voleva solo parlare d`amore

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voleva solo parlare d`amore
voleva solo parlare d’amore
paranoie di una donna sola
01/01/2013
drakmakagi
La nostra vita che scorre
La nostra vita che scorre,
come una lotta inesorabile
contro il male di sopravvivere a sé stessi,
cercando pace in altri luoghi,
altri luoghi umani ...
altri momenti di lotta interiore e infinita.
La nostra vita che scorre via, fra le dita,
come sabbia,
mentre ci aggrappiamo ad un sogno,
mai pienamente condiviso
e mentre ci accorgiamo
di essere andati in direzioni opposte.
È tardi per cambiare, per nuove soluzioni;
è tardi, per capire
che sarebbe bastato così poco:
un abbraccio silenzioso,
un bacio appena sfiorato,
una stretta di mano...
e saremmo ancora nello stesso treno,
nello stesso vagone,
nella stessa destinazione,
saremmo ancora un noi …
Invece...
La nostra vita che scorre
e ci sfugge dalle mani,
mentre rincorri lo ieri, passa il presente
ed è già domani ...
Eppure credevamo fosse Amore.
Dedicato a Velia, Eleonora, Valeria, Adriana e a tutte le donne;
ma anche a tutti gli uomini che … volevano parlare d’Amore.
Preludio- sproloquio
Una storia come tante, la mia storia, nata leggendo le pagine svolazzanti di frammenti di vita sparsi lungo il
percorso irto d’ostacoli verso la felicità, nata scorrendo insaziabile e curiosa l’indice delle esperienze da fare
e dei sogni da realizzare, nata dal tentativo di essere pienamente e senza indugi me stessa.
Una voce parlava dentro di me, ero solo una bambina con la testa infarcita da fantastiche storie di fate e di
angeli venuti dal cielo, e la voce raccontava di me come se narrasse proprio una di quelle favole che tanto
amavo …
Fin da bambina credeva di essere speciale: così tanto speciale che non aveva paura di nulla.
Era certa che, nascosti fra i fili d’erba, innumerevoli piccoli esserini magici stessero lì a
vegliare su di lei,
era sicurissima di questo: perché ogni volta che aveva avuto bisogno di aiuto, un angelo,
travestito da persona qualunque, l’aveva salvata.
Come poteva, dunque, dubitare di essere una persona speciale?
Le storie di famiglia raccontavano, come in una antica leggenda, che lei fosse nata nel
momento preciso in cui suo cugino,il bellissimo bambino nato dalla sorella di suo padre,
purtroppo chiudeva per sempre gli occhi su questo mondo.
La notte prima, il nonno paterno aveva avuto un presentimento: un sogno agitato e confuso in
cui un bimbo bello come il sole cadeva in mare ed egli si tuffava per salvarlo, ma … cercava e
cercava senza riuscire a scorgerlo nelle acque turbinose e gelide, finché ad un tratto: sentì un
piedino sfiorargli la mano e lo afferrò, con tutta la sua forza disperata, lo trasse in salvo e
scoprì … che era una bambina! Ed essa lo fissava con grandi occhi magnetici ed un dolce
sorriso contagioso …
Quando l’indomani si seppe della morte del nipotino e della contemporanea nascita della
nipotina, fu forse l’unico a non essere sorpreso: un grande uomo, eccellente artista, ed
insegnante di gran cuore e fede in Dio nonché nei suoi, a noi oscuri, disegni …
Così, vedete, come poteva non essere una bambina speciale?
Ogni animale al suo tocco si calmava e ciò fu certo utile quando ad 11 anni andò a lavorare in
un salone di bellezza per cani: aveva il compito di trattenere ed asciugare i cani più grandi,
perché solo da lei si lasciavano fare di tutto senza dar noie.
Il suo buonumore era così contagioso che, qualunque spettacolo vedesse, nello scoppiare a
ridere ed applaudire trascinava anche il pubblico più tiepido, che si accalorava e la seguiva
nella sua bellissima risata argentina!
A volte si affacciava dal balcone e cinguettava come e con gli uccellini, guardava nelle nuvole
e vedeva la grandezza di Dio, sentiva la luce nel suo cuore e provava un profondo amore per
tutto il Creato …
La sua intelligenza straordinaria le permetteva di ragionare come e più degli adulti che a volte
sembravano bambini a lei affidati, aveva infatti grandi doti organizzative e pragmatiche,
fantasia e voglia di fare che la rendevano un elemento piacevolissimo di ogni festa familiare o
di eventi vari.
La sua voce conservò il potere calmante per molti anni, forse fino a quando ebbe a sua volta
una bambina … ma questo è il dopo, non ci interessa, non ancora almeno …
Scriveva poesie fin da quando imparò a scribacchiare qualche parola, componeva canzoni e
melodie di ogni genere: dal canto struggente d’amore alla lode del Signore.
Desiderava una seconda chance per tutti, credendo fermamente che il mondo e l’universo
fossero destinati a generare diversità solo finché potessero essere poi livellate dall’amore.
Aveva profonde convinzioni innate, ostinatamente ingenua e schietta in tutte le cose, seguiva il
suo cuore e voleva … voleva solo parlare d’amore.
Così comincia questa nostra storia, piena di grandi cose, di eventi inspiegabili e miracolosi, di
poesie, di musica, di odori ed immagini a volte sfocate , altre volte nitidissime e dal vissuto
forte … frutto di fantasia o di realtà? Solo chi c’era … sa.
… sembrava impossibile, sembrava l’avventura momentanea di una bambina dalla prodigiosa fantasia ma
quella voce continua ancora oggi, sempre più irriverente e sempre meno infantile ma imperterrita, a
raccontare la storia di Kaurah.
Voleva solo parlare d’amore
Ma chi? Forse la povera piccola fiammiferaia che, nella neve, tragicamente, rischia la morte
ogni giorno? No, no.
Forse la dolce Biancaneve che mangia la mela stregata? No, no, c’è già “Come d’incanto” per
quella storia lì.
Forse la sottoscritta? Ci siete quasi, anche se questo libro internettiano è la mia segreta
confessione d’amore …
Si tratta di un uomo (uno? Nessuno, centomila …).
Odo fin da qui l’ohhhh di meraviglia: un uomo che parla d’amore? Ma davvero?
Ebbene sì, e non potete ancora nemmeno immaginare ( tranne forse i più furbetti che hanno
già scorso qualche paginetta), quanti e quali casini ha combinato con tutta la sua velleità di
parlare d’amore …
Ma quest’uomo è forse uno di tanti altri, centomila … no, non centomila miei uomini, magari!
Solo dei centomila uomini che vorrebbero “solo parlar d’amore”, perché a viverlo, beh, c’è
differenza poi …
Mi ri-presento: sono la vostra vicina di casa, quella burbera con gli occhiali, vecchia zitellona
con una figlia che sembra vecchia già dalla culla.
Sì, proprio la fisioterapista, la mattacchiona con il muso lungo e lo spolverino nero per coprire
la panza, quella che si tinge i capelli come il tempo va a marzo e si trucca in modo pesantone
per coprire la barbetta, illudendosi di coprirla direi, perché poi si vede anche peggio!
Sono la collega che scoccia sempre con le sue paturnie di precisione che poi sono solo
fissazioni sul lavoro degli altri, perché io sono una casinara, organizzata ed efficiente ma pur
sempre casinara!
Sono la mamma della bambina più sfigata e triste della scuola.
Sono la sexy-girl di internet tra le più votate (eppure le mie foto sono innocenti scene di vita
quotidiana costellate di primi piani per non far vedere la trippona), la cartomante più richiesta
(ma, come i taxi quando piove: mai disponibile) … e ci credo se sto qui a scrivere!
Insomma sono io, la presunta autrice di questo tormentone (ché il vero autore è il sig. Destino,
in verità) … Kaurah.
Sono io la donna descritta con tanto amore dal lui di turno?
Ecco, una volta andato via dalla mia vita sembra tutto più limpido, tutto più chiaro, come una
vita nuova, appunto, senza di lui.
Ma l’esistenza delle e-mail mi costringe a ricordarmi che lui è esistito, che mi amava (o almeno
ne era fermamente convinto) e che le sue parole d’amore (sì, avete capito bene, parole
d’amore da un uomo)… beh, non moriranno mai.
Fortunello mi scrive:
Dolcissimo AMORE MIO,
moltissime volte ho cercato di immaginare, come sarebbe stata la donna che avrei
voluto avere accanto a me, condividere con lei la mia vita, ricevere da lei un figlio,
l’ho sognata, ricercata, bramata, non sapendo che la mia affannosa ricerca e attesasi
sarebbe fermata e appagata, con la donna dei miei sogni, SEI TU AMORE MIO la
donna che ho sempre AMATO e mai avuta.
Ci sono momenti che mi sembra tutto un sogno, un sogno bellissimo, penso se fosse
tutto solo frutto della mia immaginazione? Tremo.
Poi appena ti vedo so che è tutto vero, il mio cuore esulta di gioia, sei mia, tu mi sei
accanto, cammini con me, sei la mia DONNA, il VERO AMORE.
La tua voce mi rasserena, il tuo viso illumina il mio cuore, sento dentro di me un
rincorrersi di sensazioni indescrivibili.
Amore stai facendo diventare un Uomo senza vita, un UOMO vero, che ha per la
prima volta assaporato la vera essenzadella parola AMORE, tu mi hai donato la gioia
di provarlo con te.
Dolcissima anima mia, ci sono momenti, in cui le parole sono solo un insieme di
consonanti e vocali che non rendono giustizia, a quello che io provo per te, AMARTI
e VIVERTI rendono giustizia ai nostri sentimenti, io sono orgoglioso di essere il tuo
UOMO, sono orgoglioso di TE, di come sei.
Quando sono con te, vorrei che il tempo si fermasse, per poter vivere intensamente
con te, e AMARCI come meritiamo.
IO ti sono e rimarrò sempre al tuo fianco, hai e avrai la sicurezza che io ti dono, la
forza del nostro AMORE ci rende invincibili, nulla riesce a scalfire ciò che siamo.
AMORE infinito, credimi, non ho mai provato, o lontanamente provato e non lo
proverò l’AMORE che nutro per te (lapsus freudiano per dire che non mi hai mai amato né
mai mi amerai?!?).
La mia anima, la mia dignità, il mio essere uomo è tuo, sono tuo, sono tuo perché
desidero esseresolo tuo.
Grazie AMORE MIO, per l’AMORE che mi DONI.
Ti amo dolce vita mia
A questo punto dovrei sentirmi sua per tutta la vita, credo, dovrei cadere letteralmente ai suoi
piedi e ritornare in ginocchio da lui, penso … invece insisto a dire che tra noi è finita, che è
inutile cercarmi, parlarmi, sbirciarmi di nascosto, spiarmi, assillarmi, e quant’altro si possa fare
per tornare indietro, non ci sto più … Lui lo capisce talmente bene che mi arriva la qui presente
e-mail …
Caro amore mio,
ho provato, a non cercarti, ma non ci riesco a starti lontano, la mia vita, non è più la
stessasenza di te.
Vivo, così si fa per dire, in una grande disperazione, per la tua assenza, sto cercando
di non crollare, ma ogni volta che ti penso sento una stretta al cuore, sento che
esplode. Vorrei vederti, parlare, viverti, ma non mi dai modo per poterlo
fare.
L'altra sera quando ti ho chiesto aiuto, stavo pensando di
uccidermi.
Ma solo il sentirti vicina mi ha aiutato.
AMORE mio ti amo
ti amo come non mai
Sono sempre più innamorato di te e sicuro di questo sentimento
Il cuore è stretto in una morsa strana,
sale fino in gola la voglia di piangere,
una lacrima scende,
é la pioggia mi dico.
Non è la pioggia,
è che mi manchi,
mi manca quando mi abbracciavi forte,
quando mi baciavi piano,
quando mi sfioravi appena,
e magari fuori pioveva.
Come ci siamo conosciuti?
Un modo spontaneo e bello, ci siamo incontrati quel primo giorno con lo sguardo,
rapido ma intenso.
L'ho portato con me tutti i giorni che hanno preceduto il rivederti.... , è stato bello
avvicinarmi a te e sussurrarti qualcosa che tu hai recepito consapevole del nostro
futuro per questo ne sono felice, vederti è stato come un raggio di sole fuoriuscire da
un cielo notturno già stellato,
ma privo di quella stella, ERI TU, SEI TU, per me
Non so come esprimere questa sensazione, che fa solo una cosa, una cosa che non si
sente, non si vede, qualche cosa di magico, qualche cosa di raro, di prezioso.
Questo è quello che provo per te.
E non si può esprimere con le parole.
Percepisco tutta la bellezza del tuo animo
Attraverso i tuoi sogni ed i tuoi desideri.
E farò di tutto per poter leggere la felicità
E la spensieratezza nei tuoi occhi meravigliosi.
Sarò sempre là, accanto a te,in tutti i momenti di gioia e di dolore ti prometto che sarò
presente e premuroso per dimostrarti quanto sei importante per me.
rimango abbagliato, non è il sole del giorno, ma il bagliore di una stella ad accecarmi,
una stella meravigliosa, una stella che mi sta aiutando a diventare grande, che mi
indica il percorso da seguire, per diventare un uomo, il tuo uomo... ti amo...
E qui io mi chiedo: ma perché cavolo dovresti crescere per diventare un uomo, il mio Uomo,
quando io credevo sinceramente che tu lo fossi già?
Forse mi sono persa un passaggio della nostra vita di coppia? Può essere, in effetti dalle
parole e dai fatti uomo non lo era mica tanto, semmai bambino gigante … e mio, poi, per
niente, almeno a quel che dice sua moglie!
Ammetto che il fatto di essere sposato era in secondo piano dato l’amore infinito e purissimo
che provavamo, purissimo come quello dei bambini, dicevamo noi, ma in quel modo lì i
bambini si fanno!
La vita è fatta di molti momenti platonici, direi i tre quarti, e qualche momento di bestialità
purissima e levissima come l’acqua minerale.
Ma quando la pelle infuocata di passione sfregola, bisogna avere un bell’alibi pronto; eccolo
qua, bell’è fatto, precisissimo e anche molto romantico: MA NOI CI AMIAMO!
Dal punto di vista letterario questa è una affermazione, peraltro molto vera alla lettera: ci si
ama, si sta facendo l’amore … per carità, Amore con la A maiuscola, mica sesso o robe del
genere, non sia mai!
Perché noi mettiamo l’anima dentro … a questo proposito mi viene un dubbio: e se fossi io a
non chiamare le cose col loro legittimo nome?
Magari quello lì è proprio l’anima della persona che io ho amato … quindi se il Bobbit adesso è
senza anima, la colpa è della moglie che l’ha evirato senza mezzi termini …
Dislessia cibernetica
Torniamo a me, dai … in fondo sono l’autrice, credo, di una simpatica accozzaglia di chicche
sulla vita …
Sì, sì, lo so, il mio italiano è terribile … no, non sono straniera, solo che fin da piccola avevo la
velleità di reinventare le parole e, beh, continuo a farlo anche dopo più di 40 anni!
Avanti, chi di voi non ha sbagliato qualche parola preso dalla foga del discorso e, per non far
brutta figura con l’interlocutore che lo guardava a metà fra l’attonito e il perplesso, non ha
continuato con non-chalance a ripetere la parola così come l’aveva detta?
Ah, nessuno? Beh, vorrà dire che questa è un’altra prerogativa mia, però poi non dite che non
vi ho dato la possibilità di farlo!
A proposito di parole e sfondoni , ho fatto una bella raccolta di queste frasette dai miei
pazienti:
Espressioni tipiche: la rotula del gomito (il gomito), la rotula della spalla (l’acromion o la
clavicola), la risonanza gnomica ( rmn), la paturnia del ginocchio (rotula), la minutaria (questa
è la migliore: le difese immunitarie!); poi ci sono quelle dei medici: la lombare sinistra (da
lombo sacrale, mal interpretato), semenza celebrale (demenza cerebrale che poi si dice
senile), ghiaccio-terapia (che si fa a casa non in un centro di fisioterapia!), la teclatermia (tecar
o diatermia), ecc.
A parte tutto ciò nel mio centro di Fisioterapia la gente si sente ben accolta, i pazienti mi
vogliono bene, passo il tempo ad evitare gli innumerevoli inviti a pranzo, le regalie varie
(borse, maglioncini, pupazzetti, spiccetti, ecc.), i dolcini (l’ho fatti con le mie mani, tutti
ingredienti veri, dallo strutto alla marmellata di kiwi, giuro), le uova fresche (delle mie gallinelle,
per la bambina, le prenda), la verdura (la vuole già cotta che magari non ha il tempo di farla?);
insomma un vero paese dei balocchi anche se c’è chi vorrebbe ancora di più.
Tra i colleghi ce n’è una che addirittura ordina tipo al supermercato: vorrei quei
broccoletti siciliani tanto buoni come li fai tu, che domani ho la suocera a
pranzo, dai, me li porti? e quel tortino di salame e formaggio? una vera
delizia; me ne fai un paio, uno piccolo per stasera a cena e uno grande che fra
tre giorni è Pasqua e lo porto da mia madre al pranzo di famiglia, grazie, eh!
Un’altra dice: ma insomma mi ha dato 5 euro, che ci faccio, mica costa poco la vita, io ne
voglio almeno 50, che razza di avaracci …
Insomma, i vecchietti oltre a chiedere il mutuo per pagare le terapie, ne dovrebbero chiedere
un altro per dare le mance alla tipa che gli porge la carta per asciugarsi!
Ma qui ci perdiamo, io non sono il mio centro di fisioterapia, per cui lavoro insomma, ma che
non solo non è mio, ma manco mi considera facente parte dello staff …
Me lo ripeto in continuazione, io non sono il centro, ma è difficile pensarlo quando sei sempre
la prima ad entrare e l’ultima ad uscire; quando sei l’unica che si ricorda i pazienti e gli fa una
carezza per consolarli delle loro vite tristi e vuote di vedovelle, mammine in erba, sposine
incerte, amanti deluse, vecchietti dimenticati dai figli, stranieri senza lavoro divenuti disabili per
10 euro al giorno …
Ecco qui ci sono io, almeno un po’ di me: la terapista confessore, l’amica consolatrice durante
il massaggio, la delicatezza di una carezza che nessuno fa al vecchino un po’ sudaticcio e
diabetico che piange la morte dell’unica figlia; questa sì, sono davvero io … e me ne vanto,
scusate se è poco!
La Kaurah che tutti conoscono è una tipa grossa dall’aria mascolina e rude, che però è
delicata con chi sta male, con chi ha bisogno di aiuto, che sa amare le persone perché
qualcuno le deve pur amare … ognuno ha diritto alla comprensione di qualcuno, molti trovano
la mia, ecco.
Però sono una gran pigra, eccomi qua a scribacchiare mentre di là in cucina la muffa sta
cercando di divorare tutto, io l’ammazzicchio un po’ con la varecchina, ma poi se l’acqua
continua a cadere per terra che ci posso fare? E i piatti, ma perché si mangia nei piatti? Ne ho
un centomila da lavare il sabato perché in casa mia sono tutti signori, non si mangia nemmeno
una caramella senza piatto adeguato che poi si getta nel lavello o dove capita, purché in
cucina lontano dalla vista degli ospiti.
Quali ospiti che a noi non ci pensa nessuno, siamo abbandonati da Dio per la maggior parte
del tempo e io vado a Roma dalla mia amica un sabato ogni venti per scappare da casa!
Se vado in cucina però la smonto e rimonto, lavo tutto, adoro lavare i piatti ma sono pignola: li
metto in ordine per tipo e colore, lavo prima i bicchieri e le tazzine, poi i piatti, infine posate e
pentole dopo aver cambiato l’acqua; allora finalmente mi sento ok …
E i panni da lavare? Li faccio con la spazzolina, quella per le unghie, macchia per macchia,
con lo sgrassatore, il perborato, la varecchina gentile (non è che dica per favore alle macchie
ma evita i buchi sui vestiti), poi in lavatrice e ad asciugare sullo stendino quello alto, che si
piega e si sposta, ma che perde le rotelle, un po’ come me.
Il problema è che tutte queste belle cose le devo fare quando ho il tempo cioè il sabato, che
poi è quando vado a Roma dalla mia amica, e la bambina ha il catechismo e si deve anche far
la spesa per tutta la settimana, che a giudicar dai conti sembra che la fai per tutta la vita!
Io, però, il sabato, cioè oggi (lo dico a colpo sicuro, perché tutto il libro lo scriverò solo di
sabato, magari in mille sabati, ma solo di sabato) vorrei anche farmi gli affarucci miei, tipo
uscire, ballare, scrivere, vedere la tv … però Dio, che era ebreo e in quanto tale rabbino e
avaraccio, ci ha dato sta giornata di sole 24 ore! No, non la nota rivista finanziaria, proprio 24
ore appena per fare tutto.
In tutto ciò sarebbe gradito avere una vita privata, ogni tanto … quindi pensate la mia fatica ad
avere un uomo, qualsiasi esso sia, in carne ed ossa, da vedere dividere e conciliare con
lavoro, famiglia, figlia, scuola, spesa, casa, amici, e me.
Pensate poi la fatica inimmaginabile di dividerlo con altrettante cose sue, aggiungeteci la
moglie e deducete voi se si poteva fare o meno.
Immagino che siate giunti alla stessa mia conclusione: adiòs amigo.
Così sono nate le sue poesie, peraltro meritevoli e molto convincenti, dolcissime, che mi fanno
venire nostalgia e che, per esorcizzarne il potere, vi dono in briciole di vita sparse qua e là.
Anche io sono una poetessa niente male … quindi a volte l’amore si vive effettivamente solo di
parole … quindi Kaurah e lui volevano solo parlare , d’amore!
Correvamo …
Correvamo verso il nulla,
Ignari di tanta vita,
Insonni e fragili,
Cocciuti come bambini,
Correvamo …
Avevamo le mani piene
Di sogni sbriciolati,
Di dolciumi stantii,
Di vecchie corazze in frantumi …
Correvamo a perdifiato, ridendo
Per nascondere le lacrime vane,
Per non svelare le ferite:
Il dolore divenuto forza,
Il buio divenuto ricerca della luce.
Tante esistenze sonnacchiose,
In fila,
Come soldatini nella bacheca
E noi …
Correvamo.
Così,
Il tramestio dei piedi,
Il battito lieve e scomposto
di due cuori ribelli,
divenne coscienza dell’altro,
divenne consapevolezza dell’errore,
divenne persino … amore.
Come comportarsi con questi uomini?
Dovete credermi, a volte mi è molto difficile comportarmi con gli uomini perché come bambini
si offendono per ogni piccolezza mentre io spesso gioco semplicemente …
Poi io non so esattamente dire la cosa giusta al momento giusto, piuttosto il contrario perché
se non dico ciò che penso mi sento morire, anche se dei miei sentimenti sono molto gelosa,
non so metterli in piazza come un manifesto (eccezion fatta per il libro di cui fa parte codesta
dichiarazione mendace) anzi ho sempre più il desiderio di mantenerli intimi come se aprendo
la confezione di caffè appena macinato si disperdesse l’aroma …
Ci sono volte in cui sono piena di dubbi su me e l’uomo in questione, su di Noi, sulla legittimità
del nostro amarci, questo lui lo sa … però non sa che quando lo vedo tutti i dubbi si dissipano
e mi sento forte e felice e sono certa che non avrei mai potuto vivere meglio di così …. almeno
credo …
Dovete credermi, quando il mio silenzio si colora di respiri diversi, è il mio cuore che parla e
non sa mentire, non sa nascondere il piacere come il dispiacere né fingere …
A volte penso che non sia mai cresciuto e che per questo lo amo, a volte mi sorprende col suo
saggio ragionare, con il suo umorismo quasi inglese, mi spaventa quando parla di Noi e dei
suoi sogni, mi spaventa perché non li capisco o forse ho paura di deluderli, mi sforzo di vivere
come tutti gli altri l’amore che c’è fra di noi ma non so farlo, mi accendo solo a sentire la sua
pelle, ho voglia di lui solo ad immaginare il suo respiro … eppure per me è come vivere in un
film psichedelico, tutte scene forti e intense, tutti momenti importanti, la luce che emana dalle
persone e che non so ignorare, il loro dolore che mi appartiene anche quando vorrei fuggire,
sensazioni che scavalcano il tempo e le difese, che mi giungono da chissà quando e dove …
La sua passione dolcissima mi rende unica ma a volte temo di non esserlo davvero, lo guardo
e penso che sia davvero molto di più di quanto avrei mai potuto sperare, sempre più bello e
luminoso, sempre più dolce e vivo, sempre più premuroso e sicuro …
Dovete credermi, Lui è tutto, tutto, tutto …
Ma non si deve arrabbiare se mi vede fredda a volte, sono fatta così … il buio esiste per
rivelare il chiarore delle stelle, la luce eterna può accecare, mi troverà sempre qui, qualsiasi
cosa accada, sempre vera mai mistificata, sarò sempre io anche se furastica! sarò sua.
Però … però il tempo ci allontana, sempre più … è stato, non è … più.
Carissimo Amore mio,
ti scrivo per donarti la mia gioia e fissarla per sempre …
il nostro amore così dolce così bambino, così ignaro delle leggi del mondo, così pieno di vita
che come un’onda s’infrange contro gli scogli eppure a mano a mano li addolcisce e li cambia,
questo amore così irruento da non riconoscere le barriere eppure così dolce da annullarle e
tramutarle in passerelle di cui avvalersi per avanzare …
noi due, mai cresciuti, tornati innocenti nei nostri occhi specchiando l’anima purissima,
incoscienti come l’amore ci rende eppure maturati in questo fuoco, forgiati dai nostri errori e
riconoscenti a chi ci ha ferito per averci portato fin qui rendendoci forti col dolore provato …
siamo noi le nostre mani e ci ameremmo con la stessa intensità se rimanesse di noi solo il
cuore, come per magia il cuore avrebbe mani e braccia e gambe e sarebbe ancora passione,
ci ameremmo se fossimo tronchi o teste distaccate dal corpo, ci ameremmo nello stesso
identico modo, perché siamo quello che è dentro di noi …
ogni giorno ti vedo splendere di più, illuminarti e cambiare,e mi chiedo come possano non
accorgersene gli altri del fatto che tu stai tornando ragazzo, nelle tue migliori qualità senza
esserne marchiato, sei tutte le cose belle e brutte che hai vissuto e che ti hanno costruito
come un puzzle prezioso, sei l’amore che si sogna nelle favole e sei vero, sei la passione
senza limiti e la tenerezza infinita, sei il marito e il padre e il compagno e l’amico, sei il mio
tutto … e io sono come te, mi sento come te, mi sento come se mi specchiassi continuamente
in te, e mi vedo finalmente in tutta la mia bellezza, che non temo più di vedere, e che viene da
te, sono luminosa della tua luce, io Luna e tu Sole, sono stella che dà vita e consola e mi
consolo in te, mai sola, mai …
non rispondo con parole alle tue passionali frasi che pur vengono dal cuore perché io non so
farlo, so parlarti con la mia pelle e con gli occhi, so emanare la mia luce verso di te per
rinfrancare la tua via e ricordarti che non ti perderai mai più …
a volte mi sento come un angelo in missione e tu sei l’unico più in alto di me, quello che mi
avvicina al Signore e mi permette di rendermi utile e viva … Celentano in una canzone disse:
“non sai che attraverso me dovresti amare tutto il mondo perché ami me”, ecco è così che ci
amiamo …
a volte sento di non essere abbastanza intelligente e colta per capire tutto ciò che mi racconti,
ma so che il mio cuore è più vasto del mio cervello e con esso ti comprendo e ti avvolgo e ti
comprendo in me, così ti amo, così …
così tanto che i miei silenzi sono parole dolcissime e i miei occhi non sanno contenere tutta la
luce di questo noi meraviglioso, incredibile eppure vero amore, ti amo e ti amerò sempre …
(permettetemi la licenza poetica di un sempre che non è mai eterno, ndr)
non aver paura di niente amore, mai, insieme assisteremo alle scosse e ci assesteremo ma
andremo avanti, l’angelo disse nel sogno: è tutto fuori a cedere ma dentro il cuore, se vi
guardate nel profondo, vedrete che nulla è mutato, ecco siete arrivati in cima senza pensarci e
tutto è passato … ti amo …
Beata ingenuità del cuore innamorato! ma quand’è che il buon senso fa il suo ingresso nella
mia vita? beh, però quando lo fa è trionfale e spazza via tutto senza riserve, adiòs amigo!
