Ladri di mare: una specie da estinguere
Transcript
Ladri di mare: una specie da estinguere
Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi Anno IV - n.54 martedì 4 marzo 2008 Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore resp.: Enrico Fontana • Comitato edit.: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Caporedattore: Valerio Ceva Grimaldi • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 Roma Stampa: Rotopress, via E. Ortolani, 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 Morti sul lavoro: una strage senza fine Molfetta: nuovo incidete sul lavoro in una cisterna di zolfo: 5 vittime. Un bollettino di guerra Pino Gagliardi Carola Martullo [email protected] “A fronte di tragedie che si succedono a cadenza quotidiana – ha dichiarato Guglielmo Epifani, segretario della Cgil – non è davvero possibile attendere oltre, è necessario che si agisca al più presto per fermare questa intollerabile carneficina” a pagina 2 Ladri di mare: una specie da estinguere Talk show dell’associazione Marevivo, che dal 1985 si batte senza sosta per la difesa dell’ecosistema marino Pamela Menichelli “L Basta trasporti meno efficienti La politica dei trasporti dell’UE deve intervenire per limitare la crescita delle emissioni 2 adri di mare una specie da estinguere”: è il titolo di un talk show organizzato dall’associazione ambientalista Marevivo che si è svolto presso il Big Blue Rome Sea Expo - Eudi Show. A condurre il dibattito Alfonso Perri, coordinatore nazionale della divisione subacquea di Marevivo e Sabina Cupi, direttore di Mondo Sommerso. Il tema affrontato: i ladri di mare, persone senza scrupoli incapaci di maturare una visione a lungo termine che svelerebbe loro la necessità di smettere tutte le attività ormai illegali che comportano la distruzione irreparabile della vita nel mare. Ladri di mare sono coloro che continuano a pescare, commercializzare e mangiare illegalmente il datte- ro di mare ma sono anche tutti quelli che continuano a usare tecniche di pesca illegali. Ladri di mare sono quelli che continuano a ru- alla bellezza e alla tutela del mare e dei suoi fondali, agli amanti della subacquea e della nautica. E’ stata dunque un’occasione miferi marini, Claudio Di Persio, Direttore Operativo del COBAT, Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo, Alberto Luca Rec- Giugni: ci siamo rivolti a un pubblico particolarmente sensibile alla bellezza e alla tutela del mare e dei suoi fondali, agli amanti della subacquea e della nautica. E’ stata dunque un’occasione giusta per lanciare l’allarme su tutte quelle attività illegali che minacciano fortemente l’ecosistema marino e ne causano l’impoverimento, l’inquinamento e la distruzione bare il corallo negli abissi distruggendolo per anni e anni, sono cacciatori di squali e di balene e anche coloro che ne mangiano le carni e quelli che abbandonano ogni genere di rifiuti in mare, come le batterie esauste nelle acque dei porti e ogni genere di rifiuti provenienti dal traffico marittimo turistico e commerciale. Rosalba Giugni - Presidente di Marevivo ha affermato: “Ci siamo rivolti a un pubblico particolarmente sensibile giusta per lanciare l’allarme su tutte quelle attività illegali che minacciano fortemente l’ecosistema marino e ne causano l’impoverimento, l’inquinamento e la distruzione”. L’associazione Marevivo, è presente all’interno del Salone europeo delle attività subacquee insieme a Pelagos. Presenti all’evento Franco Andaloro, Dirigente di Ricerca ICRAM, Claudia Capodarte, documentarista subacquea e esperta di grandi mam- Plebiscito per il Delfino di Putin 3 Vince Medvedev alle elezioni del nuovo presidente russo. Un quesito incombe : sarà diarchia? Veltroni il Copperfield italiano chi, documentarista esperto di squali, Stefano Ruja, giornalista e istruttore