trascrizione
Transcript
trascrizione
Trascrizione Videochat Trascrizione Videochat ANIMA del 21 aprile 2016 Lo strumento che ANIMA utilizza per comunicare con la massima chiarezza e trasparenza ai propri clienti e partner commerciali Partecipano: Armando Carcaterra (Direttore Investimenti), Miriam Berizzi (Resp. Servizio Specialisti di Mercato) e Davide Gatti (Direttore Vendite). Modera: Daniele Lami (Marketing & Comunicazione). Nel corso dell’ultima videochat si è parlato del recupero dei mercati e del ruolo decisivo delle banche centrali. Puoi farci un quadro della situazione oggi? Miriam Berizzi. Il consolidamento di un clima più costruttivo sulle attività rischiose è da ricondurre a quegli stessi fattori che hanno alimentato la fase iniziale del recupero: quindi, oltre al supporto della politica monetaria, l’aumento del prezzo delle materie prime e il miglioramento del quadro macro globale. Per quanto riguarda il petrolio, gli investitori hanno apprezzato le evidenze di reazione su lato dell’offerta: le prove tecniche di collaborazione ( 1/5 29 aprile 2016 ( Trascrizione Videochat tra i Paesi produttori e soprattutto il drastico taglio della produzione negli Stati Uniti. Sul fronte macro, invece, i segnali più incoraggianti sono arrivati proprio da quelle aree, Stati Uniti e Cina, che più avevano preoccupato gli investitori a metà febbraio. Negli Stati Uniti, a inizio aprile è stato pubblicato un dato sulla fiducia delle imprese manifatturiere (storicamente un indicatore anticipatore del Pil) ai massimi dall’estate scorsa e in area di espansione. In Cina, i dati stanno dimostrando in modo sempre più convincente che le misure di stimolo intraprese dalle autorità da fine 2015 stanno dando i frutti sperati. Non è un caso che nell’ultimo report del FMI proprio la Cina abbia registrato una revisione al rialzo nelle stime di crescita, a fronte di variazioni negative a livello di aggregato sia per i paesi avanzati che per quelli emergenti. Armando, puoi darci il posizionamento dei nostri portafogli? Ci sono state delle modifiche strutturali? Armando Carcaterra. Con il consolidarsi della fase positiva di mercato abbiamo fatto qualche aggiustamento, ma nessun cambio drastico. Lato azionario abbiamo riposizionato settorialmente il portafoglio, aumentando l’esposizione ai comparti ciclici per cogliere l’andamento mercato, che ha visto una fase di recupero guidata dalle migliorate prospettive crescita. Lato obbligazionario, invece, ci siamo spostati verso asset class più rischiose, diminuendo l’intensità degli investimenti sulla parte governativa per favorire i comparti più a spread come corporate e bond emergenti. vorrei ricordare anche prodotti come gli Alto Potenziale, che prevedono un livello di delega molto elevato e per questo si adattano meglio a una clientela sofisticata. Miriam, descritto il quadro attuale, cosa possiamo aspettarci per il futuro? Miriam Berizzi. Proprio ieri (20 aprile) si è svolto il comitato investimenti di ANIMA, che ha confermato un giudizio di neutralità sulle azioni. Da una parte, infatti, gli sviluppi registrati a livello di politiche monetarie, quadro macro e petrolio sono importanti e contribuiscono a tagliare con decisione quei rischi di coda che, con il senno di poi, erano prezzati in modo eccessivo a febbraio. Dall’altra parte, però, una prosecuzione del rally richiederebbe un’accelerazione del flusso di notizie positive. E se dalla Cina e dai Paesi emergenti potrebbero continuare ad arrivare indicazioni costruttive, sul fronte politiche monetarie le aspettative degli investitori sono così estreme che lo spazio per prezzare ulteriori stimoli è quasi nullo. Ad oggi il prossimo rialzo dei tassi da parte della Fed è atteso a marzo 2017; ma la banca centrale americana potrebbe trovare difficile anche solo mantenere i toni accomodanti usati finora, visto che gli sviluppi globali sono meno preoccupanti, e il movimento di petrolio e dollaro potrebbe iniziare a impattare sulle aspettative di inflazione. Né possiamo dimenticare che in questo secondo trimestre assisteremo a un’escalation dei rischi in arrivo dalla scena politica (Brexit in primis). In questo quadro, riteniamo che gli spazi di ulteriore apprezzamento siano modesti e che si possa assistere a una nuova fase di incertezza e volatilità. Davide, nella gamma ANIMA ci sono fondi che esprimono le idee di investimento di ANIMA su più