Il 25 marzo 2007 ricorre il 50° Anniversario della firma dei Trattati di

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Il 25 marzo 2007 ricorre il 50° Anniversario della firma dei Trattati di
ANNO XLVI - N. 2 - MAR./APR. 2007 - Bimestrale - Poste Ital. S.p.A. Sped. in abb. postale D.L. n. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) Art. 1 comma 2, DCB Roma
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Il 25 marzo 2007 ricorre
il 50° Anniversario della
firma dei Trattati di Roma
Questo numero del giornale sociale viene inviato anche ai
Decorati al Valore non iscritti al nostro Istituto. Qualora lo
desiderassero, per iscriversi potranno rivolgersi all’indirizzo o
al telefono delle Federazioni delle rispettive province di residenza che troveranno nell’elenco riportato alle pagine 16-19.
*************
È bene ricordare che…
L’inesorabile contrazione annuale che si ripercuote sul
bilancio della Difesa, rende necessario allo Stato Maggiore
Difesa attuare una accurato esame delle richieste delle
Associazioni Combattentistiche e d’Arma tese alla concessione di concorsi non operativi in occasione di cerimonie e
manifestazioni. Fa testo in questo campo la Direttiva SMD-G006 del 1991 e successive integrazioni ma giova ricordare
che:
• le richieste devono essere formulate dalle Presidenze
Nazionali, con la presentazione di un calendario completo degli eventi, entro il mese di giugno dell’anno precedente a quello cui si riferiscono;
• l’eventuale concessione di concorsi a titolo non oneroso
sarà possibile solo per particolari “Eventi Principali” quali
le cerimonie internazionali di fatti d’arme o i raduni nazionali ed internazionali;
• tutte le richieste riferite ad “Eventi Ordinari” saranno, se
possibile, esaudite a titolo oneroso a causa delle già citate limitazioni di bilancio;
• anche le richieste di patrocini, di adesioni a comitati d’onore o gli inviti ad alte Personalità dovranno essere avanzate, con le necessarie motivazioni, sempre solo tramite le
Presidenze Nazionali.
Non si tratta semplicemente di burocrazia ma della necessità di consentire agli Stati Maggiori di Forza Armata ed a quello della Difesa, un attento esame di tutte le esigenze e la redazione annuale di un “documento di pianificazione” coerente
con le risorse disponibili.
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Sono le Presidenze Nazionali delle Associazioni
Combattentistiche e d’Arma che devono sottoporre agli Stati
Maggiori ed ai Reparti Infrastrutture competenti per territorio,
cui spetta contattare l’Agenzia del Demanio, le richieste di
occupazione o di rinnovo delle concessioni dei locali all’interno delle strutture militari.
Le richieste di rinnovo, unitamente agli ultimi titoli concessori rilasciati dall’Autorità militare e da quella finanziaria
per la parte economica, dovranno pertanto essere inviate alla
Presidenza dell’Istituto del Nastro Azzurro con congruo anticipo, onde evitare spiacevoli situazioni di sfratto forzoso
recentemente verificatesi anche in conseguenza del piano di
dismissioni ormai attivato dalla Difesa.
- Comunicazioni
Pag.
- Sintesi di un semestre per guardare
avanti con fiducia
“”
- Cambio alla Direzione de “Il Nastro Azzurro”
“”
- Detto fra noi
“”
- La Società Dalmata di Storia Patria
ha festeggiato 80 anni
“”
- Istria: il diritto della memoria
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- 1947-2007
“”
“”
- I Trattati di Roma, 1 rivoluzione in 1/2 secolo
- Quanta Europa possiamo accettare?
“”
- Il Presidente della Repubblica
alla Festa dell’Aeronautica
“”
- Il Nastro Azzurro porge il suo saluto al
Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica
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- Stemma Araldico dell’A.M.
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- Parole da salvare
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- Doniamo il 5 per mille al nostro Istituto
“”
- Nelle scuole di Ferrara un sondaggio su
come i giovani vivono i Valori
“”
- Un’iniziativa quanto mai opportuna
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- Ancora sulla Storia del Tricolore
“”
- Bari ricorda Martellotta
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- Riunione della “Confederazione”
del 15 febbraio 2007
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- Elenco delle Federazioni
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- Pubblicato l’Albo d’Oro dei Decorati
al V.M. della Provincia di Arezzo
“”
- I naufraghi salvano i naufraghi
“”
- La Bandiera della Regia Torpediniera “Calatafimi”
sventola sullo Stammlag XI B-Fallingbostel (Hannover) “”
- 25 aprile 2007
“”
- Anche loro sono ritornati a casa
“”
- Un omicidio politico deve essere considerato
più grave di un omicidio “comune”
“
- Azzurri nell’Azzurro dei cieli
“”
- Rendiamo onore all’Ispettore Capo
della Polizia di Stato Filippo Raciti
“”
- 24 maggio 2007
“”
- Cronache di Federazione
“”
- Recensioni
“”
- Informativa ai sensi della Legge 675/1996,
Art.13 D.Lgs. 196/2003
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- Potenziamento giornale
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- Utile per risparmiare
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In copertina: 84° Anniversario dell’Aeronautica Militare (foto
Aeronautica Militare - “Troupe Azzurra”)
“IL NASTRO AZZURRO”
Fondato a Torino nel 1951
Direz. E Amm.: Roma 00161 - p.zza Galeno, 1 - tel. 064402676 - Sito internet: www.istitutonastroazzurro.org - E-mail:
[email protected] - Direttore Editoriale: Giorgio Zanardi - Presidente Nazionale dell’Istituto - Direttore
Responsabile: Antonio Daniele - Comitato di Redazione: Giorgio Zanardi, Antonio, Daniele, Maurizio de Stasio, Antonio
Teja, Giuseppe Picca, Antonino Zuco - Segretaria di Redazione: Barbara Coiante - Autorizzazione del Tribunale Civile e
Penale di Roma con decreto n.° 12568 del 1969 - Progetto Grafico e stampa: Arti Grafiche San Marcello s.r.l. - v.le Regina
Margherita, 176 - 00198 Roma - Finito di stampare: aprile 2007
Per abbonarsi i versamenti possono essere effettuati su C/C Postale n. 25938002 intestato a “Istituto del Nastro Azzurro”,
oppure su C/C Bancario UNICREDIT BANCA n. 4457131 c/o Ag. 20 Roma CAB 03220 ABI 02008 CIN “T”.
Abbonamento ordinario: 20 Euro; sostenitore: 25 Euro; benemerito: 30 Euro e oltre.
Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
IL NASTRO AZZURRO
SINTESI DI UN SEMESTRE PER GUARDARE
AVANTI CON FIDUCIA
esistite avvalendosi magari anche dell’aiuto delle
offermarsi un momento su ciò che abbiamo fatto nei
UNUCI locali;
sei mesi trascorsi dal Congresso di Brescia aiuta a riflet• abbiamo intensificato i rapporti telefonici tra il centro e
tere su quanto è necessario e urgente impegnarsi per
le Federazioni per seguire da vicino quotidianamente i
l’avvenire.
loro andamenti e di suggerire, diffondere ed incentivare
Le attività del semestre ottobre 2006/marzo 2007 possonuove attività.
no così sintetizzarsi:
• abbiamo ottenuto dalle Autorità
I risultati ottenuti finora, anche
tutorie la ripetutamente solleci… RIFLETTERE SU QUANTO È
se
non sono stati entusiasmanti,
tata registrazione ufficiale delle
NECESSARIO E URGENTE IMPEGNARSI
sono serviti a darci la carica nelmodifiche apportate al nostro
PER L’AVVENIRE.
l’impegno e nello slancio rivolto a
Statuto, sia quelle deliberate dal
sintonizzare l’attività e la ragione di
Congresso di Brescia che quelle
essere
del
nostro
Istituto
all’attuale realtà della società e
decise dal Congresso di Caserta, la cui approvazione era
delle
giovani
generazioni
sulle cui spalle grava l’avvenire
rimasta ferma alla Prefettura di Roma;
della
Patria.
• abbiamo riattivato il rapporto col Comitato di coordinaAttraverso i contatti che abbiamo intrapreso ci siamo conmento fra le Associazioni Combattentistiche, presenzianvinti dell’opportunità di intensificare il rapporto delle nostre
do alle riunioni presiedute dall’On. Gerardo Agostini
Federazioni con gli Enti istituzionali delle rispettive province
dell’ANMIG, e partecipato alle iniziative comuni;
e comuni per dare maggiore risalto alle nostre attività.
• abbiamo cercato di migliorare la veste tipografica del
Questo contatto è assolutamente indispensabile per
nostro giornale sia nella qualità
attuare quel richiamo al culto della
della carta che estendendone la
Patria che cerchiamo di far svolgere
colorazione a tutte le sue foto… È ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE
dai nostri simpatizzanti che ricografie e ne abbiamo aumentato
PER ATTUARE QUEI TENTATIVI DI
prono incarichi di insegnamento
la tiratura per poterlo inviare
RICHIAMO AL CULTO DELLA PATRIA…
nelle scuole. È illustrata a pagina 13
anche ai Decorati non iscritti al
l’iniziativa in corso a Ferrara, che
nostro Sodalizio;
potrebbe essere attuata in ogni
• abbiamo portato il numero dei simpatizzanti dai 900 di
nostra
Federazione.
ottobre 2006 ad oltre 1.200;
Il nostro primo impegno deve comunque essere sistema• abbiamo cominciato ad iscrivere al nostro Istituto anche
ticamente
rivolto a trasmettere ai simpatizzanti quello spirii Decorati di Forza Armata;
to
del
culto
della Patria che deve animare ogni nostra atti• abbiamo affidato ai tre Vicepresidenti il compito di
vità di cui oggi l’Italia sente tanto il bisogno.
curare sistematicamente, oltre che le province delle
Maggiore sarà il numero di coloro ai quali riusciremo a
proprie Federazioni, le zone del territorio nazionale
trasmettere questo nostro messaggio, meglio avremo assolto
del nord, del centro e del sud più vicine alle loro città
al nostro dovere di Azzurri.
di residenza per cercare di aprire, o riaprire, in ogni
Giorgio Zanardi
regione d’Italia le Federazioni diventate inattive o mai
S
LíI stituto del Nastro Azzurro fra
Combattenti Decorati al Valor
Militare augura a tutti i Soci di
trascorrere le Festività Pasquali in
serenità, pace e amore.
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IL NASTRO AZZURRO
CAMBIO ALLA DIREZIONE DE
“IL NASTRO AZZURRO”
CESARE SIMULA
Il Generale di Brigata Cesare Simula lascia l’incarico di
Direttore Responsabile de “Il Nastro Azzurro”, che ha retto
con competenza e determinazione fino alla veneranda età
di 94 anni, compiuti lo scorso 20 marzo.
Il Generale Simula ha servito l’Esercito nella specialità dei
Carristi e vanta un curriculum professionale e da “Azzurro” di
tutto rispetto. Egli, infatti, è laureato in giurisprudenza, ha frequentato un corso biennale di “Tecnica della Comunicazione
Pubblicistica” presso l’Università di Roma, è Commendatore
all’Ordine della Repubblica Italiana, ma soprattutto è titolare
di una Medaglia d’Argento, una di Bronzo ed una Croce di
Guerra al Valor Militare, tre croci al merito di guerra e un
distintivo d’oro per piloti di carri armati in guerra; in Spagna
è stato decorato con “Cruz de guerra Esercito Espanolo”,
“Medalla de guerra Esercito Espanolo” e “Medalla de suffrimiento por la Patria”; è stato ferito tre volte in guerra.
Inoltre il generale Simula discende da parte di madre
dall’Ing. Giovanni Cadolini, Eroe risorgimentale che ha partecipato alle cinque giornate di Milano, è stato imprigionato ai Piombi di Venezia con Silvio Pellico, ha comandato un
Reggimento di Volontari Garibaldini ed è stato eletto
Senatore nel primo Senato Italiano. Roma annovera nella
sua toponomastica una via ad egli dedicata e gli ha eretto
un busto presso il Gianicolo; Cremona, sua città natale, gli
ha dedicato una targa.
La Presidenza Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra
Combattenti Decorati al Valor Militare, ritenendo di interpretare il sentimento comune di tutti gli associati, porge al generale Simula il più sentito dei ringraziamenti per l’indefesso
lavoro svolto in quindici anni, sette dei quali come Direttore
Responsabile, presso la redazione de “Il Nastro Azzurro”.
La passione, l’attenzione, la volontà con cui il generale
Simula ha svolto il suo incarico gli fanno onore e lo pongono ad esempio per le future generazioni. Grazie alla sua
competenza e capacità, il nostro periodico ha potuto essere
il mezzo di diffusione delle notizie a tutti i soci e il viatico
per far giungere la voce dell’Istituto del Nastro Azzurro in
tutta Italia.
Cesare, Ti ringraziamo per quanto hai fatto per tutti noi.
ANTONIO DANIELE
Nato a Bracigliano (SA) il 31 maggio 1954, il Generale di
Brigata Aerea Antonio Daniele si è arruolato nel 1973 con
il corso Orione III dell’Accademia Aeronautica, ha conseguito la laurea in Scienze Aeronautiche, ramo difesa e sicurezza presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II ed
ha esperienza giuridica applicata nel ramo aeronautico.
Dopo aver conseguito il brevetto di pilota militare ha ricoperto numerosi incarichi tra i quali i più prestigiosi sono:
Comandante del 306° Gruppo volo, Comandante dell’aereo
Presidenziale, Vicecomandante dell’aeroporto di Ciampino,
Comandante del 31° Stormo Trasporti di Stato e dell’aeroporto di Ciampino, Direttore Editoriale della “Rivista
Aeronautica”, Capo del 3° Ufficio “Attività Promozionali”
del 5° Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica,
Comandante dell’aeroporto di Guidonia.
Il Generale Daniele ha al suo attivo oltre 6.000 ore di volo
su 15 tipi di velivoli. È insignito di numerose decorazioni
militari ed è Commendatore al “Merito della Repubblica
Italiana” e di altri quattro ordini, due Vaticani e due esteri.
Il Segretario Generale
Il Generale di Brigata Aerea Antonio Daniele
La redazione
TESTO DELLA LETTERA CHE IL PRESIDENTE NAZIONALE HA INVIATO AL GEN. SIMULA AL TERMINE DEL
SUO INCARICO DI DIRETTORE RESPONSABILE DI QUESTO PERIODICO
Caro Simula,
ti allego stralcio del primo Consiglio Nazionale del 2007 che ha preso in esame il futuro del nostro giornale sociale
deliberando di sostituiti nell’impegno di Direttore responsabile de “Il Nastro Azzurro”, funzione che tu hai
validamente e tanto generosamente assolto da quando sette anni fa hai dato il cambio a Feliciani.
Nel corso di questo periodo hai resistito a mali quanto mai fastidiosi dovuti alla tua venerabile età meritandoti la
gratitudine e l’ammirazione dei nostri iscritti e dei molti lettori del nostro giornale.
Ti rivolgo pertanto il più caldo ringraziamento del nostro Istituto per l’appassionato esempio di dedizione che tu lasci
in tutti gli Azzurri alle finalità statutarie del nostro Sodalizio accompagnato dall’augurio più affettuoso di ancora tanti
anni di serenità e di bene.
tuo Giorgio Zanardi
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IL NASTRO AZZURRO
COME POTREMMO INCREMENTARE I
NOSTRI SOCI
Il nostro Istituto è presente in ottanta delle circa cento province d’Italia, con le Federazioni provinciali che annoverano, nel complesso, poco più di cinquemila iscritti, pari al 20% dei circa venticinquemila decorati al Valore e loro eredi destinatari di assegni per Medaglie al Valor Militare.
Nelle province nelle quali non siamo più presenti (o perché non lo siamo mai stati oppure perché le
Federazioni sono state chiuse per morte dei Presidenti o dei membri dei Consigli Direttivi) come Reggio
Calabria, Messina, Oristano, Nuoro, Caltanissetta, Trento, Bolzano, Enna, Ragusa, Isernia, Pisa, MassaCarrara, Cosenza, Potenza, Sondrio, Benevento, Viterbo e Matera, sono tutt’ora viventi oltre cinquemila Azzurri che percepiscono pensioni di Medaglia al Valore Militare.
Fra questo cospicuo numero di pensionati, basandosi sulla media nazionale degli iscritti al nostro
Istituto che, come detto, si aggira sul 20%, esiste la possibilità di acquisire al nostro Istituto almeno un
migliaio di ulteriori Soci.
Sentiamo perciò il dovere di segnalare questa situazione a tutti gli Azzurri che ritengono di avere
rapporti di conoscenze in queste zone orfane di nostre Federazioni affinché convincano amici e simpatizzanti a darsi da fare nella ricerca di elementi in loco capaci di prendere contatti con la Presidenza
Nazionale al fine di tornare a dare vita alle rispettive Federazioni locali.
