SCHEDA N°1 PER L`ALUNNO PROPEDEUTICA ALL

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SCHEDA N°1 PER L`ALUNNO PROPEDEUTICA ALL
SCHEDA N°1 PER L’ALUNNO PROPEDEUTICA ALL’AUTORIFLESSIONE SULLE MODALITÀ DI LETTURA E SULLA COMPRENSIONE DEI TESTI NARRATIVI
SCHEDA PER RIFLETTERE SULLA LETTURA E SULLA COMPRENSIONE DEL TESTO NARRATIVO “ titolo del testo letto ” Nome Classe Data ______________________________________________________________________
· IL TESTO CHE HO LETTO ERA · L’HO CAPITO □ FACILE □ DIFFICILE □ COSÌ COSÌ
□ POCO □ QUASI PER NIENTE □ TUTTO
· HO AVUTO DIFFICOLTÀ A □ CAPIRE CERTE PAROLE □ CAPIRE GLI AVVENIMENTI □ LEGGERE
· MI SONO AIUTATO CON □ LE ILLUSTRAZIONI □ IL VOCABOLARIO □ HO CHIESTO AIUTO
· SAPREI RIPETERE IL CONTENUTO DEL TESTO? □ SÌ, MA POCO □ SÌ, TUTTO · HO LETTO TUTTO IL TESTO □ QUASI PER NIENTE
□ 1 VOLTA □ 2 VOLTE □ PIÙ DI 2 VOLTE
· LEGGENDOLO UNA VOLTA SOLA, SONO IN GRADO DI CAPIRLO E RIPETERLO? □ SÌ, MA POCO □ SÌ, TUTTO □ NO
· SE HO RISPOSTO NO A QUEST’ULTIMA DOMANDA, COSA TROVO PIÙ DIFFICILE? □ CAPIRE QUELLO CHE LEGGO □ RICORDARE QUELLO CHE HO LETTO □ TROVARE LE PAROLE GIUSTE PER RIPETERLO □ ALTRO ……………………………………………………….
· SO TROVARE NEL TESTO LE SEQUENZE DELL’INIZIO, DELLO SVOLGIMENTO E DELLA CONCLUSIONE?
· □ NON SONO SICURO □ NO □ SÌ, TUTTE
· SO TROVARE IL PROTAGONISTA, GLI ALTRI PERSONAGGI E L’AMBIENTE?
· □ SÌ □ NO □ NON SONO SICURO
· SO DISTINGUERE LE PARTI IMPORTANTI DA QUELLE MENO IMPORTANTI? □ SÌ □ NO □ NON NE SONO SICURO
· PER CAPIRE MEGLIO PREFERISCO LEGGERE □ AD ALTA VOCE □ SILENZIOSAMENTE
Possibili strategie per il superamento delle difficoltà di lettura e comprensione di un testo narrativo PER LA LETTURA
· Leggere il brano più volte: per capire di cosa si sta parlando, per capire il significato di parole sconosciute, per trovarne gli elementi costitutivi (personaggi, luoghi….), per capire la successione temporale dei fatti narrati...
· Leggere rispettando i segni di punteggiatura: servono proprio a comprendere meglio un pensiero dopo l’altro, una frase dopo l’altra. La punteggiatura facilita l’intonazione e perciò la comprensione della reale intenzione comunicativa del testo
· Se ci sono dialoghi, leggerli cambiando tono ad ogni apertura e chiusura di virgolette. Si evita in questo modo di confondere gli interlocutori. Può essere utile associare disegnini a margine che identifichino i personaggi via via coinvolti nella narrazione
· Nelle letture in classe può essere utile che le “parti” dei personaggi e del narratore vengano affidate a alunni diversi, effettuando, durante la lettura, una drammatizzazione del testo con la voce
· Per gli alunni con DSA la lettura è decisamente problematica. Vanno quindi predisposti preventivamente accorgimenti particolari (testo in stampato maiuscolo, un font senza “grazie”, abbastanza grande e con interlinee spaziose, uso di un segnarigo per limitare il campo visivo durante la lettura, che sarà soltanto silenziosa, uso di testi digitali con screen reder e sintesi vocale...ecc) PER LA COMPRENSIONE
· Scrivere note a margine per scandire i tempi della narrazione (all’inizio, poi, dopo ancora, …., infine)
· Sottolineare gli elementi costitutivi della narrazione (i diversi personaggi, le ambientazioni...) con colori diversi, per ritrovarli agevolmente nello svolgimento del racconto
· Porsi delle domande: le “5W” ( chi, come, dove, quando e perché) sono sempre utili alla comprensione dei fatti, non solo per la cronaca.
