nostra conoscenza, per arricchire il nostro sapere (Giorgia) -È “il maestro di casa” con il quale imparo tutto ciò che voglio. (Rita) -È un buono amico, è unico e completo, permette a chi lo legge di poter viaggiare in una storia, diventare un suo personaggio, fantasticare e provare emozioni. Aiuta ad imparare a leggere meglio, ad arricchire il proprio linguaggio e ad esprimersi in maniera corretta. Leggere ci aiuta a crescere. (Sabino) -È l’amico che ti fa sognare e, come tutti i buoni amici, apre il cuore e trasmette emozioni: tristezza, gioia, paura, allegria, rabbia e dolore. (Andrea) -Può essere letto o ascoltato e quando decidi di ascoltarlo vieni trasportato dalla voce che ti fa vivere la storia e ti fa immedesimare nei personaggi. (Giada) -È l’unica cosa capace di farti conoscere persone straordinarie che hanno vissuto grandi avventure. (Alfredo) Compre nsiamo ci 5 Dieci milioni di giorni fa Autore: Giorgio Di Vita - Editore: La Spiga Classe III Primaria Manocalzati Il racconto “Dieci Milioni di Giorni Fa”, pubblicato dalla casa editrice La Spiga nel 2011, è stato scritto da Giorgio Di Vita. Nato a Roma il 18 maggio 1955 si è diplomato al Liceo Artistico e successivamente si è laureato in Lettere. È diventato scrittore per ragazzi, ma non ha abbandonato l’arte perché è l’illustratore dei suoi libri. La storia parla di Uth, un bambino di otto anni che vive nella preistoria e che vuole diventare un cacciatore come gli uomini della sua tribù. Una notte vede passare un orso davanti alla sua caverna, capisce che è una minaccia, ma se ucciso può risolvere i problemi della ricerca di cibo della tribù. Costruisce una lancia come ha visto fare dai grandi, disegna sulle pareti della caverna l’orso e lo copre con l’impronta della sua mano, non dimentica nessun rituale! Esce di nascosto e si incammina nel bosco speranzoso del suo piano, ma si accorge che il suo fratellino Muhi lo ha seguito. Uth sa che deve riportare il fratellino nella caverna al sicuro e rimandare il suo piano, ma…si sono smarriti! Vedono due orsacchiotti, Uth è pronto ad ucciderli, mentre Muhi inizia a giocare e a rotolarsi tra le foglie secche con loro. Uth capisce che gli orsetti non sono pericolosi e viene trascinato nei giochi: sono quattro cuccioli che si divertono. La loro disavventura finisce quando i cacciatori li trovano e li riportano nella caverna. Tutto finisce bene, anche gli orsetti sono salvi nella loro tana. Uth ha compreso che gli animali non sono solo cibo e che uomini ed animali possono essere amici. Questa storia ci ha aiutato anche a capire come era difficile vivere nella preistoria e quante difficoltà e pericoli si dovevano affrontare per procurarsi il cibo necessario alla sopravvivenza. CREARE LEGAMI, COME L’AMICIZIA Il Piccolo Principe Classi III - IV - V Primaria Parolise Durante le vacanze di Natale abbiamo letto il libro “ Il Piccolo Principe “ di Antoine de SaintExupery, un romanzo scritto a suo tempo per gli adulti ma che poi è diventato un famoso libro per ragazzi. Subito dopo, al rientro a scuola, è seguita la visione del film animato al Movieplex, che per le immagini, le musiche e la storia narrata è stato davvero un bel regalo per noi alunni. Infatti, abbiamo potuto apprezzare ancora di più la bellezza del romanzo per le sue metafore significative. Il capitolo XXI del libro è il più lungo e il più importante principe il significato di queperché qui emerge il messaggio st’espressione, ossia prendersi che vuole lanciare ai lettori: il cura della sua rosa così preziosa ed unica, non comune ad altre valore dell’amicizia. “Si piange sempre un po’ quando cento rose. Il momento dell’adci si lascia addomesticare”, dice dio è stato il più emozionante e significativo. La volpe sussurra la volpe al piccolo principe. Per la volpe “addomesticare “ si- al piccolo principe il suo segreto: gnifica creare dei legami, cioè “ Non si vede che con il cuore, rapporti d’amicizia. La sua vita è l’essenziale è invisibile agli monotona ma se il piccolo prin- occhi”. Significa che le cose foncipe l’addomestica, la vita della damentali della vita non sono vivolpe si illuminerà, però egli sibili agli occhi ma ciò che conta deve essere molto paziente. La è racchiuso nel profondo del nostessa pazienza che deve avere stro cuore, come l’amicizia. Il con la sua rosa, la sua rosa spe- piccolo Principe è responsabile ciale. È proprio l’incontro con la della sua rosa e ora è pronto per volpe che farà capire al piccolo ritornare da lei. 6 Comprensiamoci Vi t a d e l l a sc u o l a MAGGIO 2016 S c u o l a d e l l ’ In fa n zi a d i Manocal zati, Candi da, S. Potito Ultra, Parol ise, Montefred ane e Arc ella L’ i n f a n z i a è f a t t a p e r : Esplorare, toccare, guardare, assaggiare, ascoltare e imparare...ma soprattutto per crescere. È un posto magico, ricco di sogni, dove tutto è possibile I bambini di Arcella, con quelli di Montefredane e di Candida hanno visitato un oleificio.L’esigenza di vedere un frantoio nasce dall’importanza di far capire che alcuni alimenti che troviamo sulla nostra tavola sono il risultato di un processo di trasformazione. Che bello vedere come funziona un mulino! Gli alunni dell'Infanzia di San Potito U. sono stati a Montella e hanno visto macine e farine varie. Nel mese di febbraio, gli alunni della Scuola dell'Infanzia di Manocalzati, insieme agli alunni della Scuola dell'Infanzia di S. Potito Ultra e di Parolise, sono andati al torronificio Di Iorio di Montemiletto. Wow! Non era acqua quella che abbiamo visto uscire dal rubinetto, ma fluido cioccolato....tanto cioccolato che chiedeva solo di essere mangiato e poi...quante uova: piccole, medie, grandi, enormi! Per il Progetto continuità i bambini di cinque anni di tutti i plessi si sono incontrati con gli alunni delle classi prime e quinte della scuola Primaria per condividere esperienze di vario genere: musicali, manipolative, espressive, grafico-pittoriche. In occasione della Domenica delle Palme, i bambini di Manocalzati con Candida e i bambini di Parolise con S. Potito si sono recati in chiesa per la benedizione dei ramoscelli d’ ulivo, simbolo di pace e di amore. I bambini di Montefredane e Arcella sono impegnati in attività manipolative e grafico-pittoriche, che permettono loro di scoprire la manualità ed esplorare la fantasia. MAGGIO Vi t a d e l l a s c u o l a 2016 Compre nsiamo ci 7 Sc u o l a d e l l ’ In f a n zi a d i Manocal zati, Candida, S. Potito Ultra, Paroli se, Montefred ane e Arce lla Lettura... che avventura! Se non leggo poi non sogno e invece ne ho bisogno: di pensare a cose belle, di pianeti, sole e stelle, di fantastiche avventure, di bellissime creature. Nell’ambito del Progetto lettura, i bambini della scuola dell’Infanzia di S. Potito U. hanno drammatizzato la favola di Esopo “Il corvo e la volpe” e si sono recati presso la biblioteca provinciale di Avellino dove hanno ascoltato e disegnato storie fantastiche. I bambini di Parolise si sono impegnati ad allestire una piccola biblioteca nella loro sezione. Per il Progetto lettura, le insegnanti con i bambini di 3, 4 e 5 anni della scuola dell’Infanzia di Manocalzati, al fine di creare un’atmosfera piacevole e coinvolgente, hanno allestito angoli dedicati alla lettura e all’ascolto, creando una scenografia suggestiva adatta allo scopo. I bambini dell’Infanzia di Candida sono stati felici di accogliere a scuola alcune mamme che hanno narrato storie fantastiche! L’ascolto della storia “Inverno Prepotente” ha visto i bambini di Arcella, protagonisti in attività drammatico – teatrali e grafico – pittoriche. I bambini dell’Infanzia di Montefredane si sono divertiti a dipingere i sette nani, grandi quasi quanto loro. Raccontiamo con i disegni 8 Comprensiamoci Vi t a d e l l a sc u o l a MAGGIO 2016 Sc u o l a d e l l ’ In fa n zi a d i Manocal zati, Candi da, S. Potito Ultra, Parolise, Montefred ane e Arc ella Bambini si nasce...Remigini si diventa! Manocalzati Candida Arcella S. Potito Ultra Siamo qui con la scuola in festa! Ripensiamo a questi tre anni e ci gira un po’ la testa! Montefredane Quanta pazienza dal primo giorno dell’accoglienza, ma fin qui siamo arrivati e insieme siamo cresciuti... Parolise ...e alla fine di questo viaggio ci presentiamo con emozione e con coraggio. Da noi bambini...saluti con tanto d’inchini. MAGGIO Vi t a d e l l a s c u o l a 2016 Scuola Pri maria di Manocalzati Un’emozione speciale U N CONCORSO P ER RICOR DARE LE “FOIBE” Classe V Il 28 Novembre scorso, noi ragazzi di V della Scuola Primaria insieme alla I classe della Scuola Secondaria di I Grado ci siamo riana Tramontina che ci ha emozionato raccontando la sua tragica esperienza delle “Foibe“: la persecuzione di Italiani e dei diversi recati al Teatro Sociale di Salerno poiché avevamo ricevuto un premio per il disegno più significativo riguardo alla “Giornata del Ricordo”. Nei mesi precedenti, a scuola, avevamo ospitato un’esule istriana, la prof.ssa Mi- da parte del Generale Tito e dei suoi seguaci nella terra d’Istria. In quella occasione avevamo prodotto un enorme cartellone che rappresentava le gole che avevano inghiottito milioni di persone innocenti. Intanto, ci LA STAFFETTA CREATIVA Un libro a quattro mani Classe I eravamo preparati sull’argomento anche grazie alle canzoni di Simone Cristicchi e quando la professoressa ci ha ascoltati si è commossa e ci ha chiesto di partecipare al concorso. Quando abbiamo saputo della vincita eravamo entusiasti e felici di affrontare questa nuova esperienza. Una volta a teatro ci siamo esibiti davanti ad una folta platea, inizialmente preoccupati di doverlo fare davanti a così tanta gente ma dopo le prime note abbiamo superato i timori ed è stato un gran successo. Quella sera le emozioni sono state tante e profonde e hanno lasciato in ciascuno di noi un solco profondo nel “Ricordo”. Uno spettacolo divertente Classe II A Primaria Manocalzati Il 31 Marzo 2016, noi alunni della classe IIA, siamo andati al Teatro Gesualdo di Avellino a vedere “Peter Pan”. È la seconda volta che andiamo a teatro, è sempre uno spasso, ma anche un momento per imparare nuove cose. Nello spettacolo, Arturo, un professore che crede soltanto ai numeri, è allergico alla parola fantasia. Sua figlia Wendy è in fuga per non diventare grande alla ricerca di Peter Pan e di un’ isola che non c’è. Abbiamo capito che diventare grandi non vuol dire dimenticare o cancellare la fantasia. I Migliori 3: il potere dell’amicizia A. Pagliuca classe IV A Ed eccoci qui, siamo sul traghetto diretto alle Isole Tremiti. Ancora non ci crediamo, il sogno si è realizzato: fare una gita di più giorni. Guardo i miei compagni, i loro volti sono pieni di allegria ed emozione; foto e selfie la fanno da padrone, è così forte il vociare che non distinguo più le parole dei compagni e nella mia mente quel brusio diventa la colonna sonora dei miei ricordi, mentre dal finestrino guardo il mare che si perde all’orizzonte. Come un flash mi appare il primo giorno di scuola, finalmente in quarta! Sento ancora il suono trionfante della campanella, ricordo ancora gli abbracci e l’entusiasmo dei miei amici e tutto mi dà conferma di quello che ho sempre pensato, cioè che l’amicizia è una cosa molto importante nella vita che va custodita con cura. Tra i volti dei miei compagni intravedo lo sguardo di un bambino disorientato e impaurito, tra noi c’è un nuovo arrivato: Emanuele. Solo ora capisco come sia difficile, per un bambino, l’in- tegrazione in una nuova classe. Emanuele era molto chiuso e timido e non proferiva parola. Per aiutarlo ad entrare nel gruppo dei Migliori, abbiamo dovuto un po’ spronarlo. Ora Emanuele si è integrato molto bene ed è come se l’avessimo conosciuto da sempre: POTERE DELL’AMICIZIA!!! Immersa nei miei ricordi, vengo riportata alla realtà guardando due compagni che si scambiano occhiatacce che lasciano presagire qualche litigio. Eh si, anche tra i Migliori avvengono dei litigi e anche questo è il bello dell’amicizia, però la nuova scoperta è che non è più come un tempo in cui vedevo solo il lato bello dell’amicizia. Ora che sono cresciuta ho capito che nelle persone, purtroppo, affiorano anche altri sentimenti, come la gelosia, il rancore, l’egoismo. In molte occasioni anche tra noi ho percepito questi sentimenti ed è per questo che a volte ho avvertito in me la paura di crescere e la voglia di rimanere in questo mondo fanta- stico della fanciullezza. Ci sono state anche delle delusioni, momenti in cui mi sono chiesta se l’amicizia esistesse veramente e affannosamente ho cercato conferma nei racconti e nei discorsi della maestra e dei miei genitori. Alla fine ho capito che, nonostante tutto, non si può vivere senza avere accanto delle persone che condividono le tue stesse esperienze, insomma nessuno ti può capire più dei tuoi amici. Il mio monologo interiore viene interrotto dal suono lungo e stridulo della sirena della nave…Siamo arrivati a destinazione! I nostri occhi luccicano dall’emozione, facciamo tutti un salto di gioia, prendiamo i nostri bagagli e ci avviamo verso l’Hotel. La notte trascorre tra risate, chiacchiere e racconti di paura. Facciamo fatica ad addormentarci e sembrano trascorsi solo cinque minuti, quando la maestra ci viene a svegliare. Dobbiamo andare a visitare l’isola. Sono dei posti davvero stupendi. Compre nsiamo ci 9 The three little pigs Classe III Dalla lettura della fiaba “The three little pigs”, tratta dal libro “Cinderella and other fair tales” , è nato un poster collettivo che sintetizza i punti salienti della storia. Gli alunni, dopo aver ascoltato la fiaba in lingua inglese, hanno sintetizzato con lessico semplice ed essenziale le varie sequenze. Tutto il materiale raccolto ha trovato collocazione in questo poster riassuntivo a cui tutti gli alunni hanno contribuito. Ecco le didascalie sintetiche: “The three little pigs went out to build their houses. The first little pig built his house of straw but the big bad wolf huffed and he puffed and he blew the house down. The second little pig built his house of sticks but the wolf huffed and he puffed and he blew the house down. The third little pig built his house of bricks and the big bad wolf could not blow the house down. The little pigs are very happy. The big bad wolf is angry”. Il giorno del ricordo Classe IV B Il dieci febbraio si ricordano gli Italiani dell’Istria e della Dalmazia che tra il 1943 e il 1945 furono vittime dei massacri del maresciallo Tito. L’Italia, uscita sconfitta dalla seconda guerra mondiale, oltre a restituire tutti i territori occupati dalle sue truppe nel corso della guerra, si impegnò a cedere alla Jugoslavia la città di Fiume, il territorio di Zara, le isole Pelagosa e Lagosta e parte dell’Istria. Gli Italiani che vivevano in quel territorio furono costretti a lasciare la loro terra e le loro case, molti furono uccisi in modo spietato. I partigiani comunisti di Tito gettarono nelle foibe, cavità naturali presenti sul Carso, migliaia di persone, alcune ancora vive, colpevoli di essere italiane o contrarie al regime comunista. Il genocidio è stata una cosa terribile di cui l’uomo si dovrebbe vergognare. Tutte queste atrocità sono accadute perché uomini malvagi e senza scrupoli hanno affermato il loro potere con la violenza su persone inermi