Amundi F Priv Dividend Opp

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Amundi F Priv Dividend Opp
Rendiconto Annuale di Gestione
al 28 dicembre 2010
Fondo comune di investimento mobiliare aperto di diritto italiano
armonizzato alla Direttiva 85/611/CEE
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
INDICE
Considerazioni generali - Commento macroeconomico .........................................................3
Relazione degli Amministratori della Società di Gestione .......................................................7
Situazione patrimoniale ..........................................................................................................9
Sezione reddituale................................................................................................................11
Nota integrativa ....................................................................................................................13
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Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
Considerazioni generali - Commento macroeconomico
Nel corso del 2010, la crescita economica globale si è rafforzata grazie al rimbalzo delle economie
avanzate ed alla tenuta a livelli elevati del tasso di sviluppo dei paesi emergenti. Il PIL è tornato a
crescere a un tasso annuo del 2,8% negli USA, contro una contrazione del 2,6% dell’anno precedente
e dell’1,7% in area euro, dopo la pesante caduta del 2009 (-4%). In ambito europeo, occorre tuttavia
sottolineare che la crescita si concentra nei paesi principali (core) e soprattutto in Germania, mentre
alcuni paesi periferici sono ancora alle prese con performance economiche deboli. Gran Bretagna
(+1,7% dal -5% del 2009) e Giappone (+4,3% dal -6,2% del 2009) confermano anch’essi il positivo
quadro delle economie avanzate.
Il temuto rallentamento delle economie emergenti non si è materializzato, se si considera che la Cina
probabilmente supererà nel 2010 il 9% di crescita realizzato nel 2009, il Brasile supererà il 7% e l’India
l’8%. A fronte di questi numeri positivi di crescita globale, l’inflazione è rimasta contenuta, soprattutto
nei paesi avanzati e soprattutto nella componente strutturale, mentre è aumentata nei paesi
emergenti, innescando alcune risposte di politica monetaria restrittiva, destinate probabilmente a
proseguire anche nel 2011.
Il 2011 dovrebbe vedere una normalizzazione della crescita globale dopo il forte rimbalzo di
quest’anno ad un + 4,4%, da un -0,6% del 2009. I timori di una ricaduta recessiva dell’economia
americana, diffusisi soprattutto nell’estate a seguito di un temporaneo peggioramento dei dati
macroeconomici, sono stati fugati dai dati positivi e superiori alle attese degli ultimi mesi. Il nostro
scenario punta ad una crescita contenuta nel 2011 nei paesi avanzati: tuttavia, nell’ambito delle aree
avanzate, gli Stati Uniti dovrebbero generare una performance economica migliore dell’Europa e del
Giappone, con un consenso che attualmente punta al 3,1%. Anche nel 2011, inoltre, è probabile una
forte divergenza di performance economica tra paesi “core” e paesi periferici. L’inflazione non
dovrebbe rappresentare una minaccia anche nel 2011, nonostante i minimi siano stati probabilmente
toccati ed i consumi abbiano tenuto meglio delle attese, e nonostante condizioni di politica monetaria
che permangono particolarmente accomodanti. La divergenza tra paesi avanzati ed emergenti, infine,
dovrebbe ridursi.
Le politiche monetarie infine, rimangono particolarmente espansive nelle aree avanzate, mentre,
come scrivevamo, sono tornate ad inasprirsi per raffreddare l’inflazione in alcune economie emergenti.
La Fed ha dapprima esteso la durata delle prime misure di allentamento quantitativo e
successivamente approvato nuove misure di inserimento addizionale di liquidità, attraverso l’acquisto
di un considerevole ammontare di titoli di stato. Anche in Giappone e Gran Bretagna, le banche
centrali hanno adottato politiche monetarie espansive mentre la BCE ha concentrato i propri sforzi nel
sostegno ai paesi periferici anche per il tramite dell’acquisto di titoli di stato, mantenendo inalterata la
piena disponibilità di liquidità ai sistemi finanziari dei paesi dell’area. Le attese puntano ad un
mantenimento delle attuali condizioni favorevoli di liquidità anche nel corso del 2011.
Stati Uniti
Negli USA, il PIL è tornato a crescere a un tasso annuo del 2,9%, contro una contrazione del 2,6%
dell’anno precedente. L’accelerazione dei consumi ad un tasso di crescita trimestrale del 4,4% negli
ultimi tre mesi dell’anno, dopo il 2.4% ed il 2.2% dei due trimestri precedenti è stato un fattore
fondamentale per la performance macroeconomica statunitense, così come la componente degli
investimenti delle imprese, tornati a tassi di incremento trimestre su trimestre a due cifre. Gli indicatori
di fiducia e gli altri indicatori anticipativi hanno mostrato un parziale rallentamento nell’estate, ma sono
poi tornati ad aumentare negli ultimi mesi dell’anno, confermando il trend positivo della produzione e
dei nuovi ordini. L’occupazione, infine, è tornata a crescere: nel 2010, infatti, il settore privato ha
prodotto più di 100.000 nuovi posti di lavoro medi mensili, per un totale di circa 1.400.000 nuovi
occupati. Il ritmo di assunzioni ha rallentato a maggio e a giugno per poi tornare a crescere nel terzo e
quarto trimestre, pur mantenendosi relativamente contenuto rispetto all’ampio serbatoio di disoccupati
prodotti nei due anni precedenti. La Fed ha accentuato l’allentamento monetario iniziale e deciso
nuove manovre per tutto il primo semestre del 2011, confermando la volontà di fornire tutto il supporto
necessario alla crescita. L’inflazione, infine, è rimasta contenuta scendendo nella prima parte
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dell’anno da livelli del 2,7% all’1,1%, per poi rimanere stabile intorno a tali livelli per tutto il secondo
semestre.
Area Euro
Il PIL dell’Area Euro è rimbalzato complessivamente dell’1,7%, dopo la pesante caduta del 2009 (4.1%). In ambito europeo, occorre tuttavia sottolineare che la crescita si concentra nei paesi principali
(core) e soprattutto in Germania che nel 2010 punta verso un +3,6%, mentre alcuni paesi periferici
sono ancora alle prese con performance economiche deboli. L’export, la produzione industriale e
l’occupazione hanno trainato l’economia tedesca, che direttamente ed indirettamente ha a sua volta
fornito slancio a tutta l’Area Euro. Tra i paesi periferici, al contrario, è la Grecia a soffrire
maggiormente, con un -4% del Pil nel 2010, seguita da altri paesi come Irlanda e Spagna che
chiuderanno l’anno con una probabile contrazione del PIL, rispettivamente dello 0,45% e dello 0,2%.
L’Italia si è comportata meglio dei paesi periferici, con un PIL destinato a crescere intorno all’1%. Al
pari di quanto accaduto nelle altre aree avanzate, l’inflazione è rimasta sotto controllo, anche in
Germania dove la crescita è stata più sensibile.
