Unità VOST francese

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Unità VOST francese
NUMERO UNICO
il
A
I
A
Solo avendo /' orgoglio umile ma sacro di
obbedire si conquista il diritto di comandare
CO~~O
AlliLVI ULLICIAll
DI CO·MPlLMLNTO
. DI LANTL~IA
LUCLIO
A~COLI
I96 ~
DICtM~~t
GLI UFFICIALI DEL «NOSTRO» XL
COl\IA::\DAI\TE DELLA SCUOLA DI FANTERI A
Geli . :\'"icob Gbcobbe
COMA~D .\~TE
Col. Mario
DELLA SCtOLA A .U .C.
Qua~(iarella
C01IANDAxrE I BTG
Ten. Col. Santi Monaco
AIUT.O\;\T E
~I A GG IO R E
IX Il'
Cap. ';\Iichele Angiler]
Cap. Pasquale Donvito
Sli BALTEHNI
T en, Silvio Libernti
5. Ten, Silvio Ascenzi
S. l'l'n . Giulio Presciutti
CO;\L\I\DAì\TE 2" CO;\IPAGNIA
Ca p. :\larco ?lIanl clIa
SUBALTERNI
s.
Ten , Paolo Diara
S. Ten. Lanfranco Monaco
S. l'l'n. Giu"eppe Sfondrini
COMA...'\DA:~\TF.
3~
CO:\IPAGNI A
Cap. Lucio Caponi
SGBALTERi\"I
l'eli. Lanfran co Berardi
Teu. Adolfo Turano
S. Ten. ~las",irno Franceschi
S. Ten. Italo Ballantini
S. Ten , Giovanni Gi~lll\mona
XL
,
-3
H .. ..
allora scendo, ch iudo la macchina,
pr endo gli occhiali da sole, la racch Ha da te n nis, le mazze da golf. la cinepresa, il fucile da
pesca subacquea, e mi avvio alla porta de lla
caserma.
B
R
I
::YIi viene incontro uno strano tipo , ch e in dossa sul vestito militare una fascia azzurra che
gli attraversa il peno, ed ai piedi porta lucidi
scarponi da montagna.
:\Ii squadra attcn tarn nt e mentre passo per
l'androne in cerca di un uscier e che possa dirmi
cosa devo fare; e mentre ormai gli volto le spalle
diretto verso un de tino attraen te perché ignoto,
sento la sua voce spropositata che urla: «A llievooo .... er cavallo nun te lo sei portato.'!'!».
o
Per il giornale pur hisogna fare
un articolo pieno di talento
c allor mi metto subito a pensare
quale potrebbe esser l'argomento ....
Mille idee affiora71 d'ogni parte
e belle frasi salgono alla mente
ma all'or di scriver sulle bianche carte
ogni pensiero infallibilmente
dalla pifJera mente
si diparte ....
e resta solo questo : il falli mento
della mia chiara m discutibi] arte!
Allora ho capito subito: Montenapo e Via
Veneto, Le Mmc e Via Caraceiolo sono tanto
lontane....» ,
·-
M-A Q C I A E SPAQA
.... Te gavevi da veder, pu tea mia. i mardava driti ed impetiti come veri soldai, Ch ilometri e chilometri sen sa che nisun se laruentase, e col capitan, forte e gajardo, davanti a tuti.
Ccrirno, te ga da crederrne, dei bei fioi.
La sranchesa n on la sentivi m a e il zaino.
d: otto chile e mezo, cl pareva legero come 'na
plUma.
E cusì zerno arivai al campo: dopo poco
LA GUARDIA
Mia cara
Sono in una sit uazion e difficile, mi trovo
frustrato da molteplici disa-vventure. Oggi m en tre tutti sono liberi di spaziarc e di scaricare la
tensione nervosa accumulata 'in una settimana,
io son o la GUARDIA . Guardia non so di cosa
ma deuo lo st esso restare là inchiodato n ella
Garitta. Un ico dolce pensiero ch e allieta . questa
esasperante rig/:dità sci t LI, anima mia. Il mio
solo torto è quello di auer riempito di sarone
le scarpe di un pole Il tane, nascosto il pi giama
ad un sardo, riem-pito l'elmo ad un man tovano,
e di avere infine imitato la voce del sergente più
imbranato di tutt o il battaglione. Per contro.
non hanno da lamentarsi pcrch é Ll vnio zelo è
tale d'aver svegliato la compagnia alle Ire del
mattino, per farli trova re pronti per le sette.
Ne è deriuata l'ira di Dl:0.'
i'vlorale: I'incc rnprenso è punito. Misteri
della vita militare.
le mitrajarrici le scopiera va zà sensa un mom ento d e sosta, bcnedcte. E quando xc sta' el turno
nostro, daghe soto con le bombe a mano Qualchedun. poarcro, cl gaveva ' n pochete de fifa .
Specialmente i teroni e i Arabi, sì insoma i siciliani, ma per et resto. posso assicurane. el gcra
'no spetacoo eu tusiasrnan te .
. Un povero puteo d gera scntà su 'na carcga
cl tremava turo come 'na faja. Ogni sa gom a ne
pareva un soldà de Ceco Bcpe, E noi altri dagh
soto an cora bore da orbi.
Mi non su quanto Xl' dura' st à bataja. A la
fi ne Xl' serno contai: dc rço amni gl1e -be s'era
restai si c no .fO e tu ti .fO gcrirna nordisti. I altri
i gera ferii o dispersi .
Quel Iavativo, scansafatighc de Rornoletto,
tu sa' quel roman ch'cl no fa altro che pitura'.
non se lo ga visto per turo et tempo che xe
'nfurià '1 cornbatiruento..Chi sa dove s'era 'rnbusa"; forse anca lu è xc sta' feria. Poareto, s'era
HP. bravo roso nonostante tuta....
Il ma fcssionatissìrno
Tonio
XL
-5
RICCARDO' A CATERINA
..... perso dicci sacchi.
E così pupona mia domani vado a farmi infilzare da una zanzara in camice
bianco.
Ciao
tuo Riccardo
L
E
CATERINA A RICCARDO
U
L
T
..... mio unico amore. AI/a non sarà poi una cosa tanto dolorosa questa pzmtura.'! Comunque non farmi stare in pensiero: sai che non t,,ivo senza le tue lettere!
Ti penso ogni Ma, ogni minuto, ogni. secondo!
per sempre ma Caterina
CATERINA A RICCARDO
M
E
....: quello che non sono riuscita ti capire dalla tua tremolante grafia. 1\1i dici
che ri senti bene, che non hai nulla: ma allora perché mi chiami Caporal i\1aggiore
Di Lena (- ti firmi A.U.C. Riccardo De Conclliis 2~ Cp . l PI. ," Sq. ? .....
RICCARDO ALLA MADRE
..... tanto male. Ci hanno fatto spogliare, mamma, ed avevamo tutti il petto
scoperto': una cosa veramente indegna ed immorale l Fallo prcs nte all'Onorevole.
mamma! AI suo partito, mi pare, queste promiscuità non sono gradite, vero>! Diglielo, ché voglio che qui succeda il finimondo,' che sappiano chi sono io ~
Ti assicuro. mamma, è stata una scena spaventosa: ad uno ad uno entravano nella stanza e.... non Ii ho visti più! Giovani belli e forti come Di Santo. Vir
gadaula, Viola, Scafati, Appolloni. sono caduti uno dopo l'altro sotto il fuoco a
volontà del nemico:
Poi è venuta la volta di ~vIerlonzhi: mamma, era davanti a me .... Andò verso
il nemico che gli puntava contro il peno una lancia, dopo che un untore aveva preparato il preciso bersaglio di puntamcl1to. con passo lento, fermo, e lo sguardo fiero.
gagliardo. Squadri) il rnonatto con freddo sorriso di sprezzo. Lo colpirono in peno:
barcollò. poi cadde. Si rialzò lentamente. li fissi'! negli occhi, mormorò « Mamma
mia santissirna l!», ri cadde e giacque.
La strage si compì velocemente.
:'vli svegliai +8 ore più tardi sul lena eh rnaru pietose avevano preparato.
~Ii dettero un pezzo di pane an tegu rra con d n tra carne "dina.
Mamma, eccoti la verità sulla vira della Scuola. Raccontalo all'Onorevole che
n11 è venuto l'esaurimenro nervoso!
Ti abbraccio
Riccardo
P.S. • "Non dire niente al babbo: non vorrei che SI preoccupasse troppo,
IL J»ADRE A RICCARDO
Brutto mascalzone, ricordati che tuo padre ha fallo il militare alla Nemhu e
che non si commuove di nulla! Non fare il laoatiuo altrimenti l'esaurimento ner "-'oso te lo [accio passare a furia di calci!
tuo padre
RICCARDO A CATERINA
Davvero puponcina mia ti eri tanto preoccupata per la mia salute? Ma non
lo sai che io sono fano di ferro?! La puntura per me non è stata niente: gli altri
invece.... Pensa che dei qo che eravamo. soltanto in due siamo rimasti in piedi.
Così che me Ii sono dovuti caricare sulle spalle a due o tre per volta per portarli
in camerata sulle brande. La mia abnegazione è stata tale che lo stesso Capitano
si è congratulato con me. Così ora h o buone speranze di essere nominato capo-compagnia. al posto di quello scansafatiche di Peterlin.
tuo Riccardo
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6-
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OUEST144 E' UNA PAGINA SERIA
Il ragazzo era in me.
il frinir e dei grilli c il sapore di baci rubati tra
«Q uell' uo mo alro e cotto dal sole e metà
contad ino che una sera di agosro quand'ero ragazzo mi cacciò dal suo praro con quauro parol e e uno sguardo padrone, ho sapuro che è
morro e la medica è stata divelta per dar luogo
ad una strada ».
La voce di Pavese risu ona nella penombra
di una stanz a e ci riporta indietro nel tempo.
risveglia
con dolcezza l'anima dd fan ciullo so'pira in noi dalle parole. dai fatti di ogni giorno.
Ricordi: ricordi di una letteratura in fasce ,
di un lihro sopra un tavolo, vicino al letto ne lla
sera . La malin conia di un tempo velatamente
perduro vola al ricordo lontano di noni di luna
c di antiche risa te fuggenti.
Risentiamo i discorsi delle sere d'estate, fra
i giochi ad un volto che amammo e che più
non ha nome. Ci ritorna alla mente il senso
delle pazze corse nel vento, la ricerca ansiosa
e felice di qualcosa che era nell'aria, nell'odore
forre e pulito della terra, nella sottile magia del
fruscio di una gonna,
Quel fiore che donammo.
E la gioia di penetrare l'ignoto : la sfida continua a quel mondo diverso, tutto da scoprire,
tutto da indovinare.
Cosa cercavamo?
Da fuori viene come un tuono, un rimbombo di piedi che calcano la terra. Giunge la luce
fredda del giorno ed è ancora notte. I sogni si
fermano sorpresi. poi fuggono veloci portando
con loro il fanciullo.
Restiamo NOI.
Ballata di un ritorno
Perdonanzi amore
Quel bacio a Castro Prctorio
Mentreil pullman s'innsiaca
I ncsora bil me Il tc,
Quel bacio rubato, strappato
Senza nessuna promessa...
Solo la tua
Voc e sommessa
Che ancora chia mava.
Stasera ti chiedo perdono
Perché sul Piceno
Tanta pioggia è caduta
Con hl stessa vo ce
DelUI tua bocca perduta.
Povero amore.
Ti scrhio parole scon nesse
Così, messe
Senza né capo né coda
Perché ti amo tanto
A nche se sono partito
Anche se sono fuggito.
Tanta pioggia è caduta
Con la stessa siocc
Della tua bocca perduta.
Pouero amore.
Mome to drautunno
Negli ultimi raggi
di sole splendente
rivedo i tuoi morbidi
e lunghi capelli.
Dì ogni tua frase il ricordo più bello
mi porta con l'acre odore d'autunno
il vento
che spazza le gioie dell'estate.
Le lacrime amare mi porta la pioggia
ed ogni tuo bacio una foglia appassita....
Rivedo ormai tutto
e rivivo un momento
passato nel buio di cose svanite.
-7
XL
.... QUESTA INVECE
Vi difendo io!!!
NO~
....e fu così che mi trovai nella notte, baionetta innestata, fucile in spalla, infreddolito e
rincantucciato nella traballante garitta della riseruetta munizioni.' Silenzio tutt'intorno! In lotta col
sonno che grmx17.:a sulle mie palpebre.... ed il solito silenzio ed il buio pesto che grava gra,.:a grava ...
Sono la guardia.... e la sicurezza della Caserma per stasera dipende da me, solo da me.
Se mi assalgono, se qualcuno vuole impadronirsi del contenuto dell'opera chela presidio.... dipenderà tutto, dico T UTTO da me! E qu esto al Comando lo sanno. E si fidano di m e. Certo potrei
dare l'allarme ....r ma come? Così lontano com e sono non mi sentirebbero n eanche se gridassi! Com e
fare .... Ecco di nu07.:o quel maledett o fruscio che si fa risentire. Che sarà mai.... Sembra proprio
qualcuno che striscia.... Certo non è molto braco nel passo del fantasma. Se uenisse fuori lo stenderei .... proprio ieri abbiamo fatto difesa personale! Che venga pure! La circolare 1000 parla chiaro!
