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Prova ad immedesimarti in un ragazzo che non si piace fisicamente e descrivi
le sensazioni e i pensieri che in lui suscitano i modelli impegnati nella
pubblicità e nella televisione.
“Io mi guardo allo specchio e cosa vedo? Il solito mostro che vedo ogni giorno. Io sarei perfetto
nello studio, nell’anima e nel pensiero, ma vedo che sono il più brutto nel fisico”.
Questo è il tipo di pensiero che potrebbe passare nel cervello di un ragazzo che non si piace
fisicamente e normalmente quando qualcuno ha un problema fisico, finisce con l’essere arrabbiato
con se stesso.
Quando le pubblicità fanno vedere modelli e modelle perfetti chi si vede brutto arriva a sentirsi in
colpa, perché il suo corpo non è perfetto.
Non sempre gli amici capiscono la gravità del problema, a volte prendono in giro e questo crea altri
problemi, che possono ingigantirsi e spingere i ragazzi a compiere pazzie. La mia esperienza , però,
mi porta a dire che gli amici servono e che bisogna guardare oltre ai propri problemi. Bisogna
scoprire i talenti nascosti in noi e le diversità che ci rendono unici positivamente.
G. S. M. III B
Ciao!
Sono un ragazzo di quasi quattordici anni e non sono in pace con me stesso. Ho avuto in passato
problemi di alimentazione, avevo smesso di mangiare a causa della mia linea, infatti mi vedevo
grasso. Ora direi di essere uscito da questo tunnel degli orrori e delle stupidaggini che avevo creato
attorno a me. Sembrava fosse tutto senza via d’uscita, tutto senza fine, invece con la buona volontà
e l’aiuto delle persone che mi erano accanto ce l’ho fatta! Il primo passo e anche quello più difficile,
direi, è stato ammettere il problema.
Ora per fortuna, dopo quel travagliato momento della mia vita sono a posto, ma … a volte quando
guardo la televisione e vedo quei modelli che fanno la pubblicità provo invidia: addominali scolpiti,
muscoli a volontà e un filo di grasso neanche a piangere.
Beh, confesso che vorrei essere anch’io così, ma poi ripenso alla sofferenza e al dolore passato e
cambio subito canale.
M. M. III B
Mi guardo allo specchio e cosa vedo? Un adolescente troppo alto e con qualche chilo di troppo.
Come potrei mai piacere alle ragazze?
Sembra proprio che lo sport non mi aiuti. Tutti mi dicono che presto il mio corpo si formerà e
diventerò snello ed atletico, ma quando accadrà?
Per me ogni giorno è difficile affrontare gli altri con questo corpo. Quando poi accendo la
televisione è una vera tragedia. Vedo inquadrati davanti a me uomini perfetti con fisici scolpiti. Io
sono appassionato di wrestling, tutti i sabati sera seguo gli incontri in televisione e devo dire che un
po’ invidio i lottatori, che con i loro fisici “da paura”, non hanno sicuramente problemi a
conquistare … le ragazze. Anche la pubblicità ci presenta per lo più modelli irraggiungibili e le
riviste non sono da meno; ogni tanto sfoglio quelle che legge mia sorella e mi capita di vedere le
stesse forme perfette che vedo in televisione.
Mi sento talmente diverso (purtroppo in peggio) che quasi mi deprimo: forse sarebbe meglio che mi
mettessi a dieta, toglierei quei due o tre chili di troppo, ma anche questo è molto difficile.
A. B. III B
Io sono una ragazza bruttina e mal disposta verso il mio fisico. Purtroppo ogni giorno, quando
accendo la televisione per rilassarsi un po’, vedo ovunque ragazze bellissime, magre come
bastoncini. Ogni canale e ogni rivista sembrano mostrare le stesse modelle in bikini, per non parlare
delle veline e delle letterine. Mi viene da pensare che il dono della bellezza non sia così difficile da
possedere e che, quindi, io sia stata proprio sfortunata, finisco così con il demoralizzarmi.
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Fortunatamente sono abbastanza forte di carattere, ma cosa può pensare una ragazza complessata
nel vedere sempre certi modelli di perfezione? Vedere la bellezza fa sempre piacere, ma l’abuso di
ragazze semivestite, che pubblicizzano ogni tipo di prodotto, può portare chi è più debole a cadere
in una malattia pericolosa come l’anoressia, perché come si dice: “il troppo stroppia”.