Inoltre, gli Azzurri Presidenti delle Federazioni capoluogo delle regioni con province scoperte,
potrebbero interessare le UNUCI provinciali onde ottenere l’indicazione di qualche ufficiale decorato
disposto a fungere da Commissario Straordinario.
Questo darsi da fare fa parte del nostro dovere di Azzurri in azione anche in tempo di Pace.
Giorgio Zanardi
UN MODO UTILE PER APPLICARE LO STATUTO
Il paragrafo c) del 2° Articolo del nostro Statuto prescrive di “ravvivare il ricordo degli eroismi compiuti...”. Facciamolo dunque anche raccontando su “IL NASTRO AZZURRO” l’azione che ci ha meritato la decorazione al Valore di cui ci fregiamo. Vincendo così il nostro pudore collaboriamo al giornale
dell’Istituto.
Maurizio de Stasio
ISTITUTO DI STUDI STORICI DEL VALOR MILITARE
Con felice espressione il Presidente Nazionale Giorgio Zanardi ha affermato che, con l’arrivo dei
“Soci simpatizzanti”, il nostro avvenire è cominciato. Giusto! Ci invita anche a procedere su questa strada tutta da costruire.
Ma, per fortuna, non siamo impreparati a questa impresa. Infatti, durante il XXVI Congresso Nazionale
di Caserta (17/19 ottobre 2003) è stata approvata unanimemente la bozza di Statuto per il costituendo
“Istituto di Studi Storici del Valor Militare” in seno all’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati
al Valor Militare. Il documento venne presentato dalla Presidenza Nazionale a conclusione di tre anni di
studi, di impegno e di lavoro di una apposita Commissione composta da Gariboldi, Zanardi e Turchi.
Dopo Caserta, con la scomparsa del gen. Mario Montesi, estensore della bozza e maggior esperto in
materia, tutto si è fermato.
Rivolgo un invito agli Organi Centrali e Periferici del Nastro Azzurro e a tutti gli Azzurri di buona
volontà affinché venga ripresa l’intera questione tenendo soprattutto presente che, nel frattempo, i
Decorati al V.M. – coloro cioè che assicurano l’esistenza dell’attuale Istituto – seguitano ad invecchiare, che l’Istituto stesso sarà comunque costretto a cambiare denominazione e stato giuridico, e che dovrà
aggiornare scopi e finalità.
In breve, sul filo della bozza in parola, sarà necessario offrire ai giovani “simpatizzanti” una
Istituzione che giustifichi la loro presenza, diriga le loro attività, indichi progetti da avviare e scopi da
conseguire ed accrescere.
Luigi Turchi
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IL NASTRO AZZURRO
LA SOCIETÀ DALMATA DI STORIA PATRIA
HA FESTEGGIATO 80 ANNI
Cartolina postale con annullo speciale che Poste
Italiane ha emesso nell’occasione
S
olo il 25 gennaio 2007 è stato possibile organizzare la
celebrazione degli 80 anni della costituzione della
“Società Dalmata di Storia Patria”, nonostante un
francobollo ad essa dedicato fosse stato emesso già nel febbraio del 2006, in occasione della ricorrenza.
La manifestazione s’è svolta presso la Biblioteca
Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II in Roma, con la
partecipazione del suo direttore dr. Osvaldo Avallone, del
Presidente della Società prof. Sante Graciotti, di alcuni parlamentari e di un numeroso qualificato pubblico.
La Società Dalmata di Storia Patria fu fondata in Zara il
26 marzo 1926.
A quell’epoca Zara, in seguito al Trattato di Rapallo del
1920, era stata ricongiunta al Regno d’Italia. La Dalmazia
non era però quella che l’Italia avrebbe voluto ottenere e
che le era stata assicurata dal Patto di Londra del 1915 ma
Zara, quale sua vecchia capitale, poteva almeno ambire a
considerarsi rappresentante spirituale e custode della sua
memoria storica. Non aveva quindi molta importanza l’esiguità del territorio dalmata assegnato con Zara all’Italia:
l’oggetto specifico di interesse della Società Dalmata di
Storia Patria non era la Dalmazia politica, allora appartenente all’Italia, ma la Dalmazia storica dal Golfo del
Carnàro alle Bocche di Cattaro.
Fu proprio per la singolare condizione geopolitica occupata nel primo dopoguerra da Zara rispetto all’Italia peninsulare, che la Società presentò fin dalla sua nascita caratteri di anomalia rispetto alle consorelle delle altre regioni del
Regno d’Italia. Il territorio di riferimento era infatti nella
quasi totalità non più giuridicamente italiano e gli Italiani di
Dalmazia erano un gruppo destinato a ridursi dopo gli esodi
del 1921 della maggior parte di essi dalla Dalmazia divenuta iugoslava. Da ciò il duplice grande compito che impegnò
i primi membri della Società Dalmata: quello scientifico di
studiare la “storia patria” come tutte le Società consorelle
unito a quello patriottico di perpetuare la memoria del contributo dato dai Dalmati alla civiltà italiana, dall’epoca
romana ad oggi.
La vita della Società Dalmata non fu mai facile, sia in
quei tempi di primo dopoguerra sia per le vicende disastro-
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se vissute con la seconda guerra mondiale e la loro conseguente influenza sul secondo dopoguerra.
Purtroppo il ristretto ambiente della città di Zara, soffocata in confini lillipuziani, rendeva difficili le attività di studio per cui la Società iniziò a languire. Il colpo fatale le fu
inferto nel 1935 quando, a seguito della riorganizzazione
centralizzata degli studi storici in Italia, la Società fu formalmente sciolta e fatta confluire nella “Regia Deputazione di
Storia Patria per le Venezie” quale “Sezione Dalmata”.
Alcuni intraprendenti uomini di azione e studiosi dalmati, profughi dopo la guerra e l’esodo, fecero rinascere a
Roma nel 1961 la Società Dalmata di Storia Patria affiancati nel loro lavoro, in numero sempre maggiore, da studiosi
italiani e stranieri che non avevano alcun legame specifico
con la Dalmazia se non la passione per lo studio di quel
particolare territorio.
Si veniva infatti operando un ricambio generazionale,
evidente anche nella struttura organizzativa della Società,
che dal 1987 vide al suo vertice presidenti non dalmati,
eredi peraltro di tutta la ricchezza di idee che aveva animato l’originale fase prettamente dalmata della vita della
Società.
Il compito di conservare la memoria della cultura italodalmata è stato attuato soprattutto con il lavoro storiografico: la pubblicazione di saggi, fonti, studi, da parte di studiosi italiani e stranieri, spesso di altissimo valore. Frutto dell’intensa attività sono varie decine di volumi degli “Atti e
memorie della Società Dalmata di Storia Patria”, i collaterali “Studi e testi” e la riedizione di alcuni classici della storiografia dalmata.
Mediante un’attenta scelta dei soci e dei collaboratori
da cooptare, la Società vuole inoltre contribuire a creare, in
Italia ed all’estero, nuove generazioni di ricercatori che
abbiano obiettivi di studio e strumenti di lavoro adeguati ai
tempi. È in particolare agli Istituti universitari italiani interessati alla storia dell’Est Europa (spesso immemori della
Dalmazia) ed a quelli slavi appassionati dell’Italia e della
cultura italiana, che la Società Dalmata di Storia Patria
intende affidare il compito di concentrare l’attenzione sul
bacino adriatico quale luogo deputato all’amicizia ed all’integrazione tra Ovest ed Est europeo, ruolo svolto per secoli
dalle terre e dalle genti dalmate
I recenti riconoscimenti nell’ottantesimo dalla sua costituzione, la medaglia dei benemeriti della cultura ed un francobollo celebrativo, possono esser considerati non solo
come riconoscimenti alla Società ma come uno sprone
affinché perpetui l’opera di difesa e diffusione dei valori e
della cultura di una regione purtroppo spesso negletta dagli
Italiani.
Carlo Cetteo Cipriani
(Ufficiale dell’A.M., appassionato studioso di storia, cultura, filatelia dalmatica, socio della Società Dalmata di
Storia Patria e fondatore della Società Filatelica
Numismatica Dalmata)
IL NASTRO AZZURRO
ISTRIA: IL DIRITTO DELLA MEMORIA
Il 10 febbraio 2007 è stato non solo il giorno della
memoria, ma anche il 60° anniversario della firma del
Trattato di Parigi.
Quel giorno quando lo statista Alcide De Gasperi
prese la parola di fronte ai rappresentanti
delle potenze che avevano vinto la guerra
(che consideravano l’Italia solo una nazione sconfitta pur essendo stata “cobelligerante”), esordì con la storica frase: “sento
di avere tutto contro di me, tranne la
vostra personale cortesia.”
Quel trattato sanciva la rinuncia dolorosa dell’Italia a molti territori di frontiera,
ed in particolare all’Istria, oggi divisi tra
Croazia e Slovenia, ma un tempo Italia.
Pochi conoscono l’avvicendarsi di
dominazioni e culture che ha segnato
questo triangolo di terra, stretto fra le alpi
e il mare che, come un apostrofo, divide
le sponde dell’Adriatico: Roma, la
Serenissima, l’Austria, l’Ungheria, l’Italia e, dopo la
seconda guerra mondiale, la Jugoslavia, sotto la quale ha
avuto luogo il tragico capitolo del regime di Tito con i
gulag, le foibe, le violenze, l’esodo di massa, la nazionalizzazione dei “beni abbandonati” dagli esuli.
Con quel trattato venne ufficializzata la pulizia etnica che era iniziata anni prima in maniera violenta con
l’orrenda esecuzione di decine di migliaia di italiani
“infoibati” nelle numerose cavità e voragini naturali,
chiamate nella lingua locale foibe (parola di origine latina, e non slava, da fovea = fossa).
Con le stragi, il terrore, le violenze e le minacce,
350.000 italiani furono costretti a lasciare le loro case e
a rifugiarsi in Italia dove non sempre furono accolti a
braccia aperte (a Bari fu costruito per loro il “villaggio
Trieste”) anzi, molto spesso furono visti
con fastidio e sopportati con malanimo,
quando non segregati in veri e propri
campi di concentramento. Per non parlare poi di quei ferrovieri che in Emilia rifiutarono di dar loro da mangiare sui treni,
perché li ritenevano “sporchi fascisti”.
Pochi furono gli italiani che scelsero
di rimanere nelle loro terre, e lo fecero fra
mille difficoltà, perché il regime jugoslavo
ebbe cura di cancellare ogni traccia
dell’Italia e degli italiani, facendo sparire
persino i nomi originali dei luoghi, delle
vie, delle persone.
Ma la memoria è più forte delle violenze e, prima o poi, si ripresenta alle
coscienze di chi ha dimenticato troppo in fretta o addirittura non ha voluto neppure vedere.
Oggi con la presentazione del libro ”Nata in Istria”
della giornalista Anna Maria Mori, i soci del Nastro
Azzurro della Federazione di Bari, insieme a molti istriani residenti a Bari, hanno rivissuto il dramma di tanti
nostri connazionali sul quale, a lungo, non solo interessi di partito ma anche la “ragion di stato” avevano calato il velo dell’oblio.
Giuseppe Picca
(Pres. della Fed. Prov. di Bari)
In qualità di esule, figlio e nipote di zaratini che tutto persero fuorché l’amor di Patria, desidero ricordare che il Parlamento ha approvato
una legge, la n. 92 del 30 marzo 2004, per istituire il “Giorno del ricordo” e dare alla memoria di questi valorosi e sfortunati fratelli un
riconoscimento.
La legge che all’articolo 1 recita: “ La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e
rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani
e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, prevede anche la concessione, a titolo
onorifico, di un’apposita insegna metallica con relativo diploma ai congiunti degli infoibati.
A tale fine va presentata una domanda alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dove un’apposita
commissione, di cui fanno parte i capi degli Uffici Storici militari, valuta i fatti ed assegna il riconoscimento.
Tale riconoscimento, altamente significativo, viene consegnato ai familiari in occasione di cerimonie
ufficiali, al Quirinale o nelle Prefetture, non solo alla memoria di chi fu vittima di infoibamenti, ma anche di
chi solo scomparve nei territori bagnati dall’Adriatico orientale, senza che se ne sia più avuta notizia.
Si invitano pertanto i familiari di italiani (civili o militari) scomparsi nel 1943-47 nelle zone adriatiche, ad
avanzare la domanda alla “Presidenza del Consiglio dei Ministri - Commissione per la concessione di un
riconoscimento ai congiunti degli Infoibati – L. 92/2004 - Piazza Colonna, 370 - Palazzo Chigi - 00186
ROMA
Per chiarimenti e per la modulistica necessaria ci si può rivolgere all’ANVGD - Via Leopoldo Serra, 32 00153 Roma - tel/fax 06 5816852
Il Segretario Generale
( Quartiere Giuliano Dalmata di Roma, chiesa di S. Marco in Agro Laurentino; vetrata)
7
IL NASTRO AZZURRO
I TRATTATI DI ROMA: 1 RIVOLUZIONE IN 1/2 SECOLO
A
lle 18,50 del 25 marzo 1957 vennero firmati a Roma
i Trattati costitutivi della Comunita’ Economica
Europea (CEE) e della Comunità Europea dell’Energia
Atomica (EURATOM).
La solenne cerimonia si tenne in Campidoglio nella sala
degli Orazi e Curiazi del Palazzo dei Conservatori, la stessa
dove il 29 ottobre 2004 i rappresentanti dei Paesi membri
dell’Unione, divenuti nel frattempo 25, avrebbero firmato la
Costituzione per l’Europa.
Antonio Segni, Konrad Adenauer, Christian Pineau, Paul
Henry Spaak, Joseph Luns, Joseph Bech, rappresentanti dei
I PAESI
1958
1973
1981
1986
1995
2004
2007
sei “Paesi fondatori”, gli stessi che nel 1951 avevano firmato il Trattato di Parigi istituendo la Comunità Europea del
Carbone e dell’Acciaio (CECA), ponevano così le basi dell’integrazione europea. Per l’Italia, diventata da allora depositaria dei Trattati, firmarono il Presidente del Consiglio
Antonio Segni ed il Ministro degli Esteri Gaetano Martino.
I Trattati di Roma, che entrarono in vigore il 1 gennaio
1958, prevedevano, tra l’altro, l’istituzione dell’Assemblea
Parlamentare Europea, avente a quel tempo solo funzioni
consultive e composta da 142 deputati nominati dai
Parlamenti dei sei paesi membri della Comunità, la cui sessione costitutiva si tenne a Strasburgo il 19 marzo 1958
sotto la presidenza di Robert Shuman.
Solo nel 1962, dopo quattro anni, l’Assemblea avrebbe
assunto il nome di Parlamento Europeo e ce ne vollero altri
17 prima che, nel 1979, si tenessero le prime votazioni a
suffragio universale diretto per l’elezione dei suoi membri.
Fu di nuovo a Roma che nel marzo del 1977, in occasione
della celebrazione del ventennale della firma dei Trattati, il
Consiglio Europeo indicò che il Presidente della
Commissione Europea avrebbe da allora in poi rappresentato la Comunità nei vertici del G7. La parola “economica” fu
rimossa nel 1992 con il Trattato di Maastricht che fece della
Comunità Europea il “Primo Pilastro” a sostegno dell’azione dell’Unione Europea.
➢ I Pilastro: Comunità Europea.
➢ II Pilastro: Politica estera e di sicurezza comune (PESC).
➢ III Pilastro: Giustizia e affari interni.
MEMBRI DELL’UNIONE
EUROPEA
Germania
Francia
Italia
Olanda
Belgio
Lussemburgo:
(6 membri)
Regno Unito
Irlanda
Danimarca
Grecia
Spagna
Portogallo
Austria
Finlandia
Svezia
Slovenia
Repubblica Ceca
Slovacchia
Ungheria
Polonia
Estonia
Lettonia
Lituania
Malta
Cipro
Bulgaria
Romania: (27 membri)
PAESI FIRMATARI DEGLI ACCORDI DI
SCHENGEN (LIBERA CIRCOLAZIONE ALLE FRONTIERE)
1985: Germania, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo.
1995: Spagna, Portogallo.
1997: Italia, Austria.
2000: Grecia.
2001: Danimarca, Svezia, Finlandia, oltre a Norvegia e Islanda
(non facenti parte dell’Unione Europea).
Nel 2006 con il trattato di Marhey è entrata come firmataria anche la Polonia mentre, tra i paesi dell’Unione Europea, non sono
compresi oltre a Gran Bretagna ed Irlanda, gli altri 9 paesi entrati nell’Unione nel 2004.