ed innocenti. È sbagliato! Perché le guerre, i genocidi e le violenze sono cose Nel pomeriggio la maestra ci conduce su una spiaggia. Il paesaggio è meraviglioso, la sabbia finissima, il mare cristallino. Ci prendiamo per mano e ci tuffiamo. Ora comprendo la gioia di stare insieme, tutti ci divertiamo e nessuno pensa ai litigi e ai sentimenti di gelosia. Dopo un po’ usciamo dall’acqua e ci stendiamo sulla sabbia. Guardando i colori del cielo e il sole che si perde all’orizzonte penso a come siamo fortunati. Il tramonto, si sa, fa venire un po’ di malinconia e mi viene in mente la storia di Anneclaire, una ragazza meno fortunata di noi, ma con una marcia in più, nata con una gamba più corta ma con una mente più lunga, che nonostante la sua malattia ha sempre affrontato la vita con gioia e voglia di vivere. Peccato che non abbia provato la bellezza e il calore dell’amicizia, perché, a volte, noi bambini sappiamo essere crudeli e non ci rendiamo conto di ferire le persone lasciando dei segni che resteranno, come cicatrici, per che non dovrebbero più verificarsi, ma, purtroppo esistono ancora in tante posti della terra. In molte nazioni del mondo c’è la guerra, il terrorismo, il razzismo e sono cose con cui anche noi ci confrontiamo tutti i giorni e ascoltiamo dai mezzi di comunicazione. Con una legge del 30 marzo del 2004, il Parlamento italiano ha istituito il “Giorno del ricordo” che si celebra ogni 10 febbraio con una cerimonia solenne nel palazzo del Quirinale. Il Presidente della Repubblica consegna le onorificenze ai parenti delle vittime. È stato istituito per ricordare ciò che è accaduto e trasmetterlo alle generazioni future, per fare in modo che non accadano mai più fatti così atroci nella storia dell’uomo. Noi ragazzi pensiamo che sia molto importante riflettere per fare nostri quei valori che ci hanno lasciato in eredità i bisnonni e i nonni: il valore della libertà, il valore della Patria e il valore della pace, che tutti dovrebbero custodire nel proprio cuore. tutta la vita. Com’è bello il mare... proprio come lo descriveva la poesia di Nino Frassica e Tony Canto “A mare si gioca”; questa poesia mi fa ricordare come il mare può essere l’unica ancora di salvezza per chi fugge dai paesi in guerra, dove c’è tanta fame e distruzione, però può diventare anche una bocca profonda per tutti quei gommoni stracolmi di persone che vengono ingoiati voracemente da esso. Ma non ci lasciamo prendere dalla tristezza, perché oggi è stata una giornata troppo emozionante e felice. Mi viene una bellissima idea: “Ragazzi, che ne dite di accendere un fuoco e di fare un bel concerto?” “D’accordo!”, gridano in coro i miei compagni. Allora tutti cantiamo la canzone che avevamo scritto l’anno scorso che ci fa ricordare tutte le gioie, le tristezze e i momenti vissuti insieme: “Vieni con me, ti porto dalla band. / Resta con noi, puoi essere un eroe! / Non ti devi scoraggiar...i tuoi sogni si possono avverar”. 10 C o m p r e n s i a m o c i Vi t a d e l l a sc u o l a MAGGIO 2016 Scuola Primaria di Ca ndida Le tappe dell’evoluzione umana DALLA MAPPA CONCETTUALE ALLA COSTRUZIONE DELLA LINEA DEL TEMPO Classe III Per conoscere il passato, è importante stabilire quando sono accaduti i fatti. Solo così possiamo capire che cosa è avvenuto prima e che cosa è avvenuto dopo. Quando scompaiono i dinosauri (li vedete qui accanto, costruiti da noi) si diffonde una specie di mammiferi diversa dalle altre, la più evoluta di tutte: i primati, cioè scimmie con caratteristiche simili a quelle dell’uomo. È in Africa il luogo in cui ha avuto inizio il lungo cammino dei nostri antenati che noi abbiamo voluto rappresentare. Ci siamo divisi in piccoli gruppi per progettare e realizzare qualcosa di concreto; c’è stato uno scambio di idee e un coinvolgimento delle nostre fa- miglie. Abbiamo utilizzato il fil di ferro, ricoperto di das, muschio, sassi, bastoncini, gesso, pezzi di stoffa e pelliccia, segatura e addirittura legno da scolpire (grazie familiari!). Così siamo orgogliosi di mostrarvi il nostro RAMAPITECO che si arrampica sull’albero realizzato da Valeria e Asia; l’AUSTRALOPITECO, bipede che sa afferrare e trasportare oggetti con le mani, creato da Gioia e Anna; l’HOMO HABILIS il primo che scheggia la pietra, costruito da Gaia e Klea; l’HOMO ERECTUS che sa ricavare dalla selce scheggiata strumenti appuntiti e sa accendere il fuoco, fatto da Guido e Anthony; l’HOMO SAPIENS che ha un’andatura sicura e caratteristiche umane, realizzato da Fabio, Generoso, Sabino; l’HOMO SAPIENS SAPIENS che sa usare un linguaggio più efficace, creato da Francesco e Gerardo. Con la comparsa dell’uomo comincia la preistoria, cioè quel lunghissimo periodo di tempo di cui non si hanno documenti scritti. L’ INTERVISTA A scuola di scherma Classe V A scuola, quest’anno abbiamo avuto la possibilità di potenziare l’ora di educazione fisica con un percorso ludico-motorio di scherma. Infatti ogni mercoledì andiamo in palestra dove ci aspetta il maestro Marcello che ci insegna le regole di questa disciplina, a noi prima sconosciuta. Dopo qualche perplessità, ci siamo appassionati a tal punto che, per approfondire meglio la conoscenza di questo sport abbiamo voluto intervistarlo. D. Che cos’è la scherma? R. La scherma è uno sport che deriva dalle arti marziali, che consiste nel difendersi e nell’offendere l’avversario senza lasciarsi colpire. D. Da che cosa è nata la tua passione? R. Non è stata subito una passione. Da piccolo avevo scelto di praticare uno sport e iniziai con la scherma. Col passare del tempo è diventata una passione. D. A che età hai cominciato? R. Ho cominciato a sei anni. D. Ha mai conosciuto un campione di scherma? R. Si, ho conosciuto due campioni olimpionici e mondiali di fioretto degli anni ’80 e sono Andrea Borella e Mauro Numa. D. Hai mai praticato scherma a livello agonistico? R. Si, per 10 anni. D. Quali sono i benefici della scherma? R. La scherma è uno sport completo perché, oltre a migliorare i muscoli, richiede concentrazione, prontezza di riflessi e giusta postura. D. Quali sono le regole più importanti della scherma? R. Le regole più importanti di questa disciplina sono: rispettare il prossimo e mai sottovalutare l’avversario. D. Perché nella scherma è importante il saluto e da che cosa nasce? R. Nella scherma è importante il saluto perché quando si va ad un incontro è necessario il rispetto per l’avversario. Esso è nato quando i Crociati, prima di una battaglia, baciavano l’immagine della “croce” posizionata sulla protezione dell’impugnatura della spada, oggi, chiamata “coccia”. D. Quali sono gli attrezzi di questo sport? R. Gli attrezzi di questo sport sono la sciabola, il fioretto e la spada che possono colpire parti del corpo differente. D. Quali sono le loro funzioni? R. Le loro funzioni si basano sulla regola, tecnica e bersaglio. Con la sciabola si può colpire il bersaglio dalla vita in su, arti superiori e capo, con il fioretto il busto e con la spada, invece, tutto il corpo. Mentre con la spada e il fioretto si può colpire solo di punta, con la sciabola sia di punta, di taglio e di controtaglio. D. È uno sport pericoloso? R. No, se si usano le adeguate protezioni. D. Che tipo di alimentazione bisogna seguire? R. Bisogna seguire un’alimentazione sana come in tutti gli altri sport I crocifissi della misericordia Buon compleanno Classe V Dall’8 dicembre, noi cattolici, stiamo vivendo un Giubileo straordinario: è il “Giubileo della Misericordia”. Con esso il Papa chiede uno speciale aiuto divino proprio in questo momento difficile e delicato per la Chiesa e per il mondo intero. Questo Giubileo rappresenta un’apertura verso tutti, che non guarda la razza, il colore della pelle e nemmeno gli errori. La misericordia ci fa mettere nei panni dell’altro e trovare delle soluzioni. Papa Francesco “apre le porte” e riconosce le bellezze della diversità. Per questa occasione, con la maestra Stella, abbiamo realizzato, in occasione della Santa Pasqua, dei crocifissi di argilla a cui abbiamo dato il nome di “Crocifissi della Misericordia” proprio per onorare questo Giubileo straordinario. La tecnica utilizzata è quella della lavorazione dell’argilla: 1) Si stende il panetto di argilla, precedentemente in umidificato; 2) Si sovrappone la sagoma del crocifisso da realizzare e con l’aiuto di uno stuzzicadenti si taglia lungo i bordi, eliminando l’argilla in eccesso; 3) Si inumidiscono le dita per perfezionare il manufatto; 4) Si lascia asciugare per qualche giorno; 5) Si cuoce nel forno che raggiunge 900° di temperatura; 6) Si sfornano e si lasciano raffreddare; 7) Si bagnano nella cristallina; 8) Si rimettono nel forno per una seconda cottura; 9) Questa ulteriore operazione è servita a renderli lucidi e brillanti. Sono proprio belli! Che ne pensate? Costituzione Classe IV Buon Compleanno Signora Costituzione! I tuoi 70 anni, portati bene. Grazie all’assemblea costituente, sei ancora attuale, adeguata e garantisci i diritti a tutti i cittadini. Molti parlano della possibilità di modificarti ma noi, che abbiamo letto alcuni articoli, pensiamo che bisogna solo migliorarti. Se possiamo darti un consiglio,sarebbe bello redigere una legge tutta per noi più piccoli e così abbiamo pensato a questa: assicurare la felicità e la gioia a tutti i bambini. Il Parlamento dovrebbe pensare che ogni bambino che ride oggi, sarà un adulto felice domani. Continuità Infanzia-Primaria Che bello, insieme L’ora di musica Classe IV Quest’anno, nell’ora di musica, l’insegnante ci ha proposto di ascoltare canzoni che ci lanciano speciali messaggi. E così ogni mese abbiamo ricercato alcuni brani e poi li abbiamo commentati e cantati: Branduardi con il “Cantico delle creature”, Fiorello con “La nebbia agli irti colli”, John Lennon con “Imagine”, Guccini con “Il bambino nel vento”…Poi, è arrivato SANREMO e, allora, sì che è stato più facile ricercare nei testi le emozioni e riflettere sui problemi sociali. Abbiamo commentato “A mare si gioca” di Nino Frassica che, con il suo canto quasi sussurrato, ha ricordato la triste vicenda dei migranti e come il diritto al gioco sia uguale per tutti; poi, i vincitori, con una “Lettera di un padre alla figlia”, ma anche “Negra”. che ha affrontato il problema del razzismo così ancora attuale. La più ascoltata tra noi è “Wake UP” di Rocco Hunt che parla del difficile futuro dei giovani. Questo percorso ci ha fatto capire che la canzone è cultura e la musica è “come la vita, va vissuta insieme” come ha detto il grande Ezio Bosso, pianista affetto da SLA, che fa del suo pianoforte l’unico mezzo per comunicare. Classe I Nel mese di dicembre i bambini della scuola dell’Infanzia hanno incontrato noi alunni della classe prima. Hanno visitato l’edificio che li accoglierà il prossimo anno e hanno stabilito un piacevole rapporto con noi e le insegnanti. Abbiamo allestito l’albero della pace e realizzato oggetti natalizi in argilla. Dopo aver mangiato insieme la merendina, abbiamo giocato e i piccoli hanno dimostrato di essersi subito adattati alla nuova realtà. MAGGIO NEL Vi t a d e l l a s c u o l a 2016 Scuola Prim ari a di San Potito Ultra S E G N O D E L L’ I N T E G R A Z I O N E E D E L L’ I N C L U S I O N E Un linguaggio universale Classe III La manifestazione natalizia di quest’anno scolastico è stata l’occasione per noi alunne e alunni della classe 3^ per potenziare un percorso in direzione dell’inclusività. La Lingua Italiana dei Segni è la lingua naturale che viene espressa attraverso il canale visivo e quello gestuale. Essa è utilizzata, nel nostro Paese, dai componenti della comunità sorda. Quindi, la nostra manifestazione è stata l’occasione per trasmettere amore, allegria e gioia attraverso “l’alfabeto del Natale.” Abbiamo, così, associato le lettere dell’alfabeto e nomi tipici del Natale al linguaggio LIS e alla musica e, con molta modestia, possiamo OUR FIRST FAIRY TALE IN ENGLISH The little pigs Classe II dire che è stata una performance davvero simpatica, ma soprattutto ha trasmesso anche la nostra idea di integrazione ed inclusione. LASCIATECI LE FIABE E LA FANTASIA Viv a la D i r i g e nt e Classe IV A Vi chiederete il perché? Perché grazie al progetto "Libriamoci" che ci ha proposto la nostra preside, noi bambini abbiamo scoperto l'importanza delle fiabe. Oltre a leggerle ne rappresenteremo i personaggi con uno spettacolo teatrale intitolato "Viva le fiabe". Siamo più che convinti perché ci aiutano a crescere e a sviluppare la nostra creatività senza complessi, senza turbe, senza paure. Speriamo che non sia troppo tardi! Oggi la TV le sostituisce con mostri orribili, con cartoni animati violenti invece, noi vogliamo dimostrare che i libri e le fiabe piacciono ancora. Il nostro vuole essere un grido "lasciateci le fiabe, viva la fantasia”! Le fiabe portano magia. Vogliamo volare almeno col pensiero ed il mondo diverrà più buono per davvero! Vogliamo che tutti i bambini possano vivere attraverso le fiabe un sogno meraviglioso fatto di fantasia e credere che un giorno, queste, diventino realtà e che tutti gli uomini possano vivere "felici e contenti". Dall’avvio del progetto di potenziamento della Lingua Inglese nel plesso di San Potito Ultra, nasce una semplice ma esaustiva sintesi cartacea della prima fiaba in L2 proposta agli alunni di classe seconda: The three little pigs. Gli alunni, dopo un ascolto attento e partecipe, hanno dato vita ad un colorato collage che rappresenta i protagonisti e l’antagonista della storia, “the three little pigs” e “the big badwolf”, e le loro divertenti vicende. Il laboratorio, al suo primo debutto, proseguirà con altre fiabe note ai più piccoli: Pinocchio, The new clothes, Cinderella. 