Memorie istoriche di Monaco de` Corbizzi fiorentino patriarca di

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Memorie istoriche di Monaco de` Corbizzi fiorentino patriarca di
MEMORIE
ISTORICHE
MONACO
DI
DE'
CORBIZZI
FIORENTINO...
Giovanni Mariti, M. Carboni
Digli
bycfoojllc
MEMORIE ISTORICHE
DI
MONACO
DE' COR.BIZZI
Fiorentino
Patriarca
di
Gervs alzmìib
raccolte
d a
giovanni mariti
FIRENZE
MDCCLXKXI.
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ALL' ILLUSTRISS.
E REVERENDISS.
MONSIGNORE
ANTONIO MARTINI
ARCIVESCOVO DI FIRENZE
PRELATO DOMESTICO
DI
SUA SANTITÀ*
Vescovo assistente al soglio pontificio
e principe del sacro
romano impero.
Giovami Mariti
J
J
Egli uomini grandi, che
mondo ammira
loro
le
per
le
rare
,
il
e distingue per
doti
di
animo
,
e
loro esimie virtù lontano
sempre, che io mi arroghi
impegno di farne il ritratto
sarà
l'
e l'elogio nelle poche pagine di
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lettera
iiaa
che
,
derrata esser
deve col linguaggio del cuore,
e non con quello delle lodi.
Mi' sia peraltro permesso, che
_
veneri Voi, Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore , come
destinato
dì
DIO.
da
un Gregge
,
principj
questi
il
alla custodia
quale fino da
vostro ec-
del
governo vi offre devoto
suoi voti, e vi ama: che
vi ammiri caro ai Sovrani , i quali
regolati dalla mano della Provvidenza hanno fatto, dirò così,
clesiastico
i
quasi a gara nel distinguervi de-
gno Soggetto
Pastorale
fra
i
dotti
vostre
fero
di
,
presedere in un
:
e che ce-
Minisrero
rammenti
lebre
per
le quali
non tanto
Vostro Nome
le auree opere
immortale vi reil
nella varia
,
come
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nell'ecclesiastica, e nella sacra
letteratura
Ma tacciasi qui , e
non fi ricordi più oltre ciò, che di
ottimo da ognuno in Voi si ravvisa , e mi si conceda solo che nel
.
,
comun
nell'offerta di questo
io pure
mio Libro
una
ossequiosa
giubbilo vi dia
dimostrala
di
venerazione
Da V. S. Illustrissima
e
Re-
verendissima dovevano ricevere
appunto protezione queste Memorie Istoriche del nostro Monaco Patriarca di Gerusalemme,
giacché trattasi in esse di un PreIato che nel secolo XII. principi ò
,
la
la
sua ecclesiastica carriera nelChiesa di San Giovanni allo-
ra nostra Cattedrale: ed
altresì
perchè ella oltre l' Arcivescovile Dignità della Chiesa Fio-
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conserva pure l' antico
,
di Vescovo di San Giovanni , cioè di questo nostro Sacro, e famoso Tempio", che al
dire di chi scrisse su i primi del
secolo XIII. non trovavasi nel
Mondo il più Magnifico) che dedicato fosse al Santo Precursore Prius enim aedificare mentisti
reatina
titolo
.
( o Ploretitia )
sis
de Lapidibus pretio-
Prmcursoris Domini famosum ,
.& celebre Temp/um, ad cujus hono-
rem tam
gloriose fatfum. non repe-
ritur in Orbe
Ed umilmente
V.
rale
inchinato a
Illustrissima e Reverendis-
S.
sima
,
le
domando
la:
fua Pasto-
Benedizione.
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PREFAZIONE
opportunità
niie
riguardami
f
di scrìvere altri cosa
/aorta Orientale, mi si
fecero presenti diverse
notizie
spettami ad,
un
Patriarca Latino di Gerusalemme nostro
Concittadino, cbe principiò a governare
quella Chiesa VAnne 1134. di N. S.
Ma
le
erano
medesime talmente inveite neW oscurità
non.
tanto per la dubbiezza delle slesso
suo
e per P incertezza della
Famiglia
No-
me,
quale apparteneva, quanto
alla,
amora per -Ut
confusione delle diverse Cariche
,
e Dignità
Ecclesiastiche cbe egli occupò, ohe
presto
mi
mecersi come per porre in giusta veduta
le
Memorie di
* dò che alle medesima
W,
'avesse
H
mit
avuta relazione non poteva, ottenersi
ftit pazitnxa, *
fatica.
m
m
Non
piuttosto
si
se
per
il
fu mediafile
mesta, *
tali
genio _di scoprire ìn^ guest'
la verità, e
Istoria
correggere l'equivoco,
che pochi mesi sono mi condussi finalmente
a
mettere insieme- quel poco ebe qui
e
a
ravvisare
Monaca
di
nel
nome^
ti
Patriarca suddetto
figlio,
Mompi
di
ha,
un
di Ricco-
inanno della Nobil Famiglia Fiorentino, (li*
Cerbizzi, oggi qui estinta.
Adesso per non defraudare la Patria
della presente parte d' Istoria ebe in qualche
guisa ancora
a
lei
s.'
appartiene, la rendo
pubblica con le stampe;
ttn
specialmente per
e
tempre maggior lustrò , e decoro dilla
-
Chiesa Fiorentina che in ogni tempo somministrò
dei Soggetti illustri, e di
un merito
grande, che si resero celebri anche fuori delia
Patria .
Nel render
luogo
di
note tali
parlare
altresì
da Gerusalemme a
Memorie mi
della
si
dà
Traslazione
Firenze det Braccio
di-
San Filippo
Apostolo , Reliquia che noi avem-
mo per un
legato fattocene dallo stesso Ptf*
triarca.
1
-
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Google
In
a
nato
ti;
ta
occasione
mi
sona
determi-
è l'Atto delia Traslazione suddet-
quale
il
ho estratto dal suo Originale
che conservasi
Opera
do
tale
rendere più comuni anche due Scrìt-
Fano
,
MS.
Duomo
del
nella
Cancelleria
delt
della nostra Città, aven-
scrupolosamente
seguitata
i"
ortografia
del millesimo (i).
E altro
Monaco
titolato
mo fu
Scritto
che ne è
De
appartiene allo
in-
Recuperata Ptolemaide. Il medesi-
stampato già in Basiléa S anno 1549.
annesso al? Istoria delia
Guglielmo dì Tiro;
sua,
stessi*
TAutore , ed è un Ritmo
0
fatalità
ma
Guerra Sacra di
0 sia
per la. rarità
per qualunque altra combinazione, 0
,
è certo che bo sempre cercato inutil-
mente questo
Scrini: nella sua Patria,
quan-
tunque sia molto frequente nelle nosre puli-
ti) Quello
dal Sig. Doitor
MS.
re della detta Opera,
t» Iniieme col
intorni comunicalo gentil mente
Simone
mo
si
Fabbrili!, degiiìflimo Cancellie-
è altrui colhiioajto
pili
vul-
Originile,
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blìcbe,
e
prkais Librerie
la suddetta lat-
ria del Tirio stampata in Basiléa
Anno 1549.
to
za
il
il
suddet-
the sempre però trovai
seti-,
detto Ritmi)
Finalmente dopo molte inutili pratiche
fatte altrove, non è
gran tempo che dal
Avvocato
di
Coltellini
Repubblica
Lettere per la sua
delle
Sig.
Cortona, noto nella
vasta
erudizione, me ne fu procurata una Copia
MS. da Roma, cbe è quella che pubblico qui
per fare in tal guisa
tore Fiorentino.
pili noto questo Scrit-
Debbo però avvertir
non sapendo
tori del medesimo, che
espressioni
se
,
i
Let-
alcune
ed arbitrj di lingua cbe truo-
vansi in questo Ritmo,
piuttosto
se
che
re alla rima può
licenza poetica
,
0
il
,
di
Latinità
ali
Amanuen-
è
barbara, debbmsi
0 all'Autor medesimo
quale per servi-
avere usato di qualche
bo voluto
perciò seguitare
esattamente la copia ricevutane.
Alia
fine del presente
una favola
nella
incìsa
ir)
Libro
sì troverà-
rame rappresentante
metà della sua grandezza la Teca , v
Reliquiari) in cui oggi
si
confèrva
il tnen-
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tamat Braccia
di esso
si
di
osserverà
zioni che contorna
figura
San
Filippo
Nella base
.
una porzione
della Iscri-
la detta base
che
è
di
esagona. Quelle poche parole servi-
ranno per dare un Saggio del Carattere, in
cui è scritta la Leggenda suddetta; la quale si
XV.
trova poi riportata per
esteso nel
Cap.
pag. po.
MEMO-
r
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Google
MEMORIE ISTORICHE
DI
MONACO
DE' CORBIZZI
FIORENTINO
PATRIARCA DI GERUSALEMME.
CAPITOLO
T>Rra
Ma
prima
sario
il
di
avanzarci
L
h
più
NobiI Fa-
oltre
nelle
del noilro Patriarca, sembrami ncces-
che
Nomi
dìf
di
medesimo
La
ebbe
che
(
Memorie
due
Soggetti
i
si
debba
Monaco,
si
qualche cosa sopra
e di
Donato, co'
i
„
quali
trova rammentalo.
de nominai iene di
Donato osservo che
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ce
la
somministra
dal quale l'attinse
nostro amico
il
Ricordano Malespini.
Fior. Cap.
Ist.
gli
occhi un buon testo
spini
di
chi
dopo
Cron. Fhr.
Villani
,
Ricordano
Male-
V. Cap.
nome
XIII.
differente mente
deve poi arrecare veruna maraviglia
cflère
la
,
piuttosto
Monastica,
quantunque
qu:Ie
propria
contuttociò
della Profes-
abbiamo
esernpj clie c > persuadono, e che ci
possesso
di
sapere
clie
particolare, e speciale,
costumarono
di
altri
nostro
Nome
Fiorentini
apporsi.
immortale
Memorai. Eccl.
più
mettono in
era altresì un
e che
Io ne accennerò qui alcuni' esernpj
da!
il
e chiunque ne-
col suo vero
Uh.
io appella
denominazione
sembri
sione
.
il
Non
quella
di
chiama perciò
Io
,
Monaco
Scrittori
LXXXIF.
probabilmente chi formò
suddetto Albero de' Cerbizzi
Lami.
Nel
Tom.
Florent. vi e Doni.
tratti
II.
Mona-
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imi.
sta
Ibld.
riportata
Tom.
II.
Teslìbus Jacopo Acciarii,
Guido/ih di Amilta,
S?
png.
iioj.
& Jacopo fifa
Monachini
f.lio
olim Monachini.
Non
repugna adunque
Monaco
triarca potesse appellarsi
pure
altri
avvertire
rie
dei Patriarchi di
di esso
di
il
non
Pa-
seppe
quale nella Se-
Gerusalemme, rammentan-
Michele
Chiesa Patriarcale
dopo
,
il
nome che
,
che
il
,
Tcodorico Paolo
do l'elezione
alla
ebbero
Io
che questo
nostro
che non aveva saputo
di
Decano
Parisiense
Gerusalemme, pone
Monaco, dicendo poi,
trovare
ì!
A
suo
Nome.
a
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Google
4
credendo
forse
che
egli
Monaio
fosse
di
professione
ìn contrasto
Villani
t
scritto
pagi 71. ove
I.
Testimònio Mona'Hs
per
come pure
leggey
&
Consilio",-
Diploma
Monferra-
di
Magiari
cotisensu
Ex Arch.
.
Plot.
Cosi ancora
desimo
il
dì
Cesarknsis
un
in
Corrado Marchese
il Sf. di
si
ed
,
questione
vede sotto-
si
Monachi- CtsariansU Archiepiscopi
Refi*
la
t8s. riportata nel Cod. Dipi,
i
Archiepiscopi!!,
de!
Malespini
il
nostro Patriarca, He decide
Malta Tom.
to
poi Ira
e loro respcttivi «guadi rispetto a! vero
Dome del
Una Carta del
Sulla
nel Titolo
il
Ritmo composto
Recuperatone
Monachi
dal
me-
Tolemaide ha
di
non Donati ) Ffo
e
(
rentini Accortemi; Episcopi.
Diploma
In altro
suddetto Codice
I.
pag. 9p.
se
zione essendo
ito?, riportato nel
de!
Diplomatico
ne trova
Patriarca.
éì
Malta Tom.
di
nuovo
Domini
,
fetta
men-
cosi
ivi,
Monachi CcsarUnsis fanerabìlU Arcbiepisa~
fi nunc Patriarcbe Herosolimitani
Finalmente
anche
il
Tirio
senza
stare
Digitized by
a
Google
5
rammentare
Monaco
appella
,
Ub, XXII.
Essi'
•
altri
Monachi! Cesarkns'ts
Patriarca.
leggasi ne]
la
pe.r
Tiro
di
allora
Testimoni»,
medesima
civescoTO
Carta
citai*
ove Manata., Arcivescovo
k sottoscritto
ticaca
detto
dal
,
e
sì
,
così
,
loro
,
liS*«
Cesarea,
di
trova amen--
Guglielmo Ari
Cancelliere
Reghque
di
del
Re
del
Data Acmn per mani/m Guìlklmi
Archiepiscopi
nostra
il
elegia
Cap. VII.
conobbero, ben;, fra
si
mentre la più sopra
,
Tyrensis-
Cancellarli: Oliava
Decimo Kakndat Decsmbrìs Cad, Dìp. Tom,
J.pag, 7 i.
Sembra che
bio
San
1'
Atto
ci
tolga finalmente Ogni dub,
come
mente
di questa
si
scritto
vedrà nel
Relìquia , ed
conserva nella Cancelleria
Duomo
mente
Firenze
di
si rileva
,
del
Traslazione,
della
Filippo Apostola
»o
sto
,
il
dal
che Monaca
li» di questo Patriarca,
Bpecio
prima,
dell'
si
Opera, di que-
quale
era.
il
assoUim.
vero no-
Quidam Ckricus
mine Monachiti de Chitate Ftoreniia
im SacrmnHam
di
arn
parlare special,
quale originale
dell'
«o-
orimi-'
Scpukbrum Domini
tiisj.
A3
Digitized by
Google
qui
taoit,
Mtnscbus
lìce! vocaliter
tur propter
morum
fra
sto
"
Ammirato
i'
conobbe pur egli esser que-
nome.
proprio
il
dicerelaitdabi-
Monachili cerche
passaggio
di
nostri Istorici
i
&
honestatem,
lem convenationem realìter
ncbatur. Dirò
T.I.pag.62.
Fior.
Ist.
Visto ciò non pare che cada più in dub-
bio che siano scorrette
ove
spini
forse
Isrorico
c
,
in
corrette.
un
D,
Dclla
Editimi
%'iJ'pl'a
1"
l'
originale
corsero anche
di
Maleno-
questo
1'
barattarono
I stori e
gli
del
M,
e
Malespini se ne
Stampatori
Dedica a Cosimo
nel!*
I.
Giunti,
Medici
ile'
anno 1568.
aver trovate le Copie a penna
varie ( cagione
loro
del
Da
certamente scritto
il
un t.
e in
prima Edizione
di
edizioni
sarà
oca diligenza degli Amanuensi nel
raser i vere !q
nella
si
Amanuensi che non intesero
gli
bene
1'
Donato.
legge,
si
stro antico
Monaco, ma
deli'
poca intelligenza di quei che
si
i
a.z-
quali
della
lamentano
„ tanto intra
imperizia
le
trascrìsse-
ro ) che poco costrutto se ne poteva .in molti
luoghi
Nome
cavare „
E
tanto serra rispetto al
del nostro Patriarca.
Digitized by
Google
7
CAPITOLO
Nam
Monaco
da
IL
Genitori fa altre-
illustri
Cherico nella prima sua giovinezza
vi di
Chiesa di San
Giovanni
Cattedrale. Paoli Tom.
Tom.
III.
Ma»
dì
L
ic Epis.
Firenze
J-«
tte:
la
allora
pag. 513. Bulloni.
&
Patriarci,.
S.
i-iiermhm. Eccl.
Giunto ad una maggio»
in
lui
quel
pensiero
tempi era comune
visita dei Santi
a
e
età
devoto,
molti,
Luoghi
di
ebbe luogo
che
di
si
tritft-
quei
in
Trasferirsi
alla
Gerusalemme. Fu
presto conosciuta in Palestina
l'esemplarità delia sua vita;
la
di
lui
virtù
onde impegna-
to a fissare qui la sua permanenza, venne altresì
eletto Cancelliere del Patriarca Gerosolimitano,
taeitllltrt
fi
A4
Digitized by
Google
Non potremo
qual fosse
servire
il
scettro
dell'
con sicurezza
forse fissare
Patriarca a
cui
principiti
egli
a.
Noi sappiamo perù che
in tal carica.
tempo che reggeva
egli passò in Palestina nel
lo
Impero
Emanai
Orientale
Co rane no
Questi era successo nel
ni
Comneno
Guglielmo
r
143. a Giovan-
suo Padre, e regnò fino
fa Chiesa Gerosolimitana
tre
an-
all'
Patriarchi
che morì nel 1145.
I.
,
cioè
Fulchc-rio,
che successe ad esso nel
U4ó\ ed Almerico,
che fu
Chiesa nel
eletto
a
che mori poi nel
quella
1
1
1158. e
80.
Senza determinarci a qua] anno preciso
quale
alla
Monaco
pervenne
credere però, che dovesse
dei ventidue
anni
Gerusalemme
Panni
ciò
,
di
il
della
Almerico, lo chiama
nello
la
a
spazio
Chiesa di
Almerico.
invitato
quando penso che
Cap. IV. parlando
inclinerei
,
fissarsi
governò
che
Patriarca
essere
dipiù a
creder
Lib.
XXIT.
Tirio
il
morte del Patriarca
uomo
assai
semplice, e
Digitized by
Google
inutili!
Atto
ne!!'
San
di
della
Filippo
la
Traslazione
del
Monaca
fu
che
,
Cancelliere del Patriarca
sua prudenza fosse retta
ejus providentia fi-
Patriarcali! bonestìus rtgtretur.
Ciò
che
certo,
averla ottenuta,
tempo
dalla
si
Atto
Braccio
Mail
I.
,
giac-
vedrà a suo luogo, quando Era-
alla
Cesarea
di
Sede Patriarcale
di
di
Monaco venne
,
Cesarea
eletto
ma
;
Cancelliere di quel Patriarcato,
dall'
indicar vo-
Tom.
Sede Arcivescovile
lora Arcivescovo di
del
poteva
non
carica
Bollandoti
del Patriarca Eraclio
Palestina fu traslatato
Gcru flemme
è pe-
più probabile,
tal
come sembra che
dottissimi
i
15. al
ché come
clio
come
stabilito
raltro poi
gliano
fa*.
va
accio con la
,
con maggior decoro
Ut
Chiesa Patriarcale.
fa
& peni
e che dall'altra parte considero quan-
i
leggesi
to
nimium,
vir simplex
quasi inutile,
Braccio
eletto
altrove
di
citar^ della
Sun Filippo.
gi'a
come
esso alegli era
si
rile-
Traslazione
Tutte Universi
&
Capitolata, invocata Sancii
Spiritai grafia,
prediBum Cancellarium ia
Arcbiepiseopum
tkgtrunt
Sufraganei,
gai
posti»
tata
Digitized by
Google
Arcbiepìsopatam guata Cancellarti
La
carica di Cancelliere del Patriarca clw
me
egli eserciti,
no, e
offirìtm
gubemavti
felkiler
lo fa supporre gii Cappella-
Cappellano
forse
Chiesa del San-
della
co Sepolcro, giacché in quei tempi era quel-
un Ufizio
lo
appunto molte volte
che
,
esercitava da
un Cappellano.
cordia fra
Vescovo
il
il
di
In carta di
Villanìa
si
Con*
Soria, e
in
Maestro dei Templari nel 1163.
si
legge:
Frater Salo Cappellanut qui banc Cariai»
diBavtt.
Ed
il
Cod.
ram
Toni.
arati! Cappellani, ìidem
V. Cappellanus
Cade
qui
di passare
& XUI.
proposito
a
osservazione sopra
LXXXIF.
Mabilkn De Ra
.
Diplom. Uh. IL Cap. XI.
Cap.
pag. 41.
Cancellarli ut erudìtè Dit Fresnìus tu
Glossario
tra
I.
Note pag. 497. Qtii apud
passim e-
Pauli nelle
Summates
Malia
di
1*
di
fare
Istoria del
un" al-
Malespini
ove dica che Monaco prima
ad esser Arcivescovo era Cavaliere
del Patriarca di
ed
dei Copisti
,
guitato di
altri
il
Ce rasa le mine, nuovoerrors
quale
al
solito
Istorici ancora.
c stato
se-
-,
Digitized by
Google
II-
Giovanni
merini
la
Villani
preferenza,
guace del Malespini
,
Lib.
liere
in quello
sostituire
nato
poco
,
il
il
nome
che
esatti
di
lesse
ci
gli
iti
il
XIlI.
Monaco
se-
qualche buon
titolo
Cancelliere
di
Cap.
V.
mentre quantunque
Testo, o seppe correggere
,
di
Cava-
come
a quello di
IbìS,
Do-
può confermare nel credere
Amanuensi che
trascrissero
il
Malespini
eoo
Digitized by
Google
la
CAPITOLO
èttvact tkit, Ari-
III.
j—v
fosse
si
Cruna £
Mutine .
il
merite che fecesi
a
basami
i
sacoessìvl
sutìi
avanzamenti nelle
•
Dignità Eccfesiaseiche .
Monaca
comprovano
nella sua carica-di Cancelliere lo
<
Promosso Eraclio nel 1180. dall'Arcivescovado di Cesarèa
triarcale
stesso
dì
eletto
di Palestina alla
Gerusalemme
na
la detta
,
venne
Sede Pa-
di
somma
il
nostro
alla va-
Monaco,
considerazione, giac-
Chiesa di Cesarèa era
in
prima Dignità Ecclesiastica dopo
la
rosolimitana,
come
si
sì
carica
Ja
Palestila
Ge-
promozione ritenne,
nella qual
è veduto ne! passato Capitolo,
dì
anno
neli"
con unanime consenso
cante Chiesa di Cesarèa
avanzamento
ché
Cancelliere
del
altre-
Patriarca,
il
che puf» servire per confermarci nel credere
che
(ielle
avesse
una buona, e giusta opinione
sue vitti.
Era Monaco
lmpì,gait
KjTrmmti.
sì
i
Trattati.
Il
creduto adattato anche per
Principe
di
Antiochia
Boemon,
Digitized by
Google
tìo
Hi.
udmo
di
l'
la
l'anno
correndo
propria moglie
dell' Itnperator
11B01
Teodora Ni-
Manuel Comneno,
anzi
aveva anche rimandata in Costantinopoli con
Tunica sua
figliola
con una donna
di
billa.
Costanza
sposandosi
*
A
censure
niente servirono
anzi
,
..*...
buoni, e
1'
dette manifestamente
si
di tutto
il
Re
Il
i
disprezzando
beni del Patriarca
poi
caniva lama chiamata Si..
consigli
e
costumi, e di ca-
corrotti
condotta,
pricciosi
aveva lasciata
pote
Antiocheno,
salutari
Ecclesiastiche
a disturbare
i
de' Vescovi,
Clero del suo Patriarcato,
Balduina IV.
Considerando
le
fu.
weste conseguenze che derivar potevano a tutto
Regno da un
il
e che
era
divenuto
Fu di consiglio
di
vita,
Principe dì corrotta
l'odio
procurar
del
Popolo,
suo
riparo
a
tali
in-
convenienti.
Fu
dunque- stabilito nella, Corte di Ge-
rusalemme
triarca di
di
mandare per ammonirlo
Gerusalemme, e senza usar
za rimetterlo nella retta strada con
i
il
Pa-
la for-
placidi
trattaci.
Digitized by
Google
H
Vari furono
missione
fra
,
Monaco
i
Soggetti
scelti
perni com-
anche
trovossi
essi
nostro
il
Dominus ìghur Patriarchi
.
ex Ecclesiarum Praelatis
sumplis
,
as-
Domili')
Monaco Caesariensis Eleflo , Domina Alberto
Bethleemita Episcopo , Domino Raìnaldo AbDomino Petra
bate Mentis Sion,
Ecclesia^
Dominici Septtkbrì Priore prtiientìbus
&
discretis,
sdem
l'iris,
eum aìì'ts
ad partes illas
subsequentibus
ìlineris censortibus
ejude-
ucndit Tyr. Lib. XXII. Cap. FU.
Potremo
tutta
la
premura
commissione
nella loro
che
dir di più
massima
.
questi
per
si
ben
dettero
riuscire
Tali furono anche le
apparenze, mentre giunsero a riconciliare colla
Chiesa
,
e a rimettere in buon sentiero
il
Principe di Antiochia.
Se poco durò
dovetesi allo
quale
seguitò
prove
dì
mo
il
il
frutto
di
spirito depravato di
a dare in
tante
fatiche
Boemondo,
appresso tutte le
persistere ne' suoi
errori;
ma
il
ri-
lascia-
questi nella sua dissoluta vita, e torniamo
nostro virtuoso
Le
Monaco.
prime autentiche prove che di esse
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1J
come Arcivescovo di Cesarea , si èia
sìtruovino
soi coscrizione in qualità di
carra del
IV.
Re
ma
la
11IJ2.
di
che è una
Gerusalemme
compra
del
,
Testimonio
lettera
di
in
una
Balduina
nella quale confer-
Casale di
Galilea fatta gli
Spedalieri da Gualtieri di Cesarèa per cinque-
mila Bisanti;
mano
di
altresì
manum
data ne' 14.
Guglielmo
lebre Scrittore
ghque
di
Novembre per
Arcivescovo
delle
Cancelliere
Guerre
del
Re
.
di
Tiro ce-
Sacre, e allora
Data Accon per
Guiìklmi Tyrensis Archiepiscopi ReCancellarti.
Odano Decimo Kalendat
DcccmbrisCoi. Dip. di Malta T. J.pag. 71.
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Google
CAPITOLO
TEmpi
»'
tempi
iciit
do
assai calamitosi, e
decadenza
la loro
,
.
.
.
:
e
già
da
Luglio 1173. Sotto
suscitò in Oriente
1 1
se
non
d'
.
Regno
Questi
Egitto, non
rendersi
di
il
un valoroso
Saladino
cioè
,
71. Soldano
i
assoluto
fatti
molti
Regno
di
il
Regno
il
dì
ad
15.
questi
si
divenuto nel
in
Signore
e
mira
dell'
dal valore
avanzamenti nella
Cristiani Latini,
no! vedere
di-
Conquistatore
ebbe
Oriente. Secondato dalla fortuna,
aveva già
contro
ban-
..
Balduino ÌV. era successo nel
di
al-
ogni
Interne
Almerico suo padre, e fu incoronato
Arabo
Pa-
Regn</ Gero-
e lacerato dalle
,
in
ad avanzarsi
i!
minacciato
vedevasi
da' Saracinì
visioni
avevano
principiato
testina
Latini
faccende de' Cristiani
solimitano
da
IV.
deplorabili furo-
della Chiesa di Cesarea
Le
Mi-
Sorta
quando Balduino IV.
in preda de'
Nemici, so-
Digirized by
Google
più che dalla violenza
praffatto dall' afflizione
del male,
eterni
agli
pus:;!)
riposi
ne' 16. di
Maggio 1185.
Successe
a
Raimondo
Balduino
fui
nella renera età
Conte
III.
o
1185.
Venne
Luciano,
alcuna
primi
su'
andò 3 riposare
fra
allora
il
affinità
suo nipote
governato da
Ma
Tripoli.
di
che oltrepassasse dicci anni
del
V.
nove,
di 'anni
di età,
1180'.
de!
pure
Re, Guido
quantunque non
quale
con
prima
sulla fine
egli
p».
i
incoronato
Re
i
di
avesse
Gerusalemme,
di
nulladimeno nel 1186. ottenne quella Corona
per
i
altresì
Ciò fu sorbite
gno per
Raimondo
c'iti
madre
favori di Sibilla
duina V. che prese
I'
di
ambizione
111.
dell' estinto
nuovi disturbi nel Reaveva
clie
Conte
di Tripoli
come Governatore
del
Uo
tali
incumbenze
dal
regnare
di
aspirando a
,
Regno,
tutela avuta del pìccolo Balduino
prescelto a
Bal-
per moglie.
e
V.
Re
per
la
stato già
Baldui-
IV.
Dall' altra
parte
motivo a Saladino
di
furono
questi
dissapóri
avanzare sempre più le
13
sue conquiste sopra le Terre de' Cristiani, e
dì
lusingarsi
padrone
venirne
di
Apri
.
