programma di sala - Società del Quartetto di Milano
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programma di sala - Società del Quartetto di Milano
Martedì 16 dicembre 2014 ore 19.30 Basilica di San Marco Stagione 2014-2015 Concerto n. 6 RIAS Kammerchor B’Rock Orchestra René Jacobs direttore Sunhae Im soprano Bernarda Fink contralto Martin Lattke tenore Dominik Köninger baritono J.S. Bach Oratorio di Natale BWV 248 Concerto dedicato alla signora Etta Rusconi Il concerto è registrato da RAI Radio3 Di Di turno turno Antonio Magnocavallo Salvatore Carrubba Andrea Alberto Kerbaker Conti Consulente Artistico Artistico Paolo Arcà Sponsor istituzionali Sponsor Barocco e oltre Con il contributo di Con il patrocinio e il contributo di Con il patrocinio di Il concerto è inserito nel palinsesto Milano Cuore d’Europa Media partner In collaborazione con È vietato, senza il consenso dell’artista, fare fotografie e registrazioni, audio o video, anche con il cellulare. Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni composizione. Si raccomanda di: • disattivare le suonerie dei telefoni e ogni altro apparecchio con dispositivi acustici; • evitare colpi di tosse e fruscii del programma; • non lasciare la sala fino al congedo dell’artista. Il programma è pubblicato sul nostro sito web il venerdì precedente il concerto. Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 - Lipsia 1750) Oratorium tempore Nativitatis Christi BWV 248 Feria I Nativitatis Christi Jauchzet, frohlocket, auf, preiset die Tage! (ca. 26’) Feria II Nativitatis Christi Und es waren Hirten in derselben Gegend (ca. 32’) Feria III Nativitatis Christi Herrscher des Himmels erhöre das Lallen (ca. 22’) Intervallo Festo Circumcisionis Christi Fallt mit Danken, fallt mit Loben (ca. 22’) Dominica post Festum Circumcisionis Christi Ehre sei Dir, Gott, gesungen (ca. 24’) Festo Epiphanias Herr, wenn die stolzen Feinde schnauben (ca. 25’) Anno di composizione: 1734 Anno di pubblicazione: Lipsia, 1855-1856 Etta Rusconi, col marito Giancarlo riservata, generosa ed insostituibile sostenitrice del Quartetto nei difficili anni dell’inizio di questo secolo, aveva un infinito amore per Johann Sebastian Bach, certamente alimentato attraverso l’assidua partecipazione al nostro progetto di esecuzione integrale delle Cantate di Bach. Ma soprattutto l’Oratorio di Natale era fra i capolavori bachiani preferiti da Etta Rusconi: a lei vogliamo dedicare il primo Oratorio di Natale da noi offerto ai Soci e alla città dopo la Sua scomparsa. L’Oratorium tempore Nativitatis Christi è formato da sei parti distinte, ciascuna delle quali era destinata a una specifica celebrazione liturgica compresa tra il giorno di Natale e l’Epifania. Bach ha usato il termine oratorio per tre grandi lavori scritti per Pasqua, Natale e Ascensione nel 1734/1735. Il termine oratorio indicava non tanto uno specifico genere di musica vocale, quanto il desiderio di conferire al lavoro, articolato in diversi episodi, un carattere narrativo. Mentre l’Oratorio di Pasqua ha un taglio quasi rappresentativo, con la presenza di veri e propri personaggi che si esprimono in prima persona, gli altri due lavori raccontano la vicenda in forma evangelica. Le arie solistiche infatti incarnano non tanto i sentimenti di un singolo personaggio, bensì i pensieri e le emozioni astratte suscitate dalle varie situazioni. Nel caso dell’Oratorio di Natale, le sei Cantate sviluppano un percorso narrativo che si snoda dal racconto del Vangelo di Luca (2, 1 - 21) a quello del Vangelo di Matteo (2, 1 - 12). L’anonimo librettista di Bach ha aggiunto ai passi estrapolati dalla Bibbia delle arie su versi liberi, che raffigurano i personaggi corali della tradizione natalizia, vale a dire