PROGETTO ( ) - Provincia di Brindisi

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PROGETTO ( ) - Provincia di Brindisi
Progetto INTEGRA REV 2 del 22.06.07
3529,1&,$',%5,1',6,
ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI
Piano d’Azione Regione Puglia
DIRITTI IN RETE
Progetto
,17(*5$
Integrazione sociale ed extrascolastica per ragazzi diversamente abili
¾Delibera della Giunta Regionale Pugliese del 31 agosto 2006 n. 1289.
¾Protocollo d’intesa del 27 febbraio 2007
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Progetto INTEGRA REV 2 del 22.06.07
D'(6&5,=,21('(/&217(672
L’area geografica interessata dall’intervento è l’intero territorio della provincia di Brindisi,
suddiviso in n. 4 Ambiti Territoriali Sociali:
$PELWR7HUULWRULDOHGL%ULQGLVL – Comune Capofila Brindisi – comprendente i Comuni di
Brindisi e San Vito dei Normanni;
$PELWR7HUULWRULDOHGL)DVDQR - Comune Capofila Fasano - comprendente i Comuni di
Fasano, Cisternino e Ostuni;
$PELWR 7HUULWRULDOH GL )UDQFDYLOOD )RQWDQD - Comune Capofila Francavilla F.na,
comprendente i Comuni di Francavilla F.na, Carovigno, Ceglie Messapica, Oria, San
Michele Salentino, Villa Castelli;
$PELWR 7HUULWRULDOH GL 0HVDJQH - Comune Capofila Mesagne – comprendente i
Comuni di Mesagne, Cellino San Marco, Erchie, Latiano, San Donaci, San Pancrazio
Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre Santa Susanna.
Le scuole medie superiori presenti nella provincia di Brindisi sono …….
Dai GDWLIRUQLWLGDOO¶863 si evince il quadro riassuntivo dei diversamente abili presenti nelle
scuole medie superiori della provincia di Brindisi:
$UHD*HRJUDILFD
Ambito di Brindisi
Ambito di Fasano
Ambito di
Francavilla F.na
Ambito di
Mesagne
7RWDOL
'LYHUVDPHQWH
DELOL/LHYL
'LYHUVDPHQWH
DELOL0HGL
'LYHUVDPHQWH
DELOL*UDYL
Nei quattro 3LDQLGL=RQD, in relazione alla diversamente abilità, emerge quanto segue:
3LDQRGL=RQDGL%ULQGLVL
[…] Gli obiettivi vanno riferiti a tutti i portatori di handicap: fisico, psichico, sensoriale e
plurihandicap. Le conoscenze dell’handicap e delle sue problematiche hanno avuto negli
ultimi anni un impulso dettato anche dall’esigenza di “governare” un fenomeno in aumento
su tutto il territorio nazionale, dovuto soprattutto all’aumento della vita media.
Anche l’ISTAT negli ultimi anni ha cercato di attivare degli studi statistici che evidenziassero
la reale situazione dell’handicap in Italia e nel 2000 è stato diffuso un lavoro che, pur
avendo le sue lacune, evidenzia che la situazione italiana riflette il dato mondiale.
Il 7% della popolazione ha una qualche diversamente abilità. Con tale termine s’intende la
conseguenza di un evento morboso, con lesione di un organo, di un apparato, che ha
determinato una menomazione con danno biologico e successiva funzione lesa, con
l’impossibilità a svolgere le normali attività della vita.
Quante di queste persone assumono nel tempo la “condizione” di persone con handicap è
difficile da determinare, in quanto le variabili ambientali e sociali determinanti tale stato, sino
ad oggi, sono state difficilmente esplorabili.
Sicuramente, però, la gravità di una diversamente abilità, determina uno stato di handicap e
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le conoscenze attuali ci dicono che la percentuale dei diversamente abili gravi è del 3% di
tutti i diversamente abili.
Il dato nazionale (7% dell’intera popolazione) riportato sulla popolazione pugliese sale
all’8% (400.000 diversamente abili su circa 5.000.000 d’abitanti, di cui 12.000 con handicap
in situazione di gravità ). Si ha, quindi, un dato preoccupante in relazione all’impatto e alle
conseguenze che determina l’handicap nel contesto della vita della persona, coinvolgendo
vari ambiti: la famiglia, la scuola, la formazione, il lavoro, la sanità, i servizi socioassistenziali, l’assistenza economica.