11 IL NOSTRO CURRICULO TRASVERSALE Un libro da leggere Classe III Quest’anno scolastico, tra i tanti “capitoli” del nostro curriculo di Cittadinanza e Costituzione e quello trasversale, ci siamo soffermati, in occasione della giornata del 19 marzo, dichiarata festa della legalità dalla Regione Campania in ricordo dell’uccisione di don Peppe Diana, sulla “Giornata della Memoria e dell’Impegno”, promossa ogni anno da Libera. Libera è un’associazione che promuove l’impegno civile nel diffondere la cultura della legalità. Inoltre, s’ impegna a tutelare i familiari delle vittime delle mafie. Quest’anno, il tema della XXI giornata della memoria e dell’impegno è: “Ponti di memoria. Luoghi d’impegno”. La manifestazione principale si è tenuta il 21 marzo a Messina, ma in ogni città c’è stato un luogo simbolo. Come consuetudine, nel primo giorno di primavera, simbolo della rinascita, Libera, gli Enti Locali, le scuole e i cit- tadini, assieme ai familiari delle oltre 600 vittime, sono scesi in piazza per ricordare- nome per nome- tutte le persone innocenti morte per mano delle mafie. A noi, questa iniziativa sembra molto utile perché vuole creare nelle persone una memoria che generi impegno civile e comportamenti legali. Ad Avellino la manifestazione si è svolta con una marcia dallo stadio Partenio fino al sito dell’ex Isochimica, ove sono stati letti i nomi di tutte le vittime ed è stato allestito uno schermo in collegamento con le altre piazze d’Italia. Il nostro compagno: l'albero di nocciolo Classe II Grazie alla disponibilità di un papà di un compagno di classe, quest'anno nella nostra aula c'è un gradito ospite: un caratteristico ramo di nocciolo, regalato in occasione delle festività natalizie. È diventato subito un nostro amico: analizzato, osservato e addobbato per le varie ricorrenze. Per Natale adornato con luci, pigne, coccole di cipresso; per Carnevale con mascherine realizzate con cartoncini colorati e, in occa- sione delle festività pasquali, abbiamo appeso ai suoi rametti le uova colorate. Ma la cosa un po' strana è il fatto che sui suoi rametti sono spuntate delle gemme. Il ramo non sta nel terreno, ma infilato in un piccolo tronco di legno. Davvero speciale il nostro caro amico. Classe I A In merito al progetto "Libriamoci", i bambini della classe prima di San Potito hanno esaminato varie fiabe e alla fine la loro scelta é caduta su Pinocchio, un individuo burattino che cerca la dignità di uomo, nonostante le sue bugie, le sue disavventure, le sue birichinate. È una fiaba che permette di provare gioia e pietà, un intreccio di sentimenti, di imbrogli, di inganni che fa rivivere l'infanzia, la solitudine, la disperazione, la noia, l'avventura. Nella storia accadono sia cose comiche, che fanno ridere e pensare, che cose tragiche, che descrivono proprio come a volte siamo e questo ha catturato l'interesse degli alunni. Dalle loro riflessioni finali é emerso che nella vita bisogna sempre essere dei figli buoni e ubbidienti e che allontanarsi dalle tentazioni per seguire gli insegnamenti dati dagli adulti fa diventare uomini leali e non burattini senza fili. Progetto “Libriamoci” Ospiti per un giorno della Scuola secondaria di Candida Classe V Il giorno 11 dicembre 2015, noi alunni della classe V, scuola primaria del plesso di San Potito Ultra, ci siamo recati a visitare la Scuola Secondaria di Candida. Eravamo entusiasti ed anche un tantino emozionati. Arrivati, ad accoglierci le professoresse e i gli allievi. Ci siamo sentiti a casa nostra, soprattutto quando i compagni della scuola media ci hanno preso per mano e ci hanno fatto visitare tutto l’edificio: aule, sala mensa, spogliatoi, laboratorio, aula multimediale, spiegandoci l’utilizzo dei vari ambienti. Tutti abbiamo notato la grandezza e la luminosità dei vari locali, i sussidi didattici e gli arredi. Nel salone abbiamo assistito ad un’interessante le- Compre nsiamo ci zione di scienze: la cellula. Abbiamo assistito alla visione di un video, completato schede e risposto a un questionario. La lezione si è svolta in italiano e in inglese. Poi ci siamo recati nell’aula scientifica e con grande gioia abbiamo usato provette e alambicchi. Gli esperimenti sono stati interessanti e coinvolgenti, grazie alla professionalità e alla simpatia della professoressa di scienze. Infine, nella sala di musica, abbiamo gustato delle pizzette gentilmente offerte dai padroni di casa. Che dire? Esperienza interessante, eccezionale accoglienza. Ricorderemo sempre con affetto gli alunni e le professoresse della Scuola Media di Candida 12 C o m p r e n s i a m o c i Vi t a d e l l a sc u o l a Scuol a Primaria di Parolise Secondaria, stiamo arrivando P R O G E T T O O R I E N TA M E N T O M. Lerro Classe V Quest’anno per noi di quinta sarà l’ultimo della scuola Primaria, cosicché è tempo di pensare alla scelta della futura scuola Secondaria di primo grado. Per questo motivo, si svolge l’open day presso le scuole Medie del territorio circostante, proprio per darci l’opportunità di conoscere la scuola e la relativa offerta formativa. Poco prima delle vacanze natalizie, siamo stati invitati dalla scuola Media di Candida, dove nella stessa sede c’è anche la scuola Primaria. Abbiamo trascorso alcune ore della mattinata con insegnanti e alunni che, innanzitutto, ci hanno fatto visitare le aule e i laboratori di informatica, di arte, di lettura e di scienze. Ho avuto il piacere di incontrare la mia amica Elisa e i miei cugini Laura e Giorgio che frequentano la prima media. Gli alunni, in generale, erano alle prese con le prove del loro concerto di Natale e così abbiamo ascoltato diversi brani in inglese e francese, seconda lingua studiata in questa scuola. Dopodiché ha avuto inizio la nostra attività, prima a li- L’amicizia Classe II MAGGIO vello teorico e poi pratico. Le insegnanti di Scienze e di Lettere nell’aula della classe quinta, ci hanno spiegato con chiarezza e semplicità un argomento scientifico: la cellula animale. Nel laboratorio di Scienze, però, è stato più entusiasmante, perché l’insegnante ci ha fatto fare un vero e proprio esperimento sull’osservazione di una cellula: l’uovo di gallina. Avevamo a disposizione il materiale occorrente: un uovo, un piattino, una pinzetta. Abbiamo staccato la pellicola bianca dell’uovo e l’abbiamo messa contro luce: essa è la membrana cellulare che è composta da tanti forellini che si chiamano pori. Attraverso di essi entrano ed escono le sostanze. Il bianco dell’uovo è il citoplasma, sostanza gelatinosa, che la professoressa ci ha fatto toccare con un dito. Il citoplasma è composto da acqua e proteine e l’uovo diventa sodo perché con il calore, l’acqua viene racchiusa all’interno delle proteine. Successivamente abbiamo fatto un altro esperimento con una bottiglia e un uovo sodo. L’insegnante ha messo un foglietto bruciato all’interno della bottiglia e l’uovo sopra la bottiglia. Così poco dopo abbiamo osservato l’uovo scendere un po’ nella bottiglia: era proprio incollato! Questo perché la pressione dell’aria fuori, più pesante, lo spinge all’interno. Inoltre, il giallo dell’uovo è diventato verde e ciò significa che non si può mangiare perché dannoso per la salute. Infine, abbiamo svolto una lezione di inglese con la docente Ciamillo, che dapprima ci ha proposto un video e poi delle schede in lingua inglese sullo stesso argomento di scienze. Per me e i miei compagni è stato un incontro davvero interessante e ci hanno già detto che ci sarà un’altra occasione nel corso di questo nostro ultimo anno di scuola primaria. C U LT U R E T I M E London’s symbols Classi III-IV-V Partendo da un breve paragrafo sui mezzi di trasporto che si incontrano solitamente a Londra, red double-deckerbuses, yellowschoolbuses and black taxis, la pluriclasse di Parolise ha elaborato un poster collettivo in cui è confluito tutto il materiale, frutto di ricerche cartacee e digitali. Tra i vari simboli spiccano: Hyde Park, il polmone verde dove far divertire i piccoli; Buckingham Palace, la residenza reale; Tower Bridge, il ponte levatoio delle meraviglie; Tower of London, il castello sul Tamigi. Non poteva mancare lo storico cambio della guardia che, ogni giorno, incuriosisce e affascina milioni di turisti. See you soon!!! Visita a San Lorenzello e Pietraroja Classe III Nel mese di novembre noi della classe terza siamo andati in gita a Pietraroja e a San Lorenzello,con i compagni di quinta e degli altri plessi. Sapevamo qualcosa della visita attraverso le immagini sulla LIM che, precedentemente, ci aveva fatto vedere il maestro Tonino; tra l’altro i compagni di quarta erano andati l’anno scorso e, quindi, ci avevano già raccontato qualcosa. Nel pullman eravamo tranquilli, io ero vicino a Raffaele e Antonio a giocare con il tablet, invece la quinta di Montefredane ci prendeva in giro. Il viaggio è stato abbastanza lungo perché il pullman era lento e abbiamo fatto delle soste. Durante il tragitto abbiamo visto dei paesaggi naturali: le campagne coltivate e altre invece distrutte a causa del fiume e, sullo sfondo, montagne già innevate. Una volta arrivati a Pietraroja, al confine col Molise, abbiamo visitato il laboratorio di “Ciro “che si chiama Paleo- lab. Siamo entrati e abbiamo visto Ciro, che in realtà si chiamava “Scipio- nix Samniticus “il cui significato è Scipione del Sannio, facente parte della famiglia dei Velociraptor. Attraverso uno schermo, abbiamo viaggiato nel tempo con molto entusiasmo; la guida poi ci ha fatto vedere la fossilizzazione di un pesce nel corso di milioni e milioni di anni e i cambiamenti climatici nel tempo. Inoltre, abbiamo visto un video su come si sono estinti i dinosauri, con degli occhiali 3D. All’ora di pranzo siamo andati a mangiare all’agriturismo vicino al parco.Il momento più entusiasmante però è stato il giro all’interno del parco dei dinosauri. Mi è piaciuto perché ho visto le varie specie di dinosauri che avevo appena studiato e conosciuto sul libro di storia. In particolare, mi ha colpito il Triceratopo che significa“Testa con tre corna”. Questo viaggio indietro nel tempo, lo consiglierei a un amico perché è stato molto bello e interessante, per approfondire da vicino quest’affascinante periodo storico. 2016 Nel mondo delle farfalle Classe II In una splendida giornata di fine autunno c’è stata la nostra prima uscita didattica di quest’anno, insieme ai compagni delle altre classi. Quando il pullman è venuto a prenderci davanti la nostra scuola, la sorpresa è stata rivedere la nostra maestra Angela dell’anno scorso, che adesso è a Candida e accompagnava i suoi nuovi alunni di prima. Tutti contenti ci siamo recati a Montoro, nella scuola media, per visitare la mostra sulle farfalle. Ci hanno accolto due studiosi esperti e appassionati di farfalle. Nella sala c’erano tantissime bacheche di vetro che contenevano moltissime specie diverse di farf a l l e . Quelle più particolari per noi sono state: la farfalla foglia, la farfalla civetta e la più colorata di tutte, di nome Isabelle. Il momento più elettrizzante, però, è stato entrare nella voliera, dove tante farfalle vere svolazzavano ovunque. Alcune si posavano su di noi e qualche compagno si spaventava e urlava, mentre noi a ridere! Altre bellissime farfalle, grandi e piccole, si posavano sulla frutta per succhiarla. Questa mostra ci è piaciuta tantissimo, perché abbiamo imparato molte notizie sulle farfalle di tutto il mondo, ma soprattutto per averle viste da vicino, in tutta la loro bellezza. U N A M AT T I N A A T E AT R O Alla ricerca di Peter Pan R. Fabrizio, A. Bilotta Classe V Al teatro “C. Gesualdo” di Avellino abbiamo assistito allo spettacolo intitolato “Peter Pan”, un riadattamento della fiaba stessa. La storia racconta di uno scienziato di nome Arturo che crede solo nella matematica e in tutto ciò che è razionale, mentre è allergico alla fantasia. Pertanto, per lui, non esiste nessuna fiaba come Cenerentola, Pollicino, Cappuccetto Rosso e né Peter Pan. Egli vive con sua figlia Wendy e vuole mandarla in collegio per farla studiare ma la ragazzina, ormai grande, vuole ritornare bambina e andare a cercare Peter Pan nell’ isola che non c’è. Wendy cerca in tutti i modi di far ricordare al padre le bellissime serate che trascorrevano insieme alla mamma, quando lei le raccontava tante storie di fantasia. Arturo, però, si ostina a non credere alla fantasia e così incominciano a litigare. All’improvviso, da dietro una finestra, compare Peter Pan e Wendy decide di seguirlo mentre il padre cerca invano di trattenerla. Rimasto solo Arturo dà sfogo alla sua fantasia trasformandosi in Capitan Uncino. Ricompare Peter Pan che comincia a battersi con Capitan Uncino, in una serie di salti e capriole rocambolesche. Wendy li divide chiedendo loro di non litigare più. Così Peter Pan vola via ma non prima di aver chiesto a Wendy e ad Arturo di lasciare sempre una finestra aperta, in modo da poter ritornare da loro. Infine, Wendy e suo padre si scambiano la promessa di non dimenticare di aver avuto un giorno le ali, nonostante ora siano adulti. Questa favola ha una sua morale, cioè vuole insegnarci che gli adulti, presi dalla serietà della vita, si sono dimenticati di come è bello essere bambini e far volare la fantasia. FAIRY TALES Laboratorio fiabesco in lingua inglese Classi III-IV-V Quest’anno noi alunni di 3^, 4^ e 5^ della Scuola Primaria di Parolise, stiamo seguendo un laboratorio di lingua inglese, FAIRY TALES dove analizziamo alcune delle fiabe più famose. Abbiamo appena concluso “The three little pigs” e cominciato la storia di “Cinderella”: dapprima troviamo le parole chiave del testo, poi individuiamo i personaggi principali, in seguito sintetizziamo la storia attraverso sequenze e disegni, ed infine facciamo alcuni esercizi di comprensione del testo. Non abbiamo mai fatto questa attività precedentemente; la troviamo molto divertente, affascinante ed innovativa e partecipiamo sempre tutti con interesse. MAGGIO Vi t a d e l l a s c u o l a 2016 Cronaca di un evento Scuola Primaria d i Montefredane Il TG itinerante esalta le bellezze e le bontà di Montefredane Classi III - IV - V Il giorno 12 Marzo 2016, gli alunni della Scuola Primaria di Montefredane e Arcella e quelli della Scuola Secondaria di 1° grado di Montefredane, accompagnati dalle insegnanti, hanno partecipato alla trasmissione di RAI 3 “TG ITINERANTE” per la promozione del territorio. Arrivati nella piazza del paese si è potuto osservare che proprio nel bel mezzo c’era un’esposizione di tutti i prodotti tipici che sono il vanto, l’orgoglio e la forza dei Montefredanesi. Su dei tavoli ben allestiti c’erano: biancheria ricamata a mano, piatti tipici come “fusilli con il pezzente”, “menesta maritata”, “pizze chiene”, “pizze con l’erba”, taralli e “pigne ri- coperte di glassa”. Alcuni di questi prodotti vengono riproposti durante le manifestazioni che si svolgono nel periodo estivo, quali “La sagra del fusillo e del pezzente” e “Fredane in Borgo”. Vi era anche un’esposizione di vini delle cantine locali. Erano presenti alla manifestazione, il Sindaco, l’Amministrazione Comunale, la Presidente della Proloco e i Presidenti delle Associazioni del territorio. Il giornalista Rino Genovese ha salutato e ringraziato tutti i partecipanti ed in particolare gli alunni che hanno subito sventolato palloncini di colore bianco e verde creando una bellissima coreografia. La pioggia, che a tratti veniva giù, non ha ostacolato la buona riuscita dell’evento. Alle 14,00 il servizio è stato trasmesso a conclusione del TG e non solo sono stati mostrati i prodotti in esposizione, Compre nsiamo ci 13 Il mio paese classi III – IV – V Montefredane è il mio paese pieno di gente cortese. Arroccato su una collina il sole lo bacia ogni mattina. Proprio sulla cima c’è il castello che lo rende ancora più bello e noi bambini fieri e contenti lo ammiriamo tutti i momenti. ma sono state proposte anche immagini dei luoghi caratteristici e suggestivi: la Chiesa della Madonna del Carmine, la Chiesa di Santa Lucia, le bellissime “Fontanelle” dove c’è la famosa grotta della “Madonna di Lourdes”. È stata un’esperienza fantastica e altamente emozionante, partecipare in prima persona e rivedere il proprio paese in televisione. La speranza generale è che tutto questo serva a rilanciare un flusso turistico in grado di valorizzare quanto gelosamente custodisce la comunità montefredanese. Nella grande piazza noi giochiamo e tutti insieme ci divertiamo. E sotto il tiglio secolare i nonni ci stanno a guardare. Il mio paese è pieno di colori in ogni angolo piante e fiori: dal verde dei pini al rosso e al violetto dei ciclamini. Il mio paese è il regno dei vini in autunno ribollono i tini; d’estate, poi, nei borghi in festa gioia ed amor nei cuori si desta. I l princip e F e l i c e e l ’ a m i c a ro nd i n e Legg e re è u n p i a c e re e a r r i c c h i s ce i s en t i m en t i di adult i e ba mbini Classe II Per quanto riguarda il progetto "L'amico libro " nella classe II della scuola primaria di Montefredane, in classe abbiamo allestito una piccola biblioteca, arricchita con libri adatti all'età degli alunni: alcuni libri portati dall'insegnante, altri dagli alunni, altri acquistati . I bambini leggono con piacere; consigliano ai compagni i testi che hanno gradito particolarmente e ci sono anche i "compagni di lettura" , che leggono con ritmi più veloci e "divorano libri". In classe, leggiamo anche dei testi insieme, tra i quali "Il principe felice ed altre storie" di Oscar Wilde. In particolare i bambini hanno gradito e sono stati positivamente colpiti dalla lettura della fiaba "Il principe felice"che contiene significati profondi, i personaggi provano sentimenti veri. La rondine vive uno stretto legame di amicizia con il Principe Felice e sacrifica la sua vita per amore dell'amico, con grande generosità ed altruismo. Abbiamo suddiviso la fiaba in sequenze che individuano i momenti più importanti delle vite dei due protagonisti, che si intrecciano e si concludono insieme con un susseguirsi di emozioni e di sentimenti che li porterà alla morte e distruzione terrena ma alla conquista della felicità autentica, che tanto hanno cercato nella loro vita. 1- FELICITA' APPARENTE In una città, al centro della piazza c'era la statua del Principe Felice, che tutti invidiavano perché ritenuto felice ed adornato con pietre preziose e foglie d’ oro. Al contrario era molto triste perché vedeva la sofferenza degli altri. 