Regione Piemonte COMUNE DI VIGNOLE BORBERA Provincia di

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Regione Piemonte COMUNE DI VIGNOLE BORBERA Provincia di
Regione Piemonte
COMUNE DI VIGNOLE BORBERA
Provincia di Alessandria
PROGETTO PRELIMINARE DI VARIANTE STRUTTURALE 2011
al P.R.G.I.
ai sensi della L.R. 56/77 come modificata dalla L.R. n. 1/2007
VERIFICA PREVENTIVA DI ASSOGGETTABILITA’
ALLA
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE
Delibera di Consiglio Comunale n°
IL SINDACO
Sig. Giuseppe Teti
del
IL PROGETTISTA
Arch. Rosanna Carrea
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Ing. Sara Ottonello
IL SEGRETARIO COMUNALE
Dott. Mauro Ponta
COLLABORATORI: Arch. Raffaella Luiso
AGOSTO 2011
U_URB_000325_2011
1
INDICE
1.
2.
3.
4.
5.
PREMESSA
1.1
Inquadramento geografico e territoriale
1.2
Inquadramento urbanistico
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
2.1
La Direttiva Europea
2.2
La Legislazione Nazionale
2.3
La Legislazione Regionale
RIFERIMENTI METODOLOGICI
3.1
Percorso procedurale per la verifica di assoggettabilità
3.2
Individuazione delle autorità coinvolte
LA VARIANTE PARZIALE N. 10 AL PRGI
4.1
Obiettivi e strategie
4.2
La pianificazione in progetto
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO ED AMBIENTALE
5.1
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
5.1.1 Piano Territoriale Regionale
5.1.2 Piano Paesaggistico Regionale
5.1.3 Piano Territoriale Provinciale
5.2
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
5.2.1 Suolo e sottosuolo
5.2.2 Acque superficiali e sotterranee
5.2.3 Biodiversità: flora e fauna
5.2.4 Qualità dell’aria
5.2.5 Clima
5.2.6 Rifiuti (urbani e speciali)
5.2.7 Agenti fisici: rumore e vibrazioni
5.2.8 Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
5.2.9 Paesaggio
5.2.10 Energia ed utilizzo di fonti energetiche rinnovabili
5.2.11 Rischio industriale
5.2.12 Analisi del contesto ambientale
5.2.13 Sintesi dello stato ambientale di riferimento
6.
VALUTAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI SULL’AMBIENTE E AZIONI DI SOSTEGNO
6.1
Quadro dei potenziali impatti indotti sull’ambiente dalla Variante di PRGI
7.
QUADRO SINOTTICO COMPLESSIVO
8.
CONCLUSIONI
2
1.
PREMESSA
La consapevolezza che le risorse ambientali e il territorio sono elementi indispensabili e non
riproducibili ha reso necessario introdurre anche nella pianificazione il concetto di “sviluppo
sostenibile”. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è lo strumento utile per definire gli
impatti sull’ambiente conseguenti alla predisposizione e attuazione di un piano o di un
programma.
Si rende quindi necessario, in ragione delle ricadute ambientali delle previsioni avanzate dalla
Variante Strutturale PRGI di Vignole Borbera, procedere alla verifica di assoggettabilità
finalizzata a stabilire se detta Variante Parziale possa avere effetti ambientali significativi che
richiedono lo svolgimento di una procedura valutativa.
I criteri per la verifica sono stabiliti nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs n. 152/2006 e
s.m.i..
Il presente documento si configura come “rapporto ambientale preliminare” per la preventiva
verifica di assoggettabiltà alla valutazione ambientale strategica, parte integrante della Variante
al PRGI.
L’Allegato I, punto 1, del D.Lgs 152/2006 indica quali elementi devono essere contenuti nel
rapporto preliminare al fine di determinare le caratteristiche del piano da sottoporre a
valutazione preventiva. In accordo con quanto indicato, il presente documento contiene:
ƒ
la prefigurazione del percorso procedurale per la verifica di assoggetabilità,
ƒ
l’individuazione dei soggetti potenzialmente interessati alle decisioni inerenti la VAS,
ƒ
una indicazione preliminare di indirizzi, obiettivi e vincoli del piano oggetto della procedura
di valutazione,
ƒ
l’indicazione preliminare dei fattori di pressione ambientale esistenti a livello locale dei quali
tenere conto nelle decisioni di valutazione,
ƒ
1.1
l’indicazione dei principali obiettivi di sostenibilità del Piano.
Inquadramento geografico e territoriale
Il Comune di Vignole Borbera occupa un territorio di circa 8,49 Kmq, che si estende su un’area
prevalentemente pianeggiante (altitudine compresa tra 203 m slm e 260 m slm), alla
confluenza tra il Torrente Borbera a Nord ed il Torrente Scrivia a Ovest – Sud/Ovest.
Confina con i Comuni di Stazzano, Borghetto di Borbera, Arquata Scrivia, Grondona e
Serravalle Scrivia e fa parte della ex Comunità Montana Valli Borbera e Spinti ora Comunità
Montana Terre del Giarolo.
3
Si tratta di un territorio in precedenza prevalentemente agricolo che negli anni ottanta ha avuto
un notevole sviluppo produttivo, grazie anche alla comodità delle sue vie di comunicazione
(sede di casello autostradale sul ramo A7 della Milano-Genova) e residenziale.
Il tessuto urbano presenta un nucleo centrale compatto costituito dall'antico agglomerato
storico e una espansione recente lungo l’asse Sud/Ovest – Nord/Est dell’asse viaria S.P. 140
della “Val Borbera” costituita dalla sopra citata espansione residenziale e n.3 frazioni (Vanzelle,
Variano Superiore e Variano Inferiore).
1.2
Inquadramento urbanistico
Il Comune di Vignole Borbera, fa parte della Comunità Montana delle Valli Borbera e Spinti, è
dotato di P.R.G.I. approvato con D.G.R. 169 - 31016 del 6/12/1993 modificato tramite Variante
Parziale “Società INCO-PLAS S.p.A.” art. 17, comma 7, L.R. 56/77 e.ss.mm.ii. approvata con
DCC n. 07 del 25/05/2001, Variante Parziale art. 17, comma 7, L.R. 56/77 e.ss.mm.ii.
approvata con DCC n. 06 del 27/02/2002 e Variante Parziale “UFFICIO TURISTICO
COMUNITA’ MONTANA VALLI BORBERA E SPINTI” art. 17, comma 7, L.R. 56/77 e.ss.mm.ii.
approvata con DCC n. 06 del 29/03/2004, e Variante Parziale n. 4 art. 17, comma 7, L.R. 56/77
e ss.mm.ii. approvata con DCC n. 30 del 9/09/2005, e Variante Parziale n. 5 art. 17, comma 7,
L.R. 56/77 e ss.mm.ii. approvata con DCC n.37 del 21/09/2007, e Variante Parziale n. 6 art.
17, comma 7, L.R. 56/77 e ss.mm.ii. approvata con DCC n.32 del 01/07/2011.
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2.
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
2.1
La Direttiva Europea
La Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, concernente la valutazione
degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, si prefigge come obiettivo quello di
garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di
considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi, al fine
di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai sensi della direttiva stessa, venga
effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti
significativi sull'ambiente.
La Direttiva:
-
prevede la redazione di un Rapporto Ambientale che accompagna il processo di piano;
-
stabilisce che la Valutazione dev’essere condotta sia durante l’elaborazione del piano e
prima della sua approvazione, sia durante la gestione del piano, mediante il monitoraggio
della fase attuativa;
-
promuove la partecipazione, intesa come consultazione delle autorità con competenze
ambientali e la messa a disposizione delle informazioni per il pubblico.
2.2
La Legislazione Nazionale
2004: L. 308/2004 Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della
legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione – in essa è contenuto anche
il riferimento all’attuazione della direttiva 2001/42/CE.
2006/07: D.lgs. 152/2006 Testo unico dell’ambiente – contiene tra l’altro l’attuazione della
direttiva 2001/42/CE – l’entrata in vigore è avvenuta il 31.7.2007.
2008: D.lgs. 4/2008 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152, recante norme in materia ambientale.
2.3
La Legislazione Regionale
La legislazione regionale piemontese introduce la valutazione degli effetti ambientali di piani e
programmi mediante la l.r. 40/1998 “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le
procedure di valutazione”, che, all’articolo 20, comma 2, richiede un’analisi di compatibilità
ambientale a supporto delle scelte di piano, secondo i contenuti specificati all’Allegato F. 2.
L’analisi “valuta gli effetti, diretti e indiretti, dell’attuazione del piano o del programma sull’uomo,
la fauna, la flora, il suolo e il sottosuolo, le acque superficiali e sotterranee, l’aria, il clima, il
paesaggio, l’ambiente urbano e rurale, il patrimonio storico, artistico e culturale, e sulle loro
reciproche interazioni, in relazione al livello di dettaglio del piano o del programma e fornisce
indicazioni per le successive fasi di attuazione”.
5
L’allegato F stabilisce le informazioni che, secondo il livello di dettaglio e le modalità di
attuazione dello specifico piano o programma, l’analisi di compatibilità ambientale deve fornire:
– il contenuto del piano o del programma ed i suoi obiettivi principali nei confronti delle possibili
modifiche dell’ambiente;
– le caratteristiche ambientali di tutte le aree che possono essere interessate dal piano o dal
programma;
– qualsiasi problema ambientale rilevante ai fini del piano o del programma con specifica
attenzione alle aree sensibili ed alle aree urbane;
– gli obiettivi di tutela ambientale - stabiliti nell’ambito degli accordi internazionali, delle
normative comunitarie, delle leggi e degli atti di indirizzo nazionali e regionali – perseguiti nel
piano o nel programma e le modalità operative adottate per il loro conseguimento;
– i prevedibili impatti ambientali significativi e la valutazione critica complessiva delle ricadute
positive e negative sull’ambiente, derivanti dall’attuazione del piano o del programma;
– le alternative considerate in fase di elaborazione del piano o del programma;
– le misure previste per impedire, ridurre e ove possibile compensare gli impatti ambientali
significativi derivanti dall’attuazione del piano o del programma.
La Circolare del Presidente della Giunta Regionale 13.1.2003 n. 1/PET, scaturita dalla
necessità di tradurre in modo pratico le indicazioni dell’art. 20 e del correlato Allegato F,
definisce in dettaglio i contenuti della relazione di compatibilità ambientale, con particolare
riferimento agli strumenti urbanistici comunali.
La stesura della l.r. 40/98 è avvenuta contemporaneamente alla predisposizione delle bozze
dell’attuale Direttiva del Parlamento e del Consiglio Europeo 2001/42/CE, pertanto ne include i
contenuti essenziali; l’entrata in vigore del già citato D.lgs. 4/2008 richiede tuttavia un
adeguamento della normativa. In attesa di tale adeguamento la Regione con D.G.R. 9
giugno 2008, n. 12-8931 ha definito i passaggi procedurali da seguire per il processo di
valutazione ambientale strategica.
Si deve procedere alla verifica preventiva di assoggettabilità a valutazione ambientale
nel caso di Varianti Parziali formate ed approvate ai sensi dell’art. 17, comma 7 della L.R.
56/77 e s.m.i.
6
3.
RIFERIMENTI METODOLOGICI
3.1
Percorso procedurale per la verifica di assoggettabilità
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) si può definire come un processo sistematico atto
a valutare le conseguenze sull’ambiente delle azioni proposte da piani o programmi, così da
garantire la sostenibilità dello sviluppo. La VAS determina quindi un ampliamento degli
orizzonti temporali e spaziali rispetto ai quali collocare le scelte e le azioni progettuali,
richiedendo un maggiore sforzo di lungimiranza nella pianificazione e programmazione, che si
concretizza attraverso le seguenti procedure:
- individuazione ex ante di una serie di obiettivi del piano/programma, anziché l’univocità delle
scelte e degli scenari;
- individuazione di obiettivi di sostenibilità;
- eventuale analisi si intercompatibilità ed integrazione tra obiettivi settoriali di piani/programmi;
- valutazione della effettiva compatibilità fra gli obiettivi settoriali;
- analisi dell’efficacia delle “linee” di azione per il conseguimento degli obiettivi prefissati;
- analisi dei costi e dei benefici del piano/programma;
- implementazione di un sistema di monitoraggio, in itinere ed ex post, in modo da correggere
eventuali distorsioni del piano/programma durante il suo sviluppo e per valutare se gli
obiettivi siano stati raggiunti.
Alla luce di quanto sopra si evince che la procedura di valutazione si può considerare valida ed
efficace se ha come risultato quello di garantire, nel corso dell’intero processo di
programmazione, l’integrazione dei potenziali impatti ambientali nelle fasi di elaborazione delle
decisioni, ancor prima che queste vengano formalizzate.
PROCEDURA
OBIETTIVI
METODOLOGIA
Valutazione
ex ante
Integrazione della sostenibilità già
dalla preparazione, adozione ed
approvazione dei programmi dei
quali è parte integrante.
La procedura deve valutare lo stato
dell’ambiente nelle aree oggetto degli
interventi, il rispetto della normativa
comunitaria, nazionale e locale in tema
ambientale ed i criteri e le dualità per
l’integrazione delle tematiche ambientali nelle
azioni e nei piani operativi.
Valutazione
in itinere
Verifica dell’ottenimento (o meno)
degli obiettivi di sostenibilità
prefissati.
In caso di discrepanze propone
modifiche.
La procedura deve valutare la coerenza con la
valutazione ex ante, la pertinenza degli
obiettivi, il grado di conseguimento degli stessi,
la correttezza della gestione finanziaria e la
qualità della sorveglianza e della realizzazione.
Valutazione
ex post
Verifica dei risultati conseguiti in
termini di sostenibilità.
In caso di discrepanze definisce le
motivazioni da utilizzare come
criterio per le valutazioni
successive.
La procedura deve valutare l’efficacia e
l’efficienza degli interventi, il loro impatto, la
coerenza con le valutazioni ex ante ed in
itinere, i risultati registrati e la loro prevedibile
durata.
La procedura di VAS prevede, quindi, una fase iniziale di screening che ha la funzione di
verificare se il piano/programma sia o meno da assoggettare a valutazione ambientale
7
preventiva, sulla base di specifici criteri individuati nell’Allegato I, puni 1 e 2 del D.Lgs
152/2006.
Tale screening (ossia la fase di verifica di assoggettabilità) consiste in un “rapporto
ambientale preliminare” comprendente quanto disposto nell’Allegato I della Direttiva
2001/42/CE, ossia:
a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto
con altri pertinenti piani o programmi;
b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente nell’ambito interessato dalla Variante
Parziale al PRGI;
c) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente la Variante Parziale al PRGI;
d) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la
popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i
beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e
l’interrelazione tra i suddetti fattori;
e) misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti negativi
significativi sull’ambiente delle previsioni della Variante Parziale;
f)
quadro sinottico complessivo.
Il presente documento si configura come “rapporto ambientale preliminare” per la
preventiva verifica di assoggettabiltà alla valutazione ambientale strategica, parte
integrante del Documento Programmatico della Variante al PRGI relativa al Comune di
Vignole Borbera, redatto secondo le indicazioni contenute nella DGR 09.06.2008 n. 128931 ed in particolare nell’allegato II “Indirizzi specifici per la pianificazione urbanistica”
paragrafo 2 Varianti Strutturali.
L’Allegato I, punto 1, del D.Lgs 152/2006 indica quali elementi devono essere contenuti nel
rapporto preliminare al fine di determinare le caratteristiche del piano da sottoporre a
valutazione preventiva. In accordo con quanto indicato, il presente documento contiene:
ƒ
la prefigurazione del percorso procedurale per la verifica di assoggetabilità,
ƒ
l’individuazione dei soggetti potenzialmente interessati alle decisioni inerenti la VAS,
ƒ
una indicazione preliminare di indirizzi, obiettivi e vincoli del piano oggetto della procedura
di valutazione,
ƒ
l’indicazione preliminare dei fattori di pressione ambientale esistenti a livello locale dei quali
tenere conto nelle decisioni di valutazione,
ƒ
l’indicazione dei principali obiettivi di sostenibilità del Piano.
