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Regione Piemonte COMUNE DI VIGNOLE BORBERA Provincia di Alessandria PROGETTO PRELIMINARE DI VARIANTE STRUTTURALE 2011 al P.R.G.I. ai sensi della L.R. 56/77 come modificata dalla L.R. n. 1/2007 VERIFICA PREVENTIVA DI ASSOGGETTABILITA’ ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE Delibera di Consiglio Comunale n° IL SINDACO Sig. Giuseppe Teti del IL PROGETTISTA Arch. Rosanna Carrea IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Sara Ottonello IL SEGRETARIO COMUNALE Dott. Mauro Ponta COLLABORATORI: Arch. Raffaella Luiso AGOSTO 2011 U_URB_000325_2011 1 INDICE 1. 2. 3. 4. 5. PREMESSA 1.1 Inquadramento geografico e territoriale 1.2 Inquadramento urbanistico QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO 2.1 La Direttiva Europea 2.2 La Legislazione Nazionale 2.3 La Legislazione Regionale RIFERIMENTI METODOLOGICI 3.1 Percorso procedurale per la verifica di assoggettabilità 3.2 Individuazione delle autorità coinvolte LA VARIANTE PARZIALE N. 10 AL PRGI 4.1 Obiettivi e strategie 4.2 La pianificazione in progetto QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO ED AMBIENTALE 5.1 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 5.1.1 Piano Territoriale Regionale 5.1.2 Piano Paesaggistico Regionale 5.1.3 Piano Territoriale Provinciale 5.2 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE 5.2.1 Suolo e sottosuolo 5.2.2 Acque superficiali e sotterranee 5.2.3 Biodiversità: flora e fauna 5.2.4 Qualità dell’aria 5.2.5 Clima 5.2.6 Rifiuti (urbani e speciali) 5.2.7 Agenti fisici: rumore e vibrazioni 5.2.8 Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti 5.2.9 Paesaggio 5.2.10 Energia ed utilizzo di fonti energetiche rinnovabili 5.2.11 Rischio industriale 5.2.12 Analisi del contesto ambientale 5.2.13 Sintesi dello stato ambientale di riferimento 6. VALUTAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI SULL’AMBIENTE E AZIONI DI SOSTEGNO 6.1 Quadro dei potenziali impatti indotti sull’ambiente dalla Variante di PRGI 7. QUADRO SINOTTICO COMPLESSIVO 8. CONCLUSIONI 2 1. PREMESSA La consapevolezza che le risorse ambientali e il territorio sono elementi indispensabili e non riproducibili ha reso necessario introdurre anche nella pianificazione il concetto di “sviluppo sostenibile”. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è lo strumento utile per definire gli impatti sull’ambiente conseguenti alla predisposizione e attuazione di un piano o di un programma. Si rende quindi necessario, in ragione delle ricadute ambientali delle previsioni avanzate dalla Variante Strutturale PRGI di Vignole Borbera, procedere alla verifica di assoggettabilità finalizzata a stabilire se detta Variante Parziale possa avere effetti ambientali significativi che richiedono lo svolgimento di una procedura valutativa. I criteri per la verifica sono stabiliti nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs n. 152/2006 e s.m.i.. Il presente documento si configura come “rapporto ambientale preliminare” per la preventiva verifica di assoggettabiltà alla valutazione ambientale strategica, parte integrante della Variante al PRGI. L’Allegato I, punto 1, del D.Lgs 152/2006 indica quali elementi devono essere contenuti nel rapporto preliminare al fine di determinare le caratteristiche del piano da sottoporre a valutazione preventiva. In accordo con quanto indicato, il presente documento contiene: la prefigurazione del percorso procedurale per la verifica di assoggetabilità, l’individuazione dei soggetti potenzialmente interessati alle decisioni inerenti la VAS, una indicazione preliminare di indirizzi, obiettivi e vincoli del piano oggetto della procedura di valutazione, l’indicazione preliminare dei fattori di pressione ambientale esistenti a livello locale dei quali tenere conto nelle decisioni di valutazione, 1.1 l’indicazione dei principali obiettivi di sostenibilità del Piano. Inquadramento geografico e territoriale Il Comune di Vignole Borbera occupa un territorio di circa 8,49 Kmq, che si estende su un’area prevalentemente pianeggiante (altitudine compresa tra 203 m slm e 260 m slm), alla confluenza tra il Torrente Borbera a Nord ed il Torrente Scrivia a Ovest – Sud/Ovest. Confina con i Comuni di Stazzano, Borghetto di Borbera, Arquata Scrivia, Grondona e Serravalle Scrivia e fa parte della ex Comunità Montana Valli Borbera e Spinti ora Comunità Montana Terre del Giarolo. 3 Si tratta di un territorio in precedenza prevalentemente agricolo che negli anni ottanta ha avuto un notevole sviluppo produttivo, grazie anche alla comodità delle sue vie di comunicazione (sede di casello autostradale sul ramo A7 della Milano-Genova) e residenziale. Il tessuto urbano presenta un nucleo centrale compatto costituito dall'antico agglomerato storico e una espansione recente lungo l’asse Sud/Ovest – Nord/Est dell’asse viaria S.P. 140 della “Val Borbera” costituita dalla sopra citata espansione residenziale e n.3 frazioni (Vanzelle, Variano Superiore e Variano Inferiore). 1.2 Inquadramento urbanistico Il Comune di Vignole Borbera, fa parte della Comunità Montana delle Valli Borbera e Spinti, è dotato di P.R.G.I. approvato con D.G.R. 169 - 31016 del 6/12/1993 modificato tramite Variante Parziale “Società INCO-PLAS S.p.A.” art. 17, comma 7, L.R. 56/77 e.ss.mm.ii. approvata con DCC n. 07 del 25/05/2001, Variante Parziale art. 17, comma 7, L.R. 56/77 e.ss.mm.ii. approvata con DCC n. 06 del 27/02/2002 e Variante Parziale “UFFICIO TURISTICO COMUNITA’ MONTANA VALLI BORBERA E SPINTI” art. 17, comma 7, L.R. 56/77 e.ss.mm.ii. approvata con DCC n. 06 del 29/03/2004, e Variante Parziale n. 4 art. 17, comma 7, L.R. 56/77 e ss.mm.ii. approvata con DCC n. 30 del 9/09/2005, e Variante Parziale n. 5 art. 17, comma 7, L.R. 56/77 e ss.mm.ii. approvata con DCC n.37 del 21/09/2007, e Variante Parziale n. 6 art. 17, comma 7, L.R. 56/77 e ss.mm.ii. approvata con DCC n.32 del 01/07/2011. 4 2. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO 2.1 La Direttiva Europea La Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, si prefigge come obiettivo quello di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai sensi della direttiva stessa, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente. La Direttiva: - prevede la redazione di un Rapporto Ambientale che accompagna il processo di piano; - stabilisce che la Valutazione dev’essere condotta sia durante l’elaborazione del piano e prima della sua approvazione, sia durante la gestione del piano, mediante il monitoraggio della fase attuativa; - promuove la partecipazione, intesa come consultazione delle autorità con competenze ambientali e la messa a disposizione delle informazioni per il pubblico. 2.2 La Legislazione Nazionale 2004: L. 308/2004 Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione – in essa è contenuto anche il riferimento all’attuazione della direttiva 2001/42/CE. 2006/07: D.lgs. 152/2006 Testo unico dell’ambiente – contiene tra l’altro l’attuazione della direttiva 2001/42/CE – l’entrata in vigore è avvenuta il 31.7.2007. 2008: D.lgs. 4/2008 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale. 2.3 La Legislazione Regionale La legislazione regionale piemontese introduce la valutazione degli effetti ambientali di piani e programmi mediante la l.r. 40/1998 “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione”, che, all’articolo 20, comma 2, richiede un’analisi di compatibilità ambientale a supporto delle scelte di piano, secondo i contenuti specificati all’Allegato F. 2. L’analisi “valuta gli effetti, diretti e indiretti, dell’attuazione del piano o del programma sull’uomo, la fauna, la flora, il suolo e il sottosuolo, le acque superficiali e sotterranee, l’aria, il clima, il paesaggio, l’ambiente urbano e rurale, il patrimonio storico, artistico e culturale, e sulle loro reciproche interazioni, in relazione al livello di dettaglio del piano o del programma e fornisce indicazioni per le successive fasi di attuazione”. 5 L’allegato F stabilisce le informazioni che, secondo il livello di dettaglio e le modalità di attuazione dello specifico piano o programma, l’analisi di compatibilità ambientale deve fornire: – il contenuto del piano o del programma ed i suoi obiettivi principali nei confronti delle possibili modifiche dell’ambiente; – le caratteristiche ambientali di tutte le aree che possono essere interessate dal piano o dal programma; – qualsiasi problema ambientale rilevante ai fini del piano o del programma con specifica attenzione alle aree sensibili ed alle aree urbane; – gli obiettivi di tutela ambientale - stabiliti nell’ambito degli accordi internazionali, delle normative comunitarie, delle leggi e degli atti di indirizzo nazionali e regionali – perseguiti nel piano o nel programma e le modalità operative adottate per il loro conseguimento; – i prevedibili impatti ambientali significativi e la valutazione critica complessiva delle ricadute positive e negative sull’ambiente, derivanti dall’attuazione del piano o del programma; – le alternative considerate in fase di elaborazione del piano o del programma; – le misure previste per impedire, ridurre e ove possibile compensare gli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del piano o del programma. La Circolare del Presidente della Giunta Regionale 13.1.2003 n. 1/PET, scaturita dalla necessità di tradurre in modo pratico le indicazioni dell’art. 20 e del correlato Allegato F, definisce in dettaglio i contenuti della relazione di compatibilità ambientale, con particolare riferimento agli strumenti urbanistici comunali. La stesura della l.r. 40/98 è avvenuta contemporaneamente alla predisposizione delle bozze dell’attuale Direttiva del Parlamento e del Consiglio Europeo 2001/42/CE, pertanto ne include i contenuti essenziali; l’entrata in vigore del già citato D.lgs. 4/2008 richiede tuttavia un adeguamento della normativa. In attesa di tale adeguamento la Regione con D.G.R. 9 giugno 2008, n. 12-8931 ha definito i passaggi procedurali da seguire per il processo di valutazione ambientale strategica. Si deve procedere alla verifica preventiva di assoggettabilità a valutazione ambientale nel caso di Varianti Parziali formate ed approvate ai sensi dell’art. 17, comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. 6 3. RIFERIMENTI METODOLOGICI 3.1 Percorso procedurale per la verifica di assoggettabilità La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) si può definire come un processo sistematico atto a valutare le conseguenze sull’ambiente delle azioni proposte da piani o programmi, così da garantire la sostenibilità dello sviluppo. La VAS determina quindi un ampliamento degli orizzonti temporali e spaziali rispetto ai quali collocare le scelte e le azioni progettuali, richiedendo un maggiore sforzo di lungimiranza nella pianificazione e programmazione, che si concretizza attraverso le seguenti procedure: - individuazione ex ante di una serie di obiettivi del piano/programma, anziché l’univocità delle scelte e degli scenari; - individuazione di obiettivi di sostenibilità; - eventuale analisi si intercompatibilità ed integrazione tra obiettivi settoriali di piani/programmi; - valutazione della effettiva compatibilità fra gli obiettivi settoriali; - analisi dell’efficacia delle “linee” di azione per il conseguimento degli obiettivi prefissati; - analisi dei costi e dei benefici del piano/programma; - implementazione di un sistema di monitoraggio, in itinere ed ex post, in modo da correggere eventuali distorsioni del piano/programma durante il suo sviluppo e per valutare se gli obiettivi siano stati raggiunti. Alla luce di quanto sopra si evince che la procedura di valutazione si può considerare valida ed efficace se ha come risultato quello di garantire, nel corso dell’intero processo di programmazione, l’integrazione dei potenziali impatti ambientali nelle fasi di elaborazione delle decisioni, ancor prima che queste vengano formalizzate. PROCEDURA OBIETTIVI METODOLOGIA Valutazione ex ante Integrazione della sostenibilità già dalla preparazione, adozione ed approvazione dei programmi dei quali è parte integrante. La procedura deve valutare lo stato dell’ambiente nelle aree oggetto degli interventi, il rispetto della normativa comunitaria, nazionale e locale in tema ambientale ed i criteri e le dualità per l’integrazione delle tematiche ambientali nelle azioni e nei piani operativi. Valutazione in itinere Verifica dell’ottenimento (o meno) degli obiettivi di sostenibilità prefissati. In caso di discrepanze propone modifiche. La procedura deve valutare la coerenza con la valutazione ex ante, la pertinenza degli obiettivi, il grado di conseguimento degli stessi, la correttezza della gestione finanziaria e la qualità della sorveglianza e della realizzazione. Valutazione ex post Verifica dei risultati conseguiti in termini di sostenibilità. In caso di discrepanze definisce le motivazioni da utilizzare come criterio per le valutazioni successive. La procedura deve valutare l’efficacia e l’efficienza degli interventi, il loro impatto, la coerenza con le valutazioni ex ante ed in itinere, i risultati registrati e la loro prevedibile durata. La procedura di VAS prevede, quindi, una fase iniziale di screening che ha la funzione di verificare se il piano/programma sia o meno da assoggettare a valutazione ambientale 7 preventiva, sulla base di specifici criteri individuati nell’Allegato I, puni 1 e 2 del D.Lgs 152/2006. Tale screening (ossia la fase di verifica di assoggettabilità) consiste in un “rapporto ambientale preliminare” comprendente quanto disposto nell’Allegato I della Direttiva 2001/42/CE, ossia: a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente nell’ambito interessato dalla Variante Parziale al PRGI; c) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente la Variante Parziale al PRGI; d) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori; e) misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente delle previsioni della Variante Parziale; f) quadro sinottico complessivo. Il presente documento si configura come “rapporto ambientale preliminare” per la preventiva verifica di assoggettabiltà alla valutazione ambientale strategica, parte integrante del Documento Programmatico della Variante al PRGI relativa al Comune di Vignole Borbera, redatto secondo le indicazioni contenute nella DGR 09.06.2008 n. 128931 ed in particolare nell’allegato II “Indirizzi specifici per la pianificazione urbanistica” paragrafo 2 Varianti Strutturali. L’Allegato I, punto 1, del D.Lgs 152/2006 indica quali elementi devono essere contenuti nel rapporto preliminare al fine di determinare le caratteristiche del piano da sottoporre a valutazione preventiva. In accordo con quanto indicato, il presente documento contiene: la prefigurazione del percorso procedurale per la verifica di assoggetabilità, l’individuazione dei soggetti potenzialmente interessati alle decisioni inerenti la VAS, una indicazione preliminare di indirizzi, obiettivi e vincoli del piano oggetto della procedura di valutazione, l’indicazione preliminare dei fattori di pressione ambientale esistenti a livello locale dei quali tenere conto nelle decisioni di valutazione, l’indicazione dei principali obiettivi di sostenibilità del Piano. 