Giornalino RME - n.ro 2 - Ottobre 2013 - III raduno
Transcript
Giornalino RME - n.ro 2 - Ottobre 2013 - III raduno
Circolo 6 R.M.E. ° Circolo del 6° R.M.E. – Numero 2 – anno 2014 *PYJVSVKLS9LWHY[V4HU\[LUaPVUL,SPJV[[LYP *PYJVSVKLS9LWHY[V4HU\[LUaPVUL,SPJV[[LYP Bilancio consuntivo Anno 2013 Buon giorno, Bilancio preventivo Anno 2014 ,5;9(;,ULSJVYZVKLSS»HUUV Quote sociali anno 2013 (n° 130) € 1.970,00 Quote sociali anno 2014 (n° 11) € 165,00 Contributi da Sponsor € 6.650,00 Raccolta bazar di beneficienza devoluti a SIGHTSAVERS € 300,00 Quote pranzo soci+ospiti € 2.175,00 *VU[YPI\[VWLYVYNHUPaaHaPVUL 9HK\UVKHJLZZPVULHPZVJPKLSSLTHNSPL[[L JVUSVNVKLSJPYJVSV € 392,00 ;V[HSL,U[YH[L € ;V[HSL.LULYHSL LU[YH[LWPMVUKVJHZZH € 19.674,99 <ZJP[LULSJVYZVKLSS»HUUV 9LZ[P[\aPVUL0=(HZWVUZVY LYYVULHTLU[LPUJHZZH[HHUUV € 267,75 )VUPÄJVHMH]VYL:0./;:(=,9: MVUKPYHJJVS[PKHIHaHYILULÄJPLUaH € 300,00 Realiz. labaro del Circolo 6° RME € 580,80 Realiz. medaglie per oggetto ricordo Raduno 2013 € 7.758,52 Spese tipografiche € 1.906,84 Spese per realizzazione magliette con logo del circolo € 456,41 Organizzazione Raduno e saluto Natalizio € 181,44 Pranzo Soci più propri ospiti partecipanti al raduno € 2,175,00 Spese pranzo Autorità, Sponsor e Ospiti del Circolo più quota ricognitoria € 675,00 Spese di cancelleria e Postali € 105,30 Spese tenuta conto bancario € 266,10 ;V[HSL\ZJP[L € -VUKVJHZZHHS € ;V[HSLNLULYHSL\ZJP[LWPMVUKVJHZZH€ € € 11.652,00 8.022,99 ;V[HSL<ZJP[L Saldo Entrate - uscite € - € 14.673,16 3.021,16 Saldo :(3+6*(::((3 - € € 3.021,16 5.001,83 ;V[HSL,U[YH[L Fondo cassa al 01/01/2013 ,5;9(;, Carissimi Soci, Quote sociali 149 soci (totale soci circolo 160 nr 11 hanno già pagato nel 2013 € 2.235,00 Contributi da sponsor € 5.000,00 Quote pranzo soci e loro ospiti € 2.000,00 ;V[HSL € <:*0;, 6YNHUPaaHaPVUL9HK\UVH[[P]P[nZVJPHSP 7\U[V9PZ[VYVNPVYUVKLSYHK\UV Spese tipografiche Spese di cancelleria e Postali Pranzo per partecipanti raduno compreso autorità e sponsor Spese tenuta conto bancario 6NNL[[VYPJVYKVWLYZWVUZVY" ZVJPLH\[VYP[n € € € € 2.500,00 1.000,00 2.936,83 1.000,00 € € 2.500,00 300,00 € 4.000,00 ;V[HSL € ;V[HSL,U[YH[LZ[PTH[L € 9.235,00 ;V[HSL<ZJP[LZ[PTH[L € 14.236,83 € 5.001,83 € € 5.001,83 0,00 Saldo anno 2014 Fondo cassa al 01/01/2014 :HSKVÄUHUaPHYPVHUUV - DPOJMQBUSPDJOJPEJ &2081(',320(=,$ TQPOTPS Farmacia Scarfò L’importo del FONDO CASSA di € 5.001,53 sarà utilizzato per attività sociali anno 2014 Studio Commercialista Cicco Dott. Corrado Oggi, 18 ottobre 2014, ci incontriamo, per il nostro Raduno annuale, su questo aeroporto che ha visto il Reparto, da cui deriva il nome della nostra Associazione, muovere i primi incerti passi che in breve lo avrebbero portato ad essere un polo tecnico elicotteristico di eccellenza e non solo in seno all’Aeronautica Militare, ma anche di altre Forze Armate e Corpi dello Stato. A creare questa “eccellenza” è stata sicuramente, la vostra appartenenza a questo Reparto negli anni, la vostra capacità tecnica la vostra passione. Passione che si è rivelata anche oggi con la vostra appartenenza al Circolo, in ricordo del periodo più esaltante della vostra e nostra carriera aeronautica. Certo non siamo tutti, potremmo essere molti di più, ma io confido che con la perseveranza e con il tempo riusciremo a convincere sempre più Ex ma anche e soprattutto personale in servizio ad unirsi a noi per dare impulso e continuità a questa Associazione. In occasione di questo nostro terzo Raduno potremmo dire che si conclude la fase di avvio del Circolo, con le votazioni a cui siete chiamati per il rinnovo del Consiglio Direttivo parte la seconda fase della nostra Associazione, e noi componenti del Consiglio Direttivo uscente, alla conclusione del nostro mandato, vogliamo rendere atto dell’impegno e ringraziare tutti i soci che, con il loro supporto e con la loro adesione hanno creduto a questa avventura. Ecco perchè ad inizio del giornalino di quest’anno figura l’elenco nominativo completo di tutti i soci che hanno aderito all’Associazione dalla sua costituzione ad oggi, dai fondatori ai soci ordinari ed ai soci onorari e perché no anche di quelli che dopo l’adesione iniziale hanno voluto uscire dall’associazione per prendersi una pausa di riflessione. A tutti loro vada il mio personale ringraziamento e l’invito ad impegnarsi per il futuro affinché questa iniziativa rappresenti sempre più il personale e lo spirito del 6° Reparto Manutenzione Elicotteri. VIVA L’AERONAUTICA MILITARE, VIVA IL 6° R.M.E. VIVA IL CIRCOLO DEL 6°R.M.E. Roma li 18 ottobre 2014 ,O3UHVLGHQWH3DROR0DVWXUVL I SO OCI AMATO CIRO AMMOLLO LUIGI ANDREOTTI ENRICO ANGLANI ANGELO ARMETI MARCELLO BACCI PAOLO BARALE NELLO BARBIERI ROBERTO BARRETTA GENNARO BARRUCCI BRUNO BENINCASA FLAVIO BERGANTINO VINCENZO BERNACCHIA ORAZIO BERTINI SERGIO BERTOLI GIORGIO BIONDILLO DOMENICO BIRELLO VALTER BOBBIO ALESSANDRO BOCCI MARIO BORGIA EMILIANO CACCAVALE ROBERTO CAMILLI LETIZIA CANNUCCIARI ALFIERO CAPONE ANGELO CAPRIONI RICCARDO CARLI UMBERTO CARLUCCI FRANCESCO CARONE ULISSE CARRUBBA FRANCESCO CARUSO ANTONIO CASINI ANGELO CASOLI CLAUDIO CASTALDI FEDERICO CASTIGLIONE TIZIANA (ved. Vita) CATILLO NUNZIO CENSORII FILIPPO CIARDELLI PIERLUIGI CICCIONI GIORGIO CONCA ENZO COPPOLA GIROLAMO CORABI GIOVANNI COSSU ANTONIO CAMILLO COTUGNO MARCO COVUCCIA GAETANO CRIVELLER CARLO CULEDDU GIOVANNI CUOZZO FRANCESCO D’ALESSANDRO MICHELE DAMIANI ANDREINA D’AMICO SILVESTRO D’ARGENIO ALESSANDRO DE GENNARO MAURO DE LEONIBUS AMEDEO DE PERUTA ETTORE DE SANTIS FERNANDO DELLA ROTONDA ANTONIO DELLA VALLE TONINO DESIDERI GIORGIO DI BARTOLOMEO BARTOLOMEO DI BIASE GIANFRANCO DI COSTANZO MICHELE DI LAURO MICHELE DI MARTINO PAOLO DI PAOLO MICHELE DI TROCCHIO VALENTINO DOMINICI FABIO DOMINICI GIANLUCA DRAGANO GIUSEPPE ERNESTI ALESSANDRO FALCIONI GIANCARLO FAMÀ MARIO FAZIOLI GIOVANNI FERRANTE MARIO FIORETTI MAURO FORNARI QUINTILIO GARGIULO ENRICO GENTILE CLAUDIO GENTILI RICCARDO GIACOMETTI BRUNO GIGANTE DANIELE GRAGNANO GIUSEPPE GRAKANIN STEFANO GRAUSO GIOVANNI GUERRESCHI FRANCO GUZZO EROS IANNOTTA ANTONIO ( CIVILE ) IANNOTTA ANTONIO ( M.LLO ) IOVINO ANTONIO LA ROSA MARCO LA SORSA SAVERIO