8
3.2 Individuazione delle autorità coinvolte
Ai sensi dell’art. 12, comma 2, del D.Lgs n. 4/2008 l’autorità competente individua i soggetti
esperti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per
acquisire il parere. Tali soggetti sono individuabili come:
ƒ
Regione Piemonte, Direzione Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia;
ƒ
Provincia di Alessandria, Dipartimento Ambiente Territorio e Infrastrutture – Pianificazione,
Difesa del Suolo, V.I.A., Servizi Tecnici;
ƒ
ARPA, Dipartimento provinciale di Alessandria;
ƒ
Corpo Forestale dello Stato comando provinciale;
ƒ
ASL AL Acqui Terme, Novi Ligure Ovada.
I soggetti di cui sopra sono chiamati ad esprimersi circa il contenuto del presente rapporto
preliminare ed a trasmetterre il loro parere ambientale.
L’Amministrazione comunale sulla base dei pareri pervenuti decide circa la necessità di
sottoporre a valutazione ambientale la Variante.
In caso di attivazione del processo valutativo, sulla scorta delle osservazioni pervenute dai
soggetti competenti in materia ambientale, vengono definiti i contenuti da inserire nel Rapporto
ambientale.
In caso di esclusione dalla valutazione ambientale l’Amministrazione comunale tiene conto, in
fase di elaborazione del progetto preliminare di Variante Strutturale, delle eventuali indicazioni
e/o condizioni stabilite.
Si richiama, per i casi di esclusione dal processo valutativo, la necessità che i provvedimenti di
adozione e di approvazione definitiva della Variante Strutturale diano atto della determinazione
di esclusione dalla valutazione ambientale e delle relative motivazioni ed eventuali condizioni.
9
4.
LA VARIANTE STRUTTURALE AL PRGI
4.1
Finalità ed oggetto della Variante
La finalità della Variante Strutturale al P.R.G.I., approvato con DGR n. 169 - 31016 del
6/12/1993, è quella di aggiornare lo strumento urbanistico generale alle normative regionali e
nazionali, nel frattempo intervenute, facendo confluire nello strumento urbanistico le
informazioni ed i contenuti mutuati dalle varie discipline allo scopo di una corretta
pianificazione territoriale.
Gli oggetti generali della Variante Strutturale sono i seguenti:
• dato atto che il Comune di Vignole Borbera non è dotato di strumento urbanistico generale
compatibile con il PAI si rende necessario il suo adeguamento, secondo i disposti della
Circolare P.G.R. 8/5/96, n° 7/LAP, per l’individuazione del quadro del dissesto del territorio e
verifica della compatibilità idraulica ed idrogeologica;
• adeguamento alla normativa sismica di cui all’ordinanza 3274/2003 e s.m.i. in relazione alla
classificazione del Comune in zona sismica 3;
• adeguamento al Piano Territoriale Provinciale approvato con deliberazione di C.R. n. 2235714 del 19/02/2002 e modificato tramite Variante approvata con deliberazione di C.R. n.
112-7663 del 20/02/2007 ed alle parti cogenti ad in salvaguardia del PTR (Piano Territoriale
Ragionale) e del PPR (Piano Paesaggistico Regionale);
• adeguamento del P.R.G.I. in relazione alla adozione dei Criteri Comunali per il rilascio delle
autorizzazioni commerciali di cui alla Legge Regionale n. 28/99 come precisati dalla DCR n.
563-13414/99 e s.m.i. ed in particolare alla DGR n. 59-10831 del 24.03.2006;
• verifica della Variante del PRGI rispetto alla classificazione acustica del territorio comunale
approvata con Delibera di C.C. n. 17 del 26/07/2004;
• valutazione del rischio industriale del Comune;
• adeguamento al DPR 06/06/2001 n. 380 (Testo Unico delle Disposizioni Legislative e
Regolamentari in Materia Edilizia);
• eventuali modifiche delle previsioni del P.R.G.I. indotte dagli adeguamenti alle normative
sovraordinate di cui ai punti precedenti;
• aggiornamento delle aree residenziali al fine di introdurre incrementi moderati a quelle già
previste dal P.R.G.I. finalizzate a rispondere a specifiche richieste di cittadini;
• aggiornamento delle aree produttive al fine di consentire lo sviluppo delle attività esistenti e
mantenere, almeno, gli attuali livelli occupazionali.
10
4.2
La pianificazione in progetto
Con lo scopo di meglio chiarire i contenuti della presente Variante si allegano le tabelle
riassuntive relative alle aree residenziali libere di tipo C, C1 e DP nonché le tabelle relative alle
aree produttive di tipo D1, D2, D3, D5 e le aree per servizi residenziali come previste dalla L.R.
56/77 e s.m.i., art. 21, comma 1, punto 1.
Si effettua il calcolo della capacità insediativa residenziale (CIR) con il criterio analitico previsto
dalla L.R. 56/77 e s.m.i., art. 20, punto a.
a) Aree residenziali
Gli obiettivi che l’Amministrazione Comunale intende perseguire per il settore residenziale
consistono, principalmente, nel contenere lo sviluppo nei limiti urbani già delineati dal PRGI
vigente, nel raggiungere una migliore qualità delle nuove edificazioni ed un migliore
inserimento ambientale, nella riqualificazione del tessuto edilizio esistente ed, in particolare,
del Centro Storico. La Strada Provinciale n. 140 della “Val Borbera” costituirà il limite urbano
che, coerentemente con gli obiettivi enunciati dal PTP, non potrà essere valicato dallo sviluppo
residenziale al fine di non compromettere la funzionalità dell’asse viabile e salvaguardare
quegli aspetti paesaggistici che preludono all’ingresso nella valle attraverso opportune misure
di mitigazione dell’impatto visivo esistente e/o previsto.
Il Comune di Vignole si è avvantaggiato, negli anni trascorsi, di una localizzazione strategica
all’ingresso della vallata, della presenza del casello autostradale (che lo “avvicina” ai centri
urbani maggiori), della presenza di un tessuto produttivo rilevante con le relative ricadute
occupazionali ed abitative. Queste connotazioni lo hanno reso competitivo, rispetto ad altre
localizzazioni, in termini di qualità della vita, accessibilità e valori immobiliari più contenuti.
Le strategie che l’Amministrazione Comunale intende attivare per perseguire i propri obiettivi
nel settore residenziale consistono principalmente nelle seguenti:
a) riconferma delle aree edificabili già presenti nel contesto urbano applicando ad esse un
indice di edificabilità sensibilmente ridotto (0,4 mc/mq) in generale allo scopo di attivare una
edilizia di qualità elevata ed evitando ulteriori accessi sulla S.P. 140; un raffronto tra le
volumetrie consentite nel PRGI vigente (escludendo, ovviamente, le aree già realizzate e
riferendosi esclusivamente a quelle riconfermate dalla variante) permette di fare la verifica che
segue:
-
volumetrie ammesse dal PRGI vigente per le aree riconfermate
mc 37.653
-
volumetrie ammesse dalla Variante al PRGI sulle medesime aree
mc. 29.913
Differenza in diminuzione
mc. 7.740
11
b) modifica delle due aree polifunzionali “DP”;
nel dettaglio:
-
per la porzione di ex area 1DP (già attivata e oggetto di PEC vigente) viene mantenuto
l’indice previsto dal PRGI vigente (0,8 mc/mq) con destinazione plurifunzionale residenziale e
terziaria secondo la pianificazione approvata;
-
per la porzione ex area 1DP non pianificata si modifica la destinazione plurifunzionale
prevista dal PRGI (max 70% residenziale e terziaria per il resto) in destinazione
esclusivamente residenziale ed attività compatibili. Le tavole grafiche individuano la viabilità in
progetto, che dovrà connettere Via Leopardi con Via Pascoli, nonché le aree da destinare a
standard urbanistici: parcheggi pubblici in fregio alla provinciale e aree di interesse comune
(IC) in fregio a Via Pascoli. Di particolare interesse è l’area IC nella quale l’Amministrazione
Comunale intenderebbe recuperare un edificio esistente con destinazioni sociali.
-
la ex area 20DP nel periodo di validità del vigente PRGI non è pervenuta ad
edificazione. Le Norme di Attuazione imponevano una pianificazione di dettaglio unitaria che
comprendesse il 50% di destinazioni residenziali e il 50% di destinazioni terziarie
ricomprendendo in quest’ultime anche l’area D4 (impianto obsoleto dismesso da decenni di
proprietà della Ditta LESS).
L’Amministrazione Comunale intende eliminare la destinazione D4 dalla specifica porzione
d’area e sostituirla con la destinazione TA (insediamenti ricettivi da limitare alle destinazioni
alberghiere e di ristorazione). Le restanti parti dell’area (ex) 20DP assumono destinazione
residenziale con indice di edificabilità ridotto allo 0,4 mc/mq di superficie territoriale;
c) incentivazione del recupero del Centro Storico. A tal fine l’Amministrazione Comunale ha
promosso una revisione dello stato di conservazione del tessuto edilizio intendendo verificare
la congruità dei tipi di intervento attualmente consentiti; è in corso la formazione di un Piano del
Colore relativo al Centro Storico. L’insieme di tali analisi e/o strumenti di dettaglio consentirà di
attivare incentivi che rendano maggiormente competitivo il recupero dell’edificato esistente
rispetto alla nuova costruzione;
d) nuova individuazione di alcuni lotti interstiziali liberi nel centro urbano al fine di soddisfare
richieste specifiche di cittadini. Si tratta complessivamente di mq. 32.523 di aree di tipo C1
sottoposte a SUE a cui viene attivata una capacità edificatoria complessiva di mq. 13.000
circa:
-
le aree n. 23 e 24 sono ubicate nel concentrico in prossimità del Centro Storico;
-
le aree n. 26 e 27 sono ubicate in prossimità della Chiesa “Madonna del Chioccale”;
-
l’area n. 25 è ubicata in Frazione Vanzelle.
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b) Aree per attività economiche
Si sono riclassificate le aree produttive esistenti suddividendole tra nuovo impianto (D1),
esistenti e confermate (D2), a destinazione terziaria (D3) e per impianti tecnologici isolati (D5).
La zona individuata per l’espansione di tipo produttivo è la località “La Fornace”. Si tratta di una
zona storicamente produttiva, come dichiara il toponimo che la individua, in cui sono insediate
alcune attività produttive esistenti. Le aree di nuova individuazione (n. 2/P e n. 3/P) saranno
sottoposte a SUE e si configureranno come insediamenti APEA. L’accessibilità della zona
industriale è garantita tramite una viabilità esistente per la quale si prevede il potenziamento.
In prossimità dell’area suddetta si prevede l’insediamento di un piccolo deposito di “fuochi
pirotecnici” in un’area che, per le caratteristiche proprie del deposito, viene definita “D5” e
ubicata in posizione isolata.
Per le aree D2 si individua un solo ampliamento in località la Fornace finalizzato a consentire
l’ampliamento di una attività esistente che non dispone del sedime necessario.
c) Aree per standard urbanistici
Si è provveduto ad effettuare preliminarmente una distinzione tra le aree per standard
urbanistici, esistenti e/o previste, connesse alle attività residenziali ed a quelle per attività
produttive.
Le aree per standard urbanistici, connesse agli usi residenziali, sono state suddivise nelle
categorie previste dalla L.R. 56/77 e s.m.i. (Istruzione, Interesse Comune, Parcheggi pubblici,
Verde
pubblico),
numerate,
quantificate
e
distinte
tra
esistenti
e
previste
anche
cartograficamente. Le nuove previsioni della Variante Strutturale ammontano a mq. 5.686 e
sono destinate a parcheggi pubblici e verde sportivo pubblico. Complessivamente le aree per
servizi ammontano a mq. 120.000 circa e sono largamente superiori al minimo previsto. Si
provvederà a verificare se esistono standard che non sono pervenuti alla proprietà comunale
per prevedere la loro eventuale reiterazione.
13
1.
TABELLE RIASSUNTIVE
CALCOLO DELLA CAPACITA’ INSEDIATIVA RESIDENZIALE (C.I.R.)
CRITERIO ANALITICO (art. 20, punto 4)
a) Abitanti residenti al 31.12.2010
n.
2.279
b) Abitanti stagionali (anno
n.
/
c) Vani non occupati indagine diretta
n.
610
d) Vani previsti e riconfermati dalla variante – zone DP
n.
129
e) Vani previsti e riconfermati dalla variante – zone C
n.
40
f) Vani previsti e riconfermati dalla variante – zone C1 - SUE
n.
380
VANI TOTALI
n.
3.438
DOTAZIONE AREE PER SERVIZI:
mq
85.950
SERVIZI PREVISTI DALLA VARIANTE:
mq
118.596
)*
* (inserire il dato solo se superiore agli abitanti residenti)
I servizi previsti dalla Variante consentono una dotazione media procapite di servizi
pari a mq. 34,49%
14
AREE RESIDENZIALI LIBERE DI TIPO "C", "C1" e "DP"
Superficie
mq.
n. area
ex 1/b
2
3
4
5
6
7
8
9
10
10a
11
12
13
14a
14b
14c
14d
15
16
17
18
19a
19b
19c
21
22
28
29
TOTALE
23
24
25
26
27
DP
riconferma
C
C1
riconferma
C
riconferma
C
C
C1
riconferma
C1
C1
C1
C
riconferma
C
riconferma
C1
C1
C
C
C
C
C1
riconferma
C1
riconferma
C
C
C
C
riconferma
C
C
C
riconferma
C1
riconferma
C1
riconferma
RESIDUO
nuova
C1
individuazione
nuova
C1
individuazione
nuova
C
individuazione
nuova
C1
individuazione
nuova
C1
individuazione
TOTALE NUOVE
INDIVIDUAZIONI
TOTALE
Volume
edificabile
mc.
5.574
6.968
Area stralciata
12.764
5.105
1.768
707
Area realizzata
Area realizzata
5.883
2.353
Area realizzata
Area realizzata
Area realizzata
2.073
829
1.160
464
Area realizzata
Area realizzata
Area realizzata
Area realizzata
Area realizzata
Area realizzata
6.806
2.722
8.363
3.345
Area realizzata
Area realizzata
Area realizzata
858
343
Area stralciata
Area realizzata
922
553
13.484
5.393
7.422
2.969
68.471
30.357
incrementi/decrementi
Variante mq.
-
1.600
-
1.494
-
1.508
-
4.602
9.156
3.662
+
9.156
4.898
1.959
+
4.898
1.857
743
+
1.857
3.500
1.400
+
3.500
13.112
5.245
+
13.112
32.523
13.009
+
32.523
100.994
43.336
+
27.921
15
AREE PRODUTTIVE D1
n.
area
Superficie mq.
Superficie Utile
Lorda
incrementi/decrementi
Variante mq.
1
P
riconferma
13.170
5.268
2
P
nuova individuazione
14.386
5.754
+
14.386
3
P
parte riconferma /
parte nuova
individuazione
35.338
14.135
+
14.678
62.894
25.157
+
29.064
TOTALE
AREE PRODUTTIVE D2
n.
area
Superficie mq.
1
P
2
P
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
P
Superficie Utile
Lorda
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
39.120
52.000
33.720
11.027
2.350
15.648
23.400
13.488
4.411
940
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
riconferma/edificata
TOTALE
13.785
24.016
3.800
1.180
4.415
5.000
1.475
34.798
14.723
4.400
1.440
4.343
3.223
23.830
4.390
4.763
37.940
325.738
5.514
9.606
1.520
472
1.766
2.000
590
13.919
5.889
1.760
576
1.737
1.289
11.915
1.756
1.905
15.176
135.277
incrementi/decrementi
Variante mq.
