Tifone nelle Filippine: oltre 1200 i morti e quasi

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Tifone nelle Filippine: oltre 1200 i morti e quasi
Tifone nelle Filippine: oltre 1200 i
morti e quasi 2000 i feriti.
Roma, 27 dicembre 2011 – E’ salito a 1.249 morti accertati il bilancio delle
inondazioni e degli smottamenti provocati una settimana fa dal passaggio del
tifone Washi sulle Filippine meridionali. Lo hanno reso noto fonti della
locale Protezione Civile, secondo le
quali la cifra e’ destinata a salire
drammaticamente. Benito Ramos, capo
della Protezione Civile, ha comunicato
inoltre che sara’ interrotto il computo
dei dispersi, perche’ al momento
nessuno e’ in grado di fornire numeri
attendibili. La cifra dei dispersi era
passata dai 53 registrati ieri, ai
1.079 di stamattina. I feriti di cui si
ha notizia sono 1.979. Le province
colpite sono state nel complesso
tredici, tra l’arcipelago centrale
delle Visayas e Mindanao con le isole prospicienti. La situazione piu’ grave
riguarda comunque le citta’ di Cagayan de Oro e Iliga, con centinaia di
migliaia tra senza tetto e persone che hanno subito pesanti conseguenze
materiali. Le autorita’ calcolano che occorreranno come minimo tre mesi per
risistemare adeguatamente gli sfollati. Le devastazioni causate dal tifone
ammontano a danni per 1,03 miliardi di pesos, pari a oltre 18 milioni di
euro. (AGI) .
Istituto Tumori Milano:” Mai usate
protesi al seno considerate a
rischio”.
Milano, 27 dicembre 2011– L’Istituto nazionale dei tumori di Milano nega di
aver impiantato protesi mammarie della ditta francese Pip, considerate a
rischio, alle sue pazienti, come,
invece ipotizzato da Codacons. “A
tutela della tranquillita’ delle
migliaia di pazienti seguite
dall’istituto, che ha sempre
salvaguardato la massima sicurezza
delle pazienti”, si legge in una nota
firmata dal direttore generale,
Gerolamo Corno, “si sottolinea che le
protesi della ditta francese Pip non
sono mai state utilizzate dall’istituto
dal 1997 ad oggi. Non risulta, inoltre,
dalle verifiche ad oggi condotte, che
siano state utilizzate prima di tale anno”. “E’ importate in ogni caso
sottolineare – si precisa – che, secondo le indagini condotte dal Consiglio
Superiore della Sanita’, i problemi alle protesi PIP si sono verificati a
partire dal 2001”.
“Abbiamo letto con sconcerto la grave affermazione di Codacons secondo cui
‘in base ad indiscrezioni… fino al 2007 l’Istituto tumori di Milano avrebbe
utilizzato unicamente tali protesi per le operazioni al seno’, riferendosi
alle protesi prodotte dalla ditta francese PIP”. L’Istituto “si riserva di
adire le vie legali nei confronti di Codacons per aver suscitato con tali
affermazioni panico tra le pazienti e grave danno d’immagine”. (AGI) Mi7/Car
Riforma del catasto: gli immobili si
valuteranno in metri quadri e non in
vani.
Roma, 27 dicembre 2011 – Il Governo e’ impegnato nella riforma del catasto:
sara’ una vera e propria rivoluzione, dal momento che cambieranno i parametri
di valutazione degli estimi catastali. Primo fra tutti, la determinazione del
valore di un immobile in base ai metri quadri e non piu’ in base ai vani.
Nella Relazione sulla manovra, pubblicata nei giorni scorsi, il Tesoro aveva
gia’ sottolineato come “le attuali
rendite catastali, su cui si basa in
larga parte la tassazione immobiliare,
non sono piu’ congrue rispetto ai valori
di mercato”.
La “revisione sugli estimi” portera’ alcune novita’, e tale rivalutazione
potrebbe comportare un aumento di valore delle abitazioni (ai fini fiscali).
Secondo alcuni dati citati dal Mef, per le abitazioni il valore di mercato e’
ora pari in media a 3,73 volte la base imponibile ai fini Ici, calcolata sul
totale delle abitazioni di proprieta’ delle persone fisiche; il medesimo
rapporto, calcolato per i soli contribuenti Irpef, oscilla tra il 3,59 delle
abitazioni principali e il 3,85 delle altre abitazioni”.
Il rapporto e’ poi di 3,36 volte (con riferimento al 24esimo percentile dei
proprietari, in base al valore della ricchezza delle abitazioni possedute, e
poi cresce fino a raggiungere 3,73 volte con riferimento all’84esimo
percentile”.