· Trovare le parti puramente descrittive nel testo e riconoscerle come tali: servono ad arricchire il testo e a renderlo più interessante, ma non è fondamentale ricordarle tutte
· Immedesimarsi nel protagonista e nei personaggi della storia e cercare di “vedere” con gli occhi della mente le situazioni in cui si trovano (strategie di visualizzazione) e di “ascoltare” le loro voci (“strategie uditive”)
· Trovare in ogni frase il /i soggetti e i relativi predicati
· Chiedere il significato delle parole sconosciute, cercarlo sul vocabolario…
· Suddividere in sequenze e riassumerle una per volta, farne schemi, diagrammi di flusso, mappe... o storie a fumetti
SCHEDA N°2 PER L’ALUNNO PROPEDEUTICA ALL’AUTORIFLESSIONE SULLE MODALITÀ DI LETTURA E SULLA COMPRENSIONE DEI TESTI DI STUDIO
SCHEDA PER RIFLETTERE SULLA LETTURA E SULLA COMPRENSIONE DEL TESTO DI STUDIO “ argomento del testo ” Nome Classe Data ______________________________________________________________________
· IL TESTO CHE HO LETTO ERA · L’HO CAPITO □ FACILE □ DIFFICILE □ COSÌ COSÌ
□ POCO □ QUASI PER NIENTE · HO AVUTO DIFFICOLTÀ A □ LEGGERE □ CAPIRE ALCUNE PAROLE □ TUTTO
□ CAPIRE LE INFORMAZIONI
· MI SONO AIUTATO CON (Metti pure tutte le crocette che ti servono) □ LE ILLUSTRAZIONI E LE DIDASCALIE □ I TITOLI □ IL VOCABOLARIO □ LE PAROLE IN GRASSETTO O COLORATE □ HO CHIESTO AIUTO
· SAPREI RIPETERE IL CONTENUTO DEL TESTO? □ SÌ, MA POCO □ SÌ, TUTTO · HO LETTO TUTTO IL TESTO □ QUASI PER NIENTE
□ 1 VOLTA □ 2 VOLTE □ PIÙ DI 2 VOLTE
· LEGGENDOLO UNA VOLTA SOLA, SONO IN GRADO DI CAPIRLO E RIPETERLO? □ SÌ, MA POCO □ SÌ, TUTTO □ NO
· LA COSA PIÙ DIFFICILE È... □ CAPIRE QUELLO CHE LEGGO □ RICORDARE QUELLO CHE HO LETTO □ TROVARE LE PAROLE GIUSTE PER RIPETERLO □ ALTRO ……………………………………………………….
