HERA LA SAT? - Comune del Parco di Braida
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HERA LA SAT? - Comune del Parco di Braida
il MENSILE DI ATTUALITÀ E CULTURA, ANNO 3 N° 24 - GIUGNO 2007 Distribuzione gratuita sasso lino HERA LA SAT? S C R I V E R E Colloqui: ALL’INTERNO Fo, Maraini, Augias D I S A S S U O L O Hera la SAT? Molto probabilmente sì: pare proprio che Hera, la grande holding bolognese, stia per inglobare uno dei gioielli del nostro territorio. E tutto sembra stia accadendo quasi sottovoce, almeno nei confronti dell’utenza, che sa poco o nulla di cosa ne sarà della gestione di servizi primari quali gas, acqua, raccolta e smaltimento rifiuti. Con l’aggregazione i servizi manterrebbero la stessa qualità? Cosa ne sarà dei dipendenti di SAT? E in linea generale, è giusto fare business su servizi primari? Nel costruire un quadro il più possibile completo, abbiamo riflettuto sulla questione con il sindaco Graziano Pattuzzi e ci siamo confrontati con membri dell’opposizione (constatando come chi sta a sinistra possa affrontare le cose con uno spirito che di solito si addice alla destra più liberista e viceversa…). Inoltre abbiamo incontrato importanti dirigenti di Hera, sindacati e associazioni dei consumatori. SassuoloVentiquattrOre Rose in quota* “Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”: è un detto che ha sconfitto il trascorrere del tempo a testimonianza che, in fondo, qualcosa di vero deve pur esserci. Un detto che vale anche per quella realtà sfaccettata come il Distretto Ceramico che, spesso, parla con voce maschile ma che ha alle spalle una storia fatta anche da grandi donne. Donne al comando come Afra Giacobazzi, donne in regia come Maria Marazzi, donne fedeli consigliere come Gisella Lucchese, donne che lavorano, donne che pensano. Prima alla “scelta”, a partire dal periodo pionieristico della ceramica nostrana, poi al decoro, dietro le scrivanie delle amministrazioni, oggi ovunque: negli uffici marketing, al personale, dal commerciale al produttivo; ogni settore delle nostre industrie ceramiche vede una spiccata presenza femminile. Per non parlare di quello che viene definito “indotto”: tra i “creativi” il rosa supera di gran lunga l’azzurro, nelle moderne industrie “robotizzate” ci sono dita affusolate, adornate da anelli e con le unghie colorate a pigiare i bottoni. Senza voler rispolverare un ormai anacronistico “femminismo”, va riconosciuto al genere femminile quell’importanza che gli spetta nel boom economico di una terra definita depressa “con vocazione agricola” negli anni ’50, oggi fiore all’occhiello di quei distretti che hanno fatto scuola in tutto il mondo al motto di “piccolo è bello”. Un ruolo spesso silente, raramente in prima pagina, quasi mai in uno schermo Tv, ma presente, determinante, indispensabile. il punto D.D., F.M. E M.M. LA REDAZIONE ALLE PAGINE 2-3-4-5 Subsonica Lumaca Il nuovo video dei Subsonica è creatura del “sanmichelese” Luca Lumaca Luca Lumaca, sassolese d’adozione, ha diretto il videoclip di “Angeles”, il nuovo singolo dei Subsonica in procinto di entrare in rotazione in radio e tv musicali. Su internet è già un successo. MARCELLO MICHELONI A PAG. 9 FABIO PANCIROLI *“Rose in quota”, ovvero un ciclo di interviste alle protagoniste femminili della nostra imprenditoria. In ogni numero del Piastrellino (nelle pagine interne del Sassolino) incontreremo una figura diversa, con il suo carico di opinioni, esperienze, visioni del mondo. Buona lettura. M.M. All’interno • • intervista Padre Sebastiano il sassolino nella scarpa Comitati, parchi, rotonde BANCO ORO SASSUOLO ACQUISTIAMO ORO e ARGENTO paghiamo IN CONTANTI usato - vecchio - rotto - protesi dentali piccole e grandi quantità OROLOGI - GIOIELLI - BRILLANTI ARGENTI - DISIMPEGNO POLIZZE PEGNO solo il MARTEDÌ e il VENERDÌ orario continuato 9,30 - 18,00 Via Fenuzzi 22 (dietro l’orologio della piazza piccola) Telefono 0536 871716 - Cellulare 335 497566 Dir. Sanitario Carlo Cozza Spec. in Anestesia e Rianimazione - Odontoiatria VENTURA Aut. n. 240107 prot. 2035 Direttore Amministrativo CENTRO ODONTOIATRICO Francesco Ventura Dott. Ezio Arioli Dott. Vincenzo Biscaglia Dott. Massimiliano Prini AMBULATORIO PRIVATO DI ODONTOIATRIA Dott. Roberta Rondini Dott. Lucia Tritta P.zza Martiri Partigiani, 76 - Sassuolo MO Tel. 0536.800883 www.venturacentrodontoiatrico.com il sasso il lino il punto Hera: “Ecco i benefici della fusione” Roberto Gasparetto, dirigente Hera, da qualche mese amministratore delegato di SAT, difende la probabile aggregazione: “Grandi vantaggi per l’azienda senza disagi per i dipendenti” I sindacalisti interni dell’azienda non nascondono i loro timori: “Siamo sicuri che la qualità dei servizi rimarrà immutata?” E si teme una mobilità lavorativa venendo però convertite in zione, senza davvero sapere quote del gruppo Hera, cosa ci aspetterà, se ci intorno allo 0,4% sul totale. dovremo spostare, se dovreQuesto in soldoni è quello mo cambiare ufficio e manche, forse, dopo l’estate suc- sione, se avremo la facoltà di scelta.” cederà. Senza consiE i lavoratori “Nessuno ci ha mai derare le predi SAT? Cosa detto niente di preciso, occupazioni ne pensano? I riguardo al s i n d a c a t i siamo in una sorta di futuro del interni del- limbo” servizio fino l'RSU, sezione gas e acqua, ci hanno ad oggi così ben offerto. detto, alcune settimane fa, La politica di Hera, da qualdi non essere stati ancora che anno a questa parte, si informati su quello che sarà: nutre di aggregazioni. “Nessuno ci ha mai detto Ormai controlla l'intera niente di preciso, siamo in Romagna, parte delle Maruna sorta di limbo.” Perché che e del Lazio e vorrebbe in ballo, oltre al futuro della estendersi anche nel territosocietà, c'è il loro. “Viviamo rio, decisamente ampio, fino nella più totale disinforma- ad ora ricoperto da SAT. “Temiamo la chiusura di laboratori e uffici di Sassuolo e la conseguente mobilità lavorativa. Loro parlano di nuove opportunità di carriera, noi parliamo di rischio di spostamenti forzati. La speranza è di riuscire ad ottenere una SOT (Servizio Operativo Territoriale) anche a Sassuolo, com'è successo a Modena dopo l'aggregazione tra Meta e il gruppo Hera.” Speranza che rischia di essere disattesa, e che non fa che alimentare le preoccupazioni dei lavoratori. “Con una SOT molti uffici e laboratori sarebbero manteLa sede della SAT in via Brigata Folgore a Sassuolo. Cosa succederà nel probanuti sul territorio, permetbile caso di aggregazione col gruppo Hera? (foto Martignoni) C'è chi la chiama fusione, chi inglobamento, chi unione, chi ancora accorporamento. In realtà il termine esatto è aggregazione, ed è proprio quello che con ogni probabilità avverrà tra il gruppo Hera e SAT Spa. Già dall'ottobre 2006 Hera controlla il 46,50% delle quote azionarie di SAT; ora manca solamente il passo finale, l'entrata definitiva in Hera. Il restante 53,50% di SAT è controllato dai comuni di Sassuolo (18,52%), Fiorano (6,41%), Formigine (14,59%), Maranello (10,60%) e Serramazzoni (3,38%). E le quote, in caso di aggregazione, manterrebbero le stesse proporzioni, IL SASSOLINO si può trovare anche nelle seguenti edicole: 2 lino il punto I dipendenti SAT: “Preoccupati per la qualità dei servizi e per il nostro lavoro” • Edicola “Ferrari” (“del centro”), Via Cesare Battisti • Edicola “Rivi Sauro”, c/o Stazione per Modena • Tabaccheria Edicola “Termanini”, c/o Stazione per RE • Edicola “Ruggi Renato”, V.le XX Settembre • Edicola “di Via Mazzini”, Via Mazzini 283 (zona Stadio) • Edicola “Venturelli Maurizia” di Via Peschiera • Edicola “Cervi” di Via Indipendenza (Parco) • Edicola “della Posta”, P.za S. Paolo 22 (Braida) • Edicola “Mareggini Marina”, Via Braida 301 • Edicola “Bronzati Loris”, Via Rometta 36 • Edicola “Spattini Mirella” di Via Circonv. Sud 31 (Rometta alta) • “Due Chiacchiere”, Via Montanara 69 (Pontenuovo) • “Venus”, c/o Centro commerciale “Panorama” sasso • Tabaccheria Edicola “Ferrari Omar”, Via Radici in Piano 108 • Tabaccheria “Sandra”, Via Radici in Piano 546 • Edicola Cartoleria “Valentina”, Via Ancora 236 (strada per Magreta) • Tabaccheria Edicola “Baccarani Paola” - S. Michele • “Le Cafè”, Via Radici in Piano 16/a -Veggia (Casalgrande) • “Edicola Charta” di Margutti Laura, Via Statale 157/c S. Antonino (Casalgrande) • “L’edicola” di Frigieri P., Via San Francesco 201 - Fiorano • Edicola Tabaccheria “Frigieri”, Via Collegio Vecchio 3 (incrocio con via Pedemontana) - Fiorano • Edicola Cartoleria “del Centro”, di De Francesco Stefania, via Veneto 37, Fiorano • Edicola Cartoleria Profumeria “Giovannini Graziella”, via Statale 152, Spezzano (Fiorano) ... e altre tendoci di continuare ad dibili inoltre eventuali esteroffrire ai cittadini un servi- nalizzazioni di servizi, appaltando a ditte o coopezio efficiente e veloce.” Un altro problema sollevato rative settori specifici deldai sindacati riguarda il rap- l'offerta SAT. “In questo porto tra società ed utente. modo i servizi perderanno “La centralizzazione certo ancora di qualità, mentre non darà un servizio miglio- l'azienda potrà risparmiare re, l'utente potrebbe incon- anche su questi costi, in trare problemi nel rappor- quanto le spese sarebbero tarsi con la nuova azienda, decisamente inferiori.” molto più grande e forse Anche gli investimenti meno attenta alle esigenze societari subiranno logiche dei singoli cittadini; oggi modifiche: “È ovvio che il possiamo offrire tempi deci- capitale a disposizione di samente brevi. Per esempio, Hera non è neanche paragoper una fuga di gas ci met- nabile a quello di SAT, ma è tiamo in media 50 minuti, altrettanto vero che Hera, per una perdita d'acqua al con quel capitale, deve massimo due giorni, con la coprire quasi mezza Italia, possibilità di avere analisi di affrontando spese elevatissilaboratorio dell'acqua prele- me e incentrandole probabilmente nella vata in 3-4 sua zona cengiorni. Dopo trale di coml'aggregazio- “La centralizzazione petenza, cioè ne, i tempi Bologna e la s a r a n n o darà un servizio Romagna. ancora que- migliore all’utente?” Quindi verosti?”. Non si similmente può ancora sapere, certo è che tutto il meno soldi da investire, e sistema organizzativo subirà investimenti forse meno predecisivi cambiamenti. “Il cisi, vista la minore conobacino d'utenza di SAT scenza del territorio.” copre tutta la provincia a Se niente cambierà, chi scrisud di Modena, un territorio ve prevede un'estate di lotta. vastissimo. Sarà davvero dura, in caso di spostamenDANIELE DIECI ti, coprire tutta quest'area FRANCESCO MARTIGNONI partendo ancora da più lontano, che sia Modena o addirittura Bologna.” Preve- IL SASSOLINO SCRIVERE DI SASSUOLO Direttore Responsabile: Laura Corallo Redattore: Marcello Micheloni In Redazione: Catia Bartoli, Daniele Dieci, Andrea Magnani, Francesco Martignoni, Marco Mazzacani Contatti: [email protected] Email personali Redazione: [email protected] (ad esempio: [email protected]) Infografici: Marcello Bandierini Hanno collaborato a questo numero: Alessio Anceschi, Mirella Barchi, Luigi Giuliani, Elisa Guidelli, Stefano Landini, Maddalena Morandi, Fabio Panciroli, Giuseppe Sofo, Annalisa Vandelli Ideazione grafica: Anna Anselmino ([email protected]) Impaginazione: Rossella Tabaroni ([email protected]) Illustrazioni del “Sassolino”: Silvia Casamassima Stampa: Litostampa “La Rapida” s.n.c., Via Garibaldi 1/a, Casalgrande (RE) Edito e distribuito da: Associazione Culturale “Il Sassolino” Registrazione Tribunale di Modena N. 1743 del 14/4/05 per le tue inserzioni pubblicitarie 347.9104236 o 346.2128146 [email protected] Il Sassolino offre inoltre la possibilità di inserimento e distribuzione di volantini pubblicitari attraverso la rivista, concordando eventualmente le modalità. L’amministratore delegato Roberto Gasparetto, l’uomo Hera in SAT Con l’entrata di Hera nella gestione di SAT, Roberto Gasparetto è stato nominato Amministratore Delegato dell’azienda. A sentirlo parlare, si ha la sensazione di una fusione imminente ma che nessuno ancora vuole dare per scontata. Quel che è certo è che i soci di Hera stanno in questi giorni definendo le modalità e la forma tecnica con le quali potrebbe avvenire questa aggregazione. Una delle preoccupazioni maggiori per la cittadinanza è che, una volta avvenuta la fusione e la conversione delle partecipazioni SAT in azioni Hera, le amministrazioni pubbliche possano perdere la loro influenza sulla gestione e la qualità di servizi indispensabili alle persone che rappresentano. Gasparetto assicura che siccome “la governance di Hera è composta in larga misura da partecipazioni pubbliche che contribuiscono a stabilire gli standard di qualità, le amministrazioni avranno la possibilità di indicare le linee guida e di vigilare sul rispetto delle stesse”. Sono anni che SAT è positivamente radicata sul territorio, generalmente ha offerto un servizio serio e rapido e ha mantenuto (è opinione di molti) un ottimo livello di reperibilità e comunicazione con il cittadino. Inoltre dai suoi bilanci escono utili pari a 4 milioni di euro all’anno (se si esclude quello del 2006 che è previsto, a detta dei dirigenti, come leggermente inferiore). La fusione con una holding porterà sicuramente la possibilità di grandi investimenti, ma anche numerosi punti interrogativi sul mantenimento della qualità e la velocità del servizio. Da dove nasce la necessità di affrontare un cambiamento così radicale? “SAT è un’azienda sana, ma va fatta una considerazione di natura più ampia - dice l’amministratore - Il mercato globale sta cambiando e i servizi pubblici tendono ad essere liberalizzati: con l’aggregazione ad Hera si stanno ponendo le basi industriali per uno sviluppo ed un miglioramento del servizio e per l’ampliamento delle infrastrutture. L’aggregazione con Hera non è questione di sopravvivenza per SAT, ma una grande opportunità”. Acquedotti, fognature e gasdotti: l’Italia è arretrata. L’Emilia è al di sopra della media nazionale per la qualità di questi servizi, “ma anche qui le reti di distribuzione e loro interconnessioni vanno ampliate e risanate, per ottimizzare il prelievo di risorse dal territorio, soprattutto di acqua. Inoltre dovranno essere investiti capitali per fare interventi di prevenzione agli sprechi e ai guasti”. L’amministratore delegato è Roncaglia e Balestrazzi Colori per la casa e l’industria - Cornici pronte e su misura Quadri - Stampe antiche e moderne - Grafica Oggetti regalo - Belle Arti Sconti variabili dal 10% al 50% sulla merce in vendita Via Vittorio Veneto, 55/57 Fiorano Modenese (MO) - Tel. 0536.830128 anche convinto del fatto che poco o nulla cambierà nella vita dei cittadini, grazie alla politica di Hera che tende ad essere capillare sul territorio (11 sono gli sportelli per gli utenti solo a Modena). I sindacati vorrebbero la creazione di una SOT (Servizio Operativo Territoriale), come nel capoluogo, in modo tale da poter avere un nucleo consistente ed organizzato sul territorio. La dirigenza non è dello stesso avviso: “Una SOT a Sassuolo non sarebbe un vantaggio - spiega Gasparetto - ed inoltre sarebbe difficilmente sostenibile; è meglio essere inglobati in una rete industriale più ampia e riorganizzare la SOT di Modena per far fronte alle nuove esigenze”. Verrà comunque aperto un call-center in zona che risponderà alle richieste della popolazione e i servizi basilari continueranno ad essere erogati da unità operative con sede a Sassuolo. Verranno coinvolte anche ditte del territorio che, attraverso appalti, lavoreranno in ambiti specifici per lo sviluppo del territorio stesso. Un’altra tematica molto calda è quella che concerne i dipendenti SAT. È probabile che alcuni, soprattutto ai piani alti, vengano spostati in altre sedi; ad altri saranno assegnate nuove mansioni, e comunque tutti i 220 dipendenti saranno inglobati in un sistema lavorativo ben più ampio. Anche su questo punto però Gasparetto è rassicurante: “Non possiamo rischiare che il tema dipendenti vincoli l’ottimizzazione del lavoro. Siamo dotati di un’enorme capacità organizzativa e di tecnologie che ci permetteranno di sopperire alla distanza fisica tra le sedi. Ad oggi, di 6000 dipendenti Hera, solo 30 sono stati spostati forzatamente: è una percentuale molto esigua. Inoltre daremo opportunità in più: spingeremo affinché chi ha competenze possa sviluppare la sua professionalità spostandosi in sedi e ambienti dove ottimizzare il proprio lavoro. La mobilità sarà legata ad uno sviluppo personale e professionale.” Dalle parole del- l’amministratore sembra quindi che il grosso dei dipendenti rimarrà sul territorio. Investimenti e sviluppo professionale; miglioramento dei servizi e sviluppo tecnologico e infrastrutturale. Per l’uomo di Hera dentro SAT la fusione porterà benefici a tutti i livelli. FRANCESCO MARTIGNONI (HA COLLABORATO MARCELLO MICHELONI) La parola al presidente Gianferrari: “Tuteleremo servizi e occupazione” “L'aggregazione con Hera non deve andare a discapito della qualità dei servizi”. Con queste parole il presidente di SAT Spa, Rossano Gianferrari, precisa le condizioni dell'imminente fusione: “Il mercato sta cambiando molto in fretta, SAT è costretta a fare i conti con operatori decisamente più grandi. Proprio per questo, la fusione con Hera è l'unica possibilità di futuro per la nostra società. Bisogna però imporsi di mantenere lo stesso standard di qualità, al quale i nostri cittadini sono abituati da ormai più di vent'anni.” Altra questione invece quella dei lavoratori: c’è chi teme che gli spostamenti possano essere numerosi, senza contare i possibili cambiamenti di mansione lavorativa. “La tutela della professionalità e dell'occupazione sono due nostre ferme richieste. SAT non ha un esubero di dipendenti e la qualità dei lavoratori è indiscutibile, tutti punti a vantaggio della preservazione dello stato lavorativo attuale.” Certo, come richiedono i sindacati, tutto sarebbe più semplice se si creasse una SOT (Servizio Operativo Territorio) anche a Sassuolo, com'è stato fatto a Modena. “Difficilmente questa richiesta verrà soddisfatta, molto più probabile - continua Gianferrari - un distaccamento locale della SOT di Modena. Non dobbiamo comunque dimenticare che spesso gli eventuali spostamenti si trasformano, agli occhi del lavoratore, in possibilità di carriera all'interno di una società ben più vasta e potente.” Problemi questi da affrontare attorno a un tavolo, dove molto probabilmente sarà Hera a fare la voce grossa. “Sarà compito del c.d.a., i veri proprietari della SAT, rapportarsi con Hera per raggiungere un accordo risolutivo - spiega Gianferrari - Il sottoscritto e gli altri dirigenti non potranno fare molto; noi, in fondo, siamo solo dei dipendenti.” D.D. Ferrari Elena Lorella Specialita’ frutta esotica, primizie, funghi, tartufi, verdura pronta cotta e cruda Su ordinazione buffet di frutta e verdura P.zza Martiri Partigiani, 81 • Sassuolo (MO) • Tel. 0536.801711 IL SASSOLINO SCRIVERE DI SASSUOLO 6000 copie distribuite gratuitamente tra: • Depilazione definitiva • Pedicure estetico e curativo • Ricostruzione unghie • Solarium • Trattamenti specifici viso e corpo • Manicure • 25 edicole di Sassuolo, Fiorano e Veggia • i principali punti di ritrovo (bar, circoli, scuole, manifestazioni, biblioteche, fiere…) • il “porta a porta”, ruotando mensilmente le zone della città Inoltre... centinaia di copie distribuite via e-mail e la possibilità di scaricare la rivista da internet. “Benessere ed Estetica” Via Botticelli, 105/115 - 41049 Sassuolo (MO) tel. 0536.807991 3 il sasso il lino il punto il punto Pattuzzi: “Avanti tutta” Critiche da Destra: “Così no” Il sindaco di Sassuolo ha un ruolo importante all’interno delle operazioni per l’aggregazione tra Hera e SAT: “Se la trattativa non andasse in porto sarebbe una sconfitta”. Ma con lui abbiamo parlato anche del reale potere che manterrebbe il Comune, dei servizi offerti agli utenti e di etica del business Signor Sindaco, qual è il suo ruolo nella transizione SATHera? I consigli comunali di Sassuolo, Fiorano, Formigine e Maranello hanno deliberato un mandato ai sindaci affinché si occupino della trattativa, nell’intento di vedere se ci sono le condizioni per un superamento di SAT. All’interno di questo patto sono stato scelto come rappresentante. A che punto siamo della trattativa? Siamo sulla strada che porta ad una soluzione rapida, anche perché altrimenti sarebbe una sconfitta sia per le amministrazioni che per Hera. Quindi lei è d’accordo con questa soluzione… Certamente. La logica è questa e anche la prospettiva futura ci porta in questa direzione: i comuni non devono essere soci in nessun tipo di azienda. Devono avere un chiaro contratto con l’azienda che eroga un determinato servizio; e bisogna munirsi di una struttura interna, sia politica che tecnica, che faccia seriamente un lavoro di verifica costante per vigilare sul rispetto del contratto stesso. Ma non vede la possibilità che le amministrazioni pubbliche perdano peso all’interno di un sistema indispensabile come quello dell’erogazione dei servizi primari? È chiaro ed evidente che la catena si allunga. Ma innanzi tutto Hera adotta un modello che ha molta attenzione nei riguardi del territorio; inoltre se transitassimo le partecipazioni pubbliche del territorio SAT all’interno della holding che controlla quelle del territorio ex-Meta (parte della provincia di Modena, ndr) avremmo un peso notevole all’interno delle decisioni dell’azienda. Non ci ridurremmo quindi ad una provincia dell’impero Hera… No. Certo non avremo un comunale rappresentante come avveniva con SAT ma i sindaci avranno la possibilità di sollevare questioni e fare richieste; attraverso le partecipazioni si potrà collaborare per stabilire gli standard di qualità e le amministrazioni potranno controllare che gli accordi contrattuali per l’erogazione del servizio siano rispettati. In Italia il futuro delle exmunicipalizzate è ancora molto indefinito. Perché qui a Sassuolo si stanno accelerando tanto i tempi per giungere a questa fusione? In Italia sia il governo che c’è stato fino al 2006 sia quello odierno, seppure con risvolti differenti, hanno spinto molto perché si puntasse a questo tipo di aggregazioni; ma è giusto che sia così: il mercato va in quella direzione e il capitalismo italiano ha bisogno di aziende che possa- no sopportare la concorrenza straniera quando verranno varate le prime gare per la gestione dei servizi. Servizi che senza grandi aziende di multiservizi sarebbero in pochi anni fagocitati da spagnoli, francesi e tedeschi. Hera potrà partecipare alle future gare di assegnazione come SAT non avrebbe potuto. Quindi è una questione di sopravvivenza per SAT? Assolutamente sì. Visto il trend globale fatto da colossi, se continuo a difendere la mia aziendina tra qualche anno non mi rimarrà altro che vendere quei tre ferri vecchi che mi sono rimasti e mettere tutto in liquidazione. Cosa ne facciamo della SAT se non sarà in grado di vincere gare e appalti? Per quanto una Fiat 500 sia una bellissima macchinina non ci possiamo certo correre un GranPremio di Formula1. Viene spontaneo il parallelismo con le Ferrovie dello Stato: non crede che come per Trenitalia si finirà per galleggiare in una sorta di monopolio per lunghi anni? Trenitalia è ancora all’interno di un processo in evoluzione. Presto arriveranno gare per la gestione dei servizi di erogazione di gas, acqua e rifiuti. Non le sembra però che le amministrazioni, così facendo, perdano un business crescente a favore di privati? Si va verso i privati, è vero. Paolo Vincenzi, consigliere di Forza Italia, accusa: “Questa azione ha dietro di sé una precisa volontà politica”. E si chiede come “un’azienda quotata in borsa possa offrire servizi migliori e a più buon mercato” Il sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi. Il primo cittadino ha un ruolo importante all’interno della trattativa e rappresenta anche gli altri comuni coperti da SAT Ma è una cosa che succederà anche per gli asili e le scuole; anche l’Unione Europea spinge in questa direzione. Non sono lungimirante se guardo solo al mio orticello, si va verso le privatizzazioni e il mercato nella speranza di raggiungere maggiore efficienza. La pubblica amministrazione è sempre di più un elemento di freno allo sviluppo, per colpa dei processi decisionali che sono fuori da ogni logica e per colpa della gestione dei servizi, spesso non sufficienti e troppo costosi. Questa aggregazione sarebbe una scelta irreversibile. Fra qualche anno un’altra giunta, di qualsiasi colore politico, non potrebbe tornare indietro. Questa condizione non fa un po’ paura? Certamente stiamo affrontando una bella sfida, e stiamo facendo una scommessa. Io ci credo. L’importante sarà riuscire a mantenere un equilibrio fra remunerazione del capitale privato e qualità dei servizi erogati; credo che in assenza di qualità per il terri- torio nemmeno i capitali privati investiti sarebbero remunerati. E poi bisogna operare per l’abbattimento dei costi: le aziende parapubbliche come SAT sono ancora troppo ingessate nella loro struttura e nella tutela del lavoro. e per l’abbattimento dei costi i grandi numeri e gli investimenti contano. Ma i dipendenti SAT? Mi auguro una maggior flessibilità e la creazione di incentivi per ottimizzare il lavoro e per dare nuove opportunità di crescita professionale. Un’ultima domanda rivolta ad un sindaco rappresentante di una giunta di sinistra… Centro sinistra. Centro sinistra. È eticamente corretto fare business su servizi primari come quelli erogati da SAT? Se l’azienda è efficiente e fornisce un servizio di qualità e se i lavoratori sono pagati ciò che gli è dovuto, credo che sia eticamente corretto. FRANCESCO MARTIGNONI MARCELLO MICHELONI L'imminente aggregazione tra il colosso Hera e la SAT Spa suscita diverse perplessità, anche da parte del mondo politico. “Questa azione ha dietro di sè una precisa volontà politica. Se dobbiamo aiutare SAT, perchè non sentire qualche altra offerta?”. Così il consigliere comunale di Forza Italia Paolo Vincenzi affronta la fusione tra le due società. “Hera ormai controlla tutta la Romagna - continua Vincenti - oltre a parte delle Marche e del Lazio. SAT gli serve per chiudere il cerchio, per controllare l'ultimo tassello mancante del suo progetto di espansione territoriale.” L'entrata in un gruppo così grande comporta diverse conseguenze, soprattutto per i cittadini: “Più un’azienda è grande, più si allontana dall'utente. La comunicazione tra azienda e cittadino, dilatandosi, può diventare lenta e poco precisa, cosa che con SAT non succede, grazie alla sua profonda radicalizzazione nel territorio.” La strada dell'aggregazione sembra però essere ineluttabile, anche se a detta di molti non così urgente. SAT infatti rischia di vedersi accerchiata e schiacciata dai grandi monopoli che si vanno via via formando. Vincenzi ne è consapevole, ma critica i metodi di scelta dell'offerente, denunciando “una totale mancanza di concorrenza”. Non solo; affidarsi a una società quotata in borsa “vuol dire affidarsi a una realtà che segue regole totalmente diverse da quelle di SAT. Un'azienda quotata in borsa è infatti tenuta ad incrementare gli utili trimestrali, quindi ha come obiettivo il continuo saldo in attivo. È difficile che possa offrire servizi migliori, e magari più a buon mercato, costretta com'è a perseguire il guadagno ogni tre mesi.” Inoltre, problema tra l'altro già sollevato dai sindacati, si andrà incontro a “sicure esternalizzazioni di servizi, date in appalto a una qualche cooperativa e società, con il probabile calo qualitativo dei servizi, a fronte di una spesa certamente minore per l'azienda.” Per queste ragioni è quindi difficile pronosticare una “diminuzione delle tariffe”. Vincenzi infine sottopone un altro problema, quello degli investimenti: “Un’azienda così vasta spiega il consigliere - ha ben altre priorità. Di certo non potrà dimostrarsi attenta e tempestiva sul territorio, dovendo impegnarsi in progetti ben più importanti, come la costruzione di gasdotti nel Mediterraneo o la probabile fusione con ENEL.” Che fare dunque? “ Aspettare; cercare la strada che possa tutelare il più possibile i cittadini e non essere precipitosi. Oltretutto bisogna seguire da vicino l'iter di alcune normative statali, che riguarderebbero da vicino le aziende pubbliche, come SAT.” DANIELE DIECI (HA COLLABORATO MARCELLO MICHELONI) lino Codacons: “Cittadini costretti a subire” Perplesse le associazioni dei consumatori. Ferrari di Adiconsum: “Hera sta mangiando tutti. Si va verso il monopolio totale” “Anni fa a Modena si vedeva un autocarro che con un aspiratore montato sul cassone aspirava le foglie secche dagli alberi prima che cadessero in terra. Quel servizio che oggi non viene più effettuato costava alla collettività quanto segue: il costo di ammortamento del mezzo, il costo di utilizzo del medesimo, lo stipendio dell'operatore e quello dell'ufficio amministrazione che ne curava la posizione dipendente. Ora quello stesso servizio (che andrebbe ripristinato così non avremmo le caditoie costantemente intasate) costerebbe: il costo di ammortamento del mezzo, il costo di utilizzo del medesimo, lo stipendio dell'operatore, quello dell'ufficio amministrazione che ne curerebbe la posizione dipendente oltre ai faraonici stipendi dei vari amministratori e agli utili che giustamente gli azionisti pretendono a fine anno. Qual'è dunque il beneficio per il consumatore/utente? I servizi non migliorano e le tariffe aumentano in continuazione.” La “parabola” che ci ha raccontato l’avvocato Fabio Galli, responsabile per Modena e provincia del Codacons, illustra bene qual è il punto di vista della suddetta associazione per i diritti dei consumatori a proposito dell’aggregazione delle ex municipalizzate: “La fusione di tali aziende - continua Galli - ha determinato una situazione di esclusività che porta il cittadino ad essere costretto a ‘subire’ il servizio nei modi, nei tempi e sopratutto al prezzo che la nuova holding imporrà.” Dall’Adiconsum (area Cisl) le critiche non sono meno taglienti: “Siamo preoccupati per il regime di monopolio che si verrà a creare quando Hera avrà mangiato tutti i concorrenti sul territorio - dice il responsabile provinciale Angelo Ferrari Valeriani - E poi: loro come azienda dovranno fare giustamente degli utili, ed è per questo che mi chiedo come si potrà, in quest’ottica di utili, andare verso un risparmio dell’utenza”. Ci siamo rivolti anche a chi ha dovuto affrontare il discorso fusione in passato, come gli addetti dell’Adiconsum di Cesena che negli anni scorsi hanno seguito l’aggregazione in Hera della ex municipalizzata locale: “Ci pare rischioso mettere così all’improvviso nello stesso calderone molte realtà piccole che prima agivano nel loro limitato territorio. Inoltre anche noi ci domandiamo se sia giusto sviluppare un’impresa e fare business su beni indispensabili come acqua e gestione rifiuti”. MARCELLO MICHELONI Un veicolo in forza a SAT: tra qualche mese avrà il logo di Hera? (foto D.D) Forno Salumeria di T ag liavini Rober to sasso GS di Sancassiani Giovanni e C. snc ... la qualita’ al tuo servizio! Piazza Garibaldi, 20 - 41049 Sassuolo (MO) Tel. 0536.881184 COSTRUZIONI EDILI E RISTRUTTURAZIONI 4 Via Trieste, 19 - 41049 Sassuolo (Modena) - tel 0536.980170 - fax 0536.980166 - email: [email protected] Via Mazzini, 54 - 41049 Sassuolo (MO) 5 il sasso il lino sasso lino colloqui colloqui Una “semplice” intellettuale “La mia verità sull’uomo chiamato Gesù” Quattro chiacchiere con Dacia Maraini, una delle scrittrici italiane più note ed apprezzate. Una vita intensa alle spalle, un approccio alla vita ancora genuino Si apre con una domanda l’ultima opera del noto giornalista e scrittore Corrado Augias: “Chi era l’uomo che ha cambiato il mondo?”