Untitled - APT Gorizia

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Untitled - APT Gorizia
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DII'' 44 A
APPRRIILLEE
Francesco TOMADA
GORIZIA
Antologia dei Grandi Scrittori
Ed. Biblioteca dell’Immagine
GORIZIA ore 18.03
Sala APT
Francesco Tomada è nato nel 1966 e vive a Gorizia. Dalla metà degli anni Novanta ha
partecipato a letture ed incontri nazionali ed internazionali, così come a trasmissioni
radiofoniche e televisive in Italia e all’estero. I suoi testi sono apparsi su numerose riviste,
antologie, plaquettes e siti web e sono stati pubblicati in traduzione in una decina di stati
diversi. La sua prima raccolta, L’infanzia vista da qui (Sottomondo, 2005), ha vinto il premio
Nazionale “Beppe Manfredi” per la migliore opera prima. La seconda raccolta, A ogni
cosa il suo nome (Le voci della Luna, 2008), ha ricevuto riconoscimenti in diversi concorsi
(Premio Città di Salò, Premio Litorale, Premio Baghetta, Premio Osti, Premio Gozzano,
Premio Percoto).
Il libro. Questa Antologia di Scrittori racconta Gorizia e la sua provincia, per conoscerla,
per amarla; fa parte di un progetto più ampio di Biblioteca dell'Immagine, che ha
pubblicato undici antologie, una per ogni provincia di Veneto e Friuli, relative agli ultimi
150 anni, dall'Unità d'Italia. Non è un'antologia letteraria in senso stretto, quanto una
guida ai luoghi e ai passaggi storici attraverso le pagine degli scrittori locali.
Il coordinatore della parte friulana è Gian Mario Villalta.
Presenta
Roberto Covaz, (1962) giornalista de Il Piccolo, è responsabile della redazione GoriziaMonfalcone del quotidiano di Trieste. Ha pubblicato diversi libri, tra i quali, per Edizioni
Biblioteca dell'Immagine, Gorizia-Nova Gorica, niente da dichiarare (2007), Le abbiamo
fatte noi. Storia del cantiere e dei cantierini di Monfalcone (2008), Ruggero Dipiazza,
monsignor No (2008), I pescatori di Grado (2009), Gorizia al tempo della guerra. Memorie
di Silvino Poletto, il partigiano Benvenuto (2010), Storia e memoria di Panzano il quartiere
operaio di Monfalcone (2011). Su Gorizia ha anche pubblicato La Rosa di Gorizia, Piazza
Sant'Antonio, c'era una volta e La guida Gorizia in pausa pranzo. Per Leg ha pubblicato
La domenica delle scope.
Letture in sala dell’attrice Maia Monzani.
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DII’’ 1111 A
APPRRIILLEE
Paolo MAURENSIG
L’ULTIMA TRAVERSA
Barbera Editore
GORIZIA ore 18.03
Sala APT
Paolo Maurensig (Gorizia, 1943) è approdato alla scrittura dopo aver fatto l'agente di
commercio.
Il successo letterario è arrivato nel 1993 con La variante di Lüneburg, mentre il secondo
romanzo, Canone inverso (1996), è invece incentrato sulla musica, in una cornice
mitteleuropea che è stata la base per la versione cinematografica diretta da Ricky
Tognazzi.
Il libro. Con L’ultima traversa, l’editore Barbera inaugura la nuova collana “Short”
dedicata ai romanzi brevi di grandi autori italiani e stranieri.
La vicenda gira intorno alla passione per gli scacchi del giovane parroco Aloiz Bauer da
poco arrivato in un paesino del Tirolo, dove incontra un anziano e misterioso giocatore
che riesce sempre a sconfiggerlo. L’abilità dello sfidante e l’incapacità di vincere anche
un solo scontro sulla scacchiera finisce per diventare una vera e propria ossessione, che
allontana il sacerdote dai doveri pastorali e mette in crisi persino la sua fede.