8 3.2 Individuazione delle autorità coinvolte Ai sensi dell’art. 12, comma 2, del D.Lgs n. 4/2008 l’autorità competente individua i soggetti esperti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per acquisire il parere. Tali soggetti sono individuabili come: Regione Piemonte, Direzione Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia; Provincia di Alessandria, Dipartimento Ambiente Territorio e Infrastrutture – Pianificazione, Difesa del Suolo, V.I.A., Servizi Tecnici; ARPA, Dipartimento provinciale di Alessandria; Corpo Forestale dello Stato comando provinciale; ASL AL Acqui Terme, Novi Ligure Ovada. I soggetti di cui sopra sono chiamati ad esprimersi circa il contenuto del presente rapporto preliminare ed a trasmetterre il loro parere ambientale. L’Amministrazione comunale sulla base dei pareri pervenuti decide circa la necessità di sottoporre a valutazione ambientale la Variante. In caso di attivazione del processo valutativo, sulla scorta delle osservazioni pervenute dai soggetti competenti in materia ambientale, vengono definiti i contenuti da inserire nel Rapporto ambientale. In caso di esclusione dalla valutazione ambientale l’Amministrazione comunale tiene conto, in fase di elaborazione del progetto preliminare di Variante Strutturale, delle eventuali indicazioni e/o condizioni stabilite. Si richiama, per i casi di esclusione dal processo valutativo, la necessità che i provvedimenti di adozione e di approvazione definitiva della Variante Strutturale diano atto della determinazione di esclusione dalla valutazione ambientale e delle relative motivazioni ed eventuali condizioni. 9 4. LA VARIANTE STRUTTURALE AL PRGI 4.1 Finalità ed oggetto della Variante La finalità della Variante Strutturale al P.R.G.I., approvato con DGR n. 169 - 31016 del 6/12/1993, è quella di aggiornare lo strumento urbanistico generale alle normative regionali e nazionali, nel frattempo intervenute, facendo confluire nello strumento urbanistico le informazioni ed i contenuti mutuati dalle varie discipline allo scopo di una corretta pianificazione territoriale. Gli oggetti generali della Variante Strutturale sono i seguenti: • dato atto che il Comune di Vignole Borbera non è dotato di strumento urbanistico generale compatibile con il PAI si rende necessario il suo adeguamento, secondo i disposti della Circolare P.G.R. 8/5/96, n° 7/LAP, per l’individuazione del quadro del dissesto del territorio e verifica della compatibilità idraulica ed idrogeologica; • adeguamento alla normativa sismica di cui all’ordinanza 3274/2003 e s.m.i. in relazione alla classificazione del Comune in zona sismica 3; • adeguamento al Piano Territoriale Provinciale approvato con deliberazione di C.R. n. 2235714 del 19/02/2002 e modificato tramite Variante approvata con deliberazione di C.R. n. 112-7663 del 20/02/2007 ed alle parti cogenti ad in salvaguardia del PTR (Piano Territoriale Ragionale) e del PPR (Piano Paesaggistico Regionale); • adeguamento del P.R.G.I. in relazione alla adozione dei Criteri Comunali per il rilascio delle autorizzazioni commerciali di cui alla Legge Regionale n. 28/99 come precisati dalla DCR n. 563-13414/99 e s.m.i. ed in particolare alla DGR n. 59-10831 del 24.03.2006; • verifica della Variante del PRGI rispetto alla classificazione acustica del territorio comunale approvata con Delibera di C.C. n. 17 del 26/07/2004; • valutazione del rischio industriale del Comune; • adeguamento al DPR 06/06/2001 n. 380 (Testo Unico delle Disposizioni Legislative e Regolamentari in Materia Edilizia); • eventuali modifiche delle previsioni del P.R.G.I. indotte dagli adeguamenti alle normative sovraordinate di cui ai punti precedenti; • aggiornamento delle aree residenziali al fine di introdurre incrementi moderati a quelle già previste dal P.R.G.I. finalizzate a rispondere a specifiche richieste di cittadini; • aggiornamento delle aree produttive al fine di consentire lo sviluppo delle attività esistenti e mantenere, almeno, gli attuali livelli occupazionali. 10 4.2 La pianificazione in progetto Con lo scopo di meglio chiarire i contenuti della presente Variante si allegano le tabelle riassuntive relative alle aree residenziali libere di tipo C, C1 e DP nonché le tabelle relative alle aree produttive di tipo D1, D2, D3, D5 e le aree per servizi residenziali come previste dalla L.R. 56/77 e s.m.i., art. 21, comma 1, punto 1. Si effettua il calcolo della capacità insediativa residenziale (CIR) con il criterio analitico previsto dalla L.R. 56/77 e s.m.i., art. 20, punto a. a) Aree residenziali Gli obiettivi che l’Amministrazione Comunale intende perseguire per il settore residenziale consistono, principalmente, nel contenere lo sviluppo nei limiti urbani già delineati dal PRGI vigente, nel raggiungere una migliore qualità delle nuove edificazioni ed un migliore inserimento ambientale, nella riqualificazione del tessuto edilizio esistente ed, in particolare, del Centro Storico. La Strada Provinciale n. 140 della “Val Borbera” costituirà il limite urbano che, coerentemente con gli obiettivi enunciati dal PTP, non potrà essere valicato dallo sviluppo residenziale al fine di non compromettere la funzionalità dell’asse viabile e salvaguardare quegli aspetti paesaggistici che preludono all’ingresso nella valle attraverso opportune misure di mitigazione dell’impatto visivo esistente e/o previsto. Il Comune di Vignole si è avvantaggiato, negli anni trascorsi, di una localizzazione strategica all’ingresso della vallata, della presenza del casello autostradale (che lo “avvicina” ai centri urbani maggiori), della presenza di un tessuto produttivo rilevante con le relative ricadute occupazionali ed abitative. Queste connotazioni lo hanno reso competitivo, rispetto ad altre localizzazioni, in termini di qualità della vita, accessibilità e valori immobiliari più contenuti. Le strategie che l’Amministrazione Comunale intende attivare per perseguire i propri obiettivi nel settore residenziale consistono principalmente nelle seguenti: a) riconferma delle aree edificabili già presenti nel contesto urbano applicando ad esse un indice di edificabilità sensibilmente ridotto (0,4 mc/mq) in generale allo scopo di attivare una edilizia di qualità elevata ed evitando ulteriori accessi sulla S.P. 140; un raffronto tra le volumetrie consentite nel PRGI vigente (escludendo, ovviamente, le aree già realizzate e riferendosi esclusivamente a quelle riconfermate dalla variante) permette di fare la verifica che segue: - volumetrie ammesse dal PRGI vigente per le aree riconfermate mc 37.653 - volumetrie ammesse dalla Variante al PRGI sulle medesime aree mc. 29.913 Differenza in diminuzione mc. 7.740 11 b) modifica delle due aree polifunzionali “DP”; nel dettaglio: - per la porzione di ex area 1DP (già attivata e oggetto di PEC vigente) viene mantenuto l’indice previsto dal PRGI vigente (0,8 mc/mq) con destinazione plurifunzionale residenziale e terziaria secondo la pianificazione approvata; - per la porzione ex area 1DP non pianificata si modifica la destinazione plurifunzionale prevista dal PRGI (max 70% residenziale e terziaria per il resto) in destinazione esclusivamente residenziale ed attività compatibili. Le tavole grafiche individuano la viabilità in progetto, che dovrà connettere Via Leopardi con Via Pascoli, nonché le aree da destinare a standard urbanistici: parcheggi pubblici in fregio alla provinciale e aree di interesse comune (IC) in fregio a Via Pascoli. Di particolare interesse è l’area IC nella quale l’Amministrazione Comunale intenderebbe recuperare un edificio esistente con destinazioni sociali. - la ex area 20DP nel periodo di validità del vigente PRGI non è pervenuta ad edificazione. Le Norme di Attuazione imponevano una pianificazione di dettaglio unitaria che comprendesse il 50% di destinazioni residenziali e il 50% di destinazioni terziarie ricomprendendo in quest’ultime anche l’area D4 (impianto obsoleto dismesso da decenni di proprietà della Ditta LESS). L’Amministrazione Comunale intende eliminare la destinazione D4 dalla specifica porzione d’area e sostituirla con la destinazione TA (insediamenti ricettivi da limitare alle destinazioni alberghiere e di ristorazione). Le restanti parti dell’area (ex) 20DP assumono destinazione residenziale con indice di edificabilità ridotto allo 0,4 mc/mq di superficie territoriale; c) incentivazione del recupero del Centro Storico. A tal fine l’Amministrazione Comunale ha promosso una revisione dello stato di conservazione del tessuto edilizio intendendo verificare la congruità dei tipi di intervento attualmente consentiti; è in corso la formazione di un Piano del Colore relativo al Centro Storico. L’insieme di tali analisi e/o strumenti di dettaglio consentirà di attivare incentivi che rendano maggiormente competitivo il recupero dell’edificato esistente rispetto alla nuova costruzione; d) nuova individuazione di alcuni lotti interstiziali liberi nel centro urbano al fine di soddisfare richieste specifiche di cittadini. Si tratta complessivamente di mq. 32.523 di aree di tipo C1 sottoposte a SUE a cui viene attivata una capacità edificatoria complessiva di mq. 13.000 circa: - le aree n. 23 e 24 sono ubicate nel concentrico in prossimità del Centro Storico; - le aree n. 26 e 27 sono ubicate in prossimità della Chiesa “Madonna del Chioccale”; - l’area n. 25 è ubicata in Frazione Vanzelle. 12 b) Aree per attività economiche Si sono riclassificate le aree produttive esistenti suddividendole tra nuovo impianto (D1), esistenti e confermate (D2), a destinazione terziaria (D3) e per impianti tecnologici isolati (D5). La zona individuata per l’espansione di tipo produttivo è la località “La Fornace”. Si tratta di una zona storicamente produttiva, come dichiara il toponimo che la individua, in cui sono insediate alcune attività produttive esistenti. Le aree di nuova individuazione (n. 2/P e n. 3/P) saranno sottoposte a SUE e si configureranno come insediamenti APEA. L’accessibilità della zona industriale è garantita tramite una viabilità esistente per la quale si prevede il potenziamento. In prossimità dell’area suddetta si prevede l’insediamento di un piccolo deposito di “fuochi pirotecnici” in un’area che, per le caratteristiche proprie del deposito, viene definita “D5” e ubicata in posizione isolata. Per le aree D2 si individua un solo ampliamento in località la Fornace finalizzato a consentire l’ampliamento di una attività esistente che non dispone del sedime necessario. c) Aree per standard urbanistici Si è provveduto ad effettuare preliminarmente una distinzione tra le aree per standard urbanistici, esistenti e/o previste, connesse alle attività residenziali ed a quelle per attività produttive. Le aree per standard urbanistici, connesse agli usi residenziali, sono state suddivise nelle categorie previste dalla L.R. 56/77 e s.m.i. (Istruzione, Interesse Comune, Parcheggi pubblici, Verde pubblico), numerate, quantificate e distinte tra esistenti e previste anche cartograficamente. Le nuove previsioni della Variante Strutturale ammontano a mq. 5.686 e sono destinate a parcheggi pubblici e verde sportivo pubblico. Complessivamente le aree per servizi ammontano a mq. 120.000 circa e sono largamente superiori al minimo previsto. Si provvederà a verificare se esistono standard che non sono pervenuti alla proprietà comunale per prevedere la loro eventuale reiterazione. 13 1. TABELLE RIASSUNTIVE CALCOLO DELLA CAPACITA’ INSEDIATIVA RESIDENZIALE (C.I.R.) CRITERIO ANALITICO (art. 20, punto 4) a) Abitanti residenti al 31.12.2010 n. 2.279 b) Abitanti stagionali (anno n. / c) Vani non occupati indagine diretta n. 610 d) Vani previsti e riconfermati dalla variante – zone DP n. 129 e) Vani previsti e riconfermati dalla variante – zone C n. 40 f) Vani previsti e riconfermati dalla variante – zone C1 - SUE n. 380 VANI TOTALI n. 3.438 DOTAZIONE AREE PER SERVIZI: mq 85.950 SERVIZI PREVISTI DALLA VARIANTE: mq 118.596 )* * (inserire il dato solo se superiore agli abitanti residenti) I servizi previsti dalla Variante consentono una dotazione media procapite di servizi pari a mq. 34,49% 14 AREE RESIDENZIALI LIBERE DI TIPO "C", "C1" e "DP" Superficie mq. n. area ex 1/b 2 3 4 5 6 7 8 9 10 10a 11 12 13 14a 14b 14c 14d 15 16 17 18 19a 19b 19c 21 22 28 29 TOTALE 23 24 25 26 27 DP riconferma C C1 riconferma C riconferma C C C1 riconferma C1 C1 C1 C riconferma C riconferma C1 C1 C C C C C1 riconferma C1 riconferma C C C C riconferma C C C riconferma C1 riconferma C1 riconferma RESIDUO nuova C1 individuazione nuova C1 individuazione nuova C individuazione nuova C1 individuazione nuova C1 individuazione TOTALE NUOVE INDIVIDUAZIONI TOTALE Volume edificabile mc. 5.574 6.968 Area stralciata 12.764 5.105 1.768 707 Area realizzata Area realizzata 5.883 2.353 Area realizzata Area realizzata Area realizzata 2.073 829 1.160 464 Area realizzata Area realizzata Area realizzata Area realizzata Area realizzata Area realizzata 6.806 2.722 8.363 3.345 Area realizzata Area realizzata Area realizzata 858 343 Area stralciata Area realizzata 922 553 13.484 5.393 7.422 2.969 68.471 30.357 incrementi/decrementi Variante mq. - 1.600 - 1.494 - 1.508 - 4.602 9.156 3.662 + 9.156 4.898 1.959 + 4.898 1.857 743 + 1.857 3.500 1.400 + 3.500 13.112 5.245 + 13.112 32.523 13.009 + 32.523 100.994 43.336 + 27.921 15 AREE PRODUTTIVE D1 n. area Superficie mq. Superficie Utile Lorda incrementi/decrementi Variante mq. 1 P riconferma 13.170 5.268 2 P nuova individuazione 14.386 5.754 + 14.386 3 P parte riconferma / parte nuova individuazione 35.338 14.135 + 14.678 62.894 25.157 + 29.064 TOTALE AREE PRODUTTIVE D2 n. area Superficie mq. 1 P 2 P 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 P P P P P P P P P P P P P P P P P P P P Superficie Utile Lorda riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata 39.120 52.000 33.720 11.027 