scheda dello spettacolo

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scheda dello spettacolo
TEATRO ABITATO
STAGIONE 14-15
LOLITA
regia e interpretazione
Silvia Battaglio
(CREDITI)
consulenza artistica Julia Varley | suggestioni letterarie Vladimir Nabokov, Charles Perrault, Pia
Pera | suggestioni musicali Torgue & Houppin, Alva Noto, Paolo Conte| disegno luci Massimiliano
Bressan | produzione Cie.Zerogrammi | in collaborazione con Compagnia Silvia Battaglio | sostegno
alla realizzazione del progetto Odin Teatret Nordisk Teaterlaboratorium, Tangram Teatro, Crut (Centro
Regionale Universitario per il Teatro)| si ringrazia Pierangelo Pompa | con il contributo di
Regione Piemonte, MIBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali
(IDEAZIONE)
Lo spettacolo, liberamente ispirato al romanzo di Nabokov con riferimenti ai testi di Pia Pera e Charles
Perrault, è il risultato di una personale indagine teatrale sul tema dell’età, dove il punto di partenza
risiede nell’appartenenza o meno a noi stessi, al nostro tempo anagrafico ed esistenziale, alla nostra
origine infantile che ha diritto di cittadinanza perché è lei che regola il nostro presente, a un’età che ci
rappresenta e ci attraversa ma che talvolta non corrisponde al nostro tempo interiore, in questo
sfasamento tra età ed esistenza si annida un luogo che chiamerei: LOLITA.
(ITALIA. LABORATORI TEATRALI)
Una prima fase di ricerca intorno a Lolita è stata realizzata attraverso un ciclo di laboratori teatrali
rivolti agli allievi della Facoltà di Scienze della Formazione e focalizzati proprio sul tema della
percezione dell’età, tali laboratori sono stati attivati grazie alla collaborazione con il professor Franco
Perrelli, il Crut (Centro Regionale Universitario per il Teatro) e l’Università degli Studi di Torino.
Parallelamente un altro ciclo di laboratori sul tema è stato attivato presso il Tangram Teatro
coinvolgendo in questo caso non solo adolescenti o giovani allievi ma anche persone adulte interessate
ad affrontare teatralmente l’argomento e a porsi domande sul proprio modo di sentire e di vivere l’età,
intesa non solo come età esistenziale ma anche come età fisico-corporea. Questo confronto
“generazionale” tra adolescenti e adulti ha messo in moto un interessante processo di dialogo
sull’argomento e riflessioni che sono poi confluite in una prova aperta al pubblico nel Settembre 2012.
(DANIMARCA.
ODIN
TEATRET.
RESIDENZE
CREATIVE
E
DEBUTTO
INTERNAZIONALE)
L’incontro con l’Odin Teatret Nordisk Teaterlaboratorium (Dk) diretto da Eugenio Barba avviene nel
2012 con lo spettacolo Io amo Helen che viene ospitato e accolto con grande entusiasmo dal teatro e
dal pubblico danese. Tale incontro apre la strada ad una proficua collaborazione, rendendo possibile tra Ottobre 2012 e Gennaio 2013 - la realizzazione di una serie di residenze creative finalizzate allo
sviluppo del nuovo progetto teatrale LOLITA che, oltre ad aver avuto la possibilità di nascere ed
evolvere all’interno degli spazi teatrali dell’Odin Teatret, ha potuto giovare della preziosa consulenza
artistica di Julia Varley, storica attrice e regista dell’Odin e dello sguardo di Eugenio Barba. Le residenze
creative realizzate presso l’Odin Teatret sono risultate veri e propri periodi intensivi di prove, attraverso
un approfondito lavoro - analisi dei testi e delle azioni fisiche - finalizzato alla raccolta di materiale
artistico e alla produzione di scene. Il processo di creazione intorno a Lolita ha avuto la possibilità di
realizzarsi all’interno di in un ambiente professionale particolarmente stimolante, luogo di confronto e
di scambi di alto livello che hanno favorito una ricerca concentrata, rigorosa e metodica. In seguito, un
lungo e accurato lavoro di partitura e composizione compiuto nel corso del 2013 ha portato alla
realizzazione di uno studio - Costruendo_Lolita - presentato all’interno della rassegna Maldip duce di
guerra, la clandestina, la ladra che ha rubato l’infanzia a se stessa, che non si è concessa il tempo di
crescere. Lolita la senza fissa dimora, la senza radici, l’orfana, la donna-bambina, vittima e carnefice,
pura e contaminata nello stesso istante.
Un piccolo angolo d'infanzia immerso in un giardino di mele rosse, e una Lolita ormai adulta che
attraversa il tempo nel tentativo di ritrovare l’infanzia di cui troppo presto è stata privata. Lolita attende
la sua “prima volta” riponendo in essa il suo desiderio di adultità e libertà, si muove curiosa tra il prima
e il dopo, tra una mela e l'altra, sperimenta e “interroga” gli adulti nel tentativo di intercettare le
traiettorie del possibile, del consentito, attraversa la delusione e lo stupore, la purezza e il peccato, nel
suo viaggio intimo tra adolescenza e maturità. Lolita intreccia i fili della sua memoria, poi trema, ride e
sospira quando nel bosco della sua infanzia incontra il signor Humbert, l'uomo nero delle favole, mezzo
uomo e mezzo lupo che per timore di invecchiare sottrae il tempo a una bambina innocente come
cappuccetto rosso ma crudele come un dèmone. Lolita cerca le tracce della bambina che era e che
Humbert le ha portato via, scavalca il tempo, lo perde, e infine cerca di trattenerlo, tra smarrimento e
gioco, come un equilibrista sfida un mondo luminoso ma pieno di insidie, nel tentativo di collocare se
stessa fino ai confini incerti di una realtà in continua trasformazione e destinata a mutare
continuamente i suoi valori etici, a mettere in discussione certezze apparentemente innegabili come il
diritto alla propria infanzia.
Lolita è una donna, una vecchia, una bambina sola e crudele, dolce, sfuggente ed enigmatica,
un’adolescente che provoca gli adulti cercando in loro riferimenti e risposte ma, allo stesso tempo come
ogni adolescente, rivendicando fortemente il diritto a una libertà di cui non comprende ancora i limiti,
Lolita è sola perché nessun adulto la ama per quello che è e allora finge di essere un’altra nel gioco
perverso del teatro della vita. Ora con ingenuità ora con astuzia, Lolita proietta il suo corpo senza età in
quella dimensione ambigua e metamorfica in cui amore e crudeltà convivono nello stesso istante
penetrando nei sentimenti più profondi dell’essere e nelle sue incongruenze, attraversandoli con
passione, amarezza, fino all’ironia.
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TEATRO ABITATO STAGIONE 14-15 direzione artistica Piccola Compagnia della Magnolia | progetto Teatro
Abitato / Teatro Comunale di Avigliana. In accordo con in accordo con il Comune di Avigliana, con il
sostegno della Compagnia di San Paolo, e della Regione Piemonte, del Sistema Teatro Torino e Provincia,
con il Patrocinio della Provincia di Torino, in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo e Progetto
Teatro Ragazzi e Giovani Piemonte. www.piccolamagnolia.it/tab