Una casa, una famiglia.

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Una casa, una famiglia.
La Quarta Campana
CURIOSITA’ E INFORMAZIONI DELLE PARROCCHIE DI BALBIANO E COLTURANO
Pro manoscritto
Numero 172
e-mail: [email protected]
Gennaio 2006
Una casa, una famiglia.
di don Paolo
L’uomo, per vivere, ha bisogno di un
ambiente favorevole e di un riparo
protettore: una famiglia ed una casa.
La lingua della Bibbia, l’ebraico, non
conosce due termini per indicare le nostre
due parole italiane, ma designa con lo
stesso vocabolo “bet” sia la casa, cioè
l’edificio, quanto la famiglia, cioè le
persone. Ciò significa che nel linguaggio biblico,
almeno quello dell’antico testamento, non vi è
distinzione tra la casa e la famiglia, esse sono “bet”,
cioè uno spazio ed un tempo per le persone. In questo
senso la Bibbia sostiene che il mondo è la casa di Dio,
nel senso che Dio ha scelto il nostro spazio e il nostro
tempo per vivere la sua vita: ecco il mistero del
Natale, cioè dell’incarnazione di Dio, che abbiamo appena vissuto e
celebrato.
“Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, …” (Lc. 2,4).
Ecco come l’evangelista Luca introduce il suo racconto della nascita di Gesù,
presentandoci suo padre Giuseppe, “della casa e della famiglia di Davide”.
La lingua greca del nuovo testamento introduce due parole per designare
ciò che l’ebraico intendeva con la semplice espressione “bet”. In greco, il
testo evangelico, designa la casa di Davide come “oikos”, mentre la famiglia
è designata dalla parola “patrias”. Le due parole greche verranno tradotte
nella versione latina della Bibbia, fatta da san Gerolamo nel IV secolo, con le
parole “domus” e “familia”.
Il termine greco “oikos” indica l’abitazione e tutti i beni che vi sono
compresi, tanto è vero che il verbo greco “oikonomeo”, da cui deriva
l’italiano “economia”, significa amministrare i beni della casa, mentre il
termine latino “domus” indica maggiormente le persone che stanno in una
casa di cui il “dominus”, cioè “il signore della casa”, è il capo e
l’organizzatore egli infatti esercita il “dominium”, cioè il diritto di proprietà,
sulla sua “domus” che egli “domina”, cioè comanda.
Invece il termine greco “patrias”, da cui ovviamente viene l’italiano “patria”,
indica la discendenza e quindi l’appartenenza ad un certo gruppo di persone,
legato all’idea di “paternità” che in greco si dice “patrios” derivato, a sua
volta, da “pater” che significa “padre”. Il termine latino “familia” che traduce
il greco “patrias” infine, indica ancora la discendenza e quindi l’appartenenza
ad una, di solito nobile, casata. Non esistono infatti nel mondo latino le
“familie” dei plebei, ma solo quelle patrizie, infatti i plebei, cioè i popolani,
non hanno beni paterni da amministrare, mentre i patrizi ne hanno parecchi.
Così ci si accorge che l’ebraico “bet” assume, nelle lingue greca e latina, una
potente trasformazione che va nella linea della materializzazione dei
termini, nel senso che la casa e la famiglia che erano un semplice luogo e
tempo da vivere, diventano un “ammasso” di beni e di persone da
amministrare.
Ma per fortuna che in italiano queste parole hanno un altro significato.
Intanto noi abbiamo preferito a “domus” l’altro termine latino che indica un’
abitazione e cioè il termine “casa” che in latino designa una capanna o,
peggio, un tugurio, insomma qualche cosa di semplice, necessario a
ripararci dal freddo e dal caldo. Nessuno di noi infatti dice “vado alla domo
mia”, ma tutti diciamo “vado a casa mia”, indicando così un luogo semplice,
ma pieno di calore.
Il latino “familia” invece, nel corso dei secoli, è stato usato per indicare il
nucleo familiare e così anche noi oggi lo utilizziamo. Non dimentichiamo
però che il senso originale della parola latina “familia” è quello di “servitore”
e che i “familiari”, per i latini, erano i domestici, cioè quelli che si
occupavano della casa. “Familia” e “familiare” derivano infatti dal verbo
“famulari” che significa proprio servire, nel senso anche di “onorare
qualcuno”.
Ecco allora ciò che conta veramente nelle nostre famiglie: la semplicità che
è anche il calore di una casa e il desiderio effettivo di mettersi al servizio.
Vita in parrocchia.
Parroco di Colturano: don Paolo Tavazzi
Vicolo Mons. D. Rossi
Tel. 02 98 23 75 73
Parroco di Balbiano: don Paolo Tavazzi
Via Roma, 13
Tel. 02 98 18 625
N.B. Il parroco è presente a Colturano in casa
parrocchiale:
Martedì: dalle 17.00 alle 18.30 (salvo impegni scolastici)
Mercoledì: dalle 16.30 alle 18.30
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Intenzioni delle SS. Messe.
Ricordo che chi desidera far celebrare la santa messa secondo una sua intenzione, sia per i
vivi che per i defunti, può chiedere a don Paolo.
L’offerta per la celebrazione di una santa messa è sempre di euro 12,50, di cui 10,00 euro
rimangono al sacerdote celebrante, mentre 2,50 euro sono per le necessità della Parrocchia.
Oratorio.