subacqueo. L’associazione Marevivo dal 1985 si batte senza sosta per la difesa dell’ ecosistema marino. Le sue iniziative e le sue campagne vogliono risvegliare la coscienza dell’opinione pubblica, sollecitare l’impegno della classe politica e accrescere l’attenzione dei media verso la salvaguardia di quel bene prezioso che è il mare. Il candidato premier del “Partito Demografico” (per via dell’incremento dei pupi nelle liste elettorali) in ogni tappa del suo tour elettorale ci regala uno spassoso spettacolo, ogni sua azione pura arte illusoria. “Mai più ministri che scendono in piazza contro il proprio governo!” una delle sua più recenti performance. Il pensiero corre subito all’ex ministro Fioroni ormai spacciato perché partecipò al family-day contro Prodi, e invece no! Verrà candidato ma solo al secondo o terzo posto nelle liste dopo qualche giovane, giusto per essere meno indigesto e passare inosservato. “Dopo 44 anni uno deve pure farsi da parte (riferendosi all’ormai vecchia e ingombrante ciabatta De Mita) meglio una giovane di 26 anni come capolista in Campania!”. Uno pensa subito male… e lui che di anni ne ha 32 nelle istituzioni? 1976 anno della sua prima elezione! Ma anche D’Alema e Fassino hanno un’anzianità istituzionale di tutto rispetto! Ecco allora che Walter Copperfield mette in scena la sua più grande illusione: capilista nelle varie regioni italiane tutti i giovani o quasi e dietro tutto l’establishment del Pd, navigati ex comunisti, ex democristiani e ex radicali come fossero politici ormai impresentabili e avessero bisogno di un paravento, di una maggiore copertura per raggiungere l’elezione sicura. Ciliegina sulla torta, imbarca nel Pd ambientalisti prezzolati per giustificare “l’ambientalismo del fare” o meglio dell’ affare, cioè gli ecologisti che hanno come principale scopo non la difesa del suolo e dell’ambiente ma la difesa di posti strategici nei consigli di amministrazione di enti pubblici in cambio del via libera all’urbanizzazione selvaggia, agli inceneritori e alla Tav. Del resto, dopo il declino del povero Mastella dalla scena politica italiana, il posto di trasformista è rimasto vuoto ed è risaputo che il “topogigio” come affettuosamente lo chiama Grillo non ama i posti vacanti. * direttore responsabile di Ecotv La nuova rivoluzione dei Radiohead 3 Non partecipare al festival di Glastonbury per non inquinare l’atmosfera. RadioGreenband 2 martedì 4 marzo 2008 Morti bianche, cinque nuove vittime I sindacati: “Il Governo intervenga immediatamente”. Sinistra Arcobaleno: subito la firma del Testo Unico sulla sicurezza dalla prima A ncora l’ennesima, oramai quotidiana tragedia sul lavoro. Cinque operai sono morti ieri pomeriggio in un incidente mentre stavano lavorando alla manutenzione di un’autocisterna adibita al trasporto di zolfo in polvere nella zona industriale di Molfetta. La cisterna di zolfo, utilizzata in agricoltura o per addizionare carburante, era vuota ed i vigili del fuoco hanno subito escluso che ci sia stata una perdita. L’incidente è avvenuto all’interno dell’azienda Truck Center che si occupa del lavaggio delle cisterne. Secondo i primi accertamenti, una delle vittime si sarebbe calata nella cisterna, accusando improvvisamente un malore, e gli altri quattro La senatrice della Sinistra Arcobaleno, Manuela Palermi, ha affermato che “i morti sul lavoro non sono una fatalità, ma la conseguenza del modo di lavorare imposto dagli imprenditori per risparmiare al massimo sulla forza lavoro. La responsabilità è delle imprese, della voracità dei profitti che anima Confindustria. Precari, ore ed ore di straordinario, nessun investimento sulla sicurezza: queste sono le ragioni delle morti sul lavoro suoi colleghi sarebbero subito intervenuti in soccorso, restando letteralmente fulminati dalle esalazioni di zolfo. Una delle