M. S. T. III A
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L’utilizzo del corpo nella pubblicità e in televisione è sempre più massiccio:
analizza il messaggio che ne deriva e descrivi quali sono le caratteristiche
legate alla corporeità che vengono ritenute fondamentali
Come tutti possono notare, difficilmente vediamo, in televisione, una persona … “ben messa” o
poco avvenente. Per avere successo sono sempre messi in vista quei ragazzi e quelle ragazze a cui si
può invidiare tutto. Vedendo questi corpi perfetti, si tende a volere imitare quelle figure, per essere
anche noi al centro dell’attenzione. Anche le persone che ti stanno intorno sembrano volere che tu
diventi come piace a loro (quindi bello e magro), altrimenti finiscono con il non considerarti più.
L’unico modo per salvarsi da questa situazione è diventare come vogliono gli altri e per farlo si è
disposti a tutto, anche a far del male a se stessi come nel caso dell’anoressia; tutto va bene, anche la
malattia, pur di non andare o non essere controcorrente.
Noi sentiamo spesso il bisogno di fare confronti con le altre persone, specie quelle che hanno più di
noi e ciò ci porta a volte a screditare in primo luogo il nostro corpo e poi la nostra mente.
C’è una preghiera di Madre Teresa di Calcutta che fra l’altro dice:
“Signore, quando ho fame,
dammi qualcuno che ha bisogno di cibo;
quando ho un dispiacere offrimi qualcuno da consolare;
quando sono scoraggiato dammi qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me,
mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso,
attira la mia attenzione su un’altra persona.”
Queste parole mi hanno lasciato un segno indelebile nel cuore e concludo dicendo: quando voglio
diventare quello che gli altri vogliono fare di me, fammi vedere le persone che hanno bisogno del
mio affetto e della mia amicizia, non del mio corpo schiavo della moda.
F. B. III A
Ormai i pubblicitari hanno capito che, per attirare l’attenzione del pubblico, non basta più incantarlo
con la “famiglia felice”, ora si riesce a stupirlo solo con la rappresentazione del corpo nudo,
soprattutto femminile, ostentato nei canoni della perfezione e della bellezza, indicati dal mondo
della moda.
In pubblicità, la presentazione di un corpo sano e in forma crea false illusioni che portano
all’aumento delle vendite, poiché i possibili acquirenti si fanno abbindolare dai cambiamenti che
tali prodotti più o meno esplicitamente promettono.
Anche in televisione sembra essere sempre più importante apparire come vuole il mondo della
moda, cioè magrissimi, altissimi, perfetti e in forma.
Molte ragazze che lavorano in televisione hanno confessato di essere passate per le mani del
chirurgo estetico, pur di poter ottenere una scrittura o conquistare l’attenzione del pubblico. Così
diventano un esempio da seguire per essere trendy e richiestissimi.
Il problema è grave perché i giovani, spesso, si fanno condizionare dalla facilità di successo,
visibilità e guadagno, che ottengono i personaggi della TV e che loro stessi vorrebbero per sé, senza
faticare, senza saper fare nulla veramente, ma soprattutto senza darsi da fare quotidianamente a
scuola o nel lavoro.
Ci stiamo tramutando in una società che, grazie alla fisicità ostentata, promette il facile successo
dovuto al fattore estetico e alla sola esteriorità.
Eppure, molte donne e molti uomini “fondamentali” per la riuscita della civiltà non sfoggiavano
nulla di esteticamente in voga: Ghandi, Martin Luther King, Madre Teresa di Calcutta, Rita Levi
Montalcini o i premi nobel per la pace si sono sempre permessi il lusso di sfoggiare solo la loro
bellezza e virtù interiore e sono molto piaciuti alla società.
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Dovremmo prenderli ad esempio quando ci incantiamo a sognare corpi perfetti come quelli di
indossatrici e attori famosi che, in buona parte, rimangono comunque icone di bellezza con poca
sostanza.
A. B. III A
Sono le 16.00, l’unico momento della giornata in cui riesco ad accendere la televisione. Guardo i
cartoni animati, quelli che piacciono tanto ai miei fratelli: in questa fascia oraria tutti i programmi
sono adatti ai bambini più piccoli.
Noto, con il disappunto di mia sorella, che fra un cartone e l’altro ci sono dieci minuti di pubblicità.