. Non solo il figlio di Dio ma un uomo in carne e ossa. Ne ha parlato con noi durante la presentazione del libro “Inchiesta su Gesù” avvenuta a Fiorano Ha una vita intensa alle spalle ma esprime la semplicità di una intellettuale senza artifici. Dacia Maraini, figlia dell’antropologo Fosco Maraini e compagna per molti anni di Alberto Moravia, è fra le più conosciute scrittrici al mondo e da sempre impegnata sul piano politico e Dottor Augias, lei ha detto che questo suo ultimo lavoro potrà essere apprezzato sia da chi si dichiara credente, come da coloro che non lo sono. Confermo quanto detto, perché i non credenti vi troveranno il ritratto accurato, per quanto possibile, di una figura straordinaria, di un uomo che come nessun “I giorni di Antigone. Quaderno dei cinque anni” (Rizzoli 2006), ultimo libro di Dacia Maraini sociale. Ha circa settant’anni ma esprime la freschezza di una ragazzina. Nata a Fiesole nel 1936 la Maraini ha respirato e vissuto intensamente un’epoca di grandi fermenti intellettuali e a contatto con scrittori, tra i quali Pier Paolo Pasolini, che hanno contribuito a delineare la letteratura italiana del dopoguerra. L’autrice ha pubblicato tantissimi libri tra i quali Isolina, Bagheria, Una nave per Kobe, La lunga vita di Marianna Ucria, Voci, Buio e pezzi teatrali di cui ricordiamo Maria Stuarda, Dialogo di una prostituta con un suo cliente, Camille. È stata ospite al Teatro Astoria nell’ambito della rassegna “Fiorano incontra gli autori” a presentare il suo ultimo libro I giorni di Antigone Quaderno di 5 anni, una raccolta articoli-saggi, rivisti, ampliati e aggiornati, pubblicati dal 1996 al 2006 su quotidiani e riviste, che segnano il nostro tempo. E proprio in quella occasione ha rilasciato un’intervista al Sassolino. Signora Maraini, partiamo dal titolo del suo libro, I giorni di Antigone. Cosa rappresenta per lei questo personaggio della tragedia greca? Antigone (figlia di Edipo e Giocasta) rappresenta la disobbedienza, ma che alle intolleranze rispose con un atto d’amore. Senza usare violenza. Per me è un grande esempio. Lei è sempre stata impegnata sul fronte politico e sociale, occupandosi di diritti civili e dei diritti delle donne. Come si è evoluto il rapporto tra uomo e donna? Penso che mentre sul piano dei diritti civili molte cose sono cambiate decisamente per il meglio, sul piano dei costumi e della mentalità siamo molto indietro. In effetti dati recenti danno un quadro drammatico della situazione delle donne nel mondo: stupri e violenze in numerosi paesi del mondo e spesso impunite a causa Dacia Maraini delle leggi locali. Cosa ne pensa? Credo che sia una questione di cultura. Bisognerebbe insegnare ai bambini, fin da piccoli, a rispettare l’altro, il diverso, cominciando dalla persona del sesso opposto. Naturalmente anche le leggi dovrebbero essere più severe. Ma c’è molta strada da fare. In molti paesi, fuori dall’Europa, le leggi sono assolutamente tolleranti verso chi infierisce sul corpo delle donne. Come è stato il rapporto di Dacia Maraini con suo padre Fosco, noto antropologo che amava tanto le montagne e, tra l’altro, presente anche nei suoi romanzi? Ho trascorso una infanzia molto diversa dai bambini della mia età. Il rapporto con mio padre è stato caratteriz- zato da una certa complessità. Più che padre e figlia eravamo compagni di avventure sportive. Tutto ciò ha contribuito a fortificarmi e ad amare la natura. Aveva pochi mesi quando partì con la sua famiglia per il Giappone. Da allora ha continuato sempre a girare il mondo anche assieme al suo compagno, lo scrittore Alberto Moravia. Cosa rappresenta per lei il viaggio? Viaggiare permette l’introspezione e guardare se stessi e i propri problemi con distacco e coscienza dei problemi altrui. Inoltre viaggiando si conquistano degli spazi che sono anche mentali e psicologici. Spazi spesso essenziali per la necessaria complessità mentale. LAURA CORALLO Corrado Augias altro ha segnato la storia dell’umanità; i credenti potranno invece integrare la visione teologica che hanno di Gesù con molti dati attendibili relativi alla sua biografia terrena. Recentemente su “Repubblica” lei ha scritto “Credo che si possa comprendere molto meglio la figura di Cristo proprio se si prescinde dalla fede”, questo in aperto contrasto con quanto sostiene la Chiesa. La mia idea è l’esatto contrario rispetto quanto affermato dai vertici ecclesiastici. Negare una conoscenza razionale indipendente dalle fedi significa condannare la nostra società ad una radicalizzazione dello scontro tra credenti e non credenti, o tra credenti di fedi diverse. Durante la mia ricerca ho scoperto il profondo sollievo che si prova quando si esce dai fiumi della teologia per avvicinarsi direttamente alla figura di Cristo. Io credo che la teologia stessa abbia rivestito Gesù con un mantello di pesantezza al fine di renderlo congruo alla dottrina di fede e celandone la valenza storica. Così facendo è stato sì reso omogeneo e coerente ma al contempo ha perso quella contraddittorietà e quella tragicità che sono invece parte della sua grandezza. Si assiste ormai spesso allo scontro aperto tra laici e cattolici in merito al ruolo della Chiesa nella politica e nella vita pubblica nazionale. Qual è la sua visione riguardo a quelle che molti considerano ingerenze, e in particolare riguardo le polemiche successive alle parole del comico Andrea Rivera durante il concerto del 1 Maggio? Reazioni esagerate, convulse, quelle successive al 1° Maggio, tanto che la sera stessa l’accorto Cardinal Tarcisio Bertone ha provveduto a sdrammatizzare. La chiesa cattolica in questo momento sta combattendo in Italia una precisa battaglia politica, però cerca di contrastare la propria debolezza nel paese non attraver- so la fede ma muovendosi come soggetto politico vero e proprio. Questo, nella mia personale visione, non è accettabile, e non può esserlo nemmeno per chi si definisce cattolico. MARCO MAZZACANI “Inchiesta su Gesù. Chi era l’uomo che ha cambiato il mondo” (Mondadori 2006), ultima fatica di Corrado Augias e Mauro Pesce Volantini? Brochure? Cartoline? Il Sassolino li consegna per te! Il vostro materiale pubblicitario verrà inserito all’interno delle copie del Sassolino dalla stessa redazione, che poi provvederà a distribuirle con le modalità concordate dal cliente tra i territori di Sassuolo, Fiorano, Casalgrande… Il volantino all’interno della rivista ha sicura visibilità. Si evita, inoltre, la sua dispersione. Possibilità di convenzione con tipografia! Attività? Promozioni? Saldi? Manifestazioni? il 6 Contattataci per avere informazioni sasso lino [email protected] - 347.9104236 o 346.2128146 7 il sasso il lino parole, pensieri, nani e ballerine Sciappinare coi Subsonica Luca Lumaca, sassolese d’adozione, ha diretto “Angeles”, l’ultimo video dei Subsonica Il fantasma del castello - parte II La giornalista e scrittrice Paola Giovetti, specializzata nel campo del paranormale, ci illustra alcune teorie che possono far luce sulla vicenda del Castello di Spezzano riescano a liberarsi. Queste entità produrrebbero anche fenomeni fisici, come l’accensione e lo spegnimento improvviso di luci, lo spostamento di oggetti, i frastuoni inspiegabili ed improvvisi. L’altra interpretazione, più tecnica e scientifica, è invece che questi luoghi rimangano come impregnati della memoria di ciò che è stato, memoria che come energia viene rianimata quando nel luogo in questione si trovano soggetti di particolare sensibilità.” Per quale interpretazione quindi propendere quando ci si trova di fronte a casi di questo tipo? “Credo che esistano entrambe le possibilità - continua -. Lo stesso Jung, che era anche un sensitivo e fu testimone di molti fenomeni cosiddetti paranormali che spiegò con la teoria della spiccata sensibilità di alcuni soggetti a percepire determinate energie legate ai luoghi, non riusciva però a spiegare le apparizioni che venivano osservate da più persone contemporaneamente. A testimonianza del fatto che non può sempre trattarsi di visionari o mitomani basti ricordare che in Inghilterra, patria dei fantasmi, è riconosciuto un considerevole sconto sull’affitto per chi decida di andare ad occupare abitazioni considerate infestate”. Ci chiediamo se queste presenze abbiano uno scopo nel manifestarsi: “Può accadere che, nel momento in cui cercano un contatto con i vivi, lo facciano per chiedere giustizia o risolvere una situazione rimasta sospesa. Anche in questo caso, partendo addirittura da una testimonianza di Plinio il giovane, potremmo raccontare di decine di casi durante i quali, tramite l’assistenza di qualche spirito, siano stati risolti misteri rimasti celati per centinaia di anni. Quelli delle apparizioni non sono mai fenomeni pericolosi, spaventano e basta”. Al lettore dunque, ancora una volta, la libertà di interpretare ciò che sembra accadere nel nostro Castello di Spezzano. CATIA BARTOLI 8 Giugno al Temple Bar VENERDÌ 8 LUNEDÌ 11 MERCOLEDÌ 13 VENERDÌ 15 LUNEDÌ 18 MERCOLEDÌ 20 VENERDÌ 22 LUNEDÌ 25 MERCOLEDÌ 27 VENERDÌ 29 La copertina di “NDE”, l'ultimo volume di Paola Giovetti, in libreria solo da pochi mesi (Edizioni Mediterranee) SASSUOLO srl Musica dal vivo / Born to Rock a cura di Ass. Le Rune Cinema all’aperto The Queen di Stephen Frears a cura di Ass. Fahrenheit 451 e Ass. Temple Bar Cabaret / Match di improvvisazione amatori a cura di Ass. Temple Bar Musica dal vivo / A Modest blues in summer Pandora Groove + Moplen a cura di Ass. Fahrenheit 451 Cinema all’aperto Thank you for smoking di Jason Reitman a cura di Ass. Fahrenheit 451 e Ass. Temple Bar Cabaret / Match di improvvisazione tra amatori a cura di Ass. Temple Bar Musica dal vivo / A Modest blues in summer Antonio “Rigo” Righetti Trio a cura di Ass. Fahrenheit 451 Cinema all’aperto 300 di Zack Snyder a cura di Ass. Fahrenheit 451 e Ass. Temple Bar tel. 0536.980950 fax 0536.988252 Sciappinare è una di quelle parole nostre che non vogliono dire niente ma che spiegano tutto. Un po’ come “scancherare”, che Emilio Rentocchini non a caso ha usato, nel documentario che gli hanno dedicato, per descrivere l’ingegno dei pionieri della ceramica. Luca Lumaca, artista eclettico 28nne, modenese di nascita ma sassolese d’adozione, usa la parola sciappinare quando ricorda come ha imparato a fare videoclip. Un vero autodidatta. E sciappina bene, si converrà, dato che persino i Subsonica si sono accorti di lui. Parliamo proprio della band italiana che ha fatto più tendenza negli ultimi dieci anni, quella del front man Samuel, delle tastiere di Boosta, del pop elettronico elegante e da classifica. E del leader nascosto Max Casacci, chitarrista e vera mente del gruppo: “È stato proprio Casacci a contattarmi - ci racconta Luca - Aveva notato alcuni miei lavori su Mtv e poi su internet.” Prima di Max se ne erano accorti, con ogni probabilità, anche tutti coloro che avevano visto i precedenti clip di Lumaca, realizzati, tra gli altri, pure per i Julie’s Haircut. Semplici genialate (provare per credere su www.myspace.com/lucalumaca). Beh, fatto sta che Lumaca ha diretto il video di Angeles, il nuovo singolo del gruppo torinese in procinto di entrare in rotazione in radio e tv musicali. “Mi hanno commissionato il lavoro a febbraio. In tre mesi ho dovuto creare tutto: trama, stile, grafica”, ricorda Luca. Angeles, terzo singolo tratto dall’album Terrestre live e varie altre disfunzioni, è una cover di un brano di Elliott Smith, tormentato cantautore statunitense, trovato “misteriosamente suicidato” nel 2003. Il video è stato presentato l’11 maggio alla Fiera del libro di Torino, dove tra l’altro Luca ha conosciuto per la prima volta i Subsonica al completo: “Tutti si sono detti soddisfatti del risultato raggiunto, me compreso. E sono soddisfatto anche per la libertà totale che mi hanno concesso nella realizzazione del lavoro: non mi hanno imposto nulla. Mi hanno solo detto che se avessi messo dentro loro fisicamente al clip sarebbe stato più facile farlo passare in tv, ma senza farmi pressioni.” E così Luca ha avuto la possibilità di lasciar correre la sua creatività: “Visto che al momento ‘pago le bollette’ con altro (facendo il fotografo pubblicitario, ndr) nei video mi lascio andare.” Per Angeles Lumaca ha scelto il 3D digitale ed ha scavato in un immaginario ben definito: la trama è un evidente omaggio alla fantascienza letteraria e cinematografica del ‘900, da Philip K.Dick al fin troppo citato 1984 di Orwell, da Metropolis di Fritz Lang a film degli anni ’80, come Tron. Tematiche da “grande fratello che ci spia”, da “il mondo non è quello che pensiamo che sia”, eccetera: ma Lumaca, ben consapevole del rischio di impantanarsi in qualcosa di già raccontato, si è affidato a scelte estetiche particolari: “Presente lo Spectrum? Erano i primi anni ’80, la maggior parte dei ragazzi giocava col Vic 20 o col Commodore 64, me compreso. Ma qualcuno aveva lo Spectrum: un computer più piccolo degli altri, scuro. Era Cabaret / Match improvvisazione professionisti a cura di Ass. Temple Bar Musica dal vivo / For amusement only Cazzurillo + Galactus + Tuamadre a cura di Ass. Fahrenheit 451 Il Temple Bar è in Largo Bezzi 4 a Sassuolo. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti. L’inizio è fissato per le 21.30 tel. 0536.980950 fax 0536.988252 Servizi e consulenze immobiliari Oltre 800 immobili residenziali - commerciali - capannoni a vostra disposizione in tutto il comprensorio ceramico modenese e reggiano P.zza Garibaldi, 53 - 41049 Sassuolo (MO) lino culture e spettacoli culture e spettacoli Dopo la pubblicazione dell’articolo relativo al Castello di Spezzano (sul numero di Aprile, ndr) siamo stati contattati da alcuni lettori che hanno voluto raccontare di altri “strani” avvenimenti accaduti presso l’antico maniero. Per questo motivo abbiamo voluto incontrare Paola Giovetti, nota scrittrice e giornalista che da anni si occupa di paranormale, la quale ci ha fornito qualche ulteriore spiegazione a fatti come quelli già riportati. “Nei luoghi così carichi di memoria, soprattutto quando teatro di tragici avvenimenti (al Castello di Spezzano sono ancora integre le prigioni ed il pozzo rasoio, ndr) vengono spesso segnalati episodi come quelli che pare accadano nel vostro castello. Quello dei fantasmi, nell’ambito della parapsicologia, è in assoluto il fenomeno più antico e documentato, malgrado rimanga estremamente misterioso. Per spiegare perché accade che queste presenze, a volte per secoli interi, compaiano ed agiscano negli stessi luoghi che hanno fatto da sfondo alla loro tragica fine od esistenza – spiega la dottoressa – esistono due teorie: la prima è che il fenomeno è ciò che sembra essere, cioè ciò che resta di queste persone (l’anima, lo spirito, l’entità) in un qualche modo ritorna nel luogo che li vide tragicamente protagonisti, luogo della cui oppressione queste anime sembra non sasso email: [email protected] www.casitalianet.com Una bozza del protagonista del video di “Angeles”, ultimo singolo dei Subsonica. Questo personaggio è stato pensato e disegnato dal regista Luca Lumaca: è chiara l’ispirazione ai manichini di Giorgio De Chirico. Il video di “Angeles” è stato realizzato da Lumaca in collaborazione con “Signum Digit”, 3d Media Lab di Modena Luca Lumaca, primo a sx, in compagnia di Boosta, Samuel e Max dei Subsonica alla Fiera del Libro di Torino, in occasione della presentazione del video di “Angeles” un po’ il Mac di quei tempi e aveva giochi con righe e colori basilari affondati nel nero.” È nato così il mondo del video di Angeles, fatto di rettilinei, tunnel, grattacieli, catene di montaggio: il tutto immerso in un buio indefinito. L’omaggio a quei videogame che ci mettevano una vita a caricarsi ha conquistato anche Boosta, Samuel e compagnia, cui è piaciuto anche il protagonista del video, ispirato nientemeno che ai manichini di De Chirico: “Sono inquietanti. Pur piacendomi di più roba in stile Pop-Art, vicina a quello che espongo nelle mie mostre, apprezzo comunque la scuola metafisica italiana. Quei soggetti di De Chirico sono surreali e adatti al video.” Dove il protagonista, identico agli altri abitanti di quel mondo, ad un certo punto ha un’illuminazione e cerca di fuggire. Ma invano: “Penso spesso a chi dice ‘un altro mondo è possibile’. Però in realtà un altro mondo non c’è, non è applicabile... Certo, da qui si potrebbe aprire un discorso che non finisce più, ma per il finale pessimista del video ho pensato a questo.” Nonostante per ora sia apparso solo su internet, Angeles è probabilmente il video dei Subsonica che ha scatenato, nel bene e nel male, le maggiori reazioni dei fan, con grande stupore della stessa band: sul sito del gruppo c’è chi si complimenta (la maggior parte), c’è chi apprezza il fatto che Samuel e soci non si vedano in prima persona, ma c’è anche chi critica l’operazione. “L’importante è che se ne parli, me lo ha detto anche Max. Fa parte del loro modo di intendere le cose.” In attesa che Angeles atterri in radio e poi in tv, Luca prova a dare un’occhiata al futuro, consapevole che potrebbero esserci ulteriori collaborazioni con i Subsonica e con Casasonica, l’etichetta discografica del gruppo che si occupa di personaggi “come un certo Postal_M@rket, un ragazzo palermitano che fa musica suonando i Gameboy...”