2015-05 - Parrocchia Santuario del Sacro Cuore di Gesù
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2015-05 - Parrocchia Santuario del Sacro Cuore di Gesù
Novembre/Dicembre 2015 n. 5 IL GIORNALE DELLA PARROCCHIA-SANTUARIO DEL SACRO CUORE - MONDOVÌ ALTIPIANO - TEL. 0174.42187 - www.sacrocuoremondovi.it - E-mail: [email protected] Tipo-Lito MARTINI - Mondovì Da ragazzo giocavo con i tappi La morte che svela l’amore La mia infanzia e la mia fanciullezza sono trascorse in tempi non tanto lontani ma assai diversi da quelli attuali. L’Italia stava entrando nella stagione del boom economico ma la vita nei paesi come il mio non ne risentiva ancora appieno. Si viveva in modo semplice, quasi spartano. La TV era appannaggio di pochi e al cader della giornata, bottiglia in mano, si andava in una vicina cascina, incollata però al centro del villaggio, a prendere il latte. Un’abitudine che cantava anche Gianni Morandi, il ragazzo di Monghidoro: “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte…”. L’arrivo della prima fabbrica, la Rosso officine, rappresentò un evento per un paese in gran parte agricolo. Si andava a passeggio fino al sito prescelto per vedere i muri del lungo edificio che poco per volta crescevano. Accanto al sindaco, al medico e al farmacista, l’autorità del luogo era rappresentata dal parroco, burbero ma generoso. D’altra parte buona parte della vita di noi ragazzini ruotava attorno al campanile, nel campetto e nelle sale dell’oratorio o a fare il chierichetto, di domenica e nei giorni feriali, già al mattino presto, anche nel freddo dell’in- Questa volta vi voglio parlare di Beppino e Silvia e di Leo e Miranda. Come i più sanno, i nomi non sono pseudonimi e le storie non sono fittizie. Anzi a seguire i loro nomi sta una lunga fila di altri nomi veri, con vicende autentiche più o meno simili. Sono i nomi di Mauro e Gabriella, di Edmondo e Rinuccia, di Arturo e Gabriella e di tanti altri ancora. Nel giro di pochi giorni Beppino e Leo sono rimasti soli. Perché Silvia, aggredita con ferocia da uno di quei mali che non lasciano scampo, è stata divorata in poco più di due settimane e Miranda ha visto i suoi giorni concludersi per uno di quelli che vengono lapidariamente definiti “incidenti domestici”. continua a pag. 2 Cosa dobbiamo difendere? Wadowice, città natale di Karol Woytila, ovvero di papa, oggi santo, Giovanni Paolo II. È il 1 settembre, giorno in cui in Polonia inizia la scuola. Mi trovo lì perché accompagno un pellegrinaggio dell’ODP. A turno le varie scuole della cittadina, che conta ventimila abitanti, partecipano alla Messa di inizio d’anno nella grande chiesa parrocchiale, adiacente la casa natale del papa, oggi trasformata in un avvincente museo. Dai più piccoli ai più grandi, accompagnati dai loro insegnanti. Sono tutti in divisa, camicia bianca e gonna o pantaloni neri. Assistendo allo spettacolo, i bambini e i giovani affascinano sempre, un pellegrino dice: “Noi – coinvolgendo nella constatazione anche la moglie – non frequentiamo molto, però è un peccato aver perso queste cose per rispetto di quelli che hanno altre fedi”. A parte il fatto che determinate tradizioni le abbiamo perse continua a pag. 7 In un’immagine un messaggio, diretto e senza equivoci, fortemente evangelico. Il logo scelto per il Giubileo della Misericordia è tra i più belli mai adottati dalla Chiesa. Le immagini stilizzate, sono evocative di più significati. Innanzitutto il Padre, Dio della Misericordia, che come buon pastore si carica sulle spalle, come un agnello impaurito, l’uomo sofferente e lo conduce per strade sicure, lo cura, mettendolo al riparo. Ricorda però anche la parabola del buon samaritano che papa Francesco ha rievocato il 9 luglio nel suo viaggio in America Latina e che tanto a lui è cara. Raccontata nel Vangelo di Luca (10,25-37) la storia mette in risalto la misericordia e la compassione cristiana da mostrare verso il nostro prossimo, chiunque esso sia. Un uomo, scendendo da Gerusalemme a Gerico si imbatte, suo malgrado, nei briganti che lo assalgono lasciandolo tramortito per terra. Passa un sacerdote e va oltre, passa il levita e non si ferma, arriva il samaritano e si ferma. Chi erano i samaritani? Per dirlo dobbiamo dire prima chi fossero gli “ebrei” considerati veri dopo l’esilio Babilonese. Quelli che discendevano esclusivamente dalle tribù del Regno di Giuda (Giuda, Beniamino, Levi, Simeone). I “samaritani” erano contaminati dai pagani deportati in Israele nel 721 a.C. per sostituire le popolazioni ebraiche totalmente deportate ed erano considerati eretici. Nel racconto evangelico il samaritano si ferma e soccorre l’uomo ferito e abbandonato. Lo raccoglie, lo cura e lo consegna ad una locanda pagando pure l’alloggio. Un messaggio di Misericordia molto incisivo. Sovente nella vita ci arriva una mano dalla direzione che mai speravamo. Nel dolore e nella necessità sperimentiamo strade inaspettate, attraverso uomini a noi sconosciuti o verso i quali avevamo pregiudizi. Dio spalanca porte e portoni che le nostre chiusure mentali mantenevano chiusi. Il logo è una creazione artistica del gesuita Padre Marko Ivan Rupnik che ha collocato l’immagine in un ovale che richiama un altro simbolo, questa volta fortemente medievale, la mandorla. Due gusci che uniti rappresentano l’umano ed il divino. Insieme camminano sulla Terra e quando l’uno è lontano dall’altro la pecorella si smarrisce. Subentra allora la Misericordia. Sono tuo padre ed attendo il tuo ritorno a casa. “Misericordiosi come il padre” è la frase che dà il senso al tutto. Si tratta del motto che accompagnerà per l’intera durata il Giubileo voluto dal Papa, che aprirà i battenti della Porta Santa l’8 dicembre del 2015, solennità dell’Immacolata Concezione. Non è però della loro morte che voglio parlare. Non voglio parlare della sua misteriosità e della sua assurdità. Nemmeno della sua ingiustizia. Voglio parlare di ciò che la loro morte ha svelato. Che a dire il vero già si sapeva, ma che nei giorni del lutto si è fatto ancora più evidente. Ho in mente l’immagine di Leo la sera del rosacontinua a pag. 2 Occasioni perse La nostra parrocchia, da anni ormai, sta tentando vie nuove per facilitare l’approccio alla Bibbia, ai grandi temi della fede e ai problemi che la fede incontra nell’impatto con la vita. Ne è una valida testimonianza la “Festa della Bibbia”, che quest’anno è giunta alla sua quinta edizione, celebrata lo scorso settembre. In questi cinque anni, in forma bella e simpatica, sono stati trattati diversi temi, da “La Bibbia e l’arte”, a “Gli animali della Bibbia”, fino al recente approccio a quello scottante libro che è Il Cantico dei Cantici, così pieno di amore e passione umana. Proprio l’edizione dedicata al Cantico ha visto la proposta di due belle serate. La prima dedicata al testo prima commentato, poi letto con professionalità, con l’arricchimento di ottima musica e di bei canti. La seconda, centrata invece su di una simpatica chiacchierata circa il matrimonio così com’è celebrato nella tradizione biblica ed ebraica e condita da un curacontinua a pag. 8 2 C ONTINUA l’amico DALLA PRIMA PAGINA Da ragazzo giocavo con i tappi verno. Quando si doveva giocare una partita contro