· LEGGENDOLO PIÙ DI UNA VOLTA, MI SEMBRA DI CAPIRE DI PIÙ SE LEGGO... □ DIVIDENDOLO IN PICCOLE PARTI □ TUTTO DI SEGUITO DALL’INIZIO ALLA FINE
· PER CAPIRE MEGLIO PREFERISCO LEGGERE □ AD ALTA VOCE □ SILENZIOSAMENTE
· SO DISTINGUERE LE PARTI IMPORTANTI DA QUELLE MENO IMPORTANTI? □ SÌ □ NO □ NON NE SONO SICURO
· SO TROVARE NEL TESTO LE PAROLE CHIAVE? □ SÌ □ NO □ NON SONO SICURO DI TROVARLE
· SO COLLEGARE LE INFORMAZIONI PIÙ IMPORTANTI CHE HO TROVATO? □ SÌ □ NO □ SÌ, PERÒ NON SO SE LE METTO TUTTE □ SÌ, PERÒ NON SO SE SONO TUTTE IMPORTANTI □ NON LO SO
Possibili strategie per il superamento delle difficoltà di lettura e comprensione di un testo di studio o, in generale, di un testo informativo PER LA LETTURA
· Usare gli indici testuali (titoli, immagini, parole in grassetto... ) prima di leggere il testo, in modo da farsi un’idea sul contenuto e riportare alla mete quello che si sa già sull’argomento
· Leggere il brano più volte: per capire di cosa si sta parlando, per capire il significato di parole sconosciute, per trovarne gli elementi costitutivi (ciò di cui si parla, luoghi, tempi, azioni di causa ed effetto... )
· Leggere ripetutamente secondo modalità diverse da quella usata di solito: suddividendo il testo in piccoli brani, oppure viceversa, leggere tutto di seguito
· Per gli alunni con DSA la lettura è ovviamente problematica. Vanno quindi predisposti preventivamente accorgimenti particolari (testo in stampato maiuscolo, un font senza “grazie”, abbastanza grande e con interlinee spaziose; uso di un segnarigo per limitare il campo visivo durante la lettura, che sarà soltanto silenziosa; uso di testi digitali con sintesi vocale...ecc) PER LA COMPRENSIONE E LA MEMORIZZAZIONE
· Titolare a margine le varie parti ( paragrafi o capoversi) a seconda del micro­argomento, del soggetto delle frasi, di parole chiave o termini specifici
· Associare disegnini e simboli a margine ( in aggiunta o in alternativa ai titoli) per identificare visivamente i microargomenti.
· Evidenziare con colori diversi i sottoargomenti, mantenendo gli stessi colori per i singoli sottoargomenti anche se presenti in paragrafi o capitoli diversi
· Porsi delle domande: le “5W” ( chi, come, dove, quando e perché) + il “cosa fa”
· Trovare in ogni frase il /i soggetti, i suoi predicati e i pronomi relativi, in modo da avere sempre ben chiaro di chi/cosa si parla e cosa fa/come si comporta
· Chiedere il significato delle parole sconosciute, cercarlo sul vocabolario, nel glossario del testo…
· Usare il più possibile le immagini e cercare di “vedere” con gli occhi della mente le situazioni descritte (strategie di visualizzazione) ; “ascoltare” la propria voce mentre pronuncia le parole­chiave registrandone l’elenco (“strategie uditive”)
· Suddividere in sequenze e riassumerle una per volta
· Per ogni micro­argomento che presenta una serie di termini difficili o nuovi (lessico specifico), creare una lista o una tabella che funzioni da glossario, che indichi “che cos’è”, “dove si trova”, “cosa fa/a cosa serve” e “quando”. La tipologia degli indicatori ovviamente dipende dall’argomento, quindi è possibile che non si trovino le risposte a tutte le domande
· Fare schemi, tabelle comparative e riassuntive, diagrammi di flusso, mappe mentali o concettuali... oppure storie a fumetti per riassumere l’argomento
· Registrare la propria voce mentre legge (o mentre ripete) e riascoltarla
· Studiare a coppie e farsi domande a turno
· Usare tecniche mnemoniche: ­ TECNICA DEI LOCI. È una tecnica antichissima, usata anche da Cicerone, adatta a chi ha memoria visiva e cinestetica, e facilità di visualizzazione mentale. Si immagina, visualizzandolo ad occhi chiusi, un percorso o un luogo specifico, ben conosciuto e si “depositano” le informazioni da memorizzare ­come se fosse un sogno o una fantasia­ in punti particolari, dai quali poi si andranno a recuperare al momento opportuno, immaginando nuovamente i medesimi luoghi....
