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ALMANACCO DELLA CUCCAGNA GREGORIAN A OFFICINA TIPOGRAFICA APICIO ALMANACC O DELL A BIBLIOTE' N .t 11101 1 01V I C UC CA GNA O Z E DISEGNI 1)1 M . G . BAll I C L PER t, ` `3 EDIZIONE PEC E 1934 , _ 11I Primo dell ' anno solare . Quinto dell ' Anno Gastronomico . Infatti, per i buongustai, per gli amanti del buon mangiare e del meglio bere, l'anno nuovo comincia a settembre, quando vengono in tavola le prime quaglie . promettente avanguardia dell a selvaggina da penna e da pelo che anima le partite di caccia, alliet a i giocondi festini e vuoi essere annaffiata col nettare delle più vene rande bottiglie , Se non sparisce del tutto, verso il 10 gennaio la cacciagion e si dirada in misura preoccupante . I tartufi, solidali, ci sono e no n ci sono, ma il mese che schiude le porte dell ' anno alla consuet a carovana di sogni, di speranze e di buoni propositi, merita di esser e consacrato al culto dell ' Alta Ghiottoneria . L ' era dei succulenti banchetti voluti dalla tradizione, ai qual i ci accostiamo con l ' allegra ingordigia che brilla negli occhi de i nostri bambini, si è chiusa col pranzo dell ' Epifania, ma la chiassos a letizia del cenone di San Silvestro sopravvive, in sordina, nelle fest e da ballo che instaurano il gaio regno del Carnevale . Alle tavolate patriarcali, succedono i tavolini dove ci si st a soltanto in due ; alla luce trionfante dei lampadari, quella che spandono dei paralumi pieni di discrezione ; al cinematografo delle vivande che sfilano davanti alla immobilità cristallina delle caraffe e delle fruttiere, il nitido plastico della cenetta preparata per poch e persone . E' tutto pronto . Non c ' è che da sedersi e da spiegare il tovagliolo, come nei romanzi, e infatti queste cene fredde, consumat e nell 'interludio di una festa, danno alla vita il profumo e lo splendore di una bella finzione . 5 L ' apparato di queste cene dev ' essere semplice ma impeccabile . Pochi piatti, soavi al palato e benigni allo stomaco . Il cappone, il tacchinotto allo spiedo, orgoglio della tavola natalizia, qu i sarebbero una stonatura . L'ideale sarebbe poter servire (lei cibi ch e si struggono in bocca da soli, come fanno i gelati . Innanzi tutto, del caviale, considerato, e non senza ragione , l ' imperatore degli antipasti e l'antipasto degli imperatori . Nell a scelta di questa preziosa ghiottoneria, bisogna però andar cauti e sa pere esattamente ciò che si vuole . Scartato quello nero, eliminat o quello rossigno, l'occhio del buongustaio si posa con compiacenz a sul caviale fresco (li Russia, dalla grana grossa, chiarissima, dolce , mentre il suo sensibile naso ne aspira con voluttà gli aromatici effluvii . . . I1 caviale va servito nell ' apposito recipiente adagiato in un a coppa di cristallo piena di ghiaccio tritato . Per accompagnarlo, fettoline di pan bigio spalmate di burro e vini bianchi secchissim i come un Pinot di Parenzo, un Chianti Antinori o un Meursaul t d ' annata . Dopo il caviale, dell'aragosta . Sono squisite quelle di Cap Finistère . Se amate gli effetti di colore, apprezzerete senza dubbio l a macchia scarlatta della corazza, sul candore della tovaglia di Fiandra . Ma nessuna considerazione puramente estetica deve indurv i ad escludere gli acconciamenti più raffinati, quali aspics, mousses , dove l ' aragosta si sposa al tartufo e la gelatina consente modellatur e di notevole effetto decorativo . Come vini, gli stessi già suggeriti per il caviale, con qualch e preferenza per il Meursault, uno dei pochissimi vini bianchi francesi che non abbia quel fondo di dolce onde si distinguono i Grave s e i Sauternes . Il piatto forte non può essere che un foie-gras . Se i commensal i sono persone di confidenza, renderanno gli onori dovuti anche a u n semplice potè servito nella sua terrina originale di Strasburgo, m a un cena d ' apparato esige qualcosa di artistico : un pavé, un parfait, una poularde alla Nera debitamente farcita di tartufi e fegato d ' oca, o un pasticcio in crosta, pomposo e decorato come una mongolfiera . Tutte queste, però, sono preparazioni di grande impegno, i l cui esito non dipende soltanto dall ' abilità del cuoco, tanto che lo stesso Augusto Escoffier, il mago della cucina francese, non si sent e di garantire la riuscita di un parfait e consiglia di ricorrere all ' esperienza delle Case specializzate . Ma sarà quello un lieve sacrificio al quale vi sobbarcherete volentieri, perchè a questo piatto è affi dato il successo della vostra cena . Non farete dunque male ad accompagnare il foie-gras con un tipico vino d ' arrosto sul fare del Pommard, o con uno chàmpagne d i marca : Mumm o Pommerv e Greno, naturalmente, secchi . Col dolce, invece, e sia leggero come può sopportarlo la fragile architettura di queste cene, o con la pasticceria, farete stappar e qualche bottiglia di %euve Cliquot . La vostra cena è pronta . signori . Non c ' è che da mettersi a tavola . Come nei romanzi . . . Anche quest'anno, nei tre giorni della « Merla », il freddo si sarà fatto sentire, in ossequio alle .radizioni metereologiche dell a vecchia Milano . Il cielo sarà stato sereno, e il sole avrà strappato, all a neve rimasta sui tetti, golosi scintillii di zucchero cristallizzato . Ieri, San Biagio, abbiamo « benedetto la gola » . secondo il rito , con un cantuccio del panettone di Natale . Siamo in febbraio, e poichè la nuova forma d'influenza venuta di moda, assorbendo l'attivit à del medico amico di famiglia, ci risparmia le solite prediche sui pericoli del mangiare troppa carne suina, è il vero momento di gustarla . In questo mese . difatti, essa tocca l ' apice della squisitezza . L ' hanno chiamato Gran Genio della carne, Diogene dello stab Molo, Caro Angelo . . . Gli han dedicato poemi e canzoni . Tutta retorica, La vera poesia del porco è nella sua utilità ammantata di modestia, nelle sue innumerevoli benemerenze concrete : Le lattee coppe, gli