Ladri di mare: una specie da estinguere

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Ladri di mare: una specie da estinguere
Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi
Anno IV - n.54  martedì 4 marzo 2008
Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore resp.: Enrico Fontana • Comitato edit.: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Caporedattore: Valerio Ceva Grimaldi • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 Roma
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Morti sul lavoro: una strage senza fine
Molfetta: nuovo incidete sul lavoro in una cisterna di zolfo: 5 vittime. Un bollettino di guerra
Pino Gagliardi
Carola Martullo
[email protected]
 “A fronte di tragedie
che si succedono a
cadenza quotidiana
– ha dichiarato
Guglielmo Epifani,
segretario della Cgil
– non è davvero
possibile attendere
oltre, è necessario
che si agisca al più
presto per fermare
questa intollerabile
carneficina”
 a pagina 2 
Ladri di mare: una specie da estinguere
Talk show dell’associazione Marevivo, che dal 1985 si batte senza sosta per la difesa dell’ecosistema marino
Pamela Menichelli
“L
Basta
trasporti
meno
efficienti
La politica dei
trasporti dell’UE
deve intervenire
per limitare la
crescita delle
emissioni
2
adri di mare
una specie da
estinguere”: è
il titolo di un talk show
organizzato dall’associazione ambientalista Marevivo che si è svolto presso
il Big Blue Rome Sea Expo
- Eudi Show. A condurre
il dibattito Alfonso Perri,
coordinatore
nazionale
della divisione subacquea
di Marevivo e Sabina Cupi,
direttore di Mondo Sommerso. Il tema affrontato:
i ladri di mare, persone
senza scrupoli incapaci
di maturare una visione a
lungo termine che svelerebbe loro la necessità di
smettere tutte le attività
ormai illegali che comportano la distruzione irreparabile della vita nel mare.
Ladri di mare sono coloro
che continuano a pescare,
commercializzare e mangiare illegalmente il datte-
ro di mare ma sono anche
tutti quelli che continuano
a usare tecniche di pesca
illegali. Ladri di mare sono
quelli che continuano a ru-
alla bellezza e alla tutela
del mare e dei suoi fondali, agli amanti della subacquea e della nautica. E’
stata dunque un’occasione
miferi marini, Claudio Di
Persio, Direttore Operativo del COBAT, Rosalba
Giugni, Presidente di Marevivo, Alberto Luca Rec-
Giugni: ci siamo rivolti a un pubblico
particolarmente sensibile alla bellezza
e alla tutela del mare e dei suoi fondali,
agli amanti della subacquea e della nautica.
E’ stata dunque un’occasione giusta per
lanciare l’allarme su tutte quelle attività
illegali che minacciano fortemente l’ecosistema
marino e ne causano l’impoverimento,
l’inquinamento e la distruzione
bare il corallo negli abissi
distruggendolo per anni
e anni, sono cacciatori di
squali e di balene e anche
coloro che ne mangiano
le carni e quelli che abbandonano ogni genere
di rifiuti in mare, come le
batterie esauste nelle acque dei porti e ogni genere
di rifiuti provenienti dal
traffico marittimo turistico e commerciale. Rosalba
Giugni - Presidente di Marevivo ha affermato: “Ci
siamo rivolti a un pubblico
particolarmente sensibile
giusta per lanciare l’allarme su tutte quelle attività
illegali che minacciano
fortemente l’ecosistema
marino e ne causano l’impoverimento, l’inquinamento e la distruzione”.
L’associazione Marevivo,
è presente all’interno del
Salone europeo delle attività subacquee insieme a
Pelagos. Presenti all’evento Franco Andaloro, Dirigente di Ricerca ICRAM,
Claudia Capodarte, documentarista subacquea
e esperta di grandi mam-
Plebiscito per il Delfino di Putin 3
Vince Medvedev alle
elezioni del nuovo
presidente russo.
Un quesito incombe :
sarà diarchia?
Veltroni il
Copperfield
italiano
chi, documentarista esperto di squali, Stefano Ruja,
giornalista e istruttore subacqueo.
