Diapositiva 1 -

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Diapositiva 1 -
Quando due Colleghi ti coinvolgono in un progetto,
che mette insieme un sogno, una passione, la
tua professione e soprattutto la voglia di fare
un viaggio in un Paese pressoché sconosciuto,
come puoi dire di no? E così è stato ….
Su invito della missione della Consolata di Torino, e
grazie all’amicizia tra un missionario e un
veterinario, è stato possibile organizzare uno
scambio professionale tra Colleghi in
Mongolia.
Cristina Rabino,
Gian Luca Mattalia e
Enrico Cavallo
Simonetta Riva e
Pier Luigi Beraudo
padre Giorgio,
suor Lucia e
suor Giovanna
La squadra italiana era formata dai Veterinari
dell’Ordine di Cuneo, Cristina Rabino, Gian
Luca Mattalia e Simonetta Riva, accompagnati
da
Pier
Luigi
Beraudo,
agrotecnico
appassionato naturalista e birdwatcher e
Enrico Cavallo, architetto appassionato di
fotografia.
Lo scopo del progetto era quello di creare un
rapporto di collaborazione professionale tra
due Paesi, Italia e Mongolia, distanti tra loro
fisicamente, ma accumunati dalla passione per
la medicina veterinaria e gli animali .
Amrà
Cristina Rabino
20 luglio – Milano Malpensa- Mosca, imbarco per Ulambaatar
A Mosca per un «pelo» non perdiamo la coincidenza con la capitale mongola…
21 luglio – Ulambaatar – Karkhorin
Arrivo in aereoporto intorno alle 7.00, dove ci stanno aspettando Padre Giorgio e il nostro autista Amrà, che
resterà con noi per tutto il viaggio. Con due auto affrontiamo i 300 km di strada nella steppa che separano
Ulambaatar a Karkhorin, l’antica capitale della Mongolia fondata da Gengis Khan. Interrompiamo il comodo
viaggio su una strada pavimentata e in buone condizioni con alcune soste in punti particolarmente panoramici. A
Karkhorin (1913 mt) piove a tratti e fa «freschino», una buona scusa per rifugiarci subito nel campo tendato
prenotato da Giorgio, spartano ma pulito, dove ceniamo e dormiamo (con le stufe accese) nelle tipiche Gher.
22 luglio –Karkhorin
Il gruppo si separa, o meglio perde Pier Luigi che va a fare birdwatching sul lago Ugii con Amrà, affrontando un
ottantina di km di pista sterrata. Noi veterinari, Enrico e naturalmente Giorgio veniamo ricevuti in forma ufficiale
dal Sindaco sig. Enkbat. A seguire, visita al museo storico, pranzo in un ristorante tipico, visita al monastero di
Erdene Zun (il più importante monastero buddista in Mongolia) e partecipazione, invitati dal Sindaco, alla
cerimonia di apertura del Naadam (la più importante festività tradizionale della nazione) nella palestra
comunale.
23 luglio –Karkhorin
All’alba il gruppo è già sul campo per la prima delle nove corse di cavalli della giornata. Il percorso è di 26 km nella
steppa ed i fantini per tradizione sono tutti bambini dai 5 ai 12 anni! Per regolamento la partenza viene raggiunta a
cavallo dal punto di arrivo, per cui cavalli e fantini trottano e galoppano x 52 km! Seguiamo la corsa con i
Veterinari locali a bordo di un mitico furgone Waz senza sospensioni. Partenza spettacolare (oltre 80 cavalli) e
qualche caduta nel primo km. All’arrivo assistiamo a qualche visita molto approssimativa sui cavalli più stremati.
Nessun decesso, per fortuna…. Segue il commiato dai Colleghi mongoli con scambio di doni e gagliardetti. La
giornata prosegue nell’arena principale, con una lunga cerimonia, fatta di discorsi ufficiali, musica, sfilate e
consegna di onorificenze. Seguono le suggestive gare di lotta libera e di tiro con l’arco. Di contorno una grande festa
pubblica con giostre, «street food» (pranzo a base di Khuu-shuur ripieni di carne di montone) e ancora tanti
cavalli, dappertutto.... Partenza nel pomeriggio per Arveikheer, dove alla missione della Consolata ci accolgono
Suor Giovanna e Suor Lucia, i seminaristi Peter e Francesco e la mascotte Puppi, un bellissimo Labrador Retriever.