2 - ALTRUISMO Una rondine diventò amica del Principe Fel i c e , scoprì la sua tristezza ed egli acconsentì a farsi strappare l’occhio di zaffiro per darlo alla mamma povera. 3 - GENEROSITA' La rondine alleviò la s o ff e r e n z a della donna, che con la pietra preziosa poté curare il figlio malato. 4-AMICIZIA La rondine restò con il Principe, non partì per i paesi caldi ed esaudì i Completa questo cruciverba : nella colonna verticale colorata scoprirai il sentimento che lega il Principe felice e la rondine suoi desideri. 5 - FELICITA' VERA Il Principe è spoglio e povero ma veramente felice perché ha aiutato gli altri. 6 - DEDIZIONE La rondine non abbandonò il Principe Felice e morì ai piedi della sua statua. 7- RICONOSCENZA DELL'ANGELO L'angelo portò a Dio le cose più preziose sulla terra: il cuore del Principe Felice ed il corpo della rondine morta. 8 - GIOIA COMPLETA I due protagonisti raggiungono la gioia completa nel Paradiso con Dio. Alla fine abbiamo posto l'attenzione sui sentimenti che proviamo nella vita giornaliera, a scuola e a casa e abbiamo messo in evidenza che essi vanno rispettati. I bambini hanno scritto una poesia che spiega che cosa serve per essere felici. PER ESSERE FELICI.......... Per essere felici a noi bambini basta una bici, correre nei prati con tanti fiori colorati. La felicità per mamma e papà è la nostra serenità, è avere il figlio contento che si impegna in ogni momento. Una ricetta vi vogliamo suggerire per poterla tutti conseguire: fare sempre il proprio dovere qualunque sia il mestiere. Sapersi sempre accontentare di quello che riusciamo a conquistare; osservare le bellezze della natura e proteggerle per una sana vita futura. Infine ascoltate il consiglio più saggio, non ci vuole molto coraggio: aiutare i compagni in difficoltà per noi è il massimo della felicità. 1-Pietre preziose che erano gli occhi della statua del principe felice 2-Lo era il figlio della mamma povera 3-Lo sono i paesi che le rondini raggiungono in autunno 4-La ama la rondine 5-Come si sente il principe nel vedere la sofferenza degli uomini 6-Il luogo dove è posta la statua del principe felice 7-Come è definito il principe 8-È inviato da Dio sulla terra per cercare le cose più preziose 14 C o m p r e n s i a m o c i Vi t a d e l l a sc u o l a Classe III Tutto è iniziato un giorno di Ottobre, quando abbiamo deciso di lanciare il Progetto Lettura attraverso una manifestazione in cui zonti conoscitivi. Abbiamo curato tutto: dalla scenografia alla coreografia. Al centro della scena abbiamo posizionato dei libri di avremmo coinvolto anche i piccoli della Scuola dell’Infanzia e a cui, naturalmente, avremmo invitato i nostri genitori. Ci siamo messi subito alla ricerca di contenuti e modalità appropriate attraverso cui potessimo esprimere al meglio il messaggio che faceva da sfondo alla nostra performance: leggere apre nuovi oriz- favole e di avventure, mentre dietro abbiamo sistemato un lenzuolo dove si potevano vedere le immagini di alcuni momenti di attività di lettura realizzate nel nostro plesso. Un Rap sulla lettura ha dato avvio alla manifestazione. Dopo si sono susseguiti, in un discorso di continuità didattica a cui il nostro Istituto tiene molto, Quando ci siamo imbattuti nella tecnica del collage, ci è talmente piaciuta che abbiamo pensato di sperimentarla per un lavoro artistico che avesse come oggetto la lettura. Discutendo tra noi e sapientemente supportati dalle nostre insegnanti, è venuta fuori l’idea di rappresentare una scena per ogni stagione e, per ciascuna di essa, metterci alla ricerca della frase più suggestiva con cui fossero stati descritti l’inverno, l’estate, la primavera e l’estate. Abbiamo scelto Calvino, Buzzati, Little Wood e Pavese perché le loro descrizioni ci sono sembrate davvero uniche nel cogliere le caratteristiche proprie di ogni stagione. Così le abbiamo trascritte e riportate su ogni paesaggio che avevamo riprodotto ritagliando vecchi giornali e riviste. Il risultato ha sorpreso anche noi! Classi IV e V i piccoli della Scuola dell’Infanzia e i bambini della prima classe della Scuola Primaria che hanno drammatizzato la storia dei tre porcellini; subito dopo solo i bambini di prima si sono esibiti nel Canto “Le vocali della lettura” e nella declamazione di slogan inneggianti le qualità della lettura; i più grandi hanno letto una bellissima lettera sull’amore per i libri di uno scrittore famoso e recitato una lunga filastrocca sull’importanza della lettura. Gli alunni di seconda, infine, hanno elencato i “Diritti del Buon Lettore”. Tutti hanno applaudito per la nostra bravura. La manifestazione si è conclusa con la pesca, da parte nostra, di alcuni titoli di libri posti in un cesto. Ognuno di noi ha letto il titolo che gli è toccato e ha preso in consegna il libro. Ci siamo lasciati con l’impegno di leggere il libro e di realizzare una tabella dove riportare gli scambi periodici dei libri, promesse da rispettare durante tutta la durata dell’anno scolastico. Un libro per ogni stagione Classe II Che piacere è la lettura molto bene fa chi la cura. Essa è come una pozione pronta a darti ogni emozione. Se ti addentri lentamente con il cuore e con la mente vivi un sacco di avventure di storie passate e storie future. Ti figuri i personaggi prepotenti, furbi o saggi. Non proprio tutti, ma giusto pochi li vorresti compagni di giochi. Che passione è la lettura chi la pratica, ve lo giura! 2016 Scuola Primaria di Arcella Uno, due, tre… Progetto Lettura Che piacere... la lettura MAGGIO Tanti i modi per “leggere” il mondo circostante Le docenti dell’Infanzia e della classe I della Primaria L’esperienza della continuità di- getto d’Istituto, ne ha mostrato dattica ed educativa tra i diversi l’obiettivo generale: porre le segmenti scolastici è sempre basi, fin dal primo segmento delfonte di scoperte e di rinnovato l’obbligo scolastico, per un apentusiasmo. E chi insegna, pro- proccio positivo alla lettura. In prio in termini di scoperte e di particolare, gli alunni coinvolti entusiasmo, sono innanzitutto i nella continuità hanno drammabambini con le loro chiavi inter- tizzato la Storia dei tre porcellini. pretative per aprire mondi a loro I successivi incontri hanno ulteancora sconosciuti. Così è stato riormente tenuto in consideraquest’anno per il progetto d’isti- zione la motivazione per creare e tuto “Libriamoci”che ha visto la rafforzare nei bambini un raplettura protagonista degli incontri porto positivo con la lettura, attra i piccoli dell’Infanzia e della traverso libri illustrati letti dalle Prima classe della scuola Prima- insegnanti o racconti di storie ria. Momento particolarmente fe- finalizzate all’apprendimento del condo per l’approfondimento lessico necessario ad esprimere della propria identità e per la sco- le proprie emozioni in lingua inperta dell’altro, il Progetto continuità ha anche quest’anno offerto una significativa esperienza di conoscenza reciproca, di collaborazione e mutua accoglienza, glese che i piccoli hanno rielabodove i più piccoli hanno speri- rato attraverso i multiformi mentato forme di aiuto, di prote- linguaggi a loro disposizione: la zione e di contenimento da parte voce, il gesto, la drammatizzadei più grandi, mentre i più zione, i suoni, la musica, la magrandi hanno avuto modo di nipolazione dei materiali, il prendere coscienza della propria disegno e, i più grandi, anche atcrescita cognitiva e socio-affet- traverso la realizzazione di semtiva. La manifestazione di Otto- plici sequenze narrative scritte, bre, che ha visto coinvolti tutta la corredate da disegni personali. Scuola dell’infanzia e la scuola Insieme, dopotutto, c’è sempre Primaria e con la quale si è vo- più ricchezza e occasione di apluto tracciare il percorso entro prendimento! cui si sarebbe sviluppato il pro- Il piccolo Principe una storia per tutto l’anno Classi IV e V Dal Libro al Fumetto: il fantasma di Canterville Classi IV e V Noi alunni della scuola primaria di Arcella abbiamo partecipato alla visione del film “Il piccolo Principe”. Il dodici gennaio 2016 un pullmino ci ha portati al Movieplex di Mercogliano. Che emozione! Finalmente potevamo vedere le avventure del libro che avevamo letto. Il film non ha deluso la nostra curiosità. Bellissima l’avventura della bimba che va alla ricerca del principe che ha lasciato la rosa, sua unica amica, sul piccolo pianeta e si è perso in un mondo che non ha tempo per l’amicizia. Per fortuna la bimba lo ritrova e lo riporta dalla sua rosa. Classe I Una nostra compagna ha ricordato all’insegnante che questo libro era dedicato a tutti gli adulti che a volte dimenticano di essere stati bambini. Fiabe dal mondo Siamo stati in giro per il mondo a raccogliere fiabe. Che bello è stato ascoltarle e farle rivivere attraverso le nostre artistiche rielaborazioni. MAGGIO Vi t a d e l l a s c u o l a 2016 Compre nsiamo ci Scuol a Secon daria di Ma nocal z ati I N T E RVISTA A VERDIANA LEONE Pinocchio in ceramica B en e a r t i s t i c o d e l n o s t ro territorio Classe I Quest’anno abbiamo intrapreso un progetto di Potenziamento che tratta i beni culturali del nostro Paese, in particolare, per la nostra classe del nostro territorio. Abbiamo appreso che nella scuola Primaria dell’Istituto Compren- sivo di Manocalzati è presente un pannello in ceramica del maestro Sinibaldi Leone, che rappresenta un bene artistico del patrimonio del nostro territorio. Dopo aver parlato di quest’opera, ci siamo recati con gli insegnanti nei locali della scuola Primaria e abbiamo notato che l’opera era divisa in diverse scene riprese dalla fiaba di Pinocchio. Ognuno di noi ne ha scelta e disegnata una. Per noi è stato più difficile scegliere la scena anziché disegnarla, perché ognuno di essa aveva un significato importante che deve essere conservato nel profondo del cuore, veri e propri insegnamenti di vita rappresentati in una storia simpatica e divertente. Per conoscere meglio l’artista, abbiamo pensato di intervistare la figlia, la professoressa Verdiana Leone, che è venuta a scuola e ci ha parlato di suo padre rispondendo alle nostre domande. Da questa intervista abbiamo appreso che l’artista, purtroppo, scomparso nel 2002, era per lo più uno scultore e non lo faceva soltanto come passione ma anche come lavoro. Le sue opere sono conosciute in Italia e all’estero. Le sue sculture figurative, cioè simili alla realtà, hanno colpito molte persone tra le quali Verdiana, innamorata da sempre dell’arte.Abbiamo anche parlato di come era il rapporto tra padre e figlia e siamo riusciti a capire che aveva un’ottima intesa. Verdiana infatti stimava molto suo padre e ammirava le sue opere. La cosa che l’ha colpita di più di suo padre era la sua capacità di restaurare e rinnovare le vecchie statue presenti nelle Chiese. Inoltre quando realizza un quadro, Verdiana ricorda sempre gli insegnamenti di suo padre che non dimenticherà mai. In poche parole è orgogliosa di essere la figlia di un bravissimo artista come lui, abile e capace di documentarsi con precisione prima di realizzare una scultura. Dopo aver citato questi chiarimenti su che artista fosse il padre, abbiamo parlato soprattutto sul pannello di Pinocchio e lei ci ha detto che la sua scena preferita è quella del gatto e la volpe perché ci fa capire che nella vita non dobbiamo mai giudicare dalle apparenze poiché la cieca convinzione offusca la ragione. Ringraziamo Verdiana Leone e le nostre docenti per averci reso le idee chiare sui beni culturali, cioè un patrimonio inestimabile che dobbiamo sempre rispettare e valorizzare perché costituisce l’identità del nostro Paese e di tutti noi italiani. Imparare ad amare il libro Classe II Ho dodici anni, come tutti i ragazzi della mia età non amo leggere...Un giorno però, la professoressa di italiano è arrivata in classe con una busta piena di libri. Da quel giorno la mia vita è cambiata. Ho scoperto un mondo diverso in cui ho potuto viaggiare, imparare, divertirmi attraverso la lettura. Nicholas I libri ci fanno conoscere delle storie straordinarie e ci fanno riflettere sulla realtà che ci circonda. Salvatore Man mano che terminavo un capitolo, ero sempre più preso a scoprire cosa sarebbe accaduto successivamente e in mente riuscivo ad immaginare i personaggi e i luoghi nei quali era ambientata la vicenda. Mario Quando leggo mi immedesimo nella storia e divento il protagonista. Simone Appena inizio a leggere mi dimentico di tutto e mi immergo nella lettura. Luciana Adesso sto iniziando a capire l'importanza della lettura, mi basta leggere poche righe di un libro per immedesimarmi in esso. Elio Potrei dire che leggere arricchisce le nostre conoscenze. Filippo Grazie alla nostra prof. , il mio in- teresse per la lettura è aumentato, portandomi a diventare un vero amante della lettura. Gianmarco Io, nonostante non ami leggere, lo faccio perché vorrei arricchire il mio lessico e vorrei imparare a scrivere meglio. Alex Penso che leggere sia molto importante perché ci fa crescere dal punto di vista intellettuale. Tommaso Grazie alla lettura impariamo a leggere e a scrivere bene. Ci aiuta ad affrontare situazioni difficili, ci può essere d'aiuto in determinati momenti. Fatima Grazie alla biblioteca di classe, posso coltivare la mia passione per la lettura. Quando leggo mi rilasso molto. Marcello Leggere arricchisce il lessico. La lettura ci dà degli insegnamenti e ci fa conoscere storie e fatti del passato. Cataudo La lettura è molto importante perché amplia i nostri orizzonti culturali ed è una fonte di conoscenza infinita. Mezini Ho scoperto che quando leggo mi chiudo in un mondo di pensieri. Georgiana Io non leggo molto ma quel poco che leggo mi fa capire