Novembre 2016 - Diocesi di Assisi

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Novembre 2016 - Diocesi di Assisi
N. 10 - NOVEMBRE 2016 - ANNO XXXIV - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983
TERREMOTO, È TEMPO
DI SOLIDARIETÀ
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Chiesa Insieme
novembre 2016
Editoriale
SOMMARIO
LA PAROLA DEL VESCOVO
Editoriale del vescovo
Terremoto: coraggio, forza e
benedizione per tutti - pag. 2
Focus
Pellegrinaggio regionale - pag. 3
Primo piano
La diocesi celebra lo
Spirito di Assisi - pag. 4
Formazione
Ora di religione cattolica pag.6
CMFV
La CMFV di Bettona - pag. 8
Parrocchie
San benedetto in Gualdo - pag. 9
San Rufino - pag. 10
News
Premio Toniolo
Sulle tracce di don Milani
Giovani in missione
pag.11
Appuntamenti
novembre/dicembre 2016 - pag.12
Notiziario della diocesi di
Assisi - Nocera U. - Gualdo T.
Direttore responsabile: Vittorio Peri
In redazione:
Marco Fortebracci
Redazione e amministrazione:
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Terremoto: coraggio, forza
e benedizione per tutti
A
ncora movimenti. Scosse continue. Mentre scrivo (5 novembre),
Madre terra si fa ancora sentire.
Eccome! Ogni giorno, con Francesco,
amo cantarla come “Sora nostra Madre
Terra, la quale ne sustenta e governa, e
produce diversi frutti, con coloriti fiori et
erba”. In questi giorni la sento come “arrabbiata”. Ma è la stessa Madre Terra.
Rivela, in questi giorni, il suo essere grande
e incompiuta, sempre
in movimento, in cammino verso assestamenti che non si chiudono mai. Verso un
traguardo che, stando
alla parola di Dio (Ap
21-22), sarà solo quello dei “cieli nuovi e
terra nuova”. Quelli
che Dio sogna per noi.
Solo allora, sarà una
terra senza più lacrime e lutto. Solo allora, pace e gioia piena.
Qui, in diocesi, almeno fino al momento
in cui scrivo – e spero proprio ci si fermi
qui! – a parte un po’ di paura, di ansia,
di danni abbastanza limitati, possiamo guardare all’evento sismico con un
sospiro di sollievo. Fanno pena, grande pena, i fratelli e le sorelle più colpiti.
Nei luoghi dove c’è stata perdita di tante vite umane. E anche lì dove le vite
sono state risparmiate, ma dove tutto,
o molto, è crollato. E bisogna rimboccarsi le maniche per ricominciare a vivere, affrontando la stagione del freddo.
Per anni, da quando, dieci anni fa, ho
avuto la grazia di essere pastore di questa Chiesa, ho dovuto trattare con il
“post-terremoto”. Chiese da ricostruire.
In massima parte, grazie a Dio, ormai reinaugurate. Ora sento sui volti della gente il richiamo di una paura già provata.
Tempo di solidarietà. Di fronte alla fatica del vivere, quando il dolore e la
paura bussano alla porta così violentemente, aprirsi vicendevolmente il cuore
è vitale. Il terremoto ci spinge gli uni
nelle braccia degli altri. Costringe a riscoprire la fraternità. Obbliga ad uscire dai nidi protetti che ognuno tende a
costruirsi, facendone a volte fortezze,
per gettare ponti di reciproco sostegno
e dare insieme un nuovo volto al futuro.
Lavorando anche di intelligenza ri-costruttiva e preventiva (vedi il Giappone!). Facendo politica onesta e puntuale.
Evitando di scamparsela da soli e lavorando invece in cordata.
Tempo di preghiera.
Non è Dio che ci manda i
terremoti. Sia chiaro. Ci
può dare al contrario la
forza di sopportarli. Può
dare aiuto alla nostra
mente e al nostro cuore,
per affrontare con maggiore efficacia i rischi futuri, sempre in agguato.
Non dimenticando che,
oltre ai terremoti fisici, ci sono i terremoti
dell’anima. I terremoti
sociali. I terremoti di
valori sempre più evanescenti e confusi. Di relazioni che si allentano. Di famiglie dissestate. Di una società che perde la bussola
del senso e talvolta la voglia di vivere.
La preghiera, e il vangelo, hanno questo grande valore ricostruttivo. Mirano al tutto, e non solo alla parte. Sono
cura preventiva, e non solo tentativi
estremi quando ormai c’è poco da fare.
