Carcere, infermieri logorati dai turni
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Carcere, infermieri logorati dai turni
RED AZIONE TERMOLI REDAZIONE VENERDÌ 1 4 SETTEMBRE 20 12 - ANNO XV - N. 254 14 2012 Gli operatori sanitari della Casa Circondariale frentana sono rimasti in servizio per oltre 30 ore consecutive Carcere, infermieri logorati dai turni Il personale ha allertato l’Ispettorato del Lavoro per trovare una soluzione Il Carcere di Larino di Tania Tardiola Sono turni massacranti quelli a cui sono sottoposti gli infermieri in servizio presso il carcere di Larino. Turni che in questi giorni sono arrivati a superare le 20 e 30 ore al dì. E a cui gli infermieri non si sono sottratti per non incorrere nell’interruzione di servizio pubblico. La struttura penitenziaria frentana conta oltre 300 detenuti e diverse figure p ro- fessionali che devono occuparsi della loro assistenza sanitaria. Tra queste ultime sono previsti 6 infermieri che ad un certo punto sono diventati 5 e che ora sono solo quattro. Ad un infermiere è scaduto un contratto che gli è stato rinnovato ma per prestare servizio presso l’ospedale. E così, in quattro si stanno sobbarcando tutto il carico di lavoro a cui non possono sottrarsi per ga- rantire l’assistenza ai detenuti. Con tutto il danno che questo comporta per loro e, forse, anche per i loro assistiti. Ad esempio, ad un infermiere è capitato che, dopo aver svolto regolarmente il proprio turno di 12 ore, lo abbia dovuto prorogare di altre 12 perché non ha trovato alcun collega a dargli il cambio. E così, ha lavorato per altre 12 ore (in totale 24) con il timore di dover continuare per altre ore ancora a causa dell’incertezza del cambio successivo. Per questo, il personale ha inviato una comunicazione all’Ispettorato del Lavoro affinché si possa trovare, al più presto, una soluzione alla grave c arenza d i p ersonale all’interno del carcere. Ma ci sono anche altri problemi ad attanagliare gli infermieri: non sono potuti andare in fe- rie e gli straordinari non gli verranno retribuiti. Oltre al danno anche la beffa! Intanto, i responsabili Asrem, Giorgetta, Aloè e Patriarchi hanno inviato una nota al direttore sanitario Asrem, alla direttrice della casa circondariale di Larino, al provveditorato e al tribunale di sorveglianza in cui comunicano che a partire dal 12 settembre 2012 all’interno del carcere v errà g arantita l a presenza di personale infer mieristico per i turni 8-14 e 14-22. Quello notturno è stato quindi soppresso per la carenza di personale, anche se i responsabili Asrem hanno spiegato che l’assistenza necessaria verrà garantita dal servizio di continuità assistenziale esterna e dal sert 118. Ma nella nota richiedono alla direzione aziendale Asrem d i a ssegnare a l c arcere 2 infermieri per assicurare la loro presenza h24 come, tra l’altro, prevede il protocollo regionale del 14 settembre 2009 e così come avviene negli altri istituti penitenziari regionali. Il problema della carenza di per sonale infermieristico all’interno del carcere non è storia nuova. Già nel 2011, una rsu della funzione pubblica della Cgil aveva sollevato la questione, scrivendo direttamente al Prefetto con la richiesta di ripristinare la pianta organica al fine di assicurare l’assistenza h24 prevista dal Protocollo d’intesa. Ed ora, ci risiamo. Il problema va risolto al più presto al fine di assicurare l’assistenza necessaria ai detenuti(che sono molti e soffrono di varie patologie, come diabete, alcolismo e tossicodipendenza) e p er e vitare c he i l personale finisca in burn out. Piano sanitario, è scontro vero o è il gioco delle parti? Pagina 1 di 2 Piano sanitario, è scontro vero o è il gioco delle parti? 