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ALMANACCO DELLA CUCCAGNA
GREGORIAN A
OFFICINA TIPOGRAFICA
APICIO
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BIBLIOTE'
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EDIZIONE PEC E
1934 , _ 11I
Primo dell ' anno solare . Quinto dell ' Anno Gastronomico .
Infatti, per i buongustai, per gli amanti del buon mangiare e
del meglio bere, l'anno nuovo comincia a settembre, quando vengono in tavola le prime quaglie . promettente avanguardia dell a
selvaggina da penna e da pelo che anima le partite di caccia, alliet a
i giocondi festini e vuoi essere annaffiata col nettare delle più vene rande bottiglie ,
Se non sparisce del tutto, verso il 10 gennaio la cacciagion e
si dirada in misura preoccupante . I tartufi, solidali, ci sono e no n
ci sono, ma il mese che schiude le porte dell ' anno alla consuet a
carovana di sogni, di speranze e di buoni propositi, merita di esser e
consacrato al culto dell ' Alta Ghiottoneria .
L ' era dei succulenti banchetti voluti dalla tradizione, ai qual i
ci accostiamo con l ' allegra ingordigia che brilla negli occhi de i
nostri bambini, si è chiusa col pranzo dell ' Epifania, ma la chiassos a
letizia del cenone di San Silvestro sopravvive, in sordina, nelle fest e
da ballo che instaurano il gaio regno del Carnevale .
Alle tavolate patriarcali, succedono i tavolini dove ci si st a
soltanto in due ; alla luce trionfante dei lampadari, quella che spandono dei paralumi pieni di discrezione ; al cinematografo delle vivande che sfilano davanti alla immobilità cristallina delle caraffe e
delle fruttiere, il nitido plastico della cenetta preparata per poch e
persone . E' tutto pronto . Non c ' è che da sedersi e da spiegare il tovagliolo, come nei romanzi, e infatti queste cene fredde, consumat e
nell 'interludio di una festa, danno alla vita il profumo e lo splendore di una bella finzione .
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L ' apparato di queste cene dev ' essere semplice ma impeccabile . Pochi piatti, soavi al palato e benigni allo stomaco . Il cappone, il tacchinotto allo spiedo, orgoglio della tavola natalizia, qu i
sarebbero una stonatura . L'ideale sarebbe poter servire (lei cibi ch e
si struggono in bocca da soli, come fanno i gelati .
Innanzi tutto, del caviale, considerato, e non senza ragione ,
l ' imperatore degli antipasti e l'antipasto degli imperatori . Nell a
scelta di questa preziosa ghiottoneria, bisogna però andar cauti e sa pere esattamente ciò che si vuole . Scartato quello nero, eliminat o
quello rossigno, l'occhio del buongustaio si posa con compiacenz a
sul caviale fresco (li Russia, dalla grana grossa, chiarissima, dolce ,
mentre il suo sensibile naso ne aspira con voluttà gli aromatici effluvii . . .
I1 caviale va servito nell ' apposito recipiente adagiato in un a
coppa di cristallo piena di ghiaccio tritato . Per accompagnarlo, fettoline di pan bigio spalmate di burro e vini bianchi secchissim i
come un Pinot di Parenzo, un Chianti Antinori o un Meursaul t
d ' annata .
Dopo il caviale, dell'aragosta . Sono squisite quelle di Cap Finistère . Se amate gli effetti di colore, apprezzerete senza dubbio l a
macchia scarlatta della corazza, sul candore della tovaglia di Fiandra . Ma nessuna considerazione puramente estetica deve indurv i
ad escludere gli acconciamenti più raffinati, quali aspics, mousses ,
dove l ' aragosta si sposa al tartufo e la gelatina consente modellatur e
di notevole effetto decorativo .
Come vini, gli stessi già suggeriti per il caviale, con qualch e
preferenza per il Meursault, uno dei pochissimi vini bianchi francesi che non abbia quel fondo di dolce onde si distinguono i Grave s
e i Sauternes .
Il piatto forte non può essere che un foie-gras . Se i commensal i
sono persone di confidenza, renderanno gli onori dovuti anche a u n
semplice potè servito nella sua terrina originale di Strasburgo, m a
un cena d ' apparato esige qualcosa di artistico : un pavé, un parfait,
una poularde alla Nera debitamente farcita di tartufi e fegato
d ' oca, o un pasticcio in crosta, pomposo e decorato come una mongolfiera .
Tutte queste, però, sono preparazioni di grande impegno, i l
cui esito non dipende soltanto dall ' abilità del cuoco, tanto che lo
stesso Augusto Escoffier, il mago della cucina francese, non si sent e
di garantire la riuscita di un parfait e consiglia di ricorrere all ' esperienza delle Case specializzate . Ma sarà quello un lieve sacrificio al quale vi sobbarcherete volentieri, perchè a questo piatto è affi dato il successo della vostra cena .
Non farete dunque male ad accompagnare il foie-gras con un
tipico vino d ' arrosto sul fare del Pommard, o con uno chàmpagne d i
marca : Mumm o Pommerv e Greno, naturalmente, secchi .
Col dolce, invece, e sia leggero come può sopportarlo la fragile
architettura di queste cene, o con la pasticceria, farete stappar e
qualche bottiglia di %euve Cliquot .
La vostra cena è pronta . signori . Non c ' è che da mettersi a
tavola . Come nei romanzi . . .
Anche quest'anno, nei tre giorni della « Merla », il freddo si
sarà fatto sentire, in ossequio alle .radizioni metereologiche dell a
vecchia Milano . Il cielo sarà stato sereno, e il sole avrà strappato, all a
neve rimasta sui tetti, golosi scintillii di zucchero cristallizzato .
Ieri, San Biagio, abbiamo « benedetto la gola » . secondo il rito ,
con un cantuccio del panettone di Natale . Siamo in febbraio, e poichè la nuova forma d'influenza venuta di moda, assorbendo l'attivit à
del medico amico di famiglia, ci risparmia le solite prediche sui pericoli del mangiare troppa carne suina, è il vero momento di gustarla . In questo mese . difatti, essa tocca l ' apice della squisitezza .
L ' hanno chiamato Gran Genio della carne, Diogene dello stab Molo, Caro Angelo . . . Gli han dedicato poemi e canzoni . Tutta retorica, La vera poesia del porco è nella sua utilità ammantata di modestia, nelle sue innumerevoli benemerenze concrete :
Le lattee coppe, gli oleosi e dur i
Fiorellini ed i ciccioli croccant i
ed i prosciutti sodi e duraturi .
