61 - La Masnada

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61 - La Masnada
Anno 8 - Numero 61
C A L D E R O NE
D I I N T R U G L I A R T IS TIC O C U L TU R A L I
Gennaio 2006
“per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”
è giunto il momento di fare due chiacchiere tra me e questa chiesa...
i
l presente articolo vuol fare un po’ di chiarezza sull’ultima scelta che la chiesa, o
chi nel nostro paese la rappresenta, ha maturato e portato a compimento tra il mese di dicembre scorso e quello di gennaio ancora in atto; e cioè recintare nonché chiudere la sua bella
palazzina, denominata canonica, poco di fianco la chiesa di san marco evangelista.
qualcuno di voi in questo momento si starà chiedendo: ma tu, latitante di chiesa ormai da
anni, a che titolo e per quale interesse parli e muovi pensieri e parole per tale argomento?
il titolo non serve specificarlo, in quanto sono ormai anni che io e i miei compagni masnadieri ci muoviamo nelle denunce pubbliche per i disagi che riguardano il nostro paese; e
l’interesse? beh, quello dobbiamo andarlo a ricercare nelle varie vicissitudini sopravvenute
da circa un anno e mezzo a questa parte.
prima, infatti, la situazione sociale che caratterizzava il nostro paese era del tutto innocua agli occhi della gente: la chiesa e tutti i suoi adepti (coro, gruppo gifra e
quant’altro) con le loro organizzazioni ecclesiastiche da una parte, tutte le altre compagnie
di giovani dall’altra. accampati questi ultimi presso i cosiddetti “tubi gialli”, luogo di ritrovo di noi giovani
“carrioti”.
questa la situazione fino a settembre 2004, periodo durante il
quale un gruppo di persone organizzatori di chiesa, quali Tolo
SOMMARIO:
De luca, Mario Bassano, Cerfoglio Ciliberti, Sergio Bassano e
company, presero contatti con il sottoscritto, Carlo Scaccia e
Gianluca Pitari (La Masnada), invitandoci a partecipare ad un
incontro con loro e altri giovani del paese per cercare di fo9 Avemus pensioni!
calizzare degli obiettivi comuni nell’interesse del sociale.
inizialmente fummo alquanto scettici, visti i trascorsi burrascosi con i suddetti, ma decidemmo di partecipare lo stesso al
primo incontro; anche perché ritenevamo, e ne siamo convinti
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ancora oggi, che è solo l’unione d’intenti verso un determinato obiettivo a fare la differenza.
al primo incontro, abbastanza positivo, ne seguirono altri.
9 notte a sersale
nacque in virtù di questi l’ormai famoso (e ahimè ex!) laboratorio, il quale doveva essere una vera e propria fabbrica
d’idee e di programmi che dovevano andare ad interessare tutti
i giovani e non di Cropani Marina. immediato fu il nostro to9 The end
tale interessamento, anche perché non potevamo e non volevamo
lasciarci sfuggire l’occasione di poter essere partecipi e utili, più di quanto già lo eravamo, alle attività sociali del
9 Teatro che passione!
nostro piccolo centro.
e allora ecco che, per prima cosa, cercammo di individuare tra
i vari giovani quello che poteva coinvolgere un po’ tutti gli
interessati all’argomento in questione. e chi se non meglio di
quel mattacchione di Matteo Mazza, che con i suoi modi
“cozzali” non tardò ad accettare il nostro invito e ad espandere lo stesso a tutti i giuvanotti che fino a quel periodo,
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come già detto, passavano le loro giornate ai “tubi gialli”.
poi ci fu il tentativo di avvicinamento fatto verso un'altra parte del gruppo chiesa
(Salvatore Mercurio, Mimmo Logozzo e company), che si era staccato dal pensiero e dalle iniziative dei promotori, in quanto profondi conoscitori della realtà che orbitava e orbita tutt’oggi
intorno all’istituzione chiesa. inizialmente furono sfiduciati dall’idea, ma, una volta coinvolti nelle nostre prime iniziative, si lasciarono trascinare senza alcuna remora, tant’è che nacque da una loro iniziativa la prima edizione del concerto di natale ripetuto anche quest’anno.
ma proprio le iniziative mosse da noi masnadieri furono la vera novità nella nostra
“comunità”.