gli oratori dei paesi vicini la si giocava nella piazza del paese, terra battuta e un po’ di ghiaietta. La domenica la partita, il lunedì, sullo stesso terreno, il mercato. Non c’era, allora, la possibilità di praticare nessuno sport, se non il calcio. Prevaleva pertanto, e di gran lunga, il gioco. Con mia sorella, i cugini, i vicini di casa ne avevamo inventato uno, possibile per le poche macchine che a quei tempi transitavano lungo la statale. Seduti al bordo della carreggiata ognuno di noi sceglieva un tipo di macchina, vuoi la cinquecento, vuoi la seicento, e si faceva la conta di quelle che transitavano, con il respiro trattenuto quando dietro il curvone che immetteva sul rettilineo della conta, si sentiva rombare un motore. Vinceva chi raggiungeva il punteggio più alto. Uno dei giochi che mi appassionava di più era però quello dei tappi. Si disegnava con un gessetto sull’asfalto o si tracciava in altro modo sulla terra un percorso pieno di curve, controcurve e brevi rettilinei e si mettevano i tappi metallici dei partecipanti, presi dalle bottiglie della gassosa o dell’aranciata, sulla linea di partenza. A colpi di dita li si faceva avanzare un pezzo dopo l’altro lungo la pista tracciata. Chi usciva dal margine tornava indietro. Ovviamente vinceva chi faceva tagliare per primo il traguardo al proprio tappo. Ne venivano fuori sfide avvincenti. Ma soprattutto si giocava e ci si divertiva. persone di sesso diverso. Ai tappi giocavano i bambini e le bambine, i piccoli e quelli già più grandicelli, tutti quanti insieme, con entusiasmo. Poi stimola la creatività e la fantasia. Ricordo con grande piacere i “fortini” che ci costruivamo lungo le ripe della strada che scendeva verso il fiume: rami, bastoni, fronde di alberi, paglia, spago per legare. Alla fine venivano fuori delle belle costruzioni, solide e ospitali, quasi come quelle degli eroi dei fumetti che andavano per la maggiore: il trapper Blek Macigno, Capitan Miki, Tex Willer (sì, non sembra vero, ma già esisteva Tex Willer). Quanti pomeriggi passati all’ombra di quei fortini, sentendoci gli eroi di un Far West a portata di mano, a due passi da casa. Il gioco, poi, esige poco materiale e dunque poche spese. Anzi a volte nessuna. Non si paga l’iscrizione , non si fanno allenamenti, si prende quello che si ha già a disposizione e si inventa, adattando. Infine il gioco crea facilmente amicizia. Non si gioca contro degli avversari, si gioca con gli amici, magari sot- tocasa. Nel gioco non ci sono nemmeno i “bordi del campo”, dove genitori e amici, lasciandosi prendere dalla foga e perdendo un po’ il controllo di se stessi, incoraggiano urlando e snocciolando parole non troppo eleganti e gentili. Oggi i ragazzi però fanno quasi solo sport (e anche troppi sport contemporaneamente) e giocano molto di meno. Se giocano, giocano troppo con i giochi elettronici. Cellulari, play-station e via dicendo. Si tratta di una perdita, lo dice chi è uno sportivo e che un po’ di sport nella sua vita l’ha praticato. Al torneo dei rioni del paese ho esordito che ero ancora un ragazzino, pigmeo in mezzo a dei giganti. Per non far danni, io che con i coetanei giocavo terzino, decisero di mettermi in attacco. Li fregai tutti diventando capocannoniere. Sei goal in quattro partite e una medaglia d’oro come premio. Malgrado ciò sono convinto che far tornare al gioco i nostri bimbi e i nostri ragazzi rappresenterebbe davvero una bella conquista. Il gioco, che è ben diverso dallo sport, presenta notevoli vantaggi. Intanto si presta a coinvolgere contemporaneamente età e Con le loro mogli Beppino e Leo formavano due coppie speciali e diverse l’una rispetto all’altra. Più giovane la prima, più avanti negli anni la seconda. Senza figli e nipoti Beppino e Silvia, con una figlia e tre splendide nipoti Leo e Miranda. Che era “regolarmente” sposata in chiesa e che navigava felice sulle acque calme del quarantaseiesimo anno di matrimonio. Beppino e Silvia, invece, reduci da storie più travagliate, si erano uniti in seconde nozze, civili soltanto, perché, come si sa, in chiesa non potevano. Gli uni e gli altri erano però assai simili nel legame che li univa. Forte, intenso, inattaccabile, carico di fiducia reciproca e di affetto. Dopo quarantasei anni condivisi uno sa leggere nei piccoli gesti, in un battito di palpebre, nei silenzi più che nelle parole, cosa Pensare a Gesù che giocava, ce lo fa sentire più vicino. Più umano. Più in sintonia con la nostra vita quotidiana. E dà ancora più importanza al gioco. E, anche giocando, tra una corsa e un colpo ai tappi, possiamo sentirci vicini a lui, come ci sentiamo vicini quando lo ascoltiamo attraverso i Vangeli o quando lo preghiamo, a mani giunte e volto serio. In fondo, a Natale, noi volgiamo lo sguardo ad un neonato. Che di lì a poco andrà anche lui a giocare con gli altri bambini di Nazareth, lungo i pendii della dolce collina che ospita il piccolo villaggio, quattro case e una sinagoga. don Giampaolo C ONTINUA rio e il giorno delle esequie, le lacrime di Beppino durante il funerale di Silvia. Leo era, come si dice dalle nostre parti, “uno straccio”. Bianco in volto, quasi spaesato, schiacciato dal peso del dolore. Sfiancato e prostrato dalla sofferenza. I pochi che leggono questi miei pezzi, giunti a questo punto, forse saranno assaliti da un inquietante dubbio: “Perché mai il parroco si è messo a parlarci dei suoi giochi da ragazzino?”. Un po’ perché, avanzando negli anni, qualche volta riaffiorano i ricordi dell’infanzia, un po’ perché ho molto apprezzato un capitolo del sussidio che ho ristampato proprio in questi giorni per gli incontri di catechismo dei bambini di seconda elementare. Vogliamo vedere Gesù, recita il titolo. Siamo debitori del testo a don Giancarlo Canova, oggi parroco a Murazzano e dintorni. Il capitolo in questione si intitola così: Gesù studia, prega, aiuta, gioca. Nella lettera ai genitori che apre ogni capitolo don Giancarlo scrive: “Gesù desidera stare insieme agli altri. Quando è ora di giocare non si tira indietro, anzi incoraggia i suoi amici, Passano ore insieme a giocare nella maniera più semplice; spesso si costruiscono gli strumenti necessari per il gioco: alcune pietre levigate, i rami secchi, strisce di stoffa colorata… altre volte si divertono a rincorrersi o a nascondersi”. Proprio come facevamo noi, da piccoli. DALLA PRIMA PAGINA La morte che svela l’amore pensa, cosa vive, cosa preoccupa l’altro. Sa capire se in uno “sto benissimo” si nasconde un problema di salute. Sa cogliere subito un’attesa, un desiderio, un affanno. Fra i due c’è sovente chi è più forte, più saldo, più sicuro. E c’è chi a lui si appoggia, sicuro di trovare subito accoglienza, sostegno, aiuto, incoraggiamento. A volte si diventa un po’ come l‘edera che si avvinghia ad un fusto e tu valla a staccare. Ci riesci se ti munisci di cesoie e usi tutta la tua forza. Cesoie e forza le possiede la morte, che trancia e falcia via. Senza bussare e chiedere permesso. Senza provare un filo di sentimento e di commozione. Imperturbabile compie il suo lavoro e lascia solitudini affrante. Solitudini che raccontano però di unione di vite quasi impensabili a chi assiste troppo sovente allo sfaldarsi veloce