Orari di apertura e chiusura dei nostri due Oratori:
LUNEDI
MARTEDI
MERCOLEDI
GIOVEDI
VENERDI
SABATO
DOMENICA
BALBIANO
CHIUSO
CHIUSO
CHIUSO
16.00-18.00
16.00-18.00
15.00-18.00
15.00-18.30
COLTURANO
CHIUSO
17.00-19.00
17.30-19.00
CHIUSO
CHIUSO
15.00-18.45
15.00-19.00
Il rispetto degli orari e dei giorni di apertura è anche un segno evidente della serietà del
servizio dei nostri Oratori.
La catechesi.
Continuano i cammini di catechesi per i ragazzi e le ragazze delle elementari e delle medie
delle nostre parrocchie. Dopo la pausa delle feste di Natale il cammino riprenderà
Domenica 15 gennaio 2006.
Anche per i ragazzi di 2-3 media (gruppo del dopo-Cresima) prosegue il camminoche
riprenderà sabato 14 gennaio alle ore 11.00 in Oratorio a Balbiano.
Il gruppo delle superiori riprenderà invece gli incontri dopo le feste di Natale, Lunedì 16
gennaio 2006.
La catechesi del gruppo giovani-famiglie, che sarà ancora una catechesi sui testi biblici,
riprenderà in Oratorio a Balbiano, Lunedì 16 gennaio 2006 alle 21.00.
La catechesi per gli adulti riprenderà in tempo di Quaresima.
Benedizione delle famiglie.
Anche quest’anno è stata un’ottima occasione di incontro per me con tutte le famiglie delle
nostre due parrocchie.
Per molti è anche l’unica occasione per poter fare “due chiacchiere” con il proprio parroco
ed è stato sempre un momento bello e intenso.
Rinnovo a tutte le famiglie i migliori auguri per un nuovo anno pieno di benedizioni celesti
e che porti soprattutto tanta pace e serenità nelle vostre famiglie.
Festa delle Famiglie.
Quest’anno la festa della santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, si festeggia Domenica
22 gennaio.
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Sarà l’occasione non solo per venerare e pregare la santa Famiglia di Nazareth, ma anche
per pregare per le nostre famiglie.
Invitiamo anzitutto le famiglie delle nostre comunità a trovare un piccolo momento di
preghiera in quella giornata, da vivere in casa, tutti insieme, utilizzando un piccolo
strumento di preghiera che potrete trovare in chiesa nei prossimi giorni di gennaio. Trovate
voi il momento più opportuno. Potrebbe essere al mattino, o al momento del pranzo o della
cena, o alla sera, prima di coricarvi.
Durante la celebrazione della messa di Domenica 22 gennaio, sia a Balbiano che a
Colturano, sono invitati in modo particolare tutti coloro che quest’anno festeggiano un
particolare anniversario di matrimonio: 10°, 25°, 50°, 60°, … Festeggeremo con loro e per
loro pregheremo tutti insieme.
Tutte le famiglie della nostra comunità poi sono invitate a partecipare alla “Festa della
Famiglia” che faremo nel pomeriggio della stessa Domenica 22 gennaio, a cominciare dalle
ore 16.00, in Oratorio a Balbiano.
S. MESSA
COLTURANO
Domenica
11.15
Martedì
20.30
Mercoledì
17.00
Sabato
19.00
BALBIANO
Domenica
09.45
Lunedì e venerdì
17.00
Giovedì
20.30
Sabato
20.30
28 dicembre - BALBIANO SOTTO LA NEVE
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I tedofori
Paolo Butta
Prima che inizino le olimpiadi ne sentiamo
parlare. Sono quelle persone che portano
una specie di torcia da una zona dell’antica
Grecia fino al luogo dove si svolgeranno le
gare fra gli atleti. Essi portano, dunque,
una luce che è simbolo stesso dei giochi
olimpici, occasione d’incontro e di gara per
uomini e donne di tutte le nazionalità e
culture.
Almeno
per
il
periodo
di
svolgimento delle competizioni. Poi tutto è
dimenticato fino alla “prossima puntata”.