2.350 15.648 23.400 13.488 4.411 940 riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata riconferma/edificata TOTALE 13.785 24.016 3.800 1.180 4.415 5.000 1.475 34.798 14.723 4.400 1.440 4.343 3.223 23.830 4.390 4.763 37.940 325.738 5.514 9.606 1.520 472 1.766 2.000 590 13.919 5.889 1.760 576 1.737 1.289 11.915 1.756 1.905 15.176 135.277 incrementi/decrementi Variante mq. 1.070 1.100 * * ampliamento area 9 P e 10 P previsto dalla presente Variante AREE PRODUTTIVE D3 n. area Superficie mq. 1 CT 2 CT riconferma riconferma TOTALE 7.360 1.500 8.860 Superficie Utile Lorda incrementi/decrementi Variante mq. 3.680 750 4.430 16 AREE PER IMPIANTI ISOLATI DI TIPO D5 n. area Superficie Utile Lorda Superficie mq. riconferma riconferma nuova individuazione TOTALE 1 2 3 130.900 6.700 6.000 143.600 incrementi/decrementi Variante mq. 52.360 2.680 400 55.440 AREE A SERVIZI RESIDENZIALI art. 21.1 L.R. 56/77 e s.m.i. PIANO VIGENTE Tipo di aree n. area 1 X I Totale I Esistenti 1.390 VARIANTE STRUTTURALE Previste Totale / 1.390 Soppresse 1.390 - / 1.390 Esistenti 1.390 - Previste Nuove previsioni / / 1.390 - Totale Variante 1.390 - Increm / 1.390 - 1 X IC 1.160 / 1.160 / 1.160 / / 1.160 / 2 X IC 6.510 / 6.510 / 6.510 / / 6.510 / 3 X IC 1.191 / 1.191 / 1.191 / / 1.191 / 4 X IC 1.032 / 1.032 / 1.032 / / 1.032 / 5 X IC 844 / 844 / 844 / / 844 / 6 X IC 315 / 315 / 315 / / 315 / 7 X IC 1.226 / 1.226 / 1.226 / / 1.226 / 8 X IC / 3.500 3.500 / / 3.500 / 3.500 / 9 X IC Totale IC / 12.278 / / 3.500 15.778 / 6.227 6.227 / / - 12.278 / 1.252 1.252 1.252 3.500 1.252 17.030 1.252 1 X P 6.227 / 6.227 / 2 X P 686 / 686 / 686 / / 686 / 3 X P 5.640 / 5.640 / 5.640 / / 5.640 / 4 5 X P 260 / 260 260 P 255 / 255 255 / / / / 260 X / / 255 / / 6 X P 589 / 589 / 589 / / 589 / 7 X P 2.547 / 2.547 / 2.547 / / 2.547 / 8 X P 764 / 764 / 764 / / 764 / 9 X P 537 / 537 / 537 / / 537 / 10 X P 2.038 / 2.038 / 2.038 / / 2.038 / 11 X P 781 / 781 / 781 / / 781 / 12 X P 972 / 972 / 972 / / 972 / 13 X P 500 / 500 / 500 / / 500 / 14 X P 196 / 196 / 196 / / 196 / 15 X P 315 / 315 / 315 / / 315 / 16 X P 70 / 70 / 70 / / 70 / 17 X P 2.502 / 2.502 / 2.502 / / 2.502 / 18 X P 371 / 371 / 371 / / 371 / 19 X P 441 / 441 / 441 / / 441 / 20 X P 339 / 339 / 339 / / 339 / 21 X P 485 / 485 / 485 / / 485 / 22 X P 313 / 313 / 313 / / 313 / 23 X P 443 / 443 / 443 / / 443 / 24 X P 528 / 528 / 528 / / 528 / / 17 % 25 X P / / / / / / 875 875 875 26 X P / / / / / / 361 361 361 27 X P 115 / 115 / 115 / / 115 28 X P 107 / 107 / 107 / / 107 29 X P 30 X P 270 / 270 / 270 / / 270 31 32 X P 467 / 467 467 / / 467 / X P / 1.559 1.559 / / / 1.559 / 1.559 / 33 X P / 2.579 2.579 / / 2.579 / 2.579 / 34 X P 1.063 / Totale P 1 / / 1.063 23.594 / 10.365 / / 33.959 / 1.063 - V 6.328 / 6.328 / / 23.594 / 10.365 1.599 / 2.835 1.599 1.063 36.794 / / 1.599 / / 2.835 6.328 / / 6.328 / 2 X V 3.006 / 3.006 / 3.006 / / 3.006 / 3 X V 6.076 / 6.076 / 6.076 / / 6.076 / 4 5 X V 4.768 / 4.768 / 4.768 / / 4.768 / X V 24.063 / 24.063 / 24.063 / / 24.063 / 6 X V 153 / 153 / 153 / / 153 / 7 X V 1.510 / 1.510 / 1.510 / / 1.510 / 8 X V 136 / 136 / 136 / / 136 / 9 X V 552 / 552 / 552 / / 552 / 10 X V 5.575 / 5.575 / 5.575 / / 5.575 / 11 X V 3.904 / 3.904 / 3.904 / / 3.904 / 12 X V 150 / 150 / 150 / / 150 / 13 X V 373 / 373 / 373 / / 373 / 219 / 219 / 14 X V 15 X V / 219 / / 16 X V / 1.295 / 219 / / / / 1.295 / / 1.295 / 1.295 / / / 1.599 1.599 1.599 17 X V 4.786 / 4.786 / 4.786 / 18 X V 21 / 21 / 21 / / 21 / 19 X V 120 / 120 / 120 / / 120 / / 4.786 Totale V 56.954 6.081 63.035 - 56.954 6.081 1.599 64.634 1.599 Totale 94.216 19.946 114.162 - 94.216 19.946 5.686 119.848 5.686 18 TABELLA RIASSUNTIVA DELLE AREE PER SERVIZI RESIDENZIALI PIANO VIGENTE SERVIZI ISTRUZIONE Esistenti 1.390 Previste VARIANTE Totale Soppresse Esistenti / 1.390 / 1.390 Previste Nuove previsioni / / Totale Variante Increm 1.390 / INTERESSE COMUNE 12.278 3.500 15.778 / 12.278 3.500 1.252 17.030 1.252 PARCHEGGI 23.594 10.365 33.959 / 23.594 10.365 2.835 36.794 2.835 VERDE E SPORT 56.954 TOTALE 94.216 6.081 19.946 63.035 114.162 / 56.954 - 94.216 6.081 19.946 1.599 64.634 1.599 5.686 119.848 5.686 19 % 5. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO ED AMBIENTALE 5.1 Quadro di riferimento programmatico La presente Variante al PRGI fa riferimento al Quadro di Governo del Territorio in corso di formazione da parte della Regione Piemonte che allo stato attuale si articola in: - Piano Territoriale Regionale (PTR) adottato con DGR n. 16-10273 del 16/12/2008 e trasmesso al Consiglio Regionale per l’approvazione con DGR n. 18-11634 del 22/06/2009; - Piano Paesaggistico Regionale (PPR) adottato con DGR n. 53-11975 del 04/08/2009. - La Regione Piemonte dispone di un Piano Territoriale Regionale approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 388-9126 del 19/06/1997, a cui è stata apportata una Variante Integrativa alle norme di Attuazione adottata con D.G.R. n. 13-8784 del 19/05/2008. Con D.G.R. n. 53-11975 del 04/08/2009 è stata revocata la suddetta Variante interpretativa. A livello provinciale si fa riferimento al Piano Territoriale Provinciale (PTP) approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 223-5714 del 19/02/2002 e successivamente modificato tramite “Variante di adeguamento a normative sovraordinate” approvato con DCR n. 112-7663 del 20/02/2007. 5.1.1 Piano Territoriale Regionale Il Piano Territoriale Regionale (PTR) costituisce il quadro degli indirizzi per il governo del territorio consentendo insieme al PPR di rendere coerente la “visione strategica” della programmazione generale e di quella settoriale con il contesto fisico ambientale culturale ed economico attraverso un’interpretazione del territorio che ne evidenzia potenzialità ed opportunità. Il PTR articola il territorio regionale in Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT). Il territorio di Vignole Borbera fa parte dell’AIT n. 21. Con lo scopo di favorire una visione a scala locale di tutto ciò che il PTR intende governare si riporta di seguito il quadro degli indirizzi dell’AIT citata: 20 Ait 21.2: Borghetto di Borbera, Grondona, Vignole Borbera Obiettivo prioritario degli strumenti di governo del territorio è la rivitalizzazione e la rifunzionalizzazione delle aree urbane, attraverso l’offerta di strutture e servizi di qualità ai cittadini e alle imprese, il sostegno dei servizi sociali e delle attività economiche innovative e caratterizzanti delle aree urbane, oltre che mediante interventi volti alla valorizzazione dell’ambiente fisico. Si riportano di seguito le direttive alla pianificazione locale relative alle aree urbane esterne ai centri storici: 21 22 5.1.2 Piano Paesaggistico Regionale Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) disciplina la pianificazione del paesaggio ed è improntato a principi di sviluppo sostenibile, uso consapevole del territorio, minor consumo del suolo agro-naturale, salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e promozione dei valori paesaggistici coerentemente inseriti nei singoli contesti ambientali. Il Piano Paesaggistico Regionale delinea un quadro strutturale a carattere intersettoriale che definisce le opzioni da considerare ai fini delle scelte paesaggistico-ambientali, di quelle urbanistico-insediative ed economico-territoriali: individua gli ambiti di paesaggio attraverso una lettura dell’ambiente a scala vasta. Il territorio regionale è suddiviso in 76 ambiti di paesaggio. Il Comune di Vignole Borbera è compreso nell’ambito 75 che esplicita gli obiettivi di qualità paesaggistica e le relative linee di azione. 23 L’ambito 75, del quale fa parte il comune di Vignole Borbera, si estende lungo la riva destra del Torrente Scrivia, è caratterizzato da una porzione di territorio che comprende rilievi collinari e montani privi di centri importanti. Questo territorio, che dalla pianura si inerpica sui “monti del mare”, occupa da sempre una posizione strategica a cavallo fra Piemonte, Liguria ed Emilia. I versanti si ergono rapidamente dalla pianura alluvionale dello Scrivia sulle pendenze più acclivi dei rilievi appenninici della Val Borbera. I caratteri di rarità e integrità sono notevoli, Elevato è anche il grado di stabilità di questo ambito, purchè rimanga la dominante copertura forestale, ove opportuno con una gestione attiva polifunzionale e sostenibile. I ridotti interventi di urbanizzazione invasivi, concentrati soprattutto nella zona pianeggiante all’imbocco della valle, consentono una valorizzazione del territorio basata sull’integrazione delle risorse storiche e naturalistiche. La fruizione turistico – ricettiva sostenibile di queste aree è l’unica utilizzazione proponibile. Essa va incentivata con la valorizzazione ed il ripristino dei centri abitati, la costruzione di percorsi guidati lungo i sentieri esistenti e l’apertura di nuovi tracciati che valorizzino le maggiori emergenze paesaggistiche. Ciascun ambito è ulteriormente suddiviso in unità di paesaggio, sub-ambiti connotati da specifici sistemi di relazioni che conferiscono loro un immagine unitaria, distinta e riconoscibile. 24 Il Comune di Vignole Borbera è ricompresso all’interno dell’unità di paesaggio “7501 Imbocco Val Borbera: Vignole e Borghetto”, identificata dalla tipologia normativa n. VII (Naturale/rurale o rurale a media rilevanza e integrità). 25 5.1.3 Piano Territoriale Provinciale Il PTP è uno strumento di pianificazione di area vasta che consente alle Province di strutturare gli interventi sul proprio territorio coordinando le opere valutando le opportunità che esso può offrire, ponendosi ad un livello superiore a quello della programmazione locale promossa dagli Enti di competenza. Il PTP individua il Comune di Vignole Borbera tra quelli che rientrano nell’ambito a vocazione omogenea n. 9b denominato “La spina produttiva della Valle Scrivia – il Novese”. “L’ambito a vocazione omogenea riveste un ruolo strategico nella definizione degli obiettivi prioritari di governo del territorio provinciale ed ha come indirizzi prioritari la riqualificazione delle aree e delle attività produttive esistenti compatibilmente con un territorio fortemente segnato dalla presenza di un patrimonio ambientale e naturale da tutelare e sviluppare come potenziale risorsa; l’ambito è contraddistinto, inoltre, da preesistenze antropiche da riqualificare sia sotto il profilo ambientale che naturalistico. 26 27 28 29 30 31 Le Norme d’Attuazione del PTP individuano i seguenti obiettivi di sviluppo prevalente per tale territorio: • il consolidamento e sviluppo delle attività produttive: polo dolciario e siderurgico- metallurgico; • valorizzazione del ruolo logistico intermodale con riferimento al sistema portuale ligure (scalo ferroviario di Novi - S. Bovo - interporto di Arquata Scrivia); • recupero delle aree industriali dismesse; • la tutela e salvaguardia delle sponde rivierasche del torrente Scrivia; • sviluppo dell’ipotesi del Parco dello Scrivia. La Tavola n.2 del P.T.P. relativa alla compatibilità geo-ambientale evidenzia la parte di pianura classificata come “invariante condizionata” costituita essenzialmente da un’area terrazzata di pianura (terrazzo inferiore) con soggiacenza compresa tra 5 e 10 metri, con presenza di orizzonte superficiale argilloso avente spessore superiore a 3 m. La porzione di territorio più prossima all’alveo del Torrente Borbera e la parte collinare sono classificate come “invariante” in cui si riscontrato, esclusivamente nella parte collinare, alcuni fenomeni di versanti dissestati. La Tavola n.3 del P.T.P., relativa agli indirizzi di sviluppo, suddivide il territorio comunale prevalentemente nei suddetti ambiti: ˘ n.2 aree di conservazione – normate dall’art.23, comma 5, delle Norme Tecniche di Attuazione del P.T.P. – rappresentate dal nucleo storico del capoluogo e di Variano 32 Superiore, che costituiscono un tessuto edificato da normare ai fini di una più corretta tutela, valorizzazione e conservazione. ˘ n.2 aree costituenti il sottosistema della residenza – normate dall’art.23, comma 18, delle Norme Tecniche di Attuazione del P.T.P. –, formate da porzioni di tessuto inedificato ma già urbanizzato o lotti interclusi all’interno di un tessuto già edificato, individuate nel capoluogo e a Variano Inferiore. L’obiettivo prioritario risulta quello di confermare e consolidare la struttura e la morfologia urbana esistente. ˘ n.4 aree indicate come sottosistemi delle attività – normate dall’art.24, comma 12, delle Norme Tecniche di Attuazione del P.T.P. –, che comprendono le aree già destinate o da destinare ad usi produttivi. Gli obiettivi e le direttive da perseguire sono il mantenimento, la riqualificazione ed il completamento con particolare attenzione alla risoluzione dei problemi ambientali, infrastrutturali e viabilistici. ˘ Le parti non urbanizzate ed antropizzate sono riconosciute come paesaggi naturali di tipo pianura-fondovalle e collinare, normate dall’art.19, comma 1, delle Norme Tecniche di Attuazione del P.T.P.. In ultimo si evidenzia che sono individuati n.3 “Ingressi Urbani” – IU – deputati a svolgere la funzione di “porta” della città, normati dall’art.20.2 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.T.P.. Un ingresso risulta individuato sulla S.P. n.143 in provenienza Serravalle Scrivia – Stazzano, mentre gli altri due sono ubicati lungo la S.P.140 della “Val Borbera”. 