agenda 21 locale - preogetto peter pan
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AGENDA 21 LOCALE - PREOGETTO PETER PAN MACROFORUM SUGLI INQUINAMENTI AREA TEMATICA: INQUINAMENTO ATMOSFERICO ZONA DI RIFERIMENTO: VALLE DEL MISA FACILITATORE DOTT. DANIELE SASSAROLI Il giorno 4 febbraio 2004 alle ore 16.00 presso l’Aula Magna della Scuola Media Fagnani di Senigallia, si è riunito il Forum sugli inquinamenti per discutere della qualità dell’aria nella Valle del Misa e Senigallia. Sono intervenuti: WALTER BRECCIA per il Comune di Senigallia; ENZO SABBATINI per il Comune di Ostra; FABRIZIO FELICI del Dipartimento Provinciale dell’A.R.P.A.M.; ROMEO LANARI per la Provincia di Ancona; ROSSANO MORICI Biologo, in rappresentanza dell’A.S.L. n. 4; ALESSANDRO CASTRIOTA in rappresentanza del Conacem e dei Verdi; MAURO GAGGIOTTINI per l’Istituto Panzini di Senigallia; ANTONIO VALENTE per l’Associazione Aduc; ANTONIO BRUNO per l’Associazione Utenti Trasporto Pubblico; CAMILLO NARDINI per l’Associazione Sena Nuova; LAURA SALVATORI cittadina MORI MARISA cittadina ************ Dal forum è emerso che il problema dell’inquinamento atmosferico è generato dal monossido di carbonio e di azoto e dalle polveri sottili dette “pm 10”, le quali hanno un diametro di 10 micron e sono costituite da una molteplicità di elementi quali residui di combustione dei motori, dalle sostanze carboniose del gasolio, dall’usura dei pneumatici, di freni, e sono rilevate dall’Arpam con un particolare “polverometro”. Al forum, si è detto che l’inquinamento atmosferico è strettamente connesso con le condizioni metereologiche come la nebbia, l’alta pressione e l’ inversione termica. Inoltre, i valori di concentrazione delle suddette polveri sottili aumentano notevolmente in presenza della sabbia del deserto e della salsedine marina con cui queste ultime interagiscono. Così, particolarmente lungo la costa, vi sono alti valori di concentrazione, anche a causa delle mareggiate invernali che, se pur innocue, determinano un vertiginoso aumento delle pm 10. Nelle località costiere, quindi, è molto difficile rispettare i valori predeterminati dal legislatore, in quanto essendo di derivazione comunitaria, sono stati decisi sulla base di modelli atmosferici (paesi del nord Europa) assai differenti dal nostro. E’ stato inoltre rilevato che non si può guardare il problema solo in relazione alle polveri pm 10, ma è fondamentale guardare anche alle polveri pm 2,5 e pm1 che, in quanto di diametro più piccolo, sono assai più pericolose. Principalmente, il forum ha individuato la causa del problema nel traffico veicolare. Questo contribuisce in modo determinante all’inquinamento atmosferico, rappresentando oltre il 65,57% del totale (di cui il 17% è generato dai motocicli); successivamente, secondo il forum contribuiscono le emissioni delle zone industriali ed insediamenti produttivi (11,43%). Le rimanenti percentuali, secondo il forum, sono determinate dagli impianti termici civili 19,57%, dal traffico marittimo 3,29% e da quello aereo 0,14%. Tali dati sono determinati su fattori di emissione previsti dall’APAT (Agenzia Protezione Ambiente Territorio). Il problema, soprattutto a Senigallia, è risalente, come si evince dai dati forniti dal Dott. Morici ( in allegato) è di immediata evidenza a causa dell’odore malsano dell’aria che si respira in alcune ore del giorno, e soprattutto nel periodo estivo. Secondo i rilievi effettuati dall’Arpam a Senigallia, da giugno 2003 sino a gennaio 2004 vi è stata una media di oltre 65 mg/mq con picchi che hanno sfiorato i 100 mg/mq. Ad incidere notevolmente su tali dati è il traffico veicolare della S. S. n. 16. Infatti a Marina di Montemarciano, i dati sono gli stessi, nonostante la modesta estensione rispetto a Senigallia. Nella Valle del Misa, invece, gli unici dati disponibili sono solo quelli relativi ad una indagine effettuata nella zona industriale di Ripe tra luglio e settembre, ove non sono stati registrati valori superiori alla soglia di 50 mg/mq, essendo la media 20 mg/mq. *********** Per risolvere le suddette criticità, il forum ha evidenziato che, a causa dell’estrema mobilità dell’inquinamento atmosferico, gli sforzi posti in essere da ogni singola amministrazione potrebbero risultare del tutto inefficaci. Così, un comune potrebbe veder posti nel nulla pregressi provvedimenti stabiliti ad hoc, a causa del vento che “trasporta” l’inquinamento da una zona all’altra. Pertanto, chiudere definitivamente il traffico potrebbe essere assolutamente inefficace e prestarsi a facili strumentalizzazioni politiche. La Provincia di Ancona dovrà: • farsi promotrice di iniziative che coinvolgano anche altre province e dovrà continuare la sua politica di coinvolgimento dei Comuni nella chiusura del traffico e di pianificazione della viabilità. • • • • • • • • • • • • • • prevedere un piano del traffico ad area vasta, intercomunale supportare il trasporto pubblico e nei giorni di chiusura del traffico dovrà esserci il bus gratis incentivare il bollino blu per le automobili affinché vengano controllati i gas di scarico delle automobili ad un prezzo simbolico di euro 5, prevedendo nel contempo dei sussidi per le auto-officine convenzionate. intervenire soprattutto in inverno ove all’inquinamento atmosferico contribuiscono le immissioni degli impianti termici incentivare la costruzione di piste ciclabili incentivare parcheggi scambiatori ove si parcheggia la macchina e si prende il mezzo pubblico o la bicicletta, anche se questi sono accentratori di traffico disincentivare il trasporto privato ed incentivare il trasporto pubblico diffondere una maggiore coscienza sulla gravità dell’inquinamento atmosferico agire sulla scuola affinché vi sia un cambiamento di mentalità agire con sistemi di sensibilizzazione sociale affinché vi sia una presa di coscienza circa la necessità degli interventi incentivare la diffusione di carburanti alternativi e meno impattanti come il bio-disel contribuire a ridurre lo spazio a disposizione per le automobili aumentare quello a disposizione per i mezzi alternativi come le biciclette contribuire alla diffusione capillare del metano per riscaldamento incrementare i controllo sugli impianti di riscaldamento che utilizzano combustibili diversi dal metano Dott. Daniele Sassaroli