Non è difficile, qui, cadere nello “scontato”
o del “già visto”. E’ molto più interessante
considerare che, in questo periodo di feste
natalizie appena trascorso, la parola “luce”
è stata ascoltata più di tutte, riproposta
dalla liturgia e resa evidente anche
dall’abbondanza
d’illuminazione
delle
Chiese, dalla bellezza degli addobbi e dei
presepi nelle case e dalla preziosità delle
luminarie per le strade. I giorni di Natale
hanno coinciso con l’aumento graduale del tempo di luce giornaliera. Anche
questo ci ha aiutato a comprendere meglio il senso formidabile del tempo
natalizio appena vissuto. Si è fatta avanti una luce che ha scavalcato le
tenebre, un sole che ha illuminato e che fa vedere chiaro tutto quello che sta
intorno. La luce, quindi, è un potentissimo simbolo che evoca una realtà
inerente all’intimo dell’uomo: la luce dell’amore che vince l’odio, del bene che
vince il male, della vita che trionfa sulla morte. Il Signore Gesù è venuto in
mezzo a noi ed è venuto a portare tutto questo ed altro; in definitiva tutto
quanto è desiderabile al massimo dall’uomo. Una parola esprime, nella
cultura del popolo d’Israele, tale realtà: “Shalom”, termine sbrigativamente
tradotto nella parola “pace”. Lui stesso è la Luce. Ricordiamo come i pastori
vegliavano nella notte sul loro gregge e furono “avvolti di luce” gloria del
Signore nell’incontro con l’angelo messaggero (Luca 1,9). Un discepolo del
profeta Isaia, nel rincuorare il popolo sulla via del ritorno dall’esilio, così lo
invita: “Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce” (Isaia 60,1). I Magi
videro la luce di una stella riconoscendo, in lei, il segno della nascita del re
dei Giudei (Matteo 2,2). Su tutti l’evangelista S. Giovanni: “Veniva al mondo
la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Giovanni 1,9). La continuazione
di questa Parola riguarda più direttamente ciascuno di noi: se dunque le feste
sono passate, cosa è rimasto di questa luce? Il Bambino che è nato possiamo
ancora averlo lasciato nella sua povera mangiatoia con la scusa di esserci
ancora un po’ commossi come quando eravamo bambini noi stessi. Sì, lo
abbiamo lasciato nella mangiatoia ritornando alle cose consuete senza aver
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cambiato stile, continuando nella cecità del nostro agire fatto, ad esempio, di
continue distinzioni e selezioni fra la gente con cui abbiamo a che fare,
pensando che, a parte coloro che mi vanno a genio o collimano con i nostri
progetti, tutti gli altri debbano “andare a quel paese”, o peggio debbano
essere quasi bandite e scomunicate anche a livello ufficiale perchè…”io”.
Tristissimo quando in quest’opera penosa sono coinvolti anche i piccoli che
comprendono al volo ciò quanto è poco bello dei grandi e importanti.
Abbiamo celebrato il Natale, ma la tenebra l’abbiamo ancora tenuta. “Venne
fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto” (Giovanni 1,11). Forse in
questo “suoi” ci sono anch’io. Occorre chiederlo a se stessi. La gioia del
Natale del Signore Gesù torna quando “si aprono gli occhi alla luce che è
Cristo”, riconoscendosi veri appartenenti alla famiglia dei poveri e dei piccoli,
quell’ambito in cui il Bambino è nato ed è stato adorato subito dai piccoli e
poveri dell’occasione, i pastori. “A quanti però l’ hanno accolto ha dato il
potere di diventare figli di Dio” (Giovanni 1,12). Si apre il cuore alla speranza
che non muore con i giorni di festa e si ringrazia ogni giorno per il dono e la
dignità di creature amate dal Bambino e che amano senza misura. La luce
non si porta. I cristiani non sono dei tedofori, dei portatori di luce. Sono essi
stessi luce. “Voi siete la luce del mondo”, Matteo 5,14. In un mondo fatto di
tristezza e di tenebra i cristiani portano la pace e illuminano. L’energia
luminosa proviene dalla fonte di luce che è Cristo-Eucarestia, di cui ci si nutre
ogni domenica.
L’anno si apre alla speranza per tutti.
A tutti i parrocchiani di
Balbiano e Colturano i
migliori auguri per un
felice e sereno Anno
Nuovo.
La vignetta di Francesca e Christian
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VOS AUTEM AMICOS DIXI – Vi ho chiamati amici
Motto dello stemma episcopale del nuovo Vescovo di lodi
Anche le nostre due
parrocchie hanno dato il
benvenuto al Vescovo
S.E. Mons.
Giuseppe Merisi
che il 17 dicembre ha
fatto il suo ingresso nella
diocesi di Lodi. Abbiamo
assistito in Duomo a Lodi
all’inizio
della
sua
missione apostolica in
terra lodigiana, il primo
incontro
del
nuovo
vescovo con la sua
Chiesa nel momento più
importante che è la
celebrazione dell’ Eucaristia. In un tempo breve abbiamo vissuto gli echi e le suggestioni di un rito
antichissimo nato ai tempi dei primi apostoli e tramandato nei secoli fino ad
oggi. All’ingresso in Cattedrale il Vescovo è accolto dal presidente del Capitolo
che gli porge il crocifisso perché lo veneri con il bacio: il Vescovo rinnova il suo
essere servo buono e fedele a Cristo che invita il proprio discepolo a seguirlo
portando la croce. Per tutti una grande e semplice sorpresa: l’inizio della
celebrazione è dato dal cardinale metropolita, S.E. cardinale Dionigi Tettamanzi,
arcivescovo di Milano, accompagnato dall’ intero consiglio dei vescovi ausiliari
della più grande diocesi al mondo (Paolo mi spiega che Milano è la metropoli più
vicina a Lodi e quindi il cardinale Metropolita è il vescovo di Milano, successore
dei santi Ambrogio e Carlo). Quindi il Cancelliere della Curia mostra a tutti la
lettera apostolica con la quale il Papa nomina il Vescovo. Fa impressione come
lo stile dello scritto ricalchi le lettere di S. Paolo apostolo che si rivolge alle
piccole comunità dell’ Asia minore. Da questo momento ha inizio il suo
insediamento ufficiale. La celebrazione eucaristica costituisce l’atto più
importante. Il Vescovo Diocesano è il primo portatore dei sacramenti, dono del
Padre, nella Chiesa; a lui affidata è la guida, il promotore e il custode di tutta la
vita liturgica.