LALLI FABRIZIO LAURETTI VINCENZO LEONARDUZZI PIERLUIGI LEPORE FAUSTO LUPI ROLANDO MAGGI DIEGO FELICE MAGLIOCCA FILIPPO MAGNANTE EMILIO MAMMOLI MASSIMILIANO MANCANIELLO MASSIMO MANCINI AUGUSTO MANCUSO ANDREA MANGANELLI MARCO MARI MAURIZIO MARINO FRANCESCO MARIOTTI GIANFRANCO MAROTTA VINCENZO MAROZZA ROBERTO MASCAGNA LIBERATO MASTURSI PAOLO MAZZUCA PIERINO MELCHIORRE GERARDO MELE ADOLFO MELE ANTONIO MELE DONATO MELONI DANIELE METE ANTONIO MILOZZI MARCO MINOTTI ALESSANDRO MUZZI MAURO NASTASI MAURIZIO NICOLINI CORRADO NOBILI VINCENZO NOVIELLO DOMENICO NUZZI VINCENZO PAPA PASQUALE PARADISO MICHELE PASSEGGIO ALDO PATRIZI ANDREA PELLINO PASQUALE PENNAROLA MAURIZIO CATELLO PIANTADOSI GIOVANNI PIAZZA GIULIANO PIETROSANTI ALVARO PIILLUCCI ANTONIO PIRO ENRICO PISANI ( Vedova ) POLCE MASSIMO PORTA MASSIMILIANO RAUCCI GIOVANNI RECCHIUTI GIOVANNI RENNA VITO RIA LUIGI RIGAMONTI MAURIZIO RINALDI ENRICO ROSSINI GIOVANNI RUBINI STEFANO RUCCO PASQUALE SALEMME IVO SALIS RICCARDO SANTOBONI VITTORIO SARNO ANGELO SCANCELLA ALCIDE SCIOLI SALVATORE SICCARDI ROBERTO SOCCORSI DOMENICO SORBARA PASQUALE SPERANZA MARCELLO SPERANZA PATRIZIO STORRI DANIELE TANGORRA MICHELE TEBANO PIETRO ROMEO TITTOCCHI SERGIO TORDI GIUSEPPE TORNISIELLO ANTONIO VACCARI DOMENICO VERILE ANTONIO VESTITA COSIMO VITALE FELICE VOZZA FRANCESCO ZAIA CLAUDIO ZAMPONI LUCA ZANNIELLO SALVATORE L’air show di Trapani Fonte Aeronautica Militare 22/07/2014 - Sguardi fissi e nasi all’insù. Le dita dei bambini che indicavano verso l’alto. Questo il pubblico dell’air show di Trapani di domenica 20 luglio. Ma anche da casa, gli Italiani hanno seguito con passione la manifestazione aerea dell’evento “Fly for Peace” facendo registrare uno share particolarmente significativo. C’era una volta un uomo che sognava di volare. La leggenda di Icaro sembra essere oggi, più attuale che mai. Sono cambiate le ambizioni, sempre più grandi ma il desiderio di volare rimane nel cuore della stragrande maggioranza delle persone. Questo, insieme al fascino delle avanzate tecnologie, spiega il milione di telespettatori incollati alla televisione per la diretta dell’evento andata in onda domenica pomeriggio su Rai Uno. I dati auditel confermano che l’Aeronautica, dai bambini alle persone più anziane, riesce ad appassionare tutti, dimostrandosi una certezza per gli indici d’ascolto. La tua squadra che vola. Il rombo dei motori degli Eurofighter, che sfrecciavano sul cielo di Trapani, gli elicotteri del soccorso aereo che volavano a fior d’acqua e le acrobazie delle Frecce Tricolori sono alcune dell’esibizioni che hanno contribuito al successo dell’air show di Trapani insieme agli interventi dei numerosi ospiti in studio tra cui il Colonnello Roberto Vittori, primo astronauta europeo a conseguire la qualifica di comandante Soyuz e il Maggiore Luca Parmitano, l’ultimo astronauta dell’Aeronautica Militare volato nello spazio. La manifestazione aerea ha permesso al grande pubblico di sognare ad occhi aperti e di conoscere un po’ di più chi, tutti i giorni, dall’alto e non solo, sorveglia e protegge silenziosamente i cittadini italiani. In apertura della manifestazione due velivoli Eurofighter del 18° Gruppo Caccia del 37°Stormo hanno simulato l’intercettazione e la successiva scorta ad un aeromobile KC-767A del 14° Stormo. Prezioso poi è stato il supporto logistico e organizzativo di tutto il personale azzurro del 37° Stormo che ha assicurato anche il controllo del traffico aereo nel corso della manifestazione aerea. La Squadriglia TLC di Trapani ha contribuito all’allestimento dei collegamenti telematici, radio e alla realizzazione dell’impianto di diffusione sonora sul Lungomare Dante Alighieri. Il Reparto Sperimentale Volo ha partecipato alla manifestazione con i velivoli AMX, C-27J, Tornado ed Eurofigher che, con le loro presentazioni in cielo, hanno lasciato a bocca aperta il pubblico di Trapani e i telespettatori. In volo anche l’Atlantic del 41° Stormo di Sigonella, gli elicotteri HH3F e HH139A del 15° Stormo. Gli elicotteri dell’82° Centro Combat SAR hanno effettuato una dimostrazione in volo di “recupero naufrago”. La Pattuglia Acrobatica Nazionale, con le sue evoluzioni aeree e fumi colorati, ha segnato la conclusione dello spettacolo facendo tornare tutti un po’ bambini, con quella voglia e desiderio di riuscire ad andare oltre quei limiti che l’Aeronautica ha dimostrato essere solo apparentemente insuperabili. “Fly for Peace” Cenni di storia Cenni di storia Aeroporto Centocelle Roma L’Aeroporto di Centocelle è un aeroporto situato nella zona est della città di Roma tra i quartieri Prenestino Centocelle, Don Bosco e la via Casilina. Un tempo sede del principale aeroporto italiano, divenuto poi militare, non è più utilizzato per attività di volo e l’Aeronautica Militare ha restituito parte del sedime al Comune di Roma che negli anni 2000 ha provveduto a trasformare in parco cittadino (Parco Archeologico di Centocelle). L’installazione militare è intitolata all’asso dell’aviazione Francesco Baracca. All’interno è conservato il Forte Casilina, di fine ottocento, facente parte del sistema difensivo della città. Dal 1999 il Comando Aeroporto ha assunto anche la denominazione di “Quartier Generale del Comando Squadra Aerea”. Oggi il comprensorio di Centocelle è sede di Alti Comandi di Vertice Interforze e di FF.AA. e del COMAER ra e il Tenente del Genio Umberto Savoia͘Si passò così alla instaurazione della prima scuola militare di volo italiana. Nel 1920 da Centocelle presero il volo i velivoli SVA con i quali Arturo Ferrarin e Guido Masiero portarono a termine il volo Roma-Tokyo. In breve, quello che era un semplice campo di aviazione, si trasformò in un vero e proprio aeroporto. Proprio su questo aeroporto venne consegnata la bandiera di guerra all’allora Regia Aeronautica, il 4 novembre 1923, pochi mesi dopo la sua fondazione come arma autonoma. La bandiera, simbolo della forza armata, venne custodita presso l’aeroporto fino all’ottobre del 1931, data di inaugurazione del Palazzo Aereonautica sede del Ministero dell’Aeronautica allora retto da Italo Balbo. Nella successiva espansione