Quante parole d’amore ho dedicato, quanti meravigliosi concetti di eternità e
divinità raggiunta attraverso la catarsi dell’amare! Poi d’improvviso, come colpita da
un fulmine e ritornata a vedere dopo anni di cecità animica , mi rendo conto che
mentre attendevo l’occasione per andare via da un mondo lacrimoso e terreno, il
mio mezzo di trasporto si è rivelato solo un povero ammasso di ferraglia fuori orario
…
Notare la non-chalance con cui dico che sei un treno ormai passato, àndale àndale!
L’uomo ideale
Ecco l’identikit del dolcissimo Amor mio, quello ideale s’intende, mai incontrato finora: forte e
premuroso, volevo un uomo che sapesse ridere ma fosse anche capace di piangere; un
uomo che sapesse amarmi come nessuno ed insegnarmi l’amore per me. Un uomo con
braccia forti e sorrisi dolci e occhi grandi colmi d’amore in cui specchiare il mare e la luce del
suo cuore, che riuscisse a farmi tornare indietro nel tempo: come una ragazzina al primo bacio
che arrossisce per una carezza, di nuovo pura e lucente tremula per il desiderio negato
(eppure così evidente) che offre incerta le sue mani a sfiorare delicate un viso; una fanciulla
d’altri tempi che si lascia conquistare giorno dopo giorno dal cavaliere, lucente nella sua
armatura di cortesie e battute delicate ma impudenti, forte e dolce di sudore e lacrime. Sarei
un fiore che sboccia ancora, un flauto di Pan, semplice ma dai mille accordi magici capace di
accendere la fantasia ed il cuore solo per colui che sapesse farmi vibrare, che mi facesse
scoprire nuove armonie e nuove sfaccettature di me che mi rendano meravigliosa.
E infatti mi meraviglierei di me e di lui, di quest’incredibile fusione al di là del tempo, come
fossimo una sola cosa da sempre e lo ravviserei in mille sogni già fatti come fosse l’unica
realizzazione di tutti. L’amerei come non avessi mai amato prima e mi amerebbe come se mi
scoprisse ogni volta, tornerei pura ogni giorno per offrirmi a lui, fondendomi con lui ogni giorno
e ogni notte in ogni respiro, ogni sogno, ogni piccolo gesto ….
Quasi ogni giorno accade un miracolo sempre nuovo ed uguale: una vita che nasce, un’altra
muore. Una vita vera, un amore … qualcuno che si arrende, un altro lotta e muore, ancora
ogni giorno: muore dentro, lento, diviene morte per un altro. Miracoli di tenebra, miracoli di
luce, semplicemente miracoli. Un uomo chiede aiuto, un altro chiede perdono, un altro ancora
cerca solo amore. La tenebra uccide piano piano la luce; la luce sconfigge e muta la tenebra in
Sole, le anime si scambiano energia e non c’è confine fra bene e male .
Come succede che io m’innamori?è una cosa rara ma mi pare avvenga spesso, più
frequentemente di quanto non dovrebbe, forse, ma non abbastanza velocemente da trovare
un uomo degno di me.
Sono piccole cose senza senso, cose di nessuna importanza, briciole di vita quotidiana …
come una ciocca ribelle sul viso, fra le labbra, che sbuffando tiri via sorridendo. Piccole cose
divenute grandi: un caffè, il cucchiaino che gira lo zucchero, il modo in cui inclini il viso per
respirarmi vicino …
Fotografie di un attimo, sbiadite un po’ dal sole accecante, il guizzo di un pesce a fior d’acqua,
storie di ieri incorniciate fra le foglie, sassolini bianchi da conservare come tesori di bambini.
Sono le carezze rimaste nelle mani, I baci nascosti fra le labbra dietro l’angolo d’un sorriso, i
sorrisi dormienti sul fondo dei tuoi occhi. Quei sorrisi che, come tante principesse in attesa del
cavaliere, restano in attesa, sospesi nel tempo, come morti fino al momento di vivere ancora e
ancora, vivi finalmente e liberi di amare, baciare, sorridere … vivi finalmente e per sempre, mai
più prigionieri del tempo …
Quanti tipi di amore?
Quanti ne esistono secondo voi? sempre se Amore esiste.
Io comincerei da quello innegabile di una mamma, la mia, anche se rompina e brontolona,
anche se bigotta e furastichetta, comunque una mamma amorosa, piena di premurose
cortesie che ti fanno sentire quasi estranea in casa tua: “Ti ho preso una borsa nuova che la
tua cade a pezzi; ti ho comprato il succo d’uva che ti piace tanto; non ti ho toccato niente sulla
scrivania che se no magari ti perdo qualche pezzo importante, che ne so …”.
Una mamma che rinuncia a ciò che ama perché ama di più noi figlie, rinuncia alla carriera, al
denaro, alla fama, perché è più importante baciarci sulle ginocchia sbucciate e dirci che siamo
le più meravigliose creature che mai Dio abbia creato, che ci dà una pacca sulle spalle e ci
rialza con un sorriso colmo di promesse e carezze …
E così … io che madre sono?
Una madre a cui le maestre propongono di fare solo il part-time per seguire meglio la figlia (ma
chi me li paga i conti, poi?), una madre che presenta a casa tre fidanzati, uno meno credibile
dell’altro sperando di ricostruire una pseudo-famiglia peraltro mai esistita in verità …
Una madre che rinuncia all’amore della sua vita per amore di sua figlia e del figlio di lui, per
non far rivivere ad altri la tragedia di crescere in solitudine e con tanti dubbi una creatura
innocente che ha solo la colpa di essere nata da persone che non si amano più …
Una madre che si alza alle 6 per controllare i compiti e cercare di seguire meglio l’andamento
scolastico di una figlia che diviene sempre più distante, sempre più adulta, sempre meno
bambina, sempre più diversa da me …
Una madre che lavora tutto il giorno per poter sopravvivere in un mondo squalo e per pagare
un mutuo inestinguibile nonché infinito e ignobilmente estorsivo, una che si veste con gli stessi
abiti da 20 anni per comprare le cose più carine ad una figlia cicciottella ed esigente, una che
si trucca per piacere a sua figlia e per non farla prendere in giro dai compagni di scuola.
Che tipo di amore potrebbe mai eguagliare quello di una madre?
Una madre santa come la mia che prega da sempre sperando che io cresca e mia figlia cresca
e mia sorella soprattutto cresca senza intoppi, dimenticando che io sfiorato, superandola, la
40ina e ormai sono quel che sono, nel bene o nel male …
Una madre che si è spaccata letteralmente la schiena per lavorare a due soldi, per non
lasciarci da sole, per darci il meglio che poteva, quando poteva, anche di sé …
Ed io, che gioco con mia figlia e le insegno a ballare e cantare senza vergognarsi mai di sé
stessa, che le insegno a fare le cornicette di pasta e cartone, con i ritagli di carta colorata e le
perline, con le collanine di rigatoni dipinti con i vecchi smalti ... Io che le regalo le mie trousse
per il trucco da cento euro solo per vederla felice di sentirsi grande, che le faccio i boccoli tutta
la mattina per guardarla un minuto da dietro lo specchio con il sorriso fino alle orecchie, che le
cucio i vestitini di carnevale e sferruzzo completini da bambola …
Ma l’amore di madre è forse il solo che esiste, giacché tutti gli uomini lo cercano per sempre,
anche nella fidanzata, per non parlare della moglie, meglio se di un altro.
Sì, è così, credetemi: l’amore di mamma che carezzi i capelli sulla fronte, quando li abbiano
ovviamente, che dia il bacino sul nasino, che aggiusti la cravattina sul collo taurino e spolveri
via i residui di forfora dalla giacca ( ma come diavolo fai ad avere la forfora senza avere i
capelli, mi chiedo io?!?!?) … la mamma dolce che tutto comprenda sorridendo e perdoni
anche le peggiori malefatte, la mammina cara che dica serenissima: “Non potrei non amarti
anche se tu mi ferissi, saprei sempre che non era tua intenzione …”
Ma dico: ma perché mai io dovrei perdonarti per l’ennesima volta in cui mi tratti da bestia, solo
perché ti amo?
Perché dovrei comprendere tutto nel senso letterale di com- prendere tutto per buono anche
quando è frutto della tua malatissima fantasia?
Perché dovrei sorridere mentre mi pugnali alle spalle dicendo che tanto non lo stai facendo per
cattiveria?
Perché? perché questo è l’amore materno che fuoriesce, che trasuda dall’anima malata di
ogni donna … e che finisce di solito davanti ad un tribunale: di divorzio se ti va bene, penale
per omicidio colposo se sei sfigato.
Ecco, poi c’è l’amore di ragazzi, quello romantico dolcissimo pieno di sogni e carezze, non si
conclude mai nulla, ci si ama silenziosamente e basta.
Questo è il preferito dalle donne perché non implica decisioni importanti, né fatica fisica, e
aiuta tanto a dimagrire perché riempie il pancino di tenerezza e belle parole.
Sognando sognando si va avanti per un bel po’, sperando di arrivare oltre le manine intrecciate
o gli sguardi languidi da lontano, di conoscersi magari dal vivo oltre che in Chat, di parlarsi a
voce oltre che per telepatia … si sogna corpi amalgamati secondo voi? nooooooooooo, non si
fa, non si pensa nemmeno, ecco che poi se uno dei due ha uno sbalzo ormonale finisce tutto:
hai rovinato la poesia del nostro amore mettendo la lingua nel bacio? Via, stop, adiòs, hasta la
vista, kaputt, insomma fine dei giochi.
Ci sono poi amori di genere diverso, in cui devi stare attenta a ciò che dici, perché non si sa
mai cosa capisce l’altro, l’interlocutore se maschio, che per via della sua mascolinità
emergente passa al vaglio con dizionario inconscio tutte le frasi trovandone il freudiano senso
nascosto sicuramente sessuale nonché implicito ma lampante, sempre secondo lui.
Ecco allora che se dici “Me lo dai per favore”, riferendoti all’oggetto insulso tipo un cellulare
che il Tipo ti ha preso di mano e non ti rende subitaneamente, egli sorridendo anzi ghignando
beffardamente risponde: ma così, davanti a tutti? speravo in un po’ di intimità … e tu ci metti
due ore buone a capire a cosa cappero alludeva l’imbecille, peraltro mai visto prima di allora e
si spera anche mai più.
Ma non finisce qui, il Tipo lo incontri al bar sotto l’ufficio e ti offre il caffè, tu ingenuamente
ringrazi per la cortesia e lui risponde, come? ovviamente dicendo: “Vorrà dire che me lo
pagherai in natura la prossima volta …”.
Ma dico io, mica sono un ortolano che pago in natura, e che ti dovrei dare per 70 centesimi di
caffè? Un barile me ne devi comprare per quello che dici tu, a zozzooooooooooooooo! Ovvio
che l’allusione all’ortolano coglie altri tipi di insinuazione che non sto qui a dirvi perché molto
dolorosi, specialmente se intesi nel senso letterale.
Come dire scusa …
A volte è difficile chiedere scusa alla persona che ti ha ferito mille volte e stavolta invece è
toccato a te … dirle che era tutto per te ed oggi invece, non ti interessa più del suo bene, che
avevi creduto ciecamente nell’amore ma adesso, ecco, non credi più alle sue parole …
Scusa, come dire: perdonami. Come dire: addio per sempre …
Avete presente quando la vita è talmente stretta da sognare tutte le sere un rapimento alieno?
Quando internet con le sue porcheriole vi fa più gola del telefilm preferito? (persino delle
puntate inedite?)
Quando vi improvvisate dive in pose improbabili ma presumibilmente sexy per uno
sconosciuto che magari, una volta conosciuto sarà solo l’ennesima delusione …
Quando persino il giorno buio sembra più appetibile dei giorni normali … ecco.
È proprio allora che vi scoprite a fare grandi pensieri tipo: Io mi amo? Quanto valgo ai miei
stessi occhi?
Sono davvero la donna che credo di essere? Sono la mamma premurosa, l’amica che sa
ascoltare e consigliare, la donna sensuale e convinta di valere, la terapista in gamba che i
pazienti richiedono espressamente … sono io?
La donna di cui i colleghi si fidano quasi ciecamente, la dolce e ingenua che si finge maliziosa
per non deludere, che sfida il mondo per strappargli un sorriso, che si ride addosso per non
piangersi …
Sono quella donna che, anche se indossa biancheria gigante, la sceglie con cura, sexy e
attraente, per sentirsi tale …
Quella che inventa sempre nuovi manicaretti, per farsi ricordare dallo stomaco se non dal
cuore..
Quella che dice di sì, ma prima o poi si arrabbia, perché è stufa di subire solo per non ferire gli
altri con i no … e allora, allora diventa cinica e selvatica, graffia, punge, morde … si fa
pericolosa … bestiola ferita … null’altro …
Come dire scusa, a chi non riesce a vedere chi sei, a capire che cerchi una carezza come un
gatto furastico che non sa chiedere amore?
Come chiedere scusa a chi finora è stato un peso e ora per una volta che lo sei tu, si fa venire
le crisi di abbandono?
Dire addio come dire scusa, la stessa remora moralistica e inutile … se c’è bisogno, si fa …
Basta, dai, è finitaaaaaaaaaa!
Ma le sorprese non finiscono mai
Esce fuori che una povera vedovella si era invaghita, sì, di lui, ci stava insieme già da qualche
anno... lui, povera vittima, essendo stato avvistato in mia compagnia, aveva dovuto negare
tutto costretto a dire che ero io che lo stavo molestando e soffocando, che lo tampinavo per
arrivare a sedurlo … io?!?!?
Cacchio, ragazzi, dopo un anno e mezzo che ci provava con me, osava dire che ero io a
pressarlo? Ma dai!
Insomma la vedovella, carina, dolce e simpatica, aveva pensato bene di vendicarsi alla
vecchia maniera: sgarrando le ruote della mia povera vecchia Clio, tagliandomi i freni,
sputando sul vetro, rigando gli sportelli, rompendo gli specchietti, e quant’altro le passava per
la capa matta …
Ma dico io: al danno si aggiunge la beffa, e alla beffa altro danno …
Per un uomo che ho cercato di evitare prima e che ho cercato di dimenticare dopo!
Ecco signori miei, ecco, la mia vita è quello che è, un folle diario da dare in pasto ai pazienti
mentre attendono il loro turno di fisioterapia o l’ultima corsa di pulman verso casa …
CHI SONO IO?
Un mio amico (Toto, immenso poeta) mi ha definita, tempo fa, con queste parole:
“Distinta e misteriosa, segreta e discreta, donna nella vita,
adolescente nel cuore, brilla come un arcobaleno in cielo secondo i propri
capricci.
Né vento, né pioggia, divenuta mito e leggenda vivente, è sufficiente
guardarla e sfiorarla per capire che è incomprensibile: incostante come il
vento. Inaccessibile, segreta, evanescente, infinitamente tenera e dolce, è
tutta una sfumatura, senza contorno, poetica, nostalgica, materna e seria,
leggera e autoritaria, possiede un' aura insolita e affascinante come le notti di
luna piena.
Follemente saggia o follemente folle ? --- è gemellare : classica ed attuale,
antica e contemporanea, ragazzina e donna.
Nobiltà ed eleganza non rimarcata, ma lievemente percettibile. Luce discreta,
fascino eterno, raffinatezza dei toni, leggiadria dei movimenti.
Star e diva, tigre e gazzella, tutta fuoco e fiamme, tutta fuoco e femmina,
incanto, luce, seduzione, ardore, rugiada, tenerezza.”
Bene, eccoci qui!
Per una disgraziata combinazione (o sabotaggio? chissà) il mio libro fatto di 5 tomi, si è
disgregato nel nulla fra i vari cambi di pc e resettazioni, ecc. ecc…
Avevo cominciato con un libro di poesie fantastiche autobiografiche, cantabili persino!
Poi mi era venuta l’ispirazione per la descrizione amorevole (il famoso romanzo che ho di
dentro) ed un po’ romanzata di un uomo fantasticamente sexy ma non mio, non del tutto, o
almeno dovrei precisare che si trattava di un uomo in condivisione, meglio, in multiproprietà.
Poi venne la volta di un libro sugli amori di Chat, molto attuale, infatti ancora oggi, nelle
rarissime volte in cui esco, spesso si tratta di gente raccattata nel web …
Beh, mi spiace, ma forse alcuni ne godranno, non esistono più, tutto quel che ho è ciò che
resta nella mia capoccina anche un po’ smemorata.
Ma non desisto e sono qui a scrivere malissimo, tutto da correggere, si sa
Dislessia da pc, la conoscete?
Voi credevate di parlare in corretto italiano, ma ora si parla italianese!
Credevate di scrivere in perfetta orto-grafia, ma ora si usa l’orror-grafia
E per giunta da quando vi accatastate al pc giorno e notte per vedere film, scaricare musica
(ops! non è che è illegale?) e soprattutto per giocare rimorchiando o viceversa rimorchiare
giocando, beh … seppiatelo, pardon, sappiatelo: siete diventati dislessici
Eh si
Perché da quel momento in poi avete cominciato a scrivere parole all’incontrario …
O le doppie a metà … o le singole raddoppiate …
A volte anche triplicate!!!
Ma non è di questo che volevo parlare, no, vabbè che con l’età si comincia a perdere il
nocciolo, no il filo del discorso, vabbè quel che sia!
Dicevo?
Ah, ecco: i miei pazienti attendono impazienti (ma dai?!), l’uscita del mio libro; felici di poter
leggere, e quindi mostrare ad altri le storielle che li hanno allietati ogni giorno della loro terapia
Allietati, penso io, ma non so, magari ammorbati, comunque fa niente, cosa fatta capo ha!
Sto benedetto libro inizialmente era la mia valvola di sfogo per l’infelicità di un amore mai
vissuto, di un fato anche fatto di scontri e incontri fugaci, di favole e uomini che … volevano
solo parlare d’amore, ma non sapevano di cosa parlavano!
Uno in particolare, non è cattiveria tesò, ma ancora adesso la teoria è fantastica mentre la
pratica, beh, quella lascio a voi giudicare …
Ma procediamo, anzi, cominciamo dall’inizio (no, dai, la parte su me bambina è già stata fatta,
sereni! Comincio dai 40 anni, ok?).
Salve, mi chiamo Kaurah ( no! non Laura! nemmeno Maura! uff: k-a-u-r-a-h!), sono una
terapista, per amor del vero una terapista della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva (cioè
dell’infanzia), ma lavoro ovviamente in un altro settore, nemmeno troppo distante, solo che
faccio la fisioterapista: massaggi, macchine elettromedicali, posturali e quant’altro necessiti
fare … ma pazienti bambini ne ho pochini; di appartenenti alla seconda giovinezza, invece, ne
ho una rappresentanza abbondantissima e florida!
Ho 40 anni, ottima età per scrivere le proprie memorie prima che divengano smemorie!
Ho anche una fantastica bambina di undici anni che apparentemente mi odia a morte ma che
in realtà mi adora, si sa che fra madre e figlia è un rapporto conflittuale: conflitto di interessi in
effetti, entrambe siamo indipendenti e oltraggiosamente orgogliose e fiere di noi stesse, simili
e quindi in eterna sfida a chi comanda di più.
La mia bambina è il mio sogno più bello e anche il mio incubo, visto che poverina ha un
destino infame quasi quanto il mio e soffre a causa del suo aspetto come me, infatti mi
assomiglia troppo direi: tonda e rosea, ma al contrario di me un pò musona.
Io invece rido sempre, rido anche di me stessa: d’altronde o ridi o piagni de brutto
quanno stai così!
Ah, ecco, dimenticavo, vedi l’età come pesa? Vi chiederete: ma quanno stai così, come?
Io, cari miei, sono alta 174 e fin qui niente di che, però … peso 120 kg, a volte 130 … a
VOLTE pure 140, mai riuscita a smettere di mangiare, di fumare però sì.
I miei occhioni verdi … sono così belli che manco mia madre si era mai accorta che fossero
verdi!
Anzi, mi disse una volta, vedendo la mia carta d’identità, che si dovevano esser sbagliati al
Comune: “Ma pensa te, che cretini: non hanno manco azzeccato il colore dei tuoi occhi!”
Ah però!
Beh, a parte gli occhioni, non vedo molto di carino da descrivere, ma nonostante questo posso
vantare di aver avuto innumerevoli uomini dietro di me e giuro che non era la fila alla posta!!!
Gli inizi
Cominciamo dalla me bambina.
La mia vita era semplice: una bambina come tante che si sentiva solissima e cantava alla luna
i suoi segreti … poesie scritte nella penombra della luce lunare, fumetti letti di nascosto perché
era già tardi … sogni di fate e folletti, disegni divertenti e colorati: sembravo normale!
Con mia sorella Serenalba (oh, mica colpa nostra se mamma aveva tanta fantasia!), più
piccina di due anni, erano liti stratosferiche e guerre fenomenali, ma ci volevamo e ci vogliamo
ancora bene; lei però era fragile, indifesa, soffriva per ogni minima cosa.
Ed io invece mi vestivo di forza da adulta, mi fingevo già cresciuta e, dietro l’abito della
persona ridanciana, scappavo da casa appena potevo …
Il primo amore che ricordo era una compagno di scuola, alle elementari, Perfettino, biondo alto
e tontolotto. Lo guardavo leggere e scrivere compitamente senza mai distrarsi, ma sapevo che
si vergognava sapendo che ero dietro di lui e lo stavo osservando. A volte nascondeva il viso
perfetto in un fazzoletto di stoffa, di quelli dai bordini ricamati, come se un ricamo potesse
competere con la sua, di bellezza!
Scrissi poesie dolcissime e gli telefonai, pensate voi! mandando il giranastri avanti sulla
canzone preferita: “Tu cosa fai stasera…”, di Dario Baldan Bembo.
Ancora ricordo l’emozione: le guance rosse, il fiato sospeso e lui che non sapeva cosa
rispondermi!
Era ovvio, un uomo si vergogna di essere scelto, vuole credere di aver scelto lui, te.
Ma che ne sapevo io? ero moderna, ciò a dire: scema ed inutilmente emancipata!
Poi alle medie mi innamorai di Funghetto: caschetto biondo da Nino D’Angelo, viso furbetto,
basso così, che per baciarne le guance lo dovetti prendere in braccio e metterlo a sedere sul
banco! Non faceva altro che dire a tutti i nostri compagni di scuola quanto mi amasse, infatti
proprio una compagna, stufa di sentirlo, me lo mise davanti dicendo : ecco, fidanzatevi che sò
stufa di sentivve dì quanto ve amate! Grazie Maria,ancora tremo oggi al ricordo!
Festa di carnevale, finalmente noi due ballavamo: lui vestito da militare (la divisa del fratellone
rimboccata trenta volta), io da pupa del boss, con tacchi a spillo e jeans attillati, beati gli undici
anni e le gambe lunghe di allora!
Al momento del caschè mi piegò fino a toccar terra, per potersi allungare a prender le patatine
sul tavolo! che cavaliere, eh!
Talmente cavaliere (guardate che non alludo ad un altro, più noto cavaliere ma a Funghetto)
che mi giocava a carte coi ragazzi più grandi, quelli pluribocciati, perché col musetto furbo, le
gambe lunghe e le mie risposte sagaci facevo gola e promettevo bene … guadagnò parecchio
finché poi … Poi mi perse, ecco: mi diede appuntamento in una celebre villa di Roma, con una
sorpresa: trovai al suo posto un altro ragazzetto, di quasi 15 anni, il quale mi spiegò che mi
aveva vinto regolarmente giocando a Rubamazzo ( nun se po’ sentì, daje!), uno shock! lì
capii per la prima volta che gli uomini parlano di volere bene ma non gliene po’ fregà
di meno ( per amor di cronaca me ne andai incolume dopo aver lanciato
un’occhiataccia alla: ma mica sono un oggetto!)
Quando dovevo andare in terza media, la mia famiglia ed io ci trasferimmo in un paesino fuori
Roma, piccolo, accogliente, profumato di fiori e … pieno di pazzi furiosi!
La terza media fu per me molto molto, anzi troppo, dura: ero troppo brava, secchiona, odiata
da tutti i paesancelli invidiosi,tranne che da due ragazzette più alte di me (evviva!), che mi
difendevano da tutti quasi fossero i paladini di Re Artù e da una dolcissima e bellissima
fanciulla bionda dal nome biblico: Rachele.
Alla fine qualcuno che aveva imparato a volermi bene c’era!
Non ero ancora immune all’amore, però: un altro biondino mio coetaneo segnò il mio cuore, un
tal Boccolidoro, i cui zii erano amici dei miei genitori e che abitava non lontano da casa mia,
quindi potevo vederlo dalla finestra mentre andava a scuola, visto che, essendo in classi
diverse, non ci si incontrava che a lezione di francese, gioia e delizia comune alle due sezioni.
Purtroppo, però, mio cugino Popeye j.r., un anno più grande di me e un curioso senso
dell’umorismo, beh: lo gonfiò di botte l’unica volta che questi si era avvicinato incautamente a
casa mia, e non dico nemmeno “a me”, ma solo alla casa!
Così, nonostante i vari bigliettini scritti e decorati di fiorellini fra disegnati e veri e le canzoni
dedicate al vento: niente più chances!
Era un sospiro, quello? Ma no, dai: non intendo descrivervi propri tutti, altrimenti diventa una
Treccani, sto libro!
Ma immaginatevi la scena :
da una parte sta povera ragazzina-ona di 13 anni, coi capelli lunghi senza forma e scapigliati
dal vento, le guancette tonde tonde e rosse, tremante nella sua enorme camicetta di seta
bianca (da uomo, per coprire la pancina, ndr), gli enormi jeans sgualciti dalle lotte col cugino,
ferma sulla porta di casa … dietro la siepe, invece: un efebico giovane, alto e biondo dagli
splendenti e fieri occhi azzurri, il viso scolpito da principe delle favole, tremante di emozione
mista fra vergogna e paura, infagottato nel suo striminzito giubbino di jeans e stupito dalla
presenza di un altro! povero fanciullo che ancora tiene stretta nelle mani una lettera … guarda
la ragazzina … poi l’altro che la tiene fra le braccia (o meglio la trattiene,ma questo lui non può
saperlo) … il vento gioca coi nostri capelli, si sente l’odore dell’erba tagliata e si confonde con i
nostri ormoni precocemente distribuiti …
Ecco: il principe, in un gesto di stizza, straccia la lettera (cosa avrei dato per conoscerne il
contenuto!)… allora mio cugino si lancia contro di lui, gridando di lasciarmi in pace e comincia
a pestarlo di calci e pugni, tecnicamente perfette azioni di arti marziali, ma … in definitiva un
macello del mio povero cuore!
Ecco, come perdere l’amore; altro che vene varicose sulla fronte, caro Massimo Ranieri, io
stavo morendo e non capivo nemmeno perché …
Ma passa il tempo e si cresce, direte voi.
Si, come no?
Per carità: tutto vero!
Però …
Dunque, non accetterò proteste, anche se vi posso comprendere, ma questa ve la devo
raccontare: al liceo mi innamorai di un compagno, (biondino, pure lui!), Occhioni: scriveva
pezzi di canzoni di Vasco Rossi nel mio diario ed io mi sentivo molto vicina a lui, sembrava a
volte trovarsi fuori dal mondo reale e vivere in un mondo parallelo da lui creato per la giustizia
e la serenità, in effetti mi pare che oggi si sia dato alla carriera politica !
I suoi occhi da gatto si socchiudevano dolcemente, o almeno così mi sembrava, quando mi
cantava all’orecchio le sue canzoni preferite, ed io mi sentivo importante per aver meritato la
sua amicizia e confidenza, che modestamente ritengo e spero di aver ancora!
Così bello, ovviamente piaceva anche alla mia compagna di banco, e così …. mi allontanai
presto: odio tuttora mettermi di mezzo e rispetto l’amicizia prima di tutto il resto!
La mia attenzione quindi si riversò su un altro compagno, moro, occhioni tristi da panda, che
come lui aveva la passione per le canzoni e me le cantava di continuo, solo che lui le
improvvisava, ed io mi sentivo come se fossi la sua musa ispiratrice …. anche qui un’altra
amichetta innamorata mi confidò le sue pene ed io mi tirai indietro di nuovo, cominciai a
risponder male, ad allontanarlo, sapevo che non era innamorato di lei, ma nemmeno di me e
dopotutto l’amicizia con lei valeva ben di più … infatti solo due giorni dopo l’esame di maturità,
la incontrai con un ragazzo, che non era il nostro “lui”, e … mi scacciò in malo modo dalla
pizzeria, dicendomi che avevo invaso la sua zona, e dire che si trattava della pizzeria del mio,
di paese!