33 5.2 Quadro di riferimento ambientale 5.2.1 Suolo e sottosuolo Suolo “Il suolo è uno dei beni più preziosi dell’umanità. Consente la vita dei vegetali, degli animali, e dell’uomo sulla superficie della terra”(Carta Europea del Suolo, Consiglio d’Europa, 1972). Il suolo è una risorsa limitata, un sistema complesso in continua evoluzione, risultato dell’interazione di alcuni fattori che gli esperti indicano con il nome di clorpt: cl (clima, temperatura,umidità), o (organismi viventi), r (rilievo, pendenza del versante, esposizione), p (roccia madre, materiale di partenza), t (tempo trascorso dall’inizio della trasformazione del suolo). Le funzioni del suolo sono innumerevoli, da semplice supporto fisico per la costruzione di infrastrutture, impianti industriali e insediamenti umani, a base produttiva della maggior parte dell’alimentazione umana e animale, del legname e di altri materiali utili all’uomo; ha funzione di mantenimento dell’assetto territoriale, in quanto fattore determinante per la stabilità dei versanti e per la circolazione idrica sotterranea e superficiale. Il suolo ha anche una importante funzione naturalistica quale habitat di una grandissima varietà di specie animali e vegetali e perché in esso si completano i cicli dell’acqua e di altri elementi naturali. E’, infine, un importante elemento del paesaggio che ci circonda e fa parte del nostro patrimonio storico e culturale. Conoscere i dati sull’uso del suolo e definirne la qualità ci permette di acquisire una conoscenza del territorio ai fini della gestione sostenibile del patrimonio ambientale e risulta indispensabile per programmare le diverse attività antropiche, relazionandole alla capacità, di quel determinato tipo di suolo, di sopportare le attività stesse. La Regione Piemonte risulta dotata di una pubblicazione e relativa cartografia, che definisce la Classe di capacità d’uso del suolo, basata sulla Land Capability Classification (LCC). La “LCC” è una classificazione finalizzata a valutare le potenzialità produttive dei suoli (per utilizzazioni di tipo agro-silvo-pastorale) sulla base di una gestione sostenibile, cioè conservativa della risorsa suolo. La cartografia relativa a questa valutazione è un documento indispensabile alla pianificazione del territorio in quanto consente di operare le scelte più conformi alle caratteristiche dei suoli e dell'ambiente in cui sono inseriti. I suoli vengono classificati essenzialmente allo scopo di metterne in evidenza i rischi di degradazione derivanti da usi inappropriati. Tale interpretazione viene effettuata in base sia alla caratteristiche intrinseche del suolo (profondità, pietrosità, fertilità), che a quelle dell'ambiente (pendenza, rischio di erosione, inondabilità, limitazioni climatiche) ed ha come obiettivo l'individuazione dei suoli agronomicamente più pregiati e 34 quindi più adatti all'attività agricola, consentendo in sede di pianificazione territoriale, se possibile e conveniente, di preservarli da altri usi. Il sistema prevede la ripartizione dei suoli in 8 classi di capacità con limitazioni d'uso crescenti. Le prime 4 classi sono compatibili con l'uso sia agricolo che forestale e zootecnico; le classi dalla quinta alla settima escludono l'uso agricolo intensivo, mentre nelle aree appartenenti all'ultima classe, l'ottava, non è possibile alcuna forma di utilizzazione produttiva. Stralcio della “Carta della capacità d’uso dei suoli e delle loro limitazioni” della Regione Piemonte 35 Suoli con evidenti restrizioni, posti su superfici da pianeggianti a evidentemente ondulate o debolmente pendenti, sui quali, se coltivati, le pratiche conservative sono necessarie, difficili da applicare e mantenere. Un uso agrario sostenibile dovrebbe condurre a scelte accurate, finalizzate a selezionare le poche colture con le quali è possibile ottenere buoni risultati produttivi, riducendo il degrado dei suoli. Si tratta di suoli che possono avere un elevato valore naturalistico. Suoli di versante su pendenze acclivi, con limitazioni tali da poter essere corrette se non con interventi eccezionali. Gli utilizzi agrari sono sostanzialmente preclusi. Possono essere utilizzati per il pascolo, il bosco (anche con obiettivo di produzione legnosa), per funzioni ricreativee turistiche o per la conservazione naturalistica. Le condizioni fisiche dei suoli sono tali che è possibile applicare, se necessario, miglioramenti alla praticoltura o al pascolo, come la semina, il controllo delle infestanti arbustive, la fertilizzazione e la regimazione dei flussi idrici per la riduzione del ruscellamento. Si tratta di suoli ad elevato valore naturalistico che possono subire una degradazione se non adeguatamente protetti. Gran parte delle pianure piemontesi (oltre l’80%) sono comprese entro le prime tre classi, anche se dominano la seconda e la terza (più del 70%). Ciò significa che nella maggior parte del territorio il massimo delle rese produttive è ottenibile a condizione di elevati input energetici e che sussitono limitazioni alle scelte colturali. In generale il territorio piemontese di pianura non risulta sempre un “terreno facile”, essendo costituito da suoli che presentano almeno una limitazione significativa: frequenti i difetti per ridotta profondità del suolo ed eccesso di ghiaie, ma anche per bassa fertilità e ristagno idrico. Il comune di Vignole Borbera risulta inserito in Classe di capacità d’uso III e VI. L’uso del suolo risulta direttamente riscontrabile dall’esame delle immagini satellitari di seguito riportate. 36 Immagine satellitare CONSUMO DEL SUOLO Il Rapporto sullo stato del territorio è in corso di predisposizione da parte della Regione Piemonte. Tale Rapporto si configura quale strumento per il monitoraggio delle trasformazioni territoriali a scala regionale al fine di fornire un servizio di aggiornamento a cadenza fissa ripetibile, confrontabile ed omogeneo. L’analisi avviene attraverso l’utilizzo di immagini da satellite e di strumenti GIS sulla base del patrimonio informativo disponibile presso la Regione Piemonte. Oggetto del Rapporto è fondamentalmente il consumo di suolo, o per meglio dire, l’andamento nel tempo dell’evoluzione delle superfici urbanizzate. Il progetto ha preso avvio con l’analisi dell’intervallo 1991 (data della Carta Tecnica Regionale) – 1998. Il dato prodotto diventa poi una base neutra periodicamente aggiornabile da utilizzare per finalità specifiche. 37 L’indicatore di consumo di suolo permette una prima lettura del territorio regionale in termini di identificazione di aree più o meno dinamiche rispetto allo sviluppo dell’edificazione nell’arco di tempo considerato. Le maggiori variazioni si concentrano all’intorno dell’area metropolitana torinese (in particolare i comuni della prima cintura posti a sud), nelle pianure pedemontane e nell’intorno delle principali infrastrutture di comunicazioni (l’asta di riferimento dei collegamenti pedemontani e di quelli radiocentrici che dipartono da Torino verso le principali aree urbane). Un comportamento diverso presentano le altre principali aree urbane (tutte con variazioni abbastanza contenute con l’esclusione di Biella e, parzialmente, di Asti e Cuneo) che dimostrano una certa debolezza, all’esterno dell’area metropolitana torinese, dell’interno quadro regionale. Medio l’incremento nelle zone collinari (Monferrato e Langhe) e pressoché nullo nella maggior parte delle valli alpine e appenniniche con la principale eccezione del sistema delle valli del biellese. L’incremento del consumo di suolo nell’intervallo 1991-1998 in Piemonte è risultato del 0.21%. Consumo di suolo: Regione Piemonte 38 Sup. reg. (kmq) Ambito PIEMONTE totale 25382 Sup. Sup. Valle Susa urbano 91 urbano 91- esclusa (kmq) 98 (kmq) 24440 1179,09 52,49 Consumo 91-98 (%) 0,21 Consumo Incremento 91-98 tot urbano 91/98 (%) (%) 5,04 4,45 Consumo di suolo: Provincia di Alessandria 39 Il report per il livello locale, come specifica la Regione, è un prototipo in fase di valutazione finalizzato alla condivisione delle informazioni a livello comunale. I valori assoluti, per quanto orientativi, sono condivisibili rappresentando la dinamicità di un territorio rispetto allo sviluppo dell’edificazione nell’arco di tempo considerato. Per quanto al consumo di suolo del comune di Vignole Borbera lo studio regionale, basato su immagini satellitari od ortofoto, riporta i seguenti dati: COMUNE DI VIGNOLE BORBERA ID COMUNE COD ISTAT 1991 1998 2001 2004 2008 (RES+PROD+REV) 2005 dato di superficie (m2) derivato da satellite (senza distinzioni di tipologie comprende edifici e pertinenze, parcheggi, cave discariche cantieri e non comprende infrastrutture 1199 006180 895.446 935.160 944.641 944.641 dato di superfice (m2) elaborato a partire dagli aggiornamenti da ortofoto 944.641 991.414 Dalla tabella sopra riportata si evince che nel decennio 1991 – 2001 il consumo di suolo, derivante prevalentemente da attività residenziale, ha avuto un incremento di mq 40.805 che possiamo definire molto modesto. Considerando infatti un numero medio di abitanti residenti nello stesso decennio di 2.016 unità (n. 1.991 abitanti residenti al 1991 e n. 2.042 abitanti residenti al 2001) si ottiene un consumo di suolo pari a circa 20 mq/ab nel decennio. Nei successivi 5 anni si evidenzia una immobilità nell’attività edile, che non altera il dato di consumo di suolo. Tale dato, invece nel triennio 2005 (ab. 2.195) – 2008 (ab. 2.251): considerando l’incremento di popolazione residente (+ 56 unità) nello stesso triennio, che porta la media degli abitanti a n. 2.223, otteniamo un consumo di suolo pro-capite di mq 21, che risulta comunque modesto. Ciò evidenzia un’attività edile più fervida nell’ultimo triennio considerato dallo studio regionale, rispetto ai tredici anni precedenti. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) nell’ambito della studio ambientale del territorio provinciale (Bilancio Ambientale Territoriale) ha redatto una scheda degli indicatori di pressione nella quale sono riportati i seguenti dati: Fonti di Pressione - Paramteri DENSITA’ DI ABITANTI CASE SPARSE CENTRO ABITATO NUCLEO ABITATO SUPERFICIE EDIFICATA U.D.M. ab/kmq ha/ha com (%) ha/ha com (%) ha/ha com (%) kmq/kmq com (%) Valore Giudizio 239,8 0,32 1,0 0,29 5,33 medio alta presente presente presente medio alta 40 Sottosuolo Nel territorio comunale affiorano formazioni databili dall'Oligocene ai depositi marini del Bacino Terziario Piemontese. In gran parte del territorio comunale il substrato è mascherato da coperture continentali quaternarie di origine fluvio-glaciale ed eluvio-colluviale. Le formazioni terziarie, in prevalenza marnose, presentano un assetto monoclinale con immersione generale NW e angolo di 15-25'. I depositi quaternari ricoprono gli strati terziari in corrispondenza dei terrazzi morfologici e dei fondovalle. Sono costituiti da ghiaie e sabbie più o meno alterate in matrice fine argillosa e limosa. Nei punti seguenti vengono esaminate in dettaglio tutte le formazioni presenti nell'ambito del territorio comunale. Formazione di Monastero Questa formazione è rappresentata da alternanze di strati sottili di marne, argillemarnose e arenarie. E' presente in riva orografica destra del T. Scrivia, lungo il fosso Liborno. I litotipi presenti sono facilmente erodibili per cui si osservano estese aree soggette a erosione di tipo calanchivo come in sponda destra del F.sso Liborno. L'incisione di quest'ultimo coincide con la direzione degli strati. Evidenti la condizioni di asimmetria dei due versanti. L'immersione generale è N o NW con un angolo di immersione generalmente basso. Nelle aree meno acclivi si formano coltri superficiali molto potenti che eventi pluviometrici estremi possono rendere instabili. Marne di Rigoroso Formazione osservabile in tutta la sponda orografica destra del F.sso Liborno e in corrispondenza della scarpata di raccordo tra l'alveo attivo del T. Scrivia e il terrazzo morfologico corrispondente al Fluviale Recente. Dal punto di vista litologico è costituita da marne e da marne-siltose alternate a livelli marcatamente arenacei. Si tratta di depositi emipelagici di scarpata o di conoide sottomarino. A Ovest del T. Scrivia la formazione poggia sui Conglomerati di Savignone mentre a Est poggia sulla Formazione di Monastero. Le coperture sono esigue o mancanti nei settori più acclivi mentre sono generalmente potenti nei versanti a franapoggio. Prevale l'immersione NW con un angolo inferiore a 20°. Formazione di Costa Montada Questo affioramento è costituito da arenarie, marne e conglomerati in strati molto potenti. E' presente per un breve tratto della scarpata di raccordo tra il Terrazzo del Fluviale recente e l'alveo del T. Scrivia, In corrispondenza della S.P. Arquata-Cabella. L'ambiente di formazione è analogo a quello delle Mame di Rigoroso. Si tratta, anche in questo caso, di depositi emipelagici di scarpata o di conoide sottomarino. Le ultime fasi dell'orogenesi terziaria hanno conferito agli strati una immersione generale NW con un angolo generalmente basso. 41 Nei versanti a reggipoggio, rivolti a NE, l'acclività è sempre elevata. Possono verificarsi dissesti gravitativi nelle esigue coperture e crolli nelle bancate arenacee che vengono a trovarsi in aggetto sulle sottostanti marne più erodibili. Nei versanti a franapoggio possono verificarsi dissesti nelle coperture più potenti e scivolamenti localizzati lungo i giunti di statificazione. Marne di Cessole Questa formazione affiora in sponda orografica destra del T. Borbera e, in sponda sinistra, nella scarpata di raccordo tra il concentrico e l'alveo attivo. Dal punto di vista litologico è costituita da marne siltose intercalate da sottili livelli arenacei, raramente calcarei o calcareo-marnosi. Nella parte alta della formazione si osserva un graduale passaggio alle arenarie grossolane. Dal punto di vista dell'ambiente di deposizione si tratta di depositi di piattaforma con variazioni di energia testimoniate dalla alternanza delle granulometrie fini e grossolane. Considerando tutta la formazione si passa dalla facies marnoso-siltosa alla facies arenacea che rappresenta la transizione alle sovrastanti Arenarie di Serravalle. Depositi Continentali Fluviali Fluviale Medio Si tratta di alluvioni ghiaiose, sabbiose, argillose molto alterate, anche in profondità. Sono riferibili alla penultima fase di espansione glaciale quaternaria. Lembi residui di terrazzamenti fluviali in cui sono presenti questi depositi sono individuabili in corrispondenza del crinale che separa la valle del T. Borbera dalla valle del F.sso Liborno. Fluviale Recente In questa formazione continentale sono compresi i depositi riferibili all'ultima fase di espansione glaciale quaternaria. Essi ricoprono con spessore plurimetrico tutto l'ampio terrazzo morfologico presente in sponda orografica sinistra del T. Borbera comprendente il concentrico comunale. Si tratta di alluvioni ghiaiose eterometriche, in prevalenza, calcaree con sabbie, argille e limi. Queste alluvioni poggiano sulle formazioni marnose terziarie e hanno una potenza variabile dai 3 ai 10 m. Le potenze maggiori si sono osservate nella parte Est della spianata alluvionale. Nella località Vanzelle, dove sono state eseguite numerose prove SCPT, la potenza è di 8- 1 0 m. Alluvioni postglaciali Con questo termine vengono indicate le alluvioni ghiaiose, sabbiose, siltose e argillose presenti lungo le sponde del T. Scrivia e del T. Borbera ad una quota leggermente superiore a quella degli alvei attuali. Le frazioni grossolane sono in prevalenza calcareo marnose. Alluvioni attuali 42 Si tratta di alluvioni ciottolose, ghiaiose, sabbiose, siltose costituenti gli alvei del T. Scrivia e del T. Borbera. Sono presenti anche blocchi di diametro pluridecimetrico che testimoniano una notevole energia di trasporto. Dal punto di vista litologico i clasti sono quasi esclusivamente calcarei e molto raramente serpentinitici. CARATTERI LITOTECNICI Poiché nel territorio comunale sono presenti affioramenti marini terziari appartenenti al margine S-E del B.T.P., ricoperti da depositi continentali quaternari antichi e recenti, i caratteri litotecnici dei terreni superficiali sono molto eterogenei. In base anche a esperienze e a osservazioni dirette eseguite in diversi punti del territorio comunale è possibile, in base ai parametri geotecnici dei terreni, distinguere i seguenti gruppi omogenei. a) Substrati arenacei fini e grossolani (Marne di Rigoroso, Formazione di Variano). I valori dipendenti anche dal grado di alterazione e cementazione sono i seguenti: -C = 50- 100 kPa; -9 = 30-35"; Zonazione sismica (Dipartimento della Protezione Civile -2010) -y = 18-20 kN/mJ. b) Substrati marnosi con intercalazioni arenacee. Per le parti alterate si possono indicare i seguenti valori: -q= o; -Cu = 20-100 kPa; -y= 17-19 kNlm3. Per le parti inalterate: -C = 0- 100 kPa; -9 = 20-25"; -y = 18-20 kN/m3. Per quanto alla classificazione sismica del territorio di Vignole Borbera, il comune risulta inserito in “zona 3” ai sensi della “Classificazione sismica” secondo i disposti della D.G.R. n. 11-13058 del 19/01/2010, che necessita di adeguamento sismico e fa parte di quei comuni obbligati al rispetto 43 delle procedure di cui ai punti 4), 5), 7) e 8) della Deliberazione ai sensi della “CLASSIFICAZIONE SISMICA” approvata dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 11-13058 del 19/01/2010. 