Memorie istoriche di Monaco de` Corbizzi fiorentino patriarca di
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Memorie istoriche di Monaco de` Corbizzi fiorentino patriarca di
MEMORIE ISTORICHE MONACO DI DE' CORBIZZI FIORENTINO... Giovanni Mariti, M. Carboni Digli bycfoojllc MEMORIE ISTORICHE DI MONACO DE' COR.BIZZI Fiorentino Patriarca di Gervs alzmìib raccolte d a giovanni mariti FIRENZE MDCCLXKXI. Digitized-by Google ALL' ILLUSTRISS. E REVERENDISS. MONSIGNORE ANTONIO MARTINI ARCIVESCOVO DI FIRENZE PRELATO DOMESTICO DI SUA SANTITÀ* Vescovo assistente al soglio pontificio e principe del sacro romano impero. Giovami Mariti J J Egli uomini grandi, che mondo ammira loro le per le rare , il e distingue per doti di animo , e loro esimie virtù lontano sempre, che io mi arroghi impegno di farne il ritratto sarà l' e l'elogio nelle poche pagine di Digilized by Google lettera iiaa che , derrata esser deve col linguaggio del cuore, e non con quello delle lodi. Mi' sia peraltro permesso, che _ veneri Voi, Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore , come destinato dì DIO. da un Gregge , principj questi il alla custodia quale fino da vostro ec- del governo vi offre devoto suoi voti, e vi ama: che vi ammiri caro ai Sovrani , i quali regolati dalla mano della Provvidenza hanno fatto, dirò così, clesiastico i quasi a gara nel distinguervi de- gno Soggetto Pastorale fra i dotti vostre fero di , presedere in un : e che ce- Minisrero rammenti lebre per le quali non tanto Vostro Nome le auree opere immortale vi reil nella varia , come Digirized by Google nell'ecclesiastica, e nella sacra letteratura Ma tacciasi qui , e non fi ricordi più oltre ciò, che di ottimo da ognuno in Voi si ravvisa , e mi si conceda solo che nel . , comun nell'offerta di questo io pure mio Libro una ossequiosa giubbilo vi dia dimostrala di venerazione Da V. S. Illustrissima e Re- verendissima dovevano ricevere appunto protezione queste Memorie Istoriche del nostro Monaco Patriarca di Gerusalemme, giacché trattasi in esse di un PreIato che nel secolo XII. principi ò , la la sua ecclesiastica carriera nelChiesa di San Giovanni allo- ra nostra Cattedrale: ed altresì perchè ella oltre l' Arcivescovile Dignità della Chiesa Fio- Digirized by Google conserva pure l' antico , di Vescovo di San Giovanni , cioè di questo nostro Sacro, e famoso Tempio", che al dire di chi scrisse su i primi del secolo XIII. non trovavasi nel Mondo il più Magnifico) che dedicato fosse al Santo Precursore Prius enim aedificare mentisti reatina titolo . ( o Ploretitia ) sis de Lapidibus pretio- Prmcursoris Domini famosum , .& celebre Temp/um, ad cujus hono- rem tam gloriose fatfum. non repe- ritur in Orbe Ed umilmente V. rale inchinato a Illustrissima e Reverendis- S. sima , le domando la: fua Pasto- Benedizione. Digitized by Google PREFAZIONE opportunità niie riguardami f di scrìvere altri cosa /aorta Orientale, mi si fecero presenti diverse notizie spettami ad, un Patriarca Latino di Gerusalemme nostro Concittadino, cbe principiò a governare quella Chiesa VAnne 1134. di N. S. Ma le erano medesime talmente inveite neW oscurità non. tanto per la dubbiezza delle slesso suo e per P incertezza della Famiglia No- me, quale apparteneva, quanto alla, amora per -Ut confusione delle diverse Cariche , e Dignità Ecclesiastiche cbe egli occupò, ohe presto mi mecersi come per porre in giusta veduta le Memorie di * dò che alle medesima W, 'avesse H mit avuta relazione non poteva, ottenersi ftit pazitnxa, * fatica. m m Non piuttosto si se per il fu mediafile mesta, * tali genio _di scoprire ìn^ guest' la verità, e Istoria correggere l'equivoco, che pochi mesi sono mi condussi finalmente a mettere insieme- quel poco ebe qui e a ravvisare Monaca di nel nome^ ti Patriarca suddetto figlio, Mompi di ha, un di Ricco- inanno della Nobil Famiglia Fiorentino, (li* Cerbizzi, oggi qui estinta. Adesso per non defraudare la Patria della presente parte d' Istoria ebe in qualche guisa ancora a lei s.' appartiene, la rendo pubblica con le stampe; ttn specialmente per e tempre maggior lustrò , e decoro dilla - Chiesa Fiorentina che in ogni tempo somministrò dei Soggetti illustri, e di un merito grande, che si resero celebri anche fuori delia Patria . Nel render luogo di note tali parlare altresì da Gerusalemme a Memorie mi della si dà Traslazione Firenze det Braccio di- San Filippo Apostolo , Reliquia che noi avem- mo per un legato fattocene dallo stesso Ptf* triarca. 1 - Digitized by Google In a nato ti; ta occasione mi sona determi- è l'Atto delia Traslazione suddet- quale il ho estratto dal suo Originale che conservasi Opera do tale rendere più comuni anche due Scrìt- Fano , MS. Duomo del nella Cancelleria delt della nostra Città, aven- scrupolosamente seguitata i" ortografia del millesimo (i). E altro Monaco titolato mo fu Scritto che ne è De appartiene allo in- Recuperata Ptolemaide. Il medesi- stampato già in Basiléa S anno 1549. annesso al? Istoria delia Guglielmo dì Tiro; sua, stessi* TAutore , ed è un Ritmo 0 fatalità ma Guerra Sacra di 0 sia per la. rarità per qualunque altra combinazione, 0 , è certo che bo sempre cercato inutil- mente questo Scrini: nella sua Patria, quan- tunque sia molto frequente nelle nosre puli- ti) Quello dal Sig. Doitor MS. re della detta Opera, t» Iniieme col intorni comunicalo gentil mente Simone mo si Fabbrili!, degiiìflimo Cancellie- è altrui colhiioajto pili vul- Originile, Digitized by Google blìcbe, e prkais Librerie la suddetta lat- ria del Tirio stampata in Basiléa Anno 1549. to za il il suddet- the sempre però trovai seti-, detto Ritmi) Finalmente dopo molte inutili pratiche fatte altrove, non è gran tempo che dal Avvocato di Coltellini Repubblica Lettere per la sua delle Sig. Cortona, noto nella vasta erudizione, me ne fu procurata una Copia MS. da Roma, cbe è quella che pubblico qui per fare in tal guisa tore Fiorentino. pili noto questo Scrit- Debbo però avvertir non sapendo tori del medesimo, che espressioni se , i Let- alcune ed arbitrj di lingua cbe truo- vansi in questo Ritmo, piuttosto se che re alla rima può licenza poetica , 0 il , di Latinità ali Amanuen- è barbara, debbmsi 0 all'Autor medesimo quale per servi- avere usato di qualche bo voluto perciò seguitare esattamente la copia ricevutane. Alia fine del presente una favola nella incìsa ir) Libro sì troverà- rame rappresentante metà della sua grandezza la Teca , v Reliquiari) in cui oggi si confèrva il tnen- Digitized by Google tamat Braccia di esso si di osserverà zioni che contorna figura San Filippo Nella base . una porzione della Iscri- la detta base che è di esagona. Quelle poche parole servi- ranno per dare un Saggio del Carattere, in cui è scritta la Leggenda suddetta; la quale si XV. trova poi riportata per esteso nel Cap. pag. po. MEMO- r Digitized by Google MEMORIE ISTORICHE DI MONACO DE' CORBIZZI FIORENTINO PATRIARCA DI GERUSALEMME. CAPITOLO T>Rra Ma prima sario il di avanzarci L h più NobiI Fa- oltre nelle del noilro Patriarca, sembrami ncces- che Nomi dìf di medesimo La ebbe che ( Memorie due Soggetti i si debba Monaco, si qualche cosa sopra e di Donato, co' i „ quali trova rammentalo. de nominai iene di Donato osservo che Digitized by Google ce la somministra dal quale l'attinse nostro amico il Ricordano Malespini. Fior. Cap. Ist. gli occhi un buon testo spini di chi dopo Cron. Fhr. Villani , Ricordano Male- V. Cap. nome XIII. differente mente deve poi arrecare veruna maraviglia cflère la , piuttosto Monastica, quantunque qu:Ie propria contuttociò della Profes- abbiamo esernpj clie c > persuadono, e che ci possesso di sapere clie particolare, e speciale, costumarono di altri nostro Nome Fiorentini apporsi. immortale Memorai. Eccl. più mettono in era altresì un e che Io ne accennerò qui alcuni' esernpj da! il e chiunque ne- col suo vero Uh. io appella denominazione sembri sione . il Non quella di chiama perciò Io , Monaco Scrittori LXXXIF. probabilmente chi formò suddetto Albero de' Cerbizzi Lami. Nel Tom. Florent. vi e Doni. tratti II. Mona- Digitized by Google imi. sta Ibld. riportata Tom. II. Teslìbus Jacopo Acciarii, Guido/ih di Amilta, S? png. iioj. & Jacopo fifa Monachini f.lio olim Monachini. Non repugna adunque Monaco triarca potesse appellarsi pure altri avvertire rie dei Patriarchi di di esso di il non Pa- seppe quale nella Se- Gerusalemme, rammentan- Michele Chiesa Patriarcale dopo , il nome che , che il , Tcodorico Paolo do l'elezione alla ebbero Io che questo nostro che non aveva saputo di Decano Parisiense Gerusalemme, pone Monaco, dicendo poi, trovare ì! A suo Nome. a Digitized by Google 4 credendo forse che egli Monaio fosse di professione ìn contrasto Villani t scritto pagi 71. ove I. Testimònio Mona'Hs per come pure leggey & Consilio",- Diploma Monferra- di Magiari cotisensu Ex Arch. . Plot. Cosi ancora desimo il dì Cesarknsis un in Corrado Marchese il Sf. di si ed , questione vede sotto- si Monachi- CtsariansU Archiepiscopi Refi* la t8s. riportata nel Cod. Dipi, i Archiepiscopi!!, de! Malespini il nostro Patriarca, He decide Malta Tom. to poi Ira e loro respcttivi «guadi rispetto a! vero Dome del Una Carta del Sulla nel Titolo il Ritmo composto Recuperatone Monachi dal me- Tolemaide ha di non Donati ) Ffo e ( rentini Accortemi; Episcopi. Diploma In altro suddetto Codice I. pag. 9p. se zione essendo ito?, riportato nel de! Diplomatico ne trova Patriarca. éì Malta Tom. di nuovo Domini , fetta men- cosi ivi, Monachi CcsarUnsis fanerabìlU Arcbiepisa~ fi nunc Patriarcbe Herosolimitani Finalmente anche il Tirio senza stare Digitized by a Google 5 rammentare Monaco appella , Ub, XXII. Essi' • altri Monachi! Cesarkns'ts Patriarca. leggasi ne] la pe.r Tiro di allora Testimoni», medesima civescoTO Carta citai* ove Manata., Arcivescovo k sottoscritto ticaca detto dal , e sì , così , loro , liS*« Cesarea, di trova amen-- Guglielmo Ari Cancelliere Reghque di del Re del Data Acmn per mani/m Guìlklmi Archiepiscopi nostra il elegia Cap. VII. conobbero, ben;, fra si mentre la più sopra , Tyrensis- Cancellarli: Oliava Decimo Kakndat Decsmbrìs Cad, Dìp. Tom, J.pag, 7 i. Sembra che bio San 1' Atto ci tolga finalmente Ogni dub, come mente di questa si scritto vedrà nel Relìquia , ed conserva nella Cancelleria Duomo mente Firenze di si rileva , del Traslazione, della Filippo Apostola »o sto , il dal che Monaca li» di questo Patriarca, Bpecio prima, dell' si Opera, di que- quale era. il assoUim. vero no- Quidam Ckricus mine Monachiti de Chitate Ftoreniia im SacrmnHam di arn parlare special, quale originale dell' «o- orimi-' Scpukbrum Domini tiisj. A3 Digitized by Google qui taoit, Mtnscbus lìce! vocaliter tur propter morum fra sto " Ammirato i' conobbe pur egli esser que- nome. proprio il dicerelaitdabi- Monachili cerche passaggio di nostri Istorici i & honestatem, lem convenationem realìter ncbatur. Dirò T.I.pag.62. Fior. Ist. Visto ciò non pare che cada più in dub- bio che siano scorrette ove spini forse Isrorico c , in corrette. un D, Dclla Editimi %'iJ'pl'a 1" l' originale corsero anche di Maleno- questo 1' barattarono I stori e gli del M, e Malespini se ne Stampatori Dedica a Cosimo nel!* I. Giunti, Medici ile' anno 1568. aver trovate le Copie a penna varie ( cagione loro del Da certamente scritto il un t. e in prima Edizione di edizioni sarà oca diligenza degli Amanuensi nel raser i vere !q nella si Amanuensi che non intesero gli bene 1' Donato. legge, si stro antico Monaco, ma deli' poca intelligenza di quei che si i a.z- quali della lamentano „ tanto intra imperizia le trascrìsse- ro ) che poco costrutto se ne poteva .in molti luoghi Nome cavare „ E tanto serra rispetto al del nostro Patriarca. Digitized by Google 7 CAPITOLO Nam Monaco da IL Genitori fa altre- illustri Cherico nella prima sua giovinezza vi di Chiesa di San Giovanni Cattedrale. Paoli Tom. Tom. III. Ma» dì L ic Epis. Firenze J-« tte: la allora pag. 513. Bulloni. & Patriarci,. S. i-iiermhm. Eccl. Giunto ad una maggio» in lui quel pensiero tempi era comune visita dei Santi a e età devoto, molti, Luoghi di ebbe luogo che di si tritft- quei in Trasferirsi alla Gerusalemme. Fu presto conosciuta in Palestina l'esemplarità delia sua vita; la di lui virtù onde impegna- to a fissare qui la sua permanenza, venne altresì eletto Cancelliere del Patriarca Gerosolimitano, taeitllltrt fi A4 Digitized by Google Non potremo qual fosse servire il scettro dell' con sicurezza forse fissare Patriarca a cui principiti egli a. Noi sappiamo perù che in tal carica. tempo che reggeva egli passò in Palestina nel lo Impero Emanai Orientale Co rane no Questi era successo nel ni Comneno Guglielmo r 143. a Giovan- suo Padre, e regnò fino fa Chiesa Gerosolimitana tre an- all' Patriarchi che morì nel 1145. I. , cioè Fulchc-rio, che successe ad esso nel U4ó\ ed Almerico, che fu Chiesa nel eletto a che mori poi nel quella 1 1 1158. e 80. Senza determinarci a qua] anno preciso quale alla Monaco pervenne credere però, che dovesse dei ventidue anni Gerusalemme Panni ciò , di il della Almerico, lo chiama nello la a spazio Chiesa di Almerico. invitato quando penso che Cap. IV. parlando inclinerei , fissarsi governò che Patriarca essere dipiù a creder Lib. XXIT. Tirio il morte del Patriarca uomo assai semplice, e Digitized by Google inutili! Atto ne!!' San di della Filippo la Traslazione del Monaca fu che , Cancelliere del Patriarca sua prudenza fosse retta ejus providentia fi- Patriarcali! bonestìus rtgtretur. Ciò che certo, averla ottenuta, tempo dalla si Atto Braccio Mail I. , giac- vedrà a suo luogo, quando Era- alla Cesarea di Sede Patriarcale di di Monaco venne , Cesarea eletto ma ; Cancelliere di quel Patriarcato, dall' indicar vo- Tom. Sede Arcivescovile lora Arcivescovo di del poteva non carica Bollandoti del Patriarca Eraclio Palestina fu traslatato Gcru flemme è pe- più probabile, tal come sembra che dottissimi i 15. al ché come clio come stabilito raltro poi gliano fa*. va accio con la , con maggior decoro Ut Chiesa Patriarcale. fa & peni e che dall'altra parte considero quan- i leggesi to nimium, vir simplex quasi inutile, Braccio eletto altrove di citar^ della Sun Filippo. gi'a come esso alegli era si rile- Traslazione Tutte Universi & Capitolata, invocata Sancii Spiritai grafia, prediBum Cancellarium ia Arcbiepiseopum tkgtrunt Sufraganei, gai posti» tata Digitized by Google Arcbiepìsopatam guata Cancellarti La carica di Cancelliere del Patriarca clw me egli eserciti, no, e offirìtm gubemavti felkiler lo fa supporre gii Cappella- Cappellano forse Chiesa del San- della co Sepolcro, giacché in quei tempi era quel- un Ufizio lo appunto molte volte che , esercitava da un Cappellano. cordia fra Vescovo il il di In carta di Villanìa si Con* Soria, e in Maestro dei Templari nel 1163. si legge: Frater Salo Cappellanut qui banc Cariai» diBavtt. Ed il Cod. ram Toni. arati! Cappellani, ìidem V. Cappellanus Cade qui di passare & XUI. proposito a osservazione sopra LXXXIF. Mabilkn De Ra . Diplom. Uh. IL Cap. XI. Cap. pag. 41. Cancellarli ut erudìtè Dit Fresnìus tu Glossario tra I. Note pag. 497. Qtii apud passim e- Pauli nelle Summates Malia di 1* di fare Istoria del un" al- Malespini ove dica che Monaco prima ad esser Arcivescovo era Cavaliere del Patriarca di ed dei Copisti , guitato di altri il Ce rasa le mine, nuovoerrors quale al solito Istorici ancora. c stato se- -, Digitized by Google II- Giovanni merini la Villani preferenza, guace del Malespini , Lib. liere in quello sostituire nato poco , il il nome che esatti di lesse ci gli iti il XIlI. Monaco se- qualche buon titolo Cancelliere di Cap. V. mentre quantunque Testo, o seppe correggere , di Cava- come a quello di IbìS, Do- può confermare nel credere Amanuensi che trascrissero il Malespini eoo Digitized by Google la CAPITOLO èttvact tkit, Ari- III. j—v fosse si Cruna £ Mutine . il merite che fecesi a basami i sacoessìvl sutìi avanzamenti nelle • Dignità Eccfesiaseiche . Monaca comprovano nella sua carica-di Cancelliere lo < Promosso Eraclio nel 1180. dall'Arcivescovado di Cesarèa triarcale stesso dì eletto di Palestina alla Gerusalemme na la detta , venne Sede Pa- di somma il nostro alla va- Monaco, considerazione, giac- Chiesa di Cesarèa era in prima Dignità Ecclesiastica dopo la rosolimitana, come si sì carica Ja Palestila Ge- promozione ritenne, nella qual è veduto ne! passato Capitolo, dì anno neli" con unanime consenso cante Chiesa di Cesarèa avanzamento ché Cancelliere del altre- Patriarca, il che puf» servire per confermarci nel credere che (ielle avesse una buona, e giusta opinione sue vitti. Era Monaco lmpì,gait KjTrmmti. sì i Trattati. Il creduto adattato anche per Principe di Antiochia Boemon, Digitized by Google tìo Hi. udmo di l' la l'anno correndo propria moglie dell' Itnperator 11B01 Teodora Ni- Manuel Comneno, anzi aveva anche rimandata in Costantinopoli con Tunica sua figliola con una donna di billa. Costanza sposandosi * A censure niente servirono anzi , ..*... buoni, e 1' dette manifestamente si di tutto il Re Il i disprezzando beni del Patriarca poi caniva lama chiamata Si.. consigli e costumi, e di ca- corrotti condotta, pricciosi aveva lasciata pote Antiocheno, salutari Ecclesiastiche a disturbare i de' Vescovi, Clero del suo Patriarcato, Balduina IV. Considerando le fu. weste conseguenze che derivar potevano a tutto Regno da un il e che era divenuto Fu di consiglio di vita, Principe dì corrotta l'odio procurar del Popolo, suo riparo a tali in- convenienti. Fu dunque- stabilito nella, Corte di Ge- rusalemme triarca di di mandare per ammonirlo Gerusalemme, e senza usar za rimetterlo nella retta strada con i il Pa- la for- placidi trattaci. Digitized by Google H Vari furono missione fra , Monaco i Soggetti scelti perni com- anche trovossi essi nostro il Dominus ìghur Patriarchi . ex Ecclesiarum Praelatis sumplis , as- Domili') Monaco Caesariensis Eleflo , Domina Alberto Bethleemita Episcopo , Domino Raìnaldo AbDomino Petra bate Mentis Sion, Ecclesia^ Dominici Septtkbrì Priore prtiientìbus & discretis, sdem l'iris, eum aìì'ts ad partes illas subsequentibus ìlineris censortibus ejude- ucndit Tyr. Lib. XXII. Cap. FU. Potremo tutta la premura commissione nella loro che dir di più massima . questi per si ben dettero riuscire Tali furono anche le apparenze, mentre giunsero a riconciliare colla Chiesa , e a rimettere in buon sentiero il Principe di Antiochia. Se poco durò dovetesi allo quale seguitò prove dì mo il il frutto di spirito depravato di a dare in tante fatiche Boemondo, appresso tutte le persistere ne' suoi errori; ma il ri- lascia- questi nella sua dissoluta vita, e torniamo nostro virtuoso Le Monaco. prime autentiche prove che di esse Digitized by Google 1J come Arcivescovo di Cesarea , si èia sìtruovino soi coscrizione in qualità di carra del IV. Re ma la 11IJ2. di che è una Gerusalemme compra del , Testimonio lettera di in una Balduina nella quale confer- Casale di Galilea fatta gli Spedalieri da Gualtieri di Cesarèa per cinque- mila Bisanti; mano di altresì manum data ne' 14. Guglielmo lebre Scrittore ghque di Novembre per Arcivescovo delle Cancelliere Guerre del Re . di Tiro ce- Sacre, e allora Data Accon per Guiìklmi Tyrensis Archiepiscopi ReCancellarti. Odano Decimo Kalendat DcccmbrisCoi. Dip. di Malta T. J.pag. 71. Digitized by Google CAPITOLO TEmpi »' tempi iciit do assai calamitosi, e decadenza la loro , . . . : e già da Luglio 1173. Sotto suscitò in Oriente 1 1 se non d' . Regno Questi Egitto, non rendersi di il un valoroso Saladino cioè , 71. Soldano i assoluto fatti molti Regno di il Regno il dì ad 15. questi si divenuto nel in Signore e mira dell' dal valore avanzamenti nella Cristiani Latini, no! vedere di- Conquistatore ebbe Oriente. Secondato dalla fortuna, aveva già contro ban- .. Balduino ÌV. era successo nel di al- ogni Interne Almerico suo padre, e fu incoronato Arabo Pa- Regn</ Gero- e lacerato dalle , in ad avanzarsi i! minacciato vedevasi da' Saracinì visioni avevano principiato testina Latini faccende de' Cristiani solimitano da IV. deplorabili furo- della Chiesa di Cesarea Le Mi- Sorta quando Balduino IV. in preda de' Nemici, so- Digirized by Google più che dalla violenza praffatto dall' afflizione del male, eterni agli pus:;!) riposi ne' 16. di Maggio 1185. Successe a Raimondo Balduino fui nella renera età Conte III. o 1185. Venne Luciano, alcuna primi su' andò 3 riposare fra allora il affinità suo nipote governato da Ma Tripoli. di che oltrepassasse dicci anni del V. nove, di 'anni di età, 1180'. de! pure Re, Guido quantunque non quale con prima sulla fine egli p». i incoronato Re i di avesse Gerusalemme, di nulladimeno nel 1186. ottenne quella Corona per i altresì Ciò fu sorbite gno per Raimondo c'iti madre favori di Sibilla duina V. che prese I' di ambizione 111. dell' estinto nuovi disturbi nel Reaveva clie Conte di Tripoli come Governatore del Uo tali incumbenze dal regnare di aspirando a , Regno, tutela avuta del pìccolo Balduino prescelto a Bal- per moglie. e V. Re per la stato già Baldui- IV. Dall' altra parte motivo a Saladino di furono questi dissapóri avanzare sempre più le 13 sue conquiste sopra le Terre de' Cristiani, e dì lusingarsi padrone venirne di Apri . Da di stenza Re di ogni banda resti allora inraso Conquistatori