quanto sia importante la lettura. Iandolo 15 A day at the theatre THE MUSICAL:"THE BLU ES BROT HERS" Classe III On 22nd January 2016, within the Reading Project, the students of Manocalzati and Montefredane Secondary school went to see at PartenioTheatre in Avellino the Musical:"The Blues Brothers" inspired by the 1980’s film. The story takes place in Chicago and tells of two brothers: Jake "Joliet" and Elwood Blues, named the "Blues Brothers". Jake is released from prison and his brother is waiting for him outside with a used police car that become the new "Blues Mobile". Firstly they go to visit the catholic orphanage where they grew up and the Head Nun, called "The Penguin", by the Brothers, explains that she has to pay a $5000 tax or the orphanage will be closed in a few days. When the Brothers offer to raise the money quickly, the Head Nun declares that she will not accept stolen money. Then the Brothers enter in a Baptist Church where Jake has a revelation: they legittimately can raise money by rejoining the Blues Brothers Band. So they are on a mission from God. Coming back to the flophouse, where Elwood lives, the Blues Mobile is being chased by the police be- cause of Elwood's suspended license and the brothers become involved in a car chase, destroying a shopping mall and the Illi- nois authorities are searching for them. Jake and Elwood, after looking for the other members of the band, that do other jobs, find all people and persuade them to rejoin the band. The Blues Brothers Band performs in a concert. They play rock, country and western music, but at the end of the evening they drink much more than what they earn.The next day, during a business meeting the brothers blackmail their old agent, Mr.Sline, so he agrees to book the Palace Hotel Ballroom for their concert the following night. After driving around promoting the concert, Blues Mobile runs out of gas, making Jake and Elwood late for the show. In the ballroom the band plays so well that a producer offers them a re- Mettiamoci all’opera Classe III Quest’anno, tutti gli allievi della scuola secondaria di Manocalzati, Candida e Montefredane, hanno realizzato un progetto dal titolo “Le nozze di Figaro”, nel quale sono coinvolte molte discipline fra cui lettere, musica, francese e beni culturali (materia rientrata quest’anno come attività di potenziamento). Abbiamo lavorato in perfetta sintonia e ogni disciplina ha dato il suo contributo. Siamo partiti da un confronto tra i Promessi Sposi e le Nozze di Figaro composta da Mozart, dal libretto di Lorenzo Da Ponte, da cui Manzoni sembra aver preso spunto. Abbiamo, poi, realizzato un confronto fra “Le nozze di Figaro” e “Le mariage de Figaro” dello scrittore francese Beaumarchais. Poi, siamo passati alla realizzazione musicale di alcune arie dell’opera, con la tastiera. Il progetto è proseguito con la realizzazione di pannelli raffiguranti i momenti più salienti dell’opera buffa e di disegni dei costumi dell’epoca, eseguiti degli allievi della classe prima. Il lavoro svolto sarà messo in scena a conclusione dell’anno scolastico. BIMED E LA S TA F F E T TA C R E AT I VA Una vacanza esotica Classe I Anche quest’anno abbiamo partecipato al concorso nazionale di scrittura “Staffetta Creativa” della BIMED; come la precedente, anche questa volta è stata per noi un’esperienza indimenticabile perché abbiamo contribuito alla stesura di un capitolo del libro “ Una Vacanza Esotica”. Il libro racconta di una famiglia che è partita per un viaggio e si trova a vivere una vera e propria avventura. Mirko è il protagonista del racconto; è un ragazzo riflessivo e pieno di iniziative e con i suoi genitori e la sorella Laura, dovrà affrontare e risolvere numerosi ostacoli che si presenteranno sul loro cammino. Alla fine, però, restando uniti e senza l’aiuto della tecnologia, riusciranno a rendere il loro viaggio, iniziato male, un’esperienza affascinante. Per scrivere il capitolo ci siamo divisi in gruppi ed è stato bello riunirci fra amici per condividere esperienze e opinioni. Grazie al libro abbiamo anche approfondito le nostre conoscenze geografiche, infatti, per scrivere il nostro capitolo, abbiamo fatto delle ricerche sul Perù, luogo in cui è ambientata la storia. Alla fine tutti coloro che hanno scritto i vari capitoli potranno avere una copia del libro nella giornata dedicata alla premiazione che si terrà alle Isole Tremiti, nel mese di giugno. Anche il viaggio sarà per noi un’opportunità per fare altre conoscenze e nuove esperienze culturali. cording contract, more than enough to repay the orphanage's tax. Unfortunately there are a lot of police men in the crowd. Although Jake and Elwood try to slip out unnoticed, they are chased by the police and other people. Just in time the brothers find the office of the Cook Country Assessor and pay the tax bill and then they are arrested. The Blues Brothers Band play their next concert in prison. About the Musical we can say that it was great! The authors have adapted and condensed this musical comedy into a fun-filled show packed with action and comedy. Fortunately we were sitting in the front row at the theatre so we could see the actors while they were acting, singing and dancing. They sometimes came among us so we could share and sing some songs with them. Although it was not possible to have a final open forum with them, because of trasport problem, we would be happy to repeat the experience. We want to thank to our Headteacher Carpentiero Flora, our English teachers Ciamillo Lina and our music teacher Gianfrancesco Paolo for this wonderful experience. Biblioteca di classe Classe I Quest’anno il nostro Istituto ha portato avanti un progetto sulla lettura e quindi noi abbiamo pensato di organizzare una biblioteca di classe; ognuno ha portato alcuni libri che aveva a casa e li ha riposti in un armadio della nostra aula. Abbiamo scelto dei libri di nostro gradimento e li abbiamo letti. Angelica, la nostra compagna di classe si è occupata di organizzare la gestione della biblioteca, segnando i titoli dei libri e chi li prendeva, così da tenere tutto sotto controllo. Tutti noi adoriamo la lettura, perché stimola la fantasia, infatti “fantastichiamo” sui personaggi, i luoghi e gli avvenimenti e ci aiuta anche a sviluppare, perfezionare e ampliare il nostro lessico. Non tutti amano leggere, perciò noi possiamo considerarci fortunati perché abbiamo il “dono” della lettura che ci regala sempre nuove emozioni. Dice Dacia Maraini: “Leggendo si prova un profondo piacere; si scopre di poter viaggiare nel tempo e nello spazio. Noi siamo chiusi dentro una vita limitata, prevedibile e i romanzi danno la possibilità di attraversare altre esistenze, altri panorami, calzando altre scarpe, annusando altri odori, in un tempo che non ci appartiene. Quando si compie questo miracolo, è come se si realizzasse un incontro al di là dello spazio e del tempo, nel mondo misterioso del possibile. Il libro è il luogo di questo incontro”. Siamo convinti che chi ama leggere sia una persona molto fortunata. 16 C o m p r e n s i a m o c i Vi t a d e l l a sc u o l a Una giornata diversa sentiva amato e apprezzato dai genitori. I due si sono incontrati in una comunità terapeutica, dove sono riusciti ad affrontare i loro problemi e si sono innamorati. Tutto ciò ci ha fatto riflettere su quanto sia importante avere delle comunità nella propria regione, per dare la possibilità a ragazzi in difficoltà, di affrontare la vita in modo diverso e consapevole. Lo spettacolo è stata un’occasione per fare delle considerazioni sui ragazzi, che a volte, iniziano a drogarsi o a bere, perché spinti da amici, o per continuare a far parte di un gruppo, però bisogna dire di no per una serie di motivi: la droga fa male, può provocare la morte, annebbia il cervello, crea problemi fisici, ti allontana dalle persone care e ti fa diventare violento. Comunque, la cosa più importante è il sostegno della famiglia, perché un ragazzino di quattordici anni deve dialogare con i genitori, e non chiudersi in se stesso. I ragazzi della Casa Sulla Roccia fanno spettacoli soprattutto nelle scuole, perché vogliono aiutare gli adolescenti a non commettere i loro stessi errori. Crediamo che questa manifestazione sia stata molto istruttiva perché conoscere i disagi e le sofferenze giovanili, aiuta a non commettere gli stessi errori che portano tante vite alla distruzione. Un incontro davvero speciale Classe III Il giorno 16 aprile 2016 nella nostra scuola si è tenuto un incontro, nell’ambito del Progetto di Lettura “Fiabe narrate, storie vissute e…. in versi” con il poeta Gerardo Pepe che ci ha presentato il suo libro: “ Francesco è pronto e sposerà Tina Turner.” Ci ha testimoniato la sua esperienza di vita raccontandoci di aver un figlio affetto da sindrome di Down e il suo lavoro letterario è ispirato proprio a questa esperienza. Ci ha fatto capire che le persone Down non hanno qualcosa in meno come noi siamo abituati a vederli, ma al contrario, hanno tante risorse che noi spesso sottovalutiamo. Questo confronto ci ha fatto riflettere sulla “diversità” e su come spesso noi “normali” non abbiamo la visione giusta della vita e che perciò abbiamo tanto da imparare dai nostri amici “strani”. Grazie Gerardo Pepe per averci insegnato il vero significato della nostra esistenza. L’importanza di uno spettacolo In occasione del Natale, quest’anno, abbiamo preparato, insieme ai ragazzi delle classi II e III e con i nostri docenti uno spettacolo che inserisce i vari argomenti proposti quest’anno: “L’importanza della lettura” all’interno del tema natalizio. Oramai è divenuto un appuntamento fisso per noi preparare questo spettacolo e ciò ci rende molto felici perché ci divertiamo, ci emozioniamo e rendiamo contento il pubblico. La drammatizzazione si è svolta in due momenti: la lettura al pubblico di poesie e pensieri, il canto del ritornello della canzone “Heal the World” mentre tenevamo alzate delle finte candele e il balletto finale a sorpresa sul Natale. -La prima drammatizzazione ha come titolo “Le quattro candele”. Le candele, interpretate da ragazzi rappresentano dei sentimenti umani. Le prime tre rappresentano, la PACE, la FEDE e l’AMORE e si lasciano spegnere perché dicono che agli uomini non importa più di loro. In quel momento, entra un bambino nella stanza vuota e piange perché, la stanza è molto buia, ma la quarta candela, intenerita dal bambino, riaccende le altre tre candele. Questa è la candela della SPERANZA. -La seconda drammatizzazione è intitolata “Il Natale della banda del dispetto”:I ragazzi dispettosi della banda del dispetto fanno sempre adirare la loro maestra, anche nel periodo natalizio, guidati dal loro capobanda “Carletto il re del dispetto”. C’è un ragazzo tra di loro che si distingue per la sua bravura e si chiama Giulianino. Gli altri, però, non lo accettano e lo escludono dal gruppo, ma quando il postino porta loro le risposte alle lettere che hanno mandato a Babbo Natale, scoprono che sono state tutte rifiutate tranne quella di Giulianino. 2016 Scuol a Secon daria di Can did a R. Bruno, R. Polcaro, A. Russo classe III Il 21 ottobre 2015, nella scuola di Nella seconda parte, hanno parCandida, sono venuti dei ragazzi lato di una bambina, ormai ospiti della Casa Sulla Roccia, grande che apre la sua valigia di un’associazione a sostegno di chi viaggio dove trova tutte le sue combatte disagi e dipendenze, cose e inizia a ricordare la sua nata il 21 ottobre 1985. L’ inten- adolescenza dove tutti le dicezione, recitando, era quella di tra- vano che era grassa e il periodo in smetterci dei messaggi sui valori cui comincia a dimagrire fino più vicini al sentire comune, cioè quasi a scomparire. Questi 'attori' la libertà, il rispetto, la fratellanza della “Casa Sulla Roccia”, espone l’amicizia. Lo spettacolo che ci gono soprattutto le problematiche hanno presentato era diviso in di ragazzi adolescenti, proprio due parti. La prima parlava di un come noi, sempre più smarriti, ladro che entra in una casa per rubare, il proprietario se ne accorge, lo blocca e chiama la polizia. Mentre la aspettavano, il ladro e il proprietario della casa si mettono a chiac- perché gli adolescenti sono vulchierare e il ladro chiede al nerabili a qualsiasi cosa, anche proprietario se può fare una tele- alle cose più sciocche e insignififonata. Il ladro chiama la moglie canti per gli adulti. Alla fine dello per dirle dove si trovava e che spettacolo gli attori ci hanno paravrebbe fatto tardi. Dopo qualche lato del perché avessero iniziato a tempo, la moglie gli manda una fare teatro. Una coppia ci ha raclettera dove dice che voleva la- contato la loro adolescenza. La sciarlo. Il proprietario della casa, ragazza, ci ha detto, che lei, visdispiaciuto, decide di non farlo suta in un paesino che non offriva arrestare e, capito che il ragazzo grandi possibilità, per sentirsi più aveva cercato di derubarlo solo grande, beveva; invece, il ragazzo per necessità, alla fine lo adotta. si drogava perché aveva scoperto Si conclude così la prima parte. che era nato per sbaglio e non si E. Cutillo, S. Ferrigno Classe I MAGGIO Essi chiedono aiuto al “Mago Web” e alla “Fatina Mirandina” che dicono che il problema sta nel loro cuore e di farsi aiutare da Giulianino. Carletto, dal “re del dispetto” diventa il “generale rispetto” e tutti gli altri ragazzi fanno buone azioni e obbediscono alla maestra e, infine, i ragazzi escono di scena cantando e arriva Babbo Natale che distribuisce caramelle e dolci a tutti. Due nostre compagne hanno recitato una parte, che include il tema dello spettacolo di quest’anno, la lettura, che dice così: “Il Natale, la pace, la tolleranza sono tematiche che hanno ispirato i poeti di tutto il mondo e di ogni tempo e che sono giunte fino a noi, tramandate intatte, attraverso la lettura. E, attraverso di essa, il tempo fisico non esiste più. Mentre si legge, infatti, la cognizione del tempo si perde, cambia, si dilata aprendoci nuovi orizzonti di conoscenze e di riflessione. La lettura struttura le nostre conoscenze: è come fondamenta di un palazzo e quel palazzo siamo noi. La lettura costruisce ponti sui quali ognuno di noi dovrà passare e che uniscono sponde di mondi distanti eppure vicini, ravvivando, talvolta, i colori sbiaditi della realtà perché essa sa essere anche un caldo rifugio per l’anima. La lettura è la linfa vitale della nostra quotidianità. A fine serata ci sono stati molti complimenti da parte del “pubblico”, in particolare dalla nostra preside che si è congratulata con noi e ha detto di essere molto contenta del fatto che abbiamo utilizzato vari metodi per esprimere il sentimento del Natale: da quello musicale, cantando e suonando, alla recitazione, alla lettura di opere scritte e addirittura con un ballo natalizio! Dopo la recita se ne sono tutti andati a casa tra complimenti e applausi. M’illumino di meno UNA GIORNATA PARTICOLARE: 19 FEBBRAIO 2016 Classi III-IV-V Primaria Classi I-II-III Secondaria Quest’anno la Giornata del risparmio energetico è stata il 19 febbraio e lo spot pubblicitario che l’ha caratterizzata è stato preso in prestito dalla poesia di Giuseppe Ungaretti: “MI ILLUMINO D’IMMENSO” Quest’iniziativa è un decalogo che ci invoglia a ridurre i consumi