Dal ritiro dei ghiacciai al turismo slow di oggi Bossico studia se stesso

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Dal ritiro dei ghiacciai al turismo slow di oggi Bossico studia se stesso
L’ECO DI BERGAMO
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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2016
Branzi escluso dalla fiera
«La montagna sia più unita»
Fondato il gruppo alpini
di Cavernago: è il 279°
Coldiretti e un ricercatore alla Fiera di San Matteo: «Attriti e divisioni vanno superati»
A pagina 26
Tricolori ed entusiasmo per la nascita del
279° gruppo alpini della nostra provincia
A pagina 28
La partenza del battello a Castro
Scatti fotografici sul lungolago di Castro
Dal ritiro dei ghiacciai
al turismo slow di oggi
Bossico studia se stesso
Bossico
Presentato il progetto
avviato dall’Università
di Bergamo. Primo passo:
la conoscenza del territorio
Dal paesaggio morenico generato milioni di anni
fa grazie al ritiro dei ghiacciai
fino ad arrivare al turismo
slow, cioè consapevole, autentico e sostenibile. Punta a creare questo collegamento il progetto dell’Università di Bergamo avviato a Bossico in collaborazione con l’amministrazione comunale, l’associazione Bossico Borgo turistico diffuso (Bbtd) e la Pro loco presentato ieri alla popolazione.
L’iniziativa ha l’obiettivo di
analizzare le potenzialità del
territorio bossichese e di proporre la valorizzazione delle
sue risorse per estendere questa conoscenza al network europeo che l’ateneo bergamasco
ha costituito con le università
La festa dei formaggi ieri a Bossico
Mostra fotografica in grotta
di Beauvais (Francia), Cambridge (Inghilterra), Charleroi
(Belgio), Lubecca (Germania),
Girona e Santander (Spagna).
Lo studio è seguito dalla
professoressa Federica Burini
e dai suoi laureandi che da alcuni messi hanno iniziato a incontrare la popolazione per
cogliere le peculiarità e le autenticità del territorio, in primis le sue caratteristiche geomorfologiche, dovute appunto
al ritiro dei ghiacciai, e subito
dopo «i saperi» che materie di
studio come la geografia, l’antropologia e la storia permettono di conoscere.
«Questo progetto – ha esordito la sindaca Daria Schiavi
aprendo il convegno – ci aiuta a
riscoprire chi eravamo e a capire chi siamo, passaggi essenziali per sapere in quale direzione vogliamo andare».
La professoressa Burini, infatti, ha aperto orizzonti nuovi
per il futuro di Bossico: «Bossico possiede diverse qualità attrattive endogene che sono
uniche, non replicabili da altri
territori: penso alla sua collocazione geografica, penso al
suo paesaggio rurale modellato dal lavoro e dal sapere di chi
vive qui da secoli. Per innestare su queste qualità anche i fattori esogeni che possono essere le attività sportive, le iniziative culturali, le manifestazioni enogastronomiche, occorre
prima di tutto esserne consa-
Il rettore dell’Università: importante dialogo col territorio
BOSSICO
Per
sottolineare
quanto l’Università di Bergamo segua con attenzione il
progetto di ricerca sul turismo avviato a Bossico, ieri
mattina il rettore dell’ateneo
bergamasco Remo Morzenti
Pellegrini ha voluto direttamente partecipare al convegno di presentazione alla popolazione. E ha sottolineato
l’importanza per l’Università
del costante collegamento
con il territorio.
«L’attività che abbiamo
iniziato a svolgere qui a Bos-
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sico rappresenta al meglio il
nostro modo di concepire
l’università – ha detto il rettore –. Accanto alle tradizionali attività di didattica e di
ricerca, vogliamo affiancare
una terza missione, quella di
apertura, confronto e contaminazione con la società e il
territorio in cui la nostra università è immersa».
«Scambio di culture»
«Pochi giorni fa – ha aggiunto
il rettore – l’università di
Bergamo è entrata nel
ranking delle migliori uni-
versità al mondo e tra i punti
di forza che ci hanno consentito di raggiungere questo risultato c’è proprio la capacità
di dialogare con i nostri interlocutori più vicini».
«In più – ha proseguito
ancora Morzenti – siamo
convinti che questo dialogo
sia un vero e proprio scambio
di culture e competenze: il
territorio non è solo un luogo
di sperimentazione, non è solo un destinatario del sapere
che esce dall’università, ma è
anche un luogo da cui l’università può apprendere e da
Alcuni dei relatori del convegno
cui può ricavare esperienze
formative».
Il rettore dell’università
Morzenti ha ricordato la collaborazione avviata con altre
sei università europee che
per dimensione e collocazione geografica presentano caratteristiche comuni a quella
di Bergamo: «Ciò che emergerà dalla studio condotto
qui a Bossico verrà inserito e
portato anche a questo
network di partner europei
perché la nostra università
vuole essere un’ambasciata
culturale, dove è possibile
pevoli. A questo punta il nostro
progetto: far emergere quelle
specificità che la comunità di
Bossico già possiede e che hanno bisogno di essere “ri-generate” per offrire ai turisti non
un luogo di villeggiatura, ma
un periodo di vacanza da esperire nel suo valore sociale». La
docente dell’università di Bergamo ha quindi pungolato la
popolazione di Bossico a cambiare prospettiva: «Il vostro
paese non è soltanto una balconata affacciata sul lago di
Iseo: occorre anche girare le
spalle al lago per scoprire, sorprendendovi, tutte le autenticità che avete conservato fino
ad oggi».
Tutto questo in una logica di
collaborazione col territorio
circostante, tanto che proprio
dal Sebino, grazie ai pontili galleggianti di Christo, sono arrivati a Bossico turisti che per la
prima volta quest’estate hanno
raggiunto l’alto Sebino. Mauro
Bonomelli, sindaco di Costa
Volpino, ha portato i numeri di
questi flussi con aumenti del
116% a giugno rispetto al 2015,
per esempio. Infine Alessandro Bigoni, presidente della
Comunità montana dei laghi
bergamaschi: «Bisogna partire
dalla conoscenza di sé per poi
approdare a una dimensione
sovracomunale. Solo così il turismo diventa un’occasione di
crescita per i territori».
Giuseppe Arrighetti
cioè trovare un rifugio culturale, ma che vuole anche essere uno strumento di diffusione all’estero delle peculiarità della provincia bergamasca».
L’identità culturale locale
Il percorso di recupero, riscoperta e valorizzazione
dell’identità culturale locale
diventa quindi l’elemento
centrale attorno a cui far ruotare l’interesse del mondo
accademico internazionale e
dei turisti viaggiatori che
nelle proprie vacanze cercano esperienze non replicabili
e rispettose delle comunità
visitate.
G. Ar.