Insomma, “la distanza dal valore di mercato tende ad essere tanto maggiore
quanto maggiore e’ il valore della ricchezza posseduta”. La riforma sara’
imperniata su alcuni principi base, come ha spiegato il Tesoro: innanzitutto
la costituzione di un sistema che “contempli assieme alla rendita, il valore
patrimoniale del bene, al fine di assicurare una base imponibile adeguata da
utilizzare per le diverse tipologie di tasaszione”; la rideterminazione della
classificazione dei beni immobiliari; il superamento del sistema vigente per
categorie e classi in relazione agli immobili ordinari, attraverso un sistema
di funzioni statistiche che correlino il valore del bene o il reddito alla
localizzazione e alle caratteristiche edilizie.
Gli altri principi base riguardano “il superamento per abitazioni e uffici,
del vano come unita’ di misura della consistenza a fini fiscali,
sostituendolo con la superficie espressa in metri quadri” e “la
riqualificazione dei metodi di stima diretta per gli immobili speciali”.
Il Tesoro, nella Relazione alla manovra, ha spiegato che “l’inadeguatezza del
sistema dipende dal fatto strutturale che il sistema a categorie e classi e’
fermo al periodo di costruzione del catasto urbano. La denominazione e la
classificazione delle unita’ immobiliari non e’ piu’ adeguata ai tempi”.
Inoltre, “il classamento, ovvero l’operazione di classificare in una
categoria ed in una classe di valore un bene immobile ordinario, e’ rimasto
quello iniziale delineato dall’originario impianto normativo del catasto e
gli unici aggiornamenti sono riconducibili a comunicazioni effettuate dai
soggetti interessati, in occasione di attivita’ di ristrutturazioni e
variazioni edilizie. Questo stato di fatto ha determinato ulteriori iniquita’
all’interno dei singoli comuni”. Ad esempio, “abitazioni classate come
popolari lo sono rimaste nel tempo, anche se oggi, pur essendo ubicate in
zone -centrali, il loro valore e’ di fatto piu’ elevato di edifici di civile
abitazione ubicati in zone semicentrali o, addirittura, periferiche”.(AGI)
Lettera: “A noi Giorgio Bocca non è
mai piaciuto”.
Varese, 27 dicembre 2011-Giorgio Bocca mi faceva schifo con tutto il cuore di
Antonio Tisci
Mors omnia solvit, dicevano i Latini. Questo detto non mi è mai piaciuto. Non
mi è mai piaciuto, soprattutto, per la traduzione tristemente italiota di
questa massima. Per le prefiche italiote non basta che con la morte da tutto
si venga assolti ma è necessario che il morto diventi un punto di
riferimento, si vadano a trovare le pagine belle, le belle frasi, le azioni
forti, tutto ciò che può strappare l’ultima lacrima.
A me questa retorica mi ha sempre fatto
un po’ schifo. Se e quando morirò,
vorrei tanto che chi mi ha disprezzato
in vita continui a farlo anche dopo la
morte, risparmiandosi chiacchiere e
lacrime.
Giorgio Bocca mi faceva schifo con
tutto il cuore. Nessun odio, solo
disprezzo.
Non era l’antifascismo di comodo, il
suo trasformismo, a questo sono
abituato, anche portato a
giustificarlo.
Molti fra intellettuali ed esseri umani che scelsero di vivere due volte lo
fecero in buona fede, cambiarono idea, erano stati fascisti in una delle sue
mille sfaccettature, molti continuarono a vivere delle stesse idee
nell’antifascismo. Mi sono sempre chiesto cosa avrebbe fatto Gentile se fosse
sopravvissuto a Salò.
In Bocca c’era anche qualcosa di peggio dell’’abitudine delle elites italiane
di essere banderuole, servitori di due padroni, franza o spagna purchè si
magna, servitori e lacchè, sciuscà e federali. Anche a questo siamo allenati,
lo vediamo nelle tragedie della storia e anche nelle farse della
quotidianità.
Del fascismo incarna quello che più disprezzo. Il servilismo, l’eccesso di
zelo. Antisemita fino alla recensione dei protocolli dei Savi Anziani di Sion
e la sottoscrizione del “Manifesto della Razza”, arrivò a teorizzare la
guerra come strumento per difendere la razza ariana dall’aggressione
giudaica, giustificò successivamente questa sua posizione dicendo che glielo
aveva ordinato il federale di Cuneo e dicendo che nelle stesse condizioni lo
riscriverebbe.
Disgustose le idee antisemite, disgustosa la sua servilistica
giustificazione. Neanche il coraggio di dire lo pensavo, non lo penso più.
Difendendosi con il dire che lo aveva scritto perchè glielo aveva ordinato il
federale di Cuneo ha cercato una giustificazione, se possibile, peggiore del
male. Si è definito, qualificato, attacca il ciuccio dove vuole il padrone,
si dice dalle mie parti.