Alla distrazione del gioco si aggiunge quella della dichiarazione d’amore di una
parrocchiana che nel segreto del confessionale rivela al prete di essere perdutamente
invaghita di lui. Il mondo di Bauer vacilla, le sue certezze non sono incrollabili. Si sente
debole, esposto alle tentazioni del vizio e alla caduta nel peccato. Facendo forza su se
stesso il parroco vince la partita più difficile e abbandona la competizione con l’ambiguo
vecchio. Non lo vede più fino a quando non viene convocato al suo capezzale in punto
di morte...
La storia, che si legge d’un fiato, è animata da una fortissima tensione narrativa e da un
doppio finale.
Presenta
Margherita Reguitti, giornalista, responsabile comunicazione Biblioteca Statale Isontina di
Gorizia.
SSA
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ATTO
O 66 A
APPRRIILLEE
Roberto COVAZ presenta
L’ISOLA CHE NON C’E’
Dalle foci del Timavo alle terme di Monfalcone
passando per Belforte
USCITA IN BUS
Partenza da P.le Martiri della Libertà d’Italia (Gorizia) alle ore 10.03
Le ultime memorie dell'isola che non c'è risalgono alla fine del Settecento. Poi, il nulla. Si
chiamava l'isola del Belforte e i veneziani, nel 1280, la eressero davanti alle bocche del
Timavo per costruire un presidio di fronte ai confini della potente contea di Gorizia.
Andremo alla ricerca dell'isola del Belforte, immergendoci in secoli di storia fino ad
arrivare ai tempi del Lacus Timavi, di quando il fiume misterioso alimentava di acqua
dolce un paradiso in terra oggi trasformato in zona industriale: il Lisert a Monfalcone. E
dove, dopo anni di oblio, stanno per essere riportate alla fruizione generale le benefiche
Terme Romane.
Ci accompagna
Roberto Covaz, (1962) giornalista de Il Piccolo, è responsabile della redazione GoriziaMonfalcone del quotidiano di Trieste. Ha pubblicato diversi libri, tra i quali, per Edizioni
Biblioteca dell'Immagine, Gorizia-Nova Gorica, niente da dichiarare (2007), Le abbiamo
fatte noi. Storia del cantiere e dei cantierini di Monfalcone (2008), Ruggero Dipiazza,
monsignor No (2008), I pescatori di Grado (2009), Gorizia al tempo della guerra. Memorie
di Silvino Poletto, il partigiano Benvenuto (2010), Storia e memoria di Panzano il quartiere
operaio di Monfalcone (2011). Su Gorizia ha anche pubblicato La Rosa di Gorizia, Piazza
Sant'Antonio, c'era una volta e La guida Gorizia in pausa pranzo. Per Leg ha pubblicato
La domenica delle scope.
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DII'' 1188 A
APPRRIILLEE
Paolo TOSO
LA VERITA’ DI CARTA
Romanzo a Palazzo di Giustizia
Ed. Instar Libri – Collana FuoriClasse
GORIZIA ore 18.03
Sala APT
Paolo Toso, vive a Torino dove è PM della Procura. Questo è il suo primo libro.
Il libro. Con il romanzo La verità di carta, Paolo Toso trasferisce sul piano letterario storie e
soprattutto riflessioni che sono risultato e patrimonio del suo quotidiano impegno
giudiziario. Le amarezze e le frustrazioni che ormai sono inevitabili corollari del lavoro del
magistrato sono qui scolpite con la pazienza dello "spettatore di se stesso", che nel
contempo studia il mondo circostante con oggettività.
Quando Enrico Chiari viene arrestato per "turbata libertà degli incanti" non sa nemmeno
di avere commesso un reato. È un ingegnere e ha partecipato a una gara d'appalto
assieme a un geometra rampante; due settimane di carcere gli bastano per decidere di
smarcarsi dal nuovo socio e fare da solo. Accompagnato da un'avvocatessa d'ufficio alle
prime armi, si presenta dal magistrato per spiegare come sono andate le cose, per
riappropriarsi della propria dignità e della verità. Scoprirà che i riti della giustizia sono
complessi, a tratti indecifrabili. Nei mesi che trascorrono tra gli innumerevoli atti di un
procedimento legale che sembra avvicinarsi e allontanarsi come un miraggio, mentre fa
amicizia con un ladro di profumi conosciuto in cella e tenta incerti rapporti epistolari con
la fidanzata lontana, Enrico torna a poco a poco a riconoscersi; se la giustizia appare
restia ad assumere posizioni nette, la tortuosa strada intrapresa finisce comunque per
restituirgli qualcosa che aveva perso senza accorgersene.