Invoco la benedizione di Dio su tutto e su
tutti. L’anno della misericordia ci ha dato
un input vitale anche per affrontare i momenti difficili. Si chiudono le porte della
misericordia, non si chiude la sorgente
della misericordia. Sperimentiamola ancora. Sotto lo sguardo della Madre che,
alla Porziuncola, continuerà a vigilare
con il suo sguardo tenero (l’unica “porta”
che non si chiude, anzi che siamo invitati
a riscoprire, in questo anno giubilare degli
ottocento anni del “perdono di Assisi”).
Coraggio, forza e benedizione per tutti!
+ Domenico, vescovo
Chiesa Insieme
Focus
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Le otto diocesi umbre con circa 6500 fedeli all’udienza giubilare con il Papa
Pellegrini a Roma dal Santo Padre
ROMA – Partecipazione e gioia hanno
contraddistinto il pellegrinaggio giubilare delle otto diocesi umbre a quattro
settimane dalla conclusione dell’Anno
santo della Misericordia. Sabato 22 ottobre piazza San Pietro è stata gremita da circa 100mila fedeli provenienti
da diversi Paesi del Mondo ed anche
le otto Chiese diocesane dell’Umbria
sono state presenti con 6.500 pellegrini accompagnati dai loro vescovi insieme a diversi rappresentanti delle Istituzioni civili. Una partecipazione che è
andata oltre tutte le previsioni creando
anche qualche disagio nell’organizzazione, superato grazie all’entusiasmo
degli stessi partecipanti che non hanno voluto mancare a questo importante
evento di fede. Il Santo Padre, nel
rivolgere il suo «caloroso benvenuto ai
pellegrini» ai fedeli di numerose diocesi italiane presenti, ha menzionato,
in particolare, quelle dell’Umbria e gli
sbandieratori di Gubbio. Papa Francesco, nel suo tradizionale giro in auto
in Piazza San Pietro prima della catechesi, è stato salutato anche dalle
note della Banda musicale “Anni Verdi”
di Fabro nella diocesi di Orvieto-Todi,
diretta dal maestro Emanuele Ragni e
accompagnata dal parroco don Domenico Cannizzaro. Il cardinale Gualtiero
Bassetti, presidente della Ceu, rientrato dalla Terra Santa nella serata del
21 ottobre, ha commentato la catechesi del Santo Padre sul «dialogo»
con queste parole: «Ha sviluppato in
positivo e in negativo tutte le tematiche
del dialogo e senza dialogo non ci può
essere vita né per la Chiesa né per
l’umanità, perché la Santissima Trinità
è essenzialmente dialogo. Per questo
è fondamentale che si dialoghi in famiglia, sul lavoro, nella società, nelle
istituzioni. E’ un richiamo fortissimo sia
al mondo religioso che al mondo laico,
perché il Papa ha toccato un argomento che è indispensabile alla vita
stessa dell’umanità. Senza dialogo la
vita diventa davvero un inferno». Il
cardinale Bassetti, nel presiedere la
celebrazione eucaristica a conclusione
del pellegrinaggio giubilare regionale
ad Petri Sedem nella chiesa di San
Gregorio VII in Roma della comunità dei Francescani minori dell’Umbria,
ha ringraziato quanti hanno collaborato all’organizzazione di questo grande
evento ecclesiale, che ha permesso a
diverse migliaia di umbri di ritornare
alle radici della fede cristiana nell’attraversare la Porta Santa della Basilica
di San Pietro. Pensando alle martoriate
regioni del mondo, il cardinale ha ricor-
dato la sua recentissima esperienza di
Gerusalemme, dove «nel vedere tante
pietre – ha commentato – mi veniva
in mente quei cuori degli uomini che
sono di pietra più duri di quelle pietre». La celebrazione eucaristica nella
chiesa romana di San Gregorio VII è
stata vissuta con particolare raccoglimento da oltre 4mila fedeli provenienti
dalle parrocchie di tutta la Metropolia
di Perugia-Città della Pieve, che comprende le diocesi suffraganee di Assisi, Città di Castello, Foligno e Gubbio,
i cui vescovi, monsignor Domenico
Sorrentino, monsignor Domenico Cancian, monsignor Gualtiero Sigismondi
e monsignor Mario Ceccobelli hanno
concelebrato con il cardinale Bassetti
e il suo ausiliare monsignor Paolo Giulietti. La santa messa è stata animata
dall’Orchestra Filarmonica di Spina e
dalla Corale laurenziana di Perugia e
si è conclusa con la benedizione di
tutti i vescovi.