Da
di
stenza
Re
di
ogni banda resti allora inraso
Conquistatori
poca , o nessuna
Solo
la
rosamente
La
resistenza
da
si
scessa Città
forti
dette
mura
ai
resistere alle
vittorioso Saladino,
C
Anche
armi,
il
e
tutta
di
alla
Acon
,
vincitori.
clic
valo-
Marchese
Corrado
Monferrato, fatto dal Popolo Signore
seppe
ste spedizioni
Re-
il
far resi-
Saracini, quasi
superba Tiro fu quella
difesa
di
del
fatto pri-
Gerusalemme , e senza poter
ai
quantunque guardata da
,
assoluto
Etino
Guido.
cedette alle loro forse.
cri
giorno
a maggiori spe-
giornata
Luglio 1187. nella quale fu
gioniero lo stesso
gno
mi
campo
a lui
dcplombil
ranze ia
3. di
di
di
essa,
presenza del
quale più volte in que-
ne tentò l'acquisto.
la
Citta di Cesarèa di Palestina
*rl* w-
Si d:
Monaco aveva
Moni- Sede dell'Arcivescovo
lììstuli»*.
zati
§li
ziano
disprez-
a " entati de'Generali del Soldano Egi-
che avevano scorso già per quelle cam-
pagne, portandovi
le quali
tutte
quelle desolazioni, al-
erano autorizzati dalla fortuna, e
Digitized by
dall'
Google
aura
di
vittoria
destinata
col
.
Cesarèa
una conquista
era
allo stesso Saladino
nervo migliore
che assediatala
,
Annata
della sua
potette
suo pot:re nell'Agosto dei 1187.
pure cedette al rigore delle
averla in
Ascalona
armi Saracino
,
salemme
stretta
,
cor essa a
1187.
ladino,
e
che avanzate poi
rendersi
d' assedio
,
e
il
ne furono presentate
uomo
barbaro di
dì
le
sotto
fij
3.
Geru-
forzata
dì
an-
Ottobre
Chiavi
a Sa-
Nazione, ma
cle-
mente, e moderato Conquistatore.
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Google
CAPITOLO
Monaca «ihir
dalia via
V.
T
Monaco
y_i Arcivescovo
Città di Cesarèa
lungamente
ali'
non
vedendo
era in
staro
clic
la
reggere
di
assedio del Soldino Egiziano,
è da credersi che egli partito se ne fosse per
la via
mare
iii
rosamente
ritirandosi
in
Tiro
,
che valo-
guardi sempre dal Marchese
si
di
Monferrato
^e
egli
non cade
anzi
Sirifu[itl«
questa
in
rifugiasse
sì
Cirri
'
J >-~°
dubbio, mentre nell'anno,
ui
e nel mese stesso, in cui fu presa Gerusalem-
me
si
del
il 87. col quale
vede nominato
rato conferma
legi
un Diploma Pisano
in
il
Marchese
cne avevano in Tiro
done loro
di
nuovo per
difesa di quella
Citta
nuova concessione
Consensi!
di
Monfer-
Pisani tutti gli antichi
a'
si
,
,
1'
la
ed
altri,
privi-
conceden-
ajuto
datogli
qual
conferma
trova fatta
nella
,
Consilio,
e
&
Magiari Monachi Cesarismi* Ar-
chiepiscopi
,
&
Jirchìepiscopi,
Dttnint
&
Leotardi Nazareni
Domìni Odenis fyiscopi
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Google
SI
Anno ab Incarnatone Uomini
Sidonie &c.
MCLXXXVH.
Nostri
VI.
ttone
Scribe
Abbiamo
Diplomi
quali
i
Monferrato concede
mattum Baìduini
Ex Arcb.
.
tre altri
medesimo, con
Fa
Mense Octcbrìs infi-
Dot. Tyri per
D.Marcbhnìs
detto
ti
Refor. Fior.
ncll'
Marchese
Sono
tano
pur
in
essi
medesima data
la
e col con-
,
Monaco Arcivescovo
spediti
di
Pisani altri privìlegj, e
a'
loro varie donazioni col consiglio
senso dello scesso
sarèa.
Archivio
d:
di
Ce-
Tiro, e por-
Ottobre
1187.
I
medesimi sono egualmente in considerazione
degli ajuti dati al detto
Conte
nella
difesa di
Tiro
Ecca adunque Monaco
esule
Chiesa, e coi gregge disperso,
ad
di
in
ritirarsi
Occidente,
succedere sulla (ine
dell'
il
nello
stagione
non presentasse nuovi
parte
Bracbti
Ottobre
,
pMSa Mo-
°"
che
avanti
dovette
che
la
pericoli per li
Mare. Prenominati!! Arcbìepisco-
dei
pas, tamquam
siastica
sua
anno medesimo 11 87.
e forse
stesso
dalla
per cui pen-
exit!,
spolìatm
S.
&
Patrimonio Eccle-
ad propria
rediit.
Trans.
Pb.
B
3
Digitized by
Google
na
Ed
Vili,
quale
il
i
l'
sue
delle
esito
Pontefice in Pisa
il
di
sì
Luo-
dette
ogni
Principi Europei al-
recuperazionc dei raedelìmi
der
di ciuf
sorte infelice de' Santi
della
ghi a Gregorio
movimento per indurre
la
tempo
è probabile che fosse *
ragguaglio
;
premure
ij. di
ma
senza ve-
morì
questo
Dicembre 11S7.
Nella stessa Citta di Pisa dopo due giorni, cioè
mente
il
III.
Fu
io. di
di
ìl
Antecessore,
quale
e
i
Dicembre, fu eletto Cleseguitò
le
mire
del suo
per
desiderj della Cristianità
questa predicata nel
rei
lontano dal credere che
di
quelli
1188.
Monaco
e
non
fosse
sa-
uno
che con tanto zelo sollecitarono
la
Sacra Spedizione.
Digitized by
Google
CAPITOLO
G
L'Italiani intanto furono
VL
primi a
i
Erano anche a portata
re oltremare.
passafarlo
di
del
nS*.
con maggior prontezza.
In tale occasione
tornare in
Sona anche l'Arcivescovo Monaco, Mnmtnrsrdue anni
che per circi
Patria
sua
Firanie
•«ere
Monna
fé
rucquills»
Etata
,
'*
s' rlt '
in
della Tra-
San Filippo
li
rJ reJif!
.
Può
Fioren-
.
il
che
che
la
intraprese
come
fi>sse
trmrsfttavil
;
li
conti
ei
veduto
e
la
fama ia
pensò di
ritor-
voce (bue anche creduta
,
unno
,
egli eiunse la
Re Guidò
che
qusmlu
Sii pùtiquant
Acm» rtcupim.
Civittiir-m
Aden;
essere
di tal rlicquiito
nare in Oriente, e che
Bla * certo
il
Città di Acri.
intuii prspssitum rlcerttndi
sussiste
Occidente
di
trattenuto
Atto
tornò Oltremare quando senti
ne
auiivit quii CbrisiìnHi
veruni
jimum,
tbe
1'
hit-quafi per bimnium commorettu.(i~)
tine
et, che
non
na
era
si
cosi
,
del Braccio di
slazione
messe in viaggia per
si
1'
Tiro nella
(lesso
"tedio dell» ceti» Citi»
Acri.
Digitized by
Google
24
Acri are
Aiait, e
quijtineT
^
^aìdo
lemme, avuta
di
ebbe
si ,
il
con
andare
Re
Luslgnano
Regno ove
suo
coraggio, o piuttosto
settecento
sole
diare la Città di
Acri
refugiar-
1'
ardire
ad
persone
che già
,
Gerusa-
di
Soldano Egiziano
dal
la libertà
non avend ° P ,u
si
di
asse-
vedde ve-
nuta in potere di Saladino.
Si
accampò
contomi
nei
quella
di
za ne'aff. dì Agosto 1189. colla
tanto di
ricevere
Piaz-
lusinga sol-
de* rinforzi dall' Occidente
avendo poi aumenrato
suo
il
;
esercito tino a
novemila persone,
11
Saracino Signore nulla
nel suo principio
i'
di
Riguardava
come
1'
impresa
esso
meraria, e
solo avanzò in
che Corpo
delle
curato
Re Guido
del
ardire
dover muover contro
aveva
le
per
sue armate
.
chimerica, e tequelle patti
suo Truppe
qual-
per assediare
i
Cristiani ne' loro alloggiamenti
Erano
M
riva iì
urta
ri-
sa Ti-
gli ultimi
p^c
\
,
in
mesi
v(:s Z0V (y
tale
del
stato
le
i»8o.
Monacò dopo
cose quando su
arrivò in
trenta
Tiro
giorni
navigazione da Venezia, essendosi egli
1*
di
unito
'b questo viaggio con Adelardo Cardinale
Digitized by
dì
Google
Chiesa, Legato del Papa in Oriento, e
Satira
Sona molti va-
sotto di cui erano passati in
Lo
lorosi Soldati.
Monaco
stesso
racconta
ci
Ritmo Di Recup. Plolem.
nel suo
rio
ove
cosi legge-sì del suo arrivo in Tifo.
Pomum a
Et
Naotèut sulcantet
Pénetiis
Trkeiima Tyrum applicante!
die
Christian} Accbarvn menta vallante!
Fallates atcepimus, [eque vix tutantes.
Cap.
Incanto
te
i
co
I.
il
mossero
si
detto Barbarossa
di 23. di Aprile
gnere ìn Sorta
Giugno
i
Ratisbona
ih
n'io.
Ma
suoi
giorni
prima
di
giu-
10. di
di
il
bagnandosi
Calkadno
Prese
il
condogenito
arrivò
fini
mosse
si
1189. nell'Asia Minore
nel fiume
III.
moto dall'Occiden-
in
L'imperatore Federi-
Crociati.
Princìpi
comando
dell'
Armata
Duca
Federico
di
presso Aeri nel Settembre del
Filippo
II.
Re
di
esso all'accampamento
il
Francia
suo se-
il
Sucvia che
1
giunse
190.
ancor
dì so. di Aprile 1191.
i6
E il di t. di Giugno
Re $ Inghilterra con
mato
si
loro
V
awedde
Riccardo
arriva
vi
le
Si trovò allora
.
Quindi
davano disprezzati nel suo
l.
Ar-
respettive
Esercito
dei Latini
non an*
Saladino che
principio
i
pìccoli
movimenti del Ite Gerosolimitano,- onde non
essendo più
con occhio
tempo
di
indifferente
messe insieme
egli
cavallo,
evenne
do formalmente
menti
,
quella
in
sua
,
giacchi
osservare
avanzamenti,
Armata
e
di
di
Aeri
pur
forte
di
centomila a
,
assedian-
ne' loro accampa-
molto dovettero
per cui
situazione
soccorso
Cristiani
i
ad
starsene
tali
la
centomila uomini a piedi,
si
soffrire
trovarono
in
tor-
mentati da) Presidio della Citta, e dalie forze
dì
Saladino, per
divenne questo un asse-
cui
dio dei più memorabili di quei tempi.
Si truovarono nell'
no
il
nostro
Monaco,
accampamento
Cristia-
e con esso anche Ade-
lardo Cardinal Legato.
In
somma dopo
essersi
fatti
degni d'Istoria, che in
È
mìo assunto
di
il
qui
pss-xui
questi
ni ilio
fogli
non
rammentare, fu finalmente
Digitized by
Google
37
riacquistata la Citta di Acri dalle armi Cristia-
ne
il
dì
ifl.
dì
Luglio
i
191. dì
Nostro Si-
gnore.
SÌ
osserverò
che dopo
più avanti
cuperazione di questa Piazza ottenne
Monaco anche
il
che vacato era per
Vescovado
la
seguita nel 1190. in
mone
tempo
il
di quella
del
suo
la re-
nostro mob«co
Pi*
Citta, fiotti! APastore
dell'assedio.
Digitized by
Google
8*
CAPITOLO
Msnaco /f-
L
rtilpira-
rammentare
^«'^ da
limi
di
A-
e
zsszd'to ,
Mi
come
quegli, che
Aeri sih»
dobbiamo qui
fra questi
nostro
il
VIL
!a rectipcrazione di
varj Istorici.
Monaco
Arcivescovo
meno
,
conosciu-
fra noi era
to in qualità di Scrittore, e d'Istorico.
un Ritmo
Questi adunque scrisse
lato
De
Recuperala PtoUmatde
pubblicato per
per quanto
la
sia
Hcroklo per
1=
intito-
quale fu
ii
,
prima , e forse per l'unica volta,
a
mia notìzia, da
Giovanni
stampe diBasilóa l'anno 1540.
insieme coll'Istoria della Guerra Sacra di Guglielmo
Tiro
di
Tocca
Scrittore
ai
tempi
la
di
in
.
esso
perdita
Urbano
principio
sul
di
nostro
il
Gerusalemme
IH La
seguita
conquista fatta da
Saladino della maggior parte della Sorla
cettuato di alcune poche Citta.
cidente
E
si
Come
,
ec-
in
Oc-
messe insieme una nuova Crociata.
raccontando finalmente
il
suo
Oriente, prende qui a descrivere
il
ritorno in
detto As-
Digitized by
Google
sedio
Acri,
di
toccando
lozione
ai
battaglie,
le
suoi luoghi
e
quello
Spedizione Asiatica
L
Barbaresca,
cia, e di Riccardo
dell'
che ebbe
I.
Re
Re
E'
Fran-
di
d' Inghilte ra,
quello di più memorabile che accadde
vamente
re.
specialmente
Imperatore Federi-
Filippo Ù,
di
conquiste,
le
suddetta Crociata,
colla
la
co
con
relati-
riacquisto di quella Piazza.
al
scritto
questo
ni, e se non ha
gata, e di un
il
Ritmo
in versi
Leoni-
merito di una latinità pur-
buon metro, è poi molto
lutabile nella sua
scrive cose da lui vedute,
era trovato presente.
o
va-
giacché egli
parte Istorici,
fatti
nei quali
Tanto osserva
si
lo stesso
Editore Giovanni Heroldo scrivendo a Corra-
do Wescher.
sputandum
corsari
,
De
metri genere nìbil bi; di-
nastri
Rbytrmum,
ri, pedtim
qtterire.
enim
&
ipse
àrea sonum
uno plasmale valo-
autem divisionem
noti
Histcrias vero verità?
anxie re-
quae Aa-
thorìs, qui ipfe rebus interfuit, experienlia
tiititur, scripti deniqus antiquitas
bet
,
6? peeulìareitt
jesiatem
fi?c.
suam ba-
cam commendai ione Ma-
Ciò mi
!ia
ripubblicare que-
stimolato a
comune
sto Scrìtto per render cosi anche più
un' Opera de!
e della qu
le
Monaca
Concittadino
nostro
,
non è mai potuto venire a mia
notizia, che nella sua
Patria
Copia, ma che
favorita
è quella che
da qui
si
se
ne
mi fu da
trovi
una
Roma,
che
adesso alla luce con
queste stampe
Ho
osservato che
a
molti celebri
tori, e a dei Collettori
varie, è mancata pure
Non
Da
scappò
Freme
più insigni di
la notizia dì
però
Ind. Auil. ove egli cosi
.
tal
Scrit-
Opere
libro.
cognizione
alla
Script. Meli.
&
del
infim. iatìnìt. in
Monaca: Fhrenti-
wkj Arcbiepìfcop. Acconenfss.
ta Ptolemaidt Edit. emtt
De
fVill.
RecuperaTyr.
4nna
1564.
Quanto all'Edizione del Tirio
da
lui
ghi,
del
1564.
rammentata, l'ho veduta in diversi luo-
ma sempre
onde non so
se
senza
il
Ritmo
di
Menata,
debba piuttosto leggersi
ivi
'549li
Padre Giulio
Scrittori Fiorentini
Negri
ne]]' Istoria degli
pag. 4:7. per quanto ap-
Digitized by
Google
3'
pare,
contenta
si
-D» Freme
quello che aveva Ietto
di
di sopra citata,
Du
Carlo
da
ricordatoci
nel
ebbe di que-
riè'
sto Scrittoi- Fiorentino maggiori notizie
„ Ancona
„ nel suo
cosi
,
Fresile
Glossa-io adScrìptores medine,
&
„ infimae lathììlnth\ baiandoci incerti, se
„ sia Nome di casaro, o di professione', op-
„
„
pare
Nome
proprio. Scrisse l'istoria delia
recupe i-azione
Tolemaidc
di
„ Uieff. Tyr. An.
Edìt.
.
culti
1554. „
Per poco che
notizia che ce ne da
si
il
un* occhiata
dia
Negri,
detto
alla
cono-
si
scerà gli sbagli da lui presi, le sue
difficoltà,
che saranno presto superate,
errori
stampa che sono
Non
Aecon
di
saprei
equivaglia
Ancona Cina
e
gli
poche
in
quelle
di
dove abbia
alla
dello
volpar
Stato
tolto
latino
la Citta,
che
si
Ancon con
non
si
appartiene
cui
alla Citta
rilevato
dal
fu chiamata quel-
di
il
che
Chiesa,
della
confà con quello
Rispetto al dire che
,
denominazione
mentre quando anche lo avesse
nome
di
linee.
Acri
Du
di
in
Accon,
Suria.
Fritte ci b.
Digitized by
Google
3*
lasciato in dubbio se
di professione,
biamo
sto
nome
il
nome
Monaco
o
casato,
veduto, che
con VEdìt.
trovasi
sii
ab-
era que-
Nome.
come credo, prendere per
deve poi
Si
di
proprio,
già chiaramente
suo proprio
il
errore di stampa, ove dice che la
Uteil.
TV.
sua Istori*
Rispetto
final-
mente all'anno 1564. dell'accennata Edizione
vero, o no che egli sia, è
vede citato
dal
bastanza, che
Fiorentini
tori
veduta
maUe
la
li.
di
Da
Fresne
Negri
parla
sua Opera
lo
,
che
stesso
il
di
De
Monaco
senza
aver
Recuperata Piale
i!
Signor Vertot, Istoria
conobbe
questo
alcuni suoi versi,
zione della
,
che nel
Malta
di
Scrittore
ne" quali
bravura de* Cavalieri
solo è da osservarsi
,
si
e
fece
fa
men-
Ospitalari
citare
il
di
sa-
dove abbia cid raccolto supponen-
dolo un suo arbitrio nel tradurre così in
no
;
detto
Autore Io dice Epìscopi/! Jcanensis, non
pendo
si
che prova a
nell* Istoria degli Scrit-
.
Anche
Lib.
uso
il
la Città di
lati-
Aeri.
E' incerto f anno preciso in
cui
Monaco
scrivesse
Digitized by
Google
33
scrivesse
il
prefaro
Ritmo
esser ciò nè prima del dì
«a non
,
u.
di
luglio
dovette
noi.
™
scrivessi il
''
incili fu recuperata Acri, nè
per
le
ragioni
che
si
dopo del 1194.
vedranno in seguito.
c
Digitized
Google
CAPITOLO
PlUma
avanzarci più
di
0 IstOT i cne di
f
1''
ai ài Ve- ^
che
Vili.
Memo-
oltre nelle
Monaco,
necessaria cosa sari
osservi qui per qua! fine
sì
si
vegga dagl*
Istorici denominato Vescovo, e talvolta ArMonaco. c j vesco vo dì Acri nel tempo per altro che
ifriLfisoM
di
nei
sottoscrìveva
egli si
come Arcivescovo
pubblici
Cesarèa di Palestina
di
Ricordano Malespìni Cap.
uno
senza rammentarlo
sarèa
Il Villani
.
medesima.
cosa
LXXXIF.
che lo chiama Arcivescovo
quelli
di
Acri
Documenti
Lìb.
E
Arcivescovo
Du
Non
si
deve
del
Venat;
chi
si
e
poi far caso
e(G
forse
fosse questo
mò, come
l'altro
si
ne
pure
Frestte
vedde conosciuto come Arcivescovo
è
di
Ce-
dì
V. Cap. XIII. dice
dal
la
si
Aeri.
di
del Negri
,
nè
non seppero neppure
Monaco, che l'uno
Io chia-
vedde, Arcivescovo di Ancona,
Vescovo Iconense.
Tutti gli
altri
nostri biotici editi,
o
Digitized by
ine*
Google
che hanno avuto luogo di parlare
dici
naci
non deve
Acri non
ma
in
teva
il
II
scovo
il
maraviglia, mentre co-
far
Malespini
Tale é
era pero
o
,
il
eretta
Vescovado, per
titolo, e la
Ritmo da
di
Episcopi
il
titolo
Villani
si
vede
scovo
di
come
dissi,
si
to Arcivescovo
per
la
dì
tutti
del Braccio
altri
si
compeArcive-
di
dice
lo
di
questi
Ve-
San
di
differente
sottoscritto, e
Documenti
osservo
nell'Atto
Filippo
non come Arcive-
se
ne in
;
legge
promozione
clio alla
polendo
gii si
composto
ricordato
Cesarèa
Diplomi, o
Già come
:
non
cui
denominazione
luì
;
Chiesa di
la
Arcivescovado,
che porta detto Libro.
della Traslazione
ne'
in
Aeri. Mwichi l'Iormuiaì Acconensis
De Recuperala Ptoleinaide Liber
All'opposto poi
non
Mo-
di
chiamano Vescovo, o Arcivescovo
se lo
di Acri
piarono o
intanto dir qui di passaggio che
,
maniera,
nominato
autentici.
egli era
stato fat-
Cesarèa, nell'anno
de!
11S0.
suo Antecessore Era-
Sede Gerosolimitana.
In quel tempo era Vescovo diAcriJoscio,
C
%
Digitized by
Google
ti
Ruffino
successe
cui
a
chi succedesse
a lui
morto
,
giornata di Elino l'anno
nuovo Vescovo
1187.
solo
,
1
[90. In
Aconem obsidentìum
Castri!
nella
Non
fatai
truovasi
sappiamo che
Acri morì nell' assedio
di
quella Piazza l'anno
Episcopus de Acsn
.
il
di
Cbrhtianorum
decessi!
Ma
Rog. Hoved.
ha poi da Documento alcuno chi fosse
novtis
non
il
si
suo
successore
Si tritava solo notizia di
vo
1198.
Atri nel
di
una sua
indirizza
Lib.
I.
menti
con
la
al
gli
un
che è
la
440.
III.
del
ordina, che non au-
de* Canonici oltre la poflìbi-
non
nate nell'antico splendore, e crede
mo Le
Vesco-
altro
quale Innocenzo
lettera
quale
numero
il
finche le cose à' Oriente
lità,
Quien che
sia
quello
siano toril
stesso
1200. peri sommerso nelle acque
dottissi-
che nel
sulla
Costa
di Sorta dirimpetto a Biblo
Ma
si
cri
considerando al titolo dato da' diver-
Istorici
al
rammentati,
già
nostro
dovrà collocarsi
quello
che
di
Vescovo
di
A-
Monaca, non cade dubbio che
il
morì
medesimo per successore a
nei
npo.
all'
assedio
Digitized by
di
Google
Acri; e per successore a Monaco quel
scovo
non sappiamo
dì cui
Ve-
Nome, ed
il
terà di sopra
le
succedere
appunto
rammentala
a
La
Chiesa per altro
tempo che
la Città
Un
Autore
Quien
nella
omette
di
Acri non fu con- jfoijieo»-
di
di
suo
del
il
credito,
Citta
.
*' J'-
in
ed in
degl*
Le
Chrkiianus
nel Cacalo- ^'""""f'Z
I
gli
il
Ritmo
il
il
De
nome
Recupedel
di
suo
perchè da esso
riacquisto di
tempo che era
AH' opposto
folcivi ai
perchè non Jert.
antichi Scrittori che
di Acri,
appunto dopo
nel
,
Padre
il
Monaco
Acri, forse
Autore come Vescovo
fu scritto
cioè
Ottens
nostro
di
occhi
rata Pioiemaide che porci
Medesima
1190.
mano
noi. dopo
Cristiani Latini.
sua Opera
porre
[
Vescovi
sotto gli
nel
Pastore
seguente
dai
così l'appellarono, ne
la
fu eletto Pa-
era tuttavia in
ma l'anno
Infedeli,
che fu riconquistata
dei
dover-
giacché
1194.
Monaco immediatamente
cui era restata priva
ebbe
quale
il
nel
Monaca
Gerusalemme.
triarca di
ferita a
go
ed
;
Monaco
quest' anno
in
al
Ur-
quale Innocenzo IIL scrisse nel 1198. la
Vescovo
aveva
che
C
queldella
Le
3
Digitized by
Google
3*
Quieti avuto luogo dì vederlo chiamato Arci-
vescovo
di
Carte
delle
sta,
Cesarèa.
Ed
vero questi
in
incontreremmo
gì*
dubbj
scessi
ancora noi alla vi-
Diplomatiche, ove
rammentato Arcivescovo
truova
si
Cesarèa anche po-
di
steriormente all'essere di Vescovo di Acri.
Ma
che
la
poteva
cesseranno le difficolti se noteremo,
Chiesa
pli!
dì
Cesarèa di
governarsi
dal
non
Palestina
suo Pastore
giac-
,
ché quella Citta era gii caduta nelle mani dì
Saladino, e guardata
era
per cui a Monaco non
il
allora
Titolo, del quale seguitò a
ferenza di quello della Chiesa
te
governava, e ciò forse per
giore della Chiesa Cesariense,
sto della quale quantunque
era persa
la
fiducia
Saracini,
dai
gli era restato
nel
se
usarne
non
a pre-
che attualmen-
mag-
la dignità
per
il
riacqui-
inutilmente
cuore dei
,
noti
Cristiani
Latini della Sorfa.
Digitized by
Google
CAPITOLO
Citta
di
nai,
Acri
Eraclio,
quale
il
anno
stesso
che
anno 1191.
per cui
sì
poco
la scelta in
perchè
visse,
la
non
renunzió
un
certo Sup-
nello
stesso
qnella
volle accettare
noli'
atto
medesimo,
è in dubbio se questi debbano met-
tersi nella serie dei
Patriarchi
Nel medesimo anno
triarca
nell'assedio
trovasi eletto Cirillo Carmelitano,
quale per altro
Dignità, e
mano
disse
si
Cadde adunque
plizio,
a
IX.
pensato nello
fu
all'eli
Alberto
I.
noi.
vede Pa-
sì
da alcuni ommesso
di
ram-
mentarsi in quest' ordine, perchè lo confondo-
no con
1'
altro Patriarca Alberto II.
Sede
di questo Alberto
.
L
che oc-
Al tempo
fu trasferita la Sede Pa-
C4
Digitized by
Google
4»
triarcale
di
Gerusalemme
gii fu stabilita questa
za
Acri, o piuttosto
in
Citò per nuova
Gerusalemme
giacché
,
degT
era
già
residen-
mano
in
Infedeli.
Visse questo Patriarca fino all'anno
succedendo a
lui
nel
r
Michele
.
bella;
ma dopo
eletto
e consacrato Arcivescovo
,
Sciampagna non
Soggetto che occupar
Il
Sede fu
allora
prescelto fra
che erano in Oriente
Monaco
d'
.
Anime per non dover
doveva
!'
quale
la
quelle
si
torbide
era
portato, e
dissensioni
questi ultimi anni fra
i
,
chi
altrove
la
saviezza
condotto
in
che regnarono in
Cristiani
Palestina, 0 della Sona, era
quella
Latini,
Arcivescovo
buon Pastore
cercare
promovere a quella dignità. Dipiù
con
stara
Soda.
la
Prelati
i
Aveva
tutte le riprove di
date
Cor-
Sins in
di
per
parti altrimenti
103.
1
di
giorni essendo
quindici
per
Latini della"
lui
una
suffi-
ciente raccomandazione perchè dal voto di tutti
lo,
gli
Arcivescovi, de' Vescovi, e del Capito-
con
la
triarca di
anno
permissione del
Re
fosse eletto Pa-
Gerusalemme, come seguì
1194.
Ab
Archiepiscopi:,
in quest*
Episcopi!,
Digilized by
Google
41
&
Capitalo, ex permissione
Palriarcham
lip
Regis fast in
Trans. Bracb. S. Phi-
tìeclus.
Ci)
Potrebbe
cadere un
quando
dubbio
tempo
Re
il
si
Rt dì Ce-
..
.
volesse sapere chi era precisamente
Gerusalemme,
di
che approvò
J?""*^*
Monaco, e
l'elezione del Patriarca
questo
in
chi in-
di
tendesse parlare l'Autore della Traslazione del
triarca
MuBlc0 -
Braccio di San Filippo.
Guido
ronato
me
dì
Lusìgnano era già stato inco-
Re
e riconosciuto per
,
fino dall'anno
1B6.
i
ma
questi nel ncjs,
aveva convenuto con Riccardo
ghilterra di spogliarsi di
Regno
ogni
Gerusalemme, e
di
il
deve
far
caio
una
fii
svista
Migliore,
cumenil
,
fino Patriarca
da nou dartene
il
,
ad
il
da
dice che
Ceiimtimfsli; quei» e
neppure
debito
Ippolita
li
G l'itisi lem me
,
avrà
agli farebbe
l'
ti-
truova
al
»+• ove
allo
stesso
quale non dovevi ignorare per tinti
fu' quali
queatl fu Patriarci di
liuopoll
di
d' In-
ricevuta
quando
di
ferii» nel Miglior: tir. Bisilì. pag.
