fare vela (presse italienne)
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FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) AOUT 2008 Surface approx. (cm²) : 5567 Page 1/11 ricorrenza riu? in Francia produrr fiumi di inchiostro, speciali in tv, esposizioni e documentar!, l'I lydroptere, (neologismo derivante dal greco aulico che vuoi diro ""colui che vola sull'acqua") è un altro commoventi 1 ornaci o elio il vento rende alla memoria del marinaio francese. IVr (ulta la sua v i t a Tabarly è siati» un lungimirante innovatore nonché il guardiano tlÌ una tradizione marinaresca secolare, testÌmonian- HYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF Eléments de recherche : Presse étrangère dei campi in cui labarly e stato un pioniere e quello delle barche a vela dotate tli loi L A mela A n n i '71), è stato il primo a concepire quel die poi sarà chiamato l lydroptère, il trimarano volante. In seguito, nei primi Anni ""HO, ha investito del progetto Alain I Iiébauh. Tabarly, invece, per conto suo si dedica allo sviluppo del trimarano Pi*H/ Ridini, un cugino. La costruzione in lega leggera lo rese Iroppo pesante per volare, ma hi presenza dei foil consentì ugualmente di battere nel 1980 il record dell'Atlantico. Una pietra miliare nella storia tk-tla vela ad alta FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) AOUT 2008 Surface approx. (cm²) : 5567 Page 2/11 [•JU ORD DA BATTERE NODI velocità. Thébault ha dedicato trent'anni della sua vita esclusivamente airHydroptère. Windsuriista negli Anni '70, poi skipper di multiscafi oceanici, l'uomo si definisce "pilota di un sogno" (titolo del suo libro autobiografico), quello di fare volare le barche. Senza la sua caparbietà, la sua convinzione, il suo entusiasmo e la capacità di condividere questa passione, probabilmente PHydroptère, oggi, sarebbe smontato in fondo a qualche cantiere. La sua è stata una storia travagliata, difficile. La sua creatura ha avuto diverse vite, ha battuto record ed è HYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF Eléments de recherche : Presse étrangère sopravvissuto a pesanti danni. Ha fatto sorridere plotoni di scettici e ha entusiasmato eserciti di sognatori. La storia recente da ragione alle convinzioni di Thébault. A parte la sua creatura, si stanno moltiplicando, ovunque, specialmente in Svizzera, le barche a foil. La tipologia diventa una categoria trasversale, un concetto applicabile a qualsiasi tipo di barca. In queste pagine presentiamo alcuni di questi progetti. Siamo andati a Marsiglia, per vedere l'Hydroptère e farci spiegare gli ultimi sviluppi dì questa straordinaria macchina a vento. AOUT 2008 FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) Surface approx. (cm²) : 5567 Page 3/11 Cinquanta nodi, cinquanta! Questo è l'obiettivo dell'Hydroptère versione 5 La barca non nasce per questo scopo Anzi, h lunghezza del suo scafo centrale, 60' (18,28 metri) ricorda la sua ambizione, primaria all'inizio deghAnm '90 si trattava di competere nella neonata Classe Orma, quella dei trimarani di 60' A proposito, lo scafo centrale è uno dei pochi pezzi rimasti originali ed è stato costruito nel 1994 Un primato di longevità nel mondo dei multiscafi L'obiettivo del muro dei 50 nodi nasce quasi per caso L'anno scorso, l'Hydroptère è stato rimesso in acqua Nel 2005, durante ll tentativo di battere il record dell'Atlantico sul percorso Cadice-San Salvador, il bolide urta un oggetto galleggiante e la struttura cede La barca e tirata in secca nelle Canarie, a Tenenfe, dove una violenta tempesta completa i danni II team è salvato dal banchiere svizzero Thierry Lombard che decide di coprire tutti i costi e di finanziare la campagna successiva Un vero mecenate Nel 2006 lo scafo torna in Bretagna, a La Trinile Grazie alla collaborazione con il Politecnico di Losanna e il cantiere Decision (quello del Class America Ahnghi e dei catamarani omonimi), l'Hydroptère viene ricostruito nuovi scafi laterali a redan (una specie di scalino longitudinale che permette di anticipare la partenza m piaHYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF Beri. più forte di Archimede Se c'è un principio fisico che deve essere conosciuto almeno nelle grandi linee, a bordo di una barca a vela, è quello di