cinque vittime sarebbe proprio il titolare dell’azienda. Sulle cause della tragedia sono partite immediatamente le indagini In breve Minacce al Manifesto : solidarietà della Sinistra Arcobaleno “Profonda solidarietà alla redazione e ai lavoratori de ‘Il Manifesto’ per la minaccia ricevuta” è stata espressa dai segretari dei quattro partiti che compongono la Sinistra Arcobaleno, Franco Giordano, Alfonso Pecoraro Scanio, Oliviero Diliberto e Fabio Mussi, alla notizia della busta con polvere ed ingiurie recapitata al quotidiano. I leader hanno auspicato che “le autorità competenti possano fare luce al più presto su un episodio in grado di rappresentare una minaccia al pluralismo dell’informazione e al confronto democratico”. Elezioni: Bonelli, con Calearo più precarietà e meno tutele “Candidando Calearo il Pd ha fatto una scelta precisa: più precarietà e meno garanzie per i lavoratori. La svolta sempre più centrista del Partito Democratico è chiara”. Lo afferma il capogruppo dei Verdi - Sinistra Arcobaleno Angelo Bonelli. “Le posizioni del presidente di Federmeccanica - aggiunge Bonelli - sono note: ha attaccato i sindacati, si è espresso per un mercato del lavoro sempre più flessibile e precario, non certo di lavoro stabile e di qualità. In questo contesto l’unico voto utile per superare il precariato è quello per la sinistra l’arcobaleno. Invitiamo - conclude Bonelli - i milioni di lavoratori precari ed i loro familiari a valutare bene queste scelte, perché è chiaro che Pd e Pdl vogliono costruire un’Italia sempre più precaria e diminuire le tutele”. Infortuni: Sinistra Arcobaleno Puglia; fermare la continua strage “La notizia della tragedia sul lavoro a Molfetta ci colpisce profondamente e ci interroga su quale barbarie accada quotidianamente nel nostro Paese”. Lo afferma la Sinistra Arcobaleno in una nota congiunta di Nicola Fratoianni, segretario regionale Prc Puglia, di Enzo Locaputo, coordinatore regionale Sd Puglia, di Giuseppe Merico, segretario rgionale del Pdci, di Magda Terrevoli, portavoce regionale dei Verdi per la Pace. “Quattro lavoratori morti e un quinto lavoratore in condizioni gravissime superano ogni negativa immaginazione: chiediamo che nel Consiglio dei ministri si emanino i decreti attuativi in materia di sicurezza sul lavoro - affermano -. Invitiamo le forze della sinistra e sindacali alla mobilitazione affinché si persegua una seria politica di contrasto alle morti sul lavoro. Questa continua strage si può e si deve fermare”. dei carabinieri, diretti dal comandante provinciale, il Colonnello Gianfranco Cavallo, accorso prontamente sul posto. Ancora una volta si torna a discutere sul preoccupante problema della sicurezza sul lavoro. La dinamica dell’incidente è sicuramente molto simile a quanto accaduto non più di un mese e mezzo fa a bordo di una nave attraccata nel porto di Marghera: mori- rono soffocati due operai calati nella stiva del mercantile satura di anidride carbonica e rimase intossicato un terzo operaio che aveva tentato di soccorrerli. E’ scandaloso pensare che dalla tragedia della Thyssen ad oggi, a causa degli incidenti sul lavoro, in Italia si sia registrato un lutto al giorno. Non è un caso che tra i punti principali del programma presentato dalla Sinistra-Arcobaleno, quello della sicurezza sul lavoro sia al primo posto, con la richiesta dell’approvazione immediata dei decreti attuativi del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, per avere maggiori controlli e certezze, oltre che una maggiore severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme. Anche il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, ha ricordato come, insieme a Cisl e Uil, si stia lavorando alacremente per l’approvazione del decreto attuativo del testo per la sicurezza sul lavoro. “A fronte di tragedie che si