i pastori, gli angeli e i Re Magi. Il risultato è un grandioso e multiforme affresco musicale della nascita di Gesù, che mescola le storie popolari e le riflessioni teologiche in un capolavoro artistico di ineguagliata bellezza. Com’era accaduto per l’Oratorio di Pasqua, Bach decise di celebrare la Natività di Cristo attraverso la trasformazione di una serie di precedenti cantate profane in altrettanti lavori di musica sacra, secondo un principio che aveva sempre guidato la produzione dell’autore. La tecnica della parodia, che in Bach va sempre dal profano al sacro e mai viceversa, viene spinta in questo lavoro fino al punto di trasformare in maniera quasi completa i contenuti secolari. Le fonti principali dell’Oratorio erano infatti alcuni lavori d’occasione scritti negli anni precedenti per la famiglia dell’Elettore di Sassonia. La cantata Laßt uns sorgen, laßt uns wachen BWV 213, per esempio, era stata composta nel 1733 per festeggiare l’undicesimo compleanno del principe Friedrich Christian di Sassonia. Come in un classico Dramma per Musica di gusto barocco, Ercole e Mercurio rendevano omaggio al Principe in forma mitologica. Ercole era una figura simbolica cara alle case regnanti, e particolarmante adatta al caso. Il figlio di Zeus e Alcmena si era distinto per forza e coraggio fin dalla più tenera infanzia, strozzando i serpenti messi nella sua culla dalla gelosia di Era. Il poeta Picander scelse per l’occasione il mito di Ercole al bivio, incerto se seguire la fanciulla virtuosa o quella lussuriosa. Mercurio chiarisce che la scelta virtuosa dell’eroe rispecchia quella compiuta dal giovane erede al trono. Una seconda cantata del 1733, Tönet, ihr Pauken! Erschallet, Trompeten! BWV 214, fornì un altro buon numero di arie e di cori dell’Oratorio, compreso lo spettacolare assolo iniziale dei timpani, evento assai raro nell’ambito della musica sacra. L’occasione questa volta era il genetliaco della madre del Principe, Maria Josepha, Elettrice di Sassonia e Regina di Polonia. L’Oratorio contiene infine la musica di un’altra cantata celebrativa della casa regnante, scritta nel 1734, questa volta per ricordare il primo anniversario della salita al trono di Sassonia di August II. Altre parti dell’Oratorio provengono da Cantate dello stesso genere giunte ai giorni nostri in forma frammentaria e da altre perdute. Il quadro complessivo rivela in sostanza il disegno preciso di conferire alla festività di Natale un significato politico, stabilendo una sorta di sovrapposizione tra la regalità del Cristo e la consacrazione della casa di Sassonia. Bisogna tener presente che in quegli anni i rapporti tra Bach e le autorità di Lipsia si erano notevolmente deteriorati e la protezione della corte di Dresda era preziosa per il musicista. Nel 1734 la prima domenica dopo Natale cadeva il giorno successivo a Santo Stefano, quindi le prime tre Cantate erano eseguite in tre giorni consecutivi. Questa concomitanza indica che Bach doveva rispondere con la sua musica alle specifiche esigenze dell’anno liturgico. La struttura complessiva infatti presenta una marcata simmetria e Bach non avrebbe potuto eliminare l’intera Cantata V in una successiva occasione, senza la prima domenica dopo Capodanno. La Cantata I inizia e termina con un coro accompagnato da un’orchestra arricchita da 3 trombe e timpani. La brillante tonalità di re maggiore della prima Cantata ritorna nell’ultima, chiudendo il cerchio della narrazione con un’analoga espressione di giubilo sonoro da parte di una orchestra irrobustita dall’insolita e marziale combinazione di trombe e timpani. La Cantata II è immersa nella luce serena di un paesaggio pastorale, grazie al timbro bucolico di una coppia di flauti, una di oboi d’amore e