valutazione dei corsi di formazione
Transcript
valutazione dei corsi di formazione
CLIO Õ92. ASSOCIAZIONE DI INSEGNANTI E RICERCATORI SULLA DIDATTICA DELLA STORIA FORMAZIONE DEI FORMATORI La progettazione dei corsi di formazione Clio ’92 sulla storia La valutazione di corsi di formazione a cura di Ernesto Perillo 12 ottobre 2007 - Bellaria, Hotel Principe Valutare la formazione Valutare il progetto di formazione Valutare la formazione • Quando • Cosa • Come • Perché Valutare la formazione Quando? • Prima • Durante • Dopo Valutare la formazione PRIMA Sono una docente dell’Istituto… vorrei organizzare… Per: segreteria <[email protected]> Gentile collega, Oggetto: richiesta corso di aggiornamento per grazie per le belle parole. insegnanti Per poter progettare un'iniziativa di Data: 29/09/07 23:21 formazione/aggiornamento presso la sua scuola abbiamo bisogno di alcuni Sono una docente dell'istituto di istruzione informazioni preliminari: superiore Corridoni-Campana - sulla disponibilità dei docenti a partecipare di Osimo (AN), vorrei organizzare al corso: quante ore, quanti docenti,... nella nostra scuola alcuni incontri di - sugli argomenti, a suo avviso, aggiornamento per docenti di scuole maggiormente "sentiti": quali competenze, superiori, sia del biennio che del quali conoscenze, quale strumentazione triennio. didattica, ecc. Ho conosciuto personalmente - il budget disponibile. il Prof.Mattozzi e il Prof. Guanci alla scuola Su queste basi si potrà pensare assieme al estiva di Arcevia qualche anno fa e sarebbe che fare. Molto volentieri. fantastico poterli avere come docenti, ma non so se è un percorso praticabile; Tanti cordiali saluti altrimenti potreste vincenzo guanci indicarmi alcuni esperti nella nostra zona da contattare. CHI? COSA? QUALI RISORSE? Valutare la formazione PRIMA ANALISI DELLE ESIGENZE FORMATIVE Valutare la formazione PRIMA Contesto/organizzazione Esigenze formative Disciplina insegnata Partecipanti FORMAZIONE Valutare la formazione PRIMA ANALISI DELLE ESIGENZE FORMATIVE per individuare • Quali bisogni formativi (espliciti/impliciti) • Quali attese/aspettative • Quali prerequisiti • Quali risorse • Quali vincoli • Quali criticita’ Valutare la formazione PRIMA ANALISI DELLE ESIGENZE FORMATIVE come • Intervista/riunione • Questionario • Documentazione • Se non è stato possibile PRIMA, analisi delle esigenze all’inizio del corso Valutare la formazione PRIMA ANALISI DELLE ESIGENZE FORMATIVE finalita’ • Elaborazione della domanda di formazione • Avvio della progettazione dell’intervento: scelta del tema; definizione di finalità/obiettivi; scansione organizzazione delle attività… • Primo intervento di formazione Valutare la formazione PRIMA ANALISI DELLE ESIGENZE FORMATIVE definizione degli obiettivi Caratteristiche degli obiettivi nella formazione: S pecific definiti con esattezza M easurable oggetti di misurazione A greed condivisi, concordati con i partecipanti R ealistic and achievable raggiungibili T imed sottoposti a vincoli temporali A. Isoppo, 2005 Formulazione di obiettivi: esempio 1 Corsi di formazione per docenti e dirigenti scolasticia.s. 2007/2008 Le nuove Indicazioni per la scuola dell'infanzia e il 1 ° ciclo (1 pomeriggio) 1^ PARTE Breve inquadramento nel contesto della riforma : cosa cambia rispetto alle precedenti Indicazioni Nazionali? Alcune osservazioni di fondo: - essenzialità e focalizzazione: un problema aperto - dimensione estensiva-orizzontale e dimensione intensiva-verticale della formazione : una difficile polarità - e la “personalizzazione”? Il documento di riferimento: “Cultura, scuola, persona” - finalità della scuola nel nuovo scenario - la centralità della persona e la nuova cittadinanza - un nuovo umanesimo ? 