Presenta
Giovanni Tomasin, nato nel 1981 a Monfalcone. Laureato in archeologia, è giornalista
professionista e scrive per il quotidiano Il Piccolo dal 2008. Gestisce il blog Terra e mare
(www.giovannitomasin.wordpress.com).
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DII’’ 2244 A
APPRRIILLEE
Alberto CUSTERLINA
ALL’OMBRA DELL’IMPERO
Il segreto del Mandylion
Dalai Editore
GORIZIA ore 18.03
Sala APT
Alberto Custerlina, scrittore triestino, ha pubblicato tre romanzi noir e ora, con la trilogia
All’ombra dell’Impero, cambia registro unendo tre sue passioni, la Storia, il mistero e
l’avventura, miscelandole in una Trieste asburgica spazzata dalla bora e dalle tensioni
irredentiste.
Il libro. Il segreto del Mandylion è la prima parte della trilogia.
Trieste, primavera del 1902. Il ricordo dei fatti di sangue seguiti al primo sciopero operaio
dell’Impero asburgico è ancora vivo nella mente della cittadinanza. A pochi giorni dalla
revoca dello stato d’assedio proclamato dal governo di Vienna, un sottufficiale
dell’esercito viene trovato morto e sfigurato in un vicolo. Intanto, una preziosa reliquia
cristiana, il Mandylion, viene rubata, perduta e infine ritrovata da Davorin, un ragazzino di
dodici anni che in seguito a ciò pare acquisire strani poteri. Anton Adler, padrino di
Davorin nonché commissario di Polizia, e il suo amico Artan Hagopian, mercante di
cineserie e legittimo custode della reliquia, si lanciano alla ricerca degli assassini del
militare, intuendo il legame tra l’omicidio e il furto. I due diventano così i protagonisti di
un’avventura che affonda le radici nel tempo di Gesù, nella Cina coloniale e nel cuore
occulto dell’Europa. A complicare l’indagine, il maggiore Ettore Gortan, un ufficiale molto
in vista che ha qualcosa da nascondere. Nel momento in cui tutte le tessere del
rompicapo sembrano andare al loro posto, un uomo pericolosissimo riemerge dal
passato. Tra oscure minacce celate nell’ombra, ingegnosi inganni e tensioni politiche che
rischiano di far esplodere l’Impero asburgico, Adler, Hagopian e il giovane Davorin
affronteranno le loro paure e vedranno le loro convinzioni vacillare, fino a un gran finale
che rivelerà un nemico inaspettato e letale.
Presenta
Alessandro Mezzena Lona, giornalista, responsabile delle pagine culturali de Il Piccolo di
Trieste.
SSA
ABBA
ATTO
O 2277 A
APPRRIILLEE
Roberto COVAZ racconta
SOTTO IL LIVELLO DEL MARE
Viaggio alla scoperta di argini antichi e nuovi
Uscita in bus
Partenza da P.le Martiri della Libertà d’Italia (Gorizia) ore 10.03
Per primi furono i romani, poi venne l'imperatrice Maria Teresa d'Austria. E ancora i
francesi, di nuovo gli austriaci e infine gli italiani. Ettari di terreno strappati al mare, dove
l'ingegno dell'uomo ha permesso di costruire argini e idrovore capaci di contenere la
potenza delle acque marine che sovrastano la quota terrestre anche di cinque-sei metri.
Andremo a visitare quei muraglioni di terra capaci di tenere a bada l'Adriatico. Andremo
a scoprire l'altra faccia della magnificenza di Aquileia.
