Network EMILIA - Arcidiocesi di L`Aquila

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VolaL’Aquila
| Vita diocesana
Lunedì 31 gennaio 2011 |
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Pianola:
due container
e una chiesa
di legno
Attorno alla chiesa prefabbricata e nei
due container la comunità pianolese è
tornata a riunirsi per pregare e,
soprattutto, per crescere insieme
ra le parrocchie che circondano la
città una delle più popolose e attive è
senza dubbio quella di Pianola. Il
centro spirituale della piccola
comunità è la chiesa posta in cima al paese,
dedicata a Santa Maria, edificio classificato
‘E’ e interamente inagibile (come quasi
tutta la parte alta del paese) per la caduta di
tutto il soffitto e per le gravi lesioni alle
pareti più antiche. In realtà la dedicazione
della chiesa non corrisponde con il reale
patrono della frazione aquilana, san Rocco,
a cui i pianolesi riservano una particolare
festa ad agosto. Le altre feste della
parrocchia sono il 13 giugno Sant’Antonio
di Padova e l’otto settembre la Natività della
Beata Vergine Maria. L’amministratore
parrocchiale è don Luciano Bacale Efuà,
giovane sacerdote della Guinea
Equatoriale, che guida anche la vicina
parrocchia di Bagno. Come la maggior
parte dei suoi compaesani anche don
Luciano vive in un Map, stando così vicino
alla sua gente e in mezzo alla comunità.
Visto il poco interesse delle autorità, non
solo laiche, per la realtà di Pianola, don
Luciano ha creato tutto da solo: dopo la
costruzione della nuova chiesa adiacente al
villaggio Map, il sacerdote è riuscito a
mettere su un piccolo oratorio in due
container, donati dalla Caritas. Le pessime
condizioni dei container non hanno
scoraggiato il sacerdote, che con tremila
euro è riuscito a recuperare le strutture e a
organizzare un vero e proprio oratorio per i
giovani del paese. I due prefabbricati
dispongono anche di un piccolo giardino
nello spazio prospiciente, dove sono stati
installati dei giochi per i piccoli ospiti. I
container sono utilizzati anche come locali
parrocchiali e in essi si svolgono anche le
lezioni del catechismo. Sull’ordinamento
generale della catechesi il parroco ha
apportato delle novità al vecchio modo di
F
Il comune dell’Aquila
ancora non autorizza
la costruzione della
chiesa di legno in
arrivo dal Trentino
Nonostante le tante
difficoltà e
l’indifferenza, il
giovane parroco è
riuscito a ripopolare
la parrocchia di
giovani. Proprio
quest’ultimi hanno
ora un luogo dove
poter stare insieme e
aiutarsi a vicenda.
I più grandi sono tutti
impegnati nel coro
parrocchiale, che
finalmente è tornato
ad animare le
celebrazioni
di Luca Capannolo
dividere gli anni di
preparazione: Pianola è
forse l’unica parrocchia
della diocesi dove il
sacramento della
Penitenza viene
celebrato come gli altri,
infatti il primo anno del
catechismo dei piccoli si
conclude proprio con la
celebrazione di questo
sacramento (troppo
spesso adombrato dalla
Prima Comunione),
dandogli così il giusto
peso e ruolo all’interno
della vita spirituale del comunicando. Gli
incontri del catechismo sono guidati dalle
tre catechiste ufficiali della parrocchia
Leondina, Maria Francesca e Roberta,
mentre a vivacizzare le classi ci pensano
Erika e Gabriella con la loro animazione.
Le ultime prime comunioni sono state
conferite a 14 bambini il 30 maggio 2010,
mentre le Cresime più recenti sono state
amministrate il 27 giugno 2010 a 20 giovani.
Dalla venuta di don Luciano a Pianola sono
stati celebrati 10 battesimi, ma nessun
matrimonio per la mancanza di una chiesa.
In parrocchia si riserva una particolare
attenzione anche agli anziani, che ogni
sabato mattina ricevono la visita del
sacerdote e la comunione a casa. La cura
della chiesa e delle esigenze materiali è
affidata al gruppo dei ‘santissimi’, cinque
parrocchiani, vicini al sacerdote nelle tante
esigenze quotidiane. Cercando di
rispolverare le vecchie usanze e di
rivitalizzarle, don Luciano ha intenzione di
far ripartire la Confraternita di S. Maria e di
offrire ai suoi membri momenti di
spiritualità e preghiera. Ripartendo dal
lavoro e dalla preghiera, Pianola finalmente
vede i frutti di una pastorale attiva .