e precoce di unioni più che promettenti. Unioni che improvvisamente si frangono contro impensati scogli. Qui no, qui ci sono stati legami stupendi, legami che proclamano la possibilità che un uomo e una donna percorrano insieme cammini lunghissimi e traversate infinite. Insieme, concordi, aiutandosi a vicenda a superare ostacoli, a vincere sfide, a combattere forze avverse. Per questo è anche giusto soffrire, se uno dei due è stato abbattuto dalla morte, da quella morte particolarmente cattiva perché improvvisa e precoce. Proprio come il ladro che penetra di notte e ruba a man bassa senza rispetto e senza pudore. È una giustizia che addirittura Dio rispetta, come ha scritto una grande credente del secolo scorso, Dietrich Bonhoeffer: “Non c’è nulla che possa sostituire l’assenza di una persona a noi cara. Non c’è alcun tentativo da fare, bisogna semplicemente tenere duro e sopportare. Ciò può sembrare a prima vista molto difficile, ma è al tempo stesso una grande consolazione, perché finché il vuoto resta aperto si rimane legati l’un l’altro per suo mezzo. È falso dire che Dio riempie il vuoto; Egli non lo riempie affatto, ma lo tiene espressamente aperto, aiutandoci in tal modo a conservare la nostra antica reciproca comunione, sia pure nel dolore. Ma la gratitudine trasforma il tormento del ricordo in una gioia silenziosa. I bei tempi passati si portano in sé non come una spina, ma come un dono prezioso. Bisogna evitare di avvoltolarsi nei ricordi, di consegnarci ad essi; così come non si resta a contemplare di continuo un dono prezioso, ma lo si osserva in momenti particolari e per il resto lo si conserva come un tesoro nascosto di cui si ha la certezza. Allora sì che dal passato emanano una gioia e una forza durevoli”. Grazie Beppino e Silvia, grazie Leo e Miranda, grazie a tutti quanti voi che in modi simili o del tutto diversi ci avete mostrato la forza dell’amore e ci avete fatto capire, come recita il Cantico, che davvero “forte come la morte è l’amore” (Cantico dei cantici 68,7) Il Parroco l’amico 3 Ecco s’avanza il nuovo Giubileo UN GIUBILEO SULLA MISERICORDIA: UNA BUONA NOTIZIA Di questi tempi viviamo in un contesto culturale e sociale in cui vige il mito dell’efficienza, della perfezione. Occorre essere efficienti e perfetti in tutto. Sul lavoro, in famiglia, nello sport, a scuola, ecc. Siamo ormai talmente plasmati da questo mito che non riusciamo più a fare i conti con il fallimento, le cadute, gli sbagli, gli errori, ovvero con tutta una serie di dinamiche che ritroviamo, volenti o nolenti, nella nostra vita. Non si può sbagliare mai. Eppure se ci si confronta con le persone più avanti di noi nel cammino della vita si scopre che la vita è cosparsa di cadute. La tradizione cattolica, in modo molto netto e preciso, parla di peccato ed indica con questo termine tutte quelle cadute che incidono sulle nostre relazioni fondamentali, quella con noi stessi, quella con gli altri e quella con Dio. Ecco perché il Giubileo straordinario della Misericordia, che inizierà l’8 dicembre 2015, con la solennità dell’Immacolata Concezione, e che Papa Francesco ha indetto, va letto come una buona notizia per la nostra vita. Perché riscoprire, contemplare, annunciare e testimoniare la Misericordia significa comprendere quanto sia importante nella nostra vita la dimensione del perdono. Il perdono infatti non va confuso col condono. Il perdono è quel dono gratuito che il Signore offre affinché il movimento della vita possa ripartire dopo che le nostre scelte si sono rivelate fallimentari. La Misericordia è un dono gratuito che impegna. Infatti la bontà di Dio, la sua Misericordia, esige un cambiamento nella pratica della vita, esige conversione e fede. Occorre abbandonare ciò che è opposto a Dio e a cui si è dato credito nella propria vita e che ci ha reso schiavi. Noi infatti più ci abituiamo ad agire in un determinato modo più quell’atteggiamento diventa la nostra prigione. Il perdono, la Misericordia si presenta dunque alla nostra vita come l’occasione di guarigione di fronte al male, al peccato che ci abita. È quel dono gratuito che rimette in moto la tua vita e ti permette di agire nuovamente in piena libertà per assumere uno stile nella tua esistenza che sia maggiormente aderente allo stile di Gesù Cristo. La Misericordia è dunque una buona notizia per la nostra vita perché ci ricorda e ci mostra che il Signore è sempre disposto a rialzarci ogni volta che cadiamo e ricordarcelo di questi tempi non può che farci del bene, soprattutto quando nelle realtà che viviamo e abitiamo non si concede mai la possibilità del fallimento, perché bisogna essere perfetti a tutti i costi. don Federico Arcabas - Il Padre misericordioso COS’E L’INDULGENZA? COME SI OTTIENE? L’Anno Santo in Diocesi, nell’Unità Pastorale, in Parrocchia Il Giubileo porta con sé anche il riferimento all’indulgenza. Nell’Anno Santo della Misericordia essa acquista un rilievo particolare. Il perdono di Dio per i nostri peccati non conosce confini. Nella morte e risurrezione di Gesù Cristo, Dio rende evidente questo suo amore che giunge fino a distruggere il peccato degli uomini. Lasciarsi riconciliare con Dio è possibile attraverso il mistero pasquale e la mediazione della Chiesa. Dio quindi è sempre disponibile al perdono e non si stanca mai di offrirlo in maniera sempre nuova e inaspettata. Noi tutti, tuttavia, facciamo esperienza del peccato. Sappiamo di essere chiamati alla perfezione (cfr Mt 5,48), ma sentiamo forte il peso del peccato. Mentre percepiamo la potenza della grazia che ci trasforma, sperimentiamo anche la forza del peccato che ci condiziona. Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati. Nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato (Dalla bolla papale Misericordiae vultus, n° 22). Come vivremo dalle nostre parti il Giubileo della Misericordia? Intanto, come prevede la Bolla di indizione, domenica 13 dicembre con una solenne liturgia, alle 10.30, verrà aperta la Porta Santa in cattedrale a Piazza. La domenica successiva (20 dicembre) verranno aperte le Porte Sante al Santuario di Vicoforte (ore 16) e al Santuario di Valsorda e del Deserto. Queste porte resteranno aperte fino alla fine del Giubileo (domenica 20 novembre 2016). Varcarle, ottemperando alle condizioni richieste (vedi riquadro a fianco), varrà quale segno per ottenere l’indulgenza. Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione... È importante che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede (il Credo) e con la preghiera per me e per le intenzioni che porto nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero… Penso, inoltre, a quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole, spesso in condizione di non poter uscire di casa. Per loro sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore che nel mistero della sua passione, morte e risurrezione indica la via maestra per dare senso al dolore e alla solitudine. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione (Radio, TV), sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare (Lettera del Papa per l’Indulgenza). Nell’Unità Pastorale abbiamo previsto per ogni settimana, dal 13 dicembre in poi, tre mattinate particolari, nelle quali potersi confessare (sempre dalle 8.30 alle 11.30): il martedì presso la Chiesa di San Filippo a Breo; il mercoledì presso la Parrocchia del Sacro Cuore sull’Altipiano; il sabato presso la parrocchia di Sant’Agostino a Piandellavalle. In questi orari saranno presenti, a turno, dei sacerdoti. Nell’ambito dell’Unità Pastorale è previsto anche un pellegrinaggio ad un luogo significativo per la misericordia divina. In Parrocchia, per le confessioni, garantiremo una presenza il venerdì e il sabato dalle 17 alle 18.20 nella Cappella della Riconciliazione (in fondo alla navata sinistra). Due saranno le occasioni per le celebrazioni comunitarie: lunedì 21 dicembre (alle 18.15) e l’intera giornata (dalle 8.30) del lunedì della Settimana Santa, 21 marzo. Inoltre dedicheremo al tema della misericordia le adorazioni del primo venerdì del mese (esposizioni dell’Eucaristia dalle ore 8.30 alle 22 nella Cappella Feriale) e la catechesi quaresimale. Una particolare iniziativa verrà proposta in Quaresima, quando verrà consegnata una breve preghiera da recitare contemporaneamente in tutte le case e in tutte le famiglie prima del TG, alle ore 19.55 di sera. Anche l’oggetto ricordo consegnato durante la visita e la benedizione delle famiglie riguarderà l’anno giubilare. Si tratterà di un bel quadretto riproducente l’immagine che trovate in prima pagina (è il logo ufficiale del Giubileo) e di un cartoncino con la preghiera del papa. A settembre 2016 sarà dedicata al tema della misericordia la sesta edizione della “Festa della Bibbia”, con scoppiettanti iniziative. Iniziative particolari saranno proposte per le diverse categorie di persone, come ad esempio per i bambini e i ragazzi del catechismo. 4 l’amico Nuovo anno di ORATORIO Dolci PRO-ORATORIO Domenica 18 Ottobre è iniziato alla grande il nuovo anno di Oratorio. Per cominciare la giornata ci siamo ritrovati tutti insieme davanti alla chiesa per la Messa di inaugurazione dell’anno pastorale per entrare solennemenete in chiesa in processione. Noi animatori abbiamo chiuso la lunga fila cantando con loro, pensando già al bel pomeriggio che si prospettava davanti a noi. Il tempo fortunatamente ha tenuto, e nonostante l’aria frizzantina eravamo caldi come non mai! Appena giunta l’ora dell’apertura siamo partiti con le immancabili canzoni e bans, e a seguire il gioco del pomeriggio: i bimbi sono trasformati in api e l’oratorio in un alveare, per un gioco di ruolo in cui obiettivo era trovare un polline particolare dal quale creare un miele che creasse una “barriera” dalle insidie del male. La soddisfazione è stata far divertire i nostri ragazzi, ma l’oratorio sta continuando ancora! In questi Sabati abbiamo iniziato a preparare la recita di Natale e…chissà cosa ne uscirà fuori, ne vedrete delle belle! Un saluto particolare giunga a tutti gli animati che rendono ogni nostro Sabato diverso, speciale e unico. Continuate così, ci vediamo in Oratorio! Gli animatori dell’Oratorio Sabato 24 e Domenica 25 Ottobre si è svolta una vendita benefica di dolci a favore delle attività dell’Oratorio. Il ricavato è stato interamente devoluto alle attività con i bambini e ragazzi e alle manutenzioni del parco giochi Luca Comino. Questo appuntamento autunnale, già presentato negli anni passati, ormai è diventato una tradizione e suscita sempre molta partecipazione ed interesse da parte della comunità parrocchiale. È stata un’esperienza ancora una volta positiva, ma ha richiesto impegno e “olio di gomito”. Un sincero ringraziamento giunga a Daniela Gastaldi che ha preparato la maggior parte dei dolci proposti, a Nicoletta Balocco che si è resa disponibile in ogni fase di questa iniziativa, alle mamme e nonne che hanno offerto i loro manicaretti e a chi li ha acquistati all’uscita delle varie Messe, nonché agli animatori che si sono resi disponibili per i turni al banchetto. Certamente questa vendita benefica si ripeterà, sperando in un altro riscontro positivo. Torneo interparrocchiale di calcetto GIOVANISSIMI... start! Domenica 11 Ottobre è partito il gruppo giovanissimi (da prima a quinta superiore) con una giornata a San Bartolomeo di Chiusa di Pesio. Qualcuno era già “abituato” al gruppo, altri erano “novizi”…quindi per conoscerci meglio e partire alla grande, abbiamo aperto la giornata con un “gioco di conoscenza”: abbiamo scritto su un foglietto tre aggettivi su di noi, poi abbiamo mischiato i bigliettini e li abbiamo ridistribuiti; lo scopo dell’attività era leggere il foglio che ci era stato dato e indovinare a chi apparteneva. Abbiamo notato che ci conosciamo abbastanza bene! Successivamente il lavoro a gruppi: ci siamo divisi in fasce d’età e abbiamo commentato alcune foto che rappresentavano alcune attività e alcuni video. A nostro avviso è stato molto utile vedere certe cose da punti di vista diversi, condividere pensieri ed opinioni… insomma è stato bello dare e ricevere. Dopo un lauto pranzo, nei gruppi è stato presentato e discusso il programma dell’anno con i relativi argomenti da trattare nei vari incontri. La novità di quest’anno è che, dopo parecchi anni in cui il gruppo si incontrava il Venerdì sera, gli incontri si terranno dopo la Messa festiva serale e una cena condivisa, la Domenica sera. La giornata iniziale si è conclusa con un bel gioco insieme e con la Messa all’aria aperta. È stata una giornata da rifare! Ci vediamo ai giovanissimi! I ragazzi del gruppo giovanissimi Dal 21 al 26 Settembre si è svolto il primo torneo interparrocchiale di calcetto, presso la Parrocchia Cuore Immacolato di Maria in Via Cuneo. Le squadre, da regolamento, erano formate da ragazzi sotto i 18 anni, delle singole Parrocchie della Città di Mondovì, più qualche Parrocchia “ospite” (Villanova M.vì). Dopo tre serate all’insegna di scarti, tiri in porta e anche qualche sconfitta, la squadra altipianese dei COAR BOYZ, ha raggiunto la vetta della classifica, ottenendo il primo posto e la coppa in palio. A detta dell’allenatore, il mitico Gero e di Roberto che da subito ha creduto in questa iniziativa, i ragazzi si sono molto impegnati e hanno dimostrato la loro grinta e determinazione. La squadra continuerà certamente ancora e si farà valere nelle prossime sfide. Ecco i giocatori: Marco Rovea, Alessandro Armando, Lorenzo Rocca, Andrea Festini, Nicola Degrandis, Alessandro Mozzillo, Filippo Lubatti, Nabil Fert e Jacopo Fachino. Da segnalare anche il contestuale torneo di basket, dove la squadra altipianese si è classificata seconda, dopo due sere di sfide e di tiri a canestro. Speranzosi di ripetere questa iniziativa in futuro, giunga un sentito ringraziamento agli organizzatori, in particolare a Claudio Re e Marco Giana e al Parroco del Cuore Immacolato in Via Cuneo, Don Piero Gasco. to: Continua il proget PO, UN PICCOLO TAP ORATORIO! PER UN GRANDE tica, contribuiremo i in plas Portaci i tuoi tapp Oratorio! migliore in nostro insieme a rendere .30 alle 17, al Sabato dalle 14 Come? Puoi trovarci ni lio arli nei pratici bottig oppure puoi deposit aule parrocchiale e nelle dislocati nel salone azie! del catechismo. Gr Panificio Pasticceria Terreno Corso Italia, 20 - Mondovì Altipiano Tel. 0174 42110 - Fax 0174 553727 E-mail: [email protected] l’amico 