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Al via le nuove iscrizioni e
le conseguenti prove orientativo-attitudinali
Si chiude con le iscrizioni, una importante fase che ha visto molti di noi impegnati nel proporre,
promuovere, organizzare non solo per i corsi in cui si opera ma anche per l'apertura di nuovi corsi
nel proprio o in altri istituti.
Questa fase si è caratterizzata per una ritrovata centralità dei docenti di strumento, sia di quelli che
sono già riusciti ad arrivare al tanto aspirato incarico a Tempo Indeterminato sia di coloro che
sperano di raggiungerlo nel prossimo a.s., fino ai molti che semplicemente vedono nell'ampliamento
delle scuole ad O.M. l'unica possibilità di creare serie opportunità lavorative, contribuendo nel
contempo alla creazione di una diffusa educazione alla pratica strumentale.
Si tratta di un presupposto fondamentale, per il quale di grande aiuto si sono dimostrati i diversi
ambiti informativi creatisi nel web, a cominciare da quello che ospita questa rubrica e, credo, anche
la capacità organizzativa e di sintesi dimostrata dal Coordinamento dell'Orientamento Musicale.
Prima di entrare nel merito dell'argomento in oggetto, voglio sottolineare l'importanza di mantenere
presente questa centralità e questa mobilitazione dei docenti, in quanto è importante aver chiaro che
l'evoluzione del sistema scolastico, con particolare riguardo a quello musicale, è ben lungi
dall'essere in dirittura, anzi non mancano i segnali di settori che preferirebbero riportare tutto allo
stato precedente alla riforma dei Conservatori.
Venendo alle prove attitudinali, come ormai d'abitudine vi propongo la rilettura dell'articolo del DM
201/99 che le prevede.
Art. 2
Le classi in cui viene impartito l'insegnamento di strumento musicale sono formate secondo i
criteri generali dettati per la formazione delle classi, previa apposita prova orientativoattitudinale predisposta dalla scuola per gli alunni che all'atto dell'iscrizione abbiano
manifestato la volontà di frequentare i corsi di cui all'art. 1.
Gli alunni di ciascuna classe vengono ripartiti in quattro gruppi per l'insegnamento di quattro e
diversi strumenti musicali.
La scelta delle specialità strumentali da insegnare è effettuata dal collegio dei docenti tra quelle
indicate nei programmi allegati, tenendo conto del rilevante significato formativo e didattico
della musica d'insieme.
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Essendo a conoscenza del fatto che attualmente gli esami attitudinali vengono svolti secondo
modalità e finalità molto diverse e dell'esigenza di ben altri spazi per potermi porre l'obiettivo di
proporre un modello di riferimento, mi limiterò a sottoporre alla vostra attenzione alcuni aspetti
presenti nel testo riportato ed altri assenti non a caso.
Iniziamo dal nome stesso, "PROVE" non "ESAMI" e "ORIENATIVO-ATTITUDINALI" non
"ATTITUDINALI".
La sinteticità del testo di questo decreto non lascia dubbi sul fatto che le
parole siano state usate con una certa cura, pertanto iniziamo col dire che lo scopo è quello di usare
queste prove per orientare le scelte degli alunni rilevando le loro attitudini. Nessuno scopo di
selezione dunque previsto dal decreto, che non a caso non indica la necessità di un superamento
della Prova ma solo il suo espletamento. Certo sappiamo che in molte realtà dobbiamo però
misurarci con questa esigenza, ma questa necessità nasce laddove non risulta possibile accogliere
tutte le iscrizioni. Anche in questo caso però dobbiamo rendere ben chiaro che è la disponibilità
d'organico a non essere adeguata alle esigenze degli alunni e non questi ultimi alle esigenze
dell'O.M. .
La circolare impone che gli esami attitudinali si svolgano entro il 1° febbraio così da permettere agli
alunni che risultassero non ammessi di potersi iscrivere presso un altro istituto. Infatti dobbiamo
ricordare che spesso l'iscrizione alla classe ad O.M. proviene da alunni che in assenza di questa
possibilità si sarebbero rivolti ad altri istituti.
Purtroppo però anche quest'anno l'espansione che sta vivendo l'O.M. renderà in molte realtà
impossibile stabilire in tempi brevi le ammissioni alle classi ad O.M. . Per poter dare un'indicazione
definitiva si dovrà infatti attendere la risposta degli USP alle richieste avanzate dalle scuole che
intendono avviare nuovi corsi oppure raddoppiare quelli presenti.