PAESI CHE HANNO ADOTTATO L’EURO
1999: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna.
2001: Grecia.
2007: Slovenia.
In occasione del cinquantenario della firma dei trattati di Roma è stata emessa una moneta commemorativa
da 2 €. (Immagine a fianco)
8
IL NASTRO AZZURRO
QUANTA EUROPA POSSIAMO ACCETTARE?
I
n occasione della sua visita ufficiale alle Istituzioni
Europee, svoltasi all’inizio del 2007, anno in cui ricorrono i cinquant’anni dei trattati di Roma, il Presidente della
Repubblica, On. Giorgio Napolitano, ha sottolineato l’importanza di non frenare il processo di promulgazione della
Costituzione Europea allo scopo di proseguire il percorso
attraverso il quale si sta andando verso una completa unione degli stati d’Europa iniziata appunto con quella storica
firma.
Analogo tema è stato ripreso a metà marzo proprio in
occasione dei solenni festeggiamenti per la ricorrenza. La
Cancelliera tedesca Angela Merkel ha lanciato un programma in base al quale si dovrà giungere alla firma della
Costituzione Europea entro le elezioni del Parlamento
dell’Unione del 2009. Sembra quindi che la costruzione
dell’Unione Europea “politica” abbia preso nuovo slancio.
Proprio in tale ottica, però, è opportuna qualche riflessione, in particolare per quanto riguarda il grado di integrazione europea che i singoli stati sono disposti ad accettare.
In Italia sembra che l’Europa sia la panacea di tutti i problemi politici: da noi, infatti, si guarda all’integrazione europea
con grande entusiasmo ed aspettativa e forse in modo del
tutto acritico. Non è sempre così in altri paesi che pure sono
stati e sono protagonisti (nella sostanza anche più dell’Italia)
del processo di unificazione europea.
Il problema più sentito in Germania come in Francia, in
Gran Bretagna come in Danimarca, solo per citarne alcuni,
è il grado di sovranità che si è disposti a cedere all’Europa.
Intendiamoci, non si tratta di questioni di poco conto. La
PESC (Politica Europea di Sicurezza Comune), pur essendo
di recente iniziativa, non è mai stata attuata davvero proprio
per questo. La difesa comune presuppone una politica estera comune la quale presuppone a sua volta un’identità (non
una convergenza) di vedute nei rapporti interni fra gli stati
europei e nei rapporti con gli stati extra europei che è ancora un’utopia. Basta ricordare come si sono comportati i singoli governi europei dopo l’11 settembre 2001 nei confronti di quello statunitense, che pure è il più importante alleato mondiale dell’Europa. Tutti in ordine sparso a cercare di
evidenziare le rispettive differenze di posizione nei confronti dell’immane strage e delle sue conseguenze internazionali.
Speriamo che la Costituzione Europea venga promulgata in una forma tale da rafforzare l’unione e da minimizzarne le divisioni, altrimenti i trattati di Roma verranno sempre
celebrati come l’importante inizio di un processo di grande
rilevanza storica e politica che però non avrà mai il suo
tanto atteso epilogo.
Antonio Daniele
Sede delle Istituzioni Europee di Lussemburgo
9
IL NASTRO AZZURRO
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ALLA FESTA DELL’AERONAUTICA
I
l 28 marzo 2007 si è celebrato l’ottantaquattresimo
Anniversario dell’istituzione dell’Aeronautica Militare
come arma autonoma. La cerimonia si è svolta presso
il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di
Valle alla presenza del Capo dello Stato, On. Giorgio
Napolitano, del Ministro della Difesa, On. Arturo Parisi,
del Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio
Gianpaolo Di Paola, del Capo di Stato Maggiore
dell’Aeronautica, Gen. S.A. Vincenzo Camporini e di
numerose autorità religiose, civili e militari di vertice.
Il gen. Camporini ha iniziato il suo discorso d’apertura con un caloroso benvenuto al Presidente della
Repubblica ed alle autorità presenti, quindi ha sottolineato i valori che tradizionalmente animano l’operato
del personale della Forza Armata affermando che essi
costituiscono “…il patrimonio ideale tramandato da
quanti ci hanno preceduti, molti dei quali, cui va oggi il
nostro pensiero riconoscente, non hanno esitato a porre
a rischio e sacrificare la loro vita per onorare l’impegno
assunto verso la Patria…”
L’amm. Di Paola, nel sottolineare l’importanza dell’impegno con cui l’Aeronautica si sta rinnovando “…nei
mezzi, nelle strutture organizzative e nel personale…”,
ha affermato che si tratta di una sfida necessaria “…spesso determinante, a sostegno delle iniziative per la pace e
la sicurezza e del ruolo dell’Italia…” nel mondo.
Il Ministro Parisi, nel suo ampio ed apprezzato
discorso, ha percorso le tappe dello sviluppo tecnologico dell’Arma Azzurra nel suo quasi secolo di vita, per
poi soffermarsi a lungo sul “valore” degli uomini in
azzurro. Il riferimento alle decorazioni che sarebbero
state di lì a poco consegnate è stato l’occasione per affermare, rivolgendosi direttamente al Presidente della
Repubblica, che “l’Italia è orgogliosa del coraggio, del
valore, ma soprattutto della lealtà dei suoi
(dell’Aeronautica – n.d.r.) uomini e delle sue donne…”.
10
L’on. Parisi ha poi fatto cenno alla conclusione dell’annosa vicenda “Ustica”, con l’assoluzione definitiva degli
imputati da parte della Suprema Corte di Cassazione,
sottolineando come “…in tutti questi anni, gli uomini
dell’Aeronautica, pur sottoposti ad accuse gravissime ed
ingiuste, hanno saputo mantenere una dignità ed un
rispetto per le Istituzioni assolutamente esemplare…”
Dopo gli interventi citati, il Presidente della
Repubblica, On. Giorgio Napolitano, che nell’occasione
indossava il giubbotto di pelle in dotazione ai piloti militari, ha conferito la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla
memoria (ritirata dai familiari) ai quattro membri del
G.222 “Lupo 84” Caduto il 10 luglio 1982 a Greve in
Chianti (FI) nel corso di una difficile operazione di spegnimento di incendio boschivo per conto della
Protezione Civile. I decorati sono il Tenente Colonnello
Pilota Domenico Fanton, il Capitano Pilota Maurizio
Motroni, il Maresciallo Specialista Furio Colaiacomo e il
Sergente Maggiore Specialista Alessandro Cosimi.
Il Presidente ha poi conferito la Medaglia d’Argento
al Valor Civile al 41° Stormo Antisom di Sigonella (CT)
per il suo costante impegno nel pattugliamento marittimo e nella diuturna opera di soccorso per il salvataggio
di innumerevoli profughi e naufraghi.
Infine è stata consegnata la Medaglia di Bronzo al
Merito Civile al Poligono Sperimentale del Salto di
Quirra per aver affiancato all’attività istituzionale anche
un’encomiabile opera di soccorso alle persone in pericolo e di spegnimento degli incendi che troppo spesso
devastano il territorio sardo.
La cerimonia è stata conclusa da un duplice sorvolo
della Pattuglia Acrobatica Nazionale che ha disegnato
sul cielo del lago di Bracciano il tricolore più lungo del
mondo.
Antonio Daniele
IL NASTRO AZZURRO
IL NASTRO AZZURRO PORGE IL SUO
SALUTO AL CAPO DI STATO MAGGIORE
DELL’AERONAUTICA MILITARE
A
l Generale di Squadra Aerea Vincenzo Camporini, nominato di
recente Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica (20 settembre
2006) va il saluto del nostro Istituto in occasione della ricorrenza dell’istituzione dell’Aeronautica Militare.
Nato a Como il 21 giugno 1946, il generale Camporini si è arruolato in Accademia Aeronautica nel 1965 con il corso Drago III e ha terminato il corso di studi con il grado di sottotenente nel 1969, conseguendo la laurea in Scienze Aeronautiche presso l’Università degli Studi
Federico II di Napoli. Nel 2004 si è laureato in Scienze Internazionali e
Diplomatiche presso l’Università degli Studi di Trieste.
Dopo aver conseguito il brevetto di pilota militare ha prestato servizio per molti anni presso il 3° Stormo di Villafranca dove, nel grado di
tenente colonnello, ha comandato il 28° Gruppo. Dal 1983 al 1985 è
stato Aiutante di Volo del Capo di Stato Maggiore. Promosso colonnello
nel 1985, è stato Comandante del Reparto Sperimentale A.M. di Pratica
di Mare, poi ha prestato servizio presso lo Stato Maggiore Aeronautica in
vari e prestigiosi incarichi.
Nel grado di generale di Divisione Aerea è stato Ispettore
dell’Aviazione per la Marina e poi Ispettore per la Sicurezza del Volo.
Trasferito allo Stato Maggiore Difesa, ha ricoperto diversi incarichi
fino a divenirne il Sottocapo. Successivamente è stato Presidente del
Centro Alti Studi per la Difesa sino alla nomina a Capo di Stato Maggiore
dell’Aeronautica.
Il Generale Camporini è abilitato su 23 tipi di aeromobili ed ha svolto oltre 2500 ore di volo.
Tra le numerose onorificenze italiane ed estere spiccano quella di
Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana e il distintivo d’onore di ferito in servizio.
STEMMA ARALDICO DELL’AERONAUTICA MILITARE
L
o Stemma dell’Aeronautica Militare Italiana, sormontato dall’aquila d’oro turrita simbolo
degli aviatori militari, racchiude i distintivi di quattro squadriglie che, nella prima guerra
mondiale, si misero in particolare evidenza per l’abilità, il coraggio e l’eroismo dei loro
piloti.
Il chimerico “Cavallo-leone Alato” afferrante una fiaccola di bronzo accesa era il distintivo
dell’impavida “27^ Squadriglia Aeroplani” erede della 10^ Squadriglia Farman, che fu protagonista di numerose missioni di ricognizione e bombardamento.
Il “Grifo Rampante” rappresenta l’insegna della famosa “91^ Squadriglia da Caccia” che
divenne nota come la Squadriglia degli Assi avendo avuto tra le sue fila eroi come Francesco
Baracca, Ruffo di Calabria, Piccio ed altri.
Il “Quadrifoglio” con foglie caricate da sezioni di un cerchio d’oro, riproduce il simbolo
della “10^ Squadriglia da bombardamento Caproni” che si distinse per le audaci azioni belliche durante la Grande Guerra.
Il celebre “Leone di S. Marco”, che tiene con la zampa destra una spada d’oro e la sinistra
appoggiata sul libro chiuso dei Vangeli, fu adottato come emblema dalla “87^ Squadriglia
Aeroplani” ribattezzata in onore della città di Venezia, “La Serenissima”. Fu di questa Squadriglia, al comando di Gabriele
D’Annunzio, l’epico volo su Vienna.
Accompagna lo stemma il cartiglio con il motto in caratteri gotici d’oro “virtute siderum tenus” - con valore verso le stelle - che sintetizza la bravura, il coraggio ed il sacrificio di tutti gli Aviatori italiani.
11
IL NASTRO AZZURRO
PAROLE DA SALVARE
non si educa la consapevolezza di
e parole subiscono spesso la
Il monumento all’eroismo - Pest (Ungheria)
non essere solo individui isolati,
stessa sorte dei luoghi della
nati e cresciuti nell’oggi, bensì frutnostra quotidianità: ci abituiato del sacrificio e dell’impegno di
mo tanto alla loro presenza che
quanti ci hanno preceduto. La culdimentichiamo di osservarne la beltura, per diritto etimologico, è “collezza, non ci curiamo di difenderne
tivazione” data la sua matrice nel
l’integrità, smettiamo di emozionarverbo latino colere “coltivare”: è
ci di fronte alla ricchezza di memoquindi incessante processo di rinarie che contengono. Andiamo perscita, ciclo vitale che continua
dendo il senso profondo delle paroattraverso la memoria che è linfa
le che costituiscono la tessitura di
imprescindibile perché si crei e creuna lingua, che custodiscono la stosca una coscienza libera, capace di
ria di quanti le hanno pronunciate
difendere le proprie ragioni etiche e
per testimoniare l’appartenenza ad
storiche. Le parole sono inesauribiuna cultura comune. Il linguaggio si
li depositi di tradizioni e ricordi,
serve di segnali sempre più rapidi e
sono monumenti da salvare proprio
funzionali ad una comunicazione
come quelli fatti di pietra. L’anima
eccessivamente semplificata e finaantica di vocaboli come “eroismo”,
lizzata soltanto allo scambio di
“gloria”, “onore”, “abnegazione”,
esperienze “usa e getta”. Dal vocasacrificio”, “dovere”, “identità”,
bolario dei giovani, e non solo,
“impegno”, virtù”, non deve andare
scompaiono preziosi segni di idenperduta
anche
se
il
nostro
tempo condanna all’oblio tutto
tità ovvero di quel patrimonio di conoscenze e valori che
ciò
che
non
appare
di
immediata
utilità. Se è vero che dare
rende una persona, un popolo “quello, proprio quello e non
il
nome
alle
cose
è
dare
loro
esistenza
allora è compito polialtro”. Si va sciogliendo il legame con “la terra dei padri”,
tico,
nel
senso
più
vero
del
termine,
garantire
la vita ed il
perché è questo il significato originario della parola
rispetto delle parole che racchiudono le tracce della nostra
“Patria”che sembra messa a dura prova dal modificarsi del
identità e sono il filo che sempre ci guida a ritrovare la
vincolo con il luogo in cui si è nati anche a causa della prenostra terra d’origine.
carietà del lavoro che costringe ad un nomadismo che
L
allontana dalle proprie radici. E diviene più difficile la condivisione di ideali da difendere con coraggio e abnegazione
proprio perché si indebolisce o, come meglio sarebbe dire,
Giuliana Berengan
(Insegnante, Socia simpatizzante dell’Istituto)
La Legge Finanziaria ha confermato, anche per quest’anno, la possibilità di destinare il “5 per mille”
dell’IRPEF a sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di
promozione sociale, delle Associazioni e Fondazioni.
Vi comunichiamo che l’Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare, come Associazione
riconosciuta che opera nei settori di cui all’art.10, comma 1, lettera a, del D.Lgs. n.460/97, ha presentato la prevista
domanda che è stata acquisita dall’Agenzia delle Entrate.
Sia con il Mod. UNICO che con il 730 è possibile compiere tale scelta e vi invitiamo ad utilizzare questo
strumento per sostenere gli impegni e le attività che il nostro Istituto svolge per diffondere, in particolare nelle
giovani generazioni, il rispetto e l’amore per la Patria e la conoscenza dei doveri verso questa; assistere gli iscritti e
salvaguardare gli interessi morali e materiali della categoria; mantenere vivi i contatti con le Forze Armate e con le
Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
La scelta si può esprimere apponendo, nell’apposito spazio, la propria firma ed inserendo il Codice Fiscale
dell’Istituto: 80226830588 e non comporta alcun onere a carico del contribuente. Questa nuova fonte di
finanziamento consentirebbe di svolgere al meglio la nostra opera morale e sociale per una piena ripresa delle
attività ed il rilancio dell’Istituto del Nastro Azzurro, caldamente auspicati dal XXVII Congresso Nazionale lo
scorso ottobre a Brescia.
12
IL NASTRO AZZURRO
NELLE SCUOLE DI FERRARA UN SONDAGGIO
SU COME I GIOVANI VIVONO I VALORI
A
Ferrara, previ accordi con il Provveditorato agli
Studi della Provincia (U.S.P.) e l’Assessorato competente del Comune, la Professoressa Gianna Vancini,
simpatizzante del Nastro Azzurro, ha predisposto un questionario per le terze classi della scuola statale d’obbligo
che verrà presentato facoltativamente dagli insegnanti delle
materie letterarie a livello di classe e non di singoli alunni
su tematiche e realtà spirituali dimenticate o ignorate. Il
questionario ha lo scopo di sondare le conoscenze dei giovani sui temi basilari della famiglia, della Patria, della
società e dell’ambiente relazionati con il mondo della scuola, dello sport, della musica o dell’arte in generale.
Sulla scorta dei risultati dei test, una commissione apposita della quale sarà chiamato a far parte un esponente del
Nastro Azzurro, trarrà indicazioni significative sulla base
delle quali verrà indetto un incontro nella sala pubblica del
Provveditorato come momento finale di confronto, riflessione e crescita grazie al lavoro svolto dagli insegnanti e loro
alunni.
Perché il sondaggio:
“L’umanità sta vivendo una trasformazione epocale che
in pochi decenni ha operato stravolgimenti delle leggi naturali che, se da un lato colpiscono l’ambiente ecologico,
hanno in parte minato anche il nucleo fondamentale della
società che è la famiglia, a cui è demandato il compito primario di educare i figli, finalità che la scuola deve poi perseguire con tenacia.