Il più bel sonetto, credetemi, non vale una rosea fetta di zampone o di cotechino . con la sua ghirlanda di crauti . e in nessun poema spira l ' affiato che anima una cassùla preparata come si deve .
Questo piatto sano, casalingo, tipicamente meneghino, è affascinante come una lotteria . Quando arriva in tavola, ha luogo l ' estrazione, e da quella marmitta odorosa vien fuori ogni grazia di Dio :
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costine, orecchie, piedini, cotenne, salamini della « verzata » . Com e
nel gioco della Cuccagna :
Che mai si perde e sempre si guadagna ,
ad ognuno dei commensali toccherà il premio che il ghiottone cerc a
attraverso mille esperienze : una digestione lenta, un po ' laboriosa ,
forse, ma densa di beatitudine . La cassdla, che sta al quasi omonim o
« cassoulet » provenzale, come un ' ostrica di Ostenda ad una portoghese, vuoi essere scortata da vini generosi, sapidi, austeri, quali u n
Barbera asciutto o un Freisa dell ' Astigiano .
Ma febbraio ha in serbo un ' altra specialità : gli affumicati, innumerevole esercito che ha per condottiero il maiale, e nell'oca un a
vivandiera generosa fino al sacrificio di tutta se stessa, pronta ad offrirci, dopo il fegato, prezioso ed enorme come una pepita d ' oro
bruno, le coscie e il petto dove la sapiente carezza del fumo ha sigillato gli umori della carne succulenta .
Ecco avanzarsi la pattuglia delle lingue di manzo e di vitello, l o
stato maggiore dei prosciutti e dei prosciuttini cotti e crudi ; il battaglione dei carré, delle coppe, delle pancette, dei cervellati ; le salsiccie di Francoforte smilze e rosate come reclute adolescenti, i landjger secchi e adusti come veterani ; e poi ancora la compagnia dei
Bratwiirste, dei Mettwiirste, dei Leherwiirst . . . insomma tutte le « delikatessen » che ogni buon tedesco ama circondare di crauti e annaffiare di birra .
I crauti ci vogliono e, possibilmente, siano quelli bianchissim i
di Basilea, aciduli quanto basta per riuscire appetitosi . La birra, in vece, si può sostituire benissimo con un vino bianco secco e autoritario, sul tipo dell " Orvieto asciutto e del bolzanese Lacrimae St .
Magdalenae » .
Ogni anno, il sole attende che il tripudio carnevalesco giung a
al diapason, per sgusciar fuori dall ' Acquario . Si scrolla — infatti ,
a quell ' epoca piove sempre — ed entra nei Pesci . Se ne accorgon o
soltanto gli astronomi immersi nello studio delle cose del cielo, e i
gastronomi, coscienziosamente attaccati alle buone cose della terra .
Non è costume dello zodiaco accordarsi con la dispensa, m a
nel mese di marzo, occupato per intero dalla Quaresima, la coincidenza è così lampante che si pensa ad un patto segreto .
Pesci e crostacei divengono la nota dominante del mercato :
brune aragoste odorose (li salsedine atlantica, triglie inguainate d i
lamé rosso-argento, sogliole grandi come racchette da ping gong ,
grancéole da mangiarsi col cucchiaino, a guisa di grape- f ruits .
Fin dalla metà di febbraio, salmoni e storioni, venuti su dagl i
abissi del mare, han ritrovato la strada dei fiumi mentre, dalle azzurre profondità del Garda, affiorano le trote superbe, orgoglio de l
pescatore e delizia del buongustaio .
Rifiuto però di ammettere nell ' olimpo dei golosi raffinat i
quei papponi senza stile che chiamano tutti i numi a testimon i
del loro cordoglio, per la scomparsa dei tartufi e della selvaggina ;
tanto più che la tristezza di questo Crepuscolo degli Dei della tavol a
si dissipa al primo sorso di Oro del Reno, sotto la specie di un ve tusto Riidesheimer Berg o di un Hochheimer degno del suo nome .
Salmone e vin del Reno si tengono buonissima compagnia . Se parare due amici così fatti l ' uno per l ' altro sarebbe far loro u n
gravissimo torto . Infatti, il sapore della carne rosea, particolar 12
mente delicata in marzo, trova il complemento ideale nel succo de i
vigneti renani,
Quella di assortire geograficamente i piatti e i vini è una norma che non sarà mai rispettata abbastanza, e che dà vita ai più
felici connubii . Una trota del Garda troverà così il suo spirito gemello in un Soave Bertani 1923 . che ha secchezza e velluto di Chablis, mentre una trota del Lemano si farà scortare, a preferenza .
da un'esilarante bottiglia di Neuchatel 1928 .
Non si deve arguire da ciò che uno storione del Volga debb a
necessariamente farsi anaffiare di vodka . Questo nobilissimo pesce, anzi, rappresenta l ' eccezione di prammatica .
I cuochi dell'antica Roma usavano ammannirlo intero, coronat o
di rose, e, quando varcava la soglia del triclinio, l'anfitrione ordinava di dar fiato alle trombe . Mutati i tempi e le condizioni sociali, lo storione intero è diventato una rarità da esposizioni gastronomiche . Non era questa una ragione sufficiente per privarsene ,
onde gli uomini moderni l'han diviso in rocchi . La carne soda e
bianchissima ha qualche analogia col vitello, si presta a tutti gl i
acconciamenti relativi e non sdegna le cotture prolungate .
Ora, un arrosto, un fricandeau di storione esigono a gran voc e
vini rossi leggeri, profumati e non troppo vecchi . Un Brolio 192 8
o un Valpolicella Bertani serviranno egregiamente allo scopo .
Col rocchio lessato . invece, e accompagnato, come d'uso, d a
una salsa ad hoc, bisogna sorseggiare un bianco secco, tipo Capr i
o Falerno, raffreddato quanto basta per non distruggerne l ' aroma e
il sapore .
Si ritiene da molti che i vini bianchi traggano sempre giova mento dall ' azione del freddo . Precisiamo . Borgogna e vini del
Reno vanno bevuti alla temperatura media di 10 0 ; i vini della Mo sella, il Capri, il Falerno a 8" ; il Soave e i Bordeaux a 6" . Scender e
al disotto dei 4 0 , salvo che per lo Champagne . è gravissimo errore .
Ricorrere alle miscele frigorifere, come usano certi pseudointenditori, un ' eresia imperdonabile!