L’associazione Marevivo
dal 1985 si batte senza sosta per la difesa dell’ ecosistema marino. Le sue iniziative e le sue campagne
vogliono risvegliare la coscienza dell’opinione pubblica, sollecitare l’impegno della classe politica e
accrescere l’attenzione dei
media verso la salvaguardia di quel bene prezioso
che è il mare. 
Il candidato premier del
“Partito Demografico”
(per via dell’incremento dei pupi nelle liste
elettorali) in ogni tappa
del suo tour elettorale
ci regala uno spassoso spettacolo, ogni sua
azione pura arte illusoria. “Mai più ministri
che scendono in piazza
contro il proprio governo!” una delle sua più
recenti performance. Il
pensiero corre subito
all’ex ministro Fioroni
ormai spacciato perché
partecipò al family-day
contro Prodi, e invece
no! Verrà candidato ma
solo al secondo o terzo
posto nelle liste dopo
qualche giovane, giusto
per essere meno indigesto e passare inosservato. “Dopo 44 anni uno
deve pure farsi da parte
(riferendosi all’ormai
vecchia e ingombrante
ciabatta De Mita) meglio una giovane di 26
anni come capolista in
Campania!”. Uno pensa
subito male… e lui che
di anni ne ha 32 nelle
istituzioni? 1976 anno
della sua prima elezione! Ma anche D’Alema
e Fassino hanno un’anzianità
istituzionale
di tutto rispetto! Ecco
allora che Walter Copperfield mette in scena
la sua più grande illusione: capilista nelle varie regioni italiane tutti i
giovani o quasi e dietro
tutto l’establishment del
Pd, navigati ex comunisti, ex democristiani e
ex radicali come fossero
politici ormai impresentabili e avessero bisogno
di un paravento, di una
maggiore copertura per
raggiungere l’elezione
sicura. Ciliegina sulla
torta, imbarca nel Pd
ambientalisti prezzolati
per giustificare “l’ambientalismo del fare” o
meglio dell’ affare, cioè
gli ecologisti che hanno
come principale scopo
non la difesa del suolo
e dell’ambiente ma la
difesa di posti strategici
nei consigli di amministrazione di enti pubblici in cambio del via libera all’urbanizzazione
selvaggia, agli inceneritori e alla Tav. Del resto, dopo il declino del
povero Mastella dalla
scena politica italiana, il
posto di trasformista è
rimasto vuoto ed è risaputo che il “topogigio”
come affettuosamente
lo chiama Grillo non
ama i posti vacanti.
* direttore
responsabile di Ecotv
La nuova rivoluzione dei Radiohead 3
Non partecipare
al festival di
Glastonbury per non
inquinare l’atmosfera.
RadioGreenband
2
martedì 4 marzo 2008
Morti bianche, cinque nuove vittime
I sindacati: “Il Governo intervenga immediatamente”. Sinistra Arcobaleno: subito la firma del Testo Unico sulla sicurezza
dalla prima
A
ncora
l’ennesima,
oramai
quotidiana
tragedia sul lavoro.
Cinque operai sono morti ieri
pomeriggio in un incidente
mentre stavano lavorando
alla manutenzione di un’autocisterna adibita al trasporto di zolfo in polvere nella
zona industriale di Molfetta.
La cisterna di zolfo, utilizzata
in agricoltura o per addizionare carburante, era vuota ed
i vigili del fuoco hanno subito
escluso che ci sia stata una
perdita. L’incidente è avvenuto all’interno dell’azienda
Truck Center che si occupa
del lavaggio delle cisterne.
Secondo i primi accertamenti, una delle vittime si
sarebbe calata nella cisterna,
accusando improvvisamente
un malore, e gli altri quattro
La senatrice della Sinistra Arcobaleno, Manuela
Palermi, ha affermato che “i morti sul lavoro non sono
una fatalità, ma la conseguenza del modo di lavorare
imposto dagli imprenditori per risparmiare al massimo
sulla forza lavoro. La responsabilità è delle imprese, della
voracità dei profitti che anima Confindustria. Precari,
ore ed ore di straordinario, nessun investimento sulla
sicurezza: queste sono le ragioni delle morti sul lavoro
suoi colleghi sarebbero subito intervenuti in soccorso, restando letteralmente
fulminati dalle esalazioni di
zolfo. Una delle cinque vittime sarebbe proprio il titolare dell’azienda. Sulle cause
della tragedia sono partite
immediatamente le indagini
In breve
Minacce al Manifesto :
solidarietà della Sinistra
Arcobaleno
“Profonda solidarietà alla redazione e ai lavoratori de
‘Il Manifesto’ per la minaccia ricevuta” è stata espressa
dai segretari dei quattro partiti che compongono la Sinistra Arcobaleno, Franco Giordano, Alfonso Pecoraro Scanio, Oliviero Diliberto e Fabio Mussi, alla notizia
della busta con polvere ed ingiurie recapitata al quotidiano. I leader hanno auspicato che “le autorità competenti possano fare luce al più presto su un episodio
in grado di rappresentare una minaccia al pluralismo
dell’informazione e al confronto democratico”.
