Le imprese guida in Sardegna

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Le imprese guida in Sardegna
Le imprese guida in Sardegna
Graduatoria delle imprese nel 2007
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2009
OSSERVATORIO ECONOMICO DELLA SARDEGNA
Via Cino da Pistoia, 20 - 09128 Cagliari
Tel. 070/482566 - Fax 070/4560204
Sito Internet: www.sardegnastatistiche.it
E-mail: [email protected]
Le Imprese Guida IN sardegna
Graduatoria delle Imprese nel 2007
Autori: Vincenzo Certo, Antonella De Arca, Francesca Spada
Grafica e sito internet: Simone Mazzuzzi
Hanno collaborato: Matteo Meloni, Alberto Serci
Stampa: Arti Grafiche Pisano srl
Indice
Presentazione
Finalità e linee guida
Imprese guida e imprese eccellenti: definizioni
Struttura del lavoro
I dati
Campo di indagine e definizione dei settori
Le Classifiche: descrizione e metodologia
Classifiche delle Imprese guida
Classifica per Fatturato: Imprese Guida e Top 100
Classifica per Valore Aggiunto: Imprese Guida e Top 100
Classifica Provinciale per Fatturato: Imprese Guida
Classifica delle Imprese Guida per Valore Aggiunto secondo il settore
di attività economica
Le Classifiche delle Imprese Eccellenti
Il modello dell’ISD - Indicatore Sintetico di Dinamicità
Classifica delle imprese Eccellenti per macrosettore di attività economica:
performance economica e condotta finanziaria e patrimoniale
Classifica delle imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione:
performance economica e condotta finanziaria e patrimoniale
Le classifiche: contenuti e note
Glossario degli indicatori
Le Matrici di transizione delle imprese per classi di Fatturato
Evoluzione delle imprese eccellenti
Focus sulle imprese cooperative eccellenti: analisi del profilo economico finanziario
Tavole riepilogative
Tavola 1. Sviluppo
Tavola 2. Redditività
Tavola 3. Grado di Autonomia Patrimoniale e composizione del Capitale Investito
Tavola 4. Intensità di Capitale
Le classifiche: i risultati
Top 100 Fatturato
Top 100 Valore aggiunto
Classifica Provinciale per Fatturato
Imprese Eccellenti - Performance economica
Imprese Eccellenti - Condotta finanziaria e patrimoniale
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presentazione
Giunta al settimo anno, Le imprese guida in Sardegna, può considerarsi una pubblicazione ormai
consolidata, sia negli aspetti metodologici sia nel format, che sono stati perfezionati nel tempo in
modo da offrire uno strumento altamente informativo e di grande flessibilità per lo studio della
realtà imprenditoriale sarda.
Il volume contiene una sintesi del lavoro ben più ampio che nella sua completezza è proposto nel
portale della Regione Autonoma della Sardegna, nel sito www.sardegnastatistiche.it gestito dall’Osservatorio Economico.
61 tabelle, 28 grafici, per un totale di circa 500 pagine nella versione estesa on-line, forniscono
oltre che una rappresentazione descrittiva dell’imprenditoria, anche la possibilità di analisi di carattere statistico e finanziario sul tessuto dell’economia della Sardegna. Inoltre, l’archivio delle sette
annualità consente di vederne l’evoluzione e di impostare lo studio della sua dinamica evolutiva
attraverso 28 serie storiche dal 2002 al 2007.
Come gli specialisti del settore ben sanno, non deve apparire riduttiva l’individuazione delle
cosiddette imprese eccellenti che l’Osservatorio propone. Infatti, la graduatoria ha un contenuto
informativo più ampio: basti pensare all’interesse che riveste lo studio della coda inferiore e l’analisi
dei “travasi” nei diversi anni tra le posizioni che un’impresa occupa comparativamente. Ad esempio,
la suddivisione in fasce, rispetto agli indicatori utilizzati, e la conseguente individuazione dei cluster
o l’elaborazione per settori e sottosettori di attività possono permettere la costruzione di scenari di
notevole ricchezza interpretativa.
Infine, una più stretta collaborazione con le singole imprese e con le associazioni di categoria
consentirà in un futuro prossimo di individuare ulteriori indicatori non estraibili dai soli dati di
bilancio, per caratterizzare ancora meglio le tendenze e le propensioni del mercato.
All’Osservatorio Economico non competono tutte queste analisi che vanno oltre la propria missione di diffusione dell’informazione statistica e che riguardano invece specificamente gli studiosi e
gli istituti di ricerca, ma sono convinto che la messa a disposizione di dati trasparenti, certificati e
confrontabili con altre realtà territoriali, sia un servizio indispensabile per gli operatori economicofinanziari e per il decisore politico.
Nel sito www.sardegnastatistiche.it i cui principali contenuti e gli accessi sono riassunti nell’ultima pagina del presente volume, si trovano tutti i dati di sfondo necessari a descrivere e analizzare
i fenomeni socio-economici che caratterizzano il territorio regionale e dai quali non si può prescindere per un’analisi approfondita dell’imprenditoria in Sardegna.
Cagliari, giugno 2009
Walter Racugno
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FINALITà E LINEE GUIDA
Fin dalla sua prima edizione nel 2002, l’obiettivo della ricerca1 sulle “Imprese guida in Sardegna”
è stato quello di identificare un sentiero guida che consentisse l’interpretazione dell’andamento
economico e finanziario delle imprese regionali attraverso lo studio di indici di bilancio a livello
d’azienda, i quali, opportunamente aggregati, funzionassero da benchmark di riferimento per le
imprese e consentissero, attraverso la costruzione di indicatori mirati all’eccellenza, confronti tra le
aziende, in un’ottica di settore economico e dimensione.
Anche oggi nel 2009, in presenza di una congiuntura economica caratterizzata dal rallentamento ciclico dell’economia regionale2, nazionale e mondiale, il lavoro di indagine sui comportamenti
e sui risultati conseguiti dalle imprese, con l’evidenziazione di quelli più “virtuosi”, pone al centro
del dibattito economico la capacità di tenuta e di reazione delle aziende regionali, nel quadro dei
cambiamenti del sistema economico. Il lavoro, nello scontare un “ritardo tecnico” legato al deposito dei bilanci nel Registro Imprese delle Camere di Commercio e alla loro successiva elaborazione
statistica, permette di osservare il mondo imprenditoriale regionale un istante prima del pieno
manifestarsi della crisi.
Con questa finalità è stata aggiornata la “mappatura economico-finanziaria” delle imprese sarde,
costruita per mettere in luce gli aspetti caratteristici sia dell’intero sistema delle imprese che quelli
delle aziende guida ed eccellenti.
I risultati riportati nelle classifiche contenute nella pubblicazione danno vita ad un’immagine delle imprese “ai blocchi di partenza” che permetterà, con le future edizioni del lavoro, di osservare gli
effetti combinati tra le strategie messe in atto dagli imprenditori e le stoccate del mercato in crisi.
Il lavoro si propone come strumento utile per supportare l’Amministrazione Regionale nell’attività di decision making finalizzata alle strategie per lo sviluppo economico del tessuto produttivo
regionale. Fornisce agli imprenditori la possibilità del confronto degli assets aziendali e delle proprie
performance con i risultati conseguiti e gli investimenti effettuati dai concorrenti o dai propri clienti
e fornitori.
Inoltre, le classifiche e le “fotografie” delle imprese eccellenti che emergono dalla ricerca, possono rappresentare un supporto per il circuito bancario, in particolare per le banche a dimensione
regionale che non si sono dotate di sofisticati sistemi di rating interno e che possono avvantaggiarsi
di statistiche locali, in grado di proporre una misura della stabilità e del grado di dinamicità delle
imprese già presenti nei loro portafogli clienti o che possono diventare tali.
Se da un lato l’ambizione di essere uno strumento utile per molti utenti può essere visto come
uno svantaggio perché porta la ricerca ad essere approfondita in ugual misura su tutti i settori economici (non finanziari) e su tutte le tipologie di imprese, dall’altro concede il vantaggio di realizzare
confronti trasversali tra realtà aziendali regionali - a volte solo apparentemente diverse - permettendo di osservare il cambiamento o il mantenimento delle coordinate essenziali del tessuto produttivo
regionale nel tempo e di costruire uno sfondo per approfondimenti settoriali successivi.
Gli stimoli alla ricerca, effetto dei commenti sulle precedenti edizioni della pubblicazione, ci
1
La ricerca sulle “Imprese guida in Sardegna” si inserisce nel più vasto filone di studi che l’Osservatorio Economico sta conducendo
ormai da più di un decennio sul tema della Finanza Moderna. Si vedano: “Manuale di Finanza dell’Impresa”, Maurizio Fanni, 2000,
Giuffrè Editore; e “Indagine economica e finanziaria sulle imprese e i settori industriali della Sardegna - Analisi dinamica dei benchmark di
settore per le Pmi”, Francesca Spada, 2004; Osservatorio Industriale
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Banca d’Italia (2009) “L’economia della Sardegna nell’anno 2008”, collana Economie regionali
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hanno portato a rileggere le classifiche delle imprese nell’ottica dell’imprenditore “a caccia” di
informazioni sulla propria azienda e sui partners e competitors di mercato.
Da questa osservazione è maturata la consapevolezza che i commenti e le valutazioni degli imprenditori sono indispensabili affinché l’indagine sia veramente uno strumento utile allo sviluppo delle
realtà aziendali regionali e costruisca uno scenario credibile per gli investitori reali e potenziali.
Per questo motivo, nella presentazione del lavoro, si è scelto di coinvolgere direttamente questa
categoria fondamentale di stakeholders - gli imprenditori - chiedendo loro di partecipare attivamente al commento e all’analisi dei risultati, soprattutto perché i dati si riferiscono ad un periodo - il
2007 - incipit di una crisi che sta manifestando i propri effetti sull’economia reale e che sembra
destinata a generare cambiamenti importanti per i prossimi anni.
Sono state quindi contattate alcune tra le imprese leader regionali per chiedere la loro disponibilità ad osservare con noi i risultati della ricerca, tenendo sempre presente che, nonostante gli
eventi depressivi che si sono manifestati nel 2008, l’esercizio 2007 non è stato un anno negativo,
anzi, è stato un anno in cui il tessuto produttivo regionale ha visto aumentare il numero di imprese che sono riuscite a conseguire la qualità dell’ “eccellenza” secondo la sintesi espressa dall’ISD
- Indicatore Sintetico di Dinamicità3, 4. Peraltro, poiché l’indicatore si costruisce su una media del
triennio dello score di dinamicità, le imprese eccellenti del 2007 presentano una struttura e una
forza interna presumibilmente in grado di trainarle e sostenerle anche nei momenti di difficoltà.
Circa la metà delle imprese eccellenti nel 2006 ha confermato questa caratteristica anche nel 2007
e per quanto riguarda invece le aziende che non hanno mantenuto la loro posizione di eccellenza,
le motivazioni si ritrovano in una progressiva - anche se non drammatica - diminuzione della dinamicità o della solidità patrimoniale.
Si rimanda alla prossima edizione del lavoro l’analisi delle valutazioni che emergeranno dal confronto diretto con il sistema imprenditoriale, con l’obiettivo di affiancare alle considerazioni sui comportamenti virtuosi delle imprese i dati quantitativi derivanti dai bilanci del 2008, che potranno meglio
rappresentare gli effetti della difficile congiuntura economica che stiamo attraversando.
Il lavoro ha tratto grande beneficio dall’integrazione delle fonti anagrafiche - amministrative e statistiche - all’interno del SIS - Sistema Informativo Statistico dell’Osservatorio Economico, perché ha
permesso un controllo più puntuale ed efficace soprattutto sullo stato di attività delle imprese e sull’effettivo settore economico in cui esse operano.
L’unione delle informazioni provenienti dalla sezione anagrafica del NAB - Archivio dei Bilanci
dell’Osservatorio con i dati anagrafici Cerved e il confronto statistico con i dati provenienti
dall’Anagrafe Tributaria dei contribuenti regionali e da Asia - Archivio statistico delle Imprese
attive - dell’Istat, hanno permesso un salto in avanti nel lavoro di verifica delle caratteristiche delle
imprese operanti sul territorio regionale.
La disponibilità delle informazioni fiscali aggregate (CENT - Cruscotto delle Entrate Tributarie5)
3
Antonella De Arca (2007) “Synthetic indicator model of dynamism” in www.inderscience.com - Int. J. Business Performance Management,
Vol.10, N° 2/3, 2008 pp. 191- 201.
4
Vincenzo Certo (2007) “A database for the analysis of experiments on enterprise insolvency risk: the case of DB Complex” in www.inderscience.
com - Int. J. Business Performance Management, Vol.10, N°. 2/3, 2008 pp. 231 - 268
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CENT è un sistema di monitoraggio delle entrate tributarie regionali (IRAP e Addizionale Regionale) e costituisce un supporto
alle decisioni di politica fiscale (DSS) attraverso la costruzione dinamica di report statistici e grafici riferiti ai soggetti di competenza
territoriale delle regioni o province autonome. CENT è predisposto a partire dai dati delle dichiarazioni dei contribuenti aventi sede
legale o domicilio fiscale nella regione o provincia autonoma ovvero dei contribuenti che hanno dichiarato di aver svolto attività
produttiva (IRAP) nella regione o provincia autonoma stessa. SOGEI per Agenzia delle Entrate. Le percentuali riportate nel testo
sono calcolate sui dati al 2006, ultimo aggiornamento disponibile.
Le imprese guida in Sardegna
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ha reso possibile, inoltre, quantificare con maggiore accuratezza su quanta parte della ricchezza del
sistema produttivo regionale viene condotta la ricerca. Infatti, utilizzando il valore della produzione
ai fini Irap dichiarato dalle imprese regionali private (esclusa quindi tutta la pubblica amministrazione e gli enti non commerciali) come “proxy” del valore aggiunto contabile del sistema imprenditoriale regionale, si rileva che le società di capitali, pur essendo numericamente pari a circa un
settimo dell’insieme costituito da persone fisiche, società di persone e di capitali e enti commerciali,
ne producono più del 60%6.
La pubblicazione mantiene in vita i rinnovamenti di contenuti e forma che erano stati proposti già
a partire dalla precedente edizione: si mantiene pertanto la modalità informatica per la sua più ampia
divulgazione attraverso l’apposita sezione “Imprese guida” del sito www.sardegnastatistiche.it, in cui le
classifiche sono consultabili e scaricabili. Si ripropongono aggiornate le tabelle di sintesi sui comportamenti tipici per categoria delle imprese indagate, le classifiche - TOP 100 - che raccolgono le performance delle prime 100 imprese sarde per fatturato e valore aggiunto, e le nuove classifiche sulle imprese eccellenti per il triennio 2005/2007, che permettono un focus particolare sull’assetto patrimoniale
e finanziario. Anche in questa edizione si è deciso di lasciar un ampio spazio alle classifiche costruite
sull’indicatore di eccellenza aziendale, l’ISD - Indicatore Sintetico di Dinamicità, perché consente di
cogliere la bontà delle performance delle imprese a prescindere dalla loro dimensione assoluta.
Le novità si trovano nelle nuove classifiche provinciali, che riportano le imprese guida in otto ranking diversi, consentendo il confronto tra i benchmark a livello provinciale; e nel focus sulle società
cooperative eccellenti, che abbiamo voluto sintetizzare in maniera separata dal resto delle imprese,
per osservare meglio i loro comportamenti e le differenze rispetto alle altre tipologie d’impresa.