5 UN FIORE ALL’INFERNO LA COAR RINGRAZIA… La redazione dell’Amico Giovani ha chiesto a Enrico Basso un pensiero su un tratto di strada della sua esperienza in Brasile, nell’estate appena passata. La COAR (Commissione per l’Oratorio e le Attività Ricreative) ringrazia vivamente chi collabora con assiduità ed entusiasmo alle varie occasioni ed iniziative, in particolare: • la fam. Cagnasso, per aver donato uno scivolo in plastica per il parco Luca Comino • chi ha offerto e imbottigliato le damigiane di vino per le occasioni conviviali parrocchiali • chi ha collaborato per la manutenzione ordinaria e straordinaria del parco giochi e dell’area verde • il gruppo Protezione Civile Alpini di Mondovì per la costante manutenzione e taglio dell’erba dell’area verde posta dietro il parco giochi dell’Oratorio • Mauro Fachino, Marco Mandaglio e Osvaldo Passaretta che hanno rifatto a nuovo il palco dell’Oratorio parrocchiale (pavimentazione, tinta e riparazioni varie) • chi ha preso parte alla “serata magnetoterapia” in favore delle attività ricreative • lo staff cucina COAR e lo staff servizio per la costante presenza ad ogni occasione conviviale • coloro che, pur in modo nascosto, si adoperano per l’Oratorio, le attività ricreative, le aree verdi, il parco giochi e si rendono disponibili volontariamente a collaborare con la COAR. Ristrutturato il campo di calcio a 5 grazie alla BCC Caraglio Presso gli impianti sportivi Luca Comino della nostra Parrocchia, si sono conclusi i lavori di rifacimento del campo da calcio sintetico (di terza generazione) e la sistemazione delle nuove porte e reti. Questa struttura non solo suscita l’interesse della comunità parrocchiale e del Rione Altipiano, bensì risulta essere ampliamente utilizzata da molti gruppi e società sportive di Mondovì e dintorni che trovando un luogo comodo, accogliente e ben strutturato, permette loro un agevole accesso per gli allenamenti e le partite. Tale opera di ristrutturazione ha interessato la risistemazione totale del fondo, con la riparazione delle parti lesionate, dell’erba sintetica e l’inserimento su tutto il manto erboso di particolari particelle di gomma morbida per permettere al meglio il gioco del calcetto, nonché l’installazione di due nuove porte con annesse le relative reti. I lavori sono stati resi possibili grazie al contributo della BCC Caraglio, che ha creduto sin da subito in questo importante progetto e alla COAR (Commissione per le Attività Ricreative) che si occupa della gestione del parco giochi, dell’area verde e organizza attività e momenti aggregativi a favore di tutta la comunità altipianese. Ringraziando chi si adopera volontariamente per la collettività del Rione Altipiano, diamo appuntamento ai lettori de L’Amico al parco Luca Comino! Agenzia di Mondovì: Piazza Ellero, 56 - Telefono: 0174 330850 Visitate il sito parrocchiale completamente rinnovato www.sacrocuoremondovi.it A loro e a tutti i lettori de L’Amico l’augurio di buone feste! COAR – Mondovì Altipiano Appuntamenti Ho visto bambini tra i rifiuti; donne senza denti, gravide; vecchi decrepiti di 50 anni. Ho portato un fiore all’inferno. Sono stato a Rio, lungo la Bandeira, una linea ferroviaria in parte abbandonata in cui si accumulano gli scarti della favela Jacarè, sia materiali che umani. Una discarica che si stende tra i binari e un muro di fango, in cui gente di tutte le età vive, stendendo un cartone per terra o accatastando lamiere e pannelli di compensato. Quasi tutti sono cracudos, dipendenti dal crac, una pietrina che costa poco e uccide in fretta. Vicino alla cracolandia ci sono tante baracche; qualche bar improvvisato; ragazzini con pistole sotto le magliette e buste di coca per lo spaccio. Serginho è contento di vederci, conosce padre Renato da anni, e ci guida tra i mucchi di immondizia. Ha una trentina d’anni, gli mancano parecchi denti e due braccia. Le ha perse quando aveva 10 anni: era drogato, stava facendo surf su un treno in corsa, è caduto. Il treno è passato, le braccia sono rimaste sulle rotaie. Il destro amputato fino alla spalla; il sinistro fino al gomito, e con quello fa tutto: beve, mangia; abbraccia. Qui è tudo coraçao. Altrimenti, da un posto come una cracolandia, ad ascoltare la testa scappi immediatamente. Invece sembra tutto naturale, e vai avanti lasciandoti indietro i preconcetti, la paura, lo schifo. Ricambi sorrisi sdentati, stringi mani annerite, abbracci persone che si alzano dal fango per salutarti. Ti addentri in una realtà talmente surreale da lasciare attoniti; però si ama, si ama, si ama, e si va avanti. Questo cambia tutto. Si assiste tanto al degrado di persone che contendono lo spazio ai cani randagi quanto alla forza disarmante dell’amore. Amore che è accoglienza, che è assistenza, che è semplicemente presenza. Scambiamo due parole con i cracudos, offriamo panini e guaranà, ascoltiamo le loro storie, giochiamo con i bambini. Ci facciamo coinvolgere, ci lasciamo sconvolgere. Da quando sono qui ho conosciuto molte persone, mi è passata tra le mani tanta vita. Nelle case di accoglienza ho abbracciato assassini ed ex-spacciatori, il più vecchio ha 16 anni. Ho ascoltato bambini raccontare storie di sofferenze impensabili, faticando a tenere gli occhi asciutti. Ho assistito alla forza di persone deboli che si lasciano rivoluzionare dall’amore. Hanno scritto che un libro, per essere utile, deve aprire ferite. Si può dire lo stesso di un’esperienza. Questa, però, non si limita ad aprirle, le ferite, ma ci fruga dento, e fa male. Fa Male. Sono grato di questo dolore. Sono grato di sentirmi ferito e poter dire: sono stato arato. A che serve portare un fiore all’inferno? Me lo sono chiesto spesso, in questi giorni di permanenza. I sorrisi che ho sentito mi hanno risposto che è l’unico modo per concentrarsi sulla bellezza che ogni dramma contiene, per educarsi continuamente alla bellezza, per continuare ad andare avanti, continuare a sperare. L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Enrico Basso GRUPPO GIOVANISSIMI Ogni Domenica alle ore 20,45 Venerdì 18 Dicembre: confessioni cittadine (Parrocchia Altipiano) Giovedì 24 Dicembre: ore 21,30 recita natalizia musicale LIBERI LIBERI GRUPPO GIOVANI Venerdì 13 Novembre: Jesus Reloaded (Parrocchia Ferrone) Venerdì 11 Dicembre: Jesus Reloaded (Parrocchia Ferrone) Venerdì 18 Dicembre: confessioni cittadine (Parrocchia Altipiano) ORATORIO ELEMENTARI E MEDIE Ogni Sabato alle ore 14,30 Sabato 19 Dicembre: ore 21,00 recita natalizia NATALE IN PRIMA PAGINA • TINTEGGIATURE CIVILI E INDUSTRIALI • DECORAZIONI DI INTERNI • IMPERMEABILIZZAZIONI Passaretta Osvaldo 339 4134409 6 l’amico VITA DI COMUNITA’ 4 ottobre: festa grande per la La “Terza età” è sempre super “prima messa” di don Federico Dopo l’ordinazione presbiterale, avvenuta il 19 settembre, durante una solenne e partecipatissima celebrazione in Cattedrale, a Piazza, l’ormai “don” Federico ha celebrato come da tradizione le sue “prime Messe”. Al Cuore Immacolato, dove negli anni passati ha svolto il servizio come seminarista; a Villanova, suo paese d’origine e di residenza; infine nella nostra Parrocchia, dove sta ottimamente lavorando con i giovanissimi e, per tutta l’Unità pastorale, con