I mass media parlano ogni giorno di clonazione, eutanasia, prostituzione, immigrazione, adozione internazionale…, nonché di fenomeni che toccano più da vicino il
mondo giovanile: anoressia e bulimia, fumo alcool e droga,
bullismo e violenza…. Appare necessario, quindi, indirizzare i giovani anche a discutere di valori ed ideali senza i
quali non è possibile costruire solide personalità.
Che ne sanno i giovani del valore di “Patria” per la
quale intere generazioni di uomini si sono sacrificati fino
alla morte; valore che non è certamente in contrasto con il
concetto di Unione Europea o di mondo globalizzato? Qual
è la conoscenza giovanile della nostra Costituzione?
Dobbiamo chiarire il concetto di “Pace”, antitesi di “guerra”, che coinvolge un’umanità di ricchi e di poveri sempre
più poveri?
I giovani, scommessa dell’umanità e promessa per il
futuro, debbono crescere consci che presto saranno loro i
protagonisti del domani, che da loro potrà nascere una
realtà migliore, solo se lo vorranno.
La scuola, lo sport, la musica, l’arte in generale sono
alcune tra le più preziose opportunità che la vita offre loro
a livello personale e di gruppo. È attraverso questo mondo
di interessi, visto negli aspetti positivi che esso offre, che è
possibile accostarsi alla realtà interiore dei giovani e utilizzarla per una crescita armoniosa e serena”.
Gianna Vancini
(Insegnante, Presidente “Gruppo Scrittori Ferraresi”,
Socia simpatizzante dell’Istituto)
L’iniziativa socioculturale che la professoressa Vancini ha posto in essere presso le scuole di Ferrara, spinge a
riflettere sulla sua attualità. E’ recente il dibattito politico acceso e complesso riguardante iniziative legislative che
intenderebbero regolare in maniera “nuova” i rapporti di coppia. Non occorre approfondire i particolari tecnici di
tale proposta legislativa, perché il pensiero si focalizzi spontaneamente sulla sua etica.
Oggi, nonostante il tenace attivismo in suo sostegno svolto da Carlo Azeglio Ciampi per tutto il settennato della sua
Presidenza della Repubblica, il concetto di Patria è ancora gravemente offuscato. Se anche il concetto di famiglia, il
pilastro più antico ed importante su cui si basa la società umana, dovesse essere sfumato nel relativismo storico dei
nostri tempi, poco dediti al culto dei valori fondamentali, probabilmente il modello sociale di riferimento che
lasceremo ai posteri sarà rappresentato soltanto da un agglomerato di individui senza regole né identità, piuttosto che
da un insieme in cui ritrovarsi e sostenersi a vicenda condividendo valori, sentimenti e radici comuni.
Antonio Daniele
13
IL NASTRO AZZURRO
ANCORA SULLA STORIA DEL TRICOLORE
Rimini 26 Marzo 2007.
A
S
ALL'ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO
NCORA SULLA TORIA
PERIODICO NAZIONALE FRA COMBATTENI'I
DECORATI AL VALOR MILITARE
-Piazza Galeno n.l 00161- R O M A
DEL TRICOLORE
OGGETTO "Storia del Tricolore".
Raccogliendo l'invito alla collaborazione, di cui alla rubrica " II Nastro Azzurro informa", ultimo capoverso, ed in
riferimento a quanto pubblicato a pag. 7 del Numero 1 del corrente anno, sotto il titolo "Storia del Tricolore", è stata
rievocata l'evoluzione della bandiera nazionale dalla sua nascita, il 7 Gennaio 1797, ai nostri giorni. A parere dello
scrivente, nella simbologia in argomento, non è stato incluso il drappo istituito dalla Repubblica Sociale Italiana con
decreto ministeriale del 25/11/1943 che così recita:
“La bandiera dello Stato è il tricolore con fascio repubblicano sulla punta dell'asta”.
“La bandiera di combattimento delle Forze Armate è il tricolore con al centro un'Aquila con fascio repubblicano”, di
cui si allega fotocopia.
Tale ultima insegna ha sventolato sui campi di battaglia per oltre 17 mesi, per un periodo pertanto superiore a quelli
delle Repubbliche Cispadana e Cisalpina messe insieme.
Pertanto, nonostante il mancato riconoscimento giuridico della R.S.I. ritengo che ai fini della ricostruzione storica delle
vicende del Tricolore, anche queste ultime insegne vadano a far parte, a torto o a ragione, della Storia d'Italia.
Ringraziando dell’attenzione, sarà gradito un cenno di risposta, porgendo distinti saluti.
Magg.Gen.(c.a.) CINGOLANI Pier Franco (Socio dal 1989)
Via Agnesi n.27 – 47900 RIMINl(RN)
R
ingrazio il generale Cingolani per la corretta e
puntuale precisazione storica che ha voluto
inviarci a seguito della lettura dell’articolo sulla
“Storia del Tricolore” uscito sul n.° 1/2007.
Nel pubblicare volentieri la sua cortese e gradita lettera, colgo l’occasione per sottolineare come le vicende
drammatiche della seconda guerra mondiale hanno
sconvolto la vita e le coscienze degli italiani in modo
molto più profondo e duraturo delle distruzioni materiali e dei lutti che un conflitto comunque provoca. Infatti,
più di sessant’anni dopo quelle vicende, richiami alla
semplice verità storica provocano la necessità di dover
“per forza” operare con cautela ed evidenziare mille
distinguo.
La Repubblica Sociale Italiana è stata archiviata dalla
storia non come un fatto, ma come un’onta, però appartiene alla storia d’Italia e, indipendentemente dal giudizio morale che ognuno di noi, nell’intimo della propria
coscienza, può esprimere al suo riguardo, ha avuto
anch’essa il tricolore italiano come bandiera, con le
14
varianti che il generale Cingolani ci ha illustrato e che,
giustamente, in una “Storia del Tricolore” completa e
corretta, avrebbero dovute essere citate. Solo, il ridotto
spazio concesso all’articolo in questione (mezza pagina)
può spiegare l’omissione di questa parte della storia
della nostra Bandiera utilizzata per ben diciassette mesi
(un tempo senza dubbio rilevante ai fini storici). Non si
può invece ritenere sufficiente, come motivo di non citazione, il fatto che, nel frattempo, sventolava sui campi di
battaglia anche l’“altro” tricolore, quello con lo stemma
sabaudo al centro e che la storia riconosce come “ufficialmente in vigore” nel periodo.
Bene ha fatto, quindi, il generale Cingolani a ricordarci dell’esistenza storica di una delle tante versioni
con cui ha sventolato il nostro tricolore. Non importa il
giudizio morale sul bene o sul male relativo a chi o che
cosa tale vessillo abbia rappresentato. È comunque un
pezzo di storia della nostra Patria che riguarda un periodo che non si può cancellare né obliare.
Antonio Daniele
IL NASTRO AZZURRO
BARI RICORDA MARTELLOTTA
L’
intitolazione
di una strada
ad un decorato al Valor Militare,
almeno a Bari, è un
fatto abbastanza normale. Generalmente,
però questo avviene
per i decorati nati
e/o residenti a Bari o
nella provincia. Il 12
dicembre
scorso
però,
con
una
importante cerimonia, è stata intitolata
una strada cittadina
ad un decorato di
un’altra provincia: il
Col.
A.N.
Ing.
Vincenzo Martellotta nato a Taranto. Per capire il perchè di
questa eccezione occorre innanzitutto ricordare che
Martellotta, durante la seconda guerra mondiale, fu protagonista assoluto delle imprese leggendarie condotte dai
marinai italiani a bordo dei “maiali” contro le munitissime
basi inglesi di Malta (26 luglio 1941) e di Alessandria (1819 novembre 1941, che culminò con l’affondamento di due
corazzate e una petroliera) e per questi ed altri episodi fu
decorato complessivamente con una MOVM, una MAVM e
una promozione al grado superiore.
Ma non propriamente per questi fatti Bari ha voluto
ricordare l’ufficiale di marina, bensì per un altro fatto eroico che sicuramente salvò la città da una gravissima catastrofe. Il fatto si collega direttamente al disastroso bombardamento, avvenuto il 2 dicembre 1943 e definito dal Gen.
Eisenhower il più grave dopo quello di Pearl Harbor, che
tuttavia per una discutibile censura imposta a suo tempo da
Winston Churchill (che non voleva si sapesse che sulle navi
di Sua Maestà vi erano gli aggressivi chimici da anni posti
al bando dal consesso delle Nazioni), è stato a lungo ignorato sia dalla stampa dell’epoca, sia dagli storici. Solo
recentemente le conseguenze di lungo periodo di quell’episodio si sono imposte all’attenzione della ricerca storica e
medico scientifica.
Nell’incursione tedesca di quel 2 dicembre 1943 furono affondate 17 navi anglo americane (altre 8 furono gravemente danneggiate) e 5 di queste erano cariche di munizionamento contenente aggressivi chimici pericolosissimi, anzi
mortali, a base di iprite. Per molto tempo quelle navi affondate sono state una fonte di pericoli gravissimi per l’intera
città.
Le operazioni di bonifica del porto iniziarono nel 1947
e si protrassero per alcuni anni. A dirigerle la Marina
chiamò l’allora maggiore Vincenzo Martellotta, l’eroe di
Malta e di Alessandria. Per dare una idea della quantità
immane dei vari ordigni recuperati, è sufficiente leggere i
rapporti che settimanalmente Martellotta inviava ai diversi
Ministeri interessati ed alla Prefettura. Da questi risulta che
i soli ordigni chimici caricati ad iprite assommarono a ben
15.551 bombe d’aereo e 2.533 casse di munizioni (ovviamente il quantitativo di munizionamento ordinario recuperato fu di gran lunga superiore). Le operazioni consistevano
nel recupero dei vari ordigni, dai fondali del porto, e nel
loro caricamento su appositi zatteroni. Poi apposite ditte
civili trasportavano al largo questi zatteroni e ne affondavano il carico su fondali di 400 metri, se questo era costituito
da munizionamento ordinario, e su fondali di 1000 metri, se
il carico conteneva iprite.
In attesa del caricamento sugli zatteroni gli ordigni recuperati venivano depositati in appositi locali del porto. In
uno di questi il 22 giugno 47 si sviluppò un incendio; nel
locale erano depositate grosse bombe d’aereo contenenti
iprite. La situazione era gravissima e stava per trasformarsi
in un’immane catastrofe per l’intera città, ma Martellotta e
la sua squadra non persero un istante e, incuranti della propria incolumità, spensero l’incendio e neutralizzarono la
fuoruscita dell’iprite da una bomba profondamente corrosa
dalla lunga permanenza nelle acque del porto.
Quasi tutti rimasero ustionati in maniera grave e molti di
loro, compreso Martellotta, furono a lungo ricoverati nell’ospedale militare di Taranto. Due anni dopo, il 27 aprile 49,
il valoroso ufficiale fu insignito di una medaglia d’argento al
merito civile. Quasi sessanta anni dopo Bari gli ha intitolato una strada.
Giuseppe Picca
La lunga esposizione ai vapori dell’iprite (la bonifica durò diversi anni) riuscì fatale a molti componenti della
squadra di bonificatori: in particolare i sommozzatori, tutti appartenenti alla famiglia Carofiglio, morirono negli anni
successivi per i postumi di intossicazione da iprite. Un altro componente della squadra, il ten. di vascello Agostino
Straulino, il futuro olimpionico di vela, riportò seri disturbi alla vista dai quali guarì solo dopo un trasferimento,
quanto mai opportuno, in altra sede.
Poiché non sempre le ditte incaricate di affondare i vari ordigni lo fecero sui fondali prescritti ma spesso, purtroppo,
lo fecero a poca distanza dalla costa e su fondali poco profondi, ancora oggi i pescatori pugliesi, calano le reti nelle
zone infestate da ordigni all’iprite (che più o meno corrosi rilasciano sulle reti varie quantità di questa pericolosissima
sostanza) e riportano ustioni gravi e talvolta letali: l’ultimo caso di morte si è avuto nel 2000!
15
IL NASTRO AZZURRO
RIUNIONE DELLA “CONFEDERAZIONE”
DEL 15 FEBBRAIO 2007
ri. È stata sottolineata la necessità che
a riunione annuale dei
le Associazioni si rapportino con la
Presidenti delle Associazioni
massima determinazione, in nome
facenti
parte
della
degli insopprimibili valori che le
“Confederazione Italiana fra le
accomunano, nei confronti di una
Associazioni Combattentistiche e
società che appare sempre più
Partigiane” si è tenuta nei locali della
distratta e che sta scordando, o forse
Casa Madre del Mutilato di Guerra di
non vuole riconoscere, come ha ragPiazza Adriana in Roma sede del
giunto l’attuale livello di benessere.
Presidente di turno, Senatore
Per quanto riguarda il contributo
Gerardo Agostini. Erano presenti:
della Difesa che viene stabilito con
Sen. Gerardo Agostini per l’Ass. Naz.
legge di durata triennale, l’attuale è
Mutilati e Invalidi di Guerra; On.
la n.92/2006, il Ministero ha conferAvv. Gustavo De Meo per l’Ass. Naz. Roma: Ingresso della sede dell’Ass. Mutilati e Invalidi
mato che il decreto che determina la
Combattenti e Reduci; Gr. Uff. Igino
ripartizione dell’importo annuale tra i sodalizi aventi diritto è
Achilli per l’Ass. Naz. Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra;
in corso di predisposizione. Essendo quella del 2007 la seconGr. Uff. C.te Giorgio Zanardi per l’Istituto del Nastro Azzurro;
da annualità, il prossimo anno sarà necessario un tempestivo
Sen. Gen. Luigi Poli per l’Ass. Naz. Combattenti della Guerra
ed appropriato intervento per il suo rifinanziamento puntando
di Liberazione; M.O. Prof.ssa Paola Del Din per la
a mantenerne almeno invariato l’attuale importo.
Federazione Italiana Volontari della Libertà ed in rappresenNel corso degli interventi successivi, il Presidente Zanardi
tanza del Gruppo Medaglie d’Oro al V.M.; Dott. Pietro Boni
ha
chiesto
se ha avuto qualche ritorno la proposta del ripristiper l’Ass. Naz. Partigiani d’Italia; Comm. Italo Frioni per l’Ass.
no della festività nazionale del 4 novembre, formulata alla
Italiana Ciechi di Guerra; Sig. Vittorio Cimiotta per la
Presidenza della Repubblica ed alla quale il Ministro della
Federazione Italiana Associazioni Partigiane; Prof. Enzo
Difesa non era apparso contrario, proponendo in caso negatiOrlanducci per l’Ass. Reduci dalla Prigionia; Sig.ra Rosetta
vo di intervenire a livello adeguato. Il Sen. Agostani, conferStame per l’Ass. Naz. Famiglie Italiane Martiri; Dott. Scaglione
mando che ne riparlerà con il Ministro, evidenzia che il provper l’Ass. Italiana Combattenti Interalleati; Sig. Caccialupi per
vedimento, per la sua portata, probabilmente incontrerà l’opl’Ass. Naz. Ex Internati.
posizione dei datori di lavoro nel qual caso sarà necessaria
L’ordine del giorno verteva su tre argomenti:
un’iniziativa parlamentare.
• relazione della Presidenza;
Il Sen. Poli, nel concordare pienamente sulla necessità di
• programma delle manifestazioni 2007;
incrementare non solo il numero ma la visibilità delle manife• ripartizione del contributo del Ministero della Difesa per il
stazioni delle varie Federazioni ed Associazioni, ha illustrato il
2007.
programma dell’A.N.C.G.L. che prevede in particolare due
L
Il Senatore Agostini ha ricordato che la Confederazione è
nata il 24 maggio del 1979 con lo scopo precipuo di armonizzare e coordinare le attività delle 18 Associazioni in essa rappresentate affinché possano meglio partecipare, ognuna nel
pieno della propria autonomia organizzativa, alla vita attiva
della nazione, al consolidamento delle libere istituzioni e dei
principi democratici in conformità della Costituzione, rivolgendosi in particolare alle nuove generazioni speranza di un
domani di pace e tolleranza.
Nel comunicare che il 2° Convegno Nazionale della
“Fondazione” nata per assicurare la continuità della
A.N.M.I.G. si terrà a Roma entro il primo semestre, il Senatore
Agostini ha rese note le altre manifestazioni che nel 2007 la
vedranno particolarmente coinvolta: 24 marzo, strage delle
Ardeatine; 25 aprile; 2 giugno; 4 giugno, liberazione di Roma;
12 agosto, strage di Sant’Anna di Stazzema; 8 settembre; 24
settembre, eccidio di Cefalonia; 29 settembre, eccidio di
Marzabotto; 8 dicembre, Mignano Montelungo; 28 dicembre
60° della Carta Costituzionale.