Cretina, ecco cosa sono, lasciatemelo dire da sola, va!
Comunque sia, ecco, ancora sogno.
Ancora ho amiche, ancora mi innamoro (ma sono proprio incurabile! Ahahaha!).
Beh, all’università fu la volta di un futuro medico promettente e molto intelligente che però
aveva messo incinta la sua compagna di scuola e si era sposato dopo pochi mesi; ogni anno
sfornavano un figlio e lui studiava notte e giorno per pagare i conti di casa: si laureò presto e
divenne interno in un ospedale, intanto si avvicinava a me, si lamentava dell’infelicità, ma ecco
… era sposato, ormai, ed io soffrivo con lui e ascoltavo le sue lamentele, lo confortavo,
platonicamente, lontana e falsamente di sollievo con le mie risate ed i miei infallibili consigli da
zitella.
Uscivo con le colleghe, rimorchiavamo un sacco di ragazzi studenti stranieri, timidi ma
sfrontatelli con noi che eravamo fragili e ridenti, sedute nel prato dell’università, parlavamo con
le farfalle sulle dita, raccoglievamo margherite e pranzavamo con riso-latte greco alla vaniglia
Il Greco, non il pranzo, ci veniva dietro dietro ovunque, era diventato il nostro paladino.
L’Albanese invece era diffidente, ma comprendeva che la nostra generosità l’avrebbe
certamente aiutato …
Le ragazze Nigeriane e Somale invece erano solari e amichevoli senza aver nulla da
guadagnare, e noi eravamo integrate perfettamente in un mondo che girava bene … almeno
allora!
All’università gli amori non li cerchi nemmeno più, ti trovano loro.
Anzi …
Corteggiatori a josa, cavalieri di tutte le età, professori carini e galanti un po’ piacioni, e corsi
da seguire con altre classi di studio, giovani tutor e biblioteche da frequentare, ovviamente
piene di bei giovanotti … belloooooooooooo.
Io ero sempre incosciente comunque, e cretina, sempre!
Mai dire di sì agli sconosciuti
Chiunque entri nella vostra vita per la prima volta non è altri che uno sconosciuto a tutti gli
effetti, si spera che prima o poi diventerà parte integrante del vostro vivere quotidiano in
qualche ruolo adatto, ma non è certo.
Ogni volta che attendo il treno o il pulman, da sempre, mi capita di conoscere qualcuno,
uomini e donne, non il programma della De Filippi, ma l’esito è simile: gli stranieri per esempio
sono molto soli e cercano spesso di fare amicizia, spesso anche di fare di più …
In genere la scena si svolge più o meno così: io e le mie cuffiette percorriamo la banchina di
attesa del treno, immerse nella nuvola di profumo alla fragola e frutti rossi che tanto adoro, un
velo di trucco tanto per coprire la barba e gli anni inclementi, il sole volutamente negli occhi per
sentirmi più luminosa e bella … arriva il mio treno, lascio che il traffico di borse a cui sono
appese persone frettolose scorra un po’ rammentando ad alta voce (senza che nessuno si
preoccupi di ascoltarmi, ovviamente) che è bene agevolare prima lo svuotamento cosicchè
sarà più facile poi trovar posto entrando, quindi adocchio un posto il più possibile isolato dal
chiaro marchio di asociale in prova … mi siedo accanto al finestrino così da potermi
specchiare senza dar nell’occhio e appoggiando languidamente la testa al vetro inizio il mio
momento di beatitudine viaggiante: ascoltando a tutto volume le mie vecchie canzoni o anche
le nuove, fa lo stesso, e lagrimando lentamente nel mio cuore al ricordo di ciò che evocano,
struggenti storie d’amore mai vissute o, comunque sia, finite male.
E’ a questo punto che probabilmente il mio viso lascia intendere fame d’amore, perché si
piazza accanto a me un bellissimo uomo, direi arabo ma dai lineamenti molto dolci, che
comincia a parlarmi sorridendo. Tolgo una cuffietta come a dire: “grazie non intendo
proseguire il dialogo” ma i suoi occhi lucidi mi sgomentano, sembra quasi commosso e mi
trascina in questa immotivata ma gratificante commozione: “Non ho mai visto una donna così
bella, i cui occhi parlano dell’anima senza mentire” ellapeppa! (celebre esclamazione di vago
sapore retrò che vuol dire… boh, credo: “è-la-peppa” cioè “non ci posso credere ma è
Giuseppa”).
Mi parla della sua vita triste, non vuole mentirmi: è sposato ma ha capito che il vero amore
sono io (ma pensa un po’ te, e tutto questo nei due secondi che mi sedevo in treno?!?) e via
discorrendo di improbabili motivi per cui amerà soltanto me per sempre … il più delle volte
evado la pratica con molta diplomazia, specialmente se non mi interessano affatto, ma …
scusate, era così carinoooo! mi lascio convincere allo scambio di numeri di telefono,
incautaaaaaaaaaaaaa! mi tempesta di chiamate già da venti minuti dopo!
È geloso, possessivo, sospetta della mia amica (sarà una che mi trascina nel fango? Sarà
innamorata di me?), non crede io sia sola, mi vuole rivedere al più presto … ma dico io, sono
sì e no una trentina di minuti che ci conosciamo, non abbiamo mai avuto a che fare l’uno con
l’altro e pretendi già la fedeltà da carabiniera? da me, poi?!?
Tu, che hai una moglie a casa?!?!
Ma questo perché è straniero, gli italiani sono meno poetici!
Sempre sposati, ma si proclamano separati in casa, matrimonio in bianco, anni di astinenza
affettiva emozionale e fisica, disperazione di incompreso stile oliviero twist, addoloratissimi lutti
familiari e crisi con i figli, colleghi di lavoro cattivi e crudelmente competitivi, frustrazioni varie in
elenco alfabetico e la sofferenza è spesso così vera e tangibile che la confondo
con la commozione (ascellare) e svengo … 40 minuti di calvario sul treno, ti senti
corteggiatissima ma anche scema ed evidentemente dall’aria estremamente single!
Cosa cercano sti maschietti potenzialmente perfetti e mal sfruttati? Una carezza,
comprensione, non di certo sesso, ma cosa credi, per chi l’hai presi? sono persone serie,
non divorziano per non far soffrire i figli, restano con le mogli per non metterle sul lastrico, si
danno da fare in giro per aiutare le donnette represse, ma loro non vanno mica a cercare
donnacce, preferiscono una bella donnona come me rassicurante ed affettuosa,
sicuramente molto passionale e docile …
Ma che è? sta mania di cambiare il nome di donna in donnina, donnaccia, donnona … di
vedermi docile … che poi sono una bestia, credetemi ….
Ma poi, che volete da me?!?!? Vi gonfio di botteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
… che ancora pago caro l’aver accettato un passaggio da uno sconosciuto a vent’anni: due
anni dopo si rifece vivo e cominciammo una storia meravigliosa; è il padre di mia figlia, ma ….
mi ha distrutto la vita, a parte il merito di aver creato quella di nostra figlia.
Comunque gli sconosciuti si incontrano sempre, prima o poi, e se ti dice bene, diverranno
amici o anche meglio; ma come si fa a non parlare almeno una volta con degli sconosciuti?
Una mia amica più grande mi trascinava ovunque le paresse, ed io dietro dietro come i
cagnolini: mi portava nelle discoteche o a rimorchiare in piazza, entrambe sedute sulla fontana
a farci le carte, perché andava di moda consultare il futuro (quando ancora si supponeva di
averne uno) …
Allora pensate che immagine ste due tipe, sedute sul bordo della fontana: una alta e grossa
meridional-tedesca, l’altra piccolina e scurissima con l’aria da filippina, che con le gambe
incrociate passano ore e ore a giocare a carte in un modo inconsueto; gli uomini curiosi erano
attirati da tutto ciò e ci credevano streghe, un po’ lo siamo tutte d’altronde.
Si avvicinavano per chiedere una sigaretta o se la accendevano e la offrivano a noi … due
parole, un drink e si andava a ballare, non si faceva altro, eravamo brave ragazze noi!
Una volta arrivarono due tipi da film: uno moro col giubbetto di pelle e i capelli tirati all’indietro
col gel, stile Fonzye; l’altro biondo e riccio, un po’ più grassottello ma spiritoso, scendendo dal
motorino dissero ad alta voce: “Carine, peccato che sicuramente non parlano agli
sconosciuti!”.
Scoppiammo a ridere.
Ma chi: noi? Carine, noi? E che, non parliamo con gli sconosciuti? Ahahha
Così facemmo amicizia e ci rivedemmo diverse volte, prima sempre alla fontana con la lattina
di Coca-Cola in mano, poi addirittura ci invitarono a cena, una sera … ma il luogo dove ci
portarono non era una casa normale, come scoprimmo in seguito, bensì … una pensione per
travestiti! Ahargh!
Fonzye mi chiama per le scale mentre tentennavo cercando di decidermi a fuggire da una
situazione che si prevedeva particolare e scomodamente pericolosa, il suo tono di voce è così
autoritario e perentorio da far scattare in me il cane ubbidiente che si precipita per le scale a
far le feste al padrone! La mia amica, non molto più saggia e sveglia di me, anziché trattenermi
mi segue scodinzolante dietro al bel moraccione! Risultato: ci troviamo in uno strano
appartamento scadente e di sapor retrò, un breve corridoio dalla tappezzeria ammuffita che
vanta di aver incontrato Garibaldi in persona, una serie di porticine dall’aria tetra e poco
invitante … Immaginate il panico quando ad un tratto sentimmo girare la chiave nella toppa e
di colpo i due avvenenti giovani precipitarono nel panico totale, ci sbatterono in una stanzetta
buia arredata frugalmente con un materasso ricoperto di plastica, accanto al quale c’erano un
lavandino e un rotolo di carta igienica mezza bagnata!
In un angolino si stagliava tristemente una mezza sedia, mentre si sentiva cantare dal
corridoio una voce mascolina: la versione in falsetto della celebre canzone di Mina: “Parole,
parole, parole …”
Maronna mia!
Appena il travestito andò via, ci liberarono e noi, senza attendere spiegazioni di sorta
fuggimmo di corsa verso la porta d’ingresso, veloci come due topolini beccati dal gatto, gli
passammo davanti in un battibaleno, mentre ci guardavano allibiti ( loro a noi? ma va!)
Ovviamente la mia amica se la prese con me: mi disse che non sarei dovuta entrare in quella
casa e che lei era venuta esclusivamente per non lasciarmi da sola, ma ri-va!
E pensare che quando parlavano con noi erano così romantici: sognavano solo una
spaghettata romantica con noi due per farsi tante risate insieme e scoprire la dolcezza dei
nostri sorrisi … seeee altre cose volevano scoprire sti spudorati!
Ma sempre più diveniva evidente che le parole e i gesti non si accompagnano come in una
bella canzone corredata di video, anzi …
Scusate, una pausa per mangiare un po’ di biscotti secchi e un the alla vaniglia, misto ad una
sana tisana al finocchio (eh sì: l’influenza ha colpito ancora, ma stavolta allo stomaco, così
sono a casa per malattia, una noia mortale e cosa ti faccio? scrivo la smemoria, mi spiace
per voi)
Dicevamo?
Così ritorno sui miei passi …
Stamattina una telefonata dalla mamma di un mio ex amore.
È una donna particolare: osserva silenziosa la gente che passa e non commenta, ascolta
paziente e non si lamenta, è sempre gioviale e pronta ad accogliere coloro che non conoscono
rifugio né hanno fortuna. Amatissima madre che non conosce mai riposo e lotta e ama senza
riserva alcuna, profondendo sorrisi dolcissimi profondi a chi a lei si accosta, che sia sincero o
faccia apposta, lei sa che il bene più grande non si può comprare, né si vende, né si ruba: si
può solo donare. I figli suoi come beni preziosi ha sempre custodito e protetto , con le sue
sagge parole e stringendoli al suo petto non permettendo a nessun nemico al mondo di ferirli
perché come un angelo del signore c’era sempre. Averla conosciuta è per me una grande
fortuna ed un onore, mi ha insegnato il valore della serenità con la sua semplicità schietta e
sincera, mi ha donato gioia vera e parlare con lei è sorgente che disseta l’anima avvilita,
dando saggi consigli di vita non posso che augurarle di sorridere sempre di felicità, di trovare
la sospirata serenità!
Tu sei una preziosa e rara meraviglia,che fa respirare il mio cuore come se ti fossi figlia
osanna al signore per averti messo sulla terra a consolare, come una madonna terrena con
cui si può dialogare figli tuoi sono tutti coloro che hai accarezzato, anche solo con le parole
che hai donato amata dal figlio e dalla figlia, e dai loro amici come un’unica famiglia nessun
dolore mai più ti tocchi mia cara dolce mammina, vegli su di te l’amorevole mano divina tu
meriti tutto ciò che hai desiderato e anche di più di quello, ti sia reso in terra quello che ti
attende nel grande divino castello infine un ultimo saluto e un abbraccio infinito, spero che
questo modesto dono ti sia gradito!
La mamma di Animalo, una donna molto dolce che mi ha colpito perché si è aperta a me,
un’estranea, raccontandomi cose molto delicate di sé e della propria vita, come se fossimo
amiche da sempre: adesso è in crisi perché lui ha una nuova fidanzata, una ventenne informe e
maleducata che smozzica le parole e non parla senza parolacce seguite da un moncone :amò, daje, amò ca
… o amò … la mamma vorrebbe che io intervenissi e li facessi lasciare poiché ravvede in codesta fidanzatina
un interesse puramente economico, forse perché si è piazzata a casa da lui dopo due settimane e si è fatta
rifare l’intero guardaroba … chissà?ma scusa: se non si è nemmeno degnato di avvisarmi che sta con sta
tipa, figurati quanto gli interessa la mia opinione al riguardo!
Io piaccio molto alle mamme finché non divento stabilmente (beh, per dire, di stabile c’è solo la
mia zitellanza eterna) compagna di vita, allora mi odiano, non si sa bene perché, ma è così
ogni volta… ne sa ben qualcosa la mia ex-quasi-suocera (sono tutte ex-quasi-suocere, non mi
sono mai sposata, ndr).
Ma saltiamo da una storia all’altra senza renderci più conto di cosa sia vero e cosa
immaginato.Credo
Ecco: ora mi ricordo.
Dicevo che la mamma di un mio certo amore noto col nome di Animalo, che non citerò per non
fargli pubblicità visto che se ne fa già tanta da solo … beh, dicevo che la sua mammina mi ha
chiamata stamane: perché le manco, perché lui non è felice ed ha scelto la persona sbagliata
(ma non si riferiva a me? Ovviamente no: lei crede che io sia la sua migliore amica, strano che
non si sia mai chiesta come mai sparisco ogni volta che il figlio si fidanza con un'altra tipa,
mah!)
Mi confida alcune cose, mi chiede di andarla a trovare appena possibile … ci proverò, lo so
che lui non è d’accordo moltissimo, ma continuo a chiedermi come può una madre non capire
che io ho amato suo figlio e che ciò che mi chiede è pesante da affrontare?
Credo sia ovvio che da una parte mi fa piacere, da un’altra mi dispiace perché so che su
questo ragazzo non posso fare affidamento per nessuna cosa, so che non ama la sua attuale
ragazza, come non ha mai amato nessuna delle altre bellocce ma lo stesso mi appare
evidente che ami ancor meno me …
Ma per comprendere meglio il tipo di rapporto ambiguo che ho con Animalo dovreste prima
conoscerlo meglio, allora avrebbero senso le nostre telefonate, i nostri discorsi a metà fra
l’amicizia del cuore e l’innamoramento represso …
Avrebbero senso le nostre uscite notturne ed i baci passionali, dati in nome dell’amicizia che
da sempre ci lega; i nostri animaleschi sensi che si fiutano a distanza riconoscendo l’uno
nell’altro le stesse paure, gli stessi dolori, la stessa fede in Dio …
Si parla di sesso, o meglio non se ne parla mai, semmai si fa, ma non è quello che credi di
fare, bensì ciò che fai, che conta, e assomiglia così dannatamente all’amore, quella
sensazione di essere una cosa sola, di leggersi negli occhi, di parlarsi con un sorriso che rivela
tutte le cose mai dette … Guardatelo attraverso i miei occhi; questo è Animalo come lo vedo e
lo sento io: un’anima ascendente verso il cielo che non sa dipanarsi nella materialità che lo
trascina verso il basso, crede di volare ma non apre le ali perché si distrae guardando giù …
ecco, così è, per me …
Come vedete gli ho dato i connotati di un santo, idealizzandolo di certo, ma forse riuscendo a
vedere in lui più di quanto egli stesso non abbia mai immaginato di essere …
Consapevolezza
I pericoli delle chat: perdersi dentro di sè
L’amico deluso….
Voleva solo parlar d’amore, credo si possa riferire anche a coloro che passano il tempo a
parlare di se stessi e del loro valore, come amici o come amanti … ma poi?
Sakeè, il mio collega …
Comincio dall’inizio, è meglio, così potrete seguirmi nel viaggio folle di una amicizia folle.
Un bel giorno entro in un centro di fisioterapia, faccio un bel colloquio col capo, inviata e
raccomandatissima dal mio medico di casa e … beh, non so nemmeno io come, ma ottengo
una prova di una settimana e la possibilità di un posto di lavoro (ci rimarrò per ben cinque
anni!).
Mi mettono in affiancamento a MissMamy, per le prime mattine … tutto sembra facile, ce la
posso fare … sì sì!
Poi in affiancamento a Ercules, di pomeriggio, e qui cominciano i dolori … Ercules sa fare
tutto, ma proprio tutto, con una tale precisione da farmi sentire una cretina ignorante, e non
solo … utilizza tecniche innovative e avvincenti che vorrei tanto imparare, ma non credo che
mai si presterà ad insegnarmele …
Comunque sia, supero la prova e vengo assunta, ma naturalmente mi devono pur affiancare a
qualcuno per i primi tempi … così conosco Sakeè, un tirocinante terapista che lavora da
qualche tempo lì e che, siccome deve riprendere gli studi, dovrà lasciare il posto, indovinate a
chi?
Comincia così una collaborazione molto proficua, in cui imparo giorno per giorno cose nuove e
faccio amicizia con il piccolino … fra l’altro saremo io e Lucrezia, la mia amica del cuore
super-secchiona ad aiutarlo a redigere l’ultima stesura della tesi!
Da principio sembra divertito dalle mie battute spontanee, quasi affascinato (pare sia questo
l’effetto che ho in genere) dal mio modo naturale di parlare di tutto come se niente fosse,
addirittura alcune pazienti ironizzano e ammiccano immaginando chissà quale strano interesse
da parte del mini terapista verso di me.
A mano a mano cominciamo a confidarci un pò di tutto, così emerge un ragazzo sensibile,
che suona il piano, che ama il ciclismo, i viaggi, la spiritualità … e che sta attraversando un
periodaccio con la sua fidanzata con cui progettava fino a poco tempo prima un matrimonio in
grande stile. Passano non molti mesi quando si lasciano.
E Sakeè è a pezzi, un uomo distrutto, la caricatura di sé stesso.
La donna che amava più di ogni cosa, la futura madre dei suoi figli, la dea ispiratrice di ogni
componimento … non lo ama più.
Ancora poco tempo e la ferale notizia che tale fine è stata segnata dall’avvento di un altro al
fianco della dea, lo rende un vero straccio …
Inutilmente cerchiamo tutti noi colleghi di tirarlo su, di farlo riflettere, di dargli sollievo …
Inutilmente, il suo cuore è spezzato e non si rimarginerà mai più.
Decido di prendermi in carico il figlioccio. Lo faccio sempre.
Cerco di spronarlo a riprendere gli studi che, nel frattempo, aveva abbandonato perché privo
di motivazioni.
Cerco di farlo pensare ad altro.
Lo incito a fare nuove esperienze dopo 8 anni di fidanzamento, per comprendere bene cosa
voglia dalla vita.
Lo invoglio ad evadere dalla routine.
Si vede che supero me stessa in questo compito: diventa un vero libertino, ne cambia una a
sera, cerca su internet, si iscrive a tutte le chat ed i motori di ricerca per trovare donne …
Una vera febbre che in seguito contagia anche me.
Mi dice di continuo: “Prova, prova, prova!”.
È divertente, cominciamo ad iscriverci e scriverci sui vari siti, così da poterci scambiare
commenti in tempo reale sulle vittime del nostro “acchiappo”.
In breve diveniamo totalmente schiavi di questo modo di vivere: conosci gente, ci parli un po’,
ci esci, poi ricominci ….
Così ….Navigando spassionatamente nel web sui vari siti dedicati, tipo Legendary o
Parcodellamore, Unoauno , Vitaindue, Mefaimorì, Tevojoate, Dammeloame,
Vièqua e simili, ho cominciato a desiderare un uomo vero accanto a me; beh, in realtà quello
è il mio sogno di sempre, lo ammetto, ma mai cosi forte come adesso, saranno i 40 che si
avvicinano (in verità nel frattempo li ho anche superati, ehem, ndr)?
Chissà se esiste l’uomo dei miei sogni.
Beh, io dico che esiste ma non sono io la donna dei suoi! Destino infame!
Comunque, la storia è questa: un vero supermercato, anzi una intera catena di supermercati di
amore, sesso e quant’altro si possa desiderare, lì disponibile per me, come resistere?
Puoi scegliere l’età, il colore della pelle, degli occhi, l’altezza, il luogo dove abita, il reddito
annuale, le abitudini di vita … in alcuni addirittura si può visualizzare l’arredamento tipo della
casa dei suoi sogni, le passioni particolari, dagli hobbies alle zone erotiche … mi fa un po’
ridere questa cosa, v’immaginate un tipo che dica in Chat pubblica che la sua passione è farsi
prendere a calci nel sedere da una tipa vestita di pelle? Però magari adora la cucina cinese ed
è allergico alla soia, succede!
Insomma, per farla breve, dopo mesi di Chat, selezioni, test attitudinali vari, foto su foto, cam
più o meno sensuali, mezze frasi e doppi sensi …
Finalmente arrivo alla selezione finale: una ventina di candidati, niente male su circa miliardi di
iscritti complessivi fra le varie Chat !
E qui comincia il bello:
Siddarthadeipoveri - Un ragazzo troppo giovane, molto bello, sensuale e dall’aria
vagamente esotica, capace di farmi sorridere e sognare cose indicibili (spiacente, prevengo la
censura!)… la sua storia è comune:dopo una lunga convivenza scopre di essere nato per
amare, sì, ma attraverso un’anima universale che non gli consente di fermarsi ad una sola
donna, s’iscrive ad un corso di tantra sessuale e comincia a dispensare in giro, più o meno
gratuitamente, le sue miracolose cure per il sé! Fortunatamente per me io non ho soldi né per
andarlo ad incontrare all’altro capo dell’italia né tantomeno per avvalermi delle sue cure!
Arrabbattino - Un ragazzo di poco più giovane, serio, carino, a posto, di quelli che piacciono
alle mamme (già lo sapevate che non avrebbe avuto nessuna speranza, vero?), molto timido
ma con due occhioni grandi e dolci in cui perdersi. Anche lui ha vissuto l’amore vero, poi l’ha
perduto, perché una donnaccia ha deciso di mettersi fra lui e la purezza di sentimenti con un
maligno perizoma disegnato dal diavolo (ma non vestiva Prada? Si vede che a questa invece
la svestiva!)
Giantsvsdandeedudu (al secolo un certo Honey)- Un uomo forte, alto, ben piazzato,
sensuale ma esitante, pronto a farmi perdere i sensi ( a parole) ma non abbastanza da venire
di persona a conoscermi, ci ha ripensato mille volte e poi l’ho tolto dall’imbarazzo di scegliere.
Mi ha dato buca per tutto il giorno, poi mi ha contattato per dirmi che una che cerca qualcuno
con cui uscire non è seria, che magari sarebbe venuto solo per fare sesso, che mi sarei sentita
umiliata, che non sarebbe stato corretto, che era meglio essere onesti … insomma che voleva,
non si sa. Poi l’incontro, interrotto dalla tata incavolata che non voleva mangiasse il tortino di
spinaci cucinato da una estranea, poi le liti via web perché credeva parlassi di lui e solo dopo
mesi aveva capito che stavo con un altro, poi le crisi isteriche perché non gli ho mai dato una
vera opportunità, poi le crisi perché amavo un altro, poi perché sono sfuggente: insomma se
sto con un altro! Poi vuole, anzi pretende la dichiarazione d’amore e gli anelli, quindi mollo
l’altro, mi dichiaro in ginocchio, infilo l’anello e … sparisce nel nulla! Mah …
Policevsbb - un biondone ammiccante ma un po’ fissato con le foto sexy, che io non faccio
ovviamente (su richiesta perlomeno), esaltato e pieno di sé … no, no, non c’è pericolo,
lasciamolo a casa sua. O meglio nella sede di police-men da cui sbafa la connessione internet
per i siti porno!
Henrymylove - un uomo poco più grande di me, tipo Fonzie, bello, simpatico, intelligente,
single, sexy, sorridente, da sballo, meraviglioso... insomma... panico puro! Tanto poi si rivela
un altro collezionista di donne, donnine e donnacce … a cui voleva aggiungere la
sezione donnone, ovviamente … ciaooooooo!
Coccolottomio - un giornalista che ha rapito il mio cuore, simile in tutto a me, in perfetta
sintonia, molto brillante e accattivante, voce sexy, occhi profondi, morbidoso come me …
l’uomo adatto ma troppo lontano e con problemi familiari (ci tengo a precisare riguardanti la
mamma vedova: non sposato!); comunque sia un’occasione perduta, lo ammetto …
Girodivolta - un vecchio amico di Chat che sarebbe stato il mio uomo ideale, ma non ha mai
deciso in questi 8 anni cosa sono per lui, Padova è lontana, la gelosia uccide, il lavoro nobilita
l’uomo ma toglie respiro alle avventure amorose … poi ha la fobia dei viaggi (si è perso nel
parcheggio della stazione del suo paese per l’emozione di venirmi a prendere!), almeno quelli
verso Roma, visto che all’attuale stato di cose ha la fidanzata in Russia, anzi le fidanzate,
innumerevoli, che visita regolarmente come un esattore delle tasse!
Mistermuscle - un bellissimo ragazzo riccioluto e alto, appassionato di auto e di donne
morbidose come me, sempre pronto a farmi sentire importante ed unica … che poi col tempo
si è trasformato in un maniaco sessuale velatamente senza veli! Ribadisco che per fortuna non
ho il tempo né il denaro per vederli tutti dal vivo altrimenti oggi sarei un colabrodo … per tutte
le coltellate al cuore che ho ricevuto!
My-sky-is-only-you - un uomo con cui avrei spostato le montagne, con cui ho sentito
subito di trovarmi a casa, con cui si è accesa una passione indescrivibile (beh, descritta più
che altro visto che è solo via chat!) a distanza … ma sposato … e quindi irraggiungibile, anche
perché a Milano.
Salserobello - un ragazzo più giovane che però poi si è innamorato della mia amica, e
quindi out … me lo tengo come amico però perché mi piace davvero molto, e poi sa ballare
salsa come lei, quindi magari è un ottimo accompagnatore visto che io non ce pijo proprio!
ma poi dice che non gli ho dato opportunità, mi chiedo di far cosa se te piace la mia amica?ah,
dimenticavo, unica passione? Fumare una sigaretta insieme a me, che poi magari penseresti
che è un eufemismo per dire il dopo-sesso invece ci siamo visti e fumati una sigaretta al parco
poi ognuno a casa sua come niente fosse!
Seansean - un uomo più grande, perfetto per i miei gusti, tipo Sean Connery in versione
romanesca, quello però è poi sparito nel nulla, quindi non si potrebbe nemmeno contare nel
gruppo, però me piaceva tantooooooooooo! Anche lui divorzio dopo anni di amore deluso
costantemente dall’incapacità di comunicazione e di condivisione della compagna, divenuta
sciatta e spenta, riaccesa da un altro uomo e perduta fra mille menzogne mentre lui… dunque,
che faceva intanto lui oltre a struggersi? Chattava con le ragazzine di vent’anni di meno!
Dicodico- una poesia e una battutaccia ogni minuto, si è poi rivelato un pazzo schizofrenico,
convinto di avere avuto una storia e di essere stato tradito pur non essendoci mai conosciuti
né visti nemmeno in fotografia!al secolo noto come chiunque-tu-sia, denigratore sul mio blog.