Elezioni: Bonelli, con Calearo
più precarietà e meno tutele
“Candidando Calearo il Pd ha fatto una scelta precisa:
più precarietà e meno garanzie per i lavoratori. La svolta
sempre più centrista del Partito Democratico è chiara”.
Lo afferma il capogruppo dei Verdi - Sinistra Arcobaleno Angelo Bonelli. “Le posizioni del presidente di Federmeccanica - aggiunge Bonelli - sono note: ha attaccato i sindacati, si è espresso per un mercato del lavoro
sempre più flessibile e precario, non certo di lavoro stabile e di qualità. In questo contesto l’unico voto utile per
superare il precariato è quello per la sinistra l’arcobaleno. Invitiamo - conclude Bonelli - i milioni di lavoratori
precari ed i loro familiari a valutare bene queste scelte,
perché è chiaro che Pd e Pdl vogliono costruire un’Italia
sempre più precaria e diminuire le tutele”.
Infortuni: Sinistra
Arcobaleno Puglia; fermare la
continua strage
“La notizia della tragedia sul lavoro a Molfetta ci colpisce profondamente e ci interroga su quale barbarie
accada quotidianamente nel nostro Paese”. Lo afferma
la Sinistra Arcobaleno in una nota congiunta di Nicola Fratoianni, segretario regionale Prc Puglia, di Enzo
Locaputo, coordinatore regionale Sd Puglia, di Giuseppe Merico, segretario rgionale del Pdci, di Magda
Terrevoli, portavoce regionale dei Verdi per la Pace.
“Quattro lavoratori morti e un quinto lavoratore in
condizioni gravissime superano ogni negativa immaginazione: chiediamo che nel Consiglio dei ministri si
emanino i decreti attuativi in materia di sicurezza sul
lavoro - affermano -. Invitiamo le forze della sinistra
e sindacali alla mobilitazione affinché si persegua una
seria politica di contrasto alle morti sul lavoro. Questa
continua strage si può e si deve fermare”.
dei carabinieri, diretti dal comandante provinciale, il Colonnello Gianfranco Cavallo,
accorso prontamente sul posto. Ancora una volta si torna
a discutere sul preoccupante
problema della sicurezza sul
lavoro. La dinamica dell’incidente è sicuramente molto
simile a quanto accaduto non
più di un mese e mezzo fa a
bordo di una nave attraccata
nel porto di Marghera: mori-
rono soffocati due operai calati nella stiva del mercantile
satura di anidride carbonica
e rimase intossicato un terzo operaio che aveva tentato
di soccorrerli. E’ scandaloso
pensare che dalla tragedia
della Thyssen ad oggi, a causa
degli incidenti sul lavoro, in
Italia si sia registrato un lutto al giorno. Non è un caso
che tra i punti principali del
programma presentato dalla
Sinistra-Arcobaleno, quello
della sicurezza sul lavoro sia
al primo posto, con la richiesta dell’approvazione immediata dei decreti attuativi del
Testo Unico sulla sicurezza
sul lavoro, per avere maggiori
controlli e certezze, oltre che
una maggiore severità delle
pene per le imprese che trasgrediscono le norme. Anche
il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, ha ricordato
come, insieme a Cisl e Uil, si
stia lavorando alacremente
per l’approvazione del decreto attuativo del testo per la sicurezza sul lavoro. “A fronte
di tragedie che si succedono
a cadenza quotidiana – ha
dichiarato – non è davvero
possibile attendere oltre, è
necessario che si agisca al più
presto per fermare questa intollerabile carneficina”. Per il
Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, ora è più
che mai necessaria “un’ampia
convergenza sull’attuazione
della legge sulla sicurezza nei
luoghi di lavoro”. La senatrice della Sinistra Arcobaleno,
Manuela Palermi, ha affermato che “i morti sul lavoro
non sono una fatalità, ma la
conseguenza del modo di
lavorare imposto dagli imprenditori per risparmiare
al massimo sulla forza lavoro. La responsabilità è delle
imprese, della voracità dei
profitti che anima Confindustria. Precari, ore ed ore di
straordinario, nessun investimento sulla sicurezza: queste
sono le ragioni delle morti sul
lavoro”. Sta di fatto che oggi
altre quattro vite chiedono
che si dia voce al loro grido di
giustizia: un Paese democratico quale l’Italia si dichiara,
una Repubblica che nella sua
Costituzione sancisce il diritto inviolabile alla sicurezza
sul lavoro (artt. 35-41), non
può accettare passivamente queste tragedie, perché il
vero delitto, forse, è restare
a guardare restando in silenzio. 