Noi non amiamo “imbambolarci” davanti agli spot, quindi cambio canale: Rai Uno: una donna
seminuda che pubblicizza un anello, Rai Due: un uomo seminudo che pubblicizza un dopobarba,
Rai Tre: una ragazza in biancheria intima sdraiata sul cofano di un’automobile appena lanciata sul
mercato…
Ecco i cartoni, finalmente! Però io non ho più voglia di guardarli, perché so che fra venti minuti ci
sarà di nuovo il turno della pubblicità.
Mi chiudo in camera mia e inizio a pensare: le persone che pubblicizzano qualche cosa sono sempre
in biancheria intima, o quasi, per far vedere a tutti il loro fisico “sensazionale”. Ma questo che cosa
vuole dire, che un uomo con un fisico normale e senza tanti muscoli non può usare un dopobarba?
Che una ragazza che non fa una dieta ferrea non può comprare un anello?
No, però il messaggio sembra essere quello.
Naturalmente non è per niente vero che essere magri/e, muscolosi/e, alti/e … voglia dire essere
ragazzi e ragazze “super” . Personalmente scelgo gli amici in base al carattere, non alla bellezza
fisica. E’ assurdo mettersi a dieta quando non c’è bisogno, andare in palestra tutti i giorni, magari
togliendo tempo agli amici, perché al contrario di quello che ci viene trasmesso, il corpo, il fisico,
non sono tutto.
Il problema è che non tutti sono in grado di affrontare queste situazioni e vengono sopraffatti dalle
idee correnti.
M. E. F. III B
C’è differenza fra bellezza e finta bellezza. Se una persona ha il sedere troppo grande, lo rifarà; le
labbra si possono gonfiare e il seno arrotondare.
Un mascherone di trucco, diete esagerate e finalmente si è belli? Esattamente.
Bisogna essere perfetti; senza rughe, senza grasso, senza niente: la dignità ti manca, il rispetto di te
stesso anche, la reale cura del tuo corpo pure.
Ti guardi allo specchio e non sei più tu: hai gli zigomi come la tua collega, il seno come la tua
vicina di casa e le labbra come la tua migliore amica.
Il mondo è bello perché è vario, ma se siamo tutte fotocopie, la vera bellezza svanisce.
L. T. III A
Il messaggio della pubblicità è che bisogna avere un corpo magro e perfetto per ottenere il successo:
quindi è necessario diminuire di peso anche se questo significa non mangiare, con conseguenze
gravi sia per la salute fisica sia per quella mentale.
Il non credo che sia giusto, una ragazza può essere considerata desiderabile, anche se non
corrisponde a determinate immagini che sono false. Nella vita di tutti i giorni non importa essere
perfetti, le persone vere non sono considerate per il fisico, ma per la simpatia, il carattere …
I valori dello spirito sono meno evidenti, ma più importanti.
Per giudicare una persona bisogna vederla per quello che è, noi ragazzi e ragazze non dobbiamo
essere la copia di nessuno.
E. R. III A
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L’anoressia è, purtroppo, una patologia in espansione, il messaggio che
pubblicità e televisione danno riguardo al corpo è, secondo te, responsabile
di ciò? Se sì, perché e in quale modo?
L’anoressia è da qualche anno in aumento fra gli adolescenti, in particolare fra le ragazzine. Il
motivo è da ricercare anche, ma non solo, nella pubblicità che ogni giorno mostra immagini di
uomini e donne apparentemente perfetti.
L’anoressia è una malattia sia fisica che psicologica, per ciò guarire da questa patologia è
difficilissimo e spesso occorrono anni interi. Tutto può iniziare per il desiderio di raggiungere
l’aspetto fisico degli idoli della televisione, della pubblicità, del cinema. Pochissimi sanno che gli
attori e le attrici vengono truccati, modificati e perfezionati, in modo tale da apparire senza difetti.
Molte vite in questo modo vengono rovinate e il corpo diventa, invece che attraente, debole e
denutrito.
Osservando le immagini della televisione e delle riviste l’unica idea che sembra scaturire è quella
che per piacersi e per piacere bisogna avere un corpo bello e magro. I veri valori vengono rimossi
dal cuore e un solo martellante pensiero opprime la mente delle persone che si lasciano
condizionare troppo facilmente: “ Per essere perfetto e per essere qualcuno nella società non devo
mangiare, altrimenti divento grasso e non piaccio più a nessuno”.
Per quanto possa sembrare ridicolo, sempre più giovani sono ossessionati da ciò, e capire quello che
è realmente utile e giusto diventa difficile.