molti ricorderanno le varie proiezioni di film fatti vedere settimanalmente, le serate di poesia o d’autore, i dibattiti su temi come “la felicità” e “la libertà”. il tutto si svolgeva
presso il capannone della vecchia chiesa, quella accostata alla chiesetta di Sant’Antonio. “per
la prima volta nel nostro paese” sentenzio l’allora parroco don velonà “abbiamo unito tutti i
giovani, ognuno con le proprie idee, ma l’importante è tenerli insieme”, queste furono le parole
pronunciate la notte di Natale 2004 durante il classico discorso d’auguri che era solito fare il
don. sì, perché la caratteristica eccezionale che emerse da quel gruppo tanto disomogeneo nelle
idee ma cosi unito nell’intento, era proprio la libertà d’esprimere le proprie idee per metterle
poi in atto.
l’incantesimo d’improvviso si ruppe, come succede di solito quando dalle nostre parti si cerca di fare qualcosa che non è la solita routine sociale, nel momento in cui qualche vecchio integralista di chiesa pensò bene che questi giuvanotti stavano diventando troppo liberi di pensare, di creare e di vivere; perché, attenzione, per certa gente gesù cristo è venuto su questa
terra da uomo libero, per predicare e diffondere in tutta libertà la parola, però, il suo popolo
lo vuole bene intrappolato nelle sue leggi e nei suoi tabù.
mha che strana persona gesù, lui poteva predicare e razzolare bene, noi predicare sì razzolare no.
ma torniamo a noi.
ufficialmente, noi promotori ed organizzatori del lab-oratorio avevamo lasciato troppa libertà ai ragazzi, i quali sporcavano, amoreggiavano e si divertivano in modo esagerato presso i locali della canonica (sede del lab-oratorio), per tali ragioni era quindi arrivato il momento di
levare le chiavi a questo gruppo di furfanti.
ufficiosamente invece, sempre il solito vecchio, con la sua troupe di benpensanti ecclesiastici, era andato a fotografare uno dei nostri volantini, firmato in modo del tutto auto ironico
“nucleo proletario sovversivo”, minacciando il don che se non ci avesse tolto immediatamente le
libertà, che il lab-oratorio in modo del tutto naturale cominciava a favorire, quelle foto sarebbero finite sul tavolo del vescovo. insomma era semplicemente diventata una ragione d’onore e
un accanimento contro questi (noi) precursori di libertà. sto parlando di metà gennaio 2005,
quando tutto questo fu tirato fuori in una riunione nella canonica, presieduta dal parroco e
dalle varie anime che avevano dato vita a quella realtà; la presa di posizione nostra e di tutti
gli altri fu netta, non avevamo nessuna intenzione di dargliela vinta.
e cosi fu!
si rinnovò la fiducia al gruppo lab-oratorio con l’impegno da parte nostra di organizzare dei
gruppi di lavoro che ogni sera dovevano aprire e garantire la pulizia e la corretta conduzione
sociale del lab-oratorio, da parte del parroco invece, l’impegno a dare il giusto peso ad ogni
cosa e ad ogni persona che si sarebbe interessata alle varie attività.
purtroppo, per quanto sembrava che tutti noi uscissimo vittoriosi da quella battaglia sociale, quella sera gli animi erano già mutati. c’era chi, come il sottoscritto, aveva avuto
l’ennesima prova, sempre se ancora ce ne fosse stato bisogno, che la volontà a volte non può
sopperire alla diversità di idee e di vedute tra i vari individui, specialmente
quando ad essere interessata è la chiesa; a qualcun altro (troppo pochi) servì a
dare la conferma di quei primi bagliori dubbiosi nei confronti dell’istituzione
chiesa apparsi nei mesi o negli anni precedenti; ai più (nostro malgrado) fece
capire che da buoni uomini di chiesa, dovevano ritirarsi in buon ordine e predicare bene per poi razzolare male, come la madre chiesa comanda dall’alto del suo
trono. e cosi fu, passarono poco più di 3 o 4 mesi, durante i quali si cercò di
portare avanti quello che si era iniziato, cercando soprattutto una migliore gestione di ordine sociale ed educativo, che era stata la pecca ufficiale mossa
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La Masnada
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contro il lab-oratorio e provando ad organizzare ancora serate con temi e sfondi
prettamente culturali.