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F"'
.-IPRI E
Le nuoce fronde, I"erba tenerella e le prime viole che simboleg giano, con efficacia commovente, il ritorno della primavera . sono, pe r
fortuna nostra, soltanto i segni esteriori di un travaglio profondo ch e
rinnova, in un certo senso, l'opera grandiosa della creazione . I n
marzo, la sveglia l'hanno a~ uta gli abitanti delle acque . In aprile ,
la natura si dedica agli animali domestici e alle verdure primaticcie .
Più tardi, quando il fremito vitale avrà percorso le pingui ortaglie, i
vigneti generosi e i dominii delle bestie selvatiche . raccolti . caccie e
vendemmie riapriranno lo Spaccio della Ghiottoneria Trionfante .
Con esemplare compiacenza . il sole si è congedato dai Pesci, pe r
entrare nell ' ariete, onde il panorama gastronomico del mese è do minato dalla mansueta figura dell'agnello pasquale . e già mi pare (l i
vederne una moltitudine avanzarsi spiegata a ventaglio . come ne i
quadri del Millet, indugiandosi a brucare quelle insalatine tenerissi me
alle quali i buoni milanesi affi u papparella » e « songin »
dano il successo della tradizionale insalata coi « ciapp » .
Sembra che gli agnellini più saporiti vengano dai pascol i
valtellinesi, e si può dirlo anche se non hanno avuto altra pastura ch e
il latte materno . Ammesso questo, la ricerca del vino più adatt o
per accompagnare l'arrosto del giorno di Pasqua diventa una piacevole sinecura, quando ci si possa procurare una bottiglia di auten tico Sassella, il cui rubino schietto comporrà . col verde dell'insalatina e il bianco delle uova sode . una rallegrante sinfonia tricolore .
In aprile, la carne dell'agnello è . come si può capire . in istat o
di grazia : tenera, morbida, a punto per soddisfare la religiosa vo 15
racità degli uomini . A voler cercare il pelo nell ' uovo, ci sarebbe d a
po'
trovarla un
meno sapido che in altri mesi, ma in compenso ,
quale dovizia di succhi, quale bianchezza e soavità di polpa '
Se l'agnello non ci fosse, il suo posto di simbolo dell'innocenz a
dovrebbe toccare al vitello di latte . Il primo ha per sè la forza dell a
tradizione . Il secondo è altrettanto puro tua più modesto e, gastronomicamente parlando, i suoi meriti non si contano . Nel vitellino ,
non si sa proprio cosa scegliere . E' tutto buono : la polpa rosata fornisce arrosti deliziosi ; il fegato e il rognone . fritture delicatissime ,
mentre il tenero cuore ignaro di altri palpiti che non siano quell i
fisiologici, va cucinato ai ferri . Eppure anche questa innocente bestiuola ha i suoi detrattori, Non sarà inutile aggiungere che, in questo caso . il venticello della calunnia spira dal Nord . Gli scozzesi in fati, se tollerano il vitello caldo, freddo lo considerano una vivand a
scipita . Per esprimere questa loro opinione, chiamano l'arrosto avanzato col curioso nome di « kiss-vour-sister » (baciate vostra sorella) ,
espressione poco riguardosa per l'arrosto freddo e ancor meno per
il sex-appeal delle fanciulle di Scozia! Io, invece, considero il
vitello freddo tagliato in fette sottilissime e inghirlandato di gelatina bionda come i capelli di un"eroina di Walter Scott . un piatt o
decoroso e attraente .
Sono goffi . sono sgraziati, non viaggiano a grande velocità perchè non entrano nel programma gastronomico delle feste comandate ,
ma i teneri anitroccoli sono forse il dono più gustoso di questo mes e
nel quale la natura munifica schiude adagio adagio i battenti dell a
sua dispensa .
Un anitrino arrostito o cotto ai ferri . debitamente scortato da u n
vico asciutto e nervoso, ma leggero . sul tipo del Capri rosso o di u n
Beaujolais non troppo stagionato . è un boccone (la re . al quale giova
l ' innocente compagnia delle patatine nuove . pronte a raccogliere docilmente il prezioso umore che goccia nella leccarda .
Ma l'aspetto più saliente di questo mese è dato senza dubbi o
dalla comparsa . sulle nostre tavole . dei primi asparagi nei quali u n
gustoso scrittore di cucina ravvisa o la più autentica testimonianz a
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della resurrezione annuale . la primavera che fuma nel nostro piatto » . Ogni asparago è un ' amarissima spina infissa nel cuore de i
buongustai . Il primo, infatti, compare quando l'ultimo tartufo s e
n ' è già andate da un pezzo . e chi sa quali risultati si ottengano, alleando gli elementi di quel divino binomio . può comprendere e apprezzare il dolore (lei ghiottoni .
L'asparago, tuttavia, ci guadagna ad essere cucinato nel mod o
più semplice, ma il nobile ortaggio esige condimenti di primissim a
scelta . Un burro non finissimo, un parmigiano difettoso, pregiudicano senza rimedio la squisitezza degli asparagi più saporiti .
Quale vino bisogna bere con gli asparagi? Bisogna distinguere .
Gli asparagi semplicemente conditi con burro fuso e formaggio vogliono un vino bianco secco e leggero . ma se vengono sere iti con l e
uova al piatto, ci vuole un vino rosso da pasto, egualmente leggero .
Non è certo con la verdura, di qualunque specie essa sia . che consiglierò di stappare una bottiglia d'annata!
A'L GGI0
1)eux pigeons s ' airnaient d ' amour tenere . . . dice la Fontaine ,
Che cari! Ma come si fa a separare due bestiole così unite ?
Separarle? !! Orrore! Abbominio! In padella tutt ' e due, ciascun a
col suo lenzuolino di pancetta . e poi vengano in tavola, Dafni e Cloe .
Ero e Leandro, Paolo e Virginia . divine coppie (l'amanti che neppure la morte può disgiungere, sopra un talamo di piselli nuovi ,
abbiano per tomba il nostro stomaco e per onda lustrale un Brolio o
un Villa Antinori, non ancora assunti alla suprema dignità dei vin i
da arrosto .
Se piccioni e piselli esprimono il fausto avvento del maggio, non
dimentichiamo neppure i pollastrini del grano . In Francia dann o
questo nome anche ai biglietti che un gentiluomo invia alla dama de i
suoi pensieri, nell ' ardente vigilia della passione che attende ancor a
il suo premio . Vedete dunque se ci può essere una cosa più squisita .
Salse di fuoco e vini leggeri — desiderio e galanteria — sono l ' accompagnamento obbligato di questi deliziosi pollastrini .
