- Il San Francesco charming hotel Sabaudia

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LATINA
Lo storico edificio è affidato a Rita Carbone mentre l'altra nuova struttura è
guidata daimprenditrice di razza: Elena Daneo
SABAUDIA- Nella Provincia pontina l'offerta alberghiera risulta meno sviluppata rispetto a quella ricettiva, nel suo
insieme, a testimonianza di un settore turistico che ha una struttura non adeguatamente avanzata.
E'tuttavia interessante osservare che questo non deriva tanto dal numero delle strutture alberghiere quanto dalla loro dimensione. Un dato che
a Sabaudia è negli ultimi anni in controtendenza. Nei prossimi mesi, probabilmente entro giugno, la Città di Fondazione, sarà in grado di
aumentare la sua offerta con la nascita di un nuovo albergo, «Il San Francesco» nato dalla ceneri di una gloriosa e gettonata struttura degli
anni Sessanta e Settanta dal nome decisamente esotico, «Tacamano». A rilevare l'albergo, sulle sponde del lago di Paola, davanti al Braccio
dell'Annunziata, di fronte al Santuario della Sorresca, è stata Elena Daneo, una gentile quanto capace imprenditrice, che è riuscita a coronare
un sogno lungamente inseguito. «Il San Francesco» è dotato di 26 stanze matrimoniali e due suite, si inserisce in quel filone del turismo
medio-alto che costituisce da sempre l'elemento portante di Sabaudia. Un «4 stelle» che immerso nel verde consentirà al cliente di godere di
un Paesaggio unico: il lago ed il mare con il Monte Circeo e le Isole Ponziane sullo sfondo. Ecco la possibilità di godere pienamente il
Paesaggio e la Natura costituisce ancora oggi uno dei motivi che inducono romani e napoletani, che sono il principale fruitore della locale
offerta alberghiera, a scegliere Sabaudia ed i suoi alberghi per una vacanza che oggi, nonostante i tentativi degli albergatori di prolungarla, si
concentra nei fatidici quaranta giorni. A confermarcelo è Rita Carbone, la donna cui la proprietà dell'«Hotel Le Dune» ha affidato da
quest'anno la conduzione del prestigioso albergo nell'intento di aumentare il numero dei clienti e soprattutto di aprire i suoi saloni alla
convegnistica ed ai ricevimenti, naturalmente griffati. Costruito nel 1967 il «4 stelle» situato al civico 16 della Lungomare Pontina, quasi di
fronte all'imboccatura del Ponte Giovanni XXIII, è stato per decenni l'albergo per antonomasia dell'alto borghesia romana, della migliore
classe imprenditoriale e di un buon numero di politici, che hanno sempre contato sulla innata riservatezza dell'ambiente e sulla discrezione
dei padroni di casa. «Il 40 per cento dei nostri clienti sono romani e soprattutto sono i cosiddetti fedelissimi, coloro che ci hanno sempre
gratificato della loro simpatia. Ma oggi dobbiamo allargare questa fascia e cercare di allungare la stagione. L'Hotel Le Dune che dispone di
73 stanze doppie e di tre suite mette a disposizione dei suoi clienti una splendida piscina d'acqua dolce che si affaccia sul mare ed un
moderno Centro Fitness. I prezzi variano a seconda la tipologia e l'ubicazione delle stanze. Per una doppia vista mare si fa dai 65 euro a
persona, in bassa stagione, ai 150 euro per il mese d'agosto con prezzi oscillanti per il medio periodo dai 75 ai 118 euro. Per la mezza
pensione c'è un supplemento giornaliero di 38 euro a persona. A poche centinaia di metri da «Le Dune» sorge il secondo grande albergo di
Sabaudia costruito a pochi metri dal mare. Rivisitato e rivalutato dal suo proprietario, dottor Rossi, l'Oasi di Kufra, al di là della invidiabile
posizione che occupa, è uno dei pochi alberghi dell'intera provincia pontina a rimanere aperto tutto l'anno. Dotato di 120 camere e miniappartamenti con angolo cottura, l'albergo vanta 3 Suite con bagno e vasca idromassaggio e 6 camere De Luxe con mini-piscina in terrazza
per complessivi 291 posti-letto. Ma la autentica forza dell'albergo è la professionalità del suo personale che ha nel direttore, Roberto Sessolo,
la sua punta di diamante. Le tariffe con pernottamento e prima colazione in stanza doppia variano dai 60 ai 95 euro. Per la mezza pensione i
costi vanno dai 78 ai 141 euro, a persona.
