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sabato 27 ottobre
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Mostra mercato di artigianato tessile (dalle 14,00)
incontro delle realtà presenti ore 17,00
proiezioni video e mostra fotografica
possibilità di prove a telaio e scambio sulle tecniche
con le tessitrici
• vendita di libri sul tema
• apericena multietnica (prenotarsi)
domenica 28 ottobre 2007
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Mostra mercato di artigianato tessile (dalle 10,00)
stand con prodotti locali e equosolidali
merenda ore 16,00
proiezioni video e mostra fotografica
laboratorio di feltro per principianti condotto dalle
feltraie e laboratorio di feltro per esperti condotto da
Eva Basile.
• possibilità di prove a telaio e scambio sulle tecniche
con le tessitrici
• vendita di libri sul tema
Durante le settimane precedenti
e dopo la mostra mercato:
• cena tosco-boliviana con presentazione progetto El
Il mercato dell'abbigliamento offre tanti tipi di
prodotti diversi per colore, forma e qualità, ma
quasi tutti uguali per le ingiuste condizioni di
lavoro in cui sono stati realizzati. Le imprese
del tessile seguono infatti una stessa strategia:
delocalizzano la produzione in paesi in cui
sfruttamento minorile, bassi salari, condizioni
disumane di lavoro sono all'ordine del giorno.
Il progetto “tessere una rete di libertà” è nato
col desiderio di mettere in comunicazione quel
mondo femminile che in varie parti del mondo
esprime le propria entità e dignità attraverso
la lavorazione artigianale e tradizionale dei
tessuti.
Ma è auspicabile anche che il tessere diventi
una trama che unisca una vera e propria rete di
empatia, confronto, crescita fra i progetti
coinvolti. Ma soprattutto fra le figure femminili
partecipanti e altre realtà che da anni nel
nostro territorio e in quello del mondo si
attivano con speranza e determinazione per
mantenere viva la dignità femminile in quei
luoghi, mondo del lavoro, situazioni sociali
economiche e familiari difficili, in cui il vivere
quotidiano è ancora oscurato da pregiudizi e
portarli alla luce della conoscenza di tutti e
tutte attraverso una rete di solidarietà.
Molino ,con musiche etniche , danze e proiezione video
LOGO COMUNE ASSESSORATO E SPORTELLO
Tessere
una rete
di
libertà
donne e artigianato tessile
nel mondo
• visita al laboratorio e al piccolo negozio di Valeria
Segato del Filo di Arianna
• cena multietnica di autofinanziamento
progetto " Tessere la libertà "-Donne Saharawi
• visita al laboratorio di tessitura a Stia (Casentino) di
Angela Giordano
• corso di feltro con il gruppo delle feltraie
Info:
27–28 OTTOBRE
2007
Parterre
Piazza della Libertà 12
Firenze
Gruppo Feltraie Incisa Valdarno (Toscana)
Esperienza di Angela Giordano Grrc (India)
Nel secondo dopoguerra la lana ha smesso di essere una
risorsa, diventando un rifiuto di difficile smaltimento. Oggi
la maggioranza della lana delle pecore italiane viene buttata via e interrata.
Le feltraie ritirano la lana dai pastori, la lavano e la vendono per fare il feltro e le imbottiture. Quella del feltro è un’arte che potrà garantire uno sbocco economico sia ai pastori che alle picoole aziende tradizionali, che svolgono
ancora il ciclo di lavatura e cardatura delle lane.
Il Grrc nasce nel 1983 come centro di formazione professionale in un laboratorio tessile. Poco dopo viene annessa una
sartoria per confezionare stoffe in cotone tessute e ricamate
a mano secondo l’antica tradizione di Madras. Il centro nasce per offrire possibilità lavorative a persone portatrici di
handicap che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità nel
mercato del lavoro. La maestra tessitrice Angela Giordano
ha condotto nel centro corsi di Patcwork e sartoria.
Rete dei Gas italiani
Le felpe: da un gruppo di lavoro nazionale sul tessile,
costituito con l’obiettivo di rispondere all’esigenza sempre più diffusa dei consumatori critici di vestire abiti
liberi da sfruttamento, nasce l’idea di partire da qualcosa di concreto, da un prodotto simbolo che segni l’inizio
di un percorso verso un nuovo modo di vestire: la felpa
è sembrata l’oggetto più adatto, quotidiano e alla portata di tutti.
Domus Amigas (Sardegna)
Nella zona ex- mineraria del Suleis-Iglesiente permangono realtà dove l’economia agro pastorale ha preservato
l’antica arte della tessitura. Le donne dell’ass. Domus
Amigas cercano di valorizzare queste esperienze artistico artigianali; affascinate dalla bellezza dei manufatti
hanno iniziato a collaborare con giovani donne eredi dell’arte della filatura, della tessitura e dell’intreccio allo sco-
Progetto El Molino (Bolivia)
Obiettivo del progetto, sostenuto dalla coop. Zenzero,
è liberare le donne dal loro stato di dipendenza, e analfabetismo, anche attraverso l’apprendimento dell’arte della trasformazione della lana di capra e di lama.
La vendita dei prodotti permette di migliorare la situazione economica della famiglia dando un appoggio
concreto all’autosufficienza delle comunità stesse senza travolgere la loro identità culturale. El Molino gestisce a Potosì un negozio per la commercializzazione
diretta dell’artigianato.
Il filo di Arianna
coop. Poggio Antico - Montespertoli (Toscana)
L’esperienza della lana è nata in un contesto di vita a
contatto con l’ambiente della campagna.
Le donne della cooperativa hanno riscoperto l’importanza dell’attività manuale, il recupero di antiche tecniche per trasformare tingere e lavorare la lana. Ogni
fase di lavorazione è curata e seguita in modo naturale
e tradizionale.
Cooperative di donne di Djala (Saharawi)
Il progetto, sostenuto da Anpas e Comitato Selma, ha
come obiettivo la formazione di un gruppo di donne
della UNMS e della scuola femminile di Dajla (campo
profughi nel deserto algerino) allo scopo di riqualificare la loro tradizione tessile. Lo sviluppo della produzione artigianale sarà un passo importante per uscire
dall’isolamento e dall’assistenzialismo.