Presenta/ci accompagna
Roberto Covaz, (1962) giornalista de Il Piccolo, è responsabile della redazione GoriziaMonfalcone del quotidiano di Trieste. Ha pubblicato diversi libri, tra i quali, per Edizioni
Biblioteca dell'Immagine, Gorizia-Nova Gorica, niente da dichiarare (2007), Le abbiamo
fatte noi. Storia del cantiere e dei cantierini di Monfalcone (2008), Ruggero Dipiazza,
monsignor No (2008), I pescatori di Grado (2009), Gorizia al tempo della guerra. Memorie
di Silvino Poletto, il partigiano Benvenuto (2010), Storia e memoria di Panzano il quartiere
operaio di Monfalcone (2011). Su Gorizia ha anche pubblicato La Rosa di Gorizia, Piazza
Sant'Antonio, c'era una volta e La guida Gorizia in pausa pranzo. Per Leg ha pubblicato
La domenica delle scope.
SSA
ABBA
ATTO
O 1133 A
APPRRIILLEE
Marino VOCCI presenta
LA MIGLIOR VITA
Viaggio nei luoghi dei romanzi di Fulvio Tomizza
Uscita in bus
Partenza da P.le Martiri della Libertà d’Italia (Gorizia) ore 10.03
Dal 1 luglio, la Croazia -e quindi dopo quella slovena anche l'Istria al di là del fiume
Dragogna- ritornerà nella casa comune europea e diventerà così realtà il sogno della
"grande anima" istriana di Fulvio Tomizza.
Per la gente di questo straordinario e delicato mondo plurale ci sarà La miglior vita, come
si ricorda nel romanzo scritto da Tomizza nel 1977, l'Istria potrà vivere normalmente la sua
pluralità dove la sua gente ciacolava in veneto infilando parole croate o slovene dove
serviva e dove voleva. La terra dei veneti e dei friulani, cioè i Benvegnù, i Bassanese, i
Fabris, i Bonifazi, dei serbi esuli e dei cici , dei croati e degli sloveni. Un'Istria dove secoli di
lavoro e di amicizia non erano passati invano e dove nessuno pensava a una o un'altra
‘nazione’: tutti erano istriani, figli del popolo e della terra. Un microcosmo violentato dal
secolo breve: il Novecento che ci ha costretto a pensare che si dovesse essere o ‘italiani’
o ‘jugoslavi’ e voleva che si decidesse cos'era il bene e cos'era il male; il Novecento
voleva cancellare il passato, confonderlo, alterarlo, distruggerlo, denigrarlo.
Con un amico di Fulvio Tomizza, un viaggio nei luoghi dei suoi romanzi : da Caldania a
Giurizzani dal mare verdazzurro di Umago alla terra rossa di Buie, da Petrovia a Momichia,
da Castelvenere a Materada.
Presenta/ci accompagna
Marino Vocci, già sindaco di Duino, è, oggi come ieri, soprattutto grande cultore della
propria terra e appassionato organizzatore di eventi collegati all'Istria.
Giornalista a Tele Capodistria e alla Rai, collabora a varie testate giornalistiche in Italia,
Slovenia e Croazia.
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DA
ALL 1188 A
ALL 2244 A
APPRRIILLEE
Mostra Personale di
ELIA FRACAROSSI
Monotipi
Gorizia
Sala APT
Mostra personale organizzata dal Centro Studi "sen. A. Rizzatti" e dalla rivista "Nuova
Iniziativa Isontina" di Gorizia, in collaborazione con la Biblioteca Statale Isontina e con il
contributo della Fondazione CARIGO.
“Un lavoro di straordinaria bravura e di artigianalità elevata ad arte” Franco Dugo
“Ciò che in effetti è principale merito dell’autrice, volgere la tecnica ad esprimere una
visione precisa -la sua visione- della realtà” Giancarlo Pauletto
Inaugurazione giovedì 18 aprile 2013 alle 17.00
Orari di apertura della mostra:
da lunedì a venerdì 10.00-12.00 e 16.00-18.00.
Chiuso il sabato, domenica e festivi.
Aperto durante le presentazioni nell’ambito della rassegna IL LIBRO DELLE 18:03.
Catalogo disponibile in sala.