Sul lato del mercato obbligazionario, il tema principale del 2010 è stato certamente la crisi del debito
sovrano, che nei suoi momenti peggiori di aprile/maggio (la crisi del debito Greco) e di novembre
(l’esplosione del caso Irlanda) ha condizionato l’andamento dei rendimenti dell’intera classe d’attivo,
determinando una reazione generalizzata di avversione al rischio. Un altro effetto di questa crisi, è
stato l’allargamento dei differenziali di rendimento (spread) rispetto ai titoli tedeschi, che solamente
nell’ultima parte dell’anno sono rientrati a seguito delle politiche monetarie adottate per evitare un
ampliamento sistemico della crisi. La BCE ha concentrato i propri sforzi nel sostenere i paesi periferici
attraverso l’acquisto di titoli di stato e il mantenimento della piena disponibilità di liquidità per i sistemi
finanziari dei paesi dell’area. Al contempo, pur fornendo tutto il supporto necessario, la banca centrale
ha nuovamente sottolineato a più riprese la necessità di una nuova risposta delle autorità politiche. A
questo riguardo, la posizione della Germania sembra più determinata che in passato a trovare una
soluzione decisiva alla crisi, contribuendo al rientro degli spread sui rendimenti dei titoli sovrani e al
recupero degli asset rischiosi.
L’effetto finale della crisi di fiducia che ha colpito l’Area Euro ed in particolare i titoli governativi è stato,
come sappiamo, quello di accelerare il processo di rientro degli squilibri fiscali da parte dei paesi
periferici. E’ evidente che queste manovre restrittive, tutte pienamente operative nel 2011, freneranno
la ripresa in atto, soprattutto sul versante dei consumi domestici. A parziale attenuazione degli effetti
negativi occorre però considerare la riduzione della forza dell’Euro che contribuisce ad un mix di
ragioni di scambio nettamente più favorevoli alle imprese esportatrici. Le attese di crescita per il 2011
si mantengono intorno all’1,5%.
Come scrivevamo, la BCE ha sostenuto i paesi periferici tramite l’acquisto di titoli di stato, garantendo
ampia disponibilità di liquidità a tutto il sistema finanziario dell’area euro. Tali condizioni dovrebbero
mantenersi inalterate nel corso del 2011, così come il livello dei tassi ufficiali.
UK
Con riguardo al Regno Unito, il consenso degli economisti punta ad una crescita dell’1,7% per il 2010
a tassi in linea a quelli dell’area euro. Le attese per il 2011 puntano ad una crescita intorno al 2%. La
Gran Bretagna, al pari di gran parte degli altri paesi europei ha aderito ad una policy di austerity
fiscale, allo scopo di accelerare il rientro degli squilibri di finanza pubblica. L’effetto netto è quello di
ridurre il potenziale di rimbalzo dell’economia reale nel corso dei prossimi trimestri. Al pari della Fed e
della banca del Giappone, inoltre, la banca centrale inglese ha adottato nuove misure di espansione
monetaria, inserendo nuova liquidità nel sistema per favorire la ripresa e per sostenere il sistema
finanziario.
Giappone
Dall’area nipponica continuano a giungere indicazioni costruttive sulla crescita. Il PIL nipponico ha
messo a segno uno tra i maggiori rimbalzi registrati nelle economie avanzate, con un + 4,3% dopo il –
6,2% del 2009. Dopo questo forte rimbalzo nel 2011 la crescita dovrebbe normalizzarsi a tassi più
contenuti, intorno all’1,4%. La ripresa dell’export globale ha fornito slancio all’economia nipponica nel
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2010 mentre l’inflazione continua a mantenersi in territorio negativo. Allo scopo di ridurre i rischi di
rallentamento economico e di deflazione, la banca del Giappone ha deciso nuove misure di
allentamento monetario.
Cina
L’economia cinese dopo aver lievemente rallentato la propria crescita nel 2009 (9,1%) rispetto ai valori
del 2008 (9,6%), è tornata a far registrare tassi superiori a quelli di molti altri paesi emergenti e di gran
parte dei paesi sviluppati, ed è destinata a chiudere il 2010 con un aumento del PIL a due cifre (10%).
Gli indicatori anticipativi, come la fiducia delle imprese, sono costantemente migliorati e hanno guidato
la fase attuale di notevole espansione. La Cina, al pari di altri importanti paesi emergenti asiatici
dovrebbe continuare a sostenere l’economia globale anche nel corso del 2011, sebbene rallentando
parzialmente per effetto dei primi interventi di politica monetaria restrittiva decisi quest’anno.
I mercati nel 2010
Il 2010 si è caratterizzato soprattutto per la crisi del debito sovrano dell’area euro, che ha reso
necessario operare due salvataggi e la costruzione di un meccanismo di sostegno ai paesi dell’area.
La Bce ha saputo contrastare con successo gli effetti di contagio cha hanno colpito l’area euro in
entrambe le crisi, la prima verificatasi a maggio e la seconda a novembre: questo per il tramite di
acquisti diretti di titoli di stato periferici, nonché garantendo misure di liquidità straordinaria ai sistemi
finanziari. Nonostante queste due crisi e i timori di ricaduta recessiva per gli USA, le classi d’attivo
rischiose hanno in generale dato performance positive e superiori a quelle della liquidità e delle
obbligazioni governative.
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, abbiamo assistito a una separazione dell’anno in due
periodi caratterizzati da opposti andamenti dei tassi di rendimento obbligazionari europei e americani.
La prima parte dell’anno ha visto infatti un sostanziale andamento al ribasso dei rendimenti che ha
raggiunto il suo punto più basso in estate, per i rendimenti europei, e in ottobre, per quelli americani. Il
punto di svolta, in entrambi i casi, è stato l’annuncio e poi l’avvio del prolungamento della politica
monetaria di allentamento quantitativo (Quantitative Easing 2) deciso dalla Fed.
Il quarto trimestre, in particolare, è stato caratterizzato da un sensibile rialzo dei rendimenti
obbligazionari europei indotto dal riacutizzarsi delle incertezze sull’evoluzione della crisi debitoria dei
paesi periferici culminata con l’adesione al piano di aiuti internazionali da parte dell’Irlanda. Gli effetti
indiretti di tale fenomeno si sono avvertiti su tutti i principali mercati. In Italia il BTP decennale, ad
esempio, è passato da un rendimento a scadenza inferiore al 3,80% di ottobre ad una chiusura a fine
dicembre intorno al 4,80%, con il correlato impatto negativo sul valore dei titoli. In Germania i titoli di
stato tedeschi (Bund) hanno sofferto un consistente aumento del rendimento offerto, con il decennale
che dal 2,20% è passato nell’area del 3%. Il crescente effetto domino sui mercati obbligazionari
europei, innescato dalla crisi irlandese, ha indotto anche un significativo aumento dei differenziali di
rendimento (spread) tra paesi core e periferici che ha raggiunto il suo massimo a fine novembre.