Imprese guida e imprese eccellenti: definizioni
In questo lavoro, l’attitudine di un’impresa “guida”, si individua nel raggiungimento di una
posizione competitiva, o di una serie di posizioni competitive in grado di condurre a performance
economiche e finanziarie superiori o sostenibili, rispetto alla condotta delle imprese rivali7.
Per l’individuazione dell’ “eccellenza”, la classificazione delle imprese8 prevede l’analisi di elementi di valutazione che prescindono dalla dimensione aziendale, e che tendono ad evidenziare
comportamenti economici e finanziari particolarmente virtuosi. Anche in questa edizione della
ricerca, quindi, si associa alla classificazione delle imprese “guida” per fatturato e valore aggiunto
quella per “eccellenza” del livello di bontà della gestione aziendale. Questa attitudine si manifesta
in quelle aziende “in movimento”, ossia quelle imprese che raggiungono posizioni economico - finanziarie dinamiche nel senso dello sviluppo e della redditività, senza trascurare l’equilibrio tra le
fonti di finanziamento.
6
Se consideriamo nel conteggio la pubblica amministrazione e gli enti non commerciali, la percentuale scende solo di 15 punti
percentuali (attestandosi sul 47% del valore della produzione complessivo a fini Irap).
7
Michael E. Porter (1997), La Strategia competitiva - Analisi per le decisioni, Ed. Compositori, Bologna.
8
Un esempio di classificazione per fatturato è quello realizzato da Mediobanca. - UnionCamere (2008), Le principali società italiane, (www.
mbres.it/ita/mb_pubblicazioni/societa.htm).
Altre esperienze condotte per la classificazione delle imprese, con lo scopo della valutazione dell’affidabilità o dello stato di salute aziendale
possono essere individuate nei lavori di: Fondazione Merloni - Classifica delle principali Imprese Marchigiane: Anno 2004, di V. Balloni; D.
Iacobucci (www.fondazione-merloni.it/home/imprese/classifica_2004.pdf).
Università degli Studi Roma Tre - Basilea 2 e la Struttura Patrimoniale delle imprese Benchmarking Segmento Mid Corporate, 2006.
Union Camere - L’affidabilità delle ditte individuali e delle società di persone della provincia di Lodi - Le imprese di fronte a Basilea 2:
applicazione di un modello di ranking, 2006 (www.lo.camcom.it/monitoraggio_mercato/dload/ricerca-basilea2.pdf).
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Sulla base di un lavoro di analisi complessivo improntato ad una “due diligence” in senso lato9, si
è scelto di indagare le key performance aziendali, attraverso la definizione delle posizioni e dei livelli
di “soglia” che separano le imprese leader dalle altre.
Sono state individuate come “imprese guida” e come “imprese eccellenti” quelle società che
risultano in vetta alle classifiche regionali costruite secondo le variabili scelte. Come criteri di ordinamento per le imprese guida sono stati selezionati il fatturato - che esprime la quota d’offerta al
mercato dell’impresa - ed il valore aggiunto - che corrisponde alla quantità di risorse prodotte dalla
gestione, destinate a remunerare i fattori della produzione sia interni che esterni, e può essere visto
anche in termini di ricchezza, apportata dalle imprese al settore e al sistema nel suo complesso.
Per l’ordinamento della graduatoria delle imprese eccellenti è stato utilizzato un indicatore di
carattere qualitativo (l’Indice Sintetico di Dinamicità - ISD) che dà luogo all’attribuzione di un
punteggio riassuntivo sulla gestione aziendale. Questo indice, da interpretare congiuntamente agli
altri parametri ed indicatori di bilancio prettamente quantitativi, sintetizza in un unico valore lo
stato di salute e il grado di dinamicità delle imprese.
Struttura del lavoro
La ricerca è strutturata e diffusa secondo due modalità: la pubblicazione cartacea e la pubblicazione on line.
La pubblicazione cartacea comprende una descrizione metodologica del lavoro, una sezione di
riepilogo con tabelle di sintesi sui comportamenti economici, reddituali, finanziari e patrimoniali
delle imprese regionali suddivise per settore e classe di valore della produzione, le classifiche TOP
100 per fatturato e valore aggiunto, le nuove classifiche provinciali per fatturato e le classifiche settoriali delle imprese eccellenti, con le indicazioni relative alle performance economiche ed un focus
sulla condotta patrimoniale e finanziaria.
Sono inserite:
• classifiche delle Imprese Guida
- TOP 100 Fatturato - le prime 100 Imprese Guida per Fatturato;
- TOP 100 Valore Aggiunto - le prime 100 Imprese Guida per Valore Aggiunto;
• classifiche delle Imprese Guida Provinciali per Fatturato
• classifiche delle Imprese Eccellenti (ISD)
- Imprese Eccellenti per macrosettore di attività economica
performance economica;
condotta finanziaria e patrimoniale;
• tavole riepilogative dei Benchmark delle imprese - sintesi
La pubblicazione on line, oltre ai contenuti della pubblicazione cartacea, consente di consultare
e scaricare le intere classifiche sulle Imprese Guida per fatturato e per valore aggiunto, le classifiche
9
Per Due Diligence in senso lato, intendiamo il complesso della attività organizzate volte alla raccolta e alla verifica delle informazioni di natura
patrimoniale, finanziaria, economica, gestionale, strategica e fiscale relativamente ad un insieme di imprese considerate all’interno di un settore
e di una certa classe dimensionale, in modo da ottenere come risultato finale una fotografia particolareggiata della realtà in esame. Questa
definizione trae ampio spunto da quella riportata dal Sito web della società Operàri “un’attività organizzata volta alla raccolta e alla verifica
di informazioni di natura patrimoniale, finanziaria, economica, gestionale, strategica, fiscale ed ambientale relativamente ad un’azienda oggetto di
acquisizione o possibile acquisizione in modo da ottenere come risultato finale una fotografia particolareggiata della realtà in esame”, che dall’analisi
della letteratura disponibile ci è sembrata la più calzante rispetto ai nostri obiettivi. http://www.operari.it/cms/index.php/In-cinque-minuti/
Le-parole-chiave/Due-diligence.html
Le imprese guida in Sardegna
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provinciali, le classifiche settoriali per valore aggiunto prodotto, e le classifiche delle Imprese Eccellenti, sia per macrosettore di attività economica che per classe di valore della produzione.
Sono inserite:
• classifiche delle Imprese Guida
- TOP 100 Fatturato - le prime 100 Imprese Guida per Fatturato;
- TOP 100 Valore Aggiunto - le prime 100 Imprese Guida per Valore Aggiunto;
- Imprese Guida per Fatturato;
- Imprese Guida per Valore Aggiunto;
- Imprese Guida per Valore Aggiunto secondo il settore di attività economica;
• classifiche delle Imprese Guida Provinciali per Fatturato
• classifiche delle Imprese Eccellenti (ISD)
- Imprese Eccellenti per macrosettore di attività economica
performance economica;
condotta finanziaria e patrimoniale;
- Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione
performance economica;
condotta finanziaria e patrimoniale;
• tavole riepilogative dei Benchmark delle imprese
Ad ogni classifica sono associati i benchmark - valori medi di riferimento regionali e settoriali
(le mediane delle distribuzioni statistiche degli indicatori), rispettivamente delle imprese guida e
delle imprese eccellenti e di benchmark del sistema complessivamente inteso, utili per interpretare
la performance delle aziende e dei diversi settori produttivi.
I benchmark proposti rispondono ad esigenze differenti. Alcuni sono connessi alle priorità
di classificazione accolte (tali sono ad esempio i livelli soglia di fatturato e di valore aggiunto);
altri mirano a esprimere il diverso rapporto qualitativo che l’impresa riesce a creare nel contesto
regionale, del settore di appartenenza e della propria classe di valore della produzione (roe, roi,
cash flow, ecc).
I dati
La base dati su cui è stata condotta la ricerca è il NAB, Archivio dei bilanci dell’Osservatorio
Economico alla base del più ampio Sistema integrato per l’analisi economico-finanziaria delle imprese e dei settori economici.
Il NAB, per la parte regionale, può avvalersi di circa 112.000 record di dati anagrafici e contabili,
appartenenti alle società di capitali e cooperative a responsabilità limitata sottoposte all’obbligo di
deposito del bilancio, aventi sede legale in Sardegna ed operanti in tutti i settori di attività economica. La fonte dei documenti contabili è il software AIDA, pubblicato dalla Bureau Van Dijk
- Electronic Publishing. La banca dati complessivamente intesa contiene anche i dati relativi alle
imprese italiane con un volume del valore della produzione pari ad almeno 100 mila euro, che consentono confronti interregionali e intertemporali (circa 3 milioni di bilanci per 850 mila imprese,
2001-2007).
La banca dati è stata arricchita attraverso l’utilizzo degli strumenti del più vasto Sistema Informativo Statistico dell’Osservatorio Economico (SIS). È stato possibile, infatti, integrare il com-
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OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
plesso di informazioni proveniente dalla sezione anagrafica del NAB con i dati anagrafici di fonte
Cerved10 ed inoltre, attraverso il confronto statistico con i dati provenienti dall’Anagrafe Tributaria11 dell’Agenzia delle Entrate e da Asia12 - Archivio statistico delle Imprese attive dell’Istat si è
intervenuti per migliorare l’accuratezza delle informazioni.
Le procedure applicate hanno riguardato in primo luogo l’integrazione dei dati a partire dai
codici fiscali tra gli archivi NAB e Cerved. Successivamente si è realizzato il raffronto statistico con
gli archivi Anagrafe Tributaria ed Asia per la parte relativa alle attività economiche: tale analisi ha
avuto come obiettivo la verifica di eventuali discordanze nelle attività economiche. Le eventuali divergenze sono state verificate attraverso altre fonti pubbliche disponibili (Infocamere, Pagine gialle,
ricerca su web) allo scopo di determinare la prevalenza nelle attività economiche dichiarate.
La banca dati che ne è derivata implementa il Sistema integrato di informazioni anagrafiche e
contabili a cui sono state applicate metodologie proprie dell’analisi economico-finanziaria della
Finanza Moderna.
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La CERVED opera nel settore della business information e riunisce le competenze della società informatica delle Camere di Commercio
- la Cerved Business Information -, della Centrale dei Bilanci, leader italiana nell’analisi di bilancio, nella valutazione del rischio di credito,
nell’assistenza allo sviluppo di sistemi di rating interni delle banche e della società Databank specializzata nel campo della competitive intelligence
e dell’analisi settoriale. (http://www.cerved.it)
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“L’anagrafe tributaria raccoglie e ordina su scala nazionale i dati e le notizie risultanti dalle dichiarazioni e dalle denunce presentate agli
uffici dell’amministrazione finanziaria e dai relativi accertamenti, nonché i dati e le notizie che possono comunque assumere rilevanza ai fini
tributari” (art. 1 Dpr 29 settembre 1973 n. 605). “Sono iscritte all’anagrafe tributaria, secondo un sistema di codificazione stabilito con decreto
del Ministro per le finanze, le persone fisiche, le persone giuridiche e le società, associazioni ed altre organizzazioni di persone o di beni prive di
personalità giuridica, alle quali si riferiscono i dati e le notizie raccolti ai sensi dell’art.1” (art. 2 Dpr 29 settembre 1973 n. 605)
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“L’Archivio Statistico delle Imprese Attive (A.S.I.A.) è una banca dati creata dall’Istat, in ottemperanza airiferimenti normativi relativi
all’armonizzazione statistica, introdotti dall’Eurostat, l’Ufficio statistico della Comunità europea (artt. 1 e 7 del Regolamento n. 2186/93 del
Consiglio dell’Unione Europea) e in attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 febbraio 1994, che incaricava l’Istat
di istituire un gruppo di lavoro avente l’incarico di progettare e realizzare il nuovo registro statistico delle imprese sulla base delle informazioni
disponibili in ambienti di tipo amministrativo. Le fonti utilizzate nell’impianto e nell’aggiornamento di ASIA appartengono a tre diverse
tipologie. La prima tipologia è rappresentata dall’insieme delle informazioni che provengono dai grandi archivi amministrativi o di esazione
nazionali gestiti da differenti Enti:
1. l’Anagrafe tributaria, gestito dal Ministero delle finanze (9.000.000 di record relativi alle unità assimilabili alle imprese o alle istituzioni),
che raccoglie informazioni su tutte le persone, fisiche e giuridiche, tenute alla presentazione della dichiarazione per il pagamento delle
imposte dirette o indirette;
2. il Registro delle imprese, gestito dalle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, provinciali (5.800.000 record), che
raccolgono le dichiarazioni dei soggetti che vogliono intraprendere una qualsiasi attività economica produttiva (ad esclusione dei liberi
professionisti);
3. l’Archivio INPS, che registra le imprese che occupano persone per le quali è obbligatorio il pagamento dei contributi previdenziali e
assistenziali (1.700.000 record);
4. l’Archivio INAIL, che registra le imprese che occupano persone per le quali è obbligatorio il pagamento dei premi per l’assicurazione
contro gli infortuni sul lavoro (3.200.000 record);
5. l’Archivio delle utenze elettriche della Società per l’energia elettrica (ENEL), con esclusione delle utenze “domestiche” (4.200.000
record).
La seconda tipologia di fonti è costituita dalle informazioni che provengono dagli Enti pubblici e privati che gestiscono sub-archivi inerenti
a specifici settori ben delimitati e quindi facilmente governabili, ad esempio l’ABI e la Banca d’Italia per gli Istituti di credito, l’ANIA per gli
Istituti assicurativi, il Ministero delle attività produttive e la Soc. Nielsen per la grande distribuzione commerciale, il Ministero dei trasporti per
le autorizzazioni al trasporto merci, l’ENIT per le Agenzie di viaggio.
Il terzo livello di fonti è costituito da tutte le indagini statistiche che l’Istat effettua sulle imprese (sistema dei conti delle imprese, indagine sul
prodotto lordo delle piccole imprese, indagini sul settore dei servizi, indagine campionaria sul commercio interno, indagini congiunturali,
ecc.)”. Istat -Censimento Industria e Servizi (http://dwcis.istat.it/cis/docs/1-3.htm)
Le imprese guida in Sardegna
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Campo di indagine e definizione dei settori
Le classifiche sono costruite sull’insieme delle imprese sarde attive al 2007, intendendo per attive
quelle aziende che hanno presentato il bilancio d’esercizio, non sono state sottoposte a procedure
amministrative (liquidazione, fallimento, ecc.) e - pur in presenza di un fatturato nullo - hanno
fatto registrare livelli di valore aggiunto tali, da far presumere lo svolgimento di un’attività di gestione. Dall’elaborazione sono stati esclusi quei bilanci che non hanno risposto ai normali criteri
di redazione e che hanno presentato errori o incongruità (es: l’utile di Stato Patrimoniale diverso
dall’utile di Conto Economico).
Il campo di osservazione delle imprese comprende il comparto Estrattivo, Manifatturiero e
dell'Energia, Gas e Acqua, il settore delle Costruzioni, il Commercio e le altre attività dei Servizi;
vengono escluse l’Agricoltura e le Attività Finanziarie ed Immobiliari poiché i dati dei bilanci relativi a questi settori rispondono a criteri di riclassificazione differenti.
L’aggregato di riferimento risulta dunque costituito da 11.415 società13 nel 2007.
