Patologie infettive nell`immigrato - Biblioteca Medica
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Patologie infettive nell’immigrato Giacomo Magnani SC Malattie Infettive 8 maggio 2013 Patologie infettive nell’immigrato • Infezioni acquisite nel paese ospite: – non ci sono differenze rispetto al cittadino italiano che si trova a subire a parità di classe di età le stesse condizioni morbigene. • Infezioni latenti o croniche acquisite nel paese di origine: – tubercolosi, aids, epatiti croniche, malattie veneree, leishmaniosi, ecc. – Problema individuale e di salute pubblica. • Patologie di importazione: – malaria, dengue, filariosi, schistosomiasi, parassitosi intestinali. – Difficile trasmissione in climi temperati. – Diagnosi spesso difficile, presso centri specialistici. 1 Immigrati ricoverati in degenza ordinaria presso la SC di Malattie Infettive di Reggio Emilia nel 2008-2009 Immigrati ricoverati Sesso maschile Età , media anni (range) Area geografica di provenienza Africa Sub-sahariana 295 (12,8%*) 165 (55,9%) 39 (10 - 81) 93 (31,6%) Nord Africa 55 (18,61%) Est Europa 48 (16,2%) India/Pakistan 44 (14,9%) Cina Sud America 29 (9,8%) 12 (4,06%) * ricoveri totali= 2304 Immigrati ricoverati per malattie infettive presso la SC di Malattie Infettive di Reggio Emilia nel 2008-2009 Patologie infettive Patologie infettive comuni 247 (83,7%) 138 (55,8%) Infezioni delle prime vie aeree e del polmone 57 Infezioni complicate delle vie urinarie 19 Sepsi 16 Infezioni in neoplasie solide/ematologiche 11 Infezione di cute e tessuti molli 9 Infezioni addominali/epatiche 6 Meningite virale 6 Patologie di importazione 35 (14,1,%) Malaria 31 (12,5%) Ascesso amebico HEV 2 (0.8%) 2 (0,8% ) Tubercolosi attiva 45 (18,2%) HIV/AIDS 20 (8,09%) * ricoveri totali= 2304 2 Paziente immigrato con febbre • Quali aspetti epidemiologici e clinici considerare? • Quale approccio diagnostico? Aspetti rilevanti nella storia del paziente • Tipo di immigrato: regolare, clandestino, rifugiato politico, ecc. 3 Foreign-Born Tuberculosis Cases by VISA Status upon Arrival in the U.S., 2003-2007 Visa Status Cases N. (%) Refugee 438 (49) Immigrant 216 (24) Other 122 (14) Unknown 111 (13) Total 887 (100) www.health.state.mn.us Aspetti rilevanti nella storia del paziente • Tipo di immigrato: regolare, clandestino, rifugiato politico, ecc. • Data di arrivo in Italia (recente arrivo, ritorno da visita a famigliari e parenti) 4 Immigrati che ritornano a far visita a parenti e famigliari (VRF) Karin Leder et al. Clin Infect Dis 2006;43:1185-93 Immigrati VRF a rischio di malaria complicata in assenza di chemioprofilassi • Donna gravida • Bambini nati in Italia (2-3° generazione) 5 AM, 4 anni, nato a Reggio Emilia da genitori ghanesi (1) • Soggiorno in Ghana dal 26/7 al 30/9/09 (1° viaggio). • NON effettuata profilassi antimalarica!! • 6/10 insorgenza di febbre intermittente, trattata a domicilio con amoxicillina/ac. clavulanico. • 9/10 comparsa di crisi epilettiche subentranti. • Emoscopia : 30% di emazie parassitate da P. falciparum 6 AM, 4 anni, nato a Reggio Emilia da genitori ghanesi (2) • Diagnosi di malaria grave: – parassitemia = 30%, – danno cerebrale, – IRA , – rialzo bilirubina e GOT. • Trasferimento in ICU ed inizio terapia con chinino 250 mg TID (non disponibile artesunato) + citoeritroaferesi con scambio del 30%. • T24 : parassitemia = 2% • T48. parassitemia = 0% • Guarigione completa in 7 giorni. Aspetti rilevanti nella storia del paziente • Tipo di immigrato: regolare, clandestino, rifugiato politico, ecc. • Data di arrivo in Italia (recente arrivo, ritorno da visita a famigliari e parenti) • Area geografica di provenienza o di soggiorno nel viaggio migratorio. 