E se fossero due! Ma no .... non è il C{l.W di pensarci. Tutto sommat o qui sono al sicuro. E dài .... di
11110'1.'0 col fruscio.... porca miseria! Certo se fossero du e dovrei pur fronteggiarli .... Con calma: t«
non svelare la mia paura. M] metterei con le spalle al muro e poi.... nO'/1 appena il primo scatta lo
colpisco col calcio del fucile .... poi subito in guardia e col dorso della mano ZAC.' ecco sistemato
anche il secondo. Messone fuori combattim ento uno l'altro che volete che rappresenti?' Certo che
sarebbe dasroero forte.' Congratulazioni, applausi, elogi solenni, il mio nome aflisso alla bacheca ..
additato ad esempio.... r il Signor Colonnello Comandante.... forse, chi sa, IO giorni di licenza ..
L'indomani in bacheca, infatti tiene [uori il mio nome, additato all'attcn zionc di tut/o il
Corso. Accanto al nome, poche, sin/etiche parole, dens e di significato: "'DIECI GIORNI DI C.PR.
PER ESSERSI ADDOIV.lENTATO DURANTE UN T URNO DI GUARDIA".
IL BATTESIMO DEL FUOCO
Aoh! La voi sapc' l'ultima - Ieri sc mo ano
nati a ' na festa dc quarche Santo Patrono vicino
Ascoli. N un ce credi, vero? Eppure t'assicuro
che d'è la verità . COI' camion ci hanno portato:
tutti quanti. puro l'ammalati e li carcerati . A
me, ce lo sai, ste cose villcrecce nun me dicono
'n gran che e all ora appena serno arivati a 'sto
paese me so "ng ua tra to drento 'na tenda e daje
a magna' e a beve. Però li botri l'ho sentiti e
come! Artro che la festa di Strangolagalli: aoh!
nun ce stava gnente da dì'!
Pareva quasi 'na guera. De fora staveno
turri SOtto al' sole; faceva un cardo che te squajava. lo me so' sbracaro all 'ombra. sotto 'na
tenda e me so' fano tre o quattro pagnotte co'
cert e sleppe de pane e prosciu tto ch'erano 'na
delizia. E sai chi ce stava co' me? El' sottotenente Turano e pure er sergen te Accorroni.
L'unica cosa che rompeva erano certi «orm i»
che relefonaveno che riun so quale ciuccio l' t:
voleva venì a vecic li botti. E poi 'gn i tanto arivava quarche allievo e diceva che fori staveno a
sparà. 'Sci scemi, e che nun ce lo sent ivo che
sraveno a sparà? Ma a me che m'cmporrava?
De botti n 'ho visti tanti 'gni anno a la festa «d e
noanrri »! Ma ce lo sai che c'è stato puro quarchcduno che s'è preso lo spaghetto? So' arivati
Postorino t: Pare~te che trcn~veno come ffoje~
E puro er caporal maggiore Di Lena che gridava: «Q uell'im bra n a to me stava a spar à addosso! Quell'imbranato! ».
Quanno che finarmcnte la festa è finita nun
t'ho incontrato quell'Austria co che abita ne la
stessa camerata rnia- ' Sì, quello biondo co li
baffi! E sai che m'ha detto? che so' n'imboscato, un tajalegna, un fifone. A mc!'! Robba che
si j e do 'n papagno lo spezzo 'n tre'! E poi un
pezzo lo manno a la su' r(~ga7.za . uno a su' madre , e l'artro a l'anagrafe pc' C l' riconoscirnenro.
3-
GLI SCELTI
Arrivammo' trasportati, seduti sul duro acciaioso di quell'indefinito ravoloue. con an cora
dentro i tremiti su ssultori di quel gentil m Z7.0
che, puntuale come la morte. ci aveva atteso all'arrivo dei nostri sogni. Calammo nell'asfalto
bruciato dal suono dei lamenti, ancora giovani.
del glorioso «patiti 39 Corso».
Annusammo cautamente la nuova aria
densa di vapori fino ad allora pressoché sconosciuti. La visione era tutt'altro cbc nuova. Era
in noi sino dall'atto puerile della nascita quel
paesaggio ' netto così squadrato da menti s?ggiogate dal rigore spettabile di stia Maestà Metodo
e della sua gentil signora Disciplina. Altri . 'seri
mazri
e ridenti come tanti cipressi si rendevano
~
essenziali a quel paesaggio muovendosi paral- .
Ielarncn tc o comunque sempre con un ce rro srhema ordinato rispetto ai limiti piuttosto reali che
lo delimitavano. Erano loro. gli alli evi dI:: 39"
Corso, finalmente appagati ne110ro intimo' dal
nostro. tanto atteso. arrivo.
Non voglio essere monotono racconrandovi
ciò che facemmo: cerchiamo di ignorare tutta
la fase preparazione che ci trasportò nel mondo
del p a ra dosso simpaticamente nuovo. Rapide
carrellate cd arriviamo al '-'giorno della cerimonia
di investitura con la consegna di cerri ba ffi
d'oro a certi sconosciuti distintisi per qual ità
morali. fisich e. intellettuali.
Grandi paroloni, ciclo plumbeo. cuo ri bartenti. gioia di padri. sospiri cel estiali . Come tanti
angeli alati si levarono in volo : opra di noi. cing uettando gioiosi della loro mcn te libera. del
loro casto comportamento, così belli da intenerire l'animo più crudo del più ardito Irequentutore della n~ondana tabella. Faceva quasi pL:na
vedcrli così S 'l'i e convinti . c forse an che un po'
d'invidia.
Erano sulla cresta dell'onda, i premiati, i
primi di una dinastia che si muoveva c viveva
sotto il nome altisonante c sinceramente forre:
l\'40~ Corso».
XL
queoii
Ma le cose co m inciaro no a complicarsi nel
giorni che seguirono.
Cominciammo ad assistere a certi sp.:ttacoli incredibilmente strani.
Gli scelti, questi strani esseri, cominciavano
a muoversi in un'atmosfera densa di dubbi, di
strani comportamenti, di SU3nc frasi. di strani
permessi l: licenze che piovevano dall'ancora
plumbeo cielo. ancora più plumbeo, sempre
più nero.
Incredibile ma vero! F orti della oro coscienza premiata li vedemmo arrivar~ prima di
turri alla mensa, nascondere con la celerità d l
ra tto panini e mele nelle già abituate ta sche:
altri pa lesa re ce rt e attività ancora non .ben e definite', certi. poi. mettere in ca t tiva luce pov eri •
di avoli della loro stessa età, con le loro stesse
pen di una volta, ma ormai dimenticate, all'insegna della discip~na e dell' o ~dine,
.
. :\rah! Non so più cosa pensare di loro. non
so davv ero intrav dere quali potrebbero esser ...
i loro limiti. ammesso che ne conoscano.
:\la più che altro non so cosa dire di me,
che.' sono uno scelto.
x
o
«Ho detto Fronte- Destr, Imbranato!»
-9
XL "
NOI,
gli incompresi
Avevamo cominciato col dire, noi, poveri ilIusi : "No, nel modo più assoluto non possiamo andare al c.ampo. Sarà bella Sulmona, va bene, Fonte
d'Amore e tutto il resto , ma noi. .. noi siamo indi.
spensuhil i qui in Caserma. Chi ci penserà, durante
la nostra assenza. al GIORNA LE, allo SPETTA·
COLO,
confortare le rag~zze dei coIleg:bi'~ E I.e
nostre, le nostre che - ed c vero - sono COSI deli-
a
zi-oo-se, de-li-xi-oo-o-se!
Si, va bene. perderemo qualcosa non parten·
do, la gioia di nn trasferimento in camion tra canzoni e bevute, l'allacco a fuoco , il piacere di alcune giornate Iassù, tra i boschi.
Sì, lo sappiamo che perderemo qualcosa, IlId
noi. noi dobbiamo stare qui, abbiamo la bronchite,
il JoHore d ha consigl ìa to di dormire nel bosco,
nel nostro bosco, però, quello rranqu illo del';1
redazione,
Loro ci vogliono portare ad ogni costo! Va
bene: vuol dire che tossiremo tutta la notte, sca I.
firemo i loro cuori di ghiaccio.... .
E ci agitammo , nel cubo, con so gn i d'incubo.
No. non ,.~tTIio andarci, non voglio vedere il poli"01;0 in
no. non voglio dormire in un ex
~mpo di concentramento, no, NOOOOO!
Fummo svealiati dai capisquadra nel cuore
della notte, noi. ~lOl11illi di penna, di cultura. Vero
gogua! Prendemmo, cosrrett i, :;.i cosrreu i, maglie,
mutande di lana. tute g inniche per il freddo. '~ap'
polli che ci st.ava no benissimo (un po' bassa Id
marfinzala. ma la misura è perfetta, dice il sarto
maleJe~to) e partimmo su camions gelati. Tutto j I
mondo part iva,
E' passato un pu' di tempo da quel mattiuo
e non ci siamo ancora r ipresi dallo dIO(·. C'I'rano
neve e freddo lassù e in infermeria dicono che
iamo irreeuperabili, noi gli uomini di cultura, d:
penna, cost ret t i a fare i guerrier] ~
&"liita,
')Lettere
al !Direttore
Caro Direttore,
sono un A.U.C. del 40" Corso ed un grave problema mi assilla ora più che mai. Da ~empre le
mie finanze mi hanno costretto ad una vita austera
e parca persino nel mangiare. Pensi che qui, alla
Clementi, quando esco la era con gli amici per
andare a cena, sono costretto a mangiare solo un
po' di insalata e qualch.e ravaI1~llo, facen.do aDdI~
Ia faccia allegra e soddisfatta di fronte al co lleghi
che mi guardano increduli,
~1i dica. La prego Sig. Direttore, come potrei
risolvere il rnio problema.
Le consiglierei di rivolgersi a quell'A.U.C.
possessore di una. [aguar rosso-amaranto posteggiata nel garage un po' fuori città..... ha presente?
Egn~;.do
"ignor Direttore,
sono un. dei nuovi arr-ivati e La prego Ji scu"are la mia intraprendenza. lo e a lcun i miei umici
fl.ovremo affrontare, quanto prima, il compito delhl formazione Ji una redazione per il nostro giornale, ma, non lo neghiamo, siamo spaventati per·
ché sospettiamo che si tratti rli un lavoro durissimo, Oeni matt iua, infatti , vediamo Ella ed i
Suoi uOl~ini, uscire COli pa~8o marziale dalla Clementi per farvi ritorno quando? Tardissimo, perché non vi ,.i vede mai. 10: poi quella luce sempre
accesa in "l"eòazione sino ~I tarda uotte : è un monito di duro lavoro per ehi dovrà battere la stessa
strada. Scusi I'ardire, signor Direttore, ma vuole
dirci esattamente quanti ~ quali onerosi carichi
devono sopportare le spalle di un allievo redatrore ?
Con i sensi della mia stima
Ave Onusto
Fnticonl
.\1 io giouane am 1(:0.
la sua domanda ci appaga di intima soddisfa.
zione, Aliin« i nostri sforzi vengono notati; apprezzati. valutai; nel/a loro possanza, La nostra
giornata, oh si, è gravosa come U1l basto di ferro.
Ricordi che per essere un buon redattore bisogna
al.'eT(~ 1IIl(! bella ragazza, saper giocare a poker,
amare la buona tacola e, infine, auer letto almeno
lilla volta url giornale, anche se a fumetti. Di mattina, infatti, si cede la ragazza con buone pa"~st~g­
ziat e sui colli e altrove; la sera si giOCCl Cl poker
;er vincere i soldi da spendere al desco Fiudomani,
Aver' letto un giornale gioca per i primi approcci
COli i colleghi di redazione, Nella quale, ocuiamente, c'è sempre 1111 Onusto Faticoni che fu tutto:
Si ,~ tÙI bene.
E.~im io
Direttore,
mi -cusi :;e La disturbo per sottopor l.e un easo
personale. S0110 alto appena m, },64 c alla vestizione mi .~ stato distribuito UlI... cappotto che
andrebbe belle per un ACe alto 111. 1,80. II sarto,
da parte sua. si è limitato a Jir~ eh stavo belli"•
simo e clre bisognava soltanto ulzare la martinga la.
Potrebbe darmi un cousigl io pratico ed economico
Iler risolvere il problema?
Grati~siIIlo dal p iù basso del mio pastrano .
A
ve Caio
Gregorio Fustacci
Simpatico lettore,
il ,ç110 è ItrI problema comlme a molti. Vorrei
intanto tranquillizzarla dicendole che mentre per
le donne i sarti [cuneesi ed inglesi prevedono le
gonne ancora più alte sul ginocchio, per gli uomini.
la moda consiglia il paltò alla caviglia. Le une
scopriranno di più le loro belle gambe mentre ,~i
copriremo maggiormente la forma 110rt vezz~s~ .5~
si ma delle nostre. Per lei singolarmente, pOI, e
chiaro ch-e il suo pastrano riacquisterà il giusto
metro rimettendo la martingala dove stava prima.