succedono a cadenza quotidiana – ha dichiarato – non è davvero possibile attendere oltre, è necessario che si agisca al più presto per fermare questa intollerabile carneficina”. Per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ora è più che mai necessaria “un’ampia convergenza sull’attuazione della legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”. La senatrice della Sinistra Arcobaleno, Manuela Palermi, ha affermato che “i morti sul lavoro non sono una fatalità, ma la conseguenza del modo di lavorare imposto dagli imprenditori per risparmiare al massimo sulla forza lavoro. La responsabilità è delle imprese, della voracità dei profitti che anima Confindustria. Precari, ore ed ore di straordinario, nessun investimento sulla sicurezza: queste sono le ragioni delle morti sul lavoro”. Sta di fatto che oggi altre quattro vite chiedono che si dia voce al loro grido di giustizia: un Paese democratico quale l’Italia si dichiara, una Repubblica che nella sua Costituzione sancisce il diritto inviolabile alla sicurezza sul lavoro (artt. 35-41), non può accettare passivamente queste tragedie, perché il vero delitto, forse, è restare a guardare restando in silenzio. Basta trasporti meno efficienti La politica dell’Unione europea deve intervenire per limitare la crescita delle emissioni Serena Di Natali [email protected] I trasporti frenano la corsa dell’Europa nella lotta ai cambiamenti climatici. A mettere il settore sul banco degli imputati come primo responsabile dell’aumento delle emissioni europee è l’Agenzia europea all’ambiente che a Bruxelles ha appena presentato la relazione Climate for a transport change (Un cambiamento della politica dei trasporti a favore del clima), invitando i responsabili politici “a definire obiettivi ambiziosi ma realistici per questo settore”, rispondendo al tempo stesso alla domanda di trasporti in maniera “seria e imparziale”. Lo studio, realizzato su tutto il territorio dell’UE, rivela infatti che, malgrado i progressi tecnologici, l’aumento costante del traffico dei passeggeri e la crescita del trasporto di merci, rende la circolazione delle merci meno efficiente e l’impegno assunto volontaria- Secondo una nuova relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente, il settore dei trasporti nell’UE deve applicare misure rigorose per aiutare l’Europa a raggiungere i suoi obiettivi in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. In Italia il ministero dell’Ambiente finanzia 37 piani anti-traffico mente dai produttori di automobili per migliorare l’efficienza dei veicoli non ha prodotto risultati positivi in misura sufficiente. Inoltre, secondo la relazione, il tasso degli occupanti dei veicoli privati è andato gradualmente diminuendo nel tempo e circa il 12% delle emissioni di CO2 nell’UE è dovuto al consumo di carburante da parte delle autovetture. “Sono convinta che è possibile rallentare la spirale ascendente della produzione di emissioni dal settore dei trasporti”, ha affermato la professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA. “La smisurata crescita delle attività di trasporto provoca troppi effetti secondari allarmanti, come l’inquinamento acustico e atmosferico. Inoltre, arreca gravi danni alla biodiversità dell’Europa”. La relazione, presentata alla commissione sui cambiamenti climatici del Parlamento europeo, non si limita a fornire dati sulle emissioni imputabili al settore dei trasporti, ma si spinge a raccomandare la tempestiva integrazione di tematiche quali lo sfruttamento del suolo e i trasporti nelle politiche di pianificazione urbana. “La po- Televisione litica dei trasporti dell’UE deve intervenire per limitare la crescita delle emissioni”, ha aggiunto la professoressa McGlade. “È da troppo tempo che i trasporti sono esentati dall’onere di contribuire alla lotta al