✎ Pastorale attiva
D
on Luciano Efua Bacale nasce nel
1973 nella Repubblica della
Guinea Equatoriale e più
precisamente ad Alenasi nella provincia
di Osum. Nel 1997 il sacerdote lascia il
paese d’origine per venire in Italia e,
dopo soli tre anni, è già nella diocesi
aquilana. Appena arrivato, subito si
distingue per la sua attività e lo spirito
di iniziativa tanto che, dopo aver svolto
il servizio del diaconato a Santa Rita,
diventa vicario parrocchiale di S. Pietro
a Coppito. Prima del terremoto gli viene
affidata la parrocchia di Bagno, che
guida ancora adesso con molta
diligenza, e da quasi due anni anche la
parrocchia di Pianola.
Don Luciano è molto impegnato nella
pastorale e la sua responsabilità ha dato
frutti nella creazione di un oratorio in
due container, il primo che Pianola ha
visto nascere e crescere nella sua
parrocchia: le attività da lui dirette
aiutano i bambini a collaborare e a
crescere nella responsabilità, perché ‘non
possiamo parlare di cristiani veri, se non
si parla di uomini veri’.
L’iniziativa di certo non manca al
giovane sacerdote, che mette a
disposizione i container per momenti di
condivisione e di socializzazione, tra cui
bisogna ricordare le feste parrocchiali e
la visione dei mondiali di calcio scorsi. I
tanti progetti messi su a Pianola sono
solo alcuni dei tanti proposti da don
Luciano, che non sempre sono stati
accolti ed hanno trovato riscontro e
sostegno; ora sperando in una più
viva collaborazione delle autorità,
la parrocchia è pronta per
il 2011.
Tempera,una parrocchia
allo stremo delle forze
Post - terremoto
Parrocchie senza chiesa
La situazione di Tempera è analoga a
quella di tante altre parrocchie, che a
quasi due anni dal terremoto sono
ancora ‘attendate’ e senza una chiesa
di legno. Capitignano, San Nicandro
di Prata, Castelnuovo, Monticchio,
Tussillo, Stiffe e la parrocchia del
centro storico di San Pietro sono tutte
realtà, che sperano ancora di poter
trovare una soluzione alla loro
precaria situazione.
Alcune di esse sono ancora sotto una
tenda e la rigidità del clima non ha
permesso a tutti i fedeli di poter
partecipare alle celebrazioni
religiose.
P
urtroppo, a distanza di ventuno mesi
dal terremoto, a Tempera non
abbiamo ancora una chiesa
provvisoria di legno. Nonostante questo,
ringrazio il comune di L’Aquila che mi
permette di utilizzare i locali degli usi civici
di Tempera, anche se so che non posso
continuare a celebrare la Messa e a
svolgere le attività parrocchiali in eterno in
questa struttura polivalente. La chiesa
come luogo di culto ha bisogno di un
proprio locale indipendente; per questo la
diocesi e la Provincia di Trento vogliono
donarmi una chiesa di legno da costruire
vicino al campetto parrocchiale su un
terreno della parrocchia. Abbiamo
presentato il progetto al comune tramite la
curia arcivescovile molto tempo fa, ma
ancora non riceviamo alcuna risposta per
iniziare i lavori. A tal proposito mi è stato
detto che ancora non sono state approvate
le delibere per le aree bianche, ma ormai la
mia pazienza è giunta al
limite. Chiedo di nuovo
gentilmente di sapere il
motivo di certe lungaggini e
tristi burocrazie, quando
siamo ancora in emergenza.
Faccio presente al comune che
non voglio e non è mia
intenzione polemizzare, ma
mi deve ringraziare per aver
potuto usufruire del terreno
della parrocchia di Tempera
per la costruzione dei Map,
che si trovano in contrada
Sant’Angelo. Spero al più
presto di iniziare i lavori per la chiesa di
legno donata dal Trentino con tanto amore
e sacrificio. Chiedo al più presto una
risposta chiara e serena perché la
popolazione di Tempera sta soffrendo
molto per il fatto che ancora manca un
luogo dove poter pregare e partecipare alla
celebrazione eucaristica. Ci sono paesi e
parrocchie che attendono una risposta
analoga, altri invece hanno già una chiesa
di legno, noi invece ancora dobbiamo
soffrire. E’ tutto pronto! Basta solo un ‘Sì’
da parte del comune.
Giovanni Gatto