Monti,
Re
I.
pretensione sul
di lasciarne
tolo, avendo in contraccambio
(0 Non
Gerusalem-
di
unica
sua Inerii
e non di
Do,
che
Comn-
i dir così
Digitized by
Google
42
Corona, e
esso la
Regno
il
Cipro
di
ove
,
passò a prenderne possesso.
Riccardo aveva
la
Corona
pagna,
il
Monaco
di
ma non
Sciam-
di
1194. in cui
comandava
fu fatto Patriarca,
Re
per assicurare
anno
in quest"
da Signore assoluto,
titolalo
ciò
fatto
Gerusalemme a Enrico
di
quale
si
non
Guido
era già stato unto, e
di
usasse
quel
di
Altri
di questo
credono che Enrico non
die nel eedere
Terre, ed insieme tutto
la
riserbasse a se
loro
opinione
Stefano Lusignano
cardo
e che
fosse però resta-
ciò,
Re
si
valesse
per rispetto del suo Zio Riccardo
vogliono
quale
Gerusalemme
giando
ti-
quale
il
Re,
po-
si
qualche ragione per usarne.
ta in lui
tutte le
Lusignano,
incoronato
quantunque rlnunzìasse a
il
invi-
1198.
Si crede che mai
tesse togliere a
Acri
in
vede mai
Gerusalemme quantunque
vesse fino all'anno
tolo, perchè questo effettivamente non
,
il
siili*
al
il
Re
I.
nipote
Regno
autorità
che chiama
d'Inghilterra, anche
il
titolo,
di
appogdi
Fra
detto Ric-
dò
Hitru-
sakns. Cborog. deWIs. di Cip. pag. 49.
Digitized by
Google
4a.
In queste
mento, che
dubbiezze perà
di
sarei di
senti-,
chi scrisse l'Atto della Traslazio-
ne del Braccio
der dì
San Filippo
di
Enrico
di
parlare
quale se in Acri
di
non usava
Gerusalemme,
era
volesse
però
inten-
Sciampagna,
T'tolo di
del
il
Re
riconosciuto
cola
.
per Sovrano, e sovranamente comandava.
Veduto
Patriarca
il
intanto
nostro
suo Ritmo
V anno in cui Fu eletto
Monaco,
stabiliremo altresì
De Recuperata Ptremat-
che
il
ile,
e del quale altrove
si
parlò
,
non poteva
averlo scritto nè prima del di in. di luglio 1191.
nè dopo del 1194. giacché
rebbe allora
il
titolo
Episcopus, sopra
di
non
che porta
di
gli
conver-
Acconensis
che b
se altrove.
Digitized by
Google
4t
CAPITOLO
-
Sotto
X.
Monacò, fu messa
Patriarcato di
li
sieme in Occidente una
M°"
meo
quelle
di
in-
tumultuarie
poco avevano del Militare, e
spedizioni, che
nulla del Sacro, quantunque portassero Io spe-
cioso titolo
Crociate.
di
Questa fu
la
dopo
quarti
quella fatta sot-
Ven-
to Goffredo di Buglione nel Secolo XI.
ne
la
medesima
la
del
fine
1
mentre
Acri
Sona
sti
si
Valeriana
i
cui disuniti
inutile questa
cose
Limburgo
di
tregua,
delia
Cri-
si
d'
i
Capi
dì
in
fra
i
que-
accordo sotto Saladi-
erano nel
fratello
giunto
che sussisteva
Saracini, per cui
veddero tornare
no, da
morte del suo
sul-
III.
composta se non
La medesima non
alle
anzi fu pregiudiciale a quelle,
ruppe una
Crisciani, e
da Celestino
d'Italiani.
vantaggiosa
nulla
stianità in
stabilita
104. e non fu
di Tedeschi, e
riuscì
1
Saladino;
spedizione,
la
193e
quale
dopo
la
cosi restò
si
limiti
Digitized by
Google
45
Saracinì
ripresero ai
poche Piazze
alcune
di
riacquisto
nel
fare
Occidente
dell*
1197.
ultimi del
gli
sco-
Crociate.
tali
su .cesse in
Imperatore Arrigo VI. su
ch«
,
Gerusalemme
avanzamento
pretesto principale di
La morte che
però poter
senza
,
sopra
alcun
po, o
ricondusse in Europa molti Tedeschi che era-
no
Oriente, e così le Città
in
presto
riacquistate
tere de'Saracini,
i
si
di
gua
che per colpa
,
accordare
e le Fortezze
,
veddero tornare
ai
po-
lascia-
una nuova
Cristiani
di
in
non
quali per altro
rono
tre-
questa pure ebbe
essi
corta durata
Trovo rammentato
me
Patriarca di
plomatico
Kal.
di
Novem.
il
nostro
conferma
donazione
il
suo
di
ai
Spedale
di
Gualtiero
,
co-
Di-
Ottobre ( IX.
1107.
di
con
pure
Palriarca
Munse-)
t0 n
n
Di-
una Carta
in
la
qua-
Gerusalemme
un Casale, che aveva
Fratello
Cesarèa,
di
allo
Monaco
nel Codice
Gerusalemme
Malta ne' 34.
) dell'anno
di Giuliana, Signora di Cesarèa,
le
già
ia
fatta
Signore
di
tempi cheMtnaco era Arcivescovo
quella Città,
e
che
aveva l'assoluta autorità
Guido
sul
di
Regno
Lusignano
d(
Cera-,
Digitized by
Google
Qaed
salemme.
videlicet Casale
Urius Cesaree Dominus
tus,
in
,
Domini
in presenzia
&
Hìerosolimitani ,
Fraser Guai-
extremis posi-
Regis
Guidonis
Domini Monachi Cesamine Pa-
riernis Venerabili! Arcbiepìscopus
Do-
triarebe Hierosolimitani sepedi&e sacre
mai
Hospilalìs dederat
A(lum
ab
anno
&
,
concesserat £?c.
Domini
Incarnatane
W C XC-riJ" IX"
Kalendas Novembri*',.
Datum per manum Bartolomei
& Domini Nazareni Archiepi-
Arcidiaconi,
amen
scopi Clerici, felictter
Diploma
un
Esiste
delle Riformagioni dato
ne' 10. di Ottobre
1
da
Enrico
si
dimeno
serverà
di
deve
1.
pag. 89.
quest'
Archivio
T.
avanti, cioè
e ai loro Bastimen-
il
Nome
a lui
di
consiglio
col
de' suoi Baroni
legga qui
si
,
Sciampagna
di
del Patriarca e
non
era allora
in
poco più
[97. che contiene una Fran-
chigia concessa ai Pisani
ti
Tibersadis
Quantunque
.
Monaco , non-
referire,
giacché
egli
Patriarca della Santa Città. Si os-
il
come
in
essa
gli
vien
dato
il
titelo
Magnifico Consilio Domini Magnifici Pa-
triarci!*,
& Baromm meorum,
così
il
Digitized by
Di-
Google
ploma suddetto,
minke
àm
di
Septinio
Novembri!
Millesimo
Centesima
Calcn-
Quartiiikcimo
.
Ex
.
Arcb. Referto, Fior.
XXII. Num. 30.
Nuove mutazioni
T.
Palatio AcconisDo-
fatto in
Incarnai Unii
Nonagcsimo
veddero nel Regno Nitmt
si
"^"^
qui aveva coman-
Csrmaltm-
rico
dì
Sciampagna, che
fin
come supremo Signore
dato in Acri
Re-
del
gno, stando un giorno sopra
un Balcone,
cadde col Balcone
istrada, e re-
stò
Hin-
Gerusalemme.- Correndo l'anno 1198. En-
medesimo
in
immediatamente estinto, e cosi
suol giorni
0
Regno
più
di
correndo l'anno
prossimo
1
merico, sesto
Si penso
Regno,
Re
Latino
adunque
di
di
Re
di
le
insieme con la moglie
incoronati in
allora
Gerusalemme.
>
dare un
«e«o
gli sponsali
co
Lusignano
i
En-
dell'estinto
Maria Comnena, e del fu Al-
e perciò nello
rono conclusi
terminò
Erede nel
trovavasse allora
si
in Sorla, era Isabella moglie
rico, figliuola di
198-
e legittimo
Gerusalemme che
Erede
U98.
al
fi-
fra essa, e Alraeridi
Cipro
Isabella
Acri dal Patriarca
,
il
qua-
?JZ%£
Aimirks
<
iiabclla.
furono poi
Monaco
nel
JflOI.
Digitized by
Google
4»
Si
Monico
trocur*
il
t'nXfft
'
fino dai
ricordava
il
(i) che
Patriarca
nostro
...
„
tempi in cui Marra Coirnena
del
sposi in
Scria
lemme,
cioè nel
Re
Almerico
1168. aveva
venne
Gerusa-
di
ric-
fra le altre
chezze portato seco anche un riccp ReliquiaFilippo
ro con entravi un Brac.io di San
Apostolo, dono che a lei avevi fatto i' suo
Zio
l'
Comneno.
cuore di Monaco V
Imperator Manuel
Stava mollo a
otte-
di colnere questa Reliquia, e desiderosa era
luogo sacro . Tanto valsero intorno
locarla in
a ciò le sue premure presso
va Maria, e
la
paghe
le
Few,
aveva otrcnuto
Vescovo
di
il
detto
che potet-
sue orarne
Presto seppesi in Firenze
lì
tfZT*
ìlTX'Ji codino
Regina Vedo-
la sua figlia Isabella,
te finalmente veder
come Monaco
Braccio, onde Pietro
questa Citta scrìue lettere
alCon-
dr>
Patriarca, e lo pregò che volesse
s[ Filipp*- nare quella Reliquia alla Chiesa Fiorentina.
Monaca
dlmosirato che Min** dove(1) Avendo altrove
ne' ventidue unni di
fitto Cince) Il ere
vi essere «uto
P«l*
A comma fi» Il 1158. e II 118=Almerico,
«pud» M«i. Cnwn lì» ip»w» *
sn adunane CwceUleie «W furiare».
ttm?o che
Digitized by
efili
Google
4»
Monaco
desiderava di condescendcrc
mcdiaraìiiL'nt: alie <! ''.nande
zi
scibili
Volo
aìidic per
data donazione,
I' c:sta;ij):i:.'
,
ma
ne
per: hi
fu
im-
Vescovo, anla
domandifferita
lame
alani
(te
difficolta, e opposizioni
di'!
per allora
di
fu poi
vciìiva
(a
decsa
force
Reli-
quia trasportata a Firenze
Digitized by
Google
CAPITOLO
P
Assato
stino Iif.
nocenzo III. Quc«i
anche
indirizzo
di
lui
.
scrisse
Sono
è
in
fi
ejtts.
,
& m
,
placare lo sdegno d!
che
Terra Santa
Cristiani,
e
del Baia,
.
Dio, che
egli difendesse
che
era
concludendo
Papa Fla-
totani
Ecdc-
esorta pure
Si
altrimenti
quel
restata
di
ad.
credere una
a
stesso
vobis
siam Dominiti vhhavii
dei
,
Sì esorta in questa
Divino ajuto
gellimi quo oos
della
In-
più let-
cade discorso
Edizione
l'
Celelui
Altre portano
.
sette in tutte
punizione' dei peccati delio
era possibile
a
re Ha mente
esse
HUrwoiymhatM Patriarchss
diretta
Si Suffragami!
implorare
ti'
Monaco
ma
,
La prima secondo
zia
1198.
iiv: iv.cdiiL'2iiieine
tere al nostro Patriarca
diverso
XI,
etemi riposi ne!
agli
suìxc^c
in
aver
a
non
residuo
potere
diretti
i
suoi voti per la conservasi one, e la liberazione
Digrtizet
Hurosalsnihani
Fratrìbus Ihif-Ualìs
si
nominano
il
Priore di San Michele,
Canonico
rico
zi,
della
o Ambasciatori
Verteva
lite
una,
o
gli
certo
Decime,
Chiesa
e tre Casali
.
Scrive
causa essersi dacisa par rncz,:o di
li
suoi deliaci
d deve
,
e
ttrum
die
la
di
il
tra
Chiesa
rimettere in possesso
va ? T\™,cte?er
NunPapa.
-
da
sopra
parte
dall' altra
Qui
.
al
Chiosa
detta
tra
ed Ame-
Trìpoli
di
Chiesa
detta
di
o causa
,
Ospitala!]
Papa
tal
Cardina-
Tripolitana
ciò che ave-
Vemrailkm fratrem a*
Nazaremm
Jntìtfìsttpum ,
&
£tum F/Huiii Abbatini Montit Olismi
natovi a Venerabili frdtre nastro
dìhdesti-
Vatrìar-
tba Hieroselymiiaw occhiane mandati praedecessati!
nostri, praedi'lar.im
sessh vobis adiudieata
sentenza dei Giudici
,
fa revocata da quel!i
fitissct
.
rerum p^-
In sostanzi la
e Delegati del Patriarca
del Papa
T.
I.
Uh.
I.
Digitized by
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ftpq.
Eptit.
La
In
£7"
essa
si
rancore
fra
Chiesa
di
Antiochia, e
&
Gerusalemme Super Tyren.
Si
.
sori
versia
scrivo,
si
negligenza
di
non ebbe
fine.
per quanto ami
non pub mancare
benw
,
dì
La
loro
7*.
1.
il
contro-
Papa che
Gerusalemme,
di
dita che
che
Lib.
I.
3-
An-
procederi a
Eplst.
porta questa
Ìli Noaas ^annerii C
lite
Predecesla
giustìzia a quella di
altrimenti co.nmivn
590.
Pttcrten.
rimproverano
Si
i
Soggio^ne
Chiesa
la
termini di ragione.
p.ig.
ed
e che perciò
,
quella
questa
che
ilice
fu agitata per lungo tempo.
quelli ai quali
all'
111.
Dominivi Scpukbri.
una controversia, ed un
enuncia
la
Patriarcbae Hit'
Indirizzata
Canonici)
Arebiepssapafiblts
è
Innocenzo
del Pontificato d'
terza e
fosolym,
di
40. Sembra che la data di que-
Lettera possa appartenere similmente
sta
anno primo
505.
Lettera
Genmìo >
pò-'
irebbe appartenere all'inno 1199.
Fra
la
Chiesa
Gerusalemme
di
Antiochia,
era già del
è quella di
tempo che regnava
Digitized by
Google
53
qualche odio occulto
tino dall'anno
1
questo panie olarmen-
e
,
di quella
le dalla parte
le
di
134.
si
dalla sua giurisdizione la
na
di
Tiro,
il
di
1305. e
riunita
alla
la,
togliere
Arcivescovo
coi
T1e*r6hpo* Orienti!
Antiochia,
era veduta
.
qua--
Chiesa Metropolita-
Le Quien
dilaniava
si
T. III. Col,
Gii-osol^iicMa
Diocesi
Questo antico rancore faceva
che
sì,
non lasciavano
i
Pa-
quere-
triarchi
Atiriocliieni
larsi
ogni piccola cosa de'Pamarchi di Ge-
di
Patrianbae,
rimprovero
a
la
di
quale contiene un
detto
Patriarca
gagliardo
esprime
Si
.
Papa molto addolorato quod Laici,
Subditi,
vai
,
ac
&
ttiam forum
Domini,
&
Praelati,
il
Citrici,
tu ipsi adhuc in
trasmarinam Provincia™
,
immo
Populum Cbristianam ultionem
odio, malcfokn/ia,
bus assiduis provocati!
.
&
Viene
àsf,;-.~.thiù-
spa
alle
D
ualirs,
3
Digitized by
Google
Patriarca
tvaaiiriando
il
infamato
Vescovo
dato
iti
il
Cipro,
Almerico
al
di
triarca d*. incostanza
sorto
non
conchiude
e
;
Re
Ge-
Cbrìr
detto Pa-
il
decretare contro di
I.
i!
contradi-
Re,
Papa che
informato non
precisamente
Jus exegeril T.
di
preresto d"
aveva incoronato quel
se stesso
c quella Regina
di
Regno,
totittt
d'incesto, e perchè poi
e
cen^o a
potrà
quel
perchè prima ricusò
,
acconsentire a quelle nozze
affinità,
quel
Regina
di
coturnate
fi?
Exerciius. Biasima pure
ijtundo sarà più
q.iad
per essere an-
la
reggenza
alla
de coniiUo fere,
situiti
turpemente
avere
di
Tiro
per avere invitato
e
matrimonio con
rusalemme, ed
esso
Lib.
I.
Patriarca
Epist. 518.
pag. 297Si
guenza
tro
il
vede
di
un
Lettera
fatto
è la
di Tiro
ed
il
,
quale,
di
cui
come
se
si
ne
dice
conse-
specialmente con-
Patriarca, forse dallo stesso
vo
si
che questa
ricordo
Arcivesco-
ijjnota
il
nome
in questa Lettera,
era sentito da lui aggravato
Noi non siamo
gionevoli furono
le
in
grado divedere, se
doglianze dal
detto
Digitized by
ra-
Arci?
Google
55
vescovo
dopo
Tiro, né se
di
della causa venisse decretato
il
Patriarci,
rie
non
ci
come minaccia
dicono niente
Possiamo
bens;
nozze che successero
pro, e
Regina
la
alle
per cui
cognizione
Papa
riandare
1*
Monaco
ricusasse
medesime; e perche
Isto-
poi
di
delle
affare
Re
Almerico
fra
contro
Le
Tare.
ciò.
Gerusalemme
di
dicono esser chiamate da
incestuose,
la
dal
di
di
di
Ci-
che
si
illecite,
e
e
,
acconsentire
non ne
difficol-
l'incoronazione.
tasse
Isabella (:)
Letto
restata
di
adunque
Almerico
Re
di
figliuola dei
secondo
Gerusalemme, che
era l'i^Ln LrtsC.u del Resrco
,
sposò
>edrsrao altrove.
Digilized by
Google
ss
ancor
gitoli
di
tenete cri,
avevano scam-
gii
bievolmente promessi sposi per verba de futuro per attendere intanto
per compire
dell'altra
Morì
pagl» marito
Re
merico
della
di
uno, e
età deli'
noB.EnricodiSciam-
Regina Isabella, e ad Al-
di Cipro. era
morta
Grandi del Regno
I
:ero
1'
gli sponsali.
quindi l'anno
la sua
moglie
Gerusalemme
di
Regno
vantaggio del
dare
di
quale
il
Fu
presa perciò la «soluzione
Regina
re alla
Isabella
effetto fu spedito in
Tiro,
to
di
il
quale
in
Re
Isabella
1*
A
tal
Arcivescovo
di
Almerico
trattato, c
nello
.
convenu-
stesso
anno
cui era morto Enrico di Sciampagna,
venne Almerico
in
Acri,
e sposò
la
Regina
.
Se-jl Patriarca
ficolta
il
Cipro
dopo aver
cib coli' Atra Corte,
jioS.
offeri-
di
di
Monaco
pertanto ebbe
acconsentire nel suo principio a
Digitized by
diftali
GoogI
nozze, sembra
che
che poi sarebbero
le
srato
figliuoli
Che
Innocenzo
scritto al
III.
Patriarca, alle
vo Rosanense
&c.
lus
cosisi
&
a
,
domande
pure
cui
fra
i
Leno.
altro
tal
dub-
mentre lo stesso
amaramente aveva
che
e
illegittime,
da un
strana
difficoltà simili, nella
bis
Patir,
dm
dicesse
nati già
potesse in quei rempi cader
non parrà cosa
bio
incestuose mediante la
veria de futuro
parentela contrarca per
jcipettìvi
del
ciò
di
Vesco-
erano nate delle
sua Decretale. Qtted super
espnme.Suptreoigbur^uod
Filini ctsm Riatre,
&
Filia,
fi?
Copiali cimi duabtts Cognati* , jtmnctt,
&
trabur.t
Nepos cum duabus
Matrimonia
rupmiendum , quid
.
&
sanguinaos tamen Uxoris
scìììcet
Uri,
,
ij?
con-
duximus
consanguinei
omnes consan-
Viri
guinei Uxorìì sint aftnes
rumihm,
Soraribiis
Taiiler ubi
licei annui
Viri sint affìnes Uxoris,
ts*
,
inter
eotì-
Viri, ex eo-
Uxoris Coniugio,
nulla prsrsus affinità* est contrada , propter
quatti inter eos
ri
.
matrìmonium debeat impedi-
Cap. V. Tic Ctmsanguin.
Seguirono adunque
le
&
Nozze
Afmit.
fra
Almeri-
53
co, ed isabella,
che
rileva
nocenzo
stanza
le
anno
tratti
Iti.
dice che' nonac-
si
quale poi
tale
lioi.
nel
perchè
iri
Acri
in
DI qui è che
Patriarca anche
iì
con
,
incorono
o quella Regina.
perchè
,
il
aveva approvate
medesimo
Re,
quel
alle quali
Menaci/,
consentisse
si
questo
d'
e
In-
inco-
incoronazione aveva
contradetto a se medesimo.
Se Menato incorono Almerico, e
bisogna credere
la
che
nello spazio
quattro anni, che vi corse fra
1'
incoronazione
"esaminare
re
la
il
ta difficoltà
che
avesse avuto
gli
Isabel-
circa
di
sponsali, e
luogo
bene
di
Caso, e che trovato non
sussiste-
supposta parentela, non avesse poi avudi
acconsentire a
conseguenza
per
rali
La
sponsali
non venisse quindi
Papa decretata cosa alcuna contro
non ha
di lui
suddetta Lettera d'Innocenzo
se
non
la
data del giorno
23.
,
e
dal
.
III.
che
di
Di-
cembre (X. Kal. Januartì ) deve aver luo-
go
all'anno
1201.
La quinta Lettera porta l'indirizzo. Hitr^hmìtani Pairi.irehas , jÀddsmt E[-h':npo, Hierosolym. Hospìtalh ,
& Mìlì'.'unTcm-
pli Magisiris.
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Googk
teGce fa
fare
filtra
e? M.
IT:°rosc,l:i ;mtur.ì Ihspiiaìis,
Tempii Fratrts ,
& J. Monachimi
ra medesimi, di ìor parere
c discretamenK
,
IL
Epist.
Un'
"
Hkr^soìj'mkan-ì
il
si
Mìlìtlac
giunto a Io.
distri buiscagrs-
più bisognosi T. I. Lib.
Lettera
Acùnensì Episcopo.
diflbrcraa fra
ed
ai
ity.ptg. 459.
olerà
il
i
Patriarcbae
Tyrsnsi Archiepiscopo,
&
Si enuncia in questa uni
Vescovo
Maestro, e
diretta
di
Tiberiade da una,
Tem-
Frati della Milizia del
pio dall'altra parte, a conto di cerei denari, e
beni spettami alla Chiesa
di
essa controversia delegata al
da, e a quello
Fu
scomunicato
plari
Biblo.
di
il
Tiro
.
Vescovo
Dal primo
Era
stata
di
Sei-
di
essi
detto Maestro, e Frati
con precipitazione
pure a torto.
,
e scarriolo
Ricorsero perciò
al
,
Tem-
e forse
Papa, che
ordina con questa al Patriarca di sospendere
il
Digitized by
Google
So
sopradd erto Vescovo di Seida
come reo,
oel
de granii fatuitate, vel de gravi malignitale in ordine a quanto sopra. T.
Epist. 357. pag. 508.
ma non
è noto l'anno. Io
to che appartenesse al
La
j
Lettera
setrima
Tyrtmì Archiepiscopo
nìtnù
Vi
.
,
nomina
si
lemme. Egli con
il
è
data
i:
sentimen-
di
sarei
201.
è
finalmente
&
scritta
Epìscopo
Patriarca
Syd-i-
Gerusa-
di
due Prelati avevano ese-
altri
guita una deicidi or.
Pcpjic contro
i
termini
Giustìzia, inerendo in possesso gli Ospita-
di
di alcuni beni
lari
la
Lìb. II.
I.
Questa Lettera
Dicembre (XVlII.Kaf.Jaruiaru')
de' 15. di
che piuttosto dovevansi
di Tripoli.
Chiesa
Laonde
il
al-
Papa ordina
con questa a quei due
ai
prendano cognizione
domanda, e che de-
della
quali
che
scrive,
cretino, remosso l'appello, quel che sia giusto.
T.
1.
Non
vi
è dira, né
Lib.
Episs.
TI.
saprei a
la, cioè se alla fine del
si
del
1203.
non può
'12.03.
naco era
bastandomi
essere
in cui
già
che anno
1101. o
di
ai
si
vclìra
il
520.
stabilir-
primi me-
ricordar
tarda del di 7,
pili
come
273. pag.
qui che
dìMaggw
Patriarca
Mo-
morto.
Digitized by
Google
6i
Tali Lettere d' Innocenzo III. da
te
or di rimprovero,
d'ordini risoluti
,
Vescovi
vi
si
or
minaccia
di
lui scrit,
ed ora
e vibrati, erano ordinaria con-
de* rk-orsi
die venivano
,
Latini
la parte de'CrÌHri;.:ii
della
al
Papa
dal-
Sona, e quei
trovavano sempre imbarazzati in
qualche Forma
se giusta era,
re
dicevano doversi a
ingiustamente ne
so
lei,
la
domanda
quei
in essa
che
Giudice nella causa della
oltre
vo
della Chie-
Beni, che
e de' quali
1'
di
Arcivescovo
dì
Tiro
Seida, cioè quello
Innocenzo
quale
,
ivi
anche
stesso
di
sospenderlo
come
reo
tratrasi,
il
Vesco-
Gerusalem-
ve! A:
grandi
fatuitate, vsl de gravi maligniiaie. Lìb.
Efiv. 257.
Ciò conferma, the
il
Zìi.
che poco
,
avanti aveva ordinato al Patriarca di
me
si
vuole che
si
fossero stati messi in posses-
O.-pitalari
;;K
Si osserverà
la
no
o
Tripoli nel rcpetere
sa di
Romano
II.
Pontefice
Digitized by
Google
rispetto agli allòri de' Cristiani Latini della So-
da
conveniva starsene
gli
distintamente gli venivano
rapporti
ai
ancor
che qualche volta prendevano
tito fra le divisioni
zi
del
Regno Gerosolimitano
Dalla maniera
pa scriveva,
fatte dai
della Soria,
i
solute^, e
ri
e molte volte
;
con
sentirà
rileva,
si
la
che foni,
rapprese litanie
erano anche le
Cristiani Latini
quali erano
difetti
ne' cattivi
il
Pa-
patetiche
veni-
gli
pani
di quelle
un seminario
d'odj intestini, ctudeii
e solo uniti
loro
orfi-
gli
quale
e
che
,
di dis-
per
pii
,
sempre disuni-
ipocrisia, prepotenti, e liberi,
ti,
in-
par-
essi
interne dei miserabili avan-
conosciuta lMnsussistenza de'reclami,
vano
che
,
da quei Signo-
fatti
Vescovi, o da Legati Apostolici,
ri, da quei
costumi,
accoppiati avevano anche
che
e
ai
quei de'
Popoli Orientili co' quali trattavano.
Onde
tempi nulla
ti
chi conosce
si
1*
Istoria
loro di quei
maraviglici* di sentire quei tan-
rammarichi da una parte
quali ordinariamente
avevano
,
dall' altra
e
la
radice nella
,
i
re-
loro,
ciproca cattiva intelligenza, e nell'odio
per cui
i
buoni erano forse anche
i
pii molestati.
Digitized by
Google
CAPITOLO
Sorto
ciata, della quale
Bòcenzo
I
in
Repubblica
di
ma
Venezia
i
della
=02.
™
c
tempi del
m«uto!
e
per gl'intrighi del-si
occupo questa
detta Sacra Armata, nel riacquisto
Porto
dì
,
Za-
Dalmazia.
era da sperare che questa gente devofutura Primavera del
ta nella
passare in Soria,
recupero
di
In-
III.
messere in viaggio;
Vi
si
Promotore
Crociati erano già pronti nel
la
ra,
Monaco
Occidente una nuova Cro-
ne era stato
si
cos'i
XII.
nostro
Patriarcato del
il
messa Insieme
era
lasciato
1203.
i
,
che
Latini un
poi
fosse per
progetto
il
Gerusalemme passo
di
Costantinopoli
piantandovi
ma
alla
del
conquista
ebbe buon
fino
Impero, che ebbe per
altro corta durata.