Ha quindi rivolto un forte appello ad arricchire e rendere
più incisive le iniziative e le attività associative per non correre il rischio di passare inosservati ed evitare le critiche che
periodicamente giungono da alcune componenti parlamenta-
16
Convegni Nazionali a Roma e Firenze, tre Cerimonie a livello
Nazionale a Monte Lungo, Finale Emilia e Porta S. Paolo a
Roma, altre più numerose a livello di Federazione Provinciale.
L’On. De Meo, rispondendo ad una specifica richiesta, ha
rappresentato l’inopportunità che il contributo alle
Associazioni venga inserito come voce di un capitolo ad hoc
del bilancio della Difesa in quanto, nel caso di tagli, sarebbe
uno dei primi ad essere sacrificato.
Igino Achilli ha ricordato che quest’anno ricorre il 90°
dell’Associazione da lui presieduta proponendo un evento in
comune con l’A.N.C.R. anch’essa fondata nel 1917.
Il Sen. Agostini, nel chiudere i lavori, ha assicurato che
esaminerà la proposta ed ha comunicato il suo impegno affinché il Presidente della Repubblica sia presente alla cerimonia
che l’A.N.M.I.G. ha in programma per il 25 aprile a Milano o
possibilmente a Cefalonia.
Il Segretario Generale
Con decisione presa in data successiva a questa riunione
la “Confederazione Italiana fra le Associazioni
Combattentistiche e Partigiane” ha concesso il suo patrocinio
al “Convegno su Cefalonia” che si svolgerà in Campidoglio il
prossimo 26 aprile.
IL NASTRO AZZURRO
FEDERAZIONE
RECAPITI
PRESIDENTE O
COMMISSARIO (*)
APERTURA
ALESSANDRIA
Via Fiume 23 – 15100 Alessandria Tel.0131.231172
Gen. Luigi TURCHI
Mer/Sab
h.10-12
ANCONA
Via XXIX Settembre 2/E – 60122
Ancona – Tel. 071.5932582
Cap. Paolino ORLANDINI
Mar/Ven
h.16-17.30
Via C. Chamonin 60 – 11100 Aosta Tel.0165.42124 [email protected]
Via Ricasoli 21 – 52025 Montevarchi
(AR) – Tel.055.901391 – 055.901261
Gen. Attilio POLITANO
Su appuntamento
Sig. Stefano MANGIAVACCHI
Lun/Ven
h.9-12
Corso Vittorio Emanuele 58 – 63100
Ascoli Piceno – Tel.0736.41389
Cav. Franco Bruno CRUCIOLI
Mar/Gio/Sab
h.9.30-12.30
ASTI
Via Carducci 54 – 14100 Asti –
Tel.0141.212241
Sig. Ilio PESCARMONA
Mer/Sab
8.30-12
BARI
Via Cardassi 50 – 70122 Bari – Tel.
080.5541443 – 3401535050 [email protected]
Via Mezzaterra 73 – 2° piano –
32100 Belluno – Tel.0437.31651 –
[email protected]
Via Verdi 2 – 24121 Bergamo –
Tel.035.249680
Gen. Giuseppe PICCA
Mar/Gio/Sab
h.10-12
Geom. Italo SAVASTA (*)
Su appuntamento
T.Col. Arbace MAZZOLENI
Su appuntamento
Conte Tomaso VIALARDI di
SANDIGLIANO
da Lun. a Ven.
h.15-16
Cav. Giorgio BULGARELLI
Mar/Mer/Ven
h.9-11
Gen. Carlo Maria MAGNANI
Martedi h.9-12
Giovedi h.15-18
Cav.Uff. Antonio DI GIROLAMO
(*)
Mar/Gio
h.10-12
Via Roma 68 – 86100 Campobasso –
Tel.0874.413794
M.O.V.M. Attilio BRUNETTI
da Lun. a Ven.
h.9-12
Via Tescione 80 – 81100 Caserta –
Tel.0823.301121 –
[email protected]
Via G. Oberdan 31/C – 95100
Catania
Ing. Maurizio de STASIO
Giovedi
h.10-12
Dott. Raffaele MESSINA
Lun/Gio
h.16.30-19
Corso Mazzini 251 – 88100
Catanzaro – Tel.0961.721022 –
[email protected]
Via Arniense 208 – 66100 Chieti –
Tel.0871.348603
Avv. Giuseppe PALAJA di TOCCO
Lun/Mer/Ven
h.9.30-11.30
Comm. Biagio ROSSI
Mar/Mer/Ven
h.8.30-14
AOSTA
AREZZO
ASCOLI PICENO
BELLUNO
BERGAMO
BIELLA
BOLOGNA
BRESCIA
CAGLIARI
CAMPOBASSO
CASERTA
CATANIA
CATANZARO
CHIETI
Via Roma 34 – 13876 Sandigliano
(BI) – Cell.3351475752
[email protected] http://vialardi.org/nastrazzuro/
Via Marsala 10 – 40126 Bologna –
Tel.05.230670
Via Moretto 79/A – 25125 Brescia –
Tel.030.3751225 –
[email protected]
Via dei Giudicati 17 – 09131 Cagliari
– Tel.070.402644
COSENZA
Via F. Alimena 99 – 87100 Cosenza
– Tel.0894.28813
Avv. Pasquale PISANI
Su appuntamento
CREMONA
Corso P. Vacchelli 60 – 26100
Cremona – Tel.0372.416787
Sig. Adelmo BISAIA (*)
Su appuntamento
17
IL NASTRO AZZURRO
FEDERAZIONE
CUNEO
PRESIDENTE O
COMMISSARIO (*)
APERTURA
Via S. Michele 29 – 12045 Fossano
(CN) – Tel.0172.694453
Cap. Eugenio CARDUCCI (*)
Su appuntamento
FERRARA
Corso Giovecca 165 (C. Patria) –
44100 Ferrara – Tel.0532.203368
Avv. Giorgio ANSELMI
Mar/Gio
h.9.30-11.30
FIRENZE
Via S.M. Maddalena 1 – 50010
Caldine (FI) – Tel.055.211087
Gen. Bruno STEGAGNINI
Mercoledi
h.16-18
FOGGIA
Via Marchianò 46 – 71100 Foggia –
Tel.0881.636341
T.Col. Giovanni Battista CORVINO
Su appuntamento
FORLI’
Via Jacopo Feo 1 – 47100 Forlì –
Tel.0543.35372
Cav. Stenio RAVAIOLI
Giovedi
h.15-17
Via Casilina Sud 69 – 03100
Frosinone – Tel.0775.251508
Serg. Silverio PIZZUTELLI
Su appuntamento
GENOVA
Piazza Sturla 3 – 16147 Genova –
Tel.010.3760139
C.F. Luigi CAFIERO
Mercoledi
h.15-18
GORIZIA
Via D. D’Aosta 143 – 34170 Gorizia
– Tel. 0481.530137
Sig. Rinaldo ROMANO
Mar/Mer
h.10-12
GROSSETO
Via de Pretis 48 – 58100 Grosseto –
Tel.0564.20169
Magg. Guglielmo FRANCINI
Su appuntamento
IMPERIA
Via Des Genejs 50 (c/o ANMIG) –
18100 Imperia – Tel.0183.779003 Cell.338.2745373 – [email protected]
Via B. Novelle 24 – 67100 L’Aquila
– Tel.0862.23963
Comm. Giacomo ALBERTI
Su appuntamento
Magg. Umberto SCONCI
Da Lun. a Ven.
h.9.30-11.30
Viale Amendola 196 – 19100 La
Spezia – Tel.0187.716204 –
Cell.347.1990911
Piazz S. Marco 4 (c/o Casa del
Combattente)– 04100 Latina –
Tel.0773.693357
Via Flascassovitti 25 – 73100 Lecce –
Tel.0832.308190
Mar.llo Renzo PEDRIGI
Mar/Gio/Sab
h.9-11
Cav. Luigi CASALVIERI
Lun/Ven
h.10-12
Cav. Luigi DELICATO
da Lun. a Ven.
h.9-11
Via Cavour 78 (c/o UNUCI) –
22900 Lecco – Tel.0341.364333 –
[email protected]
Via Piave 13 – 57123 Livorno –
Tel.0586.896711
S.Ten. Giuseppe FACCINETTO
Mar/Ven.
h.17-19
Ing. Giovanni ANDREANI
Martedi
h.16-18
FROSINONE
L’AQUILA
LA SPEZIA
LATINA
LECCE
LECCO
LIVORNO
LUCCA
Viale M. Rosi 88 – 55100 Lucca –
Tel.0583.494987
Gen. Cesare PENSABENE
Sabato
h.11-12
MACERATA
Via Kennedy 4 – 62019 Recanati
(MC) – Tel.071.7571365
Sig. Raimondo MAZZOLA (*)
Su appuntamento
MANTOVA
Corso Vittorio Emanuele 35 – 46100
Mantova – Tel.0376.324404
Dott. Franco LANFREDI
Lun/Mer/Ven
h.10-12
Galelria L. da Vinci 4/1 - 54100
Massa – Tel.0585.44796
Gr.Uff. Elio BORGOBELLO (*)
Mar/Gio h.16-18
Sabato h.10-12
MILANO
Via S. Barnaba 29 – 20122 Milano –
Tel.02.5512016
Gen. Arnaldo CASSANO
da Lun. a Ven.
h.9.30-12.30
MODENA
Via V. Reiter 48 – 41100 Modena –
Tel.059.220935
Cmte Carlo SABATINI
Lun/Ven
h.10-11.30
MASSA-CARRARA
18
RECAPITI
IL NASTRO AZZURRO
FEDERAZIONE
RECAPITI
PRESIDENTE O
COMMISSARIO (*)
APERTURA
NAPOLI
Via S. Lucia 90 – 80132 Napoli –
Tel.081.7640758
Avv. Gennaro PERRELLA (*)
Lun/Mer/Ven
h.10-12
NOVARA
Via S. Nazzaro 1/B (c/o Ass.Comb.)
– 28100 Novara – Tel. 0321.403967
Gen. Manlio ATTISANO
Su appuntamento
PADOVA
Riviera S. Benedetto 30/A – 35139
Padova – Tel.049.652146
Gen. Saulle GUIDA
Lun/Mer/Ven.
h.9-11
PALERMO
Piazza S.F. di Paola 2 (c/o Caserma
R. Settimo) – 90138 Palermo –
Tel.091.6887337
Via Cavour 28 (c/o UNUCI) –
43100 Parma – Tel.0521.233842
T.Col. Giovanni Battista RUBINO
Mar/Ven
h.9-11.30
Gen. Alberto PIETRONI (*)
da Lun. a Ven.
h.10-12
Via A. Gazzaniga 2 – 27100 Pavia
–Cell.335.6709322 –
[email protected]
Località Pitigliano 25 – 06016 San
Giustino (PG) – Tel./Fax
075.8583470 – Cell.339.3425888 [email protected]
Via dell’Arsenale 39 – 61100 Pesaro
(PU) – Tel.0721.31542 http://www.portalememorie.it/
Piazza S. Caterina da Siena 4 – 65122
Pescara – Tel.085.4211990
Col. Raffaele BABUSCIO (*)
Mar/Mer/Sab
h.9-12
Cav. Angelo DI NATALE (*)
Lun/Mer h.16-18.30
Gio h.9.30-11.30 e 16-18
Ven h.8.30-10.30
T.Col. Luigi LEONARDI
Giovedì
Su appuntamento
Amm. Guido NATALE
Lun/Sab
h.9.30-10
PARMA
PAVIA
PERUGIA
PESARO E
URBINO
PESCARA
PIACENZA
Via Romagnoli 41 – 29100 Piacenza
– Tel.0523.711901
Gr.Uff. Mario BOSONI
Mar/Sab
h.10-12
PISA
Via Ricasoli 21 – 52025 Montevarchi
(AR) – Tel.055.901391 – 055.901261
Sig. Stefano MANGIAVACCHI (*)
Lun/Ven
h.9-12
PISTOIA
Via XXVII Aprile 4 (Pal.Mutilati) –
51100 Pistoia – Tel.0573.22771 –
[email protected]
Via dell’Aviere 1 – 33170 Pordenone
– Tel.0434.361611
Mar.llo Giampiero MONTI
Sabato
h.9-11
Dott. Aldo FERRETTI
Sabato h.10-12 o su
appuntamento
Ten. Alberto CAFARELLI (*)
Su appuntamento
Geom. Giuseppe RONCHETTI
Da Lun a Sab
h.9-11
Avv. Francesco Maria PALOMBA
(*)
Su appuntamento
PORDENONE
REGGIO
CALABRIA
REGGIO EMILIA
RIETI
Salita Cappuccinelli dir. Zag.8 –
89123 Reggio Calabria –
Tel.0965.22046
Via D. Alighieri 7 (c/o EDILGEO) 42100 Reggio Emilia –
Tel.0522435394 – Cell. 348.1522406
– 348.6048054
[email protected]
Via A. Ghepardi 70 – 02100 Rieti –
Tel./Fax 0746.203077
RIMINI
Via Gadames 29 – 47900 Rimini –
Tel.0541.52678
Cap. Aleardo Maria CINGOLANI
(*)
Venerdi
h.9-12
ROMA
Piazza Galeno 1 – 00161 Roma –
Tel.06.4402555 – Fax 06.44266814
[email protected]
http://decorativalormilitare.spaces.li
ve.com/
Via Levico 4 – 45100 Rovigo –
Tel./Fax 0425.463350 –
[email protected]
Gen. Antonino ZUCO
da Lun a Ven
h.8.30-13.30
Geom. Graziano MARON
Da Lun a Ven
h.15-19
ROVIGO
19
IL NASTRO AZZURRO
FEDERAZIONE
SALERNO
RECAPITI
PRESIDENTE O
COMMISSARIO (*)
APERTURA
Via Carmine 101 – 84124 Salerno –
Cell.334.8916507
Col. Mario PRIVITERA
Su appuntamento
SASSARI
Viale Sicilia 44 – 07100 Sassari –
Tel.079.250615
Comm. Gavino CONGIU
Da Lun a Sab
h.9-19
SAVONA
Via Paleocapa 24 (c/o Hotel Suisse)
– 17100 Savona – Tel.019.850853 –
Cell. 335.6606885
[email protected]
Via Aretina Loc. Arbia 71 – 53100
Siena – Tel.0577.364865 –
Cell.333.7441888 –
[email protected]
Corso Gelone 7 – 96100 Siracusa –
Tel./Fax 0931.24684 –
[email protected]
Via Cugini 1 – 74100 Taranto –
Tel.099.7752829 –
[email protected]
Via Gabriele D’Annunzio 89 – 64100
Teramo – Tel.0861.241179
Cell.348.8730235
Via F. Cesi 22 – 05100 Terni Tel./Fax 0744.549856
Geom. Costantino FACCO
(Segretario)
Da Lun a Dom
h.24
Sig. Marco CETOLONI (*)
Su appuntamento
Avv. Francesco ATANASIO (*)
Mar/Gio
h.17-19
C.F. Luca BELLONE de GRECIS
Da Lun a Ven
h.9-11
Sig.ra Anna TRIMARELLI (*)
Da Lun a Ven
h.10-13
Dott. Marcello GHIONE
Mar/Ven
h.10-12
Via S. Domenico 28 – 10122 Torino
– Tel.011.5217733 – 011.6690309 –
[email protected]
Via Adamello 38 – 38100 Trento –
Tel./Fax 0461.932174 –
Cell.335.7042529
Vicolo S. Pancrazio 7 – 31100
Treviso – Tel.0422.541983
Magg. Carlo BERTOLOTTI
Mercoledi
15-18
Sig. Francesco VOLPI
Su appuntamento
Gr.Uff. Walter OMICCIOLI
da Lun. a Ven.
h.8.30-11
Via XXIV Maggio 4 – 34133 Trieste
– Tel.040.361737 –
[email protected]
Via Stabernao 2 – 33100 Udine –
Cell.333.5731909
Dott. Giuseppe VUXANI
da Lun a Ven
h.10-11
Gr.Uff. Vittorio ZANUTTA
Mer/Sab
h.10-12
SIENA
SIRACUSA
TARANTO
TERAMO
TERNI
TORINO
TRENTO
TREVISO
TRIESTE
UDINE
VARESE
Via C. Battisti 21 – 21100 Varese –
Tel.0332.240803
Sig. Ferdinando MANCINI
Lun/Gio
h.9-11
VENEZIA
Castello 5016/B Campo S.Severo –
30124 Venezia – Tel.041.5236028
Comm. Arnaldo DARAI
Giovedi
h.9-12
VERONA
Largo Don Chiot 27/A – 37122
Verona – Tel.045.8402145
Gen. Amos SPIAZZI di CORTE
REGIA
Sabato
h.10-12
VICENZA
Corso Palladio 98/A (Pal.Trissino) –
36100 Vicenza – Tel.0444.221238
Mons. Ezio Olivo BUSATO
Mar/Gio
h.10-11
Presso la Federazione di Torino è sempre in funzione un efficiente servizio a disposizione di tutte le
Federazioni dell’Istituto, che fornisce a richiesta scritta o telefonica le motivazioni delle decorazioni al
Valor Militare. Per richiedere il testo della motivazione della decorazione è sufficiente fornire il
nominativo con il luogo e la data di nascita del decorato e la guerra a cui ha partecipato.