Tabella 1 Imprese Sarde con bilancio disponibile per l’esercizio 2007, secondo il loro stato di attività
2007
%
Imprese con bilancio disponibile al 2007
Imprese non rientranti nel campo d’indagine - agricole, pubblica amministrazione, finanziarie,
immobiliari e non classificate
17.329
Imprese rientranti nel campo d’indagine di cui:
Attive
Inattive in Liquidazione
Bilanci Sbagliati
in Fallimento
14.201 100,0
3.128
11.415
1.727
940
118
1
80,4
12,2
6,6
0,8
0,0
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
Le imprese sono state distribuite in classi di attività economica, secondo raggruppamenti effettuati
a partire dai codici della Classificazione delle Attività Economiche ISTAT - ATECO 2002 ed in base a
macrocategorie di attività economica. Per la costruzione delle classifiche delle imprese guida per valore
aggiunto nei settori la Manifattura è stata suddivisa in: Alimentari; Tessili; Legno e sughero; Carta,
Editoria e stampa; Petrolio, Chimica e Gomma; Marmo, granito e altri materiali per l’edilizia; Metallo; Meccanica; Altre manifatturiere. Le Costruzioni costituiscono un’unica categoria; il Commercio è
stato suddiviso in Ingrosso, Dettaglio, Commercio e riparazione autoveicoli e motoveicoli.
13
Le imprese considerate nella graduatoria al 2007 corrispondono al 72,04 % delle imprese attive con la stessa forma giuridica registrate come
tali da Movimprese (pubblicazione annuale a cura delle Camere di Commercio che raccoglie in maniera organica tutti i dati amministrativi:
iscrizioni, cancellazioni, stato di attività, procedure concorsuali, ecc. provenienti dagli archivi aggiornati dell’Ufficio di Registro delle Imprese,
relativi a tutte le imprese operanti sul territorio nazionale). Secondo questa pubblicazione le imprese sarde attive rientranti nel campo d’indagine
al 2007 sono infatti 15.845, risultato della differenza tra l’intero insieme delle 17.999 società di capitali ed altre forme e il numero delle imprese
(2.154) non rientranti nel campo di indagine, vale a dire le agricole, finanziarie, immobiliari e non classificate aventi la stessa forma giuridica.
Il valore aggiunto contabile dell’insieme di imprese considerate corrisponde per il 2007 a circa il 21,2 % del valore aggiunto a prezzi base
dell’Industria e dei Servizi (valori correnti) della Regione Sardegna stimato dall’ISTAT (Fonte: Conti Economici regionali).
14
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
Tali raggruppamenti seguono la ripartizione in divisioni della Classificazione ATECO 2002,
salvo alcune eccezioni: la classe del “Marmo, Granito e altri materiali per l’edilizia” include sia le
imprese che estraggono sia quelle che lavorano tali minerali; la Carta e la Stampa-Editoria sono
state tenute separate e sono stati costruiti specifici raggruppamenti per il comparto dei Servizi. In
particolare, sono state costruite le seguenti classi: Attività alberghiere e della ristorazione; Trasporti,
spedizioni e attività dei corrieri; Telecomunicazioni; Noleggio; Attività informatiche e della ricerca e
sviluppo; Attività degli studi di architettura, ingegneria e dei collaudi tecnici; Attività di consulenza
alle imprese (studi di commercialisti, contabilità e amministrazione d’azienda, selezione del personale, marketing e pubblicità, attività legali, notarili); Attività di vigilanza e altri servizi alle imprese
(call center, traduzioni, laboratori fotografici, etc.); Pulizia e disinfestazione; Istruzione; Servizi sanitari ed assistenza sociale; Attività ricreative, culturali e sportive; Altri servizi pubblici, sociali e personali (smaltimento rifiuti, depurazione acque etc.). La tabella 2 illustra i raggruppamenti per attività
economica secondo i codici ISTAT - ATECO 2002 utilizzati nella costruzione delle classifiche.
Le imprese guida in Sardegna
15
Tabella 2
Imprese sarde attive al 2007 per attività economica
Attività Economica
Divisioni Ateco 02
N°
%
Estrattive
10-13
Manifattura
Marmo e Granito e Altri Materiali per l’Edilizia
14; 26
Alimentari
15
Tessili
17-18-19
Legno e Sughero
20
Carta
21
Editoria e Stampa
22
Coke, Petrolio e Derivati
23
Chimica e fibre artificiali
24
Gomma e materie plastiche
25
Metallo
27-28
Meccanica
29
Elettronica
30-31-32-33
Mezzi di Trasporto
34-35
Altre Manifatturiere
36-37
Energia, gas e acqua
40-41
Costruzioni
45
Commercio
Commercio e Riparazione Auto e Motoveicoli
50
Commercio all’Ingrosso
51
Commercio al Dettaglio
52
Servizi
Attività Alberghiere e della Ristorazione
55
Trasporti, Spedizioni e Attività dei Corrieri
60-61-62-63-64.1
Attività delle Telecomunicazioni
64.2
Noleggio
71
Attività informatiche e della Ricerca e Sviluppo
72-73
Architettura, Ingegneria e Studi Tecnici
74.2-74.3
Società di Consulenza alle Imprese e Studi Professionali
74.1-74.4-74.5
Servizi di Pulizia e Disinfestazione
74.7
Società di Vigilanza e altri Servizi alle Imprese
74.6-74.8
Istruzione
80
Servizi Sanitari e Assistenza Sociale
85
Attività Culturali, Ricreative e Sportive
92
Altri Servizi Pubblici, Sociali e Personali
90-93
Organizzazioni Associative
91
Totale Imprese
5
1.752
312
396
58
113
24
91
9
35
50
242
84
148
86
104
30
2.647
2.681
359
1.138
1.184
4.300
916
628
22
154
506
238
425
124
296
100
410
329
146
6
11.415
0,04
15,35
0,26
23,19
23,49
37,67
100,00
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
Per facilitare la lettura delle classifiche, l’attività economica viene riportata, per ciascuna impresa,
con un maggiore dettaglio rispetto alla macroclasse della graduatoria di riferimento.
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
16
LE CLASSIFICHE: DESCRIZIONE E METODOLOGIA
Classifiche delle Imprese guida
Classifica per Fatturato: Imprese Guida e Top 100
La classifica sul fatturato, oltre a selezionare le imprese guida, evidenzia nella sezione - Top 100
Fatturato - le prime 100 posizioni, secondo il livello di ricavi di vendita e per prestazioni di servizi
conseguiti nell’esercizio 2007.
Questa classifica restituisce agli imprenditori e agli investitori (anche potenziali) l’indicazione
delle soglie di offerta raggiungibili nel mercato, in una prospettiva di crescita competitiva regionale
con l’opportunità offerta a una qualsiasi impresa di misurarsi in termini di fatturato e di crescita
dello stesso con le “imprese soglia” (Benchmark).
La scelta della soglia minima per l’ingresso in graduatoria è legata alla distribuzione delle imprese
in classi dimensionali per fatturato che si originano sulla base del valore dei percentili della distribuzione statistica. Le imprese guida risultano essere quelle società che si posizionano negli strati più
alti della distribuzione statistica dei ricavi di vendita, in un intervallo definito tra il 95° ed il 100°
percentile.
Si ottengono le seguenti classi:
Tabella 3 Livelli soglia delle Imprese Guida nella graduatoria per Fatturato al 2007
PercentileSoglia di Fatturato (migliaia di euro)
99,13° (livello soglia Imprese Guida - TOP 100 Fatturato) > 23.358
95° (livello soglia Imprese Guida) > 5.140
75° - 100°
> 904
50° - 75°
> 287 e < = 904
25° - 50°
> 84 e < = 287
0° - 25°
> = 0 e < = 84
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
La classifica delle prime 100 imprese guida per fatturato - Top 100 Fatturato - è strutturata in
ordine decrescente a partire dall’impresa che ha fatto registrare il volume di fatturato più elevato
(6.664 milioni di euro) fino all’impresa che ha contabilizzato 23,3 milioni di euro.
La classifica dell’intero insieme delle “Imprese Guida per Fatturato” prosegue oltre le TOP 100
fino all’impresa (la 571esima) che ha contabilizzato il livello “soglia”, vale a dire 5,1 milioni di euro.
Tale classifica è disponibile on line nella sezione ad essa dedicata.
Le prime 571 imprese per fatturato realizzano il 75,2 % dei ricavi totali ed il 62,0 % del valore
aggiunto contabilizzato dalle società complessivamente considerate, con un volume di fatturato
mediano pari a 9,6 milioni di euro.
Ciascuna impresa può essere confrontata alle altre attraverso gli indicatori di efficienza, redditività e autonomia patrimoniale espressi dai valori medi di riferimento del sistema regionale, dai valori
medi delle imprese guida e delle Top 100.
Le imprese guida in Sardegna
17
Classifica per Valore Aggiunto: Imprese Guida e Top 100
Il secondo criterio di classificazione adottato è quello del valore aggiunto, come indicatore della
quantità di risorse prodotte dalla gestione e destinate a remunerare i fattori della produzione sia
interni che esterni.
Questa variabile, per le sue caratteristiche di composizione, è in grado di rappresentare la ricchezza apportata dalle società al sistema, indipendentemente dalle forme contrattuali con cui la
produzione viene destinata all’esterno (con fatturazione verso il settore privato oppure attraverso
contributi in convenzione verso il settore pubblico).
La procedura metodologica seguita è identica a quella adottata nella classifica precedente, con
l’utilizzo della variabile Valore Aggiunto in luogo del Fatturato.
L’ingresso delle imprese in graduatoria si fonda sul ragionamento statistico che genera le classi dimensionali delle imprese sulla base dei valori dei percentili della distribuzione del Valore Aggiunto.
Le imprese guida individuate sono le società che si posizionano negli strati più alti della distribuzione statistica del valore aggiunto, nell’intervallo definito tra il 95° ed il 100° percentile.
Le classi risultano così costituite:
Tabella 4 Livelli soglia delle Imprese Guida nella graduatoria per Valore Aggiunto al 2007
Percentile
99, 15° (livello soglia Imprese Guida - TOP 100 Valore Aggiunto)
95° (livello soglia Imprese Guida)
75° - 100°
50° - 75°
25° - 50°
0° - 25°
Soglia di Valore Aggiunto (migliaia di euro)
> 6.139
> 1.338
> 284
> 97 e < = 284
> 27 e < = 97
> = -11.406 e < = 27
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
La classifica delle “Top 100 Valore Aggiunto”, è strutturata in ordine decrescente a partire
dall’impresa che ha fatto registrare il volume di valore aggiunto più elevato (914 milioni di euro)
fino all’impresa che ha contabilizzato circa 6,1 milioni di euro.
La classifica dell’intero insieme delle “Imprese Guida per Valore Aggiunto” prosegue oltre le
TOP 100 fino all’impresa (la 574esima) che ha contabilizzato il livello “soglia”, vale a dire 1,3 milioni di euro. Tale classifica è disponibile on line, nella sezione dedicata.
Le prime 574 imprese per Valore Aggiunto, realizzano il 68,1% del valore aggiunto contabilizzato dalle società complessivamente considerate ed il 70,3% dei ricavi complessivi, con un volume
di valore aggiunto mediano pari a 2,3 milioni di euro.
Classifica Provinciale per Fatturato: Imprese Guida
Quest’anno la classifica per fatturato evidenzia in una sezione a parte le classifiche relative alle otto
province sarde ordinate in senso decrescente secondo il livello di ricavi di vendita e prestazioni di
servizi al 2007.
Questa classifica restituisce agli imprenditori e agli investitori (anche potenziali) l’indicazione delle
soglie di offerta raggiungibili nel mercato provinciale e permette a qualsiasi impresa di misurarsi
in termini di fatturato e di crescita dello stesso con le “imprese soglia” (Benchmark) della propria
provincia di appartenenza.
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
18
Come imprese guida si individuano quelle società che si posizionano negli strati più alti della
distribuzione statistica dei ricavi di vendita, nell’intervallo definito tra il 95° ed il 100° percentile.
Le imprese risultano così suddivise:
Tabella 4a Distribuzione per provincia delle imprese e livelli soglia per Fatturato al 2007
Provincia
N. Imprese
N. Imprese Guida
Cagliari
Sassari
Olbia-Tempio
Nuoro
Oristano
Medio Campidano
Carbonia Iglesias
Ogliastra
4.892
2.240
1.714
719
774
383
456
237
245
112
86
36
39
20
23
12
Livello Soglia Imprese Guida 95° Percentile (migliaia di euro)
> = 5.440
> = 5.072
> = 4.543
> = 5.455
> = 4.790
> = 6.068
> = 3.158
> = 3.188
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
Classifica delle Imprese Guida per Valore Aggiunto secondo il settore di attività economica
La terza classifica - disponibile soltanto on line - è strutturata in graduatorie distinte per ogni
settore di attività economica, in ordine decrescente dall’impresa che ha rilevato il volume di valore
aggiunto più elevato fino all’impresa che ha contabilizzato il volume di valore aggiunto pari al livello “soglia” del 75° percentile, (differente per ogni settore considerato). La scelta del 75° percentile
quale livello “soglia” si è resa necessaria per evitare una definizione limitata di imprese “guida” che
sarebbe stata determinata dalla numerosità più esigua all’interno dei raggruppamenti settoriali qualora si fosse considerato il 95° percentile.
Tale soglia è stata mantenuta soltanto per il comparto delle Costruzioni, per quello della Manifattura e per il Commercio al dettaglio e all’ingrosso poiché più elevata è la numerosità delle società
operanti in tali settori. Le analisi a livello settoriale sono state condotte in tutti quei casi in cui la
numerosità delle imprese non si è rilevata talmente esigua da rendere privi di significatività i risultati
ottenuti: le imprese dell’Estrazione dei Minerali Energetici e dei Minerali Metalliferi e delle Organizzazioni Associative non sono state considerate nelle classifiche settoriali, ma entrano in ogni caso
nelle graduatorie regionali per fatturato e per valore aggiunto.
Le imprese guida in Sardegna
19
LE ClassificHE delle imprese eccellenti
Il terzo criterio di classificazione delle imprese si basa sul posizionamento delle società in relazione al punteggio conseguito nel triennio di attività economica 2005/2007, calcolato sulla base
dell’ISD - Indicatore Sintetico di Dinamicità.
Il modello dell’ISD - Indicatore Sintetico di Dinamicità
Il processo applicato per la costruzione dell’indicatore parte dal presupposto che, per avere una
visione esauriente dell’intera situazione aziendale, nessun indice di performance debba essere considerato singolarmente, ma che sia necessario, semmai, costruire un insieme organizzato di indicatori
i quali, collegati tra loro, consentano una valutazione globale dei risultati aziendali. Recenti studi
aziendali confermano “…..che una migliore comprensione della performance è garantita dall’uso di un
insieme di indicatori e non di un solo……..cinque attributi chiave sono: Crescita, Redditività, Posizionamento futuro, Longevità e Congruenza” 14.
Il concetto di dinamicità caratterizza l’indicatore ISD 15 e discende dal tipo di variabili scelte per
la sua costruzione. La combinazione degli indici che lo compongono consente di mettere in evidenza la capacità di un impresa di essere “in movimento”, con i valori delle proprie poste di bilancio in
crescita e con attitudine alla redditività.