poca , o nessuna Solo la rosamente La resistenza da si scessa Città forti dette mura ai resistere alle vittorioso Saladino, C Anche armi, il e tutta di alla Acon , vincitori. clic valo- Marchese Corrado Monferrato, fatto dal Popolo Signore seppe ste spedizioni Re- il far resi- Saracini, quasi superba Tiro fu quella difesa di del fatto pri- Gerusalemme , e senza poter ai quantunque guardata da , assoluto Etino Guido. cedette alle loro forse. cri giorno a maggiori spe- giornata Luglio 1187. nella quale fu gioniero lo stesso gno mi campo a lui dcplombil ranze ia 3. di di di essa, presenza del quale più volte in que- ne tentò l'acquisto. la Citta di Cesarèa di Palestina *rl* w- Si d: Monaco aveva Moni- Sede dell'Arcivescovo lììstuli»*. zati §li ziano disprez- a " entati de'Generali del Soldano Egi- che avevano scorso già per quelle cam- pagne, portandovi le quali tutte quelle desolazioni, al- erano autorizzati dalla fortuna, e Digitized by dall' Google aura di vittoria destinata col . Cesarèa una conquista era allo stesso Saladino nervo migliore che assediatala , Annata della sua potette suo pot:re nell'Agosto dei 1187. pure cedette al rigore delle averla in Ascalona armi Saracino , salemme stretta , cor essa a 1187. ladino, e che avanzate poi rendersi d' assedio , e il ne furono presentate uomo barbaro di dì le sotto fij 3. Geru- forzata dì an- Ottobre Chiavi a Sa- Nazione, ma cle- mente, e moderato Conquistatore. Digitized by Google CAPITOLO Monaca «ihir dalia via V. T Monaco y_i Arcivescovo Città di Cesarèa lungamente ali' non vedendo era in staro clic la reggere di assedio del Soldino Egiziano, è da credersi che egli partito se ne fosse per la via mare iii rosamente ritirandosi in Tiro , che valo- guardi sempre dal Marchese si di Monferrato ^e egli non cade anzi Sirifu[itl« questa in rifugiasse sì Cirri ' J >-~° dubbio, mentre nell'anno, ui e nel mese stesso, in cui fu presa Gerusalem- me si del il 87. col quale vede nominato rato conferma legi un Diploma Pisano in il Marchese cne avevano in Tiro done loro di nuovo per difesa di quella Citta nuova concessione Consensi! di Monfer- Pisani tutti gli antichi a' si , , 1' la ed altri, privi- conceden- ajuto datogli qual conferma trova fatta nella , Consilio, e & Magiari Monachi Cesarismi* Ar- chiepiscopi , & Jirchìepiscopi, Dttnint & Leotardi Nazareni Domìni Odenis fyiscopi Digitized by Google SI Anno ab Incarnatone Uomini Sidonie &c. MCLXXXVH. Nostri VI. ttone Scribe Abbiamo Diplomi quali i Monferrato concede mattum Baìduini Ex Arcb. . tre altri medesimo, con Fa Mense Octcbrìs infi- Dot. Tyri per D.Marcbhnìs detto ti Refor. Fior. ncll' Marchese Sono tano pur in essi medesima data la e col con- , Monaco Arcivescovo spediti di Pisani altri privìlegj, e a' loro varie donazioni col consiglio senso dello scesso sarèa. Archivio d: di Ce- Tiro, e por- Ottobre 1187. I medesimi sono egualmente in considerazione degli ajuti dati al detto Conte nella difesa di Tiro Ecca adunque Monaco esule Chiesa, e coi gregge disperso, ad di in ritirarsi Occidente, succedere sulla (ine dell' il nello stagione non presentasse nuovi parte Bracbti Ottobre , pMSa Mo- °" che avanti dovette che la pericoli per li Mare. Prenominati!! Arcbìepisco- dei pas, tamquam siastica sua anno medesimo 11 87. e forse stesso dalla per cui pen- exit!, spolìatm S. & Patrimonio Eccle- ad propria rediit. Trans. Pb. B 3 Digitized by Google na Ed Vili, quale il i l' sue delle esito Pontefice in Pisa il di sì Luo- dette ogni Principi Europei al- recuperazionc dei raedelìmi der di ciuf sorte infelice de' Santi della ghi a Gregorio movimento per indurre la tempo è probabile che fosse * ragguaglio ; premure ij. di ma senza ve- morì questo Dicembre 11S7. Nella stessa Citta di Pisa dopo due giorni, cioè mente il III. Fu io. di di ìl Antecessore, quale e i Dicembre, fu eletto Cleseguitò le mire del suo per desiderj della Cristianità questa predicata nel rei lontano dal credere che di quelli 1188. Monaco e non fosse sa- uno che con tanto zelo sollecitarono la Sacra Spedizione. Digitized by Google CAPITOLO G L'Italiani intanto furono VL primi a i Erano anche a portata re oltremare. passafarlo di del nS*. con maggior prontezza. In tale occasione tornare in Sona anche l'Arcivescovo Monaco, Mnmtnrsrdue anni che per circi Patria sua Firanie •«ere Monna fé rucquills» Etata , '* s' rlt ' in della Tra- San Filippo li rJ reJif! . Può Fioren- . il che che la intraprese come fi>sse trmrsfttavil ; li conti ei veduto e la fama ia pensò di ritor- voce (bue anche creduta , unno , egli eiunse la Re Guidò che qusmlu Sii pùtiquant Acm» rtcupim. Civittiir-m Aden; essere di tal rlicquiito nare in Oriente, e che Bla * certo il Città di Acri. intuii prspssitum rlcerttndi sussiste Occidente di trattenuto Atto tornò Oltremare quando senti ne auiivit quii CbrisiìnHi veruni jimum, tbe 1' hit-quafi per bimnium commorettu.(i~) tine et, che non na era si cosi , del Braccio di slazione messe in viaggia per si 1' Tiro nella (lesso "tedio dell» ceti» Citi» Acri. Digitized by Google 24 Acri are Aiait, e quijtineT ^ ^aìdo lemme, avuta di ebbe si , il con andare Re Luslgnano Regno ove suo coraggio, o piuttosto settecento sole diare la Città di Acri refugiar- 1' ardire ad persone che già , Gerusa- di Soldano Egiziano dal la libertà non avend ° P ,u si di asse- vedde ve- nuta in potere di Saladino. Si accampò contomi nei quella di za ne'aff. dì Agosto 1189. colla tanto di ricevere Piaz- lusinga sol- de* rinforzi dall' Occidente avendo poi aumenrato suo il ; esercito tino a novemila persone, 11 Saracino Signore nulla nel suo principio i' di Riguardava come 1' impresa esso meraria, e solo avanzò in che Corpo delle curato Re Guido del ardire dover muover contro aveva le per sue armate . chimerica, e tequelle patti suo Truppe qual- per assediare i Cristiani ne' loro alloggiamenti Erano M riva iì urta ri- sa Ti- gli ultimi p^c \ , in mesi v(:s Z0V (y tale del stato le i»8o. Monacò dopo cose quando su arrivò in trenta Tiro giorni navigazione da Venezia, essendosi egli 1* di unito 'b questo viaggio con Adelardo Cardinale Digitized by dì Google Chiesa, Legato del Papa in Oriento, e Satira Sona molti va- sotto di cui erano passati in Lo lorosi Soldati. Monaco stesso racconta ci Ritmo Di Recup. Plolem. nel suo rio ove cosi legge-sì del suo arrivo in Tifo. Pomum a Et Naotèut sulcantet Pénetiis Trkeiima Tyrum applicante! die Christian} Accbarvn menta vallante! Fallates atcepimus, [eque vix tutantes. Cap. Incanto te i co I. il mossero si detto Barbarossa di 23. di Aprile gnere ìn Sorta Giugno i Ratisbona ih n'io. Ma suoi giorni prima di giu- 10. di di il bagnandosi Calkadno Prese il condogenito arrivò fini mosse si 1189. nell'Asia Minore nel fiume III. moto dall'Occiden- in L'imperatore Federi- Crociati. Princìpi comando dell' Armata Duca Federico di presso Aeri nel Settembre del Filippo II. Re di esso all'accampamento il Francia suo se- il Sucvia che 1 giunse 190. ancor dì so. di Aprile 1191. i6 E il di t. di Giugno Re $ Inghilterra con mato si loro V awedde Riccardo arriva vi le Si trovò allora . Quindi davano disprezzati nel suo l. Ar- respettive Esercito dei Latini non an* Saladino che principio i pìccoli movimenti del Ite Gerosolimitano,- onde non essendo più con occhio tempo di indifferente messe insieme egli cavallo, evenne do formalmente menti , quella in sua , giacchi osservare avanzamenti, Armata e di di Aeri pur forte di centomila a , assedian- ne' loro accampa- molto dovettero per cui situazione soccorso Cristiani i ad starsene tali la centomila uomini a piedi, si soffrire trovarono in tor- mentati da) Presidio della Citta, e dalie forze dì Saladino, per divenne questo un asse- cui dio dei più memorabili di quei tempi. Si truovarono nell' no il nostro Monaco, accampamento Cristia- e con esso anche Ade- lardo Cardinal Legato. In somma dopo essersi fatti degni d'Istoria, che in È mìo assunto di il qui pss-xui questi ni ilio fogli non rammentare, fu finalmente Digitized by Google 37 riacquistata la Citta di Acri dalle armi Cristia- ne il dì ifl. dì Luglio i 191. dì Nostro Si- gnore. SÌ osserverò che dopo più avanti cuperazione di questa Piazza ottenne Monaco anche il che vacato era per Vescovado la seguita nel 1190. in mone tempo il di quella del suo la re- nostro mob«co Pi* Citta, fiotti! APastore dell'assedio. Digitized by Google 8* CAPITOLO Msnaco /f- L rtilpira- rammentare ^«'^ da limi di A- e zsszd'to , Mi come quegli, che Aeri sih» dobbiamo qui fra questi nostro il VIL !a rectipcrazione di varj Istorici. Monaco Arcivescovo meno , conosciu- fra noi era to in qualità di Scrittore, e d'Istorico. un Ritmo Questi adunque scrisse lato De Recuperala PtoUmatde pubblicato per per quanto la sia Hcroklo per 1= intito- quale fu ii , prima , e forse per l'unica volta, a mia notìzia, da Giovanni stampe diBasilóa l'anno 1540. insieme coll'Istoria della Guerra Sacra di Guglielmo Tiro di Tocca Scrittore ai tempi la di in . esso perdita Urbano principio sul di nostro il Gerusalemme IH La seguita conquista fatta da Saladino della maggior parte della Sorla cettuato di alcune poche Citta. cidente E si Come , ec- in Oc- messe insieme una nuova Crociata. raccontando finalmente il suo Oriente, prende qui a descrivere il ritorno in detto As- Digitized by Google sedio Acri, di toccando lozione ai battaglie, le suoi luoghi e quello Spedizione Asiatica L Barbaresca, cia, e di Riccardo dell' che ebbe I. Re Re E' Fran- di d' Inghilte ra, quello di più memorabile che accadde vamente re. specialmente Imperatore Federi- Filippo Ù, di conquiste, le suddetta Crociata, colla la co con relati- riacquisto di quella Piazza. al scritto questo ni, e se non ha gata, e di un il Ritmo in versi Leoni- merito di una latinità pur- buon metro, è poi molto lutabile nella sua scrive cose da lui vedute, era trovato presente. o va- giacché egli parte Istorici, fatti nei quali Tanto osserva si lo stesso Editore Giovanni Heroldo scrivendo a Corra- do Wescher. sputandum corsari , De metri genere nìbil bi; di- nastri Rbytrmum, ri, pedtim qtterire. enim & ipse àrea sonum uno plasmale valo- autem divisionem noti Histcrias vero verità? anxie re- quae Aa- thorìs, qui ipfe rebus interfuit, experienlia tiititur, scripti deniqus antiquitas bet , 6? peeulìareitt jesiatem fi?c. suam ba- cam commendai ione Ma- Ciò mi !ia ripubblicare que- stimolato a comune sto Scrìtto per render cosi anche più un' Opera de! e della qu le Monaca Concittadino nostro , non è mai potuto venire a mia notizia, che nella sua Patria Copia, ma che favorita è quella che da qui si se ne mi fu da trovi una Roma, che adesso alla luce con queste stampe Ho osservato che a molti celebri tori, e a dei Collettori varie, è mancata pure Non Da scappò Freme più insigni di la notizia dì però Ind. Auil. ove egli cosi . tal Scrit- Opere libro. cognizione alla Script. Meli. & del infim. iatìnìt. in Monaca: Fhrenti- wkj Arcbiepìfcop. Acconenfss. ta Ptolemaidt Edit. emtt De fVill. RecuperaTyr. 4nna 1564. Quanto all'Edizione del Tirio da lui ghi, del 1564. rammentata, l'ho veduta in diversi luo- ma sempre onde non so se senza il Ritmo di Menata, debba piuttosto leggersi ivi '549li Padre Giulio Scrittori Fiorentini Negri ne]]' Istoria degli pag. 4:7. per quanto ap- Digitized by Google 3' pare, contenta si -D» Freme quello che aveva Ietto di di sopra citata, Du Carlo da ricordatoci nel ebbe di que- riè' sto Scrittoi- Fiorentino maggiori notizie „ Ancona „ nel suo cosi , Fresile Glossa-io adScrìptores medine, & „ infimae lathììlnth\ baiandoci incerti, se „ sia Nome di casaro, o di professione', op- „ „ pare Nome proprio. Scrisse l'istoria delia recupe i-azione Tolemaidc di „ Uieff. Tyr. An. Edìt. . culti 1554. „ Per poco che notizia che ce ne da si il un* occhiata dia Negri, detto alla cono- si scerà gli sbagli da lui presi, le sue difficoltà, che saranno presto superate, errori stampa che sono Non Aecon di saprei equivaglia Ancona Cina e gli poche in quelle di dove abbia alla dello volpar Stato tolto latino la Citta, che si Ancon con non si appartiene cui alla Citta rilevato dal fu chiamata quel- di il che Chiesa, della confà con quello Rispetto al dire che , denominazione mentre quando anche lo avesse nome di linee. Acri Du di in Accon, Suria. Fritte ci b. Digitized by Google 3* lasciato in dubbio se di professione, biamo sto nome il nome Monaco o casato, veduto, che con VEdìt. trovasi sii ab- era que- Nome. come credo, prendere per deve poi Si di proprio, già chiaramente suo proprio il errore di stampa, ove dice che la Uteil. TV. sua Istori* Rispetto final- mente all'anno 1564. dell'accennata Edizione vero, o no che egli sia, è vede citato dal bastanza, che Fiorentini tori veduta maUe la li. di Da Fresne Negri parla sua Opera lo , che stesso il di De Monaco senza aver Recuperata Piale i! Signor Vertot, Istoria conobbe questo alcuni suoi versi, zione della , che nel Malta di Scrittore ne" quali bravura de* Cavalieri solo è da osservarsi , si e fece fa men- Ospitalari citare il di sa- dove abbia cid raccolto supponen- dolo un suo arbitrio nel tradurre così in no ; detto Autore Io dice Epìscopi/! Jcanensis, non pendo si che prova a nell* Istoria degli Scrit- . Anche Lib. uso il la Città di lati- Aeri. E' incerto f anno preciso in cui Monaco scrivesse Digitized by Google 33 scrivesse il prefaro Ritmo esser ciò nè prima del dì «a non , u. di luglio dovette noi. ™ scrivessi il '' incili fu recuperata Acri, nè per le ragioni che si dopo del 1194. vedranno in seguito. c Digitized Google CAPITOLO PlUma avanzarci più di 0 IstOT i cne di f 1'' ai ài Ve- ^ che Vili. Memo- oltre nelle Monaco, necessaria cosa sari osservi qui per qua! fine sì si vegga dagl* Istorici denominato Vescovo, e talvolta ArMonaco. c j vesco vo dì Acri nel tempo per altro che ifriLfisoM di nei sottoscrìveva egli si come Arcivescovo pubblici Cesarèa di Palestina di Ricordano Malespìni Cap. uno senza rammentarlo sarèa Il Villani . medesima. cosa LXXXIF. che lo chiama Arcivescovo quelli di Acri Documenti Lìb. E Arcivescovo Du Non si deve del Venat; chi si e poi far caso e(G forse fosse questo mò, come l'altro si ne pure Frestte vedde conosciuto come Arcivescovo è di Ce- dì V. Cap. XIII. dice dal la si Aeri. di del Negri , nè non seppero neppure Monaco, che l'uno Io chia- vedde, Arcivescovo di Ancona, Vescovo Iconense. Tutti gli altri nostri biotici editi, o Digitized by ine* Google che hanno avuto luogo di parlare dici naci non deve Acri non ma in teva il II scovo il maraviglia, mentre co- far Malespini Tale é era pero o , il eretta Vescovado, per titolo, e la Ritmo da di Episcopi il titolo Villani si vede scovo di come dissi, si to Arcivescovo per la dì tutti del Braccio altri si compeArcive- di dice lo di questi Ve- San di differente sottoscritto, e Documenti osservo nell'Atto Filippo non come Arcive- se ne in ; legge promozione clio alla polendo gii si composto ricordato Cesarèa Diplomi, o Già come : non cui denominazione luì ; Chiesa di la Arcivescovado, che porta detto Libro. della Traslazione ne' in Aeri. Mwichi l'Iormuiaì Acconensis De Recuperala Ptoleinaide Liber All'opposto poi non Mo- di chiamano Vescovo, o Arcivescovo se lo di Acri piarono o intanto dir qui di passaggio che , maniera, nominato autentici. egli era stato fat- Cesarèa, nell'anno de! 11S0. suo Antecessore Era- Sede Gerosolimitana. In quel tempo era Vescovo diAcriJoscio, C % Digitized by Google ti Ruffino successe cui a chi succedesse a lui morto , giornata di Elino l'anno nuovo Vescovo 1187. solo , 1 [90. In Aconem obsidentìum Castri! nella Non fatai truovasi sappiamo che Acri morì nell' assedio di quella Piazza l'anno Episcopus de Acsn . il di Cbrhtianorum decessi! Ma Rog. Hoved. ha poi da Documento alcuno chi fosse novtis non il si suo successore Si tritava solo notizia di vo 1198. Atri nel di una sua indirizza Lib. I. menti con la al gli un che è la 440. III. del ordina, che non au- de* Canonici oltre la poflìbi- non nate nell'antico splendore, e crede mo Le Vesco- altro quale Innocenzo lettera quale numero il finche le cose à' Oriente lità, Quien che sia quello siano toril stesso 1200. peri sommerso nelle acque dottissi- che nel sulla Costa di Sorta dirimpetto a Biblo Ma si cri considerando al titolo dato da' diver- Istorici al rammentati, già nostro dovrà collocarsi quello che di Vescovo di A- Monaca, non cade dubbio che il morì medesimo per successore a nei npo. all' assedio Digitized by di Google Acri; e per successore a Monaco quel scovo non sappiamo dì cui Ve- Nome, ed il terà di sopra le succedere appunto rammentala a La Chiesa per altro tempo che la Città Un Autore Quien nella omette di Acri non fu con- jfoijieo»- di di suo del il credito, Citta . *' J'- in ed in degl* Le Chrkiianus nel Cacalo- ^'""""f'Z I gli il Ritmo il il De nome Recupedel di suo perchè da esso riacquisto di tempo che era AH' opposto folcivi ai perchè non Jert. antichi Scrittori che di Acri, appunto dopo nel , Padre il Monaco Acri, forse Autore come Vescovo fu scritto cioè Ottens nostro di occhi rata Pioiemaide che porci Medesima 1190. mano noi. dopo Cristiani Latini. sua Opera porre [ Vescovi sotto gli nel Pastore seguente dai così l'appellarono, ne la fu eletto Pa- era tuttavia in ma l'anno Infedeli, che fu riconquistata dei dover- giacché 1194. Monaco immediatamente cui era restata priva ebbe quale il nel Monaca Gerusalemme. triarca di ferita a go ed ; Monaco quest' anno in al Ur- quale Innocenzo IIL scrisse nel 1198. la Vescovo aveva che C queldella Le 3 Digitized by Google 3* Quieti avuto luogo dì vederlo chiamato Arci- vescovo di Carte delle sta, Cesarèa. Ed vero questi in incontreremmo gì* dubbj scessi ancora noi alla vi- Diplomatiche, ove rammentato Arcivescovo truova si Cesarèa anche po- di steriormente all'essere di Vescovo di Acri. Ma che la poteva cesseranno le difficolti se noteremo, Chiesa pli! dì Cesarèa di governarsi dal non Palestina suo Pastore giac- , ché quella Citta era gii caduta nelle mani dì Saladino, e guardata era per cui a Monaco non il allora Titolo, del quale seguitò a ferenza di quello della Chiesa te governava, e ciò forse per giore della Chiesa Cesariense, sto della quale quantunque era persa la fiducia Saracini, dai gli era restato nel se usarne non a pre- che attualmen- mag- la dignità per il riacqui- inutilmente cuore dei , noti Cristiani Latini della Sorfa. Digitized by Google CAPITOLO Citta di nai, Acri Eraclio, quale il anno stesso che anno 1191. per cui sì poco la scelta in perchè visse, la non renunzió un certo Sup- nello stesso qnella volle accettare noli' atto medesimo, è in dubbio se questi debbano met- tersi nella serie dei Patriarchi Nel medesimo anno triarca nell'assedio trovasi eletto Cirillo Carmelitano, quale per altro Dignità, e mano disse si Cadde adunque plizio, a IX. pensato nello fu all'eli Alberto I. noi. vede Pa- sì da alcuni ommesso di ram- mentarsi in quest' ordine, perchè lo confondo- no con 1' altro Patriarca Alberto II. Sede di questo Alberto . L che oc- Al tempo fu trasferita la Sede Pa- C4 Digitized by Google 4» triarcale di Gerusalemme gii fu stabilita questa za Acri, o piuttosto in Citò per nuova Gerusalemme giacché , degT era già residen- mano in Infedeli. Visse questo Patriarca fino all'anno succedendo a lui nel r Michele . bella; ma dopo eletto e consacrato Arcivescovo , Sciampagna non Soggetto che occupar Il Sede fu allora prescelto fra che erano in Oriente Monaco d' . Anime per non dover doveva !' quale la quelle si torbide era portato, e dissensioni questi ultimi anni fra i , chi altrove la saviezza condotto in che regnarono in Cristiani Palestina, 0 della Sona, era quella Latini, Arcivescovo buon Pastore cercare promovere a quella dignità. Dipiù con stara Soda. la Prelati i Aveva tutte le riprove di date Cor- Sins in di per parti altrimenti 103. 1 di giorni essendo quindici per Latini della" lui una suffi- ciente raccomandazione perchè dal voto di tutti lo, gli Arcivescovi, de' Vescovi, e del Capito- con la triarca di anno permissione del Re fosse eletto Pa- Gerusalemme, come seguì 1194. Ab Archiepiscopi:, in quest* Episcopi!, Digilized by Google 41 & Capitalo, ex permissione Palriarcham lip Regis fast in Trans. Bracb. S. Phi- tìeclus. Ci) Potrebbe cadere un quando dubbio tempo Re il si Rt dì Ce- .. . volesse sapere chi era precisamente Gerusalemme, di che approvò J?""