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Chiesa Insieme
novembre 2016
Primo piano
Ebrei, musulmani e cristiani pellegrini
La diocesi ha celebrato il 27 ottobre il trentennale dello Spirito di Assisi; monsignor Sorrentino:
Antonella Porzi
ASSISI - Con la viva partecipazione
dei “Ragazzi per l’unità” del movimento dei Focolari, è stato celebrato,
giovedì 27 ottobre, il 30esimo anniversario dello Spirito di Assisi nella
sua data effettiva. Una gru, uccello
simbolo di lunga vita realizzata con la
tecnica dell’origami, è stata l’oggetto-segno consegnato dai giovani al
termine della cerimonia a tutti i partecipanti. La spiegazione del gesto è
collegata a Sadako Sasaki, una ragazzina giapponese e alla sua storia
di vita legata alla leggenda delle mille
gru di carta per guarire dalla leucemia. Durante l’incontro pellegrinaggi
e preghiere si sono alternati tenendo
fraternamente uniti ad Assisi i numerosi professanti le religioni abramitiche (ebrei, cristiani e musulmani) che hanno preso parte all’evento.
Ancora una volta si è levata un’incessante preghiera per la pace simboleggiata dalla consueta consegna
tra i vari rappresentanti delle religioni
della lampada accesa dello Spirito di
Assisi. “E’ bello metterci gli uni nei
panni degli altri nel cammino sempre ulteriore della verità – ha detto il
vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, all’inizio
della sua riflessione. “E’ bello che in
questo nostro incontro – ha aggiunto il vescovo -, stiamo imparando da
trenta anni a camminare in questa
logica di ascolto reciproco. La nostra
preghiera è distinta, la facciamo in
luoghi diversi. Ognuno di noi deve
mettere nella preghiera tutto il suo
cuore e tutta la sua fede. Lo Spirito
di Assisi è spirito di dialogo profondo
che ci aiuta ad essere noi stessi e
a metterci nella situazione degli altri.
Mi sembra bello – ha evidenziato che lo portiamo avanti così. Davanti
ai nostri occhi c’è un mondo che ha
sete di pace. Dobbiamo far sì che
finisca la mentalità del possesso e
delle armi. E’ necessario che salga
Chiesa Insieme
novembre 2016
Primo piano
di pace per le vie di Assisi
“Il dialogo aiuta a metterci nella situazione degli altri”
da tutti noi credenti un grido che faccia sentire un turbamento nel cuore
dei potenti. Dobbiamo diventare autentici uomini di pace e di preghiera
per la pace. Ecco perché a livello di
Chiesa particolare, ma speriamo che
questa iniziativa possa essere accolta
anche da altre comunità, il 27 di ogni
mese pregheremo per la pace”. Questa proposta è stata anche condivisa
dal Comitato “Civiltà dell’Amore” che,
in mattinata, aveva diffuso un messaggio conclusivo per un impegno
concreto in Africa e Medio Oriente.
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Chiesa Insieme
novembre 2016
Formazione
L’ora di religione cattolica: perché e
Non è catechesi, né proselitismo ma ha il compito di comunicare nella sua globalità e di far vivere
Annna Maria Bettuzzi
ASSISI - L’Insegnamento della Religione cattolica negli Istituti statali e
paritari di ogni ordine e grado è regolato dal Concordato tra lo Stato
italiano e la Chiesa, quindi da una
normativa, in base alla quale gli insegnanti vengono scelti con un sistema di intesa tra l’ente scolastico e
la diocesi deputata a riconoscere la
loro idoneità, che viene dichiarata dal
Vescovo diocesano a partire da tre
condizioni: retta dottrina, testimonianza di vita cristiana, abilità pedagogica.
La normativa concordataria prevede
l’insegnamento della religione cattolica, negli istituti statali e paritari, sulla base di due principi: l’importanza
antropologica della dimensione religiosa; l’importanza della religione
cattolica come elemento storicamente
qualificante della cultura italiana. E’
importante comprendere in che cosa
consiste l’insegnamento della religione cattolica, alla luce delle indicazioni
della Conferenza Episcopale Italiana
e delle “Intese”, siglate tra il Ministero
dell’Istruzione (MIUR), e quindi lo Stato
italiano da un lato, e la CEI, dall’altro.