7 Hotez PJ et al. Clin Infect Dis 2004;38:871-878 Rischio di acquisire una patologia di importazione in un mese di soggiorno ai tropici senza profilassi • • • • • • Malaria (AFR occ) Dengue & Influenza Malaria (AFR centrale) Febbre tifoide Encefalite giapponese Meningite batterica 3,5% 1% 0,2% 1/100.000 1/1.000.000 > 1/1.000.000 Steffen, JTV 2008 8 Emerging Infectious Diseases • Vol. 9, No. 9, September 2003 Cluster di Malaria in immigrati clandestini cinesi a Reggio Emilia, Novembre 2002- Marzo 2003 Casi Sesso Età 1 M 24 2 F 20 3 F 30 4 M 22 5 M 6 M Paese infezione Soggiorno in Africa (gg) Modalità di arrivo in Africa Modalità di passaggio dall’Africa all’ Italia Parassitemia (‰) Esito 3-4 Mare Aereo P. falciparum 70 ‰ Guarito 14 Mare Aereo P. falciparum 15‰ Guarito 35-50 Mare Aereo P. falciparum <1‰ Guarito Costa d’Avorio 180 Mare Aereo P. falciparum 1‰ Guarito 23 Costa d’Avorio 60 Mare Aereo P. malariae <1‰ Guarito 40 Costa d’Avorio ? Mare Aereo P. falciparum <1‰ Guarito Costa d’Avorio Costa d’Avorio Costa d’Avorio 9 Epidemiologia della malaria in Emilia-Romagna Periodo 1999-2008 84% dei casi sostenuti da P. falciparum Epidemiologia della malaria in Emilia-Romagna Periodo 1999-2008 10 Reasons not to seek pre-travel advices in 140 migrants Clinic of Infectious and Tropical Diseases, Brescia 1997 40 % Unaware of protective measures 8% Refusing protective measures 52 % Unaware of malaria risk Scolari et al, J Trav Med, 2002; 9: 160 Hotez PJ et al. Clin Infect Dis 2004;38:871-878 11 Tasso di incidenza di TB per 100.000 abitanti nel periodo 1996-2007 16 14 12 10 8 6 4 2 0 1996 1997 1998 1999 2000 Italia 2001 2002 2003 2004 Emilia-Romagna 2005 2006 2007 Reggio Emilia N° Casi di TB nella Provincia di Reggio Emilia (1998-2009) 80 75 70 70 71 69 65 65 61 59 58 60 55 51 50 46 40 35 49 44 42 46 55 47 33 28 30 21 20 16 12 10 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Stranieri Casi totali 12 Percentuale di casi di TB per paese di provenienza Reggio Emilia, anni 2000-2009 Est Europa 6% Africa sub-sahariana 8% Nord Africa 13% Asia 34% Sud America 2% Italia 37% Stranieri 63% 13 Tasso di incidenza di TB per 100.000 abitanti nella provincia di Reggio Emilia, anno 2009 18 15,4 16 13,7 14 12 9,0 10 8 5,8 6 4 2 1,8 1,6 2,5 0 Montecchio Emilia Reggio Emilia Guastalla Correggio Scandiano Castelnovo PROVINCIA ne' Monti Hotez PJ et al. Clin Infect Dis 2004;38:871-878 14 http://www.simvim.it Aspetti rilevanti nella storia del paziente • Tipo di immigrato: regolare, clandestino, rifugiato politico, ecc. • Data di arrivo in Italia (recente arrivo, ritorno da visita a famigliari e parenti) • Area geografica di provenienza o di soggiorno nel viaggio migratorio. • Data di comparsa della febbre: compatibile con il periodo di incubazione delle infezioni sospettate? 15 Periodo di incubazione come aiuto alla diagnosi • Breve ( < 10 giorni) – Malaria, Dengue, Infezioni enteriche batteriche, Infezioni enteriche virali, Rickettsiosi, Influenza, Polmonite, Legionella, Menigococco, Febbri emorragiche virali, Febbri da arbovirus. • Intermedio ( 11-21 giorni) – Malaria, Febbre tifoide, Leptospirosi, Brucellosi, Epatite virale (A, E), Ascesso amebico, HIV (infezione acuta), Schistosomiasi acuta (Katayama), Tripanosomiasi africana. • Lungo ( > 21 giorni) – Malaria, Tubercolosi, Ascesso amebico, HIV (infezione acuta), Epatite virale (B,C), Leishmania, Schistosomiasi, Tripanosomiasi americana. Malaria tardiva da Pl. falciparum negli immigrati • 2.680 immigrati africani in Francia (studio caso/controllo) • 61 casi (2,3%) con cmparsa tardiva (> 2 mesi) di malaria: – ritardo mediano di 5 mesi (range interquartile di 3-9 mesi); – ritardo > 1 anno in 10 casi ( 5 gravide, 2 HIV, 3 nuovi arrivi); – ritardo > 3 anni in 4 casi (gravide). • Fattori indipendenti di rischio per comparsa tardiva (analisi multivariata ): – Nuovo arrivo = OR 22.93 (CI 95%: 9.74–53.96, p<0.001) – gravidanza = OR 4.21 (CI 95% : 1.13–15.77, p = 0.03) – profilassi MQ = OR 11.55 (CI 95% : 2.06–64.78, p<0.005). Eric D’Ortenzio, et al. Emerging Infectious Disease Vol 14, N. 2, February 2008 16 Aspetti rilevanti nella storia del paziente • Tipo di immigrato: regolare, clandestino, rifugiato politico, ecc. • Data di arrivo in Italia (recente arrivo, ritorno da visita a famigliari e parenti) • Area geografica di provenienza e di soggiorno nel viaggio migratorio. • Data di comparsa della febbre: compatibile con il