L’ISD - Indice Sintetico di Dinamicità è costruito come una combinazione lineare dei seguenti
indicatori di bilancio:
Tabella 5 Elenco indicatori selezionati suddivisi per area di gestione
Indicatori di Bilancio
Tipologia - Area della Gestione
Var. % FatturatoSviluppo
Var. % Valore AggiuntoSviluppo
Roi %Redditività
Mol su Oneri FinanziariRedditività
Valore Aggiunto su Attivo %Redditività
Cash flow su Attivo %Redditività
14
Tim Breene e Paul F. Nunes (2008), Andare lontano: come le migliori imprese del mondo raggiungono alte performance. (http://www.
accenture.com/Countries/Italy/hpbOutlook.htm)
15
Dal 2003 al 2006 il gruppo di ricerca dell’Osservatorio Economico, in seno al progetto di ricerca finanziato dal MIUR: Tecniche softcomputing
(reti neurali ed algoritmi genetici) per l’analisi dei sistemi complessi applicati alla finanza moderna”, ha implementato un modello di “indicatore
sintetico di dinamicità” che, a seguito della sperimentazione e del confronto con i risultati degli altri algoritmi di classificazione costruiti dagli
altri partner del gruppo di lavoro “rischio impresa”, si è rivelato un efficace sistema per “fotografare” il livello di bontà delle performance
conseguite dalle imprese. Per un maggior approfondimento (http://www.sardegnastatistiche.it/ Pubblicazioni 2006 “Imprese italiane e stato di
salute: sviluppo, applicazione e confronto di metodologie di analisi del rischio e della performance. pdf”).
20
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
Gli indicatori di sviluppo permettono di classificare la capacità di crescita o di mantenimento
dei livelli di fatturato e di valore aggiunto conseguiti attraverso la gestione aziendale:
• la variazione % del fatturato descrive l’incremento (o il decremento) da un anno all’altro dei
ricavi di vendita;
• la variazione % del valore aggiunto descrive l’incremento (o il decremento) da un’anno all’altro del valore della produzione al netto dei costi per materie, merci e servizi.
Gli indicatori di redditività consentono la classificazione delle aziende sulla base della loro capacità di remunerare tutti i fattori della produzione, così come sono stati organizzati dai managers.
Il roi, il mol su oneri finanziari, il valore aggiunto su attivo, il cash flow su attivo, nel descrivere
la relazione tra i risultati conseguiti (in termini di utili o di cassa) e i capitali messi a disposizione
dell’attività produttiva, costituiscono il naturale collegamento tra la struttura delle imprese e la
performance risultante.
In dettaglio:
• il roi (return on investments) è il tasso di redditività degli investimenti di un’impresa ed è costruito come il rapporto tra l’ebit (ovvero il risultato operating) e la semisomma del valore iniziale
e finale del capitale investito dell’impresa;
• il mol (margine operativo lordo) su oneri finanziari esprime la proporzione dell’utile netto
caratteristico prima degli interessi e prima delle imposte sul valore degli interessi passivi;
• il valore aggiunto su attivo misura la remunerazione dei fattori primari rispetto agli investimenti effettuati. È stato selezionato sull’evidenza che il contesto regionale di riferimento risulta
caratterizzato dalla rilevante presenza di piccole imprese all’interno delle quali si confondono
vicende aziendali e vicende familiari che possono influire sulla determinazione dei risultati di
bilancio e quindi sui numeratori del roe (return on equity - redditività del capitale proprio) e del
roi. L’indice di bilancio considerato non risente, infatti, degli effetti delle strategie di remunerazione dei soci/lavoratori delle piccole imprese, poiché il valore aggiunto è un saldo del conto del
risultato economico sul quale non ha ancora influenza il costo del lavoro;
• il rapporto tra cash flow operating (flusso di cassa operativo) e attivo misura le risorse liquide
generate dalla gestione prima del pagamento degli interessi in rapporto al complesso del capitale
investito. Tale indicatore costituisce un buon segnale per interpretare la capacità di un’impresa
di generare “cassa” attraverso le normali attività di gestione, e suggerisce quanto le aziende siano
in grado di seguire un percorso di crescita proveniente dalle attività strettamente legate ai ricavi
di gestione piuttosto che fare affidamento a fonti di liquidità di natura prettamente strutturale
(disinvestimenti di immobilizzazioni, maggior accesso al credito bancario a breve termine, ricerca di maggior liquidità presso altri enti finanziatori diversi dalle banche).
Gli indicatori selezionati 16 sono stati raggruppati in classi definite dai quartili 17 della distribuzione statistica di ciascuna variabile ed inoltre, è stato inserito il livello soglia pari al valore zero,
perché estremamente significativo dal punto di vista dell’analisi economico-finanziaria.
A ciascuna classe di valori è stato attributo un punteggio (compreso tra -10 e +10), in modo da
qualificare ciascun aspetto della gestione aziendale.
16
Per la scelta degli indicatori è stata di fondamentale importanza l’indagine sulla correlazione di un vasto insieme di indici di bilancio, condotta
per evitare di amplificare effetti positivi o negativi dovuti all’eventuale presenza nel modello di due o più variabili strettamente correlate.
17
I quartili sono misure di posizione che dividono la distribuzione statistica in 4 parti uguali.
Le imprese guida in Sardegna
21
Tabella 6 Assegnazione punteggi agli indicatori selezionati
Variazione % fatturato
Classe
Punteggio > =31,71
> =4,83 e < 31,71
> =0 e < 4,83
> = -11,94 e <0
< -11,94
Classe
10
> = 55,23
6
> = 9,10 e < 55,23
2
> =0 e < 9,10
-5
> = -14,97 e <0
-10 < -14,97
Roi%
Classe
Variazione % Valore aggiunto
Punteggio Mol su Oneri finanziari
Classe
> = 9,10
> = 3,28 e < 9,10
> = 1,12 e < 3,28
> = 0 e < 1,12
< 0
Punteggio 10
6
2
-5
-10
Valore Aggiunto su Attivo %
Classe
> = 8,65
10
> = 48,57
> = 3,81 e < 8,65
6
> = 22,06 e < 48,57
> =0 e < 3,81
2
> = 8,76 e < 22,06
<0
-10
> =0 e < 8,76
<0
Punteggio
Punteggio
10
6
2
-5
-10
Cash flow Operating su Attivo %
Classe
10
> = 20,55
6
> = 6,10 e < 20,55
2
> = 0 e < 6,10
-5
> = -6,47 e
< 0
-10 < -6,47
Punteggio
10
6
2
-5
-10
Dopo aver attribuito il punteggio ad ogni area della gestione identificata dagli indicatori è stato
calcolato un punteggio sintetico annuale come media aritmetica dei valori assegnati 18. Poiché, a
nostro avviso, risulta indispensabile valutare l’andamento di un’impresa lungo un periodo costituito
da almeno tre esercizi di attività, l’Indice Sintetico di Dinamicità (ISD) non coincide con il semplice punteggio medio annuale, ma è il risultato della media aritmetica del punteggio di tre anni
consecutivi.
In questo modo, ad ogni impresa attiva al 2007 per la quale è risultato possibile costruire un
punteggio annuale fin dal 2005, risulta assegnato un valore di ISD, che va da - 10 a + 10, e che ne
descrive sinteticamente la performance reddituale e di sviluppo.
Per individuare le imprese eccellenti secondo questo nuovo indicatore, si è deciso di considerare
tali (fase dell’individuazione della soglia), soltanto quelle imprese che ricadono negli ultimi 3 decili
della distribuzione statistica dell’indicatore ISD, in cui risiedono i punteggi medi triennali più elevati. Inoltre, tali imprese devono aver registrato per tutto il triennio un valore positivo del capitale
netto.
Con riferimento alla distribuzione delle imprese per livelli di bontà determinati dal valore
dell’ISD si riporta la tabella seguente:
18
Il modello applicato costruisce il punteggio sintetico annuale anche nel caso in cui non siano valorizzati tutti e sei gli indicatori, ma ve ne
siano almeno quattro.
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
22
Tabella 7 Livelli soglia delle Imprese nella graduatoria per ISD - Indicatore Sintetico di Dinamicità al 2007
Percentile
Livelli di Bontà della gestione
80° - 100° (livello soglia Impresa Eccellente)Eccellente
70°
Buono
60°Sufficiente
50°
Insufficiente
40°Molto Insufficiente
30° - 10°Nullo
Soglie di ISD
> 4,06 e < = 10
> 3,33 e < = 4,06
> 1,83 e < = 3,33
> 1,00 e < =1,83
> -0,15 e < = 1,00
> -10 e < = -0,15
La categoria delle imprese eccellenti è definita dalla soglia minima pari a 4,06 e dal punteggio
massimo pari a +10.
Infine, per poter inserire le imprese nella lista delle “eccellenti”, è stato ritenuto necessario che il
punteggio sintetico annuale non risultasse in eccessiva diminuzione (mai al di sotto di -3,5 in valore
assoluto) negli ultimi tre anni; che il Leverage fosse contenuto, vale a dire con un rapporto equilibrato tra mezzi propri e mezzi di terzi, inferiore al valore mediano registrato a livello dell’intero sistema,
che l’impresa non avesse fatto registrare un decremento eccessivo nei ricavi di vendita e nel valore
aggiunto (mai al di sotto del -15%) ed inoltre che avesse fatto rilevare un costo del lavoro maggiore
di zero nell’ultimo anno.
Classifica delle Imprese Eccellenti per macrosettore di attività economica: performance economica e
condotta finanziaria e patrimoniale
Le classifiche delle imprese eccellenti sono strutturate per macrosettore di attività economica
(Manifattura, Costruzioni, Commercio e Servizi). Si è scelto di considerare i macro raggruppamenti per evitare una “polverizzazione” delle imprese eccellenti all’interno dei singoli settori che non
avrebbe reso possibile la costruzione di una graduatoria. All’interno di ogni macrosettore le aziende
sono state ordinate in base al valore assunto dall’ISD (a parità di valore le imprese vengono ordinate
in base alla redditività operativa espressa dal Roi). L’ingresso in ogni graduatoria è definito dai livelli
“soglia” indicati nella Tabella n. 7.
Le classifiche cosi costruite, raccolgono i risultati di 802 imprese cosi distribuite:
Tabella 8 Distribuzione delle Imprese Eccellenti per classe di attività economica
N. Imprese
%
Manifattura
Costruzioni
Commercio
Servizi
Totale
122
124
200
356
802
15,21
15,46
24,94
44,39
100,00
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
Classifica delle imprese eccellenti per classe di valore della produzione: performance economica e
condotta finanziaria e patrimoniale
Anche le classifiche delle imprese eccellenti per classi di valore della produzione sono articolate
in 2 sezioni distinte: la prima riguardante la performance economica, la seconda con riferimento alla
condotta finanziaria e patrimoniale.
Le imprese guida in Sardegna
23
Le classi di valore della produzione sono le seguenti: al di sotto dei 250 mila euro, tra 250 mila
euro e 1 milione di euro, tra 1 milione di euro e 5 milioni di euro ed oltre i 5 milioni di euro.
Le classifiche raccolgono i risultati di 802 imprese cosi come è indicato nella tabella successiva.
Tabella 9 Distribuzione delle Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione
Classe di Valore della Produzione
N. Imprese
%
fino a 250 mila euro
da 250 mila a 1 mln euro
da 1 mln a 5 mln euro
oltre 5 mln euro
Totale
178
305
243
76
802
22,19
38,03
30,30
9,48
100,00
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
Le classifiche: contenuti e note
Definiti i criteri di ranking, all’interno di essi si è provveduto a collocare molteplici indicatori
economici, finanziari e patrimoniali.
Tali indici sono stati suddivisi in sei categorie fondamentali: Variabili qualitative di sintesi, di
Posizionamento, Sviluppo, Indici del grado di autonomia patrimoniale, di Equilibrio economico, e
di Equilibri a breve e di Intensità del capitale.
Per ognuno degli indicatori sono state calcolate le statistiche fondamentali, ma per semplicità
si riporta nelle classifiche solo il valore di tendenza centrale per l’intero insieme delle imprese, per
i raggruppamenti settoriali o per le classi di fatturato. Il valore medio considerato corrisponde alla
mediana della distribuzione degli indici, in quanto questa misura di tendenza centrale risulta il
benchmark più efficace per un confronto tra singole imprese.
Nelle classifiche delle imprese eccellenti si è inoltre provveduto ad indicare il trend dell’indicatore ISD utilizzando il segno “-” in presenza di un decremento, il segno “+” per indicare un aumento
e il segno “=” per evidenziare la stabilità.
All’interno delle graduatorie si registrano nuovi ingressi di imprese per due ordini di motivi: il
primo è strettamente collegato alla più efficace raccolta delle informazioni contabili che si è estesa
anche agli anni precedenti, il secondo motivo è da imputarsi al differente posizionamento di alcune
aziende le quali, nel lavoro precedente, non avevano soddisfatto i criteri di soglia (per esempio un
rilevante incremento del fatturato rispetto al 2006 da parte di un’impresa che la ammette di diritto
ad una posizione nella graduatoria delle imprese guida).
La posizione in classifica relativa al valore aggiunto dell’anno o dell’anno precedente è riportata
solo se rientra nei criteri di soglia perché lo scopo del lavoro è evidenziare il differente posizionamento tra quota d’offerta e quota di ricchezza distribuita al mercato entro le griglie.
L’assenza di alcuni indicatori economici per determinate imprese è da imputarsi alla metodologia
stessa di costruzione degli indici: ogni qualvolta un indicatore necessiti di due anni di bilancio per la
propria determinazione è evidente che non sarà costruibile se vi è un solo bilancio a disposizione.
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
24
GLOSSARIO DEGLI INDICATORI
Variabili di sintesi qualitative
Esprimono un giudizio sintetico sullo stato di salute dell’impresa
ISD: Sintetizza in unico valore lo stato di salute e il grado di dinamicità dell’impresa considerando i dati contabili di un triennio.
TREND: Indica se il punteggio sintetico annuale è in crescita, in diminuzione o risulta stabile
nel periodo considerato.
Variabili di posizionamento
Definiscono i criteri di graduatoria e determinano le caratteristiche di un’impresa all’interno di ogni
ranking
FATTURATO: valore del fatturato conseguito dall’impresa nell’esercizio considerato. Esprime
la propria quota di offerta e ne definisce anche l’assetto dimensionale.
FATTURATO 2006: valore del fatturato conseguito dall’impresa nell’esercizio precedente.
VALORE DELLA PRODUZIONE: rappresenta il valore dei beni e servizi prodotti o commercializzati dall’impresa. Comprende infatti oltre ai ricavi di vendita, la variazione delle rimanenze
di prodotti in lavorazione, semilavorati e finiti, la variazione dei lavori in corso su ordinazione,
gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni e gli altri ricavi e proventi.
• (Ricavi di vendita +/- Variazione rimanenze dei prodotti, semilavorati e prodotti finiti +/- Variazione dei lavori in corsi su ordinazione + Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
+ Altri ricavi e proventi)
AMMORTAMENTO: È una quota di un costo di un bene ad utilità pluriennale acquisito
dall’impresa e imputato all’esercizio viene esposto tra i costi di produzione e può riguardare
un’immobilizzazione materiale o immateriale.
• (Ammortamenti Immobilizzazioni immateriali + Ammortamenti Immobilizzazioni materiali)
EBIT: Earnings before interests and taxes, corrisponde al risultato della produzione prima del
calcolo degli oneri finanziari e delle imposte. Esprime la remunerazione del capitale di finanziamento, dalla quale dovranno essere detratte le imposte sul reddito.
