Capo d`Orlando - Messina

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Capo d`Orlando - Messina
Capo d’Orlando - Messina - Sicilia
Capo d’Orlando
Capo d’Orlando, in provincia di Messina, sulla costa settentrionale della Sicilia, è uno dei
centri turistici più in voga della parte nord occidentale dell’isola. Nasce come borgo di
pescatori appartenente al comune di Naso e solo nel 1925 ottiene la sua autonomia.
Il nome Capo d’Orlando risale all’epoca normanna quando si narra che il paladino Orlando
abbia fatto sosta in queste terre durante una crociata in Terra Santa.
Storia di Capo d’Orlando
Secondo una leggenda Capo d’Orlando fu fondata da Agatirso, figlio di Eolo, Re dei
Venti, intono all’anno 1183 a. C. e conservò il nome di Agatirso. Nasce come una città
sacra, devota al Dio Dionisio.
All’in circa nel 209 a. C. ci fu una massiccia deportazione, di circa 4.000 persone, per volere del
console Levino. Sono le fonti storiche, le cronache di Tito Livio, che parlano di questo
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avvenimento e dicono che queste persone furono deportate in Calabria a causa dei culti
dionisiaci.
Questa è l’ultima notizia che si ha di Capo d’Orlando prima dell’arrivo dei normanni.
Nel 1299 vi è un altro avvenimento storico che mette il paese al centro delle cronache, ed
è: la battaglia navale tra Giacomo II e Federico III. I due si scontravano in nome delle loro
casate, Aragonesi e Angioini, per stabilire chi dovesse regnare sull’isola siciliana (Battaglia di
Capo d’Orlando).
Circa un secolo più tardi, nel 1398, Bernardo Cabrera è in questi luoghi che insegue il re
Martino che vi si era rifugiato e assedia Capo d’Orlando, distruggendone il castello fin a
quel momento utilizzato come roccaforte di guardia. Da quel momento in poi cominciarono
le invasioni dei pirati due delle più violente nel 1589 e nel 1594 e solo nel 1695 fu realizzata una
nuova postazione di guardia.
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Nel 1598, nei pressi del Castello, fu ritrovata una piccola statua della Madonna fatto che spinge
gli abitanti del posto, nel 1600, a costruire il Santuario di Maria Santissima, ancora oggi
simbolo del paese
.
Fu tra i secoli XVIII e XIX, anni di alluvioni lunghi e dannosi, che i conti d’Amico, padroni del
territorio, furono costretti a cedere la loro proprietà al comune di Naso.
Ma gli alluvioni non hanno portato solo malessere e povertà al paese di Capo d’Orlando, difatti
proprio all’azione delle acque, nel corso del tempo, si è andata formando una pianura che ha
permesso l’inizio della coltivazione della canna da zucchero, attività che si va ad affiancare a
quella storica della pesca.
Nello stesso periodo nasce una tonnara che permette a Capo d’Orlando di raggiungere la
sua indipendenza economica. Cresce economicamente ma anche demograficamente il ché
scatena il popolo che rivendica l’autonomia da Naso. Le agitazioni proseguono fino al 25 giugno
del 1925 quando l’autonomia è ottenuta e il 27 settembre dello stesso anno è suggellata
dall’inaugurazione del municipio.
Monumenti di Capo d’Orlando
Sono diverse tante e meravigliose le cose da vedere Capo d’Orlando che oltre le bellezze
naturali dà ai suoi visitatori la possibilità di perdersi tra l’arte e la cultura. Castelli, Fontane,
Terme e Pinacoteche che affiancano Parchi e Sentieri.
Villa Piccolo
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Villa Piccolo è una raffinata ed elegante villa di fine ‘800 che si trova sulla statale per Palermo.
Qui si trovano resti artistici ed umani della nobile famiglia palermitana che si stabilì a Capo
d’Orlando sul finire degli anni ’30, Agata Giovanna e Casimiro Piccolo. La parentela che legava
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de "Il Gattopardo", con i Piccolo, portò il "principe"
gattopardesco a soggiornare spesso a Capo d'Orlando e qui, a Villa Piccolo, scrisse buona
parte del suo capolavoro.
Nel museo-fondazione si conservano quadri, fotografie, acquarelli, ceramiche, armi antiche che
testimoniano la belle époque nebroidea. Visitando il museo è d’obbligo la passeggiata nel
parco, dove tra rarità arboree e piante rare mediterranee, c'è da visitare il "cimitero dei cani",
uno tra i pochi esistenti al mondo.