Naturalmente i mass media non sono i soli colpevoli di questa situazione: ci devono essere altre
cause come, per esempio, problemi con i genitori, mancanza di una guida, o semplicemente un
bisogno tremendo di affetto, che si trova solo piacendo agli altri.
Vorrei concludere con un consiglio: l’anoressia è una malattia terribile, quindi bisogna starne alla
larga e ricordare sempre che i valori migliori che bisogna considerare e per i quali veniamo
considerati davvero sono sempre e solo quelli del cuore.
E. G. III B
A mio parere, i media danno un messaggio errato riguardo a come deve essere il corpo. Innanzitutto
nessuno ci può dire come deve essere il nostro corpo, se dobbiamo o non dobbiamo essere magri o
grassi, alti o bassi, belli o brutti.
Il nostro corpo non ce lo scegliamo dalla vetrina di una negozio o dallo scaffale di un supermercato:
il succo è che se siamo fatti in un certo modo non è assolutamente né colpa né merito nostro.
Inoltre i modelli di bellezza ideale non sono stati sempre come quelli moderni: l’idea attuale del
corpo perfetto è nata nella Belle Epoque quando la società iniziò a imporre corpi agili, robusti e
snelli allo stesso tempo, un’idea completamente diversa da quella dell’epoca barocca, quando
l’essere formosi e non magri, indicava il possesso di una certa ricchezza.
Se una macchina del tempo trasportasse un nobile vissuto nel periodo barocco ai giorni nostri, di
certo egli, guardando la televisione, avrebbe un malore per quanto povertà “vedrebbe” in giro!
Oggi bisogna essere contemporaneamente agili e snelli, ma formosi nei punti … “giusti”.
L’anzianità e la vecchiaia sono viste come malattie da curare assolutamente per mezzo della
chirurgia plastica.
E. M. III A
Cercando la parola anoressia sul vocabolario ho trovato la seguente definizione: “mancanza
patologica di appetito”, una spiegazione assai esauriente (!) per una persona che cerca qualcosa di
più completo. L’anoressia è in realtà un fenomeno che colpisce prevalentemente i giovani fino ai
trentacinque anni di età (il periodo immediatamente successivo a quello in cui si viene a formare il
carattere e nel quale vi è grande fragilità) ed è determinata dall’errata convinzione che il cibo sia un
nemico.
Chiedendo ad uno psicologo esperto in questo campo ho ottenuto un’ulteriore definizione:
“L’anoressia è il risultato di una radicata insicurezza dell’individuo, per effetto di elementi sia
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interni sia esterni, che ne influenzano lo stato mentale, dando luogo alla patologia. I sopraddetti
elementi sono variabili e diversi per ciascuno e sono presenti in proporzioni diverse”.
Io ritengo che per quanto la televisione possa essere potente e prepotente, essa non possa da sola
determinare la malattia.
Generalmente nell’adolescente c’è un conflitto interiore: ”io sono così, ma non mi vedo bene” e
questo é già di per sé grave e difficile da sopportare, poi, alle volte, i media peggiorano la
situazione.
G. G. III A
L’anoressia è un comportamento che spinge le persone a controllare ossessivamente il proprio peso
corporeo, a causa di una distorta percezione di sé.
Comincia come esperienza controllabile, diventa in seguito incontrollabile, fino a sfociare in un
quadro di disturbo dell’alimentazione.
Ma qual è il motivo per cui migliaia di ragazzi smettono di mangiare? A volte basta il semplice fatto
di voler imitare i propri idoli: attori, attrici, modelle, calciatori magri e belli. Si inizia con una dieta
per perdere qualche chilo e non ci si accorgere di dimagrire tanto da finire con l’ammalarsi.
L. T. III B
Mass media, pubblicità, editoria, moda … tutti propongono lo stesso stereotipo di uomo e donna:
magrezza, longilineità, bellezza…tutti fattori indispensabili per essere al top dei top.
La moda può influenzare sicuramente tutte quelle persone, specie adolescenti, che credono
nell’importanza di diventare come i modelli che da essa vengono proposti.
Infatti ogni creatore di moda, nelle sue sfilate, propone sempre indossatrici pelle e ossa che
rischiano di scomparire al primo soffio di vento: i vestiti che vengono confezionati sono molto
particolari, di taglie extra small, all’ultima moda, ma solo per chi rientra nel peso forma.