Offrendo un dato preliminare, la nostra diocesi conta sette Istituti paritari,
non statali, di cui sei gestiti da Congregazioni religiose. Gli altri Istituti, di
gran lunga in numero superiore, sono
statali; ed in tutti, statali e paritari, si
attua l’insegnamento della religione
cattolica, rivolto a coloro che liberamente decidono di avvalersene (Art. 9
del testo di revisione del Concordato).
L’insegnamento scolastico della religione cattolica non è catechesi, né
proselitismo. La catechesi si attua
presso le parrocchie e nelle molteplici
realtà ecclesiali. Tale insegnamento
non deve avere carattere di proselitismo, rispettando la libertà religiosa,
secondo il dettato della Costituzione
della Repubblica italiana (Art. 19); ed
anche accogliendo la libertà di coscienza ed, eventualmente, di non
scegliere una specifica fede religiosa,
e di non avvalersi dell’Insegnamento di
R.C. (Art. 9 su-accennato). I docenti,
infatti, relazionandosi prevalentemente con alunni minorenni, nell’odierna
società, sempre più interculturale, si
pongono come educatori attenti al rispetto di culture, di religioni diverse dal
cattolicesimo, e di fedi “laiche”, non
appartenenti ad alcun credo religioso.
L’insegnamento della religione cattolica ha il compito di far conoscere, nella sua globalità, un’esperienza
culturale, in cui sono insite profonde
aspirazioni ed istanze spirituali o di
fede che caratterizzano l’umano e che
appartengono al nostro stesso popolo,
parte integrante dell’Europa. Quelle
istanze che hanno contribuito in modo
decisivo allo sviluppo della storia,
nelle espressioni autentiche delle civiltà alle diverse latitudini; che hanno
consolidato la vasta gamma dei valori
umani, per quanto oggi sempre più in
crisi, e le regole di convivenza nelle comunità locali, come tra i popoli.
Esse hanno inoltre contribuito a far
fiorire numerosissime manifestazioni
Chiesa Insieme
Formazione
come...?
novembre 2016
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INSIEME PER EDUCARE IN UMBRIA
una “esperienza culturale”
La Commissione Regionale per l’Educazione, presieduta per incarico della
CEU da Monsignor Domenico Sorrentino, e coordinata dalla Prof.ssa Annarita
Caponera, invia, ad inizio di ogni anno scolastico e in occasione della festa di
San Francesco di Assisi, una Lettera aperta a quanti sono impegnati nel mondo
della scuola in Umbria.
Quest’anno, la Lettera “Insieme per educare” fa memoria del primo straordinario evento di Preghiera delle Religioni per la Pace, fortemente voluto ad Assisi
da San Giovanni Paolo II, e si riferisce al convegno, cui ha partecipato anche
Papa Francesco lo scorso settembre, nel 30° anniversario dello storico incontro
del 27 ottobre 1986.
L’evento del 2016, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdio Tadino e alle Famiglie francescane, ha
celebrato la Giornata di Preghiera per la Pace, indetta trent’anni fa da Papa
Giovanni Paolo II, proponendo, per il nuovo importante convegno mondiale
delle religioni, un titolo molto significativo ed attualissimo: “Sete di pace”.
Pubblichiamo integralmente il testo della Lettera, disponibile nel sito della diocesi nella pagina dell’Ufficio Scuola. www.diocesiassisi.it
letterarie ed artistiche; aperto la strada a progressivi e dialoganti rapporti tra fede e ragione, fede e scienze.
Nel caso specifico di insegnamento in una determinata diocesi, sarà
cura primaria dell’insegnante di religione mettere i ragazzi a conoscenza
dell’esperienza culturale e religiosa,
mostrandola concretamente nel contesto proprio della Chiesa particolare.
Il cristianesimo è la religione dell’incarnazione! E i nostri alunni hanno
bisogno di vivere le esperienze, da
soggetti, da protagonisti; non di essere passivi fruitori di nozioni: ciò vale
didatticamente nelle varie discipline.
Nelle terre umbre, in Assisi, la cui storia attira pellegrini e “cercatori” di Dio
di ogni religione, ricchissima di manifestazioni di fede e culturali, legate ai nostri santi, è doveroso che, a
partire dalla famiglia e dalla scuola,
non “defraudiamo” i nostri ragazzi, le
nuove generazioni, della conoscenza
di un patrimonio dell’umanità tanto
importante, peculiare del nostro territorio, di cui siamo tutti fortemente responsabili. Senza memoria storica un
popolo non ha né presente, né futuro, e vale sempre ribadirlo con forza!