1.070
1.100 *
* ampliamento area 9 P e 10 P previsto dalla presente Variante
AREE PRODUTTIVE D3
n.
area
Superficie mq.
1
CT
2
CT
riconferma
riconferma
TOTALE
7.360
1.500
8.860
Superficie Utile
Lorda
incrementi/decrementi
Variante mq.
3.680
750
4.430
16
AREE PER IMPIANTI ISOLATI DI TIPO D5
n.
area
Superficie Utile
Lorda
Superficie mq.
riconferma
riconferma
nuova individuazione
TOTALE
1
2
3
130.900
6.700
6.000
143.600
incrementi/decrementi
Variante mq.
52.360
2.680
400
55.440
AREE A SERVIZI RESIDENZIALI art. 21.1 L.R. 56/77 e s.m.i.
PIANO VIGENTE
Tipo di
aree
n.
area
1
X
I
Totale I
Esistenti
1.390
VARIANTE STRUTTURALE
Previste
Totale
/
1.390
Soppresse
1.390
-
/
1.390
Esistenti
1.390
-
Previste
Nuove
previsioni
/
/
1.390
-
Totale
Variante
1.390
-
Increm
/
1.390
-
1
X
IC
1.160
/
1.160
/
1.160
/
/
1.160
/
2
X
IC
6.510
/
6.510
/
6.510
/
/
6.510
/
3
X
IC
1.191
/
1.191
/
1.191
/
/
1.191
/
4
X
IC
1.032
/
1.032
/
1.032
/
/
1.032
/
5
X
IC
844
/
844
/
844
/
/
844
/
6
X
IC
315
/
315
/
315
/
/
315
/
7
X
IC
1.226
/
1.226
/
1.226
/
/
1.226
/
8
X
IC
/
3.500
3.500
/
/
3.500
/
3.500
/
9
X
IC
Totale IC
/
12.278
/
/
3.500
15.778
/
6.227
6.227
/
/
-
12.278
/
1.252
1.252
1.252
3.500
1.252
17.030
1.252
1
X
P
6.227
/
6.227
/
2
X
P
686
/
686
/
686
/
/
686
/
3
X
P
5.640
/
5.640
/
5.640
/
/
5.640
/
4
5
X
P
260
/
260
260
P
255
/
255
255
/
/
/
/
260
X
/
/
255
/
/
6
X
P
589
/
589
/
589
/
/
589
/
7
X
P
2.547
/
2.547
/
2.547
/
/
2.547
/
8
X
P
764
/
764
/
764
/
/
764
/
9
X
P
537
/
537
/
537
/
/
537
/
10
X
P
2.038
/
2.038
/
2.038
/
/
2.038
/
11
X
P
781
/
781
/
781
/
/
781
/
12
X
P
972
/
972
/
972
/
/
972
/
13
X
P
500
/
500
/
500
/
/
500
/
14
X
P
196
/
196
/
196
/
/
196
/
15
X
P
315
/
315
/
315
/
/
315
/
16
X
P
70
/
70
/
70
/
/
70
/
17
X
P
2.502
/
2.502
/
2.502
/
/
2.502
/
18
X
P
371
/
371
/
371
/
/
371
/
19
X
P
441
/
441
/
441
/
/
441
/
20
X
P
339
/
339
/
339
/
/
339
/
21
X
P
485
/
485
/
485
/
/
485
/
22
X
P
313
/
313
/
313
/
/
313
/
23
X
P
443
/
443
/
443
/
/
443
/
24
X
P
528
/
528
/
528
/
/
528
/
/
17
%
25
X
P
/
/
/
/
/
/
875
875
875
26
X
P
/
/
/
/
/
/
361
361
361
27
X
P
115
/
115
/
115
/
/
115
28
X
P
107
/
107
/
107
/
/
107
29
X
P
30
X
P
270
/
270
/
270
/
/
270
31
32
X
P
467
/
467
467
/
/
467
/
X
P
/
1.559
1.559
/
/
/
1.559
/
1.559
/
33
X
P
/
2.579
2.579
/
/
2.579
/
2.579
/
34
X
P
1.063
/
Totale P
1
/
/
1.063
23.594
/
10.365
/
/
33.959
/
1.063
-
V
6.328
/
6.328
/
/
23.594
/
10.365
1.599
/
2.835
1.599
1.063
36.794
/
/
1.599
/
/
2.835
6.328
/
/
6.328
/
2
X
V
3.006
/
3.006
/
3.006
/
/
3.006
/
3
X
V
6.076
/
6.076
/
6.076
/
/
6.076
/
4
5
X
V
4.768
/
4.768
/
4.768
/
/
4.768
/
X
V
24.063
/
24.063
/
24.063
/
/
24.063
/
6
X
V
153
/
153
/
153
/
/
153
/
7
X
V
1.510
/
1.510
/
1.510
/
/
1.510
/
8
X
V
136
/
136
/
136
/
/
136
/
9
X
V
552
/
552
/
552
/
/
552
/
10
X
V
5.575
/
5.575
/
5.575
/
/
5.575
/
11
X
V
3.904
/
3.904
/
3.904
/
/
3.904
/
12
X
V
150
/
150
/
150
/
/
150
/
13
X
V
373
/
373
/
373
/
/
373
/
219
/
219
/
14
X
V
15
X
V
/
219
/
/
16
X
V
/
1.295
/
219
/
/
/
/
1.295
/
/
1.295
/
1.295
/
/
/
1.599
1.599
1.599
17
X
V
4.786
/
4.786
/
4.786
/
18
X
V
21
/
21
/
21
/
/
21
/
19
X
V
120
/
120
/
120
/
/
120
/
/
4.786
Totale V
56.954
6.081
63.035
-
56.954
6.081
1.599
64.634
1.599
Totale
94.216
19.946
114.162
-
94.216
19.946
5.686
119.848
5.686
18
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE AREE PER SERVIZI RESIDENZIALI
PIANO VIGENTE
SERVIZI
ISTRUZIONE
Esistenti
1.390
Previste
VARIANTE
Totale
Soppresse
Esistenti
/
1.390
/
1.390
Previste
Nuove
previsioni
/
/
Totale
Variante
Increm
1.390
/
INTERESSE
COMUNE
12.278
3.500
15.778
/
12.278
3.500
1.252
17.030
1.252
PARCHEGGI
23.594
10.365
33.959
/
23.594
10.365
2.835
36.794
2.835
VERDE E
SPORT
56.954
TOTALE
94.216
6.081
19.946
63.035
114.162
/
56.954
-
94.216
6.081
19.946
1.599
64.634
1.599
5.686
119.848
5.686
19
%
5. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO ED AMBIENTALE
5.1
Quadro di riferimento programmatico
La presente Variante al PRGI fa riferimento al Quadro di Governo del Territorio in corso di
formazione da parte della Regione Piemonte che allo stato attuale si articola in:
-
Piano Territoriale Regionale (PTR) adottato con DGR n. 16-10273 del 16/12/2008 e
trasmesso al Consiglio Regionale per l’approvazione con DGR n. 18-11634 del 22/06/2009;
-
Piano Paesaggistico Regionale (PPR) adottato con DGR n. 53-11975 del 04/08/2009.
-
La Regione Piemonte dispone di un Piano Territoriale Regionale approvato dal Consiglio
regionale con deliberazione n. 388-9126 del 19/06/1997, a cui è stata apportata una
Variante Integrativa alle norme di Attuazione adottata
con D.G.R. n. 13-8784 del
19/05/2008. Con D.G.R. n. 53-11975 del 04/08/2009 è stata revocata la suddetta Variante
interpretativa.
A livello provinciale si fa riferimento al Piano Territoriale Provinciale (PTP) approvato dal
Consiglio Regionale con deliberazione n. 223-5714 del 19/02/2002 e successivamente
modificato tramite “Variante di adeguamento a normative sovraordinate” approvato con DCR n.
112-7663 del 20/02/2007.
5.1.1
Piano Territoriale Regionale
Il Piano Territoriale Regionale (PTR) costituisce il quadro degli indirizzi per il governo del
territorio consentendo insieme al PPR di rendere coerente la “visione strategica” della
programmazione generale e di quella settoriale con il contesto fisico ambientale culturale ed
economico attraverso un’interpretazione del territorio che ne evidenzia potenzialità ed
opportunità.
Il PTR articola il territorio regionale in Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT). Il territorio di
Vignole Borbera fa parte dell’AIT n. 21. Con lo scopo di favorire una visione a scala locale di
tutto ciò che il PTR intende governare si riporta di seguito il quadro degli indirizzi dell’AIT
citata:
20
Ait 21.2: Borghetto di Borbera, Grondona, Vignole Borbera
Obiettivo prioritario degli strumenti di governo del territorio è la rivitalizzazione e la
rifunzionalizzazione delle aree urbane, attraverso l’offerta di strutture e servizi di qualità ai
cittadini e alle imprese, il sostegno dei servizi sociali e delle attività economiche innovative e
caratterizzanti delle aree urbane, oltre che mediante interventi volti alla valorizzazione
dell’ambiente fisico. Si riportano di seguito le direttive alla pianificazione locale relative alle
aree urbane esterne ai centri storici:
21
22
5.1.2
Piano Paesaggistico Regionale
Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) disciplina la pianificazione del paesaggio ed è
improntato a principi di sviluppo sostenibile, uso consapevole del territorio, minor consumo del
suolo agro-naturale, salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e promozione dei valori
paesaggistici coerentemente inseriti nei singoli contesti ambientali.
Il Piano Paesaggistico Regionale delinea un quadro strutturale a carattere intersettoriale che
definisce le opzioni da considerare ai fini delle scelte paesaggistico-ambientali, di quelle
urbanistico-insediative ed economico-territoriali: individua gli ambiti di paesaggio attraverso
una lettura dell’ambiente a scala vasta.
Il territorio regionale è suddiviso in 76 ambiti di paesaggio. Il Comune di Vignole Borbera è
compreso nell’ambito 75 che esplicita gli obiettivi di qualità paesaggistica e le relative linee di
azione.
23
L’ambito 75, del quale fa parte il comune di Vignole Borbera, si estende lungo la riva destra del
Torrente Scrivia, è caratterizzato da una porzione di territorio che comprende rilievi collinari e
montani privi di centri importanti.
Questo territorio, che dalla pianura si inerpica sui “monti del mare”, occupa da sempre una
posizione strategica a cavallo fra Piemonte, Liguria ed Emilia. I versanti si ergono rapidamente
dalla pianura alluvionale dello Scrivia sulle pendenze più acclivi dei rilievi appenninici della Val
Borbera.
I caratteri di rarità e integrità sono notevoli, Elevato è anche il grado di stabilità di questo
ambito, purchè rimanga la dominante copertura forestale, ove opportuno con una gestione
attiva polifunzionale e sostenibile.
I ridotti interventi di urbanizzazione invasivi, concentrati soprattutto nella zona pianeggiante
all’imbocco della valle, consentono una valorizzazione del territorio basata sull’integrazione
delle risorse storiche e naturalistiche.
La fruizione turistico – ricettiva sostenibile di queste aree è l’unica utilizzazione proponibile.
Essa va incentivata con la valorizzazione ed il ripristino dei centri abitati, la costruzione di
percorsi guidati lungo i sentieri esistenti e l’apertura di nuovi tracciati che valorizzino le
maggiori emergenze paesaggistiche.
Ciascun ambito è ulteriormente suddiviso in unità di paesaggio, sub-ambiti connotati da
specifici sistemi di relazioni che conferiscono loro un immagine unitaria, distinta e riconoscibile.
24
Il Comune di Vignole Borbera è ricompresso all’interno dell’unità di paesaggio “7501 Imbocco
Val Borbera: Vignole e Borghetto”, identificata dalla tipologia normativa n. VII (Naturale/rurale o
rurale a media rilevanza e integrità).
25
5.1.3
Piano Territoriale Provinciale
Il PTP è uno strumento di pianificazione di area vasta che consente alle Province di strutturare
gli interventi sul proprio territorio coordinando le opere valutando le opportunità che esso può
offrire, ponendosi ad un livello superiore a quello della programmazione locale promossa dagli
Enti di competenza.
Il PTP individua il Comune di Vignole Borbera tra quelli che rientrano nell’ambito a vocazione
omogenea n. 9b denominato “La spina produttiva della Valle Scrivia – il Novese”. “L’ambito a
vocazione omogenea riveste un ruolo strategico nella definizione degli obiettivi prioritari di
governo del territorio provinciale ed ha come indirizzi prioritari la riqualificazione delle aree e
delle attività produttive esistenti compatibilmente con un territorio fortemente segnato dalla
presenza di un patrimonio ambientale e naturale da tutelare e sviluppare come potenziale
risorsa; l’ambito è contraddistinto, inoltre, da preesistenze antropiche da riqualificare sia sotto il
profilo ambientale che naturalistico.
26
27
28
29
30
31
Le Norme d’Attuazione del PTP individuano i seguenti obiettivi di sviluppo prevalente per tale
territorio:
•
il consolidamento e sviluppo delle attività produttive: polo dolciario e siderurgico-
metallurgico;
•
valorizzazione del ruolo logistico intermodale con riferimento al sistema portuale ligure
(scalo ferroviario di Novi - S. Bovo - interporto di Arquata Scrivia);
•
recupero delle aree industriali dismesse;
•
la tutela e salvaguardia delle sponde rivierasche del torrente Scrivia;
•
sviluppo dell’ipotesi del Parco dello Scrivia.
La Tavola n.2 del P.T.P. relativa alla compatibilità geo-ambientale evidenzia la parte di pianura
classificata come “invariante condizionata” costituita essenzialmente da un’area terrazzata di
pianura (terrazzo inferiore) con soggiacenza compresa tra 5 e 10 metri, con presenza di
orizzonte superficiale argilloso avente spessore superiore a 3 m.
La porzione di territorio più prossima all’alveo del Torrente Borbera e la parte collinare sono
classificate come “invariante” in cui si riscontrato, esclusivamente nella parte collinare, alcuni
fenomeni di versanti dissestati.
La Tavola n.3 del P.T.P., relativa agli indirizzi di sviluppo, suddivide il territorio comunale
prevalentemente nei suddetti ambiti:
˘
n.2 aree di conservazione – normate dall’art.23, comma 5, delle Norme Tecniche di
Attuazione del P.T.P. – rappresentate dal nucleo storico del capoluogo e di Variano
32
Superiore, che costituiscono un tessuto edificato da normare ai fini di una più corretta
tutela, valorizzazione e conservazione.
˘
n.2 aree costituenti il sottosistema della residenza – normate dall’art.23, comma 18, delle
Norme Tecniche di Attuazione del P.T.P. –, formate da porzioni di tessuto inedificato ma
già urbanizzato o lotti interclusi all’interno di un tessuto già edificato, individuate nel
capoluogo e a Variano Inferiore. L’obiettivo prioritario risulta quello di confermare
e
consolidare la struttura e la morfologia urbana esistente.
˘
n.4 aree indicate come sottosistemi delle attività – normate dall’art.24, comma 12, delle
Norme Tecniche di Attuazione del P.T.P. –, che comprendono le aree già destinate o da
destinare ad usi produttivi. Gli obiettivi e le direttive da perseguire sono il mantenimento,
la riqualificazione ed il completamento con particolare attenzione alla risoluzione dei
problemi ambientali, infrastrutturali e viabilistici.
˘
Le parti non urbanizzate ed antropizzate sono riconosciute come paesaggi naturali di tipo
pianura-fondovalle e collinare, normate dall’art.19, comma 1, delle Norme Tecniche di
Attuazione del P.T.P..