delle attività dell’aeroporto, la zona di Centocelle assisté a una rapida urbanizzazione principalmente per servire il personale dell’aeroporto. Durante la seconda guerra mondiale, per il suo ruolo fondamentale nello scacchiere operativo, la zona dell’aeroporto e di Centocelle fu oggetto di numerosi bombardamenti alleati. In seguito alla sconfitta nella seconda guerra mondiale si assistette a un periodo di decadenza che portò al progressivo allontanamento dalla zona di Centocelle delle attività aviatorie. STORIA Il Comando Aeroporto “F. Baracca” ha sede a Centocelle (dal latino centum cellae - luogo ove erano stanziati i cento cavalieri della guardia personale dell’imperatore Diocleziano). Fu sede del primo aeroporto italiano, proprio nella zona in cui, a partire dal 15 aprile 1909, uno dei fratelli Wright, Wilbur, andò a dare una serie di dimostrazioni del loro Flyer, il primo velivolo a motore più pesante dell’aria che abbia mai volato. In seguito Wright instaurò di fatto la prima scuola di volo in Italia con la formazione dei primi due piloti italiani, l’ufficiale della Regia Marina il Sottotenente di VascelloMario Caldera- 4 novembre 1923, prima parata della Regia Aeronautica all’aeroporto di Centocelle. Francesco Baracca Nato il 9 maggio 1888 da una famiglia ricca (il padre Enrico era uomo d’affari e proprietario terriero, mentre la madre era la contessa Paolina de Biancoli) Francesco Baracca studiò dapprima nella sua città natale di Lugo, in Emilia Romagna, quindi a Firenze e in seguito scelse la vita militare nell’Accademia militare di Modena, dove fu ammesso nel 1907 e da cui due anni dopo ne uscì come sottotenente dell’Arma di Cavalleria del Regio Esercito. Nel 1909 frequentò il corso di specializzazione presso la Scuola di Cavalleria di Pinerolo e l’anno successivo venne assegnato al 2º Reggimento cavalleria “Piemonte Reale” di stanza a Roma nella caserma “Castro Pretorio”, dove dimostrò le sue doti di cavaliere vincendo il concorso ippico di Tor di Quinto. Nel 1912, affascinato da un’esercitazione aerea presso l’aeroporto di Centocelle, passò in aviazione, che allora era parte dell’esercito. Frequentò i corsi della scuola di pilotaggio a Bétheny in Francia con un Nieuport 10, e il 9 luglio conseguì il brevetto di pilota numero 1037. Si distinse presto per l’eccezionale abilità nelle tecniche acrobatiche. Nel 1914 venne assegnato al Battaglione Aviatori, prima presso la 5ª e poi con la 6ª Squadriglia. Alla vigilia della prima guerra mondiale, Baracca fu inviato a Parigi dove si addestrò sul caccia Nieuport 10. Rientrato in Italia nel luglio del 1915, cominciò i voli di pattugliamento il 25 agosto. Dopo ripetuti infruttuosi combattimenti, gli venne assegnato un Nieuport 11 “Bébé” con il quale – in forza alla 70ª Squadriglia – entrò ripetutamente in azione nella seconda metà del 1915. Finalmente, il 7 aprile 1916 otteneva la sua prima vittoria, su un Aviatik biposto. Il suo primo abbattimento venne effettuato sopra il cielo di Gorizia: il 7 aprile 1916, ai comandi di un Nieuport 13 presso Medeuzza, dopo vari minuti di ingaggio riuscì a portarsi con una cabrata in coda a un ricognitore Hansa-Brandenburg C.I austro-ungarico che, ricevuti quarantacinque colpi, fu costretto ad atterrare e l’equipaggio venne fatto prigioniero. Per un’altra fonte l’aereo abbattuto era un biposto Aviatik. Per l’azione Baracca venne decorato con la medaglia d’argento al valor militare. La sua prima vittoria fu anche la prima in assoluto dell’aviazione italiana. Tornato a terra, incontrò uno dei due piloti nemici abbattuti e gli strinse la mano, mostrando simili atteggiamenti di conforto e cavalleria anche verso altri nemici nel prosieguo della guerra;[1] egli, infatti, sosteneva: «è all’apparecchio che io miro, non all’uomo». Sarà decorato di altre due medaglie d’argento, delle quali, l’ultima sarà convertita in medaglia d’oro nel maggio 1918. Altre vittorie seguirono presto la prima, e, all’inizio di maggio, aveva ottenuto già sette vittorie individuali e tre in collaborazione, diventando di fatto uno dei pochi assi dell’aviazione, con tutta la celebrità che ne conseguiva. Il 13 maggio Baracca ottenne un’altra vittoria in collaborazione. Promosso capitano nel giugno 1916, rimase sempre nella stessa squadriglia, anche quando questa divenne la 70ª. Il 1º maggio del 1917 si trasferì alla 91a Squadriglia, soprannominata “La squadriglia degli assi” perché costituita da grandi assi dell’aviazione scelti da Baracca in persona, quali Pier Ruggero Piccio, Fulco Ruffo di Calabria, Gaetano Ali- Cenni di storia perta, Bortolo Costantini, Guido Keller, Giovanni Sabelli, Enrico Perreri e Ferruccio Ranza. L’unità aveva in dotazione il nuovo Nieuport 17 costruito in Italia dalla Macchi. Sul suo aereo in onore alla sua Arma di appartenenza Baracca dipinse il cavallino nero rampante destinato a diventare una delle insegne più cara agli italiani. Presso questa squadriglia, di cui divenne il comandante, conseguì ventisei vittorie. Nel settembre 1917, con diciannove vittorie al suo attivo, era l’asso italiano con il maggior numero di abbattimenti. Il 6 di quel mese venne promosso maggiore. Altri cinque successi seguirono in ottobre, con due doppi abbattimenti in due singoli giorni. La seconda – di queste duplici vittorie – venne conseguita il 26 ottobre, ai danni di due Aviatik tedeschi. Quando gli austro-ungarici, rinforzati da forze germaniche, incluse tre squadriglie di caccia (Jagdstaffeln, più semplicemente Jastas), lanciarono la loro offensiva che portò alla disfatta di Caporetto, la 91ª Squadriglia venne riequipaggiata con lo SPAD S.XIII. Pilotando questo nuovo aereo, Baracca portò il totale delle sue vittorie a trenta, ma subito dopo venne messo a riposo. Ritornò in azione nel maggio 1918, dopo che il 5 gli fu commutata una medaglia d’argento in medaglia d’oro. Il 15 giugno, con l’abbattimento di altri due aerei, conseguì le sue ultime vittorie, abbattendo per ultimo un caccia Albatros D. III con uno SPAD S.XIII nei pressi di San Biagio di Callalta. Era la sua vittoria ufficiale numero trentaquattro riportata in