Myfriend- l’amico dolcissimo di sempre, che vede oltre le apparenze, che cerca come me la
sincerità e la dedizione totale … e non la trova, che sente la luce e il suo percorso nel cuore …
lottando fra problemi molto seri di salute suoi e del figlio maggiore, fra la certezza che un Dio
c’è e il timore del domani, appassionato di fotografie monumentali dai fantastici effetti quasi
tridimensionali.
Mikky – un professore tutto matto, un po’ maniaco pure lui alla ricerca del vero amore, dice,
ma poi in verità cercava a.a.a.a. massaggi veramente speciali a.a.a.a. Parlava
sempre di quanto fosse meraviglioso l’incontro fra due anime gemelle, di come sarebbe stato
felice nel guardarmi negli occhi sapendo di avere incontrato l’unica persona che Dio gli aveva
destinato, di come io potessi guarire un’anima ferita solo col mio sorriso carezzevole e ricolmo
d’amore … poi invece si sveglia di notte con fantasie morbose e mi tempesta di telefonate
oscene!
Orsobalù – un ragazzo che aveva sofferto, come me, che cercava altro, e per fortuna ha
trovato l’amore della sua vita, uno a zero per le chat! Certo , però … e che cavolo, uno che
andava bene e non è per me!
lucanoloco – bello sexy, ma svalvolato
Cherubino – amico del cuore, è la fase successiva quando non se po’ fa!al secolo noto
come guardian-angel perché mi prende in carico da bravo confessore, consigliere, fratellone e
accorre ogni volta che sbatto la capoccina contro il muro … accorre sì, ma via chat, mai visto
dal vivo!
Trotero – sembrava un attore delle fiction, sapete squadra di polizia? il caro Roberto, ecco,sì
proprio lui persino la voce! ma indeciso, spaventato, appena separato, poi si è fidanzato con
un'altra, ma cercava l’emozione dentro per aprirsi … e mi piace credergli quando mi dice che
quell’emozione gliel’ho data io col mio non pretendere mai nulla!
Animalo- la mia decisione finale cade qui (anzi ci tonfa su, ma che scema!), l’uomo dei sogni,
ci dovrebbe essere proprio un intero capitolo su di lui, credetemi … sei mesi di splendida storia
… il resto dei due anni di vero inferno!mollata perché ad una festa di capodanno, cui peraltro
avrei dovuto essere anche io, ha fatto sesso con una ventenne dall’aspetto sciatto e triste, la
quale si è piantata due settimane dopo in casa sua fingendosi incinta, si è fatta rivestire di
lusso e di attenzioni e poi improvvisamente è tornata a casa sua dicendo che forse si era
sbagliata o magari l’aveva perso, sto benedetto bimbo, così come niente fosse!
RagStup (scegliete voi se sta per ragioniere-stupratore o ragazzo-stupido, non vi vedo
alcuna differenza)- dopo anni di chat peraltro rivolta al forum di genitori single, parlando solo di
questi nostri bambini senza famiglia, il maniaco vedovo con una figlia di 6 anni,
commercialista, mi spinge ad un appuntamento al buio dietro ricatto morale (mi sto suicidando,
o vieni qui o continuo a farlo) tristissimo tentativo di violenza in un luogo buio a bordo strada in
quel dell’Eur! La paura duplice: mi violenta e poi mi ammazza lui o ci pensano i trans qui
appostati per lavorare ad accopparmi dopo perché gli sto a rubà la scena?
Polpetta (al secolo Dodo) – dolcissimo, viso di uomo forte, di maschio vero, di papà
amoroso, di marito e sposo (sebbene un po’, ma nemmeno troppo, divorziato …) … ma tutto
scemo, sparito dopo avermi inviato una mini-mail tipo: Mi spiace, non è colpa tua, sono io...”;
ma sei tu, che? È ovvio che sei tu, scemo: io sto qua ad aspettatte come una torda!
Ma prima com’è andata con Dodo?
Ecco, leggevo, sì leggevo le frasi meravigliose ad affetto dei profili, molte molto toccanti e poi
ne vedo una, in particolare …
Così, alla fine è successo che un annuncio mi ha colpito, uno fra tanti on-line o forse no, non
ricordo, mi pare di no … già, infatti gli ho scritto una e-mail …
Cercava sincerità e lealtà, in un mondo deludente e triste, un uomo che cerca sincerità mi ha
fatto sentire una stretta al cuore.
Separato, con due figli, lavora in una zona che frequento abitualmente, ma è la sua foto, il suo
sguardo che vaga a metà fra la tenerezza e la tristezza di chi ha perduto il suo mondo e non
sa dove cercarlo … quella foto mi entra in testa, clicco altrove qua e là, ma continuo a pensarci
… gli scrivo … più un augurio che altro, racconto di me e della mia vita, delle cose brutte e del
fatto che sogno ancora, che spero ancora, che credo ancora nell’amore … e gli auguro di
trovarlo presto.
Sono cosciente che non ci sarà un seguito ma mi sento a posto, avevo bisogno di lasciargli un
segno della mia presenza, di fargli capire che si può e si deve andare avanti.
Poi una sorpresa, qualche sera dopo: una risposta al mio test (si fanno domande
preconfezionate e altre a vostra scelta per capire se c’è un qualche nesso emozionale fra di
voi), e un contatto in Chat che mi chiede com’è andato nel mio test.
Capirai, manco l’avevo ancora ricevuto, io!
In quel momento mi emoziono, leggo con ansia e trovo che anche le risposte sbagliate sono
compatibili con me! Che la linea di pensiero è comune … ma chissà se è vero!
Chattiamo tutta la sera, e più ci chatto, più mi piace tutto di lui: il modo di parlare, l’approccio,
le scelte di vita, le emozioni e le esitazioni … le domande, le risposte, le attese …
Mi piace davvero: sento salire un calore dentro, una voglia di scrivere ancora, di parlare, di
giocare, un desiderio di vivere ancora, di amare, di avere un’altra chance nella vita …
Mi sento sciocca, faccio la civetta, ma il cuore ormai batte forte... la prova del nove sarà
l’incontro dal vivo, se mai ci sarà qualcosa, lo saprò subito.
Intanto parliamo al telefono per ore, la sua voce mi è subito familiare, i suoi atteggiamenti mi
sembra di vederli, leggo i suoi silenzi, anticipo le sue mosse ed altrettanto fa lui.
È difficile ragazzi quando stai così bene con una persona rimanere obiettivi, diciamocelo pure!
Io, libertina per scelta e per nascita, proprio io … ebbene ho desiderato appartenere solo a lui,
farlo felice, stringerlo a me per sempre, ho sognato un futuro di famiglia, di casa insieme, di
figli che giocano nel cortile … pazzia totale, portatemi alla neuro-deliri … è l’unica soluzione!
Ci salutiamo, ci vedremo domenica sera, da MacDonalds, nessuno dei due ha grandi pretese,
siamo adulti tranquilli e coscienti della realtà, ma per fortuna senza paranoie e ipocrisie!
Io non riesco a dormire, scrivo un sms: “Grazie per aver risollevato la mia giornata triste,
illuminandola col tuo sorriso.”.
Nessuna risposta, ci credo: alle 2 di notte che pretendevo?
Stamattina invece: ore 7,14 e 7,22 due sms, uno cortese e gentile … l’altro una vera promessa
di un domani insieme: anche lui sogna le stesse cose, anche lui spera che questo sia l’inizio di
un qualcosa di bello per sempre!
Non so se credere al mio cuore, l’istinto (o forse il desiderio) dice di sì, ma la razionalità mi
dice attenta alle illusioni, che costellano il mondo di internet!
Intanto io oggi scrivo di nuovo, sono felice e attendo domani sera col cuore pieno di gioia di
vivere!
Si vedrà..
La selezione secondo me è comunque finita.
Gli altri non hanno niente in comune con me.
Gli altri non cercano quello che io vorrei.
Cercare pane in un negozio di scarpe è sciocco e folle!
Se il caso mi ha favorito, donandomi lui come occasione per riflettere, se non di essere felice,
ebbene, l’unica cosa che posso fare è porre fine all’harem cibernetico (badate bene, nulla dal
vivo)!
Così la selezione è terminata, ecco.
Ho fatto la mia scelta: io voglio un futuro con un uomo che mi ama per quella che sono; un
uomo per, e con, il quale fare sacrifici; un uomo che non cerca pazzie e frenesie sessuali
senza amore … sono anche una geisha se occorre, ma solo per amore!
… e poi … due incontri, frettolosi davanti al mercato coperto di via Catania e davanti al parco,
ore di parole e di mani nelle mani, di occhi negli occhi e subito lo sguardo abbassato … poi il
silenzio … poi nulla per settimane … poi … la mini e-mail: Mi spiace, non è colpa tua, sono
io.
Lo scatafasciamento
La vita a volte è davvero strana: mi è capitato in una serata molto anomala di scatafasciare la
mia macchina su una buca maledetta (a dire il vero ci ho fatto su altri 50 km prima di
accorgermi di girare a ferro nudo!), e di andare a finire quasi fuori strada ma per fortuna i miei
amici, anche se controvoglia (ovvio, visto che stavano intrecciati come la muffa sul pane in
chissà quale misteriosa fratta), sono venuti a salvarmi. Un pò a calci nel portabagagli, il mio
non quello dell’auto (ma sempre col sorriso sulle labbra), mi hanno cambiato la ruota e via:
potevamo stupirvi con effetti speciali ma Superwoman ha attivato la sua Superforza da
Superdonna dell'anno e ha diretto i lavori mentre il Mini-Forzuto faceva da braccio (di ferro) e
cambiava il tutto….
Ma ero a pochi metri da Honey, che si è mooolto arrabbiato, e a ragione: ma come avrei
potuto chiamare un uomo così sexy (ragazze: fisico da rugbista, stile college americano!) alle
5 del mattino per dirgli soltanto: “Che, mi cambi la ruota?”.
Comunque le seratacce non finiscono mai: mille intoppi nel traffico per arrivare ad un
appuntamento sognato (com'era la storia degli appuntamenti mancati?) e poi...
scoprire che è la persona che hai sognato... e poi...
Capire che hai solo sognato!
Che forse non esiste nessun lui da sognare!
Che forse devi solo tornare al mondo e vivere e basta …!
Che la vita cambia solo se cambi tu...
Che tutto ha un senso adesso che un senso non ce l'ha più... (scusami Vasco, ma ci stava
proprio bene, a buon rendere!)
La birra suggerisce che si ricominci la selezione, ma la mia amica dice di smettere con la birra,
e con gli uomini …
Ed ha pienamente ragione: chi ha un cuore sa dove trovarmi, chi non ha bisogno di affetto,
vada pure a farsi fottere altrove! buonanotte, serataccia, notte e sogni d'oro!
Un sorriso
Niente al mondo potrà valere quanto quel sorriso rubato ad un uomo che sorridere non sa...
Un bacio a tutti Voi
La mia amica Lucrezia mi scrive: “Sai Kaurah, a dire il vero non mi cruccio: regalo i miei
sorrisi ed in cambio ricevo quelli degli altri. Se un piccolo uomo vuoto non è riuscito a capirlo,
la colpa non è mia... Certo è che un sorriso a volte gliel'ho rubato. Un baciotto. ”.
La vita, mia cara Lucrezia, offre rose spinose e papaveri fragili nel vento: il loro profumo
diviene estasi sulla pelle di due amanti, ma se sgrani i petali l'odore è di morte... è il
sentimento che gli amanti provano, a rendere il profumo gradevole, le stille d'amore... cosa
puoi fare se hai i petali ma non il cuore? nulla...: abbi pena di colui che amare non sa, e non
prova; tutti gli altri fiori non sono rose ma tentano lo stesso di sbocciare e donare il loro
profumo!
Ancora la saggia Lucrezia : “La vita è fatta di appuntamenti mancati, è ciò che dico sempre io,
d'altronde ci ho intitolato addirittura il mio blog. E' vero, ti ho detto di terminare la selezione,
non per toglierti il gusto di cercare ma semplicemente perchè fatta così perde il gusto della
cosa: è come pescare a caso in mezzo ad un mazzo, ma il mazzo delle carte è regolare? Cara
amica, il cuore altrove non serve a nulla, tantomeno a te.
E allora tu che hai un grande cuore, continua a seguirlo sempre. Un bacio, tvb .”
Mia cara carissima, tutto è vero, anche che la ricerca così perde il suo sapore, ma per fortuna
ho te, la mia amica carissima che mi apre gli occhi sul mondo e sui miei errori, la mia amica
con cui ridere e cazzarare, ma anche pensare e riflettere sulla vita... grazieeeeeeeee! Tvb.
Ma ci sono anche i commenti di maschietti feriti nell’orgoglio.
Honey per esempio scrive: “Ma chi era quello dell'appuntamento..? quindi vorresti dirmi
che il tempo per vedere lui l'hai trovato? ti sta bene che ti e' andato male... mujer
mentirosa.”
Honey, Honey: ma non è come pensi!... però la vita insegna a cambiare le regole quando non
puoi vincere
e io ho perso, sai cosa? il gusto di giocare! Quindi odiami se vuoi, hai ragione tu, sono una
bugiarda, meno di tutti voi maschietti comunque bugiarda … e stanca di cazzate travestite da
sentimenti inesistenti!
Allora se sei reale sai dove sono, se non lo sei, resta pure nel net!
Honey: “Che nn hai voglia di giocare l'ho capito da tempo.... che io giochi coi sentimenti
nn me lo puoi dire... potrei farlo e saresti subito qui da me....”(scusa ma le “o” di “non” ti
costavano troppo?)
Honey, ma ti pare il luogo ove litigare questo?!??!? è il mio spaces! il mio spazio!!! Non c'è da
aggiungere altro!
Ci sono cose che fanno male ma fanno crescere! Ci sono sentimenti strani e discordanti in noi,
che non ci portano da nessuna parte; è allora che si volta pagina e si va oltre... ciaoooo
Incessanti parole d’amore
Queste incessanti parole d’amore che tutti dicono, continuamente, quasi a renderti partecipe
del loro cuore, mi fanno sentire lontana da tutte le assordanti e fragorose risate con cui mi
hanno congedata spesso le persone che ho inutilmente amato …
Ma dove sono finita? in un inferno senza limiti, senza passione, senza compassione, senza
felicità … mille persone piene di sé si affacciano golosamente come dolciumi dalla vetrina di
internet, ed io devo solo scegliere … ma cosa cerco, cosa voglio? ci sono troppi visi bellissimi
e ingannatorii, troppi corpi da esplorare che non hanno storia né poesia …
Alcune donne mi scrivono: “A volte mi ritrovo vogliosa come una porno diva, pronta a fare
giochi erotici con emeriti sconosciuti, solo per sentirmi interessante, mio marito mi trascura da
mesi, il mio amante mi comincia a criticare i rotolini di ciccia, mio figlio si vergogna di farsi
vedere dai coetanei vicino a me … Cosa mi resta? giocare, sì giocare …”.
Così dice la donna media, stanca delle performances ammuffite del compagno italiano medio,
che per la verità passa la notte intera sul sito internet tramutandosi in un Divo della PornoWeb-Holliwood …
Ieri sera cercavo di comunicare normalmente col mio amore, ovviamente conosciuto online,
quando un tipo che chattavo un anno fa o poco più, mi contatta e mi fa: “vojo fa l’amore co
te,sì sì, proprio sì”.
Che linguaggio disumano e sciocco è mai questo?
Ti sei mai chiesto chi cavolo sei tu, per pensare che io sia rimasta un anno in un cassetto ad
aspettare sta profonda rivelazione? sta sottospecie di dichiarazione di interesse sessuale a
freddo? mah
Beh, scusate se sono entrata nel vivo della discussione senza presentare né me, né la mia
intenzione … ma ste chat, ne volemo parlà? che servono a vivere visto che non viviamo più?
Di incontri di chat se ne sente molto parlare, la tv ci insegna dove cercare, come, cosa evitare,
il web pullula di luoghi ameni e ci incita a cercare, cercare, cercare … mica sappiamo cosa,
né, tanto meno, cosa troveremo davvero …
Scrive Jean-Paul:
“Sono un uomo molto dolce, molto romantico, cerco la compagna della mia vita, desidero solo
sincerità, se esiste l’amore lo costruiremo insieme …”
Beh io m’innamoro subito di uno così, non mi frega nemmeno se sia bello o brutto, uno che ha
un cuore così merita tutta la mia attenzione …
peccato che non sia online adesso, uff, lascerò una strizzatina d’occhio, e magari se la
ricambia mi azzardo a scrivere un messaggio offline ... chissà, hai visto mai, mi sistemassi?
Così inizia la maggior parte delle storielle internettiane …
Storie in cui qualcuno si butta a capofitto nella vetrina di dolciumi e comincia golosamente a
desiderare tutto ciò che vede, ma non sa che il pasticciere mette la glassa al cioccolato anche
sui bignè al caffè, a volte grigia a volte bianca, ma sempre al caffè … e se non è il tuo gusto
preferito diventa imbarazzante non poco.
Lui aveva mani affusolate e dolci parole, un mazzo di fiori e capelli bianchi come neve, un
sorriso molto accattivante e voglia di amare sì, ma una bambola di plastica!
Dopo due parole sulla politica mi fa una ramanzina senza fine e mi dice che sono
qualunquista, dietrologa (ma che termine è?) e maligna (azz, sono la strega di
Biancaneve?!) solo perché racconto episodi realmente accaduti all’università, in cui persone
venivano promosse solo perché parenti e figli di Tal De’ Tali, eccellentissimo Prof dei Prof Re
dei Baroni del Policlinico.
Ma un passo indietro, aspettate!
Clicco sulla faccina ammiccante detta smile, una frecciolina a zig-zag mi dice che ho
ammiccato a Jean-Paul e vado a dormire felice …
L’indomani, una febbre mi assale, devo assolutamente scaricare la posta elettronica: se per
caso JP avesse risposto alla mia occhiatina?
Infatti trovo una miriade di occhiate, da JP e mille altri imbecilli benpensanti che mi
propongono di tutto: dalla gita al mare, al cocktail virtuale, alla notte di passione …
JP è di poche parole, mi dice solo che forse abbiamo in comune il desiderio di vivere ancora
… fine, mi aspettavo di meglio, ma ormai ho deciso che è la persona che amo, o meglio che
amerò appena potrò incontrarlo, così scrivo un toccante messaggio in cui mi descrivo e lo
metto in guardia sul fatto che non sono una diva di Holliwood, che peso 120 kg e che ci deve
pensar bene se vuol vedermi o meno.
Ovviamente ci mette tre giorni a rispondere, sai il lavoro e la vita stressante, mi rassicura che il
mio peso fisico non sarà un problema perché lui ha ammirato in me la forza mentale, di
maggior peso nella sua stima.
Non comprendo esattamente cosa voglia dire ma mi sembra una cosa carina, che suona un
po’ come “Non mi frega niente se sei obesa e racchia, ti prendo così”.
Felice come una Pasqua corro a rispondere e miracolosamente, lo trovo online.
Parliamo in chat per una paio d’ore e poi, non contenti, decidiamo di scambiarci il numero di
telefono e continuiamo per un altro paio d’ore a parlare e parlare.
Ci sembra già di conoscerci da sempre (ma non succede, forse, ogni volta?), il tono di voce è
caldo e avvolgente come una nenia romantica, la risata sommessa e sorniona, mi fa
immaginare una persona fantastica.
Mi invia una foto dal cellulare, praticamente potrebbe essere anche George Clooney, non si
vede niente solo un orecchio e la linea degli occhi appena velata dai capelli ricci.
Mi innamoro perdutamente dello scorcio di profilo.
Mi sembra bellissimo, dolcissimo, sensibilissimo, insomma issimo.
In verità, non so bene di cosa mi sia innamorata, ma suppongo con aria saputella da
autodidatta che sia il mio desiderio di avere qualcuno da amare …
Comunque sia, penso solo al languido sguardo mai visto dal vivo, ai riccioli da accarezzare,
semmai fossero ancora sulla sua testa, e alle promesse assurde che ci siamo fatti, ecco, sono
persa (e nemmeno mi drogo?!?). L’amore di chat, veloce e ardente, mi brucia l’anima insonne.
Caro Amore (chiunque fosse, non ha più importanza, ndr ) … come sempre,
un altro giorno di stanchezza senza fine, trascorso rincorrendo l'orologio e la
vita... al lavoro mille cose da fare e il desiderio di fuggire più lontano e più a
lungo possibile... le mille parole dette e non dette, l'ironia e i sorrisi sornioni...
come sempre … l'attesa inutile di un tuo cenno... di un gesto da scambiare
per amore, di una parola gentile che mi facesse sentire importante per te …
Ma non ero sola: colleghe e colleghi vicino a me , ad ascoltarmi, a carpirmi i
segreti del cuore per comprendermi appieno, chi voleva addirittura inventare
un nuovo amore per vedermi felice... e io pensavo a te, alla tua assenza...
mia figlia mi ha telefonato, per dirmi che era stata brava a scuola, per farsi
amare di più, non sa invece che è lei il mio unico vero amore... così l'ho
portata a mangiare la famosa pizza, che avremmo dovuto condividere io e te
(chissà forse un giorno avverrà davvero). Ci siamo divertite, ma io sono
sempre triste: ho capito solo che il destino ha la sua strada, ed io non la
conosco; ho capito che devo cambiare delle cose e non so farlo; che sono
sola da sempre e continuo ad esserlo; che di te non c'è ancora nulla, eppure
sei in tutto … e mi manchi!
dal mio blog: 04 giugno (eh, l’amore)
CUORESILENZIOSO:
L'amore uccide la ragione e ci rende schiavi di esso … L'amore mente su quello che
veramente è … fumo negli occhi... solo un misero tentativo per non restare soli...
L'amore non esiste se non nelle parole di chi ha scritto di esso... perchè l'amore nega
agli occhi quello che il corpo nega all'anima.. . L'amore è qualcosa di antico che non
ci appartiene più … è come un sorriso sbiadito in una foto in bianco e nero...
ma è anche vero che l'amore che non ci è permesso vivere è quello che durerà per
sempre!!
KIKKAKOKKA:
Parli d'amore perchè ti ha fatto soffrire o perchè non l'hai mai provato?
L'amore, non so se esista veramente: ho sognato che un giorno avrei guardato negli
occhi un uomo
e avrei saputo con certezza che mi apparteneva per sempre,
ma nel sogno non c'erano corpi, solo anime … poi mi sono svegliata.
Qui la vita funziona così: i corpi si appartengono per il tempo di un amplesso,
e si dimenticano la pelle e l'anima. Le anime sono inventate dal demonio per poterle
ferire …
L'amore è un gioco di un giovine dio adolescente ed annoiato
e tu...
aspetti chi?”
Carissimi, un altro giorno passato al pc, cazzeggiando (ops, pardon, ehem … vabbè)
inutilmente fra programmi per scaricare canzoni, e altre amenità assolutamente ingombranti.
Un giorno succederà
Un giorno succederà che un certo Steve mi dirà di cambiare idea sul mio uomo, che devo
lasciarlo andar via nel nulla, dimenticarlo, per … Per niente, perché lui, Steve intendo, non ha
nessunissima intenzione di impegnarsi, esattamente come Animalo, quindi non si sa bene per
quale motivo io dovrei rinunciare al poco e niente per il nulla assoluto.
Caro Steve qui te lo posso dire con tutta sincerità, avevo già deciso per Animalo, ma volevo
solo vedere fin dove arrivavi con la tua follia.
Mi mandavi emoticon porno, film porno, ma che è?
Ti pare il modo di conquistare una donna e di portarla via ad un altro uomo?
O forse credeva che io fossi attratta solo dalla sessualità prorompente e irruenta di Animalo,
così come se lo figurava lui, che addirittura lo aveva ribattezzato “eccezziunalo” (ma scusa,
mi sono innamorata io o Steve, di sto benedetto Animalo?)
Ma il segreto di Animalo, è tutt’altro: morde, graffia, fa anche male a volte …
Ma soprattutto è di una dolcezza e tenerezza infinita. Ti guarda negli occhi con quel suo
sguardo che ti attraversa, ti legge dentro e sa sempre cosa vuoi. Il suo dolore è una luce
dentro di lui, ed emana da lui come un’aura di grande forza a cui non posso non inchinarmi.
La sua elevatezza mentale e animica è evidente e non posso non sottomettermi a lui,
totalmente. Nulla gli è imperdonabile o negabile, o nascondibile. Sa sempre se mento, se
gioco, se soffro... Sa chi sono.
Ma io ancora non so chi è lui.
Non lo saprò mai forse, mai.
La mia vita con lui è notturna.
Sono la donna che sogna quando ha voglia di fare l’amore, ma pur non essendo poco, non è
abbastanza. Non siamo mai usciti di giorno, nemmeno per un caffè, un semplicissimo innocuo
caffè in pubblico (scusate, un paio di pizze in luoghi lontanissimi e sconosciuti ci sono poi
state, ndr).
Ci incontriamo sempre a casa sua, di notte, le 22 o le anche l’una alle volte.
E io non so dir di no.
Ci provo, sono stata anche due settimane senza vederlo.
E lui, piano piano ogni giorno sentiva la mia mancanza, mi chiamava, mi mandava sms, mi
contattava online.
Mi diceva: “Mi manchi, ti voglio, ti voglio bene, ti desidero.”
Ed io non potevo non sentirmi forte, grata, felice (vedi come siamo soggiogate da sti
personaggi?).
Però la nostra storia sostanzialmente rimaneva notturna e segreta e soprattutto sessuale.
Certo, bevevamo una cosa nel terrazzo dove fa più fresco.
Poi quattro chiacchiere: dal personale, dall’evento di vita, al progetto industriale e magnifico, a
volte sognando a due, ma mai di noi due.
Interrotti a volte dalle telefonate allegrissime di qualche mignottella sua, pronta a picchiarmi se
mi avesse mai incontrato (ignara del fatto che la avrei io gonfiata de brutto se solo ci avesse
provato), promettendogli amore eterno e caricandolo di improperi e offese di vario grado,
mentre lui imperterrito, se pur lievemente alterato, le rispondeva di star al posto suo e
continuava a carezzarmi la mano.
Questo ragazzi è Animalo: il suo carisma, la sua forza nascono dal dolore profondo di una vita
irripetibile; dalla sofferenza più pura vissuta sulla sua pelle; dalle delusioni profonde e
gravissime che lo hanno forgiato; dal suo rimboccarsi le maniche per ricostruirsi a modo suo.
Ma certo un simile prodotto non si acquista al mercato, né tanto meno al supermercato
dell’amore …
Un ragazzo più giovane di me di qualche anno.
Io dicevo: “Non si può, non è il caso, lasciamo stare.”
Lui insisteva: “Non lo sai, lasciami provare!”.
Io dicevo: “Ma dai, meglio evitare” (quando ero ancora saggia!).
Lui si avvicinava al mio cuore e cominciava ad entrare. Non potevo tirarmi indietro.
Ero in terrazza, sulla mia sedia, che evitavo il contatto (primo incontro che vuoi: timida e
impacciata), lui accanto a me giocava e scherzava. Io ad un tratto scivolo fra le due sedie,
rischiando pure di cader giù e lui, prontamente mi afferra, mi guarda, mi stringe a sè e mi bacia
con una dolcezza da bambino, tenerissimo.