Anche i rendimenti obbligazionari americani sono costantemente saliti dall’annuncio del secondo
allentamento quantitativo (QE2) della Fed; il rendimento del Treasury decennale, in particolare, è
aumentato di un punto percentuale circa, da 2,3% a 3,3%, a dimostrazione del fatto di una sua
accettazione da parte dei mercati. Il rialzo dei rendimenti, inoltre, mostra che la banca centrale sta
avendo successo nel contrastare la deflazione ed un’eventuale trappola della liquidità. I dati
macroeconomici migliori del previsto e la chiusura delle posizioni nel fine anno hanno senza dubbio
contribuito anch’essi a questo risultato finale.
Le obbligazioni societarie (corporate bond), dopo una parte d’anno positiva e un mese di ottobre
particolarmente favorevole, sono tornate a risentire della volatilità dei titoli di stato periferici e hanno
generalmente sofferto un aumento degli spread a novembre e dicembre. In particolare, gli emittenti
finanziari, in ragione della loro elevata correlazione con i titoli di stato, sono stati tra i più penalizzati, al
pari di quanto accaduto nei mercati azionari. Al contrario, le obbligazioni societarie del settore
industriale e, in particolare, le obbligazioni ad alto rendimento (high yield) hanno mostrato maggior
capacità di tenuta. In ogni caso, i titoli del debito privato hanno generalmente battuto il rendimento dei
titoli di stato periferici e dei principali benchmark obbligazionari dell’area euro.
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Per quanto riguarda il mercato azionario, in generale l’andamento durante l’anno dei vari mercati
azionari è stato influenzato dalle preoccupazioni sui titoli di stato dell’Area Euro che sono culminate
con un aumento della volatilità in primavera e in autunno, a seguito delle crisi del debito sovrano greco
e irlandese.
Il positivo quadro dei fondamentali macroeconomici e microeconomici, nonché il permanere di
favorevoli condizioni di liquidità hanno sostenuto il rimbalzo del mercato azionario, forte di un sensibile
recupero degli utili. Le borse anglosassoni, in particolare, hanno superato la media delle performance
dell’area euro. I listini europei, dal canto loro, hanno mostrato una forte dispersione di ritorni, dettata
dall’incertezza sul debito pubblico. I paesi periferici, in particolare, hanno sofferto performance talvolta
sensibilmente negative a fronte della buona performance del listino tedesco. I settori ciclici e quelli che
godono della maggiore esposizione ai paesi emergenti hanno generalmente battuto i settori difensivi
ed i finanziari, questi ultimi più correlati all’andamento degli spread periferici.
I cambi, infine, hanno rispecchiato la volatilità degli spread paese e dei timori sulla crescita, con il
dollaro che è tornato a recuperare terreno per effetto soprattutto della crisi di fiducia nei paesi periferici
europei.
Prospettive per il 2011
Il quadro macroeconomico rimane positivo ed il rischio di una nuova recessione è sensibilmente
rientrato negli ultimi mesi. Al contempo, un rallentamento della crescita è probabile nel corso del
prossimo anno: nelle aree avanzate possiamo parlare di normalizzazione dopo il forte rimbalzo di
quest’anno, mentre nei paesi emergenti si potranno avere raffreddamenti più sensibili nella crescita,
anche per effetto delle prime manovre restrittive approvate nel 2010.
Lo scenario dei fondamentali è pertanto favorevole, sia in ambito macroeconomico che in ambito
microeconomico. Il 2010 ha visto le imprese tornare a una crescita massiccia di redditività, grazie ai
migliori margini e all’aumento del fatturato. Nel 2011 si dovrebbe assistere ad una stabilizzazione dello
sviluppo dei profitti a tassi più contenuti ma pur sempre attraenti. I tassi di fallimento societari, dal
canto loro, sono scesi rapidamente nel 2010 e sono destinati a toccare nuovi minimi il prossimo anno.
La liquidità inserita e messa a disposizione dalle banche centrali, infine, rimane abbondante e
continua a sostenere adeguatamente il sistema finanziario, mentre i tassi ufficiali sono destinati a
rimanere bassi per un periodo prolungato.
In Europa il 2010 sarà probabilmente ricordato come l’anno della crisi del debito sovrano, che ha reso
necessario il salvataggio di due paesi dell’area e l’implementazione di misure di sostegno straordinario
da parte dei governi e delle autorità monetarie. La BCE ha recentemente mostrato di contrastare
efficacemente la volatilità e l’incertezza, ma è evidente che i rischi maggiori sono ancora legati
soprattutto all’andamento dei differenziali di rendimento fra i titoli di stato europei e all’effetto
dell’austerity fiscale sulla crescita.
Le opportunità più attraenti d’impiego per il 2011, nonostante tali rischi, appaiono ancora offerte più
dalle classi d’attivo rischiose, come l’azionario ed il credito, che dai bond governativi e dalla liquidità.
Questo sia in ragione del quadro dei fondamentali e della liquidità descritto sopra, sia in relazione alle
valutazioni e ai premi al rischio offerti soprattutto dall’azionario.
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Relazione degli Amministratori della Società di Gestione
Eventi che hanno interessato il Fondo
La Società dal 1° marzo 2010 ha adottato la nuova d enominazione di “Amundi Società di Gestione del
Risparmio S.p.A.” o, in forma abbreviata, “Amundi SGR S.p.A.” per sinergie con la controllante
Amundi S.A. – Parigi.
Contestualmente è stato adeguato il nome del Fondo mediante la sostituzione del prefisso “CAAM”
con “Amundi”.
Con efficacia a decorrere dal 17 maggio 2010 il Consiglio di Amministrazione della Società ha
apportato al Regolamento del Fondo le modifiche conseguenti al trasferimento da Intesa Sanpaolo
S.p.A. a State Street Bank S.p.A. del ramo d’azienda comprendente le attività di banca depositaria.
In data 27/07/2010 il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato la modifica al
Regolamento del Fondo conseguente alla ridenominazione del Soggetto Garante (da Segespar
Finance S.A. ad Amundi Finance S.A.).
In data 27/07/2010 il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato la modifica al
Regolamento del Fondo conseguente alla ridenominazione dell'indice STOXX utilizzato quale
sottostante del Fondo.
Nel corso dell’esercizio non si sono verificati errori nel calcolo unitario del valore della quota.
Attività di collocamento
La Società di Gestione, per il collocamento del Fondo gestito si è avvalsa, sulla base di apposite
convenzioni, dell’attività di società di intermediazione mobiliare operanti mediante attività di offerta
fuori sede, nonché dell’attività prestata da intermediari bancari.
Politica d’investimento
Le principali operazioni realizzate sul fondo AMUNDI FORMULA PRIVATE DIVIDEND
OPPORTUNITY hanno avuto effetto a partire dai giorni successivi alla data di lancio, il 27 marzo
2007.