Bernoulli. Definisce e quantifica la portanza di un'ala, di una deriva o di un foil In sostanza è quel principio che fa funzionare sia le nostre vele per avanzare, sia le nostre derive per non scarrocciare. Per creare portanza basta far correre in acqua o nell'aria un profilo, a una certa velocità ll movimento del profilo nei fluido comporta la creazione di una differenza di pressione tra i due lati del profilo, quindi di una portanza. Spinta velica, nel caso delle vele o forza antideriva, nel caso delle appendici. Oppure spinta verticale nel caso di un foil immerso orizzontalmente. È lo stesso principio che permette agli aliscafi di planare sull'acqua. Una volta sollevata la barca, la resistenza all'avanzamento diminuisce perché la superficie di attrito è ridotta al limite (le sole appendici) Nel campo della vela, un primo ostacolo è stato superato con l'avvento dei materiali compositi e del carbonio, unico materiale dalle caratteristiche di rigidità, peso e resistenza in grado di fare funzionare il concetto. Oggi rimane un problema, almeno un'incognita, per questo si parla di "muro" dei 50 nodi ancora non si conoscono i comportamenti dei fluidi a contatto di superfici immerse quando si viaggia ad alte velocita. Esistono fenomeni di cavitazione (fluidi che non sono più lineari, ma perturbati) e di ventilazione che gli esperti stanno ancora studiando. Nelle figure qui sopra si vedono lo studio dell'acqua trascinata dall'Hydroptere in navigazione, dei flussi d'acqua su modello reale (in alto a destra) e una modellizzazione tridimensionale delle forze applicate a un foil, su diverse ipotesi di velocità. Eléments de recherche : Presse étrangère AOUT 2008 FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) Surface approx. (cm²) : 5567 Page 4/11 CRONOLOGÌA Di UN SOGNO DIVENTATO REALTÀ 1975 EncTabarly incontra un gruppo di ingegneria in aeronautica Si convince della fattibilità del progetto di una barca a vela dotata di hydrofoil 1987-1992 «Affido ad Alain Thebault l'Hydroptère, un progetto in cui credo», cosi Thebault viene investito da Tabarly Costruzione di un modello navigante in scala 1 3 1994 il Imo ottobre primo volo dell'Hydroptere 1998 dopo una rottura pesante, due nuove traverse vengono costruite dall'azienda aeronautica Aerospatiale 2000 sviluppo di un simulatore di volo 3D (simile a quelli utilizzati nell'aviazione) 2004 installazione dei limitatori di sforzi per preservare la struttura della piattaforma 2005 il record (simbolico) di Louis Bleriot (prima traversata della Manica in aereo nel 1905) e bat- tuto' 34 minuti e 24 secondi (33 nodi di media) 2006 i banchieri svizzeri Thierry e Adrien Lombard salvano il team, e il progetto prende una nuova dimensione 2007 il 4 aprile, a Lorient, l'Hydroptere batte due record mondiali di velocita omologati dal World Sail Speed Record Council (Wssrc) i 500 metri in categoria D (44 81 nodi di media) e sulla distanza di un miglio tutte le categorie ! (41,69 nodi) HYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF nata), nuove appendici e traverse con una vera carlinga per ridurre il freno aerodinamico, nonché nuovi apparecchi di registrazione Soltanto l albero, insieme con lo scafo centrale, restano gli stessi del 1994 La barca torna in acqua e dimostra subito un forte potenziale (raggiunge 43 nodi alla seconda uscita) L'Hydroptere e capace di accelerazioni prodigiose da 33 a 46,5 nodi in sei secondi CL scafi a redan funzionano come da copione fanno rimbalzare l'imbarcazione mantenendo la planata, laddove gli scafi precedenti tendevano a entrare nell'onda Appena iniziata la campagna nell'aprile 2007, il primo record In Bretagna con 25-30 nodi di vento da Nord Est con due mani di terzaroli alla randa e solent, brucia due record mondiali in un unico run quello dei 500 metri (44 81 nodi) e quello di percorrenza sul miglio (41,69 nodi) Dall'analisi dei dati il team si accorge delle potenzialità In quel momento, l'obiettivo diventa il miglioramento di questi record e en passarli, il superamento del muro dei 50 nodi A spingere verso questa decisione ci si mette anche la pressione di molti altri pretendenti al primato, a cominciare dai wmdsurfisti Antonie Albeau, lo scorso marzo, ha realizzato uno sprint con punta di \elocita a 49 09 nodi sul canale