5.2.2 Acque superficiali e sotterrane Le risorse idriche svolgono molteplici funzioni ecologiche nel mantenimento degli equilibri ecosistemici e rappresentano una risorsa primaria per usi idropotabili, energetici, irrigui e industriali. Tuttavia tali risorse sono soggette ad alterazioni qualitative e quantitative determinate in prevalenza dalle attività antropiche, essenzialmente urbanizzazione, agricoltura, zootecnica e settore produttivo. Il panorama normativo pone sempre più l’attenzione alla corretta gestione del territorio e in particolare dell’acqua da parte dei soggetti portatori di interesse verso questi beni. La Regione Piemonte, con il Piano di Tutela delle Acque (PTA), definisce le azioni e il percorso per raggiungere gli obiettivi di riqualificazione dei corpi idrici, attraverso processi di azione strutturati per bacino idrografico con l’obiettivo di integrare le esigenze di carattere ambientale con quelle di utilizzo della risorsa acqua da parte dei diversi comparti (potabile, irriguo, industriale etc.) e la sicurezza idraulica del territorio. Considerato che l’acqua è molto spesso percepita come risorsa di stretta appartenenza di un territorio e di una comunità locale, il PTA ha previsto di rendere operativi tali piani di azione attraverso strumenti di governo del territorio - denominati Contratti di Fiume o di Lago - che coinvolgono tutti i soggetti che localmente sono interessati nei processi di gestione e utilizzo delle acque. Per quanto riguarda la valutazione della qualità delle acque, le reti di monitoraggio esistenti forniscono un’adeguata conoscenza dello stato della risorsa idrica, anche a supporto della definizione delle azioni di tutela. Acque superficiali Relativamente alla qualità delle acque superficiali, gli ambiti fluviali che risultano maggiormente inquinati sono i corsi d’acqua con modesti deflussi, quali corpi idrici a carattere torrentizio, o con deflussi considerevoli ma soggetti a forti prelievi, nonché tutti i contesti nei quali sono più intense le pressioni antropiche (aree urbane, industriali e colture intensive). In Provincia di Alessandria gli acquiferi superficiali, in relazione alla loro maggior vicinanza alle fonti di pressione antropica, hanno uno stato ambientale piuttosto degradato. 44 Piano di Tutela delle Acque (DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007) 45 Piano di Tutela delle Acque (DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007) 46 Piano di Tutela delle Acque (DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007) 47 Piano di Tutela delle Acque (DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007) 48 Reticolo idrografico Il reticolato idrografico superficiale è caratterizzato dalla presenza del T. Scrivia e dei suoi affluenti. Tra questi, l'unico rilevante per ampiezza del bacino e per portata è, in sponda destra, il T. Borbera. Importanza minore rivestono il F.sso Libomo, il Rio Vanzelle e il Rio Variano. I caratteri principali dei due corsi d'acqua maggiori sono, inoltre, i seguenti. Il T. Scrivia costituisce il confine naturale il corrispondenza del lato ovest del territorio comunale. La quota dell'alveo al confine con il comune di Arquata Scrivia è 222 m slm. (ponte S.P. 140) La quota al confine con il Comune di Serravalle Scrivia è 21 0 m slm. Il T. Borbera rappresenta il confine Nord del territorio comunale dal ponte di Variano (comune di Borghetto Borbera) alla confluenza con il T. Scrivia. La quota dell'alveo passa da 253 m slm presso il ponte di Variano a 202 m slm in corrispondenza della confluenza. La densità relativa dei reticoli bassa. In sponda orografica sinistra del T. Borbera sono presenti solo il Rio Vanzelle e il Rio Variano. Questi hanno incisioni subparallele alla immersione degli strati mentre il F. sso Libomo si sviluppa ortogonalmente a questa. Di seguito si riportano i dati relativi ai corsi d'acqua maggiori Caratteristiche idrologiche e idrauliche (PAI) - T. Scrivia 49 Caratteristiche idrologiche e idrauliche (PAI) - T. Borbera Opere di difesa, opere idrauliche CENSIMENTO T. Scrivia Nel breve tratto compreso nel territorio comunale sono presenti opere di difesa idraulica e ponti. Il ponte della S.P. Arquata S.-Cabella L. è stato realizzato attorno al 1920 ed costituito da cinque arcate ribassate in mattoni poggianti su pile in mattoni e blocchi conglomeratici. Non ha subito danni in occasione delle piene del '70 (alluvione di Genova) e del '77. La piena del 2425-26 novembre 2002 ha, invece, provocato il collasso del secondo pilone da destra che è sprofondato di 2,00 m circa. Nella primavera del 2003, a valle del ponte, è stato realizzato un guado temporaneo. Le opere di difesa idraulica lungo l'asta del T. Scrivia sono le seguenti. 50 Tra il ponte inutilizzabile e il guado è presente una difesa in C.A. della lunghezza di 40 m circa a protezione della sovrastante scarpata dell'autostrada A7. T. Borbera Partendo dalla confluenza con il T. Scrivia, in sponda sinistra, lungo l'asta del T. Borbera sono presenti numerose difese idrauliche. -Località Precipiano: poco a monte del1 S.P. Serravalle-Vignole B. è stata realizzata una scogliera in blocchi di cls lunga 80 m circa a protezione della adiacente area industriale. -Campo sportivo: presso il campo sportivo è presente una scogliera in blocchi lunga 160 m circa a protezione degli impianti sportivi e del collettore fognario. -Ponte della strada comunale: a valle del ponte, sempre in sponda sinistra è stata realizzata una scogliera in blocchi a protezione della strada di accesso al ponte. Una scogliera in blocchi è presente anche a monte del ponte al piede della scarpata di erosione. Stralcio Cartografia PAI (delimitazione fasce fluviali e dissesti) 51 52 Acque sotterranee Le acque sotterranee, o falde idriche, sono generalmente finalizzate all’approvvigionamento idropotabile e molto spesso risultano localizzate nelle aree di pianura fortemente antropizzate: hanno dunque un elevato grado di vulnerabilità poiché sottoposte a rilevanti e continue pressioni generate da attività umane. Risulta, pertanto, fondamentale la conoscenza delle caratteristiche idrodinamiche e ambientali degli acquiferi sotterranei e profondi al fine di caratterizzarne lo stato quali-quantitativo. Rispetto ai corsi d’acqua superficiali, le falde profonde, della provincia alessandrina, presentano una buona situazione di qualità ambientale. Piano di tutela delle acque (DCR n. 117-10731 del 13 marzo 2007 53 TUTELA DEL TERRITORIO E DELLE RISORSE IDROPOTABILI Considerate le caratteristiche morfologiche del territorio e la sua vulnerabilità, per la sua tutela è necessario attenersi alle seguenti prescrizioni: -massima attenzione nell’esecuzione di scavi; verifiche della stabilità; -limitare l’altezza dei riporti a 3-4 m, in particolare nelle aree mediamente acclivi; sono da escludere nelle zone con pendenze accentuate; -favorire il recupero di area agricole poco fertili con il trasferimento degli strati agrari provenienti da scavi in aree di nuovo impianto, -favorire il recupero del patrimonio boschivo con essenze locali. Per quanto riguarda le risorse idropotabili, nella fascia di rispetto dei pozzi e delle opere di captazione sono esclusi interventi. edificatori. Inoltre, sono incompatibili le seguenti attività: -dispersione di fanghi e liquami, anche depurati, in fossi non impermeabilizzati; -realizzazione di concimaie; -dispersione di acque bianche provenienti da piazzali o strade; -creazione di aree cimiteriali; -apertura di cave e pozzi; -dispersione di pesticidi e fertilizzanti, -discariche anche se controllate; -deposito di rifiuti e trattamento di rifiuti; -deposito e rottamazione di autoveicoli; -pascolo e sosta di bestiame. 5.2.3 Biodiversita’: flora e fauna Obiettivo generale della pianificazione territoriale è il ripristino delle condizioni originarie degli ecosistemi mediante la tutela o la creazione di aree naturali che possano incentivare la biodiversità e favorire lo sviluppo della flora e della fauna locali. Il Piano Forestale Territoriale (P.F.T.) dell’Area Forestale n. 2 del Piemonte, coincidente con il territorio della Comunità Montana delle Valli Borbera e Spinti, oltre che dei limitrofi Comuni di: Arquata Scrivia, Cassano Spinola, Gavazzana, Sant’Agata Fossili, Sardigliano, Serravalle Scrivia, è inserito nell’ambito generale del progetto denominato GESMO II, “Gestione e promozione delle risorse silvo-pastorali montane”, con il quale la Regione Piemonte, con il concorso finanziario della Unione Europea (Reg. CEE 2081 obiettivo 5b), ha finanziato la redazione dei P.F.T. relativi a 8 aree forestali, prevalentemente montane, delle province di Alessandria, Asti, Vercelli e Verbano Cusio Ossola. 54 IL P.F.T. è uno strumento di pianificazione forestale e territoriale che, a scala di Area Forestale, si prefigge di acquisire una serie di informazioni in campo forestale, pascolivo e sull’assetto idrogeologico, tali da permettere una pianificazione quindicennale. L’88% dei boschi è governato a ceduo, siano essi cedui semplici, composti o in conversione, mentre i popolamenti di origine artificiale, composti prevalentemente da conifere sono pari a poco più del 2% con 530 ha. L’Area Forestale N. 2 è composta dal territorio di 17 comuni: • Albera Ligure, Borghetto Borbera, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Grondona, Mongiardino Ligure, Roccaforte Ligure, Rocchetta Ligure, Stazzano, Vignole Borbera, facenti parte della Comunità Montana Val Borbera e Valle Spinti; • Arquata Scrivia, Cassano Spinola, Gavazzana, Sant’Agata Fossili, Sardigliano, Serravalle Scrivia, posti in pianura e non considerati territorio montano. 55 Si tratta di un territorio solo parzialmente montano con ampia estensione in pianura o in zone collinari. Il reticolo idrografico principale permette di individuare due vallate principali: - la VALLE BORBERA lungo il torrente omonimo, che dalla testata di valle arriva fino a Vignole Borbera - A Sud si apre la VALLE SPINTI, che da Arquata Scrivia risale verso Grondona andando a definire lo spartiacque con Roccaforte Ligure. I Comuni posti al di fuori della Comunità Montana si articolano lungo il corso del FIUME SCRIVIA. L’espansione del bosco è inoltre legata anche all’attività di rimboschimento svolta negli ultimi 50 – 60 anni a fini di prevalente protezione idrogeologica e che ha permesso di stabilizzare vaste superfici nude in erosione. Nella seguente tabella si riportano per ogni Comune le incidenze percentuali della superficie forestale rispetto sia la superficie territoriale comunale, sia la complessiva superficie forestale della Area 2. Le utilizzazioni forestali nel complesso dell’Area Forestale 2 interessano ogni anno importanti superfici di bosco ceduo, intervenendo esclusivamente nelle aree dotate di una sufficiente viabilità e accessibilità. Le aree geografiche maggiormente utilizzate ed in cui i boschi cedui risultano, pur con le ovvie difformità legate al regime fondiario fortemente parcellizzato e 56 frammentato, mantenuti a regime, sono prevalentemente quelle della fascia collinare e nella fascia montana le zone meno acclivi. Mentre nella zona collinare si tratta prevalentemente di robinieti e castagneti cedui, oltre a nuclei puntuali di querceto di rovere, nella zona montana particolarmente significativa è l’utilizzazione di castagneti cedui, cerrete e faggete, mentre solo in alcune limitate zone sono effettuate utilizzazioni di querceti di roverella e di ostrieti. Nel territorio dell’area forestale 2, tanto nell’ambito della Comunità Montana che nei Comuni limitrofi, i danni di origine antropica risultano essere ridotti e comunque di entità trascurabile. Dalle risultanze dell’inventario e in base alle generali osservazioni delle superfici forestali si è notato come i danni meteorici ed i fenomeni di deperimento siano poco frequenti, dovuti a fattori occasionali e di scarsa incidenza sul complessivo stato vegetativo delle formazioni forestali. Per quanto alla fauna, gli ungulati rappresentano la componente faunistica che riveste, in relazione agli impatti esercitati, maggiore importanza forestale oltre che essere tradizionalmente la fauna di maggior interesse e rilevanza venatoria. Gli ungulati selvatici attualmente presenti nel territorio dell’area forestale 2, con particolare riferimento alle Valli Borbera e Spinti sono: cinghiale, capriolo e daino. Il cinghiale, specie caratterizzata da un notevole nomadismo, è presente su tutto il territorio dell’area forestale, dalle pendici immediatamente prospicienti la valle dello Scrivia, e dalle aree collinari sino ai settori montani più interni dell’Appennino. La presenza di un notevole numero di cinghiali, testimoniata dai diffusi scoticamenti, è presumibilmente dovuta alle ripetute immissioni (negli ultimi anni sempre a carattere abusivo) effettuate a scopo venatorio che, unitamente alla grande capacità di proliferazione della specie, hanno comportato una sua massiccia presenza in tutte le aree montane e collinari. I predatori rivestono nell’ecosistema il ruolo fondamentale di regolare le popolazioni di erbivori. In relazione al fatto che la loro predazione si esercitava anche a carico di erbivori domestici sono sempre stati oggetto di una feroce caccia di sterminio, sulla base della considerazione che si trattasse di animali “nocivi”. In seguito alla diminuzione dell’impatto antropico sui territori rurali dell’Appennino e ad una conseguente modificazione culturale della popolazione nei riguardi della fauna e in speciale dei predatori, si è assistito negli ultimi decenni ad un’espansione della popolazione di lupo, precedentemente sopravvissuta in limitate aree dell’Appennino centrale. Per quanto riguarda l’altra fauna di interesse venatorio questa è costituita principalmente da: fagiani, lepri, starne, beccacce, pernici rosse. 