2^ PARTE La Scuola dell'infanzia : - contesto di relazione, cura, apprendimento - osservazioni sui Campi d'esperienza - le aspettative di crescita e di apprendimento “ La” Scuola del Primo Ciclo : - aspetti educativi e valoriali - promuovere l' ”alfabetizzazione di base” - criteri metodologici di fondo Discipline e Aree disciplinari: - continuità-discontinuità tra Primaria e Secondaria - alcune osservazioni su aree e discipline - traguardi e obiettivi: il livello delle aspettative tra ottimismo e realismo Conclusione. Suggerimenti per un P.O. F. - e una scuola - all'altezza della sfida formativa. Formulazione di obiettivi: esempio 2 Corso 1 Tema: L’EDUCAZIONE TEMPORALE NELLE PRIME CLASSI DI SCUOLA PRIMARIA Obiettivi: Approccio all’educazione temporale nelle prime classi della scuola primaria, in preparazione allo studio della storia nel triennio successivo, attraverso la didattica laboratoriale. Corso 2 Tema: IL QUADRO DI CIVILTA’ NELLA SCUOLA PRIMARIA Obiettivi: Ripensare l’insegnamento della storia in vista della costruzione di una effettiva rete di conoscenze e competenze significative ed ampliabili. Avvicinare gli insegnanti alle procedure di costruzione di un quadro di civiltà, attraverso un approccio laboratoriale. Formulazione di obiettivi: esempio 3 Operatore OPPI ORGANIZZAZIONE PER LA PREPARAZIONE PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI Titolo Il gruppo, il conflitto, l'organizzazione Destinatari Persone che lavorano in team e desiderano capire come affrontare e gestire situazioni conflittuali, rendere il sistema di gruppi organizzativo uno strumento funzionale, affrontare con creativitˆ i compiti organizzativi tipici dei gruppi Prerequisiti Nessun particolare prerequisito. Come forma di autovalutazione per i partecipanti un test di ingresso permetterˆ di valutare e monitorare i propri apprendimenti Obiettivi Descrizione competenza Tipologia competenza Conoscenze Abilitˆ Comportamenti 1) Essere in grado organizzare un gruppo di lavoro Competenze tecnicoprofessionali e trasversali conoscere le principali teorie sui gruppi creare un setting funzionale,avere chiarezza degli obiettivi e nella distribuzione dei compiti; : puntualitˆ e precisione nella documentazione Competenze tecnicoprofessionali e trasversali conoscere le teorie psicologiche sulla gestione del conflitto fare circolare la comunicazione e gestire il conflitto cognitivo come elemento di ricchezza Non stabilire rapporti privilegiati con alcuni membri del gruppo, non valutare le persone, Competenze tecnicoprofessionali e trasversali Essere in grado costruire in gruppo progetti innovativi usando le risorse e realizzando il compito curare la documentazione, fare sintesi, tenere la Ò storia, anche operativa del processo di lavoro avere equilibrio tra lÕ interesse al risultato e lÕ interesse verso le persone Essere in grado di gestire un gruppo utilizzando il conflitto come espressione della diversitˆ Costruire in gruppo progetti innovativi usando le risorse e realizzando il compito Valutare la formazione PRIMA ANALISI DELLE ESIGENZE FORMATIVE – Attività di ricerca per disegnare la mappa dei bisogni di formazione – Mappa ridisegnabile in itinere (ascolto attivo) – Progettazione come processo decisionale ricorsivo Esempio corso Thiene (2007) Valutare la formazione DOPO Valutare la formazione DOPO Modello obiettivi risultati finalità Modello autodiagnosi Verificare il raggiungimento degli obiettivi fissati La formazione come processo prevedibile e lineare focus oggetto strumenti vantaggi limiti Il partecipante Il prodotto Il processo Prevalentemente quantitativi Prevalentemente qualitativi • Semplicità • aiuto ad evitare il rischio della genericità delle mete formative •Centratura sulla performance •Limiti degli strumenti docimologici di rilevazione dei cambiamenti •La questione dei tempi •Obiettivi predefiniti e rigidi Valutare la formazione DOPO Cosa valutare • Il gradimento del corso • L’acquisizione di conoscenze • L’acquisizione di competenze • La capacità di trasferimento di quanto appreso nel proprio lavoro • Come