“Non proporrò iniziative né specifici programmi pastorali. È già previsto dalla
tradizione di questa Chiesa che all'inizio dell'estate siano pubblicate le linee di
azione pastorale per il prossimo anno, da settembre in poi. A questo
appuntamento ci prepareremo con l'aiuto degli Organismi di partecipazione
ecclesiale esistenti. E comunque ci sono programmi pastorali assai validi,
contenuti nel Magistero del Papa, in quello della Conferenza Episcopale Italiana
e della Conferenza Episcopale Lombarda, oltre alle indicazioni pastorali del
Vescovo Capuzzi a cui desidero attenermi, sviluppandole con il consiglio delle
Realtà rappresentative e di comunione”. Dopo questa introduzione dell’omelia
colpisce la semplice e toccante offerta di amicizia a tutti i presenti e agli assenti:
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“E offro la mia amicizia non solo alla Chiesa
ma anche all’intero popolo lodigiano. Non
posso dimenticare le difficoltà che il nostro
territorio sta attraversando in tanti campi
della vita sociale ed economica ed anche in
campo occupazionale, a motivo di problemi
locali ben noti che ci preoccupano molto e
che affronteremo con coraggio, ed anche
della congiuntura economica nazionale ed
internazionale. Come non essere sensibile all’
ansia di tanti che da una condizione serena si
trovano ora in una grande incertezza sul
futuro del loro posto di lavoro?”. “Che cosa
dirò il giorno del mio ingresso a questo mio
popolo di Lodi, alla mia diocesi, ai miei preti,
ai religiosi, a tutta le gente..?”. Gli potremmo
rispondere con la “lingua e sapienza, frutti
dello Spirito”. Come sa chi ama e non sa
come porvi rimedio se non nel Figlio Gesù
Cristo. Alla fine della cerimonia volevamo a tutti i costi tornare con una foto
“scattata sul campo” e Paolo è riuscito nella missione anzi, si è avvicinato al
Vescovo e gli ha detto che quando vorrà presiedere ad una celebrazione in rito
ambrosiano potrà venire a farci visita. Chissà che non corrisponda presto a
questo invito. Speriamo!
Paolo e Daniela
Il 13 Gennaio 2006 inizierà il corso di ricamo
presso l’Oratorio di Balbiano.
C.& L. s.a.s.
Di Clemente Roberto e C.
SANITARI –
RISCALDAMENTI
CONDIZIONAMENTO
Balbiano di Colturano (Mi)
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Tel: 02 98170282
Cell. 338 9818474
8
SUOR GABRIELLA GUFFI
Daniela e Mariuccia
Il 23 gennaio saranno trascorsi 8 anni dalla morte di suor Gabriella Guffi.
La sua mamma, la signora Mariuccia, mi ha aiutata a scrivere queste due
righe di ricordo perché tutti, qualche volta, pensino alla persona dolce e
semplice che era suor Gabriella. “L’er brava la me Loredana, trop buna” e
gli occhi della signora Mariuccia si riempiono di lacrime. La scelta di
Loredana, figlia unica che decide a 18 anni di farsi suora, aveva sconvolto
la vita dei genitori che imposero alla figlia di aspettare la maggiore età
per prendere una decisione (ai quei tempi voleva dire arrivare ai 21 anni).
Loredana, timida ma fermamente convinta della sua scelta, fa tutto da
sola e quando compie 21 anni fa consegnare una lettera alla mamma
nella quale spiega che la decisione è presa ed entrerà in convento a
Mortara. “La so che duaria no dil, ma per num l’è stai un culp trop gros,
trop gros…”. “La suora superiora, el dì che l’ em purtada a Mortara ,
quand l’è stai el mument de saludala, la g’ha dì: “Ecco adesso
accompagna i tuoi genitori e chiudi il portone”; quand ghe pensi…” . Suor
Gabriella
ha
dedicato
all’insegnamento
tutte
le
sue
energie e anche se l’ho conosciuta
poco mi è bastato “assaggiare” il
sorriso che aveva sempre sulle
labbra per credere che fosse “brava”
come dice la sua mamma. Il ricordo
personale va al giorno prima della
sua morte quando con don Maurizio
sono passata in ospedale. Faceva
freddo e non volevo toccarla con le
mani ghiacciate. Lei succhiava un
cubetto di ghiaccio: “Toccami,
toccami pure…..voglio sentire il
fresco” . “Guarda la mia lingua….ho
Suor Gabriella Maria
sempre sete”. Il viso che vedevo sul
Loredana Guffi
cuscino non aveva più i suoi
Missionaria dell’Immacolata
lineamenti, ma è rimasto stampato
nella mente come pochi altri. So che
Regina Pacis
la signora Mariuccia piangerà ancora
Ha vissuto questa missione
Nella gioia e nel dolore,
ma lei dice che così si sfoga. “Mi la
nella
salute e nella malattia.
sevi che dueva suced. Quand la fai la
Balbiano di Colturano
cresima, el Cardinal Schuster a la fin
14
Maggio
1946 – 23 Gennaio 1998
l’ha di: Oggi in questa chiesa è nata
una vocazione. L’era quela de la me
Loredana”… Abbiamo voluto ricordarla in semplicità, come semplice era
lei.