oleosi e dur i Fiorellini ed i ciccioli croccant i ed i prosciutti sodi e duraturi . Il più bel sonetto, credetemi, non vale una rosea fetta di zampone o di cotechino . con la sua ghirlanda di crauti . e in nessun poema spira l ' affiato che anima una cassùla preparata come si deve . Questo piatto sano, casalingo, tipicamente meneghino, è affascinante come una lotteria . Quando arriva in tavola, ha luogo l ' estrazione, e da quella marmitta odorosa vien fuori ogni grazia di Dio : 9 costine, orecchie, piedini, cotenne, salamini della « verzata » . Com e nel gioco della Cuccagna : Che mai si perde e sempre si guadagna , ad ognuno dei commensali toccherà il premio che il ghiottone cerc a attraverso mille esperienze : una digestione lenta, un po ' laboriosa , forse, ma densa di beatitudine . La cassdla, che sta al quasi omonim o « cassoulet » provenzale, come un ' ostrica di Ostenda ad una portoghese, vuoi essere scortata da vini generosi, sapidi, austeri, quali u n Barbera asciutto o un Freisa dell ' Astigiano . Ma febbraio ha in serbo un ' altra specialità : gli affumicati, innumerevole esercito che ha per condottiero il maiale, e nell'oca un a vivandiera generosa fino al sacrificio di tutta se stessa, pronta ad offrirci, dopo il fegato, prezioso ed enorme come una pepita d ' oro bruno, le coscie e il petto dove la sapiente carezza del fumo ha sigillato gli umori della carne succulenta . Ecco avanzarsi la pattuglia delle lingue di manzo e di vitello, l o stato maggiore dei prosciutti e dei prosciuttini cotti e crudi ; il battaglione dei carré, delle coppe, delle pancette, dei cervellati ; le salsiccie di Francoforte smilze e rosate come reclute adolescenti, i landjger secchi e adusti come veterani ; e poi ancora la compagnia dei Bratwiirste, dei Mettwiirste, dei Leherwiirst . . . insomma tutte le « delikatessen » che ogni buon tedesco ama circondare di crauti e annaffiare di birra . I crauti ci vogliono e, possibilmente, siano quelli bianchissim i di Basilea, aciduli quanto basta per riuscire appetitosi . La birra, in vece, si può sostituire benissimo con un vino bianco secco e autoritario, sul tipo dell " Orvieto asciutto e del bolzanese Lacrimae St . Magdalenae » . Ogni anno, il sole attende che il tripudio carnevalesco giung a al diapason, per sgusciar fuori dall ' Acquario . Si scrolla — infatti , a quell ' epoca piove sempre — ed entra nei Pesci . Se ne accorgon o soltanto gli astronomi immersi nello studio delle cose del cielo, e i gastronomi, coscienziosamente attaccati alle buone cose della terra . Non è costume dello zodiaco accordarsi con la dispensa, m a nel mese di marzo, occupato per intero dalla Quaresima, la coincidenza è così lampante che si pensa ad un patto segreto . Pesci e crostacei divengono la nota dominante del mercato : brune aragoste odorose (li salsedine atlantica, triglie inguainate d i lamé rosso-argento, sogliole grandi come racchette da ping gong , grancéole da mangiarsi col cucchiaino, a guisa di grape- f ruits . Fin dalla metà di febbraio, salmoni e storioni, venuti su dagl i abissi del mare, han ritrovato la strada dei fiumi mentre, dalle azzurre profondità del Garda, affiorano le trote superbe, orgoglio de l pescatore e delizia del buongustaio . Rifiuto però di ammettere nell ' olimpo dei golosi raffinat i quei papponi senza stile che chiamano tutti i numi a testimon i del loro cordoglio, per la scomparsa dei tartufi e della selvaggina ; tanto più che la tristezza di questo Crepuscolo degli Dei della tavol a si dissipa al primo sorso di Oro del Reno, sotto la specie di un ve tusto Riidesheimer Berg o di un Hochheimer degno del suo nome . Salmone e vin del Reno si tengono buonissima compagnia . Se parare due amici così fatti l ' uno per l ' altro sarebbe far loro u n gravissimo torto . Infatti, il sapore della carne rosea, particolar 12 mente delicata in marzo, trova il complemento ideale nel succo de i vigneti renani, Quella di assortire geograficamente i piatti e i vini è una norma che non sarà mai rispettata abbastanza, e che dà vita ai più felici connubii . Una trota del Garda troverà così il suo spirito gemello in un Soave Bertani 1923 . che ha secchezza e velluto di Chablis, mentre una trota del Lemano si farà scortare, a preferenza . da un'esilarante bottiglia di Neuchatel 1928 . Non si deve arguire da ciò che uno storione del Volga debb a necessariamente farsi anaffiare di vodka . Questo nobilissimo pesce, anzi, rappresenta l ' eccezione di prammatica . I cuochi dell'antica Roma usavano ammannirlo intero, coronat o di rose, e, quando varcava la soglia del triclinio, l'anfitrione ordinava di dar fiato alle trombe . Mutati i tempi e le condizioni sociali, lo storione intero è diventato una rarità da esposizioni gastronomiche . Non era questa una ragione sufficiente per privarsene , onde gli uomini moderni l'han diviso in rocchi . La carne soda e bianchissima ha qualche analogia col vitello, si presta a tutti gl i acconciamenti relativi e non sdegna le cotture prolungate . Ora, un arrosto, un fricandeau di storione esigono a gran voc e vini rossi leggeri, profumati e non troppo vecchi . Un Brolio 192 8 o un Valpolicella Bertani serviranno egregiamente allo scopo . Col rocchio lessato . invece, e accompagnato, come d'uso, d a una salsa ad hoc, bisogna sorseggiare un bianco secco, tipo Capr i o Falerno, raffreddato quanto basta per non distruggerne l ' aroma e il sapore . Si ritiene da molti che i vini bianchi traggano sempre giova mento dall ' azione del freddo . Precisiamo . Borgogna e vini del Reno vanno bevuti alla temperatura media di 10 0 ; i vini della Mo sella, il Capri, il Falerno a 8" ; il Soave e i Bordeaux a 6" . Scender e al disotto dei 4 0 , salvo che per lo Champagne . è gravissimo errore . Ricorrere alle miscele frigorifere, come usano certi pseudointenditori, un ' eresia imperdonabile! 13 F"' .