Cena fantastica «all’italiana» e tutti a nanna, stanchissimi.
24 luglio –Arveikheer
Mattinata nella missione con la Comunità e messa in mongolo celebrata direttamente da padre Giorgio. A
seguire «Mongolia’s Got Talent», con artisti in erba e un talento nazionale che si esibisce per noi nel
tradizionale ed impressionante canto Norin Khuur. Nel pomeriggio visita alla città, capoluogo della
provincia di Ovorkhangai, e pic-nic con tramonto sul fiume Ongi.
25 luglio –Arveikheer
La giornata professionale inizia con la visita alla clinica di Stato che fa da riferimento locale per gli
allevatori. Ospiti del «Veterinario capo» Dott. Gereltod con la responsabile del laboratorio e la responsabile
sanitaria della provincia, assistiamo ad un per loro non frequente intervento su un animale da affezione,
una gatta, con un parto cesareo. A seguire, dopo la visita del laboratorio, trasferimento da una famiglia di
nomadi con relativa mandria di cavalli ed ovini. Qui, dopo uno spontaneo quanto rituale benvenuto a base
di formaggio di capra e latte di cavalla (ajrag), assistiamo ad un intervento di asportazione di una ciste da
cenuro su una pecora, operazione che ci dimostra le grandi capacità pratiche dei nostri colleghi in un
ambiente davvero difficile, anche per la scarsità di materiali ed attrezzature. Nel pomeriggio visita
all’imponente monumento dedicato al cavallo, nel quale vengono raccolti i crani dei vincitori del Naadam,
e ritorno alla missione per incontrare un gruppo di italiani in visita, tra questi anche due fossanesi! Cena
lucculiana, con le strepitose torte salate ed i dolci di Suor Lucia.
26 luglio –Arveikheer
Giornata di riposo. In tarda mattinata visita al monumento equestre che svetta sulla città ed a seguire
pranzo con il vice-governatore della provincia di Ovorkhangai, Sig. Bat-Targal, e Signora. Nel
pomeriggio nuovo incontro alla missione con i veterinari e la responsabile del Laboratorio per scambiarci
le esperienze professionali e mettere le basi per i futuri contatti. Viene accolta con entusiasmo la
disponibilità da parte della Clinica Mattalia di ospitare un giovane veterinario al fine di un
perfezionamento professionale in Italia. Garanzia richiesta: che parli inglese e garantisca una «ricaduta»
professionale sui Colleghi mongoli di quanto appreso in Italia.
27 luglio – Deserto del Gobi
Partenza all’alba (senza Padre Giorgio) con il nostro autista Amrà per il mitico Gobi, che non deluderà le
nostre aspettative. 390 km di pista con diversi guadi nel tratto iniziale e qualche apprensione a causa del
livello dell’acqua alto per le abbondanti piogge dei giorni precedenti il nostro arrivo in Mongolia. Paesaggi
indimenticabili e diversi, con steppa che diventa via via più arida e rilievi con canyon rocciosi che
attraversiamo. A metà percorso, sosta con pranzo al sacco al monastero di Ongiin Khiid. Nel pomeriggio
arrivo ai Canyon Rossi di Bayanzag, sito paleontologico di fama mondiale, grazie al ritrovamento
nella prima metà del secolo scorso di scheletri e uova di dinosauri. Tramonto spettacolare sulle balze
rocciose e cena e pernottamento nel bellissimo campo di Gher sotto un’ incredibile «tetto di stelle».
28 luglio – Deserto del Gobi
Partenza all’alba e lungo viaggio su pista per arrivare alla prossima tappa, le spettacolari dune di sabbia di
Khongoryn Els, una delle poche zone sabbiose in un deserto di pietre e rocce. Il campo di gher che ci ospita è
vicino al punto più alto delle dune (oltre 300 mt) che viene subito preso d’assalto, nonostante il caldo intenso, da
Cristina, Gian Luca, Enrico ed Amrà. Io mi dedico invece ai cammelli mentre Pier Luigi, come al solito, fa
birdwatching, qui alla ricerca delle tipiche specie deserticole. Ottima cena nel campo tendato con birra mongola «a
fiumi» e l’immancabile contemplazione di stelle e pianeti prima di ritirarci nelle gher.