57 58 5.2.4 Qualità dell’aria La qualità dell’aria di un ambito territoriale dipende dalla quantità di inquinanti emessi nell’ambito medesimo dalle attività umane. Il miglioramento della qualità dell’aria è sicuramente, oggi, una delle priorità di tutti i centri urbani, dato che l’inquinamento atmosferico è considerato una delle più rilevanti criticità ambientali che determina effetti negativi sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. La qualità dell’aria viene determinata confrontando le quantità di sostanze disperse in atmosfera con le concentrazioni massime consentite dalla vigente normativa nazionale. Le quantità di sostanze disperse sono rilevate da appositi strumenti di misura, fissi o mobili, collocati in punti significativi del territorio comunale. In merito agli studi specialistici di settore sulla qualità dell’aria, si fa riferimento al Piano Regionale per il Risanamento e la Tutela della Qualità dell’Aria, redatto ai sensi della L.R. 07/04/2000 n. 43 ed approvato con DGR n. 14-7623 del 11/11/2002, il quale classifica i Comuni in tre zone distinte sulla base dei risultati della valutazione delle qualità dell’aria effettuata nell’anno 2001 in relazione ai nuovi limiti di qualità dell’aria stabiliti con D.M. 02/04/2002 n. 60 ed approvato con DGR n. 109-6941 del 05/08/2002. 59 Partendo dall’analisi delle pressioni sull’uomo, ovvero in prevalenza nelle aree residenziali, si osserva che l’inquinamento atmosferico, dovuto all’emissione degli inquinanti prodotti principalmente dal traffico e dalle industrie, produce impatti sulla salute umana che vengono distinti in effetti a medio e lungo termine in particolare alcune patologie respiratorie e cardiovascolari, per le quali è stata osservata una corrispondenza diretta tra l’aumento degli inquinanti e l’aumento di tali malattie. Gli impatti sulla componente atmosferica derivanti dalle emissioni inquinanti (in modo particolare CO, NOx, SO2 e PM10) sono numerosi e, soprattutto, risultano amplificati nelle zone centrali degli aggregati urbani perché la maggior concentrazione di edifici rende più difficile la dispersione delle sostanze. Il sistema regionale di rilevamento della qualità dell’aria è lo strumento con cui la Regione Piemonte effettua il monitoraggio dell’aria. Rete di rilevamento di qualità dell’aria nella Provincia di Alessandria A livello comunale sono disponibili i seguenti dati che rendono l’immagine complessiva del stato di qualità dell’aria del Comune di Vignole Borbera alla data del .21 Marzo 2011: 60 61 A livello locale la stazione di rilevamento a cui si fa riferimento è quella fissa di Serravalle Scrivia 62 L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) nell’ambito della studio ambientale del territorio provinciale (Bilancio Ambientale Territoriale) ha redatto una scheda degli indicatori di pressione nella quale sono riportati i seguenti dati: 63 U.D.M. Fonti di Pressione - Paramteri EMISSIONI DI SO2 IN ATMOSFERA EMISSIONI DI CO IN ATMOSFERA EMISSIONI DI NOX IN ATMOSFERA EMISSIONI DI PM10 IN ATMOSFERA 5.2.4 t/a t/a t/a t/a Valore Giudizio 1,70 114,11 20,29 7,37 medio basso medio basso basso medio basso Clima Nel complesso il regime climatico dell'area è di tipo continentale, caratterizzato da un solo massimo e un solo minimo per le temperature: il mese più freddo è gennaio, media di 1,7°C, mentre il mese più caldo è agosto con 24°C. Per le precipitazioni si ha il classico regime annuale a due massimi: si rilevano a maggio ed a novembre (99,9 mm) e due minimi che cadono a gennaio e luglio (28,7 mm). La Regione Piemonte, nel sito ufficiale – Agricoltura, illustra la distribuzione annuale delle precipitazioni in Piemonte, riconoscendo quattro tipi di regime pluviometrico di cui tre continentali con minimo principale invernale ed un quarto, il sublitoraneo, di tipo mediterraneo con minimo principale in estate. Il regime pluviometrico sublitoraneo ha un minimo principale in estate minimo principale in estate, massimo principale in autunno e secondario in primavera. Esteso su quasi il 24% del Piemonte, comprende la pianura alessandrina il basso Monferrato, le Langhe, una parte delle Alpi Marittime e l’alta valle di Susa. 64 Lo stesso sito illustra le precipitazioni, i profili pluviometrici e la termometria (da Distribuzione regionale di piogge e temperature, Torino, 1998). Il primo cartogramma (realizzato dal CSI Piemonte sulla base dei dati pluviometrici contenuti nel volume sopra citato) riporta le precipitazioni medie annue in Piemonte. Le zone di maggiore piovosità sono quattro: la principale, per entità di apporti ed estensione spaziale, si distende con asse NE-SO dal lago Maggiore alle valli di Lanzo, raggiungendo il massimo assoluto di 2.350 mm annui in località Cicogna nel Verbano-Cusio-Ossola. Le altri tre zone sono nell’Appennino all’estremità sudorientale della regione, nelle Alpi Marittime e sulle Prealpi fra val Chisone e val Pellice. Le aree meno piovose coincidono con la pianura alessandrina (< 700 mm/anno) e, in montagna, con le aree più interne delle valli alpine occidentali (valli Susa, Maira e Varaita). Il secondo cartogramma illustra il numero medio annuo di giorni di pioggia (isolinee) e le intensità medie giornaliere di pioggia. I valori estremi dei giorni di pioggia variano da un minimo di tipo mediterraneo (circa 50) a un massimo di tipo più continentale (140). Gli estremi sono nel Monferrato (minimo) e nel bacino del Toce (massimo). Le intensità medie giornaliere di pioggia (ottenute dal rapporto fra valore medio annuo e numero annuo di giorni piovosi) variano da 8 a 24 mm/giorno; nella maggior parte del territorio regionale i valori si situano in un intervallo compreso fra 10 e 15 mm/giorno. 65 Per quanto riguarda la distribuzione annuale delle piogge il territorio in esame ricade pienamente nella zona omogenea a regime pluviometrico di tipo mediterraneo definito Sublitoraneo di tipo a: si caratterizza per un minimo principale in estate, un massimo principale in autunno ed un massimo secondario in primavera. La precipitazione media annua è piuttosto elevata essendo compresa tra 1000 e 1400 mm annui, con concentrazioni maggiori in corrispondenza dell’alta valle. Inoltre per il bacino dello Scrivia, di cui il Borbera fa parte, si riferiscono intensità medie di 11.6 mm/giorno. Le precipitazioni nevose sono scarse non superando mai la media cumulata annua di 200 cm. L’elevata evapotraspirazione nei mesi estivi, in concomitanza con il minimo di precipitazioni, può costituire un fattore limitante per lo sviluppo vegetazionale. Soprattutto nella parte bassa della valle si registra infatti un periodo di aridità estiva di circa un mese. Il fondo termico è generalmente elevato, ma nonostante ciò le temperature invernali costituiscono per circa 6/7 mesi in alta valle e 4/5 in bassa valle un fattore limitante allo sviluppo delle cenosi forestali. 66 67 5.2.6 Rifiuti (urbani e speciali) La produzione di rifiuti rappresenta un incremento della pressione sulle varie componenti ambientali oltre che una dispersione di risorse preziose. La gestione dei rifiuti è uno dei problemi di politica ambientale più importanti e più comuni alla maggior parte dei paesi europei. Le “linee guida” europee per una gestione sostenibile dei rifiuti sono tese ad assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente attraverso l’adozione di una gerarchia di azioni che assegna massima priorità alla prevenzione e si pone come finalità l’attuazione di una strategia di gestione volta a incoraggiare il riciclaggio dei rifiuti come materie prime secondarie e come fonte di energia. La normativa nazionale attualmente vigente, il DLgs 152/06, come parzialmente corretto dal DLgs 4/08, ha imposto alle Pubbliche Amministrazioni di adottare misure che, attraverso il riciclo e il re-impiego, favoriscano il riutilizzo, riducendo complessivamente la produzione dei rifiuti secondo le indicazioni date dalla UE. Nel territorio provinciale si osserva per il 2007 un decremento del 2% dei rifiuti urbani e un aumento, in linea con l’andamento regionale, della percentuale di rifiuti avviati a raccolta differenziata. 68 69 Il Consorzio Servizi Rifiuti del Novene, Tortonese, Acquese e Ovadese ha affidato i servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati alle seguenti società. 70 5 Valli Servizi S.r.l. Acos Ambiente S.r.l. ASMT Servizi Industriali S.p.a. Econet S.r.l. In data 20 Dicembre 2005, tra il CSR - Consorzio Servizi Rifiuti del Novene, Tortonese, Acquese e Ovadese e la Società "5 Valli Servizi S.r.l.", domiciliata in San Sebastiano Curone, è stato stipulato il contratto di servizio per la gestione della raccolta e del trasporto dei rifiuti solidi urbani ed assimilati agli urbani nell'area omogenea n° 4 - Comunità Montana Valli Borbera e Spinti e Comunità Montana Valli Curone Grue Ossona. Il Comune di Vignole Borbera affida la raccolta dei rifiuti a 5 Valli Servizi s.r.l. Di seguito si riportano i dati di conferimento rifiuti per gli anni 2007, 2008 e 2009 del Comune di Vignole Borbera espressi in tonnellate: Conferimento Circuiti esterni R.I. presso altri al sistema rifiuti impianti pubblico indifferenziati 301,22 103,86 0,00 795,24 80,16 370,20 88,30 198,39 741,28 101,20 375,42 96,25 119,53 827,84 Abitanti Preselettore (dati ISTAT) R.S.U. 2007 2259 738,58 53,30 2008 2251 658,98 2009 2249 667,00 Anno Discarica Piattaforma di valorizzazione I dati riportati in tabella evidenziano una situazione di scarsa positività. Il Comune di Vignole B.ra si sta attivando, con altri comuni contermini, per la predisposizione di un’isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti. 71 L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) nell’ambito della studio ambientale del territorio provinciale (Bilancio Ambientale Territoriale) ha redatto una scheda degli indicatori di pressione nella quale sono riportati i seguenti dati: U.D.M. Fonti di Pressione - Paramteri RIFIUTI URBANI PRODOTTI PRO CAPITE 5.2.6 Kg/ab*die Valore Giudizio 1,42 medio/basso Agenti fisici: rumore e vibrazioni L’inquinamento acustico è l’insieme degli effetti negativi prodotti dal rumore generato dall’uomo sull’ambiente urbano e naturale. I suoni indesiderati o nocivi, dovuti prevalentemente al traffico stradale, ferroviario e aereo, alle attività industriali, e non ultimo alle stesse abitudini di vita dei cittadini, inducono sensazioni di fastidio, di disturbo a una crescente percentuale di popolazione. Le politiche in tema di inquinamento acustico individuano quale obiettivo principale la riduzione del numero di persone esposte, prevenendo o riducendo il rumore ambientale attraverso la definizione di livelli limite e tutelando la presenza delle zone contraddistinte da una buona qualità acustica. La Direttiva 2002/49/CE, relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale, definisce gli indirizzi comunitari con lo scopo di consentire un approccio unitario, destinato agli Stati membri, per l’adozione delle azioni di contrasto. Il conseguimento di un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente e in questo contesto la protezione dall’inquinamento acustico, è obiettivo prioritario nella politica comunitaria. L’attuale impianto legislativo nazionale, basato sulla Legge Quadro sull’inquinamento acustico 447/95 e sui relativi decreti attuativi, in attesa del completo recepimento della Direttiva 2002/49/CE, disegna un sistema articolato, definendo piani e programmi per rappresentare l’ambiente acustico e individuare azioni di mitigazione, attribuendo competenze a soggetti pubblici e privati, caratterizzando i differenti ambiti dovuti alle principali sorgenti di rumore. A detta Legge Quadro ha fatto seguito, nel 2000, l’emanazione della Legge regionale della Regione Piemonte - LR 52/00 - che ha lo scopo specifico di riordinare le competenze amministrative in campo di inquinamento acustico. In particolare l’articolo 6 della LR 52/00 prevede l’obbligo per i Comuni a procedere alla suddivisione del territorio di competenza in aree acusticamente omogenee (Zonizzazione Acustica). La Zonizzazione Acustica va ad integrare gli strumenti urbanistici vigenti e con essi si coordina al fine di armonizzare le esigenze di tutela dell’ambiente esterno e abitativo dall’inquinamento acustico con la destinazione d’uso e le modalità di sviluppo del territorio. 72 Il PRG Comunale è dotato di un progetto di classificazione acustica approvato con DCC n. 17 del 15/04/2005 che suddivide il territorio comunale in aree contraddistinte da insediamenti differenti per tipologia, attività ed uso e quindi con differenti livelli di rumorosità ambientale. Tale studio serve per fotografare la situazione attuale, ma anche per pianificare lo sviluppo urbanistico, individuando le aree da salvaguardare, le aree da risanare e quelle in cui insediare attività rumorose. 