delle Saintes Marie de la Mer, creato apposta per i record di velocita con Eléments de recherche : Presse étrangère L'Hydroptere versione 5 in uno dei suoi primi voli spinto dal Mistral a Marsiglia Si notano i nuovi scafi laterali a redan e l'albero alare più corto Nella pagina accanto in alto prima del varo Si nota la geometria dei foil late e wmdsurf Quando incontriamo Jean Mathieu Bourgeon a Marsiglia, e la prima cosa che chiariamo si, il confronto tra Davide (wmdsurf) e Golia (Hydroptere) c'è pero ll gigante, in questo caso, oltre a essere molto più grosso, e anche più furbo Per il suo record Albeau ha sfruttato raffiche superiori a 40 nodi su mare piatto L'Hydroptere in questa sua nuova configurazione, ha soltanto bisogno di 30 35 nodi, anche con onde corte fino a 80 em di altezza Inoltre, precisa il tecnico, membro del team dal 2000, l'Hydroptere è molto più polivalente, e una vera barca, capace di virare (anche abbastanza bene), di strambare (manovra più dehcata) e di navigare in tutte le andature L'angolo ottimale rispetto al vento, per un record, oscilla tra 130 e 135 gradi «Sfruttiamo anche noi Archimede», prosegue Bourgeon, «nel senso che i nuovi scafi laterali plananti permettono alla barca di decollare sui foli appena raggiunti i 12 nodi L'altro grosso vantaggio di questi scafi, lunghi circa 6,5 metri, e la loro capacita di far rimbalzare la barca con mare for- FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) AOUT 2008 Surface approx. (cm²) : 5567 Page 5/11 mato, senza ingavonate» Approfondendo il discorso * •/ nUOVl Scafi laterali plananti zioni che si rivedono anche sui trimarani Orma o su sul livello tecnico, Bourgeon, responsabile del settoaltre barche del genere Niente di particolare (intenpermettono all'imbarcazione re ricerca e sviluppo e membro del team navigante diamoci, in questo caso 'particolare" è un concetto di decollare sui/oil spiega il funzionamento generale dell'imbarcazione relativo), sartiame e manovre tutto in fibra esotica, appena si raggiungono il foli a T rovesciata, a poppa dello scafo centrale meraviglie di impiombature e legature «Un altro i dodici nodi di velocità serve da timone e solleva l'intera imbarcazione La punto sul quale abbiamo lavorato», aggiunge Boursua incidenza e regolabile in navigazione per congeori, «e stato il tentativo, ben riuscito, di limitare ll trollare l'assetto longitudinale della barca Sulle estremità laterali sono freno aerodinamico delle traverse centrali La soluzione precedente, una montati, come per le Formula l dei wmglet (orecchie sulle ah del timo- trave quasi verticale dallo scafo laterale a quello centrale, era un'aberne) che limitano il freno idrodinarnico Altri due fòli, montati sugli scafi razione, un vero freno Li siamo intervenuti con un po' di cosmetica, laterali, sono a forma diV e i profili hanno le cosiddette fence, delle spe- migliorando il profilo» In pratica, e stata applicata una fusoliera a ricocie di pinnette longitudinali, il cui ruolo e quello di e\itare fenomeni prire la struttura portante di ventilazione e cavitazione lungo il profilo della deriva I foli aV sono II posto di comando comprende una poltrona con tanto di cinture di sicurezza, un volante, un pedale per il rilascio automatico delle vele Un regolabili anch essi, ma a barca ferma Una novità fondamentale e l'ap phcazione di ammortizzatoti montati sull'attacco degli scafi laterali alla piccolo joystick permette di controllare l'incidenza del foli portante a traversa Sono dei grossi pistoni caricati ad azoto, che evitano ogm rot- T, quello sullo scafo centrale Mancano, ovvio, gli specchietti laterali tura entrando in azione quando si supera una soglia prestabilita Tutto questo e ormai possibile grazie al miglior controllo delle costruL'albero nuovo e alare, rotante e basculante Rispetto a quello dell'an- zioni in carbonio Come ai primi tempi del progetto, ci si è sempre no scorso, è alto 23 metri (più corto di 5 metri), ha una corda (profilo avvalsi della collaborazione dei migliori specialisti di costruzione aeroin larghezza) di più di un metro e conta da solo una superficie velica navale (Airbus, Aerospatiale ) Stavolta è stato sfruttato l'uso sapiente di circa 25 metri quadrati Come i foli laterali, anche l'albero e regola del titanio