Una
parte
di
questa
medesima Armata,
più scrupolosa de'suoi compagni,
dovere
di
osservare
i
Voti
fatti
si
,
credette in
Onde
volle
Digilized by
Google
64
Som; ma
passare in
vo a rompere
lo zelo loro serri dì nuo-
tregua co' Saracini
la
e
,
inutile
restò anche questa Saura Spedizione per
colmo
gozj della Terra Santa, e per
aggiunse
la sorte si
il
i
di
ne-
ma-
della peste che
malanno
grande
eorrendo l'anno 1203. fece
strage in
Acri.
mm m
Patriarca
Melico,
ibi ordina
ProbaM
cosa
... morte
debba
ia
si
È
d
cbe
dett0 malore *
Monaca, Questi
,.
„
ultima sua
1
de | Patriarca
.
,
vedendo intanto che avvicinarsi
",£,'t, *>.
Brmie.
Ja
ed
<*».
'
«
»
™oR»M.,o Priore «-
Chiesa della Resurrezione
allora
Decano
di
to era nella Diocesi
Gtnialcinnie,
di
quella di Giafiit, clic na-
Fiorentina,
ed
era già stato Cappellano della Chiesa
vento
CO
se questi
diesa dìPa/wura,
va udì' Atto
Quando
li
imponendogli
a
quale
Pili-
dell» Traslazione del Braccio di S. Filippo
sii
adunque permesso
decio-era, inclinerei »
l'opinare senza nul-
credere che Ra.niero suddet-
Chiese suburbane, che «irate erano
di
di
che rammentala si nuo-
to fosse stato, pi iiuostn Cappellano di
ne
il
in virtù di Santa ob-
una delle nostra
in quella
porzio-
Plano eie dice vasi Pihcroia, che siestendeva di
Digitized by
Google
^5
bedienza, die secondo
sportato a
Firenze
per essere
col! oc::-:)
so
Tempio
il
suo Voto venisse
Braccio
il
Fiorentina^ Pmecepi/
tettale
ilfo> ni ih v
di
tra-
San Filippo
ni agni Imamente
famo-
nel
San Giovan Batista, allora Ca;«
di
colbcai-'s
Bracbium
jti-
in Trans. Bradi. S.Pbil.
.
Così disposto di questa Sacra Reliquia,
e dato sesto alle cose
nalmente
in
j\cri in
anima sua mori
dell'
questo
anno
stesso
fi-
della
E
Hi Imboli
pag. Ili*,
Non
tesse
dire
est
Lami Memorai.
.
Donato
in
tkhe tane
Btel. Fitr.
T.
IL
si
po.
il seta.
saprei poi
il
a
di queste Chiese
quale
nosiro Cappellano Raiuicro
Tirie in quel Circondario
uni Suburbi™
,
ebe
.
ritiene
Ne abbiamo
il
nome
Polveroni, altrimenti
si
Sancii Jacoii
,
essendocene
perù
ad Tarrim
,
e nelle an.
truova la Chiesi di S. Jacopo,
in
Pulverssa
,
e
di esse
del Inogn, cioè fin
Ecclesia
che oggi dicesi
del
Volgo San Jaccpixo.
Digilized by
Google
66
peste
naìdi
il
Patriarca
„ Uomo
Monaci
,
di Santa vita
chiamato dal
Mo-
„ ht. Fior. MS.
pag. 149Dovette
del dì 7. di
la
sua
morte succedere primi
Maggio 1203. giacché
giorno trovasi un Diploma attenente
ca Soffredo
suo
successore..
in
questo
al Patriar-
Datum Accon
Anno Domini M° CC° IIJ° nona! MaijCod.
Vip. di Malta pag. 90.
eoo
Digitized by
GoogI
CAPITOLO
Or
seguitiamo
giunse
la
di
a
veliere
nostra Citta a
xm.
Dopo
morte
la
di
Monaco
Braccio
ii
nello stesso
anno 1103. venne
eletto Patriarca
lemme
Soffrcdo,
Cardinal
il
Sede
della Santa
in
Sona
,
quella Dignità mentre "nel
Fu
berto
in
altresì
allora
indi di
Sona
lo
di
Gerusa-
che era
Legati)
ma paco
ritenne
1204.
conferita la
Canonica Rciiohrc
II.
Bobbio,
do
maniera
qua)
in
possedere
San Filippo Apostolo altrove rammentato,
I*
^lÌ"''bt
p*r''<>? r
granii
<;
<:t
S f^'ff*'
'
aveva già
medesima a4 Al-
Vescovo
gii
.
di
Vercelli, ove trovava*! quanelessero
Patriarca
Era
.
stato
Legato Pontificio, ed Insigne Promoto-
re dell'Ordine Carmelitano, e già
questo fosse
tempi che
stara
in
si
Gerusalemme
Monaco governava
rusalemme come Patriarca
.
la
crede che
fino
Chiesa
Vgbell.
di
lì.
dai
Ge$ac.
in Epis. Verseti. T. IV. Col. 704.
E
9
Digitized by
Google
63
Avvenni
fa
di
sotto
nuovo preso
cuzione
1'
il
il
di
Patriarcato,
luì
donazione da
tina
del Braccio del Santo
lui ratta
essendo stato delegato a
che
acciò avesse ese-
trattato
Monaco
ultima volontà di
alla
rispetto
Chiesa Fioren-
alla
Apostolo Filippo,
cib io
trattar
stesso
Rainiero, già Priore della Chiesa della Resur-
rezioni, ed allora
fa
,
Decano
che in questa parte
della
tutto
Chiesa
era jrja
da Monaco suo Esecutore
quale era altresì
zelo
di
Giaf-
eletto
stato
Testamentario
,
il
per portarlo egli
medesimo a Firenze.
Si
suscitarono perì delle
rono ad esser contrari
a
tal
cendo che non conveniva che
ci4diS.Fi- nato' nella Diocesi Fiorentina
'Th™*.
nuove
diffico!-
disposizione,
tal
di
di-
Relìqnìaibs-
Prosa-
nobil
P ia ' uomo di capaci^, c di somma probità,
e che cri passato Oltremare col Cardinal Soffredo, allora Legato Apostolico,
dito da
Innocenzo
III.
e
Tal pensiero
cola spesi
dette
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6,
pur
1'
animo
1'
ultima
Re,
la
detta
e
Monaco
superate le
venne finalmente
Sima Reliquia
il
detto Guoltcrotto
va saputovedere
Vescovi
di
fra
.
Il
il
non ave-
Paoli
Giovanni, ed
Acri, anche
fosse
Vescovile
tuttavia risedeva nella C:it cedri
di Acri
perchè
,
volontà di
del
opposizioni del Clero,
concesso, che
che
Rainiero
egli insieme col Prìor
fosse adempita
die mitigato
forti
il
Vitriaco,
nostro Gualrcrotco.
Cod. Dip. pag. 522. c 553.
L' Ughelli
rammenta
ivi
fra
in
i
Vescovi di Vercelli,
occasione
di averlo
ricordato in un Sigillo appiè di
to del
1312. insieme col Sigillo
lo
trovato
un Istrumendi
Alberto
II.
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Patriarca di
Gerusalemme
di Vercelli.
In Epis. Perieli. T. IV.
già
staro
Vescovo
Col.
795.
truova appellato Guakero, questo però non
Ivi
si
fa
caso, giacché
ne
di
comune denominazio-
la piìi
Guakcrotto, è una
di
quelle
solite
va-
da
Baldutno
I.
già
Conte
Fiandra
di
;
scoto Giovanni k cosa certa che
veva, rqa poco
re,
mentre
in
E'
Quien
onde
il
Ve-
fin' allora vi-
più dovette per altro vive-
inoltre da osservarsi
nell'
o
sia
come
ordine de' Vescovi
prima Giovanni,
tero,
di
questo stesso anno deve ricono-
per Vescovo Gualrerotto
scersi
indi
di
l'erudito le
Acri pone
Teobaldo, e poi Gual-
Gnaìterotto
,
ma
ciò
nou pub
Digitized by
sus-
Google
7'
Teobaldo antecessore
sijtere, e devesi mettere
di
Giovanni
Di Teobaldo abbiamo un Diploma
A&um
isoo.
Millesimo
mais:
duceniesimo
slpriiis
atone lercia Cod. Dip. di Malia T.
.
Di
più
vano due
dello stessa
Diplomi
Rifbrmagìoni
del
Accori Dominici IncarnatìonU
in
si
Archivi 0 delle
questo
XXII. Num.
T.
Indi-
pag. 8o.
I.
Teobaldo
e 47.
46.
Il
Cordoli
Comune
del
ia
di
Pisa,
quale
col
si
Giurisdizione del detto Vescovo
ministrazione de' Sacramenti
E
.
1'
determina
sor.
altre
Provvisione dello stesso Vescovo, con
le
accorda
ai
Parochi della Chiesa
tro dei Pisani in
Acri
di
cramenti, e di seppellirvi
Tutte due queste
di
l
.
Sa-
i
Nazionali morti
Cane portano
la
.
data de'. 2.
Ottobre C IV. Id. OH. ) isoo. e son da-
te in
Eccone Saii&e Marie La!. Palath
Rispetto
al
Vescovo
essendo uno di quei che
all'
di
amministrar ri
i
qua-
la
di
nel
Acri
Giovanni
1=04. concorse
elezione dell' Imperatore di Costantinopoli
Balduino
I.
è
cosa certa che egli debba
aver
7»
luogo dopo Teobaldo
desi
ranmemaro
1203.
ve-
Alberico
Ma*
e fino dei
;
Cronica
nella
di
gister Jottnnes Acconensis Eletìrts;
Teobaldo, successe
noi: a
il
che po-
Giovanni
per aflìcurarct che a
trà servire
,
e
nostro Gualteror.-
il
to nella Sede Vescovile di Acri
E' questo Guakerotto quello
nel 1212.
tenza
ditta.
fra
ì
circiL
che
stesso
vede insieme con Alberto
Gerusalemme
triarca di
Acri
si
sottoscritto in
Pa-
li.
una Sen-
ad abulie diilh-enze insorte
Pisani, e
i
Genovesi,
in
ove leggesi
Albertus Dei gratin .Patriareballicrosobjm.
c? Andreas
Galleria Epìscopas Acconetnii
V::cco:ncs
Talatie
Vr.Ht"rim
£?c.
Anno
Episcopali
Idia. II. Idus ( ia. )
Datimi Accline
Inearnationìs
Aprii.
Indici.
ìtt
D.
XV.
Ugbel. in Episcop. Ferali. T. IV. Col. 795.
Darò
notizie
coeì
del
uno sguardo a queste poche
Vescovo
nos:ro Concittadino
Istoria
deila
,
Guakerotto
ancor
egli
torneremo a seguitare P
Traslazione
del
Braccio di
San
Filippo in Firenze, porche succedesse la quale egli
pure molto coopero.
Digitized by
Google
?5
CAPITOLO
O
Temutasi
la facoltà di
Gerusalemme
!;;>i)o
il
,
Firenze
in
XIV.
poter
trasportare da
Braccio di San Fi-
il
Rainiero Dc.smo di Giaffa
pensiero della Traslazione;
1
onde
giunto
il
reati.
giorno detcrminato seco lo prese, ed imbarcato sopra
una Nave,
sciolse
le
verso T
in
questa stessa occasione di
Italia
.
per ricevere
celli
accompagnarlo
Sede
si
il
in
Patriarca Alberto
vo
dì
ciò
che
II.
e per
Soria a prenderpossessodclla
approdasse
il
medesima eletto,
detto Rainiero
memoria alcuna
in
questi
tempi
ritomo
il
Porto
;
d'
,
dopo
nò nuo-
pensando per
dai
passavano in Levante, era
al loro
a Ver-
vedde net 1104.
Dove
penosa navigazione non saprei dirlo
tro
So-
dalla
portarsi
Ger05otimit:'.m-L r~ìt>> alla
come
vele
Era Rainiero commissionato
rta
Fiorentini
al-
che
molto frequentato
Ancona, non
sarei
Digitized by
Google
74
lontano dal credere, che qui pure facesse ca-
po Rainiero
col venirsene poi in Firenze per
k
terra.
strada di
Ma
mente
le
comunque
eib
Firenze con
in
la
fosse,
si
lutto
accompagnato da
Clero,
il
Conte
Capraja,
di
ove
il
,
che era
e
fu
in
sue
sulle
portò processionai mente fino
Giovanni
Alberti
fino alla porta della Cittì),
Vescovo presala
Fiorentina,
di
Popolo, da
degli
Potestà di Firenze,
allora
andò ad incontrarla
final-
successore
,
infinito
da Ridolfo
e
giunse
Santa Reliquia, la qua-
nostro Vescovo Giovanni
il
Pietro,
braccia
Tempio
al
di
la
San
quei tempi la Cattedrale
con
quel giorno
celebrato
molta pompa, c magnificenza.
Accadde questa Traslazione
il
di
t.
di
Marzo 1104. ab Incarnazione. Translaium
est
aulem B. Pbilippi Apostoli Bracbium.
Anno Dominke
Incarnationis
MCCIF.
Nonas Mariii. In Trans. Bracb. Che
do
la
de
al dì
2.
In
fine
presente
di
maniera di
contare
vi,
secon-
corrispon-
Marzo 1205.
poi
di
questo
Libro
si
troverà
l'Atto della Traslazione suddetta in quella gui-
Digitized by
Google
75
sa clic originalmente fu descritto sn' primi
Sec. XIII. di commissione
vo
di
Firenze,
che
di
tanto
sono indotto a pubblicarlo,
Amanuense
tero alla luce,
non ne
del
Giovanili Vesco-
più
mi
volentieri
quanto
che
dall'
che prima lo det-
dei BoUandisri
fu fitta dal
suo origi-
nale la copia con esattezza.
La Chiesa
a celebrarne
Fiorentina
Fesa
la
iti
CMt.
frattanto seguito
ricavandosi dal
logio Fiorentino ove. FI.
Die Tramimi» Rrachit
S. Pbilippi
Cosi
S.
Apost,
&
Joannh,
anno Dominici Incamatio-
translattim fuit
nis MCCIF.
Anno VOI.
a
Martiro-
Non. Martii , eodem
Fior, in Bafiliea
Pontificatiti
trovasi
Immemii
Migliore
nel
Fir.
III
Muti,
pag. 104. ove sogghigno che „ questo Brac-
„ ciò commemora
„ con
dire
il
usasse
si
„ primo giorno
di
nostro antico Calendario
mostrarlo
Maggio,
„ Filippo; che sono più
„
si
faceva
„
Ihid.
I!
di
al
Popolo
Solennità di
il
San
300. anni questo
Migliore
pubblicò la
sua Firenze Illustrata nel 1C84. Ancor oggi
ii
Digitized by
Google
7«
dì
primo
si
oiìesra Reliquia
Un
a!;ra
esposta
[iena
in
San
.
Marcirò log io
delia
Chiesi Fio*
esiliente nella celebre Libreria Scr ozia-
rcnilna
no
Maggio
di
Giovanni
746.
Cori.
nell*
suddetta Festa
la
Eodem ih
osservare.
potrà
accennare
(
a.
Marzo
)
apud Chitatem Fiorentina!», Transiatie Brachi}
Baptijls
Oliano
ottavo
f
^
'
"n.'ip.ii
t'eVil II.
atriarea
.
.
Domìni
incarnalo:;
.
Àpli
Fbìlippì
Sci
Jobanrtis
tu ì Ih- sì uni
Sci
anno ab
liticane si ino
pomiiìaiius invocemi) uni}. /Inno
milk
exhiente Impatcre [ed
pifeente
iptrio il», philippu
Etìam
tpre
ih'iuiam
Bapika
in
hoc firn fuìt
ilio
urbe
traàidìt
&
p
adi-
Ottoncm
civìtate exceìkn-
costuìitinopoSUatiam
ma-
in
ntbm Latinorum
Rainicro Decano della
Chiesa
di
Giaffa
Digitized by
Google
77
consegnata
Santa
ebbi;
clic
Reliquia,
delia sua
no 1205.
Sede,
adempire
p;:ssì
ed
il
che
il
parte
pres-
Ge-
tuttavia l'an-
messosi in strada per andare alla sua
con detto Rainiero passb per
insieme
primo
da
farsi
Repubblica,
dalla
Maggio
in
occasione di
popolo
ai
Signoria
la
offerta
di
medesima
la
intervenire
!
un Decreto
ratto
di
mostrarsi
con
la
altra
l'
quale correndo
Firenze, ove essendo,
1394. fu
Giovanni
a Vercelli
staio già eietto Patriarca di
SI.
,
Vwcòvo
iti
per
commisti une
so Alberto
rusalemme
con
tutti
dai Rettori
,
vi
,
i
dovesse
Magistrati
e Consoli
di
tutte le Arti; la quale offerta aggiunse lo Sta-
tuto Fiorentino
Uh.
un Cero „ Donativo
„
nel!'
V. che dovesse essere di
(
secondo noi notammo
amico Buliettone
„ Vescovi,
solili
)
in quella
„ Borghini,
celebrarvi
Fir. Illutt
*»r, IC4 .
„;
si
appaitene™
mattina,
cosi
il
dice
ai
il
Migliore
?s
E
traovo
altresì
Proposto Gori,
per
gli spogli del
graziosamente
Canonico Bandini
dal Signor
memorie
costumava per
lazione
ai
la
Arti
Anche
si
Festa.
rileva
Mercatanti
da
si
Suonavano pure in quel giorno
perso-
Di-
Trombetti,
i
considerava ciò per annunzio di Solen-
si
nità
grande.
Inolffe
si
faceva l'elezione per Partito di
un Predicatore per
quella Festa,
da una Provvisione
del 14S6,
Era
come
tanto
corso del popolo che interveniva in
«ver
di
esercitavano a cantare le lodi
si
che
sione
qua-
ai
dava la Cera,
una Provvisione del 1401.
Questi Laudai c-ano Con (7? ^azioni
ne che
co-
la
e ciò forse in
,
alla
Laudesi vi concorrevano
i
Arte dei
dall'
come
)e
Archi-
dall'
che nel 1457.
Festa del Santo fare
Consoli delle
occasione che intervenivano
li
per
e
,
Gorì
estrattc dallo stesso
vio dell'Arce dei Mercatanti,
si
celebre
comunicatimi
Illustre Prefetto
Reale Biblioteca Laure tizia na
della
alla
che
Parola Divina,
letto in
un codice
di
si
il
tal
Digitized by
ha
con-
occa-
mi ricordo
Santa Maria
di
No-
Google
velia, che conveniva
Cattedra
Predicatore
ai
scoperto
allo
di
alzar
Piazza di
stessa
sulla
San Giovanni
Finalmente anche
Reparata per
Canonici
i
Santa
di
Festa di San Filippo erano
la
conosciuti dall'Opera di San Giovanni di
come
Provvisione,
abbiamo
da
ma
potesse esser questa di circa soldi undici;
di loro tolta
ra di
San
la
medesima perchè
San Giovanni
Zanobi
avendo per
prestato
ad
avendolo attaccato, fu
Non ho
che
pi
tali
si
ai
lo
essi
il
Ope-
giorno di
Stendardo,
medesimi rubato.
voluto lasciare di accennare an-
dava un valore, e un peso niiLs^iorc
non
si
farebbe
Questo Braccio dice Matteo
i\ 9. di
Maggio 1354.
con tono
il
di
di
rem-
Terra
fu portato a Proces-
Chericato
Tavola della Madonna
ai
Villani Lib.
un seccore
VI. che in occasione di
sione
ìa detta
piccole cose, alle quali in quei tem-
quello che certamente
il
ri-
una
un ricordo
Dicembre 1335. e sembra che
del dì 15. di
dell'
insieme
con
Imprime» , e
ta
la
venerabil Testa di San Zanobi
Digitized by
Google
So
Truovo che
di
nuovo fu portato a Pro-
cessione con la Santa Immagine della
na
dell'
Imprimerà
„
per ottenere
SÌ
ha
delia
tal
cid
da
Mad.
ricordo
il
dì
n.
Madon-
Giugno 1584.
di
Pace, unita, e buono stato „
Giovan
Batista
Casotti
Mem.
delT Imp.
che dice aver
estratto
MS.
originale della
famosa
da un
Libreria Stroziana.
Per maggior reverenza a questa Relìquia
fu
decretato
per portarla
ne chiedesse licenza
dalla
fuori di 11,
Signoria
Consoli dei Mercatanti. Migliora
,
Fu:
che se
e
dai
Illust.
pag. 104,
CA-
Digitized by
Google
CAPITOLO
Tutto
col
tempo
soffre
La pompa grande con
la
le
XV.
sue rivoluzioni.
quale
si
solennizza-
va dalia Chiesi Fiorentina d'annua ricorrenza
della
Traslazione
poco per
11
apparati
to
di
questo Braccio and6
si
a
volta diminuendosi.
popolo vedendo
mancare
i
grandiosi
dimentico anche del pnrricolar cul-
che prestava a questa Reliquia nel giorno,
in cui ricorreva la festa della sua Traslazione.
Cile più? appena
il
Braccio
binar volessimo
Firenze con
in
si
l'anno
.
Ma
1205. in cui
venne
l'Epoca, e con quello
più che leggesi nel Vaso
de
potrebbe credere che
San Filippo fosse quello che
vede in San Giovanni se com-
di
tuttavia oggi si
clic
di
oggi io rinchiu-
per giugnere a ben intendere la cosa,
e a metterla in
dell' esistenza
di
chiaro, e cosi renderci
questa
certi
Reliquia, è necessa-
rio che ci facciamo da più rimoti principi".
Si manca pertanto di saper con certezza
F
qual fosse la custodia
nisse
o
Ciò era più adattato
della
dicesi,
da!
che
in
Reliquia
mio pensiero l'Atto
ove
sua Traslazione
ali'
Cap.
al
7-
ingresso nella Citta fu ricevuto
Bra-
nelle sue braccia.
redpiens
ulitas
Unte tamquam
8.
potremo
fatto a cassetta
un trasporto.
Vescovo Fiorentino
cb'tum
Cap.
rispetto a que-
;
alla qualità della
Corrobora questo
MS.
teca nella quale ve-
senza ingannarci,
un Reliquiario
dire che fosse
trattandosi di
,
Braccio
detto Santo
il
però, e forse
sta
;
e
seguente
nel
alter Simeon, poteft
in Domino congaudere quia fieut file Cbrìita ifìe pattern
fluì» partorii in Tempio,
,
eorfìcris
Ululi,
cui
Dominai
ipse
melava
vtyfkrìum Trinitatis, portare in ulnas me-
Che
rttìt.
se
avrebbe potuto
con
le
dirsi
sue mani,
braccia,
nel
srato
fosse
forma
di
diversa
piuttosto che lo portasse
mentre quel portarlo sulle
caso presente
esprime
la
cos»
diversamente
Mi
conferma
finalmente in questo
mento una Provvisione
Mercatanti, e riportata
estratta
nelli
dall'
senti-
Arte dei
spogli del preloda-
Digitized by
Google
83
to
Gori
Proposto
quale sotto
dini
che
il
nel
rammentati
altrove
u.
di
rassetti
si
Foreierino
nella
,
Maggio 1340.
di
si
buon Maestro
da un
quale
tenevasi
Braccio
il
oril
di
Sui Filippo
Considerando che una Reliquia
zione, e che solo in alcune
stava
esposta, è da credersi
fossero
po
poche occasioni
,
che quantunque
anni che era
ccntotrentacirique
allora
la quale si
avesse potuto aver bisogno la sua
qualche
fosse
resardmento,
quello
venne, 0
•Si
custodia
lo
che
e
in
nel
di
quale
nel quale fin d' allora fu collocata.
conservò
per
il
il
Santo
corso
di
Braccio
altri
un' altra
in
anni,
1415.
ad esso un nuovo Reliquiario.
fu fatta
Questo
si
vedde compito
1445. e fu
il
questa
quando
Provvisione
nel
fare
cioè nel
Teca
conseguenza
Forzierino
stesso
tre
per
anni dopo,
medesimo d'argento
dorato, nel quale vennero spesi Fiorini trecen-
tocinquanta. L'Artefice di esso fu Antonio di
Piero del Vagliente, Orafo, e bisogna suppor-
F
a
Digilized by
Google
8+
re anche
si
to
il
considerazione
in
fosse questo
E
che
spesa,
della
un cicco, e nobile Reliquiario.
che
ha
in
tale
occasione
Forzìerino d'argento,
anni
era
avanti
staro,
vendu-
fu
che ottantacinque
come
disse,' ras-
si
Settato.
Lu-
Osservato ciò ci condurremo ai s. di
1502.
glio
mandamento
in
cui
Signoria
la
fece
un Co-
dei
Merca-
Consoli dell'Arte
ai
che per tutto quel
tanti,
giorno
dovessero
aver depositato nelle mani dello Spcdalingo di
Santa Maria
Nuova
di argenti
ccnto
ad istanza
per Fiorini duemilacinque-
della
Chiesa di San Giovanni
Clemente Scerpetàni
di
,
e di Nic-
colo CorHnelli.
Da
Aprile
quest'
1527.
Epoca
nel
cual
passeremo
anno
15.
ai
di
Gonfaloniere
il
e Priori ranno comandamento
di
Giustizia
all'
Arte dei Mercatanti, che siano consegnati
gli
tii:ti
onde
ciò
i
si
,
argenti della Chiesa di
Consoli
dell'Arte
San Giovanni,
commettano che
eseguisca, eccettuandone la Gran
ce, e tutto ciò fu effettuato.
Da
ciò è facile
-
Cro«
>/.
comprendere che al Re?
Digitized by
Google
«5
Equiario del Braccio di Siti Filippo, fatto gii
da Antonio
di Pietro
Vagliente,
del
toccare la sorte medesima, giacche
ete
Diremo
di
passaggio corno
Croce che
si
ta, fu poi
impegnata verso
del
dovette
non
si
ved-
medesimo eccettuato.
il
osservi io quell'occasione distint
primi di Giugno
1528. per fare un imprestilo
per Fiorini
tinori
al
Comune,
Giugno 15^9. con
di
An-
millecinquecento a Cammillo
giacché vi è una provvisione
,
primo
suddetta
la
la
quale
del
si
di
ordina
di restituire a detto Cammillo Antinori
i
Fio-
principale
,
con
sorte
lini millecinquecento
più Fiorini centocinquanta
un anno,
La
cio
di
stessa
il
1'
interesse dì
e fu la medesima recuperata.
adunque del Reliquiario del Brac-
fine
San Filippo
che soffrirono
segnati nel
se
per
1537.
Cardinale
quando fu^gì
i
si
vuole
che fosse quella
gli altri argenti
qiiali,
Silvio
è fama che
Passerini
di
stati
con-
gli
aves-
Cortona
col Cardinale Ippolito de'Medici
Certamente che vennero consegnate allora
le migliori argenterie della Chiesa di
vanni, mentre quelle che
San Gio-
furono poi date
ai
$6
Signori per un'altra Provvisione de' 13. di Loglio
1530.
e
delle quali
maggior parte se non
la
e
servizio giornaliero
di
Calici,
piccola
che
non consistevano
cose manuali
in
della Chiesa
Ampolle, Navicelle, e
conseguenza
gli argenti
che
dal
,
che furono già consegnati nel
questo Inventario
cose di
comprende
si
altre
vede rammentato
si
quelli
Nè
1527.
in
Reli-
il
quiario del Braccio di San Filippo, nè
che di
,
come
,
altre
maggior valore erano
di
non
ne ha una
se
negli stessi spogli del Gorì,
leTe-
Reliquie delle quali la Chiesa di
San Giovanni andava ricca.
Bisogno bensì privarsi
della
Gran Croce
la
Testa
che prova
in
d'
gli
un anno
che
,
pegno
stata levata di
che
stra
;
in detto
in cui
casione andò a partito, e
rietà
avanti
era
e venne consegnata an-
San Giovanni
argento di
estremi bisogni della
quest'anno,
sì
assediata dalle armi Imperiali,
fu vinta una Legge
.
trovava
, il
Città no-
appunto
nella quale oc-
dopo molte contrache
sfare iurte le argenterie delle
battessero delle
anno 1530.
si
facessero di-
Chiese, e sene
monete.
Digitized by
Google
87
Non
me
si
voglio qu\
lasciar di dire co-
altresì
per un ricordo del di n.di Maggio 1403.
ha che
Chiesa
di
suddetta Testa fosse
la
doluta
San Giovanni da Madonna,
figliuola del
Niccolo Soderini
fu
alla
lirianda
moglie
e
,
del fu Giovanni di Sandro Portinari,
pregan-
sempre
e
do che
quale
di
stesse
si
in
Chiesa,
deità
h
diceva fatta a similitudine della Testa
San Giovan
Batista
,
come
rileva
si
che
San
altra di
l"
Duomo. E
Zanobi che è nel
cordo del 1416.
da un alrro Rila
niu Jesinu era
dorata.
Portavasi questa Testa a processione
le altre Reliquie
dì 30. di
e per una
;
Maggio 1502.
lo Sogliani Orefice
si
si
con
Provvisione del
ordina che da Pao-
per
faccia
detta
Testa
un Diadema d'argento.