energetici giornalieri e, per celebrare questa giornata, noi alunni della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di I Grado del Plesso di Candida, ci siamo riuniti nella sala mensa della nostra scuola e insieme ai docenti abbiamo approfondito e discusso questa tematica. Dopo aver parlato del Protocollo di Kyoto che è un trattato internazionale sul riscaldamento globale a cui hanno aderito la maggior parte della Nazioni, il Professore di Tecnologia ci ha dato una serie di informazioni per sensibilizzarci sull’uso corretto dell’energia e dei piccoli segreti su come risparmiarla nelle nostre case. Abbiamo così capito che la temperatura nelle nostre abitazioni non deve superare i 19°; bisogna spegnere le luci quando non servono e, quando siamo tornati a casa, abbiamo detto alle nostre mamme che, quando si bolle l’acqua, sulle pentole va messo il coperchio e la fiamma deve essere media per non spre- care troppo gas. Se vogliamo che il frigorifero funzioni in maniera efficiente senza consumare troppa elettricità , è necessario sbrinarlo di frequente e l’anta non va aperta e chiusa di continuo. Per non disperdere il calore nelle nostre case sarebbe utile mettere sotto le finestre un paraspifferi che, oltre ad avere delle forme divertenti, ci permette di conservare inalterata la temperatura dell’ambiente; anzi, sapete cosa le nostre nonne ci hanno detto? Che loro sono solite confezionarli, utilizzando ritagli di stoffa e imbottiture di lana. A mezzogiorno in punto abbiamo spento tutte le luci, le lavagne LIM e i computer per dare un nostro piccolo contributo a questa giornata. Tornando a casa, facendo nostra la proposta delle insegnanti di venire a scuola in bicicletta, lo abbiamo chiesto ai nostri genitori, informandoli che nel piazzale antistante l’edificio c’è una rastrelliera per bici… Sarà possibile? Sarebbe proprio bello… Ambasciatori di pace Classe II L’ UNICEF ha la sua sede a NewYork. Questa associazione nasce l’11 Dicembre 1946 per fornire assistenza umanitaria ai bambini rimasti vittime della seconda guerra mondiale. Oggi si occupa dell’assistenza umanitaria dei bambini soprattutto nei Paesi in via di sviluppo e della tutela dei loro diritti; è presente in 156 Stati del mondo. Per raccogliere i fondi utili alla beneficenza si avvale di contributi volontari. Nel 1998 ha avviato il progetto “Adotta una pigotta”, la bambola di pezza che viene realizzata da volontari e la cui vendita contribuisce a raccogliere i fondi per acquistare i “kit salvavita” (alimenti, vitamina A, vaccinazioni, zanzariere contro la malaria) che salvano la vita di bambini meno fortunati. Il fine del progetto ci ha entusiasmato, quando la professoressa ci ha proposto di realizzare le bambole dell’UNICEF. Dopo aver ricevuto il materiale ci siamo impegnati per la realizzazione: abbiamo imbottito le sagome, creato i vestiti con stoffe variopinte e inv e n t a t o acconciature moderne e colorate cucite con fili di lana. Per completare la pigotta restava solo dipingere il viso, la parte più difficile da defi- nire. Prima di disegnare i tratti del volto, la professoressa ha invitato la presidente dell’UNICEF di Avellino, la professoressa Amalia Benevento, che ci ha parlato dell’importanza del progetto UNICEF e della realizzazione delle pigotte, ognuna con espressioni del viso che esprimono emozioni diverse. Da qui è nata una lezione sulle emozioni e di come dovremmo gestirle e riconoscerle. Dopo quell’incontro è stato più facile disegnare e dipingere i volti delle pigotte a seconda delle emozioni che avremmo voluto trasmettere. Adesso sono pronte per essere vendute e vorremmo che tutti le acquistassero! La loro realizzazione ci ha fatto maturare e riflettere sull’importanza della solidarietà. Abbiamo capito che in molti Paesi del mondo i diritti dei bambini vengono costantemente violati. Anche noi, quindi, con questo piccolo gesto vorremmo essere ambasciatori di pace e dirvi: “Una pigotta adottata è una vita salvata!”. MAGGIO Vi t a d e l l a s c u o l a 2016 Compre nsiamo ci Scuo la Secondaria di Mo ntefred ane LABORATORIO DI AVVIO AL PENSIERO LOGICO 17 LA STAFFETTA LETTERARIA Il tesoro tra le alghe “L’uomo un animale che legge” Classe III Se noi volessimo conoscere la definizione di uomo, la potremmo cercare su un dizionario oppure potremmo trovarla molto più rapidamente su Internet. Trovata la risposta che stavamo cercando, una volta soddisfatta la nostra curiosità, la chiuderemo in uno dei tanti cassetti della nostra mente che non apriamo quasi mai, se non per nostra comodità fino a farla sparire del tutto alla nostra memoria. Ma perché ricordare? Perché amare ciò che impariamo? E perché si dovrebbe amare e cercare la sapienza? Noi ragazzi, della classe IIIA della scuola Secondaria di Montefredane, abbiamo intrapreso quest’anno un laboratorio di avvio al pensiero logico “Filorientando, questo laboratorio ha avuto come obiettivo primario quello di “Saper pensare”. Partendo dalla parola “Filosofia” che deriva dal greco “Philèin”(amore) e “Sophia”(sapienza) abbiamo cercato, guidati dal’insegnante, di dare risposte alle domande che si proponevano continuamente anche durante le attività di orientamento scolastico: Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa posso sperare? Che cosa è l’uomo? Su quest’ ultimo quesito ci siamo soffermati a lungo, abbiamo cercato di dare una “definizione” efficace della parola uomo; poi abbiamo ricercato e trascritto quelle di alcuni filosofi dell’antichità come Protagora, Socrate, Platone e Aristotele; dopo un’ampia ricerca e dopo aver dato all’uomo diversi attributi, attraverso un filo logico, siamo arrivati alla conclusione che l’uomo è un essere razionale, provvisto di pensiero logico, che ha sentimenti ed emozioni, che usa il linguaggio per comunicare, che ha un nome, un’identità, una cultura e, a questo punto, “EUREKA!” abbiamo riflettuto sul fatto che l’uomo ha anche una capacità che nessun altro animale ha: “Sa leggere e scrivere”. Grazie alla scrittura, l’uomo ha tramandato la sua storia, partendo dalle incisioni sulla pietra, sulla terracotta e sul legno. Egli ha inventato qualcosa di straordinario che è il “Libro”. Il libro è veramente un “Dono” che, probabilmente, un dio, come già Prometeo aveva fatto con il fuoco, avrà dato all’uomo. In esso si può racchiudere tutto ciò che riguarda la natura e l’uomo e lo si può tramandare di generazione in generazione, il libro è l’unico strumento che rende immortale l’opera dell’uomo. Noi rappresenteremo questo percorso attraverso una performance teatrale perché, come afferma il poeta Federico Garcia Lorca: “ Il teatro è poesia che esce da un libro per farsi umana”. O Ta n n e n b a u m Sotto l’albero per celebrare l’amicizia, l’aiuto fraterno, il perdono, il rispetto e l’ascolto Classe II La scuola secondaria ha messo in scena una rappresentazione piuttosto interessante per recuperare il valore dell’albero di Natale. Lo spunto è venuto dal professore di musica che ha scelto pezzi tradizionali sull’albero, da suonare e cantare insieme a brani di pace come “Imagine”, di John Lennon. Tutte le classi della secondaria hanno partecipato, non solo come attori, ma anche in qualità di sceneggiatori, scenografi, costumisti e tecnici di scena. Ogni classe ha curato anzitutto la stesura del testo di ciascuna scena. I ragazzi hanno iniziato ad ideare lo spettacolo documentandosi e leggendo testi poetici, leggende nordiche e cristiane sull’origine di questo simbolo natalizio e sui valori della pace e della fratellanza. L’intenzione era mettere insieme motivi letterari e valori tradizionali accanto a spunti ecologici e valori universali. Noi della classe seconda, ci siamo occupati della stesura della prima scena. In apertura compare una famiglia riunita intorno al tavolo che si prepara a festeggiare il Natale. Nel dialogo, con battute tra il divertente e il semiserio, viene smontato il concetto di albero simbolo del consumismo, che si preoccupa solo degli acquisti e dei doni griffati, per recuperare le radici cristiane e universali dell’albero simbolo di vita. Raccontando una leggenda nordica, il più piccolo della famiglia spiega com’è nata la tradizione di addobbare un albero per Natale e la leggenda, sulla scena, giocando sull’alternanza delle luci, viene rappresentata in metà palco. Poi la famiglia accende la televisione e appare uno studente, in veste di venditore, il quale avanza una proposta ecologica che spinge la famiglia a scegliere di comprare un albero vero. Nella seconda scena il palco si trasforma in un fantastico vivaio, infatti gli studenti della classe prima, hanno preso spunto dalla fiaba di Hans Christian Andersen: ”L’abete”, rielaborandola in chiave ecologica, per cui ogni “attore” impersona un albero o un animale del bosco e il dialogo preme sulla questione ecologica, finché arriva la famiglia, col vivaista, a scegliere il suo albero. Nella terza scena gli studenti dell’ultimo anno, ispirandosi a una poesia: “I colori della pace” di Tali Sorek, addobbano l’abete, posto al centro della scena, con sfere di diverso colore e, mentre sullo sfondo scorrono immagini ad effetto, recitano ciascuno una frase che richiami i veri valori da riscoprire sotto l’albero: la fratel- lanza, la carità, l’accoglienza … Quando ci sono state assegnate le parti ciascun “attore” ha portato sulla scena un po’ di sé. Ognuno ha contribuito con passione e motivazione alla realizzazione della rappresentazione. Un gruppo di scenografi ha realizzato, con la professoressa di arte, un magnifico fondale per la seconda scena, quella ambientata al vivaio, permettendo di creare un ambiente verosimile. I nostri costumisti, poi, non si sono stancati di creare, riparare e riadattare, dopo ogni prova, costumi che cedevano sempre in qualche punto. Alla fine il risultato è stato entusiasmante e i genitori ci hanno applaudito fieri. Intensi ed emozionanti sono stati i canti eseguiti in gruppo e da solisti. La musica e le canzoni hanno costituito il collante e il sottofondo dello spettacolo da cui è emersa un’atmosfera magica che si respira solo a Natale: valori, tradizioni, colori, luci e regali…ma quali? Sotto l’albero della vita abbiamo ritrovato: l’amicizia, l’aiuto fraterno, il perdono, il rispetto e l’ascolto. Classe I La BIMED è un ente di ricerca e formazione riconosciuto dal MIUR, che opera con docenti e scuole dal 1994. Ogni anno coinvolge oltre 600 scuole italiane sul territorio nazionale e all’estero in un’esperienza di scrittura creativa a staffetta. Funziona così: alcuni scrittori veri e propri propongono degli incipit che poi le scuole iscritte sviluppano scrivendo un capitolo per classe. Alla fine di ogni staffetta risulterà elaborato un libri- punto di vista geografico, delle tappe del viaggio di questa bottiglia e, avendo notato che mancava il Mediterraneo orientale, abbiamo deciso di farla arrivare in Albania, a Saranda. In seguito abbiamo descritto i nostri personaggi ed abbiamo avanzato delle idee per la storia del capitolo. Alla fine abbiamo unito tutti i nostri pensieri ed è venuto fuori un bel capitolo che abbiamo concluso con due proposte per il decimo, quello finale: una, che la cino. Quest’anno la nostra classe ha partecipato ad una staffetta intitolata “Correnti”. L’incipit, della scrittrice Elena Bompani, racconta di un ragazzino di nome Bolaji, che vive in Libia, un paese in guerra, e scrive un messaggio in una bottiglia in cui si presenta e cerca di comunicare con qualcuno lontano che possa dargli delle risposte, che riconosca l’ingiustizia della condizione di ragazzi come lui. La bottiglia arriva in Versilia. Da questo inizio in tutti gli altri capitoli, la bottiglia viene trovata da ragazzi che continuano la catena di messaggi per rimandarli alle onde del mare. A noi della I di Montefredane è stato assegnato il 9° capitolo. Per prima cosa abbiamo letto i capitoli precedenti al nostro, dalla piattaforma on-line. Ognuno lo abbiamo sintetizzato, analizzato e commentato in classe. Quando è arrivato il nostro turno di scrivere, abbiamo realizzato una mappa del Mediterraneo per renderci conto, dal storia di questa bottiglia sia trasmessa in TV; la seconda che la bottiglia torni a Bolaji trasportata dalle “correnti”. Abbiamo scelto un titolo: “Il tesoro tra le alghe “, perché i nostri personaggi trovano la bottiglia impigliata tra le alghe mentre giocano a palla sulla spiaggia. Dopo aver digitalizzato il tutto lo abbiamo inviato per la revisione al tutor che la Bimed ci ha assegnato e poi lo abbiamo inserito in piattaforma. Questa staffetta è stata un’esperienza molto formativa, ci ha insegnato a lavorare in gruppo rispettando le idee di tutti e ci ha permesso di affrontare problemi attuali perché parla delle guerre in corso, del problema dei profughi, della violenza sulle donne e sui bambini ecc… Questo testo ci ha coinvolto a sperare che tutto questo, un giorno finisca e che il nostro mondo sia riunito e riappacificato, a prescindere dalla nazionalità, dalla religione e dal colore della pelle di ciascuno. Noi corrispondenti de “Il Quotidiano del Sud” Classe III A noi alunni della IIIA, della Scuola secondaria di Montefredane è capitata l’occasione di cimentarci come “giornalisti” di un quotidiano: “Il Quotidiano del Sud”. In occasione dell’evento che il 12 marzo ha visto Montefredane protagonista del “TG Itinerante”, rubrica del TG3 a cura del giornalista Rino Genovese, noi ragazzi abbiamo preparato un breve articolo sull’evento. La classe si è divisa in quattro gruppi di lavoro e per attingere notizie abbiamo invitato a scuola la Presidente della Pro Loco Monia Gaita che abbiamo intervistato. Una volta apprese tutte le notizie, secondo l’esempio del giornalismo inglese abbiamo utilizzato le nostre “cinque W e una H” per preparare l’ articolo; dopo aver assemblato le notizie e prodotto il testo lo abbiamo sottoposto al nostro “correttore di bozze”, in- fine lo abbiamo digitato e corredato di alcune foto e, inviato via e-mail al giornale che lo ha pubblicato. Questa è stata per noi un’esperienza veramente gratificante, dobbiamo tuttavia riconoscere, che se siamo stati bravi nel cimentarci come giornalisti, è stato anche grazie all’attività che da tre anni il nostro “Giornalino Scolastico” ci ha sollecitato. 