*^* Monaco, e l'elezione del Patriarca questo in chi in- di tendesse parlare l'Autore della Traslazione del triarca MuBlc0 - Braccio di San Filippo. Guido ronato me dì Lusìgnano era già stato inco- Re e riconosciuto per , fino dall'anno 1B6. i ma questi nel ncjs, aveva convenuto con Riccardo ghilterra di spogliarsi di Regno ogni Gerusalemme, e di il deve far caio una fii svista Migliore, cumenil , fino Patriarca da nou dartene il , ad il da dice che Ceiimtimfsli; quei» e neppure debito Ippolita li G l'itisi lem me , avrà agli farebbe l' ti- truova al »+• ove allo stesso quale non dovevi ignorare per tinti fu' quali queatl fu Patriarci di liuopoll di d' In- ricevuta quando di ferii» nel Miglior: tir. Bisilì. pag. Monti, Re I. pretensione sul di lasciarne tolo, avendo in contraccambio (0 Non Gerusalem- di unica sua Inerii e non di Do, che Comn- i dir così Digitized by Google 42 Corona, e esso la Regno il Cipro di ove , passò a prenderne possesso. Riccardo aveva la Corona pagna, il Monaco di ma non Sciam- di 1194. in cui comandava fu fatto Patriarca, Re per assicurare anno in quest" da Signore assoluto, titolalo ciò fatto Gerusalemme a Enrico di quale si non Guido era già stato unto, e di usasse quel di Altri di questo credono che Enrico non die nel eedere Terre, ed insieme tutto la riserbasse a se loro opinione Stefano Lusignano cardo e che fosse però resta- ciò, Re si valesse per rispetto del suo Zio Riccardo vogliono quale Gerusalemme giando ti- quale il Re, po- si qualche ragione per usarne. ta in lui tutte le Lusignano, incoronato quantunque rlnunzìasse a il invi- 1198. Si crede che mai tesse togliere a Acri in vede mai Gerusalemme quantunque vesse fino all'anno tolo, perchè questo effettivamente non , il siili* al il Re I. nipote Regno autorità che chiama d'Inghilterra, anche il titolo, di appogdi Fra detto Ric- dò Hitru- sakns. Cborog. deWIs. di Cip. pag. 49. Digitized by Google 4a. In queste mento, che dubbiezze perà di sarei di senti-, chi scrisse l'Atto della Traslazio- ne del Braccio der dì San Filippo di Enrico di parlare quale se in Acri di non usava Gerusalemme, era volesse però inten- Sciampagna, T'tolo di del il Re riconosciuto cola . per Sovrano, e sovranamente comandava. Veduto Patriarca il intanto nostro suo Ritmo V anno in cui Fu eletto Monaco, stabiliremo altresì De Recuperata Ptremat- che il ile, e del quale altrove si parlò , non poteva averlo scritto nè prima del di in. di luglio 1191. nè dopo del 1194. giacché rebbe allora il titolo Episcopus, sopra di non che porta di gli conver- Acconensis che b se altrove. Digitized by Google 4t CAPITOLO - Sotto X. Monacò, fu messa Patriarcato di li sieme in Occidente una M°" meo quelle di in- tumultuarie poco avevano del Militare, e spedizioni, che nulla del Sacro, quantunque portassero Io spe- cioso titolo Crociate. di Questa fu la dopo quarti quella fatta sot- Ven- to Goffredo di Buglione nel Secolo XI. ne la medesima la del fine 1 mentre Acri Sona sti si Valeriana i cui disuniti inutile questa cose Limburgo di tregua, delia Cri- si d' i Capi dì in fra i que- accordo sotto Saladi- erano nel fratello giunto che sussisteva Saracini, per cui veddero tornare no, da morte del suo sul- III. composta se non La medesima non alle anzi fu pregiudiciale a quelle, ruppe una Crisciani, e da Celestino d'Italiani. vantaggiosa nulla stianità in stabilita 104. e non fu di Tedeschi, e riuscì 1 Saladino; spedizione, la 193e quale dopo la cosi restò si limiti Digitized by Google 45 Saracinì ripresero ai poche Piazze alcune di riacquisto nel fare Occidente dell* 1197. ultimi del gli sco- Crociate. tali su .cesse in Imperatore Arrigo VI. su ch« , Gerusalemme avanzamento pretesto principale di La morte che però poter senza , sopra alcun po, o ricondusse in Europa molti Tedeschi che era- no Oriente, e così le Città in presto riacquistate tere de'Saracini, i si di gua che per colpa , accordare e le Fortezze , veddero tornare ai po- lascia- una nuova Cristiani di in non quali per altro rono tre- questa pure ebbe essi corta durata Trovo rammentato me Patriarca di plomatico Kal. di Novem. il nostro conferma donazione il suo di ai Spedale di Gualtiero , co- Di- Ottobre ( IX. 1107. di con pure Palriarca Munse-) t0 n n Di- una Carta in la qua- Gerusalemme un Casale, che aveva Fratello Cesarèa, di allo Monaco nel Codice Gerusalemme Malta ne' 34. ) dell'anno di Giuliana, Signora di Cesarèa, le già ia fatta Signore di tempi cheMtnaco era Arcivescovo quella Città, e che aveva l'assoluta autorità Guido sul di Regno Lusignano d( Cera-, Digitized by Google Qaed salemme. videlicet Casale Urius Cesaree Dominus tus, in , Domini in presenzia & Hìerosolimitani , Fraser Guai- extremis posi- Regis Guidonis Domini Monachi Cesamine Pa- riernis Venerabili! Arcbiepìscopus Do- triarebe Hierosolimitani sepedi&e sacre mai Hospilalìs dederat A(lum ab anno & , concesserat £?c. Domini Incarnatane W C XC-riJ" IX" Kalendas Novembri*',. Datum per manum Bartolomei & Domini Nazareni Archiepi- Arcidiaconi, amen scopi Clerici, felictter Diploma un Esiste delle Riformagioni dato ne' 10. di Ottobre 1 da Enrico si dimeno serverà di deve 1. pag. 89. quest' Archivio T. avanti, cioè e ai loro Bastimen- il Nome a lui di consiglio col de' suoi Baroni legga qui si , Sciampagna di del Patriarca e non era allora in poco più [97. che contiene una Fran- chigia concessa ai Pisani ti Tibersadis Quantunque . Monaco , non- referire, giacché egli Patriarca della Santa Città. Si os- il come in essa gli vien dato il titelo Magnifico Consilio Domini Magnifici Pa- triarci!*, & Baromm meorum, così il Digitized by Di- Google ploma suddetto, minke àm di Septinio Novembri! Millesimo Centesima Calcn- Quartiiikcimo . Ex . Arcb. Referto, Fior. XXII. Num. 30. Nuove mutazioni T. Palatio AcconisDo- fatto in Incarnai Unii Nonagcsimo veddero nel Regno Nitmt si "^"^ qui aveva coman- Csrmaltm- rico dì Sciampagna, che fin come supremo Signore dato in Acri Re- del gno, stando un giorno sopra un Balcone, cadde col Balcone istrada, e re- stò Hin- Gerusalemme.- Correndo l'anno 1198. En- medesimo in immediatamente estinto, e cosi suol giorni 0 Regno più di correndo l'anno prossimo 1 merico, sesto Si penso Regno, Re Latino adunque di di Re di le insieme con la moglie incoronati in allora Gerusalemme. > dare un «e«o gli sponsali co Lusignano i En- dell'estinto Maria Comnena, e del fu Al- e perciò nello rono conclusi terminò Erede nel trovavasse allora si in Sorla, era Isabella moglie rico, figliuola di 198- e legittimo Gerusalemme che Erede U98. al fi- fra essa, e Alraeridi Cipro Isabella Acri dal Patriarca , il qua- ?JZ%£ Aimirks < iiabclla. furono poi Monaco nel JflOI. Digitized by Google 4» Si Monico trocur* il t'nXfft ' fino dai ricordava il (i) che Patriarca nostro ... „ tempi in cui Marra Coirnena del sposi in Scria lemme, cioè nel Re Almerico 1168. aveva venne Gerusa- di ric- fra le altre chezze portato seco anche un riccp ReliquiaFilippo ro con entravi un Brac.io di San Apostolo, dono che a lei avevi fatto i' suo Zio l' Comneno. cuore di Monaco V Imperator Manuel Stava mollo a otte- di colnere questa Reliquia, e desiderosa era luogo sacro . Tanto valsero intorno locarla in a ciò le sue premure presso va Maria, e la paghe le Few, aveva otrcnuto Vescovo di il detto che potet- sue orarne Presto seppesi in Firenze lì tfZT* ìlTX'Ji codino Regina Vedo- la sua figlia Isabella, te finalmente veder come Monaco Braccio, onde Pietro questa Citta scrìue lettere alCon- dr> Patriarca, e lo pregò che volesse s[ Filipp*- nare quella Reliquia alla Chiesa Fiorentina. Monaca dlmosirato che Min** dove(1) Avendo altrove ne' ventidue unni di fitto Cince) Il ere vi essere «uto P«l* A comma fi» Il 1158. e II 118=Almerico, «pud» M«i. Cnwn lì» ip»w» * sn adunane CwceUleie «W furiare». ttm?o che Digitized by efili Google 4» Monaco desiderava di condescendcrc mcdiaraìiiL'nt: alie <! ''.nande zi scibili Volo aìidic per data donazione, I' c:sta;ij):i:.' , ma ne per: hi fu im- Vescovo, anla domandifferita lame alani (te difficolta, e opposizioni di'! per allora di fu poi vciìiva (a decsa force Reli- quia trasportata a Firenze Digitized by Google CAPITOLO P Assato stino Iif. nocenzo III. Quc«i anche indirizzo di lui . scrisse Sono è in fi ejtts. , & m , placare lo sdegno d! che Terra Santa Cristiani, e del Baia, . Dio, che egli difendesse che era concludendo Papa Fla- totani Ecdc- esorta pure Si altrimenti quel restata di ad. credere una a stesso vobis siam Dominiti vhhavii dei , Sì esorta in questa Divino ajuto gellimi quo oos della In- più let- cade discorso Edizione l' Celelui Altre portano . sette in tutte punizione' dei peccati delio era possibile a re Ha mente esse HUrwoiymhatM Patriarchss diretta Si Suffragami! implorare ti' Monaco ma , La prima secondo zia 1198. iiv: iv.cdiiL'2iiieine tere al nostro Patriarca diverso XI, etemi riposi ne! agli suìxc^c in aver a non residuo potere diretti i suoi voti per la conservasi one, e la liberazione Digrtizet Hurosalsnihani Fratrìbus Ihif-Ualìs si nominano il Priore di San Michele, Canonico rico zi, della o Ambasciatori Verteva lite una, o gli certo Decime, Chiesa e tre Casali . Scrive causa essersi dacisa par rncz,:o di li suoi deliaci d deve , e ttrum die la di il tra Chiesa rimettere in possesso va ? T\™,cte?er NunPapa. - da sopra parte dall' altra Qui . al Chiosa detta tra ed Ame- Trìpoli di Chiesa detta di o causa , Ospitala!] Papa tal Cardina- Tripolitana ciò che ave- Vemrailkm fratrem a* Nazaremm Jntìtfìsttpum , & £tum F/Huiii Abbatini Montit Olismi natovi a Venerabili frdtre nastro dìhdesti- Vatrìar- tba Hieroselymiiaw occhiane mandati praedecessati! nostri, praedi'lar.im sessh vobis adiudieata sentenza dei Giudici , fa revocata da quel!i fitissct . rerum p^- In sostanzi la e Delegati del Patriarca del Papa T. I. Uh. I. Digitized by Google ftpq. Eptit. La In £7" essa si rancore fra Chiesa di Antiochia, e & Gerusalemme Super Tyren. Si . sori versia scrivo, si negligenza di non ebbe fine. per quanto ami non pub mancare benw , dì La loro 7*. 1. il contro- Papa che Gerusalemme, di dita che che Lib. I. 3- An- procederi a Eplst. porta questa Ìli Noaas ^annerii C lite Predecesla giustìzia a quella di altrimenti co.nmivn 590. Pttcrten. rimproverano Si i Soggio^ne Chiesa la termini di ragione. p.ig. ed e che perciò , quella questa che ilice fu agitata per lungo tempo. quelli ai quali all' 111. Dominivi Scpukbri. una controversia, ed un enuncia la Patriarcbae Hit' Indirizzata Canonici) Arebiepssapafiblts è Innocenzo del Pontificato d' terza e fosolym, di 40. Sembra che la data di que- Lettera possa appartenere similmente sta anno primo 505. Lettera Genmìo > pò-' irebbe appartenere all'inno 1199. Fra la Chiesa Gerusalemme di Antiochia, era già del è quella di tempo che regnava Digitized by Google 53 qualche odio occulto tino dall'anno 1 questo panie olarmen- e , di quella le dalla parte le di 134. si dalla sua giurisdizione la na di Tiro, il di 1305. e riunita alla la, togliere Arcivescovo coi T1e*r6hpo* Orienti! Antiochia, era veduta . qua-- Chiesa Metropolita- Le Quien dilaniava si T. III. Col, Gii-osol^iicMa Diocesi Questo antico rancore faceva che sì, non lasciavano i Pa- quere- triarchi Atiriocliieni larsi ogni piccola cosa de'Pamarchi di Ge- di Patrianbae, rimprovero a la di quale contiene un detto Patriarca gagliardo esprime Si . Papa molto addolorato quod Laici, Subditi, vai , ac & ttiam forum Domini, & Praelati, il Citrici, tu ipsi adhuc in trasmarinam Provincia™ , immo Populum Cbristianam ultionem odio, malcfokn/ia, bus assiduis provocati! . & Viene àsf,;-.~.thiù- spa alle D ualirs, 3 Digitized by Google Patriarca tvaaiiriando il infamato Vescovo dato iti il Cipro, Almerico al di triarca d*. incostanza sorto non conchiude e ; Re Ge- Cbrìr detto Pa- il decretare contro di I. i! contradi- Re, Papa che informato non precisamente Jus exegeril T. di preresto d" aveva incoronato quel se stesso c quella Regina di Regno, totittt d'incesto, e perchè poi e cen^o a potrà quel perchè prima ricusò , acconsentire a quelle nozze affinità, quel Regina di coturnate fi? Exerciius. Biasima pure ijtundo sarà più q.iad per essere an- la reggenza alla de coniiUo fere, situiti turpemente avere di Tiro per avere invitato e matrimonio con rusalemme, ed esso Lib. I. Patriarca Epist. 518. pag. 297Si guenza tro il vede di un Lettera fatto è la di Tiro ed il , quale, di cui come se si ne dice conse- specialmente con- Patriarca, forse dallo stesso vo si che questa ricordo Arcivesco- ijjnota il nome in questa Lettera, era sentito da lui aggravato Noi non siamo gionevoli furono le in grado divedere, se doglianze dal detto Digitized by ra- Arci? Google 55 vescovo dopo Tiro, né se di della causa venisse decretato il Patriarci, rie non ci come minaccia dicono niente Possiamo bens; nozze che successero pro, e Regina la alle per cui cognizione Papa riandare 1* Monaco ricusasse medesime; e perche Isto- poi di delle affare Re Almerico fra contro Le Tare. ciò. Gerusalemme di dicono esser chiamate da incestuose, la dal di di di Ci- che si illecite, e e , acconsentire non ne difficol- l'incoronazione. tasse Isabella (:) Letto restata di adunque Almerico Re di figliuola dei secondo Gerusalemme, che era l'i^Ln LrtsC.u del Resrco , sposò >edrsrao altrove. Digilized by Google ss ancor gitoli di tenete cri, avevano scam- gii bievolmente promessi sposi per verba de futuro per attendere intanto per compire dell'altra Morì pagl» marito Re merico della di uno, e età deli' noB.EnricodiSciam- Regina Isabella, e ad Al- di Cipro. era morta Grandi del Regno I :ero 1' gli sponsali. quindi l'anno la sua moglie Gerusalemme di Regno vantaggio del dare di quale il Fu presa perciò la «soluzione Regina re alla Isabella effetto fu spedito in Tiro, to di il quale in Re Isabella 1* A tal Arcivescovo di Almerico trattato, c nello . convenu- stesso anno cui era morto Enrico di Sciampagna, venne Almerico in Acri, e sposò la Regina . Se-jl Patriarca ficolta il Cipro dopo aver cib coli' Atra Corte, jioS. offeri- di di Monaco pertanto ebbe acconsentire nel suo principio a Digitized by diftali GoogI nozze, sembra che che poi sarebbero le srato figliuoli Che Innocenzo scritto al III. Patriarca, alle vo Rosanense &c. lus cosisi & a , domande pure cui fra i Leno. altro tal dub- mentre lo stesso amaramente aveva che e illegittime, da un strana difficoltà simili, nella bis Patir, dm dicesse nati già potesse in quei rempi cader non parrà cosa bio incestuose mediante la veria de futuro parentela contrarca per jcipettìvi del ciò di Vesco- erano nate delle sua Decretale. Qtted super espnme.Suptreoigbur^uod Filini ctsm Riatre, & Filia, fi? Copiali cimi duabtts Cognati* , jtmnctt, & trabur.t Nepos cum duabus Matrimonia rupmiendum , quid . & sanguinaos tamen Uxoris scìììcet Uri, , ij? con- duximus consanguinei omnes consan- Viri guinei Uxorìì sint aftnes rumihm, Soraribiis Taiiler ubi licei annui Viri sint affìnes Uxoris, ts* , inter eotì- Viri, ex eo- Uxoris Coniugio, nulla prsrsus affinità* est contrada , propter quatti inter eos ri . matrìmonium debeat impedi- Cap. V. Tic Ctmsanguin. Seguirono adunque le & Nozze Afmit. fra Almeri- 53 co, ed isabella, che rileva nocenzo stanza le anno tratti Iti. dice che' nonac- si quale poi tale lioi. nel perchè iri Acri in DI qui è che Patriarca anche iì con , incorono o quella Regina. perchè , il aveva approvate medesimo Re, quel alle quali Menaci/, consentisse si questo d' e In- inco- incoronazione aveva contradetto a se medesimo. Se Menato incorono Almerico, e bisogna credere la che nello spazio quattro anni, che vi corse fra 1' incoronazione "esaminare re la il ta difficoltà che avesse avuto gli Isabel- circa di sponsali, e luogo bene di Caso, e che trovato non sussiste- supposta parentela, non avesse poi avudi acconsentire a conseguenza per rali La sponsali non venisse quindi Papa decretata cosa alcuna contro non ha di lui suddetta Lettera d'Innocenzo se non la data del giorno 23. , e dal . III. che di Di- cembre (X. Kal. Januartì ) deve aver luo- go all'anno 1201. La quinta Lettera porta l'indirizzo. Hitr^hmìtani Pairi.irehas , jÀddsmt E[-h':npo, Hierosolym. Hospìtalh , & Mìlì'.'unTcm- pli Magisiris. Digitized by Googk teGce fa fare filtra e? M. IT:°rosc,l:i ;mtur.ì Ihspiiaìis, Tempii Fratrts , & J. Monachimi ra medesimi, di ìor parere c discretamenK , IL Epist. Un' " Hkr^soìj'mkan-ì il si Mìlìtlac giunto a Io. distri buiscagrs- più bisognosi T. I. Lib. Lettera Acùnensì Episcopo. diflbrcraa fra ed ai ity.ptg. 459. olerà il i Patriarcbae Tyrsnsi Archiepiscopo, & Si enuncia in questa uni Vescovo Maestro, e diretta di Tiberiade da una, Tem- Frati della Milizia del pio dall'altra parte, a conto di cerei denari, e beni spettami alla Chiesa di essa controversia delegata al da, e a quello Fu scomunicato plari Biblo. di il Tiro . Vescovo Dal primo Era stata di Sei- di essi detto Maestro, e Frati con precipitazione pure a torto. , e scarriolo Ricorsero perciò al , Tem- e forse Papa, che ordina con questa al Patriarca di sospendere il Digitized by Google So sopradd erto Vescovo di Seida come reo, oel de granii fatuitate, vel de gravi malignitale in ordine a quanto sopra. T. Epist. 357. pag. 508. ma non è noto l'anno. Io to che appartenesse al La j Lettera setrima Tyrtmì Archiepiscopo nìtnù Vi . , nomina si lemme. Egli con il è data i: sentimen- di sarei 201. è finalmente & scritta Epìscopo Patriarca Syd-i- Gerusa- di due Prelati avevano ese- altri guita una deicidi or. Pcpjic contro i termini Giustìzia, inerendo in possesso gli Ospita- di di alcuni beni lari la Lìb. II. I. Questa Lettera Dicembre (XVlII.Kaf.Jaruiaru') de' 15. di che piuttosto dovevansi di Tripoli. Chiesa Laonde il al- Papa ordina con questa a quei due ai prendano cognizione domanda, e che de- della quali che scrive, cretino, remosso l'appello, quel che sia giusto. T. 1. Non vi è dira, né Lib. Episs. TI. saprei a la, cioè se alla fine del si del 1203. non può '12.03. naco era bastandomi essere in cui già che anno 1101. o di ai si vclìra il 520. stabilir- primi me- ricordar tarda del di 7, pili come 273. pag. qui che dìMaggw Patriarca Mo- morto. Digitized by Google 6i Tali Lettere d' Innocenzo III. da te or di rimprovero, d'ordini risoluti , Vescovi vi si or minaccia di lui scrit, ed ora e vibrati, erano ordinaria con- de* rk-orsi die venivano , Latini la parte de'CrÌHri;.:ii della al Papa dal- Sona, e quei trovavano sempre imbarazzati in qualche Forma se giusta era, re dicevano doversi a ingiustamente ne so lei, la domanda quei in essa che Giudice nella causa della oltre vo della Chie- Beni, che e de' quali 1' di Arcivescovo dì Tiro Seida, cioè quello Innocenzo quale , ivi anche stesso di sospenderlo come reo tratrasi, il Vesco- Gerusalem- ve! A: grandi fatuitate, vsl de gravi maligniiaie. Lìb. Efiv. 257. Ciò conferma, the il Zìi. che poco , avanti aveva ordinato al Patriarca di me si vuole che si fossero stati messi in posses- O.-pitalari ;;K Si osserverà la no o Tripoli nel rcpetere sa di Romano II. Pontefice Digitized by Google rispetto agli allòri de' Cristiani Latini della So- da conveniva starsene gli distintamente gli venivano rapporti ai ancor che qualche volta prendevano tito fra le divisioni zi del Regno Gerosolimitano Dalla maniera pa scriveva, fatte dai della Soria, i solute^, e ri e molte volte ; con sentirà rileva, si la che foni, rapprese litanie erano anche le Cristiani Latini quali erano difetti ne' cattivi il Pa- patetiche veni- gli pani di quelle un seminario d'odj intestini, ctudeii e solo uniti loro orfi- gli quale e che , di dis- per pii , sempre disuni- ipocrisia, prepotenti, e liberi, ti, in- par- essi interne dei miserabili avan- conosciuta lMnsussistenza de'reclami, vano che , da quei Signo- fatti Vescovi, o da Legati Apostolici, ri, da quei costumi, accoppiati avevano anche che e ai quei de' Popoli Orientili co' quali trattavano. Onde tempi nulla ti chi conosce si 1* Istoria loro di quei maraviglici* di sentire quei tan- rammarichi da una parte quali ordinariamente avevano , dall' altra e la radice nella , i re- loro, ciproca cattiva intelligenza, e nell'odio per cui i buoni erano forse anche i pii molestati. Digitized by Google CAPITOLO Sorto ciata, della quale Bòcenzo I in Repubblica di ma Venezia i della =02. ™ c tempi del m«uto! e per gl'intrighi del-si occupo questa detta Sacra Armata, nel riacquisto Porto dì , Za- Dalmazia. era da sperare che questa gente devofutura Primavera del ta nella passare in Soria, recupero di In- III. messere in viaggio; Vi si Promotore Crociati erano già pronti nel la ra, Monaco Occidente una nuova Cro- ne era stato si cos'i XII. nostro Patriarcato del il messa Insieme era lasciato 1203. i , che Latini un poi fosse per progetto il Gerusalemme passo di Costantinopoli piantandovi ma alla del conquista ebbe buon fino Impero, che ebbe per altro corta durata. Una parte di questa medesima Armata, più scrupolosa de'suoi compagni, dovere di osservare i Voti fatti si , credette in Onde volle Digilized by Google 64 Som; ma passare in vo a rompere lo zelo loro serri dì nuo- tregua co' Saracini la e , inutile restò anche questa Saura Spedizione per colmo gozj della Terra Santa, e per aggiunse la sorte si il i di ne- ma- della peste che malanno grande eorrendo l'anno 1203. fece strage in Acri. mm m Patriarca Melico, ibi ordina ProbaM cosa ... morte debba ia si È d cbe dett0 malore * Monaca, Questi ,. „ ultima sua 1 de | Patriarca . , vedendo intanto che avvicinarsi ",£,'t, *>. Brmie. Ja ed <*». ' « » ™oR»M.,o Priore «- Chiesa della Resurrezione allora Decano di to era nella Diocesi Gtnialcinnie, di quella di Giafiit, clic na- Fiorentina, ed era già stato Cappellano della Chiesa vento CO se questi diesa dìPa/wura, va udì' Atto Quando li imponendogli a quale Pili- dell» Traslazione del Braccio di S. Filippo sii adunque permesso decio-era, inclinerei » l'opinare senza nul- credere che Ra.niero suddet- Chiese suburbane, che «irate erano di di che rammentala si nuo- to fosse stato, pi iiuostn Cappellano di ne il in virtù di Santa ob- una delle nostra in quella porzio- Plano eie dice vasi Pihcroia, che siestendeva di Digitized by Google ^5 bedienza, die secondo sportato a Firenze per essere col! oc::-:) so Tempio il suo Voto venisse Braccio il Fiorentina^ Pmecepi/ tettale ilfo> ni ih v di tra- San Filippo ni agni Imamente famo- nel San Giovan Batista, allora Ca;« di colbcai-'s Bracbium jti- in Trans. Bradi. S.Pbil. . Così disposto di questa Sacra Reliquia, e dato sesto alle cose nalmente in j\cri in anima sua mori dell' questo anno stesso fi- della E Hi Imboli pag. Ili*, Non tesse dire est Lami Memorai. . Donato in tkhe tane Btel. Fitr. T. IL si po. il seta. saprei poi il a di queste Chiese quale nosiro Cappellano Raiuicro Tirie in quel Circondario uni Suburbi™ , ebe . ritiene Ne abbiamo il nome Polveroni, altrimenti si Sancii Jacoii , essendocene perù ad Tarrim , e nelle an. truova la Chiesi di S. Jacopo, in Pulverssa , e di esse del Inogn, cioè fin Ecclesia che oggi dicesi del Volgo San Jaccpixo. Digilized by Google 66 peste naìdi il Patriarca „ Uomo Monaci , di Santa vita chiamato dal Mo- „ ht. Fior. MS. pag. 149Dovette del dì 7. di la sua morte succedere primi Maggio 1203. giacché giorno trovasi un Diploma attenente ca Soffredo suo successore.. in questo al Patriar- Datum Accon Anno Domini M° CC° IIJ° nona! MaijCod. Vip. di Malta pag. 90. eoo Digitized by GoogI CAPITOLO Or seguitiamo giunse la di a veliere nostra Citta a xm. Dopo morte la di Monaco Braccio ii nello stesso anno 1103. venne eletto Patriarca lemme Soffrcdo, Cardinal il Sede della Santa in Sona , quella Dignità mentre "nel Fu berto in altresì allora indi di Sona lo di Gerusa- che era Legati) ma paco ritenne 1204. conferita la Canonica Rciiohrc II. Bobbio, do maniera qua) in possedere San Filippo Apostolo altrove rammentato, I* ^lÌ"''bt p*r''<>? r granii <; <:t S f^'ff*' ' aveva già medesima a4 Al- Vescovo gii . di Vercelli, ove trovava*! quanelessero Patriarca Era . stato Legato Pontificio, ed Insigne Promoto- re dell'Ordine Carmelitano, e già questo fosse tempi che stara in si Gerusalemme Monaco governava rusalemme come Patriarca . la crede che fino Chiesa Vgbell. di lì. dai Ge$ac. in Epis. Verseti. T. IV. Col. 704. E 9 Digitized by Google 63 Avvenni fa di sotto nuovo preso cuzione 1' il il di Patriarcato, luì donazione da tina del Braccio del Santo lui ratta essendo stato delegato a che acciò avesse ese- trattato Monaco ultima volontà di alla rispetto Chiesa Fioren- alla Apostolo Filippo, cib io trattar stesso Rainiero, già Priore della Chiesa della Resur- rezioni, ed allora fa , Decano che in questa parte della tutto Chiesa era jrja da Monaco suo Esecutore quale era altresì zelo di Giaf- eletto stato Testamentario , il per portarlo egli medesimo a Firenze. Si suscitarono perì delle rono ad esser contrari a tal cendo che non conveniva che ci4diS.Fi- nato' nella Diocesi Fiorentina 'Th™*. nuove diffico!