periodo di incubazione delle infezioni sospettate? • Caratteristiche della febbre (isolata o associata a segni specifici, andamento, interessamento di più persone, ecc) Febbre non associata a segni specifici dopo arrivo recente da area tropicale • • • • • • • MALARIA Dengue Rickettsiosi Leptospirosi Salmonelle, shigelle, campylobacter Primo-infezione da HIV Tripanosomiasi africana 17 Febbre associata a segni specifici, dopo arrivo recente da area tropicale • Linfoadenopatia: HIV, mononucleosi, brucellosi rickettsiosi, leishmaniosi, dengue, linfogranuloma venereo. • Epatomegalia: malaria, leishmaniosi, ascesso amebico, febbre tifoide, epatite, leptospirosi. • Splenomegalia: malaria, leishmaniosi, tripanosomiasi, febbre tifoide, brucellosi, dengue. • Ittero: epatite, malaria, leptospirosi , febbre ricorrente Febbre associata a segni specifici, dopo arrivo recente da area tropicale • Sindrome respiratoria: Influenza, tubercolosi, Legionellosi, febbre Q. legionellosi, • Interessamento neurologico: meningite e meningoencefaliti (virali, batteriche, parassitarie), malaria, tifo, tripanosomiasi africana. • Diarrea: malaria, febbre tifoide, salmonellosi, sighellosi, schistosomiasi (fase acuta), trichinellosi. • Rash cutaneo: meningococco, dengue, rickettsia, tifo. • Sindrome emorragica: meningococco, leptospirosi, malaria, Infezioni batteriche severe, febbri emorragiche virali. 18 L’ approccio diagnostico deve focalizzarsi sulle patologie: • A rischio per la vita del paziente : – malaria, febbre tifoide, meningococco, dengue. • Di interesse possibile per la salute pubblica : – tubercolosi, epatite, HIV, morbillo. Indagini iniziali nell’immigrato febbrile (1) • • • • Emocromo completo Esame urine Creatinina, AST, ALT, Fosfatasi alcalina, GGT, LDH Proteina C reattiva • • Urinocoltura (se sintomi urinari) Emoscopia (striscio sottile e goccia spessa) per malaria, se proveniente da zona malarica. Â se elevato sospetto pr malaria e goccia spessa negatica: ripetere 3-4 volte in 48 ore. 19 Ogni febbre in soggetto proveniente dai Tropici è una malaria sino a prova contraria !! Il laboratorio in aiuto alla diagnosi malaria • Piastrinopenia : 60-85% dei casi (VPP= 77%, VPN= 92% se a ssociata o meno a leucopenia) • Leucopenia: 80-100% dei casi • n pCR: 100% dei casi (VPN alto se v.n.) • n LDH : sensibilità = 83-100%; specificità = 60% • pp Aptoglobina : t 90% dei casi (VPN elevato se v.n.) A. Chagnon . Méd Mal Infect 1999, Vol 29, S302-S306 20 Quali sono i compiti del Medico di Medicina Generale nella prevenzione e gestione della malaria ? • Informazione su rischi e misure di prevenzione possibili. • Invio al SIP per impostazione della chemioprofilassi in chi intenda recarsi in zona malarica. • Invio al PS per emoscopia degli immigrati (donne gravide e bambini!!) con febbre al ritorno da zona malarica: – < di 1 anno = tutti ; – > di 1 anno = nuovi arrivi, gravida, profilassi con MQ. Tubercolosi: quando porre il sospetto? In presenza di almeno uno dei seguenti segni: • • • Emoftoe Tosse persistente (t 15 giorni) Febbre prolungata (t 7 gg) associata ad altri segni o fattori di rischio : – calo ponderale significativo – sudorazione notturna – precedenti clinici di infezione/malattia TB – contatti ravvicinati/prolungati con persone affette da TB polmonare – situazioni di elevata promiscuità – immigrazione da paesi ad alta endemia 21 Sintomi di TB attiva di al momento del primo contatto con il sistema sanitario • • • • • • • • Tosse Febbre Dimagrimento Astenia Dispnea Dolore toracico Emottisi Sud. notturna Italiani (%) Non italiani (%) Totale (%) 76,4 41,8 21,8 20,0 18,2 9,10 18,2 7,3 76,4 52,7 34,5 29,1 21,8 30,9 7,30 14,5 76,4 47,3 28,2 24,5 20,0 20,0 12,7 10,9 Agenzia Sanitaria Regionale ER - Dossier 112/2005 “La tubercolosi in Emilia-Romagna 2003” 65% 24,5% n. 241 Rapporto “Epidemiologia della tubercolosi in Emilia-Romagna 2005” 22 Indagini iniziali nell’immigrato febbrile (2) • Intradermoreazione sec.Mantoux • Rx torace standard (due proiezioni) L’ RX nella TB polmonare Quadri radiologici tipici : íInfiltrati (80-90%) o lesioni cavitarie in sede apicale o subapicale. Quadri polmonari atipici (13-30%) * í adenopatia ilare o mediastinica í infiltrati o lesioni cavitarie ai lobi medi o inferiori í nodulo solitario í versamento pleurico Radiogrammi negativi (5%) * verosimile espressione di TB polmonare primaria nell’adulto 23 Ghanese di 23 anni, in Italia da 1 anno, ricoverato per emottisi: Mantoux positiva = 23 cm; escreato positivo per Mycobacterium tuberculosis 24 Marocchino di 20 anni , da 3 anni in Italia, ricoverato per febbre, dimagramento e tosse persistente. Mantoux positiva ed isolamento di MT da escreato ƃ Cinese di 20 anni, immigrato clandestino da 6 mesi Prima diagnosi con biopsia pleurica con ago di Cope Colture di liquido pleurico ed aspirato gastrico positive per MT 25 ƃ Pakistano di anni 23, immigrato regolare da 3 anni Mantoux = neg ; Broncospirato positivo per BAAR Ganese di 23 anni, linfoadenite tubercolare 26 Pachistano di 26 anni, HIV positivo, ritardo terapeutico (rifiuto alla terapia) di 4 mesi – exitus dopo 7 gg dal ricovero Indiano di 24 anni, in Italia da 2 anni, ritardo diagnostico stimato di 3 mesi 27 Indiano di 19 anni, ritardo terapeutico di 8 mesi – esito favorevole Indiano di 19 anni, ritardo terapeutico di 8 mesi – esito favorevole 28 Indiano di 19 anni, ritardo terapeutico di 8 mesi – dopo 8 mesi di terapia Tubercolosi miliare con meningite in donna di origine pakistana di 13 anni, a distanza di 8 mesi dal termine di trattamento (?) per 12 mesi per TB polmonare 29 Meningite tubercolare in donna pakistana di 13 anni, a distanza di 8 mesi dal termine di trattamento (?) per 12 mesi per TB polmonare Quali sono i compiti del Medico di Medicina Generale nella prevenzione e gestione della tubercolosi ? • Invio alle strutture di II livello (SIP distrettuali, Pediatria di Comunità, Famiglia Straniera di RE, Medicina di Base e specialistica di Guastalla ) gli immigrati per i quali può essere indicata chemioprofilassi per lo screening della TB latente. • Invio alle strutture di III livello ( Ambulatorio pneumotisiologici dell’AUSL, Ambulatori delle SC di Pneumologia, di Malattie Infettive e Pediatria dell’ASMN) dei pazienti con sospetta TB attiva. 30 Indagini iniziali nell’immigrato febbrile (3) • Sierologia HIV (in presenza delle seguenti condizioni) : – provenienza da aree ad alta endemia (ad es AFR sub-sahariana) – segni clinici allert : • linfoadenopatia superficale • Febbre prolungata, inspiegabile • candidosi orale • herpes zoster • Infezioni polmonari recidivanti • Trombocitopenia – patologie specifiche allert: • MST • tubercolosi • LNH • sindrome nefrosica • sindrome mononucleosica EBV e CMV neg. Geographic Distribution of Chronic HBV Infection HBsAg Positive, % Taiwan 10.0-13.8 Vietnam 5.7-10.0 China 5.3-12.0 Africa 5.0-19.0 Philippines 5.0-16.0 Thailand 4.6-8.0 Japan 4.4-13.0 Indonesia 4.0 South Korea 2.6-5.1 India 2.4-4.7 Russia 1.4-8.0 US 0.2-0.5 HBsAg Prevalence t8% - High 2-7% - Intermediate <2% - Low 31 Cittadini Stranieri a Reggio Emilia 2007: 9,1% Geographic Distribution of Chronic HCV Infection HCV-Ab Positive, % Egypt Morocco Ghana Cameron China India Pakistan Philipines Russia Rep Moldova 18,1 1,9 5,4 12,5 4.07 1,8 2,4 3,6 2,2 Romania Dom Repub Brasil 4,5 2,4 2,6 4,9 Modified from Perz JF, Farrington LA, Pecoraro C, et al. Estimated global prevalence of hepatitis C virus infection. 42nd Annual Meeting of the Infectious Diseases Society of America; Boston, MA, USA; Sept 30–Oct 3, 2004. Data source: World Health Organization.) 