Basta trasporti meno efficienti
La politica dell’Unione europea deve intervenire per limitare la crescita delle emissioni
Serena Di Natali
[email protected]
I
trasporti frenano la corsa dell’Europa nella lotta ai
cambiamenti climatici. A
mettere il settore sul banco degli
imputati come primo responsabile dell’aumento delle emissioni europee è l’Agenzia europea
all’ambiente che a Bruxelles ha
appena presentato la relazione
Climate for a transport change
(Un cambiamento della politica
dei trasporti a favore del clima),
invitando i responsabili politici “a definire obiettivi ambiziosi
ma realistici per questo settore”, rispondendo al tempo stesso alla domanda di trasporti in
maniera “seria e imparziale”. Lo
studio, realizzato su tutto il territorio dell’UE, rivela infatti che,
malgrado i progressi tecnologici,
l’aumento costante del traffico dei
passeggeri e la crescita del trasporto di merci, rende la circolazione delle merci meno efficiente
e l’impegno assunto volontaria-
Secondo una nuova
relazione dell’Agenzia
europea dell’ambiente,
il settore dei trasporti
nell’UE deve applicare
misure rigorose per
aiutare l’Europa a
raggiungere i suoi
obiettivi in materia di
riduzione delle emissioni
di gas a effetto serra.
In Italia il ministero
dell’Ambiente finanzia 37
piani anti-traffico
mente dai produttori di automobili per migliorare l’efficienza dei
veicoli non ha prodotto risultati positivi in misura sufficiente.
Inoltre, secondo la relazione, il
tasso degli occupanti dei veicoli
privati è andato gradualmente diminuendo nel tempo e circa il 12%
delle emissioni di CO2 nell’UE è
dovuto al consumo di carburante
da parte delle autovetture. “Sono
convinta che è possibile rallentare
la spirale ascendente della produzione di emissioni dal settore dei
trasporti”, ha affermato la professoressa Jacqueline McGlade,
direttore esecutivo dell’AEA. “La
smisurata crescita delle attività di
trasporto provoca troppi effetti
secondari allarmanti, come l’inquinamento acustico e atmosferico. Inoltre, arreca gravi danni alla
biodiversità dell’Europa”. La relazione, presentata alla commissione sui cambiamenti climatici del
Parlamento europeo, non si limita a fornire dati sulle emissioni
imputabili al settore dei trasporti,
ma si spinge a raccomandare la
tempestiva integrazione di tematiche quali lo sfruttamento del
suolo e i trasporti nelle politiche
di pianificazione urbana. “La po-
Televisione
litica dei trasporti dell’UE deve
intervenire per limitare la crescita delle emissioni”, ha aggiunto
la professoressa McGlade. “È da
troppo tempo che i trasporti sono
esentati dall’onere di contribuire
alla lotta al surriscaldamento del
pianeta e alle emissioni di anidride carbonica. I governi e i cittadini devono reinventare un nuovo
approccio di politica dei trasporti, se non altro per proteggere se
stessi e la propria salute. Non si
può continuare a privilegiare le
modalità di trasporto meno efficienti”, ha concluso McGlade. E
in Italia, su questo fronte il ministero dell’Ambiente ha annunciato il finanziamento di oltre
otto milioni di euro per 37 piani
anti–traffico in diverse città: 18
progetti riguardano la creazione
di piattaforme, tecnologie, varchi
e mezzi di distribuzione merci
a basso impatto ambientale, 16
sono rivolti all’intermodalità dei
trasporti (fra questi ben 11 dedicati all’attivazione di servizi
di bike-sharing, infrastrutture e
parcheggi), mentre altri 3 progetti riguardano la realizzazione
di navette aziendali e di percorsi
casa-lavoro-scuola. 