Il fondo ha inizialmente concluso un contratto di swap, che prevede lo scambio di un tasso di interesse
contro la variazione di un paniere di indici azionari. Al termine del periodo di investimento, il 27 marzo
2012, questa operazione renderà possibile il conseguimento di un importo che, considerando i titoli
presenti in portafoglio, assicurerà il raggiungimento dell’obiettivo del fondo, ossia un valore quota
almeno pari al valore della quota garantito, conformemente a quanto riportato nel prospetto
informativo del fondo.
Inoltre, la liquidità raccolta al termine del periodo di collocamento è stata investita in strumenti a
reddito fisso per finanziare il pagamento dei flussi (Euribor a 3 mesi) a carico del fondo in base ai
termini della predetta operazione di swap. La gestione è proseguita ottimizzando il portafoglio in base
alle opportunità di mercato.
Alla data del 28 dicembre 2010, il valore della quota del fondo è di 4,970 e la performance del fondo
dal lancio è pari al -0,60%.
Redditività
I valori del rendimento medio composto, su base annua, del fondo e del benchmark (ove previsto dal
regolamento di gestione del fondo) calcolati sugli ultimi 3 anni sono riportati nella Nota IntegrativaParte A.
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Rapporti con società del Gruppo
La SGR, pur riservandosi la facoltà di trasmettere ed eseguire direttamente, in ogni momento, gli
ordini per conto dei portafogli gestiti nonché il diritto di impartire istruzioni per ciascuno degli ordini e/o
delle decisioni di investimento, al fine di conseguire maggiore efficienza nei processi produttivi e di
avvalersi di specifiche competenze professionali di terzi, ha esternalizzato a Amundi Intermédiation
SA, appartenente al Gruppo Crédit Agricole SA, le attività riguardanti la trasmissione e/o l’esecuzione
di ordini aventi ad oggetto gli strumenti finanziari (esclusi gli OICR) di taluni portafogli gestiti (come di
volta in volta specificato dalle procedure aziendali vigenti).
L’investimento in azioni o obbligazioni considerati in conflitto di interesse è residuale rispetto ai
portafogli gestiti ed in ogni caso in linea con quanto previsto dalla normativa vigente e dai regolamenti
degli OICR medesimi. Non sono state effettuate significative adesioni ad operazioni di collocamento
effettuate da soggetti del Gruppo.
Eventi successivi al 28 dicembre 2010
Non si segnalano particolari eventi che hanno interessato il Fondo.
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Situazione patrimoniale
ATTIVITÀ
Situazione al
Situazione a fine
28/12/2010
esercizio precedente
Valore complessivo
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
A1.1 titoli di Stato
In percentuale
del totale attività
Valore complessivo
In percentuale
del totale attività
8.436
0,010
10.112
0,010
8.436
0,010
10.112
0,010
8.436
0,010
10.112
0,010
237.369
0,273
116.815
0,120
237.369
0,273
116.815
0,120
85.987.664
98,830
96.099.999
98,331
321.936
0,370
959.024
0,981
321.936
0,370
959.024
0,981
450.002
0,517
545.654
0,558
450.002
0,517
545.653
0,558
A1.2 altri
A2. Titoli di capitale
A3. Parti di OICR
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di capitale
B3. Parti di OICR
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di
compensazione e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti
finanziari derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti
finanziari derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E.
PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F.
POSIZIONE NETTA LIQUIDITÀ
F1. Liquidità disponibile
F2. Liquidità da ricevere per operazioni
da regolare
F3. Liquidità impegnata per operazioni
da regolare
G. ALTRE ATTIVITÀ
G1. Ratei attivi
G2. Risparmio di imposta
G3. Altre
TOTALE ATTIVITÀ
1
87.005.407
Pag. 9
100,000
97.731.604
100,000
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Situazione patrimoniale
Situazione al
Situazione a fine
28/12/2010
esercizio precedente
Valore complessivo
Valore complessivo
PASSIVITÀ E NETTO
H.
FINANZIAMENTI RICEVUTI
I.
PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
L.
STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
1.181.749
1.088.655
1.181.749
1.088.655
735.955
1.171.626
337.896
333.575
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M2. Proventi da distribuire
M3. Altri
N.
ALTRE PASSIVITÀ
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti di imposta
58.169
376.941
339.890
461.110
TOTALE PASSIVITÀ
1.917.704
2.260.281
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
85.087.703
95.471.323
17.121.547,083
19.296.284,163
4,970
4,948
N3. Altre
Numero delle quote in circolazione
Valore unitario delle quote
MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL’ESERCIZIO
Movimenti delle quote nell’esercizio
Quote emesse
0,000
Quote rimborsate
2.174.737,080
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Sezione reddituale
Rendiconto al 28/12/2010
Rendiconto esercizio
precedente
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI
A1.1
Interessi e altri proventi su titoli di debito
464
502
-1.676
137
-1.212
639
A.1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale
A1.3
Proventi su parti di O.I.C.R.
A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI
A2.1
Titoli di debito
A2.2
Titoli di capitale
A2.3
Parti di O.I.C.R.
A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE
A3.1
Titoli di debito
A3.2
Titoli di capitale
A3.3
Parti di O.I.C.R.
A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA
DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
Risultato gestione strumenti finanziari quotati
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI
B1.1
Interessi e altri proventi su titoli di debito
B1.2
Dividendi e altri proventi su titoli di capitale
B1.3
Proventi su parti di O.I.C.R.
B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI
B2.1
Titoli di debito
B2.2
Titoli di capitale
B2.3
Parti di O.I.C.R.
B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE
B3.1
Titoli di debito
B3.2
Titoli di capitale
B3.3
Parti di O.I.C.R.
B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA
DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
Risultato gestione strumenti finanziari non quotati
C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI
FINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA
C1. RISULTATI REALIZZATI
C1.1
Su strumenti quotati
C1.2
Su strumenti non quotati
1.222.610
-246.297
C2. RISULTATI NON REALIZZATI
C2.1
Su strumenti quotati
C2.2
Su strumenti non quotati
-51.665
D. DEPOSITI BANCARI
D1.INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI
Pag. 11
3.023.621
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
Sezione reddituale
Rendiconto al 28/12/2010
Rendiconto esercizio
precedente
E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI
E1. OPERAZIONI DI COPERTURA
E1.1
Risultati realizzati
E1.2
Risultati non realizzati
E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA
E2.1
Risultati realizzati
E2.2
Risultati non realizzati
E3. LIQUIDITÀ
E3.1
Risultati realizzati
E3.2
Risultati non realizzati
F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE
F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI
CONTRO TERMINE E ASSIMILATE
612.494
1.577.888
1.782.227
4.355.852
-10.050
-3.587
1.772.177
4.352.265
-1.339.896
-1.382.212
I2. ALTRI RICAVI
54.412
46.812
I3. ALTRI ONERI
-21.342
-3.222
465.351
3.015.530
-58.169
-376.941
407.182
2.638.588
F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI
Risultato lordo della gestione di portafoglio
G. ONERI FINANZIARI
G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI
G2. ALTRI ONERI FINANZIARI
Risultato netto della gestione di portafoglio
H. ONERI DI GESTIONE
H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR
H2. COMMISSIONI BANCA DEPOSITARIA
H3. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E
INFORMATIVA AL PUBBLICO
H4. ALTRI ONERI DI GESTIONE
I. ALTRI RICAVI ED ONERI
I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITÀ LIQUIDE
1.887
Risultato della gestione prima delle imposte
L. IMPOSTE
L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL'ESERCIZIO
L2. RISPARMIO DI IMPOSTA
L3. ALTRE IMPOSTE
Utile/perdita dell'esercizio
Pag. 12
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
Nota integrativa
Forma e contenuto del Rendiconto
Il Rendiconto di gestione del Fondo è stato redatto in osservanza dei modelli stabiliti da Banca d’Italia
con Provvedimento del 14 aprile 2005 e si compone di una Situazione Patrimoniale, di una Sezione
Reddituale e di una Nota Integrativa. Il rendiconto è inoltre accompagnato dalla Relazione degli
Amministratori.