-IPRI E Le nuoce fronde, I"erba tenerella e le prime viole che simboleg giano, con efficacia commovente, il ritorno della primavera . sono, pe r fortuna nostra, soltanto i segni esteriori di un travaglio profondo ch e rinnova, in un certo senso, l'opera grandiosa della creazione . I n marzo, la sveglia l'hanno a~ uta gli abitanti delle acque . In aprile , la natura si dedica agli animali domestici e alle verdure primaticcie . Più tardi, quando il fremito vitale avrà percorso le pingui ortaglie, i vigneti generosi e i dominii delle bestie selvatiche . raccolti . caccie e vendemmie riapriranno lo Spaccio della Ghiottoneria Trionfante . Con esemplare compiacenza . il sole si è congedato dai Pesci, pe r entrare nell ' ariete, onde il panorama gastronomico del mese è do minato dalla mansueta figura dell'agnello pasquale . e già mi pare (l i vederne una moltitudine avanzarsi spiegata a ventaglio . come ne i quadri del Millet, indugiandosi a brucare quelle insalatine tenerissi me alle quali i buoni milanesi affi u papparella » e « songin » dano il successo della tradizionale insalata coi « ciapp » . Sembra che gli agnellini più saporiti vengano dai pascol i valtellinesi, e si può dirlo anche se non hanno avuto altra pastura ch e il latte materno . Ammesso questo, la ricerca del vino più adatt o per accompagnare l'arrosto del giorno di Pasqua diventa una piacevole sinecura, quando ci si possa procurare una bottiglia di auten tico Sassella, il cui rubino schietto comporrà . col verde dell'insalatina e il bianco delle uova sode . una rallegrante sinfonia tricolore . In aprile, la carne dell'agnello è . come si può capire . in istat o di grazia : tenera, morbida, a punto per soddisfare la religiosa vo 15 racità degli uomini . A voler cercare il pelo nell ' uovo, ci sarebbe d a po' trovarla un meno sapido che in altri mesi, ma in compenso , quale dovizia di succhi, quale bianchezza e soavità di polpa ' Se l'agnello non ci fosse, il suo posto di simbolo dell'innocenz a dovrebbe toccare al vitello di latte . Il primo ha per sè la forza dell a tradizione . Il secondo è altrettanto puro tua più modesto e, gastronomicamente parlando, i suoi meriti non si contano . Nel vitellino , non si sa proprio cosa scegliere . E' tutto buono : la polpa rosata fornisce arrosti deliziosi ; il fegato e il rognone . fritture delicatissime , mentre il tenero cuore ignaro di altri palpiti che non siano quell i fisiologici, va cucinato ai ferri . Eppure anche questa innocente bestiuola ha i suoi detrattori, Non sarà inutile aggiungere che, in questo caso . il venticello della calunnia spira dal Nord . Gli scozzesi in fati, se tollerano il vitello caldo, freddo lo considerano una vivand a scipita . Per esprimere questa loro opinione, chiamano l'arrosto avanzato col curioso nome di « kiss-vour-sister » (baciate vostra sorella) , espressione poco riguardosa per l'arrosto freddo e ancor meno per il sex-appeal delle fanciulle di Scozia! Io, invece, considero il vitello freddo tagliato in fette sottilissime e inghirlandato di gelatina bionda come i capelli di un"eroina di Walter Scott . un piatt o decoroso e attraente . Sono goffi . sono sgraziati, non viaggiano a grande velocità perchè non entrano nel programma gastronomico delle feste comandate , ma i teneri anitroccoli sono forse il dono più gustoso di questo mes e nel quale la natura munifica schiude adagio adagio i battenti dell a sua dispensa . Un anitrino arrostito o cotto ai ferri . debitamente scortato da u n vico asciutto e nervoso, ma leggero . sul tipo del Capri rosso o di u n Beaujolais non troppo stagionato . è un boccone (la re . al quale giova l ' innocente compagnia delle patatine nuove . pronte a raccogliere docilmente il prezioso umore che goccia nella leccarda . Ma l'aspetto più saliente di questo mese è dato senza dubbi o dalla comparsa . sulle nostre tavole . dei primi asparagi nei quali u n gustoso scrittore di cucina ravvisa o la più autentica testimonianz a 16 della resurrezione annuale . la primavera che fuma nel nostro piatto » . Ogni asparago è un ' amarissima spina infissa nel cuore de i buongustai . Il primo, infatti, compare quando l'ultimo tartufo s e n ' è già andate da un pezzo . e chi sa quali risultati si ottengano, alleando gli elementi di quel divino binomio . può comprendere e apprezzare il dolore (lei ghiottoni . L'asparago, tuttavia, ci guadagna ad essere cucinato nel mod o più semplice, ma il nobile ortaggio esige condimenti di primissim a scelta . Un burro non finissimo, un parmigiano difettoso, pregiudicano senza rimedio la squisitezza degli asparagi più saporiti . Quale vino bisogna bere con gli asparagi? Bisogna distinguere . Gli asparagi semplicemente conditi con burro fuso e formaggio vogliono un vino bianco secco e leggero . ma se vengono sere iti con l e uova al piatto, ci vuole un vino rosso da pasto, egualmente leggero . Non è certo con la verdura, di qualunque specie essa sia . che consiglierò di stappare una bottiglia d'annata! A'L GGI0 1)eux pigeons s ' airnaient d ' amour tenere . . . dice la Fontaine , Che cari! Ma come si fa a separare due bestiole così unite ? Separarle? !! Orrore! Abbominio! In padella tutt ' e due, ciascun a col suo lenzuolino di pancetta . e poi vengano in tavola, Dafni e Cloe . Ero e Leandro, Paolo e Virginia . divine coppie (l'amanti che neppure la morte può disgiungere, sopra un talamo di piselli nuovi , abbiano per tomba il nostro stomaco e per onda lustrale un Brolio o un Villa Antinori, non ancora assunti alla suprema dignità dei vin i da arrosto . Se piccioni e piselli esprimono il fausto avvento del maggio, non dimentichiamo neppure i pollastrini del grano . In Francia dann o questo nome anche ai biglietti che un gentiluomo invia alla dama de i suoi pensieri, nell ' ardente vigilia della passione che attende ancor a il suo premio . Vedete dunque se ci può essere una cosa più squisita . Salse di fuoco e vini leggeri — desiderio e galanteria — sono l ' accompagnamento obbligato di questi deliziosi