I ghiottoni che spargono il loro disprezzo su tutte le verdur e
per il semplice motivo che il loro sapore non si sposa al gusto d i
nessun vino, ben altra considerazione accordano ai formaggi che toccano, in questo mese, il punto voluto di maturità e invitano a
chiudere il pasto con qualche bicchiere di vecchio Borgogna .
Ma non tutti i formaggi reggono il confronto coi grandi vini . A
vino illustre, formaggio illustrissimo, e per trovare il più famoso ,
il più prelibato (lei formaggi duri, bisogna proprio venire in Italia .
Non c'è forma (li Gruyére che valga una scheggia di granone lodi giallo, col quale bisogna bere uno di quei vini serii e profondi che c i
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permettono d il
la tavola con la serena coscienza del dover e
i
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amhertin
compiuto : (
. Fleurie 1920 o Brolio 1916 .
Il Signore attende e guarda affettuosamente il pacchetto del granone che porta appeso al mignolo . La signora, invece . non sa decidersi . Che profumo hanno quelle fragole! Peccato che costino troppo care !
Troppo care? Le prime fragole, signora, sono un tesoro inestimabile, possiedono una magica virtù che bisognerebbe pagare a pes o
d'oro . Un antico segreto di bellezza . . .
Il resto, signora . se volete, ve lo dirò sottovoce . Sarò breve .
Quanto basta per dar tempo al commesso d ' incartare le vostre fragole .
Faisan ne pois — Poulet ne daigne Pintade je sui s
Questa divisa è ben degna del gallinaceo vestito (l'argento ch e
spadroneggia nel pollaio, con la disinvolta prepotenza di una principessa barbarica, squassando il capo adorno di sfavillanti pendagli .
Nella mostra delle buone cose natalizie, accanto alla tronfi a
maestà delle tacchine e delle poulardes di nobile origine, un iniqu o
destino la obbliga a far la figura della parente povera, mentre in Giugno, un arrosto di faraona novella può dar dei punti a un fagianott o
e pretendere all'onore di un Barolo 1915 o di un generoso St . Este pile . Ma nello sgranocchiare quei teneri_ ossicini, sostegno di più te nere polpe, convincetevi una buona volta che, così facendo, impedit e
a quegli innocenti di acquistare il pessimo carattere e i nefandi costumi dei loro genitori . Dunque, in ultima analisi, ci si sacrific a
per il loro bene .
In questo mese si assiste all ' offensiva delle carni bianche e all a
ritirata strategica delle carni rosse che la stagione estiva rende al quanto calorose . Resiste ancora vittoriosamente sulla breccia l a
costata di manzo, nobile involucro di succhi preziosi, da accompagnarsi con un Chianti o con un Valpolicella non troppo vecchi .
Si inizia l ' epoca delle appetitose insalate composte . Ecco apparire infatti, con la timidezza degli adolescenti, i primi pomidori, tutt i
verdi e appena soffusi (li un delicato rossore . Gli asparagi sono definitivamente scomparsi, ma in compenso, gli acquazzoni della prima vera che sta per morire si son lasciati dietro una profumata coorte d i
funghi, paradossali creature che aprono l'ombrello quando è finit o
di piovere .
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Se Dio vuole . anche la fruttiera si pub guarnire con poca spesa
e molta soddisfazione . Albicocche e ciliegie sono nel pieno fulgor e
della loro gloria, In mezzo ai cestini di fragole che hanno ormai sull a
coscienza le solite orticarie . in numero anche maggiore del previsto ,
si comincia a vedere qualche cestino di lamponi, onesti frutti ne i
quali F acidula soavità della polpa mantiene le promesse dell 'epidermide vellutata .
Funghi e lamponi . Sono i primi messaggi che la montagna invi a
alle genti di città . Poi . se non basta . verranno le deliziose trotelle d i
torrente . Ma basterà . 11 caldo incomincia a farsi sentire . E" tempo d i
preparare i bauli .
. . . Fai colazione con me, e basta .
. . . A casa mia, s ' intende . Odio la cucina dei ristoranti e le tavolate d ' amici con mogli e
in campagna mi riempiono d'orrore . Che tremenda schiavitù! Se un a
sera manchi, per qualunque motivo, l ' indomani sei condannato a
pagare il prezzo del silenzio, con l ' offerta di un fiasco alla compagnia . Invece, faccio così . Mezz'ora prima di uscire dallo studio, telefono dove so io, scelgo fra una trentina di piatti freddi e mi facci o
mandare a casa quello che voglio : prosciutto tartufato, un quarto d i
pollo in gelatina, branzino alla tartara, insalata di crostacei, spongata di tonno, uova farcite, aragosta, vitello tonnato . A proposito ,
oggi abbiamo vitello tonnato
Ma neanche per sogno! E '
fesa di vitello tenerissima, cotta con dell'autentico Chablis . Una cos a
L ' aperi prelibata . — . . . -- Finalmente! Ci voleva tanto?
...
tivo? A casa prenderemo anche quello . Un buon Martini con un o
spruzzo d ' Angostura . — Questo pacco? E' un Cantaloup . Sent i
che meraviglia di profumo . Se mantiene quello che promette, mangeremo un popone famoso . Ti avverto, però, che la colazione è tutt'altro che lauta : Cantaloup, e, per metterlo in valore, una sapient e
combinazione di prosciutto crudo di Parma e prosciutto cotto, non chè un certo culatello raccomandato . Vitello tonnato e frutta
— Lo so che non è splendido, ma c ' è una riserva . e tutt ' altro ch e
disprezzabile : due trotelle vive . Le ho lasciate nella vasca da bagno .
Speriamo che ci siano ancora .
. . . -- Nessun scherzo . Fanno cert i
salti!
. . . — Alla mugnaia, naturalmente, con prezzemolo e burr o
all ' onda . E' la loro morte . E poi, ho proprio il vino che ci vuole :
un Pouilly asprigno e potente, chiaro come l ' acqua, con un magnific o
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saporino di pietra focaia . Sentirai che battaglia fra vino e popone !
Appena siamo a casa . li ficco tutti e due nel frigidaire . Prima il vi no, che ha bisogno di raffreddarsi meno, poi il Cantaloup
—
Perchè non li metto insieme? Per prudenza . Ivi fondo sono due rival i
e non vorrei che prendessero accordi preliminari, come fanno tal volta anche i più grandi pugilatori . prima di salire sul ring .
