Rassegna stampa del 17/10/2014
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Rassegna stampa del 17/10/2014
rassegna stampa QUOTIDIANI 17 ottobre 2014 coldiretti ❚ coldiretti news Giornata alimentazione, Coldiretti, sprecato 1/3 del cibo provincia e regione ❚ rassegna stampa coldiretti nazionale ❚ la repubblica Torino – “Non rispettiamo il patto di stabilità per salvare le valli da nuove alluvioni”; Ambulante morto dopo i tafferugli. Inchiesta in Procura sul presidio Caat ❚ la stampa Torino – Biennale del paesaggio se l’agricoltura arriva in città ❚ torino sette Torino – Orti urbani, residenze e cascine ❚ la stampa Torino – Scontri e violenze al Caat. Ambulante muore d’infarto ❚ fresh plaza I disordini al Caat non fermano frutta e everdura agricoltura ❚ il sole 24ore Mercato cedente per le carni bovine ❚ il sole 24ore Il governo stanzia “soltanto” 50 milioni ❚ italia oggi Taglio Irap da 5 mld euro comunicati stampa ❚ piemonte informa Turin Marathon, ai vincitori della prossima edizione magnum di alta langa docg e formaggi dop. “Sport e agroalimentare di qualità insieme a tutela della salute” Commenta l’assessore all’Agricoltura Giogio Ferrero ❚ piemonte informa Filiera del latte bovino, L’assessore Ferrero “Dai cereali al consumatore. La qualità Made in Piemonte” ❚ mipaaf Nuova pac, mippaaf, pubblicata bozza decreto attuativo e vademecum per gli agricoltori link alla rassegna stampa coldiretti completa ❚ http://www.coldiretti.it ufficio stampa coldiretti torino via Pio VII, 97 - 10135 - Torino TEL. 011-6177282 - CELL. 335-7662297 [email protected] www.torino.coldiretti.it Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <[email protected]> Oggetto: GIORNATA ALIMENTAZIONE: COLDIRETTI, SPRECATO 1/3 DEL CIBO Data: 16 ottobre 2014 09.50.45 GMT+02.00 N.687 - 16 Ottobre 2014 GIORNATA ALIMENTAZIONE: COLDIRETTI, SPRECATO 1/3 DEL CIBO In Italia il 95 per cento delle imprese agricole sono familiari Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione che la Fao ha dedicato quest’anno all’agricoltura familiare che in Italia rappresenta il 95 per cento del settore per un totale di 1,53 milioni di aziende secondo l’ultimo censimento. Non è eticamente sostenibile – sottolinea la Coldiretti - il fatto che 805 milioni di persone (una su dieci) non abbiano ancora cibo sufficiente mentre gli sprechi alimentari hanno raggiunto 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo. Ogni anno, il cibo che viene prodotto, ma non consumato utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno - quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale - ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. “La lotta alla fame si combatte anche intervenendo con una piu’ attenta gestione e distribuzione della produzione agricola ed alimentare”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare l’importanza di promuovere modelli di consumo piu’ sostenibile. In Italia con la crisi si è registrata una storica inversione di tendenza, con quasi tre italiani su quattro (73 per cento) che hanno tagliato gli sprechi a tavola secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Tra chi ha tagliato gli sprechi l’80 per cento fa la spesa in modo piu’ oculato magari nei mercati delle imprese agricole familiari di Campagna Amica dove i prodotti sono piu’ freschi e durano di piu’, il 37 per cento guarda con più attenzione la data di scadenza e il 26 per cento ha ridotto le dosi acquistate, mentre sono il 56 per cento quelli che riutilizzano quello che avanza. La tendenza al contenimento degli sprechi - conclude la Coldiretti - è forse l’unico aspetto positivo della crisi in una situazione in cui ogni persona in Italia ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno. Rassegna Stampa http://rassegnastampa.coldiretti.it/Internet/rassegna.asp 17/10/2014 - 08:12:26 | HOME | RICERCA AVANZATA Selezione: Stampa Gestione: Aggiorna Rassegna di: giorno Rubriche Tutto Radio-Tv Coldiretti Prime Pagine Coldiretti Primo Piano Coldiretti Testate Nazionali | Spedisci SOMMARIO | Ordine | Rubrica | | LOGOUT | Pdf Annulla Archivio Stampe Oggi Ultimi 7 giorni Data Ultimi 30 giorni Testata / Emittente Seleziona Pag. Ricerca dal 17/10/2014 al 17/10/2014 5 articoli Articolo / Trasmissione Coldiretti - Piemonte\Valle D'Aosta 1 17-10-2014 LA STAMPA - EDIZIONE ASTI E PROVIN 41 CASO "ASTI SENZA ASTI" AL CONSIGLIO DI STATO 2 17-10-2014 TORINO SETTE (LA STAMPA) 43 ORTI URBANI RESIDENZE E CASCINE 3 15-10-2014 IL MERCOLEDI' 24 4 15-10-2014 LA FEDELTA' 15 + GIUSTIZIA -SPRECO = CIBO PER TUTTI 5 14-10-2014 LA PIAZZA GRANDE 4 LE ASSOCIAZIONI CITTADINE DONANO DIECI DEFIBRILLATORI IN TANTI A "COLORATISSIMO AUTUNNO" Coldiretti - Liguria Coldiretti - Veneto Coldiretti Lombardia Coldiretti Piemonte\Valle D'Aosta Coldiretti - Friuli Coldiretti Trentino Coldiretti - Emilia Romagna Coldiretti Marche/Umbria Coldiretti Abruzzo/Molise Coldiretti Toscana Coldiretti - Lazio Coldiretti - Puglia Coldiretti Campania Coldiretti Calabria/Basilicata Coldiretti - Sicilia Coldiretti Sardegna Coldiretti - locali e speciali UE.COOP Confagricoltura 1 di 2 17/10/14 08.12 Stampa Articolo http://quotidiano.repubblica.it/edizionerepubblica/pw/flipperweb/print.php Torino “Non rispettiamo il patto di stabilità per salvare le valli da nuove alluvioni” Avetta, vicepresidente della Provincia: “Non possiamo rischiare un caso Genova spenderemo soldi fermi nelle nostre casse” MARIACHIARA GIACOSA ATRE giorni dall'alluvione che ha colpito l'alessandrino e con gli occhi ben puntati sullo stato di avanzamento dei cantieri per la messa in sicurezza del territorio, ieri la Provincia di Torino ha deciso di sforare il patto di stabilità per far partire una serie di lavori urgenti. Una decisione condivisa con il sindaco di Torino Piero Fassino che dal primo di gennaio prenderà il timone dell'ente, trasformato in città metropolitana. Proprio Fassino per altro, un paio di anni fa, prese una decisione analoga e sforò i vincoli di stabilità per pagare i fornitori. «Non possiamo rischiare un caso Genova sul nostro territorio spiega il vicepresidente della Provincia Alberto Avetta - da troppo tempo abbiamo finanziamenti nazionali per interventi contro il dissesto idrogeologico fermi nelle casse della Provincia e il patto di stabilità ci impedisce di spenderli». E prosegue: «Oggi ci assumiamo la responsabilità di far partire gli appalti per le opere indifferibili: abbiamo purtroppo contato morti per alluvioni e frane ancora nel maggio 2008 a Villar Pellice. In quei giorni la Provincia come già dopo le alluvioni del 1994 e del 2000 si era attivata con grande impegno non solo per la stima dei danni, ma soprattutto per ottenere fondi nazionali e regionali contro il dissesto idrogeologico. Negli anni abbiamo fatto molto, ma ultimamente il rispetto del patto di stabilità ci ha legato le mani ». Sono ventisei interventi per 13,3 milioni di euro tra Pinerolese, val Germanasca, valli di Lanzo e la collina torinese: zone fragili dove quando piove un po' di più del normale si registrano frane, allagamenti e smottamenti. I lavori autorizzati riguardano in gran misura la messa in sicurezza di strade e ponti, la sistemazione dei versanti delle montagne e il consolidamento degli argini di fiumi e torrenti. In alcuni casi si tratta di lavori che aspettano da anni: come la costruzione della barriera paramassi in Val Germanasca, decisa dopo l'alluvione del giugno del 2000. Oppure la messa in sicurezza dei versanti a Massello e dei ponti a Villar Pellice, danneggiati a seguito delle esondazioni del maggio del 2008. «Abbiamo fatto una ricognizione con gli uffici racconta Avetta - e questi sono i cantieri più urgenti. Ora dobbiamo perfezionare le procedure in modo da appaltare i lavori entro gennaio del prossimo anno e senza il vincolo del patto di stabilità le ditte possono avere garanzie sul fatto che saranno pagate ». Una scelta che potrebbe però avere delle conseguenze. L'uscita dal patto comporta in- fatti un sistema di sanzioni, del quale però Avetta non si preoccupa troppo. Da tempo l'Anci e l'Upi, che raccolgono comuni e province chiedono al governo che su questo punto ci sia un po' di elasticità, soprattutto per quanto riguarda gli interventi urgenti. «Questo vale ancora di più nel caso della Provincia che va a morire - sottolinea - sarebbe paradossale far partire la città metropolitana già con un fardello: d'altra parte - aggiunge - in qualche modo dobbiamo fare, non possiamo tirare fuori il sangue dalle rape». E ironizza: «Una delle multe previste riguarda il taglio delle indennita di chi sfora, ma noi già siamo a zero». © RIPRODUZIONE RISERVATA Si tratta di 26 interventi nel Pinerolese che avranno un costo di circa 13 milioni FRANE L’alluvione in val Pellice nel 2001. A destra Alberto Avetta 1 di 1 17/10/14 08.21 Stampa Articolo http://quotidiano.repubblica.it/edizionerepubblica/pw/flipperweb/print.php Torino Ambulante morto dopo i tafferugli Inchiesta in procura sul presidio al Caat Litiga per entrare a lavorare, ucciso da un infarto Cinque denunciati per gli scontri fino all’alba LA VITTIMA E LE TENSIONI Giuseppe De Cesare, morto d’infarto dopo un alterco. A destra, i disordini ERICA DI BLASI «CHEc… fai qui? Oggi non si lavora, torna a casa!». A pronunciare queste parole, un gruppo di attivisti tutti molto giovani e legati all’area autonoma. Volevano bloccare l’accesso di camion e auto al mercato generale di Grugliasco. «Andate a scuola invece di far perdere tempo a chi si guadagna il pane» è stata la risposta di Giuseppe De Cesare, 49 anni, residente a Givoletto e titolare di un banco di ortofrutta. Non ha accettato, insomma, di subire quello che considerava un sopruso. Anche perché i blocchi annunciati per mercoledì notte dagli antagonisti non erano riusciti a bloccare l’attività del centro agroalimentare. Ne è nato un violento diverbio: qualche altra battuta, poi la storia sembrava essere finita lì. Invece Giuseppe De Cesare ha percorso appena qualche metro: il tempo di salire sulla sua Smart e sentirsi male. Un infarto che non gli ha lasciato scampo. Colleghi e agenti hanno provato inutilmente a rianimarlo in attesa dell’ambulanza. Tre testimoni, già sentiti dalla Digos, hanno confermato la lite avvenuta pochi minuti prima. La procura ha ora aperto un’inchiesta: si attendono le prime informative per formulare eventuali reati. Cinque attivisti sono stati intanto denunciati dalla Digos per aver minacciato e circondato gli agenti, mentre un lavoratore nordafricano del sindacato autonomo Si Cobas è rimasto leggermente ferito nei tafferugli con i poliziotti. I primi momenti di tensione, a cinque mesi dagli scontri in cui rimasero ferite undici persone, sono avvenuti alle 2,45. In poco più di duecento, i Si Cobas e diversi appartenenti ai centri sociali si erano dati appuntamento al Caat: “Autonomia contro potere”, “Contratto unico per i lavoratori” erano gli striscioni. La situazione è degenerata intorno alle 3, quando gli antagonisti, per impedire l’uscita dei camion, hanno iniziato a lanciare pietre, bulloni, bottiglie e bombe carta contro le forze dell’ordine. In risposta, lacrimogeni e una carica di alleggerimento. Un’ora di tensione, poi la mortedell’ambulanteproprioquandoilclima stava lentamente tornando alla normalità. Unanime la solidarietà alla famiglia del commerciante. Per Maria Luisa Coppa, presidente dell’Ascom Torino, è «L’ennesima vittima sul lavoro: gli scontri dell’altra notte e il grave lutto che ha colpito la città devono far riflettere sul fatto che siano garantiti i più elementari diritti». L’assessore al Lavoro, Domenico Mangone, ricorda come «il Comune sia da tempo impegnato per eliminare il lavoro irregolare nel Caat». Per il senatore del Pd Stefano Esposito «Non si può parlare di omicidio, ma ogni volta che esponenti del centro sociale Askatasuna si intrufolano in qualche manifestazione succede qualcosa di negativo o violento». E ancora, Maurizio Marrone, capogruppo di FdI in Comune e Regione chiede di «intitolare il Caat a Giuseppe De Cesare e sgomberare i centri sociali». Dal segretario regionale della Uil, Gianni Cortese, un monito: «Il premier Renzi mira a indebolire i sindacati confederali, ma solo noi siamo disposti a mediare mentre altre sigle cercano il conflitto». I Si Cobas proseguiranno lo sciopero, ma «senza presidi in rispetto del lutto». Per il network antagonista torinese, invece, è «una ragione in più per rilanciare la mobilitazione contro i responsabili