Pagina 3 - La Provincia di Cremona

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Pagina 3 - La Provincia di Cremona
« IL' REGnvTE FASCISTA »' SABATO 1 KETTEMBÌRE 1928
Bertbelot
3
A-me
pare di sì, po'ichk penso che un
uomo lanto vale quanto ha saputo cOncretamente ed_ efficacemente
giovare, con la
Questo è Vanno delle
cont-memorazioni sua opera, alla intera comunità umana. Induboiarner^e
eoli
ha
più
cooperato
alla coCentenarie.
In Francia si è in questi giorni comme- noscenza dell'Universo e al benessere demorato Berthelot, il celebre scienziato cne gli uomini, che non uno scrittore U quale
avesse bensì regalato al mondo un trattato
In oneste ultime settimane la s u a me-quello che è accaduto tra noi, non mi posso apri sconfinati orizzonti alla chimica.'
n bello e d elegante volume « Primizie
SiU Momento di Torino, L. A. dedica ai- di metafisica 0 di teologia ma non av&sse e reliquie « d i scritti inediti carducciani, scritti gKKvamK, qualche aspetto o voc»
^
ria. è st^ta risvegliavi sia <3a]la pubWi- certo lagnare di lui ! i>.'
0 espressione c h e p i ù v a l i d a m e n t e con.,
strappato
alla
natura
uno
di
auei
tanu
seQualche tempo dopo seppi che u n a si-l'iUustre uomo un articolo che va notato greti che — una volta sbelaa '— schiudono di questi g i o r n i l a n c i a t o d a l l a Casa Edi- c o r r a a u n a visione p i ù c o m p i u t a del«
:Oi:e che GJio Doria. pei tipi Laterza h a
per la equanimità dei giudizi.,
tio d-^lrune parti del diano d L l ^ su gnora siciliana si era trovata a d u n a festa
Berthelot non é staio credente. E' stato, all'umanità nuove vie e la mettono in con- trice Zanich-elli n e l mondo civile, è u n a l u o m o e d e l poeta. Ond'è che riesce a s ^•:aio dflj-esiiio romajio d a l ii>6i f i nuziale a Parigi, alla quale era intervenuto anzi, uno dei maggiori esponenti delVagno- ó,izione di sfruttare e di devolvere a pro- r a c c o l t a dei majioscritti prepuerilì e pue- s a i anteressanta conoscere i suoi a p p u n t i
rili, dell'adolescenza e della p r i m a gio- autobjogra.fici d e l '50 e d e l '53, n o n c b a
prio benefìcio le forze della natura.
e detta negazione.
o =:= d'^ diversi pareri s u J a posiibilita Francesco. Essendole proposto d i venir sticisrrto
ila Berthelot non era un credente, nel vinezza d e l « g r a n d e artiere », i quali, 1 D i a r i c h e i l Carducci veniva s c r i v e n d o Questo suo atteggiamento
spirituale • non
presentata
a
lui,
essa
disse
alla
padrona,
di
.,.;^;",,jj^a di trasDortare la salma regale
lo avrebbe — uria voiia — raccomandato senso volgare ^gjj^ parola, E ciò spiega — a t t e s t a n d o lo svolgimento dell'arte e del- p e r r i c o r d a r e i lavori compiuti, le l e t t u l^.av'o restaurato di Santa Chiara in c a s a : « Temerei d i e la cosa non gli sem- alia imparziabità di giudizio di uno scrit- secondo L. A. — perchè • molti « che si sa- l ' o p e r a di h i i , s o n o ceneri che, amorosa- re latte, i libri a c q u i s t a t i e così v i a , u t i giudicato rehbero uniti al p]iauso' ne], ricordo dallo m e n t e - custodite e t e n t a t e , sprigionano
Tu'^'CE. aaiuralmente si è riparlato in brasse delicata perchè io sono dama della tore cattolico.. Questi io avrebbe
le i n s e g n a m e n t o a i giovanetti studiosi s
non dal punto di vista sd&itifieo ma. da scienziato, ee. me eonoi senititi trattenere qualche favilla l u c i d a e viva.
Regina
MargheriU
».
Ma
la
padrona
d
i
,rjo modo del carattere d i lui.
anche probabili fonti di i m p o r t a n t i n o queUo're&gioso^ la negazione e Vagnostici- dalia spavalderia dell'domo cb'e, esaltato
casa
ì
e
ri^jose:
«
Accomodo
tutto
i
o
»
,
e
n l a v o r o , condotto, c-on a c u t o discerni- tizie l e t t e r a r i e .
Con ricordi personali diretti non h o mosmo deUb scienziato si sarebbero
trosfor. dalla scoperta di aicun;. veri con4ing>enti.
à- v^eàere il giudizio altrui.' Essi si l i - avvicinatasi-al R e d i Napoli gli'Jdisse come moti in ragioni di demeritò scientifico e ha cirednto farsene poter ,t& ma. tnutìle mez- m e n t o e « m i s u r a e verità », d a i d u e eIl v o t o n e , c h e a t u t t i n o n p u ò a m e n o - .
irrdnenti l e t t e r a t i Albini e SorbeUi e c h e <ir p r o c u r a r e u n vero g o d i m e n t o i n t s l stessero l e cose. Egli pronto: « I o l a cono- mjorale.
ao di dìstinizlone d'ogni viero aasoluto » •
'
t.
nano all'averlo -idsto talvolta passare per
La
"
spavalderia
*
di
Berthelot
è
stata
la
fu
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I
tóTàpì
~
Vho
n^tcao
un'altra
volta
—
si
scerò .ben'volentìeri E ' così naturale che
vie di Roma in carrozza con l a Regina
spavalderia di moltlssim altri geni al qua-. s t r o n e l di elle B-olo-gna i n a u g u r a v a il tetuaie, risveglia p u r e n e l F a n i m o u n sendopo tanto tempo e tanti mutamenti l e per- sano profOndar»iente mutati. Oggi — ancìie li
so di a l t a a m m i r a z i o n e p e r P i m m o r t a l e
— adopero una temiir. ologia teologica —
-,.-,3 * all'esser rimasto u n a volta chiuso
in
quegli
ambierUi
spirituali
in
cui
è
consone si stringano a l nuovo regime ». E x o l - suetudine gv.ardare uomini ed accadimenti la e grazia » non avev-a Concesso il dono di m o n u m e n t o decretato d a u n ventennio poeta e -scrituore, e h a , n e l l a s u a varietà,'
ìi,:izo per isbaglio in u n a gabbia d i faal s u o g r a n d e cittadino d'onore, esaudi'^•^x'^^^ valore d i documento e d ' a r t s .
la d a m a subito presentatagli, abbondò, 'in da un immutabile punto di vista e da que- una data forma di fede.
' = -.• fi"una, villa romana con D o n Gennaio, cortesia.