I recapiti della Federazione sono riportati in questa stessa pagina.
L’orario di apertura della Segreteria è tutti i mercoledi pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18, mentre per
ricerche complesse o urgenti potranno anche essere concordati orari e giorni diversi.
20
IL NASTRO AZZURRO
PUBBLICATO L’ALBO D’ONORE DEI DECORATI
AL V.M. DELLA PROVINCIA DI AREZZO
S
abato 24 febbraio 2007, presso la splendida Sala dei
Grandi del Palazzo della
Provincia di Arezzo, la locale
Federazione dell’Istituto del Nastro
Azzurro, ha celebrato la Giornata
del Decorato al Valor Militare.
L’evento, diretto dal Socio cav.
Alfio Coppi, è iniziato con l’omaggio ai Caduti: la Fanfara
dell’Associazione
Nazionale
Bersaglieri di Montevarchi ha intonato l’Inno del Piave ed il Silenzio,
quindi è stata data lettura delle
motivazioni delle Medaglie al Valor
Militare
concesse
all’Amministrazione Provinciale di
Arezzo ed a tre Comuni della
Provincia; il Presidente della
Federazione Stefano Mangiavacchi
ha portato il saluto del Nastro
Azzurro ed ha presentato l’Albo
d’Onore dei Decorati al Valor
Militare della Provincia di Arezzo, un libro che raccoglie
oltre 900 nominativi di Decorati della Provincia dei quali 8
Ordini Militari d’Italia, 28 Medaglie d’Oro, 309 Medaglie
d’Argento, 422 Medaglie di Bronzo, 367 Croci di Guerra,
tutte al Valor Militare, e 44 Promozioni per Meriti di Guerra.
Successivamente
hanno
portato
il
saluto
dell’Amministrazione Provinciale di Arezzo la Vice
Presidente dottoressa Mirella Ricci ed il Presidente del
Consiglio Provinciale dottor Antonio Perfori. Al termine dei
discorsi celebrativi sono stati consegnati dal Presidente
Stefano Mangiavacchi i Diplomi d’Onore alla Provincia di
Arezzo M.O.V.M., al Comune di Sansepolcro M.A.V.M., al
Comune di Cavriglia M.B.V.M., al Comune di Pieve Santo
Stefano C.G.V.M. Si è poi svolta la consegna dei Diplomi
Vista della Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia di Arezzo
d’Onore, realizzati dalla Federazione e dalla provincia di Arezzo,
ai Decorati al V.M. viventi (presenti
in sala venti Decorati con i familiari). Numerose le Autorità presenti: il
Prefetto di Arezzo dottoressa
Francesca Garufi, oltre 30 Sindaci
dei Comuni della Provincia di
Arezzo tutti con fascia tricolore, il
col. Caria della Regione Militare, il
col. Marco Mochi, Comandante
Provinciale dei Carabinieri, una
rappresentanza
del
186°
Reggimento Paracadutisti Folgore
di Siena, rappresentanti delle Forze
Armate e Forze dell’Ordine,
Consiglieri Provinciali e Regionali
che, con la loro presenza, hanno
reso più solenne la celebrazione.
Per il Nastro Azzurro presente il
gen. Bruno Stegagnini della
Federazione di Firenze, il cav.
Angelo di Natale della Federazione
di Perugia, il cav.
Giovanni Sclano della
Consegna dell’Attestato alla Vice
Sezione Porto Santo
Presidente della provincia di Arezzo
Stefano (GR.); presenti i
dott.ssa Mirella Ricci
figli delle M.O.V.M. Elio
Bellini
e
Giovanni
Maltese Caduti a Corfù e
Cefalonia. Numerose le
presenze dei Soci della
Federazione di Arezzo.
Inoltre vi erano anche i
Presidenti delle Associazioni Combattentistiche
e d’Arma della Provincia, una rappresentanza
della scuola elementare
“Gamurrini” di Arezzo e
tanti cittadini che hanno
voluto rendere omaggio
ai Decorati al V.M.. La cerimonia si è conclusa con l’Inno di
Mameli e la distribuzione ai presenti della copia dell’Albo
d’Onore. Grazie alla Regione Toscana l’Albo d’Onore è
stato consegnato a tutte le biblioteche comunali della
Provincia dì Arezzo. II Presidente della Repubblica On.
Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio di saluto ai
Decorati al V.M. ed ai soci della Federazione.
Stefano Mangiavacchi
21
IL NASTRO AZZURRO
I NAUFRAGHI SALVANO I NAUFRAGHI
A
distanza di tanti anni mi è capitato fra le mani
l’album dei “vecchi ricordi” ricco di episodi
storici riferiti all’ultima guerra. Sfogliandolo,
mi sono ritrovato nel lontano 29 marzo 1942.
All’epoca, volavo sull’idrovolante Cant.Z 506 in
dotazione alla 146^ Sq. Ricognizione Marittima
Lontana, di stanza ad Elmas (Ca) e Comandata dal
cap. Gino Visentini Scarzanella.
Eravamo di rientro da una missione svolta nel
Mediterraneo Occidentale nel corso della quale avevamo rintracciato il famoso incrociatore leggero
“MAXMAN”, da noi soprannominato l’incrociatore
“fantasma” per le sue apparizioni a sorpresa.
L’avevamo seguito per parecchie ore facendo da
“radiofaro” agli Aerosiluranti che, nonostante l’avessero attaccato più volte in successione non erano riusciti ad affondarlo.
Intanto, nelle pause di questi attacchi, la poderosa
nave inglese continuava a prendersela con noi, tant’è
ci colpì in più parti e ci mise fuori uso l’apparato R.T.
impedendoci di chiedere il Q.D.M. (rotta di avvicinamento) per il rientro. Fummo costretti all’ammaraggio
forzato in mare aperto circa a S-W della Sardegna
senza poter dare la posizione esatta di dove ci trovavamo.
Era una sera grigia, con vento forte, foschia densa
e mare molto agitato. L’onda era superiore ai tre metri
e l’impresa appariva molto rischiosa. La visibilità ulteriormente ridotta per il calare della sera, la scorta di
carburante ormai alla fine - eravamo in volo da otto
ore - ci obbligarono ad affrontare il rischio a qualunque costo. A complicare ancor più la situazione in
quella zona, sommergibili nemici avevano liberato
palloncini che, collegati a mine galleggianti con filo
22
metallico, costituivano grave rischio per la navigazione notturna.
Essendo dei due piloti quello con più ore di volo,
la scelta dell’ingrato compito cadde su di me. Inutile
dire che feci appello a tutte le mie capacità, responsabile com’ero di tutto l’equipaggio, oltre che dell’aereo. Eseguii un giro a bassissima quota, per rendermi
conto esattamente delle condizioni del mare e scegliere la direttrice che mi sembrava più sicura. Decisi
di prendere il vento e l’onda a 45° e mi apprestai alla
manovra che si annunciava molto rischiosa e impegnativa. Quando “tolsi i motori” e il frastuono cessò,
sentii distintamente qualcuno dell’equipaggio pronunciare una frase che mi turbò e mi esagitò ancora
di più:
- Pilota, ci salvi la vita, abbiamo famiglia, abbiamo
i figli!
Forse fu quella accorata supplica a far sì che l’aereo, dopo qualche pauroso sobbalzo, si posasse fra
quelle onde minacciose senza troppi danni. Era già
sera inoltrata e nella tenue luce crepuscolare del dopo
tramonto si vedevano affiorare dall’acqua le pinne dei
pescecani che poi ci avrebbero accompagnati per
molto del tempo di permanenza in mare, rendendoci
ancora più ostile la situazione. Passammo così tre
giorni alternandoci al timone di direzione del velivolo per evitare che i flutti e il vento che ruotava, lo
capovolgessero, facendoci finire preda di quegli squali. I giorni e le notti si susseguirono senza che qualcuno dal cielo o dal mare ci potesse avvistare.
Improvvisamente, il miracolo! Stavolta non era il
solito miraggio ma un vero aereo: un aereo della
nostra Squadriglia che ci stava ancora cercando.
Giunto su di noi espresse la sua gioia con “battiti di
IL NASTRO AZZURRO
ali” e altri “gesti” familiari ai piloti. Sapendo che la
sua presenza ci era di sicuro conforto, ci tenne compagnia dopo aver segnalato la nostra posizione, che
era variata moltissimo rispetto al punto di ammaraggio (la Commissione di Inchiesta che ha vagliato il
nostro caso ha potuto accertare
che il vento ci ha fatto “scarrocciare” per circa 170 Km dal
punto dell’ammaraggio), finché,
qualche tempo dopo, non ci
raggiunse anche l’idrovolante
del Soccorso marittimo. Un
altro CANT Z 506 di colore
bianco con il simbolo della
croce rossa, partito da Stagnoni
in nostro soccorso, manifestava
l’evidente intenzione di ammarare per trarci in salvo.
Visto in che modo si apprestava ad eseguire la
manovra, ho sventolato la bandiera di pericolo ed ho
mimato al pilota le condizioni a cui attenersi e le difficoltà a cui andava incontro, essendo ruotato il
vento, mentre il mare, invece, per forza d’inerzia,
continuava a conservare il moto precedente. Lo spirito di abnegazione prevalse sulla considerazione del
rischio: il velivolo si portò “sotto vento”, “fece la
barba” al nostro aereo per posarsi il più possibile vicino a noi ma, ahimè, al contatto con l’onda, ancora
insidiosa, venne proiettato in alto parecchi metri, cappottò e se ne andò a fondo sfasciato dall’impatto col
mare. Stremati come eravamo, raccogliemmo le residue forze per soccorrere quei valorosi colleghi. rimettemmo in acqua il battellino pneumatico e, con remi
e funi di cui i nostri aerei erano dotati, andammo a
recuperare il pur valoroso equipaggio del malcapitato
idro soccorso. Fu veramente un’ironia della sorte: “i
naufraghi salvano i naufraghi”. Con questo bisticcio
di parole i giornali di allora, attenti ai fatti di guerra,
riportarono l’accaduto.
Verso sera, finalmente, un M.A.S. ci imbarcò tra
non poche difficoltà e ci riportò a Cagliari dal cui
aeroporto eravamo partiti e dove tanta gente, saputo
del nostro ritrovamento, era ad attenderci per esprimerci la propria solidarietà.
L’Aeroporto di Elmas era il
nostro Idroscalo, ma era, ed è
tutt’ora anche aeroporto terrestre, per cui spesso noi umili
“Ricognitori” ci trovavamo ad
operare a stretto contatto in
azioni di guerra con i più famosi “Siluratori”, quali Di Bella,
Erasi, Graziani, Buscaglia,
Tagliapietra e con Del Vento
che fu mitragliato sul battellino
dopo essere stato abbattuto.
Se qualcuno del mio equipaggio e di quello dell’idro soccorso fosse ancora in vita, desidererei contattarlo dopo tanto tempo da questa e dalle tante altre
situazioni simili in cui ci siamo trovati nel periodo più
triste e travagliato della storia della nostra Patria .
L’equipaggio era cosi composto:
1° pilota S.Ten.
2° “ Serg.
Osservatore G. Mar.
Marconista Av. Sc.
Motorista Av. Sc.
Armiere Av. Sc.
Ceretti Claudio
Incerti Lorenzo
Bonilli Mario
Petrucci Renato
Assenza Vincenzo
Piovesan Angelo
Ringrazio per l’ospitalità e saluto cordialmente
Incerti Lorenzo (C.G.V.M.)
Via G. Matteotti, 59
44010 Montesanto (FE)
23
IL NASTRO AZZURRO
LA BANDIERA DELLA REGIA TORPEDINIERA
“CALATAFIMI” SVENTOLA SULLO STAMMLAG XI
B-FALLINGBOSTEL (HANNOVER)
A
lla fine del mese di marzo 1945, per un accordo HitlerMussolini, gli Ufficiali italiani internati in Germania, in
violazione della convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, dovevano essere destinati al lavoro. I mille
“Kriegsgefangenen”,
irriducibili,
detenuti nel campo di Fallingbostel,
si rifiutarono in massa. Tutti sostennero il più deciso dissenso manifestato
dal ten.col. Guzzinati, l’anziano del
campo, in una lettera inviata al
comandante tedesco. In conseguenza di tale atteggiamento dovevano
essere trasferiti: destinazione ignota
ma senz’altro punitiva. Dopo la liberazione si seppe trattarsi del campo
di sterminio di Bukenwalde. L’ordine
di movimento arrivò il 4 aprile con
esecuzione prevista entro pochi giorni.
Intanto il conflitto si avviava alla
sua conclusione: da est, l’Armata Rossa, e, da ovest, le armate anglo-americane penetravano sempre più profondamente
nella Germania, costringendo le forze tedesche, ormai decisamente logorate, a continui ripiegamenti.
Da un certo giorno si cominciò a sentire dal campo, dapprima verso occidente poi a giro d’orizzonte, il rombo del can-
none; di notte all’orizzonte si vedevano le vampe del fuoco di
artiglieria. I combattimenti si facevano sempre più vicini: gli
Alleati stavano chiudendo in una sacca una Grande Unità germanica e, con questa, il campo, impedendo per fortuna il trasferimento degli ufficiali italiani a Bukenwalde.
Intanto, anche se la fame era sempre tanta, i tedeschi
cominciarono a mollare ed a limitare le restrizioni, per la
verità già meno disumane che negli altri campi; addirittura la
sorveglianza divenne mista, le sentinelle tedesche erano
affiancate da ufficiali italiani. Ciò fino a tutto il 15 aprile.
La libertà arrivò alle prime ore del 16 aprile, con i carri
armati della 15^ Divisione corazzata scozzese: gli scozzesi
sostituirono sulle torrette le sentinelle tedesche che, a loro
onore, erano rimaste in posto fino all’ultimo.
Attorno al campo si combatteva ancora che già in vari
blocchi del campo venivano issate le bandiere delle rispettive
nazioni. Toccava a noi! Sul piazzale del blocco italiano
risuonò un: “Signori Ufficiali, attenti! - Bandiera!” All’ordine
impartito dall’anziano del campo, il ten.col. Guzzinati, un brivido percorse come una scossa elettrica i mille ufficiali schierati in quadrato.
Avevano sopportato per fedeltà al
Re ed alla Patria diciannove mesi di
dura prigionia, “ospiti” del III Reich.
Pallidi ed emaciati nelle loro
sdrucite uniformi - alcune anche di
eserciti stranieri, ma con gradi,
mostrine e decorazioni italiani; calzati in tutti i modi possibili, compresi zoccoli olandesi di legno - rigidi
sull’attenti, negli occhi di più di uno
brillava una lacrima di commozione,
mentre fissava quel drappo tricolore
che lentamente veniva alzato sulla
sua asta - un alto tronco di pino - e
finalmente sventolava nel cielo della Germania del nord, insolitamente azzurro. Fine di un incubo.
Il tenente di vascello M.O. Brignole, ai piedi dell’asta, era
il più emozionato e commosso di tutti: la Bandiera era quella
della sua nave, la Regia Torpediniera “Calatafimi” che anni
prima aveva affrontato la squadra francese, dopo il bombardamento di Genova.
Sapevamo che nel campo si trovavano nascoste alcune
Bandiere di reggimento, salvate con mille astuzie e tanto
coraggio durante i trasferimenti da un campo all’altro e nelle
frequenti perquisizioni.
Si trattava, peraltro, di drappi di dimensioni relativamente
ridotte. Ben diverso nascondere la Bandiera di una nave da
guerra, sia pure di una torpediniera: il segreto era stato ben
tenuto, pochissimi infatti ne erano a conoscenza.
Sono passati cinquantanove anni, ma io quel Tricolore lo
vedo ancora sventolare nel cielo azzurro, sovrastando, e di
molto, le Bandiere delle altre nazioni.