In ultimo si evidenzia che sono individuati n.3 “Ingressi Urbani” – IU – deputati a svolgere la
funzione di “porta” della città, normati dall’art.20.2 delle Norme Tecniche di Attuazione del
P.T.P..
Un ingresso risulta individuato sulla S.P. n.143 in provenienza Serravalle Scrivia – Stazzano,
mentre gli altri due sono ubicati lungo la S.P.140 della “Val Borbera”.
33
5.2
Quadro di riferimento ambientale
5.2.1
Suolo e sottosuolo
Suolo
“Il suolo è uno dei beni più preziosi dell’umanità. Consente la vita dei vegetali, degli animali, e
dell’uomo sulla superficie della terra”(Carta Europea del Suolo, Consiglio d’Europa, 1972).
Il suolo è una risorsa limitata, un sistema complesso in continua evoluzione, risultato
dell’interazione di alcuni fattori che gli esperti indicano con il nome di clorpt: cl (clima,
temperatura,umidità), o (organismi viventi), r (rilievo, pendenza del versante,
esposizione), p (roccia madre, materiale di partenza), t (tempo trascorso dall’inizio
della trasformazione del suolo).
Le funzioni del suolo sono innumerevoli, da semplice supporto fisico per la costruzione di
infrastrutture, impianti industriali e insediamenti umani, a base produttiva della maggior parte
dell’alimentazione umana e animale, del legname e di altri materiali utili all’uomo; ha funzione
di mantenimento dell’assetto territoriale, in quanto fattore determinante per la stabilità dei
versanti e per la circolazione idrica sotterranea e superficiale. Il suolo ha anche una importante
funzione naturalistica quale habitat di una grandissima varietà di specie animali e vegetali e
perché in esso si completano i cicli dell’acqua e di altri elementi naturali. E’, infine, un
importante elemento del paesaggio che ci circonda e fa parte del nostro patrimonio storico e
culturale.
Conoscere i dati sull’uso del suolo e definirne la qualità ci permette di acquisire una
conoscenza del territorio ai fini della gestione sostenibile del patrimonio ambientale e risulta
indispensabile per programmare le diverse attività antropiche, relazionandole alla capacità, di
quel determinato tipo di suolo, di sopportare le attività stesse.
La Regione Piemonte risulta dotata di una pubblicazione e relativa cartografia, che definisce la
Classe di capacità d’uso del suolo, basata sulla Land Capability Classification (LCC). La “LCC”
è una classificazione finalizzata a valutare le potenzialità produttive dei suoli (per utilizzazioni di
tipo agro-silvo-pastorale) sulla base di una gestione sostenibile, cioè conservativa della risorsa
suolo.
La cartografia relativa a questa valutazione è un documento indispensabile alla pianificazione
del territorio in quanto consente di operare le scelte più conformi alle caratteristiche dei suoli e
dell'ambiente in cui sono inseriti. I suoli vengono classificati essenzialmente allo scopo di
metterne in evidenza i rischi di degradazione derivanti da usi inappropriati. Tale interpretazione
viene effettuata in base sia alla caratteristiche intrinseche del suolo (profondità, pietrosità,
fertilità), che a quelle dell'ambiente (pendenza, rischio di erosione, inondabilità, limitazioni
climatiche) ed ha come obiettivo l'individuazione dei suoli agronomicamente più pregiati e
34
quindi più adatti all'attività agricola, consentendo in sede di pianificazione territoriale, se
possibile e conveniente, di preservarli da altri usi.
Il sistema prevede la ripartizione dei suoli in 8 classi di capacità con limitazioni d'uso crescenti.
Le prime 4 classi sono compatibili con l'uso sia agricolo che forestale e zootecnico; le classi
dalla quinta alla settima escludono l'uso agricolo intensivo, mentre nelle aree appartenenti
all'ultima classe, l'ottava, non è possibile alcuna forma di utilizzazione produttiva.
Stralcio della “Carta della capacità d’uso dei suoli e delle loro limitazioni” della Regione Piemonte
35
Suoli con evidenti restrizioni, posti su superfici da pianeggianti
a evidentemente ondulate o debolmente pendenti, sui quali,
se coltivati, le pratiche conservative sono necessarie, difficili
da applicare e mantenere. Un uso agrario sostenibile
dovrebbe condurre a scelte accurate, finalizzate a selezionare
le poche colture con le quali è possibile ottenere buoni risultati
produttivi, riducendo il degrado dei suoli. Si tratta di suoli che
possono avere un elevato valore naturalistico.
Suoli di versante su pendenze acclivi, con limitazioni tali da
poter essere corrette se non con interventi eccezionali. Gli
utilizzi agrari sono sostanzialmente preclusi. Possono essere
utilizzati per il pascolo, il bosco (anche con obiettivo di
produzione legnosa), per funzioni ricreativee turistiche o per la
conservazione naturalistica. Le condizioni fisiche dei suoli
sono tali che è possibile applicare, se necessario,
miglioramenti alla praticoltura o al pascolo, come la semina, il
controllo delle infestanti arbustive, la fertilizzazione e la
regimazione dei flussi idrici per la riduzione del ruscellamento.
Si tratta di suoli ad elevato valore naturalistico che possono
subire una degradazione se non adeguatamente protetti.
Gran parte delle pianure piemontesi (oltre l’80%) sono comprese entro le prime tre classi,
anche se dominano la seconda e la terza (più del 70%). Ciò significa che nella maggior parte
del territorio il massimo delle rese produttive è ottenibile a condizione di elevati input energetici
e che sussitono limitazioni alle scelte colturali.
In generale il territorio piemontese di pianura non risulta sempre un “terreno facile”, essendo
costituito da suoli che presentano almeno una limitazione significativa: frequenti i difetti per
ridotta profondità del suolo ed eccesso di ghiaie, ma anche per bassa fertilità e ristagno idrico.
Il comune di Vignole Borbera risulta inserito in Classe di capacità d’uso III e VI.
L’uso del suolo risulta direttamente riscontrabile dall’esame delle immagini satellitari di seguito
riportate.
36
Immagine satellitare
CONSUMO DEL SUOLO
Il Rapporto sullo stato del territorio è in corso di predisposizione da parte della Regione
Piemonte.
Tale Rapporto si configura quale strumento per il monitoraggio delle trasformazioni territoriali a
scala regionale al fine di fornire un servizio di aggiornamento a cadenza fissa ripetibile,
confrontabile ed omogeneo.
L’analisi avviene attraverso l’utilizzo di immagini da satellite e di strumenti GIS sulla base del
patrimonio informativo disponibile presso la Regione Piemonte.
Oggetto del Rapporto è fondamentalmente il consumo di suolo, o per meglio dire,
l’andamento nel tempo dell’evoluzione delle superfici urbanizzate. Il progetto ha preso
avvio con l’analisi dell’intervallo 1991 (data della Carta Tecnica Regionale) – 1998. Il dato
prodotto diventa poi una base neutra periodicamente aggiornabile da utilizzare per finalità
specifiche.
37
L’indicatore di consumo di suolo permette una prima lettura del territorio regionale in termini di
identificazione di aree più o meno dinamiche rispetto allo sviluppo dell’edificazione
nell’arco di tempo considerato.
Le maggiori variazioni si concentrano all’intorno dell’area metropolitana torinese (in particolare i
comuni della prima cintura posti a sud), nelle pianure pedemontane e nell’intorno delle
principali infrastrutture di comunicazioni (l’asta di riferimento dei collegamenti pedemontani e di
quelli radiocentrici che dipartono da Torino verso le principali aree urbane). Un comportamento
diverso presentano le altre principali aree urbane (tutte con variazioni abbastanza contenute
con l’esclusione di Biella e, parzialmente, di Asti e Cuneo) che dimostrano una certa
debolezza, all’esterno dell’area metropolitana torinese, dell’interno quadro regionale.
Medio l’incremento nelle zone collinari (Monferrato e Langhe) e pressoché nullo nella maggior
parte delle valli alpine e appenniniche con la principale eccezione del sistema delle valli del
biellese.
L’incremento del consumo di suolo nell’intervallo 1991-1998 in Piemonte è risultato del
0.21%.
Consumo di suolo: Regione Piemonte
38
Sup. reg. (kmq)
Ambito
PIEMONTE
totale
25382
Sup.
Sup.
Valle Susa
urbano 91
urbano 91-
esclusa
(kmq)
98 (kmq)
24440
1179,09
52,49
Consumo
91-98 (%)
0,21
Consumo
Incremento
91-98 tot
urbano 91/98
(%)
(%)
5,04
4,45
Consumo di suolo: Provincia di Alessandria
39
Il report per il livello locale, come specifica la Regione, è un prototipo in fase di valutazione
finalizzato alla condivisione delle informazioni a livello comunale.
I valori assoluti, per quanto orientativi, sono condivisibili rappresentando la dinamicità di un
territorio rispetto allo sviluppo dell’edificazione nell’arco di tempo considerato.
Per quanto al consumo di suolo del comune di Vignole Borbera lo studio regionale, basato su
immagini satellitari od ortofoto, riporta i seguenti dati:
COMUNE DI VIGNOLE BORBERA
ID
COMUNE
COD
ISTAT
1991
1998
2001
2004
2008
(RES+PROD+REV)
2005
dato di superficie (m2) derivato da satellite (senza
distinzioni di tipologie comprende edifici e pertinenze,
parcheggi, cave discariche cantieri e non comprende
infrastrutture
1199
006180
895.446
935.160
944.641
944.641
dato di superfice (m2)
elaborato a partire dagli
aggiornamenti
da
ortofoto
944.641
991.414
Dalla tabella sopra riportata si evince che nel decennio 1991 – 2001 il consumo di suolo,
derivante prevalentemente da attività residenziale, ha avuto un incremento di mq 40.805 che
possiamo definire molto modesto. Considerando infatti un numero medio di abitanti residenti
nello stesso decennio di 2.016 unità (n. 1.991 abitanti residenti al 1991 e n. 2.042 abitanti
residenti al 2001) si ottiene un consumo di suolo pari a circa 20 mq/ab nel decennio.
Nei successivi 5 anni si evidenzia una immobilità nell’attività edile, che non altera il dato di
consumo di suolo. Tale dato, invece nel triennio 2005 (ab. 2.195) – 2008 (ab. 2.251):
considerando l’incremento di popolazione residente (+ 56 unità) nello stesso triennio, che porta
la media degli abitanti a n. 2.223, otteniamo un consumo di suolo pro-capite di mq 21, che
risulta comunque modesto. Ciò evidenzia un’attività edile più fervida nell’ultimo triennio
considerato dallo studio regionale, rispetto ai tredici anni precedenti.
L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) nell’ambito della studio ambientale
del territorio provinciale (Bilancio Ambientale Territoriale) ha redatto una scheda degli indicatori
di pressione nella quale sono riportati i seguenti dati:
Fonti di Pressione - Paramteri
DENSITA’ DI ABITANTI
CASE SPARSE
CENTRO ABITATO
NUCLEO ABITATO
SUPERFICIE EDIFICATA
U.D.M.
ab/kmq
ha/ha com (%)
ha/ha com (%)
ha/ha com (%)
kmq/kmq com (%)
Valore
Giudizio
239,8
0,32
1,0
0,29
5,33
medio alta
presente
presente
presente
medio alta
40
Sottosuolo
Nel territorio comunale affiorano formazioni databili dall'Oligocene ai depositi marini del Bacino
Terziario Piemontese. In gran parte del territorio comunale il substrato è mascherato da
coperture continentali quaternarie di origine fluvio-glaciale ed eluvio-colluviale.
Le formazioni terziarie, in prevalenza marnose, presentano un assetto monoclinale con
immersione generale NW e angolo di 15-25'.
I depositi quaternari ricoprono gli strati terziari in corrispondenza dei terrazzi morfologici e dei
fondovalle. Sono costituiti da ghiaie e sabbie più o meno alterate in matrice fine argillosa e
limosa.
Nei punti seguenti vengono esaminate in dettaglio tutte le formazioni presenti nell'ambito del
territorio comunale.
Formazione di Monastero
Questa formazione è rappresentata da alternanze di strati sottili di marne, argillemarnose e
arenarie. E' presente in riva orografica destra del T. Scrivia, lungo il fosso Liborno.
I litotipi presenti sono facilmente erodibili per cui si osservano estese aree soggette a erosione
di tipo calanchivo come in sponda destra del F.sso Liborno. L'incisione di quest'ultimo coincide
con la direzione degli strati. Evidenti la condizioni di asimmetria dei due versanti. L'immersione
generale è N o NW con un angolo di immersione generalmente basso. Nelle aree meno acclivi
si formano coltri superficiali molto potenti che eventi pluviometrici estremi possono rendere
instabili.
Marne di Rigoroso
Formazione osservabile in tutta la sponda orografica destra del F.sso Liborno e in
corrispondenza della scarpata di raccordo tra l'alveo attivo del T. Scrivia e il terrazzo
morfologico corrispondente al Fluviale Recente.
Dal punto di vista litologico è costituita da marne e da marne-siltose alternate a livelli
marcatamente arenacei. Si tratta di depositi emipelagici di scarpata o di conoide sottomarino.
A Ovest del T. Scrivia la formazione poggia sui Conglomerati di Savignone mentre a Est
poggia sulla Formazione di Monastero.
Le coperture sono esigue o mancanti nei settori più acclivi mentre sono generalmente potenti
nei versanti a franapoggio. Prevale l'immersione NW con un angolo inferiore a 20°.
Formazione di Costa Montada
Questo affioramento è costituito da arenarie, marne e conglomerati in strati molto potenti. E'
presente per un breve tratto della scarpata di raccordo tra il Terrazzo del Fluviale recente e
l'alveo del T. Scrivia, In corrispondenza della S.P. Arquata-Cabella.
L'ambiente di formazione è analogo a quello delle Mame di Rigoroso. Si tratta, anche in questo
caso, di depositi emipelagici di scarpata o di conoide sottomarino.
Le ultime fasi dell'orogenesi terziaria hanno conferito agli strati una immersione generale NW
con un angolo generalmente basso.
41
Nei versanti a reggipoggio, rivolti a NE, l'acclività è sempre elevata. Possono verificarsi dissesti
gravitativi nelle esigue coperture e crolli nelle bancate arenacee che vengono a trovarsi in
aggetto sulle sottostanti marne più erodibili. Nei versanti a franapoggio possono verificarsi
dissesti nelle coperture più potenti e scivolamenti localizzati lungo i giunti di statificazione.
Marne di Cessole
Questa formazione affiora in sponda orografica destra del T. Borbera e, in sponda sinistra,
nella scarpata di raccordo tra il concentrico e l'alveo attivo.
Dal punto di vista litologico è costituita da marne siltose intercalate da sottili livelli arenacei,
raramente calcarei o calcareo-marnosi. Nella parte alta della formazione si osserva un
graduale passaggio alle arenarie grossolane.
Dal punto di vista dell'ambiente di deposizione si tratta di depositi di piattaforma con variazioni
di energia testimoniate dalla alternanza delle granulometrie fini e grossolane. Considerando
tutta la formazione si passa dalla facies marnoso-siltosa alla facies arenacea che rappresenta
la transizione alle sovrastanti Arenarie di Serravalle.
Depositi Continentali Fluviali
Fluviale Medio
Si tratta di alluvioni ghiaiose, sabbiose, argillose molto alterate, anche in profondità. Sono
riferibili alla penultima fase di espansione glaciale quaternaria.
Lembi residui di terrazzamenti fluviali in cui sono presenti questi depositi sono individuabili in
corrispondenza del crinale che separa la valle del T. Borbera dalla valle del F.sso Liborno.