Ma uno scienziato il quale esprime la sce l'alto voto, espresso u n giorno d a l l a perchè l u m e g g i a c[uel prodigioso fanciulsto formulare giudizio •— predomina un
M
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s
t
à
deUa
R
e
g
i
n
a
IMargherita,
c
h
e
fosumano,
ì:::rio dei fratellastri d i lui, che pochi
sua fede nel progressìv divenire
lo, nei v a n aspetti, fino d a l s u o fresco
Passò qualche armo ancora e incontrato, concetto più equo e più rigorosamente sto. può egli essere tacciato di agnosticismo?
sero pubblicate l e cose inedite a t t e a far m a u t m o : lo d i m o s t r a n a t o alle lettere a
rico^
;-;i:ai dopo doveva morire di colera a d Almi con un signore romano di-principii _inconoscere m a g g i o r m e n t e lo scrittore e a alla .poesia e « m i r a b i l m e n t e precoce, asBerthelot resta, per L. A., • lo scienssiato
ino. Molti anni più tardi potei conoscere
Un nuovo couceitto dell'um'ano des-tlno g i o v a r e agli st-udi.
transigentissimi, m i raccontò di aver visita- « a cui dob33iamo l a benzina, l'acido eti- —<t disse
s i d u a m e n t e sincero, dedito a ciò che l ' u in un suo disi Orso — governato
:c;ino della sua Corte rimasto a Roma, doto all'estero Francesco I I e d'aver litigato lico, il fenolo, l a Naftalina, ì-'acido ossali- dalle nozioni fo-ndamen ali deirunìversale
Le 373 p a g i n e 'del v o l u m e , s o n o distri- m a n i t à h a d i p i ù alto e gentile, e &enz»
0 li '70, che per la sua dignità e probità con lui:j <r Quell'uomo non è dei nostri ; è co-, il'aci<io fOi«nico, i'ace.tiil/ene..Così l'iodu- solidarietà
-fra classi « poipoM, sorge dal- b u i t e i n otto" e t à dal- 1848 a l 1900, alle
-.me il Duca di Regina, fece non frequente un liberale »-. G l i risposi che in linea di stria del imedlcinaìl quella 'dai colori per rapprotondita conoscenza delil''Univ.eT.so e q u a l i precedette i l biennio, rispetto a l u n e devoto al p a s s a t o e all'avvenire deli a p a t r i a ». Così c h e u n giorno, vero «
ogni--sorta
di
tessuti,
.findusÈrà-a
della
prodeUa .oost-ituzione fisica 9 intigliettuale del- q u a l e i l Carducci r i c o r d a negli a p p u n t ì g r a n d e poeta, lo a p p l a u d i m m o , q u a n d o
-ezione in quell'accolta d'adulatori sulla p r i n c i p i i s i poteva discutere fra loro d u e ,
fumarla, ragTiooltur-a scientifica a base djì
•tu''1^3 che nel decennio romano si erano ma che nell'antico .Re era u n bell'^esempio, f«reaìzzantì chintic-i, niceveva .mduhbd van- ìMiomo »
autbbiograiìci : « F i n d a l '46 s t a n d o i n i Proclamò, neUa bella o d e « C o n g e d o »
Chi ha potuto pronunciare queste parole /C- „a ^s .t a g n e t^dde;iiat! intorno a Francesco.
taggi! e &pmta a nuovi progressi. Egli a^pre
o .-a r_i:g„u. a. r- d- ^o - ^d:i s..^.....
a l u t e , avevo -che n e l a s u a m e n t e accesa d a l l ' e s t r a
una così "disinteressata imparzialità, .
è
stato
un
poeta
ed
il
poeta
non
è
agnogfli orizzonti alla chimica miheraria Sno
cominciato a sc-rivere poesie; e fu l a m i a poetico (Rime Nuove)
Ui. credo che miglior luce sopra di_ lui
. ,
L e ultime notizie d i l u i l e ebbi nel 1893 allora cjiiusi ed oscuri; eiglì dalle p i ù mi-stica.' .';.v-i^~r.no spargere alcuni ricordi personali-inpoetare scienziato, Berthelot rimane al p r i m a coga u n c a n t o i n m o r t e di u n a
•anno prima che egli a d Arco morisse: m e nute 6 dilìgenti anaiisi, aficende a potenti
Gli elementi
'^n-', tanto più che essi si riferiscono ile r e c ò l ' A b b è de Villeneuve^che l o aveva sintesi; p,rolifichs di altri heneflci effetti e disópra di ogni contesta none ed è bello, è civetta... e p o i certe t e r z i n e s a t i r i c h e conDe ramare e del pensiero
ùntemporanea
va- t r o -Maria A n t o n i e t t a G r a n D u c h e s s a ».
salutare che l'umaniti,
""'
'""
ii-r;p2lmente a d anni diversi d a - q u e l l i visitata I I R e gli disse che I n Italia, non d)l aatre scopeate ». •
Egli gitta, e le imemorys
yon ti pare^ lettore spassionato e intelli- luti'un uomo secondo le sue opere, non se- Alla p r i m a -età s o n o a s c r i t t i (1849) u n
'e?il passò a Roma, i quali furoiio a pa- esistevano p i ù questioìii dinastiche, nia c'eE le glorie
gente, che ve ne sìa abbastanza per colio. condo il suo atteggiam ento spintuaXe di f r a m m e n t o d i à n g u e versi « A Dio » e
r-^r mio 1 suoi più moralmente infelici, poi- ra u n solo !problema quello della pacifica- care Berthelot tra i grarìM beneflcatori del- fronte cS mistero
Be' suoi padri s di-sua
gmis.
ielVVnpey&o)
due sonetti a « U n a M a d r e » a d d o l o r a t a
ti. t.y p e r l a mo.rte d e l figlio, e -su « L a Vita »
Il passato e Vavvenire
•
-n> a "ila passata insufficienza come sovrano, :zione t r a £1 iRegno e .la S a n t a Sede. Accen- l'umanità?
A fluire
p a r a g o n a t a . a u n a nave i n tempesta, a
?;. aggiunse la credulità alle fantasticherie nando alle dìf&oltà d i risolverla aggiunse
u n bosco o s c u r o e periglioso, d e t t a sede
Variel masso
incandescente.
con cui gh intriganti o gli zelanti gli_face- che I^essersi. il''ItaSa. cacciata i n quel labidi. t o r m e n t o e di s v e n t u r a , s c e n a d i . er••3 no sperare il ricupera della sovranità, e rinto d eia certamente dovuto a i successori
D
e
m
e
t
r
i o
terrari
r o r i , di piaceri, d i d i s i n g a n n i . S o n o verurbavano quella serena rassegnazione a cui, (di Ca^'our; "Questi-aveva, troppo ingegno per
si di u n r a g a z z o q u a t t o r d i c e n n e , m a ric-sii sarebbe stato disposto. L o v i d e i n que-; commettere il''errore d'intricare .fino a questo
chi d ' i m m a g i n i e p e n s i e r i nuovi, s p o n t a GESTB E COSE DEI NORD
ra ultima disposizione un mio .zio, _ospite punto ilaaaatassa. Q u a n t o a se aver p e r d u t o
nei nelle rime e o r d i n a t i , s i c h e p e n s o
n Albano di u n a signora romana, i n una da .gran tenapo ogni iillusione e desiderio di
l i v o r r e b b e r o n e l l o r o a4,tivo m o l t i odierrsita che il R e le fece. £ s s a ebbe occa-^ itomare s u l trono. Anzi; se ^non gli fosse
ni' p o e t i m a t u r i .
gone di far sapere al visitatore. che-^questo' jraisa indelitìatezza ìcerso altri sovrana «poL e poesie e l e p r o s e — ove- è g i à r i m mio zio aveva rinunziato a d un Jucioso _po-;; destatì «giii avreBbe fatto linanijia formale
m a , p e r percorrer© l à v i a insieme, p e r - p r o n t a dello s c r i t t o r e e a t r a t t ì , e n o n
Budapest, 31 sera.
i-o nell'Umbria p e r tener .fede a l _ giura-- •alle prqpiifi cagioni... Concluse dicendo:
s e m p j e breve t r a t t i , dallo s c r i t t o r e m a I giornali! tmglieresi, a u s t r i a c i , tede- chè g l i eroi dive.ntino a n c h e fratelli.