2012-09-14 02:30:10 Sarà vera guerra? O sono tutti d'accordo nel mettere in scena l'ennesima pantomima sulla sanità molisana? I venti di guerra sono annunciati. E riguardano il piano sanitario regionale. Che i commissari Basso e Rosato stanno predisponendo ed elaborando in piena autonomia, nel rispetto del mandato ricevuto dal governo. La bozza del piano sanitario dei commissari, infischiandosene delle sentenze del Tar che salvaguardano i piccoli ospedali, secondo indiscrezioni calerebbe definitivamente la scure sui nosocomi di Larino, Agnone e Venafro ridimensionando fortemente anche le due principali strutture private convenzionate, vale a dire la ex Cattolica e il Neuromed. Mentre i commissari sono impegnati a chiudere il testo dell'importante documento, in Consiglio regionale c'è chi si prepara a formulare una proposta che è diversa e per certi versi contrapposta a quella dei commissari. La pattuglia di quelli che rivendicano il ruolo del Consiglio regionale nelle decisioni in tema di sanità e di riorganizzazione del comparto è guidata da Lucio De Bernardo, presidente della IV Commissione consiliare che ha concluso i lavori ed ha predisposto una proposta che sottoporrà all'assemblea. “Non abbiamo scritto l'Universo della sanità molisana - ha affermato De Bernardo -, né siamo convinti di aver elaborato idee inconfutabili”. E De Bernardo, che della sanità pubblica molisana è dirigente, è tanto convinto dell'importanza del ruolo della sua COmmissione da arrivare a dire: "I nostri suggerimenti intendono segnare una svolta decisiva, una virata convinta rispetto al sistema sanitario vigente nella nostra Regione, ponendo non per vuota demagogia, ma per metodo il cittadino e al centro dei contenuti e applicando un modello, quello ‘a rete’, che potenzia i servizi e taglia gli sprechi. Un’impostazione che ha trovato tutti i membri della Commissione d’accordo, a prescindere dal colore politico. Prevenzione, rete ospedaliera, medicina del territorio, riduzione dei tempi d’attesa, rimodulazione dei presidi sanitari minori, integrazione Pubblico-Privato e rete delle emergenze-urgenze - ha spiegato De Bernardo - sono i comparti oggetto della nostra disamina." Ma non è sfuggito a nessuno che la Commissione ha sentito praticamente tutti i soggetti politici e istituzionali che si occupano di sanità, anche quelli che forse sul piano istituzionale c'entrano poco, come l'eurodeputato Aldo Patriciello, ma non hanno convocato proprio quelli che il governo ha mandato in Molise per rimettere in sesto la situazione, vale a dire i due commissari. “Sebbene i Commissari Basso e Rosato - si giustifica il Presidente De Bernardo - non siano stati convocati in audizione mediante formale invito, abbiamo avuto ugualmente modo di confrontarci sul lavoro svolto in IV Commissione e su come si procederà per il riordino della sanità pubblica. Il Commissario ad Acta Filippo Basso sarà, pertanto, portato a conoscenza del documento approvato in Commissione e sarà cura della struttura prendere in considerazione i suggerimenti in esso contenuti. Rimarrà, dunque, aperto un dialogo se si riterrà opportuno, altrimenti, come rappresentante del popolo molisano in Consiglio regionale, - ha concluso De Bernardo - risponderò del lavoro svolto nella Commissione che presiedo ai molisani e ai componenti dell’Istituzione di cui faccio parte, certo di aver fatto un buon lavoro, nello spirito solidaristico e universale che caratterizza chi ha a che fare con soggetti socialmente svantaggiati, come malati, anziani e disabili”. Insomma De Bernardo sembra intenzionato a guidare la rivolta dei "peones" di Palazzo Moffa. E a lui si sono affiancati i vari D'Aimmo, dirigente della ex Cattolica, il presidente del Consiglio regionale, Pietracupa, già alto dirigente del Neuromed, il consigliere Sabusco, già importante dirigente dell'Asrem, ed altri che si dicono pronti ad andare fino in fondo contro le eventuali imposizioni dei commissari. Ma sarà davvero così? Secondo alcuni osservatori sarebbe in atto un gioco delle parti attraverso il quale la maggioranza che sostiene Iorio intende ottenere l'obiettivo di far ricadere le colpe dei tagli sui "cattivi" della situazione, vale a dire Basso e Rosato, e di far credere ai molisani che loro, i consiglieri regionali e anche la giunta, ce l'hanno messa tutta per salvare quell'ospedale o quella struttura privata ma che non c'è stato niente