È evidente che tale anomalia dovrà richiedere una regolamentazione relativa alla procedura che
permetta di stabilire prima delle iscrizioni il numero di nuovi corsi che possono essere avviati nella
provincia ed i criteri per la loro distribuzione, ma lasciamo questo argomento al prossimo a.s. .
Per il momento credo sia più urgente soffermarci sui possibili criteri in base ai quali scegliere, se
indispensabile, gli alunni da inserire nella classe ad O.M. . In passato era uso formulare un
punteggio sulle abilità su cui si basavano le prove e stabilire una graduatoria di merito in base ai
risultati. Mi limito a rilevare che tale eventualità nel testo è assente.
Non nego che questa possa essere una modalità di scelta, ma vorrei riportare l'attenzione sulla
modalità espressa con chiarezza dal decreto: " Le classi in cui viene impartito l'insegnamento di
strumento musicale sono formate secondo i criteri generali dettati per la formazione delle classi".
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Ciò a mio giudizio significa che tra le modalità interne scelte dalla commissione chiamata ad
effettuare le prove attitudinali e quelle indicate dagli organi competenti per la formazione delle
classi di tutto l'istituto in cui è presente l'O.M. prevalgono queste ultime.
Faccio un esempio per assurdo e che personalmente non condivido ma che credo possa dare bene
l'idea. Se un istituto, magari per i soliti motivi legati alla scelta della lingua straniera decidesse che
le classi vengono formate con l'unico criterio del sorteggio, la classe ad O.M. dovrebbe essere
formata seguendo il sorteggio tra coloro che sono stati ritenuti idonei dalla commissione al di là di
ogni altra motivazione, punteggi compresi.
Ciò significa che da un lato è necessario intervenire nella fase di scelta dei criteri generali sulla
formazione delle classi e dall'altro che i risultati delle prove orientativo-attitudinali devono essere
solo una componente che porterà alla formulazione della classe. Per es. se tra i criteri generali viene
indicata la necessità di formare delle classi eterogenee al loro interno ed omogenee tra loro, la
classe ad O.M. non può sfuggire a questo criterio e pertanto il risultato delle prove attitudinali può
essere determinante solo laddove non risulti incompatibile con i criteri generali indicati.
Passando alla ripartizione degli alunni ai diversi strumenti, è interessante notare che il decreto
indica tale scelta come successiva alla formazione delle classi ed alla prova attitudinale. Non credo
che da ciò si debba dedurre che tale prova non tenga conto delle specificità dei singoli strumenti,
anzi il fatto che la ripartizione degli alunni sia successiva lascia intendere che questa debba essere
effettuata per l'appunto tenendo conto dei risultati delle prove. Credo invece che ciò sottolinei il
fatto che l'allievo si iscrive all'Orientamento Musicale e non ad uno specifico strumento, ed alla luce
di ciò la scelta degli alunni e dei loro genitori deve essere sicuramente tenuta in considerazione ma
non possa essere considerata vincolante. Un buon criterio, per rendere le diverse esigenze tra loro il
più possibile compatibili, potrebbe essere quello di chiedere agli alunni non lo strumento scelto ma
un ordine di preferenza tra gli strumenti, così da chiarire che tale scelta verrà rispettata nel limite del
possibile e seguendo l'ordine di preferenza indicato. Ciò inoltre rende più semplice l'accettazione
dell'assegnazione di uno strumento diverso da quello preferito qualora la prova attitudinale portasse
la commissione a questo tipo di scelta.
Nella ripartizione degli alunni, sarà bene ricordare che non esiste alcun abbinamento ora/alunno. Il
numero totale degli alunni della classe ad O.M. è determinato sulla base dei già citati criteri generali
per la formazione delle classi. Pertanto, in un istituto in cui dovessero esserci 4 classi prime con un
totale di 100 allievi che avesse adottato il criterio di avere classi uniformi, la classe ad O.M. sarà
composta da 25 allievi se invece gli alunni totali fossero 80 la classe sarebbe di 20 e ciò
inevitabilmente influirebbe sull'organizzazione oraria delle lezioni di strumento. Tralasciando tale
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aspetto che esula da questa trattazione, è chiaro che risulta opportuna, nei limiti del possibile, una
ripartizione in gruppi più o meno di ugual numero di alunni tra i diversi strumenti, non
dimenticando che è però possibile adeguare di anno in anno tale ripartizione sulla base delle
esigenze dell'utenza, distribuendo il carico di lavoro estraneo alla lezione strumentale (individuale
e/o a piccoli gruppi) quale l'ora di teoria e lettura musicale e la pratica di musica d'insieme
alleggerendo da tale incarico i docenti a cui risultassero assegnati un maggior numero di allievi e
viceversa.
28/01/2001
Ciro Fiorentino.
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