Nel mondo occidentale le coppie che decidono di sposarsi sono

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Nel mondo occidentale le coppie che decidono di sposarsi sono
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FONDAZIONE INSIEME onlus.
Da IODONNA del 29/3/2008 pag. 79 <<LA MODA DEI MATRIMONI “A LA CARTE”>> di
Franco Venturini, giornalista.
Per la lettura completa del pezzo si rimanda al settimanale citato.
Nel mondo occidentale le coppie che decidono di sposarsi sono
sempre meno numerose, ma sono anche, se vogliamo dare retta ai
malumori espressi dai vescovi francesi, sempre più “esigenti”.
Accade che durante un viaggio due future anime gemelle si
innamorino di una piccola chiesa di campagna, e decidano di
convolare a nozze proprio lì ignorando il proprio luogo di
residenza.
Oppure che ad essere prescelta sia una prestigiosa cattedrale,
anch’essa lontana da casa e scelta magari su Internet.
Le parrocchie grandi e piccole vengono così sommerse da
richieste di autorizzazione incrociate, e molte hanno dovuto
rassegnarsi a sostenere, con mezzi limitati, una vera e propria
“burocrazia matrimoniale”.
E non basta.
Padre Maxime Debionne, parroco nella regione
dell’Indre, lamenta che aspiranti coniugi si presentino
frequentemente con il “loro” sacerdote al quale vogliono affidare
la liturgia nuziale.
E se insorge qualche difficoltà, sul luogo prescelto o
sull’officiante, sembrano decisi a rinunciare al sacramento,
creando così delicati casi di coscienza.
Per non parlare quando tra i due fidanzati sorge un dissidio su
questo o quel dettaglio della cerimonia: padre Maxime assicura di
aver visto molte nozze andare a monte per le liti furibonde tra
promessi sposi sul colore dei fiori, la melodia da far suonare
durante il rito o anche semplicemente la disposizione degli
inviati in chiesa.
Il matrimonio à la carte non piace nemmeno a padre Christian
Portier, direttore del servizio di liturgia della Conferenza
Episcopale: esiste –dice- un sempre più diffuso consumismo
matrimoniale che privilegia il luogo, la forma, la musica, gli
arredi e persino l’identità del celebrante.
In questo modo va
smarrito il significato profondo dell’unione.
Il rischio c’è,
infatti.
E comprendo anche i parroci francesi che non gradiscano
il superlavoro e le difficoltà burocratiche causate dagli sposi
fai da te.
Ma nel mondo globalizzato, è davvero pensabile che una chiesa
vada bene e l’altra no, o che non si possa essere sposati da un
sacerdote amico?
Decisamente, sto dalla parte dei fidanzati “esigenti”.
Sperando, per loro, che abbiano idee chiare su quel che viene dopo
la cerimonia.