S.R.
Sky/ecotv: a “Ecoreporter” si parla di
elezioni politiche in Spagna
“La Spagna al voto: il sogno di una politica verde” è il titolo della puntata
di EcoReporter in onda questo pomeriggio su Ecotv (Sky906) a partire
dalle ore 16.30. Il prossimo 9 marzo i cittadini spagnoli sono chiamati
a rinnovare il Parlamento e a scegliere il nuovo Presidente del Governo.
Il sistema elettorale adottato è il proporzionale a turno unico con sbarramento al 3%. Non esistono coalizioni, ogni partito concorre da solo.
Il partito dei Verdi Iberici ha grandi ambizioni: diventare la terza forza
politica spagnola proprio per dettare le linee ecologiste in Parlamento. Intervengono Andrés Sanchez, candidato dei Verdi alla presidenza
dell’Andalucia e Antonio Pelajo, corrispondente in Italia per l’emittente
televisiva Antena 3 e Pedro Jesus Fernandez, consigliere ufficio stampa
Ambasciata di Spagna.
martedì 4 marzo 2008
3
Plebiscito per il Delfino di Putin
Vince
Medvedev
Alessio Postiglione
[email protected]
G
ià il poster dice tutto.
Nel manifesto elettorale si vede un compassato, imbolsito, grigio burocrate, affianco ad un giovane ed energico atleta in giubbotto di pelle che lo precede. Il
primo è Medvedev, il secondo
Putin. D’altronde quest’ultimo già era stato immortalato
dai paparazzi a torso nudo, a
caccia, nella gelida steppa o
vestito da campione di arti
marziali. Insomma, l’iconografia autocratica c’era tutta;
come nei servizi dell’Istituto
Luce dove Mussolini trebbiava il grano del Tavoliere. Un
leader maschio che possiede
una Patria femmina. Questo
manifesto elettorale che ha
tappezzato i muri della città
russe ci racconta due cose.
Che il vero leader è sempre
lui: Putin. E che il delfino, la
cui iconografia è diversa, potrebbe rappresentare un cambiamento, per quanto piccolo
ed impercettibile. Le elezioni
in Russia sono state registrate
in Europa per il loro discutibilissimo carattere plebiscitario
che ci descriverebbe un Paese che ha abbondantemente
eroso i confini di una qualche
decenza democratica: Dmitri
Medvedev ha conquistato circa il 70 per cento dei consensi.
Una vittoria che non sarebbe
altro che il successo personale di Putin; il sistema politico
gli impedisce di concorrere
per un altro mandato ed egli
“si accontenterebbe” di fare il
primo ministro; sperando in
un riaggiustamento semipresi-
alle
elezioni
denziale che gli consentirebbe
sempre più poteri, anche ora
che la sua esperienza presidenziale si è conclusa. Eppure,
del
nuovo
presidente
La così detta guerra siloviki
(NdA, l’elite di mandarini nei
posti chiave del Paese) che è
implosa l’anno scorso ha mo-
Dmitri Medvedev ha conquistato circa
il 70 per cento dei consensi. Una vittoria
che non sarebbe altro che il successo
personale di Putin; il sistema politico gli
impedisce di concorrere per un altro
mandato ed egli “si accontenterebbe” di
fare il primo ministro; sperando in un
riaggiustamento semipresidenziale che
gli consentirebbe sempre più poteri
anche se la caratura democratica della Russia lascia l’amaro
in bocca agli osservatori, giova
ricordare che gli antagonisti
di Medvedev erano assolutamente meno presentabili. Il
comunista Ghennadi Zjuganov, che si è fermato al 17 per
cento dei voti, e l’ultranazionalista Zhirinovskij, avrebbero mai potuto avere maggiori
credenziali
democratiche?