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(continua)
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Chiesa Insieme
novembre 2016
Famiglie del Vangelo
Non fermiamoci, è ancora tanta la messe
da raccogliere tutt’insieme
Si è famiglia se mettiamo in pratica la Parola di Dio, l’esempio della CMFV di Bettona.
BETTONA - Si è famiglia se riusciamo
a comportarci con gli altri con l’amore,
la misericordia e la pazienza, parafrasando così la nostra preghiera di
Consacrazione.
In uno dei nostri incontri, dopo la preghiera, ci siamo guardati negli occhi
e ci siamo detti che sicuramente potevamo fare qualcosa di più per gli
altri, per i nostri fratelli meno fortunati
di noi.
Gesù ci ha preso subito sul serio e in
poco tempo ha messo davanti al nostro percorso una serie di “occasioni”.
Durante l’estate la Prefettura di Perugia ha dirottato nella nostra piccola realtà 20 profughi, tutti di colore,
tutti giovanissimi, tutti impauriti e disorientati, quello che avevamo visto
fino adesso in televisione, diventava
improvvisamente concreto. La sistemazione purtroppo non era ottimale
in quanto la struttura che li ha accolti
è lontana dal nostro paese 5/6 km,
in una località isolata, logisticamente
difficile da raggiungere, rendendo così
problematica la loro relazione con la
nostra realtà.
Il primo contatto con loro lo abbiamo avuto insieme al nostro parroco,
enormi le difficoltà di comunicazione,
ancora oggi evidenti, in quanto i ragazzi provengono da vari paesi africani, solo pochi riescono a farsi capire ma da subito è apparsa evidente
la precarietà della loro situazione. Noi
l’unica lingua che abbiamo cercato
di parlare con loro è stata la lingua
dell’amore, della solidarietà dell’accoglienza e della vicinanza, una lingua
che ha unito subito le nostre esistenze.
Il nostro punto di contatto è stato Cristo, il nostro punto di incontro,
la Chiesa della nostra Parrocchia. Li
abbiamo invitati a venire a messa la
domenica e piano piano, prima 5, poi
6 poi 10, adesso vengono quasi tutti,
anche quelli che non sono cristiani.
Vengono a piedi (5/6 km ogni volta)
pur di non rinunciare a questo contatto, poi dopo la messa, li riportiamo a
casa con le nostre macchine. Uno di
loro, ribattezzato “Epoca” per il suo
nome così difficile, suona le percussioni nel coro parrocchiale.
Un pomeriggio siamo andati a prenderli e li abbiamo fatti giocare a calcetto nella struttura sportiva del paese
e poi abbiamo cucinato e mangiato
insieme cantando fino a tardi, per un
attimo nei loro occhi si è riaccesa la
luce.
Anche il dolore purtroppo ha segnato
il cammino della nostra famiglia, ma
è stato anche il nostro momento di
crescita più evidente. Claudia, per tutti Claudietta, la giovane rumena che
vive in paese, l’ultima arrivata nella
nostra famiglia, già duramente provata dalla malattia e dalla morte della
sorella, che stava ritrovando, grazie
alla sua grande fede e alla nostra vicinanza, quella pace e serenità ormai persa, durante le vacanze estive nel suo paese di origine, per un
improvviso malore, perdeva anche il
suo giovane marito con il quale aveva
lasciato la sua terra. “ Voi siete la mia
famiglia”: questo Claudia ci ha detto
quando ha deciso nonostante tutto di
rimanere a Bettona, la sua scelta di
tornare e vivere con noi la sua grande
fede è stato un esempio per tutti noi.
Abbiamo capito che il regalo più bello
che possiamo ricevere è la possibilità
di poter aiutare qualcuno che ha bisogno, di rendere concreto quell’amore
incarnato da Cristo.