pollastrini . I ghiottoni che spargono il loro disprezzo su tutte le verdur e per il semplice motivo che il loro sapore non si sposa al gusto d i nessun vino, ben altra considerazione accordano ai formaggi che toccano, in questo mese, il punto voluto di maturità e invitano a chiudere il pasto con qualche bicchiere di vecchio Borgogna . Ma non tutti i formaggi reggono il confronto coi grandi vini . A vino illustre, formaggio illustrissimo, e per trovare il più famoso , il più prelibato (lei formaggi duri, bisogna proprio venire in Italia . Non c'è forma (li Gruyére che valga una scheggia di granone lodi giallo, col quale bisogna bere uno di quei vini serii e profondi che c i 18 permettono d il la tavola con la serena coscienza del dover e i ` amhertin compiuto : ( . Fleurie 1920 o Brolio 1916 . Il Signore attende e guarda affettuosamente il pacchetto del granone che porta appeso al mignolo . La signora, invece . non sa decidersi . Che profumo hanno quelle fragole! Peccato che costino troppo care ! Troppo care? Le prime fragole, signora, sono un tesoro inestimabile, possiedono una magica virtù che bisognerebbe pagare a pes o d'oro . Un antico segreto di bellezza . . . Il resto, signora . se volete, ve lo dirò sottovoce . Sarò breve . Quanto basta per dar tempo al commesso d ' incartare le vostre fragole . Faisan ne pois — Poulet ne daigne Pintade je sui s Questa divisa è ben degna del gallinaceo vestito (l'argento ch e spadroneggia nel pollaio, con la disinvolta prepotenza di una principessa barbarica, squassando il capo adorno di sfavillanti pendagli . Nella mostra delle buone cose natalizie, accanto alla tronfi a maestà delle tacchine e delle poulardes di nobile origine, un iniqu o destino la obbliga a far la figura della parente povera, mentre in Giugno, un arrosto di faraona novella può dar dei punti a un fagianott o e pretendere all'onore di un Barolo 1915 o di un generoso St . Este pile . Ma nello sgranocchiare quei teneri_ ossicini, sostegno di più te nere polpe, convincetevi una buona volta che, così facendo, impedit e a quegli innocenti di acquistare il pessimo carattere e i nefandi costumi dei loro genitori . Dunque, in ultima analisi, ci si sacrific a per il loro bene . In questo mese si assiste all ' offensiva delle carni bianche e all a ritirata strategica delle carni rosse che la stagione estiva rende al quanto calorose . Resiste ancora vittoriosamente sulla breccia l a costata di manzo, nobile involucro di succhi preziosi, da accompagnarsi con un Chianti o con un Valpolicella non troppo vecchi . Si inizia l ' epoca delle appetitose insalate composte . Ecco apparire infatti, con la timidezza degli adolescenti, i primi pomidori, tutt i verdi e appena soffusi (li un delicato rossore . Gli asparagi sono definitivamente scomparsi, ma in compenso, gli acquazzoni della prima vera che sta per morire si son lasciati dietro una profumata coorte d i funghi, paradossali creature che aprono l'ombrello quando è finit o di piovere . 20 Se Dio vuole . anche la fruttiera si pub guarnire con poca spesa e molta soddisfazione . Albicocche e ciliegie sono nel pieno fulgor e della loro gloria, In mezzo ai cestini di fragole che hanno ormai sull a coscienza le solite orticarie . in numero anche maggiore del previsto , si comincia a vedere qualche cestino di lamponi, onesti frutti ne i quali F acidula soavità della polpa mantiene le promesse dell 'epidermide vellutata . Funghi e lamponi . Sono i primi messaggi che la montagna invi a alle genti di città . Poi . se non basta . verranno le deliziose trotelle d i torrente . Ma basterà . 11 caldo incomincia a farsi sentire . E" tempo d i preparare i bauli . . . . Fai colazione con me, e basta . . . . A casa mia, s ' intende . Odio la cucina dei ristoranti e le tavolate d ' amici con mogli e in campagna mi riempiono d'orrore . Che tremenda schiavitù! Se un a sera manchi, per qualunque motivo, l ' indomani sei condannato a pagare il prezzo del silenzio, con l ' offerta di un fiasco alla compagnia . Invece, faccio così . Mezz'ora prima di uscire dallo studio, telefono dove so io, scelgo fra una trentina di piatti freddi e mi facci o mandare a casa quello che voglio : prosciutto tartufato, un quarto d i pollo in gelatina, branzino alla tartara, insalata di crostacei, spongata di tonno, uova farcite, aragosta, vitello tonnato . A proposito , oggi abbiamo vitello tonnato Ma neanche per sogno! E ' fesa di vitello tenerissima, cotta con dell'autentico Chablis . Una cos a L ' aperi prelibata . — . . . -- Finalmente! Ci voleva tanto? ... tivo? A casa prenderemo anche quello . Un buon Martini con un o spruzzo d ' Angostura . — Questo pacco? E' un Cantaloup . Sent i che meraviglia di profumo . Se mantiene quello che promette, mangeremo un popone famoso . Ti avverto, però, che la colazione è tutt'altro che lauta : Cantaloup, e, per metterlo in valore, una sapient e combinazione di prosciutto crudo di Parma e prosciutto cotto, non chè un certo culatello raccomandato . Vitello tonnato e frutta — Lo so che non è splendido, ma c ' è una riserva . e tutt ' altro ch e disprezzabile : due trotelle vive . Le ho lasciate nella vasca da bagno . Speriamo che ci siano ancora . . . . -- Nessun scherzo . Fanno cert i salti! . . . — Alla mugnaia, naturalmente, con prezzemolo e burr o all ' onda . E' la loro morte . E poi, ho proprio il vino che ci vuole : un Pouilly asprigno e potente, chiaro come l ' acqua, con un magnific o 22 saporino di pietra focaia . Sentirai che battaglia fra vino e popone ! Appena siamo a casa . li ficco tutti e due nel frigidaire . Prima il vi no, che ha bisogno di raffreddarsi meno, poi il Cantaloup — Perchè non li metto insieme? Per prudenza . Ivi fondo sono due rival i e non vorrei che prendessero accordi preliminari, come fanno tal volta anche i più grandi pugilatori . prima di salire sul ring . Chi abbia avuto la disgrazia di consumare certi spuntini a bas e di cattivo salame, uova