Castello Bastione
Non è possibile risalire alla data esatta di costruzione del Castello Bastione ma si presume che
questa magnificente costruzione sia stata eretta nel intorno al XIV sec., quando si diffuse nella
pianura circostante (come in gran parte della Sicilia) la coltivazione delle “cannamele”.
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Il museo e la biblioteca di Capo d'Orlando
All’interno di Villa Piccolo si trovano anche il Museo e la biblioteca che custodiscono
oggetti cari alla famiglia Piccolo. La stanza del poeta Lucio conserva le sue foto, le prime
stampe delle sue poesie e oggetti cari; nella stanza di Casimiro si possono ammirare fotografie
e apparecchiature fotografiche, tavolozze, acquarelli e pensieri; nella stanza di Agata Giovanna,
si trovano candelabri rosa e ricami e una pubblicazione rara sullo studio della Puya
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Berteroniana, unico esemplare in Europa presente e vegeto a Villa Piccolo. Stanze dense di
ricordi e di arte che non smettono di affascinare e meravigliare i numerosi visitatori. Una casa
vissuta e densa di piccoli grandi reperti. Le camere personali, le sale e la biblioteca, custode di
scienza e sapere. La biblioteca contiene scaffali pieni di libri e materiale di studio. I libri
archiviati sono circa 2400 ed altri sono in fase di restauro. Un patrimonio immenso, che
testimonia la passione per lo studio e la vasta cultura degli abitanti di questa Villa.
Antiquarium Comunale “Agatirnide”
L’Antiquarium Comunale “Agatirnide” si trova all’interno del centro Culturale di Via del
Fanciullo. Nasce tra gli anni 1970 – 1980, quando un gruppo di ragazzi decise di costituire il
Gruppo Archeologico Orlandino e poi l’Archeoclub d’Italia. Da questo immenso lavoro, carico di
forza di volontà, nasce l’Antiquarium comunale che è stato aperto al pubblico dal 2002. In
questa struttura si trovano reperti risalenti al XII secolo a.C. (età del Bronzo), che testimoniano
la storia millenaria di questo territorio. I primi scavi risalgono al 1980 e sono stati seguiti da altre
importanti tappe come quella nel 1986 dell’area termale di Bagnoli o quella del 1989 che
riguardano il ritrovamento di una capanna di età preistorica.
Terme Romane di Bagnoli
Le terme di Bagnoli si trovano a 3 km nord-est di Capo d’Orlando. Queste meravigliose
terme sono costituite da otto vani e molto probabilmente sono state colpite dai due eventi
sismici che hanno colpito la Sicilia tra il IV e il V sec. d.C. I tre ambienti che compongono queste
terme (Frigidarium, Tepidarium, il Calidarium) hanno temperature diverse e sono comunicanti
fra di loro. Il Frigidarium, il luogo del bagno freddo era costituito da tre stanze, il Tepidarium era
l’ambiente tiepido intermedio che costituiva il passaggio dal Frigidarium al Calidarium che era
costituito da due vani ed era utilizzato per il bagno caldo o a vapore. I pavimenti presentano dei
mosaici in tessellatum (tasselli in pietra e marmo).
Pinacoteca di Capo d'Orlando
La pinacoteca di Capo d’Orlando è stata allestita nel 1955 a seguito della prima Rassegna “ Vita
e Paesaggio di Capo d’Orlando” e possiede ben 382 opere. Vita e Paesaggio a Capo d’Orlando
è una rassegna di arte contemporanea che vuol esporre le migliori opere di questo paese
all’Italia interna. Storie raccontate attraverso esperti pennelli di diversi maestri nazionali ed
internazionali che hanno trasformato questa manifestazione in una delle più significative delle
arti visive. La maggior parte dei quadri sono dipinti sulle strade di Capo d’Orlando, delle sue
spiagge, dei suoi pendi e delle colline.
Le cave del Mercadante
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Le cave del Mercandante sono un’opera naturale che si manifesta quando c’è la bassa marea
tra i due bracci del porticciolo turistico, in località S. Gregorio. Una meravigliosa configurazione
rocciosa che non manca di interventi dell’uomo. L’estensione è di circa un centinaio di metri per
una larghezza oscillante tra i 4 - 5 metri. Non si conosce l’utilizzo antico che si faceva di questi
manufatti.