- disposizione, tal di di- Relìqnìaibs- Prosa- nobil P ia ' uomo di capaci^, c di somma probità, e che cri passato Oltremare col Cardinal Soffredo, allora Legato Apostolico, dito da Innocenzo III. e Tal pensiero cola spesi dette Digitized by Google 6, pur 1' animo 1' ultima Re, la detta e Monaco superate le venne finalmente Sima Reliquia il detto Guoltcrotto va saputovedere Vescovi di fra . Il il non ave- Paoli Giovanni, ed Acri, anche fosse Vescovile tuttavia risedeva nella C:it cedri di Acri perchè , volontà di del opposizioni del Clero, concesso, che che Rainiero egli insieme col Prìor fosse adempita die mitigato forti il Vitriaco, nostro Gualrcrotco. Cod. Dip. pag. 522. c 553. L' Ughelli rammenta ivi fra in i Vescovi di Vercelli, occasione di averlo ricordato in un Sigillo appiè di to del 1312. insieme col Sigillo lo trovato un Istrumendi Alberto II. Digitized by Google Patriarca di Gerusalemme di Vercelli. In Epis. Perieli. T. IV. già staro Vescovo Col. 795. truova appellato Guakero, questo però non Ivi si fa caso, giacché ne di comune denominazio- la piìi Guakcrotto, è una di quelle solite va- da Baldutno I. già Conte Fiandra di ; scoto Giovanni k cosa certa che veva, rqa poco re, mentre in E' Quien onde il Ve- fin' allora vi- più dovette per altro vive- inoltre da osservarsi nell' o sia come ordine de' Vescovi prima Giovanni, tero, di questo stesso anno deve ricono- per Vescovo Gualrerotto scersi indi di l'erudito le Acri pone Teobaldo, e poi Gual- Gnaìterotto , ma ciò nou pub Digitized by sus- Google 7' Teobaldo antecessore sijtere, e devesi mettere di Giovanni Di Teobaldo abbiamo un Diploma A&um isoo. Millesimo mais: duceniesimo slpriiis atone lercia Cod. Dip. di Malia T. . Di più vano due dello stessa Diplomi Rifbrmagìoni del Accori Dominici IncarnatìonU in si Archivi 0 delle questo XXII. Num. T. Indi- pag. 8o. I. Teobaldo e 47. 46. Il Cordoli Comune del ia di Pisa, quale col si Giurisdizione del detto Vescovo ministrazione de' Sacramenti E . 1' determina sor. altre Provvisione dello stesso Vescovo, con le accorda ai Parochi della Chiesa tro dei Pisani in Acri di cramenti, e di seppellirvi Tutte due queste di l . Sa- i Nazionali morti Cane portano la . data de'. 2. Ottobre C IV. Id. OH. ) isoo. e son da- te in Eccone Saii&e Marie La!. Palath Rispetto al Vescovo essendo uno di quei che all' di amministrar ri i qua- la di nel Acri Giovanni 1=04. concorse elezione dell' Imperatore di Costantinopoli Balduino I. è cosa certa che egli debba aver 7» luogo dopo Teobaldo desi ranmemaro 1203. ve- Alberico Ma* e fino dei ; Cronica nella di gister Jottnnes Acconensis Eletìrts; Teobaldo, successe noi: a il che po- Giovanni per aflìcurarct che a trà servire , e nostro Gualteror.- il to nella Sede Vescovile di Acri E' questo Guakerotto quello nel 1212. tenza ditta. fra ì circiL che stesso vede insieme con Alberto Gerusalemme triarca di Acri si sottoscritto in Pa- li. una Sen- ad abulie diilh-enze insorte Pisani, e i Genovesi, in ove leggesi Albertus Dei gratin .Patriareballicrosobjm. c? Andreas Galleria Epìscopas Acconetnii V::cco:ncs Talatie Vr.Ht"rim £?c. Anno Episcopali Idia. II. Idus ( ia. ) Datimi Accline Inearnationìs Aprii. Indici. ìtt D. XV. Ugbel. in Episcop. Ferali. T. IV. Col. 795. Darò notizie coeì del uno sguardo a queste poche Vescovo nos:ro Concittadino Istoria deila , Guakerotto ancor egli torneremo a seguitare P Traslazione del Braccio di San Filippo in Firenze, porche succedesse la quale egli pure molto coopero. Digitized by Google ?5 CAPITOLO O Temutasi la facoltà di Gerusalemme !;;>i)o il , Firenze in XIV. poter trasportare da Braccio di San Fi- il Rainiero Dc.smo di Giaffa pensiero della Traslazione; 1 onde giunto il reati. giorno detcrminato seco lo prese, ed imbarcato sopra una Nave, sciolse le verso T in questa stessa occasione di Italia . per ricevere celli accompagnarlo Sede si il in Patriarca Alberto vo dì ciò che II. e per Soria a prenderpossessodclla approdasse il medesima eletto, detto Rainiero memoria alcuna in questi tempi ritomo il Porto ; d' , dopo nò nuo- pensando per dai passavano in Levante, era al loro a Ver- vedde net 1104. Dove penosa navigazione non saprei dirlo tro So- dalla portarsi Ger05otimit:'.m-L r~ìt>> alla come vele Era Rainiero commissionato rta Fiorentini al- che molto frequentato Ancona, non sarei Digitized by Google 74 lontano dal credere, che qui pure facesse ca- po Rainiero col venirsene poi in Firenze per k terra. strada di Ma mente le comunque eib Firenze con in la fosse, si lutto accompagnato da Clero, il Conte Capraja, di ove il , che era e fu in sue sulle portò processionai mente fino Giovanni Alberti fino alla porta della Cittì), Vescovo presala Fiorentina, di Popolo, da degli Potestà di Firenze, allora andò ad incontrarla final- successore , infinito da Ridolfo e giunse Santa Reliquia, la qua- nostro Vescovo Giovanni il Pietro, braccia Tempio al di la San quei tempi la Cattedrale con quel giorno celebrato molta pompa, c magnificenza. Accadde questa Traslazione il di t. di Marzo 1104. ab Incarnazione. Translaium est aulem B. Pbilippi Apostoli Bracbium. Anno Dominke Incarnationis MCCIF. Nonas Mariii. In Trans. Bracb. Che do la de al dì 2. In fine presente di maniera di contare vi, secon- corrispon- Marzo 1205. poi di questo Libro si troverà l'Atto della Traslazione suddetta in quella gui- Digitized by Google 75 sa clic originalmente fu descritto sn' primi Sec. XIII. di commissione vo di Firenze, che di tanto sono indotto a pubblicarlo, Amanuense tero alla luce, non ne del Giovanili Vesco- più mi volentieri quanto che dall' che prima lo det- dei BoUandisri fu fitta dal suo origi- nale la copia con esattezza. La Chiesa a celebrarne Fiorentina Fesa la iti CMt. frattanto seguito ricavandosi dal logio Fiorentino ove. FI. Die Tramimi» Rrachit S. Pbilippi Cosi S. Apost, & Joannh, anno Dominici Incamatio- translattim fuit nis MCCIF. Anno VOI. a Martiro- Non. Martii , eodem Fior, in Bafiliea Pontificatiti trovasi Immemii Migliore nel Fir. III Muti, pag. 104. ove sogghigno che „ questo Brac- „ ciò commemora „ con dire il usasse si „ primo giorno di nostro antico Calendario mostrarlo Maggio, „ Filippo; che sono più „ si faceva „ Ihid. I! di al Popolo Solennità di il San 300. anni questo Migliore pubblicò la sua Firenze Illustrata nel 1C84. Ancor oggi ii Digitized by Google 7« dì primo si oiìesra Reliquia Un a!;ra esposta [iena in San . Marcirò log io delia Chiesi Fio* esiliente nella celebre Libreria Scr ozia- rcnilna no Maggio di Giovanni 746. Cori. nell* suddetta Festa la Eodem ih osservare. potrà accennare ( a. Marzo ) apud Chitatem Fiorentina!», Transiatie Brachi} Baptijls Oliano ottavo f ^ ' "n.'ip.ii t'eVil II. atriarea . . Domìni incarnalo:; . Àpli Fbìlippì Sci Jobanrtis tu ì Ih- sì uni Sci anno ab liticane si ino pomiiìaiius invocemi) uni}. /Inno milk exhiente Impatcre [ed pifeente iptrio il», philippu Etìam tpre ih'iuiam Bapika in hoc firn fuìt ilio urbe traàidìt & p adi- Ottoncm civìtate exceìkn- costuìitinopoSUatiam ma- in ntbm Latinorum Rainicro Decano della Chiesa di Giaffa Digitized by Google 77 consegnata Santa ebbi; clic Reliquia, delia sua no 1205. Sede, adempire p;:ssì ed il che il parte pres- Ge- tuttavia l'an- messosi in strada per andare alla sua con detto Rainiero passb per insieme primo da farsi Repubblica, dalla Maggio in occasione di popolo ai Signoria la offerta di medesima la intervenire ! un Decreto ratto di mostrarsi con la altra l' quale correndo Firenze, ove essendo, 1394. fu Giovanni a Vercelli staio già eietto Patriarca di SI. , Vwcòvo iti per commisti une so Alberto rusalemme con tutti dai Rettori , vi , i dovesse Magistrati e Consoli di tutte le Arti; la quale offerta aggiunse lo Sta- tuto Fiorentino Uh. un Cero „ Donativo „ nel!' V. che dovesse essere di ( secondo noi notammo amico Buliettone „ Vescovi, solili ) in quella „ Borghini, celebrarvi Fir. Illutt *»r, IC4 . „; si appaitene™ mattina, cosi il dice ai il Migliore ?s E traovo altresì Proposto Gori, per gli spogli del graziosamente Canonico Bandini dal Signor memorie costumava per lazione ai la Arti Anche si Festa. rileva Mercatanti da si Suonavano pure in quel giorno perso- Di- Trombetti, i considerava ciò per annunzio di Solen- si nità grande. Inolffe si faceva l'elezione per Partito di un Predicatore per quella Festa, da una Provvisione del 14S6, Era come tanto corso del popolo che interveniva in «ver di esercitavano a cantare le lodi si che sione qua- ai dava la Cera, una Provvisione del 1401. Questi Laudai c-ano Con (7? ^azioni ne che co- la e ciò forse in , alla Laudesi vi concorrevano i Arte dei dall' come )e Archi- dall' che nel 1457. Festa del Santo fare Consoli delle occasione che intervenivano li per e , Gorì estrattc dallo stesso vio dell'Arce dei Mercatanti, si celebre comunicatimi Illustre Prefetto Reale Biblioteca Laure tizia na della alla che Parola Divina, letto in un codice di si il tal Digitized by ha con- occa- mi ricordo Santa Maria di No- Google velia, che conveniva Cattedra Predicatore ai scoperto allo di alzar Piazza di stessa sulla San Giovanni Finalmente anche Reparata per Canonici i Santa di Festa di San Filippo erano la conosciuti dall'Opera di San Giovanni di come Provvisione, abbiamo da ma potesse esser questa di circa soldi undici; di loro tolta ra di San la medesima perchè San Giovanni Zanobi avendo per prestato ad avendolo attaccato, fu Non ho che pi tali si ai lo essi il Ope- giorno di Stendardo, medesimi rubato. voluto lasciare di accennare an- dava un valore, e un peso niiLs^iorc non si farebbe Questo Braccio dice Matteo i\ 9. di Maggio 1354. con tono il di di rem- Terra fu portato a Proces- Chericato Tavola della Madonna ai Villani Lib. un seccore VI. che in occasione di sione ìa detta piccole cose, alle quali in quei tem- quello che certamente il ri- una un ricordo Dicembre 1335. e sembra che del dì 15. di dell' insieme con Imprime» , e ta la venerabil Testa di San Zanobi Digitized by Google So Truovo che di nuovo fu portato a Pro- cessione con la Santa Immagine della na dell' Imprimerà „ per ottenere SÌ ha delia tal cid da Mad. ricordo il dì n. Madon- Giugno 1584. di Pace, unita, e buono stato „ Giovan Batista Casotti Mem. delT Imp. che dice aver estratto MS. originale della famosa da un Libreria Stroziana. Per maggior reverenza a questa Relìquia fu decretato per portarla ne chiedesse licenza dalla fuori di 11, Signoria Consoli dei Mercatanti. Migliora , Fu: che se e dai Illust. pag. 104, CA- Digitized by Google CAPITOLO Tutto col tempo soffre La pompa grande con la le XV. sue rivoluzioni. quale si solennizza- va dalia Chiesi Fiorentina d'annua ricorrenza della Traslazione poco per 11 apparati to di questo Braccio and6 si a volta diminuendosi. popolo vedendo mancare i grandiosi dimentico anche del pnrricolar cul- che prestava a questa Reliquia nel giorno, in cui ricorreva la festa della sua Traslazione. Cile più? appena il Braccio binar volessimo Firenze con in si l'anno . Ma 1205. in cui venne l'Epoca, e con quello più che leggesi nel Vaso de potrebbe credere che San Filippo fosse quello che vede in San Giovanni se com- di tuttavia oggi si clic di oggi io rinchiu- per giugnere a ben intendere la cosa, e a metterla in dell' esistenza di chiaro, e cosi renderci questa certi Reliquia, è necessa- rio che ci facciamo da più rimoti principi". Si manca pertanto di saper con certezza F qual fosse la custodia nisse o Ciò era più adattato della dicesi, da! che in Reliquia mio pensiero l'Atto ove sua Traslazione ali' Cap. al 7- ingresso nella Citta fu ricevuto Bra- nelle sue braccia. redpiens ulitas Unte tamquam 8. potremo fatto a cassetta un trasporto. Vescovo Fiorentino cb'tum Cap. rispetto a que- ; alla qualità della Corrobora questo MS. teca nella quale ve- senza ingannarci, un Reliquiario dire che fosse trattandosi di , Braccio detto Santo il però, e forse sta ; e seguente nel alter Simeon, poteft in Domino congaudere quia fieut file Cbrìita ifìe pattern fluì» partorii in Tempio, , eorfìcris Ululi, cui Dominai ipse melava vtyfkrìum Trinitatis, portare in ulnas me- Che rttìt. se avrebbe potuto con le dirsi sue mani, braccia, nel srato fosse forma di diversa piuttosto che lo portasse mentre quel portarlo sulle caso presente esprime la cos» diversamente Mi conferma finalmente in questo mento una Provvisione Mercatanti, e riportata estratta nelli dall' senti- Arte dei spogli del preloda- Digitized by Google 83 to Gori Proposto quale sotto dini che il nel rammentati altrove u. di rassetti si Foreierino nella , Maggio 1340. di si buon Maestro da un quale tenevasi Braccio il oril di Sui Filippo Considerando che una Reliquia zione, e che solo in alcune stava esposta, è da credersi fossero po poche occasioni , che quantunque anni che era ccntotrentacirique allora la quale si avesse potuto aver bisogno la sua qualche fosse resardmento, quello venne, 0 •Si custodia lo che e in nel di quale nel quale fin d' allora fu collocata. conservò per il il Santo corso di Braccio altri un' altra in anni, 1415. ad esso un nuovo Reliquiario. fu fatta Questo si vedde compito 1445. e fu il questa quando Provvisione nel fare cioè nel Teca conseguenza Forzierino stesso tre per anni dopo, medesimo d'argento dorato, nel quale vennero spesi Fiorini trecen- tocinquanta. L'Artefice di esso fu Antonio di Piero del Vagliente, Orafo, e bisogna suppor- F a Digilized by Google 8+ re anche si to il considerazione in fosse questo E che spesa, della un cicco, e nobile Reliquiario. che ha in tale occasione Forzìerino d'argento, anni era avanti staro, vendu- fu che ottantacinque come disse,' ras- si Settato. Lu- Osservato ciò ci condurremo ai s. di 1502. glio mandamento in cui Signoria la fece un Co- dei Merca- Consoli dell'Arte ai che per tutto quel tanti, giorno dovessero aver depositato nelle mani dello Spcdalingo di Santa Maria Nuova di argenti ccnto ad istanza per Fiorini duemilacinque- della Chiesa di San Giovanni Clemente Scerpetàni di , e di Nic- colo CorHnelli. Da Aprile quest' 1527. Epoca nel cual passeremo anno 15. ai di Gonfaloniere il e Priori ranno comandamento di Giustizia all' Arte dei Mercatanti, che siano consegnati gli tii:ti onde ciò i si , argenti della Chiesa di Consoli dell'Arte San Giovanni, commettano che eseguisca, eccettuandone la Gran ce, e tutto ciò fu effettuato. Da ciò è facile - Cro« >/. comprendere che al Re? Digitized by Google «5 Equiario del Braccio di Siti Filippo, fatto gii da Antonio di Pietro Vagliente, del toccare la sorte medesima, giacche ete Diremo di passaggio corno Croce che si ta, fu poi impegnata verso del dovette non si ved- medesimo eccettuato. il osservi io quell'occasione distint primi di Giugno 1528. per fare un imprestilo per Fiorini tinori al Comune, Giugno 15^9. con di An- millecinquecento a Cammillo giacché vi è una provvisione , primo suddetta la la quale del si di ordina di restituire a detto Cammillo Antinori i Fio- principale , con sorte lini millecinquecento più Fiorini centocinquanta un anno, La cio di stessa il 1' interesse dì e fu la medesima recuperata. adunque del Reliquiario del Brac- fine San Filippo che soffrirono segnati nel se per 1537. Cardinale quando fu^gì i si vuole che fosse quella gli altri argenti qiiali, Silvio è fama che Passerini di stati con- gli aves- Cortona col Cardinale Ippolito de'Medici Certamente che vennero consegnate allora le migliori argenterie della Chiesa di vanni, mentre quelle che San Gio- furono poi date ai $6 Signori per un'altra Provvisione de' 13. di Loglio 1530. e delle quali maggior parte se non la e servizio giornaliero di Calici, piccola che non consistevano cose manuali in della Chiesa Ampolle, Navicelle, e conseguenza gli argenti che dal , che furono già consegnati nel questo Inventario cose di comprende si altre vede rammentato si quelli Nè 1527. in Reli- il quiario del Braccio di San Filippo, nè che di , come , altre maggior valore erano di non ne ha una se negli stessi spogli del Gorì, leTe- Reliquie delle quali la Chiesa di San Giovanni andava ricca. Bisogno bensì privarsi della Gran Croce la Testa che prova in d' gli un anno che , pegno stata levata di che stra ; in detto in cui casione andò a partito, e rietà avanti era e venne consegnata an- San Giovanni argento di estremi bisogni della quest'anno, sì assediata dalle armi Imperiali, fu vinta una Legge . trovava , il Città no- appunto nella quale oc- dopo molte contrache sfare iurte le argenterie delle battessero delle anno 1530. si facessero di- Chiese, e sene monete. Digitized by Google 87 Non me si voglio qu\ lasciar di dire co- altresì per un ricordo del di n.di Maggio 1403. ha che Chiesa di suddetta Testa fosse la doluta San Giovanni da Madonna, figliuola del Niccolo Soderini fu alla lirianda moglie e , del fu Giovanni di Sandro Portinari, pregan- sempre e do che quale di stesse si in Chiesa, deità h diceva fatta a similitudine della Testa San Giovan Batista , come rileva si che San altra di l" Duomo. E Zanobi che è nel cordo del 1416. da un alrro Rila niu Jesinu era dorata. Portavasi questa Testa a processione le altre Reliquie dì 30. di e per una ; Maggio 1502. lo Sogliani Orefice si si con Provvisione del ordina che da Pao- per faccia detta Testa un Diadema d'argento. Non mi noto qual è luogo si desse in quelle calamitose contingenze alla Relìquia San Filippo depauperata, della sua ma sari forse quie, alle sorte stara depositata Teche medesima . dalla confusione, Reliquiario. con di custodia altre , Reli- dellequali dovette toccare là" Ne e so quando riposta tratta fosse nuovamente in un F 4 Digitized by Google 83 NuIIadimeno le Sante Reliquie eb- altre bero ima sorte migliore, e tornarono a decorare le antiche loro custodie state forse rimesse di Roma da Clemente VII. presso portare Cardinale Ippolito dovette quando fuggi come genti le Passerini . Ma si disse Braccio il di' i dì cui il detti ar- col Cardina- San Filippo non torno certamente a risedere nell'antica, Teca, o almeno fu in una sola porricca sua zione di essa, come descrizione che vedrà nella particolar si ferii si di quella in cui si os- serva oggi collocata. il faremo dall' osservare Gori nelle sue Memorie che il dì 23. di e soggiugne settina, clic restava sotto , MM. come SS. ci .dice Giugno 1720. cgliveddeque- sto Santo Braccio, figura ottagona presen- alla descrizione del Per condurci re Reliquiario ci nella il quale la Cas- medesimo era vi guenti Reliquie con vaij fagottioi cremisi, nei quali era scritto che erano- te di se- ricoperti d> , Reliquia! Santtorum - Lapis S. Stephani. Reliqaiae SunSorum. . S. Paniahonit. Digitized by Google Ed in un Inventarlo del dì 6. di anno 1720. si dello stesso la 1' . figura di Brac- il ettagona, e Reliquiario era di due altezza del braccia, e due quinci le Novembre torna a dire, che Cassetta, sopra della quale restava cio di San Filippo era che tutta Passasi poi a descrivere Reliquie che la medesima conteneva, che sono quelle di sopra descrìtte, eccettuato che in questo Inventario ci si rammenta un fagot- più, o involto, nel quale è scritto to di lìquiae SanBorum ,chene' 33. di Re- Giugno ante- cedente non fu dato in nota dal Goti perchè non vedde Tre forse allora l'interno della Cassetta. anni dopo cioè 1703. dice glio MM. SS. che fu il C-ori il dt ie. spagli tutte le rivista di e Lu- di ne' suddetti una fatta Sacre Reliquie di San Giovanni, de' Sacri Vasi di esse, egli era presente alla medesima, e che in tale occasione anche tare Filippo . do fossero il E Reliquiario del sono quelle Le le rasset- stabilito dì che ciò sarebbe collocate Cassetta esagona. parla fu Braccio di stato fitto San quan- Reliquie nella nuova Reliquie delle quali qui stesse da lui vedute il di 15. Digitized by Google 9° Giugno di che e quella Cassetta ettagona i^flo. in rescava sotto quale fa San Filippo Braccio di ii vedde nuovamente rammentata si nell' Inventario Novembre 1720. de'6. di Premesso ciò come necessario passeremo adesso descrizione alla opportune osservazioni vede, e nel quale si mag- alla Santa Reliquia, questa di illustrazione giore ed , più alle Vaso che oggi sul conserva si Braccio, e il ie altre suddette Reliquie. E* questo adunque un Reliquiario gento dorato fatto sul Secolo XIII. ed anche gusto dei di quelli una Tribuna di o Tempietto , del che seguita- rono a costumarsi nel Secolo XIV. ma d' ar- lavori Ha la di fot- figura esagona, ed è alto da cima a fondo un braccio e , un Serve ripiani, altro , terzo di base ad esso una Cassetta a due la quale njisurata è larga in fondo questa parte inferiore caratteri He un angolo mezzo braccio Ieggesi che diconsi Gotici zione. 