Fluviale Recente
In questa formazione continentale sono compresi i depositi riferibili all'ultima fase di
espansione glaciale quaternaria. Essi ricoprono con spessore plurimetrico tutto l'ampio
terrazzo morfologico presente in sponda orografica sinistra del T. Borbera comprendente il
concentrico comunale.
Si tratta di alluvioni ghiaiose eterometriche, in prevalenza, calcaree con sabbie, argille e limi.
Queste alluvioni poggiano sulle formazioni marnose terziarie e hanno una potenza variabile dai
3 ai 10 m. Le potenze maggiori si sono osservate nella parte Est della spianata alluvionale.
Nella località Vanzelle, dove sono state eseguite numerose prove SCPT, la potenza è di 8- 1 0
m.
Alluvioni postglaciali
Con questo termine vengono indicate le alluvioni ghiaiose, sabbiose, siltose e argillose presenti
lungo le sponde del T. Scrivia e del T. Borbera ad una quota leggermente superiore a quella
degli alvei attuali. Le frazioni grossolane sono in prevalenza calcareo marnose.
Alluvioni attuali
42
Si tratta di alluvioni ciottolose, ghiaiose, sabbiose, siltose costituenti gli alvei del T. Scrivia e del
T. Borbera. Sono presenti anche blocchi di diametro pluridecimetrico che testimoniano una
notevole energia di trasporto. Dal punto di vista litologico i clasti sono quasi esclusivamente
calcarei e molto raramente serpentinitici.
CARATTERI LITOTECNICI
Poiché nel territorio comunale sono presenti affioramenti marini terziari appartenenti al margine
S-E del B.T.P., ricoperti da depositi continentali quaternari antichi e recenti, i caratteri litotecnici
dei terreni superficiali sono molto eterogenei.
In base anche a esperienze e a osservazioni dirette eseguite in diversi punti del territorio
comunale è possibile, in base ai parametri geotecnici dei terreni, distinguere i seguenti gruppi
omogenei.
a) Substrati arenacei fini e grossolani (Marne di Rigoroso, Formazione di Variano). I valori
dipendenti anche dal grado di alterazione e cementazione sono i seguenti:
-C = 50- 100 kPa;
-9 = 30-35";
Zonazione sismica (Dipartimento della Protezione Civile -2010)
-y = 18-20 kN/mJ.
b)
Substrati
marnosi
con
intercalazioni arenacee.
Per le parti alterate si possono
indicare i seguenti valori:
-q= o;
-Cu = 20-100 kPa;
-y= 17-19 kNlm3.
Per le parti inalterate:
-C = 0- 100 kPa;
-9 = 20-25";
-y = 18-20 kN/m3.
Per quanto alla classificazione
sismica del territorio di Vignole
Borbera, il comune risulta inserito
in
“zona
3”
ai
sensi
della
“Classificazione sismica” secondo i
disposti della D.G.R. n. 11-13058
del 19/01/2010, che necessita di
adeguamento sismico e fa parte di
quei comuni obbligati al rispetto
43
delle procedure di cui ai punti 4), 5), 7) e 8) della Deliberazione ai sensi della
“CLASSIFICAZIONE SISMICA” approvata dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 11-13058 del
19/01/2010.
5.2.2
Acque superficiali e sotterrane
Le risorse idriche svolgono molteplici funzioni ecologiche nel mantenimento degli equilibri
ecosistemici e rappresentano una risorsa primaria per usi idropotabili, energetici, irrigui e
industriali. Tuttavia tali risorse sono soggette ad alterazioni qualitative e quantitative
determinate in prevalenza dalle attività antropiche, essenzialmente urbanizzazione, agricoltura,
zootecnica e settore produttivo.
Il panorama normativo pone sempre più l’attenzione alla corretta gestione del territorio e in
particolare dell’acqua da parte dei soggetti portatori di interesse verso questi beni.
La Regione Piemonte, con il Piano di Tutela delle Acque (PTA), definisce le azioni e il percorso
per raggiungere gli obiettivi di riqualificazione dei corpi idrici, attraverso processi di azione
strutturati per bacino idrografico con l’obiettivo di integrare le esigenze di carattere ambientale
con quelle di utilizzo della risorsa acqua da parte dei diversi comparti (potabile, irriguo,
industriale etc.) e la sicurezza idraulica del territorio. Considerato che l’acqua è molto spesso
percepita come risorsa di stretta appartenenza di un territorio e di una comunità locale, il PTA
ha previsto di rendere operativi tali piani di azione attraverso strumenti di governo del territorio
- denominati Contratti di Fiume o di Lago - che coinvolgono tutti i soggetti che localmente sono
interessati nei processi di gestione e utilizzo delle acque.
Per quanto riguarda la valutazione della qualità delle acque, le reti di monitoraggio esistenti
forniscono un’adeguata conoscenza dello stato della risorsa idrica, anche a supporto della
definizione delle azioni di tutela.
Acque superficiali
Relativamente alla qualità delle acque superficiali, gli ambiti fluviali che risultano maggiormente
inquinati sono i corsi d’acqua con modesti deflussi, quali corpi idrici a carattere torrentizio, o
con deflussi considerevoli ma soggetti a forti prelievi, nonché tutti i contesti nei quali sono più
intense le pressioni antropiche (aree urbane, industriali e colture intensive).
In Provincia di Alessandria gli acquiferi superficiali, in relazione alla loro maggior vicinanza alle
fonti di pressione antropica, hanno uno stato ambientale piuttosto degradato.
44
Piano di Tutela delle Acque (DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007)
45
Piano di Tutela delle Acque (DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007)
46
Piano di Tutela delle Acque (DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007)
47
Piano di Tutela delle Acque (DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007)
48
Reticolo idrografico
Il reticolato idrografico superficiale è caratterizzato dalla presenza del T. Scrivia e dei suoi
affluenti. Tra questi, l'unico rilevante per ampiezza del bacino e per portata è, in sponda destra,
il T. Borbera. Importanza minore rivestono il F.sso Libomo, il Rio Vanzelle e il Rio Variano.
I caratteri principali dei due corsi d'acqua maggiori sono, inoltre, i seguenti.
Il T. Scrivia costituisce il confine naturale il corrispondenza del lato ovest del territorio
comunale. La quota dell'alveo al confine con il comune di Arquata Scrivia è 222 m slm. (ponte
S.P. 140) La quota al confine con il Comune di Serravalle Scrivia è 21 0 m slm.
Il T. Borbera rappresenta il confine Nord del territorio comunale dal ponte di Variano (comune
di Borghetto Borbera) alla confluenza con il T. Scrivia. La quota dell'alveo passa da 253 m slm
presso il ponte di Variano a 202 m slm in corrispondenza della confluenza.
La densità relativa dei reticoli bassa. In sponda orografica sinistra del T. Borbera sono presenti
solo il Rio Vanzelle e il Rio Variano. Questi hanno incisioni subparallele alla immersione degli
strati mentre il F. sso Libomo si sviluppa ortogonalmente a questa.
Di seguito si riportano i dati relativi ai corsi d'acqua maggiori
Caratteristiche idrologiche e idrauliche (PAI) - T. Scrivia
49
Caratteristiche idrologiche e idrauliche (PAI) - T. Borbera
Opere di difesa, opere idrauliche
CENSIMENTO
T. Scrivia
Nel breve tratto compreso nel territorio comunale sono presenti opere di difesa idraulica e
ponti.
Il ponte della S.P. Arquata S.-Cabella L. è stato realizzato attorno al 1920 ed costituito da
cinque arcate ribassate in mattoni poggianti su pile in mattoni e blocchi conglomeratici. Non ha
subito danni in occasione delle piene del '70 (alluvione di Genova) e del '77. La piena del 2425-26 novembre 2002 ha, invece, provocato il collasso del secondo pilone da destra che è
sprofondato di 2,00 m circa. Nella primavera del 2003, a valle del ponte, è stato realizzato un
guado temporaneo.
Le opere di difesa idraulica lungo l'asta del T. Scrivia sono le seguenti.
50
Tra il ponte inutilizzabile e il guado è presente una difesa in C.A. della lunghezza di 40 m circa
a protezione della sovrastante scarpata dell'autostrada A7.
T. Borbera
Partendo dalla confluenza con il T. Scrivia, in sponda sinistra, lungo l'asta del T. Borbera sono
presenti numerose difese idrauliche.
-Località Precipiano: poco a monte del1 S.P. Serravalle-Vignole B. è stata realizzata una
scogliera in blocchi di cls lunga 80 m circa a protezione della adiacente area industriale.
-Campo sportivo: presso il campo sportivo è presente una scogliera in blocchi lunga 160 m
circa a protezione degli impianti sportivi e del collettore fognario.
-Ponte della strada comunale: a valle del ponte, sempre in sponda sinistra è stata realizzata
una scogliera in blocchi a protezione della strada di accesso al ponte. Una scogliera in blocchi
è presente anche a monte del ponte al piede della scarpata di erosione.
Stralcio Cartografia PAI (delimitazione fasce fluviali e dissesti)
51
52
Acque sotterranee
Le acque sotterranee, o falde idriche, sono generalmente finalizzate all’approvvigionamento
idropotabile e molto spesso risultano localizzate nelle aree di pianura fortemente antropizzate:
hanno dunque un elevato grado di vulnerabilità poiché sottoposte a rilevanti e continue
pressioni generate da attività umane. Risulta, pertanto, fondamentale la conoscenza delle
caratteristiche idrodinamiche e ambientali degli acquiferi sotterranei e profondi al fine di
caratterizzarne lo stato quali-quantitativo. Rispetto ai corsi d’acqua superficiali, le falde
profonde, della provincia alessandrina, presentano una buona situazione di qualità ambientale.
Piano di tutela delle acque (DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007
53
TUTELA DEL TERRITORIO E DELLE RISORSE IDROPOTABILI
Considerate le caratteristiche morfologiche del territorio e la sua vulnerabilità, per la sua tutela
è necessario attenersi alle seguenti prescrizioni:
-massima attenzione nell’esecuzione di scavi; verifiche della stabilità;
-limitare l’altezza dei riporti a 3-4 m, in particolare nelle aree mediamente acclivi; sono da
escludere nelle zone con pendenze accentuate;
-favorire il recupero di area agricole poco fertili con il trasferimento degli strati agrari provenienti
da scavi in aree di nuovo impianto,
-favorire il recupero del patrimonio boschivo con essenze locali.
Per quanto riguarda le risorse idropotabili, nella fascia di rispetto dei pozzi e delle opere di
captazione sono esclusi interventi. edificatori. Inoltre, sono incompatibili le seguenti attività:
-dispersione di fanghi e liquami, anche depurati, in fossi non impermeabilizzati;
-realizzazione di concimaie;
-dispersione di acque bianche provenienti da piazzali o strade;
-creazione di aree cimiteriali;
-apertura di cave e pozzi;
-dispersione di pesticidi e fertilizzanti,
-discariche anche se controllate;
-deposito di rifiuti e trattamento di rifiuti;
-deposito e rottamazione di autoveicoli;
-pascolo e sosta di bestiame.
5.2.3
Biodiversita’: flora e fauna
Obiettivo generale della pianificazione territoriale è il ripristino delle condizioni originarie degli
ecosistemi mediante la tutela o la creazione di aree naturali che possano incentivare la
biodiversità e favorire lo sviluppo della flora e della fauna locali.
Il Piano Forestale Territoriale (P.F.T.) dell’Area Forestale n. 2 del Piemonte, coincidente con il
territorio della Comunità Montana delle Valli Borbera e Spinti, oltre che dei limitrofi Comuni di:
Arquata Scrivia, Cassano Spinola, Gavazzana, Sant’Agata Fossili, Sardigliano, Serravalle
Scrivia, è inserito nell’ambito generale del progetto denominato GESMO II, “Gestione e
promozione delle risorse silvo-pastorali montane”, con il quale la Regione Piemonte, con il
concorso finanziario della Unione Europea (Reg. CEE 2081 obiettivo 5b), ha finanziato la
redazione dei P.F.T. relativi a 8 aree forestali, prevalentemente montane, delle province di
Alessandria, Asti, Vercelli e Verbano Cusio Ossola.
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IL P.F.T. è uno strumento di pianificazione forestale e territoriale che, a scala di Area
Forestale, si prefigge di acquisire una serie di informazioni in campo forestale, pascolivo e
sull’assetto idrogeologico, tali da permettere una pianificazione quindicennale.
L’88% dei boschi è governato a ceduo, siano essi cedui semplici, composti o in conversione,
mentre i popolamenti di origine artificiale, composti prevalentemente da conifere sono pari a
poco più del 2% con 530 ha.
L’Area Forestale N. 2 è composta dal territorio di 17 comuni:
• Albera Ligure, Borghetto Borbera, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure,
Grondona, Mongiardino Ligure, Roccaforte Ligure, Rocchetta Ligure, Stazzano, Vignole
Borbera, facenti parte della Comunità Montana Val Borbera e Valle Spinti;
• Arquata Scrivia, Cassano Spinola, Gavazzana, Sant’Agata Fossili, Sardigliano, Serravalle
Scrivia, posti in pianura e non considerati territorio montano.
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Si tratta di un territorio solo parzialmente montano con ampia estensione in pianura o in zone
collinari. Il reticolo idrografico principale permette di individuare due vallate principali:
-
la VALLE BORBERA lungo il torrente omonimo, che dalla testata di valle arriva fino a
Vignole Borbera
-
A Sud si apre la VALLE SPINTI, che da Arquata Scrivia risale verso Grondona andando a
definire lo spartiacque con Roccaforte Ligure.
I Comuni posti al di fuori della Comunità Montana si articolano lungo il corso del FIUME
SCRIVIA.
L’espansione del bosco è inoltre legata anche all’attività di rimboschimento svolta negli ultimi
50 – 60 anni a fini di prevalente protezione idrogeologica e che ha permesso di stabilizzare
vaste superfici nude in erosione.
Nella seguente tabella si riportano per ogni Comune le incidenze percentuali della superficie
forestale rispetto sia la superficie territoriale comunale, sia la complessiva superficie forestale
della Area 2.
Le utilizzazioni forestali nel complesso dell’Area Forestale 2 interessano ogni anno importanti
superfici di bosco ceduo, intervenendo esclusivamente nelle aree dotate di una sufficiente
viabilità e accessibilità. Le aree geografiche maggiormente utilizzate ed in cui i boschi cedui
risultano, pur con le ovvie difformità legate al regime fondiario fortemente parcellizzato e
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frammentato, mantenuti a regime, sono prevalentemente quelle della fascia collinare e nella
fascia montana le zone meno acclivi.
Mentre nella zona collinare si tratta prevalentemente di robinieti e castagneti cedui, oltre a
nuclei puntuali di querceto di rovere, nella zona montana particolarmente significativa è
l’utilizzazione di castagneti cedui, cerrete e faggete, mentre solo in alcune limitate zone sono
effettuate utilizzazioni di querceti di roverella e di ostrieti.
Nel territorio dell’area forestale 2, tanto nell’ambito della Comunità Montana che nei Comuni
limitrofi, i danni di origine antropica risultano essere ridotti e comunque di entità trascurabile.
Dalle risultanze dell’inventario e in base alle generali osservazioni delle superfici forestali si è
notato come i danni meteorici ed i fenomeni di deperimento siano poco frequenti, dovuti a
fattori occasionali e di scarsa incidenza sul complessivo stato vegetativo delle formazioni
forestali.
Per quanto alla fauna, gli ungulati rappresentano la componente faunistica che riveste, in
relazione
agli
impatti
esercitati,
maggiore
importanza
forestale
oltre
che
essere
tradizionalmente la fauna di maggior interesse e rilevanza venatoria. Gli ungulati selvatici
attualmente presenti nel territorio dell’area forestale 2, con particolare riferimento alle Valli
Borbera e Spinti sono: cinghiale, capriolo e daino.