Chi abbia avuto la disgrazia di consumare certi spuntini a bas e
di cattivo salame, uova dal tuorlo cretaceo, vino tiepido e caffè quasi
freddo, bevuti nel medesimo bicchiere d ' alluminio, è autorizzato a
nutrire qualche pregiudizio in materia di colazioni sull'erba . Pe r
fortuna, nella scala delle gioie gastronomiche « au grand air », l ' esempio citato occupa il gradino più basso . Quello più alto si perd e
nei cieli della cucina trascendente .
Allestire una colazione sull'erba vuol (lire, oltre ad esser e
cuoco, intendersi di logistica, preoccuparsi dell'imballaggio e de l
trasporto, unire senso pratico e genialità, librarsi nell ' etere dell ' improvvisazione senza mai perdere di vista la realtà terrena dei problemi contingenti ,
Ciò che più conta, in queste colazioni, è l'elemento sorpresa ,
il colpo di scena dell'illusionista che scoperchia il suo vassoio di conigli . Ecco perchè, dopo un preludio a base di panini imbottiti nel
modo più vario, delle uova farcite con maionese otterranno tutti i
suffragi, specie se accompagnate da un Barsac secco e pieno d ' ardore .
Alle uova fate seguire una pollastra in gelatina, e alla pollastra ,
del fegato d ' oca in terrina, ottimo quello (li Albera Henry, con cu i
potrete far mescere, senza timore, un Chateau Mouton-Rothschil d
1919 . Una torta rustica e qualche frutto di stagione vi permetterann o
di finire con la nota soave (li uno champagne demi-sec, sul tipo deI 1 ' Heidsieck Monopole, gelato a dovere .
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Tempo di funghi . Dopo le pioggie torrenziali di fine agost o
con cui la montagna si è scrollata di dosso gli ultimi villeggianti, i
boschi ne son tutti pieni, e nell'aria c ' è un odore acuto che ricord a
le prime viole . Andiamo dunque per funghi . Non è una famiglia d i
dìtole quel cespo sgargiante che sembra corallo? Ecco dei porcin i
sodi e tozzi come tappi di c/zampagne! E non sono ovoli quelli ch e
splendono laggiù, scarlatti nel verde ?
Presto, cogliamone più che si può . Poi verranno i cacciatori a
pestarli coi loro maledetti scarponi !
Da sfamane ., infatti, la caccia di mmitagna è aperta e si h a
l'impressione del finimondo .
Li genere, il ghiottone ama la sua pace e adora i suoi comodi ,
ma spari e latrati, anche se rompano sonni placidi e digestioni me ditate . gli suonano all'orecchio iuta musica divina, una promess a
di gioie succulente . Caccia aperta vuoi dire selvaggina sul piatto ;
vuol (lire vini rispettabili ; vuol (lire aver sempre in casa una lepr e
o un fagiano appesi nella stanza più fresca, e sorvegliarne la frolla tura, giorno per giorno, come un medico di Corte segue i progress i
di un ' augusta malattia .
Ma se per lepri e fagiani è ancora un po' presto, ei sono i n
compenso le quaglie, le quaglie settembrine dalle membra delicat e
e grassoccie, dal sapore che inonda l'anima di beatitudine . E a vederle nelle vetrine dei negozi di gastronomia . disposte in cerchio su i
piatti, coi tapini penzolanti dall'orlo e la loro tunica di pancetta ,
pronte per lo spiedo o per la casseruola, non è possibile resister e
all'appetitosa lusinga di quelle carni tenerelle .
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I libri di cucina contemplano centinaia di maniere per allestire le quaglie_ ma nessuna vale la semplice cottura arrosto . Di o
stesso, d'altra parte . si degnò d'indicare l'acconciamento più adatt o
perchè, agli Ebrei stufi della manna celeste, inviò una pioggia di
quaglie impeccabilmente arrostite . Era forse maggior fatica, per i
cuochi dell'Empireo . cucinare quelle quaglie alla « finanziera » o
alla « George Sand » . farcite di fegato d ' oca ?
Sarebbe tuttavia un errore accompagnare quell'arrosto con u n
vino di grande impegno . Si arrischia di vedere quel povero volatil e
risorgere . diciamo così, dalle sue ceneri, per protestare contro l a
mancanza di tatto dell ' anfitrione .
Il vino sarà quindi leggero e profumato, come lo sono, in genere, quelli del Médoc, lasciando da parte, s ' intende, i Lafite, i
Margaux e i Latour . triade gloriosa la cui forza eguaglia spesso
quella dei più illustri Borgogna . Un Chateau Gruaud Larose 192 5
farà egregiamente al caso vostro .
Le signore che hanno toccato con mano i benefici delle prim e
fragole, saranno certamente curiose di sperimentare le cosmetich e
virtù della lepre .
Non poteri segreti, questa volta, ma un merito palese riconosciuto, fin dagli antichi tempi, al pavido e orecchiuto roditore ch e
rialza, come nessun ' altra selvaggina, il tono dei pranzi autunnali ,
con arrosti odorosi, salmì solleticanti, pasticci da rendere la vita a d
un morto . E si capisce benissimo l'amaro cordoglio di quell ' arcivescovo il quale, spogliato da una banda di ladri, non tanto si dolse d i
aver perduto il danaro e il prezioso anello pastorale . quanto di dove r
rinunziare ad un certo pasticcio di lepre e a due bottiglie di vecchi o
Tokaji destinate ad annaffiarlo .
Qui, Eccellenza, s'incomincia a non andare d ' accordo . Un pasticcio di lepre non può ammettere altro vino che il Re dei Borgogna, un Gevrey Chambertin 1923, che riunisce e armonizza tutt i
profumo . colore, finezza, solidità — e lascia in bocc a
i requisiti
la fragranza schietta dell'uva matura .
Non ogni lepre . tuttavia . può aspirare a tanto vino e a tant a
considerazione . Io parlo della lepre di montagna, le cui polpe sode ,
calorose, asciutte, odoranti di serpillo e di timo . vanno frollate a
lungo, specie se si tratta di un leprone destinato al salmi, o al ciret .
Se poi vi capitasse fra le mani un leprotto, cuocetelo pure allo spied o
e mangiatelo ad occhi chiusi . ma sappiate cercare il suo vino . La do viziosa gamma dei Borgogna vi soccorrerà ancora una volta, segnalandovi una Romanée-Vosne 1915 o un Nuits St . Georges 1920 .