surriscaldamento del pianeta e alle emissioni di anidride carbonica. I governi e i cittadini devono reinventare un nuovo approccio di politica dei trasporti, se non altro per proteggere se stessi e la propria salute. Non si può continuare a privilegiare le modalità di trasporto meno efficienti”, ha concluso McGlade. E in Italia, su questo fronte il ministero dell’Ambiente ha annunciato il finanziamento di oltre otto milioni di euro per 37 piani anti–traffico in diverse città: 18 progetti riguardano la creazione di piattaforme, tecnologie, varchi e mezzi di distribuzione merci a basso impatto ambientale, 16 sono rivolti all’intermodalità dei trasporti (fra questi ben 11 dedicati all’attivazione di servizi di bike-sharing, infrastrutture e parcheggi), mentre altri 3 progetti riguardano la realizzazione di navette aziendali e di percorsi casa-lavoro-scuola. S.R. Sky/ecotv: a “Ecoreporter” si parla di elezioni politiche in Spagna “La Spagna al voto: il sogno di una politica verde” è il titolo della puntata di EcoReporter in onda questo pomeriggio su Ecotv (Sky906) a partire dalle ore 16.30. Il prossimo 9 marzo i cittadini spagnoli sono chiamati a rinnovare il Parlamento e a scegliere il nuovo Presidente del Governo. Il sistema elettorale adottato è il proporzionale a turno unico con sbarramento al 3%. Non esistono coalizioni, ogni partito concorre da solo. Il partito dei Verdi Iberici ha grandi ambizioni: diventare la terza forza politica spagnola proprio per dettare le linee ecologiste in Parlamento. Intervengono Andrés Sanchez, candidato dei Verdi alla presidenza dell’Andalucia e Antonio Pelajo, corrispondente in Italia per l’emittente televisiva Antena 3 e Pedro Jesus Fernandez, consigliere ufficio stampa Ambasciata di Spagna. martedì 4 marzo 2008 3 Plebiscito per il Delfino di Putin Vince Medvedev Alessio Postiglione [email protected] G ià il poster dice tutto. Nel manifesto elettorale si vede un compassato, imbolsito, grigio burocrate, affianco ad un giovane ed energico atleta in giubbotto di pelle che lo precede. Il primo è Medvedev, il secondo Putin. D’altronde quest’ultimo già era stato immortalato dai paparazzi a torso nudo, a caccia, nella gelida steppa o vestito da campione di arti marziali. Insomma, l’iconografia autocratica c’era tutta; come nei servizi dell’Istituto Luce dove Mussolini trebbiava il grano del Tavoliere. Un leader maschio che possiede una Patria femmina. Questo manifesto elettorale che ha tappezzato i muri della città russe ci racconta due cose. Che il vero leader è sempre lui: Putin. E che il delfino, la cui iconografia è diversa, potrebbe rappresentare un cambiamento, per quanto piccolo ed impercettibile. Le elezioni in Russia sono state registrate in Europa per il loro discutibilissimo carattere plebiscitario che ci descriverebbe un Paese che ha abbondantemente eroso i confini di una qualche decenza democratica: Dmitri Medvedev ha conquistato circa il 70 per cento dei consensi. Una vittoria che non sarebbe altro che il successo personale di Putin; il sistema politico gli impedisce di concorrere per un altro mandato ed egli “si accontenterebbe” di fare il primo ministro; sperando in un riaggiustamento semipresi- alle elezioni denziale che gli consentirebbe sempre più poteri, anche ora che la sua esperienza presidenziale si è conclusa. Eppure, del nuovo presidente La così detta guerra siloviki (NdA, l’elite di mandarini nei posti chiave del Paese) che è implosa l’anno scorso ha mo- Dmitri Medvedev ha conquistato circa il 70 per cento dei consensi. Una vittoria che non sarebbe altro che il successo personale di Putin; il sistema politico gli impedisce di concorrere per un altro mandato ed egli “si accontenterebbe” di fare il primo ministro; sperando in un riaggiustamento semipresidenziale che gli consentirebbe sempre più