i partecipanti giudicano il corso • Che cosa i partecipanti hanno imparato dal corso • In che modo i partecipanti utilizzano nella scuola quanto apppreso • Nuova consapevolezza della disciplina insegnata. Nuovi “modelli di pensiero”. didattico • La modificazione di atteggiamenti, convinzioni, significati della disciplina insegnata Valutare la formazione DOPO Cosa valutare 1 Il gradimento del corso • Il questionario di fine corso sui seguenti aspetti: – Grado di soddisfazione rispetto all’intervento formativo – Utilità, trasferibilità, applicabilità di quanto “insegnato/appreso” nel corso – La didattica: competenza/effficacia del docente, adeguatezza della mediazione didattica, attività laboratoriali etc. – Adeguatezza organizzativa: sede, orari, livello di accoglienza – Giudizio complessivo del corso Esempio questionario gradimento PROGRAMMARE E VALUTARE LA FORMAZIONE. UNA GUIDA PER LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, Milano 2004 Valutare la formazione DOPO Cosa valutare 1 Il gradimento del corso Vantaggi – – – – Semplicità Immediatezza Ricapitolazione riepilogo di quanto appreso Acquisire indicazioni per migliorare Limiti – I risultati sono legati alla sfera percettiva dei partecipanti – Non serve a valutare apprendimenti e transfert – Spesso non si elaborano né si tiene conto delle risposte titolo relazione La filier a d e lle c o mp et en z e de l f o rm a t or e Clio interesse chiarezza 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 4 8 2 10 utilitˆ 2 3 4 5 3 9 1 2 3 4 5 1 3 9 2 3 4 5 1 2 10 2 3 4 5 1 10 1 2 3 4 5 1 1 2 9 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 9 1 1 10 Il Lab o ra t o r io n e lla f or mazi o n e d e i d oc en ti di st or ia: la p ro ge ttaz io n e Il Lab o ra t o r io n e lla f or mazi o n e d e i d oc en ti di st or ia: la ge s t io ne La filier a d e lle c o mp et en z e de l f o rm a t or e Clio - Il Lab o ra t o r io n e lla f or mazi o n e d e i d oc en ti di st or ia: la p ro ge ttaz io n e Il Lab o ra t o r io n e lla f or mazi o n e d e i d oc en ti di st or ia: la ge s t io ne - 4,6 4,8 4,7 4,7 4,8 4,8 4,6 4,5 4,6 Considerazioni • · · · I temp i per riu t ili zzare gli esit i de i l aborator i sono troppo brev i. Riut ili zzare > riconfrontarc i. Occorre secondo me disti ngu er e la t ipo log ia di laborator i. Lab per formare g li insegna nt i e lab pe r elaborare percors i e pian i di lavoro eff et t iv i. Sono ev ident eme nte legat i, ma rich iedono alcuni cr it er i d ive rsi. Un poÕ sacrificat a la parte sull a ge st ion e (che andrebbe v ista meg li o an che ne l contest o de l processo d i evo luzione dei grupp i). Mi auguro ch e c i s ia com e sempre u n r esoconto de ll e riflessioni emerse da cui r ipart ire per la ver ifica dei comportamen ti acq ui sit i e per la riprogettaz ione. Grande compet enza, ch iarezza deg li espert i. Ott imo il clima che sono r iusc it i a creare. Valutare la formazione DOPO Cosa valutare 2 La capacità di trasferimento • La valutazione di follow up • A distanza temporale dall’erogazione del corso Valutare la formazione DOPO La valutazione di follow up: come • Questionario, osservazione, intervista, documentazione • Autovalutazione: dossier, diario di bordo, agenda riflessiva… • Creazione di una comunità di pratiche per confronto/scambio/discussione su soluzioni adottate, buone pratiche, nuove procedure, materiali e strumenti più efficaci, elementi critici… A proposito della valutazione della formazione, due studiosi A. Fontana e G. Varchetta - parlano di valutazione riconoscente. Mi sembra una prospettiva interessante. Cosa può essere una valutazione riconoscente? Una valutazione che sia in grado di: Riconoscere e dare significato ai risultati attesi della formazione Riconoscere dare significato ai risultati inattesi della formazione Riconoscere e dare significato alla gratitudine verso chi ci ha insegnato qualcosa