Dai dati, ancora parziali, del servizio dipartimentale handicap dell’ASL BR/1 e, partendo dal
dato certo delle certificazioni delle commissioni per l’Handicap, si evidenzia per il Distretto
socio-sanitario n.1 una situazione in linea con i dati dell’ISTAT.
Sono circa 15.000 le persone con Handicap di tutte le età (di cui circa 3.000 minori) che si
trovano nella provincia di Brindisi con una concentrazione superiore in città ( 60% ) e nei
centri più grossi ( 25% ), anche se questo fenomeno può essere determinato da una
maggiore “riservatezza” dei piccoli Centri.
Per il Distretto socio-sanitario n.1 abbiamo circa 5.000 persone con Handicap grave.
I bisogni del territorio
Dalla lettura dei dati riportati nella parte relativa all’analisi del contesto territoriale, sono
emerse informazioni che offrono spunti di riflessione per una corretta analisi dei bisogni del
territorio:
La domanda sociale urgente e inevasa è relativa alla soddisfazione del bisogno primario di
diritto alla vita (salute, integrazione sociale e culturale, relazioni interpersonali, formazione,
mobilità, identità personale e sociale, interesse, valori).
L'
inserimento scolastico se non supportato e svolto adeguatamente può avere come
conseguenza un aggravamento dello stato di handicap se non addirittura "creare i
diversamente abili gravi di domani".
Se fino al compimento del 18mo anno d’età le Istituzioni scolastiche intervengono per
soddisfare anche parzialmente il bisogno d’integrazione sociale, per la persona disabile in
età adulta non resta che la frequenza “disordinata” di corsi di formazione senza sbocco
lavorativo o il confinamento nella propria abitazione.
I nuclei familiari nei quali è presente un disabile non sono supportati adeguatamente. E’
così favorito l'
isolamento dello stesso nucleo. La diversamente abilità, diventando un
problema personale e non sociale, crea una situazione di handicap per l'
intero nucleo; non
esistono strutture residenziali per diversamente abili (il "dopo di noi").
Il disabile è stato spesso considerato, a livello culturale, come un "malato" e quindi
bisognevole di cure mediche, sottovalutandone l'
aspetto "sociale" legato alla diversamente
abilità.
Negli ultimi anni il Terzo Settore, sul territorio, si è maggiormente attivato per fornire risposte
concrete a domande rimaste inevase, anche se a volte tali risposte sono state inappropriate
e non sempre efficienti; per esiguità di risorse economiche, le Organizzazioni che operano
in questo settore sono state costrette ad interventi discontinui, frammentari, anche nei
confronti di coloro i quali, affetti da forme gravi di diversamente abilità, necessitavano di un
intervento continuo e adeguato
La disomogeneità della distribuzione di servizi erogati nel Distretto Socio-sanitario n.1 ha
costituito un ulteriore “handicap” per le persone diversamente abili residenti nei comuni
dove non esistono servizi.
Seguendo cronologicamente il corso della vita di una persona disabile (nascita, infanzia,
adolescenza, età adulta, vecchiaia), lo stato di "ben-essere" è connesso alla presa in carico
della persona disabile e del nucleo familiare d’appartenenza con un intervento costante nel
tempo mirato al soddisfacimento dei bisogni.
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Vengono da seguito indicati gli obiettivi specifici ed i servizi ritenuti prioritari
Potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata
Orientamento, inserimento e accompagnamento all'
integrazione scolastica
Supporto del nucleo familiare (d’autonomia nella mobilità, economico)
Prevenzione, cura e riabilitazione integrata
Informazione al disabile e all'
intero nucleo familiare
Inserimento lavorativo protetto e accompagnato
Inserimento lavorativo protetto e accompagnato
Abbattimento barriere architettoniche e sociali
Formazione
Trasporto
Case Famiglia (il Dopo di Noi) e Gruppi Appartamento
Case d’Accoglienza temporanea o sostitutiva della Famiglia – R.S.A. diversamente abili
Centri Diurni per Gravi
Centri d’Aggregazione e di Socializzazione e interventi socio-educativi
La domanda Sociale è pertinente ai Livelli Essenziali d’Assistenza (Legge 328/2000, art.22
comma 2 lett. d), f), g), e ai dettami del Piano Nazionale d’Interventi Sociali, oltrechè al
piano Socio-sanitario della Regione. In relazione alla domanda sociale, sia essa espressa
sia latente, si evidenzia la difficoltà dell’Ambito Territoriale nel quantificarne, in modo
specifico, la portata per l'
assenza di metodologia comune di raccolta dati. Si ritiene che sia
urgente un censimento delle persone diversamente abili sul territorio effettuato in
collaborazione con gli Enti in possesso dei dati [… ].