dal tuorlo cretaceo, vino tiepido e caffè quasi freddo, bevuti nel medesimo bicchiere d ' alluminio, è autorizzato a nutrire qualche pregiudizio in materia di colazioni sull'erba . Pe r fortuna, nella scala delle gioie gastronomiche « au grand air », l ' esempio citato occupa il gradino più basso . Quello più alto si perd e nei cieli della cucina trascendente . Allestire una colazione sull'erba vuol (lire, oltre ad esser e cuoco, intendersi di logistica, preoccuparsi dell'imballaggio e de l trasporto, unire senso pratico e genialità, librarsi nell ' etere dell ' improvvisazione senza mai perdere di vista la realtà terrena dei problemi contingenti , Ciò che più conta, in queste colazioni, è l'elemento sorpresa , il colpo di scena dell'illusionista che scoperchia il suo vassoio di conigli . Ecco perchè, dopo un preludio a base di panini imbottiti nel modo più vario, delle uova farcite con maionese otterranno tutti i suffragi, specie se accompagnate da un Barsac secco e pieno d ' ardore . Alle uova fate seguire una pollastra in gelatina, e alla pollastra , del fegato d ' oca in terrina, ottimo quello (li Albera Henry, con cu i potrete far mescere, senza timore, un Chateau Mouton-Rothschil d 1919 . Una torta rustica e qualche frutto di stagione vi permetterann o di finire con la nota soave (li uno champagne demi-sec, sul tipo deI 1 ' Heidsieck Monopole, gelato a dovere . 24 Tempo di funghi . Dopo le pioggie torrenziali di fine agost o con cui la montagna si è scrollata di dosso gli ultimi villeggianti, i boschi ne son tutti pieni, e nell'aria c ' è un odore acuto che ricord a le prime viole . Andiamo dunque per funghi . Non è una famiglia d i dìtole quel cespo sgargiante che sembra corallo? Ecco dei porcin i sodi e tozzi come tappi di c/zampagne! E non sono ovoli quelli ch e splendono laggiù, scarlatti nel verde ? Presto, cogliamone più che si può . Poi verranno i cacciatori a pestarli coi loro maledetti scarponi ! Da sfamane ., infatti, la caccia di mmitagna è aperta e si h a l'impressione del finimondo . Li genere, il ghiottone ama la sua pace e adora i suoi comodi , ma spari e latrati, anche se rompano sonni placidi e digestioni me ditate . gli suonano all'orecchio iuta musica divina, una promess a di gioie succulente . Caccia aperta vuoi dire selvaggina sul piatto ; vuol (lire vini rispettabili ; vuol (lire aver sempre in casa una lepr e o un fagiano appesi nella stanza più fresca, e sorvegliarne la frolla tura, giorno per giorno, come un medico di Corte segue i progress i di un ' augusta malattia . Ma se per lepri e fagiani è ancora un po' presto, ei sono i n compenso le quaglie, le quaglie settembrine dalle membra delicat e e grassoccie, dal sapore che inonda l'anima di beatitudine . E a vederle nelle vetrine dei negozi di gastronomia . disposte in cerchio su i piatti, coi tapini penzolanti dall'orlo e la loro tunica di pancetta , pronte per lo spiedo o per la casseruola, non è possibile resister e all'appetitosa lusinga di quelle carni tenerelle . 25 I libri di cucina contemplano centinaia di maniere per allestire le quaglie_ ma nessuna vale la semplice cottura arrosto . Di o stesso, d'altra parte . si degnò d'indicare l'acconciamento più adatt o perchè, agli Ebrei stufi della manna celeste, inviò una pioggia di quaglie impeccabilmente arrostite . Era forse maggior fatica, per i cuochi dell'Empireo . cucinare quelle quaglie alla « finanziera » o alla « George Sand » . farcite di fegato d ' oca ? Sarebbe tuttavia un errore accompagnare quell'arrosto con u n vino di grande impegno . Si arrischia di vedere quel povero volatil e risorgere . diciamo così, dalle sue ceneri, per protestare contro l a mancanza di tatto dell ' anfitrione . Il vino sarà quindi leggero e profumato, come lo sono, in genere, quelli del Médoc, lasciando da parte, s ' intende, i Lafite, i Margaux e i Latour . triade gloriosa la cui forza eguaglia spesso quella dei più illustri Borgogna . Un Chateau Gruaud Larose 192 5 farà egregiamente al caso vostro . Le signore che hanno toccato con mano i benefici delle prim e fragole, saranno certamente curiose di sperimentare le cosmetich e virtù della lepre . Non poteri segreti, questa volta, ma un merito palese riconosciuto, fin dagli antichi tempi, al pavido e orecchiuto roditore ch e rialza, come nessun ' altra selvaggina, il tono dei pranzi autunnali , con arrosti odorosi, salmì solleticanti, pasticci da rendere la vita a d un morto . E si capisce benissimo l'amaro cordoglio di quell ' arcivescovo il quale, spogliato da una banda di ladri, non tanto si dolse d i aver perduto il danaro e il prezioso anello pastorale . quanto di dove r rinunziare ad un certo pasticcio di lepre e a due bottiglie di vecchi o Tokaji destinate ad annaffiarlo . Qui, Eccellenza, s'incomincia a non andare d ' accordo . Un pasticcio di lepre non può ammettere altro vino che il Re dei Borgogna, un Gevrey Chambertin 1923, che riunisce e armonizza tutt i profumo . colore, finezza, solidità — e lascia in bocc a i requisiti la fragranza schietta dell'uva matura . Non ogni lepre . tuttavia . può aspirare a tanto vino e a tant a considerazione . Io parlo della lepre di montagna, le cui polpe sode , calorose, asciutte, odoranti di serpillo e di timo . vanno frollate a lungo, specie se si tratta di un leprone destinato al salmi, o al ciret . Se poi vi capitasse fra le mani un leprotto, cuocetelo pure allo spied o e mangiatelo ad occhi chiusi . ma sappiate cercare il suo vino . La do viziosa gamma dei Borgogna vi soccorrerà ancora una volta, segnalandovi una Romanée-Vosne 1915 o un Nuits St . Georges 1920 . 