da fare. E' significativo, in questo senso, il silenzio di Michele Iorio che è il presidente della Regione e quindi il "capo" di quella maggioranza che contesta i due tecnici governativi ma al tempo stesso è anche il commissario ad acta alla sanità molisana, vale a dire il "superiore", almeno sulla carta, di Basso e Rosato. E il piano sanitario che sarà elaborato da questi due dovrà essere firmato anche da Iorio. Cosa sta dunque succedendo realmente alla Regione? Le http://www.altromolise.it/notizia.php?argomento=giornata-politica&articolo=51914 14/09/2012 Piano sanitario, è scontro vero o è il gioco delle parti? Pagina 2 di 2 questioni più delicate riguardano i forti interessi che ruotano intorno alle strutture private. Infatti per i piccoli ospedali non c'è più scampo. Non solo i commissari ne prevedono di fatto la chiusura, visto che a Larino, Agnone e Venafro saranno eliminati anche gli ultimi servizi ospedalieri rimasti, ma anche i consiglieri regionali hanno messo in campo per queste tre strutture proposte abbastanza generiche e probabilmente non utili per la loro sopravvivenza. Sembra che agli inquilini di Palazzo Moffa stiano più a cuore le sorti delle strutture private. Forse l'unica vera battaglia si combatte su questo fronte. E ormai la resa dei conti, se di questo si tratta veramente, è vicina. http://www.altromolise.it/notizia.php?argomento=giornata-politica&articolo=51914 14/09/2012 Attualità tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Vener dì 1 4 se tt embre 20 12 enerdì 14 sett ttembre 2012 Hanno, prima di tutto, il compito e il dovere di garantire i livelli minimi assistenziali. Ed è per questo motivo che lo sciopero che si terrà questa mattina al San Timoteo di Termoli dei dipendenti che aderiscono al sindacato Fsi sarà uno sciopero bianco. Nessuno si assenterà dal lavoro. Nessuno farà sì che ci siano problemi e disservizi per i tanti che ogni giorno si recano in ospedale per gli esami piu’ comuni o le visite approfondite. “L’unica cosa che faremo – ha af fermato Fer nanda De Guglielmo, segretaria regionale del sindacato – è quello di evitare di effettuare straordinario, prestazioni fuori servizio e prolunga- Tagli al personale e contratto mai rinnovato, al via lo sciopero mento del turno. Cosa che, in giorni qualsiasi, accade di continuo”. I l t utto perché, come spiegato dalla stessa De Guglielmo, “dobbiamo garantire i livelli minimi assistenziali e il contingente minimo (il numero minimo delle persone che devono prestare servizio nei reparti per ogni turno, ndr) coincide perfettamente con quello delle persone per ogni turno”. Una manifestazione di protesta che vuole mettere in evidenza, prima di tutto, quanto la Spending Review, il provvedimento adottato dal Governo Monti per ridimensionare la spesa pubblica, vada a “colpire soprattutto i dipendenti degli ospedali che da sei anni non hanno il rinnovo del contratto e che, con la Spending Review, avranno il contratto bloccato per almeno altri 4 anni”. Un ‘blocco’ che si riflette sia dal punto di vista salariale che da quello della progressione della carriera. “A livello economico – ha continuato l a D e G uglielmo – i l contratto viene rinnovato ogni 3 anni, mentre a livello della carriera ogni 5. Il che significa che i dipendenti sono già stati p enalizzati i n p assato e lo saranno ancora se consideriamo anche l’aumento della pressione fiscale”. E ancora, sotto la lente, vanno a finire anche la soppressione della Provincia di Isernia (“con la conseguenza di dover ricollocare il personale e i precari che perderanno il posto di lavoro”), il problema del Welfare (“è stato tagliato a livello comunale e delle pensioni 21 quanto preveda il taglio dei posti letto, ancora non viene applicato”. Cer to una situazione di difficoltà che si riflette anche sui lavoratori. “C’è una forte demotivazione da parte loro – ha concluso la rappresentante del Fsi – ci sono lamentele continue nei che saranno prese con un con- domino’ sul quale si spera confronti del sindacato perché guaglio a rate”) e, ultimo ma possa