concimazione e sovesci

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concimazione e sovesci
PRINCIPI FONDAMENTALI PER IL COMPOSTAGGIO
Le condizioni e gli scopi più importanti di una preparazione ed utilizzazione
efficace di rifiuti organici
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Impedimento di odori sgradevoli (emissioni).
Miglioramento dell’igiene, diminuzione della trasmissione di
malattie delle piante.
Diminuzione della germinabilità dei semi delle erbe infestanti.
Mantenimento o miglioramento del valore fertilizzante.
Innalzamento dell’attività biologica del terreno.
Influenza positiva sulla qualità delle piante.
Perdita minima di sostanze nutritive durante l’impiego.
Minimi costi per investimenti aggiuntivi.
Tecniche di lavoro accettabili.
Minimo consumo di energia esterna durante la preparazione e
l’impiego.
Il processo naturale di decomposizione
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La considerevole massa organica prodotta dalle piante ogni anno e
rinnovata attraverso la fotosintesi è soggetta alla decomposizione microbica
ed immagazzinata dal terreno sotto forma di humus.
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Il processo di decomposizione che si svolge in natura sulla superficie del
terreno avviene molto lentamente alla normale temperatura ambientale in
condizione aerobiche e si svolge praticamente senza un ulteriore intervento
da parte dell’uomo.
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Un processo simile avviene nel cosiddetto compostaggio di superficie
quando viene distribuito del materiale organico (scarti vegetali freschi,
stallatico, rifiuti organici, macerati, ecc.) sulla superficie del terreno dove
viene decomposto direttamente. Oppure con la pratica del sovescio quando
una coltura erbacea viene fatta crescere poi viene trinciata, fatta appassire e
poi interrata superficialmente.
Il processo di compostaggio
1.
Per la riuscita del compostaggio è importante il rapporto carbonio/azoto
(rapporto C/N), l’umidità e, connessa con questa, l’aerazione
(ossigenazione).
Il rapporto C/N ottimale è di 25/1:
- se è maggiore di questo rapporto il tempo di decomposizione si allunga
e la quantità di humus diminuisce considerevolmente,
- se è minore di questo rapporto si verificheranno notevoli perdite di azoto.
2.
Nel compostaggio di superficie i residui animali e vegetali vengono
trasformati dai microrganismi del terreno a temperatura ambiente.
3.
Se con i rifiuti organici viene formato un cumulo, per l’effetto isolante si ha
la conservazione del calore del materiale, che porta all’aumento della
temperatura nel cumulo di composto
Temperatura del cumulo
La temperatura massima ed il tempo necessario per raggiungerla, come la sua
durata dipendono da diversi fattori:
• Composizione delle sostanze di partenza
• Disponibilità delle sostanze nutritive per i microrganismi
• Dimensioni del cumulo
• Struttura del materiale (dimensioni delle particelle)
• Aerazione del cumulo
• Contenuto idrico
Le tre fasi del processo di compostaggio:
1. Decomposizione (destrutturazione)
2. Trasformazione
3. Maturazione (ristrutturazione)
L’andamento della temperatura nel
cumulo di composto
Organismi che partecipano al
processo di compostaggio
Piccoli animali che si trovano nel composto
Composizione media di composti maturi
I DIVERSI TIPI DI LETAME IN RELAZIONE AGLI ANIMALI
LA MATURAZIONE DEL CUMULO
• Primi tre mesi – il cumulo attraversa una fase di
trasformazione ed è inadatto alla concimazione. È caldo
e la sostanza organica con cui è stato allestito è ancora
riconoscibile.
• Dai quattro ai sei mesi – il cumulo è nella fase in cui si
definisce “grezzo” – è ricco di forze eteriche ed è
particolarmente indicato per le piante forti consumatrici
• Dal sesto mese al nono mese – il letame può essere
considerato “semimaturo” – è adatto per piante medio
consumatrici
• Dopo i nove mesi – il letame è ormai “maturo” – non
sostiene più processi di vigoria ed è adatto a piante
deboli consumatrici
Vantaggi del compostaggio e
dell’impiego dei composti
• Miglioramento della struttura del terreno e del
bilancio dell’acqua e dell’aria.
• Diminuzione del dilavamento delle sostanze
nutritive.
• Moltiplicazione degli insetti utili del terreno.
• Riduzione della comparsa degli agenti patogeni
nocivi del terreno.