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CLASSIFICA FANTAPRONOSTICO
Aggiornata al 31/12/2005
Ricordiamo che scopo del gioco è quello di “azzeccare” i risultati di alcune
partite del campionato di serie A 2005/2006. Si può entrare in gioco in
qualsiasi momento con il punteggio dell’ultimo in classifica. Non è un gioco di
abilità quindi il dato di partenza non preclude la vittoria finale. Chiedi in
Oratorio se vuoi chiarimenti maggiori o vuoi iscriverti.
FABBIANI DARIO
CATALDI ANGELO
SAVOLDI ERNESTO
SAVOLDI MAURIZIO
BRUNO ANDREA
REBUSCINI GIORGIO
VAGHI BRUNO
NAZZARI PARIDE
NAZZARI ROBERTA
NALTI TERESIO
MARRA MIMMO
PICCOLINI GIORGIO
BARALDO ANDREA
ESTEVAO
BIANCHI ANGELO
RHO GIAN MARIA
AMOROSO TOMMASO
64
64
57
57
56
52
52
52
50
49
48
47
46
46
45
42
42
FORTELLI LAURA
SAVOLDI PATTY-BABY
BARALDO STEFANO
MADONINI ARTEMIO
BRUNAZZI ALESSANDRO
PAVESI DAVIDE
MANDRINI DAVIDE
BRUNO STEFANO
NAZZARI ELENA
ATTARDI ANDREA
RAGUSA NICOLO’
BARALDO GABRIELE
PIFFERI RENATO
BUTTA PAOLO
MAZZADI ALESSANDRO
RAGUSA FRANCESCO
BASSI SERGIO
41
39
39
39
38
38
37
34
33
32
31
29
28
26
23
22
19
L’Oratorio di Colturano ringrazia le due famiglie e il nonno che hanno
donato un tavolo-gioco di Air Hockey .
SPAZIO VERDE
NEL GRANDE GIARDINO
PIANTE e FIORI
FRUTTA e VERDURA
RIVENDITA GIORNALI
Via Vittorio Emanuele, 7-Colturano
Tel ab: 029237437-cell 3337131360
VENDITA E ASSISTENZA
MACCHINE AGRICOLE DA GIARDINO
Via Generale Dalla Chiesa, 14 – Colturano
Tel: 0298237001 – Cell: 3388921639
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COLTURANO IN …….CLIK
foto Cornelli e Zacchetti
Domenica 18 dicembre 2005
INAUGURAZIONE NUOVA
PALESTRA COMUNALE
Il taglio del nastro, il numeroso
pubblico intervenuto e la benedizione
dell’edificio.
Giovedì 22 dicembre 2005
Grande successo per il
Concerto di Natale
tenuto dai bambini delle scuole
elementari nella Chiesa di Balbiano.
Veramente molto bravi, bambini e
insegnanti.
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MODI DI DIRE MILANESI
Daniela
Andà in strusa
Passeggiare senza meta
“Strusa” erano il cascame della seta e la rimondatura dei bozzoli che
venivano raccolti in grandi scatoloni i quali, così riempiti, diventavano
morbidissimi materassi che…fungevano da confortevoli alcove per
coppiette che avessero modo e tempo di approfittarne. Chi va
bighellonando senza meta o di nascosto viene così apostrofato : “Te seet
andaa in strusa?”
Vess on stemegna (o stamegna) - Essere molto avaro
La stamina era un tessuto povero ottenuto con fibra vegetale (cascame
di cotone) detta “stame”. A Milano veniva usata per confezionare abiti da
distribuire ai poveri in occasione di festività religiose. Con abiti di stamina
si vestivano i morti, anche per recuperare l’abito buono col quale
venivano esposti prima delle esequie. Di stame, impermeabilizzato con
cera ed essenza di trementina, erano confezionati dei teli che si
applicavano agli stipiti delle finestre per non fare passare il freddo,
quando non si usavano ancora i vetri. In compenso la luce che filtrava
era talmente poca, per cui “stemegna” divenne sinonimo di avaro.
- Va come un lacché
El va me un leché
Il lacché era il valletto in livrea che precedeva le carrozze padronali
sgomberando loro la strada. Di notte, con le torce accese, facevano luce
al passaggio dei patrizi del tempo.
Nei secoli diciottesimo e
diciannovesimo i “lecchee”, forti del loro allenamento, disputavano gare
di corsa e marcia sponsorizzate dalle rispettive case dove servivano,
diventando motivo di spettacolo pubblico.
Vess on giavan
Fà giavanad
-
Essere un baggiano, fare baggianate
(riferito a persona sciocca e vanesia)
Alessandro Manzoni trascorreva parte dell’anno con la famiglia, nella sua
villa di Brusuglio. Qui durante le vacanze convenivano i suoi amici più
cari. La stanza dove si riunivano per conversazioni poco impegnate e
dove si concedevano la libertà di dire cose giocose ed anche sciocchezze,
l’avevano soprannominata “l’isola di Giava”, così come Carlo Porta
chiamava “La cameretta” la stanza della sua casa di Milano anch’essa
adibita alle riunioni con gli amici. “Te seet on giavan” è un modo
benevolo per apostrofare una persona un po’ sciocca.
Fonte: Modi di dire milanesi – Eugenio Restelli- Ed. La Martinella di Milano - Libreria Milanese
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EL PRESEPI E LA MADUNINA
Mi, quand séri un fiulin e vedevi el presepi,
guardavi subet la Madunina
per veda cume lér fai la so statuina.
De spess la ghea el vestid rosa e el mantel celest
e lèra sempre un brisinin sdenugiada, quasi ncriculon.
