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Prot. n. (PDA/07/178240) ------------------------------------------------------------LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Visti: − la Comunicazione del 5 la quale la Commissione strategia comunitaria sostegno della crescita 2007-2013; − il Regolamento (CE) n.1083/2006 del Consiglio dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n.1260/1999; − il Regolamento (CE) n.1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del regolamento (CE) n.1783/1999; − il Regolamento (CE) n.1081/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo Sociale Europeo e recante l’abrogazione del regolamento (CE) n.1784/1999; − il Regolamento (CE) n.1082/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT); − il Regolamento (CE) n.1198/2006 del Consiglio del Luglio 2006 relativo al Fondo Europeo per la pesca; − il Regolamento (CE) n.1698/2005 del Consiglio del 20 Settembre 2005 relativo al sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR); − la decisione CE (2006) 702 del Consiglio del 6 ottobre 2006 sugli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione; − il Regolamento (CE) n.1828/2006 della Commissione dell'8 dicembre 2006 che stabilisce le modalità di applicazione dei succitati regolamenti(CE); luglio 2005, COM (2005) 299, con ha definito le linee guida della della politica di coesione a e dell’occupazione per il periodo 1 27 − l’Intesa della Conferenza Unificata del 3 febbraio 2005 riguardante l’approvazione delle “Linee Guida per l’elaborazione del Quadro Strategico Nazionale per la politica coesione 2007-2013”, con il quale viene sancita l’unificazione della programmazione della politica regionale comunitaria e nazionale per il periodo 20072013; − il Quadro di riferimento Strategico nazionale per il 2007/2013 previsto dall’articolo 27 del Regolamento generale CE 1083/2006, e approvato dal CIPE nella seduta del 22 dicembre 2006, dove si conferma l’approccio unitario alla politica regionale e si afferma che nel Documento Strategico regionale si individuano gli obiettivi generali della politica regionale unitaria da raggiungere con il concorso dei fondi comunitari e con le risorse della politica regionale nazionale (FAS); − la Delibera di Giunta Regionale 1894 del 28 novembre 2005 che approva il documento preliminare al “Documento Strategico Regionale (DSR) per la programmazione degli interventi strutturali dell'Unione Europea (2007/2013)”; − la Delibera dell’Assemblea Legislativa del 1 marzo 2007, n. 101 di approvazione del Programma Operativo della Regione Emilia Romagna - Fondo Sociale Europeo 2007/2013 - Obiettivo 2 competitività e occupazione. (Proposta della Giunta regionale in data 12 febbraio 2007, n. 159); − la Delibera dell’Assemblea Legislativa del 1 marzo 2007, n. 102 di approvazione del Programma Operativo Regionale FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) dell'EmiliaRomagna 2007-2013 in attuazione del Reg. (CE) n. 1083/2006. (Proposta della Giunta regionale in data 19 febbraio 2007, n. 198); − la Delibera dell'Assemblea legislativa del 30 gennaio 2007, n. 99 di approvazione del Programma regionale di Sviluppo rurale 2007-2013 in attuazione del Reg. (CE) n. 1698 del Consiglio del 20 settembre 2005. (Proposta della Giunta regionale in data 4 dicembre 2006, n. 1741); Viste inoltre: − la legge 23 dicembre 1996, n. 662, all’art. 2, comma 203, detta la disciplina della programmazione negoziata; − la delibera CIPE del 21 marzo 1997 n. “Disciplina della programmazione negoziata”; 2 29 recante Considerato che: − la Regione Emilia-Romagna individua nel metodo della programmazione negoziata e nella concertazione territoriale le modalità per l’attuazione delle politiche di sviluppo del territorio; − che a tal fine sono state adottate dalla Regione, interessanti esperienze di programmazione negoziata quali le seguenti: − i Programmi Speciali d’Area, disciplinati dalla legge Regionale del 19 agosto 1996, n. 30 recante “Norme in materia di Programmi Speciali d’Area”; − l'Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo della Repubblica e la Regione Emilia-Romagna sottoscritta il 22 marzo 2000, che ha individuato i programmi di intervento nei settori di interesse comune, da attuarsi prioritariamente attraverso la stipula di Accordi di Programma Quadro e ha dettato i criteri, i tempi e i modi per la