della crisi che si troveranno (oggi, ndr) nel vertice dei ministri europei». © RIPRODUZIONE RISERVATA I MOTIVI Protesta di duecento attivisti per chiedere un contratto unico 1 di 1 17/10/14 08.20 Pagina 1 di 1 I disordini al Caat non fermano frutta e verdura Nessun problema ieri, 16 ottobre 2014, per l'approvvigionamento di frutta e verdura a Torino, nonostante i disordini della notte precedente al Centro Agro Alimentare Caat. A riportarlo è il sito web tofood.it. In occasione della "Giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori della logistica", infatti, circa 300 persone, tra addetti al facchinaggio in stato di mobilitazione, membri del sindacato Si-Cobas e alcune decine di appartenenti all'antagonismo, hanno manifestato di fronte ai Mercati Generali di Torino. Una notte di tensione, acuita dal lancio di pietre da parte dei manifestanti e di lacrimogeni da parte delle forze dell'ordine, che ha portato ad il ferimento di un poliziotto e alla morte, per infarto, di un operatore, coinvolto in un diverbio con alcuni manifestanti. La situazione si è poi lentamente tranquillizzata, permettendo la normale attività dei lavoratori del Caat. "C'è il rischio che la mobilitazione continui; Coldiretti auspica che venga garantita l'operatività della struttura – afferma Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino – In un'annata difficile dal punto di vista economico per il settore ortofrutticolo, è importante che le imprese agricole possano vendere le loro produzioni. Sarà fondamentale garantite il funzionamento del Caat nei prossimi giorni, quando verranno commercializzate le produzioni ortofrutticole che saranno messe in vendita nel fine settimana. Coldiretti continuerà comunque a presidiare l’area del Caat e a fornire assistenza ai produttori agricoli." "Questa notte (tra il 15 e il 16 ottobre, NdR) – chiude Mellano – una trentina di produttori agricoli sono arrivati al Caat verso l'una; se pur con qualche difficoltà sono riusciti a scaricare le loro produzioni – insalate, spinaci, broccoli, pomodori, cavolfiori e verze – sia nella tensostruttura riservata ai produttori sia negli edifici 15 e 17. Sono quindi partite le operazioni di vendita, terminate poco dopo le ore 7. L'annuncio delle proteste e delle manifestazioni ha però tenuto lontano una buona fetta dei compratori, per cui gli scambi sono risultati al di sotto della media stagionale." Data di pubblicazione: 17/10/2014 © 2014 FreshPlaza. Tutti i diritti riservati. http://www.freshplaza.it/print.asp?id=68706 17/10/2014 ! COMUNICATO STAMPA ! ! ! ! TURIN MARATHON, AI VINCITORI DELLA PROSSIMA EDIZIONI MAGNUM DI ALTA LANGA DOCG E FORMAGGI DOP. “SPORT E AGROALIMENTARE DI QUALITA’ INSIEME A TUTELA DELLA SALUTE”, COMMENTA L’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA GIORGIO FERRERO. “Premiare i due vincitori della Turin Marathon con delle stelle dell’agroalimentare piemontese è un messaggio importante, perché lega la difesa della salute attraverso lo sport alla qualità dei cibi prodotti nella nostra regione”. ! Così l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero commenta la notizia che i vincitori della prossima Turin Marathon, in programma il 16 novembre, saranno premiati con due magnum di Alta Langa Docg e con due forme di Toma piemontese Dop e di Bra duro Dop. ! “I due formaggi fanno parte dei 9 formaggi Dop piemontesi, un fiore all’occhiello della nostra regione”, aggiunge Ferrero. “L’Alta Langa Docg, non a caso prodotto con lo stesso metodo dello champagne, il metodo classico, rappresenta poi una delle punte di diamante della nostra enologia, che sta riscuotendo il giusto successo su tutti i mercati”. ! Nella vendemmia 2013 sono stati raccolti poco più di 6 mila quintali di uva, con cui sono state prodotte circa 500 mila bottiglie di Alta Langa Docg. Le uve, raccolte a mano, sono prodotte il 146 comuni posti alla destra del Tanaro nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo. Il consorzio di tutela rappresenta oltre 70 aziende associate. ! Per quanto riguarda i due formaggi Dop, la Toma piemontese, prodotta in quasi tutta la regione, ha disciplinari di stagionatura diversi a seconda della pezzatura, e viene prodotta in circa 10 mila quintali all’anno. Il consorzio di tutela conta circa 40 aziende che lavorano il latte prodotto in 400 stalle. ! Il Bra duro dop, invece, insieme al Bra tenero Dop, viene prodotto nel Cuneese. Dagli 8 ai 18 mesi di stagionatura esprime il meglio della sua personalità, tanto da poter essere grattugiato. Nelle due versioni la produzione è di circa 8 mila quintali all’anno, con un consorzio che conta circa 20 aziende. ! 