asset class? Davide Gatti. Negli ultimi due anni siamo passati sulle classi di attivo più rischiose per andare a cercare rendimento. Queste classi di attivo più rischiose hanno dimostrato da inizio anno di dare anche qualche mal di pancia in determinati momenti, in quanto hanno presentato una volatilità più accentuata. Per quanto riguarda le scelte di portafoglio, abbiamo alcuni prodotti storici come AnimaSforzesco e Anima Visconteo, o ancora Anima Selection, che sono ben diversificati e con un denominatore comune: la gestione conservativa. Il nostro approccio è rivolto a risparmiatori, che vanno accompagnati con cautela. Poi Passiamo alle domande degli utenti. Marco, un operatore di Mps, ci chiede se ci fosse la possibilità di rivedere a breve i fondi Traguardo con flussi cedolari prestabiliti. Inoltre, ci fa notare come sui fondi obbligazionari le commissioni di gestione e sottoscrizioni impattino in maniera importante. Davide Gatti. Non sono d’accordo. Le commissioni di gestione e sottoscrizione sono in linea con il mercato. E comunque la scelta se applicare o meno le commissioni di sottoscrizione è lasciata al distributore. Per quanto riguarda i fondi Traguardo, invece, negli ultimi 3 anni c’è 2/5 29 aprile 2016 Trascrizione Videochat stata una compressione della curva dei tassi di interesse e questo ci ha spinto a istituire nuovi prodotti con rendimenti più in linea con le aspettative della clientela. I fondo Traguardo erano fondi obbligazionari al 100% e offrivano una cedola prestabilita che oggi, visti i tassi e i rendimenti, non è più possibile offrire. Roberto ha investito nel 2014 nel fondo Anima Cedola Alto Potenziale 2021 III. Ci dice che il fondo è in perdite e vorrebbe avere delle tempistiche sul recupero. Armando Carcaterra. Il fondo in questione è un prodotto a scadenza e andrebbe guardato nell’orizzonte temporale d’investimento consigliato. Inoltre, si tratta di un fondo che investe il 30% in azioni e il recente andamento negativo è imputabile proprio all’evoluzione del mercato dell’equity. L’azionario europeo è in calo da marzo 2015, quindi il fondo ha vissuto il suo primo anno e mezzo in un contesto poco favorevole. Un prodotto al 30% in azioni, comunque, è considerato come prodotto bilanciato prudente e quindi non ha un livello di rischio particolarmente elevato. Ridurre ulteriormente la componente di equity in portafoglio spostandosi verso un’altra categoria di fondi non ripagherebbe il cliente in termini di rendimento atteso. Davide Gatti. Vorrei ricordare anche che quando costruiamo prodotti facciamo delle simulazioni sulla durata del prodotto. Fare delle valutazioni durante la vita del prodotto non è opportuno. Miriam Berizzi. In questo momento uno dei driver più importanti del cambio è il differenziale tra i rendimenti a breve termine di Usa ed Europa. A metà marzo questo differenziale ha iniziato a comprimersi in occasione del meeting della Bce, quando Draghi ha dichiarato che a parità di condizioni non avrebbe tagliato ulteriormente il tasso di deposito. Il mercato si aspettava che per i mesi a seguire ulteriori cali , quindi c’è stato un repricing importante: quel giorno l’euro-dollaro è passato da 1,08 a 1,12. La settimana successiva, poi, la Fed ha adottato toni più accomodanti del previsto, riducendo da 4 a 2 il numero di aumenti dei tassi attesi nel 2016, e offrendo ulteriore combustibile all’apprezzamento dell’euro. Ora, non sono pochi gli analisti che hanno ipotizzato una sorta di coordinamento tra le due banche centrali; una strategia studiata al G20 di fine febbraio orientata all’interruzione del trend di apprezzamento del dollaro. Un biglietto verde più debole, infatti, è sicuramente un fattore stabilizzante per i mercati: riduce i rischi di una svalutazione disordinata del renminbi, riduce le pressioni per le materie prime e i paesi emergenti… E’ proprio quello che serviva nel pieno della crisi a metà febbraio! E ora? Pensiamo che i catalist positivi che hanno plasmato l’andamento dei mercati nelle ultime settimane si possano stemperare e questo ci fa propendere per una perdita di direzionalità. Alla fine, è da un anno che la divisa si muove nel range 1.05-1.15, e finchè regge l’adozione di un approccio tattico e flessibile resta a nostro avviso la strategia vincente. Con riferimento al fondo Anima Sforzesco Plus, Marco osserva come il 50% sia allocato in liquidità contro