Il cinghiale, specie caratterizzata da un notevole nomadismo, è presente su tutto il territorio
dell’area forestale, dalle pendici immediatamente prospicienti la valle dello Scrivia, e dalle aree
collinari sino ai settori montani più interni dell’Appennino. La presenza di un notevole numero di
cinghiali, testimoniata dai diffusi scoticamenti, è presumibilmente dovuta alle ripetute
immissioni (negli ultimi anni sempre a carattere abusivo) effettuate a scopo venatorio che,
unitamente alla grande capacità di proliferazione della specie, hanno comportato una sua
massiccia presenza in tutte le aree montane e collinari.
I predatori rivestono nell’ecosistema il ruolo fondamentale di regolare le popolazioni di erbivori.
In relazione al fatto che la loro predazione si esercitava anche a carico di erbivori domestici
sono sempre stati oggetto di una feroce caccia di sterminio, sulla base della considerazione
che si trattasse di animali “nocivi”.
In seguito alla diminuzione dell’impatto antropico sui territori rurali dell’Appennino e ad una
conseguente modificazione culturale della popolazione nei riguardi della fauna e in speciale dei
predatori, si è assistito negli ultimi decenni ad un’espansione della popolazione di lupo,
precedentemente sopravvissuta in limitate aree dell’Appennino centrale.
Per quanto riguarda l’altra fauna di interesse venatorio questa è costituita principalmente da:
fagiani, lepri, starne, beccacce, pernici rosse.
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5.2.4
Qualità dell’aria
La qualità dell’aria di
un ambito territoriale dipende dalla quantità di inquinanti emessi
nell’ambito medesimo dalle attività umane.
Il miglioramento della qualità dell’aria è sicuramente, oggi, una delle priorità di tutti i centri
urbani, dato che l’inquinamento atmosferico è considerato una delle più rilevanti criticità
ambientali che determina effetti negativi sulla salute dell’uomo e sull’ambiente.
La qualità dell’aria viene determinata confrontando le quantità di sostanze disperse in
atmosfera con le concentrazioni massime consentite dalla vigente normativa nazionale. Le
quantità di sostanze disperse sono rilevate da appositi strumenti di misura, fissi o mobili,
collocati in punti significativi del territorio comunale.
In merito agli studi specialistici di settore sulla qualità dell’aria, si fa riferimento al Piano
Regionale per il Risanamento e la Tutela della Qualità dell’Aria, redatto ai sensi della L.R.
07/04/2000 n. 43 ed approvato con DGR n. 14-7623 del 11/11/2002, il quale classifica i
Comuni in tre zone distinte sulla base dei risultati della valutazione delle qualità dell’aria
effettuata nell’anno 2001 in relazione ai nuovi limiti di qualità dell’aria stabiliti con D.M.
02/04/2002 n. 60 ed approvato con DGR n. 109-6941 del 05/08/2002.
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Partendo dall’analisi delle pressioni sull’uomo, ovvero in prevalenza nelle aree residenziali, si
osserva che l’inquinamento atmosferico, dovuto all’emissione degli inquinanti prodotti
principalmente dal traffico e dalle industrie, produce impatti sulla salute umana che vengono
distinti in effetti a medio e lungo termine in particolare alcune patologie respiratorie e
cardiovascolari, per le quali è stata osservata una corrispondenza diretta tra l’aumento degli
inquinanti e l’aumento di tali malattie.
Gli impatti sulla componente atmosferica derivanti dalle emissioni inquinanti (in modo
particolare CO, NOx, SO2 e PM10) sono numerosi e, soprattutto, risultano amplificati nelle
zone centrali degli aggregati urbani perché la maggior concentrazione di edifici rende più
difficile la dispersione delle sostanze.
Il sistema regionale di rilevamento della qualità dell’aria è lo strumento con cui la Regione
Piemonte effettua il monitoraggio dell’aria.
Rete di rilevamento di qualità dell’aria nella Provincia di Alessandria
A livello comunale sono disponibili i seguenti dati che rendono l’immagine complessiva del
stato di qualità dell’aria del Comune di Vignole Borbera alla data del .21 Marzo 2011:
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A livello locale la stazione di rilevamento a cui si fa riferimento è quella fissa di Serravalle
Scrivia
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L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) nell’ambito della studio ambientale
del territorio provinciale (Bilancio Ambientale Territoriale) ha redatto una scheda degli indicatori
di pressione nella quale sono riportati i seguenti dati:
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U.D.M.
Fonti di Pressione - Paramteri
EMISSIONI DI SO2 IN ATMOSFERA
EMISSIONI DI CO IN ATMOSFERA
EMISSIONI DI NOX IN ATMOSFERA
EMISSIONI DI PM10 IN ATMOSFERA
5.2.4
t/a
t/a
t/a
t/a
Valore
Giudizio
1,70
114,11
20,29
7,37
medio basso
medio basso
basso
medio basso
Clima
Nel complesso il regime climatico dell'area è di tipo continentale, caratterizzato da un solo
massimo e un solo minimo per le temperature: il mese più freddo è gennaio, media di 1,7°C,
mentre il mese più caldo è agosto con 24°C. Per le precipitazioni si ha il classico regime
annuale a due massimi: si rilevano a maggio ed a novembre (99,9 mm) e due minimi che
cadono a gennaio e luglio (28,7 mm).
La Regione Piemonte, nel sito ufficiale – Agricoltura, illustra la distribuzione annuale delle
precipitazioni in Piemonte, riconoscendo quattro tipi di regime pluviometrico di cui tre
continentali con minimo principale invernale ed un quarto, il sublitoraneo, di tipo mediterraneo
con minimo principale in estate.
Il regime pluviometrico sublitoraneo ha un minimo principale in estate minimo principale in
estate, massimo principale in autunno e secondario in primavera. Esteso su quasi il 24% del
Piemonte, comprende la pianura alessandrina il basso Monferrato, le Langhe, una parte delle
Alpi Marittime e l’alta valle di Susa.
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Lo stesso sito illustra le precipitazioni, i profili pluviometrici e la termometria (da Distribuzione
regionale di piogge e temperature, Torino, 1998). Il primo cartogramma (realizzato dal CSI
Piemonte sulla base dei dati pluviometrici contenuti nel volume sopra citato) riporta le
precipitazioni medie annue in Piemonte. Le zone di maggiore piovosità sono quattro: la
principale, per entità di apporti ed estensione spaziale, si distende con asse NE-SO dal lago
Maggiore alle valli di Lanzo, raggiungendo il massimo assoluto di 2.350 mm annui in località
Cicogna nel Verbano-Cusio-Ossola. Le altri tre zone sono nell’Appennino all’estremità
sudorientale della regione, nelle Alpi Marittime e sulle Prealpi fra val Chisone e val Pellice. Le
aree meno piovose coincidono con la pianura alessandrina (< 700 mm/anno) e, in
montagna, con le aree più interne delle valli alpine occidentali (valli Susa, Maira e Varaita).
Il secondo cartogramma illustra il numero medio annuo di giorni di pioggia (isolinee) e le
intensità medie giornaliere di pioggia. I valori estremi dei giorni di pioggia variano da un minimo
di tipo mediterraneo (circa 50) a un massimo di tipo più continentale (140). Gli estremi sono nel
Monferrato (minimo) e nel bacino del Toce (massimo). Le intensità medie giornaliere di pioggia
(ottenute dal rapporto fra valore medio annuo e numero annuo di giorni piovosi) variano da 8 a
24 mm/giorno; nella maggior parte del territorio regionale i valori si situano in un intervallo
compreso fra 10 e 15 mm/giorno.
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Per quanto riguarda la distribuzione annuale delle piogge il territorio in esame ricade
pienamente nella zona omogenea a regime pluviometrico di tipo mediterraneo definito
Sublitoraneo di tipo a: si caratterizza per un minimo principale in estate, un massimo principale
in autunno ed un massimo secondario in primavera. La precipitazione media annua è piuttosto
elevata essendo compresa tra 1000 e 1400 mm annui, con concentrazioni maggiori in
corrispondenza dell’alta valle. Inoltre per il bacino dello Scrivia, di cui il Borbera fa parte, si
riferiscono intensità medie di 11.6 mm/giorno.
Le precipitazioni nevose sono scarse non superando mai la media cumulata annua di 200 cm.
L’elevata evapotraspirazione nei mesi estivi, in concomitanza con il minimo di precipitazioni,
può costituire un fattore limitante per lo sviluppo vegetazionale. Soprattutto nella parte bassa
della valle si registra infatti un periodo di aridità estiva di circa un mese.
Il fondo termico è generalmente elevato, ma nonostante ciò le temperature invernali
costituiscono per circa 6/7 mesi in alta valle e 4/5 in bassa valle un fattore limitante allo
sviluppo delle cenosi forestali.
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5.2.6
Rifiuti (urbani e speciali)
La produzione di rifiuti rappresenta un incremento della pressione sulle varie componenti
ambientali oltre che una dispersione di risorse preziose.
La gestione dei rifiuti è uno dei problemi di politica ambientale più importanti e più comuni alla
maggior parte dei paesi europei.
Le “linee guida” europee per una gestione sostenibile dei rifiuti sono tese ad assicurare un
elevato livello di protezione dell’ambiente attraverso l’adozione di una gerarchia di azioni che
assegna massima priorità alla prevenzione e si pone come finalità l’attuazione di una strategia
di gestione volta a incoraggiare il riciclaggio dei rifiuti come materie prime secondarie e come
fonte di energia.
La normativa nazionale attualmente vigente, il DLgs 152/06, come parzialmente corretto dal
DLgs 4/08, ha imposto alle Pubbliche Amministrazioni di adottare misure che, attraverso il
riciclo e il re-impiego, favoriscano il riutilizzo, riducendo complessivamente la produzione dei
rifiuti secondo le indicazioni date dalla UE.
Nel territorio provinciale si osserva per il 2007 un decremento del 2% dei rifiuti urbani e un
aumento, in linea con l’andamento regionale, della percentuale di rifiuti avviati a raccolta
differenziata.
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Il Consorzio Servizi Rifiuti del Novene, Tortonese, Acquese e Ovadese ha affidato i servizi di
raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati alle seguenti società.
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5 Valli Servizi S.r.l.
Acos Ambiente S.r.l.
ASMT Servizi Industriali S.p.a.
Econet S.r.l.
In data 20 Dicembre 2005, tra il CSR - Consorzio Servizi Rifiuti del Novene, Tortonese,
Acquese e Ovadese e la Società "5 Valli Servizi S.r.l.", domiciliata in San Sebastiano Curone,
è stato stipulato il contratto di servizio per la gestione della raccolta e del trasporto dei rifiuti
solidi urbani ed assimilati agli urbani nell'area omogenea n° 4 - Comunità Montana Valli
Borbera e Spinti e Comunità Montana Valli Curone Grue Ossona.
Il Comune di Vignole Borbera affida la raccolta dei rifiuti a 5 Valli Servizi s.r.l.
Di seguito si riportano i dati di conferimento rifiuti per gli anni 2007, 2008 e 2009 del Comune di
Vignole Borbera espressi in tonnellate:
Conferimento
Circuiti esterni
R.I.
presso altri
al sistema
rifiuti
impianti
pubblico
indifferenziati
301,22
103,86
0,00
795,24
80,16
370,20
88,30
198,39
741,28
101,20
375,42
96,25
119,53
827,84
Abitanti
Preselettore
(dati ISTAT)
R.S.U.
2007
2259
738,58
53,30
2008
2251
658,98
2009
2249
667,00
Anno
Discarica
Piattaforma di
valorizzazione
I dati riportati in tabella evidenziano una situazione di scarsa positività. Il Comune di Vignole
B.ra si sta attivando, con altri comuni contermini, per la predisposizione di un’isola ecologica
per la raccolta differenziata dei rifiuti.
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L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) nell’ambito della studio ambientale
del territorio provinciale (Bilancio Ambientale Territoriale) ha redatto una scheda degli indicatori
di pressione nella quale sono riportati i seguenti dati:
U.D.M.
Fonti di Pressione - Paramteri
RIFIUTI URBANI PRODOTTI PRO CAPITE
5.2.6
Kg/ab*die
Valore
Giudizio
1,42
medio/basso
Agenti fisici: rumore e vibrazioni
L’inquinamento acustico è l’insieme degli effetti negativi prodotti dal rumore generato dall’uomo
sull’ambiente urbano e naturale. I suoni indesiderati o nocivi, dovuti prevalentemente al traffico
stradale, ferroviario e aereo, alle attività industriali, e non ultimo alle stesse abitudini di vita dei
cittadini, inducono sensazioni di fastidio, di disturbo a una crescente percentuale di
popolazione. Le politiche in tema di inquinamento acustico individuano quale obiettivo
principale la riduzione del numero di persone esposte, prevenendo o riducendo il rumore
ambientale attraverso la definizione di livelli limite e tutelando la presenza delle zone
contraddistinte da una buona qualità acustica.
La Direttiva 2002/49/CE, relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale,
definisce gli indirizzi comunitari con lo scopo di consentire un approccio unitario, destinato agli
Stati membri, per l’adozione delle azioni di contrasto. Il conseguimento di un elevato livello di
tutela della salute e dell’ambiente e in questo contesto la protezione dall’inquinamento
acustico, è obiettivo prioritario nella politica comunitaria.
L’attuale impianto legislativo nazionale, basato sulla Legge Quadro sull’inquinamento acustico
447/95 e sui relativi decreti attuativi, in attesa del completo recepimento della Direttiva
2002/49/CE, disegna un sistema articolato, definendo piani e programmi per rappresentare
l’ambiente acustico e individuare azioni di mitigazione, attribuendo competenze a soggetti
pubblici e privati, caratterizzando i differenti ambiti dovuti alle principali sorgenti di rumore. A
detta Legge Quadro ha fatto seguito, nel 2000, l’emanazione della Legge regionale della
Regione Piemonte - LR 52/00 - che ha lo scopo specifico di riordinare le competenze
amministrative in campo di inquinamento acustico.
In particolare l’articolo 6 della LR 52/00 prevede l’obbligo per i Comuni a procedere alla
suddivisione del territorio di competenza in aree acusticamente omogenee (Zonizzazione
Acustica). La Zonizzazione Acustica va ad integrare gli strumenti urbanistici vigenti e con essi
si coordina al fine di armonizzare le esigenze di tutela dell’ambiente esterno e abitativo
dall’inquinamento acustico con la destinazione d’uso e le modalità di sviluppo del territorio.
72
Il PRG Comunale è dotato di un progetto di classificazione acustica approvato con DCC n. 17
del 15/04/2005 che suddivide il territorio comunale in aree contraddistinte da insediamenti
differenti per tipologia, attività ed uso e quindi con differenti livelli di rumorosità ambientale.
Tale studio serve per fotografare la situazione attuale, ma anche per pianificare lo sviluppo
urbanistico, individuando le aree da salvaguardare, le aree da risanare e quelle in cui insediare
attività rumorose.
5.2.7
Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
L’atmosfera è sottoposta a diversi tipi di inquinamento, tra cui anche quello elettromagnetico.
L'inquinamento elettromagnetico è causato dalla propagazione delle onde elettromagnetiche.
In base agli effetti che produce sugli organismi viventi si divide in basse frequenze (ELF) e
radiofrequenze (RF):
•
onde elettromagnetiche a bassa frequenza (Extremely Low Frequencies ELF) comprese
tra 0 e 300Hz prodotte dalle linee di distribuzione della corrente elettrica ad alta, media e
bassa tensione (elettrodotti), apparecchi “consumer” e dispositivi elettrici in genere, che
inducono delle correnti nel corpo umano;
•
radifrequenze (RF), onde elettromagnetiche con frequenze comprese tra 300Hz e
3000Hz, prodotte da impianti di telecomunicazione (impianti radiotelevisivi, stazioni
radiobase, telefoni cellulari), i forni a microonde, gli apparati per saldatura ed incollaggio
a microonde etc, che cedono energia ai tessuti sotto forma di riscaldamento.