Da quel momento sono sua; lo sarò per sempre o per lo meno per i prossimi secoli; o per ora;
o fino al prossimo capogiro …
La presa di coscienza prima o poi arriva:
Carissimo Animalo, non so come dirtelo
mi sento proprio una bip-biiip (prodotto di degradazione metabolica emesso da un organismo vivente)
è un periodaccio, lo so anche per te
col lavoro, i soldi, le varie preoccupazioni..
ma io nella mia vita, con tutta la mia sofferenza non ho potuto mai essere diversa
esistono solo problemi e solitudine
credevo che tu fossi simile a me, mi sbagliavo
non abbiamo sofferto nello stesso modo
non siamo andati nella stessa direzione
e tutto l'amore che sento verso di te
non troverà mai fine
ma non ti porterà nemmeno la felicità
sono consapevole che il mio mondo e il tuo sono distanti
che io con te non c'entro nulla
le mie carezze non arrivano nel tuo cuore, era una mia illusione
quando sei in difficoltà non pensi mai che una persona che ti ascolta possa essere un aiuto
io invece ne sento la necessità
ma sono sola, ogni giorno della mia vita
sola con i miei piccoli grandi problemi
e mi comporto come una bambina che cerca una carezza, è vero
perchè è quello che cerco, una carezza che mi faccia sentire viva
avevo bisogno di parlarti, sentirti vicino al mio cuore
ma non ci sei mai
lo so che hai i tuoi impegni, le tue difficoltà
ma la realtà è che io nella tua vita non ci sono
che non ci siamo mai visti come persone normali
a prendere un caffè in tutta semplicità
non siamo mai usciti come tutti gli amici del mondo, non dico gli amanti..
io per te cosa sono?
mi dici che ti manco, ma ieri sera ho visto che ti mancava il mio sesso, non io
mi dici che mi vuoi bene, mi prometti che ti vivrò
ma ancora una volta mi sono alzata da un letto in piena notte e sono tornata a casa mia
mi dici che non ti bacio mai
per me sei una cosa sacra e non oso toccarti
non so mai se posso cercarti, scriverti, telefonarti, mi sento fuori da tutto ciò che ti riguarda
ho solo voglia di piangere e mi sento così stupida
ad aver pensato anche solo per un istante che qualcosa fosse cambiato nella mia vita
ad aver creduto davvero che tu potessi rendermi felice e amarmi
quando non esiste nemmeno l'amore
almeno non per me
mi dispiace davvero mio caro
io ce l'ho messa tutta
ho chiuso con tutti gli altri uomini, di cui mi circondavo in realtà per sentirmi bella, importante,
ricercata, amata...
ho allontanato le amicizie ambigue per non togliere nulla, nemmeno un momento alla nostra possibile
storia
ma non so diventare quella che desideri, non so non vergognarmi mentre facciamo l'amore
non so cambiare il mio aspetto fisico per piacerti di più
io sono questa: una stupida donna di quasi 40 anni che ancora sogna un grande amore
che ti assomiglia ma a quanto pare non è davvero come te
sono una donna che soffre ogni giorno della sua vita perchè non è nessuno
nessuno per i suoi colleghi, per i suoi genitori, per sua figlia, per colui che ama
che fa la buffona per divertire e conquistare nuovi amici
ma oggi, come il resto della sua vita, vuole piangere e non c'è nessuno ad asciugarle le lacrime
e ancora una volta sconfitta si allontana da ciò che vorrebbe invece avere accanto per sempre
ti vorrò sempre bene ma non so fare altro adesso.
Rimaniamo amici?
Amicizia, un termine abusato via web: essere amici solo perchè si è chattato un paio di volte?
amare solo perchè ci piacciono le foto di una persona? ma la realtà è ben diversa.
Amicizia? è ben di più di belle frasi sul diario-blog! e nel malessere essa si rivela: quando non
avevo più parole, ma solo lacrime, piangevano con me i miei amici; o mi gridavano contro per
risvegliarmi, di certo non mi offendevano o accusavano falsamente di essere una pornostar del
web (ti piacerebbe? mah, chi lo sa …)! Caro Chiunque-Tu-Sia (alludo al tipo che mi
insozza il blog con accuse varie e parolacce … solo perché non gliela voglio dare … la
buonasera … hihihhi), proprio a te scrivo ora: smettila di infangarmi, non ti ho mai amato e
non ti amerò mai, non ti ho mai conosciuto e mai lo farò. Amo solo un uomo, inutilmente forse,
lo sa Dio, ma è un uomo che esiste: c'è, lo vedo, lo abbraccio, lo incontro, sono sua; cosa che
non accadrà mai fra me e te, perchè non potrei mai amare uno che passa il tempo ad
offendermi, a trattarmi male perché non faccio ciò che dice lui …( a proposito, non sono la
schiava di nessuno, io) quindi, caro Chiunque-Tu-Sia: smetti di chiedere amicizia, o amore
o altro, io sono morta per te e chiunque e qualunque cosa tu sia, non mi interessa; ma lascia
stare il mio blog, i miei amici e il mio mondo che non ti apparterrà mai!
Facebook: un mezzo di comunicazione potentissimo che consente al mio ex, o meglio ad
uno di loro (veramente ben più di uno!), di scrivermi ancora le sue problematiche vicende di
salute e di vita: sua mamma sta morendo, lui ha subìto un’operazione importante e si sente
molto avvilito.
Caro Fortunello, mi dispiace molto per tua madre ma so anche che è stanca di
lottare, lascia che raggiunga il suo grande amore e trovi la pace, congedala
con amore e comprensione, peserà di meno per entrambi, e la avrai
comunque dentro di te e potrà sorreggerti nei momenti bui
tuo figlio è il motivo per cui sei qui, ricordalo, la tua grande missione, le altre
sono secondarie, non importa quanto ti sia costato, ma è un investimento di
energie per il suo futuro e per le prossime vite
sono lieta che l'operazione sia andata bene e che tu sia ancora qui a parlarne
mi piacerebbe poter avere un'altra chance ma so che non è così, non si può
tornare indietro, ognuno ha il suo percorso, siamo sullo stesso treno ma non
abbiamo le stesse destinazioni e ho ancora molto da pagare, ti penso, ti voglio
bene....
La vita a quanto pare non finisce mai di stupirci con le sue meravigliose improvvisate, ma a
volte è così difficile continuare a sorridere fingendo che nulla sia mai accaduto …
Eccomi al telefono con un uomo fantastico, eccezionalmente sensibile, lo adoro
semplicemente, senza mai averlo incontrato, naturalmente!
Questo finchè …. Mi giunse una telefonata (“questa”, telefonata!), il tono era caldo e
convincente, quasi ipnotico, non lo riconobbi subito ma le sue parole mi giungevano familiari
… poi cominciò a cambiare tono di voce e argomenti … le sue frasi avrebbero potuto far
impallidire Rocco Siffredi …
All’improvviso un senso di nausea profondo mi assaliva … credo fosse la consapevolezza che
tutto ciò che avevo sempre inseguito, in realtà non era mai esistito.
Un uomo dolce e sensibile, che credesse come me nell’amore vero, un uomo forte e
consapevole dei propri punti deboli, un uomo che desiderasse dalla vita solo costruire il suo
piccolo impero, fatto di una donna da amare e di figli da crescere, di un lavoro che lo renda
rispettabile e felice, fatto di sensazioni ed emozioni non solo private …
Ecco.
Quel tipo di uomo che la letteratura ci ha reso caro al cuore …
Inventandolo di sana pianta, credetemi!
Il mio professore dei sogni, l’uomo che viveva lavorando nei centri di Igiene Mentale, e
insegnava ai suoi allievi come si vive dignitosamente a 360 gradi!
Il caro Prof che mi chiamava dolce cuore!
Quello che quasi piangeva desolato di non avere una vita …
In verità quando parlava di passione vera, parlava di carnalità, cercava solo l’ennesima vittima
da sbattere carnalmente e passionalmente, ma sempre a letto …
Mi rendo conto di non saper nemmeno più scrivere, due righe di seguito senza a capo …
Senza spezzare un discorso, senza lasciare puntini di sospensione …
E poi la dislessia …
Mio Dio, quella da personal computer o pc, è la peggiore di tutte, non si conosce cura, né si sa
se nessuno l’abbia mai nemmeno cercata o diagnosticata (a parte me, ovviamente, che ve ne
parlo fin dalle prime righe).
Ecco, me ne vado a letto, è molto meglio! Da sola, da sola, tranquilli!
La mia vita è costellata di delusioni che io stessa mi sono procurata, e anche con fatica,
perché per farmi trattare da donnaccia sono andata anche a cercarmeli sti bei tipi!
Buonanotte, me stessa delusa …! ma questo, beh è un altro capitolo
Piccolo (nonché primo) intermezzo
il Dentista, questo assassino legalizzato …
Accidenti … non so come sia successo, sono volati i giorni e non ho concluso nulla!
Sembra ieri che sono andata a fare un piccolo intervento dentale, una semplice estrazione del
dente del giudizio, dolorosa sì, ma …
Mentre tutto il mondo si riposa e passa qualche giorno a letto, io, la solita esagerata
stacanovista, me ne sono tornata a lavorare come niente fosse, peccato la faccia sembrasse
un pallone e come tale continuasse a gonfiarsi … Un collega addirittura mi ha rimproverato
perché avrei potuto impressionare i pazienti con quella faccia devastata!
Ma il peggio, doveva ancora venire: la pressione cominciò a salire, la febbre pure, la faccia
deforme e dolente fino alla gola, fino all’orecchio, il cuore mi impazziva e non era amore, ma
dolore purissimo!
Pronto soccorso? “Ci spiace vada altrove.”
Dentista? “Ma non è niente riposati un po’.”
Dottore? help me! “Ma qui sei a rischio di vita tesoro!”
In parole povere: il cortisone mi aveva fatto reazione, la pressione era ormai impazzita, la
febbre non era riuscita a combattere l’infezione e bisognava ricominciare tutto daccapo. Nuove
punture di antibiotici, oltre a quelli per bocca, non si sa mai, gastro-protettori, vitamine,
pasticche per regolarizzare la pressione, pasticche per regolarizzare la temperatura, pasticche
per diminuire il gonfiore: mamma mia!
Ma il peggio del peggio deve ancora venire: a parte il dolore incessante, il volto deforme e il
gonfiore che non accenna a diminuire, devo ancora subire l’onta delle pappette da baby!
Patate, zucchine, carotine novelle, tutto senza sale, appena bolliti o spappolati
completamente, freddi, conditi con solo olio d’oliva …. carne tritata cotta a bagnomaria, senza
altro che olio … mio dio, che tortura, anche un succo di frutta brucia come fuoco liquido!
Non si riesce a dormire né di notte né di giorno, ma persino la tv o la radio mi danno un fastidio
atroce, il dolore si insinua nel cervello e mi impedisce anche di respirare, non posso aprire la
bocca nemmeno per infilarci il cucchiaio, così uso i cucchiaini extra piatti dei neonati …
nooooo
Non so se riuscirò a riprendermi, ma se accadrà, mamma mia!
Animalo, carino, mi manda un paio di sms in tutti e 14 i giorni in cui sono malata, i colleghi mi
odiano e sono certa che pensano sia tutta una invenzione, infatti nessuno si chiede come sto,
né domanda quando tornerò …
Marione, dolcissimo, qualche gesto quasi spontaneo lo fa: una telefonata, 4-5 messaggini dolci
... comunque sia fa la sua parte di innamoratino lontano che fa il bravo al lavoro … anzi teme
che io non voglia rivederlo (non si sa bene per quale motivo … mah!).
Merlino, ah lui sì che è fantastico, se ne frega di me, ogni tanto però riciccia fuori con qualche
melensa frase sull’amore puro che prova per me (sì, è lui Quello che voleva solo parlare
d’amore … e difatti ne parla, ne parla …): lui mi pensa, mi ama, si preoccupa per me …
Uno addirittura mi fa l’offeso perché non accetto un invito a cena estemporaneo, ma dico io: se
sto crepando in un letto per via di un dente, che me frega a me della pizza con te stasera?
boh, non lo so, sarò strana io, ma chi lo sa, magari una revisione al cervellino facciamocela
tutti eh!
E vabbè, sia come sia, dopo venti giorni di letto e di compresse di ogni dimensione e sapore,
finalmente torno al lavoro, debole e stanca ma viva, con i pazienti disperatissimi che mi
supplicano di non ammalarmi mai più e che mi circondano di attenzioni come se fossi fragile,
mentre i colleghi … beh: la mia amica è amica mia, ci vuole poco, era preoccupata ed ora è
felice del mio ritorno; gli altri invece appaiono persino un po’ seccati, pare sia stato un grande
disturbo la mia lotta fra la vita e la morte, come mi dispiaceeeee!
Riflessioni
Cambia il nome, non cambia la storia
Mentre guido come una specie di zombie, con gli occhi ancora socchiusi dal sonno e mi sforzo
di spalancarli con spilli virtuali come in una nota scena di Dario Argento, la voce della mia
mente mi sussurra mille pensieri … mi chiedo quale amore possa io piangere oggi, oggi che
non sento amore dentro di me … è così, mio caro Animalo, che eri la mia vita, il sorriso che mi
accompagnava, ciò che mi faceva cantare al mattino, che mi suggeriva dolcezza e
comprensione verso tutti, tenerezza nel mio cuore e desiderio di vedere tutti veramente felici
… beh, oggi … il sesso che era fusione di due anime oggi è solo sesso, non mi appaga, non
mi fa sorridere l’anima, anzi mi avvilisce, mi dispiace, non sono nata per fare l’amante, il mio
cuore si avvizzisce ed avvilisce per la pochezza del mio andare e venire solo fisico, privo di
poesia e di ricreazione …
Il mio parlare ridanciano tradisce un’unica emozione: il disgusto di me stessa, io che tanto
deploravo le donne che si mettevano di mezzo fra due innamorati, proprio io sono una di
quelle (un po’ in tutte le accezioni del termine!). Penso alla tua ragazza, ventenne fiduciosa ed
innamorata che ha una carezza in serbo per te tutta la settimana, mentre sogna quei momenti
in cui le tieni i fianchi e le doni l’immortalità dell’amore con i tuoi occhi fiammanti di passione …
Lei che ti ama e si sente amata, mentre io non ti accarezzo più che per il desiderio di fare una
carezza, non perché desideri accarezzare te …
Sono una ladra, meschina e triste, di sensazioni che non mi appartengono, non più … ero io
quella che ti attendeva la sera per farti sentire amato e coccolarti, adesso le mie sere sono
fatte di altri sogni, che non includono te, anzi non includono nessuno … che amarezza!
La pioggia sembra picchiettare insistentemente al vetro, come a ricordarmi che ho altro da fare
ora, sì, è così … il braccio sinistro appoggiato al finestrino, la mano sul volante che segue
svogliatamente le curve della strada, il ticchettìo del tergicristalli che scandisce il cuore
impazzito, stanca di pensare al domani e di rimestare nel torbido passato, che d’altronde
oramai è passato e via ….
Vado alla stazione, curva dopo curva, mi sembra un viaggio senza fine né confini, invece sono
una decina di km verdeggianti di oliveti e casette ridenti fra i fiori … mia madre, silenziosa,
mesta di fronte alla mia rabbiosa furia di quarantenne in menopausa, guarda fuori cercando
con gli occhi un appiglio alla realtà ma non ce la fa …
Avevo un fidanzato solo pochi mesi fa, Marione, sembrava un dono troppo grande per essere
gestito da una come me che fa solo casini …
I suoi occhi verde-azzurri mi stregavano con la dolcezza e intensità di uno sguardo che mi
sembrava parlasse d’amore vero, le sue parole erano così verosimilmente sincere e senza
secondi fini che tutto era più sopportabile, anche l’attesa del suo divorzio, del suo tempo libero
dai molteplici impegni politici, familiari e scolastici … voleva sposarmi, diceva …
Era un omone, anzi un ragazzone, visto che aveva quattro anni meno di me, spalle da
nuotatore e mani forti ma delicate: mi accarezzava, mi fissava negli occhi, mi afferrava il volto,
mi stringeva le mani … tutto accadeva in un’atmosfera irreale e fiabesca …
Le sue labbra carnose sembravano vassoi succulenti di fichi maturi da mordicchiare e
succhiare, la sua pelle setosa sulla mia mi rivestiva di abiti orientali da geisha con la fantasia
…
E lunghe chiacchierate di notte, mentre la pioggia batteva sui vetri e copriva le nostre segrete
confidenze colme di sagge riflessioni e giuste conclusioni …
Cenette romantiche in ristoranti scelti di volta in volta, fino al giorno in cui la cena non era più
necessaria, bastavano un paio d’ore per amarsi, non ci si commentava nemmeno più, non ci si
chiedeva nemmeno più come stai, né riferito alla vita quotidiana né all’amore …
Finito, tutto. Inevitabilmente: troppo poco tempo, lunghe distanze accorciate troppo presto,
troppa merce da assaggiare in giro per poter scegliere senza esitazioni …
Era ossessionato dalla gelosia, ogni volta mi chiedeva se fossi stata con qualcun altro, se
avessi conosciuto qualcuno di interessante, se davvero lo amassi.
Quando rifiutai di sposarlo, o meglio dissi di no all’ipotesi che ciò un giorno potesse avvenire,
anziché chiedersi il perché si offese e mi lasciò, ciò avveniva un anno fa … nel tempo poi si
rese conto che il mio no derivava dal fatto che lui ancora abitava accanto alla ex-moglie e che
ciò aveva reso possibili innumerevoli cadute … sì, nel letto di lei!
Tornato da me, essendo venuto a più miti consigli, si scusò per non aver compreso prima il
mio dolore e mi disse di aver chiesto il divorzio definitivo, nonché di esser tornato a vivere
dalla madre, a 30 km dalla ex-moglie, ma anche dai tre figli, vita sua.
Così mi piegai e dissi di sì, ingenuamente!
Ma dopo un po’ cominciarono a diradarsi le cene, le telefonate; aveva sempre impegni, di ogni
genere, dallo studio (aveva deciso di riprendere l’università per poter fare ulteriore carriera
politica), alla famiglia (com’è giusto che sia, sti tre poveri ragazzini te li vorrai seguire un po’? o
no?), al lavoro (ragazzi, lui sta ricostruendo le città distrutte dal terremoto, mica pizza e fichi,
che poi che c’entrerà la pizza non l’ho ancora capito)… insomma, non comprendo, ma
evidentemente il mio inconscio ha già catalogato il tutto e mi invia un sogno-fax per
risvegliarmi dalla mia atavica stupidità femminile da innamoramento del nulla:
Carissimo Marione,
mi manchi moltissimo ma non oso disturbarti sapendo che fra la tua famiglia,
il lavoro e lo studio non hai tempo nemmeno per rilassarti un momento.
Ogni giorno e ogni notte ti penso, rivivo i nostri momenti più belli, che poi
sono tutti, non c'è mai stato un solo istante in cui non fossi felice accanto a te;
gli abbracci, le carezze, gli sguardi intensi, i sorrisi, i baci, la nostra passione...
sono cosciente che gli ostacoli sono molteplici e complessi, prego e spero
sempre che si risolvano presto... ma ieri notte ho fatto un sogno che mi ha
molto turbata, forse perchè ti sento sfuggire fra le dita e non capisco come, nè
perchè.
Nel sogno mi facevi una sorpresa: ricevevo la tua telefonata ed eri venuto a
trovarmi all'improvviso. Ci sedevamo in un bar dove c'era gente che
conoscevi e tutti ti volevano bene, io mi sentivo un pò fuori posto all'inizio
ma poi guardavo nei tuoi occhi e dimenticavo il resto del mondo; così, mentre
mi tenevi la mano ti ho fissato a lungo e poi ti ho detto: "Ti amo". Ero felice di
averlo fatto, perchè il mio cuore sentiva la necessità di farti sapere quanto sei
importante per me...
ma tu abbassavi lo sguardo, divenivi buio, triste, accigliato, scostante... la
mano che prima mi accarezzava dolcemente si ritirò all'improvviso e
addirittura te la lavasti con una salviettina, mi sono sentita così stupida!
Avevo pensato che fosse perchè non ti avevo mai detto "Ti amo" che eri
distante, invece l'averlo detto ti aveva allontanato definitivamente...
È solo un sogno, certo, ma mi ha lasciata con tanta amarezza, perchè nei sogni
c'è sempre un avvertimento di cose che saranno: credevo la nostra storia fosse
un bel sogno, ora mi chiedo se in quanto tale un giorno mi sveglierò e
scoprirò che non è mai esistita... mi chiedo cosa posso darti davvero io, che ti
possa rendere felice e soprattutto mi chiedo... se per te esisto davvero o mi
hai costruita nei tuoi sogni come mi avresti voluta.
Per ora ti saluto con un grosso bacio, chissà quando e se, potrò ancora bearmi
nei tuoi occhi! Ti voglio bene, ma a volte ciò non basta.
Quando mi trasferii coi miei più vicina a lui, avremmo dovuto essere ormai collaudati, invece
credo che il terrore dell’ineluttabilità di sto secondo matrimonio disgraziato si sia impadronito
di lui allontanandomelo sempre più, fino al giorno in cui di fronte alle mie giuste rimostranze
rispondeva un tristissimo: “che dire?”
A me, lo chiedi? la domanda l’ho fatta io tesò!
Così, finita la nostra storia consumata fra Multipla e Clio, sedili reclinabili o meno, e ristorantini
sempre meno romantici …. Sono di nuovo … sola.
I concubini
Paese che vai, pazzi che trovi …
Scusate, salto nel tempo: eccoci ad oggi, nuove assurde situazioni …
Povero piccolo ragazzo, caduto nelle reti di abili donnine dalle mani delicate, affascinato da
occhi languidi e ostentate raffinatezze da signore … le tue mani sul mio viso sembrano
dipingere su di me una nuova giovinezza, che però non ho, la tua ricerca dei miei baci, che
tenti di rubare con ogni scusa mentre mi sottraggo ridendo imbarazzata, sussurrano sentimenti
che vivo rapace e infingarda nonostante non appartengano a me, a noi …
La verità? abbiamo tutti bisogno di sentirci vivi e di chiamare questa esigenza fondamentale
col nome dell’amore, ma è una questione chimica, null’altro
Povero cucciolo che ti rifugiavi ingenuamente fra le mani morbide e carezzevoli, che affidavi il
viso, il collo ai baci mentitori e assassini, cercando di convincere che eri sincero senza
chiederti se chi avevi di fronte lo fosse con te , mentre lei, ebbra e sfatta dai propri pensieri ti
usava, come avrei potuto fare anche io, se ne fossi stata capace … anche io a volte ho giocato
ad accettare questo piatto ricco di pezzi di cuore, ma mi sarei potuta innamorare di un
bambino incompreso, di un’ anima in pena non di te, davvero.
O dovrei dire sinceramente, povera me che credevo di condurre un gioco che avevo già perso
in partenza!
Ricominciamo: bisogna ristrutturare la casa di campagna, dove probabilmente verremo a
vivere ben presto … chi chiamo? operai di valore ne conosco qualcuno, ma tutti fuori zona e
sorvolerò sulle loro abilità demolitorie, devo dire eccezionali!
Mi rivolgo allo zio, che abita non lontano da qui, che Destino volle mettere sul mio percorso
non ho ancora capito se come coadiutore o deterrente …
Così, come prefissato, alle 8.00 in punto, anzi alle 7.30 siamo qui, io e la mia amicacollaboratrice ad attendere il muratore-tuttofare, che restituirà l’antica gloria al casale
semidistrutto …
Le 8.00, niente … le 9.00 … niente … giunge la chiamata laconica di mio zio ad annunciarci
che l’operaio sta male e verrà l’indomani. Bene!benissimo!
Facciamo svogliatamente qualche pulizia sommaria, tipo togliere gli innumerevoli calcinacci
che ostruiscono fogna, lavandino e ingresso, ammirando la fantastica veranda aperta che è
nata spontaneamente dopo l’accanita demolizione di mura, di certo poco solide ma anche no.
Ecco, l’indomani: un fanciullo serio serio, che guarda in terra mentre sposta pesi enormi come
fosse hulk! non ci vede nemmeno, credo, ah no, ci saluta con un accento straniero, lo
immaginavo, ovvio, il solito ragazzino ai lavori pesanti, ma saprà svolgerli?
Beh, rimango stupita, il ragazzino, che in realtà ha trentanni, sa fare tutto, e lo fa anche molto
bene! ma la cosa più straordinaria è il suo sguardo fiero e luminoso di passione mentre lavora!
Sono letteralmente affascinata dalla sua energia e cerco di imparare tutto …
Così mi sembra normale diventare l’assistente e supervisore ai lavori, ma comincia un
calvario, divertentissimo peraltro, di viaggi avanti e indietro a comprare materiale edile,
elettrico, idraulico ecc ecc … durante ogni viaggio un altro pezzo di puzzle definisce la vita
piena di peripezie di questo piccolo uomo dolente ma forte e pieno di vita, diveniamo
confidenti, amici, complici. E’ certo molto di più di quanto avrei ami ottenuto se avessimo avuto
una storia, mi completa quasi come un coniuge! Funziona tutto finchè lo spazio fisico non
viene sfiorato, finchè le parole d’amore per altri divengono parole d’amore che vorrebbe
indirizzare a me, che mi colpiscono profondamente mettendomi in crisi profonda, la mia voce
(quella che detta sto libro) dice di fuggire ed ha ragione, non sapete quanto!
Dall’inizio alla fine, passo dopo passo ecco quanto:Viene un temporale e il tetto lascia
chiaramente comprendere di essere stato assemblato quasi a caso, piangendo, letteralmente,
per farsi ricoprire come si deve, avrà freddo anche lui, poverino!
Si corre a comprare guaina ardesiata, guaina liquida colorata, cannello(che non è il marito
della mia spezia preferita ma un tubo di ferro collegato ad un tubo di gomma) e bombola del
gas, ma poi l’operaio ha necessità di un passa-attrezzi, di compagnia, non so bene di che e
sono costretta per tre giorni a stare in posizioni scomode e pericolose sul tetto con lui …
Accidenti a me! Non capisco mai un accidente, io, di uomini!
Dovevo immaginarmelo che fosse tutta una scusa, che celasse chissà quali mire …
Ma ha degli occhi così solari, così belli, fra il verde e il grigio, a seconda del cielo …
E poi quando mi vede sorride con gli occhi e col cuore …
Comincia ad esserci una certa confidenza fra noi e mi racconta della sua vita, per sommi capi,
narrando un’epica sofferenza fra madre morta, figlia lontana e moglie fedifraga, per finire alla
sua attuale fidanzata, recidiva e reticente che lo ha mollato sbattendolo fuori di casa …
Nel frattempo, infatti, l’operaio era venuto a vivere da noi, in una dependance, in cambio di
qualche giornata di lavoro extra.
Passavano i giorni e tutto procedeva: sempre gentile, premuroso, anche troppo.
Mia figlia, che ve lo dico a fare, lo adorava! aveva una pazienza, st’uomo, che io non me la
sarei mai sognata nemmeno sotto psicofarmaci!
Una sera lo accompagno alla stazione dei treni e insiste perché mi prenda un caffè con lui, ma
io mi nego, pensando che lo faccia per ringraziarmi del passaggio e me ne vado.
Mi manda un sms poco dopo: “tu mi piaci, che volemo fa?”. Mi prende un coccolone, giuro!
Non avevo considerato questa ipotesi e mi aveva spiazzata, fui costretta a guardarmi dentro:
piaceva anche lui a me, anche se non come un innamorato o un amante, diciamo più
un’infatuazione per la sua energia! Ma questo non è che l’infantile inizio di un altro rompicapo.
Ogni giorno gli umori altalenanti e precari del fanciullo rischiavano di minare l’equilibrio incerto
della sua e della mia mente. Oggi si avvicinava dolcemente e pieno di premure, stasera
iniziava a dar di matto, attaccandosi al telefono con frasi più o meno farfugliate nei fumi
dell’alcool che andavano dal più semplice “te amo stronza” all’arzigogolato “mi stai fregando,
mi usi, perché mi inviti a mangiare a casa per non darmi i soldi, forse, o magari pensi di farlo,
ma non si sa se è vero, però io mi arrabbio prima così non mi freghi più!”
Il mal di testa amici miei ! il mal di testa perenne!
Inoltre il suo rapporto conflittuale con le donne, a cominciare dalla moglie, ex-moglie, andata
via con la bimba ancora piccina perché qui in Italia avrebbe dovuto lavorare e invece in
Romania aveva trovato un bel tomo riccastro che con molta nonchalance si era infilato nel suo
letto e poi, già che c’era , se l’era anche sposata (sono perplessa ma non era già la sua, di
moglie?boh) … mah! fin qui tutto nella norma, ma perché mai impedire al babbo di vedere la
bambina? salvo poi telefonare chiedendo soldi (ma scusa non ti eri sposata il riccastro?)
oppure muovendo accuse assurde del tipo “la bambina sta male, la colpa è tua” ( ma se sono
a mille km di distanza come l’avrei fatta ammalare ‘sta benedetta ragazzina?!?!).
Invece la suocera dell’ultima fidanzatina lo odiava, perché lui e la figlia passavano il tempo o a
letto a far le sozzerie, o a letto in coma perché si erano ubriacati (comprendo che non ti piaccia
tutto ciò, ma magari anche tua figlia ha la sua responsabilità, no?), e a volte litigavano (molto
spesso, quasi sempre in verità!) anche in modo pesante …
Quindi la ex-fidanzata, qui mi ci perdo, addirittura fu costretta a sbatterlo fuori di casa e ad
andare in Romania, poverina , a prendersi il cugino (uno da copertina con certi occhioni blu da
paura, peraltro!), dice lei, per difendersi da lui che la molestava, una specie di stalking, credo,
peccato che a me risultasse invece che la molestatrice fosse lei: da mattina a sera, senza
posa, sms e telefonate, dalle minacce al facciamo un figlio, che secondo me è poi la minaccia
peggiore!