il 10% previsto dal prospetto e chiede se vi siete dato un orizzonte temporale indicativo per lo stock picking? Davide resto su di te. Chicco ci chiede quali sono, oltre alla minore volatilità da prospetto, le differenze del prodotto Anima Reddito 2021 rispetto alla famiglia Selezione Dinamica. Davide Gatti. Reddito 2021 ha un peso dell’azionario in portafoglio inferiore rispetto a Selezione Dinamica: 35% contro 60%. È un prodotto per clienti conservativi. Ci arrivano varie domande sul cambio euro/dollaro. Riassumendole ti chiedo un’opinione sull’immediato futuro del cambio e il motivo per cui l’euro è tornato a rafforzarsi sul dollaro. Armando Carcaterra. Il fondo è partito da poco per cui la costruzione del portafoglio è ancora in corso. Questo non vuol dire che il portafoglio non contiene al suo interno una quantità di rischio adeguata alla politica d’investimento. Possiamo notare che in questo momento abbiamo anche una posizione di sovrappeso del rischio azionario rispetto alla neutralità del 15%. Resta vero che altre scelte di investimento del gestore puntano a una composizione del portafoglio obbligazionario che prevede la preferenza verso titoli generalmente con rating 3/5 29 aprile 2016 Trascrizione Videochat più basso, ma con durata inferiore rispetto a titoli con vita residua alta. E questo spiega l’elevata percentuale di liquidità. Questo 50% tenderà a scendere, ma rimarrà a un livello superiore al 10% perché i rischi del portafoglio si vedono più nella composizione della restante parte dei titoli. Andrea ha in portafoglio Anima Geo Italia, Geo Europa e Geo Asia. Quest’ultima posizione è stata poi switchata verso il Geo America. Chiede se ha fatto bene a investire in questi fondi. Davide Gatti. Per noi è difficile rispondere. Non abbiamo tutte le informazione e non sappiamo se questi fondi rappresentino tutto il portafoglio o solo una parte. Quello che posso dire è che sono prodotti che investono con un benchmark al’interno di aree geografiche ben definite. Sono mercati che a inizio anno abbiamo indicato con un buon potenziale di medio-lungo periodo. Sono tre fondi che vanno piuttosto bene, per cui la scelta è stata corretta. specifici. Sugli emergenti, per esempio, l’apprezzamento delle divise domestiche sul dollaro alleggerisce l’onere degli interessi sul debito estero e riduce l’inflazione, creando spazio per politiche monetarie più espansive. Quali strumenti scegliere nello specifico? Va sottolineato che sono tutte asset class differenti con profili di rischio molto diversi; con un orizzonte a medio-lungo termine, le obbligazioni governative in valuta locale sono forse quelle che presentano le valutazioni più attraenti. Davide Gatti. Per quanto riguarda la percentuale da inserire in portafoglio vorrei ricordare due cose. Noi abbiamo un fondo dedicato all’high yield, ma abbiamo anche portafogli flessibili o misti al cui interno c’è una quota di high yield. Se uno è seguito e consigliato in modo diretto e costante può anche acquistare un mattoncino da inserire in un’asset allocation ben diversificata. Se si vuole dare più delega al gestore, invece, meglio un fondo gestito in modo attivo che abbia al suo interno una componente high yield. Angelo M.ha investito in fondi Anima e vorrebbe sapere se deve preoccuparsi e come eventualmente rientrare su Anima Visconteo o Anima Russell Multi-Asset. Anche Antonio e Claudio ci chiedono un opinione sul fondo Anima Russell Multiasset. Marco Lucchin ci chiede cosa pensiamo dell’high yield europeo e delle obbligazioni emergenti. Ci chiede poi se sono meglio i titoli governativi o i corporate, se i local currency o gli hard currency. Davide, ci chiede anche un consiglio sul peso da attribuire a questi titoli in portafoglio. Miriam Berizzi. Per quel che riguarda il mondo obbligazionario in generale, le scelte delle banche centrali hanno contribuito a procrastinare quel contesto di bassi tassi di interesse sui titoli governativi che ci accompagna da tempo, e che alimenta la ricerca di rendimento. Su strumenti poco rischiosi come i governativi dei Paesi periferici o i corporate investment grade è difficile trovare soddisfazione: un Btp a 10 anni rende oggi 1,45%, le obbligazioni societarie a più alto merito di credito poco più di 1%; le prospettive reddituali assolute sono modeste. Completamente diverso il quadro per obbligazioni high yield ed emergenti, dove il