GINO SANDRI “un artista testimone di un tempo della Storia
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GINO SANDRI “un artista testimone di un tempo della Storia
GINO SANDRI “un artista testimone di un tempo della Storia” BIOGRAFIA ESSENZIALE Gino Sandri nasce a Rossiglione Ligure il 14 Febbraio 1892. Nel 1908 lavora come libraio alla libreria Hoepli con Branduani e Scheiwiller Talento precocissimo, straordinario disegnatore, nel 1911 si iscrive all'Accademia di Brera a Milano, ove ha come maestri Tallone, Bignami, Mentessi e Confalonieri. Frequenta gli studi di Longoni, Wildt e Belloni e nel 1916, a 24 anni, illustra per Hoepli “Qua e là per il mondo” di Barzini (con Beltrami e Salvadori) e collabora come illustratore al Corriere dei Piccoli, La Novella, La Lettura e Il Guerin Meschino. Nel 1921 illustra ancora per Hoepli “Fanciulli d'Italia” di Gentile e “Viaggio sentimentale” di Sterne; nel 1923 un'edizione delle Poesie edite ed inedite di Carlo Porta. Partecipa a mostre alla Permanente di Milano e a varie esposizioni ricevendo elogi e riconoscimenti. La stampa si occupa di lui in varie occasioni. Frequenta Carrà, Carpi ed artisti del tempo. Nel 1924 viene rinchiuso in istituto psichiatrico, forse anche per motivi politici. A causa dei lunghi periodi di internamento in casa di cura, Sandri scompare all’attenzione di colleghi, critica e pubblico. La triste vicenda che lo colpisce ne tronca la carriera. Nei brevi periodi di dismissione prepara bozze per altre pubblicazioni e per “I promessi sposi”; tenta di riprendere contatti col mondo dell’arte ma non trova che “porte chiuse al suo stato di menomato”. All’atto del ricovero Sandri è artista già affermato così che, mantenendo durante la sua la sfortunata esperienza manicomiale una lucidità impressionante, nei disegni e negli scritti degli anni più bui della sua vita realizza la sua miglior produzione, che costituisce un'eccezionale testimonianza storica, forse unica nello specifico genere. Muore, abbandonato, nell’istituto psichiatrico di Mombello il 6 novembre 1959. LA RIVALUTAZIONE Le mostre - La figura di Gino Sandri è stata recentemente riscoperta attraverso importanti mostre realizzate a Milano: alla Galleria San Fedele (1998), a Palazzo Reale (2000) e al Museo Sant’Ambrogio (2001); a Roma, a Palazzo delle Esposizioni (2002); a Trento presso il Museo Storico (2003); a Bergamo, a Palazzo della Ragione (2006); a Lecco presso la Torre Viscontea (2007); a Montecarlo, al Nouveau Musée National (2007); a Siena, al Complesso Museale di Santa Maria della Scala (2009); a Monza presso il Palazzo dell’Arengario (2009); al MAR Museo d’Arte di Ravenna (nel 2013, in collettiva); all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano (2015) e infine a Palazzo della Ragione a Mantova (nel 2015, in collettiva) nell’ambito degli eventi extra Expo . La critica - Di Gino Sandri si sono recentemente occupati critici di rilievo, studiosi e storici d'arte tra cui Gian Alberto Dell'Acqua, Rossana Bossaglia, Elena Pontiggia, Vittorio Sgarbi, Vittorino Andreoli, Giorgio Bedoni, Laura Tonani, Claudio Mencacci ed altri. La sua figura è stata inoltre ricordata in conferenze, spettacoli di musica, parole e immagini a cura della Compagnia Teatrale dell’attore Simone Franco, nei comuni di Roma, Lecce e Bari . L’opera dell’artista è illustrata e recensita in numerosi cataloghi e libri d’arte . Opere e scritti dell’artista, conservati nell’Archivio del pittore Gino Sandri, sono stati dichiarati “di interesse storico particolarmente importante” dalla Soprintendenza Archivistica per la Lombardia, Ministero per i Beni e le Attività Culturali . L’archivio è sottoposto alla disciplina del decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 . Opere di Gino Sandri sono conservate all’Harvard Art Museum di Cambrige e al Museum of Fine Arts di Boston .