. La sera prima che Luca andasse a Torino a conoscere la band è stato raggiunto al telefono da Bugo, decadente e originale cantautore molto in voga: “Mi ha raccontato che sta registrando il nuovo disco e mi ha chiesto di fare qualcosa assieme. Lo spero, perché è davvero un gran personaggio.” Sciappinare è un termine che sa più di fabbrica o motori piuttosto che di computer, Subsonica e Bugo. Ma evidentemente è solo un’impressione: per fortuna, ad esserne capaci, si può sciappinare proprio con tutto. MARCELLO MICHELONI Outlet Capi Firmati a Stock Via Statale, 9 - c/o Stazione - Scandiano RE - tel. 0522.984775 9 il sasso il lino culture e spettacoli piastr Fo: “Crisi del teatro? È anche colpa di cittadini e artisti” In occasione dei recenti “Incontri con l’autore” organizzati per il Maggio fioranese, abbiamo incontrato Dario Fo. Ne abbiamo approfittato per porre al grande premio Nobel alcune questioni che toccano direttamente anche la nostra città Egregio Fo, viviamo in una città, Sassuolo, che è molto ricca… Conosco bene Sassuolo. Ecco. Nonostante sia molto ricca sono diversi anni che c’è un problema che si ripete: il teatro cittadino (naturalmente il Carani, ndr), questa istituzione così importante, rischia ogni stagione di chiudere. Adesso non la stiamo ad annoiare con il perché ed il percome, però le chiediamo: qual è in generale il ruolo che un’istituzione come un teatro dovrebbe o potrebbe avere in una comunità? Ma lei viene a dire ad uno che fa le frittelle se è importante fare le frittelle… Sì, esatto! Il teatro è essenziale. Il problema grave è che stiamo distruggendo una grande tradizione che vedeva in Italia, come in nessun altra nazione, voglia di far nascere teatri anche in paesi dove esistevano appena 700 persone. Anche nel Sud. E qui nella Romagna, nell’Emilia, nella Toscana, nella Lombardia, sono nate addirittura associazioni per costruire un teatro, e poi sul nascere del teatro si è magari costruita una scuola. Sono nate espressioni culturali altissime: la voglia di stare insieme non soltanto in un’osteria ma anche la voglia di godere insieme di una musica, di un canto, di una rappresentazione. È stato un momento altissimo della cultura italiana. Lasciarlo crollare significa lasciar crollare qualcosa che non è una dote casuale ma realizzata con sofferenza, con fatica, con lavoro. Ci sono teatri, e non so se è il vostro caso, in cui gli abitanti del luogo hanno dato il loro lavoro manuale per poterli realizzare, si sono tassati l’un l’altro, li hanno sostenuti anche in momenti difficili. E ora? È arrivato un tempo in cui si parte dall’alto, già dalla dire- zione dei governi, gli ultimi tre o quattro, in cui si è detto: se si deve tagliare, tagliamo la cultura. Poi hanno tagliato anche nella scuola, negli ospedali. E poi han cominciato a vendere gli spazi. C’è stato soprattutto il Governo Berlusconi che ha venduto patrimoni per miliardi di valore, svendendo ai grandi trust economici. Ora bisogna battersi, bisogna produrre un’azione di resistenza davanti a questi amministratori che lasciano franare e morire queste espressioni di cui loro hanno una responsabilità, perché quando arriverà il tempo in cui si dirà “avevamo un teatro, adesso non ce l’abbiamo più”, il responsabile non sarà la casualità ma l’amministrazione. E anche i cittadini, che non si puntano abbastanza per poterlo sostenere. Restando sul discorso della carenza di fondi per l’arte, per la cultura, per le politiche giovanili: quando lei ha iniziato la sua carriera com’era la situazione? C’era più sostegno da parte delle amministrazioni oppure c’era più coraggio da parte degli artisti e degli intellettuali? Era appena finita la guerra: avevamo un foglio enorme, immenso, bianco sul quale scrivere e fare. Non c’erano aiuti, anzi, c’era una censura terribile. Ma c’era anche gente che si muoveva in una direzione nuova e capiva che bisognava dare spazi ai giovani: ad esempio ci sono stati mesi in cui abbiamo lavorato grazie al fatto che Il Piccolo Teatro di Milano nelle estati ci offriva lo stabile a prezzi ragionevoli. E abbiamo prodotto lavori che coinvolgevano il pubblico! Non ricercavamo l’edonismo, non facevamo un discorso soltanto di stile… Lo facevamo anche, per carità: con noi c’era Le Coque, Decroux, c’era un movimento culturale raffinato nel muoversi e nell’agire. Ma c’erano soprattutto le tematiche, che infatti infastidivano il potere: ogni sera venivano i censori che prendevano nota per poi cercare di bloccarci. Ma non ce la facevano, perché sarebbe scoppiato uno scandalo vista l’enormità di pubblico che ci sosteneva. Stile, divertimento e satira: queste sono le tre cose fondamentali da utilizzare. Cercando di avere l’appoggio della società… …quindi secondo lei viviamo in un’Italia più o meno libera a livello artistico, culturale, giornalistico rispetto a quella di 30/40 anni fa? Sono tanti i fattori che si muovono. Avevamo i giornali di destra anche allora che ci attaccavano, che ci dicevano che la nostra era una forma cialtrona, che parlavamo dei panni sporchi da lavare in casa, che si aveva poco rispetto per la Chiesa… Lo stesso discorso che si fa oggi. Ed erano molto più duri, se vogliamo. La censura doveva concederti la firma per far passare il testo: oggi questo non c’è più, e ce lo siamo guadagnato noi allora, lottando. Adesso la censura c’è in forme “preventive”: a quelli bravi diamo del denaro, a te che sei un rompiscatole non lo diamo; a lui diamo lo spazio e a te non lo diamo. Però vedo che ci sono giovani che riescono a guadagnarsi degli spazi, che riescono ad andare in giro con anche “una sola Via Mazzini, 29 - 41049 Sassuolo (MO) - tel. / fax 0536.881147 [email protected] 10 P A G I N E E C O N O M I C H E D E L S A S S O L I N O “Confindustria Ceramica? Dimentica le piccole e medie aziende” Apriamo il ciclo di interviste alle donne del nostro mondo economico con Maria Giovanna Ferrari, che ci racconta della sua lunga esperienza nel settore. E ai signori uomini non le manda certo a dire Una vita intensa, divisa tra il mondo dell’imprenditoria e il ruolo di moglie e di madre. Maria Giovanna Ferrari, classe 1939, sassolese, è una delle poche donne imprenditrici nel distretto ceramico. È infatti titolare con i figli di tre aziende (Duomo Marmi, Tanimar e Viki) dedicate alla produzione e commercializzazione dei marmi e delle pietre naturali con un fatturato di 10 milioni di euro ed il 60 per cento della produzione esportata all’estero. Maria Giovanna è una donna determinata e coraggiosa che negli anni sessanta ha deciso di avventurarsi in un terreno, quello della ceramica, di esclusività maschile. “Il Piastrellino” l’ha incontrata per i suoi lettori. Signora Ferrari, ci racconti la sua esperienza di imprenditrice. Ho cominciato a lavorare negli anni sessanta, gli anni d’oro della ceramica. Da poco mi ero trasferita a Sassuolo con la mia famiglia da Roncoscaglia di Sestola, paese dove sono nata. Mi piaceva lavorare in quel settore e avevo intuito che sarebbe diventato un distretto fortissimo. Acquistai la Ceramica Rio a Roteglia specializzata in grandi formati e successivamente la ceramica San Prospero a Fiorano. Era una buona azienda ma la vendetti perché c’era una nuova concorrenza che proveniva dai paesi emergenti e io avevo capito che per le aziende della nostra dimensione sarebbe stato difficile reggere il confronto. Così cambiai settore, dedicandomi al marmo assieme ai figli, con la Duomo Marmi di Fiorano a cui in seguito viene affiancata la Tanimar che coprono vari mercati. Successivamente abbiamo acquistato la Viki specializzata ne servizio dei corredi in abbinamento ai prodotti da pavimento e rivestimento per l’industria ceramica. Quali sono state le sue difficoltà come donna a lavorare in un settore fatto prevalentemente da uomini? All’inizio le difficoltà sono state tante, ma ho capito subito che per vendere i miei prodotti dovevo prima conquistare la fiducia delle donne che li affiancavano e che mi hanno sempre aiutato. Ho dovuto dimostrare di voler lavorare seriamente, puntando tutto sulla serietà e sulla correttezza sul lavoro. Negli ultimi anni le donne che decidono di realizzarsi nei vari settori hanno più possibilità. È pur vero però che la donna per emergere deve dimostrare di essere più brava degli uomini. Se fai un errore difficilmente te lo perdonano. Confindustria Ceramica ha recentemente rinnovato il consiglio direttivo per il biennio 2007/08. Ma nella “stanza dei bottoni” non ci sono donne. Come se lo spiega? Le donne che lavorano nel settore ceramico tendono a far ricoprire i ruoli decisionali agli uomini perché preferiscono non esporsi. Ma anche in campo nazionale sono poche le donne ai vertici: pensiamo alle nuove icone del capitalismo italiano: Anna Maria Artoni, vice presidente di Confindustria, ed Emma Marcegaglia, ex presidente dei Giovani Imprenditori. Sono assolutamente contraria alle “quote rosa”. Parteggio invece per la meritocrazia: deve andare avanti chi è capace e chi ha le competenze per svolgere un determinato lavoro. Sotto quali aspetti pensa che le donne possano rendere meglio degli uomini, in campo ceramico? Le donne dimostrano maggiore sensibilità ed uno spirito di abnegazione e sacrificio più sviluppato rispetto agli uomini. Questo atteggiamento le porta anche ad avere rapporti migliori con i dipendenti. Se lei occupasse il ruolo di Alfonso Panzani, presidente di Confindustria Ceramica, quali decisioni prenderebbe per il settore? Coinvolgerei maggiormente i piccoli e medi imprenditori, ascoltando le loro problematiche e accompagnandoli durante tutto l’anno e non solo durante le assemblee annuali. Il comprensorio ceramico vive un momento di grande difficoltà e Assopiastrelle, invece di pensare in grande, dovrebbe occuparsi di aggregare le piccole aziende che hanno più difficoltà ad espandersi, rispetto alle grandi ceramiche. Tante piccole imprese del distretto creano prodotti di eccellenza ma vengono abbandonate a loro stessi. Che differenze nota tra il settore ceramico attuale e quello in cui lei ha esordito? Nel mondo della ceramica di qualche decennio fa c’era più spazio per crescere senza concorrenza estera. Oggi ci sono più difficoltà ma chi parte con Maria Giovanna Ferrari un’idea vincente prima o poi si afferma. L’importante è non adeguarsi al già fatto. Il migliore imprenditore ceramico della storia di Sassuolo della generazione passata? Minozzi, titolare del Gruppo Iris. E invece il migliore imprenditore emergente? Ve ne sono alcuni molto validi, personalmente ritengo che si distingua maggiormente Emilio Mussini, amministratore delegato della ceramica Lea. Quante ore al giorno lavora? Non ho mai guardato l’orario. Quali consigli darebbe ad un giovane che volesse imitare la sua carriera? Occorre avere molta determinazione, ambizione ed essere disposti a sacrificare la propria vita privata ed essere pronti a recepire un attimo prima degli altri le tendenze di mercato del settore in cui si opera. Le donne possono emergere con brillanti risultati poiché sono molto creative, ma devono essere molto determinate e devono avere più coraggio per imporre le loro idee. LAURA CORALLO ROSE IN QUOTA Le donne della nostra economia ...CONTINUA NEL PROSSIMO NUMERO Studio di Consulenza Automobilistica Ermanna Boilini Tabaccheria Articoli da regalo MARCELLO MICHELONI FRANCESCO MARTIGNONI L E ellino Uno scatto ravvicinato di Dario Fo, uno dei più grandi artisti italiani del ‘900, insignito nel 1997 del Premio Nobel (foto Martignoni) per la Letteratura OGNI MESE POTETE TROVATE IL SASSOLINO ANCHE DA NOI! Ricevitoria Lotto lampadina”, dando però un risultato straordinario. Mentre gli altri, quelli che vanno, tanto per essere chiari, nelle tv a fare il pagliaccismo, a fare gag fini se stesse, a vestirsi da donna o a mostrare il culo se sono donne vere: quelli dopo un po’ si bruciano e non esistono più, sono veramente come le falene. Danno l’impressione di cose esorbitanti, ma sono quelli che contribuiscono ad atterrare, abbassare e distruggere il valore della produzione d’arte. In collaborazione con Piazza della Libertà, 29 41049 Sassuolo (MO) tel. 0536.802494 fax 0536.802474 www.libreriaincontri.com [email protected] Via Don G. Bosco, 38 - 41042 Fiorano (MO) Tel / Fax 0536.910193 email: [email protected] L B PRATICHE AUTO - MOTO - ASSICURAZIONI - PATENTI 11 il piastr il ellino “Cambiano i governi, ma noi ripetiamo sempre le stesse cose”. Alfonso Panzani, presidente riconfermato di Confindustria Ceramica, invita i politici a fare di più e meglio. E poi parla di formazione, ricerca, Est Europa. E della speranza chiamata Germania… sulla fascia più alta di prodotti. Lo sta facendo bene e questo gli è riconosciuto da tutti i mercati mondiali. C’è un obiettivo sul quale intende puntare in modo particolare? Ce ne sono diversi. Uno dei principali è quella legato alla formazione avvicinando sempre di più il mondo della scuola a quello del lavoro e della ricerca. Dobbiamo, sempre più, creare strutture, indirizzi professionali indispensabili a gestire questi cambiamenti. Le piastrelle italiane continuano a mantenere la leadership su quasi tutti i mercati del mondo. Ci sono, però, alcune importanti sofferenze come quella degli Stati Uniti. Ci sarà un’inversione di tendenza? I timori di una recessione c’erano tutti e si stanno confermando sia in termini di volumi sia di fatturati. Questo non riguarda solo dal prodotto italiano, ma da una situazione dell’economia degli Stati Uniti che, dopo tanti anni di crescita, registra una battuta d’arresto nel- Alfonso Panzani, riconfermato Presidente di Confindustria Ceramica l’area immobiliare. Si aggiunga la debolezza del dollaro rispetto all’euro e il tutto non permette d’essere ottimisti. Speriamo di mantenere la perdita dentro a dei numeri accettabili. Altri mercati, ad ogni modo, stanno andando molto bene… In particolare la Russia e i paesi dell’Est. Io mi auguro, in controtendenza a dodici mesi fa, che la Germania possa riservare delle piacevoli sorprese. È una nazione in forte ripresa che fa da traino anche all’economia italiana. Da sempre, la Germania, è stato il mercato di sbocco delle piastrelle italiane e mi auguro torni ad esserlo per compensare la perdita di quote su altri mercati. Guardando al mercato interno, all’Italia in generale, da anni gli imprenditori ceramici avanzano, il più delle volte inascoltate, le loro richieste in materia d’energia, burocrazia, costo del lavoro e infrastrutture. È cambiato qualche cosa con il nuovo Governo? Purtroppo ripetiamo sempre le stesse cose. Quelli citati rimangono i punti principali per il nostro settore, fondamentali per una piena ripresa non solo dell’economia nazionale, ma soprattutto per il nostro distretto. Basti citare, in materia d’infrastrutture, la bretella di collegamento del distretto con il sistema autostradale; sull’energia chiediamo la liberalizzazione al fine di ottenere tariffe più basse per un settore energivoro come quello ceramico e anche in questo siamo ancora molto lontani dall’ottenere risultati concreti. Il “cuneo fiscale” c’è stato promesso e questo va mantenuto e, da ultimo, la burocrazia che blocca, per i tempi che comporta, aziende e Pubblica Amministrazione. Quindi, le belle parole non bastano, ci vogliono dei fatti. LUIGI GIULIANI ellino Tagliaferri: “Prevedibile cassa integrazione anche per uno dei grandi gruppi” “Cari politici: servono fatti, non parole” Da due anni Presidente di Confindustria Ceramica, Alfonso Panzani è stato riconfermato nell’incarico per il prossimo biennio di un settore che, alla fine del 2006, ha registrato una sostanziale stabilità nelle quantità prodotte, mentre le vendite sono state in lieve aumento. Il rialzo dei prezzi