Queste elezioni, anche senza
brogli, avrebbero certificato,
comunque, la vittoria di Putin.
L’oramai ex presidente è stato
“person of the year” per Time
magazine: questo non edulcora la sua cifra autocratica.
Ma fa capire come goda di un
vasto consenso. E, tutto sommato, egli sta favorendo una
lenta trasformazione del sistema in senso meno autocratico.
strato come il blocco di potere
che sorreggeva Putin non fosse, poi, così compatto e come
poteva ingenerare un’involuzione ancora più totalitaria del
sistema politico: da una parte
il capo del Sevizio Federale
antidroga, Viktor Cherkesov,
dall’altra Nikolai Patrushev,
capo della Sicurezza e, soprattutto, Igor Sechin, capo staff di
Putin e colui che più di ogni
altro voleva un colpo di mano
dal Presidente per cambiare al volo il sistema politico e
consentirgli di tenere la presidenza per un altro mandato.
Se questa fronda di burocrati
sono le redini di Putin per
domare Medvedev, attorno al
neopresidente si potrebbero
coagulare forze più liberali tali
da consentirgli maggiore autonomia, come il ministro delle
russo.
Un
Finanze Aleksei Kudrin e il
capo della Unified Energy Systems Anatoly Chubai. Il rapporto fra Putin e il suo delfino,
infatti, potrebbero rivelarsi
molto complicato: è vero che
fra i due, sin da quando lavoravano insieme al Comune di
Sanpietroburgo, si è creato un
legame personale molto forte.
Ma è anche vero che la formazione di Medvedev è abbastanza eterodossa; è un uomo colto
e di idee abbastanza liberali.
Se si può generare una competizione nella nomenclatura
russa, a questo punto, è perché
Putin ha concesso questo grazioso dono all’establishment;
consentendo la formazione di
gruppi che, forse, per bocca di
Medvedev, non giungeranno a
minacciare di “puntare i missili sull’Europa”, come lo scatenato Presidente aveva fatto
in occasione della questione
Scudo spaziale. Il vero problema per Medvedev è, allora,
che per smarcarsi da Putin, ha
bisogno di appoggiarsi a quella
parte di nomenclatura – i siloviki, ma anche i governatori
federali, di nomina centrale
– che, per quanto più liberali, sono essi stessi la causa del
problema, non la soluzione.
Secondo l’economista Vladislav Inozemtsev (fonte: Global
Affairs Journal), la burocrazia
si è gonfiata fino a raggiungere
la mostruosa cifra di 1,45 milioni di persone e, anche grazie
ai meccanismi immanenti di
corruzione che presiedono al
suo funzionamento, essa pesa
circa il 3 per cento all’anno del
PIL russo. La stessa enorme
partecipazione elettorale ri-
La nuova rivoluzione dei Radiohead
Non partecipare al festival di Glastonbury per non inquinare l’atmosfera. RadioGreenband
Diego Carmignani
U
na delle più importante rock
band sulla scena mondiale
degli ultimi 20 anni, i Radiohead, si è sempre dimostrata all’avanguardia, una realtà artistica che non
si è mai accontentato della qualità
eccelsa delle proprie produzioni,
andando sempre oltre e segnando il
passo coi tempi. Già l’esordio faceva
esplodere i Radiohead come fenomeno: il primo singolo “Creep”, targato 1992, canzone manifesto della
gioventù vanesia di quegli anni, valse frettolosamente alla band inglese
l’etichetta di “one-hit wonder”, vale a
dire di meteora con una sola cartuccia di successo da sparare. Da lì sarebbe invece iniziata un’ascesa epica
nell’Olimpo della musica che conta,
dal leggendario album “Ok Computer”, fino agli sperimentali e rivoluzionari successivi “Kid A” e “Amnesiac”. Ma quella di Thom Yorke e
company è una carriera fatta solo di
passi avanti, così la storia della musica e dell’industria culturale ha vissuto
lo scorso anno un momento chiave:
protagonisti sempre loro, i Radiohead, che nel settembre del 2007
regalavano al proprio pubblico una
sorpresa inaudita. L’ultimo lavoro
“In Rainbows” veniva rilasciato solo
su internet in due possibili formati.