Knoeka, sgoste.
— V. A. R. s a c e r t a m e n t e c h e l'eserci- t u r o — s o n o d e l l a s e c o n d a età, cioè del
mento prestato al Governo ipontifìcio,^ Ai-' or L a m i a ^casa^fece molto male a l l a Chiesa •sthi e. i t a l i a n i s ì s o n o o c c u p a t i diffusaLa diga rossa è il davanzale di u n l a v
or,3 il R e colla massùna calma dJisse^r ed è nat.TTrale eh® il''à,bbia espiato n . iNon si mentre d e l l a pubblicazione delle m e m o r i e to i t a l i a n o g i u n s e a C i p o r e t t o a t t r a v e r - 1850 « a n n o rigoglioso e ferace » i n c u i mensa finestra aperta sul mare. Ria il rnsf
Eh, già, colla riTOluzione, chi più c h isentiva i n questa conclusione l'eco delle d i g u e r r a d e l l ' A r c i d u c a Giuseppe, memo- so u n ' i n q u i n a z i o n e -mollale p o r t a t a v i d a - il meraviglioso adolescente scrive c o n ve- re del Nord, come u n cavallo n o n domo,
gli elementi disfa.ttisti. Ò u a l s è l'opiriione n a e i n . ischietto i t a l i a n o . F r a i tredici abbranca con le sue labbra irrequiete s
tneno tutti abbiamo perduto qualche cosa:».. j ) a r o l e . ' d a £ t e ^ ventisette .anni p i i m a d a r i e t r a t t e d a l isuo d i a r i o perdonale e .al- -di "V. A. R. s u CaporettE? E i n o l t r e c o m e c o m p o n i m e n t i e s u m a t i è quel « "Vaticì- bianche
dì schiuma l a barriera di mattoni
le ijuali l ' A r c i d u c a h a d a t o |il titolo di
.Ma mio zio scattò: « .fra quello che ha per-; D o n Ifeisc©?
« L a g u e r r a m o n d i a l e come i o l ' h o vi-s p i e g a V. A. R. i l r a p i d o c a m b i a m e n t o n i o » c h e t a n t o g l i e r a c a r o d a volerlo innalzata -dall'uomo, nitrisce a volte rabto Vostra Maestà e quello che h o --peT-^
s t a » . FìTKara n e s o n o u s c i t i d u e - v o l u m i : della s i t u a z i o n e conclusosi nell''eroica r e - incluso, i n facsimile, n e l volume compiu- bioso e a volte triste contro l'ostacolo, i n '/: i P i a à p p o C r i s p o l t i niel p r i m o .s-ono e s p o s t i g l i -aw-eninienti sistenza a l -Piave? Qltn- -ai fattori t a t t i c i t o delle Poesie.
dietreggia ritmicamente p e r prendere nuo*
tìuto io c'è tutta u n a bella iiifferenza.! .»d a B o .scoppio' delia gue.rra fino all'inter- e s t r a t e g i c i , è con-vinta V. A. • R. c h e i l Oltre l a s o n e t t e s s a « Apollo e i o », a •\i slanciL quasi a calcolare l a distanza. poi<
Il R e sorrise placidamente.
s! rifugia dietro agli spezzaon»
v&nto d-etì'Italìa. Questa,- invece, e omo-è n a u f r a g i o dell'offenisiv 1. a u s t r i a c a siil cui i l g i o v a n e t t o t e n e v a , p e r c h è <( atte- rassegnato,
de. attendendo il momento propizio p e r r i Ma in mezzo a coloro-che-«auran'tei^qtffil
moto, t o r m a i l t e m a d e l secorido v o l u m e P i a v e s i a d o v u t o a l l ' a l t i s s i m o m o r a l e del. s t a v a l e s u e precoci disposizioni a l l a s a - cominciare l a lotta miUenaiia contro 14
fléceimio, in buona o in malaifede io allu-j
ioiscìte receiitEaueaSe, c h e p o r i a , i l . t i t o l o le t r u p p e italiane?
t i r a », è notevole i l c a n t o K Al c o m p i r terra. Lotta titanica degli elementi della
BerfìnOi 31 sera
ero, qtfanto .spicca la'.chiaroveggenza .e 3'.
d ì a B d b e r d ò », e l o f o r m e r à anche' p e r
de l ' a n n o m i o q u i n d i c e s i m o », ove i n natura. Alla marea, alta sussegue la ma» H
TcfinT^ia».
5ètta
J^iajàiBa
h.a
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D
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perta sincerità d i Don ..Bosco 1 .Nel 1867, «S-|
i l t e r z o c h e u s c i r à t r a a l c u n i mesi. L ' o strofe a l l a P r a t i e, p u r t r a scorie, rilu- rea bassa, d u e volte al giorno, con VSOi
la.
stampa
i;edesoa
-BÌ
iassìsteie
ad
u
n
espep e r a d e l l ' A r c i d u c a , c h e s a r à divisa i n
esndo questi a Roma, il ."Re, :per .mezzo'
— P e r q u a n t o conce] n e Caporetto h o centi d i pagliu.zze d'oro, si m a n i f e s t a g i à regolarità che fa pensare al riio di divinitìmaatoidéBa 3iav© ib:essaglio « .Zaclmiigien », s a volunii, J i a a v u t o i n U n g h e r i a u n suca r i n e .per onorare l'onnipossenza del
della compianta PiincipesBa d ì IKombino
g
i
à espresso l a m i a op .nione. I l m o t i v o i n q u e l l ' a n i m o giovanile il dissidio t r a tà msommo
jxlsaòvràta, ÓA lontano-ja mezzo, della radiodel creato.