•(Utile o perdita d’esercizio + Oneri Finanziari + Imposte e tasse)
VALORE AGGIUNTO: (da intendersi come complessivo), valore della produzione al netto dei
consumi dei fattori intermedi (materie e servizi). Misura il contributo dell’impresa alla produzione finale del sistema e nel contempo indica la remunerazione acquisibile dai fattori primari
(capitale proprio, capitale di credito, lavoro, Stato). Seguendo questa impostazione ci si riferisce
al valore aggiunto complessivo e non a quello operativo concernente la sola gestione caratteristica dell’impresa.
• (Valore complessivo della Produzione - Consumi di materie e servizi)
Le imprese guida in Sardegna
25
CASH FLOW PRODOTTO: Flusso di cassa ottenuto come differenza tra Ricavi finanziari
riscossi e Costi finanziari pagati. Corrisponde al flusso di risorse esclusivamente monetarie generate dall’attività produttiva.
CIRCOLANTE PRODOTTO: costruito come differenza tra Ricavi e Costi a breve termine
(finanziari e non finanziari). Corrisponde ai movimenti autogenerati del capitale circolante
netto.
UTILE (PERDITA) NETTO DELL’ESERCIZIO: risultato della produzione dopo gli oneri
finanziari e le imposte sul reddito.
CAPITALE NETTO: è l’insieme dei mezzi propri dell’impresa, ed è il risultato della somma del
capitale conferito dal proprietario (o dai soci), in sede di costituzione dell’azienda o con apporti
successivi, e dell’autofinanziamento.
Sviluppo
Indica l’evoluzione nel tempo dei diversi aspetti della gestione di ogni impresa
VARIAZIONE % FATTURATO: indica se c’è stata crescita o diminuzione del fatturato da
un anno all’altro. Esprime la variazione della dimensione di quota d’offerta dell’impresa ed è
ottenuta dall’applicazione della seguente formula:
•[(Fatturato [T1] - Fatturato [T0]) / Fatturato [T0]]*100
VARIAZIONE % COSTI D’ACQUISTO: descrive l’incremento o il decremento intervenuto,
tra un esercizio e l’altro, nei costi per l’acquisto delle materie prime e di consumo. La formula
applicata è la seguente:
•[(Costi d’acquisto [T1] - Costi d’acquisto [T0]) / Costi d’acquisto [T0]]*100
VARIAZIONE % COSTI PER SERVIZI: mostra l’incremento o il decremento intervenuto,
tra un esercizio e l’altro, nei costi per servizi.
•[(Costi per servizi [T1] - Costi per servizi [T0]) / Costi per servizi [T0]]*100
VARIAZIONE % VALORE AGGIUNTO: consente, attraverso confronti nel tempo, di giudicare l’andamento dei ricavi della produzione del periodo rispetto ai consumi di fattori intermedi. Il tasso in questione esprime l’impulso (il grado di dinamicità) dell’impresa alla crescita
del proprio potere d’acquisto (ricchezza appartenente ai produttori dell’impresa). La formula
applicata è la seguente:
•[(Valore Aggiunto [T1] - Valore Aggiunto [T0]) / Valore Aggiunto [T0]]*100
VARIAZIONE % COSTO DEL LAVORO: indica se si è verificata una crescita o una diminuzione nei costi per il personale (salari e stipendi, oneri sociali, trattamento di fine rapporto) tra
un esercizio e l’altro.
•[(Costo del lavoro [T1] - Costo del lavoro [T0]) / Costo del lavoro [T0]]*100
26
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
VARIAZIONE % VALORE DELLA PRODUZIONE: evidenzia la variazione intervenuta, tra
un esercizio e l’altro, nel valore della produzione.
•[(Valore della produzione [T1] - Valore della produzione [T0]) / Valore della produzione
[T0]]*100
VARIAZIONE % ATTIVO: esprime la variazione intervenuta negli impieghi di un impresa tra
un esercizio e l’altro.
•[(Totale Attivo [T1] - Totale Attivo [T0]) / Totale Attivo [T0]]*100
VARIAZIONE % CAPITALE NETTO: consente di valutare la crescita globale del patrimonio di
proprietà degli azionisti. Determina se l’impresa si trova in fase di sviluppo, di stazionarietà o regresso.
•[(Capitale Netto [T1] - Capitale Netto [T0]) / Capitale Netto [T0]]*100
Grado di Autonomia Patrimoniale e composizione del Capitale Investito
Descrive il grado di autonomia e solidità patrimoniale e la struttura del capitale investito
CAPITALE NETTO SU CAPITALE INVESTITO % rapporto tra il capitale netto ed il totale
degli investimenti, è un indice che segnala in che misura la società si finanzia con mezzi propri,
piuttosto che con i mezzi di terzi.
•(Capitale Netto / Totale Attività) *100
ATTIVO FISSO SU CAPITALE INVESTITO % rapporto tra gli investimenti fissi ed il totale
degli investimenti, è un indice di composizione che indica la rigidità del capitale investito in
rapporto al totale dell’attivo.
•(Attivo Fisso / Totale Attività) *100
ATTIVO CORRENTE SU CAPITALE INVESTITO %: rapporto tra gli investimenti correnti ed il totale degli investimenti, è un indice di composizione che indica l’elasticità del capitale
investito in rapporto al totale dell’attivo. L’elasticità della gestione è tanto maggiore quanto più
facile è la possibilità di sostituire i fattori produttivi superati con i fattori produttivi adatti alle
nuove necessità 19 che scaturiscono dalle condizioni del mercato.
• (Attivo Corrente / Totale Attività) *100
PASSIVITÀ A BREVE TERMINE SU CAPITALE INVESTITO %: È un indice di composizione che esprime l’incidenza percentuale delle passività correnti rispetto agli investimenti totali
•(Passività correnti / Totale Attività) *100
PASSIVITÀ A MEDIO LUNGO TERMINE SU CAPITALE INVESTITO %: è un indice di
composizione che esprime l’incidenza percentuale delle passività a medio lungo termine sugli
investimenti totali
•(Passività consolidate / Totale Attività) *100
19
Per un maggiore approfondimento C. Caramiello, F. Di Lazzaro, G. Fiori (2003), Indici di Bilancio, Giuffrè Editore, pagina 98
Le imprese guida in Sardegna
27
ATTIVITÀ TOTALI su PASSIVITÀ TOTALI: rapporto tra il complesso degli investimenti ed
i mezzi di terzi, è un indice “di solvibilità” che evidenzia in quale misura i creditori potrebbero
essere soddisfatti qualora venisse interamente liquidato il capitale investito nell’impresa
•(Totale Attività / Passività Totali)
CAPITALE NETTO su PASSIVITÀ TOTALI %: rapporto tra mezzi propri e mezzi di terzi.
Indica il grado di autonomia patrimoniale rispetto ai terzi ed il grado di solvibilità finale dell’impresa.
• (Capitale Netto / Passività Totali )*100
LEVERAGE: rapporto tra passività e netto. È il reciproco dell’indice precedente. Consente
di interpretare la crescita del rischio finanziario dell’impresa e di misurare assieme all’aliquota
d’imposta il vantaggio fiscale dell’indebitamento. Secondo i criteri di finanza moderna tale
rapporto non dovrebbe superare un livello pari al reciproco dell’aliquota media d’imposta sul
reddito.
• (Passività Totali / Capitale Netto)
RISERVE su ATTIVITÀ %: rapporto tra le riserve (formate dagli accantonamenti di utili, dai
sovrapprezzi pagati dai soci negli aumenti di capitale, dalle rivalutazioni monetarie, dagli utili
portati a nuovo e da ogni altro accantonamento avente caratteristica di riserva) e il complesso
degli impieghi. Esprime in che misura un euro di investimenti è percentualmente coperto da “x”
euro di riserve.
• (Riserve / Totale Attività )*100
PASSIVITÀ A BREVE TERMINE su PASSIVITÀ TOTALI %: è un indice di composizione
dei mezzi di terzi. Esprime l’incidenza percentuale delle passività correnti sulle passività totali
• (Passività Correnti / Totale Passività )*100
PASSIVITÀ A MEDIO O LUNGO TERMINE su PASSIVITÀ TOTALI %: è un indice di
composizione che esprime l’incidenza percentuale delle passività a medio lungo termine sulle
passività totali
• (Passività Consolidate / Totale Passività )*100
INDICE DI DIPENDENZA FINANZIARIA %: è un indice di composizione che esprime
l’incidenza percentuale delle passività sul totale degli investimenti
• (Totale Passività / Totale Attività )*100
28
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
Equilibrio economico
Descrive la capacità reddituale delle imprese e dei settori e il rapporto tra i costi ed i ricavi
VALORE AGGIUNTO SETTORE SU VALORE AGGIUNTO CONTABILE REGIONALE %: rapporto tra la somma del valore aggiunto contabile aggregato di settore e la somma del
valore aggiunto contabile di tutti i settori industriali. Indica il contributo alla produzione finale
di ciascun settore produttivo.
VALORE AGGIUNTO IMPRESA SU VALORE AGGIUNTO SETTORE %: rapporto tra il
valore aggiunto di ogni singola impresa di uno specifico settore e la somma del valore aggiunto
contabile dell’intero settore d’appartenenza. Esprime il contributo della singola impresa alla
produzione finale del settore.
ROE %: return on equity, misura la redditività del capitale proprio, ottenuta rapportando il
risultato economico d’esercizio dopo gli interessi e dopo le imposte, alla semisomma del valore
iniziale e finale del patrimonio netto. Esprime inoltre il premio per il rischio finanziario richiesto dagli azionisti rispetto al puro rendimento free risk. Segue da ciò l’utilità di un confronto
tra tasso ROE e tasso di rendimento free risk. Quest’ultimo può essere fatto corrispondere
all’attuale tasso Euribor. Generalmente il ROE in Sardegna assume valori tendenzialmente bassi
per effetto della sottostima degli utili contabili. Le imprese sarde non si preoccupano in linea di
massima della remunerazione dei sottoscrittori del capitale con l’erogazione di un congruo dividendo. La remunerazione avviene attraverso il pagamento degli stipendi, (spesso i soci o i loro
familiari sono dipendenti dell’impresa) o di consulenze e quindi va ricercata tra gli altri costi di
gestione.
• Utile o perdita di esercizio / [(Capitale Netto [T0] + Capitale Netto [T1]) / 2)] *100
ROI %: return on investments, costruito con il rapporto tra EBIT, ovvero il risultato operating
e la semisomma del valore iniziale e finale del complesso delle attività dell’impresa. Esprime il
tasso di redditività tipico degli investimenti di un’impresa indipendentemente da come questa è
finanziata.
• {(Utile o perdita d’esercizio + Oneri Finanziari + Imposte e tasse) / [(Attivo [T0] + Attivo [T1])
/ 2]} *100
ROS %: return on sales, è il rapporto tra il risultato operating ed il totale delle vendite. Esprime
il margine di profitto che l’impresa ottiene nel soddisfacimento della domanda.
• [(Utile o perdita d’esercizio + Oneri Finanziari + Imposte e tasse) / Ricavi Netti] *100
TURNOVER: è il rapporto tra il volume dei ricavi e la semisomma del valore iniziale e finale
del complesso delle attività dell’impresa. Indica quante volte l’impresa riesce a vendere un ammontare pari al capitale investito. Il Turnover, combinato con il ROS, spiega l’andamento del
ROI: infatti ad un ROI elevato si può arrivare o aumentando il margine di profitto sulle vendite
oppure aumentando le vendite nell’esercizio.
• Ricavi Netti / [(Attivo [T0] + Attivo [T1]) / 2]
Le imprese guida in Sardegna
29
VALORE AGGIUNTO SU ATTIVO %: esprime l’impulso alla crescita della ricchezza dell’impresa in rapporto agli investimenti; nel contempo misura la remunerazione dei fattori primari
rispetto agli investimenti effettuati.
• Valore Aggiunto complessivo / [(Attivo [T0] + Attivo [T1]) / 2] *100
VALORE AGGIUNTO SU VALORE DELLA PRODUZIONE %: esprime un euro di valore
prodotto al netto del corrispondente consumo di beni intermedi. Consente un efficace confronto tra settori diversi di attività economica mettendo in evidenza la ricchezza disponibile via
via spettante ai fattori primari della produzione. Descrive anche il tasso di remunerazione di
ciascuno dei fattori primari in termini di produzione ottenuta.
• (Valore Aggiunto complessivo /Valore della Produzione) *100
VALORE AGGIUNTO SU COSTO DEL LAVORO: Esprime il tasso di remunerazione del
lavoro in termini di produzione ottenuta.
• (Valore Aggiunto complessivo /Costo del lavoro)
CASH FLOW OPERATING SU ATTIVO %: indica il rapporto tra le risorse liquide generate
dalla gestione prima del pagamento degli interessi e la semisomma del valore iniziale e finale
del complesso delle attività dell’impresa. Misura la cosiddetta “redditività di cassa” del capitale
investito.
• Cash Flow Operating / [(Attivo [T0] + Attivo [T1]) / 2]*100
CASH FLOW OPERATING SU ESIGIBILITÀ %: indica il rapporto tra le risorse liquide
generate dalla gestione prima del pagamento degli interessi e le passività correnti (conti correnti
bancari, fornitori e diversi). Misura la capacità del flusso di cassa di coprire il livello di indebitamento a breve termine verso terzi.
• (Cash Flow Operating / Esigibilità) *100
CASH FLOW SU PASSIVITÀ %: produttività netta di cassa del capitale di terzi, costruita con
il rapporto tra il flusso di cassa prodotto complessivamente e l’ammontare finale del capitale di
credito a breve e a medio/lungo termine.
• (Totale Cash Flow / Totale Passività) *100
MOL SU ONERI FINANZIARI: indica il rapporto tra le risorse rimanenti dopo aver pagato
le materie, i servizi e il lavoro e la remunerazione del capitale di credito. Quindi esprime quanta
parte delle risorse confluirà nuovamente all’impresa (detratta la quota da assegnare allo stato
tramite le imposte).
• (Margine Operativo Lordo /Oneri Finanziari)
30
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
Equilibrio finanziario a breve
Descrive l’attitudine dell’impresa ad equilibrare entrate e uscite di liquidità, senza pregiudicare
l’equilibrio economico. Si desume staticamente alla fine di ogni esercizio
DISPONIBILITÀ SU ESIGIBILITÀ %: rapporto tra attività a breve termine (crediti, scorte e
liquidità) e passività correnti (conti correnti bancari, fornitori e diversi), è un indice che misura
con riferimento al successivo esercizio la capacità dell’impresa di produrre di liquidità.
• (Disponibilità /Esigibilità *100)
ESIGIBILITÀ SU TOTALE ATTIVO %: rapporto tra passività a breve termine (conti correnti
bancari, fornitori e diversi) e il complesso degli investimenti, è un indice di composizione che
misura l’incidenza percentuale delle esigibilità sul totale dell’attivo
• (Esigibilità /Totale Attivo *100)
Intensità del capitale
Evidenziano il peso percentuale dei diversi aggregati sul totale dei ricavi ottenuti e forniscono la misura di quante risorse sono necessarie per generare un’unità di fatturato con un certo tipo di struttura
ATTIVO CORRENTE SU FATTURATO %: rapporto tra gli investimenti correnti ed il livello di fatturato conseguito nell’esercizio. Il tasso di intensità dell’attivo corrente evidenzia la
capacità degli investimenti correnti di produrre reddito.
• (Attivo corrente / Fatturato *100)
PASSIVITÀ A BREVE TERMINE SU FATTURATO %: rapporto tra passività a breve termine e livello di fatturato conseguito nell’esercizio. Indica l’incidenza percentuale delle passività
correnti rispetto al fatturato realizzato.
