“Funghi in città” – racconto scritto nel 1952 da Italo Calvino (1923
Transcript
“Funghi in città” – racconto scritto nel 1952 da Italo Calvino (1923
N. 24 – Marzo 2016 www.micologicalocarnese.ch [email protected] Redattrice: Diana Scaramella Impaginazione: Elia Marcacci; Foto: Luca Giambonini e Pierangelo Bianchini “Funghi in città” – racconto scritto nel 1952 da Italo Calvino (1923-1985) Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s’accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d’altre terre. Un giorno, sulla striscia d’aiola d’un corso cittadino, capitò chissà donde una ventata di spore e ci germinarono dei funghi. Nessuno se ne accorse tranne il manovale Marcovaldo che proprio lì prendeva ogni mattina il tram. Aveva questo Marcovaldo un occhio poco adatto alla vita di città: cartelli, semafori, vetrine, insegne luminose, manifesti, per studiati che fossero a colpire l’attenzione, mai fermavano il suo sguardo che pareva scorrere sulle sabbie del deserto. Invece, una foglia che ingiallisse su un ramo, una piuma che si impigliasse ad una tegola, non gli sfuggivano mai: non c’era tafano sul dorso d’un cavallo, pertugio di tarlo in una tavola, buccia di fico spiaccicata sul marciapiede che Marcovaldo non notasse, e non facesse oggetto di ragionamento, scoprendo i mutamenti della stagione, i desideri del suo animo, e le miserie della sua esistenza. Così un mattino, aspettando il tram che lo portava alla ditta Sbav dov’era uomo di fatica, notò qualcosa d’insolito presso la fermata, nella striscia di terra sterile e incrostata che segue l’alberatura del viale: in certi punti, al ceppo degli alberi, sembrava si gonfiassero bernoccoli che qua e là s’aprivano e lasciavano affiorare tondeggianti corpi sotterranei. Si chinò a legarsi le scarpe e guardò meglio: erano funghi, veri funghi, che stavano spuntando proprio nel cuore della città. A Marcovaldo parve che il mondo grigio e misero che lo circondava diventasse tutt’a un tratto generoso di ricchezze nascoste, e che dalla vita ci si potesse ancora aspettare qualcosa, oltre la paga oraria del salario contrattuale, la contingenza, gli assegni familiari e il caropane. Al lavoro fu distratto più del solito; pensava che mentre lui era lì a scaricare pacchi e casse, nel buio della terra i funghi silenziosi, lenti, conosciuti solo da lui, maturavano la polpa porosa, assimilavano succhi sotterranei, rompevano la crosta delle zolle. “Basterebbe una notte di pioggia – si disse – e già sarebbero da cogliere”. E non vedeva l’ora di mettere a parte della scoperta sua moglie e i sei figlioli. “Ecco quel che vi dico! – annunciò durante il magro desinare – entro la settimana mangeremo funghi! Una bella frittura! V’assicuro!”. E ai bambini più piccoli, che non sapevano cosa i funghi fossero, spiegò con trasporto la bellezza delle loro molte specie, la delicatezza del loro sapore, e come si doveva cucinarli; e trascinò nella discussione anche sua moglie Domitilla, che s’era mostrata fino a quel momento piuttosto incredula e distratta. “E dove sono questi funghi? – domandarono i bambini – dicci dove crescono!”. A quella domanda l’entusiasmo di Marcovaldo fu frenato da un ragionamento sospettoso: “Ecco che io gli spiego il posto, loro vanno a cercarli con una delle solite bande di monelli, si sparge la voce nel quartiere, e i funghi finiscono nelle casseruole altrui!”. Così, quella scoperta che subito gli aveva riempito il cuore d’amore universale, ora gli metteva la smania del possesso, lo circondava di timore geloso e diffidente. “Il posto dei funghi lo so io e solo io – disse ai figli – e guai a voi se vi lasciate sfuggire una parola!”