[Borghese, combinò un colloquio «san l u i che' telegrafia-. iLa K .Zaecfcringen » è mia vecchia cesso, n o t e v o l e : p e r l a p e r s o n a l i t à del- della -grande sconfitta -ihe^ s u b i m m o s u l l a f o r t u n a e l o sconforto: egli soffre i l Dio
Di questa lotta l a spiaggia porta i segiiL
l'" aufcoar» elle, d t t r a n t « l a g u e r r a , f u u n o
flagello
fatale
d
e
l
l
a
s
v
e
n
t
u
r
a
,
m
a
,
dopo
fu lunghissimo. I l ReglichiEss-SEvcredesse aia-T* .di iitìnea ésdesca -oostruiia. 27 .anni or dei m i g l i o r i c a p ì dell'esercito à u s t r o - i m - P i a v e s i -deve a l l a t t o e ie1.uttè l e n o s t r e
Sul parapetto della diga u n a fascia di limio
forze d ' a t t a c c o fur.ono disseminate, l u n - l'iniziale l a m e n t o « I o n a c q u i a l p i a n - verde e di alghe umide contrasta col rosso
possibile i l s u o .ritorno : al "trono, iiilten JBDSOD .fiono -© •eh® .già ipiimia della igueira serviva ^ e r é s e . go t u t t o i l fronte, e lo n o s t r e migliori- to.», conclude g r i d a n d o : « I o s o n felice ». delle mattonelle; sul rompionde. I r a pietra
dapprima, «i schermi- poi, a:ibaitufi ,:gli .lar-; scoroe 3tayie ;per l e -e^sHata-zà-caii. Ora è s t a t a
Quel 'dis-sidio d u n q u e n o n è asisoluta e pietra, grappoh di datteri di mare, di
gementi di probabilità politìchE vdie .:al1iij ladibita -iDOim© -nave "iseassaglio 51&T i AiiL: Co- L ' A r c ì d u c a , d o p o i violenti c o n t r a s t i t r u p p e • furono s p i n t e Jill'assalto i n u n
con l i g e n e r a l e T e r s z t y a n s z k y passò,.,.al- s e t t o r e -impossìbile. Die andò questo n o n desolazione: n g l fanciullo s i avvicenda- stelle carnicine d'ogni grandezza e di gran*
tìit.uì.sc©
ini"?béiEagB&
inwo,
ìmobìle
ed
auaveva' dato a d intendere a l l i i i E r b s c i t o ^ j '
chioUni sembrano sorpresi di trovarsi ini- .
r i i d z ì o d - ^ a g u e r r a , d a l c o m a n d o della voglio n e a n c h e lontaaia m e n t e -diminuire
gli disse chiaro che i d d i o .bisesta jfùrcEtótej. fenomn TI® yìh -n« jtnHtro -otsmeTuia. nave ne- SI* j j ì y i s i o n a a l V I I C o r p o d ' A r m a t a •e l a v i g o r o s a resistenz-E- , d e i r a w e r s a r i o n o motivi di sconforto e stimoli d ì t r i p u - p r o w l s a m e n t e lontaiu dal loro elemenio •
dio; m a , p e r c h è egli .sente « nelle d u r e z - di -vita, q u a n d o il mare, p e r l a bassa rnsitmffrfBi.. iPer «©vftaTe IPaffonflaaneiièo. s i sp*sa
sua Casa per l e contìmceììs^ssaziEiin, -dHal « t ó f n ® ^ -sssa-iBcm. ^sro-ìelSi -«shia i a a m o p«r- riiiSGÌ g r a d u a l m e n t e a d iippo^-si a i s u o i che,' a d eccezione d e l M o n t e l l o , e r a r i ù ze deBa v i t a u n a g r a n d e s c u o l a p e r t e m rea. si ritira e li abbandona.
lìibertà della Chiesa. .Qui Ipjsmo^fao cd'ifffnrfeì '• '"nìTTiiffrfte ite stess» whstìi "fcafìstìedie .(ti«- s i i p ^ i o r i i m m e d i a t i e p r e s s o i l C o m a n d o -scito a r e s p i n g e r e d o v u p q u e i n o s t r i p i ù p r a r s i a o n e s t a fierezza d ' o p e r a e d i
Il travaglio misterioso e abissale di <tu»
SuprfflQo
a
u
s
t
r
i
a
c
o
facendosi
apprezzare
suoi antenati e specialmente ffiuo spadini irtìtena, ^jesos, 4>rza -di .peneteaaàoiie^ ecc.)
v i r t ù », t r o v a i n v i t t o .sostegno a l d o l o r e sto mare
forti a t t a c c h i .
si riflette sulla s u a superacie.
fiammella... Sembra i l tormento intimo del barbaro .cha
Terdinando I I , m a D o n iiBDSCDfcon3r.Kptìì-|' «delfe .jjfTMfTTBftei'antepì&olie, m a eh.© parò n o n p e r l e <^e q u a l i t à d ì o t t i m o c o m a n d a n t e .
— Q u a l ' è l ' o p i n i o d e Idi V. A. R. sul- i n quel r a g g i o . . . i n quella
to&a fermezza insiste e^conchide idTcendngtej ^'espfefeio. H -^lentt® «della mave p d . k ini- L e p r e v e n z i o n i c h e c o n t r o d i l u i n u t r i - l'esercito d e l l ' I t a l i a fascista? Quali f u r o in q u e l l a voce che l o c h i a m a i n alto.
a contatto con l a civiltà si sforza d'ingen"vano Boroevic e C o n r a d c a d d e r o a poco
Così l a p a r o d i a , i n sestine te Gli eroi- tilire. Ed a i barbari del Nord antico esso
ss anche il trono gE fosse restituito, «g. fbottrto «ccm "ben •2)00 i g . -di saghe-m, àìmo- a poco; poi g l i e v e n t i d i m o s t r a r o n o spes- n o , secondo "V. A. R. i risulte.ti m o r a l i
fa pensare, a guei barbari tagliati con !»•'+
stesso nonostante l e buone 'intenzioni .fiBO-f (Strchè 2k- a ^ v » imsBas « -gaàila anche s e ha^ so c h e i l C o m a n d o S u p r e m o n o n l'Arci- d e l l ' a t t e g g i a m e n t o d i Benito M n s s o l i n i cuochi d i O m e r o » succede, come u n a ri- accetta, ispidi, violenti, ,devastatori".
ofe,_j5rima-su q u o t a I M a v e v a d a t o ' e s e m - s a t a fresca, allo s p l e n d i d o s o n e t t o ir A l l a
fdtìll© Salbà. Thi vtsa^aB^
aBecca;nisin£) siufebbe per cedere.'alie pressioni 3EgàIistB<ÈhE 3iiace i a •mia laeTiaiafe a l etsmacndo d i t u t t e duca," e r a l a c a u s a d e l l e molte deficienze pio di v a l o r e e d i eroismo, e p o i dalle s v e n t u r a » c h e n o n m e r i t a v a dì r e s t a r e
Le sue ire sono feroci e subitanee. Q u a »
do si adombra, il .mare del Nord "diventa
m'forza delta tradizioni borboniche ilo 5t>--Is imràmà. .deHa THUTO-, ^XSDSSAO «à»- «enza che s i l a m e n t a v a n o .
colonne del s u o g i o r n a l s l a n c i a v a i s u o i i n e d i t o e p e r i l q u a l e scrive l ' A l b i n i : scuro, assume tutte le tinte grigio-varda»praffarebbero. I l R e i a c g u e , ifinilmentei' .chelfl/Tnaweipnrtì. a ÌKuào aneman^o u n mariAlti'a r a g i o n e del successo dell'Arcidu- efficaciesimi attacchi', cqmtro i disfatti- « Se il Foscolo, t r a g l i a l t r i c h e v a g h e g - stre, con u n a r a r a celfirità sconcertanta,
0 come chi — p e r dirla•oolIH-anzonì—'ia •RWì, Tpn'ò sessere zmsmsrxaisy m, -disianza -n mez- c a Giuseppe s t a n e l l a e s a l t a z i o n e del sol- sti?
giò, avesse composto il c a n n e a l l a Sven- urla, si dibatte, morde le dune e le sgre,
più cose d a pensare che d a dire -» ima'si i5o d i onde xaSio. -Oente posti d i oomendo d a t o m a g i a r o c h e egli fa.