Non mi
noto qual
è
luogo
si
desse in
quelle calamitose contingenze alla Relìquia
San Filippo depauperata, della sua
ma
sari forse
quie, alle
sorte
stara depositata
Teche
medesima
.
dalla confusione,
Reliquiario.
con
di
custodia
altre
,
Reli-
dellequali dovette toccare là"
Ne
e
so quando
riposta
tratta
fosse
nuovamente in un
F 4
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83
NuIIadimeno le
Sante Reliquie eb-
altre
bero ima sorte migliore, e tornarono a decorare le antiche loro custodie state forse rimesse di
Roma
da Clemente VII. presso
portare
Cardinale Ippolito dovette
quando fuggi come
genti
le Passerini
.
Ma
si disse
Braccio
il
di'
i
dì cui
il
detti ar-
col Cardina-
San Filippo
non torno certamente a risedere nell'antica,
Teca, o almeno fu in una sola porricca sua
zione di essa,
come
descrizione che
vedrà nella particolar
si
ferii
si
di quella in cui si os-
serva oggi collocata.
il
faremo
dall' osservare
Gori nelle sue Memorie
che
il
dì 23. di
e soggiugne
settina, clic restava sotto
,
MM.
come
SS. ci .dice
Giugno 1720. cgliveddeque-
sto Santo Braccio,
figura ottagona
presen-
alla descrizione del
Per condurci
re Reliquiario ci
nella
il
quale
la
Cas-
medesimo era
vi
guenti Reliquie con vaij fagottioi
cremisi, nei quali era scritto
che
erano- te
di
se-
ricoperti d>
,
Reliquia! Santtorum
-
Lapis
S.
Stephani.
Reliqaiae SunSorum.
.
S. Paniahonit.
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Ed
in
un Inventarlo
del dì 6. di
anno 1720.
si
dello stesso
la
1'
.
figura
di
Brac-
il
ettagona, e
Reliquiario era di due
altezza del
braccia, e due quinci
le
Novembre
torna a dire, che
Cassetta, sopra della quale restava
cio di San Filippo era
che tutta
Passasi poi a descrivere
Reliquie che la medesima conteneva,
che
sono quelle di sopra descrìtte, eccettuato che
in
questo Inventario
ci si
rammenta un
fagot-
più, o involto, nel quale è scritto
to di
lìquiae
SanBorum ,chene'
33. di
Re-
Giugno ante-
cedente non fu dato in nota dal Goti perchè
non vedde
Tre
forse allora l'interno della Cassetta.
anni
dopo cioè
1703. dice
glio
MM.
SS. che fu
il
C-ori
il
dt
ie.
spagli
tutte le
rivista di
e
Lu-
di
ne' suddetti
una
fatta
Sacre Reliquie di San Giovanni,
de' Sacri
Vasi di esse, egli era presente alla medesima,
e che in tale occasione
anche
tare
Filippo
.
do fossero
il
E
Reliquiario del
sono quelle
Le
le
rasset-
stabilito dì
che ciò sarebbe
collocate
Cassetta esagona.
parla
fu
Braccio
di
stato fitto
San
quan-
Reliquie nella nuova
Reliquie delle quali qui
stesse
da
lui vedute
il
di 15.
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9°
Giugno
di
che
e
quella Cassetta ettagona
i^flo. in
rescava sotto
quale
fa
San Filippo
Braccio di
ii
vedde nuovamente rammentata
si
nell' Inventario
Novembre 1720.
de'6. di
Premesso ciò come necessario
passeremo adesso
descrizione
alla
opportune osservazioni
vede, e nel quale
si
mag-
alla
Santa Reliquia,
questa
di
illustrazione
giore
ed
,
più
alle
Vaso che oggi
sul
conserva
si
Braccio, e
il
ie altre suddette Reliquie.
E* questo adunque un Reliquiario
gento dorato
fatto
sul
Secolo XIII. ed anche
gusto dei
di
quelli
una Tribuna
di
o Tempietto
,
del
che seguita-
rono a costumarsi nel Secolo XIV.
ma
d' ar-
lavori
Ha la
di
fot-
figura
esagona, ed è alto da cima a fondo un braccio
e
,
un
Serve
ripiani,
altro
,
terzo
di
base ad esso una Cassetta a due
la quale
njisurata
è larga in fondo
questa parte inferiore
caratteri
He
un
angolo
mezzo braccio
Ieggesi
che diconsi Gotici
zione. 41
da
la
.
in giro,
all'
Ed
in
ed in
seguente Iscri-
Sacratissiine Saiì&orum
Reli-
quie miise fucrunt de Cotistantiwpott tempo-
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re
Manudh
Pakeltgt Imperatori! Censtan-
tìnopoiìtani
anno 1394.
iculo posile
Anno Domini
presemi Va-
in
fi?
1398. de Mense
JunH.
Si alza poi
iigoli
in
numero
Sopra ognuna
Latini
ratteri
nomi
de'
è una
esse v
statuette
rappresentare
Personaggi del Vecchio,
altri
un
ciascheduna
in
1
intelligibili,
delle
quali potrebbero
o
di
poco
Cassetta
che sporta in
s ci ricorrendo
piccola
perchè male
che forse non sono se non
scolpici, e
ziali
di
danno comuni "!v:ìone
si
di
una porticina
è
quali
le
questa
una Colonnetta, appiè
di
quali vi
,
sopra di
le ini-
medesime
alcuni
,
lé
Profeti
o Nuovo Te-
stamento
Le
sopra
vetro
ni d'
sei
colonnette sostengono su' loro ca-
un architrave
pitelli
del
,
quale
forma duodceagona
posa una Cupoletta
pure di
divisa dall' alto al basso da sei cordo-
argento dorato
mignolo
di
,
vi è collocati
e sulla cima,
o
sia
co-
una Statuetta rappresen-
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9*
non so che Santo
(ante
con veste
le,
un Libro
sembianza giovani-
di
come un Apostolo, e con
talare
in braccio.
Nel Tubo
di
lamina d'argento,
vetro
pertanto
Filippo
d' argento dorato nella
con
caratteri Latini di
S. Philipp!
chiti
Su
si
in
fascia
legge in gir»
formazione Gotica Bra-
e non differentemente
,
quella parte del suddetto Braccio, che
d'argento, nella quale
con gusto greco
Nome
di cui
fuori
È una
vi
quale
vedesi scoperta vi t applicata
lastra
è una
,
Braccio di San
il
ed in cima di essa
,
vi
quale racchiude
li
die dalla pane d'avanti,
Greco
1'
una
sottilissima
vi
è cesellato
Apostolo San Filippo,
leggesi nella stessa lastra
qua, e
di
ne de! Santo con
il
scritto
di lì dalla detta
Immagi-
una sotto
all'altra.
le lettere
In cima poi dell* ultima fàscia d' argento
dorato, e dove
drappo
estende
figura
ta la
fin
di
leggersi
dissi
caratteri Gotici,
di
questa
il
color
Nome
suo
vedesi uscir fuori
seta
cremisi,
in
un involto
il
quale
si
dentro alla Cupoletta di vetro di
Tribunetta,
il
quale
secondo
la
sua
sembra che tenga involta, e inviluppa-
Mano
unita al Braccio.
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93
Passando adesso
di
^
^
^
,
Tubo ove
come la
Teca.
tutta questa
in particolare
faremo dalla Cassetta RiU^slaHi
ci
e che riguarderemo
di
esame
all'
questo Reliquiario
che serve di base al
È
il
parte
Braccio, */
inferiore
.
sZ'%
l>m .
,
Dalla forma adunque della detta Cassetta
che
arguir si potrebbe,
si
vede
oggi
il
glio
il Reliquiario
braccio
stato rassettato coinè fu
1723- mentre
si
cui
in
San Filippo fosse
dì
proposto ne' 12.
di
Lu-
vede adesso risedere ap?
sopra una Cassetta esagona, sulla quale
punto
era stato
Ma
convenuto
di
qui
fa
ci
si
collocarlo..
davanti
una
,1
difficolta,
mentre la Cassetta esagona, delia quale parla
ilGori, doveva esser nuova, e quella che oggi
vede è sul gusto
si
XIII. o del
come
che
il
del Secolo
Secolo XIV. ed appartiene anzi
vedde all'anno 1398. Onde bisogna
si
che questa nuova Cassetta non
credere
fetta,
locarvi
dei lavori
o
se fu fatta
sopra
C-ori
il
la
non
servisse
Braccio
intendesse
di
na come esso
la
fosse
poi per col-
San Filippo;
per nuora a
renza soltanto di quella che
o
diffe-
vi era già ettago-
rammento , e come notata
fu
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94
medesimi
della figura
dal posteriore Inventario
più sopracitato.
11 fatto
che
è certo
questo
volta
1713. a questa
dal
ha
Reliquiario
sofferta un' altra
variazione, almeno nella Cassetta che gli ser-
ve
base, e cib
di
dalla
che aveva tutto
di
anche rilevare
potrebbe
si
misura della sua altezza,
braccia
presente
il
giacché
quella
1720.
ne!
Reliquiario
era
una, e due quinti, e quella della
Teca è
ma
piccola differenza,
uno,
braccia
di
che è
e un sesto,
altresì
valutabile
in piccola cosa.
Quanto
ta
si
già
conservano
cib
Reliquie che in detta Casseta'
giorni
ma non
ricordate,
potendosi
che
non
alle
riscontrare
in essa leggesi, e
le specìfica
nostri
saprei
Vi sarebbe però da dubitare
alterazione se
-li
si
sono quelle
assicurare,
mentre
l'
che più sopra
considerano
i
di
riportati,
qualche
varj casi ai qua-
furono già esposti questi Reliquiari,
ancora
se
si
se
Iscrizione
.
e pià
verificò di essere in questa
sportate le Reliquie
tra-
che erano nella Cassetta
Digitized by
Google
B5
ottagoria
ri ;
,
come
vcdde
si
credo che
uè
si
dall'
esposto del
Goi
escludere qualche
possa
seguita nelle dette Sante
confusione
Relìquie
indicandocelo in cerca guisa, dirò cqsì, anebo
il
con
poco ordine
quanto a
In
cui
cii")
che
pur oggi compari
si
legge
in questa
Cassetta esagona, che fossero le dette Reliquie
mandate a tempo
icologo
tiri
dell'
Imperatore Manuel Ps-
1391. non per questo intender
si
deve che fossero mandate addirittura da Costanr
tinopoli a Firenze
lìie
,
mentre furono le medesi-
portate prima a Venezia su' primi anni dei
Regno
Manuel Paleologo, che
di
regnare nel
mandate
da-
1391. e nel
Venezia
ai
1394.
Antonio
M.
di
Piero
lùrono
poi
Consoli dei Mercatanti
da Madonna Niccoletta moglie
figliuola di
principiò a
Torrigiani
ilei
quondam
di Firenze,
Messer Antonio Grioni Nobile Ve-
neziano, che
mando pure
la
Mascella
di-
San
Giovanni Batista.
Ella aveva
dal marito,
avute" -queste- Sacre Reliquie
che era stato cameriere
dell'Im-
peratore Orientale- Giovanni VI. Catitacuzeno,
?«
avendole avute dalla ai
lui
camera,
quando nel
1354. fu forzato a rinunziare l'Impero a GioII. Psicologo figliuolo di Andronico Ju-
vanni
nore
che le portò poi a Venezia come
,
a tempo dell'Imperatore Emanuel
logo.
II.
dissi
Pato-
-
T
Dice
Ammirato
Ist.
Fior. an.
pag. 589- che questo Fiorentino
aveva lasciate queste Reliquie
la quale ottenutele
iimala
{
t
alla
1393.
morendo
,
moglie,
dal-
Ca-
suddetti Consoli di
che erano una cosa medesima con
quei' dei Mercatanti ) assegnò l'Arte suddetta
Calimak
di
sessanta Fiorini
ìì
:
préfata
alla
d'oro
finche visse
anno.
-Ma l'Ammirato
prese. forse sbaglio,
dalle Carte
Archivio
tre
costa che
va a
il
dettai
i
quali,
cinquantuno
dell'.
di
men-
Mercatanti
dei
pàgamenco annuale,, che
Donna,
Veneziani; 'die
sione,
.era ili fiorini
face-
si
quarantotto
se le pagava, a. -titolo
di provvi-
venivano ragguagliati a Fiorini
moneta Fiorentina Si ha
specialmente: dal
fatti
ì'
femmina
riscontro
di. -tre
140^ ira altro
cto
pagamenti
dai suddetti Consoli «teli! Arce dei
canù che uno nel
Mercs-
nel 1403.
Digitized by
ed il
Google
Ed
terzo nel 1404.
medesima per
di
ri
il
come
,
ciò
si
Cosimo
da un
rileva
Carta del 1400. Godette Niccolctta
per
questa Provvisione, mentre
mo-
dì
di
a/, di
Avendo
su
era qui Procuratore della
fare le dette riscossioni
Jacopo Corsini
altra
pochi armi
Dicembre
qui
anno 1409.
dell'
fatte le nasrre
questa parte
osservazioni
Reliquiario,
del
inferiore
e^
raccontatane l'Istoria sua, passeremo adesso a
esaminare
superiore del
la parte
quale t collocato
il
Braccio
medesimo
dì
nella
San Filippo.
Col primo sguardo che daremo a questi
seconda parta del Reliquiari!}
ramente persuasi,
che fare con
parte
che
h
suddetta Cassetta
fa
comparsa che
fa
Ci confermerà
nato
si
resterà primie-
questo non ha niente
sottoposta Cassetta,
la
e-
che
la-
superióre è un' aggiunta a quella, fatta
anche a caso essendo
della
parte
stato solo procurato
le
tutta insieme
la
in cui l'osservare
superiore
quantunque ricorra con
che
faccia ìa figura dì ba-
ov' è
il
Custodia.
che l'orBraccio*
!a stessa figura esago-
ni, è peraltro un lavoro
di
masiera differente
G
Digitized by
Google
,8
!o della sottoposta Cassetta, ed anco la
non è
tura dì questa
ornati
degli
la
smorta, e
1"
questa
essendo
,
una più
I'
più vivace. Diro di passagla
Cupolettirta che copre
Teca
seconda parte della
diverso lavoro,
di
don-
egual colore con quel-
dì
superiori
altra
gio che forse anche
essa pure è
almeno ne farebbe dubitare
rozza maniera con la quale è lavorata.
la
Inoltre una parte dei lavori dellasottopo-
sono adesso coperti dal piano del-
sta Cassetta
la
soprapposta
correre
tria
i
sei
Teca
a
angoli di essa
con
perfetta
prova
Cassetta,
del Braccio; e
!
filo,
abbastanza
di
non
il
o
angoli della
sei
altresì
Reliquiario è composto
ri-
in sime-
sottoposta,
che questo
più pezzi accozzati
insieme per compenso.
Anco
stingile
il
il
Lavoro è
differente,
dia
e
ci
si di-,
diverso Maestro, mentre la Cassetta è
lavorata più gentilmente che
ove è
II
Braccio
Il
.
non È
sì
la
Custo-
Tubo medesimo che
lo contiene è di vetro ordinario,
mile da quello, che
fanno
i
e poco
dissi-
nostri Fiaschi.
Si vsde poi fermata questa parte superiore del
Reliquiario
sulla
Cassetta
con alcune
Viti si
Digitized by
Google
9?
wzze
mal collocate,
e materiali, e
pub immaginare come un
si
tato
usare
non
cfic
Artefice abbia po-
sua Arre si poca pulizia,
nella
Il
che proverebbe sempre più qualche provvisiocompenso, neff averlo qui collocato-.
nai
Si
we
porrebbe
supporre
panie ola rmenre
che
Teca
questa
vede oggi rinchiusa
si
la
Reliquia di San Filippo, fosse una parte dell'
antico Reliquiario
ritto
sa consistente negli
base fosse
da Antonio, di Pietro
Orafo, e che
del Vagliente,
la
di
ed allora avrebbe un
che
restante di es-
il
ornamenti inferiori, e nel-
mole
svelta,
be risaluto con proporzione
tal
che cosi
ci
avreb-
suddetta Teca,
la
lavoro corrisposto an-
al preieo dei Fiorini treqentocinquanta
che
costo nell'anno 1415.
Questo finimento consideratolo nei tempi
calamitosi per inutile, fu forse allora
simo
disfatto per convertirlo
iti
il
mede-
moneta, o
fe-
ce
comoda
gli
argènti della nostra Chiesa di San Giovanni.
Ma
sia questa
h ehi nel
quando non
1527.
sì
trasportò
voglia ammettere
neppure una porzione
Reliquiario,
altrove
dell'
,
che
antico
bisognerebbe credere allora, che
G
3
Digitized by
Google
Tubo, e Teca abbia appartenuto
questo
qualcho
Reliquia, e che
altra
sto questo Braccio
del
zione
desimo
noa
per
Popolo per
me-
il
.
Padre Richa
Il
nelle-
sue Notizie- Istoriche
pag. L. parlan-
do di questa Relìquia ce ne promette
,
e ve-
credito
ebbesi già per
delle Chiese Fiorentine T. V.
ria
a
ripo-
ci si fosse
torlo alla cogni-
sommo
il
nerazione grande t che
ma
mone
sopraggiunta dalla
Isto-
l'
col
ci lasciò
desiderio di averla.
Dice peraltro che
la
„ un Braccio d'argento
mezzo
„
nel
„
intagliata in
„
alla
„
Greca
naturale,
al
e nella parte superiore del Brac-
Bracbsum
S.
Reliquiario è alto
un
ciò dentro una Fascia leggesi
„
Pbilippì Ap. e che
braccio,
e
il
due quinti „ siccome
Reliquiario differisce in varie pam"
ci
ha
Santo
lamina d' argento dorato vestito
„
egli
in
che
e
di esso vi è la figura del
,
„
medesima era
detto,
lasciato
ci
il
detto
da quanto
mette perciò in
dubbio se aveva mai veduto dappresso questo
Reliquiario
Ma
come
ii
,
o se
1*
aveva bene esaminato
trovato noi adesso
Braccio
di
con
tali
«cerche,
San Filippo, donoprezio-
Digitized by
Google
101
Monaco
So. dei nostro
giorni
stri
diremo
;
Corbìzzi
che
vegga
sì
a'
no-
conservasi
questo
«desso nella Custodia più sopra descritta guaraltre insigni
Reliquie in un Armadio
flecentetnente ornato,
che rimane dietro l'Alni
con
dato
Maggiore
Insigne
dell'
ni della nostra Città;
chiave è tenuta
dall'
Tempio
Marco
tor
do
Lastri soggetto
il
Signor Dot-
II
molto erudito
e da cui più volte
Patria,
Istoria
Armadio una
del quale
Opcrajo, ed un'altra dal
Proposto, che è presentemente
procurato
San Giovan-
di
vantaggio
di
mi e
si
espone questa Reliquia
Rerasione-, cioè
no
di
il
della Festa di
Giugno,
pròno
dì
dì 6. di
la
Chiesa; ed
dì
il
di
la
gior-
Maggio
viene esposta sola, e
detto
dì 23. e a*,
Dedicazione del-
Gennajo per
vi È in
altre
pubblica ve-
Maggio,
il
l'an-
e Festa di San Giovanni;
1.3.
no ebe
insieme con !e
alla
di
San Filippo;
vigìlia,
Novembre per
il
sale
stato
suddetto Reliquiario.
il
Dirò finalmente come quattro volte
no
nell*
como-
eliminare con
Tempio.
le
11
dì
altre
il
Perdo-
primo
tre
di
volte
Reliquie sul famoso Dos-
ebe collocasi nel mezzo del Tempio.
E
3
Digitized by
Google
capitolo
Osservazioni
Critiche
sul
xvr.
Cap.
LXXXIV.
del? Istoria Fiorentina di Ricordano
Ma-
lupini, e sul Cap. Zttt. del Lìb. F. delle
Croniche Fiorentine di Giovanni
cvs parlasi della Traslazione
Villani,
del Braccia
San Filippo apostolo da Gerusalemmi
di
a Firenze.
Bfsogna
ci
convenire che
nello scriver le cose
nostri Antichi Istori-
i
che eran già trapas-
sare ai giorni loro, spesso accettarono
dico quello che in
avevano
altri
loro
minare
più
talvolta
neppure del verosimile.
oltre
se
i
per veri-
avevano letto, o che
sentito dire per tradizione
Di qui è, che anche
senza esa-
racconti avessero
.
ne! raccontare delfe
Tra'.hzione del Braccio di San Filippo
si
Digitized by
ved
:
Google
.•.gli
di vario
genere,
are per la verità dei
re Ritardano
perchè
stri
Makspini, e Giovanni
sopra di
Istorici
che cosa
essi
sono fondati
si
che hanno avuto luogo
della Reliquia di
Villani,
altri
no-
di dir qual-
San Filippo Apo-
stolo, senza eccettuare nè Simone della Tosa,
ne
Boninsegni, nè
il
rato-, riè
i
Il
iti
'.
Malespini adunque
Costantinopoli
si mariti)
è di Cipri, e che
ci
dice, che regnan-
Mannello (l) una Fi-
gliuola di suo Fratello
Lisabeltà,
che qui non
più moderni ancora,
occorre rammentare
do
Migliore, nè l'Ammi-
il
la qiiale aveva
t
fra
ci
San
Fi-
racconta e
G
(I) Quelli t Manuel
,
gli altri doni e gioje
gli dette in sua dote le Reliquie di
Giovanni Villani
nome
al Re di Gerusalemme
4
(
Regnare adi' »nno il*}.
Digitized by
Google
io 4
la
medesima,
cosa
Scrittori
il
loro
.
dote
somme
Almerico
mentre
Protesebaste
la
Re
ignorandosi
il
Isabella
nome
che mori prima
nel
di
Cipro, che per
coronato
Re
di
della seconda.
di
tali
la
tre
avuti
al
Lusìgnano
nel
quarto,
Re
dì
laoi. fu inIsabel-
Erede presuntiva delRe-
Comneno
MaRe dì
Figliuola del Fratello di
maritata
Gerusalemme non
la
promessa
di
Nozze
Gerusalemme, giacché
Gerusalemme.
Dunque
nuel
dopo avere
stata
la era restata l'unica
gno
due
Isabella,
unirsi a lei, sposb, finalmen-
Almerico
1198.
e
cui era sti-
Almerico
detto
al
pertanto
ed essere
Mariti,
Gio-
sg. di Agosto 1168.
dì
partorì
Femmine, che una veune chiamata
te
di
ancora, e Tu Moglie di
Gerusalemme, da
di
ra sposata nel
Questa
altri
Nipote di
da cui ebbe in
,
considerabilissime di denaro,
Reliquia
la suddetta
dicano
lo stesso
qui perù osservare altresì
errore,
Maria Comnena Figliuola
fu
Comneno
vanni
e
Dobbiamo
comune
Manuello
ad
Almerico
fu Isabella,
ma Maria,
quale ne nacque Isabella suddetta,
dal-
che fu
Digitized by
Google
»»5
poi sposata dal suddetto Almerico dì Lusigna*
no Re
Cipro
di
Re
che divenne insieme
,
Gerusalemme ; e da questa
co ottenne
di
Mona-
Patriarca
il
Reliquia del Braccio di San Fi-
la
lippo Apostolo, nel poter della quale era ve-
nuta insieme col Regno.
Rispetto
al
nome
col quale è chiamato
de già
Cap.
nel
mente un
di
il
che
I.
errore degli
giacche
spini,
Donato De'Corhizzi
detto Patriarca,
Monaco,
da Giovanni
Villani
,
ved-
si
questo era probabil-
Amanuensi
suo veto, ed
il
fu quello di
del Male-
nome
unico
quale fu chiamato
col
che cosi
forse
letto sali' Originale del Malespini,
1'
aveva
o in qual-
che buona Copia.
Soggiungne
naco
(
il
Malespini
,
che detto
da esso chiamato Donato
)
fu
Mo-
prima
Cavaliere del Patriarca di Gerusalemme,
che pure osservammo nel Cap,
errore, nel quale però
non
clie. lo dice Cancelliere del
rusalemme, come
Neil' Istoria
Monaldi
alla
II.
incorse
il
il
un
Villani
Patriarca di Gein
vero.
Fiorentina
MS.
tale fu
essere
di
Pietro
Famiglia Corbizzì parlandosi di
Digitized by
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tei
Monaco
esso
dicesì
di
pifi
Donde
Gerosolimitani).
che fu Cavalieri
abbia
Monàldi ciò
il
caratò ìion io sò;
ma
denominazione
per quésto suo Cavalierato
ed
ed
egli,
e
,
-altri
forse
tanto per là sua
avranno preso dallo
i'
sfalla-
to passò dei Malespirii;
Segna poi esso Monaidi un Raniero suo
Nipote Cavaliere di Rodi
la sua Religione.
Non
Gran Maestro
Rodi
e di più che
,
delia sua Religione.
A
apposta in onta la Serie Cronològica de'
farla
Maestri de' quali
si tratta,
non
alcuno cbé
vi è
chiamasse Ranieri.
si
Ma
che? un giorno, o
perà anche
si
il
Monaldi
moiri
studiano
quale
e
del-
che Ranieri Corazzi Nipote del Pa-
se letto
triarca fossé Cavaliere di
fosse
Gran Maestro
sò neppure ove aves-
vedrà pet
errori
,
ì
il
quali
,
I'
altro
Storia
superficiali
neH* esserne
già
lasciano
.
stata fatta
lasciasi
Patria
sulla
Fìlopatridi
solito alla luce co' triedesmi
si
che nelle ristampe
poi
Esempio ne
Fiorentina-delio sksso Maleapini^
«irono
stam-
si
-quelli
passare
sia
V
an-
Istoria
della quii»
nuova Edizione nel 1718.
etrori,
ehe
si
vederano
nell'Edizione del 1568.
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Google
Difesi poi dal Malespini, e dal
Villani,
che Monaco fu fatto per sua bontà
Arcive-
FUI.
scovo di Acri. Si vedde pure nel Gap.
che
la
Chiesa
Vescovado
in
di
,
Acri era
sempre
stata
Seguitano a dire che fu facto
vo quando
il
Arcivesco-
Saldane Saladino presa la Cit-
Gerusalemmi
ta di
eretti
e non in Arcivescovado
.
Quando
questo Soldino
tolse ti Crisciani la Santa Citta
che fu l'anno
1187. Monaca
e venne in Fi-
renze.
É
lasciò la Soria,
neppure
parlando
precisamente
rebbe fiocino essere ciò allora, perchè
sa-
Ve-
al
scovo Ruffino che morto era nello stesso an-
no
1
vo
di
le
187. era stato sostituito
cui
se ne
ignora
morì poi nell'assedio
di
Adunque solamente dopo
rne
si
il
osservò nel Cap.
la
qua-
morte del medea
Monaco,
Vescovado
già
di Acri ce-
VHL
Dicesi inoltre che poi ripresa per
stiani la
Vescoil
Acri l'anno (190.
simo potette essere conferito
tornato d'Occidente,
alerò
uri
nome, ed
il
li
Cri-
Terra, tornò Monaco Oltremare e
fu fatto Patriarta.
Qui fHW la Tuta
«uddecra intender vca-
Digitized by
Google
lo8
dal Malespini,
rassi
Acri
e
TOM
dal
nato
Cittì
li
dì
mentre rispetto a Gerusalemme non fa
,
mai riacquistata, e solo nel
sopra
i
Saracini la
in
assedio,
Sona, e
il
che
fu ripresa
Acri
di
Monaco
trovossi
feci
noi.
Cina
detta
quando successe questo,
Ma
,
era già tor-
presente allo stesso
non
vedere nel Cap. VI. e
dopo
fu fatto Patriarca se non tre anni
pre-
la
1154. avendolo inol-
sa della Piazza, cioè nel
tre preceduto in quella
dignità, ed in
questi
ire anni altri Patriarchi ancora
In tale occasione
rici
pongono
che Monaco domandasse
il
riporsi se
che avevano
tal
rara
al
Re
non
fu
se
Isa-
non
;
ci6
non dopo l'anno 1198.
detto
poco
domanda ad
ili
Regina
ma
alla
Braccio di San Filippo
bella
deve
fa fura
nostri isto-
i
avanti
Gerutalsm t di Cipri
non dopo
Sciampagna suo
morte
la
marito,
di
accaduta
Dice questo anche l'Atto
,
sta
Santa Reliquia,
il
non
cha
i!
Enrico di
1198.
nel
stesso della
Trasla-
zione; ed io crederei, che quantunque
stro Patriarca sentisse
plac-
che quando
,
Isabella era cfla mari-
il
no-
desiderio di avere quela
4oraandaise
Digitized by
però
Google
non
se
noi. dopo che
nel
quelle difficoltà che vi erano
provazione delle Nozze
Almerico
di
Che
quia
alla
il
furono superate
per
state
to ideato di averla
tal
Reli-
momen-
per onorare la sua
tà di Firenze, lo dicono
il
ap-
-
domandare
fino da quel
Regina avesse
1'
Regina con
di quella
Lusignano. Cap. XI.