A vedla li nsi mi me ciapea un po’ el magon.
Una volta go dumandad a me mama se a la Madona
ghe fea no mal le gambe a sta sèmper li nsì.
E le ma rispundud che la Madunina la fea
quel che i fan tute le mame davanti ai so fiulin.
Mi ma ciapad un po de dispiasè per la Madunina.
Va ben che la ghea davanti el Bambin,
ma a sta sèmper li ncriculon chisà che mal de sdenogi.
San Giusèp, el lignamé, almen el ghea un baston da pugiass.
La Madunna gnanca quèl.
El Bambin a lèra pugiad su la paia,
e sel ghea un po’ de fregg
perché i so gent i gheun gnanca un strass da metegh a sura
el ghea l’asu e el bo che i ghe bufeun adoss.
Anca l’asu e bo i se stracheun no trop,
perché ièrun slungadi giù.
A proposit del bo: chisà se i fiulin de nco i san che roba le.
Mi, quan rivea la Pifanìa, me dispiaceva met via el presepi,
ma sèri cuntent per la Madunina
ensì fin a l’an dopu la pudea ripusass
e fas pasà el mal de gambe.
Egidio Tornielli
Quartiano
Dialetto di Quartiano (da chi dla Musa) anni ‘50
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Calendario liturgico
GENNAIO
07 Sabato
Balbiano
Colturano
15-16 SS. Confessioni
18-19 SS. Confessioni
20.30 S. Messa prefestiva 19.00 S. Messa prefestiva
def. Fam. Colombani e Gorri
def. Emilio, Renzo e Prassede
08 Domenica – Festa del 09.45 S. Messa pro populo
11.15 S. Messa pro populo
Battesimo di Gesù
09 Lunedì
17.00 S. Messa def. Dina e
Alfredo
10 Martedì
20.30 S. Messa def. Angelo e
Maria
11 Mercoledì
17.00 S. Messa def. Leonildo,
Celestina, Stefano e Angela
12 Giovedì
20.30 S. Messa def. Anime
del Purgatorio
13 Venerdì
17.00 S. Messa def. Riva
Giovanni
14 Sabato
15-16 SS. Confessioni
18-19 SS. Confessioni
20.30 S. Messa prefestiva 19.00 S. Messa prefestiva
def. Massazzi
def. Angelo e Maria
15 Domenica – II del 09.45 S. Messa pro populo
11.15 S. Messa pro populo
tempo ordinario
16 Lunedì
17.00 S. Messa def. Belli Sara
17 Martedì – Memoria di s.
20.30 S. Messa ad onore di s.
Antonio, abate
Antonio
18 Mercoledì
17.00 S. Messa def. Luigi
19 Giovedì - Solennità di 20.30 S. Messa def. Cornelli e
s. Bassiano, vescovo e
patrono della diocesi di Lodi
20 Venerdì - Memoria di s.
Sebastiano, martire
21 Sabato – Memoria di s.
Agnese, vergine e martire
Zacchetti
17.00 S. Messa def. Giuseppe
e Maria
15-16 SS. Confessioni
18-19 SS. Confessioni
20.30 S. Messa prefestiva 19.00 S. Messa prefestiva
def. Giannino
def. Tina
22 Domenica – Festa della 09.45 S. Messa pro populo
11.15 S. Messa pro populo
s. Famiglia di Gesù, Maria e
Giuseppe
23 Lunedì
17.00
S.
Messa
def.
Bernazzani e Meazza
24 Martedì – Memoria di s.
20.30 S. Messa def. Giovanni
Francesco di Sales, vescovo
e Angela
25 Mercoledì – Festa della
17.00 S. Messa def. Del Corno
Conversione di s. Paolo,
e Guzzeloni
apostolo
26 Giovedì – Memoria dei 20.30 S. Messa def. Erminia e
ss. Timoteo e Tito, vescovi
Luigi e Fam. Faccioli
14
27 Venerdì
17.00 S. Messa def. Eusebio
Carlo
28 Sabato – Memoria di s. 15-16 SS. Confessioni
18-19 SS. Confessioni
Tommaso d’Aquino, sacerdote 20.30 S. Messa prefestiva 19.00 S. Messa prefestiva
def. Stompanato Rosario
29 Domenica – IV del 09.45 S. Messa pro populo
def. Lorenzo, Edvige e Giuseppe
11.15 S. Messa pro populo
tempo ordinario
30 Lunedì
17.00 S. Messa def. Fam.
Folli
31 Martedì – Memoria di s.
20.30 S. Messa def. Teresa e
Giovanni Bosco, sacerdote
Giacomo
FEBBRAIO
01 Mercoledì -
Memoria
17.00 S. Messa def. Giovanni
del b. Andrea Carlo Ferrari,
vescovo
02 Giovedì – Festa della 20.30 S. Messa def. Soresini Comunione agli ammalati e
Presentazione del Signore
Delfina (Legato)