E qui viene il bello, intanto io, ignara di ciò che accadeva nel mondo, continuavo a ridere
come un’oca degli ammiccamenti intriganti del fanciullo, andavamo insieme ovunque, si faceva
la spesa, si cucinava, si lavorava, tutto sempre in perfetta armonia, devo dire anche una
complicità unica, quasi mi leggesse nel pensiero preveniva ogni mio desiderio e persino ogni
mia parola.
Agli occhi di un comune osservatore ciò parrebbe normale feeling , non necessariamente
preludio di una relazione, invece la povera malata di mente, gelosa per natura e consapevole
di aver un po’ di coscienza sporchina, cominciò a intravedere in tutto ciò un sintomo di
accadimenti sordidi e filo-pedofili, così cominciò la diatriba ufficiale sui concubini, che
poi saremmo stati io e il muratorino!
Ovunque andassimo insieme, se lei ne veniva a conoscenza per riportato o peggio ci vedeva
in auto insieme, attaccava una serie di telefonate minacciose e strappalacrime, piagnucolando
che si era sentita male per colpa nostra, vedendoci le era venuta addirittura un’emorragia dal
naso, non riusciva più a lavorare (era “falegnama” con mio zio,ndr), rischiava di ferirsi, perché
vedendoci immaginava le schifezze immonde che avremmo potuto fare a letto insieme.
Ma dico io, a parte che ciò che potrei fare io a letto con uno sarebbe teoricamente affar mio
privato, anzi privatissimo, e non di dominio pubblico; a parte che una donna quarantenne di
120 kg per un metro e 74 con un ragazzino mingherlino di trentanni, alto quindici cm meno di
lei e che pesa solo 40 kg non è che possano poi fare chissà che, a parte che vedere due
persone in macchina insieme non implica che scopino, a parte che la mia vita non ti riguarda
… insomma, ma che bip-biiiiip-biiiiiiiiiiiiip vòi da me?!?!?
Ma niente, si attacca al telefono (che abbia l’amico in infostrada?) e sortisce una nuova
diatriba, dopo aver sparso la chiacchiera in giro, furbescamente mi accusa di essere io a far
chiacchiere (certo, come no, è ovvio che sia io ad auto-accusarmi di essere un troione
pedofilo, ma naturalmente!), non paga di ciò comincia a vaneggiare di un presunto
interrogatorio subito da mia figlia riguardo alla sua relazione col mini rumeno (da notare che
mia figlia ha nemmeno 12 anni e ignorava al momento la vicenda), che secondo lei io avrei
mandato in avanscoperta, da qui la minaccia di dire tutto a mia figlia (ti contraddici cara mia, o
lo sa o non lo sa), di toglierle il gatto ( a che titolo non si sa) che le era stato donato dalla
padrona di casa della tipa , di spezzarmi le gambine (e qui sto ancora ridendo) e cose similari
assurdissime nonché improbabili …
Beh, qui ragazzi mi parte la brocca (posso perdonare tutto ma il gatto non si tocca!), perdo il
mio aplombe e divento la classica borgatara meglio nota come anaka (ah, n’ha kapito che te
corco io, mò?) ed esordisco con un mitico e successivamente aneddotico
“abbbellllllllaaaaaaaaaaaa! viè qua che te sfonno, te rifonno e poi t’affonno!”,
ho ancora i brividi quando ci penso!
Secondo intermezzo:
Spiegare Dio ai bambini più difficili: gli adulti
Spiacente, non tutto ciò che accade nella vita, la mia per lo meno, fa ridere e quindi ogni tanto
mi inseriosisco e penso, ahimè …
Mi trovo in una stanzetta del centro di fisioterapia dove lavoro da pochi mesi, devo affrontare
una seduta di neuropsicomotricità con una bambina di una decina di anni, affetta da una
sindrome molto rara nota col nome di Williams (una sindrome simile a quella dei Down, con
invecchiamento precoce e difficoltà motorie e mentali). Questi bimbi di solito hanno grosso
impaccio motorio dovuto alla scarsa elasticità dei muscoli e talora, come purtroppo in questo
caso, forti difficoltà emozionali … come superare entrambe le cose? il comportamento similautistico non mi aiuta di certo, ma io ho su di lei un grande immenso vantaggio: sono sua zia,
si fida di me, da me si lascia toccare!
Così mi siedo in terra e la posiziono sulle mie ginocchia contenendo il suo corpo con braccia e
gambe come se si trovasse su una barchetta poi, abbracciandola per farle sentire che è al
sicuro, comincio a dondolare lentamente; alzo le mie e le sue mani insieme dicendo: “ Ecco il
ventoooooo, shhhhhh, lo senti? ci agita tutte, ci fa dondolare più forteeee, il mare è agitato e la
barchetta si muove tutta, aiutoooo!”. Le oscillazioni sono sempre più forti e violente, quasi la
sbatto a toccare il pavimento con il viso e sento che lei si aggrappa a me con tutte le sue forze,
ma inizia anche a ridere e dopo un po’ si tiene sì, ma con meno tensione, sembra
abbandonarsi e lasciarsi andare: si fida di me. Ciecamente. Prima teneva gli occhi chiusi a
forza, per non guardare, ora invece osserva l’avvicinarsi e allontanarsi del pavimento con un
sorriso dolcissimo. Quando mi fermo mi guarda con quei suoi magnifici occhi verde-azzurri
costellati di pagliuzze dorate: “Ancora!Sìììì!”, mi chiede sorridendo e mi stampa un bacione sul
viso.
Cosa c’entra Dio in tutto questo, direte voi.
A parte che tutti i bambini sono doni di Dio, e quelli malati o con problemi ancora più degli altri,
a parte che stampare un sorriso sul viso di un bimbo è un dono di Dio e che l’amore che questi
bimbi cosiddetti diversi riescono a dare ed insegnare è infinitamente e meravigliosamente un
dono di Dio …
Stamane riflettevo nel mio letto, pensavo a cosa si potessero paragonare Dio e la Fede se si
volessero spiegare in termini da chiunque comprensibili e mi è venuto in mente quest’episodio.
Ecco: Dio è come la barchetta, la Fede è la nostra capacità di rimanervi aggrappati.
La barchetta ci da la forza di affrontare il mare della vita, contiene nutrimento e calore, ci
permette di rinfrancarci dalle fatiche, ma solo se vi rimaniamo attaccati.
Quando la vita ci aggredisce perché il mare è in tempesta, spesso la violenza del vento rischia
di farci distaccare, di perdere il contatto con la barchetta, di lasciarci in balìa delle onde e
senza alcun sostentamento, ci sentiamo perduti ma la barchetta c’è ancora, sta a noi
raggiungerla con qualche bracciata, fare un piccolo sforzo per tornare ad essa ed una volta
raggiuntala, non ci mancherà più nulla.
Se quando la vita ci distrugge i punti fermi, noi ci aggrappiamo di più a Dio, sarà semplice
affrontare ogni cosa ed uscirne fuori bene, e se ci si allontana non bisogna credere che Dio ci
abbia allontanato, perché lui c’è sempre, magari siamo noi che stiamo guardando nella
direzione sbagliata e non riusciamo a vederlo, quindi sta a noi cercarlo e raggiungerlo per
godere dei benefici che ci offre.
Credo che questo lo possa capire anche un bambino, normale o con difficoltà, quindi persino
un adulto che altri non è che un bambino troppo cresciuto per ricordarsi che la barchetta è la
sua unica speranza di sopravvivere!
La Selezione, La Scelta ... La Fine
(tranquilli dico sempre così ma poi … niente!)
Carissimi … (no, non è una lettera di San Paolo Apostolo!),
la selezione famosa, non di Amici di Maria De Filippi, ma dei miei (di amici), è avvenuta: sì, la
scelta finale c'è stata! Sono pochi coloro che hanno meritato la mia amicizia (ma sempre
abbastanza!), pochissimi che hanno meritato la mia presenza reale, meno ancora coloro che
sono entrati, vuoi o non vuoi, nel mio cuore … ma... finalmente ho deciso!
Ho deciso di non giocare più coi sentimenti, nè i miei, nè quelli degli altri; di vivere secondo la
mia natura, sì socievole, ma mica da rimorchiona fatale! Voglio circondarmi di coloro che mi
fanno sorridere, ridere, piangere … e che lo fanno con me, non di me o per me!
Voglio vivere col cuore puro di sempre, di chi ama e sente nell'anima qualcosa di più alto che
la guida; voglio sorridere senza doppi sensi, nè ambiguità, nè secondi fini …
E ringrazio i miei amici di sempre, e quelli nuovi: angeli, fate, streghe, principi azzurri... tutti voi
che siete con me nel cammino verso la luce!
A Lucrezia (non l’avvelenatrice dei Borgia, ma l’equivalente femminile dell’autore del “De
Rerum Natura”), mia amica fidatissima, va un grazie particolare per avermi sempre sostenuto
in tutto, pur conservando la sua obiettività.
Ad Animalo va un grazie per avermi reso la fiducia nel mondo; agli altri un grazie per avermi
aperto gli occhi, più o meno consapevolmente, sulla vita e sui pericoli del virtuale …
Grazieeeeee …. Bacini bacioni!
Ammetto che a volte crescere è molto doloroso.
A volte fa veramente male.
A volte è così necessario che il dolore si dimentica, diviene parte della crescita stessa...
ci sono serate in cui tutto va bene, poi all'improvviso un piccolo particolare ti guasta la festa
forse la sottile consapevolezza di aver perso il tuo tempo, di aver investito nelle cose sbagliate
di aver perso di vista te stessa e i tuoi obiettvi, anche il rispetto di te diviene meno palpabile
tutto questo perchè? che senso può mai avere, lasciarsi trascinare dagli eventi? è pur vero che
il destino ne sa più di noi, ma...
Capperini potrebbe anche avvisare, ogni tanto, che sta cambiando direzione!!!!
A me viene la nausea da sterzata improvvisa!!!!!
Ho deciso di cambiare vita, di allontanare le cose che mi rendono peggiore di quel che sento di
essere, che mi svalutano, che mi svendono, che mi sviliscono.
In tutto ciò forse ho perso delle persone, non lo so, o magari invece, vedendomi cambiare, si
accorgeranno anche loro di aver perso di vista il loro cammino, e mi seguiranno in questo
percorso, avvicinandosi, e non le avrò perse ma guadagnate di nuovo!
Comunque resta il fatto che ho voglia di volermi più bene, di curarmi di più, di rispettarmi di
più, di sentirmi fiera di me....
Ad Animalo devo un grazie per una sorridente serata di risate che mi hanno fatto crescere
(E sì,a volte si cresce anche ridendo,vero Lucrezia?!?!)
Ad altri per serate di lacrime e di pseudo-offese, che ugualmente mi hanno fatto crescere...
A me stessa un grazie per aver sfruttato tutte le mie esperienze per imparare a scegliere le
cose migliori della vita, a partire dall'amicizia più grande e sincera che si possa mai desiderare
e che ha il nome di Lucrezia!
Ok, ok, sto esagerando con i sentimentalismi e racconto sempre meno!
State tranquilli, sono entusiasta perché ci siamo finalmente: la mia decisione è presa! Folle,
senza garanzie, ma proprio per questo più vera, ho chiuso con tutto quel porcile di gentaglia
fittizia; ho tenuto solo amici e amiche veri; ho tenuto le persone che mi solleticano il cuore.
Gli altri sono finiti nella pattumiera, come vecchie carte scolorite dal tempo.
Ho scelto, seguendo il mio cuore fino a te, magari inutilmente , non so; magari illusoriamente,
comunque felice di averti scelto, di aver avuto il coraggio di osare per conoscerti: ti voglio
bene! E spero tu me ne voglia come ieri, come prima,come sempre e per sempre, un vero
bacione ed abbraccio, confidando nel futuro... e domani chissà... sarà quel che sarà...
Prendere una decisione purtroppo non basta per crescere: oggi mi sento sola, mi sento triste.
Mi sono resa conto che la vita intorno a me fugge via come sabbia fra le dita: gli amori
nascono e muoiono, ed io non me ne rendo nemmeno conto!
La gente nasce e muore, ed io penso solo a me stessa; a ciò che ho, che non ho, che vorrei..
Ma chi sono io per sentirmi così importante? Vorrei essere migliore, mi sforzo di esserlo ma
cosa combino? solo casini!
Credevo di essere leale, ma la sincerità a volte è un buon alibi per ferire …
Credevo di essere vera, ma la spontaneità è un buon alibi per fare ciò che ti va di fare … e le
conseguenze? Piangiamo su noi stessi … ma si dice: non ci si poteva pensare prima?!?!?
Non basta piangere per crescere, eppure mi sono innaffiata di lacrime...
Anni di commozione, di pentimento, di amarezza …
Anni di errori che ho pagato sulla mia pelle, e purtroppo anche su quella di mia figlia...
Mi pento di una cosa grandemente: di aver illuso la mia bambina, mentre si sentiva sola come
me, lasciandole pensare che avrebbe avuto un nuovo papà; facendole credere che un giorno
avrei trovato il grande amore; così grande da essere capace di amare entrambe; da renderci
felici e libere dalle nostre paure per sempre... ma la mia bambina ed io siamo la stessa cosa
nel nostro dolore e non basta, per crescere, il saperlo...
Credevo di amare me stessa cambiando la mia vita, mi illudevo di conoscere l'amore ma
cambiavo letto e forma come un girasole che segue un raggio di luce pensando sia il sole.
Chi sono, chi ero, nessuno lo sa …
A quante cose ho rinunciato per arrivare qui … un uomo solo per cui ogni giorno sognavo di
cambiare, un uomo solo per tutta la mia vita, l'unico per cui sarei stata la sola e che sarebbe
stato il solo... ma quando il male era in lui ormai più radicato dell'amore per me... io sono
diventata la forte donna che chiude col passato e si ricostruisce: kaurah, prima era una donna
di casa che viveva per lui, mio Dio e mio Re … oggi …
Kaurah che ha collezionato uomini e delusioni, che si è costruita dal nulla, che si fa amare dai
pazienti e da tutti, ma da nessuno in particolare... che ha imparato a vivere l'amore, che ha
dimenticato il dolore del sesso e della violenza, che ha dimenticato il sapore del sangue e del
male … oggi Kaurah, chiedeva a Dio solo un amore vero, chiedeva di ricominciare da lì...
Chi non l'ha capito, cosa ci fa vicino a me? perchè dovrei sognare ancora... il nulla?!?
Sì, piango, ma rido anche: rido di me stessa che ancora una volta stupisco la bambina che è in
me! Sono cresciuta un altro po’ ma non è abbastanza.
Cresciuta nel chiedere scusa a donne sconosciute e mal giudicate, che invece meritano tutto il
mio rispetto; ad uomini corretti e leali di cui non mi sono fidata abbastanza; ad amici che ho
indirizzato male pensando solo di aiutarli; chiedo scusa a tutti … e a mia figlia … e a me
stessa per essermi innamorata.... di nuovo... di un sogno...
Riflettiamoci Su
Una serata come tante, senza conclusione, senza méta ... Una di quelle serate in cui il
telefono non squilla mai … in cui osservi il telefono sperando compaia la minuscola bustina a
dirti che ti ho pensato … ed io ti penso, credimi, ti penso spesso (anche troppo aggiungerei)…
ma non posso certo chiamarti ogni due secondi per dirti: “ehi mi manchiiiiiii!”
Non posso scriverti sms ogni tre per due per dirti che ti vorrei con me, ma chi l'ha deciso che
esistono regole di vita così complicate?
Certo, è vero non sopporterei nemmeno io una persona che mi stesse addosso, col fiato sul
collo per tutto il tempo … non mi farebbe piacere sapere che non viva senza me una persona
a cui ho detto di volerne il bene; non sarei felice di sentirla giù solo perchè in quel certo
momento avevo da fare e non le ho potuto dedicare il tempo che desiderava condividere con
me … è tutto vero, ma mi farebbe piacere sapere che mi pensa e mi desidera, che si sente
felice quando pensa a me … ed è quello che faccio ogni volta; ti dico che mi rende felice il tuo
pensiero: il mio pensarti e il tuo pensarmi.
Ci sono persone che non sanno più amare, che si perdono dietro le mille congetture del
domani senza donarsi neanche per un istante, aspettando chi sa cosa …
Ci sono persone che hanno smesso di credere e di pregare, pensano sia Dio a non ascoltarli
invece sono loro a non sentire le sue parole, a non vedere la sua pena per essi … ci sono
persone che non abbracciano mai al primo appuntamento per non farsi dire che erano troppo
facili e non sanno se quello sia per caso anche l'ultimo; persone che non baciano nessuno che
non abbia prima chiesto loro il permesso e non sanno magari che anche l'altro attendeva con
lo stesso proposito un'occasione ormai perduta; persone che non fanno l'amore per non
sentirsi giudicare poco serie e non lo faranno mai più perchè l'amore ormai le ha dimenticate.
Riflettiamoci su, io ringrazio Dio: perchè credo ti abbia messo sul mio cammino; perchè credo
che sia un dono del Signore ogni atto d'amore vissuto; perchè mi hai baciato e ho ricambiato il
bacio; perchè ho dimenticato di poter essere giudicata abbandonandomi fra le tue braccia
come un'innocente e perchè mi sono sentita felice e viva, ringrazio Dio ancora una volta ma
anche te che mi hai permesso di vivere. Ti voglio bene … e ringrazio anche una donna che
avevo mal giudicato senza rispecchiarmi in essa, la ringrazio per avermi mostrato un
cammino, nonostante fossi incerta e cinica...
come stai?
Ciao come stai?
Una domanda semplice che tutti i giorni riceviamo o facciamo a qualcuno, qualcuno che ci sta
a cuore, o semplicemente qualcuno che pensiamo desideri ricevere questa domanda
Ma cosa intendiamo con queste parole?
Io vorrei davvero sapere come stai, come ti senti, cosa c'è nel tuo cuore adesso.
Vorrei conoscere il livello della tua pressione e la tua glicemia per non preoccuparmi che ti
possa sentire male.
Vorrei sapere cosa senti nel profondo della tua anima, se c'è forza di andare avanti per la tua
strada o desiderio di abbandonare tutto per un istante... vorrei conoscere cosa sogni, cosa
pensi, dove sei ora...
Ciao come stai?
Vorrei sentirti dire solo questo, ma forse mi nascondo dietro un filo d'argento per non dire che
vorrei sentire altre parole... ciao
Avrei voluto fare qualcosa di diverso,oggi: magari sorridere con te per esempio (ma ridevo con
la mia amica)…. magari carezzare i tuoi capelli (ma carezzavo mia figlia nel sonno)… magari
perdermi nei tuoi occhi (ma mi perdevo nel tuo silenzio a distanza, muto come un sogno...).
Avrei voluto che dicessi "arrivo da te" ma il nulla come risposta mi dice che non è così che
sarà fra noi... cercavo il tuo viso dovunque, ma non c'era: era solo qui nel mio cuore,
dolcissimo, con quegli occhioni grandi e dolci nel mio ricordo …
Che giornataccia, piena di dubbi e di tristi considerazioni, mi sei mancato luce mia, mi sei
mancato amore …
Ah già, dimenticavo, l'amore non è questo desiderio senza fine che sento per te, non è questo
malessere che mi assale senza te: è solo quel languore che mi fa sentire viva pensando a te
e che mi fa sentire sciocca scrivendo...a te...a nessuno...
(meglio?!? )
Al peggio non c'è mai fine, amici miei, comunque si va avanti: è indubbio!
Nonostante i silenzi di piombo dell'amore perduto, nonostante le serate di tristezza senza fine
annegate nei giochi di parole, nonostante le fiction-tv in cui ci identifichiamo per non morire, si
va avanti!
Beh, alcuni si fermano lì, come morti, non so: senza più reagire, congelati nel tempo, morti
prima di aver vissuto, come i bambini del limbo (quello di Dante, non il ballo, eh).
Altri sembrano guardare avanti ma gli occhi puntano nel vuoto, come pietrificati dal dolore; altri
giocano semplicemente all'amore grande, ma non sanno amare.
Intanto si va avanti verso qualcosa, che non si sa nemmeno se davvero ci sia, come falene
verso la luce, attratte dalla certezza di morire, ma incapaci di difendersi. Si va avanti.
Oggi come sto? Meglio … se non ci sei tu, mi sento sola, mi sento vuota … eppure
guardo avanti e vedo: te, o la tua assenza, a segnarmi il cuore; la mia amica, la sua presenza
a darmi forza; la mia bimba, la mia continuità nel tempo e nel cielo a darmi un motivo di vita e
tutto il resto... non so, lascio a Dio, che è il suo mestiere, decidere. Mi vorrei un pò più di bene
oggi, scusate se è poco!
il niente che ho trovato
cercando la verità
il niente che tutti sembrano avere dentro da qualche anno in qua
il niente che mi assale quando penso che ti credevo diverso
il niente che uccide lentamente quando mi accorgo che ho sognato ad occhi aperti
il niente
il niente come risposta a tutte le mie domande
il niente come sensazione quando altri mi abbracciano
il niente nello stomaco quando devo parlarti e non ci sei
il niente
il niente della delusione,
niente in mano dopo tanti sacrifici
quando devo pagare tasse su soldi che non vedo mai arrivare
la mia casa senza risate perchè non so più giocare
la mia vita triste perchè non sono capace di amare
perchè credevo di essere chiara ma non vengo capita
perchè credevo di essere viva ma non sono sopravvissuta a me stessa
il niente di tutti quelli che, come me, hanno creduto nell'amore e sono rimasti soli
hanno sperato che fosse la volta buona, la persona giusta
e sono rimasti delusi
il niente
che oggi, più che mai, mi avvelena l'anima
che cos'ho che non va? niente
ballando ballando
Ieri sera, una piccola fuga dal mondo ostile del quotidiano: non mi sentivo bene, il mio cuore
era triste, ma i miei amici non mi hanno lasciato morire dentro me stessa e siamo andati a
ballare!
Bel posto, bella musica, danze e coreografie meravigliose: uno spettacolo in cui una Drag
Queen disegna a colori su un muro bianco … ad un tratto il disegno si stacca dalla parete e si
anima, spoglia la Drag Queen degli orpelli femminili dopo averla a lungo provocata …
Lei, divenuta un Lui segue il bianco-colorato fantasma, poi decide di scoprirne l'essenza, lo
spoglia del bozzolo che lo avvolge e ne emerge una splendida ragazza, l'essenza femminile
dell'artista!
Si inseguono, si mescolano, si fondono; entrano nel muro e ne escono in mille: uomini e
donne, dipinti di mille colori, danzando sensualmente ognuno da solo, poi tutti insieme.
In questo vi è l'apoteosi della libertà di esprimersi: non importa se sono uomo o donna,
bozzolo o farfalla, sono libero!
Ecco, grazie al Gay Village per averci offerto meravigliosi spunti di riflessione oltre che
divertimento e danza! poi abbiamo fatto foto pazze nella mise di Cocco's angels, il boock!
Addirittura il confessionale, ragazzi! (Animalo io ho mantenuto la promessa e ti ho fatto
pubblicità!)
Poi... pensavo alla bellezza, a quanto conti nulla e sia sopravvalutata, eppure...
Ancora essere belli è quasi doveroso per sopravvivere
Ancora chi vuole farsi vedere deve aver qualcosa da mostrare che al pubblico piaccia
la mia simpatia, la mia allegria, non hanno corrispondenze nel mio corpo, anche se io non me
ne accorgo: mi sento bella, mi sento sensuale, mi sento donna vera … ma gli altri non mi
vedono così … o meglio, non tutti
Credevo che mi amassero per quella che sono, ma alcuni hanno cercato di cambiarmi
Credevo fossero felici di ciò che davo, ma alcuni volevano che dessi di più
mi Chiedo se una persona che cerca l'ideale femminino possa trovarlo in me
ma poi mi rispondo che se davvero amasse me, non ci sarebbe nessun altra donna al mondo
che possa sostituirmi
Così io non desidero altri, solo te... ballando ballando, sono ammutolita.
Sono stanca, mi sono detta, molto stanca: di cercare di essere un'altra che non sarò mai.
Io sono questa donna che ama e si dona senza chiedere mai perché; eccomi, amami, se vuoi
e se puoi; altrimenti lascia che mi lecchi le ferite in pace...
Lunedì di fuoco
A parte che oggi è l'ultimo giorno di lavoro...; a parte che mi mancano già tutti i miei colleghi,
i miei pazienti, il mio lavoro... a parte che da domani non so cosa inventarmi per fare la brava
mammina e far divertire mia figlia; a parte che stanotte non ho chiuso un occhio, uno solo,
nemmeno per un istante... chissà come mai...
Lunedì: serve a capire che la settimana sta iniziando di nuovo, ma quella precedente è
finalmente finita! che se ieri eri stanca, oggi puoi riposarti dai pensieri strani e folli che ti
strapazzano la mente e dire a te stessa: Ma dai, non posso cedere così!
Infatti io non mi arrendo mai! Scioccamente forse, ma alla fine la spunterò in qualche modo su
tutti i problemi: sì, vincerò i vecchi dolori e i vecchissimi fantasmi con le mie proteste, la mia
ossessione per la verità, la mia sincerità folle; con il mio amore senza senso, le mie carezze
non richieste; con la mia capacità di imparare sempre cose nuove e di lavorare con passione
con la mia voglia di costruire qualcosa di grande o di piccolissimo, ma mio!
Lunedì di fuoco, oggi sono carica, eh! Sono me stessa, anche se stanca, anche se sopra le
righe; pronta ancora una volta a dire: vinceròòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò!
Ci sono molte cose insolite che accadono ogni giorno e ci fanno riflettere , ma non sempre
vediamo il loro vero significato.
Alcuni giorni fa una mia amichetta ha perso l'anima migliore del mondo e che lei amava più di
se stessa, sentendosi sperduta, senza vie d'uscita, senza più voglia di vivere...
Io non ho saputo dirle nulla che la risollevasse, che le desse conforto.
Solo che Dio ha di certo un gran cuore e quindi avrebbe accolto quest'anima con sè nel
paradiso.
Oggi un mio amico ha rischiato la vita per la troppa stanchezza, non ha voluto nessuno vicino
a sè, non ha voluto essere consolato, confortato, rassicurato.
Come quando sei bambino: non c'è nessuno che senta le tue grida e tu allora, semplicemente
smetti di gridare! Ma arrendersi non va bene; nascondersi dietro il passato per non progredire
non va bene!
Il mio di passato è ingombrante, come me: me lo porto sulla pelle, nella ciccia di cui mi vesto
per non farmi raggiungere davvero; ma non so liberarmene; non so andare avanti.
Credo di farlo, ma mi rigiro sempre nello stesso punto del letto, poi all'improvviso mi sveglio
trafelata: un altro incubo che si allontana ma io non so più se dormo o no.
L'incubo mi appartiene? è il mio, davvero? o forse mi sono persa nella convinzione di essere
meravigliosa e diversa da tutte le altre; ho creduto di essere più forte, di non aver bisogno di
nulla e ora sono come sono: sola!
Ho un cuore, la vita è breve, io non so più come cambiarla; non voglio attendere la triste
notizia della mia fine per capire e crescere!
Non voglio finire da sola perchè non ho saputo dire tvb alla persona giusta o al momento
giusto (cosa che capita molto frequentemente al giorno d’oggi!); non voglio stare qui a
chiedermi se ho fatto tutto quello che potevo o no!
Prendo in prestito una preghiera, che dono a tutti voi:
"Signore,
dammi la forza di cambiare nella mia vita tutto ciò che va cambiato
ma... Signore, ci sono cose che non posso cambiare!
Dammi allora la forza di accettarle come tali
e di andare avanti per la mia strada, senza mai fermarmi.
Sii con me, guidami e sorreggimi nel cammino.
Proteggimi da me stesso e dai miei umani dubbi
tutto allora sarà possibile: io confido in te!"
amore o no?
il solito dubbio
Secondo voi, si può parlare di amore o no?
L'amore ha per me un senso lato, universale che a qualcuno da fastidio.
Io amo i miei amici (tutti): amo la mia migliore amica (ma non sono lesbica, chiedete referenze
a... vabbè); amo mia figlia, malgrado sia una gran rompiballe; amo il mio lavoro nonostante sia
poco remunerativo; amo i miei colleghi (no, non ci vado a letto, tranquilliiiii!); amo la mia casa e
cerco di tenerla pulita e vivibile (il che vi assicuro diventa sempre più difficile!).