Gli schemi contabili sono redatti in unità di Euro senza cifre decimali.
Si precisa che nella Nota Integrativa sono state inserite le tabelle richieste dal Regolamento Banca
d’Italia 14 aprile 2005, interessate da operazioni di esercizio.
Rispetto alle informazioni esposte nel rendiconto relativo all’esercizio 2009, al fine di garantire una
migliore rappresentazione dell’informativa finanziaria, talune voci sono state oggetto di una differente
esposizione. I relativi dati comparativi sono stati modificati di conseguenza come riportato nella
seguente tabella.
Sezione rendiconto
Da
Descrizione
A
Descrizione
Voce di bilancio
SEZIONE REDDITUALE
H4.
ALTRI ONERI DI GESTIONE
I3.
ALTRI ONERI
Spese bancarie
SITUAZIONE PATRIMONIALE PASSIVO
N3.
Altre
N1.
Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
Interessi passivi di c/c
Pag. 13
Importo
-218
-3.587
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
Parte A – Andamento del valore della quota
Il Regolamento del Fondo non prevede un benchmark.
Il rendimento nel corso dell’esercizio è stato pari a 0,44%.
28/12/2010
Rendimento medio annuo composto del Fondo calcolato sugli ultimi tre anni
1,98
Rendimento medio annuo composto del Benchmark calcolato sugli ultimi tre anni
-
Valori minimi e massimi della quota durante l’esercizio
Andamento del valore della quota durante l'esercizio
Valore minimo al 26/01/2010
4,923
Valore massimo al 31/08/2010
5,001
ANDAMENTO DEL FONDO
Dal 29/12/2009 al 28/12/2010
103
A MUNDI FORMULA GA RA NTITA PRIV A TE DIV IDEND OPPORTUNITY
102.5
102
101.5
101
100.5
100
99.5
99
98.5
0
0
01
/2
11
/2
10
/2
09
/2
08
01
0
01
0
01
0
/2
07
06
/2
01
01
0
0
05
/2
01
/2
04
/2
03
01
0
0
01
0
01
02
/2
01
/2
01
12
/2
00
0
9
98
Esposizione al rischio del fondo
Si tratta di un fondo “a formula” garantito il cui obiettivo di gestione, in assenza di variazione del
regime fiscale applicabile al prodotto, è di assicurare un valore finale della quota alla data del 27
marzo 2012 uguale alla somma del 100% della quota iniziale e del 130% della differenza positiva tra il
rendimento dell’indice Stoxx Select Dividend 30 ed il rendimento dell’indice Stoxx 50.
Si tratta di indici rappresentativi del mercato azionario europeo. In particolare il primo è costituito dai
30 titoli azionari con un maggiore tasso di rendimento da dividendi, il secondo invece è costituito dalle
50 azioni con maggiore capitalizzazione. Tutti gli indici si intendono nella versione “price index”, che
non tiene conto della ricapitalizzazione dei dividendi.
Il portafoglio del Fondo si compone di due parti: una componente monetaria/obbligazionaria ed una
componente che consiste in uno o più strumenti derivati OTC, stipulati con una o più controparti di
elevato standing, che prevedono lo scambio del rendimento derivante dalla componente
obbligazionaria, al netto dei costi addebitabili al Fondo, con la partecipazione ai rendimenti degli indici
prevista dalla formula.
Pag. 14
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
La principale componente della rischiosità di questo portafoglio sull’orizzonte temporale di 5 anni,
corrispondente al periodo di validità della formula, è rappresentata dal rischio azionario. In caso di
rimborso anticipato, le componenti prevalenti risultano essere il rischio di tasso, il rischio azionario e il
rischio di volatilità (connesso all’impatto delle volatilità e delle correlazioni attese sulla valorizzazione
della componente opzionale implicita negli strumenti derivati OTC in portafoglio).
La volatilità (calcolata sui rendimenti settimanali netti del Fondo ed annualizzata) nel periodo che va
dal 29 dicembre 2009 (ultima quota del fondo nell’esercizio 2009) al 28 dicembre 2010 (ultima quota
del fondo nell’esercizio) è stata pari a 1,34%.
Il minimo rendimento mensile realizzato nell’esercizio, calcolato considerando tutti gli intervalli di 4
osservazioni settimanali consecutive è stato pari a -0,51%.
Il VaR 99% mensile (che esprime in termini percentuali la massima perdita a cui è esposto il fondo su
un orizzonte temporale di un mese e al livello di confidenza del 99%) determinato a posteriori sulla
base dei rendimenti realizzati dal Fondo, considerando tutti gli intervalli di 4 osservazioni settimanali
consecutive dell’esercizio ed escludendo l’1% dei peggiori risultati, è stato pari a -0,30%. La
medesima misura calcolata ipotizzando la normalità della distribuzione dei rendimenti settimanali del
Fondo è pari a -0,90%.
La Garanzia è escutibile a prima richiesta scritta da parte della SGR, ogni e qualsiasi eccezione
rimossa.
Amundi Finance SA è una società di diritto francese, sottoposta al controllo della Banque de France, e
controllata, direttamente ed indirettamente, da Amundi Group SA, a sua volta controllata da Crédit
Agricole SA.
L’attività sociale di Amundi Finance SA consiste nella prestazione di garanzie in favore di Fondi
comuni, Fondi riservati e mandati di gestione patrimoniale promossi e gestiti da Amundi Group SA,
quando è prevista una garanzia esplicita.
Amundi Finance SA è dotata di mezzi propri patrimoniali tali da assicurare l’efficace svolgimento della
propria attività sociale.