anziani
03 Venerdì – Memoria di s. Comunione agli ammalati e
Biagio, vescovo e martire
anziani
17.00 S. Messa def. Fam.
Belli
04 Sabato
15-16 SS. Confessioni
18-19 SS. Confessioni
20.30 S. Messa prefestiva 19.00 S. Messa prefestiva
def. Giuseppe e Maria
05 Domenica – V del 09.45 S. Messa pro populo
def. Fam. Nalti
11.15 S. Messa pro populo
tempo ordinario
06 Lunedì – Memoria dei ss. 17.00 S. Messa def. Isidoro e
Paolo Miki e compagni, martiri Dina
07 Martedì – Memoria delle 15.30 Ora del s. Rosario
ss. Perpetua e Felicita, martiri
08 Mercoledì – Memoria di
20.30 S. Messa def. Talento
Ciro
e
Adorazione
eucaristica
17.00 S. Messa def. Teodora
s. Girolamo Emiliani, sacerdote
09 Giovedì
20.30 S. Messa def. Ottolini e
Zemet
e
Adorazione
eucaristica
10 Venerdì – Memoria di s. 17.00 S. Messa def.
Scolastica, vergine
11 Sabato – Memoria della
B. Vergine Maria di Lourdes –
Giornata mondiale del malato
Regazzoni
15-16 SS. Confessioni
18-19 SS. Confessioni
20.30 S. Messa prefestiva 19.00 S. Messa prefestiva
def. Massazzi
12 Domenica – VI del 09.45 S. Messa pro populo
def. Lorenzo, Edvige e Giuseppe
11.15 S. Messa pro populo
tempo ordinario
VI RICORDIAMO IL LINK DELLA NOSTRA PAGINA ONLINE:
http://www.melegnano.net/Colturano/link_diocesi.htm
15
CELEBRAZIONE COMUNITARIA DEL BATTESIMO
Il sacramento del battesimo viene celebrato comunitariamente la penultima
domenica di ogni mese a Colturano e l’ultima domenica di ogni mese a
Balbiano.
I genitori che desiderano celebrare il battesimo dei loro figli sono pregati di
contattare il parroco almeno un mese prima della celebrazione.
Le prossime celebrazioni:
GENNAIO a Colturano, DOMENICA 22 (ore 15.00); a Balbiano,
DOMENICA 29, (ore 15.00).
FEBBRAIO a Colturano, DOMENICA 19 (ore 15.00); a Balbiano,
DOMENICA 26 (ore 15.00).
RENDICONTO ECONOMICO AL 31 DICEMBRE 2005
BALBIANO (Parrocchia S.Giacomo Maggiore)
COLTURANO
REDDITO
REDDITO
Offerte messe feriali e festive
Offerte varie per opere parrocchiali
Abbonamento “La Quarta campana”
Offerte per fiori
Offerte per celebrazioni messe
Abbonamenti giornali e riviste
Offerte benedizione famiglie
Carità d’Avvento –Natale
Contributo comunale 8% sugli oneri di
urbanizzazione secondaria
TOTALE REDDITO
SPESE
Remunerazioni e regalie
La Quarta Campana
Culto
Tasse
Utenze
Giornali e riviste
Sistemazione teatro (acconto)
Sistemazione imp. elettrico (acconto)
TOTALE SPESE
REDDITO MENO SPESE
SALDO AL 30 novembre 2005
SALDO CORRENTE
1.001,14
2.566,00
101,50
152,00
435,00
700,00
1.840,00
405,02
424,00
(Parrocchia S.Antonino Martire)
Offerte messe feriali e festive
Carità d’Avvento – Natale
Abbonamento “La Quarta Campana”
Offerte per celebrazioni messe
543,74
193,30
26,50
215,00
Contributo comunale 8% sugli oneri di
urbanizzazione secondaria
424,00
7.624,66 TOTALE REDDITO
SPESE
230,00
100,00
140,00
286,00
373,02
61,04
3.000,00
3.000,00
Remunerazioni e regalie
La Quarta Campana
Pro missioni
Tasse
Utenze
7.190,06 TOTALE SPESE
+434,60 REDDITO MENO SPESE
+8.010,50 SALDO AL 30 novembre 2005
+8.445,10 SALDO CORRENTE
RISERIA VITALI
Riso • Mangimi
Piante • Fiori • Sementi
Via Melegnano, 30 -BALBIANO DI COLTURANO (MI)
16
1.402,54
240,00
100,00
770,00
286,00
260,09
1.656,09
-253,55
+22.545,07
+22.291,52
Dalla newsletter di aggiornamento sul progetto che
stiamo sostenendo con “Amici dei Bambini” in Moldavia
I bambini che non giocano non sono bambini
E’ questo il punto di partenza... anche se in diversi contesti questo non corrisponde al
vero, anche se in alcuni momenti ci dimentichiamo un po’ di queste parole.
E sono proprio queste parole cio’ che notiamo gettando i nostri occhi sulla porta
della Ludoteca “Abracadabra”. Enormi finestroni fanno entrare una gran luce,
quasi tremenda..ma direi essenziale, pareti colorate danno il loro saluto ai
bambini dell’Internat numero uno che arrivano come furie pronti a tuffarsi per
qualche ora in un nuovo gioco. E la ludoteca eccola qua! Bella, semplice,
efficace e capace di arrivare dritta dritta al cuore di questi bambini.
La prima volta ad Abracadabra sono rimasta affascinata dal contatto diretto che
si può’ avere con tutto cio’ che qui ti circonda… dai giochi di cui non sai
nemmeno l’esistenza, alle dozzine di nomi da ricordare, a tutti quei bei musini
da gustare… un po’ come fossi travolta da un fiume… un fiume di ragazzini che
dopo cinque minuti ti fanno sentire di casa; credevo forse di fare piu’ fatica, di
avere difficolta’ a creare anche solo un primo contatto con i bambini, invece mi
sono ritrovata meravigliosamente “invischiata” in questo mare.