27 Vogliate scusare . gentili signore, la troppo lunga digressione . e , se mai, datene la colpa all'arcivescovo il quale sapeva senza dubbi o che la carne leporina giova alla bellezza femminile e ne ravviva Fin canto . Chi abbia preso una lepre . ne faccia quindi presente all a donna che ama, e avrà così spianata la via per dimostrarsi cacciator e intrepido . su ogni terreno e in tutta l'estensione del termine . « A la Saint Rémi » . dice un proverbio della vecchia Francia , « les perdreaux sont des perdrix » . Il primo ottobre, dunque, protette da S . Remigio, starne cinerine e pernici rosse varcano le sogli e della maturità . Diversi nella livrea, i due volatili differiscono anch e sotto l'aspetto gastronomico . e la controversia fra i partigiani del l' uno e dell 'altro attende ancora la decisione . Cionondimeno . è gravissimo errore ostinarsi a bere . con le du e specie, il medesimo vino, in quanto . mentre la pernice rossa esige u n vecchio Pom►nard leale e vermiglio . quella grigia armonizza co n 28 un Bordeaux leggero, e non sdegna l'aroma del tartufo, purch è questo non predomini . Nell'antico Egitto . una coppia di pernici simboleggiava la pac e domestica . I moderni . per meglio rispettare il simbolo, l 'hanno tra sformato in arrosto, imponendolo nei pranzi per nozze d ' oro . I n questo caso, i tartufi sono affatto superflui . Non è invece superfluo completare, in questo ottobre prodigo d i frutti superbi, il nostro corredo di vitamine, scegliendo con accortezza fra i mille doni della vigna e del frutteto — uve dolcissime e patinate d'oro . mele che hanno il sapore dell'ananas, pere soavi cosenza trascurare la piccola noce, compagn a me sorbetti (l'oriente - inseparabile del bevitore coscienzioso . L'incanto di un pasto è fatto di delicatezza e di armonia . Non è da tutti assortire i vini ai cibi più convenienti, e per questo, ai prim i di novembre, passerete una ispezione alla vostra cantina . Non è possibile aver niente di comune con quella scuola di maniaci che sostiene essere il vino signore della tavola e i cibi suo i umilissimi servitori . Io ritengo al contrario che organizzare u n pranzo significhi dar vita ad una sinfonia, dunque conoscere a fond o le leggi dell ' orchestrazione . Nessun vino è da escludere e nessun o da accettare ad occhi chiusi . Tutto dipende dal momento in cui son o bevuti, Servire un Borgogna col dolce è altrettanto eretico e delittuoso che sciupare, con un arrosto di selvaggina, la più perfetta bottiglia di Haut-Sauternes . La vendemmia ha suggellato la vicenda annuale dei raccolti , ma nelle vigne spogliate c ' è ancora qualcosa di buono : le delizios e lumache, già trincerate da più settimane dietro la barriera calcàre a dell'opercolo e purificate dal digiuno . Non piacciono a tutti, ma i loro nemici più accaniti sono quell i che non hanno avuto il coraggio di assaggiarle . In umido sono magni fiche ; alla borgognona, una cosa prelibata, e doveva certo averne un piatto davanti il poeta buongustaio Carlo Monselet, quando scrisse : Mon appétit robuste au royage t ' inveite . Pour rnieux f uir le regret du vignoble dor é Tu glisses vers ma paese, doux inuertebr é Et je crois que jamais tu n'as marché si vite . Il vino da bersi con le lumache dev ' essere sapido, robusto e senza titoli di nobiltà, per non ferire la loro proverbiale modestia . 30 Lo scrittore inglese che sostiene doversi prendere il fagiano co l falco, per gustarlo in tutta la sua squisitezza, ignora certamente i l merito dei fagiani di Boemia, degnissimi di comparire in tavola s u piatto d'oro, come nel medioevo . La frollatura di questo volatile, parlo, si capisce, del fagian o selvatico e non di quello che divide coi tacchini e le faraone i pettegolezzi e le meschinità della bassa corte, è un problema delicatissimo : otto giorni è il termine che non si dovrebbe mai superare . Il fagiano è un ospite illustre che va ricevuto con tutti gli onori . Cucinarlo alla perfezione, rimettergli, come si usa, la testa piumata , le ali e la coda stupenda, non basta . Questo uccello, i cui titoli d i nobiltà risalgono alla spedizione degli Argonauti, vuoi essere scortato da un Borgogna di grande stirpe . Per violare questa regola, dovrete aver sottomano uno di quei Bordeaux eccezionali, dove forz a e profumo si mischiano in felice connubio . Lo servirete in caraffa , dopo averlo decantato, ad una temperatura di almeno 18 gradi , mentre, per il Borgogna, sedici saranno più che sufficienti . Il passo dei beccaccini è una festa per i cacciatori e una solennità per i gastronomi, in quanto coincide con la comparsa dei prim i tartufi . Tenere il beccaccino, per due o tre giorni, a contatto dei preziosi tuberi destinati ad accompagnarlo è una raffinatezza che no n costa nulla e conferisce all'arrosto una distinzione suprema . Tant o il beccaccino che la beccaccia, non inganni la somiglianza del nome , perchè uno è uccello di palude e l ' altro di bosco, vanno cotti allo spiedo e annaffiati con un vino generoso . Molti credono di risolvere un problema complesso come quell o dei vini, affidandosi all'opinione generale che i Bordeaux siano pi ù leggeri dei Borgogna . Se così fosse, la rivalità fra i due grandi antagonisti sarebbe liquidata da un pezzo . Invece, adhuc sub judice lis est, e la sentenza non verrà fors e mai pronunziata, per il sempre vivo interesse offerto dalla compulsazione dei documenti di causa . 31 f.. Per trecentosessantaquattro giorni dell ' anno, la gastronomia è privilegio di pochi . Nel trecentosessantacinquesimo, essa divent a lieta conquista delle moltitudini . Ecco, secondo me, la ragione pe r la quale il dodicesimo mese dell ' anno deve avere diritto di preminenza sugli altri undici . Dicembre, a pensarci bene, non è altro che il Natale, festa benedetta che irradia tutto il mondo di vivo fulgore . che accende, ne l cuore degli uomini, girandole di sogni e scintille di speranze . Tutto è pace, in quel giorno . L " agnello immacolato non sa ancora niente di feste e di riti pasquali, nè conviene, per ora, all'umana ferocia, accorgersi della sua tenerezza succulenta . Quand o avrà cancellato ben bene i peccati del inondo, si potrà pensare che è commestibile . Escluso l'agnello, perchè i tempi non sono maturi ; escluso i l maiale, per la sua ben nota modestia ; esclusa la selvaggina, per l ' aureola di peccato che la circonda ; esclusi i pesci destinati al pranz o della vigilia, rimane soltanto la polleria, e ad essa è affidata la glori a dell'agape natalizia . Onesta famiglia quella del pollaio ma, come succede nelle migliori famiglie, c ' è il buono e il cattivo . Si è già ricordato il pessim o carattere della gallina faraona . Ci tocca oggi denunziare alla pubblica esecrazione una madre snaturata ; la poularde de Bresse . Davvero non si può immaginare un essere più perfido, ma le sue carn i abbaglianti hanno il colore dell'innocenza, e a vederla lì, già spennata, con quell'aria pudica e modesta, si direbbe che non abbia nulla, ma proprio nulla di rimproverarsi . 