16 ottobre 2014 !Pino Riconosciuto, ufficio di comunicazione dell’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero cell. 3357528917, [email protected] COMUNICATO STAMPA Torino, 16 ottobre 2014 FILIERA DEL LATTE BOVINO. L’ASSESSORE FERRERO “DAI CEREALI AL CONSUMATORE. LA QUALITA’ MADE IN PIEMONTE” Erano presenti i principali rappresentanti della filiera del latte bovino in Piemonte, il 13 ottobre a Torino, al Centro Incontri della Regione Piemonte, durante il seminario organizzato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione e in cui si è parlato dell’evoluzione della domanda dei consumatori italiani rispetto al prodotto latte crudo e ai derivati caseari, delle strategie adottate dalla grande distribuzione per promuovere la qualità dei prodotti. “L’obiettivo è puntare alla qualità e alla differenziazione del prodotto latte bovino piemontese – ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero – E il fattore qualità deve coinvolgere tutti gli attori della filiera. Invito allevatori, trasformatori e distributori a collaborare per valorizzare il prodotto latte e i prodotti trasformati caseari del Piemonte”. Sono oltre 2400 le aziende zootecniche che producono latte in Piemonte, con una produzione annua nel 2013 di quasi 10 milioni di quintali di latte. Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali COMUNICATO STAMPA NUOVA PAC, MIPAAF: PUBBLICATA BOZZA DECRETO ATTUATIVO E VADEMECUM PER GLI AGRICOLTORI Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stata pubblicata sul sito internet del Mipaaf la bozza di decreto delle disposizioni attuative per la nuova Politica agricola comune, che verrà sottoposto all’esame del Consiglio del Ministri per l’approvazione. Sul sito internet del Ministero intanto è stato pubblicato anche un vademecum per gli agricoltori in cui sono illustrate tutte le novità relative ai Pagamenti diretti che valgono per l’Italia circa 23 miliardi di euro fino al 2020. Le principali novità riguardano: AGRICOLTORE IN ATTIVITÀ Non riceveranno più pagamenti diretti PAC: aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti, soggetti che svolgono intermediazione bancaria, finanziaria e/o commerciale, società, cooperative e mutue assicurazioni che svolgono attività di assicurazione e/o di riassicurazione, P.A., eccetto enti che svolgono attività formative e/o sperimentazione in campo agricolo e quelli che hanno la gestione degli usi civici. DEGRESSIVITÀ PAGAMENTI L’importo del pagamento di base da concedere ad un agricoltore è ridotto annualmente del 50% per la parte eccedente i 150.000 euro e del 100% qualora l’importo così ridotto superi i 500.000 euro, per la parte eccedente i 500.000 euro. CONVERGENZA INTERNA Applicazione del Modello irlandese che garantisce la differenziazione del valore dei diritti anche nel 2019; l’avvicinamento progressivo al valore medio nazionale in cinque anni, il valore minimo dei diritti al 2019 pari al 60% della media nazionale e la perdita massima (per diritti superiori alla media nazionale) pari al -30% del valore iniziale. GREENING Gli agricoltori che hanno diritto al regime di pagamento di base dovranno rispettare le pratiche agricole “greening” che prevedono diversificazione delle colture, mantenimento prati permanenti e aree di interesse ecologico GIOVANI AGRICOLTORI Stanziati 80 milioni di euro all’anno per l’incremento del 25% degli aiuti diretti per aziende agricole condotte da under 40 PICCOLI AGRICOLTORI Regime semplificato con importo forfettario che non supera i 1.250 euro l’anno e esenzione dagli impegni previsti per il greening. È possibile scaricare il vademecum a questo link: http://bit.ly/1F272sr