i giovani. La celebrazione si è svolta la prima domenica di ottobre, in un clima di particolare gioia e coinvolgimento emotivo. Ormai immerso nella pienezza del ministero, don Federico, “Buet” per gli amici, sta anche continuando gli impegnativi studi di Teologia Biblica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale in quel di Milano. Auguri sinceri da tutti noi per il suo ministero e per i suoi studi. Mentre i partecipanti alla gita di settembre (vedi foto) si leccano ancora i baffi per l’eccezionale pranzo a Finalborgo, continua senza soste l’attività della “Terza età”. NELLE PROSSIME SETTIMANE E MESI GLI APPUNTAMENTI SARANNO I SEGUENTI: • venerdí 27 novembre alle ore 15,30 presso il baretto: tombolata È tornato il “Giardino d’inverno” • venerdí 11 dicembre alle 15,30 nel salone “don Bellisio”: film Trash Puntualissimo, come ogni autunno, è tornato il “Giardino d’inverno”, l’oratorio mensile per i più piccoli (da 4 a 10 anni). Il primo appuntamento è stato giovedì 29 ottobre. Il prossimo sarà il 26 novembre. Poi si prosegue il 17 dicembre, il 14 gennaio, il 4 febbraio, il 17 marzo. Il 14 aprile pomeriggio e festa conclusiva. L’orario è sempre dalle16 alle 18. Carissimi bambini vi aspettiamo numerosi. Raffaela e Serena • venerdí 8 gennaio: tombolata Benedetta “cesta della solidarietà”! • venerdí 18 dicembre alle ore 15 in chiesa e a seguire in oratorio: “Natale della terza etá” (programma a parte) • venerdí 22 gennaio: film Torneranno i prati • venerdí 5 febbraio: festa di carnevale (programma a parte) Il bilancio della Caritas che anche quest’anno ha ripreso il suo generoso e indispensabile servizio, perché è proprio grazie al suo aiuto che si possono integrare le derrate che ci giungono di nuovo dal “Banco Alimentare“ per preparare la borsa spesa. E siano benedetti i parrocchiani che con costante diligenza hanno fatto di questa generosa abitudine un’autentica virtù, quella di pensare fattivamente, ogni settimana, a chi ha bisogno. Gli operatori della Caritas sono grati a tutti, e per l’impegno con il quale cercano di fare questo servizio a nome della comunità, sperano di non tradire la loro fiducia. Per “la trasparenza“ ecco alcune informazioni: la “borsa spesa” viene consegnata ogni 15 giorni alle famiglie che si avvicendano il mercoledì nell’orario del Centro di Ascolto. Le famiglie che ne fruiscono sono n. 34, tutte della Parrocchia ed hanno portato la documentazione richiesta. Dal 16 settembre al 28 ottobre ne sono già state distribuite in numero di 77. Il contenuto della borsa è adattato al numero dei componenti la famiglia e alle esigenze di età, salute e religione, ma è sempre composto da pasta, riso, latte, (zucchero e olio una volta al mese), legumi, tonno, salsa di pomodoro, farina, biscotti ecc. Viene poi aggiunto un ingrediente speciale che nasce dall’approccio umano con la persona che ritira la borsa, persona da accogliere, da mettere a suo agio, con la quale si parla e spesso s’instaurano rapporti di confidenza e di amicizia, che fanno reciprocamente del “bene “. Se questo “bene“ sembra tocchi soltanto noi operatori, per il fenomeno dei vasi comunicanti, in modo diverso e misterioso ma vero, “esso bene“ dilaga fra tutti i parrocchiani e permea la Comunità. Entrate dal 01/11/2014 al 31/10/2015 da cassetta chiesa: da offerte varie: da settimana della carità: da contributi elargiti dalla parrocchia prelevati dagli affitti degli immobili: La citazione: “Fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore” (Luca 12, 33-34) spese condominiali, permessi di soggiorno, viaggi di lavoro, tasse governative e etc..): Si ringrazia: per le offerte in denaro, per le scarpe da uomo, per i giocattoli e i libri per bambini, per gl’indumenti e cose varie. Giuseppina che ricupera lana e confeziona coperte. TOTALE USCITE: dal 01/11/2014 al 31/10/2015 Saldo al 31/10/2014: TOTALE ENTRATE: Uscite dal 01/11/2014 al 31/10/2015 acquisto medicine e interventi sanitari: acquisto generi alimentari: borsa lavoro: interventi speciali (contributi bollette di luce e gas, contributi elargiti dalla parrocchia per affitti: € 2407,96 € 876,00 € 9.125,00 € 2.685,00 € 3.600,00 € 18.693,96 € 900,00 € 30,00 € 855,00 € 8.353,53 € 2.200,00 € 12.338,53 € 6.355,43 Si cerca: un lettino e scarpe da bimbi Saldo al 31/10/2015 : ATTENZIONE!!!! Per le più elementari norme igieniche e per riguardo agli stessi operatori si prega di non portare alla Caritas ciò che dovrebbe essere buttato nella spazzatura. Grazie! Nello stesso periodo (1/11/2014 - 31/10/2015) sono stati raccolti 11.380 euro per le adozioni a distanza. l’amico 7 BUON AVVENTO, BUON NATALE T EMPI DI PREGHIERA E CELEBRAZIONI Avvento, Natale e tempo di Natale Il cammino della nostra comunità parrocchiale verso il Natale è caratterizzato come sempre da appuntamenti di varia natura. Si va da quelli più spirituali, come le novene per i bambini e gli adulti, a quelli più gioiosamente ricreativi. Sono tutti importanti. Teniamoli presenti. Novena di Natale per i bambini e i ragazzi Da mercoledì 16 a mercoledì 23 dicembre alle ore 16.15 per le elementari e le medie (solidarietà per fratel Comino) Novena di Natale per tutti Da mercoledì 16 dicembre a mercoledì 23 alle ore 18.30: Eucaristia con canto della novena e omelia. La novena è predicata dai sacerdoti della parrocchia. Celebrazione penitenziale comunitaria: lunedì 21 dicembre alle ore 18.15 Come sempre ci sarà un primo momento di celebrazione comunitaria a cui seguirà la possibilità di celebrare individualmente il sacramento della confessione. Saranno presenti anche questa volta diversi sacerdoti. Invitiamo a partecipare e ad approfittare dell’occasione per confessarsi, essendo praticamente impossibile ormai trovare sacerdoti per altre ore della settimana. Messa di mezzanotte e auguri in oratorio La celebrazione più importante del tempo natalizio sarà come ogni anno la Messa di mezzanotte. Al termine, come ormai da tradizione, siamo tutti invitati in oratorio per lo scambio degli auguri accompagnato da un dolce e da una cioccolata calda. Domenica 10 gennaio. Solennità del Battesimo di Gesù Ore 15.45 Festa dei bambini da 0 a 6 anni. Memoria del Battesimo ATTENZIONE: giovedì 24 dicembre non sarà celebrata la Messa delle ore 18.30 GRAN “CONCERTO D’AVVENTO”, LUNEDÌ 21 DICEMBRE, ALLE ORE 21 IN CHIESA Buon Natale… con Fabrizio De André e La buona Novella Alla vigilia di Natale proponiamo una nuova, accattivante, esperienza: un concerto di assoluto valore, che possiamo anche definire “spirituale”. Compiremo un viaggio verso il Natale con le canzoni di Fabrizio De’ Andrè, in gran parte tratte dal famosissimo album La buona Novella. Pubblicato nel 1970 in pieno periodo di contestazione e di fermenti sociali, l’album stupì molti e fece storcere il naso a qualcuno. Con il passar degli anni è stato invece sempre più apprezzato. Lo stesso cantautore lo ha ripreso nei concerti della sua ultima tournée, poco prima della sua prematura morte, avvenuta nel 1998. Una grande serata a cui non puoi mancare. ben prima che arrivassero i fedeli di altre religioni (leggi “islamici” in quanto sono loro che possono creare qualche problema!), la considerazione è piuttosto originale, anche se abbastanza