disturbo del sonno

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disturbo del sonno
LE SCHEDE SANITARIE
Dottore mio figlio non dorme!
Quali sono i disturbi del sonno nel bambino?
I disturbi del sonno si presentano in maniera diversa nelle differenti età.
Nei primi 3 anni di vita prevale l’insonnia mentre tra i 3-6 anni prevalgono i
disturbi
respiratori
notturni
(legati
prevalentemente
all’ipertrofia
adenotonsillare tipica di questa età).
In età prescolare e scolare iniziano a comparire le parasonnie rappresentate dai
terrori notturni (pavor nocturnus) e dal sonnambulismo. Queste stesse
parasonnie possono presentarsi in età scolare insieme all’enuresi, agli incubi e alle
paure nell’addormentamento.
In età adolescenziale si assiste ad un aumento della sonnolenza di giorno che però
contrasta con gli stili di vita dell’adolescente e quindi si presentano i disturbi del
ritmo del sonno , rappresentati prevalentemente dalla fase di sonno ritardata
(con spostamento dell’orario di addormentamento e di risveglio, specie nei weekend).
Quali sono i disturbi più frequenti?
Sicuramente l’insonnia seguita dalle parasonnie.
La prevalenza dell’insonnia varia con il variare dell’età: nei primi due anni è intorno
al 20-30% e dai 3 anni in poi rimane costante intorno al 15%.
Si parla d'insonnia quando compare per almeno tre notti a settimana, con
difficoltà nell'addormentamento (per un tempo maggiore di 45 minuti), e/o
risvegli precoci o multipli (più di 2, con oltre 30 minuti di tempo necessari per
riaddormentare il bimbo).
Nella maggior parte dei casi l’insonnia è l’espressione di un’alterazione dei
processi fisiologici piuttosto che di una vera e propria patologia.
La causa è quasi sempre rappresentata da diversi fattori: fisiologici, genetici e
comportamentali, e grande importanza hanno i fattori relativi alle figure
genitoriali (comportamenti errati dei genitori nell’addormentamento, durante i
risvegli, le modalità di alimentazione, ed infine il “dormire nel lettone”, ecc.).
LE SCHEDE SANITARIE
Solo in circa il 20% dei casi l’insonnia e generata da cause fisiche. In alcune
patologie (otite, reflusso gastroesofageo, allergie, ecc.) l’alterazione del sonno
rappresenta, a volte, uno dei sintomi più evidenti .
I disturbi del sonno si risolvono “da soli”?
No, spesso persistono o si trasformano. Non è infrequente vedere bambini con
problemi di sonno nell’infanzia che continuano a presentare un sonno disturbato
durante tutto l’arco dello sviluppo.
Quali sono le conseguenze di un sonno disturbato nel bambino?
Persistenza dell’insonnia (il 70% continua a dormire male dopo 5 anni)
Disturbi comportamentali (iperattività, aggressività, etc.): l’incidenza è 3
volte superiore nei bambini con insonnia
Alterazione della relazione madre-bambino
Disturbi dell’umore (genitori e bambino)
Affaticamento e deficit di concentrazione, deficit di apprendimento
scolastico
Pisolini diurni
Obesità
Cosa potete fare voi genitori?
Il vostro ruolo è fondamentale: è importante che tutti e due manteniate
costante e in accordoil vostro comportamento evitando momenti di conflittualità
che rafforzano nel piccolo l’ansia di separazione.
Dare regole è fondamentale (i bambini hanno bisogno di regole costanti e
coerenti) condivise anche dalle altre figure educative che ruotano intorno a lui
(nonni, baby sitter). A partire dagli 8 – 10 mesi, è bene che impari poco per volta
ad addormentarsi da solo alla sera, questo avverrà se eviterete di favorire il
sonno con il cibo (latte al seno o al bibereeon), oppure di addormentarlo in
braccio o cullandolo nel lettino. Il cibo non deve essere somministrato anche se
ha risvegli notturni, come pure deve essere evitato l’uso del lettone.