18 C o m p r e n s i a m o c i Ciao ragazzo straniero Classe IV A Prim Manocalzati Ciao ragazzo straniero, non te la prendere, sai, se qualcuno ti dice: “Ma perché non te ne vai?” So cosa hai dovuto affrontare e per questo ti voglio abbracciare. Dimentica il freddo, la paura e la fame sofferti in mezzo al mare, dammi la mano e andiamo a giocare! Spero tanto che nel tuo Paese la guerra presto finisca e la tua famiglia finalmente si riunisca! Quando… sei la mia mamma Classi III-V Prim. Parolise Quando entri nella stanza, si aprono i cancelli del mio cuore che sussulta alla tua presenza desiderando la parola della tua carezza. Quando mi perdo nel bosco delle mie paure, trovo te…mia bussola. Mi guidi, curi e proteggi con la tua saggezza, disciogliendo i miei momenti di tristezza. Quando sei solo per me, mi sento unico ed esclusivo e ogni regalo che mi fai non sarà mai pari a te, unico tesoro. Quando mi avvolgi nel calore dei tuoi baci ed abbracci, brilla forte il tuo sguardo come raggi di sole che mi dan forza e amore. La mia bella Candida Classe I Sec. Candida O mia cara Candida splendida come il sole del mattino in mezzo alla collina tu nascesti piccolina. Po e s i e e n o n s o l o San Potito nella natura Candida cantilena di San Filippo Neri bon’ acqua e bona gente sulo l'ereva è malamente! Classe I Sec. Candida Le verdi colline, le dolci castagne, i campi di ulivi, le viti coltivate. I pomeriggi sereni a casa di amici. La festa di Settembre con tutti felici. C’è una chiesa per pregare, una scuola per studiare e un torrente che prima serviva a lavare. Così è il mio paese, il mio San Potito pieno di bellezze e di amore infinito. În țara mea La lettura come dono O mio piccolo grande candidese com’è bello il mio paese! Il castello, la Chiesa e il prato verdeggiante rendono tutto molto più esaltante! F. Serghei Sec. Candida În țara mea este un mare unde copii se juacă cu nisipul. În țara mea este un parc unde copii se juacă . În țara mea este la șcuală unde copii învață. În țara mea iarna face multă zăpadă Cu care copiii fac păpuși. Ce frumoasă este țara mea! NEL MIO PAESE Nel mio paese c’è un mare dove i bambini giocano con la sabbia. Nel mio paese c’è un parco dove i bambini giocano. Nel mio paese c’è la scuola dove i bambini imparano. Nel mio paese d’inverno cade molta neve con cui i bambini fanno pupazzi. Che bello è il mio paese! Una storia infinita Classe IV Primaria Manocalzati Nell’ultimo periodo in televi- usano contro di loro la violenza sione si sente parlare spesso di perché credono che tutti gli straimmigrazione. All’inizio non sa- nieri rubano o causano propevamo di cosa si parlasse, per blemi. Queste persone, invece, noi era una parola completa- non vogliono altro che lavorare mente nuova. I nostri nonni, e e vivere una vita normale senza l’insegnante dopo, ci hanno rac- l’idea di poter rivivere gli orrori contato che è un fenomeno esi- che ci sono nel loro paese. Dobstente da quando l’uomo è biamo essere tolleranti nei loro apparso sulla terra e molti Ita- confronti per evitare le violenze liani in passato hanno lasciato la e garantire i diritti che spettano loro terra e i loro affetti per cer- a tutti gli uomini: un buon lacare fortuna altrove. Hanno do- voro, una buona abitazione e vuto affrontare i problemi di una un’istruzione scolastica. Non vita e di una cultura diversa dobbiamo giudicare ma accogliere le perdalla loro. Anche sone straniere e nel nostro Paese farle sentire a spesso ci capita di casa loro. A vedere ragazzi di scuola si celecolore e la maggior bra il giorno parte di loro sono del “ricordo”, a giovani che lamemoria di sciano il proprio tutte le vittime paese, per scappare di persecuzioni dalla guerra e dalla e ci rattristiamo povertà, con la speper la sorte che ranza di un futuro nella storia migliore. Pur di hanno avuto fuggire da tutto questo, sono disposti a fare tante persone. Tuttavia nei comviaggi rischiosi su imbarcazioni portamenti tendiamo a ripetere precarie, le carrette del mare, ri- l’errore di pregiudizi verso gli schiando la loro vita e quella dei altri. Di fronte al problema dei loro familiari. Una volta arrivati migranti, molte persone, infatti in Italia, non hanno niente, hanno atteggiamenti simili a quindi si fermano nei centri di quelli che hanno portato alle accoglienza dove ci sono per- persecuzioni storiche. Si ripesone che li aiutano, ma questi tono sempre gli stessi errori, è centri sono talmente pieni che una storia infinita! Dobbiamo non riescono ad accoglierli tutti. accettare i nostri fratelli che fugMolte persone non capiscono gono dalla guerra, dalla fame e che fuggono dai problemi che ci dalle persecuzioni o anche che sono nel loro paese e li offen- vengono da noi per un futuro dono con parole molto pesanti o migliore e per avere la libertà. M. Rotella Sec. Manocalzati Una pagina scritta, con tante parole. A prima vista ci può sembrar noioso, però, non tiriamoci in inganno perché anche tre versi possono offrirci un mondo interamente nuovo. Allora, prova a leggere quella pagina, perché sicuramente ti piacerà. Noi abbiamo la LETTURA, LA LETTURA COME DONO. Mondi inesplorati M. Rotella Sec. Manocalzati Mondi inesplorati, che neanche conosciamo; soltanto leggendo li racconteremo. Allora, prendi un libro in mano anche tu, entra a far parte del mondo della lettura e conoscerai di più. Parolise sbocciando Classe I Sec. Candida Penso a Parolise e sento il cuore aprirsi, si riempie del profumo dei boschi e dei giardini. Il vento porta i canti di belli cardellini che sorvolan la poiana, la compagna vicina. La sera vedo le volpi, a volte qualche riccio. Penso che Parolise sì, assomigli al Paradiso. Buenos Aires y San Potito S. Ferrigno classe I Sec. Candida Miles de diferncias, como comparar? El gigante del llano y el pequeño lugar, el ritmo frenetico, el ruido constante con el silencio sereno y paz circundante. Buenos Aires es furia, smog,stress y chaos, San Potito la calma y aire puro y perfumado. MAGGIO 2016 Pensiero alla mamma A. Bilotta classe V Prim. Parolise Cara mamma, con te vorrei essere sincero ed è per questo che ti scrivo un pensiero: quando ti vedo mi sento al sicuro e in quel momento, vedo il tuo sguardo puro. La tua faccia è uno splendore, è la migliore! Per non parlare degli occhi che sembrano dei veri e propri balocchi. Io so una cosa che forse non sai: l’amore mio per te non finirà mai. Questo pensiero è dedicato a te, la migliore mamma che c’è. Un super papà Classe III Prim. Manocalzati Nella mia vita c’è un gran tesoro che vale più dell’oro, sei forte come un toro; intelligente con la tua grande mente, giocherellone come un pallone, un gran lavoratore come un motore. Sempre disponibile ma anche terribile, sei il mio super papà ad ogni età. Buona pasqua Migliaia di differenze, come comparare? Il gigante della pianura e il piccolo luogo, il ritmo frenetico, il rumore costante con il silenzio sereno e la pace intorno. Buenos Aires è furia, smog, stress e caos, San Potito la calma e aria pura profumata. Classe III Prim Manocalzati Per Pasqua nell’uovo c’è un messaggio nuovo: tanti coriandoli come sentimenti che ci fanno sentire felici e contenti. Felicità, amore, fantasia con tanta energia ed allegria entrano nei cuori in tutti i luoghi per ricchi e poveri, buona Pasqua a tutti voi. che gli adulti o anziani arrivano a coprire il 70%, mentre i giovani solamente il restante 30%. Ci siamo domandati il perché di tale fenomeno e la risposta a cui siamo giunti è che i primi possiedono una maggiore conoscenza della lingua inglese poiché hanno vissuto, a causa del fenomeno molto diffuso all’epoca dell’emigrazione, per diversi anni all’estero, in paesi anglofoni come Inghilterra e America. Essi hanno così avuto la possibilità di apprendere la lingua straniera in maniera molto più naturale e spontanea a differenza dei secondi, legati invece ad un metodo di apprendimento più prettamente scolastico e teorico, che lascerebbe poco spazio alla spontaneità e alla conversazione. Riteniamo che quest’esperienza sia stata, per noi alunni delle classi quarta e quinta della scuola primaria di Candida, divertente, emozionante, ma soprattutto istruttiva, in quanto ci siamo immedesimati nel ruolo di veri e propri inviati speciali impegnati nello svolgere un reportage giornalistico alla ricerca di notizie e informazioni per poi trarre delle conclusioni e fornire dei suggerimenti che, a nostro avviso, potrebbero accrescere il livello di conoscenza della lingua inglese nel nostro Paese. Tali suggerimenti sono rivolti soprattutto ai giovani, i quali non dovrebbero limitarsi a studiare l’inglese sui libri di testo, bensì dovrebbero fare esperienze reali di apprendimento del tipo: viaggiare in paesi esteri, comunicare con persone straniere utilizzando i diversi canali a disposizione, guardare film in lingua originale, leggere riviste e libri direttamente in lingua inglese nonché ascoltare musica straniera in modo tale da entrare in contatto diretto con la lingua allo scopo di acquisirne una maggiore padronanza. D’altronde oggi numerosissimi termini inglesi, dettati dai tempi moderni in cui viviamo, sono entrati a far parte del nostro lessico quotidiano e di conseguenza influenzano il nostro stile di vita e i nostri modi di esprimerci e comunicare, tanto da rivelarsi indispensabile la conoscenza della lingua più parlata al mondo e qui forniamo alcuni esempi: “shopping” che ha sostituito la parola acquisto, “gossip” per riferire un pettegolezzo, “location” per indicare un luogo , “cool/trendy” per descrivere cose o persone alla moda, “selfie” per l’autoscatto di una foto, e tanti altri ancora. Ci auguriamo che questi nostri piccoli suggerimenti possano essere presi in considerazione dai nostri concittadini e che attirino soprattutto l’attenzione dei più giovani con l’auspicio che si sviluppi in loro un maggiore interesse verso una lingua e una cultura tanto globali come quelle Inglesi. L’ inglese: tutti ne parlano ma nessuno lo parla Classe IV e V Primaria Candida A partire dal mese di Gennaio del corrente anno scolastico, la nostra scuola ci ha offerto l’occasione di consolidare e approfondire le nostre conoscenze della lingua straniera attraverso le ore pomeridiane del progetto di Potenziamento della lingua Inglese. A tale scopo l’insegnante ci ha assegnato un compito un po’ diverso dal solito: quello di andare per le vie del nostro paese, Candida, ad intervistare, mediante delle riprese audio e video effettuate con i nostri telefoni cellulari, la gente del luogo, con l’obiettivo di sondare il livello reale di conoscenza della lingua inglese presso i nostri concittadini. Abbiamo rivolto alle varie persone intervistate delle domande in lingua inglese oppure in italiano richiedendo loro la traduzione di alcuni dei più comuni termini lessicali quotidiani, mettendo così a dura prova i nostri concittadini. Ciò che abbiamo notato è che, mentre le persone più adulte e persino quelle più anziane si sono mostrate in grado di rispondere sufficientemente alle nostre domande, i più giovani si sono rivelati meno preparati e in possesso di un minore livello di sicurezza nel parlato. Dall’indagine è dunque emerso che il livello generale di conoscenza della lingua inglese a Candida è alquanto scarso, e se volessimo indicarlo attraverso una percentuale, potremmo dire MAGGIO D i t u tt o u n p o ’ 2016 Emozioni…amo, ma facciamolo insieme ai bambini “Non ti devi arrabbiare cosi!”, “Non essere triste!”, “Non avere paura!”..Quotidianamente, ai nostri bambini, vengono ripetute frasi come quelle appena citate. L’obiettivo è quello di non farli soffrire, di non far provare loro frustrazioni o dispiaceri ma in realtà, quello che si ottiene, altro non è che un graduale distacco da una parte fondamentale di ciascuno di noi: l’intelligenza emotiva. L’intelligenza emotiva ci permette, quando ben sviluppata, di valutare, regolare e comprendere al meglio non solo ciò che proviamo ma anche ciò che provano gli altri. Perché un bambino non dovrebbe potersi sentire triste? Perché non dovrebbe provare rabbia o disgusto per alcune situazioni? Il nostro sistema cognitivo-comportamentale, per quanto non sia argomento diffuso, trova il suo fondamento nella possibilità di leggere, comprendere ed esprimere i nostri stati emotivi. Insieme ai bambini delle elementari del plesso di Candida abbiamo provato a comprendere tutto questo attraverso il progetto “EMOZIONI…AMO!!!”. Il punto di partenza è stata la visione del cartone animato “Inside out”, il film di animazione che, con grande semplicità, è riuscito a stuzzicare l’interesse dei bambini per questo argomento. Partendo da una spiegazione generale su cosa siano le emozioni, quando si originino e dove si trovino è stato importante spiegare ai bambini che tutte, ma proprio tutte le emozioni, hanno una loro funzione: Riflettere su questo aspetto ha permesso agli alunni non solo di compren- dere che le emozioni non sono “eventi casuali”, ma anche e soprattutto che sono contestuali e funzionali a quanto si sta vivendo e a quanto sta capitando. Ciascuno di loro ha compreso che ogni evento comporta l’insorgere di uno stato emotivo e che quello stato emotivo, una volta riconosciuto e compreso, ha una sua finalità. Non solo mente, non solo pensieri, non solo astrazione…le emozioni vivono e si sentono anche nel nostro corpo e questo i bambini lo sanno bene! Cos’è quel fastidioso mal di pancia che ogni tanto arriva all’improvviso facendoli preoccupare? Cosa significa quel “nodo in gola” che ogni tanto è così forte da togliere il respiro? Le gambe si agitano, le mani tremano ed il cuore batte forte…ecco, i nostri bambini vivono tutto questo ma spesso non lo sanno tradurre o, provandoci, lo trasformano erroneamente in qualcos’altro. La scherma in classe Classe V Primaria Manocalzati La scherma è uno sport in cui noi italiani siamo molto ferrati infatti abbiamo vinto più volte gare nazionali ed internazionali. Essa consiste nel combattimento tra due persone che possono utilizzare tre diverse armi: la sciabola con la quale si può colpire dal capo al bacino con modalità di punta, taglio e controtaglio; la spada con la quale si può colpire tutto il corpo e il fioretto, il più usato, con cui si può colpire solo il busto. Per gareggiare bisogna indossare un abbigliamento specifico che consiste in una tuta bianca e una maschera a protezione del viso. Quest’anno, noi alunni della classe V Scuola Primaria di Manocalzati abbiamo avuto l’opportunità di praticare, nell’orario scolastico, questo sport sotto la guida del Maestro Marcello che ci ha suggerito molte tecniche, posizioni e astuzie di gioco. Inoltre ci ha insegnato anche come bisogna arbitrare e dare inizio alle gare. In questa disciplina infatti non è semplice farlo perché è necessario memorizzare molti segni che corrispondono alle azioni dei combattenti. Per dare inizio alle gare invece è molto facile perché bisogna utilizzare tre gesti delle mani e altrettante parole “En guard! Pre! Allez!” che tradotte in italiano significano “In guardia! Pronti! A voi!”