sottoscrizione degli Accordi stessi; − l’Asse 2 del Docup Obiettivo 2 Regione Emilia-Romagna (2000-2006) ”Programmazione Negoziata per lo sviluppo locale”, approvato dalla Commissione Europea il 14/11/2001 – Decisione C(2001) 2797; − le Intese Istituzionali per la Montagna disciplinate dalla Legge Regionale del 20/01/2004 n. 2 “Legge per la montagna”; − l’Iniziativa comunitaria Leader +, rientrante Programma Operativo Regionale 2000-2006; nel Preso atto che: − il regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006, individua tre nuovi obiettivi su cui concentrare l'azione dei Fondi strutturali: − obiettivo “Convergenza” per gli Stati membri e le regioni in ritardo di sviluppo; − obiettivo “Competitività e occupazione” per i territori non rientranti nell’obiettivo “Convergenza”; 3 − obiettivo “Cooperazione territoriale europea” riguardante le regioni aventi frontiere terrestri o marittime, le zone di cooperazione transnazionale definite con riguardo ad azioni per lo sviluppo territoriale integrato, il sostegno alla cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze; − il QSN prevede da parte delle Regioni la predisposizione di un documento unico di strategia per la politica regionale da sviluppare in piena coerenza con i documenti riguardanti i singoli programmi operativi finanziati dalle risorse comunitarie e nazionali (FSE, FESR, FEASR, FEP, FAS); − i Programmi Operativi regionali FESR e FSE presentano, nell’ambito delle rispettive strategie ambiti di integrazione tra di essi e specifiche modalità operative di coordinamento tra i quali: - la Cabina di Regia presieduta dal Presidente della Regione e composta dagli Assessori regionali competenti; - la Cabina tecnica presieduta dalla Direzione Generale Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese, Relazioni europee e Cooperazione internazionale, e composta dai Direttori generali competenti sui Fondi strutturali nonché dal Capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale; - la partecipazione ai Comitati di Sorveglianza del FSE, del FESR e del FEASR delle diverse Autorità di Gestione e di un rappresentante della Direzione Generale Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese, Relazioni europee e Cooperazione internazionale; e nello specifico: - per quel che riguarda il Programma Operativo Regionale FSE, l’istituzione di un coordinamento della programmazione delle attività - attraverso un tavolo di lavoro interdirezionale coordinato dalla Direzione Generale Cultura, Formazione e Lavoro, Attività produttive, Commercio e Turismo, Sanità e Politiche sociali, Reti infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità, Agricoltura, Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa, Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione internazionale, e 4 dal Gabinetto regionale; della Presidenza della Giunta - per quel che riguarda il Programma Operativo FESR l’istituzione di un coordinamento della programmazione delle attività attraverso un tavolo di lavoro interdirezionale coordinato dalla Direzione Generale Attività produttive, Commercio e Turismo cui partecipano le Direzioni Generali Cultura, Formazione e Lavoro, Sanità e Politiche sociali, Reti infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità, Agricoltura, Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa; Ritenuto che dovranno essere definite analoghe modalità operative di coordinamento: − nell’ambito dell’attuazione del Programma Regionale di Sviluppo Rurale (PRSR) FEASR, in quanto presenta complementarietà con i programmi FESR, FSE, FEP e di Cooperazione territoriale europea; − nell’ambito del processo di definizione delle modalità di utilizzo delle risorse FAS, come previsto dal Quadro Strategico nazionale; − nell’ambito dell’attuazione regionale conseguente all’elaborazione dei Documenti programmatici Nazionali, rispettivamente per l’uso delle risorse FEP e per il FESR relativamente all’obiettivo “Cooperazione territoriale europea”, documenti attualmente in fase di elaborazione; considerato inoltre che: − La Regione ha avviato il processo di definizione del nuovo PTR; − la politica regionale unitaria è parte fondamentale della strategia complessiva di sviluppo da definirsi nel PTR; − si dovranno prevedere modalità di coordinamento tra la politica regionale unitaria ed il processo di definizione della programmazione regionale per il PTR; 