ma si sa come vanno certe cose, noi non si era forse in grado in cosi poco
tempo di motivare in un certo modo tutti quei giovani, e la chiesa non era e non
è assolutamente pronta ad accettare certe forme di libertà che vanno ad intaccare la sua bella immagine; e allora ecco che non tardò ad arrivare la resa finale, infatti intorno al mese di maggio 2005 il don ci convocò urgentemente e ci
levò le chiavi, nonché la possibilità di continuare a promuovere incontri nel
lab-oratorio o presso i locali della chiesa, che fino ad allora ci avevano ospitato. la motivazione ufficiale fu che durante le serate organizzate da noi, era circolato del
buon vino rosso e che così facendo, da lì a poco, si sarebbe creata la sensazione che tutto poteva essere lecito.
cosi passò tutta l’estate (periodo che nel nostro paese non fa testo per ovvi motivi turistici) e giungiamo all’ultima fase e all’ultima decisione tanto agognata dalla chiesa.
prima però, c’è da aggiungere che quel gesto di chiusura nei confronti del lab-oratorio se da
una parte ostacolò la possibilità di aggregazione collettiva, sociale, culturale (definitela come meglio credete), dall’altra non poté interrompere la voglia di tutti quei ragazzi di incontrarsi. con il lab-oratorio si era intravista, per la prima volta nel nostro paese, la possibilità di avere un centro dove poter, ognuno con i propri modi e con la propria educazione, socializzare.
e fu cosi che, anche dopo il fatidico mese di maggio 2005 e fino a poco meno di un mese fa,
tutti i giuvanotti continuavano ad incontrarsi nei pressi (all’esterno ovviamente) dei locali
della canonica, proseguendo senza alcuna regola o controllo a fare quello che già facevano; questa volta però, senza qualcuno che provasse a controllarli, arrivando quindi, in alcuni casi,
anche ad esagerare.
ma deve ancora nascere il giovane già educato e istruito socialmente sin dai primi anni di
vita. o qualcuno di voi lo ha conosciuto o meglio ancora lo è stato? e pertanto non mi sembra
corretto attribuire loro tutte queste colpe.
ma giungiamo, ahimè, veramente alla fine di questo breve resoconto.
di quei mesi di splendore sociale ce ne sarebbero cose da dire e da raccontare, resta però,
per noi masnadieri e per tutti i ragazzi di Cropani Marina, sicuramente un bel ricordo e una
bella conoscenza che nessuno potrà mai toglierci.
mentre, alla nostra tanto amata chiesa, che non finirà mai di stupirmi per le sue decisioni
tanto drastiche quanto in totale contraddizione con quello che il NOSTRO buon gesù venne a predicare su questa terra, resta un bel locale pieno di stanze, pieno di giochi, pieno di tavoli,
pieno di sedie e completamente vuoto di persone (se non di quei poveri bambini che ignari di
quello che ancora li attende, vanno regolarmente a ricevere la loro bella lezione di catechismo). da un mese circa a questa parte poi, gli è rimasto anche tutto il giardino antistante la
canonica. si, perché come già denunciato nelle prime righe di questo articolo, la canonica è ben
recintata con un muretto alto 50 cm più sovrastante rete metallica che porta il totale della
barriera a più di 2 metri.
e allora, diciamo le cose come stanno, quello lì non è soltanto un recinto materialmente realizzato, no, quella è una bella barriera, alta, forte e decisamente anti-culturale.
e qui il cerchio credo che si chiude in maniera del tutto naturale; infatti, proprio come
prima di settembre 2004, la chiesa e i suoi adepti si sono di nuovo rinchiusi all’interno di
quel recinto; CHIUSI! ben segregati, intenti a dimostrare di essere buoni, ma cosi buoni, da non
volersi mai mettere in seria discussione, d’altronde hanno dalla loro parte solamente 2000 anni
di storia alle spalle, che avvalora questo loro principio di chiusura mentale e culturale; e per
quelli come me che speravano in un cambiamento e in un avvicinamento con l’arrivo del nuovo parroco Don Vincenzo, niente da fare! spiacenti, noi giuvanotti del borgo, ma diciamolo pure, del
paese Carrao, saremo costretti a restare fuori da quelle mura, per le strade, lontani e in continua “direzione ostinata e contraria” per tutta la vita...
perché? bhè provate a chiedervelo anche voi un perché, come ho fatto io qualche anno fa, e
solo allora ognuno di voi avrà la risposta che merita...
buona riflessione a tutti.
Raffaele Mercurio
La Masnada
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Avemus pensioni!
I
l governo attuale sta varando un nuovo piano: una legge quadro riforma
sui pensionati.
Si chiamerà decreto “Pallottola”. I titolari di trattamenti INPS dai 653,00
euro in giù verranno eliminati fisicamente mediante metodi vari!