Vittorio Monastra
(ex Kriegstgefangene 8831, Socio della Federazione di Roma)
24
IL NASTRO AZZURRO
25 APRILE 2007
L’
8 settembre 1943 il proclama radiofonico del generale
Badoglio, Capo del Governo, rende nota l’esistenza dell’armistizio con gli Alleati, invitando gli italiani a resistere agli attacchi “…da qualunque parte dovessero arrivare…”.
Subito dopo questa frettolosa e raffazzonata notizia il Re
con i suoi collaboratori, nel rispetto di una delle clausole armistiziali, si sposta da Roma verso più sicure zone della Puglia.
Con tutte le difficoltà di una simile situazione ma con un
immane sussulto di dignità, il popolo italiano, con e senza le
stellette, decide di “resistere” con tutte le sue forze alla violenta e feroce reazione dei tedeschi, trasformatisi da alleati in
occupanti.
Gli uomini con le stellette reagiscono immediatamente al
brutale comportamento tedesco dando luogo, già subito dopo
l’8 settembre, a isolate sacche di combattimenti in luoghi diversi entro e fuori i confini nazionali. Un gran numero di militari
di tutte le Forze Armate onora il proprio giuramento di fedeltà
al Re raggiungendo, anche con viaggi rocamboleschi, i campi
d’arma dell’Italia meridionale. Il Governo del Sud, fedele al Re,
intraprende la “cobelligeranza” a fianco degli anglo-americani:
così inizia la Guerra di Liberazione. Presto, un ricostituito esercito risale l’Italia combattendo valorosamente dalla linea
Gustav, formatasi tra Ortona e Latina, fino ad oltre il Po a
Montelungo, Monte Marrone, lungo il Garigliano e la valle
dell’Idice, in prima linea a fianco dei nuovi alleati e nelle loro
stesse file con 8 divisioni ausiliarie, liberando via via paesi e
città presidiate dai tedeschi e coprendosi di gloria a Sulmona,
Chieti, Teramo, Filottrano, Corinaldo, Iesi, Faenza, Brisighella,
Sacrario di Montelungo
Poggio Rusco, Castel Bolognese, fino a oltre il Senio, inizialmente col 1° Raggruppamento Motorizzato, poi col Corpo
Italiano di Liberazione e infine con i sei gruppi di combattimento Cremona, Friuli, Folgore, Legnano, Mantova e Piceno.
Oltre 400.000 sono gli italiani con le stellette che
nell’Esercito, nella Marina, nell’Aeronautica e nell’Arma dei
Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno preso parte alla
guerra di liberazione lasciando sul campo più di 89.000
Caduti.
Al nord del Paese occupato dai tedeschi, viene costituita la
Repubblica Sociale Italiana. Ma la maggioranza della popolazione non accetta tale situazione e, pur tra mille rischi e difficoltà, dà vita al movimento partigiano alimentato da numerosi
giovani che si rifugiano sui monti per sfuggire alla leva della
R.S.I. o al lavoro obbligatorio nelle Todt e soprattutto da quegli
ex militari che, rimasti l’8 settembre senza reparti e privi di
comando, si sono sentiti in dovere di continuare comunque la
lotta anche in modo non convenzionale. Il movimento partigiano, composto da oltre centomila italiani senza stellette, organizza così quella “resistenza” armata che, costando alla nazione circa altri 30.000 Caduti, è in grado di costringere un po’
ovunque i tedeschi a guardarsi le spalle distogliendo forze dalle
prime linee.
Il 25 aprile 1945 l’Italia è finalmente libera dai tedeschi
ormai in precipitosa ritirata.
Il vero significato della 62^ ricorrenza della “Liberazione”
va cercato nella gioia e nel festeggiamento dell’Italia tornata
libera, unita e sovrana dopo una guerra persa disastrosamente
e venti tragici mesi di lotta civile durante i quali comunque
rifulge la dignità di un popolo che ha saputo essere più saggio
dei propri governanti ed ha combattuto in condizioni terribili
per questo. La prova di quanto è stato duro il conflitto risulta
evidente dal fulgore delle 368 Medaglie d’Oro al Valor
Militare, concesse ai combattenti con e senza stellette della
Guerra di Liberazione.
Dalla violenza della seconda guerra mondiale e dal conseguente rifiuto di provare ancora esperienze simili, nasce l’idea
di Europa Unita che proprio in Italia si concretizza con la firma
dei Trattati di Roma nel 1957.
Il 25 aprile è dunque il momento in cui il ricordo di quei
tragici eventi deve guidare le giovani generazioni italiane nella
loro missione tesa al completamento dell’Unione Europea, premessa insostituibile al conseguimento della vera e duratura
pace del mondo.
G.Z.
25
IL NASTRO AZZURRO
ANCHE LORO SONO RITORNATI A CASA
Sacrario, insieme ai resti non conol 28 gennaio 2005 il piccolo cimisciuti di 45000 Caduti sui vari fronti
tero cristiano di Mogadiscio fu
della seconda guerra mondiale.
profanato, i resti di circa 700 conAlla cerimonia hanno partecipanazionali (militari delle varie forze
to il Sottosegretario alla Difesa
armate e di polizia, crocerossine,
Emidio Casula con i vertici delle
suore, preti ed italiani che vivevano e
Forze Armate e le massime Autorità
lavoravano nell’ex colonia italiana)
cittadine e regionali. Tra i vari interma anche somali convertiti, furono
venti il dottor Giovanni Morkos,
oltraggiati da bande somale.
dell’Associazione “Amici della
Le lapidi vennero distrutte e le
Somalia”, non ha nascosto di provabare squartate. Le cronache riferirore frustrazione per la mancanza di
no di ragazzi somali che giocavano a
solidarietà e per l’apatia delle istitupallone con i teschi dei nostri comzioni italiane che, a 16 anni dal forpatrioti, di ossa sparpagliate e gettate
zato ritorno in Patria di molti connain mare o in discarica e di 73 spoglie
zionali, non hanno ancora concesso
in mano alle milizie di “Al Itthad”,
loro la qualifica di profughi, come è
sezione somala di “Al Qaeda”.
stato fatto per gli italiani rientrati da
Il nostro Governo tentò ogni via
altri paesi.
per riportare in Patria i resti mortali
Ma a fronte della indifferenza
degli italiani e finalmente circa un
delle Autorità governative, vi è stata
anno fa, il 24 ottobre 2005, il SISDE
la calda partecipazione dei cittadini
riuscì a far giungere a Bari, a bordo di
di Bari, intervenuti numerosissimi
un C-130 dell’Aeronautica Militare,
“Campana dei nove rintocchi”
alla cerimonia, a dimostrazione del
22 casse di un metro cubo l’una confatto che i baresi, che per decenni,
tenenti, alla rinfusa, tutto quanto si
come tanti altri meridionali, hanno ingrossato le fila degli emiera riusciti a recuperare.
granti, ricordano ancora il dramma di quanti hanno dovuto
Il 20 ottobre scorso, a Bari, nell’imponente sacrario dei
lasciare il loro paese, i loro familiari per andare a lavorare in
Caduti d’Oltremare si è svolta la solenne cerimonia della
una terra lontana, e sono affettuosamente vicini a questi loro
sepoltura delle salme dei nostri connazionali contenute, simfratelli che dopo una vita di rinunce, di lotte, di sacrifici, sono
bolicamente, in 10 piccole urne avvolte nel tricolore. Gli
stati poi costretti a rientrare in Italia.
onori sono stati resi dalla banda della Brigata corazzata
“Pinerolo” e da un picchetto interforze. Dopo la Santa Messa
Giuseppe Picca
le urne sono state benedette ed inumate nella cripta del
I
UN
OMICIDIO POLITICO DEV E ESSERE CONSIDERA TO PIÙ GRA V E DI UN OMICIDIO
La “Sala Madonna di Loreto” del Palazzo dell’Aeronautica di Roma ha
ospitato il 21 marzo u.s. una cerimonia semplice ma così ricca di
significati che a parlarne mi trovo in serio imbarazzo. Alla presenza di
numerosissime autorità civili e militari, tra le quali il cav. Aldo Clemente,
Presidente dell’Associazione “Triestini e Goriziani di Roma”, il Generale
di Squadra Aerea Stelio Nardini suo Presidente onorario ed ex Capo di
Stato Maggiore dell’A.M. ed il prof. Francesco Peroni Rettore
dell’Università di Trieste, l’Associazione è stata intitolata al Generale
Ispettore Capo Licio Giorgieri, vittima il 20 marzo 1987 di un vile quanto
barbaro ed inutile attentato delle Br.
Rispetto a quelli di Aldo Moro, Massimo D’Antona, Mauro Biagi, Ezio
Tarantelli e tanti altri leali servitori dello Stato, quello di Licio Giorgieri è
un nome poco noto per il lavoro che svolgeva e l’incarico che ricopriva:
Direttore Generale delle Costruzioni Aeronautiche e Capo del Corpo del
Genio Aeronautico. Nato e laureato in Ingegneria Navale e Meccanica
con 110 e lode a Trieste, Università nella quale divenne poi professore di
Ingegneria Industriale Meccanica, il generale Giorgieri aveva ricoperto, in
37 anni di carriera, i normali incarichi previsti per un ufficiale del Genio
Aeronautico, fino all’apice a cui giunse per le eccezionali doti scientifiche,
umanistiche e di docente. Ma allora perché proprio lui “bersaglio
innocente ed indifeso” di tanta efferatezza? Il solito vecchio, ma
purtroppo sempre attuale, fine: destabilizzare lo stato e far trionfare
l’anarchia per cercare di raggiungere, con la forza, quello che con la
ragione non sarebbe mai stato possibile. Come Ufficiale del Genio
Aeronautico ho scritto con emozione queste poche righe e come
Segretario Generale dell’Istituto del Nastro Azzurro sono onorato di
averne avuto l’opportunità in quanto convinto che conoscere, ricordare e
testimoniare il passato è indispensabile per difendere dai pericoli il
presente, come preoccupanti fatti di cronaca hanno di recente
evidenziato.
Antonio Teja
26
"COMUNE ".
IL NASTRO AZZURRO
AZZURRI NELL’AZZURRO DEL CIELO
FED. AREZZO – Cappellano Militare MR Don Romolo
BATISTINI, Assistente spirituale della Federazione, Azzurro
Dante BICHI (M.B.V.M.), Azzurro Guido FRASI (C.G.V.M.),
già membro del Consiglio Direttivo della Federazione stessa, Sig. Bruno GRECO fratello dell’Azzurro Pietro Greco
(M.A.V.M. ‘alla memoria’), Sig. Remo MONTINI fratello
dell’Azzurro Fosco Montini (M.O.V.M. ‘alla memoria’).
Magg. ftr. Angelo MAURI (C.G.V.M.), Mar.llo Magg.
Vittorino VOLPI figlio dell’Azzurro Giuseppe Volpi (2
M.A.V.M., 2 M.B.V.M., 2 Prom. M.G.).
FED. BERGAMO – Ten. Col. a. Dott. Livio MONDINI
(C.G.V.M.).
FED. PESARO E URBINO – Cap. ftr.
Guido BATTISTELLI (C.G.V.M.).
FED. BIELLA – Azzurro Carlo GIAVINA (M.B.V.M.).
FED. ROMA – Gen. Div. Cav. Uff.
Francesco CORRAO (M.B.V.M.s.c., C.G.V.M.s.c.), Gen. Div.
G. di F. Amedeo DE JANNI (M.O.V.M.), Sig.ra Tiddy GASPARINI vedova del Gen. S.A. Cav.Gr.Cr. Paolo Moci (2 O.M.I.,
6 M.A.V.M.s.c., M.B.V.M.s.c.).
FED. BOLOGNA – Sergente Giacomo
CARNEVALI (C.G.V.M.), Mons. Gr.Uff.
Enelio
FRANZONI
(M.O.V.M.),
Presidente onorario della Federazione
(foto), Sig. Sergio MAZZA figlio
dell’Azzurro
Cesare
Mazza
(M.A.V.M.).
FED. PADOVA – Col. A.M. Rinaldo
DAMIANI (2 M.B.V.M., C.G.V.M., Prom.
M.G.)
FED. SAVONA – Azzurro Bruno DI LORENZO (2 M.A.V.M.)
FED. SIENA – Magg. Giovanbattista BERTANI (M.O.V.M.).
FED. FIRENZE – Azzurro Cav. Mario MASINI.
FED. GENOVA – Cap. Corv. G.N. Ing Edoardo MOJOLI,
Azzurro Mario Luciano ROSSI.
LA SPEZIA – Prof. Alberto BERSELLINI (2 C.G.V.M.),
Azzurro Rinaldo ROLLINI (M.B.V.M.)
FED. MILANO – Col. pil. Enrico Carlo BOVATI (2
M.B.V.M.), già Consigliere della Federazione stessa, Ten.
Col. Carlo Alberto GALLONI (M.B.V.M.), attaccatissimo al
nostro Istituto pur vivendo a San Paolo del Brasile, Mar.llo
FED. TORINO: Alpino Emilio DORO (C.G.V.M.), Magg.
cav. Avv. Aldo FERRERO (M.A.V.M.), Sig.ra Anna PASSERA
vedova dell’Azzurro Mario Giretto (M.O.V.M.).
FED. VICENZA – Sez. Valdagno: Sig.ra Amelia PIANEGONDA vedova dell’Azzurro Ottavio Valente (C.G.V.M.).
Alle famiglie colpite da queste dolorose perdite giungano le
espressioni del più vivo cordoglio della Presidenza
Nazionale e di tutti gli Azzurri.
RENDIAMO ONORE ALL’ISPETTORE CAPO DELLA POLIZIA DI STATO
FILIPPO RACITI
Entrato a far parte del novero dei decorati al “Valore” italiani.
Il gesto eroico compiuto dall’Ispettore Raciti, che ha immolato la propria giovane vita al servizio dello Stato,
ne fanno un autentico eroe ed un esempio per tutti gli italiani.
La coraggiosa testimonianza della giovane moglie aggiunge ancora valore a quello già altissimo del sacrificio di
Filippo Raciti.
Uomini come Filippo Raciti sono il motivo per il quale le recenti modifiche apportate allo Statuto dell’Istituto
del Nastro Azzurro assumono un significato superiore al mero intervento aggiornativo sulle norme
regolamentari: diventano la bandiera del cambiamento in una società che cambia e si evolve, ma si ritrova
sempre nei valori fondamentali.
Il Nastro Azzurro rivolge a Filippo Raciti il suo commosso pensiero.
Antonio Daniele
27
IL NASTRO AZZURRO
Il prossimo 24 maggio, “Giornata del Decorato”, riprendendo una consolidata quanto nobile tradizione, la
Medaglia d’Oro al V.M. Gen. C.C. Umberto Rocca, Presidente del Gruppo Medaglie d’Oro, con il nostro
Presidente Com.te Giorgio Zanardi, deporranno una corona di alloro sull’Altare della Patria per onorare il Milite
Ignoto in omaggio e memoria dei Decorati Caduti di tutte le guerre.
Tutti gli Azzuri che ne hanno possibilità e chiunque altro desideri testimoniare con la propria presenza la
riconoscenza a quanti hanno permesso con il loro sacrificio la realizzazione di un’Italia libera e democratica,
sono invitati a partecipare. L’appuntamento è alle ore 08,45 del 24 maggio presso la fontana sita sul lato sinistro
(via dei Fori Imperiali) del Sacello.
Per motivi organizzativi si prega segnalare la presenza di delegazioni con il Labaro entro il 14 maggio alla
segreteria di questo Istituto.
CRONACHE DI FEDERAZIONE
ALESSANDRIA
La Federazione provinciale ha ricevuto dalla Prefettura
di Alessandria una lettera con la quale si annuncia la istituzione del “Comitato provinciale per la valorizzazione della
cultura della Repubblica nel contesto dell’Unità Europea”.
Sono stati designati a far parte del Comitato il Presidente
della Federazione gen. Luigi Turchi ed il Vice Presidente
Arch. Alessandro Corsico.
Nel mese di febbraio 2007 la Federazione provinciale
ha programmato ed attuato le tradizionali “Cerimonie del
ricordo” in onore delle M.O.V.M. della Provincia e, in particolare, del Cap. a. Bruno Pasino, del Cap. ftr. Giuseppe
Ferrarsi e dell’Aviere Arduino Bizzarro. Tutte le manifestazioni sono state patrocinate dall’Amministrazione
Provinciale e dai Comuni interessati: Alessandria, Solero,
Quargnento e Serralunga di Crea. In queste ultime due località sono stati protagonisti gli studenti delle scuole locali
concorrendo con interventi su “i Decorati al Valore, la
Libertà e la Patria” a tre borse di studio che sono state così
distribuite: una collettiva alla Scuola Primaria di
Quargnento e due singole agli studenti Gabriele Tedesco e
Matteo Broglio dell’Istituto Superiore “Sobrero” di Casale
Monferrato. Il Comune di Alessandria, su proposta della
Federazione del N.A., il 18 febbraio ha dedicato una via cittadina alla M.O.V.M. partigiano Roberto Di Ferro, fucilato
dai nazi-fascisti non ancora quindicenne a Pieve di Teco
(SV). Presente alla inaugurazione la sorella Vanda. A tutti i
quaranta giovani concorrenti e presenti alla manifestazione
sono stati consegnati gli opuscoli della “Galleria dei
Decorati al Valore” allestita nella Sede Sociale di
Alessandria, con la medaglia dell’80° della Fondazione.