Sono stata catapultata subito dentro ad un gioco di conoscenza, per rompere
quel ghiaccio iniziale che congelava un po’ i nostri sguardi, ma dopo pochi attimi
ho visto che erano nati i primi timidi sorrisi verso di me…
Ho passato la prima settimana a giocare, per cercare di conoscere meglio che
potevo i vari bambini; sono bastati pochi giorni per ricordarsi il mio viso (il mio
nome gia’ con piu’ difficolta’!) e appena arrivavo c’era gia’ un bambino pronto a
chiedermi se volessi giocare con lui…ormai.conosco a memoria le singole tappe
del “Gioco dell’Oca”, considerate le ore di pratica…
In questo periodo i bambini che popolano la ludoteca sono un numero
considerevole, si alternano nei vari giorni come sempre, le voci si
sovrappongono una sull’altra, le pile delle scatole dei giochi crescono
vertiginosamente, i colori un po’ ovunque, la carta che ricopre interi tavoli..
insomma direi che il caos regna sovrano! Devo ammettere che la voglia di
giocare e’ sempre in primis, ma si cerca anche di far nascere nuove attivita’,
creare la voglia di stare insieme facendo, permettendo così al bambino di
sentirsi parte attiva attraverso le sue abilità.
Abbiamo anche dato vita ad una super-produzione-di-braccialettini-colorati…
idea semplice ma di grande effetto, vista la partecipazione di una gran parte dei
bambini. Bello vederli così entusiasti nel pensiero di potersi fare un proprio
braccialettino..i giorni seguenti reclamavano ancora l’attività!
Pian pianino sto imparando nomi e regole dei giochi, ma sto anche conoscendo
gli animatori che ogni giorno rendono possibile tutto questo; li trovo di una
delicatezza e di una carica formidabile… essenziali, indiscutibilmente essenziali…
anche vista la mia poca conoscenza del rumeno! Mi stanno spiegando le
condizioni, i progetti, le attivita’ e mostrando un sacco di foto in cui sono ritratti
i ragazzi “all’ opera” in diverse situazioni…un pezzetto di storia!
Silvia Castellani - Fa.Ce. sezione di Reggio Emilia
17
Calendario pastorale
GENNAIO
06 Venerdì
09 Lunedì
10 Martedì
14 Sabato
15 Domenica
16 Lunedì
21 Sabato
22 Domenica
23 Lunedì
28 Sabato
29 Domenica
30 Lunedì
FEBBRAIO
04 Sabato
05 Domenica
06 Lunedì
11 Sabato
12 Domenica
18
BALBIANO
15.30 Spettacolo dei
ragazzi/e
e
premiazione
Concorso presepi
21.00 Incontro Catechisti
21.00 Redazione de “La
quarta campana”
11.00 Catechesi dopo
Cresima
Catechesi ragazzi/e
21.00 Catechesi giovanifamiglie
11.00 Catechesi dopoCresima
Catechesi ragazzi/e
16.00 Festa delle Famiglie
21.00 Catechesi giovanifamiglie
11.00 Catechesi dopoCresima
Catechesi ragazzi/e
21.00 Catechesi giovanifamiglie
COLTURANO
Catechesi ragazzi/e
18.00 Catechesi superiori
Catechesi ragazzi/e
18.00 catechesi superiori
20.30 Catechesi adulti
Catechesi ragazzi/e
18.00 catechesi superiori
11.00 Catechesi dopoCresima
21.15 Rassegna teatrale
Catechesi ragazzi/e
Catechesi ragazzi/e
21.00 Catechesi giovani- 18.00 Catechesi superiori
famiglie
11.00 Catechesi dopoCresima
21.15 Rassegna teatrale
Catechesi ragazzi/e
Catechesi ragazzi/e
SS. CONFESSIONI
Nel sacramento della Confessione ci incontriamo con la Misericordia di Dio che
copre ogni peccato e solleva ogni miseria e nello stesso tempo ci riconciliamo con i
nostri fratelli.
Colturano
ogni SABATO dalle 18.00 alle 19.00.
Balbiano
ogni SABATO dalle 15.00 alle 16.00.
ABBONAMENTO A “ LA QUARTA CAMPANA”
Il giornalino viene distribuito a tutte le famiglie e l’abbonamento
è un semplice modo per dimostrare il concreto interesse per la
propria parrocchia.
L’abbonamento per l’anno 2006 è di Euro 5,50 e può
essere versato direttamente al Parroco.
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19
Venerdi 6 gennaio 2006
Epifania del Signore
DIROTTATE SU BETLEMME
Spettacolo musicale
Salone Teatro dell’Oratorio di
BALBIANO
Alle ore 15.30
Durante lo spettacolo ci sarà
la premiazione del
CONCORSO PRESEPI
Anna prepares. A febrar ghe la Terza
Rassegna di Teatro Amatoriale.
Come dove? All’Oratorio di
Balbiano! Te se ricordi cume sem
divertide l’an pasà?
Ma si, dighel anca a tua cugnada.
Quattro sabati vun adrè a l’alter.
Ma che vestito da sera!!! L’è minga la
Scala! Porta la vőia de divertis che l’è
a sé. Si, se sentum. Ciao
20