una di oboi da caccia. Il colore di questa armoniosa fanfara tinge l’intera cantata e rappresenta un marcato contrasto espressivo con i due lavori vicini. Nella Cantata III infatti ritorna lo scenario musicale della prima, con il coro pomposo e solenne iniziale Herrscher des Himmels replicato anche in chiusura. Le due parti sottolineano l’origine regale di Gesù, discendente della casa di Davide, mentre la Cantata centrale si concentra sugli elementi narrativi caratteristici del Vangelo di Luca, i pastori e gli angeli. Al centro di questa cantata troviamo il recitativo dell’Evangelista, che esprime il nocciolo dell’intera vicenda: «E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia». La luminosa semplicità del Corale seguente, “Schaut hin!”, avvolge le voci e gli strumenti in un immenso abbraccio universale, che rappresenta forse il momento più emblematico dell’umanissimo capolavoro di Bach. Oreste Bossini René Jacobs direttore René Jacobs ha iniziato la carriera musicale nel coro della Cattedrale di Gent, sua città natale. Incoraggiato dai fratelli Kuijken, Gustav Leonhardt e Alfred Deller a specializzarsi nel repertorio per controtenore, in poco tempo è diventato uno dei migliori specialisti del suo tempo con esibizioni in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Estremo Oriente. All’apice della sua carriera di cantante, decide di dedicarsi alla direzione con l’intenzione di eseguire opere dimenticate e di pubblicarne gli spartiti. Con l’ensemble Concerto Vocale da lui fondato ha iniziato nel 1977 una serie di registrazioni di musica del XVII e XVIII secolo. Nel 1983 ha debuttato in ambito operistico con L’Orontea di Cesti al Festival di Musica Antica di Innsbruck. Con un repertorio che spazia dal barocco a Rossini senza mai trascurare la musica sacra e i grandi oratori ha collaborato con la Staatsoper Unter den Linden di Berlino, il Theater an der Wien di Vienna, il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, il Théâtre des ChampsÉlysées di Parigi, i Salzburger Festspiele e il Festival di Aix-en-Provence. Continua parallelamente la carriera di cantante ospite regolare di orchestre e ensemble quali Concerto Köln, The Orchestra of the Age of Enlightenment, Akademie für Alte Musik Berlin, Nederlands Kamerkoor, Rias-Kammerchor, e in recital con partner quali Konrad Junghänel, Wieland Kuijken, Roel Dieltiens e Andreas Staier. Dal 1997 al 2009 è stato direttore artistico delle “Festwochen der Alten Musik” di Innsbruck. È stato inoltre a lungo docente di prassi esecutiva barocca alla Schola Cantorum Basiliensis. Ha al suo attivo più di 100 registrazioni che hanno meritato importanti riconoscimenti. Nel 2011 ha ricevuto il III “Premio Traetta” dalla Traetta Society per il suo impegno e la sua passione nella riscoperta del patrimonio musicale europeo. È stato nominato Doctor Honoris Causa dall’Università di Gent. È stato ospite della nostra Società nel 2005. RIAS Kammerchor Il RIAS Kammerchor vanta un profilo artistico inconfondibile derivante dalla sua caratteristica poliedricità interpretativa. Fin dalla sua fondazione nel 1948 come “Chor des Rundfunks im amerikanischen Sektor” (Coro della Radio del Settore americano di Berlino) è un precursore nel campo delle interpretazioni di musica antica e anche un esempio nella promozione della musica moderna e contemporanea. Dal contrasto tra questi diversi ambiti musicali, le interpretazioni del Coro, che spaziano dal repertorio classico a quello romantico, hanno acquisito un linguaggio musicale intenso e profondo. Dopo Herbert Froitzheim si sono succeduti alla sua guida Günther Arndt (dal 1954), Uwe Gronostay (1972-1986), Marcus Creed (1987-2001) e Daniel Reuss (2003-2006). Dal 2007 la direzione stabile