poteri anche se la caratura democratica della Russia lascia l’amaro in bocca agli osservatori, giova ricordare che gli antagonisti di Medvedev erano assolutamente meno presentabili. Il comunista Ghennadi Zjuganov, che si è fermato al 17 per cento dei voti, e l’ultranazionalista Zhirinovskij, avrebbero mai potuto avere maggiori credenziali democratiche? Queste elezioni, anche senza brogli, avrebbero certificato, comunque, la vittoria di Putin. L’oramai ex presidente è stato “person of the year” per Time magazine: questo non edulcora la sua cifra autocratica. Ma fa capire come goda di un vasto consenso. E, tutto sommato, egli sta favorendo una lenta trasformazione del sistema in senso meno autocratico. strato come il blocco di potere che sorreggeva Putin non fosse, poi, così compatto e come poteva ingenerare un’involuzione ancora più totalitaria del sistema politico: da una parte il capo del Sevizio Federale antidroga, Viktor Cherkesov, dall’altra Nikolai Patrushev, capo della Sicurezza e, soprattutto, Igor Sechin, capo staff di Putin e colui che più di ogni altro voleva un colpo di mano dal Presidente per cambiare al volo il sistema politico e consentirgli di tenere la presidenza per un altro mandato. Se questa fronda di burocrati sono le redini di Putin per domare Medvedev, attorno al neopresidente si potrebbero coagulare forze più liberali tali da consentirgli maggiore autonomia, come il ministro delle russo. Un Finanze Aleksei Kudrin e il capo della Unified Energy Systems Anatoly Chubai. Il rapporto fra Putin e il suo delfino, infatti, potrebbero rivelarsi molto complicato: è vero che fra i due, sin da quando lavoravano insieme al Comune di Sanpietroburgo, si è creato un legame personale molto forte. Ma è anche vero che la formazione di Medvedev è abbastanza eterodossa; è un uomo colto e di idee abbastanza liberali. Se si può generare una competizione nella nomenclatura russa, a questo punto, è perché Putin ha concesso questo grazioso dono all’establishment; consentendo la formazione di gruppi che, forse, per bocca di Medvedev, non giungeranno a minacciare di “puntare i missili sull’Europa”, come lo scatenato Presidente aveva fatto in occasione della questione Scudo spaziale. Il vero problema per Medvedev è, allora, che per smarcarsi da Putin, ha bisogno di appoggiarsi a quella parte di nomenclatura – i siloviki, ma anche i governatori federali, di nomina centrale – che, per quanto più liberali, sono essi stessi la causa del problema, non la soluzione. Secondo l’economista Vladislav Inozemtsev (fonte: Global Affairs Journal), la burocrazia si è gonfiata fino a raggiungere la mostruosa cifra di 1,45 milioni di persone e, anche grazie ai meccanismi immanenti di corruzione che presiedono al suo funzionamento, essa pesa circa il 3 per cento all’anno del PIL russo. La stessa enorme partecipazione elettorale ri- La nuova rivoluzione dei Radiohead Non partecipare al festival di Glastonbury per non inquinare l’atmosfera. RadioGreenband Diego Carmignani U na delle più importante rock band sulla scena mondiale degli ultimi 20 anni, i Radiohead, si è sempre dimostrata all’avanguardia, una realtà artistica che non si è mai accontentato della qualità eccelsa delle proprie produzioni, andando sempre oltre e segnando il passo coi tempi. Già l’esordio faceva esplodere i Radiohead come fenomeno: il primo singolo “Creep”, targato 1992, canzone manifesto della gioventù vanesia di quegli anni, valse frettolosamente alla band inglese l’etichetta di “one-hit wonder”, vale a dire di meteora con una sola cartuccia di successo da sparare. Da lì sarebbe invece iniziata un’ascesa epica nell’Olimpo della musica che conta, dal leggendario album “Ok Computer”, fino agli sperimentali e rivoluzionari successivi “Kid A” e “Amnesiac”. Ma quella di Thom Yorke e company è una carriera