sessantatré combattimenti aerei, sebbene ci sia chi alza questo numero a trentasei e chi lo abbassa a trentatré. Il 19 giugno, dopo aver compiuto una missione, il trentenne Baracca rientrò al campo di Quinto di Treviso; lo SPAD S.XIII con cui aveva compiuto il primo volo della giornata aveva il rivestimento in tela delle ali e della fusoliera danneggiato, perciò egli decollò con il suo aereo di riserva, uno SPAD S.VII, per la seconda missione. Mentre con altri due aerei della 91ª Squadriglia era impegnato in un’azione di mitragliamento a volo radente sopra Colle Val dell’Acqua, sul Montello, il suo aereo venne abbattuto. Baracca fu ucciso probabilmente da un colpo di fucile sparato da terra, mentre sorvolava le trincee austro-ungariche, ma non c’è certezza assoluta in quanto all’epoca un biplano austroungarico sostenne di averlo abbattuto. La mitragliatrice dell’aereo con cui Baracca precipitò nel giugno 1918. Verrà ritrovato qualche giorno dopo, il 23 giugno dal capitano Osnago, compagno dell’utimo volo, che su segnalazione dell’ufficiale Ambrogio Gobbi raggiunse le pendici del Montello (località “Busa delle Rane”) con il tenente Ranza ed il giornalista Garinei del Secolo di Milano. Qui, accanto ai resti del velivolo, si trovava il corpo di Baracca: ustionato in più punti, presentava una ferita di pallottola sulla tempia destra. Le ali e la carlinga dello SPAD S.VII erano carbonizzati, il motore e la mitragliatrice infissi nel suolo e il serbatoio forato da due pallottole. Le esequie si svolsero il 26 giugno a Quinto di Treviso, alla presenza di autorità civili e militari, e l’elogio funebre venne pronunciato da Gabriele d’Annunzio, ammiratore del pilota di Lugo. Cenni di storia ...dichiarazione diretta del patron Enzo: Quando vinsi nel ‘23 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca, padre dell’eroe; da quell’incontro nacque il successivo, con la madre, la contessa Paolina. Fu essa a dirmi, “un giorno Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna.” Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori, in cui mi affidano l’emblema. Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena”. L’insegna personale di Baracca, che l’asso faceva dipingere sulla fiancata sinistra del proprio velivolo - sulla destra trovava posto quella della 91ª Squadriglia - era il famoso cavallino rampante, sulle cui origini e sul cui stesso colore esiste un piccolo mistero. Diversi indizi sembrano infatti indicare che il colore originario del cavallino fosse il rosso, tratto per inversione dallo stemma (che in un quarto reca appunto un cavallo d’argento in campo rosso) del 2º Reggimento cavalleria “Piemonte Reale” di cui l’asso romagnolo faceva parte, e che il più famoso colore nero sia stato invece adottato in segno di lutto solo dopo la morte di Baracca dai suoi compagni di squadriglia che rinunciarono alle proprie insegne personali. Secondo un’altra tesi, il cavallino rampante di Baracca deriverebbe invece non dallo stemma del suddetto reggimento bensì da quello della città tedesca di Stoccarda. Gli aviatori di un tempo, infatti, venivano considerati “assi” solo dopo l’abbattimento del quinto aereo, di cui assumevano talvolta le insegne in onore del nemico sconfitto. Baracca, noto per la sua lealtà e il suo rispetto per l’avversario, avrebbe quindi fatto dipingere sulla carlinga del suo velivolo il cavallino rampante (già nero, secondo questa tesi) visto su quella del quinto ae- reo da lui abbattuto, un Aviatik (o secondo altri, un Albatros B. II) tedesco probabilmente guidato da un aviatore di Stoccarda. Se così fosse, allora i cavallini (o meglio le giumente: Stuotengarten - da cui Stuttgart, il nome tedesco di Stoccarda cui l’arma parlante fa riferimento - in antico altotedesco significava “recinto delle giumente”) che compaiono negli attuali stemmi della Ferrari e della Porsche (quest’ultimo desunto direttamente dallo stemma della città tedesca) avrebbero, benché leggermente diversi nella grafica, la medesima origine. In ogni caso, qualche anno dopo il termine della prima guerra mondiale, nel 1923, la madre di Francesco Baracca diede ad Enzo Ferrari l’autorizzazione a utilizzare l’emblema usato da suo figlio, emblema che, modificato nella posizione della coda e nel colore dello sfondo, ora giallo in onore della città di Modena, ornò le vetture condotte dal pilota per la scuderia da corsa dell’Alfa Romeo e, più tardi, le vetture della ditta che Ferrari fondò subito dopo la seconda guerra mondiale: ancora oggi è il simbolo dell’omonima casa automobilistica. Fonte Wikipedia “S.Gregorio di Sassola 23 novembre 2013” “Vigna di Valle 18 maggio 2014“ La Festa del II° raduno Una storia in comune .Pm \U WHPV KP TLZP WYPTH KP SH\YLHYTP ULS THYaVKLSH]L]VJVTPUJPH[VHKHNP[HYTPWLY ZHWLYL KV]L ZHYLP Z[H[V HZZLNUH[V" [\[[L SL ]VJP JVUJVYKH]HUV!.YHaaHUPZL 7LY X\LZ[V 7H[YPaPH LK PV H]L]HTV WYLZV PU HMÄ[[V \U HWWHY[HTLU[V PU JLU[YV H 5HWVSP H]L]HTVPU]LZ[P[VPUVZ[YPYPZWHYTPWPPZ\VPJOL P TPLP H KPYL PS ]LYV WLY HYYLKHYSV LK H]L]HTV WYVNYHTTH[VSLUVaaLWLYPSKPHWYPSL 3H KH[H ZP H]]PJPUH]H TH KLS MH[PKPJV [LSLNYHTTHHUJVYHUPLU[L0SKVWVSHJLYPTVUPH H4HYLJOPHYVJLUHPU/KLTPHJVUWHYLU[PHTPJP JVSSLNOPPUKP]PZH4LU[YLZLKPHTVHS[H]VSVKLNSP ZWVZP ZP H]]PJPUH LJJP[H[V PS *VTHUKHU[L KLP *VYZP .(YP! ¸7HVSV t HYYP]H[V WYVWYPV HKLZZV¹ 7H[YPaPH LK PV SLNNPHTV PUZPLTL! 