41 da la . in giro, all' Ed in ed in seguente Iscri- Sacratissiine Saiì&orum Reli- quie miise fucrunt de Cotistantiwpott tempo- Digitized by Google re Manudh Pakeltgt Imperatori! Censtan- tìnopoiìtani anno 1394. iculo posile Anno Domini presemi Va- in fi? 1398. de Mense JunH. Si alza poi iigoli in numero Sopra ognuna Latini ratteri nomi de' è una esse v statuette rappresentare Personaggi del Vecchio, altri un ciascheduna in 1 intelligibili, delle quali potrebbero o di poco Cassetta che sporta in s ci ricorrendo piccola perchè male che forse non sono se non scolpici, e ziali di danno comuni "!v:ìone si di una porticina è quali le questa una Colonnetta, appiè di quali vi , sopra di le ini- medesime alcuni , lé Profeti o Nuovo Te- stamento Le sopra vetro ni d' sei colonnette sostengono su' loro ca- un architrave pitelli del , quale forma duodceagona posa una Cupoletta pure di divisa dall' alto al basso da sei cordo- argento dorato mignolo di , vi è collocati e sulla cima, o sia co- una Statuetta rappresen- Digitized by Google 9* non so che Santo (ante con veste le, un Libro sembianza giovani- di come un Apostolo, e con talare in braccio. Nel Tubo di lamina d'argento, vetro pertanto Filippo d' argento dorato nella con caratteri Latini di S. Philipp! chiti Su si in fascia legge in gir» formazione Gotica Bra- e non differentemente , quella parte del suddetto Braccio, che d'argento, nella quale con gusto greco Nome di cui fuori È una vi quale vedesi scoperta vi t applicata lastra è una , Braccio di San il ed in cima di essa , vi quale racchiude li die dalla pane d'avanti, Greco 1' una sottilissima vi è cesellato Apostolo San Filippo, leggesi nella stessa lastra qua, e di ne de! Santo con il scritto di lì dalla detta Immagi- una sotto all'altra. le lettere In cima poi dell* ultima fàscia d' argento dorato, e dove drappo estende figura ta la fin di leggersi dissi caratteri Gotici, di questa il color Nome suo vedesi uscir fuori seta cremisi, in un involto il quale si dentro alla Cupoletta di vetro di Tribunetta, il quale secondo la sua sembra che tenga involta, e inviluppa- Mano unita al Braccio. Digitized by Google 93 Passando adesso di ^ ^ ^ , Tubo ove come la Teca. tutta questa in particolare faremo dalla Cassetta RiU^slaHi ci e che riguarderemo di esame all' questo Reliquiario che serve di base al È il parte Braccio, */ inferiore . sZ'% l>m . , Dalla forma adunque della detta Cassetta che arguir si potrebbe, si vede oggi il glio il Reliquiario braccio stato rassettato coinè fu 1723- mentre si cui in San Filippo fosse dì proposto ne' 12. di Lu- vede adesso risedere ap? sopra una Cassetta esagona, sulla quale punto era stato Ma convenuto di qui fa ci si collocarlo.. davanti una ,1 difficolta, mentre la Cassetta esagona, delia quale parla ilGori, doveva esser nuova, e quella che oggi vede è sul gusto si XIII. o del come che il del Secolo Secolo XIV. ed appartiene anzi vedde all'anno 1398. Onde bisogna si che questa nuova Cassetta non credere fetta, locarvi dei lavori o se fu fatta sopra C-ori il la non servisse Braccio intendesse di na come esso la fosse poi per col- San Filippo; per nuora a renza soltanto di quella che o diffe- vi era già ettago- rammento , e come notata fu Digitized by Google 94 medesimi della figura dal posteriore Inventario più sopracitato. 11 fatto che è certo questo volta 1713. a questa dal ha Reliquiario sofferta un' altra variazione, almeno nella Cassetta che gli ser- ve base, e cib di dalla che aveva tutto di anche rilevare potrebbe si misura della sua altezza, braccia presente il giacché quella 1720. ne! Reliquiario era una, e due quinti, e quella della Teca è ma piccola differenza, uno, braccia di che è e un sesto, altresì valutabile in piccola cosa. Quanto ta si già conservano cib Reliquie che in detta Casseta' giorni ma non ricordate, potendosi che non alle riscontrare in essa leggesi, e le specìfica nostri saprei Vi sarebbe però da dubitare alterazione se -li si sono quelle assicurare, mentre l' che più sopra considerano i di riportati, qualche varj casi ai qua- furono già esposti questi Reliquiari, ancora se si se Iscrizione . e pià verificò di essere in questa sportate le Reliquie tra- che erano nella Cassetta Digitized by Google B5 ottagoria ri ; , come vcdde si credo che uè si dall' esposto del Goi escludere qualche possa seguita nelle dette Sante confusione Relìquie indicandocelo in cerca guisa, dirò cqsì, anebo il con poco ordine quanto a In cui cii") che pur oggi compari si legge in questa Cassetta esagona, che fossero le dette Reliquie mandate a tempo icologo tiri dell' Imperatore Manuel Ps- 1391. non per questo intender si deve che fossero mandate addirittura da Costanr tinopoli a Firenze lìie , mentre furono le medesi- portate prima a Venezia su' primi anni dei Regno Manuel Paleologo, che di regnare nel mandate da- 1391. e nel Venezia ai 1394. Antonio M. di Piero lùrono poi Consoli dei Mercatanti da Madonna Niccoletta moglie figliuola di principiò a Torrigiani ilei quondam di Firenze, Messer Antonio Grioni Nobile Ve- neziano, che mando pure la Mascella di- San Giovanni Batista. Ella aveva dal marito, avute" -queste- Sacre Reliquie che era stato cameriere dell'Im- peratore Orientale- Giovanni VI. Catitacuzeno, ?« avendole avute dalla ai lui camera, quando nel 1354. fu forzato a rinunziare l'Impero a GioII. Psicologo figliuolo di Andronico Ju- vanni nore che le portò poi a Venezia come , a tempo dell'Imperatore Emanuel logo. II. dissi Pato- - T Dice Ammirato Ist. Fior. an. pag. 589- che questo Fiorentino aveva lasciate queste Reliquie la quale ottenutele iimala { t alla 1393. morendo , moglie, dal- Ca- suddetti Consoli di che erano una cosa medesima con quei' dei Mercatanti ) assegnò l'Arte suddetta Calimak di sessanta Fiorini ìì : préfata alla d'oro finche visse anno. -Ma l'Ammirato prese. forse sbaglio, dalle Carte Archivio tre costa che va a il dettai i quali, cinquantuno dell'. di men- Mercatanti dei pàgamenco annuale,, che Donna, Veneziani; 'die sione, .era ili fiorini face- si quarantotto se le pagava, a. -titolo di provvi- venivano ragguagliati a Fiorini moneta Fiorentina Si ha specialmente: dal fatti ì' femmina riscontro di. -tre 140^ ira altro cto pagamenti dai suddetti Consoli «teli! Arce dei canù che uno nel Mercs- nel 1403. Digitized by ed il Google Ed terzo nel 1404. medesima per di ri il come , ciò si Cosimo da un rileva Carta del 1400. Godette Niccolctta per questa Provvisione, mentre mo- dì di a/, di Avendo su era qui Procuratore della fare le dette riscossioni Jacopo Corsini altra pochi armi Dicembre qui anno 1409. dell' fatte le nasrre questa parte osservazioni Reliquiario, del inferiore e^ raccontatane l'Istoria sua, passeremo adesso a esaminare superiore del la parte quale t collocato il Braccio medesimo dì nella San Filippo. Col primo sguardo che daremo a questi seconda parta del Reliquiari!} ramente persuasi, che fare con parte che h suddetta Cassetta fa comparsa che fa Ci confermerà nato si resterà primie- questo non ha niente sottoposta Cassetta, la e- che la- superióre è un' aggiunta a quella, fatta anche a caso essendo della parte stato solo procurato le tutta insieme la in cui l'osservare superiore quantunque ricorra con che faccia ìa figura dì ba- ov' è il Custodia. che l'orBraccio* !a stessa figura esago- ni, è peraltro un lavoro di masiera differente G Digitized by Google ,8 !o della sottoposta Cassetta, ed anco la non è tura dì questa ornati degli la smorta, e 1" questa essendo , una più I' più vivace. Diro di passagla Cupolettirta che copre Teca seconda parte della diverso lavoro, di don- egual colore con quel- dì superiori altra gio che forse anche essa pure è almeno ne farebbe dubitare rozza maniera con la quale è lavorata. la Inoltre una parte dei lavori dellasottopo- sono adesso coperti dal piano del- sta Cassetta la soprapposta correre tria i sei Teca a angoli di essa con perfetta prova Cassetta, del Braccio; e ! filo, abbastanza di non il o angoli della sei altresì Reliquiario è composto ri- in sime- sottoposta, che questo più pezzi accozzati insieme per compenso. Anco stingile il il Lavoro è differente, dia e ci si di-, diverso Maestro, mentre la Cassetta è lavorata più gentilmente che ove è II Braccio Il . non È sì la Custo- Tubo medesimo che lo contiene è di vetro ordinario, mile da quello, che fanno i e poco dissi- nostri Fiaschi. Si vsde poi fermata questa parte superiore del Reliquiario sulla Cassetta con alcune Viti si Digitized by Google 9? wzze mal collocate, e materiali, e pub immaginare come un si tato usare non cfic Artefice abbia po- sua Arre si poca pulizia, nella Il che proverebbe sempre più qualche provvisiocompenso, neff averlo qui collocato-. nai Si we porrebbe supporre panie ola rmenre che Teca questa vede oggi rinchiusa si la Reliquia di San Filippo, fosse una parte dell' antico Reliquiario ritto sa consistente negli base fosse da Antonio, di Pietro Orafo, e che del Vagliente, la di ed allora avrebbe un che restante di es- il ornamenti inferiori, e nel- mole svelta, be risaluto con proporzione tal che cosi ci avreb- suddetta Teca, la lavoro corrisposto an- al preieo dei Fiorini treqentocinquanta che costo nell'anno 1415. Questo finimento consideratolo nei tempi calamitosi per inutile, fu forse allora simo disfatto per convertirlo iti il mede- moneta, o fe- ce comoda gli argènti della nostra Chiesa di San Giovanni. Ma sia questa h ehi nel quando non 1527. sì trasportò voglia ammettere neppure una porzione Reliquiario, altrove dell' , che antico bisognerebbe credere allora, che G 3 Digitized by Google Tubo, e Teca abbia appartenuto questo qualcho Reliquia, e che altra sto questo Braccio del zione desimo noa per Popolo per me- il . Padre Richa Il nelle- sue Notizie- Istoriche pag. L. parlan- do di questa Relìquia ce ne promette , e ve- credito ebbesi già per delle Chiese Fiorentine T. V. ria a ripo- ci si fosse torlo alla cogni- sommo il nerazione grande t che ma mone sopraggiunta dalla Isto- l' col ci lasciò desiderio di averla. Dice peraltro che la „ un Braccio d'argento mezzo „ nel „ intagliata in „ alla „ Greca naturale, al e nella parte superiore del Brac- Bracbsum S. Reliquiario è alto un ciò dentro una Fascia leggesi „ Pbilippì Ap. e che braccio, e il due quinti „ siccome Reliquiario differisce in varie pam" ci ha Santo lamina d' argento dorato vestito „ egli in che e di esso vi è la figura del , „ medesima era detto, lasciato ci il detto da quanto mette perciò in dubbio se aveva mai veduto dappresso questo Reliquiario Ma come ii , o se 1* aveva bene esaminato trovato noi adesso Braccio di con tali «cerche, San Filippo, donoprezio- Digitized by Google 101 Monaco So. dei nostro giorni stri diremo ; Corbìzzi che vegga sì a' no- conservasi questo «desso nella Custodia più sopra descritta guaraltre insigni Reliquie in un Armadio flecentetnente ornato, che rimane dietro l'Alni con dato Maggiore Insigne dell' ni della nostra Città; chiave è tenuta dall' Tempio Marco tor do Lastri soggetto il Signor Dot- II molto erudito e da cui più volte Patria, Istoria Armadio una del quale Opcrajo, ed un'altra dal Proposto, che è presentemente procurato San Giovan- di vantaggio di mi e si espone questa Reliquia Rerasione-, cioè no di il della Festa di Giugno, pròno dì dì 6. di la Chiesa; ed dì il di la gior- Maggio viene esposta sola, e detto dì 23. e a*, Dedicazione del- Gennajo per vi È in altre pubblica ve- Maggio, il l'an- e Festa di San Giovanni; 1.3. no ebe insieme con !e alla di San Filippo; vigìlia, Novembre per il sale stato suddetto Reliquiario. il Dirò finalmente come quattro volte no nell* como- eliminare con Tempio. le 11 dì altre il Perdo- primo tre di volte Reliquie sul famoso Dos- ebe collocasi nel mezzo del Tempio. E 3 Digitized by Google capitolo Osservazioni Critiche sul xvr. Cap. LXXXIV. del? Istoria Fiorentina di Ricordano Ma- lupini, e sul Cap. Zttt. del Lìb. F. delle Croniche Fiorentine di Giovanni cvs parlasi della Traslazione Villani, del Braccia San Filippo apostolo da Gerusalemmi di a Firenze. Bfsogna ci convenire che nello scriver le cose nostri Antichi Istori- i che eran già trapas- sare ai giorni loro, spesso accettarono dico quello che in avevano altri loro minare più talvolta neppure del verosimile. oltre se i per veri- avevano letto, o che sentito dire per tradizione Di qui è, che anche senza esa- racconti avessero . ne! raccontare delfe Tra'.hzione del Braccio di San Filippo si Digitized by ved : Google .•.gli di vario genere, are per la verità dei re Ritardano perchè stri Makspini, e Giovanni sopra di Istorici che cosa essi sono fondati si che hanno avuto luogo della Reliquia di Villani, altri no- di dir qual- San Filippo Apo- stolo, senza eccettuare nè Simone della Tosa, ne Boninsegni, nè il rato-, riè i Il iti '. Malespini adunque Costantinopoli si mariti) è di Cipri, e che ci dice, che regnan- Mannello (l) una Fi- gliuola di suo Fratello Lisabeltà, che qui non più moderni ancora, occorre rammentare do Migliore, nè l'Ammi- il la qiiale aveva t fra ci San Fi- racconta e G (I) Quelli t Manuel , gli altri doni e gioje gli dette in sua dote le Reliquie di Giovanni Villani nome al Re di Gerusalemme 4 ( Regnare adi' »nno il*}. Digitized by Google io 4 la medesima, cosa Scrittori il loro . dote somme Almerico mentre Protesebaste la Re ignorandosi il Isabella nome che mori prima nel di Cipro, che per coronato Re di della seconda. di tali la tre avuti al Lusìgnano nel quarto, Re dì laoi. fu inIsabel- Erede presuntiva delRe- Comneno MaRe dì Figliuola del Fratello di maritata Gerusalemme non la promessa di Nozze Gerusalemme, giacché Gerusalemme. Dunque nuel dopo avere stata la era restata l'unica gno due Isabella, unirsi a lei, sposb, finalmen- Almerico 1198. e cui era sti- Almerico detto al pertanto ed essere Mariti, Gio- sg. di Agosto 1168. dì partorì Femmine, che una veune chiamata te di ancora, e Tu Moglie di Gerusalemme, da di ra sposata nel Questa altri Nipote di da cui ebbe in , considerabilissime di denaro, Reliquia la suddetta dicano lo stesso qui perù osservare altresì errore, Maria Comnena Figliuola fu Comneno vanni e Dobbiamo comune Manuello ad Almerico fu Isabella, ma Maria, quale ne nacque Isabella suddetta, dal- che fu Digitized by Google »»5 poi sposata dal suddetto Almerico dì Lusigna* no Re Cipro di Re che divenne insieme , Gerusalemme ; e da questa co ottenne di Mona- Patriarca il Reliquia del Braccio di San Fi- la lippo Apostolo, nel poter della quale era ve- nuta insieme col Regno. Rispetto al nome col quale è chiamato de già Cap. nel mente un di il che I. errore degli giacche spini, Donato De'Corhizzi detto Patriarca, Monaco, da Giovanni Villani , ved- si questo era probabil- Amanuensi suo veto, ed il fu quello di del Male- nome unico quale fu chiamato col che cosi forse letto sali' Originale del Malespini, 1' aveva o in qual- che buona Copia. Soggiungne naco ( il Malespini , che detto da esso chiamato Donato ) fu Mo- prima Cavaliere del Patriarca di Gerusalemme, che pure osservammo nel Cap, errore, nel quale però non clie. lo dice Cancelliere del rusalemme, come Neil' Istoria Monaldi alla II. incorse il il un Villani Patriarca di Gein vero. Fiorentina MS. tale fu essere di Pietro Famiglia Corbizzì parlandosi di Digitized by Google tei Monaco esso dicesì di pifi Donde Gerosolimitani). che fu Cavalieri abbia Monàldi ciò il caratò ìion io sò; ma denominazione per quésto suo Cavalierato ed ed egli, e , -altri forse tanto per là sua avranno preso dallo i' sfalla- to passò dei Malespirii; Segna poi esso Monaidi un Raniero suo Nipote Cavaliere di Rodi la sua Religione. Non Gran Maestro Rodi e di più che , delia sua Religione. A apposta in onta la Serie Cronològica de' farla Maestri de' quali si tratta, non alcuno cbé vi è chiamasse Ranieri. si Ma che? un giorno, o perà anche si il Monaldi moiri studiano quale e del- che Ranieri Corazzi Nipote del Pa- se letto triarca fossé Cavaliere di fosse Gran Maestro sò neppure ove aves- vedrà pet errori , ì il quali , I' altro Storia superficiali neH* esserne già lasciano . stata fatta lasciasi Patria sulla Fìlopatridi solito alla luce co' triedesmi si che nelle ristampe poi Esempio ne Fiorentina-delio sksso Maleapini^ «irono stam- si -quelli passare sia V an- Istoria della quii» nuova Edizione nel 1718. etrori, ehe si vederano nell'Edizione del 1568. Digitized by Google Difesi poi dal Malespini, e dal Villani, che Monaco fu fatto per sua bontà Arcive- FUI. scovo di Acri. Si vedde pure nel Gap. che la Chiesa Vescovado in di , Acri era sempre stata Seguitano a dire che fu facto vo quando il Arcivesco- Saldane Saladino presa la Cit- Gerusalemmi ta di eretti e non in Arcivescovado . Quando questo Soldino tolse ti Crisciani la Santa Citta che fu l'anno 1187. Monaca e venne in Fi- renze. É lasciò la Soria, neppure parlando precisamente rebbe fiocino essere ciò allora, perchè sa- Ve- al scovo Ruffino che morto era nello stesso an- no 1 vo di le 187. era stato sostituito cui se ne ignora morì poi nell'assedio di Adunque solamente dopo rne si il osservò nel Cap. la qua- morte del medea Monaco, Vescovado già di Acri ce- VHL Dicesi inoltre che poi ripresa per stiani la Vescoil Acri l'anno (190. simo potette essere conferito tornato d'Occidente, alerò uri nome, ed il li Cri- Terra, tornò Monaco Oltremare e fu fatto Patriarta. Qui fHW la Tuta «uddecra intender vca- Digitized by Google lo8 dal Malespini, rassi Acri e TOM dal nato Cittì li dì mentre rispetto a Gerusalemme non fa , mai riacquistata, e solo nel sopra i Saracini la in assedio, Sona, e il che fu ripresa Acri di Monaco trovossi feci noi. Cina detta quando successe questo, Ma , era già tor- presente allo stesso non vedere nel Cap. VI. e dopo fu fatto Patriarca se non tre anni pre- la 1154. avendolo inol- sa della Piazza, cioè nel tre preceduto in quella dignità, ed in questi ire anni altri Patriarchi ancora In tale occasione rici pongono che Monaco domandasse il riporsi se che avevano tal rara al Re non fu se Isa- non ; ci6 non dopo l'anno 1198. detto poco domanda ad ili Regina ma alla Braccio di San Filippo bella deve fa fura nostri isto- i avanti Gerutalsm t di Cipri non dopo Sciampagna suo morte la marito, di accaduta Dice questo anche l'Atto , sta Santa Reliquia, il non cha i! Enrico di 1198. nel stesso della Trasla- zione; ed io crederei, che quantunque stro Patriarca sentisse plac- che quando , Isabella era cfla mari- il no- desiderio di avere quela 4oraandaise Digitized by però Google non se noi. dopo che nel quelle difficoltà che vi erano provazione delle Nozze Almerico di Che quia alla il furono superate per state to ideato di averla tal Reli- momen- per onorare la sua tà di Firenze, lo dicono il ap- - domandare fino da quel Regina avesse 1' Regina con di quella Lusignano. Cap. XI. Patriarca nel Cit- Malespini, od ir Villani. Dall' Arto Traslazione fi però rileva nerlo, perchè non originale tal. Tesoro fosse custodito gioje dalle Femmine fra Vescovo Inoltre fu Pietro . di otte- pareva conveniente ehe le mondane sua della che egli bramasse gli Fiorentino quegli, che avendo Inteso da alcuni come Reliquia truovavafi in potere del Patriarca tal gli scrisse , che volesse degnarsi narla alla Chiesa Fiorentina. Petrus mts Episeopus hoc a quìbusdam di do- Fiorenti- inttllìgens ei- dira Patriarebae litteras direxit supplkiter supplicando ut Ecclesiam Fkrentinam dolora Apostoli Pbilippi Bracbio dignaretur il Patriarca lo avesse Isabella procurato dalla con idea di farne un dono . Se Regina alla Chie:v HO si Fiorentina non re pregi» di esserne si vi era oecafione stabilì allora attende- di Vescovo. dallo stesso Patriarca condescese. bensì Il domande, e lo ma ki di alle anche per Voto, prima che questo Braccio potesse mandar- a Firenze, Monaco ammalò a morte; per si cui abbiamo dal Malespìni che venisse com- messa 1" Maser esecuzione della, Rinieri di sua Firenze ad un volontà suo Consorte, Priore del Sepolcro, e al suo Capptllano. Dal Rainiero Villani era si ha che questo Ranieri o Priore del Santo suo Cappellatts, Sepolcro, e qui vi è esattezza maggio- e; re, mentre esso Rinieri (Cap. XII.) era vera- mente stato Priore del Santo Sepolcro, della Chiesa della Resurrezione, ra Decano altresì della Chiesa di Giaffa. ma che non so preso, ne so di poi Rinieri fosse suo dove altresì la ca od Commissione notizia, il sia fosse cosa Con- MaJespmi lo abbia chi gli abbia somministra- che ohze ta 0 era allo- Che Cappellano del Patriarca è anche possibile, sorte ma 1' arar data il ai detto ftwferf. anche al tuo Cappellata Patriar- h desse . Digitized by Google Villini fl come nè si -Tede, non Consoneria, fa due, giacete Rainieri, ed di sono qui una cosa stessa, supposto, che nel nostro X. uno Originale, o lespinj il che il Cttp+aUana conferma ci Villani vedesse o il delMa- de' migliori Testi che non ebbero il , sorto gli occhi adotto tme-r una sola Persona ne sta la sorte aver di nostri Editori Fiorentini. i In conferma del miglior detto del Villani in preferenza del Malespinì ci servirà il solito Atto della Traslazione del Braccio dì San Fi- non lippo, ove che niero, si parla se delia Chiesa della Priore dice si non del detto Rai- Santa Resurrezione di Gerusalemme nato ed Diocesi Fiorentina, il quale era già nella statg Cappellano nella Chiesa di Polveri io. Andando doci , avanti osserveremo prosegue lespinl che re per il fa come Firenze; lui ed il il Ma* ragguaglian- Vescovo Pietro mandi concorde, da Non racconto Sratch uno Mejfer il Calettaci) di che non suo il oltre ma- GualSerotto Villani è in .ciò però detto Gualterann, il caso starò qui a riandare quanto trovasi iu una Nota a Discorsi di Monsignor Vincen- zo Borghini Eàiz. Fior, del ove riportasi in sostanza Istorici; citati dicesi si della Famiglia pa$. 