Il primo consistente in un download
digitale in formato mp3 a offerta libera, il secondo in una versione com-
pleta dell’album, chiamata “discbox”.
Sovvertite le regole del mercato, ora
i Radiohead si fanno portavoce di
istanze extramusicali che potremmo
definire in controtendenza, ma che,
visti i precedenti storici, dovrebbero
piuttosto confermare come il gruppo
inglese sia capace di leggere i tempi e dettare nuove regole, in questo
caso di buon senso. E’ infatti ufficiale: i Radiohead hanno deciso di non
partecipare al più grande evento musicale europeo: il festival di Glastonbury non li vedrà quest’anno come
principale “front band”. Il motivo è
la loro ferma volontà di non contribuire a inquinare ulteriormente l’atmosfera. La responsabilità maggiore
nella causa ambientale, secondo il
cantante Thom Yorke, è da individuare nei trasporti pubblici messi a
disposizione per arrivare al festival,
che sarebbero già esauriti, con sicure
grosse quantità di emissioni di gas di
scarico dovuti al trasporto privato.
“Cerchiamo di fare quanto in nostro
potere per evitare di aggravare la situazione ambientale” ha affermato
“Sicuramente collaboreremo per
l’organizzazione della prossima edizione del Glastonbury”. La scelta è
arrivata dopo l’ultimo tour, quando,
resisi conto di quanto poco faccia il
circo musicale per lottare contro l’effetto serra, i Radiohead hanno deciso
di cambiare rotta nella loro carriera
“live”: non volano a meno che non
sia necessario, hanno cambiato l’im-
Sovvertite le regole del
mercato, ora i Radiohead
si fanno portavoce di
istanze extramusicali che
potremmo definire in
controtendenza, ma che,
visti i precedenti storici,
dovrebbero piuttosto
confermare come il
gruppo inglese sia capace
di leggere i tempi e dettare
nuove regole, in questo
caso di buon senso
pianto luminoso e il generatore di energia in senso ecocompatibile. E, oltre
a scelte ambientaliste per rendere più
sano il mestiere di musicista, il leader
Thom Yorke si è distinto per l’attivismo
contro il riscaldamento globale, aderendo alle manifestazioni di protesta
dell’associazione Friends of the Earth.
Non solo: anche gli scopi umanitari di
Amnesty Internatonal e Oxfam hanno
nel cantante dei Radiohead un fedele e
convinto tesimonial. 
quesito
incombe:
scossa in queste ultime elezioni è stata possibile attraverso
un ciclo economico elettorale
imponente. Fin quando ci sarà
CINEMA
sarà
diarchia?
abbastanza crescita e abbastanza consenso il sistema si
auto sosterrà con solo leggere
e piccole modifiche. 
Dario Parascandolo
[email protected]
L’ultima favola nera di Tim Burton
Fra il 1785 e il 1800, al numero 186 di Fleet Street a Londra, vi era una bottega la cui insegna recitava “Sweeney
Todd Barbiere”. Se, desiderosi di una perfetta rasatura,
vi foste addentrati, molto difficilmente ne sareste usciti
vivi, in quanto il barbiere in questione aveva il vizietto
di derubare ed uccidere i propri clienti. Il Signor Todd
(così narra la leggenda) fu impiccato nel 1802 per aver
assassinato più di 150 clienti. Stephen Sondheim ne fece
un musical di successo negli anni ’70 del ‘900, ed oggi
Tim Burton ne firma l’adattamento cinematografico,
con lo stesso titolo “Sweeney Todd: il malefico barbiere di Fleet Street”, interpretato mirabilmente da Johnny
Depp ed Helena Bonham Carter. La nuova creatura reietta e disperata del visionario regista si muove in una
Londra malata, oscura, malefica, in cui un amore perduto ed irrecuperabile lascia il posto all’efferata e sanguinaria vendetta del pallido ed emaciato Depp/Todd,
dando vita ad una escalation di violenza, fatta di gole tagliate a colpi di rasoio e spruzzi di sangue ai confini con
il Grand Guignol. Ma niente paura, “Sweeney Todd”
non è un horror movie, bensì una favola “nera”, accompagnata da una splendida ed onirica colonna sonora
che alterna momenti di lirismo a passaggi “recitativi”. E
sorprende ancora Johnny, dimostrandosi un validissimo
cantante, ora interprete dei sentimenti più nobili e puri,
ora poeta dell’alienazione e della vendetta. E la vendetta
è il leitmotiv di tutta la vicenda: scontata una ingiusta
condanna, il barbiere Benjamin Barker fa ritorno a Londra celando la propria identità con il nome falso di Sweeney Todd; l’obiettivo è uccidere il giudice Turpin (Alan
Rickman), che ingiustamente lo aveva allontanato dalla
propria famiglia con l’intento di sposarne la figlia, ormai
quindicenne. Ben presto sarà l’intera città, agli occhi del
barbiere, ad essere meritevole del castigo purificatore
del suo rasoio, dando inizio ad una serie infinita di delitti. Ma, d’altronde, le vie della violenza hanno tutte un
prezzo da pagare, senza possibilità di redenzione.