Patriarca nel
Cit-
Malespini, od
ir
Villani.
Dall' Arto
Traslazione
fi
però
rileva
nerlo, perchè non
originale
tal.
Tesoro fosse custodito
gioje
dalle
Femmine
fra
Vescovo
Inoltre fu Pietro
.
di otte-
pareva conveniente ehe
le
mondane
sua
della
che egli bramasse
gli
Fiorentino quegli, che avendo Inteso da alcuni
come
Reliquia
truovavafi in potere del Patriarca tal
gli
scrisse
,
che volesse degnarsi
narla alla Chiesa Fiorentina. Petrus
mts Episeopus hoc a quìbusdam
di
do-
Fiorenti-
inttllìgens ei-
dira Patriarebae litteras direxit supplkiter
supplicando ut Ecclesiam Fkrentinam dolora Apostoli Pbilippi Bracbio dignaretur
il
Patriarca lo avesse
Isabella
procurato
dalla
con idea di farne un dono
.
Se
Regina
alla Chie:v
HO
si Fiorentina
non
re
pregi»
di esserne
si
vi era
oecafione
stabilì
allora
attende-
di
Vescovo.
dallo stesso
Patriarca condescese. bensì
Il
domande, e lo
ma
ki
di
alle
anche per Voto,
prima che questo Braccio potesse mandar-
a Firenze, Monaco
ammalò a morte; per
si
cui abbiamo dal Malespìni che venisse com-
messa
1"
Maser
esecuzione
della,
Rinieri di
sua
Firenze
ad un
volontà
suo Consorte,
Priore del Sepolcro, e al suo Capptllano.
Dal
Rainiero
Villani
era
si
ha che questo Ranieri o
Priore del Santo
suo Cappellatts,
Sepolcro, e
qui vi è esattezza maggio-
e;
re, mentre esso Rinieri (Cap. XII.) era vera-
mente
stato Priore del Santo
Sepolcro,
della Chiesa della Resurrezione,
ra
Decano
altresì
della Chiesa di Giaffa.
ma che
non so
preso, ne so
di
poi Rinieri fosse suo
dove
altresì
la
ca
od Commissione
notizia,
il
sia
fosse
cosa
Con-
MaJespmi lo abbia
chi gli abbia somministra-
che ohze
ta
0
era allo-
Che
Cappellano del Patriarca è anche
possibile,
sorte
ma
1'
arar data
il
ai detto ftwferf.
anche al tuo Cappellata
Patriar-
h
desse
.
Digitized by
Google
Villini
fl
come
nè
si -Tede,
non
Consoneria,
fa
due, giacete Rainieri, ed
di
sono qui una cosa stessa,
supposto, che
nel nostro
X.
uno
Originale, o
lespinj
il
che
il
Cttp+aUana
conferma
ci
Villani vedesse o
il
delMa-
de' migliori Testi
che non ebbero
il
,
sorto gli occhi
adotto tme-r
una sola Persona ne
sta
la sorte
aver
di
nostri Editori Fiorentini.
i
In conferma del miglior detto del Villani
in
preferenza del Malespinì ci servirà
il
solito
Atto della Traslazione del Braccio dì San Fi-
non
lippo, ove
che
niero,
si
parla se
delia Chiesa della
Priore
dice
si
non del detto Rai-
Santa Resurrezione di
Gerusalemme nato
ed
Diocesi Fiorentina,
il
quale era già
nella
statg
Cappellano nella Chiesa di Polveri io.
Andando
doci
,
avanti osserveremo
prosegue
lespinl
che
re per
il
fa
come
Firenze;
lui
ed
il
il
Ma*
ragguaglian-
Vescovo Pietro mandi
concorde, da
Non
racconto
Sratch uno Mejfer
il
Calettaci) di
che non
suo
il
oltre
ma-
GualSerotto
Villani
è in .ciò
però detto Gualterann,
il
caso
starò
qui
a
riandare quanto trovasi
iu una
Nota a
Discorsi di Monsignor Vincen-
zo Borghini Eàiz. Fior, del
ove
riportasi in sostanza
Istorici;
citati
dicesi
si della Famiglia
pa$. 477.
quanto raccontasi
;
dai
che detto
peraltro ivi,
Gualterotto era de' 9alterotti
io poi Io dis-
Bardi avendolo
così trovato
rammentato nel Migliore
Lik
MS.
Magh'abe chiana, dal
in questa Biblioteca
quale
Lìb.
si
di
Fra Santi irrighi
ne dei Predicatori
dei? Ordi-
esiliente nella
Libreria
Santa Maria Novella di Firenze
di
nere
Che
poi questo Canonico possa apparte-
alla
Famiglia de' Bardi, sembra
ne siamo confermati
di Gualterotto
ni
da un
estratta tal Notizia
ha essere
MS.
407. pag. 116.
dal considerarsi
comune, e proprio
nostri in questa
in
sono
Nomi
Non sta
i
Malespìni,
e
di
noi
Nome
e dei Capponi Io
Binde-, e di
a martello
il
ctie
il
fino ai gior-
Nobil Casa, nella maniera
quella de' Peruzzì,
che
Villani
Gino.
quello che dicono
raccontandoci,
il
che
questo Gualterotto fosse mandato dal Vescovo
Pietro peri! detto Braccio, mentre egli cóoperb
veramente insieme con Rainiero Decano della
Chiesa
Digitized by
Google
"3
Chiesa
per
Giaffa
di
;
ma
col Cardinal
Le-
ot'enere
poterle
Sona
Gualterotto era già in
gato; poteva bensì essere
pare rac-
stata a lui
comandata questa faccenda.
Un
dai
abbaglio è poi
grosso
due
suddetti nostri
Tosa, c da
della
Scrittori, e da
tutti gli
preso
quello
Simone
aderenti loro, quan-
do dicono, che questo Baccio fu portato
Firenze nell'anno 1190. mentre
non nel
se
1
vedde
si
Monaco non
IX. che
Cap.
nel
triarca
concordemente dicono
Cap.
XII.
stessi
Scrittori, che la detta Reliquia
e
dopo
ne in Firenze se non
Patriarca
Tanto serva per
.
divario di questi
glio,
ma
duto
seguitare
MMSS.
Istorici
Il
ce
la
far
da
tutti
gli
gli
non ven-
morte
di
esso
che
vedere
anni 6 un
tredici
poi
altri
si
è ve-
Nostri
e Stampati
Migliore Ftr. Illusi, fag. 104. che
relazione
sull* altrui
truova
rentino
poi
che
un
il
loro sba-
che poi più mostruosamente
quasi
a.
già
fu fatto Pa-
194. e che morì nel IS03.
la
cosa
la
di-
medesima,
divario nel Martirologio
pone
Fio-
Traslazione ( ài cut
già celebrarmene la Festa ) netT ottavo del
H
Digirized by
Google
d Immtnzo
Tonificato
HI. chs cadde nel
1204. Egli sverebbe qui ritrovato
no, ma
ultima
comuni
perchè
presi
luì
vero an-
il
lascia di decidere sulla verità di quest*
Epoca
Lascio di ricercarlo su
the vengono
Quando venne
il
e molti
cos5
il
altri
il
che
di
Come
da
qui
fin
San Filippo
da
Ridolfo
Male-spini, ed
con loro. L'Atto
altri
sbagli
Istorici, e
altri
Braccio
era Rettore di Firenze
Capraja (1)
gli
agli
con quello
corretti
Villani,
il
originale della
Traslazione chiama questo Ridolfo, Potestà di
Firenze, Ridolfo eo tempore
Florstitfaorum
Potestas
Questo
lespini
Cap.
al
ci
dh luapo a correggere
Cap. 1C. e
XXXI.
il
Villani
ove dicono che
1107. mutarono
Governo
e che
il
primo
di essi
i
al
il
Ma-
Lìb.
V.
Fiorentini ne!
lasciando
Consoli, e sostituendovi
dei
stà,
quello
quello dei Pote-
fosse nel detto an-
no 1207. Galierotio da Milano, giacché
in
Ci) De' Cnnti Alte:!.
Digitized by
Google
conformili del saddetto scritto deve
Primo Potestà all'anno
di
Ridolfo da Capraja.
che
nettini,
fu
J203. sarebbe
sopra
pra
Nè
il
il
LXXXIF.
Cap.
il
Persona
lìfii-
posto Console
nel
Console del vec-
altro
da
resta
ci
dire
del Malespini e so-
Cap. XIII. del Libre V. del Villani.
Non
potremo
uno sguardo
Borghinì
ancora
riporsi
1204. nella
Ondo BruneUìm
da loto
stato l'ultimo
Governo.
chio
,
,
e
all'
al
pero
dispensarci
Ughelli
seguaci
altri
dare
al
sarebbero
vi
tutti
di
di
Ammirato,
all'
,
Cerracchini;
quali
i
gli
sbagli
dei due più antichi Scrittori Malespini, e Vilvollero
lani,
trattando
di questa
Traslazioni
aggiugnervene ancora dei proprj.
Dicono adunque concordemente
Braccio di San Filippo venne
do Vescovo
di
che
,
triarca
Monaco, che
Io
avremmo
se
la
il
in Firenze essen-
questa Città, Pietro, cioè quel-
lo stesso, che Io aveva già domandato
in
vero* a' tempi
ricevuto se interposti
morte del detto Patriarca,
e
non
le
al
di
si
Paesso
fos-
difficoltà
del Clero.
Ma
è certo
pero
che
il
H
Braccio di San
2
Digitized by
Google
Filippo
giunse
Marzo 1104.
po che
della
Cittì nostra
nella
C VI.
di a. dì
il
Nona! Manti-) enei tem-
medesima era Vescovo Giovan-
Ecco
già estinto.
ni, e noti Pietro oramai
pia volte
precise parole dell'Atto,
tato
della
Traslazione
le
rammen-
suddetto Braccio,
del
stesso Vescovo Giovanscrino A' ordine dello
verni ( Rainìerus ) de-mum
ni. Quid plura
-A«mFhrcntiam secum deferens Bracbmm
&
tnmitu Civiiaiis occurretvnt
rendum,
quondam Eccksiae Sancii Friti Joames
lune Fiorentina Epiiiani lucensh Prior,
scopi Eìecius &c.
E qui hanno tesmine
che del nostro
lemme messe
luppate
Monaco
insieme
dall' oscurità,
le
Memorie
Patriarca
come
si
di
Isteri-
Gcrusa-.
poteva, e
svi-
e dalla confusione nella
quale erano involte.
F
I
N
l-
Digitized by
Google
111.
TRA NSL ATIO
BRACHII BEATI PHIUPPI
APOSTOLI
Ex MS.
Eccl. Cathedralìs
Flerintinat
Digitized by
Google
Digitized by
Google
TRANSLATIO BRACHII
BEATI PHIL1PPI APOSTOLI
J7
Ostquam
nostre carnis
dei
nominimi medùror se
et
mortai irarem
siiam prò rc;bmi-.t;<;nc
ndvii
reritas
esse copioni
radisi
que ante
bus clausae
&
Uni:
huma-
insrjtia
&
edam bene
operanti-
manebant. Vcriatis namque
undique
de
iustitie
gratiam
fuerunt
&
orbem
ter-
mi-
incarnationis
rcsorrectionem
in creduloni:!]
filli
qui
apostoli
spiritus
peragrantea
passione™
eKcclsi popuiis infìdelilsus
nuDtiariint
&
iovenioat ianuas pa-
propter infiisionem sancii
rarum
licitateti)
generis
est
qui vcriatìs
apcrtas
principale? colieredes
sterium
&
induìt
hu!iv.i:ii
de terra ora
celo prosperi.
filli
&
filli
crienàbus
eorda
verbls
H
dsi
idi.!;
operi*
4
Digitized by
Google
&
bus
ne
miraculis convertenres
htcrusalem
civieitis
Et
.
na credentibus conferebant.
apostoli
cimi
coltoci
llgandì
fuit
duodecim
«ine
mi
radamia
tus
.
igne
candehbra
fides
sancri
spiri-
aule
cele-
colupne
ingredimur ad
De quorum numero
celonim.
&
sustentatur
catholica
duodecim porte per quas
Ejia
quorum so-
exivir & in fines orbis
& qnibus eit ore alrissimi
& solvcndi potestas. Hii
duodeciru
:
qnibus
siìs
&
lumi-
duode-
rerrani
eorum
verba
tetre
missi tlicunmr
qui
omnem
nus in
domestici
parrias
fidoi
sunt
Isti
super-
Ira
&
cives
pacem iliuminabant
portatane
liei
repulsa iucreduliraris caligine vere
re-
bea-
fuit
pMIippus apostolus de cuius brachi! tran-
de
slatione
scopi
licenria
fiorentini
&
mandato ioannhìs epipropter
qui
discreptionem
omnimodam
deJabnini
domo domini
domino
in
venerabili
iam
cuius
stererat
in
assertioni
ecclesia
de
testimonìum
&
can-
sicut
priore
diocesi
ortus
aureum
relucet
resurrectionis hierusalem
fuerat
&
sapicntiam
quasi
rainerio
sancte
rentina
a.
ecclesie
qui
de
fio-
eappellanu?
pulvento
veritas
audivi
perhibet
Digitized by
Google
Iti
quoniam
1.
sanctissimum apostoli brachium
ipse
prout
transtulic
Eo
omnium
eh risii
quidam
rabat
domino
con-
impe-
oriundus sacrosanctum sepul-
visitavi!
.
Qui
licei; vocalitcr momorum honestatem
nachus dicererar propter
&
pose
urbe
su stimile
nomine monachus de
cierìcus
florentia
chrum domini
quos
imperator
terra
perniine me
stanti uopo li tana
civitate
enarrabo.
subsequentibus
in
siquidem tempore quo hermnanuel
i--lori()siisimii5
adventum
laudabiiem conversationem
mena-
realiter
ebus cemebarur. Hic nempe a primo iuventuflore
tis
postmodum
in
bat. Quare
suum
tia
sedes
2.
clesia
phisicali
patriarcha
elegie
gratia
misterio
scientla
ut
illum
eius pruiien-
honestius
patriarchalis
&
iu-
prepolle-
hierosolimitanus
cancellariuni
regeretur
.
Procedente vero tempore cesariensis ec-
que secunda
est
bata pastore vacabat.
nei
eruditus
artibus
scriprure
sacre
&
canonico
re
in
liberalibus
fuit
&
capitulutn
predicrurn
scopum elegerunc:
a hierosolimitana or-
Tunc
universi suflraga-
invocata
canceliarium
qui
sancii
in
postea tanj
spiriiiB
arebiepiarchiepi-
Digitized by
Google
quam
scopatimi
cancellarle
missionìs propter pet;;::.;
capto
regno
riitos
&
escas
volatilibus
terre
crat qui sepeliret.
mi na
in
babiloriis
manibus
illi
ipsos
in
ras uationes
archiepiscopi
ecclesiastico
&
sedent
&
preter
&
ad
quo-
:
duxerunc
super
prorumponr
tirum
ìnter
toto
fiu-
tenente*
piangami
tamquam cxul
spoliauìs
iti
non
super
dapnandoruinve
captivos
canricmn domini
Subitigato quippe
.
regno
infi-
ipsomm
hierusalem
vero qui non pcrienmc
IIlì
carnieri
qui eos
tcrram
populorum
carr.es
circuiti!
verba cannonimi
audent cantare
limicino
deside-
iteram
interré ctoni ni
sunt in captivi tatem
diteti
niairi
&
celi
in
Qui
uoh.ibitaticiiim.
posuit
custodiam: occidìt
corpora
Effndi sanguinem. fecit
,
tamquara itquam
gladio
&
pomorum
proiccit
fcestìis
felicitar
mariani ad omnia
misit
christìanorum
mbilta
hierusaleni in
offieium
nec
barba-
hieroso-
prenominata
&
propria
patrimonio
redjic
Digitized by
&
Google
Sed post quam audivic quod
tcm accon rccuperaverant
regis
lìliam
isabellam
pro
in
ciusdem
allocutus.
Filie
mate
coronate
vobis
contulit
no
tur
quod
ersi
custodire
:
marie
regi nani
Ci-
ta-
imperator
terrcnus
grada
scilicer
ex
philippi
non tamen
vobis liceat
eo
insanabili
domi-
celi
hominum
filiis
ex
dotes
spirituali
quia celiim
iosias
presumpsit
de
fuit
qui
hierusalem regali diade-
autem dedit
enim quod
sue
tradì dit
Unde tam ipsam
regis
apostoli
spirìtuales
terram
(faeton
&
precipuo
brachium
expedit
.
eurie
ermerici
ab
san-
nepti
eam
quo
uxorem
in
«sorem
aecon venerai ad regnandum
liter
amore
brachium
tempore
marie
almanco
quam
se-
ex perelectus
fuerat
largirus
phiiippì
apostoli
cii
eh uri e
regi
civita-
rednt
spariura
prenomi natii s
quod
sciebat
hemmanuet
imperator
&
tapinilo
patriarcham
in
ffait
siquidem
Ilic
&
episcopis
archiepiscopis
missione
cristiani
parvum sue more
ubi post
toli:
habuit propositum
demum
reverendi. Transfretavit
quod
fuit
.
Legidivina
plaga per-
Digirized.
by
Google
"*
E
pibus
tiiis
ex
que
apostoli
Tunc
.
implorantes
runt quod
posuit
florentinam
brachìo
iippi
contuie-
reverenda
Postmodum
dignaretur.
re--
pie
tne-
hoc
episcopus
patriarche
a
li-
supplicando
dotare
ut
apostoli
phi-
autem
peti-
Ipse
annuere
episcopi statim
tionibus
palati o
venlam
eidem
supplicar
direxit
cteras
ecclesiam
regali
cum summa
florentinus
intelligens
in-
mt-
quod
excessu
brachium
sanctum
ei
ipse
petrus
quibusdam
in
de
ili©
loco sancto.
in
liiorie
ibr-
reddere
qualicumque
in
phiiippi bracbium
largitone
imperiali
mimiistis
deo
dei
autic
resìgtiando
suo
nìsterio
sexum fragilem
propter
unde
:
tardetis
multa
sacra tractare
contradicitiir
mulieribus
hibetur
non
voiuit
nisi
quod a qiioramdara dissuasionem hoc facere
différebat
4.
Denique cum
supcrvcnìente
qiiem
in
sit
vìderct diem mortis
!
imminere
funere
.
Rainerio
prologo nominavi qui tunc erat de-
canus iappensis
in
&
obe-
b. ap. phiiippi
bis-
virtute
dientie vere precepit
ut
s.
spirirus
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ohium
naret
votum
suura
iuxta
tìorenctam
debimm
humanitatis
tk ftigiriva
vita fluxibili
slvit
patriam
recepturus
tutu:
coronam
Tumulato
.
in
ultramarinis
fungebatur
fuit
domino voca:
glorie
ex ha
immarcessibilì:
*
corpere
tant
offerens
qui
legationis effigie
in patriacham clectus
Verum
postea electioni renuntiavìt.
de
:
sed
quem
lunrate satisfàcere cupiens
s.
ap.
philippi
chium secum deferte volebat . Tunc
.
dicentes
quod
tanti
rex
Sed magister
cus florentinus 6;
:-
e
apostoli merita
aliquam regioneni non permiteerent
tari.
:
e:
re.'.'
dictusptior fuit legarus principali!
capitulum suo proposito ceperunt pcnitus
rraìre
il'
universi
conscnsu regis
gerunt episcopum vercellensem ad
cendum iam
&
ad immonalitatis tran
qtiidem
partibus
quos speccabat electio
tem;
Postmodum amer
exsolvit
cardinalis
venerabìlis
patris
des;
famoso ioannhis baptiste
et in
faceret magnifico collocati,
reverende memorie patriarchi
re
gualterottus
in fiorentino
olirò
transp-
ean>
episeopam
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liti
ornu
nobili prosapia
qui
discrerionis
&
dinali
iam dicco
nibus
&
si
&
animum
tum tMitcr
laborarer.
om-
in
paritcr
propo-
caphnli
quod eidem
Profeto
promotionem
quod
priori
idem episco-
&
fiorentina
postea
plo-
ecclesia
tari-
apostoli mentis dotaretur.
5.
ipsum
&
lonQ'iiin
merita
bra-
siisiinncrit
navigare
navigando
per smgula enarrare; sed ab
liberari.
sccuin
tendum
&
ioannhes
quondam
prior
philippi
naviganti bus
pertica
qua:
L,: ^cr
cum
nibus perfculis mentii
florentiam
s.
cirm stimma rcVerentia locavit in
cepìt
cetcrnm
habko
autem
Prior
cino
novi
is
&
car-
reililic:
pfaUippì bracbkim concesserunt
pio ante
pi
fervens
mkigarunt
s.
potestarcm.
Siiam
li
cum
episcopum
sanai sepulcbri
plenariam
rimum
probitatis
acconensem
opem
socialem: undc amba
contulit
rcgis
summe
temporis iverat
in
hodie horiore pontificii
priori
tran 5 fere ridi
vir
timi;
filerai:
ubi
electus
tunc
per
b. apostoli
om-
philip-
Quid piura. Venie demani
brachi um
deferens
introiti!
civitatis
ecclesie
florentinus
s.
reve-
oecurrerunt
indiani
electus
ci
lucen-
cura
Digitized by
loto
Google
&
clero
Comes rcdulfus co
illuscris
ilo remi nomili
re
nostrani
Occurrcbant etiam
scnes
gines
laudes
tem
cura
iunioribus
.
in
ulnas
tis
itsque
fecit
&
ibi
ordo letawr
si
celestis
litia
ac
re-
ingenti celebriate locavit
deo dedicate
lactcti tiu
apostolus
m
unde
monachoi:»
clerus
esultai
civita-
baptistC'
devotione
virgines ante spi
prescntiam grafulantur
&
pbilippus
qui
civita-
mentis
patroni
ioannhìs
cum summa
cuntus populus ioeundatur
fanti ulti
qui
ipsum ab ingresso
ad tcmplum
gaudec. ecclesia
&
tanti
dieen-
meriti*
& vir& cele-
iuvenes
votivas
Elcctus namque venerabile brachium
recipiens
precursoris domini
dnxìt
et
noster
phiìippi
referentes
altissimo
fiorcntinam
rcSorerc
deus
voluit ap.
tempo-
mul studine
clamanti uni
dominus
benedictus
decorare.
bres
cum
potestas
virorum ac mulicrum
[ium
civitatem
latis
ad venir,
tripudiai
&
ex ore
perficitur
cui US
m
iri
ouot
preseni"
patrocinio civitas redditur gloriosa
6.
oleato
Profecto
eeiicuni
contìnuatio
donuni
ioanrthi
electo pariter pefyenerunt
oitic
quadruple
floreoriu
unde tamquam
al-
US
siraeon
ter
qui* sicut
ita
ioannhis
congaudere
chriscum portavi!
corporis
misterium
revelevic
&
Dinas merci:
domino
in
potesc
ille
partetn
iste
ipse
paritas gratie denotai
7. Insuper ad
ccfìsìo
im
ubi
brachium
Nani hec
que dum per
prior vercel-
Florentinam
electus
ipse
b,
ostcn-
rogavit
sibi
graditiir
mirabilem
successorem
novum
itinera
&
oia firmare
8.
cxtollam
rairaculosa
stic-
spiritualis
inducir
iu-
adven-
facit antecessoris
.
Sed o
florentia
ignoro:
quia
"ìonis materia singularis.
civis
est
bereditaria
nunera laudibus offeram
t;s
sed
favorcm
qui confestiin flexis genibus ipsum deoscu-
'lans aderavii.
rta
in
baptiste
auctoritaris
.
cmiatem
est
Optatoli philippi
di:
dominus
portare
incrementum
maxime
dum sepe dictus sancii sepulchri
lis eum
patriarca electo redirei
ìngressus
tempio
in
non equivocarlo
nominis
ciijus
cui
illius
trinitatis
collocare in tempio
quibus
tollit
fortune
preconiis
facultatetn
Ecce brachium
de imperio ad regnum
,no a te devenit:
tue
quibusve
unde merito
&
ser-
cele-
de
florentia
redi-
ceria
Digitized by
Googl«f
I2<J
quia sicuc
ceris
es facta
quam
florida
mini
quo
surrexic
m
&
celebre
dominus
un us
ex hoc
&.
enim
riedificare
templum ad cujus
gloriose factum
unde habebas
de
nsn
re
k'Aokk'h
ex mcmbris apostoli tam-
lapidibus preciosiis precursoris do-
famosum
honorem ram
orbe
IìKiììii
&
margaritis ornaci. Prius
meruisti de
illuni
non
reperitur in
specialem pacronuhi
inter
ait
natos
maior ioannhc baptista
de
duodedm
ttiulierimi
Nunc
.
pbilippus
au-
vi de licer,
apostolus manere in 'codcm tabernaculo pree-
kgit
ur dupplici
&
&
patrono
patrocinio
christum
de
in
.
stende
dixit: ostcnde
aliquos
alio,
Inquic
nobis
ne crederetur quod
in
nobis
trinitatìs
ipse
in
articulis
enim contingere, quod quis
resederit satiarus
aliqno
dubitare*
non mtchì quia
non prò
dubitare
in
se scd
scicbat
.
mensa
Solct
divitls
prò famelici*
Digitized by
Google
T3-5
circumstam
qui
jtulat
filialis
cum
dixit:
sufficit
idest
;
ei
ni satisfacit
absque
me
?
dicens
a
in
eum
venisset
&
refert
ad
vimitis
maìestatis
grarie
plcmoris
possumus evidentius
noa
eum
intueri
aposto-
quomodo
Dieitur 6t
iesus
turba
illuni
maxima
Sed tentatb
.
incremcntum
est
sicilt
.
.
qui
Qualiter
.
in
quomodo
eodem evangelio
collario
&
suiti
domino
ioannhes evangelica
tentavit
cum
philippe
;
meum
patrem
fucrìt
nec haberent quod manducarent
&
inm
dubitare
postea nathanahel duserit ad iesum
divine
.
questio-
conversus ad iuterrogan-
solyit
&
videi
autem vocatus
latn
et
questionerai
me
novcrat
tempore vobiscura
tanto
dixit-'
videt
&
connumenindo quos
eius
&
dubitamus
ambiguitatis scni-
alicuius
querenti
cognovistis
fiducia!»
patroni
de (rimiate
ulterius
benigne respondit
interrogaiionem
tem
&
po*
sactien-
singuli
sufficientiam
aliquo
iti
Et dominus
&
&
omnes
interrogatio
fuit
domine ostende nobis
nobis
babemus nec
pulo
panem quandoqne
sibì
ut
elargiti
ttir
Hic
in
habraam
est philip-
pus apostoli» ^ui Scìthiam hi sonerò predj-
Digitized by
Googk
draconi
suo
&
tiam
fecisse
ne sed nimia
nomine domini
in
ulterius
prece-
fugeret
solitaria
loca,
inortuos
vero
pri.num
ne
homi-
deperirenc
legitur
suscitasse
ipsius
in
passio-
iìdei
ipso
in
deduco
perp'tratum
&
miraculum quod
merita fuit
philippi
introita
ut orthodoxe
lerentur
tres
mimcula que
brevitate sunt scripta.
Nuuc
9.
per b. ap,
tatis
ad
ut
mortifero
flatu
alir.
&
recepii
cattante
pi:
nes.-
ac
sectacores in
civf-
medium
in
domino
hcreticorum
dapnabiics
col-
caterve
paveseant
10. Bellundus aurifex florentìnus civis
qiiadam
fcbrili
temporis
distemperanti a
sputarci
sincopin
cordis patiebatur a qua
non
poterai
morbus
sa
se
suffragio
temporis
longi
Affligebatur enìm
&
defeftum
Idest
infirmiate
liberari
radices propaginat
medicorum
nam
diuturni»
egritudo anno-
pre5criptionc
quandocumque prò
Ille
tem videns
in
e>t
non per parvtim
eleéti
ulnis
brachium
au-
apostóli
antidoto
Digitized by
Google
!3J
rcmovcret
ipso
&
:
referente
ab ca
hora
siquidcm
sicuc
nudivi nulhai ex predica egri-
tudine passus esc lesionem.