477. quanto raccontasi ; dai che detto peraltro ivi, Gualterotto era de' 9alterotti io poi Io dis- Bardi avendolo così trovato rammentato nel Migliore Lik MS. Magh'abe chiana, dal in questa Biblioteca quale Lìb. si di Fra Santi irrighi ne dei Predicatori dei? Ordi- esiliente nella Libreria Santa Maria Novella di Firenze di nere Che poi questo Canonico possa apparte- alla Famiglia de' Bardi, sembra ne siamo confermati di Gualterotto ni da un estratta tal Notizia ha essere MS. 407. pag. 116. dal considerarsi comune, e proprio nostri in questa in sono Nomi Non sta i Malespìni, e di noi Nome e dei Capponi Io Binde-, e di a martello il ctie il fino ai gior- Nobil Casa, nella maniera quella de' Peruzzì, che Villani Gino. quello che dicono raccontandoci, il che questo Gualterotto fosse mandato dal Vescovo Pietro peri! detto Braccio, mentre egli cóoperb veramente insieme con Rainiero Decano della Chiesa Digitized by Google "3 Chiesa per Giaffa di ; ma col Cardinal Le- ot'enere poterle Sona Gualterotto era già in gato; poteva bensì essere pare rac- stata a lui comandata questa faccenda. Un dai abbaglio è poi grosso due suddetti nostri Tosa, c da della Scrittori, e da tutti gli preso quello Simone aderenti loro, quan- do dicono, che questo Baccio fu portato Firenze nell'anno 1190. mentre non nel se 1 vedde si Monaco non IX. che Cap. nel triarca concordemente dicono Cap. XII. stessi Scrittori, che la detta Reliquia e dopo ne in Firenze se non Patriarca Tanto serva per . divario di questi glio, ma duto seguitare MMSS. Istorici Il ce la far da tutti gli gli non ven- morte di esso che vedere anni 6 un tredici poi altri si è ve- Nostri e Stampati Migliore Ftr. Illusi, fag. 104. che relazione sull* altrui truova rentino poi che un il loro sba- che poi più mostruosamente quasi a. già fu fatto Pa- 194. e che morì nel IS03. la cosa la di- medesima, divario nel Martirologio pone Fio- Traslazione ( ài cut già celebrarmene la Festa ) netT ottavo del H Digirized by Google d Immtnzo Tonificato HI. chs cadde nel 1204. Egli sverebbe qui ritrovato no, ma ultima comuni perchè presi luì vero an- il lascia di decidere sulla verità di quest* Epoca Lascio di ricercarlo su the vengono Quando venne il e molti cos5 il altri il che di Come da qui fin San Filippo da Ridolfo Male-spini, ed con loro. L'Atto altri sbagli Istorici, e altri Braccio era Rettore di Firenze Capraja (1) gli agli con quello corretti Villani, il originale della Traslazione chiama questo Ridolfo, Potestà di Firenze, Ridolfo eo tempore Florstitfaorum Potestas Questo lespini Cap. al ci dh luapo a correggere Cap. 1C. e XXXI. il Villani ove dicono che 1107. mutarono Governo e che il primo di essi i al il Ma- Lìb. V. Fiorentini ne! lasciando Consoli, e sostituendovi dei stà, quello quello dei Pote- fosse nel detto an- no 1207. Galierotio da Milano, giacché in Ci) De' Cnnti Alte:!. Digitized by Google conformili del saddetto scritto deve Primo Potestà all'anno di Ridolfo da Capraja. che nettini, fu J203. sarebbe sopra pra Nè il il LXXXIF. Cap. il Persona lìfii- posto Console nel Console del vec- altro da resta ci dire del Malespini e so- Cap. XIII. del Libre V. del Villani. Non potremo uno sguardo Borghinì ancora riporsi 1204. nella Ondo BruneUìm da loto stato l'ultimo Governo. chio , , e all' al pero dispensarci Ughelli seguaci altri dare al sarebbero vi tutti di di Ammirato, all' , Cerracchini; quali i gli sbagli dei due più antichi Scrittori Malespini, e Vilvollero lani, trattando di questa Traslazioni aggiugnervene ancora dei proprj. Dicono adunque concordemente Braccio di San Filippo venne do Vescovo di che , triarca Monaco, che Io avremmo se la il in Firenze essen- questa Città, Pietro, cioè quel- lo stesso, che Io aveva già domandato in vero* a' tempi ricevuto se interposti morte del detto Patriarca, e non le al di si Paesso fos- difficoltà del Clero. Ma è certo pero che il H Braccio di San 2 Digitized by Google Filippo giunse Marzo 1104. po che della Cittì nostra nella C VI. di a. dì il Nona! Manti-) enei tem- medesima era Vescovo Giovan- Ecco già estinto. ni, e noti Pietro oramai pia volte precise parole dell'Atto, tato della Traslazione le rammen- suddetto Braccio, del stesso Vescovo Giovanscrino A' ordine dello verni ( Rainìerus ) de-mum ni. Quid plura -A«mFhrcntiam secum deferens Bracbmm & tnmitu Civiiaiis occurretvnt rendum, quondam Eccksiae Sancii Friti Joames lune Fiorentina Epiiiani lucensh Prior, scopi Eìecius &c. E qui hanno tesmine che del nostro lemme messe luppate Monaco insieme dall' oscurità, le Memorie Patriarca come si di Isteri- Gcrusa-. poteva, e svi- e dalla confusione nella quale erano involte. F I N l- Digitized by Google 111. TRA NSL ATIO BRACHII BEATI PHIUPPI APOSTOLI Ex MS. Eccl. Cathedralìs Flerintinat Digitized by Google Digitized by Google TRANSLATIO BRACHII BEATI PHIL1PPI APOSTOLI J7 Ostquam nostre carnis dei nominimi medùror se et mortai irarem siiam prò rc;bmi-.t;<;nc ndvii reritas esse copioni radisi que ante bus clausae & Uni: huma- insrjtia & edam bene operanti- manebant. Vcriatis namque undique de iustitie gratiam fuerunt & orbem ter- mi- incarnationis rcsorrectionem in creduloni:!] filli qui apostoli spiritus peragrantea passione™ eKcclsi popuiis infìdelilsus nuDtiariint & iovenioat ianuas pa- propter infiisionem sancii rarum licitateti) generis est qui vcriatìs apcrtas principale? colieredes sterium & induìt hu!iv.i:ii de terra ora celo prosperi. filli & filli crienàbus eorda verbls H dsi idi.!; operi* 4 Digitized by Google & bus ne miraculis convertenres htcrusalem civieitis Et . na credentibus conferebant. apostoli cimi coltoci llgandì fuit duodecim «ine mi radamia tus . igne candehbra fides sancri spiri- aule cele- colupne ingredimur ad De quorum numero celonim. & sustentatur catholica duodecim porte per quas Ejia quorum so- exivir & in fines orbis & qnibus eit ore alrissimi & solvcndi potestas. Hii duodeciru : qnibus siìs & lumi- duode- rerrani eorum verba tetre missi tlicunmr qui omnem nus in domestici parrias fidoi sunt Isti super- Ira & cives pacem iliuminabant portatane liei repulsa iucreduliraris caligine vere re- bea- fuit pMIippus apostolus de cuius brachi! tran- de slatione scopi licenria fiorentini & mandato ioannhìs epipropter qui discreptionem omnimodam deJabnini domo domini domino in venerabili iam cuius stererat in assertioni ecclesia de testimonìum & can- sicut priore diocesi ortus aureum relucet resurrectionis hierusalem fuerat & sapicntiam quasi rainerio sancte rentina a. ecclesie qui de fio- eappellanu? pulvento veritas audivi perhibet Digitized by Google Iti quoniam 1. sanctissimum apostoli brachium ipse prout transtulic Eo omnium eh risii quidam rabat domino con- impe- oriundus sacrosanctum sepul- visitavi! . Qui licei; vocalitcr momorum honestatem nachus dicererar propter & pose urbe su stimile nomine monachus de cierìcus florentia chrum domini quos imperator terra perniine me stanti uopo li tana civitate enarrabo. subsequentibus in siquidem tempore quo hermnanuel i--lori()siisimii5 adventum laudabiiem conversationem mena- realiter ebus cemebarur. Hic nempe a primo iuventuflore tis postmodum in bat. Quare suum tia sedes 2. clesia phisicali patriarcha elegie gratia misterio scientla ut illum eius pruiien- honestius patriarchalis & iu- prepolle- hierosolimitanus cancellariuni regeretur . Procedente vero tempore cesariensis ec- que secunda est bata pastore vacabat. nei eruditus artibus scriprure sacre & canonico re in liberalibus fuit & capitulutn predicrurn scopum elegerunc: a hierosolimitana or- Tunc universi suflraga- invocata canceliarium qui sancii in postea tanj spiriiiB arebiepiarchiepi- Digitized by Google quam scopatimi cancellarle missionìs propter pet;;::.; capto regno riitos & escas volatilibus terre crat qui sepeliret. mi na in babiloriis manibus illi ipsos in ras uationes archiepiscopi ecclesiastico & sedent & preter & ad quo- : duxerunc super prorumponr tirum ìnter toto fiu- tenente* piangami tamquam cxul spoliauìs iti non super dapnandoruinve captivos canricmn domini Subitigato quippe . regno infi- ipsomm hierusalem vero qui non pcrienmc IIlì carnieri qui eos tcrram populorum carr.es circuiti! verba cannonimi audent cantare limicino deside- iteram interré ctoni ni sunt in captivi tatem diteti niairi & celi in Qui uoh.ibitaticiiim. posuit custodiam: occidìt corpora Effndi sanguinem. fecit , tamquara itquam gladio & pomorum proiccit fcestìis felicitar mariani ad omnia misit christìanorum mbilta hierusaleni in offieium nec barba- hieroso- prenominata & propria patrimonio redjic Digitized by & Google Sed post quam audivic quod tcm accon rccuperaverant regis lìliam isabellam pro in ciusdem allocutus. Filie mate coronate vobis contulit no tur quod ersi custodire : marie regi nani Ci- ta- imperator terrcnus grada scilicer ex philippi non tamen vobis liceat eo insanabili domi- celi hominum filiis ex dotes spirituali quia celiim iosias presumpsit de fuit qui hierusalem regali diade- autem dedit enim quod sue tradì dit Unde tam ipsam regis apostoli spirìtuales terram (faeton & precipuo brachium expedit . eurie ermerici ab san- nepti eam quo uxorem in «sorem aecon venerai ad regnandum liter amore brachium tempore marie almanco quam se- ex perelectus fuerat largirus phiiippì apostoli cii eh uri e regi civita- rednt spariura prenomi natii s quod sciebat hemmanuet imperator & tapinilo patriarcham in ffait siquidem Ilic & episcopis archiepiscopis missione cristiani parvum sue more ubi post toli: habuit propositum demum reverendi. Transfretavit quod fuit . Legidivina plaga per- Digirized. by Google "* E pibus tiiis ex que apostoli Tunc . implorantes runt quod posuit florentinam brachìo iippi contuie- reverenda Postmodum dignaretur. re-- pie tne- hoc episcopus patriarche a li- supplicando dotare ut apostoli phi- autem peti- Ipse annuere episcopi statim tionibus palati o venlam eidem supplicar direxit cteras ecclesiam regali cum summa florentinus intelligens in- mt- quod excessu brachium sanctum ei ipse petrus quibusdam in de ili© loco sancto. in liiorie ibr- reddere qualicumque in phiiippi bracbium largitone imperiali mimiistis deo dei autic resìgtiando suo nìsterio sexum fragilem propter unde : tardetis multa sacra tractare contradicitiir mulieribus hibetur non voiuit nisi quod a qiioramdara dissuasionem hoc facere différebat 4. Denique cum supcrvcnìente qiiem in sit vìderct diem mortis ! imminere funere . Rainerio prologo nominavi qui tunc erat de- canus iappensis in & obe- b. ap. phiiippi bis- virtute dientie vere precepit ut s. spirirus Digitized by Google ohium naret votum suura iuxta tìorenctam debimm humanitatis tk ftigiriva vita fluxibili slvit patriam recepturus tutu: coronam Tumulato . in ultramarinis fungebatur fuit domino voca: glorie ex ha immarcessibilì: * corpere tant offerens qui legationis effigie in patriacham clectus Verum postea electioni renuntiavìt. de : sed quem lunrate satisfàcere cupiens s. ap. philippi chium secum deferte volebat . Tunc . dicentes quod tanti rex Sed magister cus florentinus 6; :- e apostoli merita aliquam regioneni non permiteerent tari. : e: re.'.' dictusptior fuit legarus principali! capitulum suo proposito ceperunt pcnitus rraìre il' universi conscnsu regis gerunt episcopum vercellensem ad cendum iam & ad immonalitatis tran qtiidem partibus quos speccabat electio tem; Postmodum amer exsolvit cardinalis venerabìlis patris des; famoso ioannhis baptiste et in faceret magnifico collocati, reverende memorie patriarchi re gualterottus in fiorentino olirò transp- ean> episeopam Digitized by Google liti ornu nobili prosapia qui discrerionis & dinali iam dicco nibus & si & animum tum tMitcr laborarer. om- in paritcr propo- caphnli quod eidem Profeto promotionem quod priori idem episco- & fiorentina postea plo- ecclesia tari- apostoli mentis dotaretur. 5. ipsum & lonQ'iiin merita bra- siisiinncrit navigare navigando per smgula enarrare; sed ab liberari. sccuin tendum & ioannhes quondam prior philippi naviganti bus pertica qua: L,: ^cr cum nibus perfculis mentii florentiam s. cirm stimma rcVerentia locavit in cepìt cetcrnm habko autem Prior cino novi is & car- reililic: pfaUippì bracbkim concesserunt pio ante pi fervens mkigarunt s. potestarcm. Siiam li cum episcopum sanai sepulcbri plenariam rimum probitatis acconensem opem socialem: undc amba contulit rcgis summe temporis iverat in hodie horiore pontificii priori tran 5 fere ridi vir timi; filerai: ubi electus tunc per b. apostoli om- philip- Quid piura. Venie demani brachi um deferens introiti! civitatis ecclesie florentinus s. reve- oecurrerunt indiani electus ci lucen- cura Digitized by loto Google & clero Comes rcdulfus co illuscris ilo remi nomili re nostrani Occurrcbant etiam scnes gines laudes tem cura iunioribus . in ulnas tis itsque fecit & ibi ordo letawr si celestis litia ac re- ingenti celebriate locavit deo dedicate lactcti tiu apostolus m unde monachoi:» clerus esultai civita- baptistC' devotione virgines ante spi prescntiam grafulantur & pbilippus qui civita- mentis patroni ioannhìs cum summa cuntus populus ioeundatur fanti ulti qui ipsum ab ingresso ad tcmplum gaudec. ecclesia & tanti dieen- meriti* & vir& cele- iuvenes votivas Elcctus namque venerabile brachium recipiens precursoris domini dnxìt et noster phiìippi referentes altissimo fiorcntinam rcSorerc deus voluit ap. tempo- mul studine clamanti uni dominus benedictus decorare. bres cum potestas virorum ac mulicrum [ium civitatem latis ad venir, tripudiai & ex ore perficitur cui US m iri ouot preseni" patrocinio civitas redditur gloriosa 6. oleato Profecto eeiicuni contìnuatio donuni ioanrthi electo pariter pefyenerunt oitic quadruple floreoriu unde tamquam al- US siraeon ter qui* sicut ita ioannhis congaudere chriscum portavi! corporis misterium revelevic & Dinas merci: domino in potesc ille partetn iste ipse paritas gratie denotai 7. Insuper ad ccfìsìo im ubi brachium Nani hec que dum per prior vercel- Florentinam electus ipse b, ostcn- rogavit sibi graditiir mirabilem successorem novum itinera & oia firmare 8. cxtollam rairaculosa stic- spiritualis inducir iu- adven- facit antecessoris . Sed o florentia ignoro: quia "ìonis materia singularis. civis est bereditaria nunera laudibus offeram t;s sed favorcm qui confestiin flexis genibus ipsum deoscu- 'lans aderavii. rta in baptiste auctoritaris . cmiatem est Optatoli philippi di: dominus portare incrementum maxime dum sepe dictus sancii sepulchri lis eum patriarca electo redirei ìngressus tempio in non equivocarlo nominis ciijus cui illius trinitatis collocare in tempio quibus tollit fortune preconiis facultatetn Ecce brachium de imperio ad regnum ,no a te devenit: tue quibusve unde merito & ser- cele- de florentia redi- ceria Digitized by Googl«f I2<J quia sicuc ceris es facta quam florida mini quo surrexic m & celebre dominus un us ex hoc &. enim riedificare templum ad cujus gloriose factum unde habebas de nsn re k'Aokk'h ex mcmbris apostoli tam- lapidibus preciosiis precursoris do- famosum honorem ram orbe IìKiììii & margaritis ornaci. Prius meruisti de illuni non reperitur in specialem pacronuhi inter ait natos maior ioannhc baptista de duodedm ttiulierimi Nunc . pbilippus au- vi de licer, apostolus manere in 'codcm tabernaculo pree- kgit ur dupplici & & patrono patrocinio christum de in . stende dixit: ostcnde aliquos alio, Inquic nobis ne crederetur quod in nobis trinitatìs ipse in articulis enim contingere, quod quis resederit satiarus aliqno dubitare* non mtchì quia non prò dubitare in se scd scicbat . mensa Solct divitls prò famelici* Digitized by Google T3-5 circumstam qui jtulat filialis cum dixit: sufficit idest ; ei ni satisfacit absque me ? dicens a in eum venisset & refert ad vimitis maìestatis grarie plcmoris possumus evidentius noa eum intueri aposto- quomodo Dieitur 6t iesus turba illuni maxima Sed tentatb . incremcntum est sicilt . . qui Qualiter . in quomodo eodem evangelio collario & suiti domino ioannhes evangelica tentavit cum philippe ; meum patrem fucrìt nec haberent quod manducarent & inm dubitare postea nathanahel duserit ad iesum divine . questio- conversus ad iuterrogan- solyit & videi autem vocatus latn et questionerai me novcrat tempore vobiscura tanto dixit-' videt & connumenindo quos eius & dubitamus ambiguitatis scni- alicuius querenti cognovistis fiducia!» patroni de (rimiate ulterius benigne respondit interrogaiionem tem & po* sactien- singuli sufficientiam aliquo iti Et dominus & & omnes interrogatio fuit domine ostende nobis nobis babemus nec pulo panem quandoqne sibì ut elargiti ttir Hic in habraam est philip- pus apostoli» ^ui Scìthiam hi sonerò predj- Digitized by Googk draconi suo & tiam fecisse ne sed nimia nomine domini in ulterius prece- fugeret solitaria loca, inortuos vero pri.num ne homi- deperirenc legitur suscitasse ipsius in passio- iìdei ipso in deduco perp'tratum & miraculum quod merita fuit philippi introita ut orthodoxe lerentur tres mimcula que brevitate sunt scripta. Nuuc 9. per b. ap, tatis ad ut mortifero flatu alir. & recepii cattante pi: nes.- ac sectacores in civf- medium in domino hcreticorum dapnabiics col- caterve paveseant 10. Bellundus aurifex florentìnus civis qiiadam fcbrili temporis distemperanti a sputarci sincopin cordis patiebatur a qua non poterai morbus sa se suffragio temporis longi Affligebatur enìm & defeftum Idest infirmiate liberari radices propaginat medicorum nam diuturni» egritudo anno- pre5criptionc quandocumque prò Ille tem videns in e>t non per parvtim eleéti ulnis brachium au- apostóli antidoto Digitized by Google !3J rcmovcret ipso & : referente ab ca hora siquidcm sicuc nudivi nulhai ex predica egri- tudine passus esc lesionem. Aquarum 1 1. quedam nomine rosa civis ren;i;ii dam qui Et dum plurìmis mater prò inenarrabili dolore tilgemiscetis aquas miraculose l0£ii;n qui pellai: Stadiortim spostoli tuta. itt potesr devenit philippi Fuit autem ficaVerunt ; ubi merita puella super & de civitate vulnus fomanelhs ap- csr.e quasi sparlimi & patri est trium per raatri incolumis resti- non pnrvus virorum ibi rauliwur» concursus de- periclitantcm Tunc cornparuic q!;-:ni medullitus philippo sibl restituere dignaretur. usque ad horribi- rratieretur iìlie apostoli almifieo supplicai votissimo spe sine intcr volubitircr flo- quo- deodatus appellati» videntibus aquaram deenrsus filiain qui fluvius cuìusditm (ìlia casu in ipsum corruit. iiberatìonis le; inondi rione arnus preter solr;um exerevisset fuei- ciicitur la qui viso patrem domini miraculo nostri qui taliamiracula per bcariflìmi icsu apostoli ac glorichristi phi- lippi merita cperatur. Digilized by Google »33 quidam nomine pfchius iatu Homo la. gnwatiis etate senili qucdam Ugni securi unde per cussi: ipsius oculi fuerat dum oculum & medicina* visum feriti optatimi recepii reflorescit dus prò. quire b. & conergo Videai . quoinodo per apostoli philippi florenrii rica steti: sibi : phillppi apostoli patrocìnium «oravi: per venerctur illuni : patromim quem a veneratur cuius decorata consistit Gt & assi- presenta recepii coronai», nit- sutmnopcra fidelibus christi pwrocioto cum rcper- dimidium neque destiniti); aliquas tentasse ligna scinderei paiticula Ninnili lumine lapida preti oso Translatiun 13. apostoli brachium autem est anno ponciiìcatus innocentii nullo cestente imperatore do imperio erra etiam prius inter : *rai tempore tnam urbem Inca ratti o- noma VI. iiij. anno pape viii. prò adipis^en- qiiia & philippunj contengo tradidit philippi b. doininice du centesimo millesimo nis marti! digiti ts ti s domimis octonem . Eodein escellc.