94, 7YH[PJH KP 4HYL 9VTH <U H[[PTV KP NLSV \UV ZN\HYKV JOL SH KPJL S\UNHTH UPL[L W\} YV]PUHYLX\LSSHNPVYUH[H9PZVS]LYLTV =PHNNPVKPUVaaLX\HSJOLNPVYUVKPMLYPLTPSSL [LSLMVUH[L TH t [\[[V JVUMLYTH[V 5VU TP YLZ[H JOLWYLUV[HYL\UHJHTLYL[[HH7YH[PJHLWHY[PYL \US\ULKxTH[[PUHHSS»HSIH(SSLLU[YVULSSHIHZL LJLYJVPS3LWYPTLK\LWLYZVULJOLPUJVU[YV UVUZHUUVKPYTPKV]LZPHTHJYLKVUVJOL ZPHLMML[[P]HTLU[LH7YH[PJH 0UJVTPUJPHTVILUL +VWVXPHSJOLNPYVH]\V[VHYYP]VHSWHYJOLNNPV KPL[YV HS ]LJJOPV OHUNHY! PU[VUHJP PUJLY[P X\HSJOL SHTPLYH HYY\NNPUP[H ]L[YP HSSL ÄULZ[YL KP[PWVLJVSVYLKP]LYZP\UWVY[VULPUMLYYVJOL UL OH WHZZH[L ]LYHTLU[L [HU[L -HJJPV MH[PJH H ZJLUKLYLKHSSHTHJJOPUH:VNPmJOLPSTPVKPYL[[V Z\WLYPVYLPS*HWP[HUV,WPZJVWVUVUJPZHYmTHHS [LSLMVUVtZ[H[VJVYKPHSLLTPOHKH[VPUKPJHaPVUP WYLJPZLKL]VWYLZLU[HYTPHS*VSVUULSSV5HYKPUP 0S+PYL[[VYL (WYV PS WVY[VUL JVU PS TVYHSL ZV[[V P WPLKP L KVWVX\HSJOLTL[YVTP[YV]VULSS»/HUNHY!t\UV ZJOVJR +H X\HSJOL WHY[L KLU[YV KP TL ZHSL \U LU[\ZPHZTV JOL UVU ZHWL]V WP KP WVZZLKLYL 0S TPYHNNPV JOL TP ZWPU[V H ZVWWVY[HYL ZLP HUUP KP /KLTPH L SH J\P MVYTH ÄZPJH UVU H]L]V HUJVYH WV[\[VPTTHNPUHYLtÄUHSTLU[LKH]HU[PHPTPLP VJJOP! UVU OH SL HSP TH SL WHSL PS UHZV UVU t HMM\ZVSH[V TH H WH[H[H L UVU t NYPNPV Haa\YYV t IPHUJV NPHSSV LK HYHUJPV ZLTIYH \U JPYJV 5VU ZV JVTL ZP JOPHTP L ULHUJOL ILUL H JVZH ZLY]H TH t Z\IP[V WHZZPVUL ;\[[»H[[VYUV \UH ]P[H W\SZHU[L! JVSSLNOP PU [\[H JOL ZTVU[HUV TVU[HUV ZWVZ[HUV HJJLUKVUV ZWLUNVUV YPKVUV \YSHUV 4P JVSWPZJL HSS»PTWYV]]PZV SH JVUZHWL]VSLaaH JOL JOL SL TPL WHZZPVUP KP SPJLHSL P TV[VYP L S»LSL[[YVUPJH OHUUV ZWPU[V SH TPH]P[HPUX\LZ[HKPYLaPVUL!PSNPVJVUVUtÄUP[V tZVSVKP]LU[H[VWPNYHUKLWPPTWVY[HU[LWP PTWLNUH[P]V +L]V ZIYPNHYTP +VWV [\[[V X\LS [LTWV WHZZH[V Z\P SPIYP t ÄUHSTLU[L HYYP]H[V PS TVTLU[V KP ZWVYJHYTP KP U\V]V SL THUPL KH X\LSSV JOL ]LKV ZV NPm JOL SV MHY} PU I\VUH JVTWHNUPH ( WHZZV ]LSVJL ZHSNV SL ZJHSL ]LYZV SH aVUH \MÄJP /V MYL[[H ZVUV KV]L KV]L]V LZZLYL \UH U\V]HH]]LU[\YHZ[HWLYPUPaPHYLLPV]VNSPVMHYUL WHY[L *HW7HVSV.HIYPLSSP Sintesi dei discorsi Sintesi discorso del presidente Il Gen Paolo MASTURSI prende la parola ringraziando il Presidente ed il Vice presidente onorario sottolineando come l’amicizia dimostrata nei confronti del circolo sia il motivo dominante di questo secondo raduno che vede ancora una volta i soci confluire nell’Hangar del 6° RME. L’attestazione di amicizia, come sottolineato dal presidente si estende anche dalla presenza di elicotteri dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della polizia presenti in mostra statica sul piazzale prospiciente l’Hangar. Su questo piazzale, come sottolineato dall’oratore si sono esibiti in evoluzioni mozzafiato modellini di elicotteri portati magistralmente in volo da appassionati aeromodellisti delle associazioni FLY-ON e G. A. Aldo Tenerini. Il Presidente ha introdotto a questo punto la presentazione del Labaro del Circolo, già benedetto con una toccante cerimonia dal nostro cappellano don Antonio, nato dall’idea del socio e consigliere Fernando De Santis. Il gen. Mastursi ha voluto a questo punto ringraziare tutti gli Sponsor che con il loro contributo hanno reso possibile la buona riuscita della manifestazione consegnando loro l’oggetto ricordo che per questa volta è lo stesso consegnato ai radunisti, la scelta è stata motivata dal fatto che l’oggetto è una medaglia di squisita fattura ideata Sintesi dei discorsi Ha inoltre ricordato agli intervenuti che i principi ispiratori de il Circolo sono gli stessi che si trovano alla base del nostro essere “militari”, certamente ben radicati nella coscienza dei Soci: e realizzata appositamente per il Circolo da un caro amico dell’Aeronautica e del 6° R.M.E. in particolare, nonché un artista eclettico e geniale che ha saputo traslare la stessa genialità dell’elica di Leonardo da Vinci nella realizzazione della medaglia commemorativa il collega Luciano Zanelli a cui i soci tutti hanno attribuito un caloroso applauso di ringraziamento. A questo punto del suo intervento il presidente ha proceduto con lo svolgimento delle attività di routine con l’approvazione del bilancio consuntivo del 2012 e del bilancio preventivo del 2013. Prima di cedere la parola al Vice presidente onorario Gen Pierluigi Leonarduzzi ed al presidente onorario gen. Nello Barale, il presidente ha chiesto all’assemblea di votare sulla proposta di alcuni soci di spostare la data del raduno dalla prima settimana di giugno alla seconda settimana di ottobre, l’Assemblea si è espressa favorevolmente al cambiamento per cui il generale Mastursi comunica ufficialmente che il terzo raduno del Circolo si terrà il 18 ottobre 2014. - Spirito di corpo - Cameratismo - Amore per la Forza Armata e per la Patria. Il Col. Nastasi ha pertanto esortato tutto il personale del 6° RME intervenuto a prendere esempio da coloro che quotidianamente operano in maniera disinteressata con l’unico scopo di garantire al Sodalizio un futuro di crescita e soddisfazioni, dicendosi convinto che la strada intrapresa dal nostro “giovane” Circolo sia quella giusta. Nel suo discorso di saluto, il Col. Nastasi ha rivolto un caloroso benvenuto agli ospiti ed ai soci intervenuti, ringraziando, in modo particolare, il Gen. S.A. Barale per la sua graditissima presenza, insieme con la Sua Signora, ed i rappresentanti degli Enti coubicati che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento, a testimonianza dello spirito di collaborazione ed amicizia che unisce da sempre tutti gli Enti “elicotteristici”. Il Direttore del 6° RME ha poi espresso vivissimo compiacimento per l’encomiabile entusiasmo dimostrato nell’organizzazione dell’evento da un gruppo di soci, che, animati da un comune senso di appartenenza al Reparto, hanno deciso di dedicare parte del proprio tempo libero al consolidamento dello spirito di corpo. Piccole storie del 6° R.M.E. UN’AVVENTURA IN SARDEGNA Metà di gennaio 1998. Giovedì sera, per la precisione. Il cellulare che squilla, allora, era accolto con un misto di apprensione e speranza perché il numero non era mai visibile… La voce dall’altra parte del telefono era quella del Direttore, l’allora Col. Mastursi. La solita voce, che predispose il sottoscritto a giustificare tutto ciò che era sicuro di aver fatto, ma era stranamente ignoto al capo. La notizia che il Direttore portava era invece grossa: c’era un elicottero (Onda 06) spanciato in Sardegna, parcheggiato in una piazzola lancio del Poligono Interforze del Salto di Quirra, Distaccamento di Capo San Lorenzo. Il Col. Mastursi stava andando laggiù assieme al Comandante del 15° Stormo per una prima visita nel sito, dove l’elicottero era stato portato dall’equipaggio dopo aver urtato il terreno con la parte posteriore della fusoliera, vicino alla rampa, aprendo una finestra al posto del vano Doppler e storcendo il pilone di coda. Il fatto che l’equipaggio fosse riuscito a portare l’elicottero in un sol pezzo in piazzola la diceva lunga su quanto