rendimento c’è: gli high yield europei rendono 4,90%, gli emergenti in hard currency 5,60% e quelli in local currency 6,30%. A prescindere dai tassi offerti, comunque, ci sono fattori di supporto importanti per questi due segmenti; alcuni condivisi, come l’aumento dei prezzi delle materie prime, altri più Davide Gatti. Va fatta una premessa importante sulla metodologia per investire, ovvero che è importante in primis valutare l’orizzonte temporale del proprio investimento e poi valutare il livello di rischiosità che si vuole avere. I prodotti di cui abbiamo parlato hanno orizzonti da 3 anni a quattro anni e mezzo, quindi valutarli prima di questa “scadenza” dal mio punto di vista è sbagliato. Sono prodotti gestiti ottimamente. Visconteo, come Sforzesco, ha un track record di oltre 30 anni e non ha mai deluso. Ma vanno tenuti per un certo periodo di tempo. Anima Rusell Multi-Asset, invece, è più recente. È nato meno di due anni fa, quindi è ancora nel momento di vita del prodotto. Ha un orizzonte temporale di almeno quattro anni e mezzo. Da quando è stato istituito ha passato alcune crisi di mercato e ritengo che in queste fasi, rispetto al suo profilo di rischio, si sia comportato bene. Se il profilo di rischio del cliente non è cambiato consiglio di rimanere investito e di aspettare che si concretizzi l’o- 4/5 29 aprile 2016 Trascrizione Videochat mo. Riteniamo che l’upside non sia così elevato, perché le valutazioni sono tra quelle più alte tra i mercati sviluppati e le prospettive di crescita degli utili non sono tra le più brillanti. Tra Usa ed emergenti in questo momento preferiamo i secondi. rizzonte temporale. Federico, invece, ci chiede un’opinione su Cina e Giappone. Armando Carcaterra. La Cina è un investimento che guardiamo prevalentemente nell’ambito dei prodotti specializzati sull’azionario emergenti e in questo momento abbiamo un posizionamento neutrale. Il mercato è andato incontro a una sottoperformance nel corso del primo trimestre e devo dire che come tanti altri mercati emergenti sottoperforma da tanti anni. Il Giappone, invece, è un investimento che riteniamo ancora particolarmente interessante. Forse si sta avvicinando il momento per essere più positivi relativamente ad altri mercati sviluppati. È un investimento che guardiamo con attenzione, sempre con un orizzonte di medio-lungo periodo. Ma anche a breve potremmo avere notizie importanti, perché il governo potrebbe dare il via a nuove manovre di easing o di tipo espansivo. Sofia ci chiede cosa consigliare a un cliente conservativo che vuole investire con un Pac, ma non nel mercato azionario. Davide Gatti. Consiglierei un obbligazionario flessibile come Anima Rendimento Assoluto Obbligazionerio. È un prodotto che può lavorare su tutte le asset obbligazionarie e le valute a livello internazionale. È appropriato anche con un Pac.. Prima dell’adesione leggere il KiiD, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione nonché il Prospetto pubblicato e disponibile presso la sede della società, i soggetti incaricati della distribuzione Ambrogio ci fa notare che con le nuove commissioni di sottoscrizione acquistare fondi è diventato poco attrattivo. Non si potrebbero applicare delle condizioni agevolate? Tipo commissioni decrescenti al crescere del capitale investito? e sul sito internet www.animasgr.it. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza e adeguatezza prevista dalla normativa vigente. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello Davide Gatti. Quello delle commissioni di sottoscrizione è un tema fuorviante. Ci sono da sempre. L’industria applica commissioni appropriate alle diverse asset class. Ma è il distributore che decide se e come applicarle ai clienti. Comunque ci sono anche classi di fondi che non hanno commissioni di sottoscrizione. originariamente investito. Sergio Petrichella, infine, sottolinea che alcuni consigliano di investire negli Stati Uniti e di stare lontano dagli emergenti. Qual è la nsotra posizione. Armando Carcaterra Anche tenendo conto di quanto detto durante la video chat, il nostro posizionamento è esattamente l’opposto. Da qualche settimana stiamo vedendo finalmente un po’ di sovraperformance arrivare dai mercati emergenti. È un tema collegato a un insieme di fattori. Nell’ambito dei mercati sviluppati, il mercato americano complessivamente non è quello che preferia- 5/5 29 aprile 2016