32 Quali sono i compiti del Medico di Medicina Generale nella gestione dell’infezione da virus epatitici B e C? • Screening dei soggetti a rischio ( vedi elenco da linee guida ISS ) • Invio del paziente con infezione cronica B o C allo specialista (vedi condizioni per le quali è necessario). • Counselling su adozione di corretto stile di vita. • Counselling su prevenzione del contagio. • Invio al SIP per la vaccinazione per l’Epatite B dei soggetti non immuni. • Gestione integrata con lo specialista della terapia antivirale Indicazioni ELPA (European Liver Patients’ Association) e EASL (European Association for the Study of Liver) 33 MMG HBsAg transaminasi Gestione integrata HBsAg neg HBsAg pos Ĺtransaminasi Ĺtransaminasi Indicazioni di follow-up HBsAg pos* transaminasi normali, senza cirrosi Esami 1°livello per visita specialistica HBV-RNA Visita con prenotazione CUP Pos Visita specialistica STOP Presa in carico per: esami 2° livello SI http://www.asmn.re.it/Sezione.jsp?idS ezione=360&idSezioneRif=7 Terapia antivirale Neg NO Pazienti con HBsAg ed ipertransaminasemia MMG • Esami per 1° livello per visita specialistica – Emocromo completo, transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma-GT, elettroforesi proteica, HBeAg, HBeAb, anti-HBcIgM, HBV-DNA quantitativo, sierologia virus delta, HCV-Ab, HIV-Ab. – Ecografia addome superiore • Esami per il monitoraggio: – Emocromo, transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma-GT, elettroforesi proteica (ogni 6-12 mesi); – HBV-DNA (ogni 6-12 mesi nei soggetti in terapia con NUC) – Ecografia addome superiore (ogni 12-18 mesi, in assenza di cirrosi; ogni 6 mesi se cirrosi). Specialista • Esami per 2° livello (presa in carico): – HBV genotipo (situazioni specifiche) – Test autoimmunità – Biopsia epatica 34 Invio allo specialista del paziente con infezione cronica da virus epatitici B e C • Al termine di un inquadramento diagnostico clinicolaboratoristico complessivo, il MMG deve inviare allo specialista un paziente già preliminarmente “valutato”: • per quanto riguarda l’HBV, vanno inviati i soggetti HBsAg positivi con HBV DNA rilevabile; • per quanto attiene l’HCV, vanno inviati tutti i soggetti HCV RNA positivi; • vanno inviati, inoltre,i soggetti affetti da cirrosi epatica e quelli affetti da altre coinfezioni virali (es. HIV) Indicazioni ELPA (European Liver Patients’ Association) e EASL (European Association for the Study of Liver) 35 MMG HCV-Ab transaminasi Gestione integrata HCV-Ab neg HCV-Ab pos Ĺtransaminasi Ĺtransaminasi Indicazioni di follow-up HCV-Ab pos transaminasi normali* senza cirrosi Esami 1°livello per visita specialistica HCV-RNA Visita con prenotazione CUP Visita specialistica Pos STOP Presa in carico per: esami 2° livello SI http://www.asmn.re.it/Sezione.jsp?idS ezione=360&idSezioneRif=7 Terapia antivirale Neg NO *Transaminasi ogni 2 mesi per 18 mesi Pazienti con anti-HCV ed ipertransaminasemia MMG • • Esami per 1° livello per visita specialistica – Emocromo completo, transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma-GT, elettroforesi proteica, HCV RNA quantitativo, HBsAg, HIV-Ab. – Ecografia addome superiore Esami per il monitoraggio: – Emocromo, transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma-GT, elettroforesi proteica (ogni 6-12 mesi); – Ecografia addome superiore (ogni 12-18 mesi, in assenza di cirrosi; ogni 6 mesi se cirrosi). Specialista • Esami per 2° livello (presa in carico): – HCV-genotipo (non esente ticket con 016) – Test autoimmunità – Polimorfismo ILB12 – Fibroscan – Biopsia epatica 36 Invio allo specialista del paziente con infezione cronica da virus epatitici B e C • Al termine di un inquadramento diagnostico clinicolaboratoristico complessivo, il MMG deve inviare allo specialista un paziente già preliminarmente “valutato”: • per quanto riguarda l’HBV, vanno inviati i soggetti HBsAg positivi con HBV DNA rilevabile; • per quanto attiene l’HCV, vanno inviati tutti i soggetti HCV RNA positivi; • vanno inviati, inoltre,i soggetti affetti da cirrosi epatica e quelli affetti da altre coinfezioni virali (es. HIV) Malattie Parassitarie da considerare nell’immigrato 37 Parassiti Elminti: - Nematodi - Trematodi - Cestodi Protozoi: - Ciliati - Flagellati - Sporozoi Artropodi: - Aracnidi - Crustacei - Miriapodi - Insetti Elminti: Interessamento intestinale 38 Eliminti: interessamento tissutale Protozoi: Interessamento intestinale 39 Protozoi: interessamento ematico/tissutale Il peso dei parassiti Il 25% della popolazione mondiale è portatrice di vermi intestinali 40 Parassitosi intestinale nell’immigrato • Potenzialmente rilevante solo nell’immigrato di recente arrivo da area epidemica. • Tende a ridursi nel tempo in area non epidemica: – Miglioramento delle condizioni igieniche (WC) – Effetto diluizione – Vita relativamente breve dei parassiti (fatta eccezione per Strongiloides stercoralis) 41 Parassitosi intestinale • Disturbi del transito : – Diarrea / stipsi = amebosi, elmintiasi – Rettocolite = sindrome dissenteriforme non febbrile = amebosi – Diarrea cronica del tenue = Giardiasi • Prurito anale : – Isolato o associato ad altri disturbi = Ossiuriasi • Disturbi del transito + dolori addominali +/- alterazioni dello stato generale = tutte le parassitosi intestinali. 42 Parassitosi intestinale: cosa fare? Pazienti asintomatici • NON effettuare di routine l’esame coproparassitologico in soggetti senza sintomi o senza specifici fattori di rischio!!! • Effettuare la ricerca nelle feci di Taenia solium nei famigliari di pazienti con cisticercosi. • Effettuare esame coproparassitologico per Entamoeba histolytica/Entamoeba dispar nei contatti stretti di pazienti con amebosi. • Effettuare diagnostica (esame coproprassitologico e sierologia) per Strongyloides stercoralis nei soggetti con eosinofilia o che devono effettuare terapia immunosopressiva. Parassitosi intestinale: cosa fare? Pazienti sintomatici • Effettuare esame coproparassitologico – Su tre campioni di feci fresche o conservate con formalina, raccolte in giorni differenti. • Nel sospetto di giardiasi con esame copromicroscopico negativo: – Es. succo duodenale raccolto con sondino naso-gastrico o Enterotest® – Test immunoenzimatici ed immunocromatografici per l’identificazione degli antigeni fecali 43 Parassitosi intestinale: cosa fare? Pazienti sintomatici • Nelle amebosi invasive intestinali o extraintestinali: – Sierologia (IHA, IFAT, ELISA). – Colonscopia + eventuale es. istologico di biopsie delle ulcerazioni (riscontro di trofozoiti) – Ecografia o TAC + eventuale agoaspirazione (colore “a pasta d’acciughe” ; negatività delle colture per batteri). • Nelle infestazione da Strongyloides stercoralis – esame copromicroscopico = sensibilità ~ 40% – Sierologia (ELISA o IFAT) • IFAT : non commerciale, disponibile in pochi laboratori (ad es. Negrar) ; sensibilità e specificità ~ 98% a titolo 1/20. Strongiloidiasi 44 45 Strongyloides stercoralis • Paziente Immunocompetente • Blocco del parassita adulto e delle larve alla sottomucosa del piccolo intestino • Ciclo di autoinfezione esterno ed interno bloccato • assenza di sintomi • dispepsia • Paziente Immunodepresso • Disseminazione delle larve • Le larve trasportano batteri intestinali • larva cutanea recurrens • peritonite • polmonite • meningite • necrosi della parete intestinale Strongiloidiasi: aspetti clinici • Infezione acuta ( “Sindrome di Loeffler”) • Infestazione cronica asintomatica: – può durare per anni; può essere sospettata per la presenza di eosinofilia (non obbligatoria). • Infestazione cronica sintomatica: – prurito migrante o diffuso, eruzioni papulose, orticarioidi, – “larva currens” – addominalgie, pseudo appendiciti, diarrea ricorrente; – tosse secca ricorrente, crisi asmatiche; – dimagrimento e cachessia da malassorbimento. 46 Strongiloidiasi: aspetti clinici • Strongiloidiasi disseminata: – in caso di immunodepressione, indotta da malattia e/o da trattamenti (compresi i corticosteroidi, usati come trattamento dei sintomi o dell’eosinofilia quando la causa non è riconosciuta), – invasione potenziale da parte delle larve di tutti gli organi e tessuti e morte per conseguenza diretta dell’invasione larvale e/o per sovrainfezione batterica (peritoniti, polmoniti, sepsi, meningoencefaliti). – di regola la conta degli eosinofili è normale!!. Strongiloidiasi: diagnosi di laboratorio Metodi diretti • Esame copromicroscopico previo arricchimento – 3/5 campioni raccolti in giorni non consecutivi – sensibilità del 40% circa • Coltura feci su agar (semina di almeno 5 piastre per campione): – sensibilità stimata del 50% circa • Aspirato duodenale: – Buona sensibilità Metodi indiretti • Ricerca anticorpi specifici (IFAT, ELISA): – ottima sensibilità e specificità (> 95%). – IFAT (non commerciabile) presenta sensibilità e specificità del 98% circa a titolo 1/20) 47 Strongiloidiasi: criteri diagnostici • • Strongiloidiasi accertata = risultato positivo per almeno 1 metodo Strongiloidiasi sospetta = ricerche negative, ma anamnesi compatibile (soggiorno in area endemica o soggetto italiano >= 60 anni) e riscontro di almeno 2 dei seguenti segni e sintomi: – prurito persistente o ricorrente, localizzato, migrante o diffuso, senza causa accertata; – disturbi respiratori ricorrenti ad eziologia non chiara; – addominalgie ricorrenti ad eziologia non chiara; eosinofilia >=300/mL Strongiloidiasi: diagnosi di sospetto L’infestazione da S. stercoralis va indagata in caso di: 1. screening in cittadini extracomunitari; 2. screening in soggetti, sintomatici e non, aventi soggiornato per un mese o più in paesi tropicali; 3. soggetti con soggiorni tropicali inferiori al mese se: sintomatici e/o eosinofili >= 300/mL; 4. soggetti italiani senza storia di soggiorni all’estero, ma sintomatici e/o eosinofili >=300/mL 48 TRATTAMENTO COMMENTO Strongiloidiasi Strongiloidiasi sospetta (S. stercoralis) Prima scelta: Ivermectina (Stromectol® cp 3 mg) 200 mg/kg in dose unica Seconda scelta: Albendazolo (Zentel®) 400 mg. x 2 al dì (15 mg/ Kg/ die) per 5 giorni Strongiloidiasi accertata Prima scelta: Tiabendazolo (Mintezol®) cp 600 mg) 25 mg/kg/die os in 2 somm. per 2 giorni consecutivi. oppure Ivermectina 200 mg/kg in dose unica. Seconda scelta: Albendazolo cp 400 mg. x 2 al dì (15 mg/Kg/die) per almeno 5 giorni. Screening sistematico per i seguenti gruppi: - candidati a trapianto, - candidati a terapia steroidea - candidati a terapia immunosopressiva, - pazienti oncologici, - pazienti con infezione HIV. Lo screening condotto con sierologia : se non effettuabile procedere a trattamento empirico. Follow-up post-terapia: Strongiloidiasi sospetta: visita+ emocromo dopo 1 e 4 mesi. Considerare trattamento di 2a linea (tiabendazolo) se il quadro non è risolto ed il sospetto clinico è elevato(eosinofili>=500/mL) Strongiloidiasi accertata: visita + emocromo dopo 1, 4 mesi: ripetere indagini risultate in precedenza positive. Amebosi • Entamoeba histolytica. • Modalità di trasmissione: – fecale-orale indiretta: ingestione di alimenti crudi (verdura, frutta) o acqua contaminati (via principale). – sessuale (via alternativa) e per trasporto passivo (raramente) delle cisti tramite insetti quali mosche, blatte. 49 Amebosi Quadri clinici: • Amebosi intestinale acuta • Colite amebica cronica • Ascesso amebico Ascesso amebico • Sintomi/segni clinici – febbre – epatomegalia – dolore in ipocondrio destro, irradiato a spalla e scapola sinistra ed accentuato alla palpazione. – versamento pleurico omolaterale reattivo (possibile). • Diagnosi – Sierologica ( alta sensibilità e specifità) . – Ecografia: una o più formazioni “pseudoascessuali”. – Agoaspirato: materiale pseudo- purulento, di consistenza semi-liquida e colorito “a pasta d’acciuga” • Va effettuato nelle formazioni sottocapsulari o a rischio rottura (diametro 8-10 cm) 50 Ascesso amebico Amebosi intestinale Trattamento Portatori asintomatici di E. Paromomicina solfato (Humatin ® 250 mg) 1,5-2 gr/die in 3-4 somm. per 710 gg (bambino: 30 mg/Kg /die) Forme invasive intestinali e/o extra intestinali. Metronidazolo ( Flagyl ® 250 mg: 3 cp x 3 al di per 10 gg oppure histolytica Tinidazolo (Fasigin ®, 500 mg): 4 cp in singola dose, per 3 gg + Paromomicina solfato (al termine del trattamento precedente) Diagnosi e gestione clinica Diagnosi: es.microscopico delle feci; sierologia (EIA) nelle forme invasive (utile anche nel follow-up). Ascessi epatici: svuotamento ± iniezione di metronidazolo se di 8-10 cm sottocapsulari. Follow-up: ecografia + sierologia a 1,3,6,12 mesi. Colite amebica: coloscopia + eame coproparassitologico+ sierologia, dopo 1 mese dal termine della terapia. Se i test sono negativi e la sierologia basale positiva: ripetere la sierologia dopo 3, 6, 12 mesi 51 Echinococcosi cistica • E. granulosus (1-6 mm): vive nell’intestino tenue del cane ed altri canidi (ospite definitivo). • Le proglottidi espulse con le feci sono ingerite ovini, maiali, bovini, equini (ospiti intermedi) penetrano le pareti intestinali e migrano in forma di oncosfere negli organi interni, dove si sviluppano in forme cistiche, producono protoscolici e figlie. •L’uomo (ospite definitivo) si infetta alimentandosi degli organi dell’ospite intermedio e sviluppa cisti parassitarie a carico dei vari organi, prevalentemente fegato (50%) e polmone (20%). 