5 Considerato infine che: − la Regione Emilia-Romagna, coerentemente con quanto sancito nella Conferenza unificata del 3 febbraio 2005 e con l’impostazione del QSN, intende utilizzare le risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate con finalità strettamente connesse alla programmazione comunitaria ancorché in un ambito di complementarietà tipologica garantendo prioritariamente la realizzazione di opere pubbliche funzionali allo sviluppo del territorio; − la L.R. 26 novembre 2001, n. 43, recante "Testo unico in materia di Organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna", all’art. 5 comma 2, individua in capo al Gabinetto della Presidente della Giunta, le funzioni di coordinamento della programmazione dell’utilizzo delle risorse comunitarie; − la Direzione Generale Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese, Relazioni Europee e Relazioni Internazionali svolge attività di coordinamento e valutazione delle azioni svolte dalla Regione per le politiche europee di collegamento con le istituzioni comunitarie a rappresentanza degli interessi regionali nonché attività di programmazione delle risorse del FAS attraverso il ricorso all’Intesa Istituzionale di Programma; Ritenuto opportuno: - offrire supporto al processo di programmazione e attuazione della politica regionale unitaria per il periodo 2007-2013, e nello specifico il coordinamento tra le diverse strutture regionali competenti per materia e la successiva fase di attuazione a livello territoriale locale attraverso l’adozione di specifiche Intese per la integrazione delle politiche territoriali; - procedere all’approvazione di un documento governance di tale assetto organizzativo. sulla Considerato che tali indirizzi sono contenuti nell’allegato 1 “Indirizzi della Giunta regionale per la programmazione integrata dei fondi europei, nazionali e regionali”; base Valutato che tale documento può costituire inoltre la per il confronto intersettoriale che deve portare 6 all'approvazione da parte dell'Assemblea legislativa del DUP (Documento Unico di Programmazione della politica regionale unitaria 2007-2013), che costituirà il quadro di riferimento dell'azione regionale per un utilizzo coordinato dei Fondi europei a finalità strutturale e dei fondi nazionali FAS per il periodo di programmazione 2007/2013; Richiamate: - la L.R. 26 novembre 2001, n. 43, recante "Testo unico in materia di Organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna", ed in particolare l'art. 37, comma 4; - la Legge regionale 24 marzo 2004, n. 6 “Riforma del sistema amministrativo regionale e locale. Unione europea e relazioni internazionali. Innovazione e semplificazione. Rapporti con l’Università; - la propria deliberazione n. 450 del 3 aprile 2007, avente per oggetto "Adempimenti conseguenti alle delibere 1057/2006 e 1663/2006. Modifiche agli indirizzi approvati con Delibera 447/2003 e successive modifiche"; - le proprie deliberazioni n. 1057 del 24 luglio 2006, n. 1150 del 31 luglio 2006 e n. 1663 del 27 novembre 2006; Dato atto del parere di regolarità amministrativa espresso dal Direttore Generale Programmazione territoriale e negoziata, Intese, Relazioni europee e Relazioni internazionali, Dott. Bruno Molinari, ai sensi del citato art. 37, comma 4, della L.R. n. 43/2001 e della predetta deliberazione n. 450/2007; Su proposta del Presidente della Regione Emilia-Romagna A voti unanimi e palesi D e l i b e r a 1. di approvare il documento “Indirizzi della Giunta regionale per la programmazione integrata dei fondi europei, nazionali e regionali” allegato 1 al presente atto quale parte integrante, per quanto espresso in premessa; 7 2. di dare atto che tale documento costituirà la base per il confronto intersettoriale e per la conseguente approvazione da parte dell'Assemblea legislativa del DUP (Documento Unico di Programmazione della politica regionale unitaria 2007-2013) quale quadro di riferimento dell'azione regionale per un utilizzo coordinato dei Fondi europei a finalità strutturale e dei fondi nazionali FAS per il periodo di programmazione 2007/2013; 3. di dare atto, altresì, che tale documento costituisce uno dei riferimenti utili per il confronto con le Autonomie Locali e le forze economiche e sociali del territorio, finalizzato alla predisposizione delle “Intese per l’integrazione delle politiche territoriali” e per la definizione