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[… ] Anche in questo caso la quantificazione del bisogno reale può essere basata sui dati
empirici derivanti dall’esperienza degli operatori dei vari servizi, poiché mancano del tutto
statistiche attendibili e le banche-dati esistenti sono parziali e limitate a singoli servizi o
prestazioni.
Il dibattito fra gli operatori ha fatto emergere a tal proposito l’esigenza di un “osservatorio
della fragilità sociale” che si occupi non solo della rilevazione ma che diventi anche agenzia
d’informazione al cittadino.
La carenza d’informazione sui diritti e sulle opportunità offerte dal territorio è particolarmente
avvertita, infatti, proprio in questa area.
La diversamente abilità assume connotati molto differenziati, sì da richiedere progetti e
interventi che, più che in altre aree, hanno carattere personalizzato.
È comune a tutti, in ogni caso, l’esigenza di socializzazione, d’avere spazi d’incontro, di
potersi muovere con mezzi di trasporto adeguati anche per le esigenze di socialità e di vita
quotidiana, di poter fare pratica sportiva (reclamata la disponibilità di una piscina).
Molto c’è da fare, dal punto di vista dell’integrazione sociale, sul versante educativo e
culturale nei confronti della cittadinanza cosiddetta “normodotata”, per cambiare soprattutto
le cattive abitudini e le prepotenze, per creare invece una cultura nuova e generalizzata che
contempli comportamenti naturalmente rispettosi delle regole (si pensi al problema delle
barriere architettoniche nella città, ai parcheggi irregolari, ecc.).
Le strutture per il “dopo di noi” sono del tutto assenti. [… ]
3LDQRGL=RQDGL)UDQFDYLOOD)RQWDQD
[… ] Le indagini condotte a livello nazionale stimano che le persone diversamente
abili in Italia superino i 2.500.000 di cui il 47,7% tra gli ultra ottantenni. Il sesso
femminile è il più colpito. Inoltre dall'
analisi della distribuzione territoriale si rileva
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un’accentuazione del fenomeno nell’Italia meridionale ed insulare e, di
conseguenza, anche nella nostra Regione. Poiché l’attuale sistema informativo dei
servizi sociali e sanitari è carente, non si possono avere dati esaustivi circa la
presenza, il numero e le caratteristiche delle persone portatrici di handicap nel
nostro territorio. Tuttavia, è indubbio che l’onere della gestione della quotidianità del
disabile ricada quasi esclusivamente sulla famiglia.
La diversamente abilità assume connotati molto differenziati, sì da richiedere
progetti e interventi necessariamente personalizzati e strettamente legati ai bisogni
del singolo soggetto. L’analisi condotta ha tenuto conto delle principali differenze in
base alla fase del ciclo di vita:
Bisogni riconducibili all'
età evolutiva:
¾sostegno psicologico per il disabile e la propria famiglia;
¾servizi per la diagnosi, cura e riabilitazione;
¾sostegno socio-assistenziale per la gestione della quotidianità in ambito familiare
e scolastico;
¾integrazione in attività extra-scolastiche anche di carattere ludico/sportivo ed
associativo;
¾servizi di trasporto;
¾sostegno economico.
Bisogni riconducibili all'
età adulta:
¾formazione ed inserimento lavorativo;
¾aggregazione sociale e sportiva;
¾sostegno alternativo alla famiglia in situazioni di particolari gravità (servizi
residenziali e semiresidenziali);
¾assistenza domiciliare sociale e sanitaria;
¾servizio di trasporto;
¾strutture per l’accoglienza di diversamente abili adulti, nel momento in cui viene a
mancare la famiglia (“Dopo di Noi”)
I bisogni che tagliano trasversalmente le due aree riguardano essenzialmente:
¾l’integrazione fra servizi;
¾la formazione specifica degli operatori;
¾lo snellimento di procedure burocratiche per l’accertamento dello stato di bisogno
e l’accesso ai servizi;
¾la sensibilizzazione e l’informazione rivolta a tutta la cittadinanza sulle
problematiche della diversamente abilità.