Sempre sulle riviste vengono proposte diete di ogni tipo, ovviamente ipocaloriche, in cui ogni pasto
non supera le cento calorie: mezzo yogurt, uno spaghetto, una foglia di insalata, un quarto di
grissino e tantissima acqua purché … non gassata perché anche le bollicine … ingrassano.
In questo modo si esalta sempre più l’idea della magrezza e del dover essere in forma ad ogni costo.
F. S. III A
L’adolescenza e la prima giovinezza sono fasi decisive per la formazione della personalità. I
disturbi dello sviluppo possono manifestarsi attraverso tipiche alterazione del comportamento
alimentare, come l’anoressia.
L’anoressia nervosa è l’ostinato rifiuto del cibo, il “rigetto” del proprio corpo e la mancata
accettazione della propria condizione fisica generale.
Il contesto sociale ha un ruolo molto importante: certi modelli di bellezza femminile, veicolati
ossessivamente dai mass media, riducono tantissime ragazze e ragazzi a sottoporsi a diete drastiche
per perdere peso. Le modelle, di una magrezza eccessiva, diventano spesso modelli che inducono ad
un comportamento alimentare sbagliato.
In un mondo in cui televisione , giornali, pubblicità esaltano continuamente la forma fisica, chi non
ha un corpo perfetto non si sente a proprio agio.
Maggiormente colpite sono le persone insicure e trascurate, pensano che avendo un fisico modellato
a pennello risolveranno tutti i loro problemi: saranno più belle e più considerate. Ma non è sano e
corretto confrontarsi con immagini così artificiose come quelle della pubblicità, che non hanno
niente a che fare con la vita reale di tutti i giorni. Non si può pensare che inseguendo un modello
ideale, si risolvano i problemi che ci si porta dentro.
Ciò che è importante è arrivare ad accettarsi, come siamo, prendersi cura di noi stessi, del nostro
corpo e della nostra mente e condurre uno stile di vita che faccia bene alla salute e alla nostra
anima.
L. S. III B
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Conclusione
Come ogni cultura la cultura di massa elabora dei modelli e delle norme presentati sovente tramite
immagini che colpiscono con immediatezza ed efficacia i destinatari e li esortano all’imitazione.
L’efficacia del modello deriva dal fatto che esso corrisponde alle aspirazioni e ai bisogni che si
sviluppano realmente nell’animo umano, accade però che tali bisogni vengano deformati attraverso
una sorta di lente di ingrandimento che li moltiplica, li modifica e al fine li snatura.
E’ quanto accade ad esempio nella rappresentazione del corpo e della bellezza.
Per essere belli bisogna avere una certa taglia, pesare un tanto, neanche un etto di più o di meno,
avere determinate misure, vestire, pettinarsi e muoversi in un certo modo.
Chi non rientra negli schemi canonici, rimarcati dalle immagini delle modelle, delle attrici, degli
attori e dei divi televisivi, spesso avverte un senso di frustrazione.
Chi non rientra in questo monotono stereotipo di bellezza si convince di essere afflitto da una sorta
di deformità da correggere ad ogni costo.
Il tutto viene enfatizzato dal fatto che a quegli stereotipi di bellezza sembrano essere collegati il
successo, la fama, la ricchezza e la felicità, la conseguenza logica sembra essere: chi non è bello
come può essere felice e realizzato?
L’abitudine ad un certo tipo di immagini e di messaggi finisce con il rendere gli adulti tolleranti
verso questa cultura, ma l’impatto che essi hanno sugli adolescenti è invece molto forte così come
testimoniano i brani tratti dai temi sviluppati dagli studenti delle terze medie dell’Istituto Maestre
Pie.
Fortunatamente oltre a raccontare paure, ansie e dubbi i ragazzi hanno anche saputo indicare alcune
soluzioni per superarli: parlare dei propri sentimenti, chiedere ed offrire aiuto quando necessario ed
osservare con un po’ di ironia (e auto-ironia) le mode che ci vengono imposte, ciò permette di
svelare le tante contraddizioni che esse contengono e l’inutile assurdità che le accompagna.
L’ultima osservazione va dedicata ad un richiamo che i ragazzi hanno spesso ripetuto nei loro
disegni e nei loro scritti: l’invito ad essere se stessi e ad affermare la bellezza naturale, un monito
che ricorda la definizione che gli studiosi americani Ogden e Richards diedero della bellezza:
“é bello
tutto ciò che possiede la qualità semplice
della Bellezza”.
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