Ma non posso dire ti amo a nessuno, perchè l'amore è così diverso dalla notte meravigliosa
passata insieme, o dal desiderio di amare, o dal desiderio di essere amati …
Amore, non amore; desiderio, passione; vorrei stare con te per sempre … ma questo non si
può dire: fa fuggire...
Stiamo un pò della nostra vita accanto, tranquilli … a carezzarci la pelle e l'anima, a sorriderci
dentro e fuori, a sollevare veli e abbassarli di nuovo per paura di essere nudi; non è la luce che
spaventa. I difetti fisici ci sono , ma si amano lo stesso; è la luce che legge dentro, quel
mostrarsi pienamente e completamente, l’affidarsi all'altro, chissà …
Amore, non amore. Io credo che sia già una forma di amore, ma se ti da fastidio, non la
chiamerò così, e penserò, sfiorandoti i capelli, che vorrei stare per sempre con te, ma tacerò.
È notte ma non riesco a dormire, tanto per cambiare, da quando ho conosciuto Animalo è
stato sempre così.
Da sempre, non dormo: mille pensieri, mille sogni, mille paure, vorrei capire cose che non
riesco nemmeno ad immaginare; vorrei saper cose che non sono certa che esistano …
Intanto immagino … e cosa? Immagino te, le tue mani, il tuo sorriso, la tua dolcezza, che mi
sfuggono dalle dita come sabbia. Sì, la sabbia del tempo che inesorabile ci allontana; la paura
e certezza di non poterti più stringere; di averti perso prima ancora di averti raggiunto e... la
notte, mi porta strani pensieri: intanto aspettavo di stringerti e non c'eri.
Notte, è notte: domani mi sveglierò pensando a te e ricorderò sogni svaniti all'alba, e il sole
corroborante mi ricorderà che erano solo sogni, belli o brutti, andati ormai... via... come te
Vita mia come sei complicata!
Chi mi desidera (non si sa quanto sia vero, ma dice così)…
Chi mi ama (sempre se si può chiamare amore quel sentimento)…
Chi mi vuole sposare (ma io dico: viviamo prima e poi, semmai, decidiamo)…
Chi vuole conforto ma non lo da; chi dà conforto ma non ne avrà; chi ama qualcuno e se ne
va; chi non sa amare ma più di mille intorno avrà (come sono poetica, eh?).
Io sogno una carezza che non verrà; io dono un sorriso a chi non mi avrà; la notte non dormo,
il pensiero è sempre là. Non rispondi se ti chiamo, mi fai preoccupare; mi lasci amaro in bocca
senza parlare; io vorrei cambiare, ma non lo so fare …
Vita mia come sei complicata!
Cercami per favore e dimmi che anche tu, ti senti solo adesso e non vuoi perdermi più; che
sogni un abbraccio fra mille, solo quello; che di tutti i tuoi sogni io sono il più bello...
Beh, vabbè, sdolcinata, ma se lo penso davvero che differenza fa? Chi di voi non le ha
pensate ste cose? magari il coraggio di dirle o scriverle è ben altro, ma … quanto è complicata
la vita, non la mia soltanto, ma quella di tutti?
Sapete bene che ci sono certe giornatacce, credetemi: fa caldo, Lucrezia è al Circeo con le
altre amiche; WonderWoman non abita qua dietro; i miei figliocci sono addirittura in Tahilandia
(non oso nemmeno immaginare a far cosa!), il povero Abbato ha problemi col babbo malato; il
caro Animalo non sa se diventare famoso di giorno o di notte (più probabile la seconda, direi)
…
Alcuni volevano plasmarmi a loro misura, ma io sò de coccio (romantica, quanto antiquata
espressione per dire che sono un po’ testardina); io voglio solo il mio lavoro
(a proposito il 25 rientro, ma solo di pomeriggio)...
Voglio che mia figlia si diverta senza distruggermi; comunque il concerto dei Clusters ve lo
raccomando, mitico, anzi grazie Pikkio per avermi invitato.
Grazie amici per il bene dimostratomi, anche se è stato di certo un pessimo investimento!
Credetemi.
Io sono qui, a pensare, cosa farei senza te, piccola bestia furastica ma coccolosa … e Honey
che è in Toscana e mi odierà … insomma, una bella collezione di nemici, di amici lontani, di
piccole sconfitte ingoiate con classe. Perché tvb Animalo, è solo a te che ne voglio, questo è
evidente, non reggo nessun altro, però...
Decidi una buona volta che ruolo ho nella tua vita, perchè le stagioni passano e i capelli
imbiancano ed io non sono più bambina; anche se ragiono come se avessi 5 anni (come dici
tu, gli altri lo pensano soltanto).
Giornatacce, venisse un pò di vento, la mente fresca, chissà...
A proposito delle indecisioni maschili, ma anche, spesso, femminili …
Prendo in prestito le parole di Battisti della celebre canzone: “Io Vorrei... Non Vorrei ...Ma Se
Vuoi...”
Mi viene in mente che è proprio così: come può uno scoglio arginare il mare?
In effetti non dovrei amare uno così, ma proprio non ci riesco: so benissimo che non ho vie
d'uscita; che non c'è nessun futuro; che non cambierà mai idea; che ciò che non è scattato in
lui finora non potrà mai scattare e che sto buttando via il mio tempo, che sto allontanando
persone che mi vogliono bene sul serio … ma non posso fare a meno di amarlo, di
desiderarlo, ma non è quello che mi lega a lui: i suoi occhi chiari e trasparenti, la sua dolcezza
profonda e infinita, il suo leggermi dentro (quando siamo innamorati comunque sia ci pare
sempre un’affinità unica e rara, ogni singola volta!). A volte lui solo sa cosa penso; a volte io
sola leggo il suo dolore come fosse scritto sul suo viso; lo leggo nel suo sonno affannato; lo
leggo nell'esitazione della carezza, nel suo non amarmi (così palese e manifesto e dichiarato,
da essere, a volte, dubbio). Mi dispiace di non poterlo rendere felice; mi dispiace di non
rendere felice nessuno perchè voglio solo lui; mi dispiace di non poter essere felice, a causa
della mia stupidità. La mia amica Lucrezia mi manca, con sto amore sciocco sto a impazzì.
Vita Nuova
Ma sì lo so, non è mai vero: non c'è mai sta vita nuova, in fondo, magari anche se un pò
usata andrebbe bene lo stesso... chissà, al mercato di Dio non c'ho avuto pazienza, eh,
ho preso quel che capitava, manco ho scelto …
Però, sto venditore abile, poteva pure dirmelo che nun era bbona!
E vabbè, se va avanti...(cioè, Si va avanti)
Vita nuova, verrà; un altra vita, un altro amore ci sarà... (eh dai, passatemela sta strofetta di
canzoncina!).
Chissà …
Però, ehem, però...me manca...tanto...l’amichetta mia Lucrezia! Tornaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Anche Oggi Una Cavolata...
Salve, miei cari, sono rientrata al lavoro; c'erano tutte le mie colleghe, quasi commosse (ci
credo: si pensava di non riaprire più!)...
Nuovi pazienti molto carini, dolcissimi, da coccolare, poveri vecchiarelli soli!
Ma io, infame, pensavo al mio amichetto del cuore, dove sarà?
Mi sparisce ogni tanto! La mia amichetta, invece, lo so dov'è, ma non per questo mi manca di
meno! anzi...Lucrezia mia, ritornaaaaaaaa … manchi a 'sto core!
E poi, chi sarà quell'uomo che mi ha rapito il cuore?
Chi sarà mai questo sconosciuto santo del cielo che mi fa sognare?
(e dai, lo so che lo sapete già, ma fingete, almeno!)
Se ci sei, batti un colpo, anzi...chiamami!
Te Vojo Bene Assaje; te vojo bene assaje!
Scherzi a parte..
La cavolata del giorno è: chi crede di aver vinto, ha perso più di quanto abbia giocato! chi
crede di aver perso, non ha mai tentato! solo chi conta nella mano e dimentica, può vincere
davvero; perchè solo dimenticando quanto hai giocato e perso, puoi dire di aver vinto tutto!
uno sfogo
Eccomi qua, una pagina in più intrisa di lacrime; un piccolo sfogo: la mia vita come sempre
triste, come sempre senza un vero perché.
Sparisce nel nulla, non mi risponde e non so più niente.
Mi chiedo cosa sia: magari un'altra più simpatica, più bella, più disponibile e divertente; magari
solo stanchezza, desiderio di star da solo a rimuginare; magari solo delusione, paura di
sbagliare, di dire troppo o troppo poco … io non lo so, non posso saperlo, se non me lo dice.
Non posso leggere nei suoi pensieri anche se mi piacerebbe sapere cosa pensa; so solo che
per l'ennesima volta mi trovo a cercare chi non si lascia trovare; per l'ennesima volta mi trovo a
tirare un sospiro per non piangere sul mio paziente della sera …
Ancora una volta mi sento sola e vuota senza Lui e mi chiedo in cosa sto sperando?
In quale via sto cercando di infilarmi, che magari non mi appartiene?
Credevo fosse cambiato qualcosa ma non lo so: mi trovo sempre sola con i miei dubbi.
Mi dice di ricordarmi sempre che mi vuol bene, come se sapesse in anticipo che me lo
chiederò … che cosa dovrei fare ora? ho bisogno di Lui, delle sue mani, del suo amore
oppure del suo addio, per rinsavire dalla follia di credermi sua, aiutatemi...
Come Dire...
Come dire a qualcuno che lo ami, che vorresti solo il suo bene e che questo significa dover
rinunciare alla tua felicità? ma nonostante ciò lo farai!
Lo farai perchè non sarebbe amore se non ci fosse una sofferenza da pagare come prezzo per
la felicità.
Come dire a qualcuno che sta sbagliando? che la cosa più importante della sua vita è forse un
buco nell'acqua e non ne vedrà mai la realizzazione?
Eppure cercherai di dirglielo, fino alla fine e, nel frattempo, pregherai di aver sbagliato tu a
valutare la situazione; lo affiancherai e gli darai il tuo appoggio; lo sosterrai e ti preparerai (nel
caso avessi ragione), per raccoglierlo da terra...
Come dire a qualcuno che oggi l'unica cosa che volevi era stargli vicino per guardarlo negli
occhi? eppure l'ho fatto... perchè la libertà vera consiste nel dire ciò che il mio cuore sente
anche se potrei sentirmi rispondere un seccato “No”; che dall'altra parte non c'è niente di ciò
che vorrei trovare, nessun sentimento d'amore o magari invece semplicemente un tvb che
sognavo …
Come dire... “Grazie” a tutti coloro che mi sono stati vicini? Così: Grazie amici cari!
pensando a ...me!
Pensando a me stessa, per una volta (per modo di dire, si sa), immaginandomi nel freddo buio
della notte avanzata, mentre ritorno dal nido che credevo d'amore … sfidando curve
pericolose e viscide sull'asfalto bagnato. Bagnato, come a volte il mio viso, di inutili e nascoste
lacrime; non so se più nascoste o più inutili. Pensando a me stessa mi immagino di vedermi
dall'alto di un cielo stellato, come un angelo triste che veglia su di me e si chiede cosa può fare
per aiutarmi. Mi immagino vista da lì, che infreddolita e delusa ritorno, pensando che domani
cambierà … ma domani è già oggi … e non cambia mai.
Mi immagino la mia rabbia, il nervosismo famelico che mi fa ingrassare mentre mando giù
cose che non desidero, nella vita e nello stomaco, tutti egualmente dannosi per me.
Prego per un futuro migliore: il mio, il suo, quello dei miei amici … ma poi siamo sempre qui:
pensando a me stessa, per una volta immagino di potercela fare anche senza un altro dolore,
senza un'altra delusione. Immagino di sì, anzi, smetto di immaginare: sì, ce la farò; ce l'ho
sempre fatta e anche stavolta, pensando a me stessa, andrò avanti per la mia luminosa
strada...
evviva gli sposi!
Evviva gli sposi! I miei amichetti Gioietta e Amoroso, una coppia fantastica e piena d'amore
che venerdì ha finalmente realizzato il grande sogno di diventare una cosa sola: “Uniti in una
sola carne saranno il Marito e la Moglie! Nel nome del Signore! Amen …” … e tutti noi a
lacrimare, più o meno vistosamente …
Ed io ripensavo a qualche anno fa, quando conobbi Gioietta e le feci le carte, e quando uscì
che avrebbe incontrato l'uomo della sua vita e si sarebbe sposata, beh, mi sembrava così
lontano quel giorno, ma ecco è arrivato!
E sono felice che mi abbia permesso di partecipare a questa cerimonia così bella (non tutte le
mie amiche che si sposano mi includono …), di passare una meravigliosa giornata fra risate e
(perchè no?) pianti di gioia.
C’era una villa con atmosfera di sogno, la torta nuziale che saliva dal nulla circondata di luci
sfavillanti, fuochi d’artificio e musica romantica in sottofondo …tutto su bordo piscina!
All’ingresso, un trionfo di cascate di cioccolata, frittini e ogni ben di Dio sfizioso, a tavola da
mangiare come alla corte dei re!
Tutto intorno un tripudio di fiori e profumi, sedie ricoperte di raso e la sensazione di scivolar via
dalla realtà: risate, gente che ballava, che cantava, il sorriso e le lacrime di chi è davvero
compartecipe della gioia degli sposi (sì:così si fa! Evvivaaaa!).
La mia tavolata era mitica!
Il bel pirata, WonderWoman, la famosa Lucrezia in elegantissimo raso rosso, i dolcissimi
Avana e Sinatra insieme alla loro piccola fantastica Amorevole! e poi Dj Frenk e Pieraccione,
uèeee, non ce li dimentichiamo! Anche perché erano l'anima della tavolata, i nostri amici
marchigiani!
C'erano anche altri amichetti a cui mando un doveroso saluto e un grazie per averci divertito
con la loro contagiosa allegria: The Boss super-unico-favoloso-fantastico! Elthon dal look
straordinario! Il Divo, spumeggiante ed eclettico! Professoro, micetto dagli occhi di bambi!
Genieva nella versione sirenetta-sexy, Roscetta dal sorriso solare e tanti altri...
Insomma, mi sono divertita da pazzi, sono stata benissimo e cosa più importante di tutte:
sono felice che due persone che si amano abbiano realizzato il loro sogno d'amore e siano ora
una famiglia, chissà i bimbi, mhmhmhm (al momento attuale ne hanno uno, bellissimo,solare e
dagli occhioni dolcissimi:Principino, ndr). Auguroni ancora, baciiiiii.
A questo proposito un ringraziamento e un’ode all’amicizia ci sta bene:
Grazie a te che mi vuoi così bene da non renderti conto che potresti ferirmi nel tentativo di
proteggermi, che potresti allontanarmi nel tentativo di non perdermi e che nonostante tutto ciò,
ti sforzi comunque di starmi vicino a modo tuo... Grazie a te che mi vuoi bene, non approvi,
non condividi, non comprendi ma ti sforzi di farlo... Grazie a te che ci sei anche quando sono
troppo pesante per le tue spalle e non ti tiri indietro mai... io ci sono e ci sarò, sempre!
momenti di ...casa
Piccoli momenti di casa: fornelli ribollenti di salse e intingoli, panni da lavare e lavatrici da
stendere, l'asse da stiro aperto in mezzo al salone … profumo di buona cucina e di pulito:
rassetta, stira, piega, metti via...un filo di trucco e sei pronta per fuggire.
Corri: la notte è fredda, la pioggia sembra inghiottire il mondo ma tu hai una canzone nel tuo
cuore e vai avanti senza paura, ti fermi un momento... rassetti i capelli sconvolti dal vento
gelido, sorridi e via. Un minuto per vederlo, per stringergli la mano di nascosto, per sfiorarne il
viso. Un minuto per baciarlo, lieve come una bimba; per tenergli la mano febbricitante, per
guardare nei suoi occhi alla ricerca di quella luce d'amore; per sentirti vicina anche a sua
madre, per stringerle le mani, per sentirne il calore, per ridere con lei.
Momenti in cui tutto sembra casa, in cui tutto ha sapore di famiglia... una famiglia che non
esisterà mai... perchè non c'è spazio per te, per tua figlia; perchè non c'è spazio per un
domani, per un Noi.
Una famiglia che non può essere felice, perchè divisa a metà ed ogni metà, divisa ancora a
metà: restiamo soli, a guardare nel nostro cuore e vediamo: cosa?
Che ci siamo circondati di niente; di gente che non sa chi siamo, cosa vogliamo, cosa
sentiamo; mille specchi in cui vanitosamente specchiarsi, per sentirsi belli, ma vuoti.
Gente che non vede altro che la nostra apparenza …
E così, torni a casa, nel temporale svanito, ma vivo nel tuo cuore, e pensi che finirà tutto
questo ma l'amore non morirà mai e tu, sarai , un giorno … sarai tu a fare aria di casa,
ovunque tu sarai!
Mi rendo conto del valore dell’amicizia, giorno dopo giorno, sempre di più … di quanto costi
darle vita, mantenerla: come se fosse facile sorridersi ancora dopo tutto, una giornata dopo
l'altra, densa di dolore ed immensa stanchezza, eppure... ancora troviamo lo spazio per due
parole d'amoroso benvenuto ed un sorriso per dirci tvb! Questo è l'ineguagliabile valore della
nostra incrollabile amicizia e dell'amore profondo che è in noi, un bacio a te Lucrezia, un bacio
a te figlia mia, un bacio a tutti coloro che ancora mi vogliono bene, nonostante tutto!
Anche l’amore, spesso, nasce dal niente … come un processo straordinario e miracoloso …
ecco:
Frammenti di solitudine si sono sparsi ovunque, come gocce d'olio che galleggiano sull'acqua,
si sono scontrati all'improvviso generando nuove gocce: più grandi, più piccole.
Ovunque, frammenti di vita e di dolore. Sembravano inutili gocce di pioggia, invece fra loro si
confondevano come in una miscela aromatizzata di thè: profumavano di felicità, ne erano la
vera essenza … così, da tutto quel caos senza senso, da tutto quel male che ci avvelenava
l'anima, in uno splendido momento di follia è fiorito un sogno d'amore.
Reso possibile proprio da tutto quel profondo dolore che ci ha forgiati come siamo; vestiti
come per una festa immaginaria, mano nella mano, verso un frammento di vita quotidiana a
due; di abbracci, di baci, di carezze; di parole, di opinioni, di sensazioni. Dormire, svegliarsi,
fare colazione; piccole rarità che la gente comune non vede.
Piccoli privilegi che solo noi apprezziamo davvero, rubandoli ad una notte diversa, ad un'alba
nuova che ci ha visti insieme e il cielo, sorpreso, si è fermato a guardare due nuove stelle
dormienti, luminose più del sole; e geloso ha coperto le loro effusioni con le sue lacrime senza
fine ma ci sarà un nuovo raggio di sole per noi; il tuo sorriso, le tue carezze, i "ti amo" non detti
che sentiamo nel cuore... ci sarà sempre un nuovo giorno, una nuova sera.. e per me, ogni
volta, una nuova emozione che mi fa battere il cuore per te; ogni volta, di nuovo, come la
prima!
Il profumo del papà su di un bambino mi ha lasciata perplessa: un abbraccio così forte e
prolungato, pieno d’amore è l’unica cosa che potrebbe aver provocato questo trasferimento di
profumo, leggero leggero, quasi impercettibile, ma c’è.
Mi inebria come qualcosa che sa di nascosto, di segreto strappato …
Mi viene voglia di conoscere quel delizioso quadretto in cui un babbo prende il figlioletto in
braccio e lo stringe al petto, lo carica leggero come una piuma sulle spalle e lo porta a fare la
terapia, ma non sale, è la mamma quella che lo accompagnerà perché così se per caso il
bimbo piangesse potrebbe sentirsi libero di farlo, le mamme possono conoscere le debolezze
di un uomo, per quanto piccolo, i papà no …
Così mi viene il desiderio fortissimo di esser parte di quel piccolo gioco, di quel momento
straordinario che è l’amore
Non credo mi sia mai successo, lo ricorderei o magari solo adesso sono un pò depressa e
niente ricordi dolcissimi affiorano
Mi piacerebbe avere accanto un uomo dalle grandi mani forti che mi rassicurino quando c’è un
problema, un uomo che mi stringa sé per farmi tacere quando esagero e mi guardi come una
cosa sua. Esiste quest’uomo?
Ogni volta che penso di sì, mi sbaglio inevitabilmente, proprio come la legge di Murphie, tacci
sua!
Comunque la vita avanza come il tempo inesorabilmente e io sono stufa di giocare, mi sto
invecchiando ragazzi miei, voglio appartenere a qualcuno come un cane? ma proprio io? che
non sopporto nemmeno le mie amiche e mia figlia quando fanno le appiccicose?
Carissimo Dodo,
mi fa tenerezza pensare a te con i tuoi figli, che fingi di fare la voce grossa per tenerli buoni e
nel cuore gongoli di felicità … Mi pare di vederti mentre, con mano tremante, dici al grandicello
“No, ci pensa papà a mettere il verme”, per non fargli toccare nulla che lo faccia riammalare, e
mentre infili l’amo, lo sfiori con lo sguardo per vedere se è tutto a posto, se suda, se sta bene
… intanto l’altro che si agita e scappa ovunque, che vuole fare da solo e tu vedi in lui tutto
quello che hai amato in lei …
Lo so, anche io sono rimasta sola, ho lasciato qualcuno che amavo ancora e per un bel po’ di
tempo il mio cuore si è fermato. Mi sembrava che non avrei mai più amato nessuno, che la mia
vita si fosse fermata lì dove un problema più grande di me e irrisolvibile mi aveva tolto tutto
quello per cui vivevo … e il dolore di vedere mia figlia crescere senza la figura carezzevole e
amorosa di un padre, troppo preso da sé stesso per accorgersi di lei … Quindi permettimi di
essere orgogliosa di me stessa per avere ancora un cuore disposto ad amare uno
sconosciuto, un uomo la cui anima è così vicina al mio cuore da non poter evitare di entrarci
… e sono così orgogliosa di te, del tuo fiero amore per i tuoi figli, della tua ricerca di Lealtà e
Amore, che spero possa trovare in me qualcosa … Mi sento come una bambina: emozionata,
commossa, felice , triste, sola, luminosa e buia … mi manchi. La tua voce carezzevole e
dolce,le tue parole, la tua ironia e l’allegria, la forza d’animo, tutto di te mi rende viva. Io so che
scoccio, non so che fare, mi manchi e ciò che provo nel mio cuore è di certo una forma
spontanea di Amore. Non spaventarti, non fuggire, guarda dentro di me. Io chiudo tutto per
avere una possibilità con te, mi sento così. Se va, va. Se non va, mi avrai fatto capire cosa non
andava.
Carissimo Dodo,
luce dei giorni miei più bui, felicità per il mio cuore esploso, serenità per la mia anima non più
triste …
sentirti al telefono mi da il coraggio di sperare, attendere la tua voce carezzevole mi riempie di
sorrisi il cuore … ma quando non ci sei, il telefono muto mi fa tristezza, la voce di qualcuno
che non sei tu mi fa innervosire … compilo fogli di strane parole ,di poesie senza senso né
sapore, vorrei essere un’onda che si infrange contro te per disperdermi in mille gocce di
rugiada ed avvolgerti, entrarti nell’anima … vorrei che la luce del sole mi trapassasse per
rendermi arcobaleno sulla tua giornata di pioggia e portarla via con me … vorrei solo poterti
piacere quanto tu piaci a me, poter entrare nei tuoi pensieri allietandoli e rendendoli felici come
tu sei entrato nei miei. Mi dico questo: se l’amore è l’incontro di due anime, di certo le nostre
potrebbero amarsi … se però fosse l’incontro di due corpi, mi chiedo se il mio possa suscitare
in te amore, passione; non lo so. Credo fermamente nei sogni, tu lo sai e in fondo sei proprio
uno di questi sogni che prende forma. Tu hai una voce, uno sguardo, un’espressione che
colmano il mio immaginario e lo saturano di dolcezza. Ma la paura dell’ennesima delusione,
dell’ennesimo sconosciuto che si prende gioco di me, mi bloccano. Vorrei essere lì, vicino a te,
a ridere di queste mie paure insieme a te, dimostrazione vivente del fatto che solo paure sono.
Ma non ho la forza di scommetterci su. Ti sento dentro di me: reale tangibile, vivo, quello che
ho sempre voluto incontrare; ma non conosco i tuoi, di sogni, non so se io possa renderti felice
oppure piacerti o no. So solo che se non sarai tu l’amore, un altro non c’è ed è inutile cercare
ancora.
Dopo averti incontrato (e anche fino a quel giorno) non ci sarà nessun altro amico di chat.
Ho chiuso per sempre con i sogni da internet, ho chiuso con gli incontri al buio, non sono una
donna da una notte, io e lo so bene. E sento te come un uomo per tutta la vita, solo che non
posso essere certa che sia la mia, questo me lo devi dire tu!
La verità è che prima o poi si arriva a fare la resa dei conti col destino, col cuore, con la
coscienza e con sè stessi, la parte più difficile... Io ho capito che non sono come sembro (ma
voi lo avevate capito?) e peggio ancora non appaio come sono .
Nessuno, anzi pochissimi (per fortuna qualcuno c'è) si sono chiesti chi sia Kaurah; molti hanno
visto solo fotografie in cui leggevano la mia solitudine come una voglia di chissà che; molti
hanno frainteso la mia sincerità e schiettezza scambiandola per un tentativo di seduzione …
Ma chi sono io davvero, chi se l'è chiesto? (a parte i miei amici, ovviamente!)
Se amo un uomo soltanto e quest'uomo lo sa, gli altri uomini cosa cercano?
Ma se amo solo lui, in fondo io cosa cerco?
La resa dei conti dice che ho sbagliato io, è la verità: ho sbagliato a propormi, a lui e a voi.
Scusatemi allora, se ancora qualcuno si chiede chi sono: io sono qua, per ogni chiarimento
se quell'uomo mi amerà, se esiste davvero, se è una creatura della mia fervida fantasia,
chissà … voi però non vi fermate mai più all'apparenza anche i fantasmi si dissolvono alla
luce del sole!
Su una cosa certamente non ci sono dubbi, o no? non si può fare la spesa al supermercato del
"quanto-sò-bello-io" e pensare di trovare un profondo e duraturo rapporto...
così mi dice GuardianAngel …
Ma dove ci si incontra? al bar? in metropolitana? disco-pub anni 80-90?
Dove eri tu, o tutti gli altri quando mi sentivo sola? qui con me, certo, ma sempre nel
supermercato dei sentimenti: internet, un pericolo per ragazzi inesperti e giovani fanciulle sole
ma anche un modo per non perdersi mai di vista ovunque il destino ci abbia portato
Internet mi ha riportato le mie colleghe di studi, care al mio cuore e mai dimenticate ma
lontane; Internet mi ha fatto conoscere persone diverse o uguali a me; mi ha permesso di
sentire la mia amichetta dolce tutti i momenti in cui non sapevo come andare avanti; di
approfondire la mia conoscenza e cercare nuovi orizzonti, di sfogarmi e scrivere ciò che penso
…
Hai ragione, non serve a nulla razzolare per trovare l'amore, sarà lui a trovarmi se esiste, se
c'è ma non potrà mai trovarmi se mi chiudo in me stessa come fanno tanti che avrebbero la
persona del loro cuore davanti a sè e si girano dall'altra parte; io invece sono sempre qui, lotto
in prima linea, vivo, mi espongo, dico ciò che sento: io sono una donna che ama e sa amare
non perchè io sia migliore di altri ma solo vera, leale, sincera; io a chi mi offre amore dico sì o
no, e dico anche perché …
e vorrei che altrettanto facessero coloro a cui offro il mio di cuore
ma non sempre è così, vero?
Comunque adesso parlate pure, ditela tutta: nessun dono dal cielo, nessun angelo protettore,
nessuna maschera dietro cui nascondersi; chi ha qualcosa nel cuore la mostri!
A proposito di oggi!
Oggi sono andata ad una comunione, due ore in piedi coi tacchetti e volevo morì fior de
rugiada!
Ma c'era anche la gente con cui sono cresciuta, gli amici della vita reale, divenuti virtuali per
via del tempo e della vita infame... una coppia con cui ho riso per tutto il tempo, mia figlia e gli
scambi dolcissimi di coccole e baci, abbracci, mozzichetti e carezze... c'erano bimbi in festa
che correvano e ridevano...
C'era anche un sacco di buon vino leggero leggero ... che me sò 'mbriacata!