I pensionati firmeranno una liberatoria che si può trovare in supermercati,
tabacchi, pompe funebri, stadi, librerie, ASL, fruttivendoli, panifici,
scommesse match point ecc. dal nome “Richiesta Pallottola”; in non più di un
mese sarà spedito a casa del pensionato quello che lui avrà scelto:
morte per iniezione letale kit € 151,00 - morte per scassamento di cranio €
580,00 + spese + iva (con la Franzoni in persona a casa vostra!) - morte per
avvelenamento da Aviaria con polli rumeni del 1912 (gratuito il kit) - e per i più
nostalgici, udite bene, deportazioni su treni merci verso una località italiana, che il governo
sta cercando di adattare sempre di più al modello tedesco tramite il regista ebreo Spielberg,
con vere finte docce, gas vero, percosse vere, tutto ad un prezzo di 2.000,00 euro che lo stato
vorrà a rate di € 27,50 al mese Tag 7,50% Taeg 9,30% da parte di parenti e nipoti. L’offerta è
soggetta a precise restrizioni di posto.
Commenti politici.
Bossi contento, si dice soddisfatto e propone di iniziare dal sud aggiungendo che così “Ull
munt el pesa de men” il mondo peserà di meno, ridendo, per lui questa è una sottigliezza.
Alessandra Mussolini l’unica astenuta: “No al regista ebreo!
Bertinotti, che gli hanno fatto credere di votare per le fonti di energia alternativa, dice
“No al ponte”.
Schifani (FI) dice “Se riuscissi io a mettere le mani su quei miserabili pensionati...
inaugurerò io il primo treno, porco dio!” esclama.
Papa Ratzinger non contento telefona a Berlusconi adducendo parole sul fatto (vero) che i
poveri sono gli unici a credere in dio, e se la legge passa chi andrà in Piazza San Pietro la
domenica? Berlusconi irritato risponde “Caro papa Razzinstinger, lo dovrebbe sapere sua eminenza
che i poveri ritornano sempre e sempre più numerosi. Quei maledetti pidocchi nullatenenti... non
si preoccupi cazzo!
Fini “Mi accodo alle calde parole di Schifani, non vedo l’ora di vendere i kit” e aggiunge
“Chi non ha accumulato ricchezze in questa vita è meglio che torni dal suo creatore
vergognandosi. Guardate gli ebrei come sono ricchi!!! Dio cane!!” esclama.
Ciampi sorpreso in curva del Livorno parla di un complotto contro il Granducato di Toscana da
parte di Federico II° dei Borboni nel 1752.
Prodi sorpreso da un cronista in un mortadellificio vicino Reggio Emilia dice “Il governo va
avanti a colpi di maggioranza, ci uccide il nostro elettorato, alleggerendo però l’INPS”,
inoltre dice, cercando con l’amico Loiero di smorzare i toni e la ressa elettorale “Berlusconi
non può fare la legge per gli stermini di cittadini inutili facendo pagare i kit, da uomo di
sinistra dissento da questi prezzi alti, e se non li abbasserà farò scioperare i boia”, ma poi
con tono pacato e sorridente aggiunge “Meglio che i pensionati muoiano tanto la loro è una vita
di stenti”.
Intervistato da Emilio Fede il ministro Castelli dichiara “Provvedimento sereno e
coraggioso”.
Le congratulazioni piovono dal tutto il mondo: Bush definisce Berluska il Che Guevara dei
ricchi, Tony Blair lo definisce un comune ricco ribelle, la Merkl “Una notte con lui sarebbe un
sogno”. Zapatero “ha preso il toro per le corna” esclama. André Bugnon II° vicepresidente
svizzero “Tanto non risparmiavano nulla”! Il primo ministro indiano “Se dio ha voluto così, così
sia”. Il primo ministro della Tanzania “Volevamo prendere esempio dal cavaliere, ma avremmo
dovuto uccidere tutti compreso io medesimo”.
Dalle colonne del Foglio di Giuliano Ferrara il ministro Castelli asserisce “Provvedimento
sereno e coraggioso”.
Borghezio, acutamente, propone la castrazione chimica per le donne pensionate.
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La Masnada
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I radicali sciopereranno* per Luca Coscioni, il quale riceve un’indennità sociale di € 653,00
esatti, e quindi, secondo la norma dovrebbe essere soppresso e la sua macchina usata come
tagliaerba a Villa Carlotta (Como).