LE SCHEDE SANITARIE
Schema orientativo di rieducazione al sonno
1. Creare un rituale all’addormentamento (es. salutare tutti i giochi, raccontare una
favola, cantare la ninna-nanna, ecc.) perché il bambino associ una condizione
piacevole all’inizio del sonno
2. Il bambino va messo nel letto solo con pochi oggetti familiari che possono
tranquillizzarlo durante i risvegli notturni
3. Stare con il bambino fino a quando è tranquillo; dite una frase che dovrà essere
sempre la stessa, ad esempio: “Mamma ti vuole bene, ma da adesso tu imparerai a
dormire da solo insieme ai tuoi peluche e ai tuoi giocattoli”
4. Quindi lasciare la stanza, spiegando al bambino dove si va e perché (es. la mamma
va in cucina a bere un po’ d’acqua e torna subito)
5. Se incomincia a piangere, lasciatelo piangere per un breve periodo (30”) prima di
intervenire
6. Andare a rassicurare il bambino lasciandolo nel suo letto e rimanere nella sua stanza
fino a che si tranquillizza, ma interagire il meno possibile con lui.
7. Lasciare di nuovo la stanza, spiegando ancora al bambino dove si va e perché (es. la
mamma va in bagno e torna subito). Questa volta l’intervallo dovrà essere un pochino
più lungo (1’-2’)
8. Se incomincia di nuovo a piangere ritornare in stanza, rassicurare il bambino
lasciandolo nel suo letto e rimanere nella sua stanza fino a che si tranquillizza, ma
interagire il meno possibile con lui.
9. Uscire dalla stanza con un’altra scusa e aspettare più a lungo (2-5') prima di
intervenire nuovamente e quindi allungare progressivamente il tempo di attesa prima di
intervenire
10. La prima sera si può decidere di aspettare fino a 3 minuti e poi lo si fa
addormentare così come era abituato il bambino (ad es. cullandolo in braccio) avendo
cura di rimetterlo poi nel lettino prima che sia completamente addormentato
11. La sera successiva si ripetono le stesse cose aspettando fino a 5 minuti e così via.
12. Lo stesso comportamento va tenuto per i risvegli notturni seguendo lo schema
riportato nella tabella sottostante.
Tempi di attesa durante i risvegli notturni prima di intervenire
Giorno
1
2
3
4
5
6
7
I° risveglio
1 minuto
5 minuti
7 minuti
10minuti
12minuti
15minuti
20minuti
II° risveglio
3 minuti
7 minuti
9 minuti
12 minuti
15 minuti
20 minuti
40 minuti
III° risveglio
5 minuti
9 minuti
11 minuti
15 minuti
20 minuti
25 minuti
45 minuti
Risvegli successivi
5 minuti
11 minuti
13 minuti
20 minuti
25 minuti
30 minuti
45 minuti
N.B.: i tempi di attesa descritti sono indicativi e possono variare in più o in meno; va
analizzata la situazione logistica e ambientale (es. appartamento o villino isolato,
tolleranza dei vicini, ecc.), la qualità della relazione madre-bambino e il livello di
stanchezza dei genitori.
LE SCHEDE SANITARIE
Quali sono le opzioni terapeutiche?
L’approccio varia a seconda del tipo di disturbo e va personalizzato sulla coppia
genitore/bambino. In generale la terapia farmacologica è utile nel breve periodo
e quella psicologica (cognitivo-comportamentale) ha un effetto più a lungo
termine e pertanto è sempre meglio associarle. Non ci sono farmaci
specificatamente approvati per l’insonnia del bambino.
Le opzioni terapeutiche sono molto differenti; i cosiddetti farmaci da banco e
quelli omeopatici sono in genere utilizzati per primi, ma la loro efficacia ha
ricevuto scarse se non nulle evidenze scientifiche. I farmaci che inducono il
sonno “sonniferi” non possono essre prescritti per l’età pediatrica.
La Melatonina sembra essere efficace con scarsi o nulli effetti collaterali.
Melamil® gocce: istruzioni per l’uso
♦ 0,5 ml di prodotto pari a 12 gocce 1 volta al giorno
somministrare il prodotto circa mezz’ora prima di coricare il bimbo direttamente
in bocca o diluita in bevande. La terapia va ripetuta a cicli di max 8-10 giorni
cadauno, separati fra loro da un intervallo di tempo di un paio di settimane,
durante il quale non viene assunto il prodotto onde non limitarne gli effetti.
L’utilizzo di MelaMil è consigliato contestualmente ad alcuni atteggiamenti
comportamentali, quali far addormentare il soggetto in locali bui, con
temperatura adeguata (20°C) e in assenza di situazioni che potrebbero
sollecitare l’attenzione o iper-eccitare.
Il dosaggio può essere aumentato sino ad un massimo di 20 gocce/ giorno.