delle scelte di programmazione a valenza regionale in riferimento al PTR. ------------------ 8 Allegato 1 Politica di competitività e coesione regionale 2007-2013 Indirizzi della Giunta regionale per la programmazione integrata dei fondi europei, nazionali e regionali Il sistema di governance della politica regionale unitaria 1 1. Premessa Il Quadro Strategico Nazionale (QSN) nel confermare l’approccio unificato della programmazione regionale ed i principi della governance multilivello cui è ispirata la politica regionale unitaria, sottende una forte attività di coordinamento che deve dispiegarsi a tutti i livelli coinvolti nella programmazione e gestione degli interventi. Da un punto di vista metodologico e di attuazione, il QSN, nel capitolo VI, individua tre i livelli che definiscono ed esplicitano questo coordinamento, attuato secondo modalità che implicano livelli progressivi di individuazione di obiettivi e di scelte operative. A. Livello di programmazione della strategia specifica (territoriale e/o settoriale) della politica regionale di coesione unitaria Il riferimento è all’adozione da parte delle amministrazioni centrali e regionali, di un Documento Unico di Programmazione (DUP), con cui si concorre agli obiettivi generali della politica regionale unitaria e con il concorso dei fondi comunitari e con le risorse della politica regionale nazionale (FAS); la sua approvazione finale dovrà avvenire entro un anno dall’approvazione del QSN e comunque entro il 2007. B. Livello della definizione istituzionale delle priorità, degli obiettivi, degli strumenti e delle responsabilità L’Intesa Istituzionale di Programma rappresenta il luogo di confronto e della condivisione degli obiettivi e della strategia di politica regionale unitaria. L’Intesa Istituzionale di Programma, in particolare definisce le priorità da conseguire in ambito di cooperazione istituzionale Stato-Regione e/o fra più Regioni; le modalità e le regole di cooperazione istituzionale; le specifiche responsabilità attuative; i conseguenti strumenti di attuazione della politica regionale unitaria. C. Livello dell’attuazione Il livello di attuazione, nell’ambito della strategia regionale di politica di coesione, tiene conto delle modalità, degli strumenti adottati necessari per garantire, la migliore realizzazione dell’approccio integrato della politica posta in essere, i livelli di cooperazione istituzionale, la partecipazione dei soggetti istituzionali e del partenariato economico e sociale. Nella tavola che segue sono sintetizzati i tre livelli 2 TAVOLA 1 PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE DELLA POLITICA REGIONALE DI COESIONE UNITARIA, COMUNITARIA E NAZIONALE 2007- 2013 FASE IMPIANTO PROGRAMMATORIO _____________________________________________________________________________ I livello QUADRO STRATEGICO DEFINIZIONE E programmazione NAZIONALE APPROVAZIONE della strategia 2007-2013 PROGRAMMI specifica (territoriale e/o Definizione settoriale) DOCUMENTO UNICO DI Programmi PROGRAMMAZIONE per la POR POR FSE FESR FAS politica regionale unitaria 2007-2013 II livello Condivisione INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA istituzionale: STATO - REGIONE priorità, obiettivi, strumenti e responsabilità. APQ Interregionale III livello strumenti di attuazione attuazioni interventi APQ Stato/Regione a strumento di attuazione carattere sovraregionale e per i settori, programmi interregionale, di per di opportuna una modalità sia iniziativa i quali un’amministrazione attuativa centrale cooperazione sia di iniziativa comune di più Regioni Regione; 3 basata sarà sulla Stato- Strumenti di Attuazione regionale 2 Orientamenti ed indirizzi per il coordinamento della programmazione unitaria a livello regionale Una volta definiti all’interno del QSN gli strumenti ed i quadri di riferimento e di condivisione strategica (DUP e Intesa Istituzionale di programma Stato-Regione) l’attenzione del processo di programmazione unitario si sposta sulla definizione di un modello di governance regionale. Si tratta in particolare modo di individuare, sulla base degli orientamenti contenuti nel QSN, le modalità di coordinamento tra i diversi livelli nazionale, settoriali della Regione, e con il sistema territoriale, nonché le procedure e gli strumenti di attuazione. A tal fine viene rappresentato uno schema, riguardante il livello di interazione