ASCOLI PICENO
Il 9 febbraio 2007 nella Piazza d’Armi della Caserma
“Clementi” di Ascoli Piceno, 380 Volontarie hanno prestato
Giuramento di Fedeltà alla Patria. Sono intervenute le massime Autorità civili, religiose e militari, tra le quali il Gen.
D. Antonio De Vita, Comandante del Raggruppamento
Unità Addestrative dell’Esercito. Schierati i Reparti e resi gli
onori militari al Labaro del Nastro Azzurro (in prima posizione), delle varie Associazioni Combattentistiche e d’Arma
ed ai Gonfaloni della Provincia e del Comune, il
Comandante del Reggimento Col. Gualtiero De Cicco, chiamata a sé la Bandiera di guerra, ha pronunciato la formula
del Giuramento con la risposta forte e chiara “LO GIURO”
delle soldatesse. Al giuramento erano affluiti da tutta l’Italia
i parenti delle giovani volontarie ed al termine della cerimonia le vie e le piazze della città sono state “praticamente
invase” dai familiari che hanno così potuto visitare la “città
delle cento torri” ed apprezzarne le ricchezze artistiche e
culturali. Il Reggimento destinato all’addestramento delle
reclute (finora sono state oltre sei mila) è stato il primo
Reggimento dedicato alla formazione dei soli volontari di
truppa di sesso femminile.
Ascoli Piceno – Giuramento delle Soldatesse
BOLOGNA
Alessandria – Gruppo di studenti premiati
28
Sabato 3 febbraio 2007, il Circolo Ufficiali di Bologna ha
ospitato la serata benefica della Federazione provinciale del
Nastro Azzurro. Gli onori di casa sono stati officiati dal
Presidente della Federazione Cav. Giorgio Bulgarelli, affian-
IL NASTRO AZZURRO
cato dal Comitato Dame Patronesse presieduto dalla
Contessa Maria Teresa Maschio, collaboratrice all’organizzazione dell’evento. Numerosa la presenza di militari in servizio, tra i quali comandanti di reparti di stanza a Bologna che
testimoniano la loro vicinanza al nostro Istituto ed agli ideali
da noi rappresentati. La serata è proseguita con la cena, il
grande ballo e l’intrattenimento musicale per tutti gli invitati
nel Salone d’Onore dello storico Palazzo Grassi. I ricavati
dalla serata danzante hanno avuto finalità benefiche a sostegno dell’attività e delle iniziative di solidarietà dell’Istituto.
di Pavia, il Cav. Pietro Fabbris, grande invalido e mutilato di
guerra, Vice Presidente Vicario U.N.I.R.R. di Pavia ed altre
Autorità locali. Numerosi i comunicati di adesione alla
manifestazione tra cui quello del dottor Carlo Vicentini,
Presidente Nazionale U.N.I.R.R.. In una tavola rotonda è
stato approfondito il contenuto della Mostra cui hanno partecipato scrittori, giornalisti e ricercatori. Nutrita è stata la
presenza della cittadinanza e la rappresentanza scolastica.
BOLOGNA
- Gruppo di Imola Nel pomeriggio di domenica 4 febbraio 2007, presso la
sede C.R.I. di Imola, sono stati festeggiati i 100 anni della
Signora Rosetta Baroncini, Medaglia di bronzo al V.M. in
Spagna nel 1937 e Croce di Guerra al V.M. “sul campo” in
Grecia nel 1941. Per il Nastro Azzurro erano presenti il
Presidente del Gruppo di Imola Sanzio Bombardini,
l’Azzurro Alighiero Mirri e il Socio aderente T.Col. (R.O.)
Aurelio Barnabè.
FERRARA
Giovedì 9 novembre 2006, nel corso della cerimonia di
consegna dei diplomi di laurea della sessione estiva
2005/2006, il Presidente Nazionale Comandante Giorgio
Zanardi ha consegnato l’Albo Eroico dell’Università di
Ferrara, edito a cura dell’Istituto del Nastro Azzurro, che
ricorda insegnanti, studenti e impiegati morti in guerra, feriti e decorati al Valore e tutte le targhe marmoree commemorative, sottolineando il valore di tanti giovani che amarono
la Patria fino al sacrificio della propria vita.
Pavia – Mostra fotografica
PISTOIA
Anche quest’anno sono stati ricordati i nostri Eroi con
due cerimonie solenni che hanno reso gli onori ai Caduti di
tutte le guerre: il 2 novembre 2006 al Cimitero Comunale di
Pistoia con un Picchetto armato del 183° Rgt. Paracadutisti
“Nembo” e il 4 novembre 2006 presso la p.za S. Francesco,
alla presenza del Prefetto di Pistoia, del Com.te del 183°
Rgt. Paracadutisti “Nembo”, del Presidente della locale
Federazione N.A. Mar.llo Giampiero Monti, e delle Autorità
di alcuni Comuni della Provincia di Pistoia.
FROSINONE
Il 21 febbraio 2007, il Labaro della
Federazione è stato presente alla cerimonia
del passaggio di consegna del Comando
del 72° Stormo Elicotteri di Frosinone tra il
Col. Pil. Roberto Danieli (uscente) ed il
Col. Pil. Pasquale Merola (subentrante).
Pistoia – Cerimonia in p.za S. Francesco
PAVIA
TORINO
Il 26 febbraio 2007, il Labaro della Federazione ha partecipato alla presentazione della Mostra fotografica
dell’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia
(U.N.I.R.R.) “Per non dimenticare” i Caduti e Dispersi della
Campagna di Russia, mostra allestita presso l’Aula Magna
dell’Almo Ateneo pavese e organizzata dal Consiglio
Provinciale
Permanente
delle
Associazioni Combattentistiche e
d’Arma presieduto dal Col. ris. Raffaele
Babuscio, Commissario della nostra
Federazione. Sono intervenuti: il Gen.
Brig. Camillo de Milato, Comandante
Militare Esercito della Lombardia, il dottor Vincenzo D’Antuono, Vice Prefetto
Sabato 2 dicembre 2006, seguendo una vecchia tradizione, la Federazione provinciale ha fatto celebrare una S.Messa
in ricordo dei caduti e dei Soci defunti, presso la Chiesa del
S.S. di Torino. La funzione è stata celebrata dal Padre
Francesco ASSOM S.d.B., figlio di un pluridecorato al valor
Militare, che ha tenuto una sentita omelia in ricordo dei
Caduti in guerra. Hanno aderito all’invito le più alte Autorità
militari e civili della Città. Unitamente al Labaro della
Federazione era presente il Gonfalone della Città di Torino e
numerosi Labari delle Associazioni Combattentistiche.
Hanno partecipato alla Messa i rappresentanti del Consiglio
della Federazione e, in gran numero, gli Azzurri con parenti,
amici, simpatizzanti e altri sostenitori.
29
IL NASTRO AZZURRO
RECENSIONI
I BANDITI DI CISTERNA
ISRAT – Corso Alfieri 375 – 14100 Asti –
Tel.0141.590003 – Fax 0141.592439 - www.israt.it –
e.mail: [email protected]) –
pp. 248, Euro 12.
I REPARTO D’ASSALTO ITALIANI NELLA GRANDE
GUERRA (1915-1918)
Basilio di Martino, Filippo Cappellano, Ufficio Storico
dello Stato Maggiore dell’Esercito, Roma 2007, pag.
1022, foto a colori e b/n 171, Euro 30.
Il libro, autori William
Pickering e Alan Hart, è stato pubblicato dall’I.S.R.A.T. (Istituto per
la Storia della Resistenza e della
società contemporamea in provincia di Asti), nella traduzione
del Socio Ing. Comm. Chiaffredo
Bellero (M.A.V.M.).
È da precisare che tratta di episodi di lotta partigiana nel territorio di Cisterna d’Asti (da non
confondere con la località di
Cisterna di Latina, teatro anch’essa di noti eventi bellici).
Il racconto risulta oggettivo e corretto nei suoi riferimenti e nella descrizione accurata degli eventi storici e
politici del periodo al quale si riferisce, il che ne rende
molto interessante la lettura specie per chi quegli eventi
non ha personalmente vissuto.
Antonino Zuco
Il volume prende in esame la
nascita e lo sviluppo dei Reparti
d’Assalto dell’Esercito Italiano dal
1917 fino al loro scioglimento
avvenuto nel 1921.
Dopo gli esperimenti dei primi
due anni di conflitto con reparti
esploratori incaricati dell’attacco
a posizioni rafforzate ed unità
speciali addette all’apertura di
varchi nei reticolati, il Comando
Supremo autorizzò la formazione
di unità organiche di Arditi sull’esempio delle Sturmtruppen, che avevano avuto larga diffusione tra le fila tedesche ed austro-ungariche.
Le truppe d’assalto Italiane, sorte su base volontaria
in ambito 2ª Armata nell’estate del 1917, si affermarono
ben presto in tutto l’Esercito, acquisendo fama di combattenti decisi e spietati. Il nemico imparò a temere le
azioni improvvise e determinate degli arditi che si lanciavano impetuosamente all’assalto, conquistando le
posizioni all’arma bianca e col lancio di bombe a mano.
Dopo Caporetto le truppe d’assalto italiane ebbero
una vasta espansione, fino alla costituzione di un intero
Corpo d’Armata composto da arditi, bersaglieri ciclisti,
reparti di cavalleria ed autoblindo. Esaltati dalla propaganda, biasimati per la loro scarsa disciplina, gli arditi
impersonificarono la volontà di vittoria delle armi
Italiane.
L’istituzione e l’impiego dei Reparti d’Assalto costituirono, inoltre, la principale novità in campo organico e
della dottrina tattica Italiana nella Grande Guerra.
L’opera descrive, per la prima volta, con dovizia di
particolari, le azioni che videro protagonisti gli Arditi
fino al loro ultimo impiego in Libia ed in Albania nell’immediato dopoguerra. Sono trattati in modo approfondito
anche argomenti quali l’addestramento, l’evoluzione
organica, la disciplina, la concessione di onorificenze e
ricompense al Valor Militare collettive ed individuali.
Il volume è riccamente illustrato e corredato di carte
topografiche, schizzi, fotografie, cartoline militari, manifesti di propaganda, tavole uniformologiche, ecc.. In
appendice è presente una vasta raccolta di riproduzioni
di documenti d’epoca sulla storia del Corpo degli Arditi
tratti dall’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato
Maggiore dell’Esercito.
I PERCORSI DELLA MEMORIA
Patriottismo, Impegno Civile e Lotta per la Libertà a
Roma tra Ottocento e Novecento
Fondazione Mario Moderni, Via Gino Nais 16 – 00136
Roma – Tel./Fax 0639744562 – www.fondazionemoderni.it – E.mail: [email protected]
La
Fondazione
“Mario
Moderni”, con il patrocinio della
Regione Lazio, ha pubblicato
questo volume nel quale ha riprodotto tutte le targhe e le lapidi
commemorative dei Caduti per la
Patria, nati o vissuti nei quartieri
ove sono poste.
È un riassunto di storia patria
fatto attraverso il ricordo immortalato sulla pietra, di coloro che di
questa storia sono stati gli attori.
Per molti, nel testo, sono
anche narrati gli avvenimenti e le
particolari circostanze che li hanno portati all’estremo
sacrificio.
Antonino Zuco
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IL NASTRO AZZURRO
L’ESERCITO ITALIANO DA VITTORIO VENETO A
MUSSOLINI (1919-1925)
Giorgio Rochat
Editori Laterza, Bari 1967, pp. 609, Euro 29.
Giorgio Rochat, insigne storico, con questo studio insuperato,
analizza un aspetto della storiografia italiana molto particolare:
il periodo che va dall’immediato
primo dopoguerra all’ascesa al
potere di Mussolini. La storia di
un esercito che, uscito vittorioso
dal conflitto, cerca di darsi una
nuova organizzazione tenendo
conto non solo del mutato contesto politico ma anche del suo
diverso ruolo all’interno della
società. L’Autore, in maniera
scientifica, risponde alle diverse
problematiche militari: il perché di certe scelte politiche,
i problemi finanziari, l’Istituzione Militare, la cultura
degli Ufficiali con particolare attenzione al grande ruolo
assunto dagli Ufficiali di complemento proprio durante
la Prima Guerra Mondiale.
Non dimentichiamoci la grande attenzione dell’opinione pubblica del tempo a tali problemi ricordandoci
che ogni quotidiano e rivista nazionale di allora aveva un
suo “esperto militare” e gli dava adeguato spazio. Poi il
crescente mito di Nazione armata, le forti ambizioni degli
alti gradi dell’Esercito, le aspettative del mondo militare
ed in particolar modo dei reduci, portarono gli stessi
generali a quella indissolubile alleanza con Mussolini,
che fece dell’Esercito uno dei pilastri del regime.
La ripresentazione di questo volume del 1967 da
parte dell’Editore Laterza, collana “Storia e Società”, dà
prova di come l’argomento, a distanza di 40 anni anche
con lo sviluppo di nuove ricerche e fonti, sia più che mai
attuale ed allo stesso tempo esaustivo nell’aver saputo
esaminare, con rigorosa attenzione, il lungo dibattito
“nazionale” avvenuto tra forze politiche, ambienti militari e reduci sulla politica di difesa e organizzazione delle
Forze Armate nel periodo tra il 1919 ed il 1925, anno del
consolidamento definitivo del potere di Mussolini.
te in Svizzera fra il Comandante
delle SS in Italia Karl Wolff ed
esponenti dei Servizi americani
ed inglesi si giunse alla firma
della resa; il nome in codice dell’operazione fu “sunrise” (alba).
Il testo è molto avvincente ed
interessante in quanto dà una
chiara visione dei rapporti fra gli
alleati e mostra come la loro
politica, in quel periodo, fu fortemente subordinata alle esigenze militari. Inoltre un’attenta lettura, operata a partire dalle
nostre attuali conoscenze circa i problemi sorti nel dopo
guerra, durante tutto l’arco della “guerra fredda”, evidenzia come fossero chiare le posizioni politiche di alcuni
esponenti tedeschi circa il futuro dell’Europa rispetto alle
posizioni americane in primis. Mentre gli Inglesi durante
le trattative ebbero dei ripensamenti circa le comuni
posizioni e, quindi, cambiarono politica, i Russi mostrarono con chiarezza la loro intenzione di giungere ad un
dominio esteso in gran parte dell’Europa.
È anche importante leggere con attenzione come si
giunse e come si sviluppò la questione di Trieste come
territorio libero. Quest’ultimo aspetto mi riporta ai lontani anni ‘50 quando, giovani studenti, manifestavamo per
le strade di tutta Italia per l’annessione di quei territori
alla madre Patria.
Sono trecento pagine che informano e fanno chiarezza
sul difficile momento che tutta l’Europa fu costretta a vivere
e del quale, in parte, ancora oggi subisce le conseguenze.
Maurizio de Stasio
PRECISAZIONI
Giancarlo Oliveri
Sul n.1/2007 (gennaio-febbraio) di questo periodico, il
nome dell’Autore del libro
“Militari pesaresi in guerra” è
stato erroneamente pubblicato
come Luigi Leopardi: il nome
corretto è Luigi Leonardi.
OPERATION SUNRISE.
La resa tedesca in Italia 2 maggio 1945
Autori: Elena Aga-Rossi e Bradley F. Smith, Le Scie,
Mondadori 2005, pp.312, Euro 18.
L’argomento del libro è la resa delle truppe tedesche
in Italia. Esattamente il 29 aprile 1945 a Caserta le forze
tedesche in Italia firmano segretamente la resa che diventerà operativa il 2 maggio. Dopo lunghe trattative condot-
I libri ‘AFRICA SETTENTRIONALE 1941-1945’ e
‘SULLE RIVE DELLA SPREA’, le cui recensioni sono state
pubblicate nel n.7/8/9 del 2006 a pag.9, possono essere
richiesti al Museo Storico di Voghera - Casella Postale 63
- 27058 Voghera (PV) - Tel. 038343636, il primo al costo
di Euro 10,00 e il secondo al costo di Euro 8,00.
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