E’ evidente che il problema dell’integrazione sociale si ponga prepotentemente, sia
sul versante educativo sia culturale: è necessario stimolare e promuovere una
cultura nuova e generalizzata che contempli anche comportamenti rispettosi delle
regole (si pensi al problema delle barriere architettoniche nella città, ai parcheggi
irregolari, ecc.).
[… ] In tale area il coordinamento e l’integrazione tra i servizi sociali e quelli sanitari è
indispensabile ed essenziale per conseguire risultati qualificanti.
Altrettanto importante è l’approccio alle problematiche dei cittadini con diversamente
abilità: interventi episodici determinati da contingenze non sortiscono alcun effetto.
Occorrono, al contrario, sistematicità, programmazione e progetti personalizzati a
lungo termine. Una particolare carenza è stata riscontrata nell’area della
diversamente abilità associata a quella della salute mentale, che pone pertanto
problemi di integrazione sociale ancora più complessi rispetto a quelli dei soggetti
con handicap fisico.
E’ necessario, di conseguenza, creare in favore dei soggetti interessati e dei relativi
nuclei familiari, una rete di servizi socio-sanitari efficiente, flessibile e diversificata
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(centri diurni, centri terapeutici, centri di aggregazione, assistenza domiciliare),
nonché la creazione dei presupposti per una piena integrazione sociale dei
diversamente abili e per il loro inserimento nel mondo del lavoro[… ]
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[… ] Nell’ambito dell’area “Diversamente abili” emerge non solo una generale lacunosità
degli interventi posti in essere, ma anche un distorto approccio alla problematica, non
pienamente rispettosa dell’unicità della persona disabile che reclama, attraverso piani
individualizzati, interventi integrati e complementari che dalla diagnosi, dalla cura e dalla
riabilitazione traguardino verso l’integrazione e l’autonomia possibile.
Va rivisto pertanto l’approccio metodologico per l’assistenza ai diversamente abili,
adottando la scelta di intervenire con progetti individuali che sostengano la capacità della
persona disabile di auto determinare la propria esistenza e di costruire un proprio progetto
di vita attraverso, prioritariamente, servizi di aiuto alla persona e interventi di assistenza
domiciliare. Anche il valore della domiciliarietà, in questa rinnovata logica, va riconsiderato
alla luce del ruolo svolto dalla famiglia, alla quale non può essere demandato il compito di
rispondere alla complessità dei bisogni determinati dal disagio e va parimenti sostenuta.
I bisogni emergenti, riconfermati dall’analisi dei dati, sono pertanto:
- aiuto alla persona in un contesto di supporto familiare;
- sostegno nei processi di autonomia e di inserimento sociale;
- contrasto all’abbandono e all’isolamento per i soggetti privi di
- sostegno parentale (case-alloggio ed affidamento).
Particolare rilievo assume il bisogno di una struttura di accoglienza (“Dopo di noi”) per
diversamente abili privi di sostegno parentale attesa l’assoluta mancanza di strutture similari
nell’intero Ambito e l’incidenza della problematica collegata a tale condizione di solitudine.
Amplificato dalle condizioni di diversamente abilità si ripropone il problema dell’inserimento
lavorativo, ove possibile, dei soggetti diversamente abili, che attesta il bisogno di:
- percorsi di formazione mirata;
- esperienze di tutoraggio professionale;
- LQVHULPHQWLODYRUDWLYLSURWHWWL
Dalla valutazione dei servizi offerti nell’Area “Diversamente abili” emergono come prioritari
gli interventi resi attraverso i Centri Diurni socio – educativi e/o riabilitativi. Va precisato che
a fronte dei n. 138 diversamente abili fruitori di questi servizi, dislocati nell’ambito e fuori
ambito, si registra la presenza nell’Ambito territoriale di un unico Centro socio – educativo –
riabilitativo, localizzato nel Comune di Mesagne, che ovviamente non è in grado di
soddisfare l’entità della domanda di ambito.
Rilevanti sono, rispetto alla domanda, i “Servizi di integrazione scolastica” ed il “Trasporto
Sociale Diversamente abili”, comunque collegato al servizio di integrazione di cui sopra.
Carente invece la presenza dei servizi destinati all’accoglienza residenziale e comunitaria di
diversamente abili autosufficienti ed ancor più di diversamente abili non autosufficienti.