33 Invece, questa spudorata che sembra il simbolo della vita se dentaria, trova modo di annodare tresche delittuose, non a Bresse o a Louhans, come sarebbe nell ' ordine naturale delle cose, ma ad Amburgo, dove abbandona il frutto delle sue colpe . Ora, la carne dei famosi pulcini d'Amburgo ha troppe analogie con la inimitabil e carne della poularde de Bresse, perchè l ' ipotesi del crimine non prevalga, Donde l'imputazione, il processo e la condanna capitale pronunziata, all'unanimità, da una giuria (li serenissimi buongustai . Nel pranzo di Natale, è di rigore il tacchino . Veramente, si dovrebbe (lire la tacchina, perchè, gastronomicamente parlando, le femmine di quei volatili superano di gran lunga i maschi . Ora, una tacchina arrosto è un piatto rispettabile e rallegra il cuore al solo vederla, ma bisogna servirla intera e (leve troneggiare, fumida e appetitosa, in mezzo alla tavola imbandita . Nel caso in cui un ' intera tacchina sia troppo grossa per il numero (lei commensali, a sostituirla non si può chiamare che la poularde (le Bresse meno voluminosa e suscettibile degli acconciament i più elaborati . Ritengo con questo di aver dettato il miglior epitaffi o per la disgraziata vittima della nostra golosità giustiziera . Alla vigilia, pur rispettando il magro, si può mangiare que l che si vuole . A Santo Stefano, anche . A Natale, invece, ci si mett e a tavola sopratutto per onorare una tradizione . Dopo l ' antipasto, si entra nel vivo del pranzo con una minestra alla quale il brodo di cappone conferisce particolare attrattiva . Ora, niente si sposa a quel magnifico brodo come i ravioli rispettosissimi della sua personalità . L' unico elemento, diciamo così, profano che possa entrare ne l programma del banchetto natalizio, è il tartufo, ma deve entrarc i di straforo, insinuato discretamente nella farcia della poli/arde, o sotto l'epidermide immacolata . Anche il servizio dei vini è semplicissimo ; non esige complicat e ricerche e non espone alla sgradita sorpresa di mescere un vin o inadatto. Qualunque Bordeaux leggero, un Chianti, un Valpolicella v i toglieranno d ' impaccio . Per l'antipasto e per il pesce, rivolgetev i a un bianco secco : Castello di Canelli, Capri bianco, Chablis . Dovrete invece dedicare tutte le vostre cure alla composizion e delle fruttiere . Nei pranzi normali, la frutta vien portata ir . tavol a per ultima : in quello natalizio, costituisce un importantissimo elemento decorativo, e nessuno può dire quanto giovi a predisporre gl i animi la scintillante visione della mensa i►nbandita . Comunque sia, esistono dei frutti che non possono mancare i n questa solenne occasione . Innanzi tutto l ' uva che propizia i favori della sorte, e sia bellissima, come il destino sperato ; poi le banan e alla quali la critica moderna attribuisce nientemeno che la responsabilità del peccato originale . Aranci e mandarini, naturalmente, e sul piano superiore della fruttiera, gli immancabili torroni . Stavo per dimenticare un frutto importantissimo . Arriva buon ultimo perchè la pinguedine gl'impedisce di camminare . ma non si può fare a meno di assaggiarlo, perchè, nel codice dei simboli , l' ai►anasso esprime la perfezione . E' vero che la sua forma fa pensare ad una pannocchia di granoturco malata di elefantiasi ; ma i n compenso, nella polpa e nel succo gradevolmente acidulo e zuccherino, si ritrova il gusto della fragola e della pera, mentre, in qualch e varietà di fragole e di pere d ' autunno, si ritrova il sapore dell 'ananas, (legno come nessun altro frutto di ornare una mensa regale, no n tanto per il serto di foglie che lo incorona, quanto per la sua impareggiabile squisitezza . Col panettone, invece, bisogna servire un grandissimo vino . Eliminai() lo champagne le cui abitudini rumorose non convengono all a composta letizia del rito, la vostra scelta dovrà fatalmente posars i su un Tokaji esseneia del 1889, oppure su un vino bianco dell a Gironda . In questo caso, vi si schiudono davanti due strad e egualmente piacevoli : un Chàteau Suduiraut 7876 . oppure, se vi basta l 'animo, un Chàteau d'Yquem 1893, do rato, vellutato, pieno di sapore e di delicatezza, vino gentiluomo che scalda lo stomaco senza dare alla testa e f a circolare in ogni vena il fuoco sottile e meraviglioso dell a sua allegrezza solare . Il nostro viaggio goloso è stato come una cors a felice fatta in sogno . Viandanti instancabili e ricercatori pazienti, abbiam girato l'Europa in lung o e in largo, soffermandoci dovunque ci fosse del buono da assaporare e da degustare . Abbiam visto don de vengano le cose ghiotte che adornano la mens a e i vini che la nobilitano . Ma non è esatto paragonare il nostro viaggi o alla vicenda di un sogno del quale anche il ricord o svanisce . Uomini e paesi potremo pensare di averl i veduti con gli occhi della fantasia, ma le esperienz e rimangono e, ciò che più conta, la possibilità di rinnovarle quando vogliamo . Chi ce ne o ffre il modo è Peck, grazie alle molteplici risorse della sua complessa organizzazione e alla bontà riconosciuta de i suoi prodotti . Il caviale di Peck è famoso ; le aragoste, preli; bate le vetrine del venerdì, una visione magica ; il foie gras, un portento ; i ravioli, un'istituzione, e s i potrebbe continuare chissà fin quando poichè no n esiste leccornia che sfugga all ' attenzione di Peck e bottiglia illustre che vada esclusa dalle sue ben fornite cantine . PECK - VIA SPADARI N . 