Aquarum
1 1.
quedam
nomine rosa
civis
ren;i;ii
dam
qui
Et dum
plurìmis
mater prò inenarrabili dolore
tilgemiscetis
aquas
miraculose
l0£ii;n
qui
pellai:
Stadiortim
spostoli
tuta.
itt
potesr
devenit
philippi
Fuit autem
ficaVerunt
;
ubi
merita
puella super
&
de
civitate
vulnus fomanelhs ap-
csr.e
quasi
sparlimi
&
patri
est
trium
per
raatri
incolumis
resti-
non pnrvus virorum
ibi
rauliwur» concursus
de-
periclitantcm
Tunc
cornparuic
q!;-:ni
medullitus
philippo
sibl
restituere dignaretur.
usque ad
horribi-
rratieretur
iìlie
apostoli
almifieo
supplicai
votissimo
spe
sine
intcr
volubitircr
flo-
quo-
deodatus
appellati»
videntibus
aquaram deenrsus
filiain
qui
fluvius
cuìusditm
(ìlia
casu in ipsum corruit.
iiberatìonis
le;
inondi rione
arnus preter solr;um exerevisset fuei-
ciicitur
la
qui viso
patrem domini
miraculo
nostri
qui taliamiracula per bcariflìmi
icsu
apostoli
ac
glorichristi
phi-
lippi merita cperatur.
Digilized by
Google
»33
quidam nomine pfchius iatu
Homo
la.
gnwatiis
etate senili
qucdam Ugni
securi
unde per
cussi:
ipsius oculi
fuerat
dum
oculum
&
medicina*
visum
feriti
optatimi
recepii
reflorescit
dus
prò.
quire b.
&
conergo
Videai
.
quoinodo per apostoli philippi
florenrii
rica
steti:
sibi
:
phillppi apostoli patrocìnium «oravi:
per
venerctur
illuni
:
patromim
quem a
veneratur
cuius
decorata consistit Gt
&
assi-
presenta
recepii
coronai»,
nit-
sutmnopcra
fidelibus
christi
pwrocioto
cum
rcper-
dimidium
neque
destiniti);
aliquas
tentasse
ligna scinderei
paiticula
Ninnili
lumine
lapida
preti oso
Translatiun
13.
apostoli
brachium
autem
est
anno
ponciiìcatus
innocentii
nullo cestente imperatore
do
imperio
erra
etiam
prius
inter
:
*rai
tempore
tnam urbem
Inca ratti o-
noma
VI.
iiij.
anno
pape
viii.
prò adipis^en-
qiiia
&
philippunj
contengo
tradidit
philippi
b.
doininice
du centesimo
millesimo
nis
marti!
digiti ts ti s
domimis
octonem
.
Eodein
escellc.ìiijti.
constantinopolitanar.i
in
maniUij
latinorum.
'
3
Digitized by
Google
134
Non demi
qui tralasciare di dire
come
anche nell'Archìvio dell'Arce dei Mercatanti
rruovava
si
nel i^ao.
una Descrizione
della
suddetta Traslazione del Braccio di San Filip-
po
scritta
anticamente
questa era una Copia di quella
tata
ed anche non perfetta
dell'
unno
cio
vi
1
24(1.
Arte
sa
del
,
ti!
fu
ma
Cartapecora,
in
da noi ripor-
mentre trattandosi
,
della Traslazione del suddetto Brac-
notato
non so
in
1204. l'anno
se questa sussista più nella detta
ma comunque
prestar
Duomo,
luogo del
fede
si sia
credo esser
a quella
sola
util
dell'
co-
Opera
che devesi riguardare come ori-
ginale, e fuori di eccezione.
Digitized by
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MONACHI FLORENTINI
ACCONENSIS EPISCOPI
De Recuperata Ptolemajde
hlB
E R
Digitized
Google
d by
Google
»37
MONACHI FLORENTINI
ACCONENSIS EPISCOPI
De Recuperata Ptolemaide
LI B E R
^Um
Romamis
Pontifex praesidet Veronae
Urbanus memoriae, atque famae bonae
Saladlnus impius absque ratione
Occupavit Syriam
fera ditione
Urbe Tyberiade armis subiugata
Caetera sunt moenia
Non
est
sibi
sponre data
opus lancea, non est opus spata
Sic ei subveniunc cura fortuna fata;
Urbe tamen
Tripoli non fuit potitus,
Nec quibusdam
Nam
aliis
secus Maris littus.
descendit Marchio, jussu
Urbem Tyri
Dei, cima
velut couiugera maritus.
Estpugnavic poitea urbem Ascalonem
Donec eam
cotnpulit ad deditionem:
Incolis Hierusalem dat conditionem
Ut
denc censuro propria»! in rede m pei onero
Ad Sepulchrum
&
Sanami,
nocuit
Christiams,
ire
dat paganis,
Crucem
vivificai»
miscec improbe sacra Prophanis
Dumquc
Ecce nos
aspiciimis,
Quomodò fama
vtniittii
ges olii
Fama vokns
sacrimi lambii Canìi
ad Octidentem Re-
sumstnmt Crucim.
pcriiE.fines Occidenti*
Universas aniroas Christianae Gentis
Ad
Qui
succursum properent, ut omnipocentis,
solus praecipere mari scic
In primis
Rex
&
Suis figum humeris clatratus
SuccursuB
dum
,
&
ventis
RexAnglorum
Franciae, atque
Crucis venerabile sìgnuro,
decorimi
quorum
nìmiuin servant, domitorum
Fridexicus inciyjus Princeps
Romanorum
Triamphator habitus, Victor praeiiorum
Habito Consilio per
Ad
Regnum Graecorum
strages accelerar lioscium
dirorum
Cura flodem properam, beHatonun
florai
Digitized by
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Cetrarim accelerant
'
viri
bella tores
Vulgus eum proceribus, cum Magnis mitiores
Terra Alari resonant Crucis porticores.
De
exilso
Domìni Aàelardì Peronensis Epi-
scopi Sacrosantae
Ramanae
Cardinali!
Ecclesìac
.
Cardlnalis presbyter, Pontifex Veronae,
Adelardus opere clarus,
Exulat rane temporis
Ut pugnare nos
&
liac
sermone,
intenderne
doceat prò ratione,
Fert summi Pomifìcis hic legationem
Ut arceat viroj ad transfre rati onera
Sed
ut meli us espiane
Ipse
Crucem
sermone
suscipìt currens
ad agonera.
1
Comitantur Praesulem multi boni
viri
Strenui miliria, probitate miri,
Non oportec nomina quorum hic inquiri
Quod curo eo venerint tamen, potè st scili,
Pontum
Et
a
Venetiis Navibus sulcant»
die tricesimo
Tyrum
applicantes,
Chrisdanos Accaron Moenia vallantes,
Villa co* accepimi», seque vix
munte*.
14°
Quomodo
Rcx
Gai/fa
HicrosoiyimtaHUs hit
Postquam enim Rex venit de
Non
est
Inter euni licessunt,
Quas
captivitate,
usus postea Tyro Ci vitate
& Connidum raotitatae,
Pisani frustra flent pulsi c ni tate
&
Culli quibus,
Feregrinis venit
Sed a tergo
Sahdinum
aliis
Rcx
tertia
eis
universis fere
Accori obsidere,
die gemnere
acrius imminere.
Quomodo Saladinus expugnavit Regali
Frìsonìbus sustinentibus agoitem.
Quos
instanter Jimicans pellit in
Svetis vieti Frisone* sustinent
Quos
stella
deduxerat insimul
furorem
agonem
Acconcili
Magis qnae mónstraverat Judae ragionerà
Hi
sulcatis illuctibus aequoris
Ad Urbem
Ubi. Ducerà,
.
Da
Avienis
Hispani
Acephalim venerane, Melani
statuirne
Jacobum,
sicut viri Sani
licer,
essent
Dani.
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Oimmodù Nostri mimmi prò Marcbkns
Qiiam noscromm
Toc
incursus
Tyrcim missi protinus se committunt
it
Quomodo
&
cani
i.
pmicitas ncquit ultra pati
hosmim, Nobiles Legati
rati,
Marchio Christian itaci.
Marchimi ivimus Acconem,
de praclio magno, qusd a
Siile
mora Marchio jubec
Curita necessaria,
Et
quia
non
praeparari
Naves onerari.
potuic cerra
venit mari,
Fluccibiu ut Boream videi dominari
Nos cum eo venimus
Ab
gratantcr reeepti
bis, qui tunc fuerant ibidem reeepti,
Nostri Licet undique forem cireumsepti
Ad pugnam
Ergo diem
tamen commiinicer sunt erecci,
stacuunt eercam
Cumque Tureos
qua pugnarenc
eminus de Castris fugerent
Cungregati protinus hi pose terga parerent
Nostrique Victoria, quara sperabanc
,
carerent
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Ma
Milites Templarii Turcis «stiterunt
Et ex
plurimi mortili fuerunt
ìllis
Nostri turpker fugam ad Castra dedenint,
Sed qui
pigri fuerant ibi
Inter dies funebres
Maledicta
dies.
sic
rcmaiserunt.
haec esecrata
Haec maledicta
In hac dia nobis sunt, quae
Sed credo, quod
accidit
Quando valiavimus
ante
ob
sic
fata
adversara,
nostra peccata.
nos fossati;,
dkm
Saladimis
nos inva/ìt.
Habito Consilio, ferirmi* fossati
Ab
utroque Littore circrnn occupata
Saladimis valida marra roborata
Nos
Sed
Imo
invasit,
sibi
contigit
tristis
Sed de suo
De
antequam Lux
nìl ei profuìt;
Unde
nosque
quod
rediit,
fini
plenus
esset nata,
laesit
parum,
amarnra
&
irarum,
reditu nobis fuit caruro.
tmtrumentit paralis,
& vih subterra-
neh ad eapkndam Civitatem
Nostri
Tunes
.
ligneas facere caepere.
Digirized by
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•43
&
Gatros,
Arieres
fieri
Machinas, Testtidincs
jussere
erigi fecere
Viaf subtcrraneas quidam effodere
Sed
nil Iiaec, vel
Inter se dividere
alia
dam
nobis
Terras, quae rune temporis
Nec
De
de
iliis
pmfuemnt.
Barones quaenint
Tu rei possedenmt
usque cune quicquam amiserttnt.
Turcis obsiientibus noz die
noctuque
,
Semper nos ad foevas Turci perargebant
Ventus,nox, nec pluvia,
ne^-
hos recrahehant
Nec illi de Moenibus semper dormi e barn
Imo vicem acrius prò vice reddebant.
De
quinquagìnta Calete ìntrantìbu: Civita-
Um,
fi?
probibentibus nobis
Die prima Domini post
Qui nquagi nta Galeae conerà
Incraverunt
omnium,
Proh dolor, cune
Labor,
&
Mare.
nativitatem
Colimi Sancii Siephani, qtiam
festi vitaccia
voluti tatein
per vira Civitatem;
incipit noster
gemmari
miseria nobis cumular!
14*
Nani cura ante
Cum
libere frueremur
Terra incipit iam
Quomoth
Mare
Mari
denegari.
&
Turc't tnsultabant noiis,
cornicia Cruci inferebant
Tympana, Tubasque sonare
Si ferire
Vidercs, Se vocibus Turcos roborare,
Cum
Heu
Galcas agitane ante nos per
lieti
diceres:
Hoc
Mare,
permircis quare?
Milites aspiceres super miiros stantes
Turcos, Sanctam manibus
Cum
ikgeìlis asperis
Et eum
crucciti
elevames
eam verber>nt(s
improperiis nobis minitantes
Quemodo Marchia vadit Tyrum prò rtparandìs Gakis in tanto pericolo.
Habito Consilio, galcaia repente
Unatn lanuensiuin nocte
Et
ingressus
Tyrum
Marchio,
subsileiite
vir robustus
mente
ut accederei, Apbrico pellence
Si des mille millias martas Marchioni
Argenti purissimi, atque valde boni
Digilized by
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Ut
ci
Eas
tmic debeat hoc Opus imponi,
certe pendere t
non uni peponi
Istum tamen Marchio subire Uborem
Non vitavit omnium patria ob amorem
Ad toiius Populi iaudem, & honorem
Et culparum
De
Ulius
variis periculis
,
poenam
Omnes
in
n
& pestibus acdikmibus
nostris in exerciiu
Scias in Exercitu
remansntibus
quod qui r
pendilo mortis extiterunt
Hyomem sic asperam
Quod vidisse similcm
nani passi fuerunt
nec antiqui fcrunc
Imbris torrens vaìidus tetram inundabat
Baccanalis Aphrieus mate perturbabat
Evulsa tentoria cuncta laniabat.
Ubi tandim tenebam cutn demihis.
Si confratrea mei rane ibidem fuissent
Et
tenere
Horum
me
dentibus tandem vidissont
quidam,
Sed eorum
reputo, super
plurimi prò
me
me
lisi^ieni
doluissent
K
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J4fi
Esse mallet quilibet sine aqua rasus,
Quum pari quotpassus sum tot advcrsus casus.
Non milii tunc samnia dictabat Parnasus
,
Cum
a cibis vacane jejunac omasits.
Accessit,
Ad
&
nobis
aliitd
nocumemum
\
poenarum cumulimi, & majus augmenmm,
Licet portcs manibus aurum,
vel argencuin
Ordeutn noti invenis, camem,
&
Notiduin
vixit aliqitis,
ncc
vivit
frutti entum,
mortalis
Gravìora viderit his qui mala malia
Narri vini, vel elei
Vendeb*rar
modicum,
vel salis
caritts quarti vestis rc-gaiis.
Vidi decerti solidos prò Gallina dari
Scd bovinas
feci his
In eodem pondere
Cum
De
Carnes comparar!
precioque cari
Paulus in Azymis iubet epulari,
Qui minima
Tres
,
lignis
in
jaill
voluìt carnis coqitinate
opomiit duas comparare
ovo dederam nummos, quod
lixare
Volcns, ligna totidem conrigit constare
Si
quando comingeret alìquem egrocum
Tyrum qui secedere tunc haberet votimi
Quod Jiabebae , convenir Nautis dare lotum.
Delicate vivere qui domi sdebat
Ibi fabas,
&
Qui
non
sic crani
Sed de pane
fastidi chat
bis eoct.0 saopiiu
Cameni quoque
famebar.
roarcidam avidus edcbac.
praesentes aderanc, poterant videre
Variis languoribus homines languere.
Sed nec equi pwtibus
diris
caruere
Pars eorum maxima fere pcrierc.
In diversa studia nostri se scindebant
Nam
eorum plurimi
foras exiebanc
Mori belio, qtiam fame quomam mslcbant
Herbam quoque,
Et converso
Rationes
Illis
Dum
stipulam, iigna relèrebant
reliqui timentes
visti
pugnare
sunt prò se allegare
tutius esse,
Conraduni
quam
exire, stare
velie se dicunt expectare.
De ndiiu Marebkms,& recondliaùone cum
Rige Guidone.
Praeter lapso spacio
Cum
mensum dLiomm
immenso numero Marchio
viroruin
Nobis indigentibus apporcavit forum
Ubercatem insuper omnium honorum.
148
In adventu ejus fuimus gratulati
Nani
Urbe postea Turci sunt
in
serrati
Sunt amici Marchio, Roxque copulati
Ad
pugnandoli quoque nos sumus animati
Quomodo
Castella trahuntur
Castella vehtculis ad
Machinarura
Urbem
ictibus
stemunrur.
de nostris simile plùres patiumur.
j-ieu
ben nimis
Dum
variabili s est
relinquit
Dum
fortuna
videtur stabilii bora ter in una
Permutatur levius,
Et
rrahuntur
muri colliduntur.
Civitatis incolae morrai
Et
ad Civitatem.
quam
hominem
in
in
Orbe Luna
fervente
Fortuna mutabilis cacpit
variati.
Ignem ecce cernimi» Macbinis
Super
aediiicia,
jactori
cunctaque cremati
Lamentautur militcs, plangunt
Et
pnma.
spcramus eteniin urbe dominari
servietites
suspiranc peditcs prae doloro flentes.
Be barones
Heu heu
laniant barbara evellentes
cuacti clamitant pectoratundemei.
De
tribtis
maxìmis
Ascensione
,
&
in
praeliìs faetls
&
Pentecoste,
Sah;
baio post Pentecostcm.
Ad
hoc
in sancissimo die Penteeostcs
Nos ab omni
Intere
circomdabam hostes
Nitomes irrumpere fovearum postcs
Ncc
est locus vactius a sagittis,
Idem nobls
Nec non
Pugnarunt
Memores
viriiiter
Ferrariae
Qtiomodo Turcts
&
tali
cam
fortuna ferlmur
Martirum
stes.
rune in agone
homines Veronae
die
pronae
Galel» hitraniìbus
Chiloton nostri nequiverunt
Dum
quo
fecerant in Absccnsione
post in snbbato,
vigìlia
niminm
Viti,
Turci truces nimium,
resìstere
.
agresti
& Modesti
& nobis infesti
Intrant
urbem Navibus, unde sumus
Armis,
victualìbus muniti venerane
nioeiti.
Nostri quibus obviam classibus iv-crunt
Sed
eis resistere
dum non
potucrunc
Ucrobique mutuo damna perralerant
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15*
De
duobtis ìnsuliibus fottìi super
galeh
Nos visi daas galeas etram eepimus.
Nec pestea ausi futruitt exirs
Summo mane
Et
in
calendamm
die lulii
quadam
praeccdcmc panini
alia
immensa Turci copia Galearum
Cuttj
Longe
a Turre Muscarum
foras exeunt
Super nostros
Jacentes in
eis
acrius faciunt insultimi
ignem
in
occultimi
Sed hoc aliquamulum nocuit, nec mulmui
Verum non dmctus
Duas cnim Galsas
stecit
nostri
hoc insultum,
sunt lucrati
Jn quibus sunt plurimi Turci trucidati,
Onde
Quod
Quando
sunt reliqui
tamqcnm
exire taliter post
verni rumtret
vimus,
fi?
perturbati
hoc non sunt
de Imperatore
quùmoio per Ungaviam
rat!
audiC5*
Bulgar'uim intrans Graeciam
àspopulatus est.
Tu codoni tempore Nuncii venere
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'Si
De Romano Piinctpe veri qui dixere.
De quo quia contigk sermonem habere
quod
Praelibandura arbitrar,
Ergo postquam
hi rctulere.
Princeps Roinanorum
inclitus
Monarchiain Regis Ungororam
Intravir
omnem
Ubertatem
Donec enm
Rex,
die
dnxlt ad terram
Per qmtn passus
&
forum
Bulgurorum,
i
est plurima: «dversitaoa
Bulgariorum variai ob dolositates,
Ad GraecOTUm
donec pervenic
Ubi Graeci comperit Regis
Eum nam
Pacti
,
dcccpcrar
Gmecus Imperacor
quod promìscrat,
Nam
sibi
EjUS,
&
promìscrar,
Commereij
civìtates
siraulrates
faccus depravato*.
quod
fidus
cssct tuuttor
venundator,
Proprer hoc esercitili nosrer expugnacor
Regis
sui factus est,
atque spoliator
Ec cunqtaruni mercium
Insuper
&
hominum
ferus depraedacor
serus trucidato!
Ut
vacare plenius possit ultionì
Et
pun.iìs ìncolis, instet regioni
Suaa Caesar providens expccmtioni
Hyemandum
ibidem iudicat Tyroni.
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Cassarti
moram
nobis
Me dùce
Monili importunitas temporis,
Siiadebat,
&
&
dalmata.
Measis
coplosè diffundens mensls
Quod
toratn luit Exercicus Acconsnsis
Qucm
sagicta sauciat,
Tandem
deiit
castigac ensis,
Domini Resurreccionem
circa
Talem Cacsar
Ut
quem
compostionem
recipit
Graeci Navera ad mmsfretacionem,
Festinant Graeculi complent jussionem.
Quomòdo Saldami
proders
Dum
sancii
Iconii voluti
eum
libi datis ebsìdibus.
Georgei Brachium
tratisissec
Cacsiir, atque fidei obsides cepissec
A
Ni
Soldano, proditus ab ea
divina gratìa
Dum
eum
enim Iconium
fuìssec
praccessisset
turi
properarenc
Assistebant undique Ture:, qui vetarent.
Omnia commercia, hosoue
Vel eminus potius eos
Circumscptii
tnicidarenc
sagittarent
calitec viris Christian!!
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*5S
Hac
illac
volantibus Tlirris,
&
Pagania
Elapsis ex integro tribus septimanis
Major pars Exercitus
nil coraedit panis
Quomodo expugnavirunt [coniare,
Caesar esercirai retro providebat
Sed
illius
ante praecedebat
fìiius
Quo Duce
Svevit inclita gaudebat,
Hic primas mcolumis
Cujus ad insignia
Dissipati
Tunc
cur;!'"
intra
acics agebat
neutri ctiort-intur,
h osti dm fugantur
Icomum omnes comitantur
Superati; hi.:,tibns Urbi dominantur.
Soldanu; resistere cernens esse durura
Cam
Et
tfeauris fugit in
ci;::ClÌ5
Dui;;
A
oppiduui securum,
commercia spondet se dararum
.ostarli
videat inde recessurum.
Qiiomadu in Armenia mortuu;
est
Imperalo? in Salefieo Flumine.
AbKìnc
in
Armeniam
Ubertatum
reperii
transit
amoenam
quam conctarum
plenari)
154
ffan de
fonte
trahit ipsa
tìivite
Haec frurocntum
&
dat,
equis
avermi
awmun.
Quid prcfuii Imperatori, quod
vitaveri:
Vicae tamen
Dura
illius
Mare.
dolos lioc
paravir.
parvo gurgire solum hiinc necavlr
in
quid
Die
milii
Ab
aquis Salefici,
quod Mare
profili!,
dum non
viravi:
sibi cavie
Dierus est Salefkus, quia fàctus sale,
Dtcatur maleficus, quia fidus male
Satura
In salo
O,
Marc cremuit, quia
Salcfici
solum
dico, fallacia
Romano
In
sit
mortale
dicit vale.
cum
fortuna farà
Principe nimìs debacchata
Quem
non possunt
Morte
cita
O
fata
senrentiam nostrani permutate
In
Romano
steraere lancea,vel spaia
rapitine ,
&
inopinata.
Principe secus judicate
Ab
aquis Salefici illesum servare,
Et
hvrnc armis porius,
Romànorum
quam
aquis necate
Principi, Imperatori
Ampliorì longius cederec honori
Digitizetì
.
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Migrine qiiam
Rutilatiti
Nam
verum
tir
fatear,
In aquìs
Universi priucipcs
Quod
ex
iìlis
plurimi
fuere
timucre
mare
transiere
sublata principe, prìncipes timetis?
Cur
Cum Oominus
mirabilis in suis Athleris
sibique
Occulcis indiciìs
Hunc ad
Quomedo
sìbì
ita
mori
quod mihi dixere
Qui seenni cune lemporis ibidem
secretis
suae gloriam traxerit qutetfs.
exercitui ejus vertiens Antìoebiam
per crapulavi
mortiti est feri totus.
Omnes Antiochiam alii venerai!
Et Ducem Sveviae sìbì praefecerunc
Francorum baronlbus nuncios miserimi
Ab
hia eonsilium sibi petierunt
Major,
Non
&
praccipua pars Theutonieorum
attendens regulam hic
Multimi,
&
repente
In brevi deleta
Nam cum
Ijoscet
esc
sedum
Aphorismorum
replet ciborura
de sorte virorum
per inopiam essent vacuaci
per copiam
nimifi epulati
Non
esc
Ec.de
praeter Pliysicam
sunt infirmati,
si
hirjus saeculi taedio sublati,
Quomodo Marchio vadit
ad
eos
Antiocbiam
.
Habito Consilio, nostri Marclùonetn
Mictunc Anciochiam
,
ne duca:
Acconem
Per talem Tcutonicos viros regionem v
Ut nullam
Qui
inciirrcre
possem laesionem
sine periciilo cernens se
ncqui»
Acconem ulcerius per ce tram redire
Parar, cam Exercitu navibus venire
Sinic
camen postea septembrem exire.
Quomedo
nostri Pedites escisi
funt in Fetta S. JacoH.
!
Ejus
in
absencia nobis acciderc
Plurima, quae poscea multa stecere,
Nam
in
Pedites,
festo Jàcobi nostri estere
&
;
hostìum castra irruere,
Turci nimis providi, nlmisque sagace»
Urunc Tabernacula
subnjittentes fàcej
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'57
Nostri nìmls avidi, nimisque TOraces
Cenane cuncia rapere,
Neque
ut lupi rapaces,
vident, milite» eos subsequentes
Ordinatis cuneis in hos irruenres
Plusquamquinquemilia morti dant sternentes.
Lice! bene essent armati, tamin culpa
sua, £? militum meriui funt
Sic erant hi Pedites bene loricati
&
Balìstis,
Areubus decenter armati
Quod nunquam
ab hostibus essent superati
Si possent ordinìbus repugnare
fati.
Anhelantes Pedites nostri fugiebanc
Equi» vecti levibus Turci praecedebant
Sed qui retro venerant nostro» proscerriebant,
Sine ictu
edam
pìures corruebant,
Si succursum eis milite» praestirissent
Sarracenos turpiter in fugam verrissent
Et
illi
de Moenibus
ira
Quod cumrebusomnibus
Quomoio
illi
timuissenc
urbemreddidissent.
de Civitats exeunt
Hospiialarìis tonfugiunt.
Sed ut nostros vident
caliier effugarì
& cura
i58
Non
Non
oportet quaerere
si
possent laetarì
enim existimant Turcos
Donec
refracnari
nostra videant castra concremari
Ut augumentum
igitur nostri? direni malia,
Exeuntes jamiam panis borealis
Obviant militilws primi™ hospiralis
quos conficirur pugna manualis.
Inter
Hospital is Mìlites ab equis descendunc
Ut
ursa prò
cum
(ìliia
Turcis eontendunt.
Ture nostrum aggerem per vi m bi s c onsccnd une
i
Hos
hos igne succendunt
sagittìs saueiant,
Et Ho spiralati! equos ascenderunt
Et Turcos
a latere Maris invaserum.
Quos ad Urbis Moenìa per vim reduxerunt
Et ex
hls in foveis mutros
Quomotìo Turci palam,
fi?
occiderum.
cium iniraiant
Civitatem
Post hoc infortunium
Piena
vict.ua li bus
,
aliud successtr.
ad Portum accessit
Navis, dumque saepius queritur, unde sic,
Velum hoc
reficiens in
Villam dìscessit,
Vidi post hanc alias cres palam venire
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E:
galeas
obviam
itlis
nostra* ire
Ncquiverunt eas tamen
sic
impedire
Quoti vetarenr Moenia Urbis
Itera
A
introito
noctu saepius ingrediebantur
nostris
multo ci cns sed capiebantur.
Et
creptis spoliis ipsi necabantur
Ob
hoc tamen
De
aiii
numquam
terrebantur.
variis instrumeniis nostris frustra
consumptis,
Praeter haec tres Machinas nobis combusserunt
Tuncque
Ad
nostti
Ligneum
Castrarci deduxerut
Muscarutn Turrim , sed cara non laeserunt
Nitnis cito quia
Navem
succenderunt
Itcm barcant dirigunt facibus succensam
Cura quaNavcm concremant illorutn immensam
Citu Turci tamen vindiennt hanc offensatn
Nam cum
nostri segniter,
&
minus attente
Starent ad custodiam, in die sequenta
Turci Turrem Ligncara concremant repente
Cum
Ad
Navi, quam fecimus, ìpsam deferente
haec barca, trabibus desuper velata
Dum
ad Turrim ducicur
fuit naufragata
i6ó
Insmmienta caeter» ad idem parati
Suoi hoc
De
modo
perdita, ve! igne cremata.
adventu Comitis Henrìci Campania:.
Caremrus
Militimi numerositate
Campaniensts venerat ea tempestate
Comes,
&
esercitimi in necessitate
Sumptibus innumecis roboravit
Attamen
late.
Consilio fretus levitatis,
Forte per audariam juvenis
aetatis
Paucis victualibus secum apportaris
Summae
De
nobis praestitit causam egestatis.
Ariete ferreo cooperto
fieri fteit,
&
,
quem Bisumhus
óe Igne Gracco,
a
quo
cemèustus fuit.
Quid do Archipraesule dicam Bisuntino?
Vir est totus deditus operi divino
Orat prò fidelibus corde columbino,
Sed pugnar cum perMs astu serpentino.
Fecit hic Arietem,
quem de
Ferro texir.
Qui nostrgrum animus pluiimum
evexit.
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Quod
per negligentiam factum non ncgitur
Naro ad murnm
Quod
Ignis
ferrimi
ille
posittis
«cutitur
,
tantum lapidataignisque jactatur.
foctidus, ìgnis exct:rarus
Cu'.n ampullis vitreis desuper stillatus
Scrpit per gracìllimos subintrans mrarus
Donec
ìncus aescuans,
magnos dat
hiatus,
Pereai, o utinam ignis hujus vena,
Non
enira cxtingukur aqua
Vixquc Vimini acidum
Ab hoc
Ignis ite
pe,-p C
tem
Quod ad pugna
,
sed arena
aretat ejus fraena,
i6s
Veruni aedifìcìa
retri»
retrahentes
Milites quiescere malunr,
Quotinolo
&
not fatigatì frustra
reges Frantine,
&
servientes.
expictavimu!