— Quello s p i r i t o , c h e io t a n t e volte h o t u r a . . . e celebrati i n esso coloro che e b - tola. Improvvisamente si tranquillizza; • I9
E g E n o n t r a l a s c i a , p e r ò , d i p o r r e i n o,sservato s u l f r o n t e i t a l i a n o c o n ammi- b e r o a r u d e e s a l d o sgabello di g r a n d e z - sue onde si smorzano a poco a poco e,vanmostrò tutt'altro che imalcoritento del duro ipeirmettimo, cna "im'imièfBgeKie ^xanìàna.ammonitore. I l quale ebbe 'ben .^diversa iac- 'àtm©, l a itHjnrpDàzÉEtia -fi 'be^ 20O0 ordini rilieivo e i n o n o r e c o n accenti efficaci i l r a z i o n e e c o n r i s p e t t o s; n c e r o , q u a n d o l e za l'infelicità, n o n molte n o t e avrebbe no a cozzare gli spezzaonde che sembrano .
v a l o r e , l ' e r o i s m o e l o s p i r i t o di sacrificio m a s s e i t a l i a n e morivanc g r i d a n d o « V i v a forse t r o v a t e c h e vincessero t a l i versi ». tante braccia nere rigide e parallele ini
cogliehza d a l l a iRegina iiMaria Srifia «e-dalla' uàiversL
del fioldaio i i a l i a n o .
1
igiomaEsii
istmo
15113^
imfeaTcatì
sullo
A n c h e le t r e e t à d e l t r i e n n i o 1851-53 perpetua preghiera; l a sua supei'flcie si val'Italia!-», .rivive oggi n d l a gioventù, p e r
ma frigna del R e , Mafia 'Teresa, -.quando.alste di colori così tenui d'istribuitì. a faccia
'V 'JSaelmngen a, .oh© fa. condotto a 20 miglia
furono operose p e r i l p r i n c i p i a n t e scrit- nette
v
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del
fiuovo
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e armoniose che sembra d i a v e r diIva -visita
all'Arciduca
j'uscire (delle stanze d e l Re, iu-consultato .•al sud -di IBJelKgolana. F a loio mostrato t u t tore,
d
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venI n Mussolini ferve "lo '.iipirito degli e r o i
nanzi allo sguardo maravigliato non il p i ù
separatamente sulla stessa questione d a l - -to i l -meccanismo deUa nave e quindi essi
A l c u n i g i o r n a l i s t i s i s o n o r e c a t i d a l - del Carso, ed egli s a injprimerlo i n t u t t i ticinque componimenti, q u a s i tutte poe- perverso e capriccioso mare d'Europa,, m a
l'una e d a l l ' a l t r a . Esse non jgli n.ascosero muoviamente sbaroatì « d imbaTcati suEa na.- r A n c i d u c a c h e possiede u n a y i l l a a T.i- gli i t a l i a n i .
sie, c o n v e r s i belli e i m a g i n i e p e n s i e r i la tavolozza sconfinata d ' u n pittore delifelici, onde s o n o notevoli ro.dicina a s u a cato.
loro dispetto. E ' ancora -vivente D o n -TO <;oin!ando, che si aEon*anò. L o « Zaie- h a n r , p e r u d i r e d a l u i a l c u n i episodi delIo non so se 1 martnai e 1 pescatori ami*
Francesco, c h e davanti al Palazzo F a r n e - Ixingen », senza anima, riva a bordo, si mi- l a g u e r r a c a r s i c a e alcuni giudizi s u l v a - I rivoltosi di Milito Grosso M a d r e , il s o n e t t o a s u o P a d r e , i l s u o Rit r a t t o (ove l a c h i u s a m o s t r a l a g r a n d e no il mare come l'uomo sedentario fossise aveva aspettato D o n Bosco p e r riaccom- se i n marcia a lOTiodi. Manovrò, volteggian- l o r e delle n o s t r e t r u p p e c h e n o n h a n n o
do,^ -babordo e a tribordo, secondo l a volonfiducia della .sua giovine a n i m a ) e que- lizzato dalla vita meccanica della città ctl-s
dicono che la guerra i il loro s[ort
pagnarlo a casa. Questi narrò caldi caldi i -tà della nave comando, descrisse dei circoli p o t u t o t r o v a r e posto n e l s u o l i b r o .
sti graziosi distici s u l « N o m e » della per l a prima volta si trovi a tu p e r t u e o a
L a b e l l a villa d i T i h a n y è s i t u a t a iri
Biuene;; Ayers, 31 sera
dialoghi yaxii a l giovane, allora chierico, i l e cambiò Totta. Ad u n -tratto mis« i n azione
esso s sente aprirsi nell'anima orizzonti
s
fidanzata:
Sebbene l a censura si? rigorosissima ri- u a
n u o r i e grandiosi, m a so che questa itìd»
quale gli chiese-: « M a come miai ha -po- 'gH sappexcdd fam-ogeni per mascherarsi en- u n o d e i p u n t i p i ù suggestivi <ìel l a g o di
B
a
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l
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c
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i
guardo
alla
sanguinosa
insurrezion©
di
Matgente di Fiandra non può fare a meno del
Una Elvira eterna
vita
tuto dire delle cose così amaTe a persone di- tro nroa amvola, «bacando poi i n t u t t ' a l t r a
v e t t a s o r g e il famoso monaste.ro dei Be-to 'Gros'so alla frontiera tei Paraguay, l'insuo mare, che p i ù delle piatte praterie uHa col franco
Lamartin:
sgraziate? s,. U maestro gli Tisjìose'; l A - direzicaie deUa -mu-ctla di fumo. Si fermò in- n e d e t t i n i c h e diede o s p i t a l i t à p e r a l c u n i via-to del nuovayorkes© « Monùng Post » è
nifoeTui e sonnolente su cui è incrostati
Va la bella al vate
unita
«rrei voluto risparmiarle ma ^ s s -iiannio tan- fine e a. giamalÌBti fmsono lìmharcati sulla g i o r n i . a i r u l t i m o R e d ' U n g h e p a e a l l a riusci-fco, trav©s-fcito d a donna, a d eludere la
la storia gloriosa di Bruges e di Gand, di
De la morte oltre il confini
Yprès e d'.inverna n e rispecchia il cai-attato insistito p e r conoscere il niio -pensiero, mia ve pter . a u s t e r e un'altra volta agli e- R e g i n a Zita. Negli u l t i m i gio-nii dell'ot- vigilanza dell© truppe feda-ali ed a penetra.ispenm.en'fi
stando
a
bo-xdo.