è affidata a Hans-Christoph Rademann che ha istillato nuova enfasi nello sviluppo del suono e del repertorio del coro. Collabora stabilmente con ensemble (Akademie für Alte Musik Berlin, Freiburger Barockorchester, Concerto Köln, Orchestre des Champs-élysées) e direttori (René Jacobs, Eric Ericsson, Nikolaus Harnoncourt, Roger Norrington, John Eliot Gardiner, Philippe Herreweghe) specialisti del repertorio barocco, ospite delle maggiori sale da concerto e festival internazionali in tutto il mondo. Nel 2013 si è aggiudicato il “Nachtigall”, il premio onorario del “Preis der deutschen Schallplattenkritik”. Tre anni prima era stato nominato uno dei dieci migliori cori del mondo dalla rivista Gramophone, nel Regno Unito. Il RIAS Kammerchor fa parte della Rundfunk Orchester und Chöre GmbH (roc berlin.) con la Radio Tedesca, la Repubblica Federale di Germania, la Città di Berlino e la stazione radiofonica Rundfunk Berlin-Brandenburg. È stato ospite delle Settimane Bach nel 2001 (16° ciclo) e 2003 (20° ciclo). Katharina Hohkfeld, Mi-Young Kim, Anja Petersen, Stephanie Petitlaurent soprani Ulrike Bartsch, Andrea Effmert, Waltraud Heinrich, Sibylla Maria Löbbert contralti Volker Arndt, Joachim Buhrmann, Minsub Hong, Kai Roterberg tenori Ingolf Horenburg, Werner Matusch, Andrew Redmond, Johannes Schendel bassi Michael Glaeser preparatore del coro B’Rock Orchestra La B’Rock Orchestra è stata fondata nel 2005 a Gent su iniziativa del clavicembalista, compositore e direttore d’orchestra Frank Agsteribbe e del contrabbassista Tom Devaere, con l’intenzione di imprimere uno stile più moderno al mondo della musica antica. Il nucleo dell’ensemble è composto da una ventina di musicisti specializzati nella pratica esecutiva filologica; non ha né direttore stabile né direttore artistico. Nei suoi programmi affianca a capolavori della letteratura barocca brani meno conosciuti del repertorio del diciassettesimo e ventesimo secolo e brani contemporanei adatti ad essere eseguiti su strumenti antichi. Con il nome di B’Rock XS affronta anche programmi cross-over di musica da camera. Collabora con solisti e direttori ospiti quali Jérémie Rhorer, Leonardo García Alarcón, Peter Dijkstra, Bejun Mehta, Alexander Melnikov, Kristian Bezuidenhout, Philippe Jaroussky e René Jacobs in una trentina di concerti all’anno sia in Belgio che all’estero (Concertgebouw di Amsterdam, Early Music Festival di Utrecht, Festwochen der alten Musik di Innsbruck, Konzerthaus Berlin, Musikfestspiele Potsdam Sanssoucci, Holland Festival, Styriarte Festival a Graz e Wigmore Hall a Londra, Cité de la Musique di Parigi, Kölner Philharmonie). Dalla stagione scorsa è in residence al centro “Flagey” di Bruxelles. In ambito operistico collabora stabilmente in Belgio con Royal Opera La Monnaie (Orlando di Händel con René Jacobs), Music Theatre Transparant e LOD. La B’Rock Orchestra è sostenuta dalla Comunità Fiamminga, dalla Città di Gent e dalla Provincia delle Fiandre Orientali. È per la prima volta ospite della nostra Società. Rodolfo Richter (Konzert Meister), Sara DeCorso, Maite Larburu, Stefano Rossi, Gabrielle Wunsch violini primi Jivka Kaltcheva, Caroline Bayet, Marie Haag, Liesbeth Nijs, Yukie Yamaguchi violini secondi Luc Gysbregts, Manuela Bucher, Kaat De Cock viole Rebecca Rosen, Kate Hayes, Nika Zlataric violoncelli Tom Devaere, Elise Christiaens contrabbassi Amélie Michel, Stefanie Troffaes flauti Benoit Laurent, Stefaan Verdegem, Elisabeth Schollaert, Taka Kitazato oboi Tomek Wesolowski fagotto Bart Aerbeydt, Mark De Merlier corni Fruzsi Hara, Saleem Khan, Istvan Lukacs trombe Jan Huylebroeck timpani Shizuko Noiri liuto David Van Bouwel organo Sunhae Im soprano Fin dal suo debutto europeo, nel 2000, la soprano sud