29 luglio – Deserto del Gobi-Arveikheer
Affrontiamo di buon mattino i 400 km di pista che ci separano da Arveikheer. Il viaggio è lungo ma i paesaggi
sono impagabili e le soste per questo motivo sono numerose, permettendo anche di fraternizzare con i pastori. Di
rilievo l’avvistamento di un gruppo di gazzelle dalla coda nera, specie ormai rara. Arriviamo alla missione nel
tardo pomeriggio, in tempo per una doccia e la cena con i prelibati piatti di suor Lucia.
30 luglio –Arveikheer
Giornata all’insegna del relax. Io e Cristina continuiamo lo shopping con le manifatture del gruppo di donne locali
che collabora con la missione. Gli uomini, tra una partita e l’altra di basket con i ragazzi locali, si dedicano a
lavoretti di manutenzione ed attrezzano anche un nuovo spazio per Puppy, con tanto di catena scorrevole di
lunghezza come da normativa italiana. Cena pic-nic di nuovo sul fiume Ongi, a gustarci l’ennesimo tramonto
infuocato, questa volta sulla steppa.
31 luglio –Parco Nazionale di Hustai
E’ il giorno di commiato dalla missione e da questo angolo di Mongolia. Dopo l’abbondante colazione ed aver
rassettato le nostre camere partiamo, con Giorgio e Suor Lucia, mentre Suor Giovanna ci attenderà a
Ulambaatar, per l’ultima delle tappe previste prima del rientro nella capitale: il Parco Nazionale di Hustai,
istituito per preservare l’unica popolazione mongola di Cavalli di Przewalsky, il capostipite del cavallo
domestico. Durante il viaggio facciamo sosta su un lago ricchissimo di avifauna, per la felicità del nostro
birdwatcher. Qui, tra i bovini avvistiamo anche alcuni yak. Arriviamo nel campo di gher prenotato da Giorgio nel
tardo pomeriggio ed i «cavalli selvaggi» li vediamo al tramonto, il momento più propizio perché si recano
all’abbeverata. Ne contiamo una cinquantina, in piccoli gruppetti e anche con i puledri! Che emozione!
1° agosto– Ulambaatar
Partiamo di buon ora per la Capitale, dove arriviamo a metà mattinata. Ci rechiamo subito in un centro
commerciale dove sono esposti gli scheletri di dinosauri trovati nel Gobi, poi sosta per acquisti al Gobi Store, uno
dei più importanti punti vendita di Kasmhir del Paese. Pranzo nella sede dei Missionari della Consolata, in un
palazzo poco distante dal centro della città. Qui conosciamo il simpaticissimo padre Ernesto, due giovani missionari
stranieri e la nipote di Suor Giovanna, Rosita con il marito Roberto, appena arrivati in Mongolia. Pomeriggio
ancora dedicato agli acquisti nell’enorme mercato coperto e spettacolo nel teatro nazionale con balli e musiche
tradizionali. Ottima cena a base di carne al «Mongolian Barbecue» e notte esclusiva (siamo gli unici ospiti!) nel
nuovissimo e lussuoso hotel Royal Mountain, proprio davanti alla sede della Consolata. Il water elettronico che ti fa
pure il bidè vale da solo la spesa per le due notti… (poco meno di 100 euro) 
2 agosto– Ulambaatar
Dopo una doppia colazione (hotel e «Consolata Tour») ci portiamo in centro per la visita della città ed ancora un po’
di shopping, mentre Enrico ha un appuntamento con Colleghi architetti per uno scambio culturale che lo terrà
impegnato per tutta la mattinata. Durante la giornata, di rilievo la lunga visita al complesso monastico buddista di
Gandan Khiid, il più importante del Paese, con la statua d’oro del Buddha alta ben 26 mt! La cena, in un altro
ottimo ristorante tradizionale a due passi dalla sede della Consolata, è anche l’occasione per i saluti con gli amici
religiosi e con il nostro autista Amrà che ci hanno coccolato per tutto il viaggio. Partenza per l’Italia prevista
l’indomani, sarà padre Giorgio ad accompagnarci all’aeroporto. Sarà ovviamente soltanto un arrivederci con
questo splendido Paese, soprattutto dal punto di vista professionale, almeno lo speriamo……