il mitico Pellicano – da pochissimo pensionato – fosse un ottimamente costruito “padre di famiglia”. Insieme a loro un tecnico dell’Agusta che rassicurò tutti: si poteva riparare, ma tirandolo fuori di là. Problema: sulla strada di accesso alla piazzola c’era un bellissimo ponte Bailey, una travatura reticolare pensata durante la Seconda Guerra Mondiale che alla semplicità costruttiva univa il difetto di non consentire il passaggio di un camion con semirimorchio, necessario per portar via l’elicottero. Guardandosi in giro, però, c’era un’alternativa: un secondo ponte in cemento che attraversava in un altro punto lo stesso fiumiciattolo del ponte Bailey. Piccolo dettaglio: in Sardegna, a gennaio, piove abbastanza spesso e quell’anno non fece eccezione. Il ponte era diventato un vero guado, con quasi 30 cm d’acqua sopra e attorno. Pochi giorni di preparazione e, su un G-222 del 2° Gruppo Volo della 46^ Brigata Aerea diretto a Decimo, c’era una bella squadra di recupero. In ordine rigorosamente alfabetico: Valter Birello, Claudio Casoli, Mauro De Gennaro, Claudio Gentile, Settimio Gilardi, Mauro Picchi e Giancarlo Versi. Assieme a due colleghi dell’82° Centro SAR di Trapani, il sottoscritto completava la squadra, probabilmente in quanto sardo e “revisore” delle selle con cui trasportare la fusoliera sul camion (mossa strategica del capo, della serie “te la canti e te la suoni”: se fosse successo qualcosa, non c’era alcuna possibilità di dare la colpa ad altri per averle usate male…). L’indomani la Sardegna ci fece capire che – a gennaio – il binomio “sole e mare” non era esattamente vero. Per due lunghe settimane ci fecero ottima compagnia pioggia, freddo e umido di mattina, mentre a mezzogiorno rasserenava – scaldandosi – per chiudere la giornata con la temperatura in discesa, pericolosamente vicina allo zero. Tre stagioni e mezzo al giorno. Smontammo tutto abbastanza in fretta: motori, pale, trasmissione principale e scatole ingranaggi intermedia e di coda furono smontate in poco meno di una settimana e portate via a revisione causa penuria di componenti. L’avionica, manco a parlarne: fu letteralmente fatta sparire da un sottufficiale specialista di Trapani arrivato con il Comandante del Centro SAR di Trapani, l’allora T.Col. Messina, nella mattinata del primo venerdì. Questo ragazzo era un siculo atipico: un giovane bassottino, smilzo, biondo, quasi angelico e fatto su misura per entrare nelle baie avioniche dell’HH-3F. La- sciato solo per circa mezz’ora, l’angioletto aveva ridotto le non poche slitte avioniche a ricettacolo di polvere. Una delle grandi lezioni di questo evento fu che pianificazione e programmazione sono arti di difficile gestione, specie quando gli altri non hanno la memoria che si vorrebbe avessero. In effetti, fu detto che – su a Perdasdefogu – era rimasto “qualcosa”, perché l’elicottero era rischierato là e volava fino al poligono partendo da quella base. Una passeggiata lassù, oltre a consentire a chi scrive e al mitico Valter Birello di ammirare la perizia del Campalgenio a costruire strade (trenta km circa, forse trecento curve), insegnò che “qualcosa” può essere letteralmente “di tutto”. Infatti, vi erano cassoni pala, selle ed altro materiale altrimenti ignorato ed amabilmente sparso presso la 672^ Squadriglia di Perdas: il tutto stivabile a fatica in almeno due viaggi di HH-3F. Scoprimmo altresì che nel 1998, tra Perdasdefogu e Capo San Lorenzo, i camion erano merce rarissima. Grazie ai buoni uffici dello stesso col. Messina riuscimmo a portar tutto giù in due viaggi di Pellicano. La seconda cosa che un giovane ufficiale può imparare da esperienze come questa è che l’inventiva è una gran cosa, se tenuta lontana dal JP-8. Infatti, se si vogliono svuotare i serbatoi di un elicottero come l’HH-3F di alcune migliaia di libbre di combustibile, non è assolutamente sufficiente accendere APU e pompe di bordo, dopo aver rimediato due raccordi adatti, un grosso tubo di gomma di provenienza ignota ed una bettolina (approvata) di capacità sufficiente a contenere tutto il kerosene. Bisogna accertarsi soprattutto che raccordi e tubo vadano d’accordo fra loro e – insieme – con il JP-8: dentro l’elicottero, durante l’operazione, c’erano un bel po’ di JP-8, il sottoscritto e Claudio Gentile; lo schiocco del tubo che saltava dal raccordo sorprese entrambi e, siccome tra le molte e notevoli virtù dell’allora maresciallo Gentile non figurava l’alta statura, fu solamente il sottoscritto a beccarsi la doccia di kerosene. Tutto bene, se non che il m.llo Gilardi insisteva che proprio in quel momento gli era venuta voglia di fumare… Fortunatamente, scherzava. Prurito e doccia chilometrica a parte, l’unico danno vero di quel piccolo incidente lo subì la signora della lavasecco di Muravera che, sebbene il sottoscritto l’avesse avvisata del molto kerosene sulla tuta, la lavò a secco insieme a tutti i panni che aveva in negozio. Uscirono tutti pulitissimi, con un certo sentore di JP-8, però. La signora non mancò di far notare la cosa… Altra “lezione appresa” fu che non tutti i mezzi dichiarati 4x4 sono in grado di uscire da qualsiasi pantano, come due del gruppo impararono guidando il camion gru Astra assegnato per l’impresa. Pagarono pegno. Una sgobbata extra per pulire dal fango il camion… Più che appresa, la lezione fu “rappresa”, perché lasciarono il fango sul camion circa mezz’ora prima di pulirlo, accorgendosi che argilla asciutta e parti metalliche tendevano a restare abbracciate molto solidamente. All’inizio del racconto c’era un guado. La pioggia di quasi tutte le mattine aveva fatto amicizia con il fiumicello. Tra strada e ponte, l’acqua scavò un buco profondo mezzo metro, che nessuno sapeva come colmare né passare. Quando il sottoscritto chiese al Col. Filipponi (ora scomparso e allora capo del Distaccamento del Campalgenio di Perdas) se si potesse far qualcosa, la risposta dell’ufficiale fu semplicissima: no, perché far qualcosa avrebbe significato problemi con il Comune, la Forestale, gli ambientalisti e una serie di altre persone non meglio definite. Di usare travi, putrelle, tavole