E’ stato in questo veramente il modello del giornalismo italiano. Il
paradigma di ciò che è la stampa italiana.
Servile da Fascista, vigliacco da antifascista, anche lì per eccesso di zelo.
Entra nella resistenza dopo l’8 settembre e per farsi proclamare eroe fa
condannare a morte uomini e donne a guerra finita. Serviva una medaglia, se
l’è stampata sul petto.
Presidente del Tribunale del Popolo condannò a morte, fra gli altri Adriano
Adami, era il 27 Aprile del 1945, la guerra era finita. Adriano Adami era un
sottufficiale Repubblicano, aveva 23 anni, la stessa età che aveva Bocca
quando scriveva che la guerra era giusta perchè gli ebrei volevano dominare
il mondo e gli ariani dovevano difendersi. Non applicò a lui la stessa
giustificazione con cui si autoassolse “ero troppo giovane”.
Il resto è il paradigma del trasformismo. Mentre le Br gambizzavano
Montanelli, per Bocca non esistevano. Forse i suoi colleghi si erano sparati
da soli. Socialista, amico di Craxi lo linciò quando cadde, insultando la sua
Milano da Bere. Profeta dell’antifascismo come categoria non tollerò mai
nessuna giustificazione di quanti aderirono al fascismo, ovviamente escluso
se stesso.
Razzista fino allo spasimo arrivò a definire i meridionali una umanità
repellente. Di repellente io ho trovato sempre e soltanto lui, non tanto nel
suo trasformismo e nel suo servilismo con cui ha infettato la stampa, il
giornalismo e la cultura italiota, quanto per la sua spocchia.
Cambiare idea è lecito, per gli uomini per bene spesso è un travaglio
interiore. Chi ha cambiato tante volte idee dovrebbe avere almeno il decoro
di tollerare (non dico di comprendere) chi ha idee diverse dalle sue. No, un
voltagabbana con la presunzione di essere il portatore assoluto in pianta
stabile della verità. Di quelli convinti che ciò che pensa lui in un dato
momento è la verità permanente.
Disgustoso, forse anche nel 1942 mentre gridava tutto il suo antisemitismo,
accusava di antifascismo latente tutti quei fascisti che non furono mai
antisemiti con la stessa forza con cui accusò ci filonazismo tutti quelli che
hanno avuto l’ardire di riaprire alcune pagine di storia cercando di
comprendere le ragioni dei vinti. Perchè l’opinione di quelli come lui è
sempre stata la verità.
E’ morto Bocca, ce ne faremo una ragione. Ha avuto il tempo di contaminare la
cultura e le menti italiane. La speranza è che insieme a lui scompaia il
Bocchismo e tutti i Bocchiani, ovvero gli odiologhi a tempo pieno, i
portatori assoluti di verità mutanti, gli intolleranti spocchiosi di quanti
credono in quello in cui loro stessi hanno creduto. Forse l’Italia sarebbe
migliore.
Forza Nuova Varese
[email protected]
Marnate: al Capolinea Live serata per
Emergency con il concerto degli
Akram.
Marnate (Va), 27 dicembre 2011– Giovedì 29 dicembre 2011 al Capolinea Live di
Marnate in via Roma 260, gli Akram in concerto per
Emergency: parteciperanno alla serata come ospiti
Massimo Vecchi (ex bass & vocal dei Nomadi) e i
responsabili locali dell’associazione. Aprirà il
concerto il cantautore Kostel Pastore, la serata è
presentata da Teo di Radio Lupo Solitario. L’evento
è organizzato dal Gruppo Emergency di Busto Arsizio:
tutto il ricavato sarà destinato alla Clinica
Pediatrica di Bangui in Repubblica Centroafricana,
che è stata aperta nel 2009 e ha curato oltre 50mila
persone.
La serata inizierà alle ore 22.
Morto il noto pittore Carmine
Scarinzi.
Busto Arsizio, 27 dicembre 2011– Il pittore Carmine Scarinzi ci ha lasciati
da poche ore.
Noto in tutto il mondo dell’arte contemporanea, ha avuto
contatti e rapporti culturali con artisti della sua terra
natia e della sua amata Firenze.
Ma ancora con pittori coevi del nostro territorio. Lascia
ancor più il vuoto della sua bella persona e dello spirito
fantastico e sognatore.
Alcune sue opere stavano per essere presentate al nostro
pubblico di estimatori e ne
saranno presto testimonianza solare e serena.
Da oggi a Varese strade sempre in
ordine e pulite dopo ogni incidente
stradale.
Varese, 27 dicembre 2011– Già attivo il nuovo servizio per il ripristino
delle strade a seguito di incidenti stradali a costo zero per
l’amministrazione comunale varesina, grazie alla convenzione firmata con la
società romana Sicurezza e Ambiente Spa.