fatta solo di passi avanti, così la storia della musica e dell’industria culturale ha vissuto lo scorso anno un momento chiave: protagonisti sempre loro, i Radiohead, che nel settembre del 2007 regalavano al proprio pubblico una sorpresa inaudita. L’ultimo lavoro “In Rainbows” veniva rilasciato solo su internet in due possibili formati. Il primo consistente in un download digitale in formato mp3 a offerta libera, il secondo in una versione com- pleta dell’album, chiamata “discbox”. Sovvertite le regole del mercato, ora i Radiohead si fanno portavoce di istanze extramusicali che potremmo definire in controtendenza, ma che, visti i precedenti storici, dovrebbero piuttosto confermare come il gruppo inglese sia capace di leggere i tempi e dettare nuove regole, in questo caso di buon senso. E’ infatti ufficiale: i Radiohead hanno deciso di non partecipare al più grande evento musicale europeo: il festival di Glastonbury non li vedrà quest’anno come principale “front band”. Il motivo è la loro ferma volontà di non contribuire a inquinare ulteriormente l’atmosfera. La responsabilità maggiore nella causa ambientale, secondo il cantante Thom Yorke, è da individuare nei trasporti pubblici messi a disposizione per arrivare al festival, che sarebbero già esauriti, con sicure grosse quantità di emissioni di gas di scarico dovuti al trasporto privato. “Cerchiamo di fare quanto in nostro potere per evitare di aggravare la situazione ambientale” ha affermato “Sicuramente collaboreremo per l’organizzazione della prossima edizione del Glastonbury”. La scelta è arrivata dopo l’ultimo tour, quando, resisi conto di quanto poco faccia il circo musicale per lottare contro l’effetto serra, i Radiohead hanno deciso di cambiare rotta nella loro carriera “live”: non volano a meno che non sia necessario, hanno cambiato l’im- Sovvertite le regole del mercato, ora i Radiohead si fanno portavoce di istanze extramusicali che potremmo definire in controtendenza, ma che, visti i precedenti storici, dovrebbero piuttosto confermare come il gruppo inglese sia capace di leggere i tempi e dettare nuove regole, in questo caso di buon senso pianto luminoso e il generatore di energia in senso ecocompatibile. E, oltre a scelte ambientaliste per rendere più sano il mestiere di musicista, il leader Thom Yorke si è distinto per l’attivismo contro il riscaldamento globale, aderendo alle manifestazioni di protesta dell’associazione Friends of the Earth. Non solo: anche gli scopi umanitari di Amnesty Internatonal e Oxfam hanno nel cantante dei Radiohead un fedele e convinto tesimonial. quesito incombe: scossa in queste ultime elezioni è stata possibile attraverso un ciclo economico elettorale imponente. Fin quando ci sarà CINEMA sarà diarchia? abbastanza crescita e abbastanza consenso il sistema si auto sosterrà con solo leggere e piccole modifiche. Dario Parascandolo [email protected] L’ultima favola nera di Tim Burton Fra il 1785 e il 1800, al numero 186 di Fleet Street a Londra, vi era una bottega la cui insegna recitava “Sweeney Todd Barbiere”. Se, desiderosi di una perfetta rasatura, vi foste addentrati, molto difficilmente ne sareste usciti vivi, in quanto il barbiere in questione aveva il vizietto di derubare ed uccidere i propri clienti. Il Signor Todd (così narra la leggenda) fu impiccato nel 1802 per aver assassinato più di 150 clienti. Stephen Sondheim ne fece un musical di successo negli anni ’70 del ‘900, ed oggi Tim Burton ne firma l’adattamento cinematografico, con lo stesso titolo “Sweeney Todd: il malefico barbiere di Fleet Street”, interpretato mirabilmente da Johnny Depp ed Helena Bonham Carter. La nuova creatura reietta e disperata del visionario regista si muove in una Londra malata, oscura, malefica, in cui un amore perduto ed irrecuperabile lascia il posto all’efferata e