• (Passività Correnti / Fatturato *100)
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI SU FATTURATO %: rapporto tra gli investimenti in
immobilizzazioni materiali ed il livello di fatturato conseguito nell’esercizio. Evidenzia la capacità di produzione del reddito da parte degli investimenti in beni a fecondità ripetuta.
• (Immobilizzazioni materiali / Fatturato *100)
20
Per un maggiore approfondimento C. Caramiello, F. Di Lazzaro, G. Fiori (2003), Indici di Bilancio, Giuffrè Editore.
Le imprese guida in Sardegna
31
Le Matrici di transizione delle imprese per classi di fatturato
Per una migliore interpretazione della posizione competitiva delle imprese, sono di grande efficacia le matrici di transizione 21 delle aziende tra diverse classi di fatturato. Le imprese regionali,
presenti sia nella graduatoria al 2006 che in quella al 2007, sono state raggruppate in dieci classi
individuate dai decili della distribuzione statistica dei ricavi di vendita. Sono state poi costruite le
tavole che mostrano se le imprese, nel passaggio dal 2006 al 2007, siano rimaste nella stessa classe
di fatturato o siano migrate.
Tabella 10 Classi di decile del Fatturato - Anni 2006-2007 (valori in migliaia di euro)
Decile
2006
2007
10°
9°
8°
7°
6°
5°
4°
3°
2°
1°
> 2.784
> 1.318 e < = 2.784
> 789 e < = 1.318
> 516 e < = 789
> 332 e < = 516
> 216 e < = 332
> 141 e < = 216
> 85 e < = 141
> 41 e < = 85
> = 0 e < = 41
> 2.588
> 1.194 e < = 2.588
> 702 e < = 1.194
> 449 e < = 702
> 287 e < = 449
> 186 e < = 287
> 114 e < = 186
> 59 e < = 114
> 17 e < = 59
> = 0 e < = 17
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
Ogni riga della matrice (tabella 11, di seguito nel testo) contiene i tassi di uscita delle imprese
regionali costruiti come il rapporto tra il numero delle imprese che si ritrovano nella stessa classe
o migrano in una classe diversa ed i rispettivi totali di riga. La diagonale principale, in particolare,
riporta le frequenze di permanenza nella stessa classe.
Tabella 11
Matrice di Transizione ad un anno - 9.128 imprese attive
Classi di Fatturato 2007
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Classi di Fatturato 2006
1
2
3
56,69
16,32
4,58
2,69
1,83
1,61
0,96
1,05
0,93
0,61
21,52
51,16
14,51
3,22
2,04
1,71
0,75
0,63
0,10
0,20
6,76
18,06
52,23
15,25
3,55
1,82
1,28
0,42
0,10
0,00
4
2,90
4,75
15,74
46,94
16,77
4,18
2,03
1,15
0,21
0,00
5
2,34
4,63
6,36
18,90
46,67
13,61
3,85
0,63
1,24
0,30
6
3,59
1,74
3,13
6,98
19,46
50,38
12,93
2,20
1,14
0,10
7
1,38
1,62
1,56
3,11
5,27
20,04
52,35
14,38
2,37
0,71
8
2,48
0,93
0,89
1,83
2,80
4,29
21,15
59,29
10,11
1,11
9
0,97
0,46
0,67
0,54
1,61
1,71
3,85
19,10
70,69
7,37
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
21
Un esempio di applicazione della matrice di transizione la ritroviamo nel Rapporto del Cnel sul Mercato del lavoro per il 2007.
10
1,38
0,35
0,33
0,54
0,00
0,64
0,85
1,15
13,11
89,61
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
32
Dai risultati ottenuti emerge la maggiore stabilità delle classi corrispondenti al 9° e al 10° decile,
ossia quell’insieme di imprese che registrano i volumi di fatturato più elevati. Se si considera, ad
esempio, la classe 10 si nota che ben l’89,61% delle aziende del panel posizionate al 2006 in tale
classe, vi permangono anche l’anno successivo. Una percentuale pari al 10,4% circa diminuisce la
propria quota d’offerta e di queste il 7,3% passa nella classe 9, mentre le altre si posizionano nelle
classi inferiori con percentuali sempre più decrescenti.
Evoluzione delle imprese eccellenti
Le imprese per le quali è stato possibile calcolare l’ISD come score medio triennale di dinamicità,
grazie alla disponibilità di tre bilanci consecutivi e al soddisfacimento dei vincoli di congruenza
dell’indicatore, sono aumentate tra il 2006 e il 2007, passando da 1.356 a 1.671.
Si rileva un cospicuo numero di imprese eccellenti del tutto nuove: circa il 62% delle imprese che
si sono classificate nella parte alta della distribuzione dell’indicatore sul livello di bontà della gestione,
sono infatti nuovi ingressi che non erano presenti nelle classifiche del 2006, ma poiché, come già ricordato nella metodologia, l’ISD è il risultato della media triennale di un punteggio, ne consegue che
non si tratta di imprese che hanno avuto un exploit positivo nelle proprie performance solo nell’ultimo
anno, ma invece di aziende che hanno cominciato un percorso virtuoso già a partire dal 2005.
Tabella 12
Imprese con score ISD - Indicatore sintetico di dinamicità
Imprese Eccellenti 2007
di cui nuove
N° Imprese
%
802
499
100,0
62,2
Per comprendere le strategie e l’evoluzione delle imprese verso l’eccellenza è utile analizzare i benchmark relativi che considerano i diversi aspetti della gestione.
Tabella 13
Distribuzione del Valore Aggiunto prodotto tra i fattori primari. Panel di 802 imprese Eccellenti
Valori mediani per anno e indicatore
2005
2006
2007
n°
imprese
802
802
802
Utile o perdita d’esercizio su Valore Aggiunto complessivo %
8,3
9,1
12,3
Costo lavoro su Valore Aggiunto complessivo %
67,1
65,9
64,0
Oneri finanziari su Valore Aggiunto complessivo %
1,4
1,3
1,3
Imposte e tasse su Valore Aggiunto complessivo %
8,5
9,2
8,9
Ammortamenti su Valore Aggiunto complessivo %
7,9
7,7
6,6
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
Le imprese guida in Sardegna
33
Le 802 imprese eccellenti nel 2007 chiudono in utile i propri bilanci e reintroducono questi risultati
positivi nel sistema per una quota pari al 12,3% del valore aggiunto prodotto. Il 64,0% del valore aggiunto viene distribuito ai dipendenti sotto forma di remunerazioni, l’8,9% è assorbito dallo Stato per
imposte e tasse, il 6,6% rientra nell’impresa come ammortamenti e infine l’1,3% viene assorbito dai
creditori sotto forma di interessi passivi.
I fatturati crescono con un ritmo superiore rispetto a quello dei costi d’acquisto delle materie e dei
servizi (+11,4% fatturato +7,0% costi), garantendo il valore aggiunto in crescita (+16,5%) e un valore del margine operativo lordo ben 16 volte superiore agli oneri conseguenti la gestione finanziaria (il
benchmark regionale delle imprese totali è cinque volte inferiore). I suddetti valori sono più elevati dei
corrispondenti benchmark regionali (nel 2007 per fatturato + 4,8% e per il valore aggiunto +9,1%).
Dal lato delle dotazioni di capitale investito e della crescita del capitale netto, si rileva un aumento
negli investimenti complessivi pari a +10,7% (più del doppio rispetto al +4,6 % del benchmark regionale
e inferiore tuttavia di un punto rispetto alla crescita registrata l’anno precedente per le stesse imprese) ed
un notevole incremento nei volumi di capitale netto, pari a +18,5% (più del triplo rispetto al +5,3% del
benchmark regionale e superiore di quattro punti alla crescita registrata nel 2005 e nel 2006).
Anche per il 2007 sono soprattutto le imprese di piccola dimensione, in particolare quelle con fatturato inferiore ai 250mila a trainare la crescita e a far registrare una maggiore dinamicità rispetto alle altre
con un aumento dei fatturati ed un incremento nei volumi del netto al di sopra della media.
La redditività del capitale proprio - quasi 4 volte quella del benchmark regionale - presenta valori
crescenti (dal 14,6% del 2005 al 19,3% del 2007) e tale miglioramento si spiega con l’andamento più
elevato del Roi (dal 9,6% del 2005 al 12,6% del 2007), che segnala un buon rendimento lordo del capitale investito, vale a dire una spinta superiore verso una maggiore efficienza nello svolgimento dei processi
della gestione caratteristica. Anche in questo caso le imprese più piccole trascinano l’intero sistema delle
“eccellenti” con le migliori performance facendo registrare livelli di Roe e di Roi al di sopra della media.
La capacità di generare flussi di cassa dalla gestione operativa è notevole ed in crescita negli ultimi tre
anni ed è circa tre volte il dato regionale complessivo (il cash flow operating su attivo delle imprese eccellenti è pari a 21,7%, il benchmark regionale è 6,1%).
Si conferma come le imprese eccellenti facciano registrare un rapporto tra attivo corrente e fatturato
sostanzialmente pari a 1 a 2 (circa il 47%), nettamente inferiore a quello delle imprese complessivamente
intese (benchmark regionale 70%), come rilevato nel 2006. Ne deriva che per queste aziende il fabbisogno a breve termine generato dalle scorte e dai crediti a breve incide sulle risorse derivanti dal fatturato
in misura inferiore rispetto a quanto non accada per le imprese regionali complessivamente intese. Il
flusso annuale dei ricavi delle eccellenti “finanzia” 2 volte l’ammontare delle attività a breve, mentre per
tutte le altre imprese si arriva ad una volta e mezzo, dando luogo così un maggior fabbisogno finanziario
collegato strettamente alla gestione operativa.
In rapporto a quanto evidenziato, si rileva che le passività correnti delle imprese eccellenti rappresentano il 30% del fatturato, mentre il benchmark regionale è pari a circa il doppio (61,01%), in coerenza
con un fabbisogno a breve o di durata “indeterminata” con incidenza maggiore sui ricavi.
L’eccellente capacità reddituale di queste imprese si accompagna a strutture finanziarie robuste, con
bassa incidenza dell’indebitamento sul capitale, modesto peso degli oneri finanziari sui margini lordi (4,2
volte). Il basso tasso di indebitamento (leverage delle eccellenti 2,0 a fronte del 4,9 del benchmark regionale)
e la buona capitalizzazione (il patrimonio netto è infatti pari a circa il 33,2% delle fonti di finanziamento,
mentre per l’intero insieme delle imprese regionali è pari al 13,72 %) appaiono il risultato della capacità di
autofinanziamento prolungata nel tempo e strettamente derivante dall’eccellente redditività aziendale.
34
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
Tabella 14
Evoluzione dei valori dei benchmark di un panel di 802 Imprese Eccellenti nel 2007
Valori mediani per anno e indicatore
2005
2006
2007
n° imprese
802
802
Indicatori di sviluppo
Var % Attivo
8,5
11,7
Var % Fatturato
9,2
10,7
Var % Valore Aggiunto
12,5
13,3
Var % Netto
14,7
14,1
Var % Costi d’acquisto
5,2
7,9
Var % Costo lavoro
9,0
10,3
Var % Mol
17,5
18,5
Var % Mon
20,8
27,4
Var % Costi per servizi
8,5
9,5
Var % Valore della produzione
8,5
11,2
Indicatori di Redditività
Roe %
14,6
14,9
Roi %
9,6
11,0
Ros %
6,6
7,5
Turnover
1,4
1,5
Cash flow operating su Attivo %
15,8
16,6
Mol su Oneri finanziari
13,1
16,0
Valore aggiunto su Attivo %
51,4
54,0
Valore aggiunto su Valore della produzione %
40,7
42,0
Valore aggiunto su Costo lavoro
1,5
1,5
Oneri finanziari su Mol
4,5
4,2
Indicatori di Grado di Autonomia Patrimoniale
Capitale netto su Capitale investito %
29,7
30,3
Attività totali su Passività totali
1,4
1,4
Riserve su Attività %
11,0
13,3
Indice di dipendenza finanziaria %
70,2
69,7
Passività a BT su Passività %
82,6
81,3
Passività a MLT su Passività %
17,4
18,8
Leverage
2,3
2,3
Indici d’intensità del capitale
Attivo corrente su Fatturato %
48,4
49,1
Immobilizzazioni materiali su Fatturato %
11,8
11,6
Passivo corrente su Fatturato %
33,6
34,2
Indici di gestione del Circolante e della Liquidità
Disponibilità su Esigibilità %
132,1
137,5
Esigibilità su Attivo %
51,5
50,8
802
10,7
11,4
16,5
18,5
7,0
12,7
20,2
24,4
9,4
10,5
19,3
12,6
8,5
1,5
21,7
16,0
59,0
42,6
1,6
4,2
33,2
1,5
15,9
66,7
80,4
19,6
2,0
46,7
10,3
30,0
145,4
47,6
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
Può essere molto utile capire le motivazioni per cui una parte delle imprese che risultavano eccellenti nel 2006, non hanno mantenuto la stessa qualifica anche nel 2007.
Le imprese guida in Sardegna
35
Tabella 15
Imprese Eccellenti al 2006 non più Eccellenti nel 2007
Imprese con trend in eccessiva diminuzione del punteggio
Imprese escluse per i vincoli sulla solidità e crescita del bilancio
Imprese escluse per variazioni nello stato di attività
Totale
N° Imprese
%
148
110
38
296
50,0
37,2
12,8
100,0
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
Circa 300 imprese, infatti, hanno perso le condizioni che garantivano l’accesso nella classifica
per dinamicità per tre ordini di motivi: il primo e più rilevante (50% dei casi) risiede nella diminuzione dello score conseguito in misura superiore a 3,5 punti nel corso del triennio (per esempio da
ISD 2005 = 9 a ISD 2007 = 4,5); il secondo motivo, che ha riguardato il 37% delle imprese, attiene
a modifiche intercorse nella solidità del bilancio (leverage superiore al benchmark regionale complessivo o patrimonio netto negativo) o nella decrescita del fatturato - valore aggiunto superiore al 15%,
oppure ancora per costo del lavoro inesistente. Infine il restante 13% circa di “esclusioni” dal novero
delle eccellenti riguarda modifiche dello stato di attività e mancata disponibilità del bilancio.
Focus sulle imprese cooperative eccellenti:
analisi del profilo economico finanziario
Si è ritenuto utile realizzare un focus sulle società cooperative che nel 2007 sono risultate “eccellenti”. L’analisi condotta ha permesso di evidenziare le peculiari modalità di funzionamento di
queste imprese. Per definizione le cooperative portano al centro dell’agire economico la persona;
generano cooperazione e consenso; perseguono parallelamente alla finalità del successo economico
quella della mutualità. Negli ultimi anni tuttavia, queste particolari organizzazioni, hanno attuato
uno spostamento progressivo verso assetti organizzativi e modelli manageriali tipici delle imprese
private 22.