medi, sia sul mercato interno sia su quelli internazionali, è stato eroso dall’aumento nei costi dei fattori produttivi, soprattutto energia e trasporti. Alfonso Panzani, che nel frattempo è diventato anche membro della giunta di Confindustria, ha risposto così ad alcune nostre domande sul futuro del comparto ceramico italiano. Presidente, lei rimarrà in carica fino a metà del 2009. Con quali attese affronta questo periodo? L’andamento del settore ceramico italiano non si discosterà molto da quello del 2006. Mi auguro che rimanga una tenuta nei volumi prodotti così come una crescita nei fatturati dovuti alla produzione italiana che si sta sempre più riposizionando piastr Per il segretario provinciale della Femca-Cisl, Enzo Tagliaferri, si potrebbe andare incontro al rischio cassa integrazione anche per uno dei gruppi più importanti. Il sindacalista commenta poi le situazioni di Emilceramica, Saicis e non solo Quasi 20 imprese in meno, ma aumentano i metri quadri venduti Nel corso del 2006 è calato di 18 unità il numero delle imprese italiane produttrici di piastrelle in ceramica che si è attualmente attestato sul numero di 207. Di queste, 71 sono localizzate nella provincia di Modena, 33 in quella di Reggio Emilia, 15 nelle rimanenti province dell’Emilia Romagna. Le restanti 88 nelle altre regioni italiane. Attivi 671 forni (26 in meno); gli investimenti sono stati pari a 256 milioni di euro, in flessione dell’8,40% e con un’incidenza pari al 4,46% del fatturato, mentre nuovi piani di espansione precedentemente deliberati prevedono per il 2007 un valore complessivo di 331,7 milioni di euro (+29,57%). Lo scorso hanno sono stati prodotti 568,6 milioni di metri quadrati, con una ulteriore flessione di 1,4 milioni di metri quadri, pari al -0,25%: il calo è il quinto consecutivo dal 2001 anche se rappresenta quello di minore intensità. Le quantità vendute nel corso del 2006 sono risultate essere pari a 566,3 milioni di metri quadrati, con una crescita del +1,07%. In termini di mercati di destinazione, i 170,5 milioni di metri quadrati venduti in Italia (+0,29%) corrispondono al 30,11% del totale; i 395,8 milioni di metri quadrati esportati, in crescita del +1,41%, danno origine al 69,89% delle vendite. L.G. IL PIASTRELLINO LE PAGINE ECONOMICHE DEL SASSOLINO Da un’idea della Redazione del Sassolino A cura di Luigi Giuliani e Fabio Panciroli Il Piastrellino vuole essere una tavola rotonda sull’economia. Idee? Proposte? Opinioni? [email protected] Coordinatore comm.le: Maria Pia Venturelli Della Casa - tel. 348.9030101 Il logo del Piastrellino è stato elaborato da Stefano Landini Nel settore, 741 operai in meno in un anno. Reggono gli impiegati Chi maggiormente paga il calo d’occupati nel settore delle piastrelle in ceramica? Se nella fascia superiore si registra una sostanziale stasi sia nella classe dei dirigenti (-9) che in quella dei quadri e degli impiegati amministrativi (variazione nulla per entrambe), in lieve flessione appaiono invece gli “impiegati commerciali (-28 unità), gli “intermedi” (-35 dipendenti) e gli “apprendisti” (-10 addetti). Epicentro della flessione dell’occupazione, quale assestamento sui volumi di produzione inferiori, è l’area manifatturiera: gli “operai”, in un solo anno, registrano una perdita di 741 posti di lavoro (-3,89% del comparto) a cui si sommano gli “impiegati tecnici”, in calo di 1656 unità (-7,73%). Prosegue, lungo una linea delineata da tempo, il fenomeno di concentrazione settoriale e di razionalizzazione della struttura produttiva. Nel 1996 il numero complessivo delle aziende italiane produttrice di piastrelle di ceramica era pari a 320, operanti in 410 stabilimenti e con un’occupazione pari a 31.507 addetti. In cifre, negli ultimi dieci anni le aziende hanno aumentato la propria dimensione media da 98 a 135 addetti ed il numero di stabilimenti per ciascun’azienda è passato da 1,28 a 1,46. Preoccupazione sugli investimenti: nel corso del 2006 l’industria italiana della pistrella di ceramica ha investito 256,0 mln di euro, in flessione dell’8,40% rispetto all’anno precedente. L.G Il Magazine del Distretto Ceramico IN ONDA SU TRC: venerdì ore 21,15 - sabato ore 13 domenica ore 19,50 IN ONDA SU VMT: venerdì ore 23 - domenica ore 12,15 Una produzione Quarto Elemento srl Al 31 dicembre 2006 gli occupati diretti dell’industria italiana delle piastrelle in ceramica erano 28.093, in calo di 991 unità rispetto l’anno 2005 (-3,41%). Si tratta del sesto anno consecutivo di flessione dell’occupazione, con una variazione che, sia in valore assoluto sia in percentuale, è la più elevata nel corso degli ultimi 16 anni. Composita la situazione nelle diverse aree di produzione, nelle quali si registra un saldo negativo di 614 addetti nella provincia di Modena (oltre un migliaio nel biennio appena concluso), una sostanziale stasi (+16) nella provincia di Reggio Emilia, una crescita di 93 addetti nelle restanti province dell’Emilia Romagna e di una marcata flessione (-486 addetti) nelle restanti regioni d’Italia. Un trend occupazionale che preoccupa il sindacato. Enzo Tagliaferri, segretario provinciale della Femca-Cisl, rispondendo ad alcune nostre domande, esprime così il suo stato d’animo. In questi primi mesi del 2007 si è registrato un calo occupazionale nel settore ceramico. A cosa è riconducibile questa criticità? Si sono persi posti di lavoro particolarmente in due aziende: Emilceramica e Saicis. A livello provinciale rappresentano due casi particolari, pur alla presenza di una differenziazione delle motivazioni: l’Emilceramica di Fiorano è interessata da una profonda ristrutturazione produttiva interna; la Saicis d’Ubersetto si dibatte nella ricerca di un quadro societario che permetta di continuare la produzione. È stato trovato? Si sta lavorando per il salvataggio dell’azienda con un’operazione di scissione della società: una che produce e l’altra ha il capitale immobiliare. Ultimamente è subentrato un imprenditore che ha immesso dei capitali finalizzati al rilancio di quest’azienda. Intanto c’è un piano di rientro del personale graduale. All’Emilceramica, oggi, qual è la situazione? Procede la riorganizzazione e la ristrutturazione che comporta l’uscita dall’azienda di una novantina di dipendenti. Così come prevede l’accordo. Guardando all’intero settore, non tutto, ad ogni modo, è negativo? Ci sono aziende che stanno ottenendo dei buoni risultati economici. Anche nelle vendite. Può farci qualche nome? Marazzi Group che, in materia di vendite, sta attingendo al magazzino. Alcuni reparti hanno lavorato anche durante il periodo di Pasqua proprio per far fronte alle richieste del mercato. Guardando i bilanci risulta che non tutti i grandi Gruppi hanno un futuro di sviluppo. È così? Sì. In modo particolare abbiamo una realtà dove la situazione è abbastanza critica. Ha spento tre forni ed è prevedibile, a breve, il ricorso alla cassa integrazione visto che ha i magazzini pieni. Enzo Tagliaferri Lo stato di criticità a cosa è dovuto? La sofferenza rimane per quelle aziende che non hanno una grossa specializzazione sullo smaltato. Producono piastrelle molto belle, con un alto valore aggiunto, sostanzialmente materiale tecnico. Sul porcellanato smaltato, oggi, c’è il margine che ti permette d’essere concorrenziale con gli altri grandi produttori mondiali. Cinesi in primis. Queste realtà, ferme sul prodotto tecnico, come si stanno comportando? Si riorganizzano attraverso delle ristrutturazioni. Cosa significa? Ricollocarsi sui mercati con prodotti diversi, mantenendo le rispettive specificità, sempre in un’ottica di fascia medio-alta. Chi si è cullato sugli allori, sul nome, sul blasone, oggi paga le conseguenze della sua inerzia. Chi, invece, ha sempre seguito una politica d’espansione, andando anche a produrre dove c’è il mercato, è premiato per la sua offerta. L.G. C AA M C M II C C II E E CC LL AA SS SS II CC HH EE EE SS PP OO RR TT II VV EE 12 Via C. Menotti 34 (ang.P.leTeggia 1) 41049 Sassuolo (Mo) Tel. 0536.801608 13 il piastr il ellino rubriche LORIS LORICI. DIRIGENTE TECNICO MARAZZI DAL '61 ALL'87 E IN SACMI DALL'87 AL 2002 CI HA MANDATO UN SUO PERSONALE CONTRIBUTO SOTTO FORMA DI AUTO-INTERVISTA Ing. Lorici, le chiedo un parere sul comprensorio ceramico. Le risponderò con alcune considerazioni che faremo insieme partendo da una correlazione: (materie prime + energia) x Tecnologie = Potere Competitivo. Se un comprensorio dispone di buone materie prime, locali o vicine e di costo contenuto dispone di un punto di forza. Se dispone anche di energia pulita e di basso costo dispone di un secondo punto di forza. Se poi dispone anche di ottime tecnologie è al massimo delle proprie capacità competitive. Ho due domande. Perché dice tecnologie e non ha considerato la manodopera? Rispetto alle tecnologie devo dirle che effettivamente possiamo considerarne due. Una la possiamo chiamare intrinseca o relativa al corpo ceramico o supporto della piastrella, la seconda è invece riferita alla sua superfice, alla sua forma, a tutti gli aspetti legati all’ estetica e al design. La manodopera non la consideriamo come possibile elemento di differenziazione competitiva, non per la ceramica attuale. Non avrà mai sentito dire ad un industriale: sono andato a produrre in quel sito perché la manodopera costa meno. (a dire la verità ciò è stato fatto dagli Stati Uniti d’america riguardo al vicino Messico, ma solo per produzioni specifiche legate a particolari tipologie) Ho capito. Ora mi dica del comprensorio. Sassuolo, con la tipologia produttiva attuale, non ha materie prime, né vicine, né a basso costo. Deve importarle in grandi quantità da paesi lontani. Milioni di tonnellate all’anno. Non ha energia a basso prezzo. È il punto dolente dell’ intero paese. L’ Italia conta in proprio con la sola energia idroelettrica, assolutamente insufficiente e qualche deposito di idrocarburi, insignificanti a livello nazionale . È infatti risaputo che il costo energetico è per il comprensorio un elemento decisivo. Ha invece una tecnologia intrinseca di base ottima e sempre all’avanguardia. Essa è italiana, emiliana, frutto delle innovazioni e delle ricerche effettuate dal comparto meccano ceramico anch’esso operante nello stesso comprensorio o nelle immediate vicinanze. Essa è , tuttavia, facilmente esportabile. Dai suoi stessi produttori, in ogni caso un nostro vantaggio seppur legato fortemente alla dinamica dei processi produttivi. Ho capito. Se la tecnologia evolve velocemente il vantaggio per il comprensorio è maggiore. In caso contrario lo è molto meno. Sassuolo ha anche una tecnologia relativa alla superficie della piastrella e al suo design di assoluta e continuata validità. Essa è localizzata nel comprensorio, in un paese, l’ Italia, dove buongusto e fantasia imperano da secoli. È il nostro punto di forza principale, destinato a durare nel tempo..ceramica significa infatti colore, estetica, rapporto con i diversi ambienti, affinità con usi e costumi locali. Sarà sufficiente per rimanere competitivi? E… Se tutti gli abitanti della terra avessero lo stesso utilizzo pro capite di Italiani e Spagnoli, la produzione mondiale di piastrelle dovrebbe essere 5 o 6 volte maggiore dell’attuale. Ciò vuol dire che permane ancora un enorme margine di utilizzo. È vero ma molto teorico. In realtà le variazioni economiche che ne stanno alla base sono lentissime. Ci si può ancora contare sopra ma per il comprensorio, non sarà sufficiente. Lei non può saperlo ma un vecchio professore di Bologna diceva sempre che l’Italia è un paese ricco di materie prime ceramiche povere. E, aggiungiamo noi, privo di ogni combustibile fossile, povero di energie. Il destino e i Sassolesi hanno fatto sì che in un simile contesto si sviluppasse, negli ultimi cinquant’anni, la migliore tecnologia ceramica per la produzione di Piastrelle. Il destino ha influito poco, i primi Sassolesi molto di più. In un primo tempo questa tecnologia utilizzava le nostre materie prime con processi a basso contenuto energetico (a eccezione dell’energia termica utilizzata in cottura) ma le ulteriori evoluzioni portano con se migliori materie prime non disponibili nel comprensorio e processi decisamente più costosi dal punto di vista energetico. La tecnologia utilizzata tuttavia era nostra, non ancora diffusa. Vendevamo prodotti e tecnologia. Tempi felici. Oggi purtroppo non è più così. Essa è diffusa, in tutto il mondo, soprattutto in paesi con buone materie prime e minori costi energetici. Abbiamo dato loro le possibilità che oggi ci vengono offerte a costi minori. Il buon gusto e la fantasia non ci hanno abbandonati ma se la tecnologia intrinseca non si AMERICA TRE ELLE evolve ancora riducendo l’influenza negativa dei due fattori citati il comprensorio non potrà che augurarsi un lento ma sicuro declino. Sarà possibile? Penso di sì. Si dovranno utilizzare meglio le materie prime, studiarne altre o usarne di meno. Le piastrelle ceramiche vendono superficie, non volume la riduzione intelligente degli spessori deve continuare devono studiarsi materiali compositi al fine di ridurre il costo energetico della loro preparazione, utilizzando altri processi e combustibili. L’utilizzo del gas metano per ogni essiccamento di semilavorati è un vero controsenso il metano deve essere utilizzato per l’ottenimento di alte temperature. Il comparto meccano-ceramico è già al lavoro, alcuni più di altri. Ma allora, cosa manca? Ho la gran paura che manchino i primi Sassolesi, con la loro semplice grande forza di volontà. Dispiace dirlo ma non si vede più la spinta di pochi e l’emulazione di molti. Una tecnologia rivista e indirizzata verso la nostra attuale realtà è già in parte presente, occorre adottarla e cominciare a giocare in difesa. L’esperienza ci ha insegnato che quello che chiamiamo meccano-ceramico non ha futuro se non si evolve congiuntamente. Ricordi anche che lo spostamento produttivo-commerciale verso gli altri paesi aiuta l’imprenditore-azienda ma non il comprensorio se non minimamente. LORIS LORICI Contributi? Proposte? Critiche? Idee? Lettere sui temi economici? Scriveteci a [email protected] senza superare le 4000 battute di Stefano Landini di Giuseppe Sofo Per quasi un anno, la rubrica che state leggendo è stata dedicata agli Stati Uniti. Un anno di brevi racconti con uno sguardo critico ma allo stesso tempo affascinato da una nazione tanto importante per il passato, il presente e il futuro di questo mondo, nel bene e nel male. Quando vivi così a lungo in un posto, cominci in qualche modo a sentirlo tuo, a sentirlo parte di te e cominci a vederlo con affetto. Allo stesso tempo ti senti anche più autorizzato a criticarne gli aspetti che non riesci a comprendere, perché sai di averli vissuti in prima persona e non nei pregiudizi dei racconti di un viaggio a Disneyland. Dopo un anno in quella che tutti chiamiamo “America”, dimenticando che di Americhe ce n'è più di una, un po' di affetto lo sento per questo posto e devo ammettere che non me lo aspettavo. I miei pregiudizi li avevo quando sono partito e molti si sono confermati, ma non c'è momento più bello di quello in cui vedi un pregiudizio crollare di fronte ai tuoi occhi. Quando vieni ospitato da una famiglia di una gentilezza unica, che ti fa scoprire che un hamburger può essere non solo buono ma anche salutare se non lo mangi da Mc Donald's e che una buona conversazione si può avere in qualsiasi parte del mondo, esattamente come una piena di luoghi comuni. Quando scopri che una buona birra, anche se si fa un po' più fatica, la si trova anche da queste parti e che le facce da gangster che incontri nei bar di quarta categoria, sono i primi ad abbracciarti la decima volta che ti vedono entrare e ordinare la stessa cosa. Ho trovato chi dopo avermi chiesto il mio nome mi ha chiesto se ne avevo un altro che fosse pronunciabile, ma ho anche trovato chi ha provato per dieci minuti di fila a pronunciarlo finché non è riuscito a farlo correttamente. Ho visto le due facce della medaglia dell'American Dream, quella che vive nei sobborghi con sei macchine e quella che vive nelle strade di San Fran (non chiamatela Frisco). Quando si vive all'estero è molto facile diventare patriottici