52 Gestione clinica • Diagnosi: – Storia clinica: anamnesi professionale, contatti con animali selvatici, da allevamento e da compagnia, provenienza e soggiorni da zona endemica . – Sierologia (ELISA) : negativa nel 10% delle cisti epatiche, nel 40% di quelle polmonari; spesso neg. nelle forme oculari e in quelle cerebrali e nei soggetti di età < 15 anni. • Stadiazione: – esami di funzione epatica, renale, midollare, eosinofili, tests infiammatori e sierologie in diagnosi differenziale (ameba, Toxoplasma…), ecografia, Rx torace +/- TAC torace. • Valutazione dell’evolutività: – importante ai fini della decisione del programma terapeutico (ecografia, TAC, RMI). 53 Transitional Inactive Inactive 54 55 TRATTAMENTO COMMENTO Resezione chirurgica: -Cisti epatica: morbidità 32% mortalità 8% recidiva 20% -Cisti polmonare:morbidità 0% mortalità 13% recidiva 5% Sierologia (Ig anti EC) : negativa nel 10% delle cisti epatiche, nel 40% di quelle polmonari; spesso neg. nelle forme oculari e in quelle cerebrali e nei soggetti di età < 15 anni. Echinococcosi cistica Cisti attive e/o transizionali di E. granulosus Terapia aggiuntiva pre e post operatoria: Albendazolo (Zentel ® 400 mg) 1 cp x2 al di (bambini: 15 mg/ Kg al di ) da 1 sett prima a 3 msi dopo Trattamwento percutaneo: -PAIR --PEVAC -RF Trattamento medico: Albendazolo (Zentel ® 400 mg) 1 cp x2 al di (bambini: 15 mg/ Kg/die) per cicli consecutivi, ripetibili di 90 giorni per una durata di almeno 6 mesi Diagnostica di immagine (RX, ecografica, TAC, RMI, ERCP) Intervento chirurgico: indicato nelle cisti addominali complicate e solo se la terapia medica e la PAIR non sono attuabili. Può essere indicata nelle cisti della colonna, cerebrali, renali ed ossee. 56 57 Scabbia • Agente causale: Sarcoptes scabiei varietà hominis, acaro esclusivo dell’uomo in cui compie il suo intero ciclo vitale. • Serbatoio/fonte: Uomo infestato. • Modalità di trasmissione: interumana per contatto diretto cute-cute, soprattutto durante contatti sessuali, in persone che dormono nello stesso letto e, meno frequentemente, attraverso oggetti. – Data la labilità dell’acaro al di fuori dell’ospite (muore dopo 1-2 giorni), il contagio indiretto ad esempio attraverso biancheria e lenzuola, si verifica solo se questi effetti sono stati contaminati da poco tempo da una persona infestata. 58 Scabbia • Periodo di incubazione : – 2 -6 settimane in assenza di precedente esposizione. – può essere sensibilmente più lungo negli anziani. – 1-4 giorni in chi è stato precedentemente infestato. –. • Periodo di contagiosità: – L’infestazione è trasmissibile fino a che gli acari e le loro uova non sono distrutte dal trattamento, in genere dopo 1-2 cicli di trattamento. Scabbia • Manifestazioni cliniche: – Cunicoli: a livello di spazi interdigitali delle mani e piedi (bimbi), faccia volare dei polsi, gomiti, ascelle, ombelico, mammelle (donne) fianchi e zone genitali. – Vescicole: nelle parti distali degli arti. Non al capo. – Noduli dove possono essere isolati gli acari: a livello di ascelle, ombelico, zone genitali. – Manifestazioni eczematose da ipersensibilità: a livello di tronco ed arti. – Prurito con lesioni da grattamento, a recrudescenza notturna, che non interessa il volto. – Più raramente: scabbia norvegese (pazienti immunodepressi, defedati), la cui contagiosità è estrema. 59 SCABBIA SCABBIA 60 Scabbia • Terapia: • Permetrina 5%, Benzoile benzoato, Crotamitone, ecc. (anche ai familiari e conviventi). GRAZIE PER L’ATTENZIONE 61