Certo di cederla al [ùxnco di una ragazza alta e
slanciata e con i sensi della mia personale comprensione, la saluto.
XL
lO -
RISERVATE AI NIPOTINI DEL
Saluto ai nonni
A San Benedetto cambia i lreno per
col treno, cambiai IIIon,lo.
A~('oIi
e,
Li incont rai , cos i mi ei attuali «uo nni», giovani a me ancora ..conosciuti , ma duna Iisionomia
iueonfondiblle nel l.. loro uniformi di marcia, TUI.
li alti, marziali, ., i muoveva no veloci. quasi scattanti, eol volto dal colorito bruno, propr-io della
vita sana e ordinata.
ì.
Un o di ess i. rossiccio , guanI.'> con .Iue occhi
azzurri, pieni di ironia. la mia g:i~lcca calzante in
\'iI3, dallo spacco accentuato, i pantaloni perfetta.
mente sti rat i, poi ~i fece da parte, ghignando.
Trovai posto tra due di essi e presto mi sorpresi ad osservarl i, allratto da un qualcosa di lndefinibile che sentivo in loro: erano lì, stretti al loro
fucile, come se si Iosse trattato di un qualcosa di
sacro e nel contempo di caro ; compostamente parlavano, seherzavano, si comportavano come giova.
ni: ne avevano il corpo armonioso e scatt ante ; ma
nei loro occhi c'era una dignità, una maturità a
me sconosciuta. Avrei voluto parlare. chiedere
qualcosa sulla vita che mi attendeva. Inutj le .....
ero stranamente a disagio.
Presto il cont rol lore mi costr-inse a mostrare
la «cartolina giallu», con cui via;!f!ia\"o. Ci fu un
attimo di attenta perp lessità , poi lo scornpart imento esplose; quella patina di .Jistaceo scomparv e
dai loro volti: scattarono in piedi urlando airllni·
son o «una nebbia.... una nebbia! l). Altl"i accorsero,
furono su di me che invano cercavo di capire la
ratrione del la loro eccitaaioue ed il significato di
quella parola «nchhia ». che pUn~ mi era parso
sempr-e chiaro.
Di colpo, come t'l'a esploso, il putiferio cessò
e uno fii loro. dandomi familiarmente una manata
sulla spa lla. rui disse : «E' dura, vedrai. ma se
vorra i ce la farai, ed è bello esserci dentro».
Intimamente lo rill;.rraziai.
Presto familiarizzammo; mi recitarono a memoria i numeri di matricola dd loro fucili, mi par·
larono dei pasti «ottimi ed abbondant i», del Toro
(buon papà», il Sig. Colounello Comandante, delle
loro fatiche, delle soddisfazioni che da esse sape.
vano trarre come soldati c come uomini.
Celebrammo l'in<:ontro con un intruglio verde,
offerto da uno di essi, Lo bnttui giù, ricacciando
dentro h. to ... ;;C' che mi procuravu : co ...i divenni dei
loro.
Li ho r ivist i ~pe,.,.o qui al la Scuo la , S e lll p l' l~
pronti a solleva rrni ed a ridere bonaciamente delle
rme prllll~ vir-issj tudini militari, dall'alto di quella
sorr-idente matur it à, che ["uomo usa verso il ragazzo.
A,d essi. a questi «nonni» del -1(1"', ai primi
giganti del mio mondo militare, il grato saluto ed
il più f,,'nido a ugurro da una «nebbia» ricouoscente,
Preghiera dell' allievo
o
mIO
buon Dio.
la che il trombettiere smarrisca la Slia tromba,
che si perda la
I1lallìa
di fare i cubi,
che il mio fucile non arrugginisca così presto,
che il Caporal .11aggiore
Iwn
mi punisca così spesso.
Fa che non perda coltelli
quando
,<OIW
di servizio alla mensa,
che non mi cedano
quando dormo durante l'ora di studio,
che abbia le idee chiare
.sldl'Arte Jliliuzre e sulla Topograjia,
che arrici primo al/a CU.5sa dello spaccio
e inosservato quando giungo tardi alle adunate.
Amen .
Per rinfrancare lo spirito
DECADE: Un dollaro d'onore.
DIVISA: La guerra dei bottoni
PER!lIESSO: Avanti.
RITIRATA: Ultima porta a sinistra.
STIA PUNITO!: L'urlo di Tarzan.
IL CONGEDO: L'ultimo urrà.
CASA ZA~NONI: Là dove scende il fiume.
FOSSO DI BRETTA: Mezzogiorno di fuoco.
I TENENTI DELLA SESTA: r 4 cavalieri
dell'Apocalisse.
CIRCOLARE 1000: Il Vangelo secondo il
Cap. Picchioni.
PARTITA ALLA TELEVISIO~E: La carica
dei 600.
LA VACCINAZIONE: La strage degli innocenti
POST . VACCINAZIONE: Il riposo del guerriero.
XL
-11
QUARANTUNESIMO
Nos'algia
La vi'a del Solda'o
Le luci si sporgono, suona il silenzio,
qualcosa percorre le stanche membra,
il pensiero vola agli affctti lo Ilt ani,
il tnso dei nostri cari ri-vive per un attimo)
si dissolve con l'ultima Ilota,
poi l'oblio del sonno ristoratore.
Annunci economici
A.A.A.A. Importante Compagnia cerca piazzista fogliame di bosco. Vasto campionario. Consegna immediata.
A.A.A.A. Importante Compagnia cerca fantasmi anche seconda mano scopo consulenza addestramento dipendenti
primo impiego.
A.A.A. Cercasi materasso Permaflex ottimo
stato onde evitare quotidiana composizione cubo.
A.A.A.A. Ponte al Marino - Casa Zannoni ridenti ameni luoghi villeggiatura. Giochi, buffet, giardino zoologico con
scimmie, pantere, leopardi, gatti con
"gli. Sfondi uniformi: Vi distinguerete!
Sa/u'o un po'
CORSO
Il
Un giorno, all 'improvviso, forse proprio
quando attendevamo con maggior cura alle
nostre cose, ci giunse una cartolina gialla.
Quella cartolina ci è rimasta stampata nel
cuore ed ora già ci ricorda un tempo che fu.
Poi solo una valigia, quella che nostra
madre aveva preparato con cura, fu la fida
compagna del nostro viaggio.
Ora la Bandiera è la nostra vita: La salutiamo quando spunta il sole, e a Lei che rendiamo onore quando il sole tramonta.
La nostra casa è lontana, ed ora noi qui
siamo soldati pronti ad obbedire. Strana vita
quella nostra, piena di gioie e di dolori, colma
di sacrifici e di rinunce.
Il fucile riposa accanto a noi quando la
tromba suona la sua dolce melodia: tutto è
silenzio.... e noi abbassiamo il capo pensando
ai nostri cari. Se qualche lacrima fugge dagli
occhi... questa è la vita del soldato!
Questa è la vita del soldato, umile e faticosa, colma di sacrifici e di rinunce, ma sempre bella e dignitosa.
nebbioso" al Sig. Col. Comandante
Signor Colonnello Comandante,
questa è la prima occasione che ci si presenta per ringraziarl:a c contraccambiare il saluto ch e
Lei ci ha voluto porgt'Te all'inizio del Corso.
Siamo appena giunti, ancora non La conosciamo completamente, però una cosa di Lei ci è
rimasta subito impressa nel cuore: il fatto che si interessi di n.oi singolarmente e che ogni nostro
problema diventi un Suo problema; questo ci basta per capire che in Lei è imito un pmfondo senso
di umanità e di responsabilità. Il Suo paterno atteggiamento ci ha reso men o duro il tirocinio iniziale. Lei ci ispira la fiducia e la forza, che sono indispensabili per superare le num erose difficoltà
che ancora ci separallo dalla meta. Non L a deluderemo!
Il -t r" Corso .
12 -
XL
Ascoli Piceno, 37 agosto 1975
Piano di Lezione n. 9342
OGGETTO; TRAFIL:\MENTO DEL CAl\IPO ì\'IINATO (a mezzo galleria o ponte)
Data di svolgimento: 38 agosto 1975.
Scopo della lezione: erudire le Armate nel Plotone rinforzato.
Personale Istruttore: A.U.C. Ciccillo Percuoco.
Istruttore aggiunto: A.U.C. Colosimo Cacace.
Unità d'istruzione: Plotone rinforzato.
Uniforme: da campagna pesante corazzata tipo P.O .A.
ì\'latedali didattici occorrenti: N. 120 telai tipo A; N. 131 telai tipo B + vitamina C; N. l ponte
Bajlej; N. 18 ruspe Nato; N. 304 badili pesanti ad espansione interna cal. 85/21; N. 12 caschi direzionali (con fregio ordinario) a pila transìstory C.P.R.C. 26 a deformazione.
Testo consultato: Consultary Esacavador Probleam - ed. Paoline.
Organico: N. l Plotone Fanteria leggera modello«Escavador».
Rinforzi: N. l BTG Genio ruspatori da casermaggio; N. 4 Armate Genio pontìerì da 81 e N . 3 da
120; N. 3 Brigate Ricerca e Presa di contatto (R.P.C. al comando di un Colonnello di truppa con l'aggiunta di un Reggimento P.O.A. - Pontificia Opera Assistenza - per eventuali
conforti spirituali).
Armamento: N. 9 carri armati individuali senza rinculo C.D. (Cingolo Destrorso) a passo costante;
N. l Garand cal. 7,25 modo Mao-Mao di reparto.
Difesa N.B.C.: N. 12 pacchetti vescìcatori medi al cioroacetofenone tipo «Mcrtalìty»: N. 4 scatole VAL (Virus Automatico Leggero) a penetrazìone : N. 19 radiazioni alfa et gamma a flusso ordinario e subalterno.
Tempo di esecuzione ordinario: Tre mesi, 23 h, 51' prima della posa del campo minato nemico.
Tempo supplementare (di scatto): 5' per eventuali pulizie di BTG sul campo di battaglia per
mettere in condizione la GG.UU. di operare a tiro radente.
Vettovagtiamento : N. 244 colli mangime tipo «Alìmentary Bromur Consaliens»; N. 305 barili ordinari del tipo «E.I. 3 Fundador» con supplemento di N. 75 pillole bianche E.I. uso propedeutico promiscuo.
Modalità di esecuzione: Galleria scavata a tre spirali avvolgenti senza ritorno di fiamma, larghezza massima 0,50 cm. per passaggio delle truppe amiche schierate per tre in linea di fronte
con carri armati individuali. Per passaggio successivo altri tre metri di strettoia per reparti muniti di Garand con Armate in fila.
Tempo assegnato per le l'arie fasi: tre mesi: organizzazione e preparazione materiali di circostanza e centine; N. 2:3 h e 341' per l'esecuzione dello scavo della succìtata galleria; N. 3':
completamento opera con unità A', A", A'" etc. ; 17': trafilamento, preparazione dell'attacco, attacco propriamente detto, organizzazione ed ìstallazìone del BTG esplorante, rastrellamento e successiva, immancabile Vittoria.
Formazione ordinaria nel trafilamento: A) Plotone in fila con Armata a Cuneo (o a Vercelli ) ;
B) Plotone in fila con BTG aperto S1.Ù davanti ma chiuso di dietro (occhìol ) ; C + D ) Plotone
a scacchiera con Armata a Dama nel centro, di fianco, più le tre Brigate dietro a pois
(il bianco muove e matta in tre mosse e la vittoria è nostra).
P. P. (Post. Pìanum)
Tale piano di lezione, redatto in base agli artt. 8574 e 8481 circolare 1000 (sprint), approvato dagli organi competenti e dalla P .O.A., viene diramato ad esclusivo uso didattico a
tutti i corsi dotati di senso del dovere e di alto spirito emulativo quale fu il 40".
Chiudi curioso! •••
IU
~
'I
"UCCINO
Da «L'e volu zione di un A.U.C.» di LAPA FAMB
-13
Omaggio al a Signora
CLEMENTI
Quando gli squilli [inali del silenzio sPt'/I ga n a le ultime u oci della notte. tutto tace. Una
c'lppa di l~ioillbo ric opr e la caser ma, si sent e
solo il fruscio del uento che passando tra le foglie degli alberi scambia con loro qualche pal'ala.
E' questa l'ora in cui Pallieuo di g uardia
ha la sensa zione di sen tire "lei", la Ca serma,
par/are. Si lam enta, naturalmente, perché parla
di noi, degli AUe del 39° ch e già son o sergenti,
d e.?;!i A ue del 40'"' che lo sarann o a gionzi. dei
IIlW,)i del 4 l" ch e si preparan o {Id esserlo fra
~ mesi o meno:
(d o S01/0 »ecchia, dice ) anch e se tant e ';) 0111.'
rinn ov ata e continuamente tenuta linda; m i
chiamano Cl ementina Cheric, cerc ano tutti di
rendermi sempre più bella e più acco gliente,
scherzosamente mi soprannominano "Hotel" e
fann o di tutt o per render-mi tale, ma è questo
che mi dispiace. N on sono un hotel, non ho i
suoi conjorts, i su oi au steri salotti, la sua po m posa sala da pranzo. Sono una sem plice, cecchia
Caser m a e voglio essere sempre tale.. poiché ho
quel ell e un hotel non ha: un cuore, una 'Vitalità.
un'energia, che im mancabilmente si rinnova
ogni qual/l'o mesi. SOI/ O la casa di tanti g iov an i
baldi e gen erosi AUC.