con lo Stato, il livello di interazione intersettoriale regionale ed infine il livello di interazione territoriale. Lo schema proposto tiene conto esclusivamente dell’approccio metodologico e non fa riferimento a contenuti o al merito degli obiettivi e priorità da perseguire. Lo schema ha lo scopo di offrire degli indirizzi, degli orientamenti per la futura fase di attuazione del programmazione unitario della politica regionale di coesione per il 2007-2013. I tre schemi proposti riguardano in particolare: A. Livello di interazione Stato Regione B. Livello di interazione intersettoriale C. Livello di interazione territoriale 4 processo di 2.1 Il livello di interazione Stato Regione Il primo livello del processo di programmazione unitaria della politica regionale di coesione, riguarda la sfera di cooperazione tra Stato e Regione. La predisposizione stessa del QSN è frutto di cooperazione tra Stato e Regioni. Il QSN costituisce infatti, il quadro di riferimento strategico dell’intera politica regionale di coesione unitaria. Nel QSN, sono esplicitati, obiettivi, priorità di intervento, le modalità di integrazione finanziaria e programmatica, gli aspetti strategici di governance, ai fini dell’attuazione della politica regionale di coesione. Il QSN è infine adottato sulla base degli orientamenti strategici provenienti tanto dalle programmazioni regionali (Documenti Strategici Regionali), tanto dalle programmazioni delle Amministrazioni Centrali (Documento Strategico Preliminare Nazionale). Su scala regionale, la Regione Emilia-Romagna ha già adottato, in coerenza con i documenti programmatici regionali (DPEF 2006-2010 e il Documento Preliminare al PTR) il Documento Strategico Preliminare Regionale, quale strumento di confronto con le Amministrazioni Centrali al fine di contribuire alla definizione del QSN. La fase attuale riguarda invece la predisposizione del Documento Unico di Programmazione quale momento di definizione ultima della strategia regionale per l’attuazione della politica regionale di coesione. Nel DUP saranno declinati rispetto alle priorità del QSN, gli obiettivi specifici unitamente agli aspetti operativi riguardanti il quadro di programmazione finanziario unitario, le modalità previste per il coinvolgimento del partenariato istituzionale e socio-economico, i livelli di cooperazione istituzionale verticali e/o orizzontali, le modalità di attuazione, le regole, le procedure, le misure organizzative e di governance ai fini dell’attuazione dell’intera politica regionale di coesione. L’approvazione finale del Documento Unico di Programmazione deve avvenire entro un anno dall’approvazione del QSN e comunque entro il 2007. Ulteriore momento di cooperazione tra Stato e Regione riguarderà infine l’adozione dell’Intesa Istituzionale di Programma. L’Intesa si pone in modo strumentale al processo di attuazione della politica regionale di coesione, rispetto alla strategia definita nel DUP. L’Intesa in particolare modo individua le priorità della politica regionale di coesione unitaria per le quali si ritiene come necessario e/o opportuno e/o comunque più efficace una modalità attuativa basata sulla cooperazione Stato-Regione; nonché sulla cooperazione fra più Regioni e/o lo Stato. 5 Tavola 2. LIVELLO DI INTERAZIONE STATO – REGIONE __________________________________________________________________________ DOCUMENTO STRATEGICO PRELIMINARE DOCUMENTO STRATEGICO NAZIONALE 2007-2013 PRELIMINARE REGIONALE (DRS) QUADRO STRATEGICO NAZIONALE 2007-2013 DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE per la REGIONALE politica regionale unitaria 2007-2013 (DUP) individua le priorità della politica regionale di coesione unitaria per le INTESA ISTITUZIONALE DI quali si ritiene come necessario, PROGRAMMA opportuno ed efficace una modalità attuativa basata sulla cooperazione Stato-Regione; Stato 6 Più Regioni e/o 2.2 Il livello di interazione intersettoriale Un secondo livello di riferimento nell’ambito del processo di attuazione della politica regionale, riguarda la sfera di competenza regionale e quindi anche gli assetti organizzativi al suo interno, dove acquista particolare importanza il grado di coordinamento intersettoriale tra le diverse strutture competenti per materia nell’attuazione della politica unitaria di coesione. Un elevato grado di coesione interna, realizzato attraverso un’efficace sistema di