Tabella 16
Distribuzione del Valore Aggiunto prodotto tra i fattori primari. Panel di 112 Cooperative Eccellenti
Valori mediani per anno e indicatore
2005
2006
2007
n° imprese
112
Utile o perdita d’esercizio su Valore Aggiunto complessivo % 2,6
Costo lavoro su Valore Aggiunto complessivo %
87,5
Oneri finanziari su Valore Aggiunto complessivo %
0,1
Imposte e tasse su Valore Aggiunto complessivo %
2,7
Ammortamenti su Valore Aggiunto complessivo %
3,0
112
112
4,2
88,0
0,3
2,4
2,7
5,9
85,6
0,3
2,3
2,3
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
22
Butera, Ripensare l’impresa cooperativa: successo economico e legittimazione sociale dell’impresa socialmente capace, 2000 http://www.legacoop.it/
documenti/butera/butera_1.doc)
36
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
Le 112 cooperative eccellenti distribuiscono ai dipendenti o soci lavoratori ben l’85% del valore
aggiunto, chiudono in utile nel 2007 i propri bilanci reintroducendo nel sistema una quota pari al
5,9% del valore aggiunto prodotto. Una quota pari al 2,3% è assorbita dallo Stato per imposte e
tasse, il 2,3% rientra con gli ammortamenti e infine solo lo 0,3% viene assorbito dai creditori sotto
forma di interessi passivi.
I fatturati crescono in misura superiore rispetto all’andamento dei costi d’acquisto delle materie
e dei servizi (+11,6% fatturato +6,0% costi), garantendo il valore aggiunto in crescita (+11,5) e un
valore del margine operativo lordo ben 18 volte più elevato degli oneri finanziari (il benchmark delle
imprese “eccellenti” non cooperative è di tre punti inferiore).
Dal lato delle dotazioni del capitale investito e della crescita del capitale netto, si rileva come gli
investimenti aumentano in misura più elevata rispetto alle “eccellenti” non cooperative (di ben 8
punti percentuali) e dal lato dei mezzi propri si registra un notevole incremento del capitale netto
(+27,57%).
La misura della redditività non è stata studiata attraverso gli indici tipici (Roe e Roi) ma si è
voluto concentrare l’attenzione sul valore aggiunto e sul suo rapporto col valore della produzione,
parametri ritenuti maggiormente coerenti con le dinamiche proprie della cooperazione. Il rapporto
tra la ricchezza prodotta ed il valore della produzione risulta superiore al dato relativo alle imprese
non cooperative (di ben 32 punti percentuali), in quanto dovrebbe comprendere anche la remunerazione spettante ai soci lavoratori.
Le cooperative hanno un rapporto tra attivo corrente e fatturato sostanzialmente pari a 1 a 2
(circa il 44%), in linea con le altre imprese eccellenti e nettamente inferiore a quello delle imprese
complessivamente intese (benchmark regionale 70%).
Dal punto di vista della struttura finanziaria si rileva una buona capitalizzazione e un livello di
indebitamento leggermente inferiore a quello rilevato per l’ universo delle imprese “eccellenti” non
cooperative (l’indice di dipendenza finanziaria è pari al 63% contro il 67% delle non cooperative). Si
registra inoltre un peso minore degli oneri finanziari sul margine operativo lordo (1,6 contro il 4,8).
Le imprese guida in Sardegna
37
Tabella 17
Evoluzione dei valori dei benchmark di un panel di 112 Cooperative Eccellenti nel 2007
Valori mediani per anno e indicatore
2005
2006
2007
n° imprese
112
112
112
Indicatori di sviluppo
Var % Attivo
8,8
15,7
Var % Fatturato
9,8
12,6
Var % Valore aggiunto
9,9
11,7
Var % Netto
8,8
23,1
Var % Costi d’acquisto
0,0
7,1
Var % Costo lavoro
9,1
9,7
Var % Mol
9,3
19,2
Var % Mon
0,0
36,8
Var % Costi per servizi
18,8
8,2
Var % Valore della produzione
8,8
12,7
18,3
11,6
11,5
27,6
6,0
8,2
33,3
38,9
11,1
9,5
Indicatori di Redditività
Roe %
11,1
15,7
Roi %
6,9
7,2
Ros %
4,6
4,6
Turnover
1,7
1,8
Cash flow operating su Attivo %
12,1
19,3
Mol su Oneri finanziari
15,0
18,1
Valore aggiunto su Attivo %
105,1
118,5
Valore aggiunto su Valore della produzione %
70,2
73,7
Valore aggiunto su Costo lavoro
1,1
1,1
Oneri finanziari su Mol
0,6
3,1
Indicatori di Grado di Autonomia Patrimoniale
Capitale netto su Capitale investito %
32,2
34,2
Attività totali su Passività totali
1,4
1,5
Riserve su Attività %
18,6
22,8
Indice di dipendenza finanziaria %
69,2
66,9
Passività a BT su Passività %
76,5
71,8
Passività a MLT su Passività %
23,5
28,2
Leverage
2,1
1,9
Indici d’intensità del capitale
Attivo corrente su Fatturato %
41,7
45,2
Immobilizzazioni materiali su Fatturato %
8,4
9,2
Passivo corrente su Fatturato %
26,9
23,9
Indici di gestione del Circolante e della Liquidità
Disponibilità su Esigibilità %
148,5
166,2
Esigibilità su Attivo %
44,6
40,0
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
21,5
10,7
5,6
1,7
19,2
18,8
114,6
72,3
1,2
1,6
37,2
1,6
23,2
62,8
69,6
30,4
1,7
43,5
8,0
22,5
197,3
35,5
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
38
Tabella 18
Evoluzione dei valori dei benchmark di un panel di 690 Imprese Eccellenti non Cooperative nel 2007
Valori mediani per anno e indicatore
2005
2006
2007
n° imprese
690
690
690
Indicatori di sviluppo
Var % Attivo
8,5
Var % Fatturato
8,7
Var % Valore Aggiunto
15,4
Var % Netto
13,3
Var % Costi d’acquisto
6,6
Var % Costo lavoro
9,0
Var % Mol
18,2
Var % Mon
25,9
Var % Costi per servizi
7,8
Var % Valore della produzione
8,5
11,2
10,5
13,7
13,8
8,2
10,5
18,8
27,3
9,9
11,0
9,8
11,4
17,4
17,4
7,2
13,6
18,6
22,4
8,8
10,7
Indicatori di Redditività
Roe %
14,7
14,8
Roi %
9,8
11,2
Ros %
7,0
8,3
Turnover
1,4
1,5
Cash flow operating su Attivo %
16,2
16,2
Mol su Oneri finanziari
13,0
14,8
Valore aggiunto su Attivo %
45,1
49,5
Valore aggiunto su Valore della produzione %
37,6
37,1
Valore aggiunto su Costo lavoro
1,6
1,6
Oneri finanziari su Mol
5,0
4,5
18,9
13,0
8,9
1,5
22,0
15,8
53,5
39,5
1,6
4,8
Indicatori di Grado di Autonomia Patrimoniale
Capitale netto su Capitale investito %
29,6
Attività totali su Passività totali
1,4
Riserve su Attività %
10,1
Indice di dipendenza finanziaria %
70,3
Passività a BT su Passività %
84,2
Passività a MLT su Passività %
15,8
Leverage
2,4
30,1
1,4
12,0
69,9
82,4
17,6
2,3
32,4
1,5
15,0
67,3
82,2
17,8
2,1
Indici d’intensità del capitale
Attivo corrente su Fatturato %
49,1
Immobilizzazioni materiali su Fatturato %
11,9
Passivo corrente su Fatturato %
34,4
50,0
12,0
35,0
47,2
10,9
31,5
Indici di gestione del Circolante e della Liquidità
Disponibilità su Esigibilità %
130,3
Esigibilità su Attivo %
52,1
134,6
51,9
139,8
49,4
Fonte: NAB - Osservatorio Economico su dati aida - bureau van dijk
Le imprese guida in Sardegna
39
Tavole riepilogative
Le tavole riepilogative consentono di confrontare i benchmark 23 derivanti dalle singole classifiche delle imprese.
Ogni tavola contiene un focus su ciascun singolo indicatore di bilancio.
In questo modo è possibile confrontare il benchmark sintetico del totale delle imprese con il
corrispondente valore delle imprese guida per fatturato, per valore aggiunto, con quello delle cosiddette Top 100 e, per il periodo 2005-2007, delle imprese eccellenti.
Sono state inserite le tavole su:
-Sviluppo
-Redditività
-Grado di Autonomia Patrimoniale e composizione del Capitale Investito
-Intensità di Capitale
La serie dei dati è disponibile a partire dal 2002 per le imprese complessivamente intese e per
le imprese guida, mentre per le imprese eccellenti sono stati riportati i valori relativi agli ultimi tre
anni, perché la serie dei dati dell’indicatore ISD inizia dal 2005.
I benchmark sulle imprese guida al 2002 e al 2003 (non presenti all’interno delle pubblicazioni
precedenti) sono stati ricalcolati considerando, per armonizzarli con i dati proposti a partire dal
2004, il 95° percentile della distribuzione statistica del fatturato e del valore aggiunto, e non il 90°
come indicato nelle precedenti edizioni.
I benchmark sono stati costruiti anche per classi di fatturato e per settore di attività economica.
In questo report si riportano sinteticamente i confronti tra i principali raggruppamenti. Una
versione più estesa di queste stesse tavole è disponibile nell’apposita sezione del sito.
23
I benchmark corrispondono alla mediana della distribuzione degli indici, in quanto questa misura di tendenza centrale risulta il parametro più
efficace per il confronto degli indici di bilancio tra singole imprese e con le loro classi di riferimento.
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
40
Tavola 1 - Sviluppo
Tabella 1a - Variazione % del Fatturato. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2006
2007
Totale Imprese
4,1
4,3
5,4
2,9
5,8
Imprese Eccellenti
-
-
-
11,5
13,3
Imprese Guida per Fatturato
7,0
8,8
7,6
6,2
7,8
Imprese Top 100 Fatturato
7,9
9,6
8,9
5,8
9,2
4,8
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
2003
4,2
6,3
2004
4,7
4,8
2005
9,0
7,1
6,7
5,2
7,8
8,8
11,4
5,2
6,7
5,4
5,6
Figura 1 - Variazione % del Fatturato - 2006/2007
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
Imprese eccellenti
11,4
Imprese top 100 Fatturato
6,7
Imprese top 100 valore Aggiunto
5,6
Imprese Guida per valore Aggiunto
Imprese Guida per Fatturato
totale Imprese
12,0
5,4
5,2
4,8
Tabella 1b - Variazione % del Fatturato. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore di
attività economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese 11,5
13,3
11,4
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
8,1
11,6
b. da 250 mila a 1 mln euro
5,0
15,0
c. da 1 mln a 5 mln euro
7,6
13,4
d. oltre 5 mln euro
4,6
10,9
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 10,5
18,2
Costruzioni
36,9
20,7
Commercio
7,6
8,7
Servizi
11,6
13,7
14,4
12,7
11,3
5,4
11,0
23,4
7,9
11,4
Le imprese guida in Sardegna
41
segue Tavola 1 - Sviluppo
Tabella 2a - Variazione % del Valore Aggiunto. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2006
2007
Totale Imprese
9,1
7,5
9,4
7,7
8,6
Imprese Eccellenti
-
-
-
15,9
16,9
Imprese Guida per Fatturato
10,8
9,5
10,9
7,3
7,1
Imprese Top 100 Fatturato
8,4
15,1
9,2
5,6
7,5
9,1
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
2003
12,4
13,4
2004
13,4
12,8
2005
11,7
12,3
8,6
9,0
16,5
7,2
9,7
8,6
10,6
8,4
11,2
Figura 2 - Variazione % del Valore Aggiunto - 2006/2007
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
Imprese eccellenti
18,0
16,5
Imprese top 100 valore Aggiunto
11,2
Imprese top 100 Fatturato
9,7
totale Imprese
9,1
Imprese Guida per valore Aggiunto
Imprese Guida per Fatturato
16,0
8,4
7,2
Tabella 2b - Variazione % del Valore Aggiunto. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore di
attività economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
15,9
16,9
16,5
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
12,6
b. da 250 mila a 1 mln euro
9,5
c. da 1 mln a 5 mln euro
11,7
d. oltre 5 mln euro
9,1
15,1
20,2
16,4
10,4
21,1
19,0
14,2
7,6
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 10,7
17,2
Costruzioni
27,7
26,4
Commercio
18,2
14,7
Servizi
15,9
16,3
15,1
24,1
14,4
14,8
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
42
segue Tavola 1 - Sviluppo
Tabella 3a - Variazione % dell’Attivo. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2003
2004
2005
2006
2007
5,1
4,8
5,9
4,8
5,7
4,6
-
-
-
10,8
12,1
10,7
Imprese Guida per Fatturato
Imprese Top 100 Fatturato
4,5
5,7
7,8
8,0
6,6
8,8
7,2
6,8
7,6
7,2
5,4
6,7
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
4,6
4,1
7,3
7,6
7,9
4,6
6,3
5,0
7,7
7,4
5,8
6,6
Totale Imprese
Imprese Eccellenti
Figura 3 - Variazione % dell'Attivo - 2006/2007
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
Imprese eccellenti
14,0
10,7
Imprese top 100 Fatturato
6,7
Imprese top 100 valore Aggiunto
6,6
Imprese Guida per valore Aggiunto
5,8
Imprese Guida per Fatturato
totale Imprese
12,0
5,4
4,6
Tabella 3b - Variazione % dell’Attivo. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore di attività
economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
10,8
12,1
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
10,4
12,2
b. da 250 mila a 1 mln euro
7,1
13,5
c. da 1 mln a 5 mln euro
8,5
12,0
d. oltre 5 mln euro
7,2
7,6
10,7
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 7,1
11,9
Costruzioni
14,4
15,7
Commercio
10,6
10,2
Servizi
14,7
12,4
15,6
10,3
10,0
5,3
7,5
15,6
10,0
12,0
Le imprese guida in Sardegna
43
segue Tavola 1 - Sviluppo
Tabella 4a - Variazione % del Capitale Netto. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
Totale Imprese
2002
2003
2004
2005
2006
2007
4,6
4,3
4,7
5,6
5,4
5,3
Imprese Eccellenti
Imprese Guida per Fatturato
Imprese Top 100 Fatturato
-
-
-
17,5
17,5
18,5
5,9
4,0
6,9
7,5
6,2
5,6
5,2
4,6
5,3
3,2
3,5
2,2
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
6,3
6,2
6,2
2,0
7,7
5,7
6,0
4,6
6,4
4,4
5,0
3,0
Figura 4 - Variazione % del Capitale Netto - 2006/2007
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
Imprese eccellenti
18,5
totale Imprese
5,3
Imprese Guida per valore Aggiunto
5,0
Imprese Guida per Fatturato
3,5
Imprese top 100 valore Aggiunto
Imprese top 100 Fatturato
20,0
3,0
2,2
Tabella 4b - Variazione % del Capitale Netto. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore di
attività economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
17,5
17,5
18,5
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
17,1
18,8
b. da 250 mila a 1 mln euro
16,1
19,1
c. da 1 mln a 5 mln euro
15,5
17,5
d. oltre 5 mln euro
12,8
12,5
21,6
21,7
16,9
9,5
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 11,1
14,5
Costruzioni
14,9
21,8
Commercio
18,8
16,4
Servizi
19,8
17,5
15,1
34,0
18,9
16,7
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