"U~
ardeant ardee": è il m io mo tt o, e.. permettete m i di dirlo, un m otto ch e è tutto un />/0. grtlJiIJìl{ln.
Si lam enta la »ecchia cara Si gnora Clein entina. Ed ha ragione.
Quello ch e più le fa dispiac ere è sen tir lam en tare i suoi abitantii quali contano i gi orni..
le ore che li separano dalla !,arten za.
Perché, si domanda, forse li tratto male?
Forse S0110 talmente brutta e vecchia, forse non
riesc o a farli stare a loro agio! lo sono una povera uecchia Ca serma. Ho la mia au stera dignità) sono addetta all'istruzione di futuri ufficiali
ai quali, fors e perché sono ten era di cuore, inimancabilmensc mi affeziono. Perché debbo essere ripagata in questo modo? Non chiedo che
di essere ricordata; solo quest o.
il ucnto [rusciando ascolta e porta via que·
st c pai'Ole. Le porta lontano. dove ci sono tanti
ex -alliczi della Scuola di A scoli e qualcuno di
essi.. m entre v eglia il sonno dei com pag ni, ripensa a lei e da lontano le manda un saluto c zm
graZ1e.
Ma lei.. la v ecchia Cas erma n on lo sente,
o m eglio fa fint a, lei continua a brontolare pr oprio perché si sen te 'vecchia e cuole [-'affetto d ei
suoi allievi i quali, da bravi figli, pur dicendo
ch e 1101/- vedono l'ora di andarsene, sanno che
in fondo penseranno sempre a lei e la ricorderanno non come l'Hotel Clementi, m a come la
loro Clementine Cherie.
}4-
Personaggi principali :
Sir Marius Mc. Quagliary
.
. Comandante del Protettorato
Col. Saint Monk .
Comandante del l " Dipartimento Aucmen
Col. Dawy Crocett .
Comandante del H ' Dipartimento Aucmen
Cap. Angel G. Ery
. aiutante di Saint Monk
Ernestina von Zaccar
. segretaria di Saint Monk
. Marajìa del I" reparto
Don Pascal Sastrhj Vitb
emissario del Il' Dipartimento
Klaus von Somaskj .
Guardie, Aucmen, armigeri, investigatori, lancieri, boys.
Luogo dell'azione: un protettorato della misteriosa India Marcbigiana.
Data: ai giorni nostri.
ERNESTINE, LA VEZZOSA
Era l'ora del giorno che il Colonnello Saint Monk preferiva. Sul Protettorato di Clementphur scendevano le prime ombre della sera.
Saint Monk sedeva comodamente sulla sua poltrona di vimini; davanti a lui il fido aiutante Angel G. Ery sorbiva una bibita alzando di tanto in tanto la testa dai suoi rapportini quotìdìanì. La silbuette di Ernestine von Zaccar, la vezzosa segretaria tedesca, apportava un piacevole tocco di femminilità che Saint Monk, da buon gallese, non mancava di sottolineare con
qualche pacca: un vezzo che, ahimé, gli era rimasto dalla sua campagna di Francia.
Si attendeva la visita del marajìa Don Pascal Sastrhj Vith che quella sera avrebbe fornito, dal primo Dipartimento la guardia al Protettorato. Saint Monk fidava nell'operato di Pascalin - come scberzosamente era solito chiamarlo nei momenti tranquilli - perché il giovane
marajìa aveva formato la sua tempra militare nella rigida Accademia di Moden Town (of London) e, in quella delicata circostanza, il valore e il coraggio suo e dei suoi uomini erano di sìcura garanzia.
Quale pericolo nascondevano le nubi che si addensavano minacciose sul St. Marc's Collen
turbando l'alacre e tranquilla armonia di Clementphur?
Saint Monk sapeva perfettamente quanto fosse difficoltoso far pervenire al comandante
supremo del protettorato, Sir Marius Mc Quagliary, il microfilm con la documentazione delle
audacie dei suoi uomini senza che ne venisse in possesso il suo rivale Dawy Crocett, che comandava il secondo Dipartimento. Non che tra i due gentìluornìnì corressero aperte ostilità, ché anzi
al campo di polo o ad un tavolo di bridge più volte li si vedeva insieme combattere cordialmente.
Ma c'era tra loro quel gentIemen agreement che proprio in quei giorni si era acuito per la eco
dei successi e delle audacie ottenuti dai gloriosi Aucmen del 40".
Era Il momento dello show-down, Per garantirsi da sorprese Saint Monk aveva nascosto
il microfilm nel tacco di una scarpa affidandola al suo corpo di guardia dislocalo da Pascal Shastri Vitb: anche stavolta Dawy Crocett sarebbe stato battuto!
INCONTRO NELLA NOTTE
Le due suonavano a tutti gli orologi. La seconda muta era appena smontata.
Nei muti viali di Clementphur due ombre furtive si aggiravano nella notte.
Ernestine, la vezzosa, si avviava al suo segreto rendez-vous, Dal corpo di guardia, cam-
minando radente ai muri, un'ombra avanzava guardinga. Klaus von Somaskj, agente dello spio-
XL
-
15
naggio al servizio di Dawy Crocett, destramente infiltratosi tra gli uomini della guardia, raggiunse la fanciulla dietro un cespuglio.
La vergine e l'uomo si strinsero in un caldo abbraccio, ma da quel bacio von Somaskj si
ritrasse punto dalla leggera peluria che graziosamente ombrettava le labbra sensuali della wichinga.
Mezz'ora più tardi, soddisfatto nei sensi, von Somaskj sapeva cosa e dove cercare al
corpo di guardia.
A CARTE SCOPERTE
Il primo sole del Sto Martin's day non trovò la Clementphur nella solita pace. Il Colonnello Saint Monk si aggirava in pantofole per i corridoi del corpo di guardia.
«Fuori la guardìa!», gridava il capoposto.
«Fuori la scarpa!», faceva eco il Colonnello.
La battaglia ormai infuriava. Tutta Clementphur era sconvolta.
Quali drammi interiori travagliavano l'animo dei nostri personaggi'?
Saint Monk: squassato dal timore che il mìcrof'ìlm sia ormai perduto. E perduta sia
anche la scarpa.
Angel G. Ery : il fido aiutante si tramuta in detective. Nessun uomo a Clementphur doro
mira sonni tranquilli. A tutti verranno prese le impronte pedìtalì.
Il giovane rnarajià Don Pascal Shastri Vith, in preda al più nero sconforto nel vedere
troncate le sue aspirazioni di carriera, minaccia il suicidio. I suoi vecchi compagni d'armi Marcus Montgomery, del secondo reparto Aucmen e Lucius Al Capone (il solito oriundo) del terzo
reparto, gli sono vicini, lo confortano, lo fanno desistere.
Gli uomini di guardia: passano da un interrogatorio all'altro ma le loro bocche non si
aprono, tant'è fitto il mistero del quale sono stati vittime.
Von Sornaskj : una serie di indizi rintracciati nella spazzatura lo perdono. Per lui si
aprono le tetre porte della sala di rigore .
Ernestina von Zaccar: attenderà fiduciosa il suo uomo al quale ha immolato la purezza
e la peluria.
Dawy Crocett: a rapporto da Sir Marius Mc Quagliary mostra il microfilm sperando
nel suo intimo che quelle imprese sembrino fatte dai suoi uomini-nebbia.
A questo punto la giustizia trionfa.
LA PROVA DEL NOVE
Contrita e pudebonda Ernestina, la vezzosa, svela la sua colpa a Saint Monk e lo ìnforma che in una tetr-i e buia aula di visione notturna Sir Marius e Dawy Crocett stanno osservando il microfilm.
In pantofole, tremebondo nel volto, come un falco piomba Saint illonk.
Sir Marius lo accoglie con un sorriso di soddisfazione nonostante l'abbigliamento : le
prodezze degli Aucmen del 40' sono inconfondìbìtì e Sir Marius non ha avuto dubbi di sorta.
Dawy Crocett dovrà cercare - ahilui invano - , di farle bissare alle sue nebbìosìssìme reclute.
La pace è tornata a Clementphur. D'steso sulla sua poltrona di vimini, nell'ora che preferisce, Saint Monk centellina la bibita col fido aiutante Angel G. Ery, La silhuette di Ernestina
von Zaccar, la vezzo sa segretaria tedesca, scivola tra le poltrone apportando un tocco di fernmìnil ìtà che Saint Monk - da buon <;allese ._ 0 non manca di sottolineare con qualche pacca: un
vezzo che, ahimé, gli è rimasto dalla sua campagna di Francia.
16 -
EEII14l'. le
Ile)I
re 'CllI(J re
PRIMA COMPAGNIA: Flores, Malvestiti l\lazza, Federico, Bresadòla, Consolini, De Nardo, FaI·
zone, Verdelli - Supervisore il capo compagnia Italiano, «untore» tecnico l\lazzanti.
SECONDA COMPAGNIA: Virgadaula, Parente, Pepi, De Ftgueroa, lemmolo, Postorino, Mondino, Stoppa, lovane - Supervisore Peterlin, «untore» Di Tommaso.
TERZA COMPAGNIA: Palrniero, Pipino, Basile, Di Ruggiero, Sergio, Zoppelleto. Petrucci, Gadaleta, Rienzi - Supervisore Tamberi, «untore» Morara.
.
-
XL
17
'SONO NATE CON NOI
..
Q ue sto { O' Co rso che orm a i volge a lla fin e.
p uò a ndare orgoglioso d 'aver tenuto a ba tt esimo
alcune inn ovazioni di particolare importanza
venute alla luce nelle movimenta re sta nz e d ell'Ufficio Addestramento. Innovazioni di caratrerc didattico. beninteso, che si allin eano con
le più moderne te orie d'in segnamento, Ci riferiamo ai plast ici. al planetario. alle po sr az ioni
e appostamenti real izzati nel co rt ile interno della terza Compagnia. c. dul cis in fuud o, alla
tavola d'orientamento.
Pa rliamonc brevemente. cercand o di m ettere in rilievo gli aspe tti innegabilmente po sitivi dal punto di vista di una pi ù co m ple ta e
approfondita istruzione militare deg li a llievi
ch e frequenteranno. d' ora inn anzi, la Scu ola.
Si comprende fa cilmente l'importanza dei plast ic i ,d i determinate zone a i fini d ella con oscen z a delle stesse . Tale importan za si acc ntua ai
fini militari e tutti noi abb iamo avu to m odo
di rendercen e con to assistendo a lle lezi oni di
addestramento a l combattimento svo lte appun ·
to sfruttando qu ei pl astici ch e a lc un i nostri co lleghi av evano realizzato co n notevole maestria.
L'imboscam ento dà alle volte i suoi bravi fru tti :
La meccan ica del l'assalto, del fu oco di preparazione e d 'a ppoggio. della scelta del te rren o
tatticam en te più valid o. risulta molto più chiara
o ra che abbiamo potuto valutarla n ella su a in rerezza «a vol o d'ucce llo », come usa dire. N ecessa ria e c h ia rif ica n te appendic e alle lezioni
rcori co-prariche svol te in aula o ne i va ri poligoni
d ella Scuola (tristezze di un tempo ch e p er noi.
nonni c serg enti, fu).
Altra interessante iniziativa qu ella del pia
n crario: non si trat ta cerro di un o di q uegli immensi planetari che si possono ammirare nelle
grandi città, purtuttavia di essi co nser va la SUl:!G
ges tio ne ed il rigore scientifico. Il suo val ore
didattico è quanto m ai evidente : non si p uò
concepire (o. non si po tr bbc] un Comandante
che non sappia o rienta rsi sf ru tt a nd o i punti di
riferim ento che la natura gli fornisce. Di qui la
necessi tà che egli conosca alc une costellazioni
fondam entali e ne sappia trarre gio va m ento ai
fini di una pronta, per quanto a pprossimativa.
valutazione della direzione da seguiH', non averido i normali mezzi te cnici a disposizione,
~
De cisam ente chiarificatrice nei confronti
del testo , la realizzazione d egli appostamenti e
delle po sta zi o n i co m p iura nel risp etto delle misu re regolam entari dai ba idi pi onieri clelia terza
C o m pag nia . Studiando la sinossi di L.C.B.. per
quanto ben fa tta , non resta impresso il concetto
dì p osta zi one così com e accade dopo essere materialm ente scesi in un a di esse ed avern e visto
le di fficoltà pratiche di reali zzo.
11 tableau d' orientement , in fine, ci si è presenra ro co n una copertura di ra m e variamente
e magistralrnenre bulinato, sul qu ale so no state
evid en zia te le direzioni d elle principali citt à iralianc rispet to ad Ascoli Piceno, con relative di s ta n ze chilo m etrich e. non ché a lc un i punti di
riferimen to .ncccssa ri ad un orientamento spediriv o. Gli AU.C. dei prossimi Corsi potranno
idealmen te porsi su qu elle direzioni cd immaginar e le lor o cas e con la rapidità d el lampo. Sar à
per [oro. magari. un m omento di nostalgi a: ma
passerà anch e quello. E poi , state pur t ranquilli.
che trover ete anch e voi il vostro b ra vo d a fare
ed il piacere di contribuire a ttiva m en te a r ealizzare ancora nu ove attrezzature didattiche o perfezion arne altre co m'è n ell e p revis io ni pro grammari ch e d ella Scu ola.