Il Comune di Vignole Borbera è dotato di “Regolamento per la localizzazione degli impianti
radioelettrici” approvato con DCC n. 29 del 28/09/2009 che contiene allegati che descrivono sia
lo stato di fatto del territorio comunale (dotazione di impianti esistenti) che l’individuazione delle
aree sensibili, delle zone di installazione condizionata, delle zone di attrazione per gli impianti
di telefonia mobile e telecomunicazione e l’individuazione delle aree sensibili, delle zone di
vincolo, delle zone di installazione condizionata e di quelle di attrazione per gli impianti di
radiodiffusione sonora e televisiva.
73
74
Si allega la cartografia dell’ARPA, Dipartimento di Alessandria, che riporta la localizzazione
delle antenne di telefonia mobile nonché l’individuazione delle linea elettrica che interessano il
territorio comunale.
U.D.M.
Fonti di Pressione - Paramteri
ANTENNE RADIO _TV_TEL_MOBILE
LINEE ELETTRICHE AD ALTA TENSIONE 132 KV
LINEE ELETTRICHE AD ALTA TENSIONE 220 KV
LINEE ELETTRICHE AD ALTA TENSIONE 380 KV
POTENZA ANTENNE REDIO_TV_TEL
MOBILE
n
km
km
km
W/ha sup. comun
Valore
Giudizio
1
0,60
5,64
2,89
basso
0,0710
basso
medio/basso
basso
basso
75
L’ARPA Piemonte, a seguito della campagna di misure 2009 riguardante gli elettrodotti
ad alta e altissima tensione insistenti su aree ad alta densità di edificato ha inviato al
Comune di Vignole Borbera la Relazione Tecnica (09_270_ELF) datata 29/12/2009
relativa ai ricettori ed ai luoghi accessibili in prossimità degli elettrodotti riportata di
seguito.
76
77
78
79
80
81
5.2.8
Paesaggio
Il Comune di Vignole Borbera fa parte della “Comunità Montana Val Borbera e Valle Spinti”.
Si tratta di un territorio solo parzialmente montano, con ampia estensione in pianura o in zone
collinari. Morfologicamente piuttosto articolato, raggiunge la quote massime lungo il confine
Est, con le cime del Monte Chiappo e del Monte Ebro (1700 m s.l.m. per entrambe).
Vignole, "porta della Val Borbera", è attualmente una cittadina il cui territorio è posto sulle
terrazze alluvionali, alla confluenza del torrente Borbera nel fiume Scrivia. Essa è un centro
agricolo e commerciale potenzialmente in espansione grazie anche alla comodità delle sue vie
di comunicazione: infatti è sede del casello autostradale sul ramo A7 della Milano - Genova.
Vignole è il secondo abitato della Val Borbera. Il nome deriverebbe da un legame con il mondo
romano: vineas, cioè luogo di ville rustiche e colture di viti, dato confermato dalla stessa
morfologia del terreno che presenta un vasto altopiano esposto a sud. Qui l’abitato si sviluppa
lungo la via che, proveniente dalla sponda destra del Borbera (dove sorgeva l’antica parrocchia
di San Lorenzo), costeggiando l’antico maniero prosegue oltre il centro verso Borghetto di
Borbera. Su di essa le case si affacciano direttamente senza la presenza di “volte” tanto
frequenti nel versante ligure. La vocazione di centro basato sui traffici e i commerci è qui
manifestata dall’esistenza delle corti attorno a cui si organizzano gli edifici. Sulla via principale,
che funge da asse generatore per l’intero abitato si affaccia una serie di ampi portali che
immettono tramite volti nelle corti oppure di viottoli secondari che portano a ingressi laterali.
L’intorno ambientale è caratterizzato da un ampia porzione pianeggiante sulla quale si stende il
nucleo abitato, piuttosto sparso, con ampia presenza di fabbricati industriali, ancora in parte
coltivato che arriva a lambire, sulla sponda orografica sinistra del torrente, le prime colline
piuttosto lontane e parzialmente coperte da boschi nelle parti elevate.
82
Invece in sponda destra il pianoro scende bruscamente nel torrente, oltre il quale si trovano
pendici più acclivi. Il nucleo urbano principale è accompagnato da alcune frazioni come
Variano Inferiore e Superiore; in quest’ultimo si trovano numerosi insediamenti produttivi.
La morfologia urbana della parte più antica, di superficie ridotta rispetto al tessuto abitato
attuale, è piuttosto accentrata e compatta, quasi addossata sull’altopiano della sponda
degradante verso il Torrente Borbera.
La tessitura degli antichi edifici segue la strada principale sulla quale si affacciano, con
presenza di cortili interni, più case con sporadica presenza di vecchi fabbricati industriali con le
case operaie, collegate al vecchio cotonificio.
e di caratterizzazione formale e distintiva del luogo è dato dalle numerose case unifamiliari.
Vignole Borbera si può raggiungere grazie all’ autostrada A7 Milano - Genova (uscita Arquata
Scrivia - Vignole Borbera) ed è posta sulla S.S. N. 35 dei Giovi a 50 Km. circa da Genova, 100
Km. circa da Milano, 110 Km. circaa da Torino.
Oggi è un buon paese turistico, dotato di impianti sportivi e per il tempo libero.
Vignole Borbera nel passato:
Chiesa Parrocchiale che risale agli inizi del Novecento
83
Via Maestra rappresentava, in passato, il centro del paese infatti vi erano i principali negozi
quali il barbiere, la sartoria che veniva utilizzata anche da centralino locale, il ristorante
“Angiulin”, la macelleria, il forno dove veniva prodotta la pasta chiamata “San Lorenzo”, un
deposito di biciclette e un servizio taxi.
Palazzo della Famiglia Isola prima del riempimento del “Rio della Beppa” (ANNO 1930 ca.)
84
La piazza principale intorno al 1900. Davanti alla Chiesa vi era un avallamento del terreno ricco
di vegetazione e acqua. Questa zona a quei tempi veniva chiamata in dialetto vignolese
“URIO”.
Vignole Borbera oggi:
85
5.2.9
Energia ed utilizzo di fonti energetiche rinnovabili
Il tema inerente le fonti energetiche rinnovabili è ormai da tempo di consueta trattazione. Ciò
anche grazie all’entrata in vigore di leggi che incentivano ed in un certo qual modo obbligano al
loro utilizzo.
La Regione Piemonte, tra le prime in Italia, ha avuto una legge che permetteva di ottimizzare
l’uso dell’energia negli edifici. La legge regionale 28 maggio 2007, n. 13 è stata approvata dal
Consiglio Regionale recependo le direttive europee e la legislazione nazionale in materia,
ossia la. direttiva 2002/91/CE ed i Decreti legislativi 192/2005 e 311/2006, così da promuovere
il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici esistenti e di nuova costruzione,
tenendo anche conto delle condizioni climatiche locali. Unitamente al D.C.R. n. 98-1247 dell’11
febbraio 2007 “Stralcio di Piano per il riscaldamento e il condizionamento” ed alla Legge
24/12/2007 n. 244 (finanziara 2008) si completa il quadro normativo di riferimento.
Il Piano stralcio per il risanamento ambientale ed il condizionamento prevede un contributo
medio annuo del 60% del fabbisogno termico per la produzione di acqua calda sanitaria ed una
produzione minima di 1kW per unità immobiliare residenziale e non inferiore a 5kW per
fabbricati industriali con superficie utile non inferiore a 100 mq derivanti da fonti rinnovabili.
Tralasciando gli utilizzi “alternativi” delle acque meteoriche per il risparmio idrico ed i sistemi
costruttivi per l’edilizia bioclimatica che non generano impatti significativi dal punto di vista
paesaggistico, una trattazione più approfondita meritano strumenti sostenibili quali il solare
termico, il fotovoltaico e l’inquinamento luminoso, in quanto da sempre considerati mezzi
invasivi ed esteticamente impattanti.
Interessante potrebbe essere la previsione per le nuove lottizzazioni l’utilizzo dei pannelli solari
e fotovoltaici preferibilmente integrati in copertura ed ove non fosse sufficiente la superficie di
falda o non orientata in modo ottimale, prevedere l’utilizzo di apposite strutture per
l’alloggiamento, in aderenza all’edificio principale od isolate all’interno del lotto di pertinenza.
Tali strutture, che potrebbero essere identificabili quali bassi porticati, tettoie, autorimesse ecc.,
unite all’indicazione di integrazione in falda, fa si che i pannelli siano “mascherati” il più
possibile, quindi poco evidenti all’occhio umano e ben integrati nel paesaggio.
Per quanto attiene l’inquinamento luminoso si può prevedere il divieto di installare all’aperto
apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in
particolare verso la “volta celeste”.
86
5.2.10
Rischio industriale
La presenza sul territorio di stabilimenti industriali, che utilizzano o detengono sostanze
chimiche per le loro attività produttive, espone la popolazione e l’ambiente circostante al rischio
industriale. Un incidente industriale può, infatti, provocare danni alla popolazione ed al
territorio.
Gli effetti sulla salute umana, in caso di esposizione a sostanze tossiche rilasciate
nell’atmosfera durante l’incidente, variano a seconda delle caratteristiche delle sostanze, della
loro concentrazione, della durata d’esposizione e dalla dose assorbita. Gli effetti sull’ambiente
sono legati alla contaminazione del suolo, dell’acqua e dell’atmosfera da parte delle sostanze
tossiche. Gli effetti sugli oggetti riguardano principalmente i danni alle strutture. Una piena
conoscenza di questi aspetti è la premessa indispensabile per ridurre il rischio industriale ai
livelli più bassi possibili, prevenendo danni alla salute e all’ambiente.
Vignole Borbera è dotato di Regolamento Comunale di Protezione Civile Approvato con DCC
n. 23 del 24.06.2005.
Scopo del regolamento suddetto “è quello di ottimizzare e regolamentare gli interventi di una
struttura operativa agile e permanente, in materia di Protezione Civile, in caso di eventi
calamitosi, e di avviare attività di prevenzione delle varie ipotesi di rischio” (art. 2).
Al “Capo quinto – eventi calamitosi” vengono elencati i rischi più gravi cui può essere esposto il
territorio comunale:
a) Rischio idrogeologico
b) Rischio industriale e tecnologico
c) Incidenti a vie e sistemi di trasporto
d) Rischio nucleare
e) Rischio sismico
f) Incendi boschivi
g) Rischio sanitario e veterinario
h) Rischio terroristico
i) Il rischio meteorologico
j) Rischio ambientale
Come si evince dalla cartografia riportata dal “Sistema informativo delle Attività a Rischio di
Incidente Rilevante” desunta dal sito del SIAR Piemonte, all’interno del Comune di Vignole
Borbera è individuata una ditta “Sottosoglia Seveso” che corrisponde al Deposito della Ditta
S.L.I. “Società internazionale Lubrificanti” S.p.A.
87
E’ stato individuato nei pressi della Località Fornace un nuovo lotto “isolato” destinato ad un
deposito di fuochi artificiali di tipologia “deposito isolato”. L’area della superficie di mq. 6.000 e
con una capacità edificatoria pari a mq 400 di SUL viene classificata come D5 “Aree per
impianti industriali o tecnologici isolati D5” relativi ad impianti esistenti o che devono sorgere al
di fuori delle aree attrezzate o di riordino o per esigenze tecniche.
Si riportano di seguito alcune specificazioni relative all’insediamento in argomento:
“I depositi isolati nascono per risiedere in luogo sufficientemente isolato…..
Le vigenti norme impongono, cioè, di progettare il deposito in modo che sia sempre e
comunque preservata la pubblica incolumità.
Ciò si ottiene:
•
costruendo il deposito a distanza di sicurezza da determinati elementi (case, autostrade,
ferrovie, ecc…) che il testo normativo individua;
•
limitando il quantitativo massimo ammissibile in deposito, in funzione della distanza di
sicurezza presente in sito;
•
realizzando i magazzini di deposito in materiale estremamente friabile e leggero, ossia
“antischeggia”;
•
introducendo, se del caso ed a garanzia di ulteriore sicurezza, elementi contenitivi quali
terrapieni e simili.
88
I calcoli dei quantitativi stoccabili, in ragione delle distanze di sicurezza offerte da un potenziale
sito d’installazione del deposito, sono effettuati in ottemperanza al RETULPS.
La difesa preventiva, antincendio ed antintrusione, è garantita dall’osservanza di quanto
all’apposito Certificato di Prevenzione Incendi (rilasciato da Comando Prov. V.V.F.) e dalla
combinazione di efficaci recinti non scalabili e telesorveglianza.
Impatto visivo
Un esempio di area di deposito isolata è il seguente:
•
un magazzino in muratura leggera, a solo pian terreno, nascosto in gran parte da un rialzo
di terra di riporto (terrapieno di sicurezza);
•
un’area di rispetto posta attorno al magazzino, delimitata da reticolato metallico non
scalabile. Sarebbe parte dell’area di rispetto, un piazzale di manovra per autocarri dotato di
illuminazione;
•
un secondo magazzino per ricovero attrezzature inerti, non destinato dunque ad ospitare
merce pirotecnica.
Il deposito necessita di una strada di accesso.
Operazioni tipiche
All’interno dell’area di deposito si svolgerebbero operazioni di carico e scarico merci
(attrezzature, fuochi pirotecnici su mezzi omologati ADR, ecc.).
Periodicamente si effettuerà lo sfalcio dell’erba nelle zone di rispetto e la manutenzione
ordinaria (recinzioni, impianto parafulmine, sistema di tele sorveglianza... ecc…).
Sicurezza
La progettazione di un deposito di fuochi pirotecnici è una pratica consolidata, che segue le
precise prescrizioni del Regolamento d’Esecuzione del Testo Unico delle Leggi di Pubblica
Sicurezza (RETULPS).
La progettazione del deposito deve essere mirata prima di tutto alla prevenzione di ogni
incidente; tuttavia è parimenti obbligatorio garantire la pubblica incolumità anche sotto l’ipotesi
di esplosione.
La Norma sopra richiamata, cioè, fissa precisi limiti ai quantitativi detenibili nel magazzino, in
funzione delle distanze di sicurezza che lo separano dai centri abitati.
Un deposito di fuochi pirotecnici, realizza quindi lo stoccaggio in condizioni controllate ed
isolate, del medesimo quantitativo di fuochi pirotecnici ordinariamente ammesso al trasporto su
un'unica unità di trasporto stradale.
89
5.2.11
Sintesi dello stato ambientale di riferimento
Fattore ambientale
Stato di qualità
Suolo e sottosuolo
Acque superficiali e sotterranee
Indice di qualità
Buono
Medio / Buono
Biodiversità: flora e fauna
Buono
Aria
Buono
Clima
Buono
Rifiuti
Medio
Agenti fisici: rumore e vibrazioni
Medio / Buono
Radiazioni
Basso
Paesaggio
Buono
Energia (fonti rinnovabili)
Medio
Rischio industriale
Medio
Per esporre la valutazione di ogni indicatore si è utilizzata una simbologia grafica, che deriva
dal modello utilizzato a livello europeo dalla EEA (icone di Chercoff), che permette un
inquadramento generale dell’indicatore, del suo stato attuale e delle condizioni della risorsa
ambientale rappresentata dall’indicatore stesso.