coreana Sunhae Im – che ha studiato a Seoul con Lokyung Pak e a Karlsruhe con Roland Hermann – ha dimostrato la sua versatilità artistica in numerose produzioni internazionali. Con un ampio repertorio che spazia da Bach a Mahler ha collaborato con direttori del calibro di Philippe Herreweghe, William Christie, Thomas Hengelbrock, Herbert Blomstedt, Frans Brüggen, Iván Fischer, Kent Nagano, Riccardo Chailly, Lothar Zagrosek, Sylvain Cambreling, Ton Koopman e Marek Janowski. Con la Akademie für Alte Musik di Berlino e René Jacobs è stata protagonista del Flauto Magico di Mozart ad Amsterdam e in altre città europee; con la Freiburger Barockorchester ha eseguito Il Trionfo del Tempo e del Disinganno di Händel a Vienna, Friburgo, Colonia, Parigi e Madrid. Con Philippe Herreweghe e l’Orchestre des Champs-élysées ha portato in tournée in Giappone e Sud Corea il Requiem di Mozart. Al Musikverein di Vienna ha eseguito il Requiem di Mozart e la Seconda Sinfonia di Mahler diretta da Manfred Honeck e il Messiah di Händel. Tra i progetti recenti l’Orlando di Händel con René Jacobs a Bruxelles, la Messa in mi bemolle maggiore di Schubert con Manfred Honeck e il concerto di apertura dei Musikfestspiele Potsdam - Sanssouci con l’Akademie für Alte Musik di Berlino, oltre a concerti ai festival di Edimburgo, Haydn di Eisenstadt, Mostly Mozart di New York. In ambito discografico ricordiamo la recente incisione dell’Orlando di Händel con B’Rock Orchestra e René Jacobs, uscito per Deutsche Grammophon nell’aprile 2014. È per la prima volta ospite della nostra Società. Bernarda Fink contralto Nata a Buenos Aires da genitori sloveni, Bernarda Fink ha studiato all’Instituto Superior de Arte del Teatro Colón. Protagonista sui palcoscenici dei maggiori teatri del mondo, è ospite regolare di festival quali Salisburgo, Mozartwochen, Wiener Festwochen, Carinthischer Sommer, Primavera di Praga, BBC Proms, Tokyo Summer Festival e Montreux, e si è esibita in recital al Musikverein di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Philharmonie di Berlino, Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, Festival di Edimburgo, Carnegie Hall e Alice Tully Hall di New York. Tra gli impegni recenti l’Oratorio di Natale con Michel Corboz a Lisbona, la Passione secondo Matteo con Nikolaus Harnoncourt al Musikverein di Vienna e la Passione secondo Giovanni con Giovanni Antonini al Konzerthaus di Vienna e ad Aix-en-Provence. Con Franz Welser-Möst ha eseguito a Vienna la Nelsonmesse di Haydn e a Monaco il Requiem di Max Reger con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, con Iván Fischer al Concertgebouw di Amsterdam la Nona Sinfonia di Beethoven e il Requiem di Dvořák con Philippe Herreweghe ad Anversa e Gent. Tiene regolarmente master class a Vienna, Salisburgo, Aix-en-Provence e Baden. Le numerose incisioni discografiche hanno meritato due Grammy Award e due Diapason d’Or. Tra le più recenti ricordiamo le Cantate di Bach con la Freiburger Barockorchester e lo Stabat Mater di Pergolesi con l’Akademie für Alte Musik di Berlino. Nel 2006 ha ricevuto la Medaglia all’Onore per le Arti e le Scienze dal Cancelliere Austriaco e nel 2013, con il fratello Marcos Fink, un prestigioso riconoscimento culturale sloveno, sponsorizzato dalla Fondazione Prešeren. È stata ospite della nostra Società per le Settimane Bach nel 2003 (20° ciclo). Martin Lattke tenore Il tenore tedesco Martin Lattke ha iniziato a studiare canto all’età di 7 anni. Nel 1990 è entrato a far parte del coro di voci bianche Thomanerchor di Lipsia. Dopo la laurea in ingegneria nel 2003, si è specializzato nel repertorio operistico alla Scuola Superiore di Musica “Felix Mendelssohn Bartholdy” di Lipsia con Hans-Joachim Beyer. Nel 2007 