Bin Laden, intervenuto ad un convegno sul perizoma a Kabul, intervistato da Dolce & Gabbana,
afferma che le pensioni nei suoi paesi non esistono e quindi non esistono i pensionati, proprio
come negli USA, qui la pensione te la devi fare tu.
Luca Pierotti, il più scarso difensore di tutte le serie B del mondo e anche di Marte dice di
essere seriamente preoccupato “Se continuo a giocare così a 60 anni mi fanno fuori”; pure prima
aggiungo io. Anzi a fine Gennaio.
Rocco Siffredi, intervenuto a un seminario sui semi nella Gola di Eva in California vicino
Santa Monica dice “Potremmo prenderli e spararli su un missile nello spazio, sempre meglio che
ammazzarli”, anche se dopo aggiunge “La pornografia degli over 60 non va proprio, uccideteli pure
che cazzo me ne fotte”.
Ospite della trasmissione Dopo Tg, guidata dal direttore del TG1 Clemente J. Mimun, il
ministro Castelli commenta “Provvedimento sereno e coraggioso”.
Infine, alla Farnesina, arriva un fax proveniente dagli inferi firmato Stalin e Hitler “Siamo
nauseati e irritati dall’egoismo dei vostri giorni”.
Così la legge andrà in vigore il 13 febbraio 2006, e il governo darà il via, con il
beneplacito del vaticano, all’epurazione dei meno abbienti. Le prime 10 coppie verranno eliminate
con una pallottola d’oro alla nuca e gratuitamente in diretta su Sky calcio 1. Condurranno Pippo
Baudo, Simona Ventura con i Fichi d’india e Paolo Villaggio. Diretta, ovviamente, solo per gli
abbonati. In forse la presenza di Eva Henger, Gabibbo e Vespa Bruno. Il primo omicidio verrà
eseguito nientepopòdimenoche da Lapo Elkann, poverino, salvo per miracolo dalla droga e dai
trans.
Edo
fu Krishnavarma
* I radicali sciopereranno mangiando soltanto:
Pasta all’amatriciana - I°
Gufo Bollito in salsa mista - II°
Fricassea di mare in carrozza - III°
Anatra arrosto all’arancia - IV°
Frittata di quaglie in salsa rosè - V°
Faraona ripiena - VI°
Salsiccia della Baviera e crauti - VII°
Insalata in vitello tonnato - VIII°
Arrosto d’asino lappone - IX°
Sanguinaccio ascolano vecchio - X°
Burrata di Latina informata - XI°
Fonduta di Lugano (70 formaggi) - XII°
Cuore di jena in salmistrato - XIII°
Code alla vaccinara - XIV°
Cane coreano arrosto in salsa curry - XV°
Serpenti di Singapore stufati - XVI°
Funghi rumeni acetati - XVII°
Spaghetti alla vodka moscovita - XVIII°
Sottoaceti a volontà - XIX°
Zampa di scrofa lessata - XX°
Soppressata calabrese - XXI°
...
PS: Ansa delle ore 23:55 del
“Provvedimento sereno e coraggioso”.
La Masnada
16/01/06,
il
ministro
Castelli
dall’Honduras
sostiene
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Inappagata
notte a sersale
Ho fatto sciame d’insetti
Le mie pareti,
malaria le lenzuola,
venefica utopia la mia sete,
di me
masochista incurabile.
E s’appresta la natura
A cominciare la sua corte,
la terra s’abbandona
a molteplici,
sinuosi baci bagnati,
procinta al godimento
e a strani versi sussurrati.
Immaginarie mani
Unte dal piacere
Mi salutano
Mentre imploro carità
Per una di quelle carezze
Che fuggiranno dalle mie reti
Per andare incontro
A qualcosa di più vasto
E la mia malata voglia
Seguirà quelle,
ricominciando l’affannante ricerca,
per la quale invecchia ad ogni istante
sempre più vuota,
inappagata,
sempre più ostinatamente speranzosa,
sempre più sola.