o assai diffusa (in proposito giudichi il lettore). È piuttosto originale. Invita, infatti, a difendere non qualcosa in cui crediamo veramente, un’esperienza che ci conquista interiormente e che fa parte integrante della nostra vita, ma una realtà piuttosto esteriore, fatta di ricordi, tradizioni, eventi occasionali. Insomma quello che qualche volta sento definire “cristianità”, altre volte “civiltà cristiana”, altre volte ancora “la nostra tradizione”. Premetto che è giusto difendere la nostra bimillenaria storia, le testimonianze di un passato glorioso, si pensi alle migliaia di opere d’arte che punteggiano la nostra penisola, ai valori che sono nati proprio nel solco del cristianesimo, quali la libertà, la giustizia equa, la solidarietà, l’uguaglianza, la parità fra uomo e donna, i diritti dei bambini, un elenco che potrebbe continuare. Oggi però per difendere tutto ciò non implica necessariamente essere C ONTINUA Thierry Bouts (1415-1476) - L’adorazione dei Magi Fiere, spettacoli, iniziative… per fare festa insieme In occasione dell’Avvento e del Natale tornano alcuni tradizionali appuntamenti godibili e festosi. Ecco il calendario delle iniziative Fiera del dolce: Festa dell’Immacolata: martedì 8 dicembre alle varie Messe. Portare i dolci in oratorio dalle ore 16.30 di lunedì 7 Natale della terza età: venerdì 18 dicembre ore 15. Alle ore 15.30 preghiera e catechesi in Chiesa. In oratorio segue la festa con gli auguri natalizi. Grandi spettacoli natalizi: sabato 19 alle ore 21 i bambini e i ragazzi dell’oratorio metteranno in scena Natale in prima pagina. Giovedì 24 alle ore 21.30 i giovanissimi della nostra parrocchia presentano il recital Liberi liberi. DALLA PRIMA PAGINA Cosa dobbiamo difendere? cristiani. Difatti non troppi anni or sono comparvero gli “atei devoti”. Non credenti che però erano diventati più papisti del Papa nel far quadrato attorno al cristianesimo e alla Chiesa. Arrivando a sostenere, nella loro ambiguità, posizioni a volte estremistiche. Posta questa necessaria premessa aggiungo subito che chi è cristiano è chiamato, più che a difendere, a testimoniare. Gesù non ha mai detto “sarete miei difensori”, ma “sarete miei testimoni” sì! Testimoniare significa rendere visibile all’esterno qualcosa che è fortemente radicato in noi. Qualcosa – o meglio qualcuno – che ci ha conquistati, avvinti e senza il quale non possiamo più vivere. Se non si celebra più la Messa all’inizio dell’anno scolastico, se la moderna civiltà (???) dei consumi ci ruba la domenica e le grandi feste cristiane come giorni religiosi, se molti ambiti, si pensi allo sport o all’attività ricreativa, non sono più appannaggio di oratori e parrocchie come nei nostalgici anni cinquanta, quando tutto si svolgeva all’ombra del campanile, non c’è da drammatizzare. C’è da drammatizzare se ci rubano l’anima, se cioè noi perdiamo l’intima adesione a Gesù Cristo, la relazione vitale con lui e con il Padre, che passa anche, ad esempio, anche attraverso la fedeltà alla Messa festiva, perché senza fedeltà non si costruisce nulla di stabile. Senza fedeltà agli allenamenti non si costruisce non dico un campione, ma nemmeno uno sportivo decente. Senza fedeltà ad alcuni appuntamenti e alle celebrazioni fondamentali è difficile stare in piedi come cristiani. Tutto ciò vale ancora di più oggi di fronte all’avanzare di una cultura e di una conseguente legislazione che mette in discussione alcuni aspetti che fino a ieri sembravano veri e propri capisaldi, non solo del cristianesimo ma di tutta la civiltà occidentale. Penso alle unioni fra persone dello stesso sesso, alla possibilità che anche le coppie omosessuali adottino dei bambini, alla questione complessa della fecondazione artificiale. Anche se lo stato procederà in una direzione che in quanto cristiani non ci risulterà gradita, non sarà ancora quello il problema. Perché nessuno stato democratico, e fino a prova contraria l’Italia lo è, ci costringerà mai a fare qualcosa che vada contro i nostri principi e i nostri valori. Concludendo. Se vogliamo per davvero difendere la fede cristiana non dobbiamo cullarci in flebili nostalgie o sognare quello che non può più essere. Dobbiamo reimparare al più presto l’ABC della fede, capire cosa significa essere credenti in Cristo e tirarne le imprescindibili conseguenze. Anche se qualche volta le conseguenze costano fatica. Ma ve lo immaginate un calciatore che vuole giocare anche se periodicamente salta gli allenamenti e la loro fatica, non crede in quello che fa, non è professionale. Il suo destino sarà la panchina, se non addirittura la tribuna. Altri saranno in campo al posto suo. Ma non per colpa di questi altri, per colpa sua! don Giampaolo 8 l’amico I SACERDOTI LAVORANO PER TE! DAI LORO IL TUO AIUTO! in Parrocchia ORARIO SANTE MESSE Giorni festivi: 9.00 - 10.30 - 18.30 – Il sabato o vigilia di feste: ore 18.30 Giorni feriali: 8.00 - 18.30 Nella Chiesa della Riconciliazione: ore 16.30 Il sabato o vigilia di feste: ore 8.30 Ogni sabato adorazione dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17.30 ORARIO DELL’UFFICIO PARROCCHIALE Ogni giorno (da lunedì a sabato) ore 10-12. Il giovedì anche dalle 16 alle 18 PRIMO VENERDÌ DEL MESE Venerdì 4 dicembre - 8 gennaio - 5 febbraio Dalle ore 8.30 alle ore 22: Adorazione Eucaristica nella Cappella feriale ADORAZIONE EUCARISTICA DEL GIOVEDÌ Tutti i giovedì eccetto quello della settimana del Primo Venerdì (Cappella feriale ore 17.15) SERATA GIOVANISSIMI La Domenica: Messa (18.30) – Cena insieme – Incontro Confessioni dell’Unità Pastorale: Venerdì 18 dicembre - 20.45 INCONTRO FAMIGLIE Domenica 22 novembre, 13 dicembre INCONTRO VEDOVE Martedì 1 dicembre e 12 gennaio ore 9.30 ORATORIO PER I BAMBINI E I RAGAZZI Ogni sabato dalle 14.30 alle 17.00 SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI Dal 18 al 25 gennaio - Domenica 24 ore 15: Celebrazione ecumenica ADOZIONI A DISTANZA Ogni ultima domenica del mese, alla fine delle varie Messe ANAGRAFE BATTESIMI Gallina Leonardo di Roberto e Ramondetti Elena il 20 settembre Losacco Lorenzo di Gianni e Caligurno Elena il 20 settembre Romeo Nicolò di Girolamo e Romeo Maria il 20 settembre Somà Beatrice di Giorgio e Oreglia Marta il 20 settembre Vietto Elisa di Aldo e Miro Gonzales Mislay de la Caridad l’11 ottobre Cavalera Cristian Dario di Marcello e Mazzone Valentina il 25 ottobre Seu Vittoria di Antonio e Fois Vanessa il 25 ottobre MATRIMONI Curti Silvio e Blua Lorena il 19 settembre DEFUNTI Aimale Pierina di anni 93 il 7 settembre Cappellino Silvia in Anfossi di anni 66 il 9 settembre Giaccardi Martolina ved. Ghigliano di anni 88 l’11 settembre Scotto Miranda in Disconzi di anni 81 il 12 settembre Zindo Carolina ved. Sciorato di anni 88 il 17 settembre Borra Maria ved. Lanza di anni 91 il 28 settembre Scirri Italia ved. Savicoli di anni 92 il 29 settembre Viglione Faustina in Tesio di anni 70 il 29 settembre Mura Giovanni di anni 87 il 4 ottobre Sampò Giorgio di anni 88 il 9 ottobre Pagliano Maria ved. Marinoni di anni 88 il 10 ottobre Ravera Silvia in Giannuzzi di anni 49 il 17 ottobre Roattino Pietro di anni 93 il 21 ottobre Mellano Margherita in Bruno di anni 50 il 23 ottobre Lamberti Eleonora ved. Manassero di anni 93 il 28 ottobre Gino Roberto di anni 64 il 5 novembre Valerioti Marina in D’Agostino di anni 88 l’8 novembre Tamagnone Gianfranco di anni 71 il 9 novembre 2016: GITE & PELLEGRINAGGI Due appuntamenti di assoluto valore si affacciano sulla scena del 2016. Dopo otto anni torna il pellegrinaggio in Terra Santa. Sotto l’espertissima guida di don Michelangelo Priotto ci recheremo nel paese di Gesù dal 22 al 29 luglio. Ad aprile, invece, una “tre giorni” francese, nella non lontana ma quasi sconosciuta Alvernia: Clermont-Ferrand, Le-Puy-enVelay, capitale europea del Cammino di Santiago, le abbazie della Chaise-Dieu e quella di Notre-Dame-des-Neiges, renderanno particolarmente affascinante il viaggio, che si svolgerà dal 23 al 25 aprile. A gennaio i programmi dettagliati. I sacerdoti sono persone in carne ed ossa. Devono nutrirsi, vestirsi, avere tempi per un legittimo riposo, avere un’auto per muoversi (soprattutto per i servizi pastorali!)