Agenda
Appuntamenti verdi di oggi
ORE 10.30
Roma - Ristorante della Città dell’Altra Economia Largo
Dino Frisullo (ex-mattatoioTestaccio)
La Sinistra-L’Arcobaleno presenta il suo
programma per l’agricoltura, l’alimentazione e i diritti dei consumatori
Interviene Fausto Bertinotti
Illustrano il programma: Loredana De Petris, Claudio Maderloni, Ivan Nardone. Ai partecipanti sarà offerto un aperitivo biologico. Partecipano i parlamentari de La SinistraL’Arcobaleno presenti nelle Commissioni Agricoltura di
Camera, Senato e Parlamento europeo
Info: [email protected]
ORE 10.30
Milano - Piazza Duca D’Aosta
Presidio contro l’ammazzaparchi
Il 1 marzo si è tenuta a Cassinetta di Lugagnano l’assemblea di mobilitazione regionale contro l”Ammazzaparchi”,
convocata dal Sindaco Domenico Finiguerra. All’incontro
hanno partecipazione oltre 300 persone, i rappresentanti
di WWF, Legambiente, FAI, VAS, Federparchi, CIA, di
moltissime associazioni ambientaliste e culturali locali,
di comitati, i consiglieri regionali Monguzzi e Prina, l’assessore provinciale Mezzi, sindaci e amministratori locali.
L’assemblea ha deciso di costituire il Comitato Regionale
Permanete “Salvaparchi”, che sarà coordinato dal Comune
di Cassinetta di Lugagnano. La cittadinanza, i sindaci e gli
amministratori locali, le associazioni, i partiti, i movimenti, i blog, sono invitati ad aderire e partecipare
Info: [email protected]
ORE 21.00
Rimini - Provincia, C.so D’Augusto 231 Sala del Buonarrivo
I Verdi e la Sinistra Arcobaleno
Presentazione del programma della Sinistra Arcobaleno per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile
Intervengono: On. Paolo Cento, sottosegretario all’Economia; Daniela Guerra, consigliere regionale Verdi; Alessandro Bondi, consigliere comunale Cattolica Arcobaleno; Luigino Garattoni, consigliere provinciale Verdi per la Pace
Info: [email protected]
La tipografia
(dal greco týpos
impronta e
gráphein scrivere)
è la tecnologia
per produrre testi
stampati usando
matrici composte
di caratteri
mobili o di lastre
inchiostrate. Per
estensione, indica
anche l’officina
in cui tale attività
viene esplicata, e
l’attività artigianale
o industriale
connessa.
L’attività tipografica si
dispiega nell’esercizio
di varie operazioni,
come ad esempio:
Il disegno dei
caratteri tipografici,
L’impaginazione dei
caratteri sulla pagina,
La stampa delle
pagine.
Queste richiedono
competenze non
banali e scelte che
possono essere
assai impegnative
sul piano esteticocontenutistico,
tanto da giustificare
il termine di arte
tipografica.
Forma e sostanza
alle idee
SPEDALGRAFSTAMPAS.R.L.
NETWORKSERVICE
Roma - via Cupra, 23
06.43.36.141