Se non migliora passare o aggiungere:
Dormil® sciroppo: istruzioni per l’uso
♦ 1 misurino da 5 ml (corrispondente alla prima tacca) ogni 10 Kg di peso
corporeo, circa mezz’ora prima di coricare il bimbo. Le quantità proposte di
Dormil sciroppo sono ampiamente al di sotto di ogni rischio pertanto nei casi più
ostinati le stesse potranno essere aumentate anche del +30%.
LE SCHEDE SANITARIE
Come si può riposare la mamma?
Cercate di dormire quando il bambino dorme. Non cercate di sbrigare le faccende
domestiche o di lavorare, ma riposate quando il b. dorme, anche se non riuscite ad
addormentarvi
Cercate di organizzarvi prima per il pasto notturno
Cercate di fare una attività motoria. Passeggiate con il bambino, uscite da casa se
possibile con lui
Chiedete aiuto a chi vi è vicino
Fate attenzione a come vi sentite psicologicamente; la deprivazione di sonno può
contribuire allo sviluppo di una depressione post-partum ed interferire con
l'attaccamento al vostro bambino
Ricordatevi che tutto passa
Principi di igiene del sonno ovvero consigli utili per aiutare il bambino ad sonno regolare:
Programmate la notte come tempo dedicato al sonno;
Evitate di giocare e divertirvi la notte con il bambino.
Aiutate il bambino ad associare il letto con il sonno. Cercare di far addormentare il
bambino nella sua stanza, evitate se possibile di farlo addormentare in braccio o in altri
luoghi e poi metterlo nel lettino. Quando si sveglierà il b. si troverà in un posto che non
riconosce subito e vorrà ritornare fra le braccia del genitore per riaddormentarsi.
Resistete alla tentazione di usare il ciuccio o il biberon per farlo addormentare.
L'ambiente dove dorme il bambino deve essere tranquillo, il più silenzioso possibile e
poco illuminato Non fumate mai nella stanza da letto(ne mai se possibile in casa)
La temperatura della stanza deve essere mantenuta ad un livello confortevole (intorno a
20° C). Temperature troppo elevate disturbano il sonno.
Il bambino non deve essere mai troppo coperto.
Il letto non deve essere troppo grande, il bambino va a cercare un bordo per appoggiarsi;
non si sveglia mai perché sbatte contro le sbarre del letto. Evitate perciò i paracolpi.
Questi possono essere pericolosi perché sono un appiglio tramite cui il bambino può
arrampicarsi e scavalcare le sbarre del lettino; inoltre non permettono al bambino di
esplorare e controllare l'ambiente quando è sdraiato.
Fatelo dormire su un fianco o sulla schiena, evitate la posizione a pancia sotto.
(sconsigliata per la prevenzione della sids o morte in culla)
Non tenete oggetti che possono essere pericolosi nel lettino
L'orario di risveglio al mattino e di addormentamento serale devono essere mantenuti
costanti, sempre alla stessa ora.
Non mandare il bambino a letto affamato bensì sazio così non si sveglierà..
Evitare di farlo bere troppo prima e durante la notte.
Cibi e bevande che contengono caffeina e teofillina devono essere evitate per molte ore
prima dell'orario di addormentamento. Queste sostanze sono contenute in molti cibi e
LE SCHEDE SANITARIE
bevande di uso comune (coca-cola, cioccolata, caffè, tè)
Alcuni farmaci contengono alcool e caffeina e possono disturbare il sonno
Il bambino deve imparare ad addormentarsi da solo, senza l'intervento dei genitori.
Alcuni giochi possono essere eccitanti e interferire con l'addormentamento; vanno
evitati da una a due ore prima dell'orario abituale di addormentamento.
Alcuni giochi o musiche o carillon (con piccole figure di animali che girano) messi sopra la
culla del bambino possono causare sovraeccitazioni visive o uditive del bambino che
interferiscono con l'addormentamento. Meglio tornare alle vecchie canzoncine o ninnananne. La voce della madre è sempre meglio di una musica meccanica.
Il bagno può essere un'attività eccitante per alcuni bambini e dovrebbe essere evitato la
sera e spostato in un altro orario della giornata se ha difficoltà dell'addormentamento.
Se il bambino piange, andate vicino ma non colmatelo di attenzioni. Rassicuratelo con un
piccolo massaggio o cambiate il pannolino se necessario (possibilmente senza togliere il
bambino dal letto). Non accendete le luci forti, e mantenete il tono della voce al minimo
senza fare confusione.
I sonnellini diurni sono legati all'età del bambino. In ogni caso dovrebbero essere evitati
i sonnellini diurni troppo frequenti e troppo lunghi, specie nelle ore serali.
Buona notte a tutti