esserci un ‘cambio di pensano che il sindacato posnon ultimo, anche il Piano di rotta’ quando verrà terminato sa far tutto. Quello che non si rientro sanitario e le conseil piano aziendale. “Per il è capito è che le battaglie si guenze che porterà sulla vita momento, infatti, l’atto azienvincono solo quando c’è coelavorativa dei dipendenti del dale è solo una bozza che, per sione”. Mic. Bev. San Timoteo ma non solo. “Solo per fare un esempio – ha continuato la De Guglielmo – come anatomia patologica da 8 tecnici di laboratorio che c’erano prima ce ne sono attualmente solo 3. Alcuni sono andati in pensione e non sono stati rimpiazzati, altri sono stati allontanati. In questo modo non riusciamo a coprire il lavoro della mattina, che è quello piu’ importante, soprattutto se consideriamo che il numero degli esami di laboratorio che ef fettuiamo a Termoli è aumentato da quando c’è stata la diminuzione degli esami che venivano effettuati al Vietri di Larino”. Insomma un ‘effetto Sotto la lente la Spending Review di Monti Fernanda De Guglielmo TERMOLI Termoli Basso Molise 19 Venerdì 14 settembre 2012 Rischio radiologico, Idv chiede lumi sulle indennità Quaranta dipendenti Asrem i beneficiari TERMOLI. Il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Economia e delle Finanze per chiedere che siano verificate le modalità con cui è stato retribuito a 40 dipendenti (25 infermieri, 8 chirurghi e 7 anestesisti) della ex asl n. 4 del Basso Molise dell’ospedale di Termoli, il rischio radiologico relativo agli anni a cavallo tra il 1988 e il 1995 sulla base di una sentenza del Tar che li ha riconosciuti “professionalmente esposti alle radiazioni” su certificazione rilasciata dal responsabile in materia di radioprotezione. L’indennità collettiva di 2, 4 milioni di euro è stata, infatti erogata dal presidente della Regione Molise, Iorio, senza un atto ufficiale dell’esecutivo e senza che fosse informato il Consiglio Regionale - e accreditata alla gestione liquidatoria ex-asl n°4 e non, come di competenza, al direttore generale dell’azienda sanitaria. Tale delibera, inoltre, non porta né la firma del Commissario liquidatore dell’ex-ASL n°4 né del direttore generale Asrem bensì del direttore del personale che ha riconosciuto collettivamente a quaranta lavoratori “l’indennità di rischio da radiazioni”. Va detto – si specifica nel testo dell’interrogazione - che l’indennità piena di rischio radiologico che da diritto a un risarcimento economico e alle ferie biologiche non è una retribuzione ma una misura preventiva (Corte costituzionale - sentenza 430/92) che viene corrisposta solo per i mesi di effettiva e documentata esposizione alle radiazioni. Le ferie biologiche aggiuntive di 15 giorni annui sono “ferie personali” del lavoratore esposto alle radiazioni, vanno obbligatoriamente godute nell’anno di riferimento, non possono essere monetizzate se non godute e hanno una funzione specifica ovvero “la decontaminazione delle dosi radioattive assorbite nel corso di un anno di lavoro continuo e permanente con i mezzi radiodiagnostici ed il ripristino dell’integrità fisica”, ma è il datore di lavoro e non il direttore del personale ad autorizzare individualmente le ferie biologiche dietro certificazione individuale del primario. “Detto questo – ha concluso Di Pietro – risulta indispensabile, da parte del governo, verificare le notizie riportate e valutare se e quali iniziative intraprendere, nelle opportune sedi, in merito alla questione”. 