Organigramma Semplificato
Pag. 15
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
Parte B – Le attività, le passività e il valore complessivo netto
Sezione I - Criteri di valutazione
Amundi SGR S.p.A. nella compilazione del rendiconto ha utilizzato i principi contabili ed i criteri di
valutazione previsti dalla Banca d’Italia. Tali principi e criteri di valutazione, coerenti con quelli utilizzati
nel corso dell’esercizio per la compilazione dei prospetti giornalieri e della relazione semestrale,
risultano i seguenti:
a) registrazione delle operazioni
- le compravendite di titoli sono contabilizzate nel portafoglio del fondo sulla base della data di
effettuazione delle operazioni;
- gli interessi, gli altri proventi e gli oneri a carico del fondo sono stati calcolati secondo il principio della
competenza temporale, anche mediante rilevazione dei ratei attivi e passivi;
- le sottoscrizioni ed i rimborsi delle quote sono stati rilevati a norma del regolamento del fondo e
secondo il principio della competenza temporale;
- i dividendi sono stati registrati il giorno di quotazione ex-cedola del relativo titolo;
- gli utili e le perdite realizzati su cambi, vendite di divisa a termine e negoziazioni di titoli in divisa
estera sono originati dalla differenza tra il cambio storico di conversione dei debiti, dei crediti, dei
contratti in divisa, dei conti valutari e dei titoli in divisa, e il cambio rilevato alla chiusura delle rispettive
posizioni;
- gli utili e le perdite da realizzi risultano dalla differenza tra i costi medi ponderati di carico ed i valori
realizzati dalle vendite; i costi ponderati di carico rappresentano i valori dei titoli alla fine dell’esercizio
precedente, modificati dai costi medi di acquisto del periodo;
- le plusvalenze e le minusvalenze su titoli sono originate dalla differenza tra il costo medio ponderato
ed i valori determinati secondo i criteri indicati in precedenza, ossia prezzi di mercato o valutazioni
applicati alla data del rendiconto;
- le differenze di cambio derivanti dalla conversione delle voci espresse in valuta estera sono
contabilizzate in voci separate nel rendiconto tenendo distinte quelle realizzate da quelle di
valutazione; sempre nella sezione riguardante il risultato della gestione cambi sono state registrate le
componenti reddituali delle operazioni di copertura dal rischio di cambio;
- i contratti a termine di compravendita divisa sono valutati secondo le istruzioni dettate dall’Organo di
Vigilanza: valorizzando giornalmente la differenza tra il cambio negoziato alla data dell’operazione e la
curva dei tassi a termine aventi la medesima scadenza;
- i differenziali su operazioni di “futures”, registrati secondo il principio della competenza sulla base
della variazione giornaliera dei prezzi di chiusura del mercato di contrattazione, sono rappresentati
dalla somma dei margini, diversi da quelli iniziali, versati agli organismi di compensazione ovvero
introitati dagli stessi;
- i diritti connessi ai premi ed alle opzioni, per i quali alla data del rendiconto erano già decorsi i termini
di esercizio, sono stati portati in aumento o a riduzione dei ricavi per vendite e dei costi per acquisti
dei titoli nei casi di esercizio del diritto, mentre sono stati registrati in voci apposite del rendiconto nei
casi di mancato esercizio del diritto. Il valore dei premi e delle opzioni, per i quali alla data del
rendiconto non erano ancora decorsi i termini di esercizio sono stati adeguati al valore di mercato;
- per le operazioni di “pronti contro termine”, la differenza tra i prezzi a pronti e quelli a termine è stata
distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso, lungo tutta la durata del contratto;
b) valutazione dei titoli
- i titoli italiani quotati sono stati valutati al prezzo di riferimento della Borsa Valori di Milano alla data
del rendiconto; l’evoluzione del criterio di valutazione preesistente è stata dettata da Banca d’Italia con
il “Regolamento recante disposizioni per le Società di Gestione”, emanato il 14 aprile 2005;
- i titoli e le altre attività finanziarie non quotate sono stati valutati al presumibile valore di realizzo
individuato, dai responsabili della Società di Gestione, su un’ampia base di elementi di informazione,
con riferimento alla peculiarità dei titoli, alla situazione patrimoniale e reddituale degli emittenti,
nonché alla generale situazione di mercato;
- i titoli esteri quotati sono stati valutati in base all’ultimo prezzo disponibile alla data di chiusura
dell’esercizio sul relativo mercato di negoziazione ed applicando il cambio dello stesso giorno; per i
Pag. 16
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
titoli quotati su più mercati esteri il prezzo di riferimento è quello del mercato nel quale le quotazioni
stesse hanno maggiore significatività; si precisa che per i titoli esteri aventi breve durata, per quelli in
attesa di quotazione e per quelli scarsamente scambiati, si fa riferimento ai prezzi rilevabili da brokers
nonché a valori di presumibile realizzo;
- le opzioni ed i warrant, trattati sui mercati regolamentati, sono stati valutati al prezzo di chiusura del
giorno rilevato nel mercato di trattazione; nel caso di contratti trattati su più mercati il prezzo è quello
più significativo, anche in relazione alle quantità trattate su tutte le piazze;
- le opzioni ed i warrant non trattati sui mercati regolamentati sono stati valutati al valore corrente
espresso dalla formula indicata dall’Organo di Vigilanza ovvero con metodologie analoghe ritenute
prudenti.
Pag. 17
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
Sezione II - Le attività
Ripartizione degli investimenti per area geografica
Al 28/12/2010
AREA GEOGRAFICA
Titoli di debito
Titoli di capitale
Parti di OICR
% su totale
portafoglio
GRECIA
3.357
39,794
ITALIA
5.079
60,206
8.436
100,000
TOTALE
Ripartizione degli strumenti finanziari per settori di attività economica
Al 28/12/2010
SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA
Titoli di debito
STATO
Titoli di capitale
Parti di OICR
% su totale
portafoglio
8.436
100,00
8.436
100,00
MOBILIARE
FONDIARIO
AGRARIO
OO.PP.
AZIENDE AUTONOME (CASSA DD.PP)
ENTI TERRITORIALI
ENTI PUBBLICI ECONOMICI
ALIMENTARE E AGRICOLO
ASSICURATIVO
BANCARIO
CARTARIO ED EDITORIALE
CEMENTIFERO
CHIMICO
COMMERCIO
COMUNICAZIONI
ELETTRONICO
FINANZIARIO
IMMOBILIARE EDILIZIO
MECCANICO ED AUTOMOBILISTICO
MINERALE E METALLURGICO
TESSILE
DIVERSI
TITOLI STATO
PREMI/OPZIONI
TOTALE
Pag. 18
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
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Elenco strumenti finanziari
Titolo
BTP 04/08.14 4.25%
Quantità
Prezzo
Cambio
Controvalore
% su Totale
attività.