coordinamento, rappresenta un elemento strategico per accrescere non solo l’efficienza in termini di capacità di spesa, ma soprattutto la possibilità di elevare la qualità e l’efficacia in termini di progettualità. Da questo punto di vista diventa importante stabilire il sistema di governo e di coordinamento tra le diverse strutture regionali competenti per materia, ai fini dell’attuazione della politica regionale unitaria. In fase di attuazione, ferme restando le prerogative regolamentari del Comitato di Sorveglianza e dell’Autorità di gestione per quanto riguarda l’autonomia della gestione dei singoli PO, a conferma della attuale organizzazione si prevede di individuare formalmente: • Una Cabina di regia politica, presieduta dal Presidente della Regione e composta dagli Assessori competenti cui compete la valutazione ed i progressi del percorso di avvicinamento agli obiettivi definiti. La Cabina prevederà modalità di coinvolgimento del partenariato economico e sociale e del partenariato istituzionale a cui riferire dei progressi e avanzamenti del Documento Unico di programmazione nel suo complesso. • Una Cabina tecnica di indirizzo – anche in attuazione delle funzioni di coordinamento delle politiche di programmazione in capo al Comitato di Direzione della Giunta regionale – presieduta dal Capo di Gabinetto o un suo delegato, al fine di ottimizzare i processi di coordinamento dei fondi. La Cabina tecnica di indirizzo, prevede la partecipazione delle Direzioni responsabili dei singoli programmi comunitari e nazionali oltre al responsabile regionale dell’attuazione del programma operativo nazionale nell’ambito della “Cooperazione territoriale Europea” (Obiettivo 3). Tale Cabina contribuirà allo sviluppo del Documento unitario di programmazione in coerenza con l’evoluzione complessiva degli specifici documenti programmatici e successivamente seguirà l’attuazione complessiva della politica Regionale unitaria. Infine ad essa sarà attribuita la predisposizione di una valutazione complessiva dei risultati conseguiti con l’attuazione del Documento Unico di programmazione. I principali compiti della cabina tecnica di indirizzo, a supporto della cabina politica sono: 7 o Individuazione e condivisione delle modalità operative per assicurare la necessaria unitarietà programmatica tra le Autorità responsabili di programma e gli altri soggetti interessati alla politica regionale unitaria; o Individuazione delle modalità operative per la interazione coi territori e per la definizione della Intesa per la integrazione delle politiche territoriali; o Individuazione dei temi specifici di interesse generale sui quali attivare attività di supporto tecnico e metodologico; o Accompagnamento nell’attuazione complessiva della politica regionale unitaria, attraverso incontri semestrali. Questa attività sarà possibile anche attraverso il contributo dei sistemi di monitoraggio delle differenti programmazioni, per permettere la visione integrata dell’andamento complessivo della politica regionale; o Contributo all’attivazione e coinvolgimento del partenariato economico e sociale, secondo due livelli differenti: Il livello informativo, in modo da assicurare una informazione integrata ed efficiente del DUP; Il livello consultivo, che, fatte salve le specifiche modalità di esame concertative previste nel POR, per quanto riguarda il Documento Unico di programmazione si realizzerà attraverso incontri annuali ai quali saranno invitati a partecipare il partenariato economico e sociale a livello regionale. Tali incontri saranno finalizzate a presentare lo stato di attuazione della politica regionale nel suo complesso e a raccogliere suggerimenti e proposte per renderne maggiormente efficace l’attuazione. • Funzioni di supporto al coordinamento. Le funzioni consistono nella preparazione delle riunioni della Cabina tecnica di indirizzo e nel supporto sia al vertice istituzionale che alla cabina politica nell’interazione con il territorio e degli incontri con il partenariato economico e sociale . Tali funzioni saranno organizzate presso la Direzione Generale Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale, in quanto trasversale alle altre Direzioni responsabili per materia di competenza, con la collaborazione del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti pubblici istituito presso la Regione ai sensi della legge 144/99. • Si