2 PRIMO PIANO Licenziamenti alla ex Cattolica Il caso finisce in Parlamento CAMPOBASSO. Il caso del licenziamento dei dipendenti della ex Cattolica approda in Parlamento. Su sollecitazione del consigl iere regionale dell’Idv Carmelo Parpiglia, l’onorevole Antonio Di Pietro ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro Elsa Fornero per sollecitare l’intervento del Governo. Secondo il leader dell’Idv, è necessario “valutare gli aspetti di competenza di quanto si sta verificando presso la Fondazione Giovann i Paolo II”. Del resto, se i licenziamenti degli infermieri venissero confermati ci sarebbero “effetti catastrofici sul tessuto sociale della regione già gravemente compromesso”. La cassa integrazione in deroga proposta dalla Regione per evitare gli esuberi non è la soluzione giusta, almeno secondo i dipietristi. In particolare, secondo Parpiglia, “è solo un’azione di tamponamento e di so stegno, ma non può essere considerata la soluzione definitiva”. Anche perché non si sa se, dopo gli infermieri, toccherà a qualche altra categoria professionale. “In una regione come il Molise – ha sottolineato Parpiglia – in cui la crescita del livello di disoccupazione supera quello delle altre regioni rischiando di destabilizzar ne anche il tessuto sociale, bisogna percorrere tutte le strade possibili al fine di tutelare ogni singolo posto di lavoro”. Politica tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Vener dì 1 4 se tt embre 20 12 enerdì 14 sett ttembre 2012 Politica Venerdì 14 settembre 2012 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] A Palazzo Moffa Psr, De Bernardo prova a ricucire coi commissari Il presidente della IV Commissione: Basso sarà portato a conoscenza del piano che abbiamo varato La Quarta Commissione in seduta CAMPOBASSO. A voler essere forma- e la battaglia condotta dal presidente del li, l’invasione di campo – in questo caso Consiglio Pietracupa per le nomine al– è dei consiglieri di Palazzo Moffa. Il l’Istituto Zooprofilattico, prova a ricuciMolise è in piano di rientro, fase della re. “Sebbene Basso e Rosato non siano programmazione dei servizi sanitari affi- stati convocati in audizione mediante data dal governo a commissari ad acta. formale invito – spiega - abbiamo avuto Le Assemblee sono dunque esautorate ugualmente modo di confrontarci sul laper legge, quando in via ordinaria hanno voro svolto e su come si procederà per il la competenza esclusiva per il piano di riordino della sanità pubblica. Il comsettore. Sta al buon senso della classe di- missario ad acta Filippo Basso sarà, perrigente coinvolta – consiglieri e com- tanto, portato a conoscenza del documissari – concordare un percorso che sia mento approvato in commissione e sarà utile non solo a raggiungere il pareggio cura della struttura prendere in considenei conti (obiettivo principale della fase razione i suggerimenti in esso contenuti. emergenziale) ma anche a fornire ai cit- Rimarrà, dunque, aperto un dialogo se si riterrà opportuno, altritadini servizi efficaci menti, come rappresenper i prossimi anni. tante del popolo molisaLo scontro fra l’Assise no in Consiglio regiodi via IV Novembre e i Il confronto commissari Basso e Ro- Capigruppo in riunione nale, - conclude - risponderò del lavoro sato, vero o di maniera che sia, si spiega meglio per convocare l’Assise svolto nella commissione che presiedo ai moliin un quadro di dialetti- Qualcuno avverte: sani e ai componenti ca. Il presidente della dell’istituzione di cui Quarta Commissione a Roma sono state già faccio parte, certo di Lucio De Bernardo, do- inviate le linee guida aver fatto un buon lavopo le dichiarazioni di ro, nello spirito solidariguerra dei giorni scorsi, per l’atto aziendale stico e universale che caratterizza chi ha a che fare con soggetti socialmente svantaggiati, come malati, anziani e disabili”. La piattaforma elaborata in via XXIV Maggio sarà al vaglio di una seduta monotematica di Palazzo Moffa che sarà calendarizzata nella conferenza dei capigruppo di stamane. A Roma i commissari avrebbero già fatto pervenire le Linee guida per la redazione dell’atto aziendale Asrem, anche Sabusco - vicepresidente della Quarta commissione - ne è a conoscenza. Sulla bozza di piano circolano invece le indiscrezioni più disparate: si sarebbe partiti dall’idea di un ospedale (Campobasso) e due stabilimenti, poi anche Isernia e Termoli sono ritornati ospedali. Sui presidi minori c’è qualche consigliere, come Sabusco (Udc), che per Agnone propone una ‘società mista’ di gestione: 51% Regione e 49% privati che vogliano investire nella sanità. Il centrosinistra – con Felice Di