1.000,0000000
103,320000
1,000000
1.033
0,001
BTP 04/02.15 4.25%
1.000,0000000
103,090000
1,000000
1.031
0,001
BTP 07/02.18 4.5%
1.000,0000000
101,680000
1,000000
1.017
0,001
BTP 04/02.20 4.5%
1.000,0000000
99,900000
1,000000
999
0,001
BTPS 06/08.16 3.75%
1.000,0000000
99,860000
1,000000
999
0,001
GREECE 03/05.13 4.6%
1.000,0000000
82,239000
1,000000
822
0,001
HELLENIC REPUBLI 99/10.19 6.5%
1.000,0000000
66,836000
1,000000
668
0,001
HELLENIC REPUBLI 02/10.22 5.9%
1.000,0000000
65,250000
1,000000
653
0,001
HELLENIC REPUBLI 06/07.16 3.6%
1.000,0000000
63,298000
1,000000
633
0,001
HELLENIC REPUBLI 07/03.24 4.7%
1.000,0000000
58,126000
1,000000
581
0,001
II.1 STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per paese di residenza dell’emittente
Paese di residenza dell'emittente
Italia
Altri Paesi dell'UE
Titoli di debito:
di Stato
5.079
3.357
in valore assoluto
5.079
3.357
in percentuale del totale delle attività
0,006
0,004
di altri enti pubblici
di banche
di altri
Titoli di capitale:
con diritto di voto
con voto limitato
altri
Parti di OICR:
aperti armonizzati
aperti non armonizzati
chiusi
immobiliari
Totali:
Pag. 19
Altri paesi
dell'OCSE
Altri paesi
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Amundi Formula Private Dividend Opportunity
Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per mercato di quotazione
Mercato di quotazione
Italia
Titoli quotati
Paesi dell'UE
5.079
3.357
in valore assoluto
5.079
3.357
in percentuale del totale delle attività
0,006
0,004
Altri paesi
dell'OCSE
Altri paesi
Titoli in attesa di quotazione
Totali:
Non sono state effettuate operazioni di compravendita di titoli nel corso dell’esercizio.
II.3 TITOLI DI DEBITO
Duration modificata per valuta di denominazione
Duration in anni
Valuta
minore o pari a 1
Compresa tra 1 e 3.6
EURO
1.856
maggiore di 3.6
6.580
II.4 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI (Posizioni creditorie)
Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati
Margini
Strumenti
Strumenti
finanziari
finanziari non
quotati
quotati
Operazioni su tassi di interesse:
future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili
opzioni su tassi e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
Operazioni su tassi di cambio:
future su valute e altri contratti simili
opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
Operazioni su titoli di capitale:
future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili
opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
237.369
Altre operazioni
future
opzioni
swap
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Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
II.6 PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE
Controparte dei contratti
Banche e
Banche e imprese
imprese di
Banche italiane
SIM
di investimento
Altre controparti
investimento di
di paesi OCSE
paesi non OCSE
Contratti in essere alla fine dell'esercizio:
valore corrente delle attività acquistate a pronti:
titoli di Stato
altri titoli di debito
83.142.813
titoli di capitale
altre attività
Contratti stipulati e chiusi nel corso dell'esercizio (flussi):
attività acquisitate a pronti:
titoli di Stato
154.626.208
altri titoli di debito
271.825.168
titoli di capitale
altre attività
Data
Data
Valore Nominale
Data
Descrizione titolo
Controvalore
Controvalore
pronti
termine
valuta
operazione
valuta pronti
Descrizione
Divisa
controparte
termine
8.950.000
NATIONWIDE BLDG 10/09.15 2.875%
28/10/2010
01/11/2010
01/02/2011
8.920.475
8.941.562
EUR
SOCIETE GENERALE SEC
8.000.000
AYT CEDULAS CAJA 01/04.11 5.25%
28/10/2010
01/11/2010
01/02/2011
8.300.207
8.319.828
EUR
SOCIETE GENERALE SEC
8.800.000
ROYAL BK SCOTLND 10/06.13 2.75%
28/10/2010
01/11/2010
01/02/2011
8.916.169
8.937.246
EUR
SOCIETE GENERALE SEC
8.650.000
BANCA POP MILANO 08/07.11 5.5%
28/10/2010
01/11/2010
01/02/2011
9.013.584
9.034.891
EUR
SOCIETE GENERALE SEC
9.000.000
AYT CEDULAS CAJA 05/03.16 3.5%
28/10/2010
01/11/2010
01/02/2011
8.427.742
8.447.665
EUR
SOCIETE GENERALE SEC
9.000.000
CITIGROUP INC 05/06.12 FR
28/10/2010
01/11/2010
01/02/2011
8.826.601
8.836.415
EUR
SOCIETE GENERALE SEC
7.900.000
FORTIS BANK NED 10/02.15 4%
06/12/2010
08/12/2010
01/02/2011
8.323.868
8.343.748
EUR
SOCIETE GENERALE SEC
8.000.000
CRED AG COV BOND 10/03.17 3.25%
28/10/2010
01/11/2010
01/02/2011
8.308.020
8.327.659
EUR
SOCIETE GENERALE SEC
8.000.000
AYT CEDULAS CAJA 02/06.12 5.25%
28/10/2010
01/11/2010
01/02/2011
8.288.787
8.308.381
EUR
SOCIETE GENERALE SEC
9.000.000
AIB MORTGAGE BNK 06/04.13 3.75%
28/10/2010
01/11/2010
01/02/2011
8.662.211
8.682.686
EUR
SOCIETE GENERALE SEC
85.987.664
86.180.081
TOTALE
La descrizione della controparte si riferisce al gruppo di appartenenza.
II.8 POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITÀ
Importo
Descrizione
Liquidità disponible in euro
321.936
Totale posizione netta di liquidità
321.936
Pag. 21
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
II.9 ALTRE ATTIVITÀ
Descrizione
Importi
Ratei Attivi
450.002
- su titoli di debito
189
- su pronti contro termine
449.813
Totale Altre Attività
450.002
Sezione III – Le passività
III.1 FINANZIAMENTI RICEVUTI
Il Fondo ha fatto ricorso a forme di indebitamento a vista con la Banca Depositaria per sopperire a sfasamenti temporanei
nella gestione della tesoreria in relazione ad esigenze di investimento dei beni del Fondo nel rispetto dei limiti previsti.