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SABAUDIA STORIE DI ORDINARIA BUROCRAZIA STANNO RITARDANDO ANCORA L'INAUGURAZIONE DEL
RESTAURATO HOTEL «TAMANACO»
Turismo, servono un paio di firme per coronare un sogno
SABAUDIA — Riportare all'antico splendore l'Hotel Tamanaco e farne un gioiello architettonico immerso nel verde
ed adagiato sulle sponde del lago, di fronte al Braccio della Sorresca.
Un sogno che è diventato impegno e scommessa quotidiana per Elena Daneo, una signora romana cresciuta con il culto dell'ospitalità e con
l'amore per le cose belle. Quella scommessa è quasi vinta. Ma per il fatidico brindisi inaugurale a completare la fatica di Elena Daneo, degli
architetti, delle maestranze tutte che per oltre due anni, hanno ristrutturato e restaurato il "Tamanaco" mancano un paio di firme. Quelle che la
burocrazia tarda ad apporre perchè paralizzata dalle vicende urbanistiche di Sabaudia con le quali la nostra imprenditrice non ha nulla da
spartire. Ma come spesso capita nella vita si finisce che si faccia di tutta l'erba un fascio, indipendentemente da chi siano gli attori della storia.
L'inaugurazione del nuovo albergo che avrebbe dovuto avvenire alla fine di ottobre è ora slittata alla primavera del 2007, sempre che i lacci e
laccioli, non facciano slittare ulterioremente nel tempo l'evento. Lo scioglimento del Consiglio comunale, con il conseguente azzeramento di
tutti gli assessorati, complica ulterioremente le cose. Per questa ragione la signora ha deciso di rivolgersi direttamente al Commissario
prefettizio, il dottor Antonio Reppucci, nella speranza che un suo intervento valga a fare apporre ai documenti quelle firme, un paio, che
mancano. Chi ha avuto modo di visitare il cantiere del nuovo Tamanaco è rimasto piacevolmente colpito dalla bellezza e dall'essenzialità
delle linee architettoniche dell'immobile che rispetta, sia nel nitore della facciata che degli interni l'arte decò ed il modello razionalista che
costituisce l'anima urbanistica della Città di fondazione. Dalle suite e dalle stanzedell'immobile,discretamente immerso nel verde, si gode una
vista incantevole, che ha pochi confronti in Italia e nel mondo. Dalla chiesetta della Sorresca lo sguardo spazia sino al Circeo ed alle isole.
R.T.
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SABAUDIA BREVE SOGGIORNO DELLA REGINA NELLA SUITE IMPERIALE VICINO ALLA SORRESCA
Paola del Belgio, cena con vista sul lago
SABAUDIA — Visita-lampo a Sabaudia, nel più assoluto riserbo impostole peraltro dal protocollo, della Regina
Paola del Belgio.
Di ritorno a Bruxelles dopo una breve vacanza trascorsa a Roma, la principessa Ruffo di Calabria, si è voluta concedere una serata gradevole
e discreta all'ombra della Sorresca, ospite, insieme al suo seguito, dell'Hotel San Francesco, lo splendido albergo che Elena Daneo ha
ricostruito dalle ceneri del vecchio albergo Tacamano. Ad accogliere la Regina che sfoggiava un completo pantaloni e blusa beige con una
sciarpa in tinta dello stesso colore, la signora Daneo che era riuscita a metterle a disposizione la suite imperiale con vista sul lago di Paola e
l'antica chiesa dei Templari. La sovrana, che era insieme alla sua dama di compagnia ed all'addetto militare dell'ambasciata, ha avuto parole
di sincero entusiasmo per la bellezza e la suggestione del luogo e soprattutto per l'armonia ed il discreto silenzio che ne hanno reso piacevole
il pur breve soggiorno. Di suo gradimento anche la cena con menu a base di gamberoni imperiali alla griglia; dentice arrosto ed asparagi al
vapore. Nella tarda mattinata di ieri Paola del Belgio è ripartita per Bruxelles ma firmando il registro degli ospiti ha promesso che tornerà
presto insieme al marito, il Re Alberto. Rom.tri.
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