5.2.7 Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti L’atmosfera è sottoposta a diversi tipi di inquinamento, tra cui anche quello elettromagnetico. L'inquinamento elettromagnetico è causato dalla propagazione delle onde elettromagnetiche. In base agli effetti che produce sugli organismi viventi si divide in basse frequenze (ELF) e radiofrequenze (RF): • onde elettromagnetiche a bassa frequenza (Extremely Low Frequencies ELF) comprese tra 0 e 300Hz prodotte dalle linee di distribuzione della corrente elettrica ad alta, media e bassa tensione (elettrodotti), apparecchi “consumer” e dispositivi elettrici in genere, che inducono delle correnti nel corpo umano; • radifrequenze (RF), onde elettromagnetiche con frequenze comprese tra 300Hz e 3000Hz, prodotte da impianti di telecomunicazione (impianti radiotelevisivi, stazioni radiobase, telefoni cellulari), i forni a microonde, gli apparati per saldatura ed incollaggio a microonde etc, che cedono energia ai tessuti sotto forma di riscaldamento. Il Comune di Vignole Borbera è dotato di “Regolamento per la localizzazione degli impianti radioelettrici” approvato con DCC n. 29 del 28/09/2009 che contiene allegati che descrivono sia lo stato di fatto del territorio comunale (dotazione di impianti esistenti) che l’individuazione delle aree sensibili, delle zone di installazione condizionata, delle zone di attrazione per gli impianti di telefonia mobile e telecomunicazione e l’individuazione delle aree sensibili, delle zone di vincolo, delle zone di installazione condizionata e di quelle di attrazione per gli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva. 73 74 Si allega la cartografia dell’ARPA, Dipartimento di Alessandria, che riporta la localizzazione delle antenne di telefonia mobile nonché l’individuazione delle linea elettrica che interessano il territorio comunale. U.D.M. Fonti di Pressione - Paramteri ANTENNE RADIO _TV_TEL_MOBILE LINEE ELETTRICHE AD ALTA TENSIONE 132 KV LINEE ELETTRICHE AD ALTA TENSIONE 220 KV LINEE ELETTRICHE AD ALTA TENSIONE 380 KV POTENZA ANTENNE REDIO_TV_TEL MOBILE n km km km W/ha sup. comun Valore Giudizio 1 0,60 5,64 2,89 basso 0,0710 basso medio/basso basso basso 75 L’ARPA Piemonte, a seguito della campagna di misure 2009 riguardante gli elettrodotti ad alta e altissima tensione insistenti su aree ad alta densità di edificato ha inviato al Comune di Vignole Borbera la Relazione Tecnica (09_270_ELF) datata 29/12/2009 relativa ai ricettori ed ai luoghi accessibili in prossimità degli elettrodotti riportata di seguito. 76 77 78 79 80 81 5.2.8 Paesaggio Il Comune di Vignole Borbera fa parte della “Comunità Montana Val Borbera e Valle Spinti”. Si tratta di un territorio solo parzialmente montano, con ampia estensione in pianura o in zone collinari. Morfologicamente piuttosto articolato, raggiunge la quote massime lungo il confine Est, con le cime del Monte Chiappo e del Monte Ebro (1700 m s.l.m. per entrambe). Vignole, "porta della Val Borbera", è attualmente una cittadina il cui territorio è posto sulle terrazze alluvionali, alla confluenza del torrente Borbera nel fiume Scrivia. Essa è un centro agricolo e commerciale potenzialmente in espansione grazie anche alla comodità delle sue vie di comunicazione: infatti è sede del casello autostradale sul ramo A7 della Milano - Genova. Vignole è il secondo abitato della Val Borbera. Il nome deriverebbe da un legame con il mondo romano: vineas, cioè luogo di ville rustiche e colture di viti, dato confermato dalla stessa morfologia del terreno che presenta un vasto altopiano esposto a sud. Qui l’abitato si sviluppa lungo la via che, proveniente dalla sponda destra del Borbera (dove sorgeva l’antica parrocchia di San Lorenzo), costeggiando l’antico maniero prosegue oltre il centro verso Borghetto di Borbera. Su di essa le case si affacciano direttamente senza la presenza di “volte” tanto frequenti nel versante ligure. La vocazione di centro basato sui traffici e i commerci è qui manifestata dall’esistenza delle corti attorno a cui si organizzano gli edifici. Sulla via principale, che funge da asse generatore per l’intero abitato si affaccia una serie di ampi portali che immettono tramite volti nelle corti oppure di viottoli secondari che portano a ingressi laterali. L’intorno ambientale è caratterizzato da un ampia porzione pianeggiante sulla quale si stende il nucleo abitato, piuttosto sparso, con ampia presenza di fabbricati industriali, ancora in parte coltivato che arriva a lambire, sulla sponda orografica sinistra del torrente, le prime colline piuttosto lontane e parzialmente coperte da boschi nelle parti elevate. 82 Invece in sponda destra il pianoro scende bruscamente nel torrente, oltre il quale si trovano pendici più acclivi. Il nucleo urbano principale è accompagnato da alcune frazioni come Variano Inferiore e Superiore; in quest’ultimo si trovano numerosi insediamenti produttivi. La morfologia urbana della parte più antica, di superficie ridotta rispetto al tessuto abitato attuale, è piuttosto accentrata e compatta, quasi addossata sull’altopiano della sponda degradante verso il Torrente Borbera. La tessitura degli antichi edifici segue la strada principale sulla quale si affacciano, con presenza di cortili interni, più case con sporadica presenza di vecchi fabbricati industriali con le case operaie, collegate al vecchio cotonificio. e di caratterizzazione formale e distintiva del luogo è dato dalle numerose case unifamiliari. Vignole Borbera si può raggiungere grazie all’ autostrada A7 Milano - Genova (uscita Arquata Scrivia - Vignole Borbera) ed è posta sulla S.S. N. 35 dei Giovi a 50 Km. circa da Genova, 100 Km. circa da Milano, 110 Km. circaa da Torino. Oggi è un buon paese turistico, dotato di impianti sportivi e per il tempo libero. Vignole Borbera nel passato: Chiesa Parrocchiale che risale agli inizi del Novecento 83 Via Maestra rappresentava, in passato, il centro del paese infatti vi erano i principali negozi quali il barbiere, la sartoria che veniva utilizzata anche da centralino locale, il ristorante “Angiulin”, la macelleria, il forno dove veniva prodotta la pasta chiamata “San Lorenzo”, un deposito di biciclette e un servizio taxi. Palazzo della Famiglia Isola prima del riempimento del “Rio della Beppa” (ANNO 1930 ca.) 84 La piazza principale intorno al 1900. Davanti alla Chiesa vi era un avallamento del terreno ricco di vegetazione e acqua. Questa zona a quei tempi veniva chiamata in dialetto vignolese “URIO”. Vignole Borbera oggi: 85 5.2.9 Energia ed utilizzo di fonti energetiche rinnovabili Il tema inerente le fonti energetiche rinnovabili è ormai da tempo di consueta trattazione. Ciò anche grazie all’entrata in vigore di leggi che incentivano ed in un certo qual modo obbligano al loro utilizzo. La Regione Piemonte, tra le prime in Italia, ha avuto una legge che permetteva di ottimizzare l’uso dell’energia negli edifici. La legge regionale 28 maggio 2007, n. 13 è stata approvata dal Consiglio Regionale recependo le direttive europee e la legislazione nazionale in materia, ossia la. direttiva 2002/91/CE ed i Decreti legislativi 192/2005 e 311/2006, così da promuovere il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici esistenti e di nuova costruzione, tenendo anche conto delle condizioni climatiche locali. Unitamente al D.C.R. n. 98-1247 dell’11 febbraio 2007 “Stralcio di Piano per il riscaldamento e il condizionamento” ed alla Legge 24/12/2007 n. 244 (finanziara 2008) si completa il quadro normativo di riferimento. Il Piano stralcio per il risanamento ambientale ed il condizionamento prevede un contributo medio annuo del 60% del fabbisogno termico per la produzione di acqua calda sanitaria ed una produzione minima di 1kW per unità immobiliare residenziale e non inferiore a 5kW per fabbricati industriali con superficie utile non inferiore a 100 mq derivanti da fonti rinnovabili. Tralasciando gli utilizzi “alternativi” delle acque meteoriche per il risparmio idrico ed i sistemi costruttivi per l’edilizia bioclimatica che non generano impatti significativi dal punto di vista paesaggistico, una trattazione più approfondita meritano strumenti sostenibili quali il solare termico, il fotovoltaico e l’inquinamento luminoso, in quanto da sempre considerati mezzi invasivi ed esteticamente impattanti. Interessante potrebbe essere la previsione per le nuove lottizzazioni l’utilizzo dei pannelli solari e fotovoltaici preferibilmente integrati in copertura ed ove non fosse sufficiente la superficie di falda o non orientata in modo ottimale, prevedere l’utilizzo di apposite strutture per l’alloggiamento, in aderenza all’edificio principale od isolate all’interno del lotto di pertinenza. Tali strutture, che potrebbero essere identificabili quali bassi porticati, tettoie, autorimesse ecc., unite all’indicazione di integrazione in falda, fa si che i pannelli siano “mascherati” il più possibile, quindi poco evidenti all’occhio umano e ben integrati nel paesaggio. Per quanto attiene l’inquinamento luminoso si può prevedere il divieto di installare all’aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare verso la “volta celeste”. 86 5.2.10 Rischio industriale La presenza sul territorio di stabilimenti industriali, che utilizzano o detengono sostanze chimiche per le loro attività produttive, espone la popolazione e l’ambiente circostante al rischio industriale. Un incidente industriale può, infatti, provocare danni alla popolazione ed al territorio. Gli effetti sulla salute umana, in caso di esposizione a sostanze tossiche rilasciate nell’atmosfera durante l’incidente, variano a seconda delle caratteristiche delle sostanze, della loro concentrazione, della durata d’esposizione e dalla dose assorbita. Gli effetti sull’ambiente sono legati alla contaminazione del suolo, dell’acqua e dell’atmosfera da parte delle sostanze tossiche. Gli effetti sugli oggetti riguardano principalmente i danni alle strutture. Una piena conoscenza di questi aspetti è la premessa indispensabile per ridurre il rischio industriale ai livelli più bassi possibili, prevenendo danni alla salute e all’ambiente. Vignole Borbera è dotato di Regolamento Comunale di Protezione Civile Approvato con DCC n. 23 del 24.06.2005. Scopo del regolamento suddetto “è quello di ottimizzare e regolamentare gli interventi di una struttura operativa agile e permanente, in materia di Protezione Civile, in caso di eventi calamitosi, e di avviare attività di prevenzione delle varie ipotesi di rischio” (art. 2). Al “Capo quinto – eventi calamitosi” vengono elencati i rischi più gravi cui può essere esposto il territorio comunale: a) Rischio idrogeologico b) Rischio industriale e tecnologico c) Incidenti a vie e sistemi di trasporto d) Rischio nucleare e) Rischio sismico f) Incendi boschivi g) Rischio sanitario e veterinario h) Rischio terroristico i) Il rischio meteorologico j) Rischio ambientale Come si evince dalla cartografia riportata dal “Sistema informativo delle Attività a Rischio di Incidente Rilevante” desunta dal sito del SIAR Piemonte, all’interno del Comune di Vignole Borbera è individuata una ditta “Sottosoglia Seveso” che corrisponde al Deposito della Ditta S.L.I. “Società internazionale Lubrificanti” S.p.A. 87 E’ stato individuato nei pressi della Località Fornace un nuovo lotto “isolato” destinato ad un deposito di fuochi artificiali di tipologia “deposito isolato”. L’area della superficie di mq. 6.000 e con una capacità edificatoria pari a mq 400 di SUL viene classificata come D5 “Aree per impianti industriali o tecnologici isolati D5” relativi ad impianti esistenti o che devono sorgere al di fuori delle aree attrezzate o di riordino o per esigenze tecniche. Si riportano di seguito alcune specificazioni relative all’insediamento in argomento: “I depositi isolati nascono per risiedere in luogo sufficientemente isolato….. Le vigenti norme impongono, cioè, di progettare il deposito in modo che sia sempre e comunque preservata la pubblica incolumità. Ciò si ottiene: • costruendo il deposito a distanza di sicurezza da determinati elementi (case, autostrade, ferrovie, ecc…) che il testo normativo individua; • limitando il quantitativo massimo ammissibile in deposito, in funzione della distanza di sicurezza presente in sito; • realizzando i magazzini di deposito in materiale estremamente friabile e leggero, ossia “antischeggia”; • introducendo, se del caso ed a garanzia di ulteriore sicurezza, elementi contenitivi quali terrapieni e simili. 88 I calcoli dei quantitativi stoccabili, in ragione delle distanze di sicurezza offerte da un potenziale sito d’installazione del deposito, sono effettuati in ottemperanza al RETULPS. La difesa preventiva, antincendio ed antintrusione, è garantita dall’osservanza di quanto all’apposito Certificato di Prevenzione Incendi (rilasciato da Comando Prov. V.V.F.) e dalla combinazione di efficaci recinti non scalabili e telesorveglianza. Impatto visivo Un esempio di area di deposito isolata è il seguente: • un magazzino in muratura leggera, a solo pian terreno, nascosto in gran parte da un rialzo di terra di riporto (terrapieno di sicurezza); • un’area di rispetto posta attorno al magazzino, delimitata da reticolato metallico non scalabile. Sarebbe parte dell’area di rispetto, un piazzale di manovra per autocarri dotato di illuminazione; • un secondo magazzino per ricovero attrezzature inerti, non destinato dunque ad ospitare merce pirotecnica. Il deposito necessita di una strada di accesso. Operazioni tipiche All’interno dell’area di deposito si svolgerebbero operazioni di carico e scarico merci (attrezzature, fuochi pirotecnici su mezzi omologati ADR, ecc.). Periodicamente si effettuerà lo sfalcio dell’erba nelle zone di rispetto e la manutenzione ordinaria (recinzioni, impianto parafulmine, sistema di tele sorveglianza... ecc…). Sicurezza La progettazione di un deposito di fuochi pirotecnici è una pratica consolidata, che segue le precise prescrizioni del Regolamento d’Esecuzione del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (RETULPS). La progettazione del deposito deve essere mirata prima di tutto alla prevenzione di ogni incidente; tuttavia è parimenti obbligatorio garantire la pubblica incolumità anche sotto l’ipotesi di esplosione. La Norma sopra richiamata, cioè, fissa precisi limiti ai quantitativi detenibili nel magazzino, in funzione delle distanze di sicurezza che lo separano dai centri abitati. Un deposito di fuochi pirotecnici, realizza quindi lo stoccaggio in condizioni controllate ed isolate, del medesimo quantitativo di fuochi pirotecnici ordinariamente ammesso al trasporto su un'unica unità di trasporto stradale. 89 5.2.11 Sintesi dello stato ambientale di riferimento Fattore ambientale Stato di qualità Suolo e sottosuolo Acque superficiali e sotterranee Indice di qualità Buono Medio / Buono Biodiversità: flora e fauna Buono Aria Buono Clima Buono Rifiuti Medio Agenti fisici: rumore e vibrazioni Medio / Buono Radiazioni Basso Paesaggio Buono Energia (fonti rinnovabili) Medio Rischio industriale Medio Per esporre la valutazione di ogni indicatore si è utilizzata una simbologia grafica, che deriva dal modello utilizzato a livello europeo dalla EEA (icone di Chercoff), che permette un inquadramento generale dell’indicatore, del suo stato attuale e delle condizioni della risorsa ambientale rappresentata dall’indicatore stesso. 