ìiijti. constantinopolitanar.i in maniUij latinorum. ' 3 Digitized by Google 134 Non demi qui tralasciare di dire come anche nell'Archìvio dell'Arce dei Mercatanti rruovava si nel i^ao. una Descrizione della suddetta Traslazione del Braccio di San Filip- po scritta anticamente questa era una Copia di quella tata ed anche non perfetta dell' unno cio vi 1 24(1. Arte sa del , ti! fu ma Cartapecora, in da noi ripor- mentre trattandosi , della Traslazione del suddetto Brac- notato non so in 1204. l'anno se questa sussista più nella detta ma comunque prestar Duomo, luogo del fede si sia credo esser a quella sola util dell' co- Opera che devesi riguardare come ori- ginale, e fuori di eccezione. Digitized by Google MONACHI FLORENTINI ACCONENSIS EPISCOPI De Recuperata Ptolemajde hlB E R Digitized Google d by Google »37 MONACHI FLORENTINI ACCONENSIS EPISCOPI De Recuperata Ptolemaide LI B E R ^Um Romamis Pontifex praesidet Veronae Urbanus memoriae, atque famae bonae Saladlnus impius absque ratione Occupavit Syriam fera ditione Urbe Tyberiade armis subiugata Caetera sunt moenia Non est sibi sponre data opus lancea, non est opus spata Sic ei subveniunc cura fortuna fata; Urbe tamen Tripoli non fuit potitus, Nec quibusdam Nam aliis secus Maris littus. descendit Marchio, jussu Urbem Tyri Dei, cima velut couiugera maritus. Estpugnavic poitea urbem Ascalonem Donec eam cotnpulit ad deditionem: Incolis Hierusalem dat conditionem Ut denc censuro propria»! in rede m pei onero Ad Sepulchrum & Sanami, nocuit Christiams, ire dat paganis, Crucem vivificai» miscec improbe sacra Prophanis Dumquc Ecce nos aspiciimis, Quomodò fama vtniittii ges olii Fama vokns sacrimi lambii Canìi ad Octidentem Re- sumstnmt Crucim. pcriiE.fines Occidenti* Universas aniroas Christianae Gentis Ad Qui succursum properent, ut omnipocentis, solus praecipere mari scic In primis Rex & Suis figum humeris clatratus SuccursuB dum , & ventis RexAnglorum Franciae, atque Crucis venerabile sìgnuro, decorimi quorum nìmiuin servant, domitorum Fridexicus inciyjus Princeps Romanorum Triamphator habitus, Victor praeiiorum Habito Consilio per Ad Regnum Graecorum strages accelerar lioscium dirorum Cura flodem properam, beHatonun florai Digitized by Google Cetrarim accelerant ' viri bella tores Vulgus eum proceribus, cum Magnis mitiores Terra Alari resonant Crucis porticores. De exilso Domìni Aàelardì Peronensis Epi- scopi Sacrosantae Ramanae Cardinali! Ecclesìac . Cardlnalis presbyter, Pontifex Veronae, Adelardus opere clarus, Exulat rane temporis Ut pugnare nos & liac sermone, intenderne doceat prò ratione, Fert summi Pomifìcis hic legationem Ut arceat viroj ad transfre rati onera Sed ut meli us espiane Ipse Crucem sermone suscipìt currens ad agonera. 1 Comitantur Praesulem multi boni viri Strenui miliria, probitate miri, Non oportec nomina quorum hic inquiri Quod curo eo venerint tamen, potè st scili, Pontum Et a Venetiis Navibus sulcant» die tricesimo Tyrum applicantes, Chrisdanos Accaron Moenia vallantes, Villa co* accepimi», seque vix munte*. 14° Quomodo Rcx Gai/fa HicrosoiyimtaHUs hit Postquam enim Rex venit de Non est Inter euni licessunt, Quas captivitate, usus postea Tyro Ci vitate & Connidum raotitatae, Pisani frustra flent pulsi c ni tate & Culli quibus, Feregrinis venit Sed a tergo Sahdinum aliis Rcx tertia eis universis fere Accori obsidere, die gemnere acrius imminere. Quomodo Saladinus expugnavit Regali Frìsonìbus sustinentibus agoitem. Quos instanter Jimicans pellit in Svetis vieti Frisone* sustinent Quos stella deduxerat insimul furorem agonem Acconcili Magis qnae mónstraverat Judae ragionerà Hi sulcatis illuctibus aequoris Ad Urbem Ubi. Ducerà, . Da Avienis Hispani Acephalim venerane, Melani statuirne Jacobum, sicut viri Sani licer, essent Dani. Digitized by Google Oimmodù Nostri mimmi prò Marcbkns Qiiam noscromm Toc incursus Tyrcim missi protinus se committunt it Quomodo & cani i. pmicitas ncquit ultra pati hosmim, Nobiles Legati rati, Marchio Christian itaci. Marchimi ivimus Acconem, de praclio magno, qusd a Siile mora Marchio jubec Curita necessaria, Et quia non praeparari Naves onerari. potuic cerra venit mari, Fluccibiu ut Boream videi dominari Nos cum eo venimus Ab gratantcr reeepti bis, qui tunc fuerant ibidem reeepti, Nostri Licet undique forem cireumsepti Ad pugnam Ergo diem tamen commiinicer sunt erecci, stacuunt eercam Cumque Tureos qua pugnarenc eminus de Castris fugerent Cungregati protinus hi pose terga parerent Nostrique Victoria, quara sperabanc , carerent Digitized by Google Ma Milites Templarii Turcis «stiterunt Et ex plurimi mortili fuerunt ìllis Nostri turpker fugam ad Castra dedenint, Sed qui pigri fuerant ibi Inter dies funebres Maledicta dies. sic rcmaiserunt. haec esecrata Haec maledicta In hac dia nobis sunt, quae Sed credo, quod accidit Quando valiavimus ante ob sic fata adversara, nostra peccata. nos fossati;, dkm Saladimis nos inva/ìt. Habito Consilio, ferirmi* fossati Ab utroque Littore circrnn occupata Saladimis valida marra roborata Nos Sed Imo invasit, sibi contigit tristis Sed de suo De antequam Lux nìl ei profuìt; Unde nosque quod rediit, fini plenus esset nata, laesit parum, amarnra & irarum, reditu nobis fuit caruro. tmtrumentit paralis, & vih subterra- neh ad eapkndam Civitatem Nostri Tunes . ligneas facere caepere. Digirized by Google •43 & Gatros, Arieres fieri Machinas, Testtidincs jussere erigi fecere Viaf subtcrraneas quidam effodere Sed nil Iiaec, vel Inter se dividere alia dam nobis Terras, quae rune temporis Nec De de iliis pmfuemnt. Barones quaenint Tu rei possedenmt usque cune quicquam amiserttnt. Turcis obsiientibus noz die noctuque , Semper nos ad foevas Turci perargebant Ventus,nox, nec pluvia, ne^- hos recrahehant Nec illi de Moenibus semper dormi e barn Imo vicem acrius prò vice reddebant. De quinquagìnta Calete ìntrantìbu: Civita- Um, fi? probibentibus nobis Die prima Domini post Qui nquagi nta Galeae conerà Incraverunt omnium, Proh dolor, cune Labor, & Mare. nativitatem Colimi Sancii Siephani, qtiam festi vitaccia voluti tatein per vira Civitatem; incipit noster gemmari miseria nobis cumular! 14* Nani cura ante Cum libere frueremur Terra incipit iam Quomoth Mare Mari denegari. & Turc't tnsultabant noiis, cornicia Cruci inferebant Tympana, Tubasque sonare Si ferire Vidercs, Se vocibus Turcos roborare, Cum Heu Galcas agitane ante nos per lieti diceres: Hoc Mare, permircis quare? Milites aspiceres super miiros stantes Turcos, Sanctam manibus Cum ikgeìlis asperis Et eum crucciti elevames eam verber>nt(s improperiis nobis minitantes Quemodo Marchia vadit Tyrum prò rtparandìs Gakis in tanto pericolo. Habito Consilio, galcaia repente Unatn lanuensiuin nocte Et ingressus Tyrum Marchio, subsileiite vir robustus mente ut accederei, Apbrico pellence Si des mille millias martas Marchioni Argenti purissimi, atque valde boni Digilized by Google Ut ci Eas tmic debeat hoc Opus imponi, certe pendere t non uni peponi Istum tamen Marchio subire Uborem Non vitavit omnium patria ob amorem Ad toiius Populi iaudem, & honorem Et culparum De Ulius variis periculis , poenam Omnes in n & pestibus acdikmibus nostris in exerciiu Scias in Exercitu remansntibus quod qui r pendilo mortis extiterunt Hyomem sic asperam Quod vidisse similcm nani passi fuerunt nec antiqui fcrunc Imbris torrens vaìidus tetram inundabat Baccanalis Aphrieus mate perturbabat Evulsa tentoria cuncta laniabat. Ubi tandim tenebam cutn demihis. Si confratrea mei rane ibidem fuissent Et tenere Horum me dentibus tandem vidissont quidam, Sed eorum reputo, super plurimi prò me me lisi^ieni doluissent K Digitized by Google J4fi Esse mallet quilibet sine aqua rasus, Quum pari quotpassus sum tot advcrsus casus. Non milii tunc samnia dictabat Parnasus , Cum a cibis vacane jejunac omasits. Accessit, Ad & nobis aliitd nocumemum \ poenarum cumulimi, & majus augmenmm, Licet portcs manibus aurum, vel argencuin Ordeutn noti invenis, camem, & Notiduin vixit aliqitis, ncc vivit frutti entum, mortalis Gravìora viderit his qui mala malia Narri vini, vel elei Vendeb*rar modicum, vel salis caritts quarti vestis rc-gaiis. Vidi decerti solidos prò Gallina dari Scd bovinas feci his In eodem pondere Cum De Carnes comparar! precioque cari Paulus in Azymis iubet epulari, Qui minima Tres , lignis in jaill voluìt carnis coqitinate opomiit duas comparare ovo dederam nummos, quod lixare Volcns, ligna totidem conrigit constare Si quando comingeret alìquem egrocum Tyrum qui secedere tunc haberet votimi Quod Jiabebae , convenir Nautis dare lotum. Delicate vivere qui domi sdebat Ibi fabas, & Qui non sic crani Sed de pane fastidi chat bis eoct.0 saopiiu Cameni quoque famebar. roarcidam avidus edcbac. praesentes aderanc, poterant videre Variis languoribus homines languere. Sed nec equi pwtibus diris caruere Pars eorum maxima fere pcrierc. In diversa studia nostri se scindebant Nam eorum plurimi foras exiebanc Mori belio, qtiam fame quomam mslcbant Herbam quoque, Et converso Rationes Illis Dum stipulam, iigna relèrebant reliqui timentes visti pugnare sunt prò se allegare tutius esse, Conraduni quam exire, stare velie se dicunt expectare. De ndiiu Marebkms,& recondliaùone cum Rige Guidone. Praeter lapso spacio Cum mensum dLiomm immenso numero Marchio viroruin Nobis indigentibus apporcavit forum Ubercatem insuper omnium honorum. 148 In adventu ejus fuimus gratulati Nani Urbe postea Turci sunt in serrati Sunt amici Marchio, Roxque copulati Ad pugnandoli quoque nos sumus animati Quomodo Castella trahuntur Castella vehtculis ad Machinarura Urbem ictibus stemunrur. de nostris simile plùres patiumur. j-ieu ben nimis Dum variabili s est relinquit Dum fortuna videtur stabilii bora ter in una Permutatur levius, Et rrahuntur muri colliduntur. Civitatis incolae morrai Et ad Civitatem. quam hominem in in Orbe Luna fervente Fortuna mutabilis cacpit variati. Ignem ecce cernimi» Macbinis Super aediiicia, jactori cunctaque cremati Lamentautur militcs, plangunt Et pnma. spcramus eteniin urbe dominari servietites suspiranc peditcs prae doloro flentes. Be barones Heu heu laniant barbara evellentes cuacti clamitant pectoratundemei. De tribtis maxìmis Ascensione , & in praeliìs faetls & Pentecoste, Sah; baio post Pentecostcm. Ad hoc in sancissimo die Penteeostcs Nos ab omni Intere circomdabam hostes Nitomes irrumpere fovearum postcs Ncc est locus vactius a sagittis, Idem nobls Nec non Pugnarunt Memores viriiiter Ferrariae Qtiomodo Turcts & tali cam fortuna ferlmur Martirum stes. rune in agone homines Veronae die pronae Galel» hitraniìbus Chiloton nostri nequiverunt Dum quo fecerant in Absccnsione post in snbbato, vigìlia niminm Viti, Turci truces nimium, resìstere . agresti & Modesti & nobis infesti Intrant urbem Navibus, unde sumus Armis, victualìbus muniti venerane nioeiti. Nostri quibus obviam classibus iv-crunt Sed eis resistere dum non potucrunc Ucrobique mutuo damna perralerant Digitized by Google 15* De duobtis ìnsuliibus fottìi super galeh Nos visi daas galeas etram eepimus. Nec pestea ausi futruitt exirs Summo mane Et in calendamm die lulii quadam praeccdcmc panini alia immensa Turci copia Galearum Cuttj Longe a Turre Muscarum foras exeunt Super nostros Jacentes in eis acrius faciunt insultimi ignem in occultimi Sed hoc aliquamulum nocuit, nec mulmui Verum non dmctus Duas cnim Galsas stecit nostri hoc insultum, sunt lucrati Jn quibus sunt plurimi Turci trucidati, Onde Quod Quando sunt reliqui tamqcnm exire taliter post verni rumtret vimus, fi? perturbati hoc non sunt de Imperatore quùmoio per Ungaviam rat! audiC5* Bulgar'uim intrans Graeciam àspopulatus est. Tu codoni tempore Nuncii venere Digirized by Google 'Si De Romano Piinctpe veri qui dixere. De quo quia contigk sermonem habere quod Praelibandura arbitrar, Ergo postquam hi rctulere. Princeps Roinanorum inclitus Monarchiain Regis Ungororam Intravir omnem Ubertatem Donec enm Rex, die dnxlt ad terram Per qmtn passus & forum Bulgurorum, i est plurima: «dversitaoa Bulgariorum variai ob dolositates, Ad GraecOTUm donec pervenic Ubi Graeci comperit Regis Eum nam Pacti , dcccpcrar Gmecus Imperacor quod promìscrat, Nam sibi EjUS, & promìscrar, Commereij civìtates siraulrates faccus depravato*. quod fidus cssct tuuttor venundator, Proprer hoc esercitili nosrer expugnacor Regis sui factus est, atque spoliator Ec cunqtaruni mercium Insuper & hominum ferus depraedacor serus trucidato! Ut vacare plenius possit ultionì Et pun.iìs ìncolis, instet regioni Suaa Caesar providens expccmtioni Hyemandum ibidem iudicat Tyroni. Digitized by Google Cassarti moram nobis Me dùce Monili importunitas temporis, Siiadebat, & & dalmata. Measis coplosè diffundens mensls Quod toratn luit Exercicus Acconsnsis Qucm sagicta sauciat, Tandem deiit castigac ensis, Domini Resurreccionem circa Talem Cacsar Ut quem compostionem recipit Graeci Navera ad mmsfretacionem, Festinant Graeculi complent jussionem. Quomòdo Saldami proders Dum sancii Iconii voluti eum libi datis ebsìdibus. Georgei Brachium tratisissec Cacsiir, atque fidei obsides cepissec A Ni Soldano, proditus ab ea divina gratìa Dum eum enim Iconium fuìssec praccessisset turi properarenc Assistebant undique Ture:, qui vetarent. Omnia commercia, hosoue Vel eminus potius eos Circumscptii tnicidarenc sagittarent calitec viris Christian!! Djgitized by Google *5S Hac illac volantibus Tlirris, & Pagania Elapsis ex integro tribus septimanis Major pars Exercitus nil coraedit panis Quomodo expugnavirunt [coniare, Caesar esercirai retro providebat Sed illius ante praecedebat fìiius Quo Duce Svevit inclita gaudebat, Hic primas mcolumis Cujus ad insignia Dissipati Tunc cur;!'" intra acics agebat neutri ctiort-intur, h osti dm fugantur Icomum omnes comitantur Superati; hi.:,tibns Urbi dominantur. Soldanu; resistere cernens esse durura Cam Et tfeauris fugit in ci;::ClÌ5 Dui;; A oppiduui securum, commercia spondet se dararum .ostarli videat inde recessurum. Qiiomadu in Armenia mortuu; est Imperalo? in Salefieo Flumine. AbKìnc in Armeniam Ubertatum reperii transit amoenam quam conctarum plenari) 154 ffan de fonte trahit ipsa tìivite Haec frurocntum & dat, equis avermi awmun. Quid prcfuii Imperatori, quod vitaveri: Vicae tamen Dura illius Mare. dolos lioc paravir. parvo gurgire solum hiinc necavlr in quid Die milii Ab aquis Salefici, quod Mare profili!, dum non viravi: sibi cavie Dierus est Salefkus, quia fàctus sale, Dtcatur maleficus, quia fidus male Satura In salo O, Marc cremuit, quia Salcfici solum dico, fallacia Romano In sit mortale dicit vale. cum fortuna farà Principe nimìs debacchata Quem non possunt Morte cita O fata senrentiam nostrani permutate In Romano steraere lancea,vel spaia rapitine , & inopinata. Principe secus judicate Ab aquis Salefici illesum servare, Et hvrnc armis porius, Romànorum quam aquis necate Principi, Imperatori Ampliorì longius cederec honori Digitizetì . by Google Migrine qiiam Rutilatiti Nam verum tir fatear, In aquìs Universi priucipcs Quod ex iìlis plurimi fuere timucre mare transiere sublata principe, prìncipes timetis? Cur Cum Oominus mirabilis in suis Athleris sibique Occulcis indiciìs Hunc ad Quomedo sìbì ita mori quod mihi dixere Qui seenni cune lemporis ibidem secretis suae gloriam traxerit qutetfs. exercitui ejus vertiens Antìoebiam per crapulavi mortiti est feri totus. Omnes Antiochiam alii venerai! Et Ducem Sveviae sìbì praefecerunc Francorum baronlbus nuncios miserimi Ab hia eonsilium sibi petierunt Major, Non & praccipua pars Theutonieorum attendens regulam hic Multimi, & repente In brevi deleta Nam cum Ijoscet esc sedum Aphorismorum replet ciborura de sorte virorum per inopiam essent vacuaci per copiam nimifi epulati Non esc Ec.de praeter Pliysicam sunt infirmati, si hirjus saeculi taedio sublati, Quomodo Marchio vadit ad eos Antiocbiam . Habito Consilio, nostri Marclùonetn Mictunc Anciochiam , ne duca: Acconem Per talem Tcutonicos viros regionem v Ut nullam Qui inciirrcre possem laesionem sine periciilo cernens se ncqui» Acconem ulcerius per ce tram redire Parar, cam Exercitu navibus venire Sinic camen postea septembrem exire. Quomedo nostri Pedites escisi funt in Fetta S. JacoH. ! Ejus in absencia nobis acciderc Plurima, quae poscea multa stecere, Nam in Pedites, festo Jàcobi nostri estere & ; hostìum castra irruere, Turci nimis providi, nlmisque sagace» Urunc Tabernacula subnjittentes fàcej Digitized by Google '57 Nostri nìmls avidi, nimisque TOraces Cenane cuncia rapere, Neque ut lupi rapaces, vident, milite» eos subsequentes Ordinatis cuneis in hos irruenres Plusquamquinquemilia morti dant sternentes. Lice! bene essent armati, tamin culpa sua, £? militum meriui funt Sic erant hi Pedites bene loricati & Balìstis, Areubus decenter armati Quod nunquam ab hostibus essent superati Si possent ordinìbus repugnare fati. Anhelantes Pedites nostri fugiebanc Equi» vecti levibus Turci praecedebant Sed qui retro venerant nostro» proscerriebant, Sine ictu edam pìures corruebant, Si succursum eis milite» praestirissent Sarracenos turpiter in fugam verrissent Et illi de Moenibus ira Quod cumrebusomnibus Quomoio illi timuissenc urbemreddidissent. de Civitats exeunt Hospiialarìis tonfugiunt. Sed ut nostros vident caliier effugarì & cura i58 Non Non oportet quaerere si possent laetarì enim existimant Turcos Donec refracnari nostra videant castra concremari Ut augumentum igitur nostri? direni malia, Exeuntes jamiam panis borealis Obviant militilws primi™ hospiralis quos conficirur pugna manualis. Inter Hospital is Mìlites ab equis descendunc Ut ursa prò cum (ìliia Turcis eontendunt. Ture nostrum aggerem per vi m bi s c onsccnd une i Hos hos igne succendunt sagittìs saueiant, Et Ho spiralati! equos ascenderunt Et Turcos a latere Maris invaserum. Quos ad Urbis Moenìa per vim reduxerunt Et ex hls in foveis mutros Quomotìo Turci palam, fi? occiderum. cium iniraiant Civitatem Post hoc infortunium Piena vict.ua li bus , aliud successtr. ad Portum accessit Navis, dumque saepius queritur, unde sic, Velum hoc reficiens in Villam dìscessit, Vidi post hanc alias cres palam venire Digitized by Google E: galeas obviam itlis nostra* ire Ncquiverunt eas tamen sic impedire Quoti vetarenr Moenia Urbis Itera A introito noctu saepius ingrediebantur nostris multo ci cns sed capiebantur. Et creptis spoliis ipsi necabantur Ob hoc tamen De aiii numquam terrebantur. variis instrumeniis nostris frustra consumptis, Praeter haec tres Machinas nobis combusserunt Tuncque Ad nostti Ligneum Castrarci deduxerut Muscarutn Turrim , sed cara non laeserunt Nitnis cito quia Navem succenderunt Itcm barcant dirigunt facibus succensam Cura quaNavcm concremant illorutn immensam Citu Turci tamen vindiennt hanc offensatn Nam cum nostri segniter, & minus attente Starent ad custodiam, in die sequenta Turci Turrem Ligncara concremant repente Cum Ad Navi, quam fecimus, ìpsam deferente haec barca, trabibus desuper velata Dum ad Turrim ducicur fuit naufragata i6ó Insmmienta caeter» ad idem parati Suoi hoc De modo perdita, ve! igne cremata. adventu Comitis Henrìci Campania:. Caremrus Militimi numerositate Campaniensts venerat ea tempestate Comes, & esercitimi in necessitate Sumptibus innumecis roboravit Attamen late. Consilio fretus levitatis, Forte per audariam juvenis aetatis Paucis victualibus secum apportaris Summae De nobis praestitit causam egestatis. Ariete ferreo cooperto fieri fteit, & , quem Bisumhus óe Igne Gracco, a quo cemèustus fuit. Quid do Archipraesule dicam Bisuntino? Vir est totus deditus operi divino Orat prò fidelibus corde columbino, Sed pugnar cum perMs astu serpentino. Fecit hic Arietem, quem de Ferro texir. Qui nostrgrum animus pluiimum evexit. Digitized by Google Quod per negligentiam factum non ncgitur Naro ad murnm Quod Ignis ferrimi ille posittis «cutitur , tantum lapidataignisque jactatur. foctidus, ìgnis exct:rarus Cu'.n ampullis vitreis desuper stillatus Scrpit per gracìllimos subintrans mrarus Donec ìncus aescuans, magnos dat hiatus, Pereai, o utinam ignis hujus vena, Non enira cxtingukur aqua Vixquc Vimini acidum Ab hoc Ignis ite pe,-p C tem Quod ad pugna , sed arena aretat ejus fraena, i6s Veruni aedifìcìa retri» retrahentes Milites quiescere malunr, Quotinolo & not fatigatì frustra reges Frantine, & servientes. expictavimu! Jngliae mqimntes Expectare stamunt Reges universi Seè dum Reges veniunt, fluctus sunt adversi Sic, quod necessario