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Chiesa Insieme
san benedetto
novembre 2016
Parrocchie
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A Gualdo Tadino una tunisina apre una sartoria in proprio dopo il sostegno iniziale della Caritas
Quando l’integrazione funziona
Alberto Cecconi
GUALDO TADINO - “Punti e spunti”
è una nuova bottega artigianale aperta sabato 15 ottobre , in via Calai a
Gualdo Tadino. E’ di Naoual, una giovane signora tunisina, laureata in economia internazionale, e che parla un
italiano fluente: da anni è immigrata
nel gualdese con la famiglia. Un’attività che si ricollega alla tradizione
gualdese, quando in centro c’erano
tante sartorie: ma che ha una storia singolare. La racconta Annarita
Capponi, la dinamica ed appassionata segretaria della Caritas diocesana:
“Abbiamo promosso un corso di formazione finanziato da Caritas italiana per costruire opportunità di lavoro
al femminile, lo hanno frequentato 6
donne e Naoual si è classificata prima
nel concorso. E’ nato così il laboratorio da lei gestito per diversi mesi
insieme alla cooperativa “Con Francesco”. D’ora in poi la bottega marcia
da sé. Offre servizi di cucito, ricamo
a macchina ed altri del settore, tra
cui apprezzati interventi su borse ed
oggettistica in pelle sintetica, effettua
riparazioni sartoriali, produce tende,
tovaglie, arredi. E’ nata una nuova
azienda, c’è un posto di lavoro per
una famiglia che vive qui”. Un anno
fa, in occasione dell’inaugurazione del
laboratorio sostenuto dalla Caritas, intervennero varie autorità, tra cui il vescovo monsignor Domenico Sorrentino
ed il sindaco Massimiliano Presciutti.
Ora Naoual camminerà da sola. Dice:
“Sono molto felice. Ho tanti clienti,
tanti amici, e mi piace il lavoro che è
molto diversificato. Ne sono entuasiasta; e spero che in futuro anche altre persone possano lavorare con me.
Ringrazio tutti, comprese le ‘maestre’
che ancora mi danno una mano ed
opportuni suggerimenti”. Hedi Khirat,
tunisino anche lui, segretario della Cgil
locale e coordinatore della comunità
islamica gualdese, aggiunge: “E’ un
bell’esempio di avvenuta integrazione”.
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Il vescovo rilancia: “La famiglia è protagonista prima dell’educazione dei figli”
Una città in festa per san Michele Arcangelo
GUALDO TADINO - (A.C) La famiglia
è la protagonista prima dell’educazione dei figli. Anche per il catechismo.
Lo ha ribadito con forza il nostro vescovo monsignor Domenico Sorrentino
nell’omelia della concelebrazione eucaristica da lui presieduta nella gremita
basilica concattedrale di San Benedetto in occasione della festa del compatrono gualdese San Michele Arcangelo; ed ha esemplificato con un padre
da lui visto mentre stava con i figli a
giocare con i Pokemon: i genitori devono sempre affiancare il cammino dei
figli, anche nella fede e nella preparazione ai sacramenti dell’iniziazione
cristiana. La concelebrazione di una
quindicina di sacerdoti e di tre diaconi
del vicariato foraneo gualdese ha visto
partecipare anche le autorità cittadine e gli esponenti dei Giochi de le
Porte, che hanno provveduto a finanziare l’ottimo restauro della statua di
San Michele Arcangelo, ospitata nella
cappella omonima della basilica. Fe-
steggiatissimo per l’occasione anche il
vicario foraneo don Franco Berrettini
per il suo 25° anniversario dell’ordinazione sacerdotale. Don Franco ha
invitato “tutti” alla concelebrazione di
ringraziamento per il venticinquennale
del suo sacerdozio nella sua parrocchia di San Giuseppe Artigiano, in calendario per domenica 16 ottobre, alle
16; ci sarà anche il nostro Vescovo.3
Chiesa Insieme
10 novembre 2016
Parrocchie
san rufino
Celebrato domenica 23 ottobre il giubileo in cattedrale col passaggio della porta santa
La grande famiglia gioiosa di san Rufino
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI – Un exultet pasquale dal sapore della “gioia del Vangelo”, della
“comunione sinodale”, della “famiglia
unita intorno alla Parola”, il giubileo
celebrato domenica 23 ottobre dalla parrocchia di San Rufino in cattedrale. La comunità nelle sue diverse