Debole è la presenza di servizi socializzanti, mentre pressoché inesistenti sono i servizi di
domiciliarità.
Va considerato infine, che l’offerta dei servizi in generale (comunque lacunosa e non
sempre raccordata tra gli ambiti sociali e sanitari) si concentra nell’offerta di opportunità in
favore di diversamente abili di età compresa tra i 0 e i 18 anni; la fascia dei diversamente
abili adulti viene quasi del tutto trascurata, malgrado sia portatrice di maggiori disagi di
esclusione sociale[… ].
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E/$675$7(*,$',,17(59(172(*/,2%,(77,9,'$3(56(*8,5(
Il progetto definisce interventi ai sensi dell’’art. 1 lettera a) del protocollo d’intesa tra
Regione Puglia e Provincia di Brindisi, per l’attuazione del Piano di Azione Diritti in Rete, di
cui a delibera *53QGHODJRVWRGHO.
L’impianto progettuale prevede la realizzazione di iniziative sperimentali rivolte all’area
dell’integrazione sociale ed extrascolastica dei ragazzi diversamente abili che frequentano
le scuole secondarie di primo e secondo grado.
La VWUDWHJLDGLLQWHUYHQWRpropone azioni innovative che:
¾diano l’opportunità ai ragazzi diversamente abili frequentanti le scuole secondarie di
primo e secondo grado di sviluppare esperienze ludico-ricreative di socializzazione
con i pari, in ambito extrascolastico, presso circa 4 centri di aggregazione già
operanti sul territorio dei singoli Ambiti Territoriali Sociali e da individuare nella
logica della loro idoneità strutturale e funzionale, dislocazione sul territorio,
completezza delle opportunità ludica,ricreative e sportive offerte;
¾mettano in atto un sistema integrato di rete tra i soggetti istituzionali interessati, le
famiglie, i pari, ed i soggetti del terzo settore.
0LVVLRQ del progetto è l’integrazione sociale ed extrascolastica, attraverso la promozione
e facilitazione dei processi di inclusione dei ragazzi diversamente abili in strutture e centri
aggregativi esistenti, disponibili e proiettivi di benessere individuale e collettivo, con
l’ausilio di educatori qualificati, selezionati ed appositamente formati, la supervisione ed il
supporto del Servizio Sociale Professionale della Provincia e dello Staff di esperti del
Servizio Riabilitativo della ASL di Brindisi.
Titolo del progetto è: ,17(*5$
Gli RELHWWLYLJHQHUDOL del progetto sono i seguenti:
1. Potenziare i processi di rilevazione dei bisogni di integrazione sociale ed
extrascolastica;
2. Migliorare i processi comunicativi tra i soggetti coinvolti nella rete per la costruzione
di un modello di buone prassi per l’integrazione sociale ed extrascolastica;
3. Promuovere il benessere e la qualità della vita di ragazzi diversamente abili e
normodotati;
4. Promuovere il superamento di pregiudizi sociali e culturali, barriere architettoniche e
psicologiche;
5. Favorire l’integrazione di ragazzi diversamente abili con il gruppo di pari in centri
aggregativi differenziati ed aperti;
6. Favorire la cooperazione tra le famiglie, e tra queste ultime, le Istituzioni ed il Terzo
Settore;
7. Promuovere nuovi modelli culturali e sociali.
Gli RELHWWLYLVSHFLILFL sono:
1. Accompagnare il ragazzo disabile, inserito in una classe delle Scuole secondarie di
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2.
3.
4.
5.
primo e secondo grado, in esperienze di inclusione ed integrazione con il gruppo
dei pari;
Rendere partecipi destinatari e VWDNHKROGHUV del processo e modalità di
integrazione;
Coinvolgere famiglie, organizzazioni del Terzo Settore e Comunità Locali nel
percorso di integrazione;
Costruire in piano personalizzato di integrazione che sia condiviso dai ragazzi
diversamente abili e dalle loro famiglie;
Promuovere opportunità effettive ed efficaci di inserimento in luoghi di
aggregazione ad accesso universalistico, nei ZHHNHQG.
F '(6&5,=,21('(//¶,17(59(172('(//()$6,',$778$=,21(
Il progetto parte dalle rilevazioni del bisogno di integrazione sociale ed extrascolastica del
ragazzo disabile ed introduce azioni specifiche a completamento del suo Piano Educativo
Individuale attraverso sinergie e risorse che ne permettono una migliore funzionalità in
ordine al benessere individuale e collettivo.