. Il mattino dopo, Marcovaldo, avvicinandosi alla fermata del tram, era pieno d’apprensione. Si chinò sull’aiola e con sollievo vide i funghi un po’ cresciuti ma non molto, ancora nascosti quasi del tutto dalla terra. Era così chinato, quando s’accorse d’aver qualcuno alle spalle. S’alza di scat- Pag. 1/4 to e cerca di darsi un’aria indifferente. C’era uno spazzino che lo stava guardando, appoggiato alla sua scopa. Questo spazzino, nella cui giurisdizione si trovavano i funghi, era un giovane occhialuto e spilungone. Si chiamava Amadigi, e a Marcovaldo era antipatico da tempo, forse per via di quegli occhiali che scrutavano l’asfalto delle strade in cerca di ogni traccia naturale da cancellare a colpi di scopa. Era sabato; e Marcovaldo passò la mezza giornata libera girando con aria distratta nei pressi dell’aiola, tenendo d’occhio di lontano lo spazzino e i funghi, e facendo il conto di quanto tempo ci voleva a farli crescere. La notte piovve: come i contadini dopo mesi di siccità si svegliano e balzano di gioia al rumore delle prime gocce, così Marcovaldo, unico in tutta la città, si levò a sedere nel letto, chiamò i familiari. “È la pioggia, è la pioggia!”, e respirò l’odore di polvere bagnata e muffa fresca che veniva di fuori. All’alba – era domenica – coi bambini, con un cesto preso in prestito, corse subito all’aiola. I funghi c’erano, ritti sui loro gambi, coi cappucci alti sulla terra ancora zuppa d’acqua. “Evviva!” – e si buttarono a raccoglierli. “Babbo! Guarda quel signore lì quanti ne ha presi!” – disse Michelino – e il padre alzando il capo vide in piedi accanto a loro, Amadigi anche lui con un cesto pieno di funghi sotto il braccio. “Ah, li raccogliete anche voi?”, fece lo spazzino. “Allora sono buoni da mangiare? Io ne ho presi un po’ ma non sapevo se fidarmi… Più in lì nel corso ce n’è nati di più grossi ancora… Bene, adesso che lo so, avverto i miei parenti che sono là a discutere se conviene raccoglierli o lasciarli…” – e s’allontanò di gran passo. Marcovaldo restò senza parole: funghi ancora più grossi, di cui lui non s’era accorto, un raccolto mai sperato, che gli veniva portato via così, di sotto il naso. Restò un momento quasi impietrito dall’ira, dalla rabbia, poi – come talora avviene – il tracollo di quelle passioni individuali si trasforma in uno slancio generoso. A quell’ora, molta gente stava aspettando il tram, con l’ombrello appeso al braccio, perché il tempo restava umido e incerto. “Ehi, voialtri… Volete farvi un fritto di funghi questa sera?” – grida Marcovaldo alla gente assiepata alla fermata – “Sono cresciuti i funghi qui nel corso! Venite con me, ce n’è per tutti!” – e si mise alle calcagna di Amadigi, seguito da un codazzo di persone. Trovarono ancora funghi per tutti e, in mancanza di cesti, li misero negli ombrelli aperti. Qualcuno disse: “Sarebbe bello fare un pranzo tutti insieme!”, invece ognuno prese i suoi funghi e andò a casa propria. Ma si rividero presto, anzi la stessa sera, nella medesima corsia dell’ospedale, dopo la lavatura gastrica che li aveva tutti salvati dall’avvelenamento: non grave, perché la quantità di funghi mangiati da ciascuno era assai poca. Marcovaldo e Amadigi avevano i letti vicini e si guardavano in cagnesco. Morale della storia: per qualsiasi dubbio, meglio far capo ai controllori VAPKO… ;-) Dal programma delle attività del 2° semestre 2015 Come ben sapete, il nostro programma annuale è assai ricco e dà l’opportunità a chiunque – anche a neofiti o curiosi – di partecipare a uno o più eventi a scelta. Che si tratti di una visita il lunedì sera in sede o durante la Mostra del fungo, o di un’uscita alla ricerca di funghi, o di un corso specifico, volentieri la nostra Società è aperta a tutti e ci fa solo piacere vedere volti nuovi. Non potendo riferire di tutti gli eventi, di seguito riportiamo solo di alcuni di essi. Soggiorno di studio del comitato a Savognin: dal 12 al 15 agosto 2015 Malgrado il periodo di raccolta ed i luoghi di ricerca erano dei migliori, purtroppo il prolungato periodo di siccità ha fatto sì che i ritrovamenti sono stati magri, anche se taluni di importanza. In ogni caso, abbiamo potuto svolgere il nostro lavoro di studio coscienziosamente, facendo capo ai numerosi libri specifici che ci portiamo sempre appresso in queste occasioni. Il soggiorno grigionese è stato comunque piacevole e ben organizzato. Fig. 1. Diana e Remo ben equipaggiati a Savognin per la gita di studio del 12-15 agosto 2015. Foto L. Giambonini Pag. 2/4 Fig. 2. Mostra del fungo 2015: si è tenuta con successo il 26 e 27 settembre, nel corridoio della Scuola elementare di Muralto. Foto L. Giambonini Corso di riconoscimento funghi: 5, 12 e 19 sett. 2015 (Lucomagno, Cimalmotto e Dalpe) Dai 24 ai 27 partecipanti, accompagnatori e simpatizzanti della società, suddivisi in gruppi, quest’anno abbiamo potuto portare a termine questo impegno nel migliore dei