o altro manco a parlarne: la corrente del fiume sconsigliava avventure del genere. Pochi giorni prima che arrivasse il camion con il semirimorchio, magicamente, la strada e il ponte erano state ben raccordate da ghiaia che forse il fiume, impietosito, aveva trascinato proprio fin là (quando si dice la fortuna…). Gli ultimi giorni furono abbastanza stressanti. Per fortuna che, dall’arrivo del camion, il tempo tenne magnificamente e fu con un anticipo di quasi estate che ci disponemmo a partire. All’arrivo a Capo San Lorenzo dell’elicottero e della carovana di mezzi che avevamo fu una liberazione poter chiamare il Direttore dicendogli che eravamo riusciti a trarre il dado, passando anche noi il nostro Rubicone. Onda 06 tornava a casa. Firmato Tenente Colonello Antonio Camillo Cossu Curiosità Curiosità “Messina, esaudito il sogno del bimbo che voleva volare in elicottero per essere vicino alla mamma morta. Due Crocerossine hanno accompagnato in volo il piccolo di 8 anni che nell’alluvione ha perso madre, sorella e nonna.” Il piccolo D., di 8 anni, ha realizzato il suo grande desiderio: volare in elicottero per essere più vicino in cielo alla sua mamma, scomparsa nella tragedia di Messina insieme con la sorellina e la nonna. Dopo l’alluvione il bimbo e il suo papà avevano girato invano in cerca della mamma, della nonna e della sorellina di 4 anni disperse sotto la marea di fango. Poi, a casa di amici di famiglia, assieme a M., suo coetaneo, il piccolo è scoppiato in lacrime quando ha appreso dalla tv che la mamma era morta. All’Infermiera Volontaria della Croce Rossa che l’assisteva ha chiesto: “tu che ti chiami Stella, saresti capace di farmi volare in cielo così sono più vicino alla mia mamma?”. Per alleviare il dolore del dramma e per regalargli un momento di distrazione due Crocerossine hanno accompagnato D. e l’amichetto M. in volo con un elicottero HH3F messo a disposizione dall’Aeronautica Militare, che ha collaborato all’iniziativa. Il velivolo, decollato alle 11.00 dalla base del 41° Stormo dell’Aeronautica Militare a Sigonella, ha compiuto un giro di circa tre quarti d’ora sorvolando tra l’altro Siracusa e Caltagirone. A decidere il piano di volo è stato lo stesso D., che prima della partenza ha voluto tracciare su una carta, assieme al Comandante, Col. Luca Tonello, il percorso. Incontenibile la gioia dei due bambini, che hanno descritto con entusiasmo la loro avventura. “Il momento più emozionante - ha raccontato il piccolo D. - è stato quando il mare e il cielo si sono confusi tanto che era impossibile distinguerli”. Commozione da parte dell’equipaggio e delle Crocerossine nel momento in cui il bimbo duran- te il volo ha mandato verso il cielo qualche bacio alla mamma, alla sorellina, alla nonna. Per evitare che la tristezza prendesse il sopravvento il Comandante gli ha permesso di “pilotare” l’elicottero. A memoria dell’indimenticabile esperienza D. e M., che prima del decollo hanno anche compiuto una visita all’interno della base del 41° Stormo AM, hanno ricevuto dal Comandante un attestato per aver “con coraggio ed entusiasmo effettuato il primo volo con elicottero HH3F”. PHASE OUT HH3F PRATICA DI MARE 26 settembre 1914 L’Aeronautica Millitare nello spazio Il Circolo del 6° R.M.E. con grande stima ringrazzia il Maggiore Luca Parmitano, per la missione svolta e augura un buon lavoro alla nuova astron nauta Capitano Samantha Cristoforetti. :LaPVUL (KKLZ[YHTLU[V L KP *VTHUKHU[L KLSSH ¡ :X\HKYPNSPH ]VSV Ï Z[H[V ,>6 ,SLJ[YVUPJ >HYMHYL6MÄJLYKLS¢:[VYTV/HJVTWSL[H[V PS 7YVNYHTTH KP 3LHKLYZOPW ;H[[PJH ;37 H -SVYLUULZPU)LSNPVULS ÏZWVZH[VLOHK\LÄNSPL 3HJHYYPLYHJVTLHZ[YVUH\[H )PVNYHÄH 7HYTP[HUV ZP u KPWSVTH[V HS 3PJLV :JPLU[PÄJV :[H[HSL¸.HSPSLV.HSPSLP¹KP*H[HUPHULS OH MYLX\LU[H[V PS X\HY[V HUUV HSS»LZ[LYV ULNSP <:( *HSPMVYUPH NYHaPL H \UH IVYZH KP Z[\KPV VMMLY[H KH0U[LYJ\S[\YHÏLU[YH[VPU(LYVUH\[PJH4PSP[HYL ULS º JVU PS JVYZV :WHY]PLYV 0= MYLX\LU[H[V WYLZZV S»(JJHKLTPH (LYVUH\[PJH KP 7Vaa\VSP /H JVUZLN\P[V SH SH\YLH PU :JPLUaL WVSP[PJOL HSS»<UP]LYZP[n-LKLYPJV00KP5HWVSPULS /H X\PUKP WVY[H[V H [LYTPUL S»HKKLZ[YHTLU[V IHZLJVUSH<:(PY-VYJLHSSH,\YV5H[V1VPU[1L[ 7PSV[;YHPUPUNWYLZZVSH:OLWWHYK(PY-VYJL)HZL PU;L_HZULS(S[LYTPULKLSS»HKKLZ[YHTLU[V KP IHZL JVTL WPSV[H 7HYTP[HUV ]PLUL HZZLNUH[V HNSP (4? JVU PS ¢ .Y\WWV :[VYTV HK (TLUKVSH KHS HS +\YHU[L X\LZ[V WLYPVKV OH V[[LU\[V [\[[L SL X\HSPÄJHaPVUP JVU [HSL]LSP]VSVJVTWYLZL*VTIH[9LHK`-V\Y:OPW 3LHKLYL4PZZPVU*VTTHUKLY7HJRHNL3LHKLY /HJVTWSL[H[VPSJVYZV1*6*(:JVUSH<:(-, H:LTIHJOPU.LYTHUPHULS5LSZPu X\HSPÄJH[VJVTL<MÄJPHSLKP.\LYYH,SL[[YVUPJHHS 9L:;6.,KP7YH[PJHKPTHYL*VTLTLTIYV KLS ¢ .Y\WWV OH YPJVWLY[V PS Y\VSV KP *HWV Ï Z[H[V ZLSLaPVUH[V JVTL HZ[YVUH\[H ,:( ULS THNNPV =PLUL PUJS\ZV ULSS»LX\PWHNNPV KP YPZLY]H KLSSH TPZZPVUL ,_WLKP[PVU L PUÄUL ZLSLaPVUH[V JVTL PUNLNULYL KP ]VSV WLY SL TPZ ZPVUP,_WLKP[PVULK,_WLKP[PVU 0S THNNPV u WHY[P[V JVU SH :VQ\a ;4( 4 KHS *VZTVKYVTV KP )HPRVU\Y 2HaH RPZ[HU PU KPYLaPVUL KLSSH :[HaPVUL :WHaPHSL 0U [LYUHaPVUHSLÏPSZ\VWYPTV]PHNNPVULSSVZWHaPV LKuYPTHZ[VÄUVHUV]LTIYLKLSSVZ[LZZVHUUV PUZPLTL HP Z\VP JVTWHNUP -wKVY5PRVSHL]PĀ 1\YĀPJOPUL2HYLU35`ILYN3HTPZZPVULWYL]L KL]H SH WHY[LJPWHaPVUL KP 7HYTP[HUV HK HSTLUV K\LWHZZLNNPH[LZWHaPHSPSHWYPTHKLSSLX\HSPOH H]\[VS\VNVPS S\NSPVLKOHH]\[V\UHK\ YH[H KP VYL L TPU\[P! 7HYTP[HUV u KP]LU[H[V JVZyPSWYPTVHZ[YVUH\[HP[HSPHUVHZ]VSNLYLH[[P]P[n L_[YH]LPJVSHYP 3H ZLJVUKH H[[P]P[n L_[YH]LPJVSHYL OH H]\[V S\VNVPSS\NSPVTHZPuPU[LYYV[[H HUaP [LTWV H JH\ZH KP \U WYVISLTH [LJUPJV 7VJV KVWVS»PUPaPVKLSSHZLZZPVUL7HYTP[HUVOHYPWVY[H [VKPH]LYLKLSS»HJX\HHSS»PU[LYUVKLSJHZJV+H[V JOLS»HJX\HJVU[PU\H]HHKH\TLU[HYLLKHKLYP]H HS]VS[VKP7HYTP[HUVJH\ZHUKVNSPKPMÄJVS[nKP]P ZPVUL L KP YLZWPYHaPVUL PS KPYL[[VYL KP ]VSV +H ]PK2VY[OOHVYKPUH[VHKLU[YHTIPNSPHZ[YVUH\[P KP YPLU[YHYL ULS 1VPU[ (PYSVJR 5LS JVTWSLZZV SH ZLJVUKH,=(OHH]\[V\UHK\YH[HKP TPU\[P <U»PUJOPLZ[HuZ[H[HHWLY[HWLYPU]LZ[PNHYLSLWVZ ZPIPSPJH\ZLKLSWYVISLTHLSH5(:(OHKPJOPHYH[V JOL UVU ZHYHUUV WYVNYHTTH[L \S[LYPVYP H[[P]P[n L_[YH]LPJVSHYP ÄUJOt S»VYPNPUL KLS WYVISLTH UVU ZHYnZ[H[HJOPHYP[H 5H[H H 4PSHUV ULS TH VYPNPUHYPH KP 4HSu;5KV]LJYLIILJVTWyNSPZ[\KPZ\WLYP VYPH;YLU[VLZPSH\YL~PUPUNLNULYPHTLJJHUPJH