L’intervento consta di azioni mirate, atte a realizzare un’integrazione del ragazzo disabile
con il gruppo di pari e viceversa coinvolgendo famiglie, organizzazioni del Terzo Settore e
Comunità Locali.
Senso di comunità, condivisione, HPSRZHUPHQW, responsabilità sociale e
corresponsabilità, uguaglianza, intesa quale rimozione degli ostacoli e convivialità delle
differenze, costituiscono l’impianto teorico di riferimento del progetto.
Si tratta di un intervento che, attraverso azioni svolte presso oratori, centri sportivi ed
aggregativi in genere, offre l’opportunità a ragazzi diversamente abili e normodotati di
vivere le stesse esperienze relazionali, ludico-ricreative, comunicative e socializzanti,
valorizzando le differenti OLIHVNLOO e sviluppando autonomia, identità e simpatia.
Il progetto si attua attraverso la partecipazione attiva della ASL BR, della scuola, e delle
organizzazioni del Terzo Settore, tra cui, in particolare, quante si candideranno ad
assumere la funzione di crocevia di incontri e relazioni.
Dopo una fase preparatoria, condivisa con la scuola, l’AUSL e gli Ambiti, che comprenderà
l’individuazione dei destinatari, dei centri aggregativi di Ambito, la selezione degli educatori
ed il conseguente abbinamento, e la definizione di modalità di fruizione e trasporto, si
passerà subito al fulcro del progetto, ovvero l’inserimento e contestualizzazione dei
ragazzi nei centri aggregativi attraverso specifici progetti personalizzati di inserimento.
Successivamente si procederà a valutare l’esperienza svolta e a porre le basi per un
manuale di buone pratiche del progetto.
)$6(,±35(3$5$725,$
$]LRQH,
Coinvolgimento degli Ambiti Territoriali Sociali, del servizio Riabilitativo dell’ASL BR, e
dell’USP.
Creazione di un nucleo tecnico di coordinamento e supervisione o Cabina di Regia, con
l’apporto di professionalità e risorse umane degli enti coinvolti, avente la funzione di
coordinamento degli interventi, supporto e supervisione dei PEI.
$]LRQH,,
Individuazione di n. 4 enti gestori, pubblici o privati, di centri aggregativi, ubicati nei diversi
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Ambiti Territoriali, disponibili a cooperare a seguito di avviso pubblico, per l’accoglienza
dei ragazzi diversamente abili nei ZHHNHQG.
$]LRQH,,,
Individuazione degli educatori professionali attraverso selezione pubblica.
$]LRQH,9
Individuazione dei ragazzi diversamente abili che parteciperanno al progetto, con il
coinvolgimento della scuola e dell’AUSL.
Sarà il nucleo di coordinamento, o Cabina di Regia, a valutare i casi da inserire nel
progetto.
)$6(,,±,16(5,0(172(',17(*5$=,21(
$]LRQH9
Abbinamento dei ragazzi diversamente abili con gli educatori.
$]LRQH9,
Redazione e realizzazione, a cura degli educatori selezionati e del nucleo, di progetti
personalizzati di inserimento dei singoli ragazzi, condivisi dalle famiglie
$]LRQH9,,
Animazione e svolgimento delle attività di laboratori creativi, teatrali, sport, di
sensibilizzazione ambientale, culturale, gite, escursioni guidate, partecipazione ad eventi
musicali, artistici, teatrali, secondo il programma predisposto per ciascun centro
d’aggregazione selezionato e nelle date nello stesso previste.
Organizzazione di incontri e seminari con il coinvolgimento anche delle famiglie
)$6(,,,±021,725$**,2(',))86,21('(,5,68/7$7,
$]LRQH9,,,
Monitoraggio e verifica periodica, a cura del nucleo, anche con incontri presso i centri
aggregativi coinvolti.
$]LRQH,;
Costruzione di un modello di buone prassi di integrazione dei ragazzi diversamente abili.