SOVESCIO:
come rigenerare la struttura del terreno
La pratica del sovescio si esegue prima e dopo una coltura principale od anche
come unica operazione nell’arco di un anno. In questo modo si migliora
rapidamente un terreno povero grazie alle leguminose ed il loro apporto di
azoto e si migliora la struttura grazie al lavoro delle radici. A seconda dello
stadio di interramento della massa verde si ottiene:
• SOVESCIO CONCIMANTE (favorisce l’apporto di azoto): si interrano le
essenze allo stadio verde (fioritura al 5-10%) costituendo una sostanza
organica facilmente decomponibile. Così si può liberare una elevata
quantità di azoto ed elementi nutritivi prontamente disponibili. E’ indicato
nelle colture orticole.
• SOVESCIO AMMENDANTE (favorisce l’apporto di carbonio):
l’interramento della massa verde tardivo (fioritura 50-60%) aumenta nelle
piante il contenuto di cellulosa e lignina che sono la materia prima della
costruzione della sostanza organica stabile. E’ indicato per il frutteto.
LE SPECIE PIU’ USATE PER IL SOVESCIO
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LEGUMINOSE: la famiglia più importante per la caratteristica di fissare l’azoto (i
batteri azotofissatori vivono in simbiosi con il loro apparato radicale). Altra
caratteristica è quella di sviluppare radici in profondità nel terreno migliorandone
la struttura. Non producono massa verde soddisfacente per la copertura del
suolo e non soffocano le erbe infestanti.
GRAMINACEE: sono un ottimo complemento alle leguminose a cui offrono un
buon ancoraggio. Hanno la tendenza all’accestimento, occupando molto spazio,
per cui nella miscela non devono superare il 20-30%. Il loro apparato radicale è
fascicolato e così affina gli stati superficiali del suolo. Crescono rapidamente in
primavera e così soffocano le infestanti ed offrono una buona copertura del
suolo.
CRUCIFERE: hanno una radice fittonante. Rendono solubile il fosforo e così
aiutano i terreni carenti. Arricchiscono i terreni di zolfo portando una leggera
acidificazione in terreni alcalini. La Brassica Juncea ha un’azione disinfestante
contro nematodi e funghi patogeni (Phytium, Phytophora, Rizoctonia, ecc.) se
viene interrata subito dopo la trinciatura.
PIANTE INTEGRATIVE: utili al fine di aumentare la biodiversità del miscuglio,
una migliore umificazione e struttura.
PIANTE DA SOVESCIO
PRINCIPI FONDAMENTALI DEL SOVESCIO
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Il miscuglio delle sementi deve contenere piante con apparato radicale sia
fittonante che affastellato, con maggior numero di azotofissatrici
Si deve inserire nella miscela piante a rapido sviluppo per vincere la
competizione con le infestanti
Le specie devono essere dotate di sostanze che favoriscono il formarsi sia
dell’humus fertile (mineralizzabile) che dell’humus stabile (per migliorare la
struttura del terreno)
Le varietà di piante devono fiorire nello stesso periodo e vanno sotterrate con
il massimo dei fiori sbocciati (10-20%)
Si può cospargere la massa vegetale prima della trinciatura con litotammio
per ridurre le marcescenze ed i processi di putrefazione
L’interramento va fatto con il terreno in tempera (profondità circa 15-20 cm).
La massa vegetale ben triturata e miscelata con la terra. Più precisamente un
seminterramento perché nella trasformazione devono essere presenti anche
processi aerobici
Dopo l’interramento è necessario spruzzare il preparato biodinamico “500 k”
oppure il fladen per regolare il processo di decomposizione nel terreno. Si
interviene 2 volte con 5-7 giorni di intervallo (il sovescio può essere inteso
come un grande compostaggio in pieno campo)
Bisogna aspettare 3-4 settimane prima di seminare una nuova cultura o
effettuare un trapianto
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
DELLE PIANTE DA SOVESCIO
MACERATI – INFUSI - DECOTTI
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MACERATI: si distinguono in estrazioni acquose
(quando si mettono le erbe al macero per
un periodo di tempo inferiore ai tre giorni)
macerazioni quando si lasciano le piante
nell’acqua per più giorni fino alla loro
decomposizione. Il recipiente deve essere
coperto, anche con paglia.
INFUSI: le erbe vengono per lo più messe in infusione
in acqua bollente e lasciate riposare per 1-3
minuti
DECOTTI: le erbe (qualche volta si immergono prima in
acqua fredda per 24 ore) vengono bollite in acqua
a fuoco moderato per 30 o 60 minuti poi tutto
viene raffreddato e filtrato