90 6. VALUTAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI SULL’AMBIENTE E AZIONI DI SOSTEGNO 6.1 Quadro dei potenziali impatti indotti sull’ambiente dalla Variante di PRGI Gli indicatori ambientali analizzati nei paragrafi precedenti, costituiscono lo “stato attuale” della risorsa ambiente, ossia la situazione ante operam sulla quale le azioni previste dalla Variante di Piano Regolatore interagiranno, generando impatti. Sulla base delle informazioni ottenute risulta necessario impostare le scelte di programmazione nel rispetto del principio di sostenibilità ambientale. Il concetto di sostenibilità, ossia la forma di sviluppo che preserva la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali, ha come obiettivo il mantenimento di uno sviluppo economico compatibile con l’equità sociale e gli ecosistemi e deve operare, quindi, in regime di equilibrio ambientale. Ottenere l’equilibrio ambientale comporta la valutazione di diverse componenti quali gli ecosistemi, la riduzione degli stress ambientali, la riduzione della vulnerabilità umana, il potenziale sociale ed istituzionale e l’amministrazione globale. In conseguenza di quanto detto, la pianificazione urbanistica deve attenersi al principio della sostenibilità ambientale. Di seguito si riportano, in forma tabellare, le singole azioni previste dalla Variante di PRGI, il tipo di impatto generato sui singoli fattori ambientali, il livello di positività o negatività dell’azione sull’ambiente e la valutazione del grado di sostenibilità dell’azione stessa. Il livello di positività/negatività verrà espresso in forma numerica con valori compresi tra -2 e +2, mentre il grado di sostenibilità verrà espresso con un giudizio variabile da sufficiente a buono. 91 AZIONE DI PRGI a) Riconferma delle aree edificabili già presenti sul territorio con sensibile riduzione del relativo indice di edificabilità b) Modifica delle aree polifunzionali “DP” c) Incentivazione al recupero del centro storico d) Individuazione di lotti residenziali interstiziali liberi in prossimità del centro storico, in prossimità della Chiesa “Madonna del Chioccale” ed in fraz. Vanzelle e) Riclassificazione ed individuazione nuove aree di espansione produttiva f) Individuazione nuove aree per standard urbanistici IMPATTO Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Secondario Indiretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Diretto Secondario Indiretto Secondario Secondario Indiretto Secondario FATTORE AMBIENTALE Uso del suolo Biodiversità Rumore e vibrazioni Aria Paesaggio Rifiuti Acque sotterranee Uso del suolo Biodiversità Rumore e vibrazioni Aria Paesaggio Rifiuti Acque sotterranee Uso del suolo Biodiversità Rumore e vibrazioni Aria Paesaggio Rifiuti Acque sotterranee Uso del suolo Biodiversità Rumore e vibrazioni Aria Paesaggio Rifiuti Acque sotterranee Uso del suolo Biodiversità Rumore e vibrazioni Aria Paesaggio Rifiuti Acque sotterranee Uso del suolo Biodiversità Rumore e vibrazioni Aria Paesaggio Rifiuti Acque sotterranee LIVELLO DI POSITIVITA’ +2 +2 +2 +2 +2 +2 +2 +1 +1 +1 +1 0 0 0 +2 +2 +1 +1 +2 0 +1 -1 -1 0 -1 0 -1 0 0 -1 -2 -1 -1 -1 -1 0 0 0 +1 0 0 0 VALUTAZIONE DI SOSTENIBILITA’ buona discreta buona sufficiente sufficiente buona 92 7. QUADRO SINOTTICO COMPLESSIVO FATTORI AMBIENTALI IMPATTI POSITIVI/NEGATIVI STATO DI QUALITA’ DEI FATTORI OBIETTIVI DI TUTELA AMBIENTALE AZIONI E PREVISIONI DELLA VARIANTE E PARZIALE AL PRGI TRASFORMAZIONI AMBIENTALI POSITIVE/NEGATIVE VALUTAZIONE MISURE COMPENSATIVE/MITIGATIVE DI SOSTENIBILITA’ 1) Contenimento dello sviluppo residenziale nei limiti urbani già delineati dal PRGI vigente Il Suolo e sottosuolo principale procedere in obiettivo modo è quello ottimale per di il mantenimento dell’assetto del suolo e interstiziali nel centro urbano 3) Riqualificazione del tessuto edilizio non generare alcuna incidenza sul fattore sottosuolo 1) 2) Individuazione di alcuni lotti residenziali esistente, in particolare del centro storico Impatto diretto Negatività bassa Si tenderà al perseguimento dell’equilibrio tra le superfici permeabili e quelle coperte per non alterare l’assetto superficiale del sistema suolo, discreta anche mediante la progettazione del verde negli spazi pubblici; 2) Le azioni di pianificazione previste dalla Variante Strutturale al PRGI non hanno alcuna incidenza sul fattore ambientale “sottosuolo” 4) Individuazione di un’area di espansione produttiva 5) Individuazione di aree a standard urbanistico (verde e parcheggio pubblico) 1) Si tenderà al perseguimento dell’equilibrio tra le superfici permeabili e quelle coperte per non alterare l’assetto superficiale del sistema suolo, 1) Individuazione di alcuni lotti residenziali Acque superficiali e sotterranee Il principale obiettivo è quello di non generare fonti di pressione puntuali 2) Individuazione di un’area di espansione eliminando la possibilità di rischio di contaminazione delle acque di falda anche mediante la progettazione del verde negli spazi pubblici; interstiziali nel centro urbano produttiva Impatto diretto Negatività molto bassa buona 2) Si preserveranno le acque dall’inquinamento mediante l’estensione delle reti fognarie esistenti, convogliandole in canalizzzazioni separate (acque bianche e nere) adeguatamente dimensionate e mediante la prescrizione 3) Individuazione di aree a standard di attivazione di un congruo riutilizzo delle acque meteoriche per ridurre i urbanistico (verde e parcheggio pubblico consumi e gli sprechi di acqua 1) Contenimento dello sviluppo residenziale nei limiti urbani già 1) delineati dal PRGI vigente 2) Il Biodiversità principale obiettivo è quello di incentivare la formazione di aree verdi, Riqualificazione del tessuto edilizio esistente, in particolare del centro tutelare quelle esistenti e non generare impatti sul fattore ambientale “fauna” relativo indice di edificabilità e l’occupazione delle aree interstiziali nel Individuazione di alcuni lotti residenziali centro urbano, consentono la tutela ed il mantenimento dell’habitat interstiziali nel centro urbano 3) storico 4) naturale esistente nelle aree esterne ai limiti urbani; Impatto diretto Negatività molto bassa buona 2) Per quanto all’area di espansione produttiva, le nuove costruzioni dovranno essere valutate al fine di non compromettere le caratteristiche ambientali del territorio: le norme di attuazione forniranno indirizzi per Individuazione di un’area di espansione l’insediamento paesaggistico e ambientale e le aree produttive produttiva 5) il contenimento dello sviluppo residenziale, la sensibile riduzione del dovranno configurarsi come “aree produttive ecologicamente attrezzate” Individuazione di aree a standard (APEA) urbanistico (verde e parcheggio pubblico) 1) Il principale obiettivo è quello di non generare fonti di pressione, sul fattore Aria e clima ambientale atmosfera, all’attività antropica riscaldamento domestico ecc.) residenziale 2) connesse (traffico, Contenimento dello sviluppo Individuazione di un’area di espansione produttiva 3) Individuazione di aree a standard urbanistico (verde e parcheggio Si mirerà ad adottare misure mitigative, quali la prescrizione di utilizzare per Impatto prevalentemente indiretto Negatività bassa discreta gli impianti di riscaldamento e raffrescamento, le migliori e più efficienti tecnologie in materia di tutela ambientale, che consentano la riduzione delle emissioni in atmosfera pubblico) 93 FATTORI AMBIENTALI IMPATTI POSITIVI/NEGATIVI STATO DI QUALITA’ DEI FATTORI OBIETTIVI DI TUTELA AMBIENTALE E PARZIALE AL PRGI TRASFORMAZIONI AMBIENTALI POSITIVE/NEGATIVE Il Rifiuti AZIONI E PREVISIONI DELLA VARIANTE principale contenere obiettivo la incentivando è quello produzione il sistema di di di rifiuti, raccolta VALUTAZIONE SOSTENIBILITA’ Si estenderà il sistema della raccolta differenziata anche ai nuovi 1) Individuazione di alcuni lotti residenziali interstiziali nel centro urbano 2) Individuazione di un’area di espansione produttiva differenziata MISURE COMPENSATIVE/MITIGATIVE DI insediamenti, incentivandola mediante informazione e pubblicizzazione e Impatto diretto Negatività nulla buona mediante la formazione di isole ecologiche opportunamente schermate nei SUE di nuova formazione. E’ in corso la formazione di un “Centro di raccolta differenziata intercomunale” ubicato in area a destinazione produttiva del Comune di Vignole Borbera. 1) 1) Contenimento dello sviluppo misure per il contenimento dei livelli sonori delle operazioni di residenziale nei limiti urbani già cantiere delineati dal PRGI vigente Rumore e vibrazioni Il principale contenere obiettivo le è emissioni quello di sonore e vibrazionali 2) urbano 3) 2) Individuazione di alcuni lotti residenziali interstiziali nel centro Impatto diretto Negatività molto bassa La nuova area di espansione produttiva occuperà un’area storicamente produttiva (località “La Fornace”) e si configurerà come buona insediamento APEA. L’accessibilità della zona è garantita da viabilità esistente per la quale si prevede un potenziamento. L’attività Individuazione di un’area di prevista di deposito “fuochi pirotecnici”, per le caratteristiche proprie espansione produttiva 4) In sede di realizzazione delle nuove costruzioni si prescriveranno del deposito, sarà ubicata in zona isolata Individuazione di aree a standard 3) urbanistico (verde e parcheggio pubblico) Ai SUE dovrà essere allegata la “documentazione di impatto acustico” o la “valutazione previsionale di clima acustico” 1) Per quanto riguarda il nuovo comparto residenziale verranno dettate idonee prescrizioni per generare tipologie edilizie di pregio che si 1) Il Paesaggio principale obiettivo è quello preservare le caratteristiche attenuando le criticità di 2) e/o previste dagli strumenti urbanistici integrino con il contesto, prevedendo altresì un progetto del verde residenziale nei limiti urbani già volto alla sua fruibilità negli spazi pubblici ed in quelli interstiziali tra delineati dal PRGI vigente gli edifici e le infrastrutture varie, nonché alla continuità visiva tra i Individuazione di alcuni lotti giardini privati e gli spazi pubblici. residenziali interstiziali nel centro attuali presenti Contenimento dello sviluppo urbano 3) Individuazione di un’area di Impatto diretto Negatività molto bassa 2) buona insediamenti APEA (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate) e saranno valutate in modo da non compromettere le caratteristiche espansione produttiva 4) Le aree di espansione produttiva si configureranno come paesaggistiche del territorio. In particolar modo si dovrà prevedere la Individuazione di aree a standard messa a dimora di alberi con funzione di mitigazione visiva tra i lotti. urbanistico (verde e parcheggio I progetti dovranno assicurare anche la sistemazione esterna pubblico) dell’area finalizzata ad integrare coerentemente le nuove strutture nell’ambito circostante 1) Energia (fonti rinnovabili) Il principale obiettivo è quello residenziali interstiziali nel centro di incentivare l’utilizzo delle fonti alternative di energia urbano 2) Le nuove aree residenziali così come quelle di tipo produttivo Individuazione di alcuni lotti Individuazione di un’area di espansione produttiva dovranno essere orientate al risparmio energetico, promuovendo Impatto secondario Negatività nulla buona l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, dispositivi per il contenimento dei consumi idrici, riduzione del consumo di acqua potabile mediante il riutilizzo delle acque meteoriche. 94 8. CONCLUSIONI Per esporre la valutazione di ogni indicatore si è utilizzata una simbologia grafica, che deriva dal modello utilizzato a livello europeo dalla EEA (icone di Chercoff), che permette un inquadramento generale dell’indicatore, del suo stato attuale e delle condizioni della risorsa ambientale rappresentata dall’indicatore stesso. L’impostazione della variante al P.R.G.I. di Vignole Borbera fa riferimento costante ai concetti di “sostenibilità” e “salvaguardia”: si tratta di un atteggiamento culturale dal quale far derivare la programmazione di un sensibile miglioramento della qualità complessiva dell’ambiente mediante una rinnovata attenzione alla matrice ecologica, alla tutela del paesaggio ed all’identità di un territorio con le sue tipologie insediative e le sue vocazioni agricole. Il riassetto del territorio è quindi perseguito attraverso la salvaguardia del patrimonio paesaggistico-ambientale. Come già specificato nel par. 4.1 del presente Rapporto Ambientale Preliminare, la Variante al P.R.G.I. di cui trattasi riguarda gli adeguamenti alle pianificazioni sovraordinate del Piano Regolatore Comunale, nonché il suo adeguamento al PAI ed alla normativa sismica; vengono inoltre aggiornate le aree residenziali mediante un contenuto incremento; si individuano le aree produttive in una porzione di territorio già vocata a tale destinazione e in misura limitata. Per quanto sopra esposto e considerato che il territorio oggetto di variante al PRGI non contiene elementi stravolgenti il quadro ambientale, si ritiene possibile l’esclusione della Variante al PRGI del comune di Vignole Borbera, da un più ampio procedimento di VAS, senza ulteriori approfondimenti. 95 ALLEGATO 1 96 ALLEGATO 2 97 BIBLIOGRAFIA: MANUALE DI VALUTAZIONE D’IMPATTO ECONOMICO-AMBIENTALE – Reporting ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione impatto ambientale, Analisi costi benefici – Per programmi economici, piani urbanistici, progetti insediativi – Autore Daniele Verdesca – Maggioli Editore 2003 IL MONITORAGGIO DEL CONSUMO DI SUOLO Report per il livello locale – Area del Novese (AL) – Copyright Regione Piemonte 2009 PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE (DCR N. 117-10731 DEL 13 MARZO 2007) – A cura della Regione Piemonte Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche INDAGINE GEOLOGICA PER IL PROGETTO DI VARIANTE GENERALE AL PRG – ALLEGATO B1 – Tecnico incaricato Elio Guerra Geologo RELAZIONE DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE ai sensi dell’art. 6 comma 1, lettera a) della Legge Quadro 16 ottobre 1995 n. 447 e degli artt. 5 e 6 della L.R. 52/2000 - A cura del Dott. Paolo Bisio SITO INTERNET ARPA PIEMONTE – www.arpa.piemonte.it SITO INTERNET PROVINCIA DI ALESSANDRIA – www.provincia.alessandria.it www.ambiente.al.it SITO INTERNET REGIONE PIEMONTE – www.regione.piemonte.it www.sistema.piemonte.it SITO INTERNET COMUNE DI VIGNOLE BORBERA – www.comune.vignoleborbera.al.it SITO INTERNET PROTEZIONE CIVILE – www.protezionecivile.gov.it 98