Donato – invece vede bene per il Caracciolo un accordo di programma con l’Abruzzo. Ipotesi lanciata anche dal senatore del Pdl Ulisse Di Giacomo. ppm Il leader Idv: la Fondazione ha un ruolo primario in Molise, il ridimensionamento avrebbe effetti devastanti Cig alla ex Cattolica, Di Pietro interroga la Fornero CAMPOBASSO. “Il ministro valuti gli aspetti di competenza di quanto si sta verificando presso la Fondazione di Ricerca e cura Giovanni Paolo II in merito alle procedure di riduzione del personale di circa 50 unità”. È quanto chiede dal leader dell’Idv Antonio Di Pietro nell’ambito di un’interrogazione a risposta scritta e orale indirizzata al ministro del lavoro Fornero. “La Fondazione Giovanni Paolo II, con un alto livello di specializzazione sia medico che paramedico e una vasta offerta di servizi ai pazienti – spiega nel testo ricopre un ruolo di primaria importanza nell’ambito della sanità molisana. Inoltre – continua Di Pietro – in Molise è già fortemente riscontrabile la persistente crisi economica. Pertanto, il ridimensionamento del personale annunciato – conclude - avrebbe effetti catastrofici sul tessuto sociale della re- gione già gravemente compromesso”. Sul tema era intervenuto già nei giorni scorsi il consigliere regionali Carmelo Parpiglia che riassume così la situazione: “La riduzione di personale riguarderebbe, per ora, soltanto gli infermieri professionali ma non possiamo avere certezza che il ridimensionamento non andrà a colpire, in futuro, anche altre categorie. Esorta per l’ennesima volta la Regione Molise ad utilizzare tutti gli strumenti in suo possesso al fine di sollecitare una soluzione che escluda l’ipotesi di licenziamenti. L’annunciata Cig, infatti, rappresenta un’azione di tamponamento, di sostegno, certo, ma non è risolutiva del problema”. Il verdetto Ugl esclusa dalle Rsu dell’Asrem, il tribunale sospende i risultati delle elezioni di marzo CAMPOBASSO. Il Tribunale civile di Campobasso ha accolto con ordinanza il ricorso d’urgenza presentato dalla Ugl, difesa e assistita dall’avvocato Vincenzo Iacovino, accertando così il diritto dell’associazione sindacale a partecipare alle elezione per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie presso l’azienda sanitaria regionale del Molise tenutesi il 5, 6 e 7 marzo 2012 dalle quali la stessa Ugl era stata erroneamente esclusa a causa dell’illegittima delibera adottata dal Comitato dei Garanti che in un primo momento aveva accolto il reclamo dell’Ugl. Gli effetti dei risultati elettorali – fa sapere l’Ugl – sono sospesi. ATTUALITÀ Giovedì 13 settembre 2012 IL CASO 3 DA PALAZZO MOFFA PARLA DE BERNARDO: SIAMO APERTI AL DIALOGO MA DIFENDEREMO LA NOSTRA IDEA Sanità, la Regione a denti stretti con i commissari I componenti della IV Commissione approvano un piano bipartisan C AMPOBASSO. “Non abbiamo scritto l’‘Universo della sanità molisana’, né siamo convinti di aver elaborato idee inconfutabili”. Con queste parole il presidente della IV Commissione Consiliare Permanente Lucio De Bernardo ha dato il via alla seduta conclusiva sulle proposte per il riordino della sanità in Molise. “I nostri suggerimenti - ha illustrato il consigliere De Bernardo - intendono segnare una svolta decisiva, una virata convinta rispetto al sistema sanitario vigente nella nostra Regione, ponendo non per vuota demagogia, ma per metodo il cittadino e al centro dei contenuti e applicando un modello, quello ‘a rete’, che potenzia i servizi e taglia gli sprechi. Un’impostazione che ha trovato tutti i membri della Commissione d’accordo, a prescindere dal colore politico. Prevenzione, rete ospedaliera, medicina del territorio, riduzione dei tempi d’attesa, rimodulazione dei presidi sanitari minori, integrazione Pubblico-Privato e rete delle emergenze-urgenze sono i comparti oggetto della nostra disamina. Al dibattito ciascuno ha partecipato, apportando validi contributi e condividendo dati e approfondimenti. Maggioranza e opposizione hanno finalmente dialogato con serenità, inaugurando un nuovo corso che, ci auspichiamo, possa