27
Vogliate scusare . gentili signore, la troppo lunga digressione . e ,
se mai, datene la colpa all'arcivescovo il quale sapeva senza dubbi o
che la carne leporina giova alla bellezza femminile e ne ravviva Fin canto . Chi abbia preso una lepre . ne faccia quindi presente all a
donna che ama, e avrà così spianata la via per dimostrarsi cacciator e
intrepido . su ogni terreno e in tutta l'estensione del termine .
« A la Saint Rémi » . dice un proverbio della vecchia Francia ,
« les perdreaux sont des perdrix » . Il primo ottobre, dunque, protette da S . Remigio, starne cinerine e pernici rosse varcano le sogli e
della maturità . Diversi nella livrea, i due volatili differiscono anch e
sotto l'aspetto gastronomico . e la controversia fra i partigiani del l' uno e dell 'altro attende ancora la decisione .
Cionondimeno . è gravissimo errore ostinarsi a bere . con le du e
specie, il medesimo vino, in quanto . mentre la pernice rossa esige u n
vecchio Pom►nard leale e vermiglio . quella grigia armonizza co n
28
un Bordeaux leggero, e non sdegna l'aroma del tartufo, purch è
questo non predomini .
Nell'antico Egitto . una coppia di pernici simboleggiava la pac e
domestica . I moderni . per meglio rispettare il simbolo, l 'hanno tra sformato in arrosto, imponendolo nei pranzi per nozze d ' oro . I n
questo caso, i tartufi sono affatto superflui .
Non è invece superfluo completare, in questo ottobre prodigo d i
frutti superbi, il nostro corredo di vitamine, scegliendo con accortezza fra i mille doni della vigna e del frutteto — uve dolcissime e
patinate d'oro . mele che hanno il sapore dell'ananas, pere soavi cosenza trascurare la piccola noce, compagn a
me sorbetti (l'oriente - inseparabile del bevitore coscienzioso .
L'incanto di un pasto è fatto di delicatezza e di armonia . Non
è da tutti assortire i vini ai cibi più convenienti, e per questo, ai prim i
di novembre, passerete una ispezione alla vostra cantina .
Non è possibile aver niente di comune con quella scuola di maniaci che sostiene essere il vino signore della tavola e i cibi suo i
umilissimi servitori . Io ritengo al contrario che organizzare u n
pranzo significhi dar vita ad una sinfonia, dunque conoscere a fond o
le leggi dell ' orchestrazione . Nessun vino è da escludere e nessun o
da accettare ad occhi chiusi . Tutto dipende dal momento in cui son o
bevuti, Servire un Borgogna col dolce è altrettanto eretico e delittuoso che sciupare, con un arrosto di selvaggina, la più perfetta bottiglia di Haut-Sauternes .
La vendemmia ha suggellato la vicenda annuale dei raccolti ,
ma nelle vigne spogliate c ' è ancora qualcosa di buono : le delizios e
lumache, già trincerate da più settimane dietro la barriera calcàre a
dell'opercolo e purificate dal digiuno .
Non piacciono a tutti, ma i loro nemici più accaniti sono quell i
che non hanno avuto il coraggio di assaggiarle . In umido sono magni fiche ; alla borgognona, una cosa prelibata, e doveva certo averne un
piatto davanti il poeta buongustaio Carlo Monselet, quando scrisse :
Mon appétit robuste au royage t ' inveite .
Pour rnieux f uir le regret du vignoble dor é
Tu glisses vers ma paese, doux inuertebr é
Et je crois que jamais tu n'as marché si vite .
Il vino da bersi con le lumache dev ' essere sapido, robusto e
senza titoli di nobiltà, per non ferire la loro proverbiale modestia .
30
Lo scrittore inglese che sostiene doversi prendere il fagiano co l
falco, per gustarlo in tutta la sua squisitezza, ignora certamente i l
merito dei fagiani di Boemia, degnissimi di comparire in tavola s u
piatto d'oro, come nel medioevo .
La frollatura di questo volatile, parlo, si capisce, del fagian o
selvatico e non di quello che divide coi tacchini e le faraone i pettegolezzi e le meschinità della bassa corte, è un problema delicatissimo : otto giorni è il termine che non si dovrebbe mai superare .
Il fagiano è un ospite illustre che va ricevuto con tutti gli onori .
Cucinarlo alla perfezione, rimettergli, come si usa, la testa piumata ,
le ali e la coda stupenda, non basta . Questo uccello, i cui titoli d i
nobiltà risalgono alla spedizione degli Argonauti, vuoi essere scortato da un Borgogna di grande stirpe . Per violare questa regola, dovrete aver sottomano uno di quei Bordeaux eccezionali, dove forz a
e profumo si mischiano in felice connubio . Lo servirete in caraffa ,
dopo averlo decantato, ad una temperatura di almeno 18 gradi ,
mentre, per il Borgogna, sedici saranno più che sufficienti .
Il passo dei beccaccini è una festa per i cacciatori e una solennità per i gastronomi, in quanto coincide con la comparsa dei prim i
tartufi . Tenere il beccaccino, per due o tre giorni, a contatto dei preziosi tuberi destinati ad accompagnarlo è una raffinatezza che no n
costa nulla e conferisce all'arrosto una distinzione suprema . Tant o
il beccaccino che la beccaccia, non inganni la somiglianza del nome ,
perchè uno è uccello di palude e l ' altro di bosco, vanno cotti allo
spiedo e annaffiati con un vino generoso .
Molti credono di risolvere un problema complesso come quell o
dei vini, affidandosi all'opinione generale che i Bordeaux siano pi ù
leggeri dei Borgogna . Se così fosse, la rivalità fra i due grandi antagonisti sarebbe liquidata da un pezzo .
Invece, adhuc sub judice lis est, e la sentenza non verrà fors e
mai pronunziata, per il sempre vivo interesse offerto dalla compulsazione dei documenti di causa .
31
f..
Per trecentosessantaquattro giorni dell ' anno, la gastronomia è
privilegio di pochi . Nel trecentosessantacinquesimo, essa divent a
lieta conquista delle moltitudini . Ecco, secondo me, la ragione pe r
la quale il dodicesimo mese dell ' anno deve avere diritto di preminenza sugli altri undici .
Dicembre, a pensarci bene, non è altro che il Natale, festa benedetta che irradia tutto il mondo di vivo fulgore . che accende, ne l
cuore degli uomini, girandole di sogni e scintille di speranze .
Tutto è pace, in quel giorno . L " agnello immacolato non sa ancora niente di feste e di riti pasquali, nè conviene, per ora, all'umana ferocia, accorgersi della sua tenerezza succulenta . Quand o
avrà cancellato ben bene i peccati del inondo, si potrà pensare che è
commestibile .