Utilizzando i particolari del “loco” si possono “depositare” informazioni diverse, facenti parte però dello stesso macro­argomento. Esempio pratico: devo prepararmi all’interrogazione di geometria e devo memorizzare le proprietà delle figure piane, le formule ecc.. Decido di usare la mia cucina e immagino di mettere sulla porta un cartello “Geometria”. D’ora in poi, quando dovrò recuperare informazioni su questo argomento, immaginerò di entrare in cucina. Decido quindi di usare la credenza per depositarvi le informazioni. Aprirò­ con la mia fantasia­ lo scomparto delle pentole ed immaginerò di mettervi dentro una teglia quadrata con le formule per il perimetro e l’area (magari immaginando di attaccarvi un biglietto sul bordo ed uno sul fondo della teglia). Farò la stessa cosa per la teglia rettangolare e quella rotonda. Poi userò, nella mia immaginazione, degli stampi da budino di forma triangolare, trapezoidale ecc... Nel cassetto delle tovaglie userò una tovaglia diversa per le proprietà di ogni forma geometrica da memorizzare: su quella a fiori le proprietà dei parallelogrammi, sul tovagliolo quella dei quadrati... e così via, liberamente, seguendo la mia fantasia. Poi, depositate le informazioni, prima di andarmene farò un “giro di ricognizione” per vedere se le ho sistemate bene (e dovrei già accorgermi che me ne ricordo più di quelle che immaginavo...) ed eventualmente “riposizionerò” quelle che non ho trovato... Al momento opportuno, potrò riportare in memoria le informazioni immaginando di andare in cucina ed aprire lo sportello o il cassetto dove so di averle depositate, ritrovandole. ­ TECNICA ASSOCIATIVA o CONCATENAMENTO. Adatta a chi ha memoria visiva, molta fantasia e/o uno spiccato senso dell’umorismo Si associano le informazioni da memorizzare a personaggi umani, animali od oggetti e si concatenano con azioni di pura fantasia, che siano paradossali, divertenti o emotivamente pregnanti. Il risultato sarà come la regia di un “film personale” in cui lo svolgersi degli avvenimenti servirà a ricordare informazioni completamente diverse. Esempio molto semplice (fatto spontaneamente da un alunno dislessico con difficoltà mnemoniche): “se vado in piscina e deposito la mia roba nell’armadietto 2F, per ricordarmelo immagino 2 farfalle. Quando esco dall’acqua e mi chiedo in quale armadietto ho lasciato i miei vestiti, vedo con la mente due farfalle che mi vengono incontro, così mi ricordo 2F” ­ TECNICA DELL’ACROSTICO. Adatta a chi ha una memoria di tipo uditivo/verbale È utile per ricordare liste di parole (ad esempio i termini specifici relativi ad un argomento). Si associano le lettere iniziali di ogni termine ad una parola di uso comune o una parola /una frase inventata, creando così un acrostico. Tipico esempio è quello per memorizzare i nomi delle Alpi: “ma lì con gran pena, le reca giù" MA Marittime LI Liguri COn Cozie GRAn Graie PENa Pennine Le Lepontine RE Retiche CA Carniche GIU' Giulie ­TECNICA SONORO­MUSICALE. Adatta a chi ha una memoria di tipo uditivo/verbale Si sonorizza una cantilena o una musichetta, in modo da dare un ritmo o una precisa melodia ad una catena di informazioni. Può servire anche creare semplicemente rime e filastrocche (tipico esempio la filastrocca per i nomi dei mesi: 30 giorni ha novembre, con aprile, giugno e settembre; di 28 ce n’è uno, tutti gli altri ne han 31). In genere si usa per le tabelline, le coniugazioni verbali...