Sarà in olrr una buona occasione per affez ion a rvi ad essa. all e su e COse che so no -n ostre e
vostre, C osì co m e è su cce sso a noi,
Certam ent e, vi salutiam o, t en enti e seI'·
genti ch e ci Sl'ez;;aste quando nrrioam m D
im pacciatissimi : in
quel d ella Clem enti,
Vi ringrazianm prin ci palment e perché ci
ac ete sop portati nel periodo più difficile
e p erché ci acete in segnato; fra l'altro,
che prima o poi finisce per tutti . ( E lo
stesso sarà per noi).
Saluti.
18 -
XL
OOSE DI NOI ...
AOROSTIOI
SIG. CAP. PASQUALE DONVITO
Più che altro lo vedemmo un di arrivare
Assaltando una '600 da rifare
Sembrava veramente un condottiero
Quant'era bello, deh, quant'era altero!
Ullalà che portamento fiero!
Ahinoi ma è proprio un capitano vero!
La strofa che ora segue vi dirà
Essendo Pasqualino il Marajià
Dove ci porta la fatalità.
Ordina, grida, chiede se hai capito :
Nel modo più assoluto stia punito!.
Vernicia, inchioda, liscia a tutte l'ore
Intanto sogna i gradi di maggiore.
Tiriam le somme, caro capitano
Ormai è la fine: diamoci la mano.
SIG. CAP. MARCO MANTELLA
Maestro di tattica e strategia
Atletico, simpatico che sia
Ricorda certo quel tal cavallero
Che, con ronzino e fido scudiero
Osannava all'amor, facea il guerriero.
Mai più vedremo un uomo tanto umano;
Ascoltate, è il nostro capitano!
Naturalmente in vita militare
Tutto ci pesa e sono «scene negre» ~
Eppur con lui ti viene da pensare
Languidamente a tante cose allegre.
La conclusione ormai vogliamo dare:
Anche gridando si faceva amare.
SIG. CAP. LUCIO CAPONI
L'aspetto di un guerr ìer che guarda un tempiO
Unendo al far di cavalier perfetto
Cambiandogli divisa, per esempio,
Inquadran l'uomo al modo più perfetto.
Ordinando minaccia, ah ìmé, cospetto!
Caporali, Tenenti ed A.U.C.
Adesso zitti, oppure v'ìnchìap ....
Perdonate, è lo zelo, tutto qui!!
Ognun di noi però lo stima in cuore
Nonostante minacce o permessini....
In fondo gioca solo ai soldatini.
RISERVATA PERSONALE
AL SIGNOR TENENTE BERARDI
Le scriviamo noi, i suoi ragazzi del primo plotone, per dirLe cose che forse Lei non sa. Anche se tanto tempo ci è stato lontano, è rìmasto il nostro Comandante. Ce ne siamo resi
conto a Sulmona!
XL
•••
rtln
-
19
SERGENTI
Salu'i a loro~
balie o 'iranni!
piaflltJ-trU
da Jfleletti
ChI ha avuto o avrà dei .per m ess in
presidio di mattina o n e) primo pom er Iggio, va le a d ire non nelle ore ài
libe ra. uscita, noterà s icuramente passando da piazza de l Popolo come manchi in essa una nota caratteristica ormai : qualche AUC .
Con tutti i suoi monum an t ì, i su oi portic i. le sue bellezze. piazza de l Popolo
senza gli AUC sembra vuota. E lo e
abbas tanza. Che volete che escano a
fare le ra gazze se non per vedere nOI
e per essere viste da nOI. Anche per
loro ormai c'è la libera uscita.
Care. gentili. SImpatiche ragazze di
Ascol ì. Avete anche stavolta mantenut o salva la tradizione che vuole la «SIs temazione» dei militati in qualsiasi
citta dove esista la guarnigione. I militari cambiano, le donne so n o sempre le
stesse: pronte a difendersi o ad attaccare. La. lunga schermagrìa degu sguardi, d egli approcci, de lle parole ài circostanza, delle avanc e.'>, Eh, sì «ener,
chez la l'emme», E nOI, chi piu eh] meno. qualcosìna l'abbiamo pur latta,
Siamo assaltatori, ol tretutto, Grazie,
ragazze di Ascon, per averci dato la
possibn ìt à di infrangere i vostri CUOl"l.
Sapeste quante cose ci infrangono, pover ì noi. E siate gentili anche con quelii che verranno: hanno diritto anche
loro . Per voi, ragazze di Asco li, non
ci sarà che I'Imbarazzo della scelta,
come sempre e non vi mancheranno
ie occasioni. C' è,
vero. la possìbintà
che qualcuno di nOI ritorni da quest-e
pani con i panni sospìratì di SQtwte n en t e, mentre voi sarete con i nuovi
AUC. Be, allora. saranno aHari loro,
perché in tabella. ci va rino a finire
di sicuro. Ma l'interessan te è che sia
s a lvo il ciclo: diversamente e la fine.
Noi continueremo ad essere allo stesso
posto. magari con facce divers e, ma
sempre li. noi AUC a. fare vasche dopo
vasche a piazza. de l Popolo a rincorrere
~ o n n el1e alla Standa o da. Gabrìelh, a
cercare rìstorantìrn appa:·tat i. ag-Ii stessi bar. con le stesse occhia te a dirvi
.e stesse cose. Siate gentili, ancora.
Se non ci fossimo noi quanto perderebbe la vostra Ascoli, vero'? Com'è
vuota quando noi non ci s iamo, Anzi,
s sgnor Colonnello. vuol fare una bella cosa. vuoi dare una perenne nota
de l nostro colore alla citta che ci
ospita'? Perché non comanda. due piantoni da Melett i a t utte le ore del giorno? Ci vogliono, signor Colonnello,
sono necessari. E poi magari . il Sindaco Le dirà gra zie, E vedrà che nessuno cercher à di so t trarsi a questo
serv zio. Ci pensi: cosi le ragazze di
Ascoli sapranno a chi chied ere notizie
del loro povero AUC (consegnato) vittima. anim é, di un C,)'!. ìrato:
è
1" COiUPAGNIA
TE~ENTE
S.
S.
S.
S.
SILVIO LIBERATI: Chi di noi, a ll'In iz io , non La credette so ltanto
un «duro»? Chi di noi, ad esso. non è contento d'aver scoperto l'uomo
in ~ i ?
T E NE:'-lT E SILVIO ASCENZI: Un Signore che fa l'Ufficia le.
TENENTE GIULIO PRffiCIUTTI: Un timido cannonì e te tra gli assaltatorì,
TE~&~TE PIERO CANTELLI: Speriamo di vederla in borghese. ragioniere.
TENENTE :\-IARIO PICONI: Quando voleva era il più bravo di tutti. Voleva
raramente .
Sogni di Sottufficiali
:'>IARffiCIALLO LEONE: Qu a ttru volun tari : unu. dui, tri e quattru, avantiANTO~ELLI: ~Iorjre impiccato dai suoi barn.
DEL GOBBO : FAL. sempre FA L, Iortìssimamente PAL.
GIANOGLIO: La mia fureria per un cappello Oa.rgo)!
).1..... NCINI : Un bel fog Ho di congedo sotto i pieai (c osi sembrerebbe anche
più alto),
BARGIGLI e DE ~IARCHI : I m ìg hori, è noto, se ne vanno,
D'AURIZIO: Più un uomo che un caporale.
2" COMPAGNIA
TENENTE PAOLO DIARA: Un pittore. un artista. non può essere un "durali,
TEJ.'<E:"TE LANFRANCO ;\IONACO: Un uomo da stimare.
TE~ENTE GIUSEPPE SFRONDINI: Non atleta ma pozzo di sapienza.
TENE.:'<TE ERNffiTO CARDINI: Non si può dire che badasse alla ricercatezza formale.
S . TENENTE TO~I~lASO PASTORELL.-\: Un a.gn ello che sapeva ditendersi anche dai lupi peggiori.
S.
S.
S.
S.
Sogni di Sottufficiali
~L-\RESçI.-u,LO C ..' .L..' .BRESE: Far montare di ser vizio Fontana.
BALDAN : Comprare una lavandena.
DI LENA : Punire Scaravelh.
CONCHIGLL". : Avere un plotone di bimbi cui Insegna re in pace la fil osofia,
3' COMPAGNIA
TE.."E:'-lTE LANFRANCO BERARDI: Ci ha inquadrat i e ci ha insegnato uno
sti:e non molto.... tenero.
TENE:--<TE ADOLFO TURANO: Con la sua aria sorniona t: sceso dr ìtto drit t o al
nostro cuore.
S. TENENTE IT.-\LO BAL·L..J,.NTL'I,'I: ....in fondo è stato simpatico.
S . TENE~TE "IASSnIO FRANCESCHI: Un romano piccoletto ma diabolico
e signore.
S. TENE..'.;TE GIOVANNI GIA).L\IONA: Dulci:; in rundo.
SOglÙ di Sottufficiali
~IARESCIALLO SANTORI: Conti. com i. sempre più cauti.
DI STEFANO: Un bosco immenso con dentro un gran le t to.
ORGOLESU: Vittima dei servìzi dì guardia.
LEVORI~: Datemi una Breda e conquisterò n mondo.
BUFFA - GIARDINO - RIZZO: Tre Assi in giro per i~ mondo.
20 -
Arrivederci, quarantesimo ·Corso
E' particolarmeruv caro. a coloro i quali per cinque mesi Vi fU/mIO addestrato. indiriczari/L dalie
pagine di questo Giornale il loro affettuoso commiato,
TNl tanti anni. allorquando la patina. del tempo avrà sbiadito i ricordi, dal fondo di I1nO .~ cflffa l e
della costra libreria tornerà [ors« al/a luce questo Giornale.
Esso vi riporterà, allora , a quellormai lontano 1965, ai rostri anni gio vanili , ai. Compagni d'Arme,
ai vostri vecchi UI [iciali,
.
Ci ricorderete, forse vagamente: con le nostre luci e l e nostre ombre ; con i nostri pregi ed i nostri
di.fetti; ricorderete di noi le espressioni rigide le coci imperios e, ma so prut utto (lo speriamo dal profondo
del cuore) gli insegnamenti ch e qui L'i dem mo : la lealtà'. l'amor di Patria, il rispetto per la persona
u mana,
Ogni Corso clie termina ci diminui-ce di I/n ·poco della nostra cita, poiché Voi siete stati per cinmesi parte di Noi stessi. Ecco perché il momento dell' addio, sempre triste per tutti, lo P particolarmentre per N oi , tanto che istintivamente speriamo che sia solo Wl arritiederci,
Ogni qualcolta capiterà di rin contrarci ; in qualche luogo della nostra bella Italia, per Noi sarà
un giorno di lesta: fate che cii) accada spesso:
(llle
Auguri , giovuni de! Ql/arall1esimo Corso, tanti buoni auguri da
Vost r] Ufficiali
Arrivederci, Signor Comandante
del I Battaglione
Quan.lo abbiamo varcato i eancel li della Clementi , noi del 4'0(> Cor:50 non sapevamo neppure co "a
fosse un Comandante di Bauuglione. Eravamo certi soltanto tI'una cosa : che si trattasse di un es sere
qua si rnit icu. con i suoi pensier i , le sue carte. le sue .Ir~ eorazioni. Giorno dopo giorno, gradatamente.
quella figura Iantas iosa com inciava invece il vestire panni ter renl, dimensioni e {orm e precise, E aveva
anche un nome: il Suo, Signor Colonnello.
Chis"à quanti di noi Le credettero quando tlis"e , la prima volta in aula, ch e avrebbe finito col
conoscerei tutti. Proprio così: aveva ragione. E per tutti c' i: stata 1m3 parola, un ce nn o , un rimprovero
magari eh costituivano il Suo materia lizza rsi ai nostri occhi. Vedevamo che Lei pens.a, :5i muove, ragiona come noi; riesce ad annullare gradi e di stanze in un momento e a riprenderli con naturalezza, senza
Iarci sent ire lo stacco, ma Ia cendocì obbedire naturalmente, spontaneamente senza dubbio,
Ricordiamo le Sue entrate a mensa, il Suo apparire alla palestra d'ardimento o durante le esercitaaioni , il sil e nzio in aula alle Sue lezioni tanto rispettose della curva d'atlenzione e del metodo, da concederci la pausa amichevole, il re/CIX Ira un concetto e l'altro d'A,"te :\Iilitare o d'Impiego. l primi giorni
quasi ci faceva t imore : poi , invece , La si cercava ('OH lo ,;gua r d o quando Lei non c'era.
E' Lei eh e ci lascia o siamo noi clie La Ia sciamo Y Eh sì. perché oramai, anche se graduati dobbiamo «svezzarci» da questo l'omo-Comandante sempre pronto a sent irti , a darli 11n consiglio, una mano.