sanguinaria vendetta del pallido ed emaciato Depp/Todd, dando vita ad una escalation di violenza, fatta di gole tagliate a colpi di rasoio e spruzzi di sangue ai confini con il Grand Guignol. Ma niente paura, “Sweeney Todd” non è un horror movie, bensì una favola “nera”, accompagnata da una splendida ed onirica colonna sonora che alterna momenti di lirismo a passaggi “recitativi”. E sorprende ancora Johnny, dimostrandosi un validissimo cantante, ora interprete dei sentimenti più nobili e puri, ora poeta dell’alienazione e della vendetta. E la vendetta è il leitmotiv di tutta la vicenda: scontata una ingiusta condanna, il barbiere Benjamin Barker fa ritorno a Londra celando la propria identità con il nome falso di Sweeney Todd; l’obiettivo è uccidere il giudice Turpin (Alan Rickman), che ingiustamente lo aveva allontanato dalla propria famiglia con l’intento di sposarne la figlia, ormai quindicenne. Ben presto sarà l’intera città, agli occhi del barbiere, ad essere meritevole del castigo purificatore del suo rasoio, dando inizio ad una serie infinita di delitti. Ma, d’altronde, le vie della violenza hanno tutte un prezzo da pagare, senza possibilità di redenzione. Agenda Appuntamenti verdi di oggi ORE 10.30 Roma - Ristorante della Città dell’Altra Economia Largo Dino Frisullo (ex-mattatoioTestaccio) La Sinistra-L’Arcobaleno presenta il suo programma per l’agricoltura, l’alimentazione e i diritti dei consumatori Interviene Fausto Bertinotti Illustrano il programma: Loredana De Petris, Claudio Maderloni, Ivan Nardone. Ai partecipanti sarà offerto un aperitivo biologico. Partecipano i parlamentari de La SinistraL’Arcobaleno presenti nelle Commissioni Agricoltura di Camera, Senato e Parlamento europeo Info: [email protected] ORE 10.30 Milano - Piazza Duca D’Aosta Presidio contro l’ammazzaparchi Il 1 marzo si è tenuta a Cassinetta di Lugagnano l’assemblea di mobilitazione regionale contro l”Ammazzaparchi”, convocata dal Sindaco Domenico Finiguerra. All’incontro hanno partecipazione oltre 300 persone, i rappresentanti di WWF, Legambiente, FAI, VAS, Federparchi, CIA, di moltissime associazioni ambientaliste e culturali locali, di comitati, i consiglieri regionali Monguzzi e Prina, l’assessore provinciale Mezzi, sindaci e amministratori locali. L’assemblea ha deciso di costituire il Comitato Regionale Permanete “Salvaparchi”, che sarà coordinato dal Comune di Cassinetta di Lugagnano. La cittadinanza, i sindaci e gli amministratori locali, le associazioni, i partiti, i movimenti, i blog, sono invitati ad aderire e partecipare Info: [email protected] ORE 21.00 Rimini - Provincia, C.so D’Augusto 231 Sala del Buonarrivo I Verdi e la Sinistra Arcobaleno Presentazione del programma della Sinistra Arcobaleno per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile Intervengono: On. Paolo Cento, sottosegretario all’Economia; Daniela Guerra, consigliere regionale Verdi; Alessandro Bondi, consigliere comunale Cattolica Arcobaleno; Luigino Garattoni, consigliere provinciale Verdi per la Pace Info: [email protected] La tipografia (dal greco týpos impronta e gráphein scrivere) è la tecnologia per produrre testi stampati usando matrici composte di caratteri mobili o di lastre inchiostrate. Per estensione, indica anche l’officina in cui tale attività viene esplicata, e l’attività artigianale o industriale connessa. L’attività tipografica si dispiega nell’esercizio di varie operazioni, come ad esempio: Il disegno dei caratteri tipografici, L’impaginazione dei caratteri sulla pagina, La stampa delle pagine. Queste richiedono competenze non banali e scelte che possono essere assai impegnative sul piano esteticocontenutistico, tanto da giustificare il termine di arte tipografica. Forma e sostanza alle idee SPEDALGRAFSTAMPAS.R.L. NETWORKSERVICE Roma - via Cupra, 23 06.43.36.141