L'Hydroptere è in effetti un cross over, una macchina a bile in porto, a barca ferma Significa che l'Hydroptere ha un settaggio vento a meta strada tra il trimarano e l aereo Non solo nel funzionada record su una sola mura alla volta Lo spot scelto in Mediterraneo si mento, ma anche in tutto il processo reahzzativo II resto dei fornitori trova nel golfo di Fos Qui si va mure a dritta e si torna lentamente con "tradizionali" copre tutto l'arco dei supphers delle migliori imbarcamure a sinistra Al massimo, in una giornata, si possono compiere cin- zioni del mondo Pezzi anche italiani come alcuni componenti idrau que o sei tentativi II piano velico, l'attrezzatura e il sartiame sono solu- lici forniti dalla nostrana Canboni L'Hydroptere all'ormeggio (1) nel porto vecchio di Marsiglia Per l'ingresso e stato assistito solo durante l'ormeggio Dispone di un motore entrobordo Lombardmi per le manovre, le emergenze e l'energia La nostra guida, Jean Matthieu Bourgeon, nel team dal 2000, che comprende in tutto 20 persone, al posto di comando dell'Hydroptere (2). In navigazione, accanto al pilota, altre cinque persone servono per regolare le vele e l'assetto della barca Lo scafo laterale di destra (3) e foil a V A riposo, il foil viene totalmente alzato sotto la trave In navigazione la sua incidenza (inclinazione) e regolabile, ma solo prima della partenza, a barca ferma Si notano i fence sul bordo di attacco servono ad aumentare la stabilita e diminuire i fenomeni di cavitazione ad alta velocita, ovvero la grande incognita nella sfida al muro dei 50 nodi La funzione dei foil a V non e tanto quella di sollevare la barca HYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF Eléments de recherche : Presse étrangère FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) AOUT 2008 Surface approx. (cm²) : 5567 Page 6/11 quanto di mantenerla in acqua. Diversamente, la pala del timone, dotata alla sua estremità di un foil a T (detto anche foil portante), è situato a poppa dello scafo centrale (4, 5). Le forme e la presenza di winglet laterali ricordano gli alettoni posteriori delle Formula Uno. Si abbassano e sono regolabili in navigazione attraverso un sistema idraulico. L'angolo viene regolato azionando un joystick comandato HYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF Eléments de recherche : Presse étrangère dal pilota che gestisce cosi l'assetto longitudinale del trimarano. Dopo i record di aprile 2007, che ricordiamo sono stati realizzati con randa terzarolata e solent, il buon senso ha voluto che si passasse a un albero più corto, più efficiente. Quello nuovo misura 23 metri, ha una cospicua sezione alare ed è rotante. Per farlo girare, si usa un semplice paranco (6). Inoltre può basculare a 12° per lato, questa però è una regolazione che va effettuata prima della partenza, insieme all'incidenza dei foil laterali, in funzione delle condizioni meteo. FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) AOUT 2008 Surface approx. (cm²) : 5567 Page 7/11 Il peso totale? Circa 6,5 tonnellate. Più, e questo è davvero sorprendente, fino a due tonnellate di water ballast (zavorre d'acqua) nella parte poppiera dello scafo centrale, nonché nello scafo sopravvento. Senza di questi l'Hydroptere si rovescerebbe. «Un altro compito dei foil aV», dice ancora Bourgeon, «è quello di mantenere la barca in acqua. I foil laterali hanno anche una funzione "autostabilizzatrice", il peso della piattaforma, con lo scafo centrale appesantito dai ballast, mantiene in acqua e in equilibrio le derive laterali, poiché il peso centrale Sin dalla sua nascita, l'Hydroptere sfrutta la stretta collaborazione con il top dell'ingegneria aerospaziale e aeronautica. È particolarmente visibile nei componenti realizzati su misura, in titanio per il collegamento tra scafi e travi (7, B). Una delle più importanti innovazioni apportate alla versione 5: gli ammortizzatori di forza, grossi pistoni a gas (azoto) la cui funzione è quel- HYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF Eléments de recherche : Presse étrangère aiuta l'assetto generale. L'animale può alzare il foil sopravvento, ma non è più allora nel suo assetto ottimale. Quindi trascina più acqua sottovento, perde velocità e si abbassa». Le sensazioni al volante