modi. Degni di nota i ritrovamenti abbondanti di Lactarius deliciosus al Lucomagno, di porcini a Cimalmotto e dello stupendo Tricholoma colossus di Dalpe. Insomma, tutti contenti e pronti a ripresentarsi agli appuntamenti di settembre 2016. stire una ricca e bella mostra di ben 225 specie fungine fresche. Inutile sottolineare che questo È L’EVENTO annuale più importante per il nostro gruppo e ci fa sempre piacere vedere affluire sia volti noti, sia nuovi. Speriamo vivamente di salutarvi quindi tutti nuovamente quest’anno! Mostra del fungo: 26 e 27 settembre 2015 Grazie alle abbondanti precipitazioni delle settimane precedenti e con l’aiuto di tutti, sono stati reperiti funghi in abbondanza, così da poter alle- Fig. 3. Bellissimo esemplare di Tricholoma colossus (fungo protetto!) trovato a Dalpe il 19 settembre 2015. Foto L. Giambonini Fig. 4. La bella esposizione di funghi allestita domenica 11 ottobre a Orselina, in occasione della Festa in Collina. Foto P. Bianchini Pag. 3/4 Tassa sociale 2016 Fig. 5. Moreno, Sylvia, Flavia e Charles. Davanti a loro, il bel tavolo allestito per EspoVerbano 2015. Foto P. Bianchini EspoVerbano: 7 e 8 novembre 2015 Flavia e collaboratori non mollano! Anche se non ci concedono lo spazio nel salone al piano terreno, loro trovano al primo piano un paio di metri quadrati dove esporre quelli che si ritiene siano gli ultimi ritrovamenti fungini dell’anno. Arrivederci quindi a EspoVerbano 2016. Panettonata (e Tajada…) di chiusura sede: 1° dicembre 2015 Più di 30 i partecipanti fedeli a questo ghiotto appuntamento, che segna la fine delle attività annuali della nostra società e la “chiusura” simbolica della sede per la pausa invernale. Come sempre ottima “tajada”, panettoni succulenti, buonissimi biscotti fatti in casa, mandarini importati “dal sud” apposta per questa serata, spagnolette, buon vino e alla fine i tradizionali auguri e baci per le feste in arrivo. Un grazie sincero a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita di tutte le manifestazioni programmate ed arrivederci alle prossime, sempre col sorriso :-) Su proposta del Comitato e come approvato dall’Assemblea tenutasi lo scorso 26 febbraio, la tassa sociale annua viene mantenuta a CHF 30.– per i soci singoli e CHF 50.– per i coniugi o le coppie. Versamenti superiori quali contributi volontari sono molto apprezzati. Per motivi amministrativi ed evitare inutili richiami, vi chiediamo gentilmente di corrispondere l’importo entro fine giugno 2016. Vogliate inoltre comunicarci tempestivamente eventuali modifiche di indirizzo postale o l’inserimento del proprio indirizzo e-mail a [email protected], così da comprimere i costi di spedizione e stampa. Non ci resta ora che augurarvi un’ottima annata micologica 2016, che vi dia l’occasione sia di fare ritrovamenti interessanti, sia di passare delle piacevoli giornate all’aria aperta, in buona salute ed ottima compagnia. Vi ricordiamo infine che siamo sempre a vostra completa disposizione per i controlli dei cestini o per qualsiasi domanda su appuntamento oppure ogni lunedì sera non festivo dalle ore 20.30 nella nostra sede presso le scuole di Muralto (dietro il Bar Incontro). Vi ringraziamo per la vostra attenzione e vi invitiamo a visitare il nostro NUOVO SITO INTERNET all’indirizzo www.micologicalocarnese.ch dove trovate tutte le informazioni aggiornate inerenti il programma, nonché le liste dei ritrovamenti ed altre interessanti curiosità. Allegati -Programma di massima delle attività per l’anno 2016 - Programma uscita primaverile a Morchelle di sabato, 16 aprile 2016 - Polizza di versamento tassa sociale per il 2016 Membri di comitato per l’anno 2016 Presidente: Vice presidente: Cassiere: Bibliotecaria: Controllo soci: Membri: Scaramella Michele Ravani Armando Giambonini Remo Tognini Rita Branca Tiziano Marcacci Elia e Scherrer Charles Tel. 079 293 55 63 Tel. 091 791 83 80 (uff.) / 078 790 83 80 Tel. 091 745 11 77 Tel. 076 327 74 80 Tel. 091 795 20 82 / 078 882 08 25 Membri della commissione scientifica per l’anno 2016 Presidente: Vice presidente: Segretaria: Membri: Giambonini Remo Tel. 091 745 11 77 Bui Sylvia Tel. 091 751 29 07 / 078 851 14 77 Bianchini Flavia Tel. 091 751 46 21 / 078 730 76 39 Paganetti Leandro, Scaramella Diana e Vosti Moreno Pag. 4/4