Assistettero
coDi Cagnoli sui lamenti
re e le aspirazioni. L'arno anch'io questo
t o b r e 1921 p a r t i v a d a onesto m o n a s t e r o re fra i -ribelli. I l capo-di essi, un gigantesco
che io soMO stato in- obbligo disdir "loro nttrtta
sì all-a^ produzione dei''vap«r© con FaooenStende roseo
mister
mare, che mi ricorda- il mare nostro, "quel
la. verità ». Oggi quei dialoghi .sono docn-:, !fii0n© ^ Tin ?buìcm.3unm3epo d i becdd di oHo; Carlo l'V p e r M a d e i r a , a c c o m p a g n a t o indiano soprannominato i Moiino el paz 1
mare pririlegiato che Iddio creatore miss
Una Elvira, e sui concenti
d
a
l
l
a
fedele
c
o
n
s
o
r
t
e
.
P
e
r
questo
oggi
ha
ammésso
lealmente
che
queste
frequenti
mentati e stampati.
attorno •all'lTalia pe renderla ancora p i ù
-•al-;negolBai^rto delia -Telpcità, -alla perfetta T i h a n y è d i v e n t a t a l a Mecca del legitti- guerriglie im-poveriscono t itti e. sono specialDe IQ ingenuo
Carrer,
bella e per far giungere nelle terre lontaRadaelli
moribondo
Colla partenza d a Roma qnell'!atmosfeTa" itàibedienzà del •timonB-. • •mismo magiaro e austriaco.
mente dànno'S© -per essi, rò i h a dichiarato eh©
ne i profumi dei suoi giardini e 1 segni
U n ul^timo lespèrimienlio è stato qnello p e l
Una Elvira
salutò:
ipiriata si dissipa intorno al R e . E g l i nei
viventi delle sue glorie. Quando a notte, i l
L ' A r c i d u c a h a accolti i, g i o r n a l i s t i c-on lo spirito'bellico ereditato dai padri non può
•caso
"in
cui
l
a
na^^^^e
esca
dai
r-aggi
delle
onE poi cigno
gemebondo
mare non h a colore e mormora l a stessa
^.•arii soggiorni-o a Parigi o in Austria ritorg r a n d e aflahilit-à e con p e r f e t t a cortesia. essere, malgrado tutto, so Jito, eh© l a guerra
Tra gli arcangioU
volò.
per loro è una necessità sportiva di cui non
canzone sotto tutte le latitudini, aspiro il
na quel c h e spontaneamente e r a destinato de, osrvepo, ,:per '-guia-sto deU®-.amténme, n o n
possa ricever© gli ordini. I n -tale ca-so l a n"a^ -.- Q u a r è l ' o p i n i o n e d i V. A- R. — gli
sapore acre di questo mare nordico e m i
E se il tempo i suoi
corrucci
ad essere, cioè privo d'ambizioni, molto pio ve antom.atica^m«nte si arresta, spegne an- è s t a t o chiesto — s u l l ' o p e r a di c o m a n d ò possono far© a meno. — Troveret© naturale
t-embra di sentire il mio m a r di Sicilia,
— h a concluso Molino ©1 ; Jaz — eh© noi, inA' miei canti
piegherà.
s
v
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a
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M
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r
n
a
?
e colto. Sicuro, anche colto. L'ingegno che che automaticamente t u t t i i fuochi, accenuo'ema d'incomparabile bellezza e di milv-eoe
di
guerreggiar©
i
n
fa
n%lia,.
diamo
noie
Oh!
l'Elvira
di
Carducci
— "I l a t t i -di g u e r r a svo-ltisi sotto il conon e r a fatto per regnare, mancando d ' e - de i fanali e, sempre automaticamente lanlenaria civiltà; m a il profumo n o n è lo
. Forse no, che non morrà.
m a n d o del M a r e s c i a l l o C a d o r n a sono ca- ai nostri padroni, del rejtc, -per noi la guerra
stesso e il decoro neanche...
nergia e di risolutezza e non educato a ciò cia .per a r r i s o sei raggi rossi. ^
à
uno
sport
pieno
d
i
attrattive
e
che
stimola
ratterizzati, t a n t o ' nel comando quanto
La diga rossa di Knocke è il davanzale
per sbadataggine del padre e malignità delle
prerogative
della
razza.
:
Altre
poesie
notevoli
di
quel
periodo
nelPesecuzione, d a u n a legge logica e d a
di un'immensa finestra aperta sul m a r «
.
Oiò
deit-to
Molino
©1
pas
h
a
accompagna-fco
s o n o : i l Dubbio, a Dio (sonetto i n c u i si sul quale passeggiano migliaia di uomini
la gelosa matrigna era tuttavia aperto a l - -Le iDÌizzsiTTie
d ' x i n t o f o u n ' e n e r g i a c h e t r o v a n o r a r o esenapio. E 1 amore della varia lettura ed a trarre da Per k sede e in una stanza d'albergo gli, riconoscendo.i p u n t i p i ù delicati d e l \1 giornalista alla frontiers del Piaragùai con- volle p r o v a r e nello « stile di s a g r i s t i a », e di donne, preoccupati si direbbe di m o n o s t r o fronte, n e h a forzato l o sfonda- sigliandolo d i non ritorna » piii d a quei pa- come, i n f o r m a classica, volle poi tessere strare le forme nude '-;lie h a dato Joro i l
i^^d un bell'adornamento.
l'-ode alla b e a t a Giuntini), il sonetto l'Au- signore Iddio. Un bello spirito h a detto
Vienna, 31 sera
mento e i n tutte le-battaglie h a posto
E-i-ceveva i vari visitatori con -una affa-' Thxa, hrutta sorpresa è stata certo quella l a s i t u a z i o n e «sulla p u n t a d i uti coltello»,
rora e Titone e l'ode sulla
Primavera che questa n o n è u n a spiaggia, m a un'«del '52 (che p o i a p p a r v e rifatta nel «Can- spo.sizione di salumeri^a. Ed ai salumi fanfiliti che era antica. "Un vecchio garibal- dei villeggianti di im- albergo "di. Sankt Gil- Attacchi così frequenti' e tenac- come sult o d i p r i m a v e r a » i n l u v e n i l i a ) . Qui in-no pensare veramente i grassi tedeschi cha
ijìio, che ora tiene con giovanile vigore alti gen allorché hanno visto un toro inferocito r-altipiano carsico n o n n e ho-•visti i n alNew York, 31 sera.
vanno in giro con la pelle arrosolata d a l
uffici d i Stato, mi narrava testé che prima entrare di corsa nelUatrio, salire le-'scale c u n a l t r o fronte della g u e r r a m o n d i a l e .
