Tutti a nanna

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Tutti a nanna
Tutti a nanna
bravo? Dorme?»
Ecco la classica
domanda che
tutte, ma proprio
tutte le neomamme, si sentiranno rivolgere almeno una volta,
mentre sono a spasso con il loro
piccino appena nato. Ed ecco
uno degli argomenti di maggior interesse per la
maggior parte dei futuri e neogenitori: la nanna dei
bambini. Sì, perché tra le situazioni che possono
mettere più in crisi un genitore alle prime armi (e
non), c’è sicuramente la gestione dell’addormentamento e dei risvegli notturni del bebè. «Perché si
sveglia tutte le notti?» «Perché alla sera non vuol
mai dormire?» «Come aiutarlo a riprendere sonno o
a riposare più serenamente?» E, ancora, «Come
conciliare le esigenze di grandi e piccini?» Tante
domande a cui cerca di rispondere con informazioni
corrette, spunti di riflessione e validi suggerimenti il
manuale di Sara Letardi Il mio bambino non mi
dorme, recentemente pubblicato da Bonomi Editore. Un manuale che, a differenza di altri volumi sul
«È
Nella foto: Sara Letardi con
i suoi due bambini
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tema che l’hanno preIl bambino
ceduto, non offre
sveglio anche
di notte: sembra ricette universali, ma
accompagna i genitori
il problema
“numero uno” di nella scoperta dei
tutte le famiglie meccanismi fisiologici
che regolano il sonno
che hanno un
neonato. Un testo del bebè e li stimola a
di Sara Letardi, elaborare − nel rispetIl mio bambino to dell’unicità e delle
esigenze di ogni bamnon mi dorme,
ci aiuta a capire bino − soluzioni personali, costruite “su
meglio cosa si
nasconde dietro misura” del proprio
bimbo e della propria
l’insonnia
realtà familiare, per
di un bebè
prevenire o risolvere problemi nella gestione della
nanna.
Sara Letardi, romana, una laurea in fisica e un
impiego nel settore informatico in un’ente di ricerca, è prima di tutto una mamma che ha provato
sulla sua pelle quanto possa essere difficile affrontare una lunga sequela di notti in bianco. «La mia
sotto i
riflettori
prima bimba, Chiara, che ora ha 4 anni e mezzo,
durante la notte si svegliava una volta soltanto»,
racconta l’autrice, «e comunque, quanti mi circondavano si stupivano di quel risveglio. Così il dubbio
che non fosse normale, si era insinuato anche in
me. Un dubbio superato leggendo e documentandomi sulla fisiologia del sonno nei primi anni di vita
del bambino». Sì, perché alcuni risvegli nel corso
della notte, sono assolutamente fisiologici, come
ben si spiega nel capitolo dedicato allo sviluppo dei
ritmi sonno-veglia del bebè. «Ma quando, due anni
e mezzo fa, è nato Jacopo, ho sperimentato la difficoltà e la fatica di gestire un bimbo che non dorme»
riprende la scrittrice. «Jacopo si svegliava dieci
volte a notte. Dieci volte! E con il trascorrere dei
mesi io ero diventata uno straccio. Durante il giorno
c’era il lavoro e dopo il lavoro, una volta tornata a
casa, i bambini da accudire erano due. Jacopo che
era ancora piccino e Chiara che, comunque, aveva
le sue esigenze. C’erano notti in cui piangevo per la
stanchezza».
Sara ha trovato la soluzione al loro problema, osservando con attenzione il suo piccino per individuare
l’origine di quei sonni agitati e interrotti. Una volta
compreso qual era il problema, in un paio di settimane, la situazione è migliorata. «Nel nostro caso,
Jacopo era, semplicemente, troppo stanco. È stato
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sufficiente riorganizzare gli orari del sonno, cominciando dal pisolino pomeridiano, e rivedere le abitudini diurne, per riportare la situazione nella normalità: i risvegli sono diminuiti drasticamente, riducendosi a 3-4 per notte, fino a scomparire del tutto
intorno ai venti mesi di Jacopo». Sara però non ha
dimenticato le lunghe notti insonni, le levatacce al
mattino per raggiungere l’ufficio più stanca della
sera precedente. E ai genitori (e sono tanti!) che
stanno attraversando un periodo difficile a causa
del sonno è dedicato questo libro. «Perché quando
non si può dormire ci si sente sempre più stanchi e
sfiduciati» considera l’autrice «e questo interferisce
anche nel rapporto con il bambino e con la serenità
familiare».
Come prevenire o risolvere questi problemi? Metodi
universali, applicabili in ogni contesto non ce ne
sono. Ogni bambino è un individuo a sé e ogni famiglia è diversa. Partendo da questo presupposto
Sara Letardi non offre ricette pronte, ma un ventaglio di possibili soluzioni da sperimentare, rielaborare, adattare in base ai risultati via via ottenuti. Proprio per questo Il mio bambino non mi dorme si rivela un vero e proprio strumento nelle mani del genitore, chiamato a valutare i vari suggerimenti proposti per comprendere quale potrebbe funzionare
nella propria realtà. Ma non solo. Questo è un libro
che raccomanda anche di essere pronti a “fare un
passo indietro” se la strada intrapresa non si dimostra adeguata alle esigenze del proprio bimbo. Infatti, a differenza di altri manuali sulla nanna, che spiegano ai genitori come addestrare i figli ad addormentarsi da soli a suon di lacrime, il libro di Sara
Letardi parte dal presupposto che il pianto è una
richiesta a cui è naturale segua una risposta e non,
come vogliono farci credere vecchi pregiudizi ormai
sfatati, il segnale che il bebè sia viziato. «E se piange per vizio» conclude, infatti, l’autrice, «è per vizio
g
di vivere». ■
[g.e.c.]
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