divenire d’ora in avanti modus operandi di tutti i confronti politici che hanno come obiettivo il bene comune. Tra breve, infatti, i consiglieri regionali saranno chia- • Alcuni esponenti della IV Commissione con il presidente De Bernardo mati a confrontarsi sul documento elaborato in IV Commissione in sede consiliare”. Quanto alla questione del rapporto tra l’Ente Regione e la struttura Commissariale incaricata dal Ministero della Salute di redigere il Piano Sanitario 2012-2014, il presidente De Bernardo Filippo Basso sarà portato a conoscenza del documento chiarisce ogni dubbio sollevato finora sulla questione: “Sebbene i Commissari Basso e Rosato - ha spiegato il Presidente De Bernardo non siano stati convocati in audizione mediante formale invito, abbiamo avuto ugualmente modo di confrontarci sul lavoro svolto in IV Commis- sione e su come si procederà per il riordino della sanità pubblica. Il Commissario ad Acta Filippo Basso sarà, pertanto, portato a conoscenza del documento approvato in Commissione e sarà cura della struttura prendere in considerazione i suggerimenti in esso contenuti. Rimarrà, dunque, aperto un dialogo se si riterrà opportuno, altrimenti, come rappresentante del popolo molisano in Consiglio regionale, - ha concluso De Bernardo - risponderò del lavoro svolto nella Commissione che presiedo ai molisani e ai componenti dell’Istituzione di cui faccio parte, certo di aver fatto un buon lavoro, nello spirito solidaristico e universale che caratterizza chi ha a che fare con soggetti socialmente svantaggiati, come malati, anziani e disabili”. Campobasso Venerdì 14 settembre 2012 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] Dall’Asrem Arriva l’ok a due progetti rivolti ai malati oncologici CAMPOBASSO. Angelo Percopo, direttore generale dell’Asrem, ha approvato due progetti proposti dall’associazione pro malati oncologici onlus – Anna Pistilli Sipio Perrazzelli di Campobasso, diretti ai malati oncologici e alle loro famiglie. L’iniziativa, a totale carico della onlus, prevede per la durata di 15 mesi l’attuazione, presso l’Unità Oncologia dell’ospedale Cardarelli del ‘Progetto psico-oncologia’ e l’attivazione di un punto di informazione supporto (Pis). Con l’aiuto di uno psicologo e di un assistente sociale, la onlus intende fornire idonei strumenti finalizzati a ridurre il disagio psicologico. Il progetto ‘Pis’ servirà, invece, a fornire informazioni su problematiche di tipo sociale e sanitario relative alle patologie oncologiche ed on- CAMPOBASSO Venerdì 14 settembre 2012 5 Parpiglia sull’ex Cattolica: «Inaccettabile la motivazione dei licenziamenti» L’esponente dell’Idv chiede che il caso approdi in Parlamento C A M P O B A S S O. Il consigliere regionale dell’Italia dei Valori Carmelo Parpiglia non molla sulla questione dell’ex Cattolica. Dall’incontro tenutosi lo scorso 31 Agosto tra la Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II e i sindacati Cgil, Cisl e Uil, si anticipa come, a pagare, siano, ancora una volta,soltanto i lavoratori. La Fondazione sostiene che l’unico modo per superare il momento di crisi sia l’incontrovertibile licenziamento di cinquantadue unità lavorative. Nello specifico, la riduzione di personale riguarderebbe, per ora, soltanto gli infermieri professionali ma non possiamo avere certezza che il • Nella foto la Fondazione Giovanni Paolo II ridimensionamento non andrà a colpire, in futuro, anche altre categorie. Il consigliere Parpiglia esorta, per l’ennesima volta, la Regione Molise ad utilizzare tutti gli strumenti in suo possesso al fine di sollecitare una soluzione che escluda l’ipotesi di licenziamenti. L’annunciata Cig, infatti, rappresenta un’azione di tamponamento, di sostegno, certo, ma non è risolutiva del problema. Nel frattempo, l’esponente IdV ha interessato della questione anche i vertici nazionali del suo partito. «La questione della Fondazione è approdata a Roma – ha annunciato Parpiglia – sappiamo che l’onorevole Di Pietro, proprio ieri, ha depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali sollecitando l’intervento del governo. In una regione come il Molise – ha concluso - in cui la crescita del livello di disoccupazione supera di gran lunga quello delle altre regioni rischiando di destabilizzarne anche il tessuto sociale, bisogna percorrere tutte le strade possibili al fine di tutelare ogni singolo posto di lavoro». ...E Di Pietro interroga il ministro del Lavoro Fornero C AMPOBASSO. «Il ministro valuti gli aspetti di competenza di quanto si sta verificando presso la Fondazione di Ricerca e cura Giovanni Paolo II in merito alle procedure di riduzione del personale di circa 50 unità». È quanto chiesto dal presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro nell’ambito di un’interrogazione a risposta scritta e orale indirizzata al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. La Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II, con un alto livello di specializzazione sia medico che paramedico e una vasta offerta di servizi ai pazienti – spiega nel testo dell’interrogazione ricopre un ruolo di primaria importanza nell’ambito della sanità molisana. «Inoltre – continua Di Pietro – in Molise è già fortemente riscontrabile la persistente crisi economica. Pertanto, il ridimensionamento del personale annunciato – ha concluso - avrebbe effetti catastrofici sul tessuto sociale della regione già gravemente compromesso». CITTÀ DEL MOLISE Venerdì 14 settembre 2012 7 Asl Termoli: rischio radiologico, l’Idv chiede spiegazioni Interrogazione di Di Pietro per verificare la retribuzione ai 40 dipendenti T ERMOLI. Retribuzione del rischio radiologico per 40 dipendenti dell’ospedale di Termoli, secondo l’Idv mancano gli atti ufficiali: “interrogato” il Ministro dell’economia. Il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Economia e delle Finanze per chiedere che siano verificate le modalità con cui è stato retribuito a 40 dipendenti (25 infermieri, 8 chirurghi e 7 anestesisti) della ex asl numero 4 del Basso Molise dell’ospedale di Termoli, il rischio radiologico relativo agli anni a cavallo tra il 1988 e il 1995 sulla base di una sentenza del Tar che li ha riconosciuti “professionalmente esposti alle radiazioni” su certificazione rilasciata dal responsabile in materia di radioprotezione. L’indennità collettiva di 2, 4 milioni di euro, secondo quanto riferito dall’Idv, è stata infatti erogata dal presidente della Regione Molise, Iorio, senza un atto ufficiale dell’esecutivo e senza che fosse informato il Consiglio Regionale - e accreditata alla gestione liquidatoria ex-asl n°4 e non, come di competenza, al direttore generale dell’azienda sanitaria. Tale delibera, inoltre, non porta né la firma del Commissario liquidatore dell’ex-asl in oggetto, né del direttore generale Asrem bensì del direttore del personale che ha riconosciuto collettivamente a quaranta lavoratori “l’indennità di rischio da radiazioni”. “Va detto – si specifica nel testo dell’interrogazione - che l’indennità piena di rischio radiologico che da diritto a un risarcimento economico e alle ferie biologiche non è una retribuzione ma una misura preventiva (Corte costituzionale - sentenza 430/92) che viene corrisposta solo per i mesi di effetti- va e documentata esposizione alle radiazioni. Le ferie biologiche aggiuntive di 15 giorni annui sono “ferie personali” del lavoratore esposto alle radiazioni, vanno obbligatoriamente godute nell’anno di riferimento, non possono essere monetizzate se non godute e hanno una funzione specifica ovvero “la decontaminazione delle dosi radioattive assorbite nel corso di un anno di lavoro continuo e permanente con i mez- zi radio-diagnostici ed il ripristino dell’integrità fisica”, ma è il datore di lavoro e non il direttore del personale ad autorizzare individualmente le ferie biologiche dietro certificazione individuale del primario. “Detto questo – ha concluso Di Pietro – risulta indispensabile, da parte del governo, verificare le notizie riportate e valutare se e quali iniziative intraprendere, nelle opportune sedi, in merito alla questione”.