Fontana di Drago
Non ci sono notizie certe sulla costruzione della Fontana Drago che fu realizzata in pietra
arenaria e decorata da maioliche appartenenti alla scuola di Naso. Probabilmente il
manufatto è stato realizzato tra la fine del XVII e l’inizio del XIX sec e lo stemma che lo sovrasta
apparteneva, con molta probabilità, alla famiglia Joppolo - Ventimiglia 1582-1788 ed è stato
asportato nel 1985. Nel 1989 la fontana è stata restaurata con la posa di una copia dello
stemma trafugato.
Il Castello di Capo d'Orlando
Secondo un’antica leggenda il Castello sarebbe una costruzione voluta da Carlo Magno in
onore del paladino Orlando. Già nel 1296 è citato in alcuni scritti come castrum. Nel 1500 la
torre di questo castello svolgeva una funzione prevalentemente di avvistamento e allarme
contro i corsari. Da Smith apprendiamo che era munita di quattro cannoni, due recuperati da
una nave turca naufragata. Nel 1598 ai guardiani è stata lasciata da S. Cono la statuetta della
Madonna. Nel 1613, in seguito ad un violento terremoto, subisce gravi danni. Da Willem
Schellinks sappiamo che sulla sommità del monte vi erano varie costruzioni: castello, chiesa,
osteria, approdo.
La Madonna - il Santuario di Capo d'Orlando
Il 22 ottobre dell’anno 1598 fu ritrovata, in un piccolo sacchetto, un minuscolo simulacro
raffigurante la Madonna simile alla Madonna miracolosa di Trapani e di straordinaria bellezza.
Fra le braccia reggeva il bambino Gesù, che la contemplava in viso. La cassetta era chiusa da
due sportellini, ornati entrambi nell’interno: uno decorato con l’immagine dell’arcangelo S.
Michele, e l’altro con quella di S. Francesco di Paola. I guardiani, che ritrovarono questa
statuetta, credettero di riconoscere nel pellegrino San Cono Navacita, da loro più volte
ammirato e venerato. Il prefetto di Capo d’Orlando, venuto a conoscenza di questo fatto, si recò
a far visita alla Madonna, commosso e animato da grande fede supplicò Maria S.S. di salvargli i
figli affetti da vaiolo, i quali furono guariti. Questo fu il primo miracolo della Madonna, dopodiché
la statuina fu portata a Naso ed in seguito nuovamente trasferita a Capo d’Orlando, per
proteggere gli Orlandini dalla ferocia dei pirati. Il vescovo di allora, Francesco Velardi della
Conca, dopo aver studiato attentamente il processo giuridico, ordinò al conte Girolamo Joppolo
di erigere una chiesa sulla sommità della collina, nel luogo stesso designato da S. Cono in una
sua apparizione successiva. In meno di un anno essa fu finita e decorata di fregi dorati, e il 22
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ottobre 1600 accolse la Madonna. Ci fu una grande e straordinaria processione che
accompagnò la Madonna da Naso alla sua nuova collazione, una nicchia di pietra decorata da
fregi d’oro e chiusa con un’inferriata. Nel 1600 si instituì una grandissima festa per la Madonna.
Nel Santuario si conservano due dipinti di Gaspare Camarda della scuola di Antonello da
Messina: il «Crocifisso fra due monaci oranti» del 1627, dietro l’altare maggiore, e l’«Adorazione
dei pastori» del 1626, in una delle cappelle laterali. La notte dell’11dicembre 1925, dallo storico
Santuario, elevato ora a monumento nazionale, veniva rapito il prezioso simulacro di Maria SS..
L’anno successivo è stata realizzata una copia in argento del piccolo simulacro, che rimane
tutt’ora esposto nel Santuario.
Il faro di Capo d'Orlando
Il Faro di Capo d’Orlando è un punto di riferimento per i pescatori della costa e il simbolo
del paese insieme al Monte della Madonna. La sua costruzione risale ai primi anni del 1900,
quando il villaggio contava circa 1.000 abitanti. La costruzione di questo faro fu decisa in
seguito all’intensificarsi dell’attività marittime e marinare della fine del 1800. In quegli anni Capo
d’Orlando divenne lo scalo commerciale dei paesi collinari e montani dell’ entroterra, che qui
convogliavano i loro prodotti agricoli, e delle numerose attività commerciali, artigiane e
industriali che erano nate nel frattempo sul territorio. Progettato dai tecnici del Genio Civile ed
attivato nel 1904 è costituito da una torre a pianta quadrata di colore rosa accostata ad un
edificio, a pianta pressoché quadrata e ad impianto simmetrico, ad un solo livello, di colore
giallo chiaro.