90
6. VALUTAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI SULL’AMBIENTE E AZIONI DI
SOSTEGNO
6.1
Quadro dei potenziali impatti indotti sull’ambiente dalla Variante di
PRGI
Gli indicatori ambientali analizzati nei paragrafi precedenti, costituiscono lo “stato attuale” della
risorsa ambiente, ossia la situazione ante operam sulla quale le azioni previste dalla Variante
di Piano Regolatore interagiranno, generando impatti. Sulla base delle informazioni ottenute
risulta necessario impostare le scelte di programmazione nel rispetto del principio di
sostenibilità ambientale. Il concetto di sostenibilità, ossia la forma di sviluppo che preserva la
qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali, ha come obiettivo il mantenimento di
uno sviluppo economico compatibile con l’equità sociale e gli ecosistemi e deve operare,
quindi, in regime di equilibrio ambientale. Ottenere l’equilibrio ambientale comporta la
valutazione di diverse componenti quali gli ecosistemi, la riduzione degli stress ambientali, la
riduzione della vulnerabilità umana, il potenziale sociale ed istituzionale e l’amministrazione
globale.
In conseguenza di quanto detto, la pianificazione urbanistica deve attenersi al principio
della sostenibilità ambientale.
Di seguito si riportano, in forma tabellare, le singole azioni previste dalla Variante di PRGI, il
tipo di impatto generato sui singoli fattori ambientali, il livello di positività o negatività dell’azione
sull’ambiente e la valutazione del grado di sostenibilità dell’azione stessa. Il livello di
positività/negatività verrà espresso in forma numerica con valori compresi tra -2 e +2, mentre il
grado di sostenibilità verrà espresso con un giudizio variabile da sufficiente a buono.
91
AZIONE DI PRGI
a)
Riconferma delle aree
edificabili già presenti sul
territorio
con
sensibile
riduzione del relativo indice
di edificabilità
b) Modifica delle aree polifunzionali “DP”
c) Incentivazione al recupero
del centro storico
d) Individuazione di lotti residenziali interstiziali liberi in
prossimità
del
centro
storico, in prossimità della
Chiesa
“Madonna
del
Chioccale” ed in fraz.
Vanzelle
e) Riclassificazione ed individuazione nuove aree di
espansione produttiva
f)
Individuazione nuove aree
per standard urbanistici
IMPATTO
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Secondario
Indiretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Diretto
Secondario
Indiretto
Secondario
Secondario
Indiretto
Secondario
FATTORE
AMBIENTALE
Uso del suolo
Biodiversità
Rumore e vibrazioni
Aria
Paesaggio
Rifiuti
Acque sotterranee
Uso del suolo
Biodiversità
Rumore e vibrazioni
Aria
Paesaggio
Rifiuti
Acque sotterranee
Uso del suolo
Biodiversità
Rumore e vibrazioni
Aria
Paesaggio
Rifiuti
Acque sotterranee
Uso del suolo
Biodiversità
Rumore e vibrazioni
Aria
Paesaggio
Rifiuti
Acque sotterranee
Uso del suolo
Biodiversità
Rumore e vibrazioni
Aria
Paesaggio
Rifiuti
Acque sotterranee
Uso del suolo
Biodiversità
Rumore e vibrazioni
Aria
Paesaggio
Rifiuti
Acque sotterranee
LIVELLO DI
POSITIVITA’
+2
+2
+2
+2
+2
+2
+2
+1
+1
+1
+1
0
0
0
+2
+2
+1
+1
+2
0
+1
-1
-1
0
-1
0
-1
0
0
-1
-2
-1
-1
-1
-1
0
0
0
+1
0
0
0
VALUTAZIONE
DI
SOSTENIBILITA’
buona
discreta
buona
sufficiente
sufficiente
buona
92
7.
QUADRO SINOTTICO COMPLESSIVO
FATTORI
AMBIENTALI
IMPATTI POSITIVI/NEGATIVI
STATO DI QUALITA’
DEI FATTORI
OBIETTIVI DI TUTELA AMBIENTALE
AZIONI E PREVISIONI DELLA VARIANTE
E
PARZIALE AL PRGI
TRASFORMAZIONI
AMBIENTALI
POSITIVE/NEGATIVE
VALUTAZIONE
MISURE COMPENSATIVE/MITIGATIVE
DI
SOSTENIBILITA’
1) Contenimento dello sviluppo
residenziale nei limiti urbani già delineati
dal PRGI vigente
Il
Suolo e
sottosuolo
principale
procedere
in
obiettivo
modo
è
quello
ottimale
per
di
il
mantenimento dell’assetto del suolo e
interstiziali nel centro urbano
3) Riqualificazione del tessuto edilizio
non generare alcuna incidenza sul fattore
sottosuolo
1)
2) Individuazione di alcuni lotti residenziali
esistente, in particolare del centro storico
Impatto diretto
Negatività bassa
Si tenderà al perseguimento dell’equilibrio tra le superfici permeabili e
quelle coperte per non alterare l’assetto superficiale del sistema suolo,
discreta
anche mediante la progettazione del verde negli spazi pubblici;
2)
Le azioni di pianificazione previste dalla Variante Strutturale al PRGI
non hanno alcuna incidenza sul fattore ambientale “sottosuolo”
4) Individuazione di un’area di espansione
produttiva
5) Individuazione di aree a standard
urbanistico (verde e parcheggio pubblico)
1) Si tenderà al perseguimento dell’equilibrio tra le superfici permeabili e
quelle coperte per non alterare l’assetto superficiale del sistema suolo,
1) Individuazione di alcuni lotti residenziali
Acque
superficiali e
sotterranee
Il principale obiettivo è quello di non
generare fonti di pressione puntuali
2) Individuazione di un’area di espansione
eliminando la possibilità di rischio di
contaminazione delle acque di falda
anche mediante la progettazione del verde negli spazi pubblici;
interstiziali nel centro urbano
produttiva
Impatto diretto
Negatività molto bassa
buona
2) Si preserveranno le acque dall’inquinamento mediante l’estensione delle
reti fognarie esistenti, convogliandole in canalizzzazioni separate (acque
bianche e nere) adeguatamente dimensionate e mediante la prescrizione
3) Individuazione di aree a standard
di attivazione di un congruo riutilizzo delle acque meteoriche per ridurre i
urbanistico (verde e parcheggio pubblico
consumi e gli sprechi di acqua
1)
Contenimento dello sviluppo
residenziale nei limiti urbani già
1)
delineati dal PRGI vigente
2)
Il
Biodiversità
principale
obiettivo
è
quello
di
incentivare la formazione di aree verdi,
Riqualificazione del tessuto edilizio
esistente, in particolare del centro
tutelare quelle esistenti e non generare
impatti sul fattore ambientale “fauna”
relativo indice di edificabilità e l’occupazione delle aree interstiziali nel
Individuazione di alcuni lotti residenziali
centro urbano, consentono la tutela ed il mantenimento dell’habitat
interstiziali nel centro urbano
3)
storico
4)
naturale esistente nelle aree esterne ai limiti urbani;
Impatto diretto
Negatività molto bassa
buona
2)
Per quanto all’area di espansione produttiva, le nuove costruzioni
dovranno essere valutate al fine di non compromettere le caratteristiche
ambientali del territorio: le norme di attuazione forniranno indirizzi per
Individuazione di un’area di espansione
l’insediamento paesaggistico e ambientale e le aree produttive
produttiva
5)
il contenimento dello sviluppo residenziale, la sensibile riduzione del
dovranno configurarsi come “aree produttive ecologicamente attrezzate”
Individuazione di aree a standard
(APEA)
urbanistico (verde e parcheggio
pubblico)
1)
Il principale obiettivo è quello di non
generare fonti di pressione, sul fattore
Aria e clima
ambientale
atmosfera,
all’attività
antropica
riscaldamento domestico ecc.)
residenziale
2)
connesse
(traffico,
Contenimento dello sviluppo
Individuazione di un’area di
espansione produttiva
3)
Individuazione di aree a standard
urbanistico (verde e parcheggio
Si mirerà ad adottare misure mitigative, quali la prescrizione di utilizzare per
Impatto prevalentemente indiretto
Negatività bassa
discreta
gli impianti di riscaldamento e raffrescamento, le migliori e più efficienti
tecnologie in materia di tutela ambientale, che consentano la riduzione delle
emissioni in atmosfera
pubblico)
93
FATTORI
AMBIENTALI
IMPATTI POSITIVI/NEGATIVI
STATO DI QUALITA’
DEI FATTORI
OBIETTIVI DI TUTELA AMBIENTALE
E
PARZIALE AL PRGI
TRASFORMAZIONI
AMBIENTALI
POSITIVE/NEGATIVE
Il
Rifiuti
AZIONI E PREVISIONI DELLA VARIANTE
principale
contenere
obiettivo
la
incentivando
è
quello
produzione
il
sistema
di
di
di
rifiuti,
raccolta
VALUTAZIONE
SOSTENIBILITA’
Si estenderà il sistema della raccolta differenziata anche ai nuovi
1) Individuazione di alcuni lotti residenziali
interstiziali nel centro urbano
2) Individuazione di un’area di espansione
produttiva
differenziata
MISURE COMPENSATIVE/MITIGATIVE
DI
insediamenti, incentivandola mediante informazione e pubblicizzazione e
Impatto diretto
Negatività nulla
buona
mediante la formazione di isole ecologiche opportunamente schermate nei
SUE di nuova formazione. E’ in corso la formazione di un “Centro di raccolta
differenziata intercomunale” ubicato in area a destinazione produttiva del
Comune di Vignole Borbera.
1)
1)
Contenimento dello sviluppo
misure per il contenimento dei livelli sonori delle operazioni di
residenziale nei limiti urbani già
cantiere
delineati dal PRGI vigente
Rumore e
vibrazioni
Il
principale
contenere
obiettivo
le
è
emissioni
quello
di
sonore
e
vibrazionali
2)
urbano
3)
2)
Individuazione di alcuni lotti
residenziali interstiziali nel centro
Impatto diretto
Negatività molto bassa
La nuova area di espansione produttiva occuperà un’area
storicamente produttiva (località “La Fornace”) e si configurerà come
buona
insediamento APEA. L’accessibilità della zona è garantita da viabilità
esistente per la quale si prevede un potenziamento. L’attività
Individuazione di un’area di
prevista di deposito “fuochi pirotecnici”, per le caratteristiche proprie
espansione produttiva
4)
In sede di realizzazione delle nuove costruzioni si prescriveranno
del deposito, sarà ubicata in zona isolata
Individuazione di aree a standard
3)
urbanistico (verde e parcheggio pubblico)
Ai SUE dovrà essere allegata la “documentazione di impatto
acustico” o la “valutazione previsionale di clima acustico”
1)
Per quanto riguarda il nuovo comparto residenziale verranno dettate
idonee prescrizioni per generare tipologie edilizie di pregio che si
1)
Il
Paesaggio
principale
obiettivo
è
quello
preservare
le
caratteristiche
attenuando
le
criticità
di
2)
e/o
previste dagli strumenti urbanistici
integrino con il contesto, prevedendo altresì un progetto del verde
residenziale nei limiti urbani già
volto alla sua fruibilità negli spazi pubblici ed in quelli interstiziali tra
delineati dal PRGI vigente
gli edifici e le infrastrutture varie, nonché alla continuità visiva tra i
Individuazione di alcuni lotti
giardini privati e gli spazi pubblici.
residenziali interstiziali nel centro
attuali
presenti
Contenimento dello sviluppo
urbano
3)
Individuazione di un’area di
Impatto diretto
Negatività molto bassa
2)
buona
insediamenti APEA (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate) e
saranno valutate in modo da non compromettere le caratteristiche
espansione produttiva
4)
Le aree di espansione produttiva si configureranno come
paesaggistiche del territorio. In particolar modo si dovrà prevedere la
Individuazione di aree a standard
messa a dimora di alberi con funzione di mitigazione visiva tra i lotti.
urbanistico (verde e parcheggio
I progetti dovranno assicurare anche la sistemazione esterna
pubblico)
dell’area finalizzata ad integrare coerentemente le nuove strutture
nell’ambito circostante
1)
Energia (fonti
rinnovabili)
Il
principale
obiettivo
è
quello
residenziali interstiziali nel centro
di
incentivare l’utilizzo delle fonti alternative
di energia
urbano
2)
Le nuove aree residenziali così come quelle di tipo produttivo
Individuazione di alcuni lotti
Individuazione di un’area di
espansione produttiva
dovranno essere orientate al risparmio energetico, promuovendo
Impatto secondario
Negatività nulla
buona
l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, dispositivi per il contenimento
dei consumi idrici, riduzione del consumo di acqua potabile mediante
il riutilizzo delle acque meteoriche.
94
8. CONCLUSIONI
Per esporre la valutazione di ogni indicatore si è utilizzata una simbologia grafica, che
deriva dal modello utilizzato a livello europeo dalla EEA (icone di Chercoff), che permette
un inquadramento generale dell’indicatore, del suo stato attuale e delle condizioni della
risorsa ambientale rappresentata dall’indicatore stesso.
L’impostazione della variante al P.R.G.I. di Vignole Borbera fa riferimento costante ai
concetti di “sostenibilità” e “salvaguardia”: si tratta di un atteggiamento culturale dal quale
far derivare la programmazione di un sensibile miglioramento della qualità complessiva
dell’ambiente mediante una rinnovata attenzione alla matrice ecologica, alla tutela del
paesaggio ed all’identità di un territorio con le sue tipologie insediative e le sue vocazioni
agricole. Il riassetto del territorio è quindi perseguito attraverso la salvaguardia del
patrimonio paesaggistico-ambientale.
Come già specificato nel par. 4.1 del presente Rapporto Ambientale Preliminare, la
Variante al P.R.G.I. di cui trattasi riguarda gli adeguamenti alle pianificazioni sovraordinate
del Piano Regolatore Comunale, nonché il suo adeguamento al PAI ed alla normativa
sismica; vengono inoltre aggiornate le aree residenziali mediante un contenuto
incremento; si individuano le aree produttive in una porzione di territorio già vocata a tale
destinazione e in misura limitata.
Per quanto sopra esposto e considerato che il territorio oggetto di variante al PRGI non
contiene elementi stravolgenti il quadro ambientale, si ritiene possibile l’esclusione
della Variante al PRGI del comune di Vignole Borbera, da un più ampio
procedimento di VAS, senza ulteriori approfondimenti.
95
ALLEGATO 1
96
ALLEGATO 2
97
BIBLIOGRAFIA:
MANUALE DI VALUTAZIONE D’IMPATTO ECONOMICO-AMBIENTALE – Reporting
ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione impatto ambientale, Analisi costi
benefici – Per programmi economici, piani urbanistici, progetti insediativi – Autore Daniele
Verdesca – Maggioli Editore 2003
IL MONITORAGGIO DEL CONSUMO DI SUOLO Report per il livello locale – Area del
Novese (AL) – Copyright Regione Piemonte 2009
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE (DCR N. 117-10731 DEL 13 MARZO 2007) – A cura
della Regione Piemonte Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche
INDAGINE GEOLOGICA PER IL PROGETTO DI VARIANTE GENERALE AL PRG –
ALLEGATO B1 – Tecnico incaricato Elio Guerra Geologo
RELAZIONE DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE ai sensi
dell’art. 6 comma 1, lettera a) della Legge Quadro 16 ottobre 1995 n. 447 e degli artt. 5 e 6
della L.R. 52/2000 - A cura del Dott. Paolo Bisio
SITO INTERNET ARPA PIEMONTE
– www.arpa.piemonte.it
SITO INTERNET PROVINCIA DI ALESSANDRIA
– www.provincia.alessandria.it
www.ambiente.al.it
SITO INTERNET REGIONE PIEMONTE
– www.regione.piemonte.it
www.sistema.piemonte.it
SITO INTERNET COMUNE DI VIGNOLE BORBERA
– www.comune.vignoleborbera.al.it
SITO INTERNET PROTEZIONE CIVILE
– www.protezionecivile.gov.it
98