$]LRQH;
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Promozione e pubblicizzazione dei risultati
G,'(67,1$7$5,
¾minori diversamente abili n. 48 (delle Scuole Secondarie di Secondo Grado – 12
per ciascun Ambito)
¾minori diversamente abili n. ___ (delle Scuole Secondarie di Primo Grado)
¾diversamente abili medi n. __
¾diversamente abili gravi n. __
¾famiglie dei diversamente abili n. ___
H,)$%%,62*1,'$62'',6)$5(
Attraverso una sapiente esecuzione delle azioni, il progetto vuole strutturare un modello di
rete che risponda al fabbisogno di integrazione del ragazzo, promovendo una cultura
diversa di accoglienza della diversità.
I bisogni di relazione empatica e socializzazione, oltre pregiudizi e stereotipi, sono le
aspettative cui il progetto vuole corrispondere, per iniziare un percorso verso l’integrazione
solidale in contesti aperti, differenti rispetto agli abituali luoghi di frequentazione del
disabile, talora ghettizzanti
I,5,68/7$7,$77(6,
5LVXOWDWLTXDOLWDWLYL
¾Integrazione sociale ed extrascolastica del ragazzo disabile che frequenta la
scuola secondaria di primo e secondo grado;
¾Integrazione socio-culturale delle famiglie;
¾Coinvolgimento del territorio, ed, in particolare, delle organizzazioni SURILW e QRQ
SURILW e delle istituzioni;
¾Sperimentazione di nuovi modelli di integrazione sociale ed extrascolastica;
¾Valorizzazione delle risorse locali nel contrasto ai fenomeni di discriminazione;
¾Promozione della cultura della legalità e valorizzazione di nuovi modelli di
comportamento.
5LVXOWDWLTXDQWLWDWLYL
¾Aumento numero dei ragazzi diversamente abili coinvolti in questa tipologia di
progetti;
¾Aumento del numero dei ragazzi pari coinvolti in questa tipologia di progetti;
¾Diminuzione dei fenomeni di bullismo a danno dei diversamente abili;
,ULVXOWDWLGLUHWWLVXLEHQHILFLDULILQDOLULJXDUGDQR
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¾L’avvicinamento ai luoghi e modalità di vita dei ragazzi normodotati;
¾La costruzione di un percorso di autonomia del ragazzo disabile;
¾Lo sviluppo della coscienza alla integrazione nei beneficiari diretti;
¾La dotazione di un sistema di monitoraggio del territorio sui casi di integrazione.
,ULVXOWDWLLQGLUHWWLVLULIHULVFRQR
¾Al maggior grado di coesione sociale;
¾Alla sensibilità della cittadinanza verso i temi dell’integrazione;
¾Una più oculata ed attenta politica dell’integrazione.
3URJHWWR,17(*5$
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Progetto INTEGRA REV 2 del 22.06.07
I 9$/87$=,21(',,03$77262&,$/(5,)(5,7$$,%(1(),&,$77(6,
Il progetto produrrà:
¾L’avvio e la diffusione di processi coordinati di intervento per un’integrazione
vera e condivisa dei ragazzi diversamente abili;
¾La promozione di politiche attive di integrazione;
¾La standardizzazione degli indici di lettura sui percorsi di integrazione;
¾La sensibilizzazione della cittadinanza, e in particolare dei minori, e la
promozione di una cultura dell’accettazione del “diverso”.
La sensazione di sentirsi parte integrata di una comunità, vicini a persone fidate ed
amichevoli costituirà per loro l’inizio di una nuova vita, dove nuovi progetti e nuovi valori
creeranno i presupposti per favorire il percorso di autonomia.
Attraverso le azioni di sensibilizzazione e di animazione sociale, si coinvolgerà l’intera
comunità, e in modo particolare le scuole ed i centri di aggregazione.
L’osservatorio delle politiche sociali, in un’ottica di PDLQVWUHDPLQJ verticale, si occuperà di
integrare, approfondire, divulgare informazioni sulle tematiche dell’integrazione, dei fattori
di discriminazione e di bullismo che minano la stabilità e la tranquillità dei ragazzi e delle
loro famiglie.
Altresì, l’Osservatorio servirà a documentare iniziative di buone prassi e diverrà uno
strumento completo e necessario per gli operatori di enti pubblici e privati, associazioni ed
organismi, a contatto quotidiano con il pubblico, e per i cittadini.
J02'$/,7$¶23(5$7,9(
La Provincia di Brindisi definisce il progetto di dettaglio degli interventi, le forme di
cofinanziamento, le modalità di raccordo con l’Osservatorio Provinciale delle Politiche
Sociali, e cura complessivamente l’attuazione ed il coordinamento delle azioni previste.