E Titti, dolcissima amica d'infanzia con mal di amore come me... tanto simile al mio Lui, ed io
simile al suo di Lui... ahahahha, ci studiavamo per prevedere le mosse dei nostri rispettivi
uomini!
Parole che correvano a fiumi in parallelo con le libagioni e io speravo il telefono squillasse!
Ma niente …
Cosa aspettiamo noi donne? una chiamata mai arrivata, parole dolci che ci diciamo tra di noi al
posto dei nostri lui; ci consoliamo fra di noi, ci piangiamo un pò sù e poi ridiamo insieme.
Jessica e il suo amore straniero fiero, bello e forte e i loro bambini dolcissimi, le loro piccole
tradizioni musicali da zorba il greco; la folla che rotea intorno … festa!
Ed io col mio cuore pieno di felicità: non sono mai cambiata ma sono migliorata, ancora dono il
mio sorriso a tutti; ancora sono capace di strapparlo un sorriso a chi sta male …e grazie a tutti
voi amici miei sono felice di vivere e di amare, anche quando lui non chiama; anche quando lui
non parla; anche quando lui ... non esiste.
Ci sono amori ben più grandi di quello che un uomo può offrire, amori meravigliosi e
ugualmente disperatamente contrastati … l’amore per un figlio, anzi nel mio caso per una figlia
che essendo vecchia già a 9 anni, pareva non sapesse amarmi né capirmi ma mi
considerasse addirittura l’ostacolo alla sua felicità.
Nata dall’amore più grande e deludente della mia vita, nata dal desiderio di essere viva e di
amare ancora per sempre, nata dalla mia grande voglia di vivere, una piccola parte di me, un
piccolo clone dolcissimo che si dischiude come la corolla di un fiore alla vita e diviene un altro
essere meraviglioso e diverso da me, ma anche molto molto testarda.
quando la tua dolce manina
mi sfiora nel sonno dolcissima
rivedo in te tutto quello che ho amato
e che sembrava perduto
il senso del tuo sorriso
mi è chiaro: è il tuo cuore che parla
e sussurra il tuo amore purissimo
ma le tristi parole che a volte diciamo
sono vesti scure di cui ci ricopriamo
dietro cui ci nascondiamo
anche tu, così piccolina
come me soffri e ti ribelli
ad una scelta sbagliata
come pensi che sia stata
la tua venuta a me
ma io, amore mio,
io ho amato quel giorno
e l’ho benedetto davvero
e tutto quello che ho avuto sei tu
e tutto quello che ho sei tu
e non potrei mai volere di più.
Dolcissima bimba mia
Un giorno cresciuta leggerai
Queste ridicole poesie della tua mamma sciocca
Resterai un po’ scossa e un po’ stupefatta
Perché divenendo donna capirai
Quanto ti ho amato e ti chiederai
Perché ti sentivi sola con me
Se quello che credevi ti mancasse
Era davvero così lontano
Perché quando dirai davvero “ti amo”
Sentirai quel calore dentro di te
Che mi ha fatto sentire viva portandoti in me
Così, un giorno, capirai
Che il mio amore per te non potrà finire mai.
Una piccola parte di me
forse tutta
forse uno spiraglio di luce
forse la mia vera voce
ecco le strane parole
che il mio cuore si lascia sfuggire
ecco le sensazioni dimenticate
d’un tratto rivissute
ruggiscono forte
e sussurrano piano
tutto quello che sono
e chi è con me sorrida
gli altri fuggano pure
non sono sola,io
ho una piccola me stessa viva
dopo e dietro di me
nel sorriso di una bimba mai cresciuta
e in quello di una appena nata
e nella mia bimba ancora, eternità ed amore …
festa della mamma
che cosa regaleresti alla tua mamma per farla felice?
A scuola hanno dato un tema : che cosa regaleresti alla tua mamma per farla felice?
Mia figlia ha scritto queste frasi dolcissime e le voglio fermare nel tempo per voi....
“Io a mia madre le regalerei un prato fiorito fatto tutto di rose:
gialle, rosse, blu, bianche... poi di orchidee, bottoni d'oro, non ti
scordar di me, viole, aiuole... cespugli di fragoline di bosco, more
e lamponi con un gazebo apparecchiato con del gelato alla
vaniglia e polverina di cioccolato con una spremuta d'arancia.
Poi una micia bianca e pelosa che ti faccia compagnia e un
cricetino libero che ti voglia bene.
Vorrei regalarle il cucciolo che aveva da piccola che morì. Vorrei
che abbia sempre e per sempre la sua migliore amica accanto a lei
a consolarla tutte le volte che la feriscono, vorrei che riavesse tutte
le cose, persone e gli animali a cui si era affezionata, vorrei che
fosse felice come lo sono io di essere sua figlia.
ti voglio un mondo di bene
ottimo +
La vita ci riserva tante sorprese,vero?
Quando credevo di non saper più piangere mia figlia mi ha commosso; quando credevo di non
saper più amare qualcuno ha risvegliato il mio cuore; quando credevo di aver finito tutte le
sorprese ho trovato la felicità: essere me stessa con coloro che amo e scoprire che anche loro
mi amano... grazie vita! grazie a voi amici, grazie a tutti coloro che mi hanno dato una
possibilità!
A volte l’amore sembra bussare, entra lentamente, si siede e non se ne vuole andare.
Altre volte spalanca la porta del cuore, butta tutto all’aria con furia e poi , d’improvviso
scompare. Altre ancora chiede timido “per favore” ed è la volta
che mi difendo e chiudo il mio cuore. Eppure tutte le volte, sono certa che sia Amore,
e tutte le volte è gioia e vita nuova. Eppure, tutte le volte, lascia un vuoto da colmare
quando basterebbe, in fondo, guardare un po’ più in là per accorgersi che sta per arrivare … ti
aspetto ancora, mille e mille volte, Amore: fammi gioire, fammi soffrire,
ma dammi un motivo ancora per vivere.
Sono molto stanca, stufa di perdere anche quando vinco. Voglio cambiare, voglio un modo di
vivere diverso, che mi assomigli di più, che sia più vicino al mio vero io.
Il bene non si cancella. L’Amore vive anche quando non c’è più …
Invece eccomi di nuovo a rincorrere l’ennesimo deficiente di turno, il classico imbecille che mai
è stato sincero ma ancora gli credi per paura di sapere la verità.
Sembra tutto combinato dal cielo, il destino infamemente lascia che tu creda che sia così …
pensavo al mio ex … (sì: a volte ci penso …) ed ecco … Ti penso, t’incontro, ti aggancio …
ci vediamo alle 18.30 per una pizza? Ok … poco dopo eccoci insieme, solito caffè e gin-tonic
poi solito posto … noi due … la canzone, te la ricordi? Io sì,amore che me la ricordo : “L’amore
è l’inganno della ragione” e Zarrillo parla ancora di noi due, come siamo ora, distanti, ipocriti.
Cosa vuoi da me? Io solo te per tutta la vita e tu? IO nessuna storia. Un
silenzio pesante cala come una lama nel mio cuore. Credevo davvero, che ingenua,
che ci fosse qualcosa fra noi. Non sei ingenua. Lo sono!
Credevo che amare servisse a qualcosa. Nemmeno una risposta, solo lacrime…
Sei arrabbiata? Delusa.
Ma è tutto, grazie per il rispetto, sì, volevo fare l’amore con te ma l’Amore!
Solo un anno fa mi sembrava di essere felice poi tutto il mio mondo è crollato; mi sembrava di
vivere e poi sono morta. Adesso mi volto a cercarti e non so dove sei, mi manchi e non ho
niente nelle mani, solo la luna conosce i miei tormenti, solo Dio conosce il mio Domani.
Sussurro al vento che ti amo e lui scompiglia tutto, ridendo fra le foglie. Sussurro al mare che ti
amo e lui fa la voce grossa con il vento, cancellando i miei disegni; sussurro che non ti amo
più e alzi gli occhi tristi per dirmi che l’unico amore è … eri tu. Proprio tu: Amore! mi scrivi che
vuoi vedermi subito, corro da te, insieme come un anno fa: baci carezze,scherzi, risate,
canzoni dolci … ti amo … ma l’amore è un’altra cosa, in macchina sembra solo sesso … così
abbandoniamo il sogno e torniamo a casa. Ti amo, l’ultimo bacio ed è … finita.
Così potrebbe ricominciare tutto, un giorno ti avrei vicino come nei miei sogni … peccato che
io non riesca più a crederlo possibile! Ti amo ma non vedo un futuro per noi, non riesco a
credere che tu mi voglia bene davvero, no .
Qualche timido sguardo, non osava parlare poi un gesto, furtivo ed esitante quasi un invito fra
le dita, un accenno di sorriso, una vera trappola, ma invitante, ridicolo, divertente … vero
sicuramente sposato, lo so un altro guaio forse, no comunque per ridere va bene per credere
ad una via d’uscita che mi porti lontanissimo da te oppure … eppure … No, non m’interessa
più di un’offerta al supermercato, quando vorrei te tutto il resto che senso ha, che sapore le
labbra di un altro potrebbero avere? Non sarebbero le tue, con quel pizzico di anima che sento
sfuggirmi, mentre, silenziosamente, cercavo baci che negavi prima, chiedevi poi, ti amo, non
riesco ad arrendermi all’evidenza: ti amo ma tu, tu non ami me, tu non ami, me.
A volte resto stupita la tua voce calda, quasi dolce, sussurri cose che non mi aspettavo quasi ti
mancassi, quasi fossi lieto di sentirmi, quasi … arriverei a credere che davvero provi gli stessi
miei palpiti, che sogni come me una carezza, che non vuoi altro che sorridere fra le mie
braccia. Crederei all’amore oggi ma poi … poi domani mi chiederei cosa è stato di questi due
anni senza te; di questi venti anni senza te; dove sei stato? Anche quando c’eri, dov’eri, se io
ancora sogno te ancora …?
La notte, un sogno, sono confusa: un autobus blu, una fermata, aspetto da non so più quanto,
arriva e si ferma, un capolinea forse, salgo ma non è per me, mi trovo di nuovo giù ad
aspettare, mentre è già partito. Voglio salire, corro, due autisti parlottano e mi precedono così
finalmente, salgo, ma non è per me, lo so: un’anziana signora, sdraiata su di un pianale
inclinato, parla: Problemi di bambini senza età, che fare? Quali responsabilità potranno
assumersi? Non so come, ma conosco la risposta, io parlo di gente, che mille anni fa moriva a
30 anni con figli di 11; persone che diventavano uomini per necessità. Bisogna dargliele, le
responsabilità, crescono così, solo così. Sorride, acconsente: è proprio vero! Posso scendere
allora? ma il mio di autobus non passerà, lo so, è solo una risposta in attesa di arrivare senza
delusioni: la verità che può anche ferire, ma è la verità, no? Ok, stavolta il fantasma mi lascia
quieta: ho detto ciò che dovevo …
Io ho parlato e tu? Perché non parli di me, di tutti i letti disfatti che ti lasciano l’amaro in bocca;
del non sapore di labbra sconosciute; perché non ammetti che in fondo avresti voglia di me e
dei miei difetti, dei miei pasticci in cucina e delle improvvisate, delle mie bambinate dolcissime
e dei miei pensieri imprevedibili …? Perché non parli di me, delle canzoni che ti fanno
ricordare? Mentre fingi che siano altre labbra quelle che sogni, e fingi che siano altre mani
quelle che sfiori … Perché non ammetti che vorresti la curva della mia schiena sotto le tue
mani, la mia testa poggiata sulla tua spalla, il mio cuore che batte veloce sul tuo petto, perché,
Diavolo, perché non puoi ammettere che di mille donne che hai avuto in realtà tu vorresti solo
me!
potrebbe essere ma non è...
carissimo mio cuore
potrebbe essere che la dolcezza che senti sia amore
ma sai già che non lo è
potrebbe essere la malinconia che senti
e ti trafigge senza pietà
quando poggi lo sguardo sul suo viso lontano
potrebbe anche la tristezza nello scorgere
lacrime furtive fra le sue ciglia
potrebbe essere amore
ma non lo è mai
il battito che rallenta all'improvviso,
si ferma e poi riprende all'impazzata
potrebbe essere l'amore
ma non lo è
nemmeno stavolta
il desiderio di passione travolgente
il fremito nascosto da gesti apparentemente casuali
il ballare frenetico per nascondere i battiti veloci
potrebbero essere felicemente amore
ma nessuno risponde al richiamo
forse nessuno è in ascolto adesso
sì avrebbe potuto essere amore
ma non lo è
non lo è mai,
non lo è più
Lasciarsi, credere che sia tutto finito, che niente possa più tornare come prima …poi sentirsi,
desiderarsi come prima, più di prima, desiderare di cancellare tutto in un bacio dolcissimo … e
poi, niente …
Ci sono amori che sfuggono di continuo, ti cercano, ti desiderano e si fanno desiderare ma
quando la pelle chiama fuggono via, hanno paura di andare oltre, rilasciarsi scoprire.
Sono quegli amori che tremano quando cominci ad intuire come sono davvero e fai domande
di cui conosci già la risposta, quelli che balbettano quando parli di un Noi che non sentono
realizzabile se non nelle fantasie, e non parlo di quelle erotiche che sarebbe già qualcosa, ma
proprio di sogni tipo film romantici.
Sono quegli amori che vorrebbero sposarti e appena se ne rendono conto cominciano a
fuggire più lontano che si può …
Mi eviti, dici di no, ma è così. Ti telefono e giochi, micetto, col topolino compiacente, ma poi
ripiomba il silenzio e scompari, come sempre, nel nulla…
Quegli amori di adolescente che si perdono nel tempo e si ritrovano per caso, una sera di
novembre, ad un crocevia di paese, pronti a giocare di nuovo come se il vento avesse portato
via giorni mesi ed anni senza lasciar traccia, come se si fossero lasciati ieri oppure essendo
mai vissuti volessero prepotentemente vivere ora, subito, qui: come trasportati da un vento di
primavera lontano lontano, indietro nel tempo o avanti in un futuro ancora mai vissuto;
sembrava così facile ritornare al “noi” ma anche la vita quotidiana ha il suo peso.
Quella volta ero davvero convinta di avercela fatta: avevo dato appuntamento a Willy
pensando di non andarci, così mi sarei vendicata dei venti anni passati ad aspettare che si
facesse giorno e che lui mi dicesse di amarmi, cosa peraltro mai stata vera ma certamente non
mi sarebbe spiaciuto sentirlo dire …
Così, non risposi nemmeno al telefono ed ai mille messaggi o meglio prima lasciai passare
almeno mezzora poi smisi di rispondere del tutto … avrà funzionato? si sarà sentito preso in
giro e avrà demorso, demorsicato .. insomma avrà lasciato perdere?
Macché, dico io, come si può? Me lo ritrovo sotto l’ufficio alle 19.30 come se niente fosse, che
mi lampeggia, fingo di non vedere e lo chiamo al telefono, mi risponde dicendo che è lì davanti
ed io mi svirgolo dicendo che vorrei farmi una doccia … invece niente, mi fa: ma dai vieni
subito, su … così passo la mia serata da oscar cinematografico intrisa di polvere e sudore ma
gloriosa, col trucco sgretolantesi come vecchio intonaco, il mascara che tristemente scivola
piano piano e gli occhi sgranati da povera ebete … sorrido e chioccio romanticamente con
tanti bacini sul collo e poi mi tiro indietro, ma lui non desiste, non demorde, non molla
insomma.
Fingo di voler giocare all’amante senza scrupoli, lui invece mi placca stretto per sapere
dell’altro, quello che ho mollato perché era sposato, come se ci fosse mai stata una gara fra di
loro …
Mi fa domande assurde e surreali tipo: Mi pensavi mentre facevi l’amore con lui? Ero
meglio io o lui? Ti sono mancato? Gli hai parlato di me? cose così … (che poi, scusa, ma
ti pare normale che mentre faccio all’amore con uno mi metta a parlargli di te? boh! ndr)
Si lascia sbaciucchiare sul collo, poi finge di negarmi le labbra, lo minaccio di violenza carnale
(ve la figurate la notiziona sul telegiornale?
donnona sequestra e violenta povero fanciullo 43enne ignaro
delle sue malvagie e lubriche intenzioni …
Poi infine cede e io mi tiro indietro: “Accendi la macchina, vai pure a casa, io non ne ho voglia
…”. Sconfitto, ma convinto di avermi in pugno, accende l’auto, mi sussurra: Ci vediamo
domani sera … Mh, dico io, Perché mai vorresti rivedermi domani sera? Non lo
saprai mai, Allora per vedere se ho imparato a far cosine carine nuove?No no …
Allora perché in realtà ti manco? Non lo dico, no … Vabbè … Allora che vuoi che
ti dica, che ti amo? E gli scoppio a ridere in faccia come una scema … ma lui mi guarda
storto … Beh, era più credibile se dicevi che volevi darmi un’altra fregatura … in ogni
senso … no? beh, non è convinto … comunque per ora, beh, ho vinto io …
Così l’indomani … gli do finalmente buca …
Ma a mezzanotte cenerentolo mi manda un mitico sms : “Brava brava, l’oscar meriti per
la tua comparsata di ieri sera …”.
Rosicasti, ah?
Comunque mi sento un po’ scema … io a questo uomo l’ho sempre desiderato, lo desidero e
mi accende il sangue come una stellina di natale … perché cavolo gli do buca?
Lo chiamo … mi dice: dai, ci vediamo domani sera … cliché solito, solita frase, ricominciamo
…
Intanto io vado avanti con la ricerca affannosa di un uomo migliore, accuratamente selezionato
su internet e se possibile anche incontrato di persona, se no mi accontenterò delle foto.
Ma questo Willy non era così, giuro … era un giovane carino, dai capelli biondicci (mi
suggeriscono che sto vaneggiando, era proprio roscio come dicono qui)… mi portava a ballare
o qualche volta uscivamo e ci fermavamo in strani posti a chiacchierare fino all’alba …ogni
tanto facevamo anche l’amore con l’allegra folle incoscienza dei vent’anni …
Poi ci siamo incontrati qualche anno dopo, io avevo la bambina piccola e mi ero appena
lasciata col padre, lui aveva rotto da poco una storia e la sua ex aveva perso il bambino … non
mi sembrò il caso di rispondere al suo invito che celava, ne ero certa, una proposta sessuale,
peraltro allettante, ma poco consona al mio stato di mammina single..
Così trascorsero altri anni per giungere ad un fatidico incontro in cui aspettavo l’autobus,
ricorrente come scena nella mia vita e sempre da rimorchio …
Mi vede, si ferma, Vuoi un passaggio?Beh,magari,Vado a Palestrina … Anche io ,Se vuoi
ti ci porto … Ok,grazie … il cuore impazzito e le gote infuocate come una scolaretta al primo
amore …
Si ferma davanti ad un parco … chiude le serrature della macchina e fa il suo esploit : “O mi
baci o non ti lascio scendere …”.
Ma dai! Ebbene io accetto il bacio e non mi rendo più conto di nulla, sono come trasfigurata e
trasportata in una favola ormai realizzata dopo ben 17 anni!
Le mani che si sfiorano, ballano una danza dolce e sensuale magneticamente attratte come le
nostre anime …
Canzoni dolcissime registrate per me, da Gianluca Grignani a Michele Zarrillo, da Eros
Ramazzotti ad Adriano Celentano …non sapevo come comprendere i suoi messaggi, come
interpretarli, come amarlo abbastanza da renderlo felice … riparlava sempre dei suoi amori,
delle altre donne che aveva avuto e di come gli avesse sempre parlato di me e quanto loro mi
odiassero perché avevano capito che mi amava da sempre, senza saperlo, che ero l’unica
simile a lui... me lo ripeteva sempre …
Diceva frasi a doppio senso, ambigue, per non darmi mai la certezza di essere amata, poi una
sera, credendomi addormentata, mi accarezzava piano piano e diceva “Ti voglio bene, non
puoi immaginare quanto, ti voglio davvero bene, sei l’unica a cui abbia mai voluto bene,
non so che farei per renderti felice …”.
Io invece lo so cosa faresti Willy, niente, come infatti è stata la tua scelta, forse più azzeccata
della mia: hai scelto infatti di non amarmi più, di lasciarmi da sola, sì, di scappare dalla
possibilità di costruire qualcosa di grande ma sicuramente impegnativo.
Le tue scuse le so a memoria:
Mio fratello, solo un uomo malato e triste, che faccio? lo mollo come un cane? a quale
donna può sta bene una simile situazione?
Un fratello ubriaco che si annulla completamente, buttato per terra, annegando nelle
proprie escrezioni.
Chi verrebbe in piena notte a lavarlo, a vestirlo, a metterlo a letto perché io mi sento
male al solo vederlo?
Io ci sono venuta, Willy, io c’ero ogni volta che avevi un problema.
Io sono venuta ad accompagnarti in piena notte in ospedale perchè i tuoi vicini pazzi si erano
accoltellati a casa tua, o per tuo fratello che avevano ritrovato per terra in giro, o per sentirti
sfogare delle tue disgrazie, delle tue paranoie.
Io c’ero Willy.
C’ero sempre.
E questo ti ha fatto paura …
L’essenza di Kaurah
E questa credo sia tutta la Kaurah vera, l’essenza vera di Kaurah, la sua regola di vita, il dono
che faccio di me a tutti voi che avete avuto la pazienza di seguirmi fin qui:
Credevo di morire
quando ho perduto la prima battaglia
contro la vita;
credevo di morire,
che tutto il mondo si fosse fermato,
che non avrei mai più amato,
che non avrei più avuto nulla da offrire …
Quando ho perduto la mia serenità,
credevo di morire,
che non c’era nulla di buono in me,
che non valeva la pena di vivere,
che niente mi avrebbe resa migliore …
Quando ho perduto
il primo appuntamento con la felicità,
per non ammettere di amare …
Credevo di morire,
di non valere un sorriso,
di non avere più un cuore …
quando smetterò di perdere tempo,
a credere di morire,
forse riuscirò a vedere oltre,
a vivere bene con me stessa,
a sorridere al futuro,
e non ci sarà più bisogno
di credere di morire …
Credevo di morire …
invece cominciavo a vivere!
Preghiera o poesia?
Un giorno una donna si recò al tempio,
da tempo pregava e piangeva, senza sosta
così il Signore decise di parlarle:
-Dimmi donna, cosa ti affligge così tanto?- O mio Signore,
il mio uomo è commerciante:
spesso viaggia per lavoro e sta via giorni e giorni;
quando torna è così stanco da non avere la forza
nemmeno di accettare le mie carezze,
ma quando le altre donne che bussano di continuo alla sua porta,
lo lusingano, danzano per lui e ne cercano i favori , lui fra le mie braccia sorride
e così io soffro perchè non sono certa che egli mi ami veramente.-Dimmi donna,
dunque egli non merita il tuo amore?-Oh, no Signore, lo merita, eccome!
È generoso e dolce e amorevole: non mi fa mancare niente e
quando stiamo insieme io sono per lui una regina!-Sì donna, dici così ma tra qualche giorno lo dimenticherai.-No Signore, non ho mai amato nessuno come amo lui;
nessuno fra quelli che ho conosciuto vale quanto lui-
-Sì donna, ma presto conoscerai un altro e dimenticherai.-O no Signore nessuno che mai conoscerò potrò amare più di lui.-E dunque dici che lui non ti ama quanto tu ami lui?-Mah, non saprei mio Signore.-Io dico che è così!
Donna, donna:
così facile è per te amare completamente,
che non ti costa nulla vivere per lui …
ma un uomo, o donna, un uomo!
Ben poca cosa è per lui l'amore
eppure fa di tutto per farti sentire amata:
stanco del viaggio ti circonda con le braccia
per cingerti l'anima e non sei contenta?
Lui che non ha mai ricevuto carezze
ti stringe teneramente e non te ne accorgi;
lui che non sa parlare d'amore ti guarda negli occhi
e ti scalda l'anima...
non senti il suo cuore che palpita?-Hai ragione mio Signore, forse sono io che non merito il suo Amore, ti chiedo perdono.”No donna, se egli ti ama, lo meriti:
sei tu che hai acceso il suo cuore,
insegnandogli a desiderare tutto ciò.
Lo meriti ma ora...
Smetti di piangere e pregare scioccamente
e corri dal tuo uomo che ti aspetta
va, presto!”
Così la donna corse a preparare l'alcova
e quella notte fu felice quando egli si addormentò sul suo grembo:
più felice che mai
perchè ognuno dà secondo la sua natura tutto ciò che può dare!
E l'amore di un uomo, ricordiamolo,
vale mille volte di più di quello di una donna
perchè egli impara ad amare da noi
mentre noi nasciamo per l'amore!
"dedicato a tutti coloro che non sanno di essere felici!"
sommario
LA NOSTRA VITA CHE SCORRE.....................................................................................................................2
PRELUDIO- SPROLOQUIO............................................................................................................................3
VOLEVA SOLO PARLARE D’AMORE..............................................................................................................4
DISLESSIA CIBERNETICA...............................................................................................................................9
CORREVAMO ….........................................................................................................................................11
COME COMPORTARSI CON QUESTI UOMINI?............................................................................................13
L’UOMO IDEALE........................................................................................................................................15
QUANTI TIPI DI AMORE?...........................................................................................................................16
COME DIRE SCUSA ….................................................................................................................................19
CHI SONO IO?............................................................................................................................................20
DICEVO?....................................................................................................................................................22
GLI INIZI.....................................................................................................................................................23
MAI DIRE DI SÌ AGLI SCONOSCIUTI............................................................................................................27
COSÌ RITORNO SUI MIEI PASSI …...............................................................................................................30
CONSAPEVOLEZZA.....................................................................................................................................32
I PERICOLI DELLE CHAT: PERDERSI DENTRO DI SÈ.................................................................................................32
E QUI COMINCIA IL BELLO:........................................................................................................................35
LO SCATAFASCIAMENTO ..........................................................................................................................40
INCESSANTI PAROLE D’AMORE.................................................................................................................42
DAL MIO BLOG: 04 GIUGNO (EH, L’AMORE)..............................................................................................45
UN GIORNO SUCCEDERÀ...........................................................................................................................46
LA PRESA DI COSCIENZA PRIMA O POI ARRIVA:........................................................................................48
RIMANIAMO AMICI?.................................................................................................................................49
PICCOLO (NONCHÉ PRIMO) INTERMEZZO..................................................................................................51
IL
DENTISTA, QUESTO ASSASSINO LEGALIZZATO …...............................................................................................51
RIFLESSIONI...............................................................................................................................................53
CAMBIA IL NOME, NON CAMBIA LA STORIA.......................................................................................................53
I CONCUBINI..............................................................................................................................................56
PAESE CHE VAI, PAZZI CHE TROVI …...............................................................................................................56
SECONDO INTERMEZZO:............................................................................................................................61
SPIEGARE DIO AI BAMBINI PIÙ DIFFICILI: GLI ADULTI............................................................................................61
LA SELEZIONE, LA SCELTA ... LA FINE..........................................................................................................62
(TRANQUILLI DICO SEMPRE COSÌ MA POI … NIENTE!)...........................................................................................62
RIFLETTIAMOCI SU....................................................................................................................................65
COME STAI?..............................................................................................................................................66
(MEGLIO?!? ).............................................................................................................................................66
BALLANDO BALLANDO..............................................................................................................................67
LUNEDÌ DI FUOCO......................................................................................................................................68
AMORE O NO?...........................................................................................................................................70
IL SOLITO DUBBIO.....................................................................................................................................70
VITA NUOVA.............................................................................................................................................72
ANCHE OGGI UNA CAVOLATA...................................................................................................................73
UNO SFOGO..............................................................................................................................................73
PENSANDO A ...ME!..................................................................................................................................74
EVVIVA GLI SPOSI!.....................................................................................................................................74
MOMENTI DI ...CASA.................................................................................................................................75
CARISSIMO DODO,....................................................................................................................................77
A PROPOSITO DI OGGI!.............................................................................................................................80
FESTA DELLA MAMMA..............................................................................................................................83
CHE COSA REGALERESTI ALLA TUA MAMMA PER FARLA FELICE?................................................................................83
A VOLTE L’AMORE SEMBRA BUSSARE, ENTRA LENTAMENTE, SI SIEDE E NON SE NE VUOLE ANDARE. ......84
SEI ARRABBIATA? DELUSA. .......................................................................................................................85
POTREBBE ESSERE MA NON È....................................................................................................................86
L’ESSENZA DI KAURAH...............................................................................................................................91
PREGHIERA O POESIA?..............................................................................................................................92