prevede l’istituzione di un'unica Autorità di Audit, responsabile della verifica dell’efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo, presso la Direzione Generale Programmazione Territoriale e Negoziata, 8 Intese, Relazioni Europee ed Internazionali, anche in ottemperanza ai regolamenti comunitari che richiedono che questa responsabilità sia funzionalmente separata da chi ha la responsabilità della gestione del programma. • A supporto dell’integrazione e trasversalità dei programmi posti in essere, potranno essere inoltre attivate ulteriori specifiche strutture regionali o Aree di Integrazione, in questo ultimo caso, coordinate dal Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta, ai sensi della DGR (1057/2006). 9 Tavola 3. CABINA TECNICA DI INDIRIZZO ______________________________________________________________________________ Presieduta dal Capo di Gabinetto del Presidente Giunta Regionale DG DG DG ATTIVITA’ CULTURA PROGRAMM. PRODUTTIVE FORMAZIONE TERRITOR. E NEGOZIATA/ COMMERCIO E LAVORO FESR FSE FESR / FAS cooperazione Struttura di supporto al coordinamento: DG PROGRAMM.TERRITOR. E NEGOZIATA DG Agricoltura DG AP Servizio Economia Ittica Cabina tecnica di indirizzo DG Ambiente Altre strutture regionali 10 FEASR FEP 2.3 Il livello di interazione territoriale Il terzo livello riguarda l’interazione con il sistema territoriale. La dimensione territoriale provinciale rappresenta lo spazio ottimale, ma non esclusivo, di interazione istituzionale di diverso livello, tale da facilitare processi decisionali, orientati verso la selettività delle politiche che interessano il territorio. Il risultato finale del processo di concertazione territoriale riguarda l’adozione, su base provinciale, di una “Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali”. L’ Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali costituisce lo strumento con il quale sono condivisi, tra la Giunta regionale e i sistemi territoriali, gli obiettivi prioritari della programmazione ed i settori nei quali è indispensabile l'azione congiunta degli organismi predetti. Oggetto dell'intesa è la condivisione di azioni programmatiche nell’ambito di un piano pluriennale di interventi di interesse comune e funzionalmente collegati. L’ Intesa si basa dunque sul coinvolgimento del sistema delle autonomie locali, unitamente all’insieme degli attori socio-economici presenti sul territorio, per favorire la convergenza tra gli orientamenti definiti dai documenti strategici adottati dalla Regione e le istanze locali. Ogni intesa deve contenere, con riferimento ad un arco temporale settennale: 1. la declinazione degli obiettivi strategici e le linee di attività per il territorio provinciale, in coerenza con quanto già definito nel Documento Unico di programmazione e nei Programmi Operativi. Gli obiettivi e le linee di attività devono essere individuati con il coinvolgimento del partenariato economico e sociale ed di ogni altro soggetto interessato al processo; 2. una ricognizione programmatica degli strumenti attuativi e delle corrispondenti risorse finanziarie disponibili; 3. le modalità di verifica periodica e di aggiornamento degli obiettivi identificati nonché degli strumenti attuativi dell’intesa da parte dei soggetti sottoscrittori. L’Intesa dovrà prevedere l’apporto di risorse regionali specifiche da destinare alle aree svantaggiate dei territori provinciali (ex Obiettivo 2), sulla base anche delle indicazioni condivise in sede di cabina di regia politica. Ogni Intesa configura un accordo tra amministrazioni ai sensi dell’art. 15 della L. 241/90 e successive modifiche ed integrazioni e deve essere approvata dalla Giunta regionale prima della sua sottoscrizione. Ogni singola Autorità responsabile di programma (FESR, FSE, FEASR, FEP e FAS) terrà conto di quanto previsto nelle Intese territoriali nell’attuazione degli strumenti di propria competenza. 11 Tavola 4. LIVELLO INTERAZIONE TERRITORIALE __________________________________________________________________________ CONCERTATA REGIONE con EMILIA-ROMAGNA ENTI LOCALI FORZE ECONOMICHE E SOCIALI INTESA REGIONE EMILIA PER ROMAGNA L’INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE SOTTOSCRITTA tra ENTI LOCALI. TERRITORIALI ATTUATA Secondo le procedure FESR FEASR (POR) (POR) FSE FEP (POR) (POR) negoziali proprie di ciascun programma FAS (IIP) Altre Risorse Regione 12