9 - TELEFONO N . 81-737 GENNAIO1934 Circoncis . s Dcfenden. s Genoveffia s Tito v. s Amelia v. I' Epifani a s Lucian o s Massim dE s Giulian o s Aldo m . s Igino p. s Modest o s Dario veli. s Bianca v. Mauro O s Marcell o s Antonio s Liberata ss Mario B. s Sebastian. Ss.NomeG . s Gauden D Spod. M . V. s Babila v. Conv. s P. s Paola m . s Giov . Gr. Settuages . s Aquilin o s Savina Q s Giulio pr. LUGLIO 9 I D s Teobaldo 2 L Visito M . V . 3 M s Eliod . C4 4 M s Ulderico 5 G s Filomen a 6 V s Isaia prof. 7 S s Claudio p . 98 D s Elisabetta 9 L s Letizia v. IO M s Felicita v . I l M s Pio 1 12 G s Basilid e 13 V s Anacleto 14 S s Sonavan o 915 0 s Enrico re 16 L Modo Carro . 17 M s Marcellin . 18 M s Federico 19 G s Vincer. D 20 V s Elia prof . 21 S s Prassede 922 'D a Maria M. 23 L s Apollinar. 24 M e Cristin a 25 M s Cristoforo 26 G s Anna 65 27 V s Liliosa v . 28 S a Nazaro 929 D s Marta v. 30 L s Giulia m . 31 M s Calimero FEBBRAIO G s Ignazio 2 V Purifica.. Maria V . 3 S s Biagi o 9 4 D Sessagesim . s Gilbert o 5 s Agata v. 6 s Dorotea s Romualff 7 8 s Onorat o 9 s Apollonia 10 s Guglielm o Quinquag. 1341 1 CONCILIAZION E s Eulali a 12 13 s Giov. Bu . 14 le Ceneri ® s Faustin o 15 16 s Giuliana 17 s Donato P di Quares 1141 8 19 s Mansueto 20 s Zcnobi o s Eleon T 3 21 s Margher. 22 23 s Romana T s Sergio T 24 5 s Felice 111 92 26 s Fortunat o s Leandro 27 28 s Teofilo AGOSTO 2 3 4 95 6 7 8 9 10 11 91 2 13 14 91 5 16 17 18 91 9 20 21 22 23 24 25 92 6 27 28 29 30 31 s Eusebio s Alfonso s Lidia m. s Domenico s Virginia s Sisto II s Gaetan o s Erminia s Fermo m. s Lorenzo. s Ersilia v. s Chiara v. s Ippolito s Alfredo v. AssdiM .V. s Rocco pr. Emilia v. s Clara C . D s Odio m . s Bernardo Private v. Filiberto s Filippo B s Sarto] . l s Lodovic o s A lessando s Genesi o s Agostin o s Candid a s Rosa da L . e Abbono (1 MARZO 3 94 5 6 7 8 9 10 91 1 12 13 14 15 16 17 91 8 91 9 20 21 22 23 24 92 5 26 27 28 29 30 31 s Albin o s Simplici o a Cunegon. b Umberto s Adriano s Marzian o s Tomas o s Gerard.E{ Francesca s Provin o s Costantin . s Gregorio s Ruggiero s Matilde r. s Lucrez . . s Abràm o s Patrizi o s Gabriel e s Giusepp e s Claudi a s Benedetto s Benvenut o s Fedele D s Timoteo Anno M. V . s Emanuel e s Ruperto s Sisto 11 1 s Secondo b Amede o s BalbinoE SETTEMBRE 92 3 4 5 6 7 8 9 9 IO L I L N1 12 M 13 G 14 V 15 S 916 D 17 L 18 M 19 M 20 G 21 V 22 S 923 D 24 L 25 M 26 N7 27 G 28 V 29 S 930 D APRILE 9 I 2 3 4 5 6 7 9 8 9 10 11 12 13 14 91 5 16 17 18 19 20 92 1 92 2 23 24 25 26 27 28 92 9 30 PASQU A &n' Angelo s Riccard o s Isidoro ar . s Vincenz o s Celestin o s Erman. ff in Albi s s Maria CI . s Terenzio s Leone M . s Zenone s Ermeneg . s Lombo 01 s Annibal e s Calisto p. s Aniceto p. s Galdin o s Corrado s Adalgisa s Anselm . D Natale di Roma s Leonid a s Adalberto a Giorgio s Marco ev. s Cleto p. s Zita serv. s Valeria s Pietro E s Caterina S OTTOBRE MAGGIO 2 3 4 5 9 6 7 8 9 91 0 II 12 91 3 14 15 16 17 18 19 920 21 22 23 24 25 26 112 7 28 29 30 11431 GIUGN O s Giacom o b Cesare p . Santa Croc e s Gottard o s Pio V p . s Giuditt s Stanisl . L R s Vittorci R s Beato L R Ascen . N .S . s Fabio ar. s Pancrazi o s Emma O s Enedin L A s Torq . L A s UbaldoL A s Pasquale s Venanzi o s Pietro C . PENTECOST E s Elena D s Rita verg. s Desidero 1 Maria Aus. s Dionigi 7 s Filippo 7 Ss. Trinitl s Emilio E s Sisinio m b Ferdinan . Corpus D . a NOVEMBRE s Egidioab. I L s Remigi o 9 1 G Ognissanti s Mansueto 2 M ss Angeli C. 2 V Comm. def. s Clelia v. 3 M s Candid o 3 S s Silvia v. 4 G s Francesco 9 4 D s Carlo Bor. s Rosalia v. 5 V s Placido v. Comm. Vittoria s Gentile 6 S s Bruson e s Zaccaria 5 L s Magn o s Regina 11i7 D Ss. Rosari o 6 M s Leonardo 8 L s Pia m . 7 M s Ernesto O Nat. M . Sa. 9 M s Dionisi o Ss . Nome 8 G s Goffredo di Maria ® 10 M s Casimir o 9 V s Aureli o s Nicola T . I l G s Germano IO S s Andrea A . s Giacinto 12 V s Serafino . 911 D s Martin o s Cornelio 13 S s Edoardo 12 L Diego fr. 914 D s Calisto p. s Maurili o 13 M s Omobon o Esalto Croc e 15 L s Teresa D 14 M s Venero D s Nicomcd e 16 M s Gallo ab. 15 G s Leopold o s Eufem . Ti 17 M s Edvige r . 16 V s Edmond o . 18 s Luca ev . s Satiro v G 17 S s Gregori o s Eustorgio 19 V s Pietro A . 918 D Avv .Ambr . s Gennar. T 20 S s Irene m . 19 L s Po zian o 11421 D s Orsola pr . s Clicerio 20 M s Benign o s Matteo T 22 L Cosmo E 21 M Pr. NI .V.s+7s Mauri .. T 23 M s Severin o 22 G s Cecilia v . 24 M Raffael e 23 V s Clement e s Lino 1 E s T'oda v. 25 G s Crispino 24 S s Prosper o a Cleofe v . 26 V s Evaristo 925 D s Caterin a 27 S s Fiorenzo 26 L s Delfino v . s Cipriano s Adolfo v: 11428 D Simone 27 M s Virgili o s Salomone 29 L s Ermelind a 28 M s Sigismon . 30 M s Satura . 29 G ss Franco s Michel e Q s Gerol. Q 31 M s Lucillo v. 30 V s Andrea 2 9 3 5 6 7 8 9 91 0 II 12 13 14 15 16 91 7 18 I9 20 21 22 23 92 4 25 26 27 28 92 9 30 s Laura v. s Guido p. s Clotild e Ne . Statuto s Quirino s Bonifacio s Robert o s Norberto s Medard o s Primo m. s Marcell a s Barnab a s Onofrio ® s Ant. Pad. s Eliseo pr. s Vito m . s Aurelio s Nicandro s Marin a ss Gerv Pr. s Silverio D s Luigi G . s Paolin o s Lanfran . Nat . s G. B s Eligio v. s Elisa m . s Ladisl . E s Ettore p. ss Pietro P . Comm . a P DICEMBR E 92 3 4 5 6 7 9 8 9 9 10 11 12 13 14 15 91 6 17 18 19 20 21 22 92 3 24 92 5 26 27 28 29 93 0 31 s Castrizian . Avv. Rotta. s Mirocleto s Barbara s Dalmazio s Nicol o s Ambrogi o Imm. Conc . s Siro vesc . s Melchiade s Damas o s Amalia r. s Lucia v D s Pompeo s Achille s Adelaide s Olimpia s Grazian o s Fausta 7 s Liberat © s Temist. 7 s Demetr. T s Vittore s Irma v. NATAL E s Stefan o s Rachele ss Innocenti s Davide C{ s Eugeni o s Silvestro