sono quelle di un pilota aeronautico o di Formula Uno a tutti gli effetti. Roba veloce. Si sente. Accelerazioni e colpi di freno violentissimi. A bordo l'equipaggio è composto da cinque o sei persone, di cui una all'interno con il compito di verificare i dati di tutti i sensori. Vedendolo entrare a motore nel vecchio porto di Marsiglia, il partico- FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) AOUT 2008 Surface approx. (cm²) : 5567 Page 8/11 lare che colpisce di più è la larghezza, maggiore della lunghezza Di fatto è il multiscafo più largo, quindi più potente, in circolazione (più di Groupatna 3) ll baglio massimo, se si trattasse di una barca normale, è di 24 metri Più largo che lungo «La cosa straordinaria», conclude Bourgeon, «è che sin dal primo modello navigante, realizzato da Tabarly con scafi da Tornado, le prol nuovi materiali e in particolare i progressi porzioni, la geometria dei foli e la loro posizione non realizzati nella lavorazione del carbonio, hanno permesso all'Hydroptère di iniziare sono poi così diversi Clamorosamente, quello che una nuova campagna di record ha reso possibile la concretizzazione del sogno è il miglior controllo dei materiali II carbonio ha reso possibile tutto ciò Fondamentale anche l'uso dell'informatica L'Hydroptère è una barca sperimentale, in navigazione, grazie ai sensori posizionati in ogm punto chiave Vengono registrati una quantità incredibile di dati più naviga, più raccogliamo dati, anche video, con una decina di telecamere per memorizzare i comportamenti dell1 la di preservare la struttura dai picchi di pressione. Sono regolati a circa 30 tonnellate Altra miglioria (10), e l'aumento di coefficiente aerodinamico delle travi di collegamento Verso prua, il bordo d'attacco è stato modificato con l'aggiunta di una copertura ellittica, che la rende simile all'ala di un aereo Le draglie posizionate a prua servono a salvaguardare l'equipaggio nelle brusche decelerazioni Unica postazione, il centro nevralgico della barca, il carteggio con un potente computer (11) che raccoglie i dati misurati dai sensori disposti nei punti chiave A parte le sedute molto spartane, l'interno dello scafo < entrale e vuoto (12). A poppavia, sopra il blocco motore, il circuito elettrico comprende ormai un parco di sei batterie a litio (13) Tutto peso nsparHYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF Eléments de recherche : Presse étrangère AOUT 2008 FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) Surface approx. (cm²) : 5567 Page 9/11 Monofoil, bifoiler e trifoiler Se il concetto dell'hydrofoil è già ben noto agli aliscafi, la sua applicazione nel campo della vela è più recente. La prima innovazione di successo in questo campo, la si deve alla classe Moth International, più precisamente all'australiano Rohan Già nel 2003 iniziava ad esperimentare, e montava foli a T rovesciati all'estremità della pala del timone e della deriva. Nel 2007, dopo una serie di titoli iridati, Veal introduce il Bladerider (1), moth a foil monotipo, costruzione full carbon, pronto a regatare e a volare per circa 10.000 euro. Sempre nel 2007, in Svizzera, l'ingegnere Thomas Jundt, monta foil sulle appendici del suo 18' australiano (l). Tale soluzione non è autorizzata dal regolamento, ma l'idea è quella di accumulare esperienza e dati per passare al gradino superiore, cioè la concezione di un monofoiler "senza scafo" ma con larghe terrazze laterali. Così nasce Mirabaud Lx (3), prototipo di dieci metri varato prima dell'estate, ma che, in seguito a una rottura strutturale, non ha potuto partecipare al Boi d'Or come inizialmente previsto. Infine, sempre in Svizzera, un pool di ingegneri e progettisti sta realizzando Syz&Co ( r), un bifoiler destinato a competere con le altri classi di catamarani leggeri del Lemano (Decision 35 e M2). La configurazione delle appendici (foil a V su ogni scafo, più foil a T sulle pale dei timoni) ricorda quella dell'Hydroptère. Le forme degli scafi e la geometria del piano velico sono più simili a quelle di un catamarano performante. www.hydroptere.com www.moth.it www2.jundt.ch/blog/ www.syzbank.ch HYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF Eléments de recherche : Presse étrangère FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) AOUT 