I giornali hanno d a He tralulu eh© alcuni s o m m a l e odi, i sonetti, le t r a d u z i o n i , le sole. La mania del giorno è il bagno di sonovelle polimetriche, nelle quali l a s e marinai
giunti
i
n
quel
pcrto
hanno
racconde] 1859, essendo allievo di un nobile col- e corner© come u n dannato p e r i corridoi,
— V; A. R. n e l l e prime, pagane del vov e r a compostezza d e i classici, frutti dei ie. Ognuno vuole p e n a r e sul!'epidermide
legio d i Napoli, ebbe occasione di a w i c i - penetrando persino i n nn-a stanza i n cui for- l u m e «^Bob'erdò » o s s e r v a c h e l ' I t a l i a fu'tata di aver© scorto u n a nuova ìsola nel Pa- b u o n i s t u d i , s ' a l t e r n a alle sbrigliate for- i segni della cosidetta cura elioterapica, cotunatamente non. si' trovava nessiino. L a "be- c o s t r e t t a a i n t e r v e n i r e quandcp il s u o e - cifico, isola che si ritiene sia di ori-gin© vuL
me s e il farsi bruciare l a .pelle fino a d
n.are spesso Francesco allora principe ere- stia era stata acquistata d a un macellaio
canica. Finora non si hantio particola-ri sul- me r o m a n t i c h e , a p p a i o n o p r o m e t t e n t e avere sul corpo delle vere piaghe giovassa
" tario, perchè nei giorni d i vacanza parec- alla, fiera d e l paese vicino, iFuchs. Durante sercito n o n -aveva a n c o r a perfezionato l o l'ubicazione esatta dell'isola.
germoglio di p r o s s i m a , rigogliosa fiori- alla salute ! Ma è l a moda e « fa chic »,
t u r a , e d a n compiacenza ì s e n t i m e n t i di anche se orribilmente antiestetico, e ciò
cni allievi erano condotti i n Corte per di-il cammino.da FucTisl alla stalla, u n a au-e q u i p a g g i a m e n t o e l ' a r m a m e n t o . L'esercito i t a l i a n o "non -poteva quino.i r a g g i u n quel giovanetto c h e m o s t r a v a g i à d ' a v e r e basta. -•
ertirsi coi varii principi. E m i diceva che tomobile l'aveva fatta im-bdzzanire ed essa, g e r e all'inizio delle o p e r a z i o n i r i s u l t a t i
•altissima l a -religione d e l -do-vere, dell'aLa moda è u n a cosa molto curiosa al. liIrancesco, p e r l a gentilezza dei supi modi, strappata l a corda, aveva fatto lo scherzo migliori^. Con tale rico-noscimento V.A.R.
m o r e alla P a t r i a , d e l g u s t o s q u i s i t o del- torale. Essa dimostra i n primo luogo c5a
Budapest, 3 1 sera
era-ben diverso d a i fratellastri,,e sapeva che abbiamo descritto. I ' villeggianti furo- ritiene fe'rmamente c h e rintej-yento ital'umanità d'Oggi h a u n a spiccata tendenza
' '
no presi, n<m occorre dirlo, da u n panico l i a n o a b b i a g r a n d e m e n t e • influito sull'e- La mania © l a moda del .a aiagrezza hanno l'ai'te. "
accaparrarsi le simpatie di tutti.uniformizzarsi.. I rilleggianti dì, Knocke
costato l a vita a quattro Eignor© eh© volevaiadescrivibile. -Signore, uomini © ragazzi vol- sito: d e l l a guerra;?
Del sessennio 1854-59 (il t e m p o degli ead di
tutto il litorale belga sembrano fatti
no tentar© una.nuova car;, di in-penzione te- studi a P i s a e delle b a t t a g l i e
Ma principalmente l'isolamento che il R e lero cercar© scampo m a non si azzardarono
fiorentine)
desca. I l nuovo rimedio, eh© doveva essere ci s i O'ffrono, f r a p r i m i z i e e reliquie, di- in serie. Essi indossano difatti u n a spècie
L ' i n t e r v e n t o dell' Italia
conquistò dopo lasciata R o m a , .gli valse a mettere il. naso fuori dalle' loro stanze e
di uniforme obbiigatoxla così composta:!
infallibile secondo l'inveaitore, h a causato
:j:9.n piano a vedere l a realtà delle cose fu necessario farli uscir© dalle finestr© per
Dopo l ' i n t e r v e n t o d e l l ' I t a l i a l a n o - la morte delle-quattro disgraziate che ^© fe- ciasette c o m p o n ì n i e n t i -o f r a m m e n t i e u n paio di sandali di gomma, u n a pullt r a d u z i o n i , poesie religiose p e r commis- over j> dai colori s g a r g i a n e p e r le donn®
.:a liane con altr'occhio d a q u a n d o gliele mezzo dell© .ecale." Knalment© "il tciro dopo s t r a s i t u a z i o n e e r a notevolmente peggio- cero uso.
aver sostato u n b e l po' a l -secondo piano, r a t a , poiché dovevamo o p p o r r e continua•e u n paio di .pantaloni a, ch-arlaston p e r
ìuscherevano,
I medici di Budapest i a n n o lanciato un sione, r i m e b u r l e s c h e e -politiche e c a n t i gU uomini e u n berrettino di tela bianca.
ridìsoes© i n istrada dov© fu necessario am- m e n t e n u o v e t r u p p e a l l a semppe cresceneeri^
s
u
D
a
n
t
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,
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r
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s
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l
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m
m
e
e
u
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a
appello ali© donne, 'le qui;li non vogliono a
Il barone Antonio Manno, u n giorno,,se iaazzarlo.
a quello i n uso nella m a r i n a -ate pressione i t a l i a n a , e questo ci impo- nessun costo apparir© igrasse, esortandolo a n o v e l l a et A m o r e e Morte ». D i questi t r e identico
—
• ^
4 — .
. — ^
méricana. Al posto del «pull-over» o" d e i
jn erro del 188S, mi narrò che D R e U m se sforzi s o v r u m a n i . I n t a l m M o l ' i n t e r - ritornare per di-magrir© a-i vecchi metodi di intimi componi.menti d a r ò , i n u n p r o s - pantaloni charleston, si .può avere m a g a r i
b-rto gli aveva mostrato u n a lettera d a P a vento' i t a l i a n o influì g r a n d e m e n t e sull'e- digiuno © di diata rigorqsa, anziché ricor- simo n u m e r o , u n a i l l u s t r a z i o n e a d e g u a - un semplice accappatoio sul costumino d a
1^,;] della sorella l^^aria P i a d i Portogallo.
t a , se i l R e g i m e m i c o n c e d e r à l o spazio bagno grande quanto u n fazzoletto i n d i '
sito d e l l a g u e r r a m o n d i a l e . L o sfonda- rer© agli .specifici nodvi,
Londra, 31 sera.
necessario, e intanto-, c o n t i n u a n d o nel- spensabile. E' u n brevetto d'eleganza. -La
l*Jueita raccontava che arrivata nella capicapim
e
n
t
o
d
i
Caporetto
n
o
n
altero
l
a
r
e
a
l
t
à
I giornali pubblicano alcuni particolari sul
l ' e s a m e d e l v o l u m e , eccomi p e r v e n u t o portano tutti: bebé, giovani, vecchi. C ' è
di
questo
fatto.