44
Le
44 imprese guida in Sardegna
segue Tavola 1 - Sviluppo
Tabella 5a - Variazione % del Costo del Lavoro. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2006
2007
Totale Imprese
9,1
6,0
8,6
6,4
4,4
Imprese Eccellenti
-
-
-
10,9
10,7
Imprese Guida per Fatturato
10,2
7,3
9,5
7,2
5,7
Imprese Top 100 Fatturato
11,9
7,2
10,8
8,3
5,7
6,8
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
8,7
9,1
2003
2004
7,4
7,7
12,2
7,7
2005
7,7
5,1
12,7
6,7
7,7
6,1
6,2
6,8
8,0
Figura 5 - Variazione % del Costo del Lavoro - 2006/2007
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
Imprese eccellenti
14,0
12,7
Imprese top 100 valore Aggiunto
8,0
Imprese top 100 Fatturato
7,7
totale Imprese
6,8
Imprese Guida per valore Aggiunto
6,8
Imprese Guida per Fatturato
6,7
Tabella 5b - Variazione % del Costo del Lavoro. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore
di attività economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
10,9
10,7
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
8,3
10,6
b. da 250 mila a 1 mln euro
9,9
11,0
c. da 1 mln a 5 mln euro
9,2
12,4
d. oltre 5 mln euro
7,0
6,6
12,7
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 8,2
11,8
Costruzioni
21,5
13,6
Commercio
14,3
9,0
Servizi
11,4
10,8
16,0
15,7
11,3
6,6
9,0
19,8
11,4
13,3
Le imprese guida in Sardegna
45
Tavola 2 - REDDITIVITÀ
Tabella 6a - Roe %. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2006
2007
Totale Imprese
2,9
3,0
3,7
4,6
4,7
Imprese Eccellenti
-
-
-
17,0
18,1
Imprese Guida per Fatturato
3,8
4,6
4,7
4,3
4,2
Imprese Top 100 Fatturato
1,8
5,8
5,4
2,4
2,1
5,1
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
4,5
1,9
2003
3,7
1,7
2004
2005
5,1
4,3
5,1
2,4
4,3
3,2
19,3
4,5
2,9
5,7
5,9
Figura 6 - ROE % - 2007
20,0
18,0
16,0
14,0
12,0
10,0
8,0
6,0
4,0
2,0
0,0
19,3
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
5,9
Imprese
eccellenti
Imprese
top 100
valore Aggiunto
5,7
Imprese Guida
per valore
Aggiunto
5,1
totale
Imprese
4,5
Imprese Guida
per Fatturato
2,9
Imprese
top 100 Fatturato
Tabella 6b - Roe%. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore di attività economica
Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
17,0
18,1
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
17,6
19,0
b. da 250 mila a 1 mln euro
15,2
19,4
c. da 1 mln a 5 mln euro
16,1
15,8
d. oltre 5 mln euro
13,0
14,4
19,3
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 11,8
13,9
Costruzioni
15,2
21,9
Commercio
19,5
18,9
Servizi
18,2
18,0
21,9
21,6
18,1
15,5
15,0
31,9
20,0
18,7
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
46
segue Tavola 2 - REDDITIVITÀ
Tabella 7a - Roi %. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2006
2007
Totale Imprese
3,8
3,6
3,4
3,5
3,9
Imprese Eccellenti
-
-
-
12,6
12,8
Imprese Guida per Fatturato
4,6
4,6
4,6
4,2
4,4
Imprese Top 100 Fatturato
4,4
4,8
4,6
3,6
3,7
3,8
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
5,7
5,3
2003
5,4
4,0
2004
2005
5,2
4,7
4,8
4,0
4,9
3,7
12,6
4,3
4,1
4,9
4,5
Figura 7 - ROI % - 2007
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
14,0
12,6
12,0
10,0
8,0
4,9
6,0
4,5
4,3
4,1
3,8
4,0
2,0
0,0
Imprese
eccellenti
Imprese Guida
Imprese
Imprese Guida
Imprese
per valore
top 100
per Fatturato top 100 Fatturato
Aggiunto
valore Aggiunto
totale
Imprese
Tabella 7b - Roi %. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore di attività economica
Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
12,6
12,8
12,6
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
11,9
13,6
b. da 250 mila a 1 mln euro
11,9
13,8
c. da 1 mln a 5 mln euro
11,6
11,8
d. oltre 5 mln euro
10,9
11,2
15,3
13,4
11,6
10,2
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 9,1
10,9
Costruzioni
12,8
15,2
Commercio
13,7
13,5
Servizi
12,9
12,7
10,7
15,8
12,1
12,6
Le imprese guida in Sardegna
47
segue Tavola 2 - REDDITIVITÀ
Tabella 8a - Cash flow Operating su Attivo %. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2006
2007
Totale Imprese
8,5
8,2
5,8
7,1
6,8
Imprese Eccellenti
-
-
-
19,4
19,2
Imprese Guida per Fatturato
9,2
9,8
7,1
7,8
6,8
Imprese Top 100 Fatturato
9,6
8,1
6,8
5,6
6,3
6,1
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
11,7
12,7
2003
10,0
7,2
2004
9,5
8,1
2005
8,3
9,4
21,7
7,0
7,4
8,4
11,0
9,0
9,4
Figura 8 - Cash flow Operating su Attivo % - 2007
21,7
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
20,0
15,0
9,4
10,0
9,0
7,4
7,0
Imprese top 100
Fatturato
Imprese Guida
per Fatturato
6,1
5,0
0,0
Imprese
eccellenti
Imprese
top 100
valore Aggiunto
Imprese Guida
per valore
Aggiunto
totale
Imprese
Tabella 8b - Cash flow Operating su Attivo %. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore
di attività economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
19,4
19,2
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
21,0
20,7
b. da 250 mila a 1 mln euro
18,1
21,7
c. da 1 mln a 5 mln euro
15,6
16,6
d. oltre 5 mln euro
15,7
14,1
21,7
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 17,9
15,9
Costruzioni
23,4
19,3
Commercio
16,5
16,5
Servizi
22,2
21,5
24,0
21,6
20,5
14,8
20,4
23,3
17,4
23,6
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
48
segue Tavola 2 - REDDITIVITÀ
Tabella 9a - Valore Aggiunto su Attivo %. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Totale Imprese
22,5
22,2
22,9
22,4
22,4
22,0
-
-
-
51,7
53,7
59,0
Imprese Guida per Fatturato
Imprese Top 100 Fatturato
22,3
20,6
22,5
22,8
22,4
22,5
21,9
22,2
20,7
21,4
20,3
21,1
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
31,3
29,5
29,6
26,9
31,2
32,5
27,9
26,0
29,2
26,6
29,3
27,0
Imprese Eccellenti
Figura 9 - Valore Aggiunto su Attivo % - 2007
60,0
59,0
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
50,0
40,0
29,3
30,0
27,0
22,0
21,1
20,0
20,3
10,0
0,0
Imprese
eccellenti
Imprese Guida
per valore
Aggiunto
Imprese
top 100 valore
Aggiunto
totale
Imprese
Imprese
Imprese Guida
top 100 Fatturato per Fatturato
Tabella 9b - Valore Aggiunto su Attivo %. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore di
attività economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
51,7
53,7
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
66,5
76,3
b. da 250 mila a 1 mln euro
63,2
62,3
c. da 1 mln a 5 mln euro
40,0
43,3
d. oltre 5 mln euro
29,5
31,6
59,0
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 40,8
44,0
Costruzioni
68,1
66,5
Commercio
38,6
35,7
Servizi
79,7
73,8
72,9
68,4
46,6
34,0
44,8
68,1
37,6
74,1
Le imprese guida in Sardegna
49
segue Tavola 2 - REDDITIVITÀ
Tabella 10a - Valore Aggiunto su Valore della Produzione %. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese
Eccellenti - Valori mediani
anni
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Totale Imprese
27,9
29,0
28,2
28,6
29,4
30,0
-
-
-
41,2
41,3
42,6
Imprese Guida per Fatturato
Imprese Top 100 Fatturato
14,6
12,7
14,1
11,8
16,2
13,4
15,9
12,4
16,7
15,7
16,5
14,4
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
41,2
42,5
40,1
40,6
36,4
41,8
34,7
38,6
36,7
38,1
38,3
36,1
Imprese Eccellenti
Figura 10 - Valore Aggiunto su Valore della Produzione % - 2007
50,0
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
42,6
40,0
38,3
36,1
30,0
30,0
16,5
20,0
14,4
10,0
0,0
Imprese
eccellenti
Imprese Guida
per valore
Aggiunto
Imprese
top 100
valore Aggiunto
totale
Imprese
Imprese Guida
Imprese
per Fatturato top 100 Fatturato
Tabella 10b - Valore Aggiunto su Valore della Produzione %. Imprese Eccellenti per classe di Valore della
Produzione e per settore di attività economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
41,2
41,3
42,6
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
55,9
60,9
b. da 250 mila a 1 mln euro
41,6
45,1
c. da 1 mln a 5 mln euro
33,5
32,2
d. oltre 5 mln euro
21,7
20,9
60,5
45,1
33,0
21,1
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 35,8
39,4
Costruzioni
42,5
44,2
Commercio
20,2
18,3
Servizi
59,1
55,1
42,2
40,4
20,0
56,5
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
50
Tavola 3 - Grado di autonomia Patrimoniale e composizione del capitale investiTO
Tabella 11a - Leverage. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2006
2007
Totale Imprese
5,1
4,9
5,2
5,0
5,0
Imprese Eccellenti
-
-
-
2,1
2,1
Imprese Guida per Fatturato
5,2
4,9
4,7
4,6
5,0
Imprese Top 100 Fatturato
4,7
4,5
5,2
3,7
4,2
4,9
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
4,7
4,0
4,3
2,9
2003
2004
4,4
4,4
2005
4,5
3,8
4,1
3,6
2,0
5,8
5,5
4,2
3,4
Figura 11 - Leverage - 2007
6,0
5,8
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
5,5
5,0
4,9
4,7
4,0
4,0
3,0
2,0
2,0
1,0
0,0
Imprese Guida
Imprese
per Fatturato top 100 Fatturato
totale
Imprese
Imprese Guida
per valore
Aggiunto
Imprese
top 100
valore Aggiunto
Imprese
eccellenti
Tabella 11b - Leverage. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore di attività economica
Valori mediani
anni
2005
2006
2007
2,1
2,1
2,0
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
1,8
1,8
b. da 250 mila a 1 mln euro
2,2
2,3
c. da 1 mln a 5 mln euro
2,0
2,1
d. oltre 5 mln euro
1,8
1,9
1,7
2,1
2,1
2,1
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 2,2
2,2
Costruzioni
2,3
2,3
Commercio
1,9
2,1
Servizi
2,1
2,0
1,9
2,5
1,9
1,9
Imprese
Le imprese guida in Sardegna
51
segue Tavola 3 - Grado di autonomia Patrimoniale e composizione del capitale investito
Tabella 12a - Attivo Corrente su Capitale Investito %. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Totale Imprese
76,8
76,7
76,1
76,3
76,6
76,7
-
-
-
74,3
74,6
74,8
Imprese Guida per Fatturato
Imprese Top 100 Fatturato
74,5
75,6
75,7
79,1
74,5
77,6
74,0
71,1
76,1
73,4
75,5
75,9
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
67,0
60,0
67,5
59,5
68,3
61,1
68,3
62,4
70,1
62,1
67,3
61,5
Imprese Eccellenti
Figura 12 - Attivo Corrente su Capitale Investito % - 2007
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
80,0
76,7
75,9
75,5
74,8
67,3
70,0
61,5
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
totale
Imprese
Imprese
Imprese Guida
top 100 Fatturato per Fatturato
Imprese
eccellenti
Imprese Guida
per valore
Aggiunto
Imprese
top 100
valore Aggiunto
Tabella 12b - Attivo Corrente su Capitale Investito %. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per
settore di attività economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
74,3
74,6
74,8
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
78,6
79,5
b. da 250 mila a 1 mln euro
76,8
75,1
c. da 1 mln a 5 mln euro
70,2
72,4
d. oltre 5 mln euro
71,3
76,0
77,3
74,8
74,8
70,7
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 65,2
72,0
Costruzioni
78,4
82,4
Commercio
80,5
81,5
Servizi
72,4
68,8
67,2
84,5
81,7
68,2
OSSERVATORIO ECONOMICO della SARDEGNA
52
Tavola 4 - INTENSITÁ DI CAPITALE
Tabella 13a - Immobilizzazioni Materiali su Fatturato %. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Totale Imprese
13,5
13,7
13,7
13,7
13,8
13,3
-
-
-
11,8
11,9
10,3
Imprese Guida per Fatturato
Imprese Top 100 Fatturato
10,5
8,1
10,5
6,4
10,9
6,0
11,0
12,3
10,5
11,7
10,4
7,4
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
23,2
29,4
23,9
28,0
19,7
28,6
19,1
25,6
19,0
24,5
18,7
24,0
Imprese Eccellenti
Figura 13 - Immobilizzazioni Materiali su Fatturato % - 2007
25,0
24,0
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
18,7
20,0
13,3
15,0
10,4
10,0
10,3
7,4
5,0
0,0
Imprese
top 100
valore Aggiunto
Imprese Guida
per valore
Aggiunto
totale
Imprese
Imprese Guida
per Fatturato
Imprese
eccellenti
Imprese
top 100 Fatturato
Tabella 13b - Immobilizzazioni Materiali su Fatturato %. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e
per settore di attività economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
11,8
11,9
10,3
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
14,3
13,3
b. da 250 mila a 1 mln euro
9,9
10,5
c. da 1 mln a 5 mln euro
14,5
13,3
d. oltre 5 mln euro
13,6
11,5
10,9
9,5
9,8
13,7
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 23,1
18,9
Costruzioni
9,4
9,8
Commercio
7,1
8,0
Servizi
13,8
14,7
23,7
8,1
6,9
13,0
Le imprese guida in Sardegna
53
segue Tavola 4 - INTENSITÀ DI CAPITALE
Tabella 14a - Attivo Corrente su Fatturato %. Totale Imprese, Imprese Guida, Top 100, Imprese Eccellenti
Valori mediani
anni
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Totale Imprese
71,5
71,5
69,3
70,2
71,3
69,9
-
-
-
30,8
48,7
46,7
Imprese Guida per Fatturato
Imprese Top 100 Fatturato
46,7
44,8
46,7
43,7
47,8
43,0
49,4
43,0
50,9
44,7
51,6
45,5
Imprese Guida per Valore Aggiunto
Imprese Top 100 Valore Aggiunto
65,2
65,6
63,3
63,0
60,9
62,2
61,6
61,8
65,1
61,5
60,8
58,8
Imprese Eccellenti
Figura 14 - Attivo Corrente su Fatturato % - 2007
70,0
69,9
totale Imprese, Imprese Guida, top 100, Imprese eccellenti - valori mediani
60,8
60,0
58,8
51,6
50,0
46,7
45,5
Imprese
eccellenti
Imprese
top 100 Fatturato
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
totale
Imprese
Imprese Guida
per valore
Aggiunto
Imprese
top 100
valore Aggiunto
Imprese Guida
per Fatturato
Tabella 14b - Attivo Corrente su Fatturato %. Imprese Eccellenti per classe di Valore della Produzione e per settore
di attività economica - Valori mediani
anni
2005
2006
2007
Imprese
30,8
48,7
46,7
Imprese per classe di Valore della Produzione
a. fino a 250 mila euro
58,4
b. da 250 mila a 1 mln euro
46,5
c. da 1 mln a 5 mln euro
49,4
d. oltre 5 mln euro
44,0
51,0
46,9
48,8
46,1
52,4
46,2
45,5
45,6
Imprese per settore di attività economica
Manifattura 38,1
Costruzioni
34,4
Commercio
30,6
Servizi
27,7
55,9
50,0
45,2
46,9
52,3
50,5
43,0
46,7