Escluso l'agnello, perchè i tempi non sono maturi ; escluso i l
maiale, per la sua ben nota modestia ; esclusa la selvaggina, per l ' aureola di peccato che la circonda ; esclusi i pesci destinati al pranz o
della vigilia, rimane soltanto la polleria, e ad essa è affidata la glori a
dell'agape natalizia .
Onesta famiglia quella del pollaio ma, come succede nelle migliori famiglie, c ' è il buono e il cattivo . Si è già ricordato il pessim o
carattere della gallina faraona . Ci tocca oggi denunziare alla pubblica esecrazione una madre snaturata ; la poularde de Bresse . Davvero non si può immaginare un essere più perfido, ma le sue carn i
abbaglianti hanno il colore dell'innocenza, e a vederla lì, già spennata, con quell'aria pudica e modesta, si direbbe che non abbia nulla, ma proprio nulla di rimproverarsi .
33
Invece, questa spudorata che sembra il simbolo della vita se dentaria, trova modo di annodare tresche delittuose, non a Bresse o
a Louhans, come sarebbe nell ' ordine naturale delle cose, ma ad Amburgo, dove abbandona il frutto delle sue colpe . Ora, la carne dei
famosi pulcini d'Amburgo ha troppe analogie con la inimitabil e
carne della poularde de Bresse, perchè l ' ipotesi del crimine non prevalga,
Donde l'imputazione, il processo e la condanna capitale pronunziata, all'unanimità, da una giuria (li serenissimi buongustai .
Nel pranzo di Natale, è di rigore il tacchino . Veramente, si dovrebbe (lire la tacchina, perchè, gastronomicamente parlando, le femmine di quei volatili superano di gran lunga i maschi . Ora, una tacchina arrosto è un piatto rispettabile e rallegra il cuore al solo vederla, ma bisogna servirla intera e (leve troneggiare, fumida e appetitosa, in mezzo alla tavola imbandita .
Nel caso in cui un ' intera tacchina sia troppo grossa per il numero (lei commensali, a sostituirla non si può chiamare che la poularde (le Bresse meno voluminosa e suscettibile degli acconciament i
più elaborati . Ritengo con questo di aver dettato il miglior epitaffi o
per la disgraziata vittima della nostra golosità giustiziera .
Alla vigilia, pur rispettando il magro, si può mangiare que l
che si vuole . A Santo Stefano, anche . A Natale, invece, ci si mett e
a tavola sopratutto per onorare una tradizione . Dopo l ' antipasto, si
entra nel vivo del pranzo con una minestra alla quale il brodo di cappone conferisce particolare attrattiva . Ora, niente si sposa a quel
magnifico brodo come i ravioli rispettosissimi della sua personalità .
L' unico elemento, diciamo così, profano che possa entrare ne l
programma del banchetto natalizio, è il tartufo, ma deve entrarc i
di straforo, insinuato discretamente nella farcia della poli/arde, o
sotto l'epidermide immacolata .
Anche il servizio dei vini è semplicissimo ; non esige complicat e
ricerche e non espone alla sgradita sorpresa di mescere un vin o
inadatto.
Qualunque Bordeaux leggero, un Chianti, un Valpolicella v i
toglieranno d ' impaccio . Per l'antipasto e per il pesce, rivolgetev i
a un bianco secco : Castello di Canelli, Capri bianco, Chablis .
Dovrete invece dedicare tutte le vostre cure alla composizion e
delle fruttiere . Nei pranzi normali, la frutta vien portata ir . tavol a
per ultima : in quello natalizio, costituisce un importantissimo elemento decorativo, e nessuno può dire quanto giovi a predisporre gl i
animi la scintillante visione della mensa i►nbandita .
Comunque sia, esistono dei frutti che non possono mancare i n
questa solenne occasione . Innanzi tutto l ' uva che propizia i favori
della sorte, e sia bellissima, come il destino sperato ; poi le banan e
alla quali la critica moderna attribuisce nientemeno che la responsabilità del peccato originale . Aranci e mandarini, naturalmente, e
sul piano superiore della fruttiera, gli immancabili torroni .
Stavo per dimenticare un frutto importantissimo . Arriva buon
ultimo perchè la pinguedine gl'impedisce di camminare . ma non
si può fare a meno di assaggiarlo, perchè, nel codice dei simboli ,
l' ai►anasso esprime la perfezione . E' vero che la sua forma fa pensare ad una pannocchia di granoturco malata di elefantiasi ; ma i n
compenso, nella polpa e nel succo gradevolmente acidulo e zuccherino, si ritrova il gusto della fragola e della pera, mentre, in qualch e
varietà di fragole e di pere d ' autunno, si ritrova il sapore dell 'ananas, (legno come nessun altro frutto di ornare una mensa regale, no n
tanto per il serto di foglie che lo incorona, quanto per la sua impareggiabile squisitezza .
Col panettone, invece, bisogna servire un grandissimo vino . Eliminai() lo champagne le cui abitudini rumorose non convengono all a
composta letizia del rito, la vostra scelta dovrà fatalmente posars i
su un Tokaji esseneia del 1889, oppure su un vino bianco dell a
Gironda .
In questo caso, vi si schiudono davanti due strad e
egualmente piacevoli : un Chàteau Suduiraut 7876 . oppure, se vi basta l 'animo, un Chàteau d'Yquem 1893, do rato, vellutato, pieno di sapore e di delicatezza, vino gentiluomo che scalda lo stomaco senza dare alla testa e f a
circolare in ogni vena il fuoco sottile e meraviglioso dell a
sua allegrezza solare .
Il nostro viaggio goloso è stato come una cors a
felice fatta in sogno . Viandanti instancabili e ricercatori pazienti, abbiam girato l'Europa in lung o
e in largo, soffermandoci dovunque ci fosse del buono da assaporare e da degustare . Abbiam visto don de vengano le cose ghiotte che adornano la mens a
e i vini che la nobilitano .
Ma non è esatto paragonare il nostro viaggi o
alla vicenda di un sogno del quale anche il ricord o
svanisce . Uomini e paesi potremo pensare di averl i
veduti con gli occhi della fantasia, ma le esperienz e
rimangono e, ciò che più conta, la possibilità di rinnovarle quando vogliamo . Chi ce ne o ffre il modo
è Peck, grazie alle molteplici risorse della sua complessa organizzazione e alla bontà riconosciuta de i
suoi prodotti .