rappresentanze e categorie snodando
in tre cortei che si sono ritrovati processionalmente da Piazza del Comune verso San Rufino ha varcato la
porta santa della cattedrale, lasciandosi aspergere con l’acqua benedetta dal parroco don Cesare Provenzi
che ha presieduto la Santa Messa
solenne delle 10 concelebrata dal viceparroco don Alessandro Picchiarelli
e da don Dario Resenterra. Gremita
di famiglie, operatori pastorali, catechisti, confraternite, giovani scout e
bambini nel segno della misericordia
e della sinodalità la comunità parrocchiale ha dato inizio al nuovo cammino pastorale insieme al parroco, su-
Seguendo i passi
di santa Caterina
ASSISI - Lunedì 24 ottobre noi religiose della parrocchia
di San Rufino ed altre di diverse Congregazioni insieme al
nostro parroco don Cesare Provenzi e don Franco Fasolini
parroco di Petrignano abbiamo vissuto un’intensa giornata
di spiritualità sui passi di Santa Caterina a Siena. Siamo
partiti da Assisi alle 7.30, durante il viaggio la celebrazione delle Lodi e la riflessione sulla vita della santa. A Siena
gellando anche il percorso svolto sino
ad ora. Commentando il testo evangelico del pubblicano e del fariseo
al tempio, don Cesare ha ricordato
che: “Il nostro giubileo come famiglia consiste nel metterci nelle mani
di Dio per ricevere, passando per la
porta santa, la carezza del Signore,
della sua misericordia, perché siamo
cresciuti, abbiamo talenti, carismi, ma
anche peccati. Passiamo per la porta santa, ma non chiudiamo quella
del nostro cuore, apriamola invece
a Dio per diventare creature nuove,
nelle sue mani riponiamo il nuovo
anno pastorale”. La celebrazione è
stata animata dal coro della Cappella di San Rufino magistralmente
guidato dal maestro Lucio Sambuco che ha elevato i cuori ad accenti e armonie davvero giubilari.3
visitando i luoghi della mistica: la casa natale trasformata
in museo, le strade limitrofe, la basilica di San Domenico
dove è conservata la testa della santa, l’ospedale-museo
dove accudiva poveri e malati, l’impareggiabile bellezza
del duomo, abbiamo avuto la possibilità di toccare con
mano quanto questa donna abbia avuto un ruolo significativo e pregnante nella società senese del tempo e che
ancora ha lasciato la sua impronta in un associazionismo
giovanile e delle diverse contrade impegnato in innumerevoli iniziative di volontariato e a favore del prossimo.. 3
Chiesa Insieme
novembre 2016
News
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Premio Toniolo al vescovo
che lo devolve al Serafico
PIEVE DI SOLIGO – Il vescovo della
diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino ha devoluto il Premio Giuseppe
Toniolo all’Istituto Serafico. A ritirarlo
Francesca Di Maolo presidente dell’Istituto e direttore della scuola di formazione socio-politica “Giuseppe Toniolo”.
L’arcivescovo di Assisi, monsignor
Domenico Sorrentino; il fondatore e
presidente esecutivo di Luxottica, Leonardo Del Vecchio; il gruppo giovani della parrocchia della cattedrale di
Vittorio Veneto: sono i vincitori della
prima edizione 2016 del Premio Giuseppe Toniolo. La cerimonia finale si è
svolta venerdì 7 ottobre nell’auditorium
Battistella Moccia di Pieve di Soligo
(Treviso), nel cui duomo sono conservate le spoglie mortali del grande
economista e sociologo cattolico proclamato Beato nel 2012. Tanti consensi e grandi applausi per la scelta
dei premiati da parte del pubblico che
gremiva la sede dell’evento, incentrato
sul tema dell’anno “Impresa e lavoro,
il primato dell’uomo. Il Beato Toniolo e le sfide per l’economia di oggi”.
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GIOVANI
IN MISSIONE
CORSO DEI FRATI MINORI
ECCO COME PARTECIPARE
ASSISI – “Hai mai pensato di avere
una missione nella vita?” Con questo slogan-interrogativo, i Frati minori
francescani della Porziuncola lanciano il corso “Giovani e missione”, che
si terrà presso la “Casa Chiara”, a
Santa Maria degli Angeli. Il primo
step è previsto dal 18 al 20 novembre prosssimi. Per informazioni contattare fr. Iuri Cavallero (per sms o
su whatsapp) al num. 3771718016,
o scrivere via internet a:
[email protected].