ha seguito una master class di Peter Schreier focalizzata sul ruolo dell’Evangelista nelle Passioni di Bach. Vincitore di concorsi internazionali – “Robert Schumann” a Zwickau (2004), “Jugend kulturell” a Hannover, Tampere e Tolosa - ha fondato l’Ensemble Calmus e dal 2006 al 2013 è stato membro dell’Ensemble Amarcord. Con un repertorio che spazia dalla musica rinascimentale a quella contemporanea, con particolare attenzione alla produzione bachiana, si è esibito in tutto il mondo in tournée anche in Australia, Russia, Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea, Africa, America Centrale e Medio Oriente. Nel 2008 ha debuttato nel ruolo dell’Evangelista nell’Oratorio di Natale di Bach alla Fenice di Venezia sotto la guida di Riccardo Chailly. In ambito discografico ricordiamo l’Oratorio di Natale con Chailly e la Gewandhaus Orchester di Lipsia, la Passione secondo Matteo con la Gewandhaus Orchester e la Messa in si minore con la Freiburger Baroque Orchester e Georg Christoph Biller. Con l’Ensemble Amarcord ha meritato il premio ECHO Klassik per i CD “Rastlose Liebe” con musiche di Schumann e Mendelssohn e “Das Lieben bringt groß Freud!” dedicato a canti della tradizione tedesca. È per la prima volta ospite della nostra Società. Dominik Köninger baritono Nato ad Heidelberg, Dominik Köninger ha compiuto gli studi con Roland Hermann alla Scuola dell’Opera di Karlsruhe, partecipando a numerose produzioni (La Cenerentola di Rossini, Il re Teodoro in Venezia di Paisiello/ Henze, Così fan tutte). Ha inoltre seguito le master class di Brigitte Fassbaender, Ann Murray e Kurt Moll. Vincitore di numerose borse di studio e premi, nel 2004 ha debuttato ai Schloßfestspiele di Ludwigsburg con Wolfgang Gönnenwein. Dalla stagione 2012/13 è membro dell’ensemble della Komische Oper Berlin e nel 2013 ha debuttato al Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo. Con un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo ha collaborato con direttori quali Kent Nagano, Herbert Blomstedt e Rolf Beck ospite di sale prestigiose tra cui Festspielhaus di Baden-Baden, Liederhalle di Stoccarda, Philharmonie di Berlino, Laeiszhalle di Amburgo, Rudolfinum di Praga, Festival dello Schleswig-Holstein, Teatro dell’Opera di Vilnius e in Israele. Nel 2010 ha debuttato al Theater an der Wien nell‘Incoronazione di Poppea nell’allestimento di Robert Carsen. Gli impegni futuri lo riporteranno al Theater an der Wien, al Teatro dell’Opera di Amburgo, al Teatro di Stoccarda e alla Volksoper di Vienna. In concerto si esibirà nel Peer Gynt ad Amburgo diretto da Sir Jeffrey Tate, così come nell’Ode a Santa Caecilia di Purcell con Christopher Hogwood. È per la prima volta ospite della nostra Società. Prossimo concerto: Martedì 13 gennaio 2015, ore 20.30 Sala Verdi del Conservatorio Jan Lisiecki pianoforte Non sono molti quelli che a dieci anni si esibiscono con L’Orchestra Nazionale del proprio Paese, a 15 firmano un contratto con la Deutsche Grammophon e a 20 tornano per la seconda volta al Quartetto. Il vero banco di prova per un giovane artista infatti non è il debutto, ma la conferma, segno che ogni ombra di scetticismo è stata fugata dalle sue qualità interpretative. Il recital della consacrazione vede il giovane pianista canadese di origini polacche alle prese con un programma ampio e impegnativo, che mescola il virtuosismo Liberty di Paderewski e Busoni con la tastiera del patriarca Bach e l’elegante neoclassicismo di Mendelssohn. Il programma è coronato infine dall’esecuzione di uno dei capolavori fondativi del pianoforte moderno, i Dodici Studi dell’op. 10 di Chopin. Società del Quartetto di Milano - via Durini 24 20122 Milano - tel. 02.795.393 www.quartettomilano.it - [email protected]