Il sentiero Goletta
Il sentiero Goletta è un sentiero estremamente affascinante per chi ama la natura e che collega
piazza Tullio Trifilò con piazzetta San Gregorio. 1,200 chilometri di passeggiata all’interno della
natura e non solo. questo sentiero un tempo era l’unica strada di collegamento tra la la città e il
borgo San Gregorio. Panorami suggestivi e tanto silenzio, rotto unicamente dalle onde del
mare. Arrivati alla galleria di San Gregorio ci si trova sul ballatoio dei conigli, così chiamato
perché arrivata l’ora del crepuscolo, questi roditori escono tutti in gruppo alla ricerca di cibo.
Le Fontane di Capo d’Orlando
Le fontane di Capo d’Orlando sono tante e tutte meravigliose:
- • Fontana Lia (C.da Certari): Secondo un autore locale il nome Lia ricorda il dio Dioniso
(o Bacco) che era invocato con l’appellativo di Lièo (lo scioglitore). Ancora oggi i nativi delle
vicine contrade Certari e Catudè credono che l’acqua della fontana Lia (detta pure Lè) abbia la
virtù di sciogliere (o prevenire) i calcoli delle vie urinarie;
- • Scafa Bassa;
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- • Bagnoli: si trova dietro area archeologica Bagnoli (terme romane) ed presente da
tempo immemorabile. Sistemata negli anni ’60. Apprezzata da Lucio Piccolo;
- • Bagnoli/San Gregorio SP 147: Anno di costruzione biviere 1962;
- • Villa Fremantle: (angolo via A.Doria con piazza Caracciolo lato Messina) Intitolazione a
ricordo del gemellaggio Capo d’Orlando/Fremantle nel 1983;
- • Via F. Crispi: (incrocio via del Piave) Il pilastrino che sorregge la fontana, di forma
quadrata, è del 1938 e presenta l’ascia fascista su due lati; • Fontana di Manazza: Sgorga da
un pilastrino in cemento lungo la SS.113 nei pressi del torrente Manazza. Presente da tempo
immemorabile. Sistemazione attuale anni ‘50/’60;
- • Fontana di Vina: Presente lungo il torrente Vina all’altezza di Villa Piccolo;
- • Forno Medio: lungo ss. 113 (piazzetta Curasì) Presente da tempo immemorabile.
Sistemazione attuale anni ‘50/’60;
- • Fontana del Piratino C.da Piscittina: Presente da tempo immemorabile. Sistemazione
attuale anni ‘50/’60;
- • Bosco di Amola C.da Piscittina: Presente da tempo immemorabile. Sistemazione
attuale anni ‘50/’60;
- • Fontana leggera - Torrente Forno Basso: Presente dal 2011;
Il Bosco di Amola
Il Bosco di Amola è un Parco naturalistico raggiungibile in località Piscittina. È un meraviglioso
pèosto dedicato allo svago e alle giornate di caldo e allegria nelle quali le famiglie si riuniscono
per fare pic nic e barbecues. Nel Bosco di Amola è possibile percorrere anche alcuni sentieri
molto caratteristici che portano ad una meravigliosa cascata di acqua naturale. Il bosco è
formato in prevalenza da Querce da sughero (Quercus suber) misto a qualche Leccio (Quercus
ilex), Corbezzolo (Arbutus unedo) e a quote più alte troviamo i castagni (Castanea sativa ). Una
buona parte del bosco è caratterizzato da alberi fino a trecento anni di età. Durante l’autunno
questo bosco si riempie di persone che cercano funghi.
Villa Bagnoli
Villa Bagnoli è un’area attrezzata con giochi per bambini inoltre e presente una modesta
rappresentativa di animali da cortile. È il luogo ideale per incontri e passeggiate per le famiglie,
è situata nella frazione di Bagnoli a pochi passi dal Borgo di San Gregorio.
Altre notizie su Capo d’Orlando
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Il paese di Capo d’Orlando si è sviluppato molto anche grazie al turismo che è diventato
fondamentale per l’economia del paese si dai primi anni ‘50. Con lo sguardo rivolto verso le
Eolie i panorami, dei quali si può godere dalle sue spiagge di sabbia a ghiaia, sono incantevoli.
Nato come un piccolo paese di pescatori oggi Capo d’Orlando può contare anche su
un’agricoltura molto fervida e sul turismo ben sviluppato.
È una cittadina vivace che riesce ad attirare giovani e famiglie alla ricerca di un posto speciale
dove passare vacanze indimenticabili anche grazie alla presenza di diversi locali ed efficienti
servizi.
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