retro sunt conversi, quod essent subversi. Alioquin dicittir, Sed non solimi Regìbus est obsirusum Nequìverunt alii quoque Mare cransfretare Neqite victualia nobis apportare Cara apud nos vendebantur care. nitnìs De De ittcaeftsone famis Andegavensibus libràe datae trinae Sunt a me Pol'atis nobilium carnes prò modio parvulo farinae ttinc Equinae Respondebant me]ius,quara quondam Gallinae. De ;dicti Vtndindòrum cìharìorum. Safones constituunt Uno prorsus ore, Digitized by Google i«3 Ut dentur Sed Dum cibaria predo minore, errór novissimus peior iìc priore. non audent vendere consucco more Non enim tunc cibaria inveniuntur Per forum venalia , sed cffbdiuntur Pavimenta, domini ubi reduduntur Sic inops, He & locuples fàmem famelici! scrvìentìhtts patiunrur. ad Turcu fugientibus Miìices quid fàcient, quidve scrvientes? ExpccMsse Reges sed sunt Ne per famem peream Turmatim hi poenitcntes. igitur limentes, effugiùnt ad Tureos, serviemes. Quoti nostri exeutit ad Castra Salatini. Tunc tHsponunt egredi ad Castra Tufcorura Nostri, causa straminis, & cibariorum. Sed prius depntant custodiac castrorum Cura Blesensi Comìtc Ducem Svevorum i(J4 Quontoda furti extunt de Civitatf a parte Pisanoruiti, sed Nostri eos reprimunt Sceirs (lumen igirur ubi sunt hospitati Cìves, igne plurimum, A & armis parati Pìsanis gxeunt simul congregati Castra, defensoribus desti tuta rati Igne Gracco Machinas huiiicctarunr. Assuetis spiculìs vlros ^uciarunt Dance Ducis Et Qui milites eos dìssipanint plures per iittora inortuos prostrarunt Tunc de Ec ad nostris januam plures intravere rruiros alii scalas portavere potili urbis moenibus speravere , Nisi quia wnebrae «octis venicre. QiiOtraido Saladi/ttts vtrit noStros, Ad pugna, dolh fatiga'- dome ad Castra redeunt nostrum Exerri rum versus Saladinum Properumem. circuunt, juxta marutinum Dance Castra eollocant supra montis sinum Salaùinus subdolus remeavit, Digitized by Google Et ad montes properans ibi latitatk Nam ad pracdam cturere nostros aofcimivìt Qhos onustos perdere speravit, petiictis Sed «t nostros Universum aspi eie dirigit non ire praedat.urn ad hos equircteum Vertunt ultra fluvium nastri comiratum Ec de solo redini hal§ent cogitatimi Turci suat acerrime Dum Sed nestris comminati coacti sìstere sane cs strame tari in die posterà procul absentati Nostris fium praevii ad postes fossati A quibus eonficitur ubi pugna dura Prostrati tnilìtibus, & equis per tura Christìani redeunr, in Castra lenita Sic deinceps ingredi non est ulls cura. De Nepote Clarimotmxsis Comitk., fi? quibusdam a Uh ioh capti*. Sed quia Teutonici de Campo patente Turcos : cffujJiverjnt in Suncto Clemente _ Eseuntes effugant ìn Turcos quidem die'-séqiicnt; milites de-Francomm gena i66 Sed tunc in in adii s Pagani latentes Imptaevlsi cursitant, Fraiicos colligemes Intar morti dediios, Sunt De triginta rrùlites, & eaptos viventcs & horum elientes. septtm Navibus Turcorum tmramibus Civitatem yobis invilis Dura nos de materia Et plasmati terrestri areto positi loco, in & Tributami» malico mimimi Quid in fasto Scptem silveetri agresti vidimus, audias, Sylvestri. victualibus Naves oneratae - Chris tiani populi absqne voluntate, Receptae sunt propalalo Nec Galene Civitate in nostrae sunt eis adversarae. Quomoàe lune Teutonici virìììler espugna- veruvl Civitaum Tunc ibidem Cum juxta me si tu praesens ibres armati eircuunt Villani Bellawres Certe Teuconicopim jurasses furores Universis gentibus esse fortìores .- Digitized by Google 16? Nam densos missilium hymbres contempserc Ignis, acque lapidum jactus Et muri flagmis dum Dimiomis plurimi C lamie penule» sperane haerere scaiis corruere. hoc praelio gens Ale mmann urani Cujus nomen mecuunc Phalanges Turcoruvn, Nam Quod per neglìgentiam non simus Moenibus De Muro Civitatis stetit potici eorum murornm. per imbrem diruta Nibil nobis profitti. Dum Orationibus Virginis Mariae Fulcimur, & meritis genitricis piae, Audias, quad accidie nobis, guadarli die, Jejunant eum vigiliam Epiphaniae Ciocie integra, & mane seguente Rcdeunt apectacula. Sed Austro fremente Crepitane tonitrua aethere cadente Nix, hymber cum grandine Christus Dei Filìus Qui prò suis , cadit velie-meri '.e Deus ultionum medio dimicat agonLim Non gestando clypaim, lanceam, vel conum Urbis muro j tenti t dans ad astra aonum. Nbvcs Turcorura ralnbaiter Kam haerebatit: seopulì:; Ncque victualia trainine coofrej anchorae ji de rate Ventonim Cerauniis cum Naves q Sunt in portus medio cunctac naufragatae Idem olìin rnosnia Jcrica prostravi: Q'.uiiii li;; (.'bit boms spoliavk. ns popiilus Scd Acconis muros dura Ad Non ìioscris fiiit pluvia dee impedì menta Militia nostra Ad;'.p;r.;-u!it Et ipse dissipavi muniro Christicola nollus propmquavic. Lìcer bellica tamsn lenta mcmhris ornamenta, a longc praemens cquos , & jumcnta Digitized by Google Ió"9 Si tantum cum Machinis de Muro stravisami Certatim ad Mocnia, credo, corruissent, Sed virtute Domini cum moniti fuissenc Promptiores aggredì eos debuissent. Quòmodù Turci aicenàunt tumulum auem fscimus i f Dum in natalitìis Sancii Fabiani Pranderenr ad teriiam horatn Christian! Exeunt ie Moenibus mille Pagani Qui nuper intraverant facti oppidani." Prantiualem Tumulum, quem Pulsis operariis, statini nostri fecerunt contendermi: Pauci taraen Milices eos mgaveruftt Et eos in foveis Urbis prostraverunc De Cum Et sit quodatn ìnsultu noctti facto exercitio dles destinata dicatur ocio Nocte tamen Ad pugnam nox colltur esse destinata Agnes qua Beata egreditur gens Deo IS'on diurno praelio fuic satiata ingrata 173 Sed Est iìe tlocte veniens caterva cmn A quorom Et nox densa» igne spicuia graeco jaculara Super nostros vigìles stantes ad fossato rorriultibus nostri perrurbantur obviet, lìcer Pagani- veloeiter in statini Urbem Sed otrinque plurimi congregantur fugantur ptius sauciamur. Quomodo Marchio frustra tentai espugnare Turrim Muscarum Ratione notimi Et fide est sttis evidenti cognovimus hoc experimenti TuiriSj quarti in medio Portus pulsant venti. Ut ergo liane Fabricatus Sed cum Marchio posset vendicare citius Veivex sulcat Ut quod Furens, Cum mare, crebris ictibns deber hanc quassare Ipsum eogunt scopuli longius nil asrare. proficerct Iabor hic cognovit stridens Marchio machinam removir. fatoram serie fortunam devovit Et suam Beelzebub, qui sic Ttvrrim fovit. Digitized by Google De quedam Pelino , qui prodebat Nsstroi Martis idus septimo nostros setvienres Uc A herbas colligercnt , foras incedentes Polino prodiros, longe discurreotei Sarraceni capitine in dolis De latentes. contraria fortuna oh nutra peccata & de morte Pratiaterum, & Barenum Praetwmisso quotìens muris erumpentes Atque campis nobis subito irrucntes Turci captivavenmt nostros servienres Prosequamur Ob alia, totius Pupilli parum labem divertentes & peecatum Forrunam contrariam scnsimus, & fatum In profundum mergere non desistimi O O nequam, & infida series statimi. fatorum crudelis Atrops pessima Sororutn Numquid sjmul rumpere via Cbristianorum pnns Praektorum ? Fila, quod pmesidio Ut Nòstri Salvatoris e nini haereditas Cruci fi Patria, xi , domus Redemproris Venir ad extranei manusn possessoria Perdidit auxilii Le Mane muftum, Gregoriì , Primo nani Gregorium , & & honoris. Vrbani Papae statini pese Uirumqite Pontifkeili perdìdic Qui de llyerosolyma De Mone Henrìci, Angliae, & Gmiklmi & Skiliae. Post Henricum Inclitum Et Guillclmimi Qui . Urbamim Romannm tyramtiura proplrarmm Habuerunt aniiiium profugandi samim . Regum Regem Anglorum Regcm Sicilianità perdidit suis praesidiis sunt Christian ottim Turaci reliquias a manibus Turcoittm. De marte & AnMepìfapt Ravennate Epifiopt Faventini- Quisquis Arcliipraesulera aovit Ravennate!» Digitized by Google 1 m Favemini Praesulis acque probìtatem Ob iUoram obicura Chris! De Morte Laugravii. . Sed quid digne referam Nobilii Langravii? Còrporis , & animi fuit magnavi In Dui servitio qui labore gravi Consomptns, De Morie in reditu periit in navi. Cernita/* Thzalìsldi, & Suphant, qui futtunt frafres.. AJvcntus laudaMis Comicum duonun Thcobaldi, Stephani, Fratram gcrnianorum Giiudium infudcrat mentibus Francorum Sed hos nimis vulnerar De Mone cita mors eorum Episcopi Caniuarieiuis. Sanctus Archipomifcjt Cantuaricnsis . Populum Consilio fovi rvEliionuro coetibus catemtis- Digitized by Google '7* Recreabat paoperes sumptibus immensi s Quae sic : postquara anice intentum vidic Tantis operarii fructibus invidit, Vitae filium protìnus illius succidit, Clerus, plebs cura milite quare vestes sciita. Di morte Archiepiscopi Sisuniinì, Svevorum imperatori! & Ducis fitto Hinc Archiepiscopi!! gemma Gerle orum Bisuntmus obiit, Duxque Svevorum, Qui nisi Stravisset Nam contraria foret sors fatorum mnumeras Acies Turcorum ut fuit proprio privatus parente. Qui vclut praediximus, stipatus ingente Turba venie miiitura, De factus est repente torrente atabiiis, tepens 'de fervente. Se magna fame Sic istis baronibus in necessitatis Destiniti tempore sumus Alìisqite pluribus non , & praelatis, tue nominatis Nobis adversantibus cnm fortuna faris, Digitized by GoogI Et in vtrbo dicere veritan's tlbi Possunt, qui rune temporis remaiiaeeunt Quod Quod siine ibi indigentiam [tintam passi cibi nescimus similem ab antiquìs scribi Plorarli gravi cibaria quaerebantur Noe quaerentes, Scd si Cum quando quoniam non sic consolante, torsiian inveniebartrur amaris poculis news miscebantur. Idem cibus dominum., & equm alebac Nani cum equo dominus panem dividebar. Hoibas quas periculo mortis colllgebat, Equus crudas, dominus coctas eomedebat. In tanta penuria rerum edendarum Nos in quadragesima cibis & Recreamur carnium, Camelinanim carublarum. Aliis rodentibus tcraas Multi qui equinarum acquando divitias suas Fuderant pauperìbus eas erogando Nihil sumunt, esuies ftcrj mendicando Quare diem ultimum claudunt jejunando. Quod Tunc Pontifices statuunt eleemosìnss peri. Sacri Pomifices, sacrique Praelari Principes Ecclesiae Sanctae deputati Vincola poenitentitws rcserant pc^cari Qui de suis conferirne tarrme paupertatì Ut habere valeant hanc remìssionem Omnes largam faciunt erogati onem Sed Praelati faciunt distributioncin: Uc untae participes sint remisàonis Prae cordis mimdicia, & eonfessionis Erogant de proprìis emiics large bonis ' Ottus ferunt praesules distributi onis Qtiomodo mitìgatur fame: Et baec eleemosina coepk erogati Iram Dei protimis sensimus piacari Intuemuf etenini emirnis Nobis in Tunc mari victualia navibus portar!. Quantum vtndebamur farinae victualia modius sex mìnus centenis Vendebatur aureis, frumenti sex denrS Ordeique modium dabant quadragenis Repeno vix furfure aureis septenis-s Digitized by Google De miraci/Io alleviatile fornì? Pro pracdicto predo nequibat frumenti Reperiri modius, die precedenti Qui dabatuc Dik», O publicc cuivis offerenti vel tres aureo? in die sequenti. mira potentia summae Deitatis Qui tain mirabiliter Christianis ab.-::alic onus paupertatis gravis egestaris Tempora temporibus mutans Quomùda Rex Frantine ubertatis. venti, & expugnavit Civitatem. Sabbato post Domini Resurrectloncm Philippus Totam Rex Franciae veniens mentis operam, & Acconem intentionem Circa Villac posuit expugnationem Sectis Tu iris igitur Erigit petrarias, Maledictae latus illic hospitatus, Aliasque maehinas, nec non apparato* Quorum murus Dunque Muros corruat ictibus quassanis, dissipai , & iraplet fossati M IT» admodumque Qitae profonda fuerant Instru menta plurima siine ibi lata cremata Aliisque variis modis dissipata. Di Rege Angiìae divertente Cyprum eamque subiugantt Interim Rex redolet ut odore iiardus. Mecuendus hostibus Cyprum , sicut fgris Pardus tunc vensrat;, licei suis tardus, Nani Tyrammis Insulae Tribus , , Angliae inclytus Richardus Qui per famam , turbo pieratis navibus rcgis naufragatìs ibi Homines incluse-rat. navibus ligatts, Equìs, victualibus, armis usurpatis, Scd a Rege veddere cuncta postulatur, Negat, pugnac, vincic, fugie, vlnculatur Digna factis Captivator Cogitem Ventis, calcarla intrat . ultio digne compensatiu-, hominum modo Vicris castris, orbibus captivatur Cypri subiugatis, Piane faveant regi, addendaque satis mundum. Ergo datis peiagus fluctibus intii. Digitized by Google '79 De quadam tcm, navi 'urcorum onerata Igne armts volenti intrort Civita- & Grasce, quarti ita exjugnavit quùd iota penitits ubmersa Rex Anglìae, cum omni- est bus in ea contenti. Dura Acconem Navi satagi magme iter maturare molis :ontigit obviare Quam Acconem coiiperit Rei Et Tureia Ad praesidia Ad classica gladii , arcis ; tym pana puisantur, sìnuanmr, instar grandinis spelila vibrantur. At Turei de lem vellet incrare, naxima portare hanc ergo Galcae :unctae- congreganti^, Sonant tubae, Exenmtur caveis, nostros, lapidis Sudìbus, & « ie de castro tormento jaculis triluemes fotti torti morti Jacuforum verubus, ce Nostros tamen reprimi Et dum Navis rampiti Digitized by Google param, Ignis, sudes, jacuta piifaere Nani Juin ilìos sorbttic Jniteus Esca fuerunt volucrum squamiti aique bclvarum | Antlis potentissimi peri'fe mille, Quod si force recepisse^ moenia Villae Nunquam ho? devineejì: iste rex, vel ille, Nee currcns Grascia tda cum Achilie. I Quameda Rsx Anglìie venìt Accattati Versus Aceon igicur -plus incurvatur Oculìs navigìum acquila furatiir, Christianns populus ^mdens Et confusus Eihnìcii De Mastini; Comitìs dolec, gratulatiti- & turbacur. FtauMac Regi dath. In strumenta protinus jttw praeparari, Sed ne vncet intenti Comitis prue dati Flandriensts petrarist poscit sibì dati Omnes De Rege fiebant obitim cujus Francia» suìs murum tanquam cari. ascendente cum ex a'iera parte. Rupris propugnatali:;, Muros, Torres stntat Digitized by Google iffl sed alter» qui jam explarrarat Parto Primi mnros ordinis Rex Francorum MHiCM apposiris Sed hos igne murum Et se Et aliunde alios quassarat Civìtatem scenderò parat. scaìis ascendebanc liquido Torci perfundobant oranes opponebant insitnui nemiaem, qiicm tunc timebant, Quomodo Anglicis non pn^tìnniibiis Mare- sealcus Francia» tbiit. Jam suum Rex Angfiae Nec de suis interim castrimi expecrabar, quisqae dimicabw Illuo omnis Asiae manus aeclmabat Ubi sola Francke Milcs strcnuissimus virtus , pognabae. inclyras, & forti» Marescalca Franclae, Militimi Cohortis Rector Quei» ibi Qitoir.ùdo Sed solvit dirae jura mortis planxir «erciras kcrimìs obortis, hic Francis eedentihu* torretvr Rex. non cin.-itur seguior v;I rctencu*' M 3 Digitized by Google Nec Ad De est primo diruto muro Rex contentili stragem altcrius ordinis conventus. Turri Màledìcta eaesa-, tonta, et , quatsaia , Emlnebat ibidem Turrìs Maledicci Quamdam solo nomine tunc maledica re Super ronsa machiiiis, subtus facta cripta, Qua defensa olirti Civitas est, nunc vieta, Nani quadris lapidibus undique sublatis Omnc jam amiserat rotar firmitatis Columnis, & postibus subtus cooptatis concrematis. Ruituris fimditus tantum Quod Tursi timsntes ruinam Turrìs vferuttt Lapsus Turrìs , Ciùtatm. igitur (erriti timore Pessimo edam dubiis rebus suggestorc Turci pertinaciae posilo furore Civitatem offerunt supplicanti uni more Digitized by Google Chrhtlamrum & TurcQrtitn per Marcbknem sedala. Ablata restituì cuncta Christianis Cum captivis postulant Diim fit Hanc dirimi: Reges a pagania. controversia super iromanis Marchio doctus Procurandam etenim liane in mundanis per Marchi onem Regcs ordinaverant composiiionem Ad De tollendam igitur dubirationem promissis sese dederunt c-autìonem. Di Urbcm, rebus cum Civìtatc reddìth. sup peli etti lem Captivos , arma reddldere cum Navibus quotquot babuere Urbis intra Moenia, quadringcntos fere Vestes tamen retinent, quas incisere. De his, qms Saladinus nobh rtddire Saladinus lasuper ad vota nostrorum M 4 Digitized by Google iS4 Daiis elcctos milites ceneuin aliorum Capóvorum corpora millequingentorum Cum , ducentis miliibus redderc aureorum Reddi quoque debuit preciosae Crucis Lignum, in quo Calìcem passionis micis Ebiberunt visceri gloriosi Ducìs Suggerente Principe tenebrosae Lucis. De VexiHìs Regum postili in Ch'Hate. Juramcnto placnit paccuni con firn: ari Et Vexillis Tane De Regis turres speculari vidores pucros, sencs gratular! Victoria Domino Laudcs modulari Discritth importi , quo fuit capta Civita* A natali Domini Novem Accon.fcre làu-ì mille ducemoruiii minus, spacium numerar anjioram quarto circulis obsessa julii duorum, reddkur, annorum, QiwmoJo Rtges discordante- capra Ckìtatt l'(i;:q Libili Rcg« Urbis univi; Luis i sur.t potiti Digitized by Google «85 Arma, Vtées victualia, Quam qnod «mi partiti diu foverant intendcntes liei Simuiatae foedera pads sunt obliti. DumenimRex E Arigliae protegit Guidonem, contra itex Franciac fovens Marcliioneiii, Illi suam tribù it teme portìonem Parai hic ad propria Quomodo Saladinus dum reversionem, noluit attendere partimi, veniente termino Immmebat Qlio ipsi Nee vuli termi mi s datus a Paganis spoponderam Cruccili pìebem Cliristianìs einere cor iniqui Canis Induratimi redimerli tempus verbis vanìs Quomodo Rex Angììae fidi Obiides Turcorum ititerftei Corani tabemaculis igkur Turcorum Jugulari corpora clarus Piiisquam Rex Anglorum tria milia j'ubet captivorurn Pro reddenda vadium cruce reliaoruro. De àuro inverno in vhceribus ocrìsoi-utìti Inhumane carnifex coepit desaevìre Quod referre nepiias est Uc aurum Nec Medium audire in viscera vadane eSbaurire illorum sufficit srereora lavori, Sed iubeiimr corpora ftammis concremari Tunc Videres cineres crebro ventilar] Et ab Nam iisdem rùtilans Quos aurum sequestrar!, haec piena pluribus doìis gens, per ora Aureos roconderat interiora eniittens postea per inferiore Assumcbat itcrum sere, ve! aurora. De corrigli;, Et plures ab eomm & & bepate raptis. felle corrigiis lateribus* arcns ìncur^bant Illorum lateribus, quos exeoràbant Raprum Quo fel ab bepate reliqui porrabant pieni nequitia Turci redundabanc. Digitizsd by Google "7 Dt gaudio innato nobis ex morte eorum, qui Crucem promiserara Talia coiispiciens quisque gratulatur Quod in illos Qui Cruceni Dominus provisione se ulciscatur, sic proiniserant, in £jus monis passio, De vita qua desigimtur nobis datur. Dei Civitas nobis reddita fuit per pactum . Dei factum credkur hoc provisione, Quod Urbs nobis reddira fuit pacione Fraudati fuimus licei sponsionc, Super Crucis Regìbus Nam iàcta ditione, qui cruciatibus digna patravere Mortem, quam merueranr, At nostrorum Acies isti pertulere. salvae perstitere Frotegcnte Domino, prò quo puguavcri;, Saladinus etiam fide ieviori A suis habebkur, qui permisic mori Hos per avaritiam, at nos Creatori Melos demus, digitum imponentes ori. FINIS. Digilized by Google '"indi M Istorici^ E?!o!ue Cormzzi I-tohf.M'ino c e Monaco jm Pvrnnii'-.i i,i GebusulemiVib. Famiglia pag. Cor Uzzi de' Osservazioni sul nome di r- Firenze di y. t Edizioni del Mali/pini poco corrine. Su-! 6. c due i.'zl'one Clerico di S. dotatati. Sì ;;;i..ferifie iti t. Palestina. 7- , Cancelliere del Patriota. Monaco eletto 7. Anwescùv/ì dì Otaria dì Palestina 13. Impiegato ne' Trattati. Calamità della ./;\-i-::;eovc> 13. Sfila ne" tempi dell' Monaco 16, Cesarèa Sede di Monaco iti poter di Saladino. Mimico esule dalla i8. ma Sede. Digilized by Google Si rifugia in Tiro pag. so. . Passa Monaco in Occidente si . Crociata del 118B. Monaco torna Acri 93. Sorta. in asseritala Motivo arriva Mirai™ alt -n- poi rkonauistata "-Ì- di rilento in Tiro. -4' e , di VI dna: 0 /'x.-so'jo di Moi'iiL-n il-jscrfoe r Acri. tfi Arri. assedio, e la recti- 38. In anni anno Monaco scrivessi il suo Ritira. 33- di nominazione di Vescovo Della Arcivescovo dì AL ;-:,.:-> Le ì\ì->-vj scovi di Monaco lemmi He P "4- Acri. 37- Monaco fra i Ve- Acri. eletto Patriarca di Geruta33. Gerusalemme quando fu fatto di /: ;v.: .'filava e di , Monaco. di Oiiien non pone Monaco Monaco Monaco rammentato mi . Crociata a' tempi di Patriarca Diplomi. . Al. 44. 45? Digiiized by Google Nuove mutazioni nel Regno Oeru- di tallirmi. Monaco pag. 47. incorona il Re Almerico , e la Regina Isabella. Monaco procura 17il Braccio di S. 48. Filippo Jl di Vescovo Monaco Lettere il ff Firenze 48. Braccio dì S. Filippo. Innocenza III. Monaco Nuova Crociata Monaco scritte a ffa ai tempi del Patriarca È3; Patriarca Morte del domanda a Monaco che , ordina la Traslazione del Braccio. prima Difficoltà Firenze SÌ ottiene il che partisse che- il Braccio., di S. di Gualterotto 67. Filippo venga a Firenze Notizie 6\. per Braccio di S. Filippo 68, de' Bardi Vescovo di Acri 69. Traslazione del Braccio di S. Filippo in Firenze. Braccio to II. di S. Filippo visitato 72- da Alber- Patriarca di Gerusalemme. 76. Digilized by Google dei fiorentini per la San liquia di o Re- Filippa annali ridia Festa, e della Re - liquia £sit:i:e Firenze. S. Filippo in ili Reliquiario del Braccio di ile! S. Filippo. Osservazioni Critiche sul Cap.LXKXW. th-ir l.</i-rhi di Fi-:r-jniiiiit Ricordano Malespini, e sul Cap. XIII. del Lib. V. delle Croniche Fiorentine di Gio - vanni [Ulani , ove parlasi della Traslazione del Braccio di S. Filippo Apostolo da Gerusalemme Brachu Translatio Apostoli a Firenze, Beati i Monachi Fiorentini Acconensis DE scopi Liber l Ptnum . RECUPERATA Epi- PTOLEMAIDE 1 . Fine dell' Indice Digiiized by Google FIRENZE Nella Stamperia Al Canto al di 1781. Antonio Benucci e Conirr. Diamine. X Cm ^PP r - Digitized by Google Digilized by Google