Jngliae mqimntes
Expectare stamunt Reges universi
Seè dum Reges veniunt,
fluctus sunt adversi
Sic, quod necessario retro sunt conversi,
quod
essent subversi.
Alioquin
dicittir,
Sed non
solimi Regìbus est obsirusum
Nequìverunt
alii
quoque
Mare
cransfretare
Neqite victualia nobis apportare
Cara
apud nos vendebantur care.
nitnìs
De
De
ittcaeftsone
famis
Andegavensibus libràe datae trinae
Sunt a
me
Pol'atis
nobilium carnes
prò modio parvulo farinae
ttinc
Equinae
Respondebant me]ius,quara quondam Gallinae.
De
;dicti
Vtndindòrum cìharìorum.
Safones constituunt Uno prorsus ore,
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i«3
Ut dentur
Sed
Dum
cibaria
predo minore,
errór novissimus peior
iìc
priore.
non audent vendere consucco more
Non enim
tunc cibaria inveniuntur
Per forum venalia
,
sed cffbdiuntur
Pavimenta, domini ubi reduduntur
Sic inops,
He
&
locuples
fàmem
famelici! scrvìentìhtts
patiunrur.
ad Turcu
fugientibus
Miìices quid fàcient, quidve scrvientes?
ExpccMsse Reges sed sunt
Ne per famem peream
Turmatim
hi
poenitcntes.
igitur limentes,
effugiùnt ad Tureos, serviemes.
Quoti nostri exeutit
ad Castra Salatini.
Tunc tHsponunt egredi ad Castra Tufcorura
Nostri, causa straminis,
&
cibariorum.
Sed prius depntant custodiac castrorum
Cura Blesensi Comìtc Ducem Svevorum
i(J4
Quontoda furti extunt de Civitatf
a parte
Pisanoruiti, sed Nostri eos reprimunt
Sceirs (lumen igirur ubi sunt hospitati
Cìves, igne plurimum,
A
&
armis parati
Pìsanis gxeunt simul congregati
Castra, defensoribus desti tuta rati
Igne Gracco Machinas huiiicctarunr.
Assuetis spiculìs vlros ^uciarunt
Dance Ducis
Et
Qui
milites eos dìssipanint
plures per iittora inortuos prostrarunt
Tunc de
Ec ad
nostris
januam plures intravere
rruiros alii scalas portavere
potili urbis
moenibus speravere
,
Nisi quia wnebrae «octis venicre.
QiiOtraido Saladi/ttts
vtrit noStros,
Ad
pugna,
dolh fatiga'-
dome ad Castra redeunt
nostrum Exerri rum versus Saladinum
Properumem. circuunt, juxta marutinum
Dance
Castra eollocant supra montis sinum
Salaùinus subdolus remeavit,
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Et ad montes
properans
ibi latitatk
Nam
ad pracdam cturere nostros aofcimivìt
Qhos
onustos
perdere speravit,
petiictis
Sed «t nostros
Universum
aspi eie
dirigit
non
ire praedat.urn
ad hos equircteum
Vertunt ultra fluvium nastri comiratum
Ec
de solo redini hal§ent cogitatimi
Turci suat acerrime
Dum
Sed
nestris
comminati
coacti sìstere sane cs strame tari
in die posterà procul absentati
Nostris fium praevii ad postes fossati
A
quibus eonficitur ubi pugna dura
Prostrati tnilìtibus,
&
equis per tura
Christìani redeunr, in Castra lenita
Sic deinceps ingredi non est ulls cura.
De
Nepote Clarimotmxsis
Comitk.,
fi?
quibusdam a Uh ioh
capti*.
Sed quia Teutonici de Campo patente
Turcos
:
cffujJiverjnt
in
Suncto Clemente
_
Eseuntes effugant ìn
Turcos quidem
die'-séqiicnt;
milites
de-Francomm gena
i66
Sed tunc
in
in adii s
Pagani latentes
Imptaevlsi cursitant, Fraiicos colligemes
Intar morti dediios,
Sunt
De
triginta rrùlites,
& eaptos viventcs
& horum elientes.
septtm Navibus Turcorum tmramibus
Civitatem yobis invilis
Dura nos de materia
Et
plasmati terrestri
areto positi loco,
in
&
Tributami» malico mimimi
Quid
in fasto
Scptem
silveetri
agresti
vidimus, audias, Sylvestri.
victualibus
Naves oneratae
-
Chris tiani populi absqne voluntate,
Receptae sunt propalalo
Nec Galene
Civitate
in
nostrae sunt eis adversarae.
Quomoàe lune Teutonici
virìììler
espugna-
veruvl Civitaum
Tunc ibidem
Cum
juxta
me
si
tu praesens ibres
armati eircuunt Villani Bellawres
Certe Teuconicopim jurasses furores
Universis gentibus esse fortìores
.-
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16?
Nam
densos missilium hymbres contempserc
Ignis, acque lapidum jactus
Et
muri flagmis
dum
Dimiomis plurimi
C lamie
penule»
sperane haerere
scaiis
corruere.
hoc praelio gens Ale mmann urani
Cujus nomen mecuunc Phalanges Turcoruvn,
Nam
Quod
per neglìgentiam non
simus Moenibus
De Muro
Civitatis
stetit
potici
eorum
murornm.
per imbrem diruta
Nibil nobis profitti.
Dum
Orationibus Virginis Mariae
Fulcimur,
&
meritis genitricis piae,
Audias, quad accidie nobis, guadarli die,
Jejunant
eum
vigiliam Epiphaniae
Ciocie integra,
&
mane seguente
Rcdeunt apectacula. Sed Austro fremente
Crepitane tonitrua aethere cadente
Nix, hymber cum grandine
Christus Dei Filìus
Qui prò
suis
,
cadit velie-meri '.e
Deus ultionum
medio dimicat agonLim
Non gestando clypaim, lanceam, vel conum
Urbis muro j tenti t dans ad astra aonum.
Nbvcs Turcorura ralnbaiter
Kam
haerebatit: seopulì:;
Ncque
victualia trainine
coofrej
anchorae
ji
de rate
Ventonim Cerauniis cum Naves q
Sunt in portus medio cunctac naufragatae
Idem
olìin rnosnia Jcrica prostravi:
Q'.uiiii
li;;
(.'bit
boms spoliavk.
ns popiilus
Scd Acconis muros dura
Ad
Non
ìioscris
fiiit
pluvia dee impedì menta
Militia nostra
Ad;'.p;r.;-u!it
Et
ipse dissipavi
muniro Christicola nollus propmquavic.
Lìcer
bellica
tamsn lenta
mcmhris ornamenta,
a longc praemens cquos
,
&
jumcnta
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Ió"9
Si
tantum
cum Machinis
de
Muro
stravisami
Certatim ad Mocnia, credo, corruissent,
Sed
virtute
Domini cum moniti
fuissenc
Promptiores aggredì eos debuissent.
Quòmodù Turci aicenàunt tumulum auem
fscimus
i
f
Dum
in natalitìis Sancii Fabiani
Pranderenr ad teriiam horatn Christian!
Exeunt ie Moenibus
mille Pagani
Qui nuper
intraverant facti oppidani."
Prantiualem
Tumulum, quem
Pulsis
operariis, statini
nostri fecerunt
contendermi:
Pauci taraen Milices eos mgaveruftt
Et eos
in foveis Urbis prostraverunc
De
Cum
Et
sit
quodatn ìnsultu noctti facto
exercitio dles destinata
dicatur ocio
Nocte tamen
Ad pugnam
nox
colltur
esse destinata
Agnes qua Beata
egreditur gens
Deo
IS'on diurno praelio fuic satiata
ingrata
173
Sed
Est
iìe
tlocte veniens caterva
cmn
A
quorom
Et nox
densa»
igne spicuia graeco jaculara
Super nostros
vigìles stantes ad fossato
rorriultibus nostri perrurbantur
obviet,
lìcer
Pagani- veloeiter in
statini
Urbem
Sed otrinque plurimi
congregantur
fugantur
ptius sauciamur.
Quomodo Marchio frustra
tentai
espugnare
Turrim Muscarum
Ratione notimi
Et
fide
est sttis evidenti
cognovimus hoc experimenti
TuiriSj quarti in medio Portus pulsant venti.
Ut ergo
liane
Fabricatus
Sed cum
Marchio posset vendicare
citius
Veivex
sulcat
Ut quod
Furens,
Cum
mare,
crebris ictibns deber hanc quassare
Ipsum eogunt scopuli longius
nil
asrare.
proficerct Iabor hic cognovit
stridens
Marchio machinam
removir.
fatoram serie fortunam devovit
Et suam Beelzebub, qui
sic Ttvrrim fovit.
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De quedam
Pelino
,
qui prodebat Nsstroi
Martis idus septimo nostros setvienres
Uc
A
herbas colligercnt
,
foras incedentes
Polino prodiros, longe discurreotei
Sarraceni capitine in dolis
De
latentes.
contraria fortuna oh nutra peccata
&
de morte Pratiaterum,
&
Barenum
Praetwmisso quotìens muris erumpentes
Atque campis nobis subito
irrucntes
Turci captivavenmt nostros servienres
Prosequamur
Ob
alia,
totius Pupilli
parum
labem
divertentes
&
peecatum
Forrunam contrariam scnsimus,
&
fatum
In profundum mergere non desistimi
O
O
nequam,
&
infida
series
statimi.
fatorum
crudelis Atrops pessima Sororutn
Numquid
sjmul rumpere via Cbristianorum
pnns Praektorum ?
Fila, quod pmesidio
Ut
Nòstri Salvatoris
e nini haereditas
Cruci
fi
Patria,
xi ,
domus Redemproris
Venir ad extranei manusn possessoria
Perdidit auxilii
Le Mane
muftum,
Gregoriì
,
Primo nani Gregorium
,
&
&
honoris.
Vrbani Papae
statini
pese
Uirumqite Pontifkeili perdìdic
Qui de llyerosolyma
De Mone
Henrìci,
Angliae,
& Gmiklmi
& Skiliae.
Post Henricum Inclitum
Et Guillclmimi
Qui
.
Urbamim
Romannm
tyramtiura proplrarmm
Habuerunt aniiiium profugandi samim
.
Regum
Regem Anglorum
Regcm Sicilianità
perdidit
suis praesidiis sunt Christian ottim
Turaci reliquias a manibus Turcoittm.
De
marte
&
AnMepìfapt Ravennate
Epifiopt Faventini-
Quisquis Arcliipraesulera aovit Ravennate!»
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1
m
Favemini Praesulis acque probìtatem
Ob
iUoram obicura Chris!
De Morte Laugravii.
.
Sed quid digne referam Nobilii Langravii?
Còrporis
,
&
animi
fuit
magnavi
In Dui servitio qui labore gravi
Consomptns,
De Morie
in reditu periit in navi.
Cernita/* Thzalìsldi,
&
Suphant,
qui futtunt frafres..
AJvcntus laudaMis Comicum duonun
Thcobaldi, Stephani, Fratram gcrnianorum
Giiudium infudcrat mentibus Francorum
Sed hos nimis vulnerar
De Mone
cita
mors eorum
Episcopi Caniuarieiuis.
Sanctus Archipomifcjt Cantuaricnsis
.
Populum
Consilio fovi
rvEliionuro coetibus catemtis-
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'7*
Recreabat paoperes sumptibus immensi s
Quae
sic
:
postquara anice intentum vidic
Tantis operarii fructibus invidit,
Vitae filium protìnus
illius
succidit,
Clerus, plebs cura milite quare vestes sciita.
Di
morte Archiepiscopi Sisuniinì,
Svevorum imperatori!
&
Ducis
fitto
Hinc Archiepiscopi!! gemma Gerle orum
Bisuntmus obiit, Duxque Svevorum,
Qui
nisi
Stravisset
Nam
contraria foret sors fatorum
mnumeras Acies Turcorum
ut fuit proprio privatus parente.
Qui
vclut praediximus, stipatus ingente
Turba venie miiitura,
De
factus est
repente
torrente atabiiis, tepens 'de fervente.
Se magna fame
Sic
istis
baronibus in necessitatis
Destiniti tempore
sumus
Alìisqite pluribus
non
,
&
praelatis,
tue nominatis
Nobis adversantibus cnm fortuna
faris,
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GoogI
Et
in
vtrbo dicere
veritan's tlbi
Possunt, qui rune temporis remaiiaeeunt
Quod
Quod
siine
ibi
indigentiam [tintam passi cibi
nescimus similem ab antiquìs
scribi
Plorarli gravi cibaria quaerebantur
Noe
quaerentes,
Scd
si
Cum
quando
quoniam non sic consolante,
torsiian inveniebartrur
amaris poculis
news miscebantur.
Idem cibus dominum.,
&
equm
alebac
Nani cum equo dominus panem dividebar.
Hoibas quas periculo mortis colllgebat,
Equus crudas, dominus coctas eomedebat.
In tanta penuria rerum edendarum
Nos
in quadragesima cibis
&
Recreamur carnium,
Camelinanim
carublarum.
Aliis rodentibus tcraas
Multi qui
equinarum
acquando
divitias suas
Fuderant pauperìbus eas erogando
Nihil sumunt, esuies
ftcrj
mendicando
Quare diem ultimum claudunt jejunando.
Quod
Tunc
Pontifices statuunt eleemosìnss peri.
Sacri Pomifices, sacrique Praelari
Principes Ecclesiae Sanctae deputati
Vincola poenitentitws rcserant pc^cari
Qui de
suis conferirne tarrme paupertatì
Ut habere valeant hanc remìssionem
Omnes largam faciunt erogati onem
Sed
Praelati faciunt distributioncin:
Uc untae
participes sint remisàonis
Prae cordis mimdicia,
&
eonfessionis
Erogant de proprìis emiics large bonis
'
Ottus ferunt praesules distributi onis
Qtiomodo mitìgatur fame:
Et baec eleemosina coepk
erogati
Iram Dei protimis sensimus piacari
Intuemuf etenini emirnis
Nobis
in
Tunc
mari
victualia navibus portar!.
Quantum vtndebamur
farinae
victualia
modius sex mìnus centenis
Vendebatur aureis, frumenti sex denrS
Ordeique modium dabant quadragenis
Repeno
vix furfure aureis septenis-s
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De
miraci/Io alleviatile fornì?
Pro pracdicto predo nequibat frumenti
Reperiri modius, die precedenti
Qui dabatuc
Dik»,
O
publicc cuivis offerenti
vel tres aureo?
in
die sequenti.
mira potentia summae Deitatis
Qui
tain
mirabiliter
Christianis
ab.-::alic
onus paupertatis
gravis egestaris
Tempora temporibus mutans
Quomùda Rex Frantine
ubertatis.
venti,
&
expugnavit Civitatem.
Sabbato post Domini Resurrectloncm
Philippus
Totam
Rex
Franciae veniens
mentis operam,
&
Acconem
intentionem
Circa Villac posuit expugnationem
Sectis
Tu iris
igitur
Erigit petrarias,
Maledictae latus
illic
hospitatus,
Aliasque maehinas, nec non apparato*
Quorum murus
Dunque Muros
corruat ictibus quassanis,
dissipai
,
&
iraplet fossati
M
IT»
admodumque
Qitae profonda fuerant
Instru menta plurima siine ibi
lata
cremata
Aliisque variis modis dissipata.
Di Rege
Angiìae divertente Cyprum
eamque subiugantt
Interim
Rex
redolet ut odore iiardus.
Mecuendus hostibus
Cyprum
,
sicut fgris
Pardus
tunc vensrat;, licei suis tardus,
Nani Tyrammis Insulae
Tribus
,
,
Angliae inclytus Richardus
Qui per famam
,
turbo pieratis
navibus rcgis naufragatìs
ibi
Homines
incluse-rat.
navibus
ligatts,
Equìs, victualibus, armis usurpatis,
Scd a Rege veddere cuncta postulatur,
Negat, pugnac, vincic, fugie, vlnculatur
Digna
factis
Captivator
Cogitem
Ventis,
calcarla
intrat
.
ultio digne compensatiu-,
hominum modo
Vicris castris, orbibus
captivatur
Cypri subiugatis,
Piane faveant regi, addendaque
satis
mundum. Ergo
datis
peiagus fluctibus intii.
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'79
De quadam
tcm,
navi
'urcorum onerata Igne
armts volenti intrort Civita-
&
Grasce,
quarti ita exjugnavit
quùd iota
penitits
ubmersa
Rex Anglìae,
cum omni-
est
bus in ea contenti.
Dura Acconem
Navi
satagi
magme
iter
maturare
molis :ontigit obviare
Quam Acconem coiiperit Rei
Et Tureia
Ad
praesidia
Ad
classica
gladii , arcis
;
tym pana puisantur,
sìnuanmr,
instar grandinis spelila vibrantur.
At Turei de
lem
vellet incrare,
naxima portare
hanc ergo Galcae :unctae- congreganti^,
Sonant tubae,
Exenmtur
caveis,
nostros, lapidis
Sudìbus,
&
«
ie
de castro
tormento
jaculis triluemes
fotti
torti
morti
Jacuforum verubus, ce
Nostros tamen reprimi
Et dum Navis
rampiti
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param,
Ignis, sudes, jacuta piifaere
Nani Juin
ilìos
sorbttic Jniteus
Esca fuerunt volucrum
squamiti
aique bclvarum
|
Antlis potentissimi peri'fe mille,
Quod si force recepisse^ moenia Villae
Nunquam ho? devineejì: iste rex, vel ille,
Nee currcns Grascia tda cum Achilie.
I
Quameda Rsx Anglìie
venìt Accattati
Versus Aceon igicur -plus incurvatur
Oculìs navigìum acquila furatiir,
Christianns populus
^mdens
Et confusus Eihnìcii
De
Mastini; Comitìs
dolec,
gratulatiti-
&
turbacur.
FtauMac Regi dath.
In strumenta protinus jttw praeparari,
Sed ne vncet
intenti Comitis prue dati
Flandriensts petrarist poscit sibì dati
Omnes
De Rege
fiebant obitim cujus
Francia»
suìs
murum
tanquam
cari.
ascendente
cum
ex a'iera parte.
Rupris propugnatali:;, Muros, Torres stntat
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iffl
sed alter» qui jam explarrarat
Parto
Primi mnros ordinis
Rex Francorum
MHiCM apposiris
Sed hos igne
murum
Et
se
Et
aliunde
alios
quassarat
Civìtatem scenderò parat.
scaìis
ascendebanc
liquido Torci perfundobant
oranes opponebant
insitnui
nemiaem, qiicm tunc timebant,
Quomodo Anglicis non
pn^tìnniibiis
Mare-
sealcus Francia» tbiit.
Jam suum Rex Angfiae
Nec de
suis interim
castrimi expecrabar,
quisqae dimicabw
Illuo
omnis Asiae manus aeclmabat
Ubi
sola
Francke
Milcs strcnuissimus
virtus
,
pognabae.
inclyras,
&
forti»
Marescalca Franclae, Militimi Cohortis
Rector
Quei»
ibi
Qitoir.ùdo
Sed
solvit
dirae jura mortis
planxir «erciras kcrimìs obortis,
hic
Francis eedentihu* torretvr Rex.
non
cin.-itur
seguior v;I rctencu*'
M
3
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Nec
Ad
De
est
primo diruto muro Rex contentili
stragem altcrius ordinis conventus.
Turri Màledìcta eaesa-, tonta,
et
,
quatsaia
,
Emlnebat ibidem Turrìs Maledicci
Quamdam
solo
nomine tunc
maledica
re
Super ronsa machiiiis, subtus facta cripta,
Qua defensa olirti Civitas est, nunc vieta,
Nani quadris lapidibus undique
sublatis
Omnc jam
amiserat rotar firmitatis
Columnis,
&
postibus subtus cooptatis
concrematis.
Ruituris fimditus tantum
Quod Tursi
timsntes ruinam Turrìs
vferuttt
Lapsus Turrìs
,
Ciùtatm.
igitur (erriti timore
Pessimo edam dubiis rebus suggestorc
Turci pertinaciae posilo furore
Civitatem offerunt supplicanti uni more
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Chrhtlamrum
&
TurcQrtitn
per Marcbknem sedala.
Ablata restituì cuncta Christianis
Cum
captivis postulant
Diim
fit
Hanc
dirimi:
Reges a pagania.
controversia super iromanis
Marchio doctus
Procurandam etenim
liane
in
mundanis
per Marchi onem
Regcs ordinaverant composiiionem
Ad
De
tollendam igitur dubirationem
promissis sese dederunt c-autìonem.
Di
Urbcm,
rebus
cum
Civìtatc reddìth.
sup peli etti lem
Captivos
,
arma reddldere
cum Navibus quotquot babuere
Urbis intra Moenia, quadringcntos fere
Vestes tamen retinent, quas incisere.
De
his,
qms
Saladinus nobh rtddire
Saladinus lasuper ad vota nostrorum
M
4
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iS4
Daiis elcctos milites ceneuin aliorum
Capóvorum corpora millequingentorum
Cum
,
ducentis miliibus redderc aureorum
Reddi quoque debuit preciosae Crucis
Lignum,
in
quo Calìcem
passionis micis
Ebiberunt visceri gloriosi Ducìs
Suggerente Principe tenebrosae Lucis.
De
VexiHìs
Regum
postili in
Ch'Hate.
Juramcnto placnit paccuni con firn: ari
Et
Vexillis
Tane
De
Regis turres speculari
vidores pucros, sencs gratular!
Victoria
Domino Laudcs
modulari
Discritth importi , quo fuit capta
Civita*
A
natali
Domini
Novem
Accon.fcre
làu-ì
mille ducemoruiii
minus, spacium numerar anjioram
quarto
circulis obsessa
julii
duorum,
reddkur, annorum,
QiwmoJo Rtges discordante- capra Ckìtatt
l'(i;:q Libili
Rcg«
Urbis
univi; Luis
i
sur.t
potiti
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«85
Arma,
Vtées
victualia,
Quam qnod
«mi
partiti
diu foverant intendcntes
liei
Simuiatae foedera pads sunt obliti.
DumenimRex
E
Arigliae protegit
Guidonem,
contra itex Franciac fovens Marcliioneiii,
Illi
suam
tribù it
teme portìonem
Parai hic ad propria
Quomodo Saladinus
dum
reversionem,
noluit attendere partimi,
veniente termino
Immmebat
Qlio
ipsi
Nee
vuli
termi mi s datus a Paganis
spoponderam Cruccili
pìebem
Cliristianìs
einere cor iniqui Canis
Induratimi redimerli tempus verbis vanìs
Quomodo Rex Angììae fidi
Obiides Turcorum
ititerftei
Corani tabemaculis igkur Turcorum
Jugulari corpora clarus
Piiisquam
Rex Anglorum
tria milia j'ubet
captivorurn
Pro reddenda vadium cruce reliaoruro.
De
àuro inverno in vhceribus
ocrìsoi-utìti
Inhumane carnifex coepit desaevìre
Quod
referre nepiias est
Uc aurum
Nec
Medium
audire
in viscera vadane eSbaurire
illorum
sufficit
srereora lavori,
Sed iubeiimr corpora ftammis concremari
Tunc
Videres cineres crebro ventilar]
Et ab
Nam
iisdem rùtilans
Quos
aurum
sequestrar!,
haec piena pluribus doìis gens, per ora
Aureos roconderat
interiora
eniittens postea
per inferiore
Assumcbat itcrum sere, ve! aurora.
De
corrigli;,
Et plures
ab eomm
&
& bepate raptis.
felle
corrigiis
lateribus*
arcns ìncur^bant
Illorum lateribus, quos exeoràbant
Raprum
Quo
fel
ab bepate reliqui porrabant
pieni nequitia Turci redundabanc.
Digitizsd by
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"7
Dt
gaudio innato nobis ex morte eorum,
qui Crucem promiserara
Talia coiispiciens quisque gratulatur
Quod
in
illos
Qui Cruceni
Dominus
provisione
se ulciscatur,
sic
proiniserant, in
£jus monis passio,
De
vita
qua desigimtur
nobis datur.
Dei Civitas
nobis reddita fuit
per pactum
.
Dei factum credkur hoc provisione,
Quod Urbs
nobis reddira fuit
pacione
Fraudati fuimus licei sponsionc,
Super Crucis Regìbus
Nam
iàcta ditione,
qui cruciatibus digna patravere
Mortem, quam merueranr,
At nostrorum Acies
isti
pertulere.
salvae perstitere
Frotegcnte Domino, prò quo puguavcri;,
Saladinus etiam fide ieviori
A
suis
habebkur, qui permisic mori
Hos per
avaritiam, at nos Creatori
Melos demus, digitum imponentes
ori.
FINIS.
Digilized by
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'"indi
M
Istorici^
E?!o!ue
Cormzzi
I-tohf.M'ino
c e
Monaco
jm
Pvrnnii'-.i
i,i
GebusulemiVib.
Famiglia
pag.
Cor Uzzi
de'
Osservazioni sul nome di
r-
Firenze
di
y.
t
Edizioni del Mali/pini poco corrine.
Su-!
6.
c due i.'zl'one
Clerico di S. dotatati.
Sì
;;;i..ferifie
iti
t.
Palestina.
7-
,
Cancelliere del Patriota.
Monaco
eletto
7.
Anwescùv/ì dì Otaria
dì Palestina
13.
Impiegato ne' Trattati.
Calamità
della
./;\-i-::;eovc>
13.
Sfila ne" tempi
dell'
Monaco
16,
Cesarèa Sede di Monaco
iti
poter
di
Saladino.
Mimico
esule dalla
i8.
ma
Sede.
Digilized by
Google
Si rifugia in Tiro
pag. so.
.
Passa Monaco in Occidente
si
.
Crociata del 118B.
Monaco torna
Acri
93.
Sorta.
in
asseritala
Motivo arriva
Mirai™ alt
-n-
poi rkonauistata
"-Ì-
di rilento in Tiro.
-4'
e
,
di
VI dna: 0 /'x.-so'jo di
Moi'iiL-n il-jscrfoe
r
Acri.
tfi
Arri.
assedio, e la recti-
38.
In anni anno Monaco scrivessi
il
suo
Ritira.
33-
di nominazione di Vescovo
Della
Arcivescovo dì
AL ;-:,.:->
Le
ì\ì->-vj
scovi di
Monaco
lemmi
He
P
"4-
Acri.
37-
Monaco fra
i
Ve-
Acri.
eletto
Patriarca di Geruta33.
Gerusalemme quando fu fatto
di
/:
;v.:
.'filava
e di
,
Monaco.
di
Oiiien non pone
Monaco
Monaco
Monaco rammentato mi
.
Crociata a' tempi di
Patriarca
Diplomi.
.
Al.
44.
45?
Digiiized by
Google
Nuove mutazioni
nel
Regno
Oeru-
di
tallirmi.
Monaco
pag. 47.
incorona
il
Re Almerico ,
e
la
Regina Isabella.
Monaco procura
17il
Braccio di
S.
48.
Filippo
Jl
di
Vescovo
Monaco
Lettere
il
ff
Firenze
48.
Braccio dì S. Filippo.
Innocenza III.
Monaco
Nuova Crociata
Monaco
scritte
a
ffa
ai tempi del Patriarca
È3;
Patriarca
Morte del
domanda a
Monaco
che
,
ordina la Traslazione del Braccio.
prima
Difficoltà
Firenze
SÌ ottiene
il
che
partisse
che- il Braccio., di S.
di
Gualterotto
67.
Filippo
venga a Firenze
Notizie
6\.
per
Braccio di S. Filippo
68,
de'
Bardi
Vescovo di Acri
69.
Traslazione del Braccio di S. Filippo
in Firenze.
Braccio
to II.
di S. Filippo visitato
72-
da Alber-
Patriarca di Gerusalemme.
76.
Digilized by
Google
dei fiorentini per la
San
liquia di
o
Re-
Filippa
annali ridia Festa, e della Re -
liquia
£sit:i:e
Firenze.
S. Filippo in
ili
Reliquiario del Braccio di
ile!
S. Filippo.
Osservazioni Critiche sul Cap.LXKXW.
th-ir l.</i-rhi
di
Fi-:r-jniiiiit
Ricordano
Malespini, e sul Cap. XIII. del Lib.
V. delle Croniche Fiorentine di Gio -
vanni [Ulani
,
ove
parlasi
della
Traslazione del Braccio di S. Filippo
Apostolo da Gerusalemme
Brachu
Translatio
Apostoli
a Firenze,
Beati
i
Monachi Fiorentini Acconensis
DE
scopi
Liber
l
Ptnum
.
RECUPERATA
Epi-
PTOLEMAIDE
1
.
Fine
dell'
Indice
Digiiized by
Google
FIRENZE
Nella Stamperia
Al Canto
al
di
1781.
Antonio Benucci e Conirr.
Diamine.
X Cm ^PP r
-
Digitized by
Google
Digilized by
Google