e anche un po' razzisti verso la cultura che ci ospita. È molto facile vederne le mancanze e gli errori, ma i momenti più belli sono quelli in cui per un momento ci si sente a casa, anche se si è dall'altra parte del mondo. Quelle pubblicate negli ultimi mesi del Sassolino sono solo alcune delle storie che sono pronto a raccontarvi, se mi fermate per strada, ma ci tengo a precisare che quella che ho raccontato non è l'America, ma la mia America. Vi auguro di vivere la vostra. Mount Rushmore National Memorial (South Dakota). Le teste scolpite, alte 18 metri, raffigurano quattro grandi presidenti della storia americana: George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln Avete curiosità o problematiche da sottoporre al “nostro” legale? Potete farlo scrivendo a [email protected] L’avv. Alessio Anceschi esercita la professione legale a Sassuolo ed è autore di diverse pubblicazioni in materia di famiglia (Reati in famiglia e risarcimento del danno e La famiglia nel diritto privato internazionale), diritto urbanistico (Le distanze legali tra costruzioni) e diritto bellico. FORNITURA MATERIALI SPECIALI PER CERAMICA TRE ELLE di Landini Valter e C. srl Viale Zanti 32 Sassuolo (MO) tel e fax 0536.852030 cell 338.8968086 14 lino Buk e altre storie Sofismi Loris Lorici si autointervista sasso tel. 0536 810956 da martedì a venerdì: 8.30 - 12.30 15.30 - 20.00 sabato: 8.30 - 19.00 orario continuato mercoledì si riceve per appuntamento L’angolo del legale I SENTIMENTI DI ANIMALI E PADRONI di Alessio Anceschi Per antica tradizione giuridica, l’animale rappresenta una “cosa mobile”, al pari di qualsiasi altro oggetto inanimato. L’idea di attribuire specifici diritti agli animali è molto recente e risale all’incirca all’evolversi della società industriale nel XVIII sec. Nell’ordinamento occidentale, il primo paese a riconoscere il diritto degli animali è stata la Svizzera, che nel 1992 ha attribuito loro lo status giuridico di “essere viventi” e non quello di “cose”. Nel 2002, attraverso una riforma costituzionale, la Germania ha riconosciuto i diritti fondamentali degli animali, mentre nello stesso anno la Nuova Zelanda ha ratificato, per prima, la carta dei diritti delle grandi scimmie antropomorfe. Nel nostro ordinamento si è assistito unicamente ad una maggiore sensibilizzazione verso il sentimento per gli animali. A questo riguardo, la legge 189 del 2004 ha introdotto nel codice penale i “delitti contro il sentimento degli animali” che sono volti a tutelare non i diritti degli animali bensì il sentimento di affetto ed umanità che per essi provano gli esseri umani. All’estero, la giurisprudenza ha già riconosciuto molteplici volte un “danno morale” a seguito della sofferenza subita dall’uomo per la perdita dei propri animali d’affezione. In Italia, il ristoro del danno morale (ovvero di un danno ulteriore rispetto a quello meramente patrimoniale) per la perdita del proprio animale d’affezione può essere riconosciuto unicamente qualora sia stato causata da un fatto illecito. Tuttavia, se da un lato è comprensibile ottenere un risarcimento anche per la perdita “affettiva” di un animale al quale si è particolarmente legati, non sembra neppure possibile equiparare totalmente gli animali agli esseri umani (anche quando, talvolta, ci verrebbe da dire che qualcuno sia migliore di alcuni di essi…) ovvero pretendere risarcimenti del tutto immotivati, come nel caso (del tutto vero e successo nel nostro comprensorio) di quella padrona che pretende il risarcimento perché la sua cagnetta è stata “ingravidata” dal cane del vicino. In ogni caso, se veramente gli animali potessero giudicarci, come descritto in numerosi “casi letterari” (ad esempio, ne I viaggi di Gulliver, dove il viaggiatore viene giudicato dagli “Houyhnhnms” - cavalli, o ne Il pianeta delle scimmie, dove l’astronauta George Taylor viene giudicato dalle scimmie) non so quanti esseri umani potrebbero reggere il confronto con essi. CENTRO FITNESS Viale Gramsci, 85 Sassuolo Tel. 0536 811963 w w w. p e r f e c t p a l e s t r e . i t 15 il sasso lino rubriche Delirando di Eliselle ---> www.delirio.net BRIVIDI DAL WEB il Confessate: state già facendo progetti per i vostri week end prevacanzieri. Incoraggiati dal bel tempo, da queste ondate di caldo africano dono degli scompensi del clima, e stressati dalla vita intensa che i ritmi contemporanei vi impongono. Sicuramente state riflettendo anche a un modo per evitare le code in autostrada che vi tolgono il piacere del viaggio e a volte (ma solo a volte) vi fanno sentire come disperati alla ricerca di un posto al sole. Ebbene, un modo per ovviare a questi brividi esiste. Come? Seguendo la regola del “chiodo scaccia chiodo” e sostituendoli con altri brividi. Ad esempio, alla ricerca di fantasmi e apparizioni, luoghi misteriosi, ville abbandonate, castelli inquietanti, cancelli e mura che nascondono segreti e storie da raccontare nelle notti di luna piena. Per ritrovare il gusto delle storie fantastiche nell’era imperante (piatta, avvilente) della tv. Se non sapete dove cercare o da dove iniziare, ci sono un paio di siti web molto seguiti e sempre aggiornati che vi possono dare qualche idea, ricchi di itinerari e suggerimenti “da paura”: http://www.creepynet.it/ specializzato in fantasmi, misteri e leggende, e http://www.daltramontoallalba.it/ vero e proprio quartier generale di appassionati di argomenti “ai confini della realtà”. In entrambi troverete, divisi per province e regioni, nomi e indicazioni di case infestate, spettri, apparizioni, castelli stregati, leggende e luoghi sinistri. Per un fine settimana diverso dal solito. Una volta che avete scelto la destinazione, non dimenticatevi a casa il rilevatore di fantasmi per cellulare che rileva i cambiamenti nelle onde elettromagnetiche: un meccanismo si attiva ogni 10 secondi per segnalare eventuali anomalie, così il gingillo si accende e vi prepara a incontri del quarto tipo. Costa solo 19 dollari. Sarà utilissimo per il vostro weekend “da brivido”. Le inventano proprio tutte, eh? Rilevatore di fantasmi per telefono i vostri racconti Così lontano, così vicino di Annalisa Vandelli, dall’Etiopia LÀ DOVE NASCE LA TERRACOTTA Il profumo delle poche foglie bruciate dell’eucalipto è inebriante e nero. C’è una donna che con un bastoncino le dispone a fuoco invisibile e le passa, sempre con lo stesso legnetto, sulle terracotte, che cambiano magicamente colore, diventando come la caligine. Le mani callose asciugano la fronte e ci indicano un’altra donna, magrissima, senza muscoli, che batte con forza dentro un mortaio, come se volesse tirare giù una risposta tenuta segreta in cielo da un Dio ostinato. Pesta qualche coccio di scarto, seccato male Una donna etiope al lavoro sulla terracotta: un’arte antica e affascinante dal sole e da un fuoco che lavora prezioso nella pira delle forme a vaso, a gallina, a scultura… Un’altra colma di anni e di carne, bassa e rugosa sorride, mentre plasma tutto ciò che finiranno le altre. Un grosso vaso con la bocca aperta, che è poi una stufa, sembra il suo autoritratto essenziale, ben levigato: come vorrebbe essere lei, con quel fuoco dentro che concede alle sue creature di rompere il vuoto. C’è anche una specie di ufficio sala mostra, dove la contabile imprime il tocco finale: i puntini sulle galline stilizzate, rigonfie e panciute, come penne timide pronte ad uscire da un momento all’altro, a mettere in guardia sulla loro esistenza invisibile e ritirata. Siamo in un uno dei luoghi più poveri di Addis Ababa, dove si vive con molto meno di un euro al giorno. Dove alcune donne si sono messe insieme, portando avanti una sapienza di dosi e di forme che si perde nella notte dei tempi e dove l’arte concede la dignità di un lavoro onesto per tutta la famiglia. Tra queste donne che mescolano la terra per farne un presente dignitoso, non posso non pensare ai nostri nonni, o padri, alla loro idea di futuro che è ormai il nostro presente sassolese, a come le cose nascono e cambiano, a come si usa la terra, a come non sta più tra le nostre mani. sasso lino Questa sezione sarà dedicata alla creatività dei lettori. Mandateci i vostri racconti (max 6000 battute) o le vostre poesie a: [email protected] COME UN CAVALLO DI ERIKA FERRARI Fra uomo e cavallo vi è poca differenza, in taluni casi si potrebbe addirittura confondere l’uomo per cavallo ed il cavallo per uomo. Badate bene che quanto affermato non è per nulla un’idiozia, anzi è un dato di fatto più evidente di quanto pensiate. Sono consapevole che in molti potrebbero non essere proprio d’accordo con quanto dichiarato, obiettando innanzi tutto, con disinvolta sicurezza, che un uomo è uomo mentre un cavallo è un cavallo! Potrebbero poi continuare elencando alcune apparenti differenze, come ad esempio che il secondo cammina su quattro e non due gambe, che in questo caso si dovrebbero chiamare zampe e che dorme in posizione eretta (almeno è questo che mi hanno sempre raccontato) e non comodamente sdraiato sul proprio sofà con il telecomando in una mano ed il rivolo di saliva seccato sulla guancia, pronto a scattare sull’attenti appena qualcuno osi provar a cambiare canale urlando, in un impeto di pazzia isterica, che - io non stavo dormendo! - Un cavallo queste cose le ha forse mai dette? Non di poco conto vi potrebbe poi essere la constatazione che l’erbivoro in questione possiede ritte orecchie a punta, che a dir il vero richiamano leggermente quelle del più noto personaggio di Star Trek, personaggio appunto e quindi legato al mondo dell’immaginazione e non a quello reale dell’uomo. Già questo basterebbe per smontare la tesi sopra esposta e archiviarla come stupidaggine infondata, frutto di qualche mente esagerate che sarebbe meglio contasse fino a dieci prima di parlare, ecc… ecc… I più spavaldi potrebbero però continuare citando altre caratteristiche abbastanza peculiari dell’animale in questione, come la presenza di una folta criniera e di una lunga coda. I più svelti da soli potrebbero però far notare che il modo in cui il cavallo porta la sua criniera ricorda l’abitudine radicate in alcuni signori di una certa età a mascherare con estrema disinvoltura, quasi con un certo che di sobria eleganza, l’ardire che da sempre hanno gli anni nell’avanzare inesorabile sulle persone, creando al centro della loro zucca una fastidiosa zona desertica. Per porre rimedio a tale sventura, proprio come i cavalli, anche questi signori acquisiscono l’abitudine di trascinare da destra a sinistra oppure da sinistra a destra (sinceramente non so se questa scelta possa essere guidata da una qualche tendenza politica) i quattro peli che ancora con orgoglio esibiscono alla vita, riportando un po’ di vegetazione dove non se ne accompagnati da qualche nota biografica e, se volete, da una fotografia (o un disegno, etc.) da affiancare al testo. Grazie e buona lettura… vede più. Ma la coda no! Si è forse mai visto o sentito che un uomo abbia qualcosa di simile? Forse non nella stessa posizione del cavallo ma, a pensarci bene, piantata sempre sulla propria nuca sì! Se c’è chi per mala sorte è costretto ad intraprendere una guerra logorante ed in posizione di svantaggio contro la perdita di capelli vi è chi, alla stregua del più maldestro dei ronzini, mostra con altezzoso orgoglio la propria “coda da cavallo”. Ma scusate signori miei, al di là delle peculiari caratteristiche fisiche, che già come abbiamo potuto notare ce ne sarebbe da discutere per un po’, se si è in grado di andar un po’ oltre, scavalcando il limite dell’apparenza per arrivare sino all’essenza, si può riconoscere che, come fra le povere bestiole vi è chi ha la fortuna sfacciata di nascere stallone e per tale motivo ammirato da tutti, circondato e conteso dalle più belle puledre della zona, essere per natura leader indiscusso del branco oppure nascere proprio il giorno in cui la signora dea bendata si era assentata un attimo (forse per un caffè o per una capatina alla toilette) e ritrovarsi ronzino e quindi costretto ai sacrifici più pesanti, soggetto a continui pregiudizi ed evitato con fastidio dalle belle puledre, non è forse così anche per gli uomini? Di generi umani ce ne sono di tanti tipi, certo, non si può sempre semplificare tutto. Però a ben guardare quanti fra voi, all’udire la descrizione appena fatta, sono sobbalzati sulle loro sedie spinti da estremo narcisismo oppure smossi da triste vergogna perché, non c’è dubbio, è proprio di lui che si stava parlando! Erika Ferrari nata a Parma il 30/10/1981, si è laureata nel 2005 in Scienze della Comunicazione all'Università di Modena e Reggio Emilia. Dall'anno della laurea collabora con la rivista “Il Mese Magazine” edito da Edita. L'anno scorso ha partecipato alla realizzazione del volume “Un libro di racconti” nel quale è stato pubblicato il suo primo racconto dal titolo “È arrivato il maestro”. Durante l'università ha conosciuto “il Sassolino” di cui ha “subito apprezzato - dice - lo stile giovane ed il taglio editoriale tenuto nei servizi pubblicati”. Si è quindi messa in contatto con la redazione per valutare la possibilità di una collaborazione. giugno 2007, FIRENZE PITTI IMMAGINE UOMO luglio 2007, BARCELLONA BREAD AND BUTTER WWW.DEADMEAT.IT 16 17 il sasso il lino fatevi gli scatti vostri ...la foto del mese l’intervista Padre Sebastiano sasso Questo spazio verrà dedicato ogni mese alle fotografie dei lettori. Mandateci i vostri scatti in bianco e nero (e comunque contattateci per qualsiasi domanda) all’indirizzo: [email protected] Il tema? Assolutamente libero, compresi soggetti sassolesi. La definizione e la qualità della carta ovviamente non possono essere paragonate a quelle della carta fotografica, ma d’altra parte è l’idea che conta. “Il Signore di me non può fidarsi, e mi deve tenere per mano!” Mirco Fontana, l’autore della foto, si racconta: “Mirco Fontana nasce 36 anni fa nella terra della piastrella, dove le ciminiere del comprensorio hanno fatto da cornice al quartiere dove ha vissuto fino alla sua adolescenza: ‘la Motta’, mitica zona franca tra Spezzano e Maranello. Il tintinnio delle mattonelle rotte e le sirene delle ceramiche lo hanno accompagnato al punto da trarne una professione, quella del ‘tecnico di laboratorio ceramico’. La passione per la foto è nata come alternativa alla pittura, un’arte molto più immediata, chiusa in un clic. La foto è stata scattata in Toscana, terra rilassante ed imponente, dove ama rifugiarsi.” “Ho compiuto quattro volte vent’anni, e quante cose ho ancora da fare…” Così padre Sebastiano Bernardini, figura storica sassolese, fa un bilancio dei suoi primi ottant’anni “Dei giovani che vengono a trovare dei vecchietti, ma cos’è ‘sto lavor…” Così ci accoglie Padre Sebastiano, a Pavullo, nel convento situato accanto alla sua nuova creatura, il centro servizi per la terza età “Francesco e Chiara”, moderna ed accogliente casa di riposo per anziani, dove domenica 20 maggio è stata inaugurata la “grotta di Lourdes”, uno spazio che ricrea la suggestione del santo luogo omonimo, dove tutti i credenti sono invitati a lasciare una preghiera. Quale sassolese over 30 non si ricorda di lui? Per 25 anni (dal 1955 al 1980) figura di riferimento storica del Ricreatorio San Francesco, il “direttore” dei Diavoli Rossi, i suoi cannibali, come ama ricordarli, la famosa squadra di calcio della San. Una storia “eroica” quella dei suoi ragazzi, chiamati così per il colore delle maglie usate in campo. E sapete perché? Perché i bordini rossi delle magliette bianche utilizzate nelle prime partite stinsero, a causa dell’usura, e per buona economia si decise di colorarle tutte di rosso, quello che diventò il colore simbolo della squadra... È un fiume di parole e ricordi: Turrini, Corradini, Mariani che “con me, il frate, era come il diavolo e l’acqua santa!”, tutti suoi ragazzi. Quelli del Ricreatorio li ricorda come gli anni più belli, giovane circondato dai giovani. Con un po’ di amarezza, citando la crisi attuale della struttura e il tentativo, alla fine degli ’70, di farlo chiudere, e l’atto di forza che fece recandosi a Roma dal Papa, con tutti i suoi ragazzi, per evitare che accadesse. I suoi Diavoli Rossi lo riempirono di soddisfazione: vincendo tornei su tornei arrivarono diverse volte all’Olimpico e a San Siro, per disputare, con le giovanili di importanti squadre come la Roma, la Juve, il Milan, le anteprime di importanti partite di calcio di serie A. Si commuove ricordando di quando uno dei suoi allenatori prediletti, Taccini, sostenuto dalle stampelle a causa di una grave malattia, fu accolto all’Olimpico da un’enorme ovazione che fece tremare lo stadio. È impossibile in queste poche righe riassumere quelle che sono state tutte le vicende che hanno visto Padre Sebastiano protagonista: più di ottanta volte in udienza dal Papa, mi mostra una fotografia dove il Santo Padre Giovanni Paolo II, simpaticamente, gli tira la famosa barbetta bianca. Mi ricorda delle sue apparizioni televisive accanto a Mike Bongiorno, Gerry Scotti ed innumerevoli altri personaggi dello spettacolo, che donandogli visibilità gli permisero di realizzare tante Parla importanti opere. della nascita del Presepio Itinerante, quando nel 1990 una delegazione in visita da Berlino a Pavullo per osservare il presepio che conteneva un frammento del muro, caduto l’anno precedente, viene sorpresa dall’affermazione di Padre Sebastiano che disse: “Vi piace? Allora l’anno prossimo lo portiamo da voi!”