Ho reso di astratto la mia fame,
di un ammaliante fantasma non incarnabile…
la mia vita.
la carovana traboccante di parole
quella sera approdava nel porto amico
dove i lemmi diventano emozioni
e i ricordi frecce mirate al cuore.
bisognava, come sempre,
tenere a bada piero
quel maledetto nostalgico
sempre col bicchiere in mano,
ma anche francesco e fabrizio
non scherzavano affatto,
quei due
sempre malati di passione
e ubriachi d’amore.
l’insano compito
di controllore non retribuito
dei loro cuori
spettava a me.
allora decisi che prima di
lanciare la fune al solito gancio,
era il caso di fermarsi in un’osteria
cosi da tracannare un altro po’ di semplicità,
ci venne facile, come sempre d’altronde,
asciugare l’ennesima bottiglia di sangue
e decidere che quella sera era il caso
d’iniziarne altre tre;
di fronte a quella valigia carica di persone
le parole avevano bisogno della spinta finale.
l’aria era avida di voler sapere
le menti erano pronte ancora una volta
ad ospitare le nostre verità,
e noi?
noi quella sera traboccavamo
di pensieri e parole
per loro, solo per loro.
“vedete, la verità è che noi masnadieri siamo
Giusi Mazza così integralisti, ma così integralisti, che
spesso ci ritroviamo a imprimere poesie sul
nostro glande, per poterle fruire solo
nell’intimità più assoluta...
quando si dice che versi del cazzo...”
Raffaele Mercurio
Pagina 6
La Masnada
The end
The Doors
Questa è la fine
Bella amica
Questa è la fine
Mia unica amica
La fine
Dei nostri piani elaborati
La fine
Di tutto quello che esiste
La fine
Nessuna sicurezza o sorpresa
La fine
Non ti guarderò mai più negli occhi
Puoi immaginare quello che avverrà
Così infinito e libero
Ho bisogno disperatamente
Di una mano di uno straniero
In una terra distrutta
Perso in un deserto di dolore Romano
E tutti i bambini sono pazzi
Tutti i bambini sono pazzi
Aspettando la pioggia d’estate
C’è un pericolo al confine della città
Prendi la via del re
Scene strane nella miniera d’oro
Prendi la via verso Ovest, bambina
Cavalca il serpente
Cavalca il serpente
Fino al lago
Fino al lago
Il lago antico
Il serpente è lungo
Sette miglia
Cavalca il serpente
È vecchio
E la sua pelle è fredda
La Masnada
L’Ovest è il meglio
L’Ovest è il meglio
Vieni qui, e noi faremo il resto
Il bus blu ci sta chiamando
Il bus blu ci sta chiamando
Autista, dove ci stai portando?
L’assassino si svegliò prima dell’alba
Si mise gli stivali
Prese una maschera dall’antica galleria
E camminò per la sala
Andò nella stanza in cui viveva sua sorella
E poi fece visita a suo fratello
E poi camminò per la sala
Ed arrivò ad una porta
E guardò dentro
Padre?
Si, figlio
Ti voglio uccidere
Madre
Ti voglio...
Su, bambina, prova a venire con noi
Su bambina, prova a venire con noi
Su, bambina, prova a venire con noi
Ci vediamo in fondo al bus blu
Questa è la fine
Bella amica
Questa è la fine
Mia unica amica
La fine
Mi fa male liberarti
Ma non mi seguirai mai
La fine di risate e di morbide bugie
La fine delle notti
in cui abbiamo cercato di morire
Questa è la fine
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TEATRO
CHE PASSIONE!
__________
La Masnada insieme ai Centopassi ha messo su uno spettacolo teatrale in cui
classico e moderno vivono in simbiosi, inseguendosi a vicenda lungo i vari elementi
di cui si compone la rappresentazione. Commedie e drammi si intrecciano fino a
fondersi in un unico elemento: la passione da proscenio!
Vi aspettiamo!
Domenica
05 febbraio
Domenica
12 febbraio
“… nell’aspirazione di
scrivere e condividere un
progetto, si è giunti a
riunire più giovani,
ognuno coi suoi limiti,
la sua precarietà ma con
quell’insopprimibile fotta
(leggi voglia) di esprimere
un concetto.
Speranzosi di non ledere
troppo la suscettibilità
altrui, nasce un disegno
atto a sostenere la libertà
di espressione, emblema di
una coscienza non più
soffocata e inquinata dalla
morale spicciola:
La Masnada”.
(tratto dal primo articolo
del primo numero de
La Masnada, Giugno ‘99)
sellia marina
Oratorio - ore 18:00
cropani Superiore
Teatro del convento dei cappuccini - ore 18:00
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Partecipa al giornalino
inviando un articolo,
una poesia, un racconto!
A.S.C.
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Indirizzo:
Raffaele Mercurio
via Algeri, 2 - 88050
Cropani Marina (CZ)
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