Venga con noi nei Reggimenti , magari con l'ubiquità di S. Antonio, ma venga materialmente
per darci il piacere e il conforto di vederLa ancora tra i tavoli. durante le nostre fatiche, nelle nostre ore
libere. Diciamo «materialmente» perché spiritnalmente - lo sappiamo - Lei ci segue e noi L.\ portiamo
dentro, non ricordo ma esempio, non simbo lo ma lfu ida , non mitico ma umano, umanissimo.
Lei che ci ha dato prova di saper portare così bene tutte le Sue stelle abbia un grazie da noi per
averci insegnato a portare quella piccola stella - quando I'uvremo
il cui conseguimento è stato aspirazione comune Sua e nostra.
ArrrvederLa ancora, Signor Colonnello Monaeo. Salute, papà ],Iollaco.
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XL
Surren tl :>'lar\o. v Gariba ldi 389. Ravanusa (.-\G ): Tabacco G:usep pe, v, Papa Nicolò III 22, S. 1Ia rt ino al Cim L'1 \
( VT i.
PRIMA COMPAGNL\
«imboscati»
Ar ginell! Ariberto, corso Comandini 48. oesena
21
(FO l :
Ca n te ìli G iorgio. v. Falconieri 3, Roma : Dc Na: 'do Carlo.
v, Tonate 14. Roma: Di Gi ro lamo Nico la. R ion e S. Agost ìn o - Pal. Let.izra, CE: Di Silwsr·ro Claudio. v. 1'r ~ à g ;ie
d'Oro 219. Roma: Fomana Ermanno. v. Ala tri 25. Roma :
G ennuso Corrado. v, NIunicipio 61. Pachino (S R) : Inzol
Franco, v. Por-to Franco 4. Cn~ma (CR !; Ra ~n t C e~ r e ,
v. S . Frn ncesco 65. J e.si IAN f: Salzano Umb rt o, co rso
Vino Emanuele 314 :-<A: Vir gilio Leonardo. V. Don Ca·
t aldo 11. Adel fia (BA) ; ccrs la superv is ìon e di :>.Ian gano
.Ant onio, v ia al Tondo G ioìeni 24c, CT,
ì
«duri»
Aboascta Nicola. v, Cas te llo 70. VE; Branca li :'IIarcello,
v, G. Marueli 48. Civitanova Marche (11C ): Oivel lo Nicola.
v. "[ortillaro 65. PA : Co losimo Antonio. v. Bernardo S trozzi 23 '8. GE: Cupaioli Nicola . s . S . F. Ciccanone 29. Va sto .
(CHI: D'Oria LuigI. v. Co:;lmo de' Giorgi 17. LE; Garozzo
Aga tino, v, Gessai 68. Paternò (CT): Lìserra Antonio.
v, G i useppe Mercal1i 40. RC: ::\1('rinl Giancarlo, v. Va lle 41.
Bo rgo S . Siro (PV ): Tumino Vinc~nzo, corso Vitt o Veneto
242. RG: Verdenelli F'Ilìppo, v. S. Francesc o 18. Offida
(AP): Vit a le Guido. v, S, Gi ovanni Bosco 39.' Saier no:
con Flores Bruno. v, Giudicessa Benedetta 22, CA: e
Ita. ìiano Giuseppe. v, Tre Monti 3. MIlazzo OIEi.
«raccomandati di ferro»
De Simone ~Iichele . v. Imerio 8. BO: Gori Sandro. v. Napoleone III 29. Roma; Iannucci Egilberto. piazza XX Set,
temere 49 . Bolognano (PE ): La Barbiera Sa:va tore. v.
Cucchiara 17, Bivona ( AG l: ~arslco Anton io. v. Palermo
6. TA: :\1azzanti Adolfo. v. Q, Sella 23. Roma : Ollvo Paolo.
v. Pescheria 3. Murano ( VE): Pellegt"ino Antonio. Y, S.
Giovanni 9. Squinzano ( L E ) ~ Perone Pacifico France.'iCo .
v. :\'Iichelangelo Schipa 91. NA: Pini Carlo. piazza S. xraria Novella 7. FI: Provenza.no Carlo. v. Lama 19. :\Iagl:e
(LEi; Rossi Roberto, v. Campi F legrei 3. Roma: Saponaro
Rena to. v. S . Bernad ette 16. R oma : SCarlata Francesco.
v. Fà di Bruno 52. Roma: Sil'B-gllila Domenico. v. S irton
6 18, Castelvetrano (TP ,; Tana Giuseppe. v. S. :\Ia rt ino
a l Cimino' (VT). .
«piccoli napoleonì»
Andre ozzì Giuseppe. v. Belved ere 19. Resina IN.".): Bagnariol Orlando. V. Lungomare 30. B. Herma,e • T erracin a
(LT); Bracco Carlo. corso Italia 8. Levanto ,SP): Cardil e
Carme lo. v, Pinardi 23, BO : Centoducati Vincenzo, v. Bengasi 7. BA : Chialastri Francesco. v. Flaminia 203, Roma:
Oucculell ì F'ìllPPO. Y. Passionei 8, Roma : F a rie llo Luigi.
via D e Turris 50. Cast ellammare di St ~bia: Farinazzo
Gianfranco. v. Unghena 9. Cerea (VR ): Fecterici Piero.
\'. della Badia di Cava 104. Roma; Grilli Ciro. v. Napol eon~ III 22. Ruma: :\1ar\.1.ni G ia.ncarlo. v, Pel']ascn 4.
Brescia : I\-Iartina. Franco, pLaZ7_'l. S . Croce in Gerusalemme l. Roma: Paoli Franco. v. G. Puccin ~ 231, Torre dc I
Lago Puccini (LUI: Pollacchi Lam\Jerto. v. G, Livraghi 2,
Ro m a: SCal'tabelli GiUliano, v, Umber to Croc€:lt a 22. FI:
Sorrentmo Giuseppe. Y. Vittorio Emanuele 3. Tito l PZ) ;
«tipi da comltiva»
Anselmo Giampiero . Fraz, Pratore gg ìo 7. Chivasso (T O) :
Arcangeli Gianca rlo. v. d ei F ilosofi 80. PG : Bargellm ;
Alberto, V. Puccìni 63. :\10: BiHig-nandi Um barto, pìazza
nuca rs 38. Vigevano (PV): Borari ga Anacleto, V. Montegra p pa 34. BE; Bresadola Alberto, V. Principe Eugenio 8,
BZ; Campo Eugenio. v. Oerv eter i 8. Roma: Oast ellt Angelo, v. Carriera 58. Rotello ( CR ): Charìemont Lu i i. v.
Riv iera Bren ta Il. Fiesso d'Artico: Cri iavmì Cal'lo, v.
Palazzo d'A...ssìsi 15. PG: Consol ìni Carlo. v. del Fort e
Boccea 86. Roma: Dal Canto Paolo. v, Fratelli Rosselli.
Altopascio (LU ) : Dimitri Umberto. v, G . Leopardi 19. N.~: .
Falzone Amedeo. v, G . R Vico 22. Castelvetrano (T P );
F igueroa Ettore. v. Amba Ala gi io. PA; GabrielU Aldo,'
v. P ìzzano 77. Verm iglio ( TN ~ ; Lazuanna Pasqua le. v. CaIabria 8. TA : Lo Verso Salvatore. v. Mura di P . Carin i 61.
PA: Z\'laggiore Antonio. v. B<}emon do ,""ormanno 9. ZI'!asagne (BRi ; Malagol! Claudio. v.le S. Francesco 148. Roma:
ZlIalvestit l Alberto, v. Veglia 44. :\Il: )'-Iarrone Sebastiano.
V. Sard egna. 15. Oasasanta (TP ): ~!artini Ug n, v, T ergoli na 2. :'IIestre (VE); Mazza Giuseppe. v. S . Nicola 51. Albanella (S A): Meli Bruno, v. Firenze 45. PR: Moscati ' An .
ton ìo, v, Roma 43, Pontecagnano (SA ); Olenadro Tancredi. v. opteonte 89. Torre Annunzia ta (NA J: Mu.~colino
Pasquale. v. Nazionale 201. S . Alessio S:cu!o ( ME); POI'pora Fausto. v.le XXIV Maggio. S. Elena 13. VE ; Potenza
Giu:>eppe . v, G . Marconi 8. CZ : Prato Franco. v. Costa 12.
Perbo ( CNi : Rioc ì Romano. v. Eustachì 48. l\H : Sale Giovanni, v. A. Diaz 132. Galant.ìna (LE ); Salvetti Gilberto,
via S . xrartìno in Varolo 52. Cusercolì (FO) ; S ignorl1l'
:\Iiche1e, v. Carelli 8L"6. FG: 'T r opia n o Antonio. Contrada
L itti 1, Siderno Sup. (RC,l.
e
banda bassotti»
Da ll'O lio Franco. v. Comunale 323. Gavello - Bondeno
(FE): Del Genio Mario, corso Vitt, Emanuele lO. Carbcnara di Nola (NAI: FederiCo Francesco. v. Pergole 19.
Niscemi (CL); Fichcra Bened etto. corso Porta Vittoria 42.
MI: Iannone Fernando. v, Fucili 7ge. Nocera Iriterrore
(SA ): Petroselh Ilario, v, B. Crìstifarr 4. Roma: P icon e
Francesco. v. ~rarinuzl'.i 199, PA : P iras Dante. v. v ur.
Emanuele lO, Uras (CA) : Priscindaro Giuseppe,' R ione
S . Paolo Pal. 8 ..43. BA : z uo P ietro. v. Nettuno 44, TA:
gli a ltri suno s ta ti c itati a ltrove: ed erano mo lti.
«bel.li»
Amo rt etlo Nicola , v, Oas teld cmon te 76, An d ria ( 8 A ):
Ang ius G iandomen ico. v. S. G iovanni 402. CA : Brandolm o
Nic ola. v. Pì t agora lO, RC : Carnarda Lorenzo. v, Pi etre
1'1oscateHi 25, PA ; Campanello Nicolò. \'. Viv a n te 62. CT:
Ca.> LigHoni Rinaldo. v. ì\-fon te-gra ppa l. Canegm te (:>.ID ;
Cia1'le tta An tonio. v. G_ Melacl'ino 42. RC: C in i :\1a1'co.
v. S, Rerra ra ta. 69. 1"1 ; Fascendinl G raziano, v. Ganda lO.
Dubino (S O ): Fortini Remo. \'. :\'1ontepart·ica 14. VT :
Francia Paolo. v. della Sapienza 8. VT : LudovisL S t efano.
vifl. A. Ba!ile 5. Roma ; Maiorella Donnto. v. Collazia 27,
Roma Previde Enzo. v. Ca lvairate l. :\oH: RU7..2e tt u Salvatore. \'_ R isorgimento 12, S. Martino d i Campagna (UD );
XL
22 -
s..'l.lt a ri GUid o, v. Com una le H3 . SCort :chm o Ban d en o
(FE.l; samocm Fabio. Y. d ei :\Iug h et t.i 13. 'I'irren .a (PI);
SClg Huzzo Francesc o, v. Imera 2. Roma : S tella R o'oerto.
v. Agr icoltori 52. A. Civitavecch ia (Ro ma ): z angu'olami
D m o , v. de lla Repubb;ica 32. VR; e con la partecìp aztone
strao r dina ri a di Bel:a via G ius ep pe. v. Villaggio :\lc=sè 70.
AG : Na va 1'l'a An oruo, via XX Se t t embr e 17. S . Nican dro
G . Co (F G ); Ragon a R oberto . v. d i Villa Ada 24. R om a :
Sba r ra Vinc enzo. v. S . T ornm aso 159. A vell mo ; G:ul:a ni
An ton io, v. Luca S ign ore!!l 12. R oma.
«c ap ur a l maggiori»
Azzo nm: Salmtor e v. F ontelane. 146, R oma; Bon fa n tì
G iorgio. v. Zev ia n t ..3. VR; F e ra ri G iovan rn, v, P r iva ta 1.
Porto Ercole <G R) : G iuffrida Aruomo, v, :\Iortav:\'a 2.
Cor ig ìlano Ca l, SCal o (CS): Grana ta ....tar ìo, v , Col ombo
66. CA ; Lavarra Donato. tra versa S . Benec!ett o 3, Castellan a Grotte ; Marcanzeh G iu Uo. v. :-':Iarlo o a li 26. Carsol i ( AQ ): ;\1ari no Vinc e nz o. v, Sba rre Sup r ìori Ca lve rì
33. RC.
SECO.l TDA COMPAGNIA
«imboscati»
cona G ian Paolo. v. P a von e l O. FE; Crh<a fu lli L in o. v.
Inama 20. ),U: Fu lvi Luciano. v, Qua r tier e Italia 21. TR;
Lan zilot ta P ietro. v. G . xtarcor» 21. Castellana Grott e
lBA ); Puccio Luci a n o. v. Notarbartolo 60. PA ; ~las i a .0\0torno. v, P ola 3. 88; Scoloni Lucio, v. Sardeg na 34, BO;
Tass ltano Franco . v, Ta ro 25. R oma: vartcio Pasqua le,
v. D. r-tanncola Pistoia 6'2. CZ ; VHJa o ìorsio. v. Canton
Ticino 12;E. PY : Vio la Fi lippo. v. ~r essina 22. P:\ : e ocracchi. Piazza Drago l. Roma.