. E da allora il Presepio, benedetto dal Papa, su un camion blu donato dalla Fiat, iniziò a girovagare per tutte le strade dell’Europa dell’Est, nelle zone martoriate dalla guerra e dalla miseria. “Il Signore di me non può fidarsi e quindi, se non vuol fare brutta figura, mi deve tenere un po’ per mano”, così, simpaticamente, sintetizza il successo di tutte le sue iniziative. “Quando non ero vecchio ero con i giovani a Sassuolo, ora che non sono giovane sono con gli anziani a Pavullo, non è tutto un ricamo? Sia il Ricreatorio che Padre Sebastiano in occasione di una delle sue tante occasioni di incontro con Papa Giovanni Paolo II. A Wojtyla, il frate presentò anche dirigenti, collaboratori e benefattori delle sue due creature: il Ricreatorio San Francesco ed il centro per la terza età Francesco e Chiara questo meraviglioso centro per anziani sono un miracolo della provvidenza.” Per inciso, è iniziato il processo di beatificazione dei genitori di Padre Sebastiano, Sergio Bernardini e Domenica Bedonni, che ebbero 10 figli, di cui 6 suore e 2 sacerdoti, più l’adozione di un seminarista africano, oggi vescovo. “Se il Signore vi chiama andate – ripetevano – che a noi penserà la provvidenza. Se non vi trovate bene tornate, che qui a casa c’è posto per tutti. Tutta la mia vita e quella dei miei cari, tutto ciò che ho, con fantasia, cercato di realizza- re - sottolinea - è stato finalizzato dal disegno della provvidenza”. Dopo qualche giorno dall’incontro ricevo una lettera da parte di Padre Sebastiano: “Ripeti ai sassolesi il mio applauso e la mia gratitudine per aver dato significato e contenuto alla mia esistenza, sempre con tanta amicizia, simpatia, stima e fiducia”. Come non ricambiare, sentitamente, questo gesto d’affetto nei confronti della nostra città? CATIA BARTOLI Mirco Fontana: NOTTURNE TOSCANE Riflessioni in Blu alla Galleria Annovi Sunghe Oh fino al 24 Continua fino al prossimo 17 Giugno presso lo spazio Annovi Arte Contemporanea Riflessioni in Blu, mostra personale di Pietro G. Bortolotti. Per l’occasione l’artista frignanese espone una ventina di nuovi lavori che rappresentano riflessioni sul tema della città. Le tonalità del blu dominano vedute notturne di strade trafficate, luoghi di ritrovo di matrice hopperiana ma pienamente rispondenti alle caratteristica estetiche e sociali del nostro tempo. Le riflessioni di Bortolotti infatti, prendono in considerazione non solo la città come luogo fisico ma anche il rapporto che si stabilisce tra essa e l’uomo che la abita e la vive. La mostra presenta anche una sezione a parte composta da piccoli dipinti che traggono ispirazione da fotogrammi cinematografici. Tutti rigorosamente blu. Annovi Arte Contemporanea Via Radici in Piano 121 Sassuolo (MO) Tel. 0536 807837 [email protected] - www.galleriannovi.com SERVIZI MATRIMONIALI • FOTO IN STUDIO • REPORTAGE www.fotostudiopincelli.it Via Rocca, 8 - 41049 Sassuolo (MO) - Tel. 0536.808081 18 Viale S. Simone, 1 - 41049 Sassuolo (MO) - tel / fax 0536.800608 [email protected] Via Cavallotti n. 79 SASSUOLO tel e fax 0536-883802 349-2128841 348-7291200 GIORNI DI CHIUSURA DOMENICA E LUNEDÌ SPECIALITÀ PESCE Vicolo Mole, 31 - 41049 Sassuolo (MO) Tel. 0536.808159 Scrivici per essere aggiunto alla “mailing list” e ricevere gratuitamente ogni mese la rivista in formato PDF • Orario di apertura dal lunedì al sabato ore 8.30 - 18.30 CAR WASH 3 di Mario Milani orari di apertura: sabato 10.30 - 12.30 / 17.00 - 19.00, domenica 10.30 - 12,30 info: [email protected] su appuntamento: 347 0148989 Il Sassolino direttamente nella tua e-mail SERVIZI IMMOBILIARI • A richiesta lavaggi di tappezzeria MAGAZZINI CRIMINALI Associazione Culturale Via Gazzadi, 4 Sassuolo (Mo) tel. 0536.881787 Via Rometta, 35 - Sassuolo (MO) tel. 0536.881290 • Si eseguono servizi per l’auto completi, anche senza prenotazione La personale dell’artista sudcoreana Sunghe Oh prosegue, dopo il grande successo, fino al 24 di Giugno. Il tutto viene presentato grazie all’impegno dell’associazione culturale Magazzini Criminali. E-voto, il titolo della personale, è una rivisitazione in chiave contemporanea del concetto religioso di dono votivo. Nella nuova accezione proposta dall’artista l’oggetto devozionale viene a perdere ogni legame con aspetti mistici e sacrali per essere riproposto come pura forma di riferimento, nella sua peculiarità simbolica di ringraziamento intimistico e strettamente personale. Sunghe Oh è nata a Seoul nel 1968. In Corea del Sud ha conseguito la laurea in Belle Arti presso l’Università di Seoul. Si è trasferita in Italia nel 1990, ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e l’Accademia di Bella Arti di Bologna. Nel nostro Paese ha partecipato a diversi eventi artistici ed esposizioni personali. R I S TO R A N T E • Via Trieste, 30 • Sassuolo • MACCHINE PER CUCIRE CORSI DI CUCITO ACCESSORI - RIPARAZIONI lino • Chiuso il Lunedì • La versione on-line del giornale può essere scaricata dal sito del Circolo Culturale Fahrenheit 451 www.fahreweb.it RRAADDIIO O CCEENNTTRRO O EEM MIILLIIAA M MO ODDEENNA A 90,00 Mhz NO N OTTTTEE JJAAZZZZ In un mondo di assordante rumore... ... una nota di elegante armonia... 19 tel 059.345353 [email protected] www.radiocentroemilia.com il sasso il lino sassolmini ...i disegni dei bambini! Le “imprese” del Morante Una vittoria importante per 30 ragazzi dell’ I.P.S.S.C.T. Elsa Morante al concorso “Bella Coopia – Premio Liana Stradi”. Il progetto, organizzato dalla Legacoop per promuovere a Modena e provincia la conoscenza e la sperimentazione di un’impresa cooperativa, ha visto due classi dell’istituto sassolese, la 4a B e la 5a E, assieme a sei classi delle scuole superiori modenesi approdare alla finale. La 5a ha partecipato nella la sezione riguardante la ricerca sulla cooperazione si è classificata al primo posto, vincendo 3500 euro. La 4a , ha invece aderito alla sezione Impresa Cooperativa Virtuale ideando il progetto “Oltre le barriere” ovvero una ipotesi di cooperativa sociale con ragazzi diversamente abili, piazzandosi seconda e vincendo un assegno di 200 euro. Soddisfazione dai tutor che hanno seguito il progetto Alberto Capizzi e Lucia Manfredini e dal preside Antonio Orienti che ha sostenuto l’iniziativa. RUVINELLO “Ciao Sassolino, sono Edoardo Di Mezzo, sono nato a Sassuolo ho sette anni e frequento la 2°B della scuola “C.Stradi” di Maranello. Mi piace giocare a calcio e la mia squadra preferita è il Milan e il mio giocatore del cuore è Kakà!!!! Mi piace suonare la chitarra come mio papà. Vi regalo il disegno di Spaidermen, il mio migliore supereroe! Ciao da Edoardo” Cari bambini, se avete tra i 3 e i 10 anni e avete voglia di mandarci un vostro disegno da pubblicare, dite a mamma o papà di contattarci all’indirizzo di posta elettronica [email protected] E mi raccomando, usate un pennarello nero! Anche a noi piacciono tanto i colori, ma in questa occasione non ci è possibile usarli. A presto! Ginnastica nei parchi Fino al 3 agosto c’è la possibilità di effettuare attività ginniche nei parchi sassolesi. Le attività saranno proposte da tecnici della Federazione Italiana di Atletica Leggera della Delta Atletica di Sassuolo. Per partecipare occorre presentarsi direttamente nei parchi. La tessera di iscrizione è di 10 euro, da effettuare in loco; la tessera resta valida per tutto il periodo e per tutti i parchi. Chi parteciperà occasionalmente non avrà obbligo di iscrizione. Dove e quando? LUNEDÌ dalle 19 alle 20 al Ducale dalle 20 alle 21 al Fossetta MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ dalle 19 alle 20 all’Albero d’Oro dalle 20 alle 21 presso la pista d’atletica in zona piscina dalle 19 alle 20 al Ducale dalle 20 alla 21 al Collegio Vecchio dalle 19 alle 20 all’Albero d’Oro dalle 20 alle 21 al Braida dalle 19 alle 20 ancora alla pista d’atletica in zona piscina In caso di maltempo le attività non verranno effettuate. Info Ufficio Sport: 0536.1844715 PULITO GRAZIE AGLI ALPINI Il gruppo di Protezione Civile degli Alpini di Sassuolo e Fiorano ha sistemato, alcune settimane fa, gran parte della strada Ruvinello che collega il tiro a segno di Sassuolo e il duomo di Fiorano. Sono sempre più numerosi e senza distinzione di età i nostri concittadini che amano percorrere questo itinerario. Sarà così più piacevole la bella passeggiata che permette di godere dall’alto un bel panorama dei due comuni. Un grazie sincero a chi ha contribuito alla cosa! Le Primo Levi sul podio musicale Hanno sbaragliato trenta scuole provenienti da tutta Europa. La scuola Media Primo Levi di via Mercadante ha rappresentato egregiamente Sassuolo conquistando il podio al “Festival europeo della musica nella scuola” svoltosi a Loreto il 19 maggio scorso. Erano 55 ragazzi sassolesi (classi 1a - 2a - 3a - 4a B, 2a e 3a E, 3a C - F - 1a, 2a e 2a D) e solo una parte di questi possedevano competenze musicali. Il gruppo di Sassuolo che si è esibito per venti minuti sul palco del Teatro Comunale di Loreto era composto da 3 batteristi, 2 bassisti, 5 chitarre elettriche e 1 solista, 1 clarinetto, 15 chitarre acustiche, 20 tastiere, 3 pianisti, 2 voci soliste e il coro. Il tutto coordinati dalla professoressa di ed.musicale Fernanda Frongia e da Norma Veronesi, insegnante presso la scuola comunale di musica “O. Pistoni”. I brani eseguiti dai bravissimi ragazzi sono stati tratti dal repertorio classico ma anche contemporaneo riuscendo a conquistare il giudizio della giuria che ha deciso di premiare la creatività della scuola Primo Levi. Soddisfazione da parte del preside dell’Istituto Mauro Nicolini e dell’assessore alla cultura Stefano Cardillo, presenti alla manifestazione. il sassolino nella scarpa sasso lino SCRIVETECI!!! ...la parola ai lettori Tutte le critiche verranno ascoltate; le lettere ed i messaggi più significativi saranno pubblicati. [email protected] Quartieri dimenticati o chi si lamenta esagera? Caro direttore, mi dichiaro pronto a scendere in strada e in piazza, lancia in resta e striscioni in mano, a fianco dei tanti comitati nascenti e prosperanti a Sassuolo, tutti in difesa dei rispettivi quartieri, vessati, ma di più, ignorati, abbandonati dall’amministrazione locale. Le ultime settimane di cronache ci hanno offerto un desolante quadro del disinteresse dell’istituzione per tante zone della città, del menefreghismo di chi dovrebbe governare. Partendo dalla fine, sono pronto a scendere in campo con le schiere che difendono il Circolo del tennis di Rometta, in predicato di chiudere a causa della grave indifferenza dell’amministrazione per la zona e il quartiere, letteralmente abbandonati. Come potranno eventualmente, i nostalgici del circolo, consolarsi soltanto con la presenza a meno di duecento metri di distanza del più grande parco cittadino, nel quale si trova il più grande circolo cittadino, con adiacenti campo da calcio grande e piccolo, campo da calcetto, pista polivalente per pattinaggio e altro? Potranno mai trovare un po’ di socialità in quest’area, a consolazione del fatto che per giocare a tennis potrebbero essere costretti addirittura a percorrere una pista ciclabile realizzata in completa sicurezza dal quartiere fino a via Nievo, distanza in linea d’aria meno di un km, dove dovrebbero sorgere altri campi da tennis? Dimenticati, che altro termine si può usare per un quartiere che negli scorsi sei mesi ha visto realizzare rotatoria e svincolo lungo la circonvallazione per la messa in sicurezza degli accessi a tutta la zona, rifare completamente tutti i marciapiedi? Avanti con le prove dell’indifferenza governativa, giorni fa si è vista in consiglio comunale una rappresentanza dell’abbandonatissimo quartiere Ancora-Pista, che lamentando giustamente la presenza di criminalità e spacciatori in alcune zone, non si è limitato a richiedere tutela e controlli, ma ha sottolineato l’abbandono da parte dell’insensibile amministrazione: “siamo un quartiere dimenticato”, hanno denunciato, come dimostrato del resto dalla presenza di appena due circoli cittadini nel raggio di 500 metri (unico caso in città) di campi sportivi assortiti, pista ciclabile lungo l’intero fiume Secchia, asfalti rifatti non più di un mese fa e scuola elementare ristrutturata per metà lo scorso anno e metà quest’anno per una spesa complessiva non lontana da 1 milione e mezzo di euro. Chiari segni di abbandono e disinteresse della cinica amministrazione locale. Che risultano ancora più evidenti nel quartiere Quattroponti, dove si annuncia la nascita di un comitato a tutela di un altro quartiere vittima dell’indifferenza del palazzo. Pallidi e inutili palliativi la pista ciclabile che lo attraversa interamente e arriva fino a Ponte Fossa, la rotatoria di Madonna di Sotto in fase di realizzazione, la scuola materna in costruzione con un vicino centro disabili, la scuola elementare totalmente ristrutturata di recente. L’abbandono è sotto gli occhi di tutti e merita una decisa reazione. Non parliamo poi dei vessati storici, come la zona di San Michele, scesa in campo per avere la connessione Adsl non più tardi di un anno fa, anche con illustri testimonial (parroco e ingegnere Ferrari) al grido di “siamo dimenticati”. Palese del resto, se si escludono opere minime come il raddoppio del cimitero locale, la sala di quartiere, i nuovi spogliatoi del campo da calcio e la nuova superficie sintetica del campo stesso, la nuova piazza del centro, la messa in sicurezza dell’intera frazione dopo le frane seguite alla piena del Secchia. Oppure il quartiere Rometta/via Torino, sfregiato dalla decisione di costruire, orrore, una palazzina popolare, lavandosi la coscienza appena con il circolo di quartiere totalmente ristrutturato due anni fa (e subito usato per una riunione affollatissima in cui si denunciava l’abbandono da parte dell’amministrazione) , l’intervento sulle aree verdi della zona, la nuova segnaletica e viabilità dei quartieri interni e dell’intera area fino a largo Verona, comprese ciclabili e abbattimento delle barriere architettoniche. Abbandonati, dimenticati, trascurati. Scendiamo tutti in campo insieme a questi quartieri vittima dell’indifferenza. Non lasciamoli così soli. WILLY RAGAZZI (LETTERA FIRMATA) passatempo “Hanno spostato la Festa dell’Unità…” Egregio Direttore, innanzitutto complimenti per il suo “SASSOLINO”. Trovo il giornale ben impostato. Chi scrive è un pugliese, trapiantato a Sassuolo per motivi di lavoro da circa 20 anni. Sono amante di manifestazioni quali sagre, Feste dell’Unità e quant’altro e per questo scrivo perché ci hanno tirato via un “GIOCATTOLO” quale appunto la Festa dell’Unità di Sassuolo, che si svolgeva a Borgo Venezia, ora trasferita a Montegibbio. Era una manifestazione con spazio giovanile, ballo liscio, ristorante, dibattiti etc… di circa 7/10 giorni, in cui ci si trovava tutta Sassuolo. Sembra che tale spostamento, e uso il condizionale, sia dovuto al fatto di lamentele da parte dei residenti del borgo per via di starnazzi notturni, auto parcheggiate male… Le chiedo nel limite delle sue possibilità, tramite la segreteria dei DS, un suo interessamento a far tornare tale manifestazione a Borgo Venezia. Certo di una sua gradita risposta, la saluto. LUCIANO S., SASSUOLO (LETTERA FIRMATA) CRUCIVERBA SASSOLESE chi più ne ha, più ne metta! In corsivo, le definizioni di Sassuolo e dintorni Orizzontali 1. In dialetto, indica un “parolaio” un po' tonto... – 9. La via dove è sito il Comune di Sassuolo (vedi foto) – 10. La Corte d'Appello Federale del calcio – 12. La targa di... Gianna Nannini – 13. Vi può entrare un matrimonio – 15. Un male da... bambino – 17. Lo è il malocchio! – 19. Si usa anche per saltare – 20. Solitamente dopo “hip-hip” – 21. Può conservare le ceneri – 23. Uno dei sette peccati capitali – 26. Dudu, cantante sassolesissimo dei Modena City Ramblers – 32. Il dinosauro più celebre e temuto – 36. Simbolo chimico dell'Astato – 37. Storica ceramica cittadina, legò il suo nome al volley – 38. Una delle caravelle di Cristoforo Colombo. Verticali 1. Attrezzo assai diffuso – 2. Locatari – 3. Pena dimezzata – 4. Più dell'agitazione – 5. Né Quo, né Qua – 6. Sigla dell'Uzbekistan – 7. Celebre canzone di Adriano Celentano – 8. Due romano – 11. Il dio greco della guerra – 14. Persona amata e riconosciuta da molti – 15. Una collana editoriale – 16. La classica sigla da annuncio – 18. Ti appartiene – 22. Con “hic” completa il “qui ed ora” latino – 24. La Rivista Italiana di Difesa – 25. Quello di vetro dà il titolo ad una celebre opera di Tennessee Williams – 26. Esclamazione che può essere rassegnata – 27. Il “sì” francese – 28. Le iniziali di Rolfo, pilota di moto – 29. Associazione Obiettori Noviolenti – 30. Peterson, la voce per eccellenza del basket – 31. L'Italia nel medagliere dei Giochi Olimpici – 33. In realtà – 34. Nuoro per l'Aci – 35. Le iniziali di Giacobbe, cantante italiano. Ed E d ii c co o ll a a C Ce er rv v ii Il Parco Barbolini di Borgo Venezia. La lettera pubblicata qui sotto parla proprio del “Borgo”. La lettera qui a fianco, invece, fa un discorso più globale relativo a (foto M.Mazz) diversi quartieri sassolesi monch La soluzione nel prossimo numero (foto M.Mazz.) Soluzione maggio Giornali • Riviste • Cd • DVD • Libri ...e tanta cortesia! 