Del
resto
l
'
u
n
d
i
c
e
s
i
m
a
|t3.? francese si era ^vista giungere u n in- l'eruzione d i Roliatinda che distrusse alcuni
(( a g l i a n n i m a t u r i , a q u a n d o cioè il Car- chi lo porta con grazia, inclinato sopx»
p i a t o di Francesco I I , incaricato d i chie- rillfiiggi nell'isola di Palveiver (India olande- b a t t a g l i a dell'Isonzo, è s t a t a i m a d e l l e
d"acci e n t r a v a definitivamente nell'inse- u n occhio; c'è chi lo porta pon dignità -co»
p i ù -aspre e micidiali.
Acqua
potabile,
idroligia,
acque
sotterrase).'Quando
l
a
lava
si
abbattè
impetuosa,
tu^fclorrle se avrebbe accolto u n a visita d i queg n a m e n t o e n e l c a m p o della s u a v a s t a me se sì trattasse d'un cappello a- cilib»
"Venne chiesto air-Arciduca s e poteva
" uhimo. La regina s'era affrettata a r i - to travolgendo,- sull'abitato, sei operai indi- c i t a r e q u a l c h e -episodio ineditip dell'eroi- nee, -sorgenti, batteriologi i, cara'tteri ' speci e indefessa o p ^ o s i t à ». Del glorioso e dro; c'è infine chi lo mette con noncuraii»
fici, moto e misura della acque nelle conza, all'indietro. Lo portano persino q u i i
tpondeie affermativamente. Francesco visi- gini riuscirono a -ihetbersi in salvo in u n a ismo delle t r u p p e i t a l i a n e .
' , ,
dotte forzate, nei canali, nei sistemi per- f a u s t o 1860 i&olo t r e reliquie d à il, volu- consiglieri comimali, con l a redingote, nel«
idoia aveva subito spiegato d i aver fatto profonda caverna che fu chiusa dalla lava.
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A q u e s t a d o m a n d a — h a risposto meabili; provvista e depurazione delle acle cei'imonie! Ma. sé ì'american
(aia d à
Ai prigionieri mancò ben presto l'aria m a
l a p r i m a lezione liceale a P i s t o i a e l a u n ' a r i a di gentile <t dròlerie » alle belle fiel passo preventivo, perchè d o p o g l i avcon •un sforzo sovrumano, essi superarono, u- l ' A r c i d u c a — v o l u t a m e n t e n o n voglio o r a que p e r uso potabile, condotta e distribu- p r o l u s i o n e a l l ' u n i v e r s i t à di Bologna.
gliuole che vanno i n giro con le g a m b e ' *
p'enimenti corsi tra casa Savoia e casa Bor- n a galleria augusta che, aveva u n a piccola rispoiidere. N e l m i o .terzo v o l u m e c h e f r a ziom^ acquedotti, serbai )i, pompe, ©ce.)
f>one egli poteva temere che l a propria pre- apertura verso il mare. Questo spiraglio fu poco a p p a r i r à s u l m e r c a t o l i b r a r i o si t r o - descrizion© di importanti impianti, ecco gli
Molte invece -sono l e reliquie dell'ul- b u o n a parte delle coscie nude, diventa g r o t
sulle- virtù mi- argomenti di ritale intere! s© per ogni, tecni- t i m a e t à d a l 1861 a l 1900, m a q u e i 28 tesco sulle, teste a p e r a e calve dei « censenza non le tornasse gradita. Rassicurato l a loro salvezza.... Essi non -poterono allar- v e r a n n o dati meravigliosi
to chili ». che a Knocke sono p i ù che aìi»
litari
degli
italiani.
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c h e nel secon- co ©dil© o municipale chi 3 svolge i n modo c o m p o n i m e n t i c o n t e m p o r a n e i
a l l ' o p e r a mero'si.
Eubito d.alla Regina, le disse,, fra l'altro garlo, malgrado ogni sforzo, e cacciando fuo
do
volurne
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fatti
pie-:
completo l'ing. 1 0 . Mistrangelo nella se- s u b l i m e c h e i è c o n t e n u t a n e i v e n t i v o - Ma ss dovessi dire 'quarè l a cosa che- più
j e r saputo quanti progressi avesse fatto il ri Tina mano; prendevano molluschi ed ogni
n i d i s p l e n d o r e e d i bellezza;'' Q u a n d o
kezzogiortio, dopo il cam^biamento d i go- sorta di pesci di scoglio per mangiare. I pri- a-vrò finito l a m i a o p e r a • p o p ò , forse, conda edizione riveduta ec ampliata del suo l u m i zanicheUiani, s o n o , ^ n g e n e r a l e , m i h a sorpreso sul litorale belga, confes.
verno, e per affetto al suo paese natio egli gionieri soffrivano rumidità, ma bastava an- p a r l a r e d i ciò p i ù e s a u r i e n t e m e n t e . De- t r a t t a t o : « Provrista © distribuzione di ac-f r a m m e n t i d i cose p e n s a t e e c o m i n c i a t e , serei che n o n è l a moda, l a m a n i a del colqua potabile, » volume ii-i8 grande di-pa-g m a p^ u r t r o p^^.
p o_ r i m a s t e i n c o m p^i u t e , ^w^v.
come P*^ *ii s°ls e l'orgia del nudo.ma l a psa-con poteva se non rallegrarsene e faceva i dar© verso l a lava per riscaldarsi. Cosi so- sidero- però- r i l e v a r e a n c o r a u n a v o l t a XVI 440 con 290' incisioni^ 9 tavole "e 33 t i r ì n n o a R o m a , i l C a n t o . a l l a L i b e r t à e ^^^^^ ^^ ^^^'^ i^ abito talare che v a n a a
"iigliorj voti per la prosperità 'del R e g n o no .-anda-ti avanti quindici giorni finché non q.ueU-0 che ebbi a scrivere n e l paio-diario belle, lir© 4S.
il p r i n c i p i o d e l c a r m e s e c o l a r e . - '
1 coinè fantasmi n e r i , a coppie, I r a il grcmhanno segnalato l a loro tomba ad alcuni p e Questi, letta al M a n n o l a let- scatóri, eh© p e r caso* vennero pre&sa H ilne- n e l ' 1 9 1 5 : c h e , cioè, g l i italiai[il e, i m a - Chieder© all'editore U.,.HcepIi,- Galleria
Più
dunque
che
in
questi
frammenti
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g i a r i ' aon" s.onp. n a t i -per -js&sere iil.emicl, De iC«istofo£Ì$, Milano,
F « eli :.,Iari4 Si^ S è s a m o : « ^ o p o - t u t t e Etrino.,... suU'oceaatJ,
deli; età Biatura^ « facile.fiOgligEeitra guJ^-' =Saàfiijppifc.
ancesco II ultimo Re di Napoli
Crastofflam posluma canlncciana
Il Yalore M solato i p
^ rieYocata;dairAf ctdtica Giti^eppe^d'itistria
guerra
Una nooYa isola comparsa nel Pacìtco
Muoiono per dimagrire
L'erflzione del RoktlMa: i sepolti Ym
LIBRI E R VISTE
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Sulla digaT Knocb