. Anche le posizioni sono molto semplici, la sfida inizia con il saluto da parte degli schermitori che posizionano i piedi ad angolo retto, col destro in avanti e il sinistro dietro o viceversa se si è mancini, poi mettendosi in guardia si conclude il duello cercando di fare un punto velocizzandosi con l’affondo allungando la gamba in avanti. Quest’ esperienza è stata molto istruttiva e divertente perché, giocando, abbiamo imparato, un’arte in cui ci siamo scoperti molto bravi! La lampadina più vecchia del mondo Classe V Primaria e Secondaria Candida A Livermore, in America, presso la caserma dei pompieri in East street al numero 4555, appesa al soffitto, si trova una lampadina, che è stata fabbricata nel 1901 da una società del OHIO di nome SHELBY e che da allora non è stata mai spenta. Questo bulbo di vetro soffiato che porta all’interno un filamento di carbonio, probabilmente funziona ancora perché non ha mai subito lo SHOCK dell’accensione e dello spegnimento, che accorcia la vita delle lampadine. Il capo dei vigili del fuoco racconta che migliaia di visitatori vanno a vederla perché rappresenta, per gli Americani, un simbolo di speranza per superare le incertezze economiche e le difficoltà quotidiane. Mettersi in gioco Classe III Primaria Candida Con le listerelle colorate e i fermacampioni abbiamo giocato così: UN QUADRATO? Quattro listerelle rosse; UN RETTANGOLO? Quattro listerelle a due a due uguali; UN QUADRILATERO SCALENO? Quattro listerelle di misura diversa; UN TRIANGOLO EQUILATERO? Tre listerelle rosse; UN TRIANGOLO ISOSCELE? Due listerelle rosse e una azzurra; UN TRIANGOLO SCALENO? Tre listerelle di diversa lunghezza. Se ti diverti, ne vale la pena. Compre nsiamo ci Con l’ausilio di questo cartellone ognuno di loro ha potuto spiegare, individuare e segnare la parte del corpo in cui risuonano le diverse emozioni. Non è stato solo un lavoro di “localizzazione” ma anche di condivisione poiché ogni bambino aveva il compito di comunicare i “luoghi delle sue emozioni” a tutto il gruppo classe. Gambe, pancia, occhi, cuore, mani, piedi, gola..ogni zona del loro corpo sente qualcosa…e scoprire che questo non vale solo per qualcuno ma succede proprio a tutti e ha permesso anche di normalizzare tanti stati emotivi considerati “sbagliati” o “strani”. Emozionare insieme ai bambini significa quindi proprio questo: aiutarli a comprendere che niente di quello che provano è sbagliato nel momento in cui lo possono esprimere e riconoscere. Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva declina, nel tempo, l’identità dei nostri bambini, plasma i loro pensieri e ne forgia i comportamenti. A noi adulti il difficile compito di aiutarli in questo processo di crescita, spesso ingarbugliato, a volte confuso ma così straordinariamente emozionante! Lasciamo che possano esprimersi, validiamo quello che stanno provando, lasciamo anche che a volte sbaglino. Mettiamo in conto errori ma riconosciamo anche i successi e facciamo in modo che un po’ delle loro emozioni ci possano sempre attraversare per non farci dimenticare che sono proprio gli occhi ed il cuore dei bambini gli strumenti più sani per riconoscere le emozioni più vere! Dr.ssa Parrotta Raffaella Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale Un incontro molto speciale Secondaria di I grado Candida Noi alunni della Scuola Secondaria di I grado di Candida insieme ai nostri compagni della Scuola Secondaria di Montefredane abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad un incontro davvero speciale con due simpatici agenti della Polizia Stradale che sono venuti a trovarci nella palestra della nostra scuola. Grazie al confronto con i “nostri amici “ poliziotti e alla visione di alcuni video, abbiamo potuto riflettere su semplici comportamenti che dovremmo seguire per evitare di rovinare la nostra vita e quella degli altri. Ci hanno detto che bastano tre soli secondi perché accada l’irreparabile da cui non c’è ritorno! Abbiamo così capito l’importanza dell’uso delle cinture di sicurezza anche per il sedile S. Giorgio e il drago Primaria Parolise Presentazione agli allievi della scultura “ S. Giorgio e il drago”del maestro Vincenzo Saccardo posteriore delle auto, gli effetti dell’alcool e delle droghe durante la guida e quale dovrebbe essere il comportamento corretto da mantenere come pedoni e alla guida dei ciclomotori. Alcuni di noi hanno posto delle domande per “chiarirci meglio le idee” e alla fine dell’incontro, oltre ad essere tutto più chiaro, ci siamo ritrovati con due nuovi amici davvero speciali e preziosi. Per questa esperienza vogliamo dire grazie al nostro Sindaco dott. Fausto Picone, all’assessore Rita Pascucci e alla Dirigente dott.ssa Flora Carpentiero invitandoli a farci rivivere questi momenti così preziosi per noi. Caro Enzo, Siamo lieti di farti i più sinceri e cordiali complimenti per tutti questi anni passati insieme, per il magnifico rapporto di collaborazione che hai creato con ciascuno di noi, per la professionalità, il senso di prudenza e di responsabilità verso i nostri figli, nipoti, alunni. Si dice che nessuno è insostituibile, che tutti sono preziosi e nessuno è indispensabile; ma tu, caro Enzo, con le tue bizze, con il tuo caratteraccio e le tue focose idee sei sempre stato un vulcano di cui, certamente, sentiremo la mancanza. Da adesso inizia un nuovo periodo di vita, sii felice per il traguardo raggiuntoe guarda sempre al futuro con gioia e serenità; quando puoi, vienici a trovare, naturalmente autorizzato dalla Dirigente, a cui ti legano rapporti di autentica stima e affetto, ritagliando uno spazio tra i mille impegni che certamente hai già pianificato per la tua tranquilla??!!pensione. Con affetto. La Dirigente Flora Carpentiero, le docenti, i collaboratori, i genitori e tutti gli alunni di S. Potito U. 19 Caro Papa Francesco Caro Papa Francesco siamo i bambini della classe IV della scuola primaria Mons. Gambino di Candida. Abbiamo letto dal giornale che è uscito un libro eccezionale ” L’amore prima del mondo. È il tuo libro nel quale rispondi ai bambini, così abbiamo pensato di rivolgerti anche noi qualche domanda. Quest’anno riceveremo per la prima volta Gesù e siamo in ansia perché la comunione è un sacramento importante e per ricevere il corpo di Cristo ci stiamo preparando e ci stiamo impegnando molto. Ci piacerebbe sapere da te quando hai fatto la prima volta la prima comunione, quali emozioni hai provato,come hai festeggiato, se eri impaziente come lo siamo noi, che cosa hai indossato. Tu ci appari comprensivo, tutti ti vogliono bene e il tuo grande sorriso ci rende felici. Tutte le domeniche quando concludi l’Angelus ci appari un po’ buffo perché ci auguri buon appetito mentre in televisione nessuno lo fa, ma tu sei speciale e siamo fortunati ad averti.Ci piacerebbe che il12 giugno rivolgessi a noi un pensiero speciale con una tua lettera. Saremmo tanto felici.T:V:T:T:B:,ti stringiamotutti insieme e speriamo che senta come è forte il nostro affetto. Baci Alfredo, Andrea; Giada, Giorgia ,Rita Sabino P.S. il nostro indirizzo è: Chiesa Maria S.S. Assunta in Cielo piazza dei Martiri – 83040 Candida (AV) AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA Cambridge Classe I Sec. Manocalzati Quest'anno, la scuola, ci ha proposto, come ampliamento dell’offerta formativa, un corso di approfondimento della lingua inglese con certificazione Cambridge. Anche l'anno scorso vi abbiamo partecipato e abbiamo ricevuto la certificazione Starter. Tutti siamo andati molto bene poiché ci siamo ben preparati. L’insegnante di quest’anno é la professoressa Elvira Sarno, una madrelingua inglese, che è nata e cresciuta in America, ma che poi si è trasferita in Italia. Alle lezioni facciamo varie attività come: il Writing, il Reading, il Listening e lo Speaking, per imparare rispettivamente a scrivere in inglese, a leggere e pronunciare bene le parole, ad ascoltare e imparare meglio parole o testi in inglese ed infine a parlare degli argomenti che trattiamo in classe dialogando con gli altri. Facendo questo corso otterremo il certificato Movers, il secondo livello del Cambridge. Il 4 maggio abbiamo sostenuto l'esame, speriamo che sia andato tutto bene. REDAZIONE Dirigente Prof.ssa Flora Carpentiero Responsabili A. Acierno, A. Argenio, V. Boccardi, A.Concordia, K. Moschella, R. Prestinenzi o m p r e n s i a m o c i PERSONALI 20ECSPERIENZE Io…John Lennon F. Maffeo classe V Primaria Candida Martedi, 9 Febbbraio è stato Carnevale. Quasi tutti si sono mascherati e così anche io mi sono travestito da John Lennon dei Beatles. Sono un fan di questo gruppo e ascolto tutte le loro canzoni. Conosco la loro storia e ho visto anche tanti loro video come quello che li mostra mentre suonano su un palazzo. Purtroppo, ho visto pure il video della morte di Lennon. Il nome del vestito è “Cuori solitari” ed è originale. È arrivato da Londra perché l’ho comprato su e Bay. Il mio vestito era di raso giallo, ma se mi spostavo alla luce diventava verde. Aveva una giacca e un pantalone. In testa non portavo niente ma avevo tagliato i capelli a caschetto proprio come i Beatles. Vestito così, mi sentivo proprio uno di loro e quando ho preso la chitarra di papà in mano mi veniva proprio da suonare e cantare “Obladioblada”. Il mio vestito ha riscosso successo, infatti, quando sono arrivato alla festa, tutti mi chiedevano da cosa mi ero mascherato, visto che il mio vestito era molto originale. Quando rispondevo ero orgoglioso perché mi sentivo importante e a chi non conosceva i Beatles potevo raccontare con entusiasmo tutto quello che sapevo su di loro. Ho deciso che l’anno prossimo mi travestirò da Paul Mc Cartney. Dopo 100 anni a Pietrelcina V. Di Noia classe V Primaria Candida La sera del 12/02/2016 la mia famiglia e io ci siamo recati a Pietrelcina per un evento importantissimo: il ritorno di S. Pio nel suo paese natale. Dopo aver affrontato il traffico finalmente siamo arrivati. Nel vedere così tanta gente ci siamo scoraggiati ma grazie a mio padre abbiamo ritrovato la forza e lo spirito per affrontare la lunga fila durata tre ore. Mentre ci avvicinavamo alla porta della chiesa il mio cuore ha iniziato a battere forte per l’emozione che ho provato nel vedere la porta Santa della chiesa S. Maria Degli Angeli. Ero consapevole del fatto che negli istanti seguenti avrei visto finalmente S. Pio. Arrivato sull’altare penso di aver vissuto uno degli attimi più belli della mia vita, nel vedere il Santo in quella teca di vetro come se stesse dormendo. Mi ha fatto percepire una gioia immensa ed un senso di tranquillità. Penso che l’emozione più grande sia stata quella di vedere così tanta gente che ha risposto al pellegrinaggio con molta devozione per il ritorno, dopo 100 anni, di S. Pio nella sua terra. Riflessioni spontanee di un bambino A. Bilotta classe V Primaria Parolise Tutto quello che è successo a Parigi, è scandaloso. Secondo voi è normale che uno, o una famiglia, si debba preoccupare addirittura di andare a mangiare fuori, o al concerto del gruppo musicale preferito, oppure di andare a guardare una semplice partita? Il 13 novembre ci sono stati quattro attentati: a un locale di nome BATACLAN, allo stadio dove c'era addirittura il Presidente francese Hollande, in un ristorante cambogiano e in un locale della zona. Al BATACLAN sono entrati tre pazzi armati di kalashnikov ed hanno fatto fuoco gridando: ” Allah Akbar”, uccidendo tantissime persone; allo stadio francese sono esplose tre granate, dove non ci siano state vittime; infine al ristorante cambogiano in cui hanno sparato dall'auto sui tavolini dove sedevano le persone che, poverine, stavano solo gustando una pietanza. A volte mi domando come si può fare a uccidere se io, solo nel dire una bugia, mi sento in colpa. Secondo me, tutti usano una politica sbagliata per combatterli: dicono sterminiamoli oppure dobbiamo fare un genocidio. Ma non è così che bisogna reagire, perché all'odio e alla guerra non dobbiamo rispondere con odio e guerra altrimenti non si arriverà a niente di concreto. Io ricordo una frase di Einstein che diceva: “Io non so come sarà combattuta la terza guerra mondiale ma la quarta con pietre e legno “, ovvero che sicuramente si useranno le bombe atomiche, il mondo finirà e così si ritornerà all’età della pietra. Un’emozione indimenticabile T. Romano classe V Primaria Candida Sabato 9 aprile, sono andato con la mia famiglia a Milano perché la scuola calcio che frequento è associata al Milan e ha organizzato un incontro con la squadra rosso-nera, in occasione della partita MilanJuventus. Una volta arrivati, abbiamo aspettato i nostri amici e insieme abbiamo raggiunto l’hotel. Abbiamo pranzato e ci siamo avviati verso San Siro, dove abbiamo incontrato gli altri miei amici. Mattia, uno dello staff del Milan, ci ha fatto conoscere il resto della società, poi è arrivato il momento più bello quando siamo scesi in campo dove i giocatori si stavano preparando. Noi bambini siamo andati anche negli spogliatoi e abbiamo salutato i giocatori. C’era anche un vecchio giocatore che aveva giocato con Cesare Maldini e in occasione della sua morte era venuto a ricordare i vecchi tempi, Quando è iniziata la partita, lo staff del Milan ci ha condotto nella tribuna, dove ci aspettavano i nostri genitori. La partita è iniziata con un bel goal del Milan ma purtroppo è finita con la vittoria della Juventus, vittoria per me non meritata. Il mattino seguente abbiamo fatto colazione e poi siamo andati in giro per Milano, a goderci le sue bellezze. Per me questi due giorni sono stati magnifici, pieni di emozioni e con tanto divertimento; un ringraziamento speciale va soprattutto a mamma e a papà che mi hanno dato la possibilità di partecipare e vivere quest’esperienza memorabile. Cruciverba geografico Classe V Primaria Candida A CMAGGIO R O S T I2016 CO Leggere i libri Classi III-IV-V Primaria Montefredane ORIZZONTALI 1)Una provincia laziale 5)Capoluogo del Piemonte 8)Consonanti di Nuoro 9)Sigla di Frosinone 10)Italia in breve 11)Regione del Nord Est d’Italia 12)Le prime due di Amalfi 13) Sigla di Parma 14)Sigla di Ancona 15)Provincia del Friuli Venezia Giulia 16)La terza e quinta lettera di Benevento 18)In Enna sono doppie 19)La terza e sesta lettera della Toscana 20)Capoluogo della Campania 23)Le ultime due del Pordoi 24)Sigla di Asti 25)Altopiano in breve 26)Sigla di Cagliari VERTICALI 1)Una provincia dell’Emilia Romagna 2)Il capoluogo di provincia più in alta quota d’Italia 3)Una provincia del Trentino Alto Adige 4) Sigla di Terni 5) Città rinomata per i suoi divertimenti 6) Sigla dell’Italia nel web 7) Città sul “tallone” 9) Una provincia della Puglia 12) Fiume che attraversa Firenze 13) Provincia della Toscana 17) Una si chiama Venosta 21) Sigla di Pistoia 22) Sigla di Lecco Leggo e rileggo i libri ed Evade la mia immaginazione, Gnomi, maghi, principi e principesse Giungo in un mondo fatato Edopo un po’ di svago Riprendo il mio viaggio nella realtà E Imparo qualcosa di più, i Libri con il tempo non si scordano, Impressi nella mente restano, come Biblioteche ordinate e catalogate Rievocando emozioni e sensazioni Intense, di giorni vissuti in compagnia. INDOVINELLO Sa tante cose ma non può parlare. Che cos’è? ................................................ Classe I Primaria Manocalzati La vetrata F. Caporale classe II Secondaria Manocalzati La vetrata è una decorazione artistica che il popolo gotico creò per raccontare la storia della chiesa. Fu collocata sulle finestre. Su una gabbia di fili di piombo si applicano i vetri colorati. Noi alunni la riproduciamo su un foglio nero, dove disegniamo il soggetto che poi ritagliamo, lasciando una gabbia di carta, sulla quale applichiamo dei pezzi di carta velina colorata. A voi il piacere di cimentarvi. Il Kamishibai Si ringraziano le amministrazioni dei comuni di Manocalzati, Candida, S. Potito U. Parolise e Montefredane, per l’impegno e la disponibilità dimostrati Classi I-II Primaria Parolise Il kami(carta)shibai(teatro) è un teatrino giapponese di legno, grazie al quale si possono illustrare delle storie. Il narratore si spostava in bicicletta, di villaggio in villaggio, portando sul portapacchi una cassetta di legno tanto simile a una cartella scolastica. L’altalena delle emozioni Classi II e III Primaria Candida Gioia, tristezza, rabbia, disgusto e paura...un turbinìo di sentimenti Si ringraziano gli sponsor per la loro disponibilità Viale degli Astron au ti, 8303 8 Mon temiletto - Av