«tipi da comitiva»
Ba r ba ro Ma rro. v. S . E ra mo Vecc h io 5... x s : Borgb esa n
Paolo. v. P io X 3. ~oi es t re ; Ca la b r ò :\-lich ele. v. NazIona le
371. P eila ro iRC); Campa n ella Dona to Anton io. v. F Iorenzo l a ta 42. Con versa no <BA l: DI;' o oncnus R ìcca rd o,
'i . Ca sa le G iu lian o 11. Roma : Di S a n to ~Ia<io. v. ;o.,·1omep uisi ano 8. Ronla: F er ra res i Vinc en zo, 'i. De fe n tl S emegh mi 25. QUi.sl l.'110 : Giu lie tti o sv a do. v. Tusc olan a 897.
Roma ; )'1anto\'am G Ior gio. v, :\-Iasna n i 3. CR. Pa lma ~I i­
ch e e. v. ~Iac edon i o M eil om 19. ! A : P epi F rancesco. v.
xxr a prrle 3. Cres pina (P I) : P ossent F ili ppo. via e C. C0lombo 183. Roma ; Salva d or i S ilva no . v, Fa bbrini 53. F ig l:n e Va ld a rn o iFI >; Sc arpa o ìovann ì. v. P tetro F ed ele.
Roma .
«raccomandati di ferro»
Alv ig gi Lu ig-l, v, R apolla 2. Atrip a lda ( AV I; Colla G ian
P a olo. v, Pa vone 10. FE : De Figueroa Se rgi o, v. S . xrart in o ... PA: F on ta n a G lUs eppe. v. Ga per la 44. R oma :
G nl :m~g n a G ioacch ino, v. )'Iila no 6. Altamura (BA); )' la nn occ i G abriele. ..... Lrvorn ese 151, PI ; )'I ottola Rocco, v, A.
G reco 5. CZ : P iet roma rch i F ra nco. v, Zigliara 19, R oma ;
P r uven za V ìt r orì o. v, Olevano 13. Ba tt ipa gli a (S Al: R et u nd o G ius ep pe, v, R osu R.'limon di G a r iba ld i 42, R oma ;
Spa d a v~-ch ia Vìtt ort o. v. G a r iba ld i 125. Bari t t a : Vìrgada u.n G io\'annl, v. Ca p. d e 11 Zua\' i 24 1. Vit to ria (SR >.
«piccoli napoleonì»
P e ter bn Paolo. v. Pacin i 2. xn: Red a o ìusepp e. v. FlUm e
ìs. 495.43. ),IE ; Somma viga I van o. v. Anton iana 38. SP ;
Zanon G iovann ì, v. B tg. Val Leogra 4:!. VI; Zin ga r elli
Lu igi. v. .\. :\IaC:ngh.i S t rozzi. Rom a.
« bìdellì»
:\Ian ella Domen ico. via le Sindo la d i Bagno, AQ; l\Ia ioranll
Francesco. v. V. Venet o 153. Ca la tafimi (P A) ; Martan i
G iuseppe, v, d ei ",Iille 176, VI : 1I or,avero Antonio. 'i . Fa iìia 2. Cast elnuovo (P....l; Mont raai o Pìergiorgro , v, G . :\Iazzl ni 21. Vma Santa OIIl .
«duri»
Brandan i Rena to, v. Krunprin zen 36. Bad. G c des Be rg..
German ia ; D 'Apic e D ooato, v. C. Ga lBano 7, La xt a o dalena (88) ; F on tana Bia g io, v. P. Amato lO. PA ; IO\'Rn e
Anton io, v. C. V. Emanuele 29, Nocera Inferiore (88);
~I a gg lo Salva tore. S tata le 51. Barcellona ("'l E); l\Ia rcheginn o Antonio. v. C. Rosa.ti 78, FG ; l\ferlonghi Bruno.
S opramuro a P orta. NA : l\fond ln o S er io , v. Barle tta 22.
FG ; Marano Anton io, v. Ro ma 8, Pra to la $ga r r a . Avelino : SCa fa ti Carlo, F. Nicolal 26, R om a.: S toppa S ilvano .
v. Casent in ese 4. Vergher eto (F Ol ; Trivellìn G iu liano.
v. POnLicelli H. Aguglia ro (VC).
Apo llcn ì Alberto, v. P etra rca 22. Ro ma : Buz zavo Francesc o. piazza Gariba ld i 17. TV ; Oola n ton ì Domenico , v. T .
Crispolt i 43. RT; Leone Claud io. v. Neviera H , Sternatia
( LE) ; Novelli G iova n n i. via le Ungher ia 17/ 2. MI ; Pastorino Pasquale, v. V. Emanu ele 159. Cannitello ( Re) ; R eoaelli Enz o. co rso C. Colombo 1. MI ; Sega tt o G in o, 'i. S taz ione 85. Live nza (VE) : SCa :-avelU S and ro, v. F red ia n i .., .-L'II.
«ge ni maledetti»
«imbranati permanenti»
Alonzo G uglielmo. v. Rampetta 12. S. :.\I ari a C. V.. <CE);
Balocchi E t tOl'e, v. Lungo T evere. Roma: Ba rbarit o G iu!io.
v. S. Cipriano. SA; Caputo Alfredo. v. P. Bembo H /a.
M es tre: Di Tommaso FrlL'lCO, viale dei 4 ven ti 31. P..oma:
Fed~r lc i Quinto, v. del F orte, :'\.Iontef ranco (P..om a ); I emmolo Salva tore, v. Solferino 86. Rosolini (SR); :Magen ta
G iorgio. \'. G. C. Van.ini 21. Alezio (Roma): Parente Bartolomeo, v. IV novembre ... FG; R icc i G ilberto. v. d elle
Azalee 136. Roma ; sauna Luigi, v. Be llini 29, Oristano ;
Solvestri Raffaele. piazza Risorgimento 16. Torre Annunziata ( NA1; Simonetti Ugo, \' . A. Friggeri 103. R oma : T ibald i Luigi, Pennazzi 23. PC,
Bìolato G :useppe, v. d elle P oritanel le 4. Roma; Di G iu seppe P ietro. Frazione Sommati, ....matrice (R T ); Francesch ett l Luc iano, v. I Maggio -12. Polesella: Genovese Nico lò, \'. Mandanici 46, Barcellona ( ), !E): ),lantega :\Iarco.
v. T oscana 44. Ca rbonia (CA),
«gentlemen»
Banzato Bruno. v. :\-Iatt eottl Il /e. Ga\'a.rzere (VE); Brag a
Franco. v. Carducci 9.•Wdria (PD ); Castel\'ecehi Att ' o.
Porto (P Il; Corti .....delio. v. rv novembre 24, oasalmovan o
(l\L"II): F a gg iou Albe rto . v. Ita l\farzotto 48, Fossa lta di
XL
Portogruaro (VE): G a llino Renato, v. B. G asaldi 2, AO;
Hercolanì Rina ldo, v. :-'Iaggiore 51. BO: Parrettì Renato.
v. P etrarca. 22, Roma: Paule tto Luciano. v, G. J,Iatieotti
42, Fossa lt a d i Por tog ruaro ~VE): Porque ttu G ian paolo.
v. Genova 56, 58; Rossi Giancarlo, v. F. Senna 12, :\lelegn a no (;\IV; Silipigni G :useppe. v. :'>1. Pacuvio 3. TAo
-23
coni 5·l:, Rotello (CP ): Pipino G iuseppe. v. S cazione. Villa
S. G lo\'anni (RC): Sabat.ini Francè:':CO. v. Gent10ni 4.
Roma: Sa:nperi Antonio. v. Lìcciarcl ì 7 ,;l, C'I': Scimone
G lnvarm i, v . Fulgenzio 4. Roma o
(duri»
«habitues della tabella»
Farcetta Pietro, v. Ti to Tazjo 39, ;\Iagliano Sab:na (Romal;
Favari Emilio. v. Zucch ettl 16. Nettuno (Roma l; G iannotti Liliano, 'l. Oaste lnuovo dei Sabblom, Fr. :Massa (FIi;
Greco Francesco, v. Villa Speriongoa, S, Flavia (P A>: ;:\IaIavolt.i Marco. v. Zaruborlane 46, Ravarino (:'.10 ) ; Parente
Bartolomeo (v. ct g. imbrana ti); R ìso la Lorenzo (ancne
C .P oR.). v. M. Oasavola 32:3. ::'IIartina Franca (TA l
Cala m a n d r e ì Alessandro.
l'. P isana :W·;' FI; Oanna ta .'"JItonino. v. Ota 12. CT: Campellin Adamo. v. Cervel 73.
Oordenons. Pordenone: Longa R ena to. v. Pendìc e &::0gltetto 6. 1'8: Motta Luigi, v. Di Combcllli 16, ES: Paxsia tore Vito. v, Somalia 23. BA: Roman ello t.ucrano, v. G .
Verdi -49. Terenzano (UD): Russatto Giuseppe. v. della
Rocca Ò. FO,
«imbranati permanenti»
«solìtl ignoti»
Andreon ì Alessandro, v. Fulvio Testi l'H. Cinis ello ( :'>11) ;
Artuso Domenico, v. Enotria 26. Re; Bertelloni Giovarmi,
Torre Vecch ia 31, xtanna d i z"iassa (lI'IS): Brandi' Vincenzo. v. Commenda 7. BR: Can itano Pietro. v. ::'IIassa
carrarat . Roma; Cannizzaro Fernando. p iazza Novelli 1.
PA: Collini Silvano. v. oevese 1577. S. Eg idio d i Cese n a
(FO): Costarella Francesco. v. Oaprera 9. 1Ielito Porto
Salvo <RC): Danese Michele. v. Salita Umberto I 4. R ~ccia
(CB ): De Biase Enr!co. v, Stadera a Poggio Reale 84. NA;
D'Urso Vincenzo. v. Sannio A Gianturco 3. NA; Fw.<co
Giovanni. v. Canali 15. Montemarano, Ave llino; Frisali
Giovanni, v. Napoli 85. S, Eg e'6ia. (FG); Gianbartolornei
Enzo, v. Calpurnio Fiamma 130, Roma; Gnocchi Vi ttorro,
v. o zana IO/P, ::'IU: Grana ta ::'IIichele. v. F. Turati 50.
Giarre (CT); Ialongo xr asstmo, piazza Zama 4. Roma :
L-o Chiatto Angelo. piazza V. Veneto 317. FG: Maturi Domenico. v. E . Gattamela.ta 43. Roma: ),IarrOCù Vittorio.
v. Do berdò 24. CA; ),'lasci.oli Giovann ì, v. E, Donato 25,
Roma; ~nI1otti Bruno. v. Scherillo 77, soceavo (~""'i;
~loretti Carlo. v. Trento, Perticara (AN ); Nava Francesco,
v. S . Paoloìs 185/32, RC; Parise Domenico, v. Egnazia 6.
BA: Poles Edoardo. v. Bravo lO. S, P ietro a P a tìerno (NA) :
Quattrone Francesco. v. T. Campanella 4'2. SCalca {CS ì:
Scubla Vit torino. v, Plebiscit o 12. Att im is ( UD ); Torrisi
Aldo (e lui), v. Leo ne G a m bett a 4, CT,
\0.
Basil e Luigi. l'. Cadorna 19, Bl'accigliano <S A) ; Bombacigno Vito. v. Speranza 12. Carbonara (BA ): Brìzz, Alessandro, v. •~ . Oosta 7, Umbertide (PO); Co mmissari "'Iarcella. v, Vallclg-lìano, Stroncone (TE): Oors irii Franco, v.
Zarnpiere 20,. BO : Damiano Fortunato. v. Mons ignor II
Bol ogna 2. CP: Di Ruggero Giuseppe (le «Prince» ). v,
l\Iuciacia Il. BA; Lavato Enrico. v, Paietta Il, Pon t evigoda rze re (PD ì; Palmtero Claudio. v. Citta de lle P ieve BO.
Roma ; R icc iu Gìovannl, v, Montello 6, Calangianus (88):
Rienzi Nicola, v. G. Garibaldi 19, Vietri (P T) ; Romano
Gennaro. v. Fra ggiannì 51, NA: Schi!iro Gaetano. l' . Rccca..
Priora 45. Roma: Varcriesta Umberto. v. C . Colombo 5.
Sessa Aurunca (CS ).
«tipi da comitiva»
B ìag ion ! P iero , v. Carducci lO. Piombino (PI ): B ianconi
Gianca rlo. v. Corso di Francia 231, Roma; Borel llni Guido,
v. 1Iartiri della Libertà 54. Portogruarto (VE): Capuce ttì
Mauro, v. Goblc 9, !\.L'I': Cf'nci GIorgio (la trom ba d'oro ),
v, IV novembre 11. Sal..'\()maggiore; De J\Iattia Ugo. v. T ,
Cerchial' I 6. Cividale (UD >: Esposito Venerando, v, G.
SQnano, sarno <SA); Fontana Ezio. l'. obersìner 3. T:-l':
Fragiacomo Franco. v. Ponte S. Gabriele 38, TS; La Grassa Pi etro. l'. Lo Presti 286, Salemi (TP): La Tella Corrado.