Gestisce, altresì, ed eroga direttamente il servizio a favore dei diversamente abili, residenti
sul territorio provinciale e frequentanti le scuole secondarie di secondo grado .
in particolare:
1. cura la progettazione generale;
2. cura la progettazione esecutiva;
3. predispone bozze di avvisi, strumenti e modulistica varia per l’accesso ed il
monitoraggio;
4. individua i 4 luoghi di aggregazione, uno per ciascun ambito territoriale;
5. seleziona gli educatori da abbinarsi con i ragazzi frequentanti le scuole
secondarie di secondo grado;
6. concorre all’individuazione dei beneficiari;
7. cura il monitoraggio e l’analisi delle azioni prestate.
I Comuni, e/o gli Ambiti Territoriali, gestiscono ed erogano il servizio per i ragazzi
frequentanti le scuole secondarie di primo grado.
3URJHWWR,17(*5$
12
Progetto INTEGRA REV 2 del 22.06.07
3,$12),1$1=,$5,2
'HVFUL]LRQHYRFLGLVSHVD
Educatori (17 euro h x 8 h. sett. [weekend] x 25 sett. [gennaiogiugno.] = euro 3.400 x n. 8 educatori [n. 2 ed. per centro –
(rapporto 1/3 diversamente abili)]
Trasporto
,PSRUWLLQHXUR
27.200,00+
9.096,16
30.000,00
Centri di aggregazione (rimborso euro 2.000,00 cad. x 4)*
8.000,00
Coordinamento e monitoraggio*
4.400,00
Assicurazioni*
6.000,00
Acquisto di beni e servizi (biglietti cinema, teatro, eventuale
ristorazione)
5.000,00
Figure professionali specifiche per animazione, recitazione,
sport, ballo ecc.ecc.*
727$/(352*(772
15.000,00
),1$1=,$0(1725(*,21$/(
&2),1$1=,$0(1723529,1&,$/(
&2),1$1=,$0(172$6/
3URSULRSHUVRQDOHSHU
SURJHWWD]LRQH
FRRUGLQDPHQWRH
PRQLWRUDJJLR
2OWUHLFRVWL
FRQWUDVVHJQDWL
3HUVRQDOH
6SHFLDOLVWLFR 6HUYL]LR
5LDELOLWDWLYR
LFRVWLFRQWUDVVHJQDWLpossono essere sostenuti dall’Amministrazione provinciale a
favore sia degli studenti diversamente abili frequentanti le scuole medie superiori, sia a
favore degli studenti diversamente abili e frequentanti le scuole medie inferiori.
3URJHWWR,17(*5$
13
Progetto INTEGRA REV 2 del 22.06.07
L ,'(17,),&$=,21('(,)$7725,&5,7,&,(',68&&(662'(*/,,17(59(17,
352*5$00$7,
I IDWWRULFULWLFL in relazione alla proposta progettuale nel suo insieme sono:
¾Difficoltà di coinvolgimento dei pari;
¾Difficoltà di coinvolgimento delle famiglie dei pari;
I SXQWLGLIRU]D riguardano:
¾Alto grado d’innovazione degli interventi riferito al territorio della Provincia di
Brindisi;
¾Miglioramento del grado d’integrazione dei ragazzi diversamente abili;
¾Miglioramento della percezione del “diverso”;
¾Rafforzamento di reti territoriali per l’attuazione di progetti integrati
3URJHWWR,17(*5$
14
Progetto INTEGRA REV 2 del 22.06.07
O,/6,67(0$',021,725$**,2(9$/87$=,21('(*/,,17(59(17,
L’attività di monitoraggio e valutazione avrà un carattere trasversale rispetto all’intero
progetto e sarà mirata alla rilevazione sistematica d’ogni informazione utile per gestire
adeguatamente le azioni previste, la loro congruità con gli obiettivi e i risultati attesi,
nonché l’utilizzo ottimale delle risorse umane ed economiche a disposizione.
A cura della provincia di Brindisi – Assessorato alle Politiche Sociali sarà svolto un
monitoraggio fisico e finanziario per verificare il grado d’attuazione del progetto.
Sarà cura dell’Osservatorio alle Politiche Sociali monitorare e valutare il grado di
gradimento del progetto con questionari da sottoporre ai ragazzi ed alle loro famiglie.
3URJHWWR,17(*5$
15