20 Via Indipendenza - 41049 Sassuolo (Mo) 21 il sasso il lino il sassolino nella scarpa sasso lino il sassolino nella scarpa asms 380.4636021 “Secondo me le rotatorie si fanno così” Buongiorno. Ho letto il Vs articolo sull'uso delle rotatorie e sulla definizione delle eventuali responsabilità in caso di incidente. A mio parere, (ho 42 anni di patente sulle spalle e 3.500.000 km. percorsi) mi permetto di dissentire. Sulla precedenza nelle rotonde essa spetta a chi per primo ha impegnato la rotonda e pertanto essa spetta a sinistra!! Riguardo all'uso delle due corsie per agire in modo corretto si deve agire così: Si impegna la corsia esterna , dopo esserci accertati che non provenga nessuno da sinistra e: A) Se si deve uscire al primo svincolo ci si trattiene sulla massima destra sulla stessa per poter uscire avendo cura di dare eventualmente la precedenza a chi, dalla corsia interna, manifesta l'intenzione di uscire. B) Viceversa, se la ns. intenzione é di uscire ad uno svicolo successivo, ci si porta immediatamente sulla corsia centrale segnalando, a tempo debito, a quale svincolo bisogna uscire. Non si marcia, nelle rotatorie per file parallele!!!! È solamente in questo modo che le rotatorie servono a snellire il traffico e non come, da quanto asserisce il Vigile, consentire il verificarsi di situazioni che assolutamente NON dovrebbero verificarsi in rotatoria. Dispostissimo a dibattere. Cordialità SERGIO NICOLINI Risponde l’Ispettore Cangelosi della Municipale Sarebbe utile distinguere le 2 tipologie di “rotonda” esistenti in Europa, ovvero quella cosiddetta “all'italiana” ove non si riscontra alcuna segnaletica inerente la precedenza e quella “alla francese” ove esiste il segnale di “dare precedenza” su ogni immissione alla rotatoria. Nel primo caso i veicoli che si immettono sulla rotatoria hanno la precedenza in quanto quelli che già vi circolano se li trovano alla propria destra; nel caso “alla francese” (le nostre rotonde) la precedenza spetta ai veicoli già marcianti sull'area della rotonda, in quanto la segnaletica stradale (nella fattispecie il “dare la precedenza”) ha priorità rispetto alla norma generale della “precedenza a destra”. Per comprendere meglio l'utilizzo delle corsie su una rotatoria, è opportuno fare alcune considerazioni preliminari: la rotatoria, per il vigente Codice della Strada, non soggiace a specifica normativa, pertanto si applicano su di essa le stesse regole stabilite per qualsiasi tratto di strada privo di specifica segnaletica. Una rotatoria altro non è che un tratto di strada curva che, per estremo, si chiude su se stessa. Alla luce delle considerazioni dinanzi espresse, è palese quale debba essere il comportamento di chi si immette su una rotatoria e di chi già si trova a circolare sull'area della rotatoria stessa: per uscire ad uno svincolo è evidente che si debba, giocoforza, transitare sulla parte esterna della rotonda, ma il circolare sulla corsia esterna non implica il fatto che si debba uscire al 1° svincolo, in quanto non trattasi di canalizzazione. Chi invece, transitando sulla corsia interna, debba uscire ad uno svincolo dovrà, come previsto dal Codice della Strada, dare la precedenza ai veicoli che circolano alla sua destra, ovvero quelli transitanti sulla corsia esterna. In relazione al paventato (dal Sig. Nicolini) “divieto di circolazione a file parallele” sulle rotatorie ed in considerazione di quanto già accennato in relazione alla struttura della rotatoria, ovvero che è assimilabile (per il C.d.S) ad un tratto di strada curvilineo, trova piena applicazione la “marcia a file parallele” come previsto dall'art. 144 del C.d.S. Sempre disponibile per ulteriori delucidazioni al riguardo porgo Distinti Saluti 22 ISP. CAPO CANGELOSI Rotonde faticose per ciclisti e non solo A proposito del vostro articolo “Gira e Rigira” de “il Sassolino” di maggio 2007. Contentissimo di avervi letto interessati allo strano fenomeno delle rotonde che stan spuntando come funghi. Contento di avere avuto la spiegazione del fenomeno da parte degli organi amministrativi: l'intento è quello -lodevolissimo- di voler abbassare il numero di incidenti mortali sulle strade. Però osservo e provo sulla mia pelle di automobilista e di ciclista che le rotonde non sono solo rose e fiori. Provare per credere. Se avete la possibilità di andare a lavorare in bici, come me, vi accorgerete che le rotonde con cui potreste -con sempre maggior probabilità- avere a che fare, sono alquanto “brigose”. Per non dire, pericolose. La ciclo, e il traffico lento in genere, in rotonda è un tabù, o, per dirla con un eufemismo, una razza in via di estinzione (speriamo non nel senso letterale della parola). Qualsiasi diritto del ciclista, quando circoli sulla destra, alla sua mano, faccia , insomma il suo dovere, viene bellamente spazzato via dal diritto del più forte, in questo caso il traffico più veloce. Insomma, nel giro di una settimana, chi aveva l'intenzione e la possibilità di alleggerire il traffico scegliendo la meno ingombrante due-ruote, torna sui suoi passi e preferisce la più protettiva scatola a 4 ruote. E tanti saluti alla sensibilità ecologica (tanto necessaria oggigiorno quanto calpestata). D'altra parte, anche la mia seconda natura di automobilista viene comunque messa a dura prova dalla rotonda. Affrontarla è una fatica: ho letto sul giornaletto del mio comune un trafiletto che riportava le istruzioni per il corretto utilizzo delle rotonde: una bella fila di prescrizioni, ovviamente sensate (segnalazione dell'intenzione di immettersi, di cambiare corsia, di uscire dalla rotonda) da rispettare il più delle volte nel giro di pochi metri (dati i diametri medio bassi delle rotonde), mentre già siamo tutti intenti a guardare a dx, sx, davanti e dietro per evitare collisioni a tutto campo (forse poco sanguinose, ma sicuramente sempre molto pesanti dal punto di vista economico!!). E oltre a dover vincere la gara coi colleghi automobilisti, per inserirsi in rotonda (sgommata quasi obbligatoria), o per uscire altrettanto velocemente per evitare il tamponamento, devo comunque prestare attenzione a quel poco di traffico lento superstite (le ciclo) che ha la pretesa di girare assieme a me o addirittura di fare attenzione ai pedoni che hanno la pretesa di attraversare la strada sulle strisce pedonali, immancabilmente collocate subito dopo o prima della rotonda. E come bersagli involontari i pedoni attraversano, anzi corrono, scappano sulle strisce mentre le quattroruote sfrecciano fuori dal cerchio. Quanta nostalgia per i semafori e soprattutto per gli ancora più insostituibili passaggi pedonali semaforizzati!! Grazie dell'attenzione e, nella speranza di sopravvivere ancora a lungo alla roulette-rotonda, sarò molto contento di sentire una vostra replica o una replica della amministrazione. Mettere tutti d'accordo è difficile. Ma che ne dite di cominciare a installare dei rallentatori prima e dopo le rotonde? Giusto per fare qualcosa. Poi si vedrà. Saluti “Un’opinione non di parte su via Verdi” Un affettuoso saluto a voi del Sassolino. Avendo letto l’articolo relativo al parchetto di Viale Verdi sul numero di questo mese, ed avendo letto le varie posizioni, siccome abito due viali a fianco, mi permetto di dire la mia. Premetto che non mi sento assolutamente di parte in quanto da casa mia non si ode alcun schiamazzo; qualche anno fa lo frequentavo pure io (ora ho più di 30 anni) e molti dei ragazzi che van lì prima venivano nel bar dove ci si ritrova solitamente con la mia compagnia, per cui voglio dare un opinione realista e non di parte. Credo che i giovani di oggi debban imparare ad esser rispettosi degli altri, a tutti i livelli. Se loro schiamazzano danno fastidio, punto. E chi se ne frega se son ragazzi...son molesti e basta! Quindi non siate ipocriti quando vi metton davanti al naso la verità…e poi imparate a parcheggiare in modo che si passi senza dover far lo slalom tra le vostre macchine... costa così poco far le cose come van fatte!! Anche se ai giorni nostri si imitan più facilmente i cattivi esempi perché fa “duro”... crescete!!! Ma questi ragazzi non sono nemmeno demoni... cari vicini del Parchetto. La tolleranza ormai non l’ha più nessuno ed i 40/50/60enni si saran già dimenticati della loro gioventù... magari eran peggio di quelli che ora accusano. Quindi sopportare un pelo di più, non farebbe male a nessuno...e poi i figli crescono secondo l’educazione dei genitori per cui di riflesso è colpa anche degli “accusatori”. Va beh... grazie dell’attenzione. Un saluto a tutti e fate a modo... giovani e meno giovani. “Redazione, avete ragione voi” Grazie Luciana! Tempo fa iscrissi mia figlia alla scuola materna Centro Storico, senza far caso alle chiacchiere che giravano, pensai di giudicare dopo la mia esperienza. Oggi, dopo due anni, mi sento tranquilla e soddisfatta dalla mia scelta, mi ritengo fortunata, mia figlia qui si è trovata molto bene... e vedo che il suo percorso educativo procede con normalità, e soprattutto le piace andare a scuola, che è la cosa più importante. Vorrei ringraziare sinceramente tutte le persone che lavorano con voglia per far funzionare questa struttura, specialmente la nostra carissima Luciana che quest’anno ci lascia, va in pensione... Grazie per la tua collaborazione, simpatia, accoglienza che durante tutti questi anni hai dato ai nostri bambini. Luciana, hai regalato un sorriso a tutti noi, con la tua allegria già al mattino presto... con il tuo viso solare ci hai fatto sentire a nostro agio. La scuola e in genere questo mondo di gente scura, che non ha mai tempo, ha bisogno di persone come te, che siano sempre disposte a donare un sorriso. Cari lettori della bella gente esiste ancora... Rinnovo il grazie più sentito a nome di tutti, specialmente a nome di quelli che non sanno ancora scrivere... ASCENSION TAJUELO E TUTTE LE MAMME Egregia Redazione, quando girano girano e non si possono fermare. Io vi faccio i complimenti e sto completamente dalla vostra parte, xché mi è capitato di sentire in giro gente che critica la vostra scelta di aver pubblicato le lettere dei ragazzi del parchetto. No, no e no. E poi no. Quando girano girano. Xché non avreste dovuto? Proprio non lo so... È giusto dare voce a tutti e confrontare le diverse opinioni, questo mi pare un buon modo di fare giornalismo. Ho speso 3 sms per questo msg, pubblicatelo!!! CRI DA FIORANO “No al vittimismo” Samuele e Luca, non fate le vittime così tanto, per favore... UN “RAGAZZO” DEL QUARTIERE CHE VORREBBE SASSUOLO COME 20 ANNI FA :) * UN LETTORE “Sogni” PS: se qualcuno vuol controbattere via mail a mie fandonie od inesattezze, sono a disposizione. Non rinunciate mai ai vostri sogni... non fate come me che * Visto il tenore in cui si è sviluppata sulle nostre pagine la discus- non ho avuto abbastanza coraggio per trattenere il mio... :*( sione su via Verdi, la Redazione ha deciso di concedere l’anonimato anche all’autore di questa lettera MERI Luciana, la signora citata nella lettera Insetti al parco Buonasera, vi ringrazio innanzi tutto per il servizio che offrite alla nostra città con il vostro giornale, che ha aperto una via di comunicazione tra noi giovani e la nostra città. Vi scrivo per comunicarvi un disagio sempre più presente nei parchi di Sassuolo, in particolare mi riferisco al Parco Ducale e al Parco Albero d'oro. È ormai impossibile sedersi sulle panchine la sera senza essere ricoperti da insetti, sopratutto i cosiddetti “tagliaforbici” che da un mese a questa parte invadono il parco. Speriamo che si possa fare qualcosa prima che gli insetti prendano il comando del parco, e costruiscano le loro basi sui giochi. Vi ringrazio per la cortese attenzione. MARTINA, 17 ANNI, SASSUOLO dal 8/06/2007 al 7/07/2007 DAVIDE GANDOLFI l’oroscopo di Mirella Barchi ARIETE (21/03-20/04) VANTAGGI FINO A € 4.000 CON FINANZIAMENTO ANCHE A TASSO 0% Siete focosi…. Amore: Vi accendete come una lampadina da 1000 watt! Lavoro: Irascibili Salute: Niente fritti! TORO (21/04-20/05) Non perdetevi nei vostri viaggi mentali… Amore: siate meno possessivi Lavoro: tutto e subito! Salute: tanti addominali… GEMELLI (21/05-21/06) SASSUOLO Via Circonvallazione N/E 160 -Tel. 0536.812064 CENTRO REVISIONE AUTOVEICOLI DI TUTTE LE MARCHE Più rispetto per voi stessi! (e buon compleanno) Amore: avventure… mirate a qualcosa di serio Lavoro: che fatica! Salute: l’acqua è il vostro elemento naturale: piscina!!! CANCRO (22/06-22/07) Siate più modesti… Amore: buoni è un conto, farsi fregare è un altro! Lavoro: siate più scaltri! Salute: il sole dà energia: aria aperta! LEONE (23/07-23/08) Mai dare niente per scontato Amore: Fuggire! Ma poi non pentirsene… Lavoro: viaggi... Salute: attenzione ai crampi VERGINE (24/08-22/09) Siete in un momento di stand by… Amore: ormai avete ciò che cercavate! Lavoro: riposo... Salute: riposo, sole e mare... BILANCIA (23/09-22/10) Che noia, che barba... Amore: noia e solitudine... Lavoro: la solita routine... Salute: attenzione agli sbalzi di temperatura... SCORPIONE (23/10-22/11) Serenità e riflessione.. Amore: Riflettete sulle decisioni da prendere.. Lavoro: serenità nell'ambito lavorativo... Salute: la pressione è da controllare... SAGITTARIO (23/11-21/12) Rimbocchiamoci le maniche: c'è da fare! Amore: passato e presente si intrecciano… Lavoro: siate più ostinati per avere ciò che è vostro! Salute: fare della analisi di routine… CAPRICORNO (22/12-20/01) Rilassatevi...tutto andrà per il meglio! Amore: felicità è il vostro nome Lavoro: portate pazienza, arriveranno anche le ferie... Salute: attenzione ai bruciori di stomaco… ACQUARIO (21/01-19/02) La vita è un brivido!!! Amore: voglia di maternità… Lavoro: euforici per le novità! Salute: attenzione: meno carboidrati… PESCI (20/02-20/03) Voglia di libertà…ma a che prezzo? Amore: Siate liberi! Solo cosi riuscite ad amare... Lavoro: basta con le discussioni! Salute: siete un po’ nervosi 23 il sasso lino