Un accordo che consentirà la pulizia e lo smaltimento degli eventuali
inquinanti come benzine ed olii dispersi sull’asfalto nel pieno rispetto del
codice dell’ambiente normato dal
decreto legislativo 152/2006.
«E’ essenziale ricordare- spiega Carlo Piatti- assessore alla Polizia Localecome sia responsabilità dell’ente proprietario della strada il ripristino,
nel minor tempo possibile, delle condizioni di sicurezza e viabilità
dell’area interessata da sinistri stradali nel rispetto delle normative
vigenti».
Per queste ragioni nonché per ottimizzare un’opera essenziale per garantire
sicurezza e un’immediata bonifica delle aree,il Comune «ha ritenuto di
creare sinergie con aziende come la ditta Sicurezza e Ambiente cui si è
affidato l’incarico in via sperimentale per un anno»-ha concluso Piatti.
«La società in questione è stata individuata da un elenco apposito del Consip
con gara d’appalto fatta “ monte”ha precisato Filippo Cimminelli- segretario
comunale varesino, dal lato giuridico si tratta di un affidamento d’incarico
all’azienda romana».
« Una ditta che, peraltro, opera in diversi Paesi d’Europa ed in 1400
amministrazioni italiane di cui 80 capoluoghi di Provincia con all’attivo
100.000 interventi l’anno»- ha sottolineato Bruno Burberi- responsabile
nazionale delle relazioni esterne dell’azienda il cui accordo varesino è
stato sottoscritto dal referente provinciale Paolo Benzi.
Il servizio a consentirà, in perfetta sinergia con le forze dell’ordine e la
polizia locale, (organi preposti a far intervenire il nucleo specializzato
attraverso un apposito numero verde) di avere l’immediato ripristino della
viabilità e quindi rimessa in sicurezza con aspirazione dei liquidi sversati
sul manto stradale, permettendo inoltre il recupero di rifiuti solidi
dispersi sulla sede stradale dopo un’ incidente.
I costi delle opere di bonifica saranno a carico dei responsabili del
sinistro stradale infatti ha rimarcato ancora Burberi «per ogni intervento
riceviamo 672 euro e,quand’anche non si trovi il responsabile i costi sono,
in ogni caso, coperti dalle somme che riceviamo».
La squadra di Sicurezza e Ambiente sarà a disposizione delle forze
dell’ordine con un mezzo di pronto intervento dotato di turbine per
l’aspirazione dei liquidi dispersi sulla sede stradale ed un servizio
aggiuntivo di ripristino dell’asfalto come precedentemente all’incidente
stradale.
Visti i tempi difficili per le casse delle pubbliche amministrazioni, quella
trovata dal Comune di Varese appare come una soluzione all’avanguardia per un
problema serio come la sicurezza delle strade comunali, la cui manutenzione
era a carico- in caso di sinistri- fino ad oggi ad Aspem. Con l’affidamento a
Sicurezza e Ambiente, per lo più attraverso una forma gratuita per le casse
di Palazzo Estense, si è cercato quindi, di ottimizzare un servizio
essenziale ed indispensabile per la salvaguardia degli automobilisti e non
solo.
Davide Pagani
[email protected]
Sad Sinead ends ‘rushed’ marriage
after just 16 days.
Tuesday Dec 27 2011– THEY said it wouldn’t last … and it hasn’t. Sinead
O’Connor has announced, via her website, the end of her fourth marriage –
after just two weeks and two days.
The 45 year old singer told her fans in a lengthy message that she was
splitting from therapist Barry Herridge.
They wed on December 8 in a very
public and glitzy Las Vegas ceremony
and officially broke up on Christmas
Eve.
But she revealed that she and Herridge only lived together ‘‘as husband and
wife’’ for seven days.
Ms O’Connor said that within hours of the ceremony it had become apparent
that “if he were to stay with me, he would be losing too much to bear”.
She said she realised that “being with me was not going to serve him
positively, career wise or any other wise”.
“We haven’t been awful to each other. So while I feel sad for my husband, and
sad to be the cause of sorrow to yet another poor man, I’m also happy that I
know we weren’t horrible to each other and he is better off free. And that I
can be me.
‘‘And that’s a freedom I can’t give up for anyone or anything. Neither should
my husband or anyone else.”
She said she was sorry that she wasn’t “a more regular woman” and said she
believed “though it is painful to admit, we made a mistake rushing into
getting married”.
Sinead concluded that she wouldn’t under any ‘‘circumstances ever have any
further comments to make on this matter than those I write here this evening.
Either privately or publicly.”
The pop star was previously married to music producer John Reynolds,
journalist Nicholas Sommerlad and musician Steve Cooney.
She meet Mr Herridge after he responded to an online ad where she advertised
for a partner.
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