HSS»<UP]LYZP[n[LJUPJHKP4VUHJV.LYTHUPH 5LSM\HTTLZZHHSS»(JJHKLTPH(LYVUH\ [PJHKP7Vaa\VSP\ZJLUKVULULSJVTL\MÄ JPHSLKLSY\VSVUH]PNHU[PUVYTHSLLJVUSHSH\YLH PU:JPLUaLHLYVUH\[PJOL:\JJLZZP]HTLU[LZPZWL JPHSPaa~ULNSP:[H[P<UP[PWYLZZVSH,\YV5H[V1VPU[ 1L[7PSV[;YHPUPUNKP>PJOP[H-HSSZPU;L_HZ 5LSZ\VJ\YYPJ\S\TVWLYH[P]VÄN\YHPSZLY]PaPV WYLZZVPS¢:[VYTV3LJJLPS:[VYTV(LYV WVY[V KP (TLUKVSH L PS :[VYTV KP 0Z[YHUH WYPTHULSS»HTIP[VKLSSH:X\HKYPNSP*VSSLNHTLU[P LWVPKLS.Y\WWV*HJJPHIVT IHYKPLYP LS»HIPSP[HaPVULHSWPSV[HNNPVKLNSP HLYVTVIPSP(LYTHJJOP:-*LZZUH;;^LL[ 5VY[OYVW;;HSVU(LYTHJJOP 4) ((LY THJJOP4) *+L(4? (THNNPV M\ZLSLaPVUH[HJVTLHZ[YVUH\[H KHSS»(NLUaPH:WHaPHSL,\YVWLHWYPTHKVUUHP[HSP HUH L [LYaH L\YVWLH PU HZZVS\[V KVWV SH IYP[HU UPJH/LSLU:OHYTHU LSHMYHUJLZL*SH\KPL /HPNULYt YPZ\S[HUKV [YH SL ZLP TPNSPVYP KP \UH ZLSLaPVUL HSSH X\HSL H]L]HUV WYLZV WHY[L JHUKPKH[P 3HTPZZPVULJ\P*YPZ[VMVYL[[PuKLZ[PUH[HHWYLU KLYLWHY[LKLSSHK\YH[HKPJPYJHTLZPuKL UVTPUH[H0::,_WLKP[PVU-\[\YHLWYL]LKL PS UV]LTIYL PS YHNNP\UNPTLU[V KLSSH :[HaPVUL :WHaPHSL 0U[LYUHaPVUHSL H IVYKV KP \U ]LPJVSV :VQ\a" ZP [YH[[H KLSSH WYPTH TPZZPVUL KP \UHKVUUHP[HSPHUHULSSVZWHaPVLKLSZL[[PTVHZ [YVUH\[HP[HSPHUVWYLJLK\[HZ\SSH0::KH<TILY[V .\PKVUP 7HVSV 5LZWVSP 9VILY[V=P[[VYP L 3\JH 7HYTP[HUV *YPZ[VMVYL[[PWHYSHY\ZZV[LKLZJVPUNSLZLLMYHU JLZL"PUNSLZLLY\ZZVPUYLHS[nKPX\LZ[»\S[PTV\U Z\VKLYP]H[VB DZVUV\[PSPaaH[PULSSLJVT\UPJHaP VUP[YHSHZ[HaPVULZWHaPHSLLPSJLU[YVKPJVU[YVSSV H [LYYH WYLZZV PS JVZTVKYVTV KP)HPRVU\Y 5LS WYVNYHTTH KLSSH TPZZPVUL ]P ZVUV LZWLYPTLU[P Z\SSH ÄZPVSVNPH \THUH HUHSPZP IPVSVNPJOL L SH Z[HTWHKPVNNL[[P+PUHZZLUaHKPWLZVPUTVKV KHZWLYPTLU[HYLHUJOLSHWVZZPIPSP[nKPZ[HTWHYL WLaaPKPYPJHTIPVWLYSHZ[HaPVULZ[LZZHZLUaHKV ]LYKPWLUKLYLKHNSPPU]PPKH[LYYH -VU[L>PRPWLKPH 0S*PYJVSVKLS94 4,LZWYPTLPSWYVWYPVJVYKVNSPV PUTLTVYPHKLPU UVZ[YPYHNHaaPJHK\[PWLYSH--(( 565+04,5;0*/0(4630 CIRCOLO DEL 6° R.M.E. CONSIGLIO DIRETTIVO [email protected] QUOTA ASSOCIATIVA PER IL 2014 Si comunica che a seguito delle deliberazioni dell’Assemblea Generale la quota associativa per il 2014 è stata mantenuta a 15,00 Euro. Per le nuove iscrizioni, come per il rinnovo delle quote sociali, gli interessati possono: Mastursi Paolo Presidente Nastasi Maurizio 1° Vice Presidente [email protected] Amato Ciro 2° Vice Presidente [email protected] rivolgersi sul sito: www.circolo6rme.com De Leonibus Amedeo Segretario [email protected] oppure inviando una email all’indirizzo: [email protected] Cuozzo Francesco Tesoriere [email protected] Tebano Pietro Romeo Revisore dei conti Camilli Letizia Consigliere [email protected] De Santis Fernando Consigliere [email protected] Di Biase Gianfranco Consigliere [email protected] Gragnano Giuseppe Consigliere [email protected] Iovino Antonio Consigliere [email protected] Casini Angelo Consigliere [email protected] Rucco Pasquale Consigliere [email protected] [email protected] effettuare il versamento tramite Conto corrente bancario intestato a: “Circolo del 6°Reparto Manutenzione Elicotteri” 0)(5!0;- Paolo Mastursi Amedeo De Leonibus Francesco Cuozzo Ciro Amato Giuseppe Gragnano Letizia Camilli Pasquale Iovino Angelo Casini GianFranco Di Biase NP\NUV 7YPTV9HK\UVKLS*PYJVSV94, Fernando De Santis Storia del Pietro Romeo Tebano 6° R.M.E. dalle origini ad oggi Ore 08,00 - 10,30 Arrivo Soci in Aeroporto e trasferimento in area Raduno Servizio caffè Disbrigo pratiche iscrizione e ritiro oggetto ricordo Votazione per elezione Consiglio Direttivo Ore 10,30 - 11,30 Presentazione ufficiale Crest del Circolo del 6° RME Inaugurazione quadro dedicato alle flotte in phase-in ed in phase-out Inaugurazione bacheche elicotteri volute dal compianto M.llo Pisani Marco Ore 11,30 - 12,30 Benvenuto all’Assemblea Generale - Presentazione del Consiglio Direttivo provvisorio Presentazione del Vicepresidente onorario - Presentazione del Presidente onorario Approvazione dello Statuto del Circolo - Approvazione quota sociale Approvazione del Bilancio - Progetti futuri Ore 12,30 - 13,00 Celebrazione Santa Messa Ore 13,30 Pranzo sociale presso la mensa del Circolo Ufficiali Proclamazione del primo Consiglio Direttivo Ore 16,30 Termine Raduno, partenza Soci “La storia e nascita del Circolo” “Passaggio di consegne del comandante” “Lo Statuto del Circolo” Circolo del 6° R.M.E. – Numero 0 – anno 2012 Pasquale Rucco La segreteria del Circolo del 6° R.M.E. è aperta per ogni eventuali suggerimenti e proposte. Recapito segreteria: Circolo del 6° R.M.E. presso Comando 6° R.M.E. 00040 Pratica di Mare Roma. NP\NUV :LJVUKV9HK\UVKLS*PYJVSV94, e-mail: [email protected] Circolo del 6° R.M.E. – Numero 1 – anno 2013 Circolo 6° R.M.E. PROGRAMMA Ore 08,00-11,15 Arrivo Soci in Aeroporto e trasferimento in area Raduno Servizio caffè Disbrigo pratiche iscrizione e ritiro oggetto ricordo Presentazione in volo aeromodelli “Passaggio di consegne del comandante” “Presentazione del Labaro” Ore 10,30 -11,00 Arrivo Autorità Ore 11,15-12,00 Assemblea Generale Ore 12,10-12,40 Celebrazione Santa Messa Ore 13,30 HH-139A Questo periodico non è in vendita, ma viene dato ai Soci che in regola con il versamento della quota associativa annuale di Euro 15,00. I “Non Soci” possono richiederne copia ricevendola gratuitamente con l’invito ad associarsi. Pranzo sociale presso la mensa del Circolo Ufficiali Ore 16,30 Termine Raduno, partenza Soci Circolo del 6° R.M.E. – Numero 3 – anno 2014 III RADUNO - XVIII - X - MMXIV “Elezioni del nuovo Comitato Direttivo” AEROPORTO CENTOCELLE FRANCESCO BARACCA Circolo 6° R.M.E. V[[VIYL ;LYaV9HK\UVKLS*PYJVSV94, Realizzazione grafica e stampa 130(3".." 0SF"GáVTTPSBEVOJTUJF USBTGFSJNFOUPQBSDIFHHJBSFB3BEVOPBDDPHMJFO[B JO)BOHBSEJTUSJCV[JPOFTDIFEFFMFUUPSBMJFEJOJ[JPWPUB[JPOJ 0SF"SSJWP"VUPSJUÆ 0SF*OJ[JP"TTFNCMFB(FOFSBMFDP)BOHBSDFSJNPOJB 0SF$IJVTVSBTFHHJBTFHVJSFDFMFCSB[JPOFEFMMB4.FTTB JOSJDPSEPEFJDBEVUJEFMSFQBSUPFEFMM". 0SF"M5SBTGFSJNFOUP$JSDPMP6GàDJBMJ1SBO[PTPDJBMF 0SF5FSNJOFFWFOUPFQBSUFO[BTPDJ DPOJMQBUSPDJOJPEJ &2081(',320(=,$ TQPOTPS Farmacia Scarfò Studio Commercialista Cicco Dott. Corrado Via Trento, 46 - 00046 Grottaferrata (Rm) Tel. 06.941.2460 - 06.941.0473 - e.mail: [email protected] www.lastampadigitale.net - www.tip2000.it