Il caviale di Peck è famoso ; le aragoste, preli;
bate le vetrine del venerdì, una visione magica ; il
foie gras, un portento ; i ravioli, un'istituzione, e s i
potrebbe continuare chissà fin quando poichè no n
esiste leccornia che sfugga all ' attenzione di Peck e
bottiglia illustre che vada esclusa dalle sue ben fornite cantine .
PECK - VIA SPADARI N . 9 - TELEFONO N . 81-737
GENNAIO1934
Circoncis .
s Dcfenden.
s Genoveffia
s Tito v.
s Amelia v.
I' Epifani a
s Lucian o
s Massim dE
s Giulian o
s Aldo m .
s Igino p.
s Modest o
s Dario veli.
s Bianca v.
Mauro O
s Marcell o
s Antonio
s Liberata
ss Mario B.
s Sebastian.
Ss.NomeG .
s Gauden D
Spod. M . V.
s Babila v.
Conv. s P.
s Paola m .
s Giov . Gr.
Settuages .
s Aquilin o
s Savina Q
s Giulio pr.
LUGLIO
9 I D s Teobaldo
2 L Visito M . V .
3 M s Eliod . C4
4 M s Ulderico
5 G s Filomen a
6 V s Isaia prof.
7 S s Claudio p .
98 D s Elisabetta
9 L s Letizia v.
IO M s Felicita v .
I l M s Pio 1
12 G s Basilid e
13 V s Anacleto
14 S s Sonavan o
915 0 s Enrico re
16 L Modo Carro .
17 M s Marcellin .
18 M s Federico
19 G s Vincer. D
20 V s Elia prof .
21 S s Prassede
922 'D a Maria M.
23 L s Apollinar.
24 M e Cristin a
25 M s Cristoforo
26 G s Anna 65
27 V s Liliosa v .
28 S a Nazaro
929 D s Marta v.
30 L s Giulia m .
31 M s Calimero
FEBBRAIO
G s Ignazio
2 V Purifica..
Maria V .
3 S s Biagi o
9 4 D Sessagesim .
s Gilbert o
5
s Agata v.
6
s Dorotea
s Romualff
7
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s Onorat o
9
s Apollonia
10
s Guglielm o
Quinquag.
1341 1
CONCILIAZION E
s Eulali a
12
13
s Giov. Bu .
14
le Ceneri ®
s Faustin o
15
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s Giuliana
17
s Donato
P di Quares
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s Mansueto
20
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s Eleon T 3
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s Margher.
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s Romana T
s Sergio T
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s Leandro
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AGOSTO
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s Alfonso
s Lidia m.
s Domenico
s Virginia
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s Gaetan o
s Erminia
s Fermo m.
s Lorenzo.
s Ersilia v.
s Chiara v.
s Ippolito
s Alfredo v.
AssdiM .V.
s Rocco pr.
Emilia v.
s Clara C . D
s Odio m .
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Private v.
Filiberto
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PASQU A
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s Riccard o
s Isidoro ar .
s Vincenz o
s Celestin o
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in Albi s
s Maria CI .
s Terenzio
s Leone M .
s Zenone
s Ermeneg .
s Lombo 01
s Annibal e
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s Aniceto p.
s Galdin o
s Corrado
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s Anselm . D
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s Leonid a
s Adalberto
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s Cleto p.
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GIUGN O
s Giacom o
b Cesare p .
Santa Croc e
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s Pio V p .
s Giuditt
s Stanisl . L R
s Vittorci R
s Beato L R
Ascen . N .S .
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s Pietro C .
PENTECOST E
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Maria Aus.
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s Emilio E
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b Ferdinan .
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NOVEMBRE
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I L s Remigi o
9 1 G Ognissanti
s Mansueto
2 M ss Angeli C.
2 V Comm. def.
s Clelia v.
3 M s Candid o
3 S s Silvia v.
4 G s Francesco 9 4 D s Carlo Bor.
s Rosalia v.
5 V s Placido v.
Comm. Vittoria
s Gentile
6 S s Bruson e
s Zaccaria
5 L s Magn o
s Regina
11i7 D Ss. Rosari o
6 M s Leonardo
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7 M s Ernesto O
Nat. M . Sa.
9 M s Dionisi o
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10 M s Casimir o
9 V s Aureli o
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12 V s Serafino . 911 D s Martin o
s Cornelio
13 S s Edoardo
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13 M s Omobon o
Esalto Croc e
15 L s Teresa D
14 M s Venero D
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16 M s Gallo ab.
15 G s Leopold o
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16 V s Edmond o
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18
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17 S s Gregori o
s Eustorgio
19 V s Pietro A . 918 D Avv .Ambr .
s Gennar. T
20 S s Irene m .
19 L s Po zian o
11421 D s Orsola pr .
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20 M s Benign o
s Matteo T
22 L Cosmo E
21 M Pr. NI .V.s+7s Mauri .. T
23 M s Severin o
22 G s Cecilia v .
24 M Raffael e
23 V s Clement e
s Lino 1 E
s T'oda v.
25 G s Crispino
24 S s Prosper o
a Cleofe v .
26 V s Evaristo
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27 S s Fiorenzo
26 L s Delfino v .
s Cipriano
s Adolfo v: 11428 D Simone
27 M s Virgili o
s Salomone
29 L s Ermelind a
28 M s Sigismon .
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29 G ss Franco
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31 M s Lucillo v.
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30
s Laura v.
s Guido p.
s Clotild e
Ne . Statuto
s Quirino
s Bonifacio
s Robert o
s Norberto
s Medard o
s Primo m.
s Marcell a
s Barnab a
s Onofrio ®
s Ant. Pad.
s Eliseo pr.
s Vito m .
s Aurelio
s Nicandro
s Marin a
ss Gerv Pr.
s Silverio D
s Luigi G .
s Paolin o
s Lanfran .
Nat . s G. B
s Eligio v.
s Elisa m .
s Ladisl . E
s Ettore p.
ss Pietro P .
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s Castrizian .
Avv. Rotta.
s Mirocleto
s Barbara
s Dalmazio
s Nicol o
s Ambrogi o
Imm. Conc .
s Siro vesc .
s Melchiade
s Damas o
s Amalia r.
s Lucia v D
s Pompeo
s Achille
s Adelaide
s Olimpia
s Grazian o
s Fausta 7
s Liberat ©
s Temist. 7
s Demetr. T
s Vittore
s Irma v.
NATAL E
s Stefan o
s Rachele
ss Innocenti
s Davide C{
s Eugeni o
s Silvestro