III.4 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI (Posizioni debitorie)
Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati
Strumenti finanziari Strumenti finanziari non
quotati
quotati
Operazioni su tassi di interesse
future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili
opzioni su tassi e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
Operazioni su tassi di cambio
future su valute e altri contratti simili
opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
Operazioni su titoli di capitale
future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili
opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
-1.181.749
Altre operazioni
future
opzioni
swap
Pag. 22
Rendiconto Annuale - 28 dicembre 2010
Amundi Formula Private Dividend Opportunity
III.6 ALTRE PASSIVITÀ
Importi
Descrizione
Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
337.896
- Commissioni Unica Di Gestione
327.846
- Ratei passivi su finanziamenti
10.050
Debiti di imposta
58.169
- Imposta sostitutiva da liquidare
58.169
Altre
339.890
- Ratei passivi su pronti contro termine
339.890
Totale altre passività
735.955
Sezione IV – Il valore complessivo netto
Variazioni del patrimonio netto
28/12/2010
Patrimonio netto a inizio periodo
29/12/2009
30/12/2008
95.471.323
102.004.486
107.998.450
407.182
2.638.589
2.831.676
a) rimborsi:
10.790.802
9.171.752
8.825.640
riscatti
10.790.802
9.171.752
8.825.640
85.087.703
95.471.323
102.004.486
Incrementi
a) sottoscrizioni:
sottoscrizioni singole
piani di accumulo
switch in entrata
b) risultato positivo della gestione
Decrementi
piani di rimborso
switch in uscita
b) proventi distribuiti
c) risultato negativo della gestione
Patrimonio netto a fine periodo
Quote del fondo detenute da investitori qualificati 387.989,000 percentuale detenuta su quote in circolazione 2,266%
Quote del fondo detenuta da soggetti non residenti 58.196,000 percentuale detenuta su quote in circolazione 0,340%
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Amundi Formula Private Dividend Opportunity
Sezione V – Altri dati patrimoniali
IMPEGNI ASSUNTI DAL FONDO A FRONTE DI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI E ALTRE OPERAZIONI A
TERMINE
Ammontare dell'impegno
% del Valore
Valore assoluto
Complessivo Netto
Operazioni su tassi di interesse:
future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili
opzioni su tassi e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
Operazioni su tassi di cambio:
future su valute e altri contratti simili
opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
Operazioni su titoli di capitale:
future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili
opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
84.459.102
99,261
Altre operazioni
future e contratti simili
opzioni e contratti simili
swap e contratti simili
Le controparti delle suddette operazioni in strumenti
derivati sono:
descrizione controparte
nozionale
Barclays
25.570.000
CA-CIB
27.354.000
Bnp Paribas
32.710.000
Caylon Parigi (per la componente fiscale)
85.634.000
ATTIVITA’ E PASSIVITA’ NEI CONFRONTI DI ALTRE SOCIETA’ DEL GRUPPO
Alla data del rendiconto è presente un contratto di equity swap stipulato con CA-CIB Parigi a copertura della componente
fiscale della formula.
PROSPETTO DI RIPARTIZIONE DELLE ATTIVITÀ E DELLE PASSIVITÀ DEL FONDO PER DIVISA
ATTIVITÀ
EURO
TOTALE
Strumenti
Depositi
finanziari
bancari
PASSIVITÀ
Altre attività
TOTALE
Finanziamenti
ricevuti
Altre passività
TOTALE
245.805
86.759.602
87.005.407
1.917.704
1.917.704
245.805
86.759.602
87.005.407
1.917.704
1.917.704
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NOTA INTEGRATIVA
Parte C – Il risultato economico dell’esercizio
Sezione I – Strumenti finanziari quotati e non quotati e relative operazioni di copertura
I.1 RISULTATO DELLE OPERAZIONI SU STRUMENTI FINANZIARI
di cui: per
Risultato complessivo delle operazioni su:
di cui: per
Utile/perdita da
variazioni
Plus /
variazioni
realizzi
dei tassi di
minusvalenze
dei tassi di
cambio
A. Strumenti finanziari quotati
cambio
-1.676
1. Titoli di debito
-1.676
2. Titoli di capitale
3. Parti di OICR
- aperti armonizzati
- non armonizzati
B. Strumenti finanziari non quotati
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Parti di OICR
I.2 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
Risultato degli strumenti finanziari derivati
Con finalità di copertura
Senza finalità di copertura
(sottovoci A4 e B4)
(sottovoci C1 e C2)
Risultati
Risultati non
Risultati
Risultati non
realizzati
realizzati
realizzati
realizzati
Operazioni su tassi di interesse
future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili
opzioni su tassi e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
Operazioni su titoli di capitale
1.222.610
-51.665
1.222.610
-51.665
future su titoli di capitale, indici azionari a contratti simili
opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili
swap e altri contratti simili
Altre operazioni
future
opzioni
swap
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Amundi Formula Private Dividend Opportunity
Sezione III – Altre operazioni di gestione e oneri finanziari
RISULTATO PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE E PRESTITO TITOLI
Operazioni
Proventi
Oneri
Pronti contro termine e operazioni assimilate:
su titoli di Stato
su altri titoli di debito
612.494
su titoli di capitale
su altre attività
Prestito di titoli:
su titoli di Stato
su altri titoli di debito
su titoli di capitale
su altre attività
INTERESSI PASSIVI SU FINAZIAMENTI RICEVUTI
Descrizione
Importi
Interessi passivi denominati in EURO
-10.050
Totale
-10.050
Il Fondo ha fatto ricorso a forme di indebitamento a vista con la Banca Depositaria per sopperire a sfasamenti temporanei
nella gestione della tesoreria in relazione ad esigenze di investimento dei beni del Fondo nel rispetto dei limiti previsti.
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Amundi Formula Private Dividend Opportunity
Sezione IV – Oneri di gestione
IV.1 COSTI SOSTENUTI NEL PERIODO
Importi complessivamente corrisposti
Importi corrisposti a soggetti del
gruppo di appartenenza della SGR
Importo
ONERI DI GESTIONE
% su valore
Importo
(migliaia di
% sul valore % su valore
complessivo
dei beni
del
(migliaia di
complessivo
dei beni
del
euro)
netto
negoziati
finanziamento
euro)
netto
negoziati
finanziamento
1) Provvigioni di gestione
1.340
1,485
provvigioni di base
1.340
1,485
1.340
1,485
provvigioni di incentivo
3) Compenso della banca depositaria
- di cui eventuale compenso per il
calcolo del valore della quota
4) Spese di revisione del fondo
5) Spese legali e giudiziarie
6) Spese di pubblicazione del valore
della quota ed eventuale pubblicazione del
prospetto informativo
7) Altri oneri gravanti sul fondo
- contributo di vigilanza
- bolli e spese su C/V titoli
TOTAL EXPENSE RATIO (TER)
(SOMMA DA 1 A 7)
8) Oneri di negoziazione di strumenti
finanziari di cui:
- su titoli azionari
- su titoli di debito
- su derivati
- su OICR
- Commisioni su C/V Divise Estere
- Commisioni su prestito titoli
9) Oneri finanziari per i debiti assunti
10
6,650
dal fondo
10) Oneri fiscali di pertinenza del fondo
58
0,064
1.408
1,549
TOTALE SPESE
(SOMMA DA 1 A 10)
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% sul valore % su valore
% su valore
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Sezione V - Altri ricavi ed oneri
Importi
Descrizione
Altri ricavi
54.411
- Sopravvenienze Attive
42
- Ricavi Vari
54.369
Altri Oneri
-21.342
- Spese Bancarie varie
-533
- Sopravvenienza Passiva
-20.307
- Spese Varie
-502
Totale
33.069
Sezione VI - Imposte
Descrizione
Importi
Imposta sostitutiva:
-58.169
- a carico dell'esercizio
-58.169
Totale imposte
-58.169
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NOTA INTEGRATIVA
Parte D – Altre informazioni
Turnover
Descrizione
Importo
Turnover del fondo
-11,96
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