Don Scaccaglia pro gay: sarà trasferito
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Don Scaccaglia pro gay: sarà trasferito
Don Scaccaglia pro gay: sarà trasferito "Operazione di pulizia teologica"... 1 di 2 http://parma.repubblica.it/stampa-articolo/1556290 Don Scaccaglia pro gay: sarà trasferito "Operazione di pulizia teologica" di Maria Chiara Rioli Franco Barbero, ex sacerdote avversario di Benedetto XVI, parla del sicuro trasferimento del parroco di Santa Cristina, che rischia la riduzione allo stato laicale. Nei giorni del contestato intervento vaticano rispetto alla proposta francese all’Onu di depenalizzare l’omosessualità, la vicenda del "pretaccio" di Parma assume particolar rilevanza: proprio sul tema dell’omosessualità don Luciano ha preso posizioni di accoglienza giudicate non in line col Magistero Il viso di Oscar Romero sorride affianco a un Cristo intessuto nei fili di tinte latinoamericane che avvolgono l’altare. Affianco a Gesù di Nazaret e al martire del popolo salvadoregno, bambini, minatori, indigeni reggono carte con parole di riscatto come “riforma agraria”. Dietro all’altare, il tabernaco affiancato da due mappamondi, segno di quella fedeltà alla terra, che tant uomini di fede hanno predicato e vissuto nella vita e nella morte. Entrare nella chiesa di santa Cristina è un respiro a pieni polmoni del soffio di quel vento di riforma e rinnovamento, di stretta comunanza con la vita delle don e degli uomini e di prossimità agli esclusi ed emarginati che il Concilio - de cui annuncio si ricorderanno tra poco i 50 anni - insegnò alla Chiesa, in una stagione che oggi pare così pericolosamente rifiutata e negata. Le porte di santa Cristina sono aperte, anche quando in chiesa non c’è nessuno. Don Luciano in questi anni le porte le ha aperte a tutti: omosessuali, divorziati, poveri, rifugiati e immigrati. Ora don Luciano quelle stesse porte se le vede sbarrare di fronte prop dalla Chiesa cui ha professato amore e obbedienza. Nei giorni del duplice intervento vaticano rispetto alla proposta frances all’ONU di depenalizzare l’omosessualità e del rifiuto di firmare la Carta dei disabili per l’assenza di un riferimento al divieto all’aborto, la vicenda di don Scaccaglia assume una rilevanza enorme. Perché proprio sul tema dell’omosessualità, don Luciano ha preso posizioni di accoglienza giudicate non in linea col Magistero. LEGGI Il personaggio: Diavolo di un prete Le voci che da alcune settimane si rincorrono nel mormorare un possibile trasferimento del parroco più controverso, amato disprezzato di Parma non appartengono più solo alle chiacchiere da sagrestia. Si attende nei prossimi giorni la notizia di un trasferimento di don Luciano, ma il provvedimento preso da Roma potrebbe addirittura essere più grave, arrivando alla riduzione allo stato laicale. Don Franco Barbero, amico di don Luciano, ci aiuta nel fare chiarezza in questa vicenda. “Conosco bene don Scaccaglia, i suoi libri, la sua persona. Sono stato a celebrare l’eucaristia nella sua parrocchia”. E afferma che ciò che accadrà “è oggetto di trattativa. Certamente si parla di trasferimento, credo che il trasferimento sia l’ipotesi più probabile ma ci vuole riserbo e rispettp”. Don Franco è un altro di quelle figure religiose “scomode” - come si dice con un aggettivo improprio da salotto - che attraversano l’Italia e non solo. Ridotto allo stato laicale nel 2003 con un provvedimento firmato dall’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Joseph Ratzinger, don Barbero (come continua a farsi chiamare) anima a Pinerolo la realtà di una delle comunità ecclesiali di base che fiorirono negli anni conciliari in diversi continenti sulla scia latinoamericana, intorno alla centralità della lettura comunitaria delle Scritture, di una liturgia che parlasse alle persone e rimettesse al centro la radicalità del Vangelo e di una prassi di giustizia e solidarietà. Inutile dire che le CEB sono ora tra gli ambiti più malvisti dalle gerarchie vaticane. Don Barbero analizza dalla sua prospettiva la realtà ecclesiale attuale in Italia e non solo: “C’è un’operazione di settaccio, una pulizia teologica, un clima di caccia all’eretico. È un periodo molto difficile perché le persone che tentano strade nuove fede per amore del Vangelo vengono visti come soggetti pericolosi”. Per don Franco “la vicenda di don Scaccaglia si inserisce in questo contesto”. Don Barbero sottolinea come “nessun vescovo è insorto rispetto alle dichiarazioni sugli omosessuali. I vescovi sono burattini nelle mani del vaticano”. Ecco che allora nel caso di Parma, anche il diritto di parola e intervento del vescovo Enrico Solmi appare ridimensionato: “Penso che il vescovo di Parma cercherà di svolgere un ruolo d mediazione, ma i vescovi non contano nulla”, continua don Franco. Per trovare gli attori principali in questa vicenda bisogna allora spostarsi a Roma, a Città del Vaticano, negli uffici della Congregazione per il Clero e in quelli per la Dottrina della Fede. Don Scaccaglia è una figura particolare rispetto ad altre storie di “pretacci” perché da sempre unisce riflessione e prassi, teologia e pastorale, studio personale e guida della comunità parrocchiale. Per questo, afferma don Franco Barbero, “sono le sue predicazioni rispetto alla figura di Gesù, il suo commento al Vangelo di Marco, la sua solidarietà agli omosessuali e alle lesbiche” ad aver richiamato gli strali vaticani. Il tema del rapporto tra gay e lesbiche e cattolicesimo è particolarmente caro a don Franco, che proprio in questi giorni pubblica il libro “Omosessualità e Vangelo” e che su questi fronti anima un blog decisamente distante dalle linee vaticane. E il capitolo del nodo tra omosessualità e fede cristiana è un vaso di Pando che squaderna un mondo sommerso che spesso nelle comunità ecclesiali non si conosce e si vuol far tacere. Sono tanti, tantissimi, i gruppi di gay e lesbiche che in Italia si interrogano sul come vivere la propria fede cristiana, con incontri, 04/12/2008 0.03 Don Scaccaglia pro gay: sarà trasferito "Operazione di pulizia teologica"... 2 di 2 http://parma.repubblica.it/stampa-articolo/1556290 confronti, anche tensioni e differenze. Un mondo che però pochissimi conoscono e che invece nasce già negli anni ’80, a Milano, con il gruppo “La fonte”, accompagnato da don Domenico Pezzini. Anche nella Parma di don Scaccaglia esistono alcuni gruppi di questo tipo. I prossimi giorni risponderanno all’interrogativo sul futuro di don Luciano, se la sua colpa sia stata l’apertura verso gay e lesbiche, l’accoglienza degli ultimi o la sua interpretazione delle Scritture. 04/12/2008 0.03