Ch'cono Nardo 21, RC: Male..<;a,ni P ietro, v. Porta Lupia. l,
VI; :>'Iarocco Ruggero, l'. Porta Nuova 16, Grado (G O);
Ortandi Rodoho. v. Napoli 19, Sora (PR) ; Torna :\Iario,
v. C, Bat1ii.stt 28. Maglie (LE); SCl1iappacassa Vittorio. v.
L ibertà 409. Groppello Ca iroli. Pavia; Suprani ETlnanno,
v. Budrla 12. Durazzano (RA) : Vacca r] v tncenzo, v. Cas telme rlo lO. BO: Zana)'di Gianni, via le de ll e Terme 56,
Abano Terme.
«raccomandati di ferro»
TERZA COMPAGNIA
«imboscati»
.Angelcni Domenico, 15-' s tra da 69. Fabriano (A::-;); B ~,na­
scon ì Francesco, Largo ..\ ren u!a 34. Roma: Br lat ic o Vano
gosa Luciano. v. Nett uno 68. (TA); Caprioli Domen ico.
v, Baracca z/a, TR: Fazio L u~i. v. Pa!nitellt 19. CL ;
Galice Ennio. v. G . Ma t teotti 5{), Civitavecchia; Giorn i
Lu igi. v. Vicenza 14. VT: :'-10rara Giancarlo. v, Frassìnago
57. BO: Nico letti Pantaleu~lO, \'. Genova 36. CZ; Pernice
:-.nch ele. \'. Onorato 44. FG; Pet rucc i ...nchelangelo. \'. ),lar-
Arbe rgh ina Lucio. \T. Castro 200. PA : Ba lsamo Gioacchino,
v. V. Veneto 59, Terlizzi <B.-\) ; Bernasconi Francesco (:ivell o corpo d'armata) vedi «imbosca ti»: Bovolenta C. AIcerto. v. S. Benini 7, Ambrogio (FE); oapuano Alfonso.
v. Oa lva n ese 46, Lam.ara di Cast el S. Gio rgio (SA ); F oglia t 0. Bruno. v, Palermo 25/14, BZ; G lus ti Cesare, v. C1pro 46, Roma ; Rosato Luigi. v, ::'IIarconi 6. Lanciano (CH ).
«pìccolì napoleonì»
A.dt. P ier Carlo. v ìare ~I a r l e n go ~7. ::'I-Ierano: Casale AIe$sandra. v. Pa t.tor elli 56. CS; K lallcic Luc iano. v, C. Colorr.bo 19. GO .
XL
24 -
«bidelli»'
Baldarelli Pietro. v, Badia Di Cava 104. Roma; Bassi Vi·
n ìcìo. v. N. Sauro 20. SP ; Fedeli Lorenzo. v. Va:carenghi
4/6. Azzan ello (CR): ~IOlTetta Vito. v. Belvedere ..8, Battip a glia (S A) : Tamber! Lìvi o, v. Gariba ld i 113. N(>rv !ano
(:.,nJ.
«belli»
Ohloeca P rocolo, v. ocercan 36. Pozzuoli (NA I; Dé :\-Ial'Zi
Alberto ( Alb per g li amici>. v. Pontebuono 21 b, Roma:
Duceini ~1aurlzio. v. Prenestrna 4.2, Roma; Ferrar ì :\Iauro.
\'. Chiarugi 76. a, RO ; ),1ateraSSl Andrea. v. G. F, Pa gn in!
8. FI ; Ponton G ian Bat t tsta. via le xx s ettembre 102. GO,
«geni maledetti»
Balzartnì Marco. v, C a.sp ena 24, Roma: Boccuni G ius e ppe.
v. Bicccchi 120. F o ìlon ico (Fl) ; 110rattl G ior gi o 1 a zimuth).
v. Cadore 15. TV; P el legrino Gi ovanru, v. V. Em a n uel e
Il. 21. Zollmo (L );;;.
« gen tlernen»
'Be r toI! Amelio. v. A.. & rato 9. Castelfranc o Ven eto (TV l;
B ia gi Giuseppe, v. v ìua nova 21. S, Fe .ìce sul Pa n a ro
C\lO ); Capelli Alberto. s, dci Gracchi 60 , Ro m a ; Celli Dem en ìco, v. G. 1I·1at teo t ti 17. BE; Chiaravigllo Gia n Maria ,
v. :\f a.ssena. 68. lIU : Cune:go Luciano. v, Palazzo 37. Somma
Campagna (VRi; D'Annunzio Giusepp e, v. Pa ssalanc ìano
12. PE; D 'Emil1o Gian Franco. v. Va i 1I1ela ina 34, Roma ;
Di Ci ommo Domeruco, v. Rll gg ero d i Lauria 5. La vello
(PTl ; Li lena rdo Giuseppe. v. Dante 97. Ta rcerrto (UD) :
D'Orazio Emilio. v, XX settembre 31. O fena I AQ,; Elsi
Sergio. v. F.lli Bronzet t lO. BZ; Giov eni Gi u lio. v. Piave
31, R.E; Mal,l t a G iusep pe, v. Cavour 65, Aie'110 (LE ): ~IU lO
Sergto. v. Brische 9, Meduna d i Livenza n 'V I: lIrtl-o;,:;o Anselmo, V. Od igi tria 18. lIIonreal e (P A) ; Oltrarnarr G iulla n o.
V. Strade lla S. :\H: P as torel!i P ietro. v, Stazione S . P iet ro,
Roma ; Pellizzaroli Aldo. v. R. Remer 5, TO ; Piccìnrio
Cesare , v. A.. Vo lta 19. Parab ita (LE): P lsan elli ~-Ia ri o .
v. Umberto I 35. Specchia ILE); Pont.icelro Ro be r t o. V . De
Paoli 36, Pordenone (UD .: Roderi Giuseppe. v. Borl!;hetto.
Cred era Rubbiano (CR.I; SClancnmerli An t on io, v. . Piave
84, Alben ga ( S A> ; S t efanu ti Luciano. v. Roma 57. Vedronza (UD ); Stradi R obe r t o. v. Reni 33. PD ; Tes s l'i
Fla\·lO. v. Mandriolo 26, Albignasego (PD ì; Tonellì Cla udio. v. Ceneda ' 39. Roma ; Zoppelletto S er gio. v, A. S l1'lred i 60.25, Genova S~t rl p. (GEI.
ca n i 102. T N ; Bucchi G iO\'anni. v. o ìrcon. Ov est 68. Lugo
di Roma gna (RA ); Cange tos ì Giuseppe. v. Dalmazia 11.
PA : Cardi Giuseppe. Piazza Europa 6. Sperl onga (LT,:
Carnazza Vito. v. Torino 98,15. SR : cauartn Nereo, v. S.
Quirino 34. Cormons (GOl : Ohlerega t t i Giorgio. v. Jaccpino da Tradate Il. Ml : Comi F ranco, ' v. Valenziani 12.
Roma ; Cr osa to Marcelhno. v. D , Chiesa. Zanè (VIl; D e
Bert.i E11gio, v, Cataldo 13/a, Virgilio OrNI; De Felice
Massimo . v. ~'lallenla 46. ~fol1'e t t..'l. (BA ): Di Gesaro Anonio, v. Cìceron e 48, Marsala; Di G iulio Cesare Antonio.
v. Icco 33. TA ; Di Paola Giuseppe. v. O a m ba r d " lla .7 ,
T orre Annunziata (NA' ; D'Odorico Gu glleln1o. v. Udine 8.
Lavarìano (UD ); Falcinelli ~Zarc e J lo. v. F. Flavio 24. Foligno (PG )', Faruo Olaudio. Porta Palio 66. VR : Germani
Renzo. V. Arche 8cal~gere 2, VR : G ra:doli Tu li i:;, v. Pasubio 17, Ro ver eto; Gugliando_o Antonio, v. o ìc ìreno, S .
Filippo I m er. (ME); Legnan ì Ermanno, v. Quaàl'Onll:,) io,
:-'-II; ~Ial'chl Renzo, v. del Vegron 2. :\lonto\'i o (VR l: :-'-larchi Dario. v. Cornat 32, Fogliano IGO ); )"zare lli Alf redo,
v, 1'osell! 15. ~I a lnat e (VA l; ~Iano:i Gian Carlo, vial e
:\Iarconi 618, Roma : ~Ienin Roberto, v. S. Bo rtolo 20. Selva zzano (PD ): ),'lerlini P..enato. v . Pa subio 6, PD; :·,ierhr.o
G iovarm i. v, del Trionìo 396, :-'IE; ),'Ioncon e P.obe n~ . v.
Pen dio Agnano 13. NA : :Mum ro Lino, v. Mcc en ìgn 5.
S. Elena. PD ; Paoletti Franco, V. Til'l'enia 25, ;,lll'amare
di R im ini CFC); Pappalardo xncneie, v, G. xronaovoro 4.
SA; Parenti ~l[\l'io. v, Milazzo 21. :\Ii n\ndo a ();IO) : Pel'UZZa. )'Ierio. v. Biffi.o; 1. Mareno di Pieve ITV .; Prat i
Lulgt . v, Pra to 99. Vernasca (PC) : Resca Luciano, v, C.
Ques ta, GE ; Rot·iHo Francesco. v, III s-: ada 23, .~Q;
Russi Francesco. Y, 8cl1iapp c 12. Ba r an o j' h~ hia '!'lA) :
Sala Stefano, v. Ba lbo 45. Ospedalet to (~n ) : Sant Guido.
v. ~Iatt e o t( l 97. Trtcesimo (UD ); Sartor l Francl'sc'l, v. Canova 70, Poss agno (T V) : Sar tort Giuse p pe, v. ,,"'Iaroo t lcana 31. VI : Sessa Vincenzo. v, Pieve di Cadore 3. VR :
Sesto G ìovanrn. v. Circonvallazione 156. Vi bo Valen tia
(CZ1: Simonce: lo Ser glO, v. G . B, Vico 33. V1 ; Spada Se.
bastiano. v. Ordon ez 8, Car rara ì ),IC I; Terra Pier Lu:gi.
v. Tommasi 3. AN; Trevìsano Do m en ic o, v. C . Ba u ist l ~8.
Orsara eli Puglia (FG); Va go G Ian An gelo, \'. Ga ribald i
64, Inveruno (1111); v etuss i Fab Io. v. Comrn erc tale 40. TS:
Ve t ica Vinc en zo. v, Tar T r e Pon ti 77. La tina Seulo ( LI>:
az nn ìer Bruno. v. P. V, Ferrari 46, UD : Zanon SergIO.
pi azza XX set tem br e 19. S . G iorg :o Nogaro (UDI; Zormo
Fra n co, v. Da n te III. Tarcen to (UD ).
«habitues della tabella»
Gadale ta Angelo. v. ~Ia gg. xrazzara. ~'Iol fet ta (BAI : Giua
GUldo, v. S. France"co 3. 55: GruppeHi FraDce~o . v. IV
nonmbre 65. Villan t erio (PV,I: Labonia Vincenzo. v. )'Iadonna d~ Riposo 110, Roma ; ),larin i Guido. v. Mod ica I.
Roma : S er rlo P ietro. v. Garil>a ldi 17. Tarsia (es): To:!!s
Lucio. v. Casale 1. Cansabo (AQ1.
«soliti ignoti»
Aba t i Gian Batt ista . p,zza Leoaardi 25. NA; Aionz.o Dino.
v. Strada 23/16. AQ : Barbiero Pietro. v. C. Citern i 31,
Roma: Bertolo GIuseppe (a nc h e se scelto ), v. ~Ientana 19.
Spilimbergo (UD ); )'Iariot ti Pktro, V. Pedichelll1 15. P I ;
Biro!!i Gian Franco. v, Cosim o 4. VR; BonidolJ) GUlao.
V. Calata di Capodichino. NA: Bonsaver Benvenuto. v.
Due Porte 18. Pastrengo (VE) ; BorghI Gian Paolo, v. :\-lac-
«Siamo qui venuti da lontan
giorno e notte sempre noi marciam....»
PREGHIERA DEL
OLDA TO
Signore Iddio, che hai voluto distinta in molti
popoli la umana famiglia. da Te creata e redenta, guarda benigno a noi che abbiamo lasciato le nostre case per servire in armi
l'Italia. Aiutaci, o Signore, affinché. forti della
Tua fede, affrontiamo fatiche e pericoli in
generosa fraternità
d'intenti, offrendo alla
Patria la nostra pronta obbedienza ed il nostro sereno sacrificio. Fa' che sentiamo, ogni
giorno, nella voce del dovere che ci guida, l'eco
della Tua voce; t'a' che i soldati d'Italia. siano
di esempio a tutti i cittadini nella fedeltà ai
Tuoi comandamenti e alla Tua Chiesa, nella
osservanza delle patrie leggi , nella consapevoìe
disciplina
verso
l'autorità
costituita.
E concedi all'Italia nostra che, rispettata ed
amata nel mondo, meriti la protezione Tua
e la materna cus t od ia di ìUar ia, anche in virtù
della concordia operosa dei Suoi figli.
Gra;:;ie Tton Fabian i , grazi e di cuorol
Il quarnnt eslmo
GENNUSO .
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