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In tanti sulle tracce di don Milani
Monsignor Sorrentino: “E’ stato un profeta e un educatore”
ASSISI - Di fronte a una vasta platea
è stato presentato, martedì 18 ottobre,
nella sala della Conciliazione del comune di Assisi il libro scritto da suor
Maria Rosaria Sorce intitolato “Da
Assisi a Barbiana. Il sentiero di don
Milani”. La religiosa della congregazione suore francescane immacolatine, insegnante di religione all’istituto
Alberghiero, si dedica ai giovani in
iniziative di volontariato a favore delle
“periferie”. Alla presentazione hanno
partecipato, tra gli altri, dirigenti scolastici, insegnanti, studenti e una delegazione della fondazione della scuola
di Barbiana. La moderatrice dell’incontro Elsa Bettella ha introdotto il libro
parlando del periodo storico, caratterizzato da una forte contestazione, in
cui ha operato don Lorenzo Milani. E’
intervenuto Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. La preside dell’istituto
Alberghiero, Bianca Maria Tagliaferri,
ha evidenziato che gli istituti professionali accolgono i ragazzi che hanno
più bisogno della scuola e di insegnanti pronti all’ascolto, alla pazienza
e all’accoglienza così come suor Maria Rosaria ha saputo fare. Il sindaco
di Assisi Stefania Proietti ha evidenziato la frase tratta dal libro “sapere
per servire. Penso – ha specificato –
che possa essere un comandamento
di noi amministratori. A conclusione
dell’incontro il vescovo della diocesi di
Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino,
ha detto che “siamo qui davvero in famiglia e mi sento orgoglioso di questa
comunità che produce studio e sensi-
bilità. Il libro e lo studio che ha fatto
suor Maria Rosaria sono l’espressione di una passione quotidiana. Don
Milani ha segnato per tanti di noi la
giovinezza. E’ stato un profeta, un
educatore; ha segnato intere generazioni di preti e di vescovi. Don Milani
faceva famiglia spirituale con i ragazzi
della scuola di Barbiana”.
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Chiesa Insieme
12 novembre 2016
APPUNTAMENTI - NOVEMBRE /DICEMBRE 2016
NOVEMBRE
13 Dom - 33.a Domenica Tempo Ord.
Chiusura della porta Santa - San Rufino ore 10.00
14 Lun - 33.a Tempo Ordinario
15 Mar - 33.a Tempo Ordinario
16 Mer - 33.a Tempo Ordinario
17 Gio - 33.a Tempo Ordinario
18 Ven - 33.a Tempo Ordinario
19 Sab - 33.a Tempo Ordinario
Presentazione restauro affreschi - Chiostro di san Rufino ore 16.30
20 Dom - CRISTO RE DELL'UNIVERSO
Domus Laetitiae - Assisi . ore 9.00-17.00 ritiro delle Famiglie del Vangelo
21 Lun - 34.a Tempo Ordinario
22 Mar - 34.a Tempo Ordinario
Incontro culturale su Mark Balma ore 16.00 oratorio santa Chiarella
23 Mer - 34.a Tempo Ordinario
24 Gio - 34.a Tempo Ordinario
Inizio Incontro promozione giovanile Ragazze a Nocera Umbra
25 Ven - 34.a Tempo Ordinario
26 Sab - 34.a Tempo Ordinario
27 Dom - 34.a Tempo Ordinario
- Chiusura Incontro promozione giovanile - ragazze
- Itinerario storico artistico e spirituale sulle orme di san Francesco vivente
alle ore 17.00 Cattedrale di san Rufino
28 Lun - 1.a Domenica di Avvento
29 Mar - 1.a Avvento
30 Mer - S. ANDREA
DICEMBRE
1 Gio - 1.a Avvento
Incontro mensile del clero ore 9.00 Frati Cappuccini - Assisi
2 Ven - 1.a Avvento
3 Sab - 1.a Avvento
4 Dom - 2.a Domenica di Avvento
5 Lun - 2.a Avvento
6 Mar - 2.a Avvento
7 Mer - 2.a Avvento
8 Gio - IMMAC. CONCEZ. B.V. MARIA (s)
Chiusura novena dell’Immacolata Cattedrale san Rufino ore 6.00
9 Ven - 2.a Avvento
10 Sab - 2.a Avvento
11 Dom - 3.a Domenica Avvento
12 Lun - 3.a Avvento
13 Mar - 3.a Avvento
14 Mer - 3.a Avvento
15 Gio - 3.a Avvento
16 Ven - 3.a Avvento
17 Sab - 3.a Avvento
18 Dom - 4.a Domenica di Avvento
19 Lun - Feria di Avvento
20 Mar - Feria di Avvento
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