2008 Surface approx. (cm²) : 5567 Page 10/11 sto con cifre esatte barca. L'analisi di questi dati ci permette di miglio- • * cosa straordinaria è che A cosa potrebbe somigliare questo maxi? Trenta, rare il prossimo tentarlo. Qui, nonostante l'obiettirispetto al modello realizzai trentacmque metri' E presto per dirlo, ma non sarà vo sia principalmente l aumento di velocita, le preda Eric Tabarìy più di 30 messe per lavorare sui dati sono ottime Perché sono necessariamente più grande degli attuali G Class anni fa, non sono cambiati tantissimi i fattori da studiare e su cui intervenire per tipo Groupama o Banque Populaire. È in fase di studio anche una versione più piccola, " Hydroptère ch", creare la formula vincente Vele, elettronica, compomolto né la geometria per attaccare i record di velocità sul lago Lemano MZione dei materiali e geometria delle forme Anche né la posizione deifoil questa è una grossa differenza rispetto ad altri mulMa l'obiettivo per ora è quello di sfruttare il tiscafi, la cui concezione e il cui sviluppo rimangono ancora molto Mistral del golfo di Fos Lo spot è pronto, i sensori per misurare la empirici e si fondano su pochi dati confrontabili tra loro Gli stessi dati corrente sono istallati, il commissario del Wssrc ha verificato la corraccolti ci consentono di fare il primo step per sviluppare, in futuro, retta taratura dei Gps e dei software L'Hydroptère è pronto. Nel una versione maxi per l'oceano» Per inciso, il budget per permettere mirino, dopo i 50 nodi e il miglioramento dei record short distance, all'Hydroptère di attaccare il muro dei cinquanta, è molto minore ce ne sono altri, in particolare quelli di Groupama 3, quello della rispetto a quanto serve per mettere in acqua scafi tipo Orma 60 o G distanza sulle 24 ore (794 miglia), poi quelli su distanze medie E poi Class È quello che ci ha fatto capire Bourgeon, anche se non si è espo- ce ne saranno altri, e ancora altri, all'infinito l Nel frattempo le barche plananti... A forza di andare a velocità da motoscafi, i monoscafi a vela più performanti (Imoca e Vo 70) somigliano sempre di più alle carene supermotorizzate. Perché, a vela o a motore, sempre di carene plananti si tratta Parliamo di "strake", "spray tail" e di altre stranezze che fioriscono sui monoscafi più veloci in circolazione La prima novità in questo campo la tira fuori Bruce Farr per Paprec Virbac2, l'Imoca 60 di Jean Pierre Dick, il vincitore della prima Barcelona World Race. A poppa, un tipo di spoiler inclinabile tramite pistoni idraulici La sua funzione è paragonabile a quella un tnm tab per agire sulle uscite d'acqua e aggiustare l'assetto longitudinale della barca. Il medesimo sistema è stato istallato sulla quasi gemella, Gitana Eighty (l) di Loick Peyron (vincitore dell'Artemis Transat). Dopo il rimessaggio invernale, Prb progetto Farr (ancora lui) per Vincent Riou esce dal cantiere con strani baffi a prua (2). Gli specialisti di motoscafi li chiamano strake. Su Prb sono laminati allo scafo. Si tratta di una sezione triangolare sporgente, di circa tre metri, a meta tra la linea di galleggiamento e la falchetta ll ruolo è di tenere la prua alta, prevenire le ingavonate e diminuire la resistenza durante la planata, nonché limitare gli spruzzi in coperta. Lo stesso sistema viene montato su Cheminées Poujolat di Bernard Stamm, l'ex Virbac sempre di Dick, ovvero il primissimo Imoca firmato Bruce Farr. Gli stessi effetti li hanno cercati i progettisti Rob & lom Humphreys, per il Vo 70 del Team Russia (3), ma con una soluzione radicalmente diversa dei vistosi spraytails, proprio come sui motoscafi. Di fatto, l'idea nasce anche dall'esperienza propria dello studio Humphreys m fatto di motoscafi veloci, l cosiddetti spraytails sono due spigoli, cioè angoli vivi nella sezione trasversale della carena che corrono, il più basso, sotto la linea di galleggiamento, e il più alto appena sopra, e lungo tutta la carena A prua e più in alto c'è anche un altro scalino nella sezione longitudinale HYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF Eléments de recherche : Presse étrangère FARE VELA (PRESSE ITALIENNE) AOUT 2008 Surface approx. (cm²) : 5567 Page 11/11 HYDROPTERE 3506486100502/EJE/MAF Eléments de recherche : Presse étrangère