… Dunque hanno bisogno di essere sussidiati economicamente, con soldi che non piovono dal cielo e… nemmeno dal Vaticano. Il sostentamento del clero è cosa diversa dall’ottoxmille, che non costa nulla a chi fa la scelta e può avere motivazioni anche solamente umanitarie. L’offerta per il sostentamento, invece, impegna direttamente le tasche dell’offerente, ed è in modo esclusivo destinata ad assicurare un decoroso modo di vivere ai sacerdoti, e produce, per chi lo vuole, effetti diretti sul pagamento delle imposte. QUALI EFFETTI PRODUCONO LE OFFERTE? Innanzitutto un impegno personale. Occorre prelevare dal proprio bilancio la somma che s’intende destinare a tale scopo. Esistono delle profonde motivazioni di carattere teologico ed ecclesiale, che dovrebbero indurre al sostegno del clero. Però si ottengono anche alcuni vantaggi. Il primo sta nella riduzione delle imposte da pagare. Conservando la ricevuta di pagamento, l’offerta può esser dedotta (per non più di € 1.032,91) dal reddito imponibile, consentendo un risparmio tanto maggiore quanto maggiore è l’aliquota massima applicata. Un altro vantaggio riguarda la collettività: se le offerte deducibili fossero sufficienti ad attribuire ai sacerdoti quanto la Conferenza Episcopale Italiana stabilisce di anno in anno, il gettito dell’otto per mille potrebbe essere destinato interamente alle opere di culto e di carità che la Chiesa compie. COME SI EFFETTUANO LE OFFERTE? Ci sono quattro modi per contribuire al sostentamento dei sacerdoti: Versamento sul conto corrente postale n 57803009; versamento mediante carta di credito (CartaSì) chiamando il numero verde 800825000 o collegandosi al sito Internet www.sovvenire.it.CartaSì; versamento tramite bonifico bancario; infine versamento diretto all’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero (questo tipo di versamento si può fare anche in parrocchia durante gli orari di apertura dell’Ufficio Parrocchiale. La parrocchia si occuperà di trasmetterlo alla Curia che rilascerà la regolare ricevuta utilizzabile per la deducibilità dalla denunzia dei redditi). C ONTINUA DALLA PRIMA PAGINA Occasioni perse tissimo buffet. Chi ha partecipato è stato davvero contento ed è tornato a casa soddisfatto e arricchito nell’animo. Ma… C’è un ma! Sta nei numeri dei partecipanti. Non che i numeri siano stati così scarsi da provare delusione in chi si è impegnato e ce l’ha messa tutta per confezionare appuntamenti “doc”, anzi. Gli intervenuti sono stati più che sufficienti per ripagare lo sforzo intrapreso. E va pure detto ancora una volta che i numeri non sono tutto. Però, una riflessione pacata su di essi si può comunque fare. E va fatta perché gli intervenuti potevano essere di più. Ci saranno certamente mille valide scuse, da chi era impegnato in altri eventi, a chi ha bambini piccoli da custodire, a chi ha paura e non se la sente di uscire la sera… Però, come diceva il buon Andreotti, “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Per questo qualche pensiero cattivello si affaccia e fa dire: non è che in queste occasioni ci sia anche un po’ di disinteresse, un po’ di pigrizia, un po’ di superficialità? E che, al contrario, manchino il desiderio di sapere, la voglia di capire, la passione per il bello? Perché, quelle interessate, sono state due serate davvero belle e arricchenti. Un modo nuovo, diverso, originale, accattivante, di mettere piede sul terreno biblico, sempre pieno di sorprese. Allora per chi non c’era e con appena un po’ di sforzo poteva esserci sono state due occasioni buttate al vento. Proprio come si dice: “ogni lasciata è persa”. Peccato, peccato davvero. OFFERTE (ELENCHI AGGIORNATI AL 31 OTTOBRE 2015) 5 euro 4 PP – 10 euro 12PP – 15 euro 1PP -20 euro 3 PP – 30 Euro 1 PP – 40 Euro 3 PP - 50 euro 1 PP – 70 euro 1 PP -100 euro 1 PP – Suff. Vottero Iolanda ved. Vigna 30 euro – Suff. Piera Aimale i familiari 170 euro – Suff. Defunti Giordano 30 euro – Suff. Martolina Giaccardi 170 euro – Suff. Silvia Anfossi il marito Beppino 300 euro – Suff. Chiesa Anselmo 90 euro – Suff. Zindo Carolina 50 euro – Sposi Curti Silvio Blua Lorena 100 euro – daò coro parrocchiale 150 euro – Battesimo Romeo Nicolò i genitori 20 euro – Battesimo Somà Beatrice i genitori 50 euro – Battesimo Gallina Leonardo i genitori 70 euro – Milena ed Eraldo per matrimonio Stefania 100 euro – Suff. Scotto Miranda Disconzi la cugina Bergalla Franca 50 euro – Bergalla Franca per compleanno 20 euro – Suff. Miranda Scotto ved. Disconzi i familiari 200 euro, i condomini di corso Italia 20 120 euro – Suff. Silvia Anfossi gli amici di Piandellavalle 150 euro, gruppo della terza età e priore dei fiori 563 euro – Roberto Sismondo 50 euro – Suff. Mura Giovanni i familiari 70 euro – Suff. Fumero Teresa la sorella Concetta 50 euro, i ministri dell’Eucarestia 105 euro – Suff. Borra Giovanna Lanza 15 euro – Battesimo Elisa Vietto i genitori 50 euro – Sposi Pavone-Ferro 100 euro – Suff. Scirri Italia i familiari 70 euro – Famiglia Tesio in Suff. Viglione Faustina 20 euro – Suff. Defunti famiglie Pennino, Giacchello, Turco, Bertolino 30 euro – Suff. Sampò Giorgio i familiari 20 euro – Suff. Pagliano Maria ved. Marinone i familiari 270 euro – Suff. Miotti Rita la figlia 50 euro – famiglia Bausone-Boschetti 100 euro – Suff. Camardona Margherita ved. Mandrile 80 euro – Suff. Ravera Silvia il marito 70 euro – Battesimo Seu Vittoria i genitori 50 euro – Leva del 1935 50 euro – Suff. Mellano Rituccia i condomini Duca degli Abruzzi 215 euro – Suff. Defunti famiglia Beccaria 50 euro - Salvatico Maria 25 euro – Suff. Ex allievi del Casati 60 euro (continua) Per l’Oratorio: 10 euro 1PP – 50 euro 1 PP (continua) Per la caldaia e il riscaldamento: 200 euro 2PP – 50 euro 1 PP (continua) Per la Caritas: 20 euro 2PP – 1000 euro 1PP – 100 euro 1PP -in Suff. di Brocchieri Olimpia G.R. 10 euro – Rumbolo Santina 5 euro – persone amiche per ricordare un compleanno importante 300 euro – una nonna 50 euro – un’amica della Caritas 50 euro – Suff. Piera Martinetti 250 euro – una nonna 50 euro – da A.B.B. 50 euro – in ricordo della sorella Teresa 50 euro – un’amica della Caritas 50 euro (continua) Raccolte particolari: Giornata Missionaria 710 euro. don Giampaolo e il CAE ringraziano per la generosità